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Autocat srl
Valutazione del complesso aziendale
Analisi completata il 31.03.2015
A cura di:
Rossi & Associati srl
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 2
SOMMARIO
“NO DISCLOSURE” E “DISCLAIMER”
1. OBIETTIVO DELL’INCARICO E SCOPO DELLA VALUTAZIONE
1.1 IPOTESI E LIMITI DELL’INCARICO…………………………………………………………………………………………
1.2 BASE INFORMATIVA UTILIZZATA…………………………………………………………………………………………….
1.3 DATA DI RIFERIMENTO DELLA VALUTAZIONE………………………………………………………………………….
2. LA SOCIETA’ E IL SUO POSIZIONAMENTO STRATEGICO
2.1 CENNI STORICI SULLA SOCIETA’ ED EVOLUZIONE……………………………………………………………………
2.2 LE AREE DI BUSINESS………………………………………………………………………………………………………………
2.3 IL SETTORE E IL MERCATO………………………………………………………………………………………………………
2.4 ANALISI STRATEGICA, FATTORI COMPETITITIVI E POSIZIONAMENTO……………………………………..
3. ANALISI FONDAMENTALE E APPROCCIO ESTIMATIVO
3.1 I BILANCI STORICI……………………………………………………………………………………………………………………
3.2 I PIANI PREVISIONALI E LE RELATIVE ASSUMPTIONS……………………………………………………………….
3.3 L’ANALISI DEI BILANCI………………………………………………………………………………………..…………………..
3.4 LA NORMALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI ECONOMICI………………………………………………………….
3.5 REVISIONE DEI VALORI PATRIMONIALI AL FAIR VALUE E VALUTAZIONE DEGLI INTANGIBLES….
3.6 LA DETERMINAZIONE DEL TASSO DI INTERESSE………………………………………………………………………
4. IL PROCESSO VALUTATIVO
4.1 L’ANALISI CONDOTTA……………………………………………………………………………..………………………………..
4.2 LA METODOLOGIA, LE ASSUNZIONI, I PARAMETRI, I CALCOLI……………………………………………………
4.3 METODO DEI MULTIPLI COME CONFRONTO E VERIFICA……………………………………………………………
5. 5. SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI
5.1 IL CALCOLO DEL VALORE GENERALE……………………………………………………………………………..…………..
ALLEGATI
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NO DISCLOSURE E DISCLAIMER
Nel ricevere questo documento, vi impegnate a mantenere e garantire la massima riservatezza sulle informazioni ivi contenute, e su quelle di cui verrete a conoscenza, anche solo verbalmente, nel corso di eventuali ulteriori indagini e/o incontri, nonchè a restituire immediatamente, su richiesta di “Azienda Prova - Piano conti Top Value”, tutto il materiale ricevuto senza trattenere alcuna copia.
Questo documento non dovrà essere fotocopiato, riprodotto o distribuito, per intero o in parte, né citato in documenti ufficiali, senza il preventivo consenso scritto di “Azienda Prova - Piano conti Top Value”.
Il presente lavoro è stato redatto secondo ipotesi, dati e indicazioni formulate e fornite da Azienda Prova - Piano conti Top Value, alla luce delle informazioni note, della situazione in essere e di quanto poteva essere ragionevolmente supposto, al momento della sua stesura. Si precisa che, in conformità con l’incarico ricevuto, tali informazioni sono state assunte dai materiali redattori acriticamente, ovvero senza svolgere alcun controllo in merito alla correttezza, completezza e validazione dei dati e informazioni ricevute.
Sebbene siano state adottate tutte le necessarie cautele per un’accurata, obiettiva e diligente stesura dei dati e delle analisi contenute nel presente documento, né “Azienda Prova - Piano conti Top Value”, né il materiale valutatore, forniscono alcuna garanzia, espressa o implicita, in ordine alle informazioni in esso contenute.
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1. OBIETTIVO DELL’INCARICO E SCOPO DELLA VALUTAZIONE
Obiettivo del presente incarico è la determinazione del valore generale del capitale economico al XXXXXX della società Azienda Prova - Piano conti Top Value, con sede in XXXXXXX via XXXXX, unitamente alle sue controllate, più oltre collettivamente “XXXX” o ”Società”.
Per valore generale del capitale economico di un’impresa si intende il valore di riferimento in base al quale la stessa può essere negoziata tra compratore e venditore, in condizioni di assoluta libertà di agire ed in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei fatti rilevanti connessi all’oggetto della negoziazione.
Il valore generale non riflette considerazioni di natura soggettiva l egate al venditore o al potenziale acquirente (sinergie, integrazioni etc.), né apprezzamenti relativi alla forza contrattuale delle parti in causa. Elementi di questo tipo intervengono successivamente nella determinazione del prezzo finale.
La presente relazione di stima, deve intendersi stima (formale, informale, ecc.) a scopi (conoscitivi, cautelativi, ecc.) degli organi decisionali della società Azienda Prova - Piano conti Top Value.
1.1 IPOTESI E LIMITI DELL’INCARICO
Il lavoro svolto e le conclusioni raggiunte devono essere interpretate nell’ambito delle seguenti principali ipotesi e limitazioni:
la valutazione ha tenuto conto dei dati economici, patrimoniali e finanziari, riportati nei bilanci relativi agli esercizi xxxxxxxx e si è basata, inoltre sui piani strategici e previsionali predisposti dalla Direzione della Società. Si precisa che tali da ti e informazioni, sono stati da noi assunti senza che ci sia stata richiesta, al riguardo, alcuna analisi critica circa la loro congruità, correttezza, completezza e validazione.
IN ALTERNATIVA. I documenti esaminati sono stati oggetto di analisi critica che hanno convinto il sottoscritto valutatore sulla loro credibilità e plausibilità. Il valutatore ha ottenuto dalla Direzione aziendale dichiarazione che attesta la completezza dei dati e informazioni ricevuti, e che questi riflettono, secondo la piena scienza e coscienza della Direzione, tutti i fatti economici, tecnici e contrattuali relativi all’impresa.
Specificare ulteriori assunzioni, assunzioni straordinarie, condizioni ipotetiche e condizioni limitative considerate ai fini della valutazione e con riferimento a quelle ipotetiche e limitative specificare in quale modo hanno influito sulla valutazione.
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IN ALTERNATIVA. La valutazione si è fondata sui suddetti elementi storici e previsionali e non tiene conto di eventi esterni futuri straordinari o inattesi né di eventi e condizioni, endogeni ed esogeni, successivi alla data di riferimento della valutazione.
Le caratteristiche organizzative e produttive della Società, l’ambito competitivo e gli sviluppi attesi nel mercato di riferimento sono stati da no i unicamente discussi con la Direzione della Società.
La presente valutazione può essere utilizzata per le finalità previste nell’obiettivo dell’incarico ed è stata predisposta per utilizzo interno alla Società e come tale non può essere distribuita, per intero o in parte, a Terzi, né citata in documenti ufficiali, senza il nostro preventivo consenso scritto.
1.2 BASE INFORMATIVA UTILIZZATA
La Base Informativa è stata strutturata con l’intento di considerare il maggior numero possibile di elementi determinanti il valore di mercato dell’impresa, in modo esauriente e diretto.
I dati risultano da diverse tipologie di analisi:
Analisi Storica dei risultati contabili, economici e finanziari ;
Analisi Strategica, con riferimento al quadro macroeconomico e di settore;
Analisi dei Mercati Finanziari, con riferimento a banche dati per i Beta, rendimenti di portafoglio, tassi free-risk, misure storiche e prospettiche per l’ERP;
Analisi di informazioni Patrimoniali, riferite alle attività materiali, a specifici intangibles, ad attività e passività finanziarie;
Analisi dei Piani Pluriennali formalizzati;
EVENTUALE Analisi di acquirenti potenziali, latenti, dormienti e dei valori delle sinergie;
Analisi delle Società e delle Transazioni comparabili.
L’indagine è stata condotta utilizzando dati e informazioni contabili ed extra -
contabili messe a disposizione dalla Direzione della Società, e reperiti su specifiche banche dati, man mano citate e documentate.
1.3 DATA DI RIFERIMENTO DELLA VALUTAZIONE
La data di riferimento della valutazione è xxxxxxx.
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Tale data corrisponde a quella di elaborazione del Business Plan xxxxxxx dell’azienda e alla stessa fanno riferimento gli aggiornamenti dei dati macroeconomici, di settore e finanziari assunti al fine della valutazione.
