ngo 26 06_2013

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4n. 98 - 27 Aprile 2013

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IL NUOVO GIORNALE DI OSTIA WWW.ILNUOVOGDO.IT

Scuola anticipatoreo generatore di futuroIn questi periodi di crisi, as-

sistiamo anche a una in-stabilità di governo e le-

gislativa, i cambiamenti mol-to veloci che si producononella società non vengono ge-stiti dalle istituzioni con ap-posite misure. Lo esprimonobene gli insegnanti che hannostilato il documento conclusi-vo del “Forum nazionale per lascuola” ( in DIRE 2009):”Noipensiamo che di fronte ai cam-biamenti in corso, di frontealla necessità di ricostruireun’etica pubblica, sia neces-sario creare per tutti maggio-ri occasioni di crescita cultu-rale, fornire a tutti strumentipiù solidi per capire dove staandando il mondo. Questoruolo deve svolgerlo priorita-riamente il sistema scolasti-co,ma siamo anche consape-voli che la scuola vive oggiuna fase di grande difficoltàperché troppo spesso gli inse-gnanti sono soli, alle prese conproblemi inediti, che NON SIPRODUCONO A SCUOLA,

ma che nella scuola emergonoe si impongono all’attenzionegenerale. E’ questo il casodella piaga emergente del bul-lismo, ma anche dell’incontrocon culture, spiritualità, stili divita e tradizioni diverse dallanostre, o ancora della caduta dimotivazione ad affrontare lafatica dello studio e dell’in-successo scolastico, che aprenuove frontiere all’analfabe-tismo”.Soffermandoci su quest’ulti-mo aspetto, il metodo di ap-prendimento cognitivo deiragazzi è cambiato. Infattiessi, esposti alle nuove tec-nologie, sono in grado dimettere in atto sequenze diazioni molto rapidamente,ma mostrano difficoltà nellinguaggio scritto, nel lin-guaggio parlato e soprattuttonella CONCENTRAZIONE.Sono convinti che tutto sipossa trovare su Internet equasi nulla debba essere co-nosciuto a memoria. D’altraparte il cambiamento di co-

difica dato dalle nuove tec-nologie pone anche un pro-blema agli insegnanti. Tragli scogli maggiori in so-stanza è che gli adulti, quin-di gli insegnanti hanno perso,in virtù della rivoluzione eti-ca (la ridefinizione dei ruolidopo la contestazione) e cul-turale ( se le società e le co-noscenze cambiano, perchédevo imparare da un adulto,che per giunta fa fatica a ca-pire la mia vita quotidiana?)il loro ruolo di autorità e diguide di modellamento chepossano traghettare i ragazziverso l’età adulta, verso illoro futuro. Che fare? Ri-nunciare? È certo, no! Infat-ti gli insegnanti, nonostantesiano, secondo le ricerche, laprima categoria esposta aburn out, secondo la Fonda-zione Agnelli nel 2009 di-chiarano per l’80% svolgerela professione “per passione”e che il 95% di loro sarebbepronto a rifare la stessa scel-

ta. E’ ovvio che allora, e vi-sti i compiti che la società de-lega più o meno implicita-mente alla scuola,l’inse-gnante deve trovare una nuo-va autorevolezza, deve farpercepire ai ragazzi,al di-stretto scolastico di apparte-nenza,alle famiglie,la centra-lità del proprio ruolo,del pro-prio SAPER FARE. Vengonoin aiuto in questo non lescienze pedagogiche e psico-logiche in generale (nellascuola da sempre si sono sus-seguite varie ricette pedago-giche), ma dei metodi muta-ti dalla ricerca psicologica epedagogica, centrati però sulqui e ora, sull’analisi del con-testo e sul problem-solving.Stiamo parlando del COUN-SELING. Il counseling nascenegli anni ‘50 negli Usa perfavorire il riadattamento deireduci di guerra. Si capisce daciò che non è una psicotera-pia,ma un metodo di facilita-zione dell’adattamento del-l’individuo al suo ambiente.Chi esercita il counseling,det-to counselor,lavora sulla sa-lute più che sulla patolo-gia,centrandosi sul potenzia-mento delle risorse della per-sona o del gruppo che si ri-volge a lui. Si immagini chelo psicologo/psicoterapeutaspesso interviene quando laferita è ormai aperta, il coun-seling ne previene la forma-zione operando un empower-ment delle capacità del-l’utente e consapevolizzan-dolo di meccanismi interioridi funzionamento disfunzio-nali. Questo per quanto at-tiene all’attività di counselorgenerale, che è definita “atti-vità professionale di cui allaLegge 14/01/2013 n.4” e chesi configura come un inter-vento che non può superare i10 incontri. Ritornando incontesto SCOLASTICO, latecnica del COUNSELING èutile, perché permette di mi-gliorare la comunicazione trale parti coinvolte (ragazzi,preside, genitori, il consiglio