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2. LA SOCIETA’ E IL SUO POSIZIONAMENTO STRATEGICO
2.1 CENNI STORICI SULLA SOCIETÀ ED EVOLUZIONE
PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA SOCIETA’
Ragione sociale:
Forma giuridica;
Data costituzione:
Compagine societaria:
Governance:
Date rinnovo cariche:
Maggioranze assemblee:
Altre caratteristiche statutarie:
Società collegate/controllate:
Sedi:
Legale
amministrativa
operativa
filiali
Codice Ateco:
Prodotti/servizi:
Territorio operativo:
Canali distributivi:
Segmento Basilea
La XXXX è stata fondata nel XXXX con l’obiettivo di…...
Nel corso degli anni l’attività si è evoluta da … a … e la società è cresciuta da … a … raggiungendo gli obiettivi …
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Oggi la società opera nel settore xxxxx, ed è specializzata in:
xxx
xxx
……………………………………………………………………
……………………………………………………………………
…………………………………………………………………..
La sede legale ed operativa è ubicata ……
Affrontare l’argomento Passaggio generazionale..
……
Il capitale sociale della società (oggi pari a € 1000000) è posseduto per il % da XXXX, a sua volta interamente controllata da YYYYY.……………..………………………………………
Specificare legami con altre imprese…..
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costituito dai seguenti responsabili:
Amministratori Funzionari Membri del comitato
Nome e cognome Nome e cognome Nome e cognome Titolo ufficiale Titolo ufficiale Titolo ufficiale Nome della società Nome della società Nome della società continua continua continua
Nome e cognome Nome e cognome Nome e cognome Titolo ufficiale Titolo ufficiale Titolo ufficiale Nome della società Nome della società Nome della società continua continua continua
Nome e cognome Nome e cognome Titolo ufficiale Titolo ufficiale Nome della società Nome della società continua continua
Nome e cognome Titolo ufficiale Nome della società continua
Nome e cognome Titolo ufficiale Nome della società continua
Evidenziare le esperienze e doti professionali del management.
L’evoluzione della struttura dei dipendenti della società nell’ultimo triennio, suddiviso per categorie, risulta dalla tabella seguente:
Nome 1
%
Nome 2 %
Nome 3 %
Nome 4
%
Nome 5 %
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Categorie dipendenti 2012 2013 2014
Dirigenti 8 7 7
Intermedi 11 10 8
Impiegati 86 89 84
Operai 77 74 68
Totale 173 180 167
L’organigramma generale della Società alla data attuale, suddiviso per area funzionale, si può invece evincere dal grafico successivo:
Organigramma Aziendale
………………………………………………………………………………………..………………………………………
Specificare se esistono procedure operative formalizzate….
Specificare se la società è dotata di adeguati strumenti di programmazione e controllo di gestione, se sviluppa regolarmente Budget d’esercizio, cui seguono controlli mensili con i risultati effettivamente conseguiti.
Specificare se prima di effettuare significativi investimenti o scelte strategiche, la società è solita sviluppare specifici Business plan pluriennali.
La società ha/non ha ottemperato alle necessarie “misure organizzative e di funzionamento” atte ad evitare l’automatica estensione alla azienda delle responsabilità penali di cui al D.Lgs 8.6.01 n.231.
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
Nome
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Segnalare la presenza di clausola statutaria che prevede il ricorso al procedimento di conciliazione stragiudiziale (artt. 38-40 del D.Lgs. 5/2003) per la composizione delle eventuali controversie societarie.
In merito al diritto di recesso del socio, lo Statuto prevede…..
La società si avvale della trasparenza fiscale?
Dall’analisi temporale degli ultimi esercizi, è possibile valutare se e come l’azienda si sta sviluppando. L’indagine, in particolare, riguarda il trend del fatturato e quello del capitale investito.
2.2 LE AREE DI BUSINESS
Le attività di ……, integrate verticalmente in quasi tutta la catena di produzione del ……, comprendono la produzione di ……, e di ……. Il Gruppo, inoltre, commercializza …… e sviluppa (e concede su licenza) le tecnologie relative ai processi chiave di fabbricazione ……., per mezzo della sua divisione …....
Le attività sono gestite nell'ambito di una struttura organizzativa articolata per aree di business.
La principale Business Unit è quella dedicata alla produzione di ……. la cui capacità di produzione annua è di …… (tonnellate, litri, metri…). Circa il xx% del prodotto viene trasformato all'interno dell’azienda stessa, il xx% della produzione viene invece esternalizzata sulla base di contratti di outsourcings. Il xx% del prodotto è invece acquistato all’esterno e rivenduto. Il fatturato di questa BU rappresenta il xx% del fatturato totale.
La strategia su cui l’azienda ha puntato e sta puntando è….., investimenti sul prodotto e sul processo di ogni singola area di business, qualità, innovazione, gamma, promozione, prezzo..
Evidenziare gli investimenti in Ricerca & Sviluppo, le innovazioni nella qualità o nella gamma dei prodotti/servizi, le innovazioni di processo di ogni singola area di business, ecc.
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…………………………………………………………………
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…………………………………………………………………
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…………………………………………………………………
…………………………………………………………………
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…………………………………………………………………
…………………………………………………………………
33%
27%
22%
18%
Ripartizione del fatturato per linee di prodotto
Prod. 1 Prod. 2 Prod. 3 Prod. 4
30%
29%
26% 8%
7%
Ripartizione del fatturato per area geografica
Italia Germania Usa Spagna Cile
47%
35%
18%
Ripartizione del fatturato per canale distributivo
Coop. Acquisto Vendite Dirette
Grande distrib.
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2.3 IL SETTORE E IL MERCATO
Il settore di riferimento è costituito da oltre XXX imprese, prevalentemente rappresentato da YYYY1.
Dall’analisi del mercato di riferimento emerge che:
dimensione della domanda globale e del consumo globale;
loro andamento storico;
eventuali previsioni disponibili;
congiuntura e prospettive di sviluppo;
caratteristiche dei consumatori e bisogni della clientela;
loro comportamenti d’acquisto della sensibilità ai processi di comunicazione/promozione/pubblicità dei prodotti/servizi ;
linee di evoluzione dei loro gusti (se del caso);
punti di vendita dei prodotti/servizi;
caratteristiche degli intermediari;
costi di distribuzione.
Dal lato dell’offerta:
dimensione globale;
tipo e grado di concentrazione;
barriere d’entrata;
prodotti succedanei esistenti.
Analisi della concorrenza:
principali concorrenti;
distribuzione dei concorrenti per segmenti di mercato (fasce di qualità/prezzi);
ripartizione delle quote di mercato e loro eventuali tendenze evolutive;
politiche dei prezzi e di marketing (pubblicità, promozione, distribuzione, reti di vendita, logistica, ecc.) dei principali concorrenti;
processi di concentrazione in atto o previsti;
Margini di settore:
1 Citare fonte
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evoluzione dei prezzi di vendita e dei costi di fabbricazione (margine lordo);
ciclicità del settore e prospettive di sviluppo; congiuntura economica, accadimenti economici, politici, sociali e giuridici influenti sull’andamento futuro del mercato;
posizionamento nel ciclo di vita (espansione, maturità, decadenza).
Nel periodo XXXX la domanda di xxxx ha registrato un incremento del ……% 2.
La perfomance positiva è dovuta soprattutto a ……
2 Citare fonte
18%
22%
27%
33%
Analisi del settore
Alfa
Beta
Gamma
Delta
0 50.000 100.000 150.000 200.000
2013
2012
2011
2010
2009
Consumi
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2.4 ANALISI STRATEGICA, FATTORI COMPETITIVI E POSIZIONAMENTO
Oggi il punto di forza della società è rappresentato da tecnologia e qualità del prodotto, prezzo, comunicazione-packaging (pubblicità, fiere, cataloghi, promozioni), canali distributivi, sia in Italia che all’estero, aspetti logistici e organizzativi.………………………………………………………………………………………..…………………………
Il rischio di concorrenti entranti è basso per via di
Il potere negoziale con i Fornitori è medio, e si segue la filosofia della fidelizzazione e comaker-ship
Il potere negoziale con i clienti è media e si segue la filosofia della fidelizzazione. Il frazionamento della clientela è media.
Il rischio di prodotti sostitutivi è basso per via di
Il livello di attenzione nei confronti delle tematiche ambientali nei processi produttivi utilizzazione di tecnologie idonee a ridurre gli impatti sull’ambiente ed il consumo di risorse naturali.
Negli ultimi anni il settore...
La tendenza della domanda, il trend della domanda, i gusti dei consumatori.
Prodotti maturi e prodotti innovativi.
La strategia su cui l’azienda ha puntato e sta puntando sono….., investimenti sul prodotto e sul processo, qualità, innovazione, gamma, promozione, prezzo…………………………..………………………………………
Evidenziare gli investimenti in Ricerca & Sviluppo, le innovazioni nella qualità o nella gamma dei prodotti/servizi, le innovazioni di processo, ecc.
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
Prodotto A
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
Prodotto B
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Fattori critici di successo nel settore in cui opera l’azienda sono (localizzazione, delocalizzazione produttiva, relazione con i clienti, prezzo, qualità, gamma, packaging, distribuzione, comunicazione, servizio, post-vendita, assortimento, differenziazione, potere contrattuale, costi di produzione, economie di scala, innovazione, flessibilità, logistica, innovazione tecnologica, risorse finanziarie, sinergie di gruppo, ecc..)
In sintesi la società si presenta oggi sul mercato con i seguenti punti di forza e di debolezza.
Swot Analisys
Punti di Forza
Trasporto a costi marginali;
Capillarità del network;
B.E. elevato: network non replicabile;
Consapevolezza di un nuovo ruolo;
Legame storico con il punto vendita.
Punti di Debolezza
Complessità dell’informazione;
Mercato e-commerce ancora debole;
Difficoltà trasferimento nuova cultura;
Dal quadro evolutivo previsto, la Società potrà cogliere le seguenti opportunità o dovrà affrontare le seguenti minacce.
Opportunità
Legge Bersani e liberalizzazione della vendita di prodotti editoriali;
First mover nella logica e-commerce su edicola;
Alto potenziale di forza negoziale;
Allargamento del mercato;
Minacce
Possibile reazione dei distributori nazionali;
Potenziale aggregazione di altre comunità capillari;
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3. ANALISI FONDAMENTALE E APPROCCIO ESTIMATIVO
3.1 I BILANCI STORICI
Nelle tabelle successive viene proposta la riclassificazione economica, patrimoniale e finanziaria dei bilanci relativi agli esercizi XXXXX. L’analisi di tali bilanci verrà effettuata nel Capitolo 3.3.
Conto economico
ANNI 2012 2013 2014
C.E. € % € % € %
Ricavi operativi netti 39.928.627 99% 34.768.528 102% 18.051.950 98%
Var. Rim. Prodotti e Semil. 358.643 0,89% -950.205 -2,80% -159.573 -0,87%
Acquisti Prodotto finito 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Lavori in Economia 0 0,00% 0 0,00% 421.115 2,29%
Valore della Produzione 40.287.270 100% 33.818.322 100% 18.313.491 100%
Var. Rim. Merci/Mat. Prime -677.144 -1,68% -792.342 -2,34% 225.024 1,22%
Acquisti Merci/Mat. Prime 20.933.283 51,96% 15.862.382 46,90% 7.182.489 39,21%
Costi vari per Servizi 10.124.893 25,13% 9.106.171 26,92% 6.081.070 33,20%
Lavorazioni Esterne 2.100.325 5,21% 1.250.204 3,69% 585.764 3,19%
Valore Aggiunto 6.451.623 16% 6.807.220 20% 4.689.191 25%
Costo lavoro 3.095.387 7,68% 3.535.688 10,45% 2.679.837 14,63%
M.O.L. 3.356.236 8% 3.271.532 9% 2.009.354 10%
Ammortamenti materiali 334.458 0,83% 292.706 0,86% 269.155 1,46%
Ammortamenti immateriali 609.377 1,51% 606.226 1,79% 772.694 4,21%
Accantonamenti 71.560 0,17% 50.300 0,14% 842.213 4,59%
Risultato Operativo 2.340.840 5% 2.322.299 6% 125.292 0%
Oneri Finanziari 989.430 2,45% 1.305.706 3,86% 642.517 3,50%
Proventi Finanziari 92.360 0,22% 124.043 0,36% 865.342 4,72%
Gestione Straordinaria 178.503 0,44% -101.733 -0,30% -59.793 -0,32%
Gestione non operativa 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00%
Imposte 495.256 1,22% 533.545 1,57% 222.799 1,21%
Risultato Netto 1.127.017 2% 505.358 1% 65.524 0%
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Stato Patrimoniale
Anni 2012 2013 2014
S.P. € % € % € %
Liquidità Finanziarie 13.283 0,04% 69.131 0,27% 442.977 1,93%
Clienti e Crediti diversi 14.707.698 50,53% 10.384.651 42,02% 8.620.606 37,63%
Risconti attivi 275.470 0,94% 158.555 0,64% 359.734 1,57%
Magazzino 6.107.240 20,98% 4.376.904 17,71% 4.470.806 19,51%
ATTIVO CORRENTE 21.103.691 72,50% 14.989.243 60,66% 13.894.124 60,65%
Immobil. Materiali 4.830.290 16,59% 5.474.944 22,15% 5.616.885 24,52%
Fondi Ammortamento 1.633.616 5,61% 1.913.964 7,74% 1.591.425 6,94%
Immobil. Immateriali 1.968.874 6,76% 1.471.257 5,95% 979.817 4,27%
Immobil. Finanziarie 2.835.719 9,74% 4.686.406 18,96% 4.006.052 17,48%
ATTIVO FISSO 8.001.267 27,49% 9.718.643 39,33% 9.011.330 39,34%
CAPITALE INVESTITO 29.104.959 100% 24.707.887 100% 22.905.454 100%
Debiti finanz. a breve 10.067.645 34,59% 8.227.288 33,29% 5.561.057 24,27%
Fornitori e Debiti div. 8.761.925 30,10% 6.113.850 24,74% 4.977.500 21,73%
PASSIVO CORRENTE 18.829.571 64,69% 14.341.138 58,04% 10.538.557 46,00%
Debiti Finanziari a ML 5.755.369 19,77% 4.621.369 18,70% 6.681.877 29,17%
Altri debiti a ML 720.439 2,47% 912.034 3,69% 1.040.797 4,54%
PASSIVO CONSOLIDATO 6.475.808 22,24% 5.533.404 22,39% 7.722.674 33,71%
MEZZI PROPRI 3.799.579 13,05% 4.833.344 19,56% 4.644.222 20,27%
TOTALE FONTI 29.104.959 100% 24.707.887 100% 22.905.454 100%
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
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Rendiconto Finanziario
Val. Positivi=Fonti Val. Negativi=Impegni 2013 2014
SALDO FINANZIARIO INIZIALE A BREVE -9.376.536 -7.024.156
M.O.L. (EBITDA) 3.271.532 2.009.354
(+) Saldo Gestione Finanziaria -1.181.662 222.824
(-) Imposte d'Esercizio -525.718 -214.972
(+) Saldo Altre Gestioni Extra-Caratteristiche 53.427 377.557
(+) Accantonamento T.f.r. 197.862 138.371
(-) Utilizzo Fondi di Accantonamento -65.783 -689.335
= CASH FLOW POTENZIALE 1.749.658 1.843.800
Crediti Commerciali 4.195.455 1.220.566
Magazzino Netto 1.730.335 -93.901
Altri Crediti Operativi 39.044 -325.051
= Variazione Attivo Circolante 5.964.835 801.614
Debiti Commerciali -3.036.049 -1.251.403
Altri Debiti Operativi 439.663 174.740
= Variazione Passivo Circolante -2.596.385 -1.076.662
= VARIAZIONE C.C.N. OPERATIVO 3.368.450 -275.047
Immobilizzazioni Materiali e Immateriali -753.263 -423.195
Immobilizzazioni Finanziarie -911.479 -312
Disinvestimenti -12.358 -189.273
= CASH FLOW ATTIVITA' INVESTIMENTO -1.677.101 -612.781
Rimborso Mutui e Finanziamenti M/L -677.825 -1.134.242
Erogazione dividendi -553.325 -102.000
= FABBISOGNO FINANZIARIO 2.209.856 -280.271
Accensione Mutui e Finanziamenti M/L -939.207 4.379.922
Variazione Capitale e Riserve 1.081.731 -152.646
= SALDO FINANZIARIO NETTO ESERCIZIO 2.352.380 3.947.004
SALDO FINANZIARIO FINALE A BREVE -7.024.156 -3.077.151
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3.2 I BILANCI PREVISIONALI E LE RELATIVE ASSUMPTIONS
3.2.1 Le Assumptions
I bilanci previsionali sono stati sviluppati dalla Direzione aziendale, assumendo le seguenti ipotesi:
FATTURATI
I fatturati sono stati calcolati sulla base delle seguenti ipotesi:
Si è supposto che le dilazioni medie concesse ai clienti...