di classe,personale ata ect) edi mettersi, nei panni del-l’altro, FACILITANDO LAPRESA DI DECISIONE.Quest’ultimo aspetto, cioèprendere decisioni in tempibrevi, mi pare centrale incontesto scolastico, dovespesso il problema non è datotanto dal disagio dello stu-dente, ma dalla paralisi co-municativa che si crea nelprogettare l’intervento di ri-sposta a tale disagio, da par-te dell’equipe scolastica, perl’incomprensione tra i vari at-tori della stessa. In questosenso l’insegnante-counselorsi pone come FACILITATO-RE della comunicazione ascuola e come chiarificatoredel senso delle regole per ilragazzo e per tutto lo staffscolastico e per le famiglie.Inoltre l’insegnante, che pertradizione impartisce regole,esercita “potere”, diventando,con una formazione speciali-stica counselor,spinge il grup-po classe alla fiducia nelleproprie capacità emotive ecognitive, riuscendo a gesti-re così i conflitti in modo ef-ficace senza che ci siano per-denti. Così l’insegnante, re-stituendo un senso di autoef-ficacia ai suoi allievi e un po-tere condiviso, viene di nuo-vo percepito autorevole. In-fatti la tecnica usata è unacombinazione del clima Ro-gersiano, dove con l’accetta-zione e l’empatia, la correttacomunicazione nel rapportoadulti e giovani si promuovel’autoefficacia, l’autocon-trollo, sviluppando così neglistudenti il senso di autonomiae di responsabilità, nonché lacapacità di contribuire a de-finire le regole che governa-no la vita della classe. Peroperare questo ci si avvaledelle tecniche dell’ASCOLTOATTIVO, del MESSAGGIOIN PRIMA PERSONA, e del-la risoluzione dei conflitticon il metodo del PROBLEMSOLVING, secondo il mo-dello di GORDON. L’ autoresottolineava spesso comeadulti e insegnanti, ponendo-si l’obiettivo di aiutare i ra-gazzi ad esprimersi fallissero,perché, PUR MOSSI DABUONE INTENZIONI, nondisponevano essi stessi di unmodello di relazione umanaefficace. Quindi in conclu-sione sembra opportuno chei dirigenti scolastici attivinotali corsi nelle scuole per illoro personale docente. Permaggiori informazioni rivol-gersi a A.I.CI. affiliata F.A.I.Pht tp: / /a ic ischoolcounse-ling.blogspot.it.

Dott.ssa Roberta Vespignani

FILO DIRETTO CON GLI PSICOLOGI

Elenco dei professionisti che curano la rubricafilo diretto con gli psicologi della SipapRoberta Vespignani Psicologa - Specializzanda in psicoterapia breve, si occupa di tecniche di rilassamentoper gestione dello stress e di perizie a sostegno di iter processuali e risarcimento del danno. TEL: 3392992674

Sonia Civilotti Psicologa - Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico relazionale. Si occupa di consulenze, sostegnopsicologico e psicoterapia ad individui, coppie e famiglie. Ha lavorato presso il centro IKT Sant'Antonio diRiabilitazione Pediatrica, presso il reparto Anoressia e Bulimia del San Camillo e presso alcune scuole di zonasia come psicologa scolastica sia con lo Sportello d'ascolto TEL 3382052462.

Simonetta Toti Psicologa – Psicoterapeuta ad indirizzo comportamentale specializzata in Psicologia geria-trica. TEL: 3452410575

Micheli Alfonsina Maria Psicologa - Psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale. Specia-lista in Psicologia Giuridica e in Psicodiagnostica. Ha lavorato in collaborazione con la ASL RM/C in un Ser-vizio territoriale di Consulenza Psicologica. TEL. 3405004728

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