COSTI COMMERCIALI
I Resi e le perdite su crediti ……
I trasporti su vendite ………….
Le provvigioni…
Il budget complessivo assegnato al settore commerciale è stato di circa € , suddiviso tra:
Principali Spese Commerciali
Anni
Tipologia
Storico Previsionali
2014 2015 2016 2017 2018 2019
Pubblicità 151.183 198.574 219.841 299.418 336.970 376.793
Spese rappres. 6.838 15.871 34.715 41.912 47.168 52.743
Mostre e Fiere 182.308 275.415 319.874 415.282 467.366 522.599
Provvigioni 77.737 90.823 111.981 131.839 144.418 157.153
Omaggi 1.550 1.675 1.843 1.996 2.113 2.232
Totale
MARGINI DI RICARICO E ACQUISTI
Sono stati applicati i seguenti margini di ricarico…
A livello finanziario è stata considerata una dilazione media di pagamento ai fornitori di circa…
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RIMANENZE DI MAGAZZINO
E’ stato ipotizzato che….
SPESE GENERALI DI PRODUZIONE
Qui di seguito vengono evidenziate le principali spese generali di produzione previste:
Principali Spese Generali di Produzione
Anni
Tipologia
Storico Previsionali
2014 2015 2016 2017 2018 2019
RICERCA & SVILUPPO
Qui di seguito vengono evidenziate le principali spese previste:
Principali Spese Ricerca & Sviluppo
Anni
Tipologia
Storico Previsionali
2014 2015 2016 2017 2018 2019
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DIPENDENTI
E’ stato ipotizzato un organico composto ….
Dettaglio Risorse Umane
Anni 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Dirigenti 0 0 0 0 0 0
Intermedi 0 0 0 0 0 0
Impiegati 0 0 0 0 0 0
Operai 0 0 0 0 0 0
Totale 76 87 86 87 87 87
Indicare l’evoluzione prevista, quantitativa e qualitativa del personale dipendente
Costo del lavoro (inc. T.f.r)
Anni
Tipologia
Storico Previsionali
2014 2015 2016 2017 2018 2019
Amministrativi 627.976 656.357 676.048 696.329 717.219 738.736
Commerciali 597.488 520.000 749.840 772.335 795.505 819.370
Prod. Diretti 1.224.834 1.134.000 1.333.850 1.403.570 1.445.677 1.489.048
Prod. Indir. 0 0 0 0 0 0
R. & S. 229.537 239.911 247.108 254.521 262.157 270.022
Totale 2.679.837 2.550.268 3.006.846 3.126.757 3.220.560 3.317.176
Il lavoro interinale è stato quantificato in circa € ….
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SPESE GENERALI
Le principali spese generali previste sono state:
Principali Costi di struttura e Spese Generali
Anni
Tipologia
Storico Previsionali
2014 2015 2016 2017 2018 2019
Compenso Amministratori
16.394 24.000 110.000 130.000 145.000 165.000
Locazioni, Affitti e Noli
464.127 465.124 648.124 227.000 230.000 235.000
Consulenze Tecniche e Varie
51.355 53.772 56.638 59.341 61.688 64.082
INVESTIMENTI
Sono stati previsti i seguenti investimenti:
Piano degli Investimenti
% Amm.to 2015 2016 2017 2018 2019
TERRENI 0 0 0 0 0 0
IMMOBILI OPERATIVI
0 1.500.00
0 5.600.000 0 0 0
IMPIANTI 0 0 0 0 0 0
MACCHINARI 0 0 0 0 0 0
ATTREZZATURE 12 25.000 25.000 25.000 25.000 25.000
ARREDI E MOBILI 0 0 0 0 0 0
MACCHINE ELETTRON.
0 0 0 0 0 0
MEZZI TRASPORTO 0 0 0 0 0 0
BENI NON OPERATIVI
0 0 0 0 0 0
BREV.,MARCHI,SOFTW.
0 0 0 0 0 0
PUBBLICITA' 0 0 0 0 0 0
STUDI E RICERCHE 20 0 0 0 0 0
ALTRI COSTI PLUR. 0 0 200.000 100.000 0 0
ALTRI COSTI PLUR. 0 0 0 0 0 0
PARTECIPAZIONI 340 0 0 0 0 0
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Totale 1.525.00
0 5.825.000 125.000 25.000 25.000
Illustrare tempificazione degli investimenti e dei pagamenti.
FISCALITA’
Nella costruzione dei piani è stata considerata l’aliquota media del % sulle vendite del % sugli acquisti.
Sui risultati d’esercizio sono state calcolate Ires e Irap nella misura ordinaria.
FONTI DI FINANZIAMENTO
Descrivere le fonti di finanziamento che si intende attivare.
Affidamenti a Breve
Anni 2015 2016 2017 2018 2019
Tipologia Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000
Totale
Affidamenti a Medio Lungo
Anni 2015 2016 2017 2018 2019
Tipologia Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000 Tasso €/000
Totale
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3.2.2 I Piani previsionali
Nelle tabelle successive viene proposta la riclassificazione economica, patrimoniale e finanziaria dei Piani previsionali relativi agl i esercizi XXXXX, costruiti assumendo le suddette ipotesi. L’analisi di tali bilanci verrà effettuata nel Capitolo 3.3.
Conto economico
Anni Storico Previsionali
C.E. 2013 2015 2016 2017 2018 2019
Ricavi operativi netti 6.166.539 21.114.63
3 26.008.95
2 30.602.83
6 33.514.57
2 36.462.23
4
Var. Rim. Prodotti e Semil. -103.405 219.999 125.000 125.000 125.000 125.000
Acquisti Prodotto finito 0 -5 0 0 0 0
Lavori in Economia 421.115 0 0 0 0 0
Valore della Produzione 18.313.49
1 21.334.63
3 26.133.95
2 30.727.83
6 33.639.57
2 36.587.23
4
Var. Rim. Merci/Mat. Prime 225.024 35.999 25.000 25.000 25.000 25.000
Acquisti Merci/Mat. Prime 7.182.489 10.441.12
0 13.620.10
8 16.239.26
2 17.874.66
4 20.019.86
8
Costi vari per Servizi 6.081.070 6.066.755 6.734.363 6.528.420 6.697.237 7.111.259
Lavorazioni Esterne 585.764 945.608 1.037.846 1.220.120 1.169.474 1.272.597
Valore Aggiunto 4.689.191 3.917.149 4.766.633 6.765.033 7.923.196 8.208.509
Costo lavoro 2.679.837 2.550.268 3.006.846 3.126.757 3.220.560 3.317.176
M.O.L. 2.009.354 1.366.880 1.759.786 3.638.276 4.702.636 4.891.332
Ammortamenti materiali 269.155 195.436 361.909 386.445 247.973 250.973
Ammortamenti immateriali 772.694 279.487 279.487 299.487 259.487 67.288
Accantonamenti 842.213 49.116 58.707 69.118 76.290 83.017
Risultato Operativo 125.292 842.840 1.059.681 2.883.224 4.118.885 4.490.052
Oneri Finanziari 642.517 401.939 484.408 530.681 463.449 384.494
Proventi Finanziari 865.342 154.915 135.783 79.444 40.483 54.726
Gestione Straordinaria -59.793 200.000 200.000 200.000 200.000 200.000
Gestione non operativa 0 -10.006 -10.006 -10.006 -8.468 0
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 26
Imposte 222.799 535.677 420.400 970.349 1.369.784 1.522.357
Risultato Netto 65.524 250.133 480.649 1.651.631 2.517.666 2.837.926
Stato Patrimoniale
Anni Storico Previsionali
S.P. 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Liquidità Finanziarie 442.977 1.022.222 740.740 0 64.491 1.232.376
Clienti e Crediti diversi 8.620.606 9.659.391 11.968.61
0
13.444.41
3
14.514.88
6
15.777.80
6
Risconti attivi 359.734 331.524 303.314 236.698 145.251 78.514
Magazzino 4.470.806 4.726.806 4.876.806 5.026.806 5.176.806 5.326.806
ATTIVO CORRENTE 13.894.12
4
15.739.94
4
17.889.47
1
18.707.91
8
19.901.43
5
22.415.50
2
Immobil. Materiali 5.616.885 5.652.842 11.277.84
2
11.302.84
2
11.327.84
2
11.352.84
2
Fondi Ammortamento 1.591.425 1.625.985 1.997.901 2.394.353 2.650.795 2.901.768
Immobil. Immateriali 979.817 700.329 620.842 421.354 161.866 94.577
Immobil. Finanziarie 4.006.052 2.983.830 2.243.090 2.243.090 2.243.090 2.243.090
ATTIVO FISSO 9.011.330 7.711.018 12.143.87
4
11.572.93
4
11.082.00
5
10.788.74
2
CAPITALE INVESTITO 22.905.45
4
23.450.96
2
30.033.34
5
30.280.85
3
30.983.44
0
33.204.24
5
Debiti finanz. a breve 5.561.057 2.804.502 4.907.988 2.747.529 1.893.213 678.889
Fornitori e Debiti div. 4.977.500 6.181.016 7.543.421 9.394.950 10.051.75
9
11.327.74
8
PASSIVO CORRENTE 10.538.55
7 8.985.518
12.451.41
0
12.142.47
9
11.944.97
3
12.006.63
7
Debiti Finanziari a ML 6.681.877 6.830.290 9.466.133 8.370.940 6.753.365 6.074.579
Altri debiti a ML 1.040.797 1.040.797 1.040.797 1.040.797 1.040.797 1.040.797
PASSIVO CONSOLIDATO 7.722.674 7.871.087 10.506.93
0 9.411.737 7.794.163 7.115.377
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 27
MEZZI PROPRI 4.644.222 6.594.355 7.075.006 8.726.637 11.244.30
3
14.082.23
0
TOTALE FONTI 22.905.45
4
23.450.96
2
30.033.34
5
30.280.85
3
30.983.44
0
33.204.24
5
Piano Finanziario
Val. Positivi=Fonti Val. Negativi=Impegni 2015 2016 2017 2018 2019
SALDO FINANZIAR. INIZIALE A BREVE -3.077.151
-453.505 -2.043.831
-576.763 -211.147
M.O.L. (EBITDA) 1.366.880 1.759.786 3.638.276 4.702.636 4.891.332
(+) Saldo Gestione Finanziaria -247.024 -348.624 -451.236 -422.965 -329.768
(-) Imposte d'Esercizio -535.677 -420.400 -970.349 -1.369.784
-1.522.357
(+) Saldo Altre Gestioni Extra-Caratt. 200.000 200.000 200.000 200.000 200.000
(+) Accantonamento T.f.r. 0 0 0 0 0
(-) Utilizzo Fondi di Accantonamento 0 0 0 0 0
= CASH FLOW POTENZIALE 784.179 1.190.761 2.416.689 3.109.886 3.239.206
Crediti Commerciali -1.428.152
-1.918.373
-2.082.111
-1.434.332
-1.345.446
Magazzino Netto -256.000 -150.000 -150.000 -150.000 -150.000
Altri Crediti Operativi 368.460 -421.343 603.806 379.016 66.246
= Variazione Attivo Circolante -1.315.691
-2.489.717
-1.628.305
-1.205.315
-1.429.199
Debiti Commerciali 880.009 1.717.643 1.164.728 49.555 963.599
Altri Debiti Operativi 323.506 -355.237 686.800 607.254 312.388
= Variazione Passivo Circolante 1.203.515 1.362.405 1.851.529 656.809 1.275.988
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 28
= VARIAZIONE C.C.N. OPERATIVO -112.176 -1.127.311
223.223 -548.506 -153.211
Immobilizzazioni Materiali e Immat. -1.525.000
-5.825.000
-125.000 -25.000 -25.000
Immobilizzazioni Finanziarie 0 0 0 0 0
Disinvestimenti 1.318.1601.318.160
0 0 0 0
= CASH FLOW ATTIVITA' INVESTIM. -206.840 -5.825.000
-125.000 -25.000 -25.000
Rimborso Mutui e Finanziamenti M/L -2.041.519
-1.328.775
-2.147.845
-2.170.765
-1.617.574
Erogazione dividendi 00 0 0 0 0
= FABBISOGNO FINANZIARIO -1.576.356
-7.090.324
367.067 365.614 1.443.420
Accensione Mutui e Finanziam. M/L 2.500.000 5.500.000 1.100.000 0 0
Variazione Capitale e Riserve 1.700.000 0 00 00
= SALDO FINANZ. NETTO ESERCIZIO 2.623.644 -1.590.324
1.467.067 365.614 1.443.420
SALDO FINANZIARIO FINALE A BREVE -453.506 -2.043.830
-576.763 -211.149 1.232.273
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 29
3.3 L’ANALISI DEI BILANCI
3.3.1 Analisi economica
Nelle tabelle successive vengono evidenziati i principali indici economici di bilancio.
Indicatori di redditività complessiva
ANNI
INDICI 2012 2013 2014
Media Settore
Reddito Netto €1.127.017 €505.358 €65.524 €
Saggio Redditività netta
Reddito N./Fatturato N. 2,94% 1,48% 0,36% %
ROE (return on equity)
Reddito Netto/Mezzi Propri 42,16% 11,67% 1,43% %
Reddito Operativo €2.340.840 €2.322.299 €125.292 €
ROI (return on investment)
Reddito Oper./Cap. Inv. 8,05% 8,65% 0,52% %
ROS (return on sales)
Reddito Operat./Fatturato 5,81% 6,86% 0,68% %
Turnover Cap. Investito
Fatturato/Capitale Investito 1,38 1,25 0,77
ROD (return on debts)
Oneri Finanz./Capitale Terzi 3,90% 6,56% 3,51% %
Oneri Finanz.N./Fatturato N. 2,22% 3,49% 0,00% %
Incidenza Consumi su Fatturato 53,64% 49,24% 37,99% %
Incid. Costo lavoro/Fatturato 7,68% 10,45% 14,63% %
Incid. Costo lavoro/Valore Agg. 47,97% 51,94% 57,14% %
Fatturato per addetto €432.447 €335.867 €234.244 €
Valore Aggiunto per addetto €72.949 €67.385 €61.243 %
Società Autocat srl – Valutazione del complesso aziendale
Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 30
Indicatori di redditività complessiva
ANNI
Storico Previsionali
Trend
INDICI 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Reddito Netto € 65.524 250.133 480.649
1.651.63
1
2.517.66
6
2.837.9
26
Saggio Redditività netta
Reddito N./Fatturato N. 0,36% 1,19% 1,85% 5,41% 7,54% 7,81%
ROE (return on equity)
Reddito Netto/Mezzi Propri 1,43% 3,94% 7,28% 23,34% 28,85% 25,23%
Reddito Operativo € 125.292 842.840
1.059.68
1
2.883.22
4
4.118.88
5
4.490.0
52
ROI (return on investment)
Reddito Oper./Cap. Inv. 0,52% 3,64% 3,96% 9,56% 13,44% 13,99%
ROS (return on sales)
Reddito Operat./Fatturato 0,68% 3,95% 4,05% 9,38% 12,24% 12,27%
Turnover Capitale Investito
Fatturato/Capitale Investito 0,77 0,92 0,97 1,01 1,09 1,14
ROD (return on debts)
Oneri Finanz./Capitale Terzi 3,51% 2,38% 2,10% 2,46% 2,34% 2,01%
Oneri Finanz.N./Fattur. N. 0,00% 1,15% 1,33% 1,46% 1,25% 0,90%
Incidenza Consumi su Fatt. 37,99% 48,77% 52,02% 52,76% 53,06% 54,64%
Incid. Costo lavoro/Fatt. 14,63% 11,95% 11,50% 10,17% 9,57% 9,06%
Incid. Costo lav./Val. Agg. 57,14% 65,10% 63,08% 46,21% 40,64% 40,41%
Fatturato per addetto € 234.244 240.395 299.136 348.955 382.252 415.959
Val. Agg. per addetto € 61.243 44.852 55.084 77.462 90.723 93.990
Dall’analisi degli indici emerge….
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Rossi & Associati srl, P.zza Malatesta n. 33 – Roma RM – 06 541693243 31
In particolare, dalla scomposizione del ROE si rileva che……..
R.O.E. ROS TURNOVER LEVERAGE GEST.STR.-FIN. GEST. FISC.
RO
Fatturato
Fatturato
Cap. Inv.
Cap. Inv
Cap.Netto
Ris. Lordo
RO
RN
Ris.Lordo
2012= 42,16% 5,81% 1,38 8 0,69 0,69
2013= 11,67% 6,86% 1,25 5,20 0,44 0,48
2014= 1,43% 0,68% 0,77 4,92 2,30 0,22
R.O.E. ROS TURNOVER LEVERAGE GEST.STR.-FIN. GEST. FISC.
RO
Fatturato
Fatturato
Cap. Inv.
Cap. Inv
Cap.Netto
Ris. Lordo
RO
RN
Ris.Lordo
2014=1,43% 0,68% 0,77 4,92 2,30 0,22
2015=3,94% 3,95% 0,92 3,55 0,93 0,31
2016=7,28% 4,05% 0,97 4,24 0,85 0,53
2017=23,34% 9,38% 1,01 3,46 0,90 0,62
2018=28,85% 12,24% 1,09 2,75 0,94 0,64
2019=25,23% 12,27% 1,14 2,35 0,97 0,65
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3.3.2 Analisi Patrimoniale e Finanziaria
Lo scopo della presente analisi è quello di segnalare se sussistono le condizioni fondamentali di equilibrio patrimoniale e finanziario dell’impresa: -) l’omogeneità tra la natura del capitale investito e quella delle fonti di finanziamento utilizzate; -) l’esistenza di equilibrio tra l’entità del capitale netto e quella dei capitale di terzi; -) un equilibrato rapporto tra capitale di terzi oneroso e non oneroso.
L’analisi finanziaria mira ad accertare in che misura la combinazione impieghi - fonti è in grado di produrre flussi monetari equilibrati, tali, cioè, da consentire di far fronte in ogni momento agli impegni di uscita che la gestione richiede.
Nelle tabelle successive vengono evidenziati i principali indici di bilancio patrimoniali e finanziari.
Indici patrimoniali e finanziari
ANNI
INDICI 2012 2013 2014
Media Settore
I.Complessivo copert. Immobil.
Fonti permanti/Attivo Immobilizz. 1,21 1,05 1,37
I. Autocopertura Immobilizzaz.
Mezzi propri/Attivo Immobilizzato 0,40 0,48 0,51
Debt Equity ratio
Capitale di terzi/Mezzi propri 7,96 4,22 3,93
Rapporto Indebitam. Oner.
Indeb. Finanz.N./Mezzi propri 4,53 2,26 2,16
Current ratio
Attivo Circol./Passivo Circol. 1,08 1,03 1,31
Quick ratio
(Liq.Immed.+Liq. Diff.)/Pass.Circol. 0,75 0,72 0,86
Indice di Altman 1,69 1,81 1,01
Durata media dei crediti v/clienti 126 99 156
Giacenza media del magazzino (gg) 78 64 126
Durata media debiti v/fornitori 119 99 166
Cash flow €
2.070.853 € 1.404.291 € 686.258 €
Indebit.Finanz.N. €
14.707.732 €
10.738.318 €
10.036.994 €
Cash Flow / I.F.N. 0,14 0,13 0,06
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Fatturato N./I.F.N. 0,36 0,31 0,54
Indici patrimoniali e finanziari
ANNI
Storico Previsionali
Trend
INDICI 2014 2015 2016 2017 2018 2019
I.Compless. copert. Immob.
Fonti permanti/Att. Immob. 1,37 1,87 1,44 1,56 1,71 1,96
I. Autocopertura Immobil.
Mezzi propri/Attivo Imm. 0,51 0,85 0,58 0,75 1,01 1,30
Debt Equity ratio
Cap. di terzi/Mezzi propri 3,93 2,55 3,24 2,46 1,75 1,35
Rapporto Indebitam. Oner.
Indeb. Fin. N./Mezzi propri 2,16 1,19 1,92 1,27 0,76 0,39
Current ratio
Attivo Circol./Passivo Circol. 1,31 1,75 1,43 1,54 1,66 1,86
Quick ratio
(Liq.Im.+Liq.Diff.)/Pass.Circ. 0,86 1,18 1,02 1,10 1,22 1,41
Indice di Altman 1,01 1,39 1,25 1,69 2,01 2,15
Durata med. dei cred. v/cl. 156 156 151 151 166 153
Giace. med. del magazz. (gg) 126 103 85 77 74 70
Dur. media debiti v/fornitori 166 139 145 143 131 132
Cash flow 686.258 735.063 1.132.053
2.347.570
3.033.596
3.156.189
Indebit. Finanz. N. 10.036.994
7.871.830
13.633.381
11.118.469
8.582.087
5.521.092
Cash Flow / I.F.N. 0,06 0,09 0,08 0,21 0,35 0,57
Fatturato N./I.F.N. 0,54 0,36 0,52 0,36 0,25 0,15
Dall’analisi degli indici emerge….
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0 20 40 60 80 100
2011
2012
2013
Clienti Fornitori
Durata media Clienti e Fornitori
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
2011 2012 2013
I. Primario di Struttura
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
2011 2012 2013
Rapporto di Indebitamento
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Nelle tabelle successive vengono dettagliatamente elencati i debiti finanziarie a breve e a M/L termine.
INDEBITAMENTO A BREVE €/000 2012 2013 2014
Scoperto c/c
Anticipi SBF
Anticipi Import
Anticipi Export
Altri Interessi Passivi
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
TOTALE € € €
INDEBITAMENTO A ML €/000 2012 2013 2014
Mutuo 1
Mutuo 2
Mutuo 3
Mutuo 4
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
TOTALE € € €
3.4 LA NORMALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI ECONOMICI
Nella prima fase del processo valutativo sono stati sottoposti a revisione e normalizzazione tutti i valori contabili economici e patrimoniali.
Il presente paragrafo si riferisce alla normalizzazione economica, e consiste nel depurare il Risultato d’esercizio (o il M.O.L. o il N.o.p.a.t.) da ogni elemento distorsivo, al fine di ricostruire l'esatto valore dei risultati economici medio -ordinari sia storici che prospettici.
Sono stati oggetto di riallineamento:
I componenti di natura eccezionale, o dovuti a circostanze difficilmente ripetibili: sono stati eliminati, in quanto per la loro natura casuale e disconnessa dall’attività tipica aziendale, non sono assumibili in questa analisi, per la determinazione della redditività aziendale.
ALTERNATIVA I componenti di natura eccezionale, o dovuti a circostanze difficilmente ripetibili: sono stati ridistribuiti nel tempo, sostituendo in questo modo ad un elemento casuale, un valore medio.
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Gli effetti delle politiche di bilancio o di voci di natura meramente fiscale: é stata rivista ogni fondamentale stima di bilancio (ammortamenti, magazzino, fondi e riserve ecc.), ed è stato eliminato ogni intervento riduttivo o incrementativo dell’imponibile per fini tributari e/o strategici.
Gli effetti del deprezzamento monetario: in Italia, con l’avvento dell’euro si è assistito ad un forte contenimento del tasso d’inflazione. Per questo motivo è stato giudicato superfluo adeguare i bilanci storici in funzione delle condizioni inflazionistiche.
Compenso direzionale esposto in bilancio: tale compenso è stato ritenuto in tutti gli anni in esame non proporzionato alla reale performance dell’organo direttivo. Per questo motivo……
Costi o ricavi latenti: nell’azienda in esame a controllo familiare , sono stati rilevati inadeguati livelli retributivi del personale direttivo (appartenente alla famiglia proprietaria). Tale costo è stato correttamente stimato ai valori condivisi sul mercato. Sono inoltre stati integrati dei ricavi non completamente rappresentati nei documenti contabili.
EVENTUALE Essendo in presenza di bilanci redatti secondo principi contabili nazionali, si è proceduto con l’allineamento ai principi contabili internazionali (SFAS in USA, IAS in Europa). Ciò per rendere i dati confrontabili anche con aziende operanti in altri stati, ma soprattutto per sostituire il principio tradizionale del costo con quello del fair value.
Nella successiva tabella viene evidenziato il procedimento di normalizzazione svolto nel caso in esame e le relative rettifiche effettuate.
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Normalizzazione dei Risultati Economici netti civilistici
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
RISULTATO D' ESERCIZ. CIVILISTICO
1.127.017 505.358 65.524 250.133 480.649 1.651.631 2.517.666 2.837.926
RETTIFICHE POLITICHE DI BILANCIO
0 0 0 0 0 0 0 0
Ammortamenti e Accantonamenti
0 0 0 0 0 0 0 0
Rettifiche a Valutazioni 0 0 0 0 0 0 0 0 Compenso direzionale 0 0 0 0 0 0 0 0 Altre Manovre 0 0 0 0 0 0 0 0
RETTIFICA EVENTI NON RICORRENTI
-187.230 121.230 51.348 -200.000 -200.000 -200.000 -200.000 -200.000
Eventi straordinari -187.230 121.230 51.348 -200.000 -200.000 -200.000 -200.000 -200.000 Altro 0 0 0 0 0 0 0 0
ALTRE RETTIFICHE
Rettifiche Amm.ti per Fenomeno Inflattivo
0 0 0 0 0 0 0 0
STORNO EFFETTO FISCALE SU RETTIFICHE
43.695 -61.812 -39.353 136.337 93.313 74.016 70.472 69.828
RISULTATO NOMINALE NORMALIZZATO
983.482 564.776 77.519 186.470 373.963 1.525.647 2.388.138 2.707.755
Correttivo per inflazione
94 97 100 103 106 109 112 115
RISULTATO REALE NORMALIZZATO
1.045.256 582.244 77.519 181.039 352.496 1.396.183 2.121.830 2.335.733
Ponderazione 0 0 0 0 0 0 0 0
VALORI MEDI PONDERATI
Storico Nominale Previsionale Medio
RISULTATO NORMALIZZATO
568.340 1.436.395 1.100.969
A conclusione del procedimento di normalizzazione, il Risultato netto normalizzato che verrà assunto nella successiva valutazione è pari a € ….
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Normalizzazione dei M.O.L. (E.B.I.D.T.A.)
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
EBIDTA CIVILISTICO 3.356.23
6 3.271.53
2 2.009.35
4 1.366.88
0 1.759.78
6 3.638.27
6 4.702.63
6 4.891.33
2
RETTIFICHE POLITICHE DI BILANCIO
0 0 0 0 0 0 0 0
Rettifiche a Valutazioni di natura fiscale
0 0 0 0 0 0 0 0
Compenso direzionale 0 0 0 0 0 0 0 0 Altre Manovre 0 0 0 0 0 0 0 0
RETTIFICA EVENTI NON RICORRENTI
0 0 0 0 0 0 0 0
Altri componenti di reddito non durevoli
0 0 0 0 0 0 0 0
EBITDA NOMINALE NORMALIZZATO
3.356.236
3.271.532
2.009.354
1.366.880
1.759.786
3.638.276
4.702.636
4.891.332
Correzione per Fenomeno Inflattivo
94 97 100 103 106 109 112 115
EBIDTA REALE NORMALIZZATO
3.567.048
3.372.713
2.009.354
1.327.068
1.658.767
3.329.538
4.178.231
4.219.306
Ponderazione 0 0 0 0 0 0 0 0
VALORI MEDI PONDERATI
Storico Nominale Previsionale Medio
RISULTATO NORMALIZZATO
2.879.040 3.271.782 3.124.504
A conclusione del procedimento di normalizzazione, il M.O.L. normalizzato che verrà assunto nella successiva valutazione è pari a € ….
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2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
EBIT CIVILISTICO 2.340.840 2.322.299 125.292 842.840 1.059.681 2.883.224 4.118.885 4.490.052
RETTIFICHE POLITICHE DI BILANCIO
0 0 0 0 0 0 0 0
Ammortamenti e Accantonamenti
0 0 0 0 0 0 0 0
Rettifiche a Valutazioni di natura fiscale
0 0 0 0 0 0 0 0
Compenso direzionale 0 0 0 0 0 0 0 0 Altre Manovre 0 0 0 0 0 0 0 0
RETTIFICA EVENTI NON RICORRENTI
0 0 0 0 0 0 0 0
Altro 0 0 0 0 0 0 0 0
Rettifiche Amm.ti per Fenomeno Inflattivo
0 0 0 0 0 0 0 0
EBIT NORMALIZZATO LORDO
2.340.840 2.322.299 125.292 842.840 1.059.681 2.883.224 4.118.885 4.490.052
Imposte su Ebit normalizz.
546.297 1.184.077 96.023 574.553 494.412 1.067.031 1.451.333 1.567.664
EBID NORMALIZZATO NETTO NOMINALE
1.794.543 1.138.221 29.268 268.286 565.268 1.816.192 2.667.552 2.922.387
Correzione per Fenomeno Inflattivo
94 97 100 103 106 109 112 115
EBID NORMALIZZATO NETTO REALE
1.907.262 1.173.424 29.268 260.472 532.820 1.662.073 2.370.085 2.520.877
Ponderazione 0 0 0 0 0 0 0 0
VALORI MEDI PONDERATI
Storico Nominale Previsionale Medio
RISULTATO NORMALIZZATO
987.344 1.647.937 1.400.215
A conclusione del procedimento di normalizzazione, il N.O.P.A.T. normalizzato che verrà assunto nella successiva valutazione è pari a € ….
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3.5 REVISIONE DEI VALORI PATRIMONIALI AL FAIR VALUE E VALUTAZIONE DEGLI
INTANGIBLES
Al fine di poter ricostruire l’esatta entità del Patrimonio netto aziendale, i valori contabili di attività e passività sono stati sottoposti a revisione e correzione. Tale procedimento si è reso necessario ancorché in presenza di bilanci non certificati, EVENTUALE ed è stato compreso nell’allineamento dei bilanci ai principi contabili internazionali.
Le verifiche hanno riguardato i seguenti controlli:
Controllo di completezza nella contabilizzazione di tutte le attività e passività;
Controllo e validazione dei documenti inventariali relativi alle poste attive inscritte in bilancio;
Controllo della reale esigibilità dei crediti;
Controllo della reale consistenza di fondi e riserve;
Controllo della reale consistenza di garanzie attive.
Successivamente si è proceduto alla stima a valori correnti (Fair Value) delle attività materiali.
Si è ricorso a tecnici esterni che hanno prodotto perizie giurate di stima allegate alla presente.
ALTERNATIVA Per le immobilizzazioni materiali si è adottato l’ Impairment Test, che consiste nel confronto tra il valore contabile del cespite alla data di bilancio e il più alto tra il valore d’uso ed il valore di realizzo. Laddove dal confronto sia emerso un valore contabile superiore al più alto dei due valori, si è imputata una perdita in conto economico pari alla differenza, in riduzione del valore contabile.
Il valore d’uso è stato di volta in volta stimato in base alle indicazioni dello IAS 36, quindi considerando:
1. la stima dei flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo dell’attività e dalla sua dismissione finale;
2. l’identificazione di un adeguato tasso di attualizzazione da applicare a tali flussi finanziari futuri.
Per la determinazione dei flussi finanziari futuri associati alle immobilizzazioni materiali, si è fatto riferimento ai piani previsionali approvati dalla direzione aziendale.
I Titoli quotati sono stati valutati considerando la media dei prezzi degli ultimi 6 mesi……
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I Titoli non quotati, considerati i rendimenti in linea con quelli di mercato, sono stati valutati al costo……
Le partecipazioni sono state valutate al prezzo di mercato……
Al fine di una completa valutazione del capitale dell’impresa, sono stati valutati anche gli intangibles specifici, sia acquisiti che prodotti internamente.
I primi, sono stati classificati secondo i dettami dei principi contabili internazionali al Fair value, e sono sottoposti ad Impairment Test.
Sono stati individuati i seguenti intangibili acquisiti:……
Intangibles legati alla tecnologia: o Brevetti o Software o Tecnologia non brevettata o Banche dati o Segreti di produzione (formule, processi,ricette) o ……
Intangibles basati su contratti: o Accordi, licenze, royalties o Contratti o Permessi di costruzione o Contratti di franchising o Diritti di trasmissione o Diritti d’uso o Contratti di mutuo o ……
Intangibles legati all’arte: o Commedie, opere balletti o Opere letterarie o Creazioni musicali o Immagini e fotografie o Materiali audiovisivi o ……
Intangibles legati ai clienti: o Custumer list o Portafoglio ordini o Relazioni contrattuali o Relazioni non contrattuali con clienti o ……
Intangibles legati al marketing: o Marchi o Domini internet
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o Imballaggio commerciale o Accordi di non concorrenza o ……
Per la contabilizzazione degli Intangibles prodotti internamente, sono state
considerate solamente le attività rispondenti a tutte le caratteristiche riconosciute dalla dottrina prevalente:
Possibilità di misurazione con ragionevole precisione;
Determinazione da costi a utilità differita nel tempo e presenza di ritorno economico maggiore del costo del capitale (Required Return);
Separabilità dall’impresa.
Gli Intangibles specifici non affidabilmente valutabili non sono stati espressi separatamente dal goodwill.
Per la misurazione degli Intangibles specifici prodotti internamente, è stato adottato il criterio del Costo, applicando sia il metodo del Costo Residuale, sia il metodo del Costo di Riproduzione, sia il metodo del Costo storico.
ALTERNATIVA: il criterio dei Risultati differenziali, applicando il metodo di attualizzazione del risultati differenziali, e il metodo del ”Costo della perdita”.
ALTERNATIVA: il criterio Comparativo, applicando il metodo delle Transazioni Comparabili, il metodo dei Royalties Rates (r/r), il metodo dei Multipli Impliciti nei Deals, il metodo dei Multipli Empirici, il metodo dei Differenziali di Multiplo sulle Vendite.
ALTERNATIVA: il criterio delle Ricerche di Mercato, applicando il metodo Interbrabrand, il metodo Brand Rating.
ALTERNATIVA: Il criterio del “Valore della relazione con il cliente”.
Sono stati individuati i seguenti intangibili prodotti internamente:
Intangibles legati alla tecnologia: o Brevetti o Software o Tecnologia non brevettata o Banche dati o Segreti di produzione (formule, processi,ricette) o ……
Intangibles legati all’arte: o Commedie, opere balletti o Opere letterarie o Creazioni musicali
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o Immagini e fotografie o Materiali audiovisivi o ……
Intangibles legati ai clienti: o Custumer list o Portafoglio ordini o Relazioni contrattuali o Relazioni non contrattuali con clienti o ……
Intangibles legati al marketing: o Marchi o Domini internet o Imballaggio commerciale o Accordi di non concorrenza o ……
Ai fini dell’imputazione degli ammortamenti degli Intangibles nei Conti economici previsionali, in osservanza dei principi contabili internazionali è stata effettuata la suddivisione tra gli intangibili a vita indefinita e definita.
Rientrano tra i primi:
o Marchi o Domini internet o ……
Rientrano tra i secondi:
o Tecnologie o Concessioni o Diritti o Portafoglio clienti o ……
Gli Intangibles a vita definita, sollevano il problema della determinazione della vita
utile del valore stesso. Secondo le indicazioni fornite dal FASB, a cui ci si è attenuti, “la vita utile di un bene intangibile per una società è il periodo nel corso del quale ci si attende che il bene contribuisca direttamente o indirettamente ai futuri flussi di cassa di tale società”. I fattori che determinano la vita utile sono:
il periodo di utilizzazione prevedibile
il periodo di utilizzazione prevedibile per beni omogenei
le previsioni legali, i regolamenti e i contratti che possono limitare la vita utile o rendere possibile il rinnovo o l’estensione
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gli effetti dell’obsolescenza, della domanda, della concorrenza e di altri fattori economici
le spese future di mantenimento necessarie.
Secondo questi assunti, e sulla base dei piani previsionali approvati, sono stati strutturati i piani di ammortamento relativi agli intangibili con vita determinata.
Per gli Intangibles a durata indeterminata, è stato utilizzato l’ Impairment Test, per la stima della eventuale perdita di valore in ciascun anno previsionale.
Infine, a titolo prudenziale, pur non avendo una rilevanza fiscale immediata, è stato ritenuto opportuno calcolare il potenziale carico fiscale futuro sulle plusvalenze patrimoniali emerse. La "base imponibile" è costituita dal valore delle plusvalenze latenti al netto di eventuali minusvalenze. È stata applicata una aliquota ridotta rispetto la massima attualmente vigente, sia perché l'ipotetico pagamento di imposte avverrà in futuro, sia perché potrebbero sopraggiungere futuri benefici fiscali. In genere l'abbattimento dell'aliquota ordinaria è del 35%-50%, in questo caso si è utilizzato un’aliquota del ……
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Al termine del descritto procedimento, lo Stato Patrimoniale al Fair Value risulta pertanto il seguente:
ATTIVITA' Valore contabile Rettifiche Fair Value
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 5.616.885 4.025.460 Terreni 2.187.128 2.187.128 Immobili Operativi 2.003.474 1.284.973 Beni Mobili Operativi 1.359.576 514.871 Beni non Operativi 66.707 38.486
IMMOBILIZZ. IMMATERIALI 979.817 979.817 Brevetti, Marchi, Concess. e Software
51.022 51.022
Spese Pubblicitarie 0 0 Studi e Ricerche 651.066 651.066 Sp. Impianto, Avviamento, Altri Costi
277.728 277.728
IMMOBILIZZ. FINANZIARIE 4.404.375 4.404.375 Partecipazioni - Quote - Titoli 2.233.897 2.233.897 Mutui e Crediti Finanziari 2.161.284 2.161.284 Altre Attivita' > 12 mesi 9.193 9.193 MAGAZZINO 4.470.806 4.470.806 Materie Prime e Imballaggi 814.920 814.920 Prodotti in Corso di Lav.-Semilavorati
242.016 242.016
Prodotti Finiti 3.413.870 3.413.870 DISPONIBILITA' E LIQUIDITA' 9.528.433 9.024.995 Crediti verso Clienti 8.395.065 7.891.626 Anticipi Forniture Merci 0 0 Anticipi Forniture C/Capitale 0 0 Erario Conto/Iva 17.386 17.386 Crediti Diversi 711.592 711.592 Ratei Attivi 0 0 Risconti Attivi 359.734 359.734 Crediti v/soci per Versamenti 0 0 Investimenti a Breve 0 0 Banche c/c Attivi 27.974 27.974 Cassa 16.680 16.680
Totale Attività 25.000.318 22.905.454
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PASSIVITA’ Valore contabile Rettifiche Fair Value
FONDI RISCHI E SPESE 1.544.235 1.040.797 Fondo svalutazione crediti 503.438 0 Fondo Svalutazione Magazzino 0 0 Altri Fondi Spese e Rischi > 12 mesi
573.571 573.571
Debiti Tributari 0 0 Fondo T.F.R. 467.226 467.226
DEBITI MEDIO-LUNGO TERMINE 9.121.128 9.121.128 Mutui e Debiti Finanziari 9.121.128 9.121.128 Altri Debiti > 12 mesi 0 0
DEBITI CORRENTI 8.099.306 8.099.306 Fornitori Operativi 3.923.368 3.923.368 Anticipi da Clienti 0 0 Erario Conto Iva 53.127 53.127 Debiti Diversi – Fornitori Vari 158.366 924.779 Finanziamenti Vari e c/Anticipi 36.440 2.832.747 Ratei Passivi 76.225 76.225 Risconti Passivi 0 0 Banche c/c Passivi 289.059 289.059
Totale Passività 25.000.318 22.905.454
Valore contabile Rettifiche Fair Value
PATRIMONIO NETTO 4.644.222 4.644.222
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3.6 LA DETERMINAZIONE DEL TASSO DI INTERESSE
Le stime svolte per la scelta del tasso di interesse sono state effettuate razionalmente e coerentemente rispetto al processo valutativo. La discrezionalità è stata ridotta al minimo, come dimostrato dalla verificabilità di ogni componente dell’analisi.
Nella determinazione del tasso di attualizzazione sono stati osservati due principi:
Il principio della sostituibilità dell’investimento: il tasso deve essere confrontabile e in linea con il rendimento di investimento alternativi aventi il medesimo tasso di rischio.
Il principio della coerenza dei tassi con i flussi di risultato prospettici normalizzati.
Nel rispetto di questi principi, il tasso è stato determinato attraverso il costo medio ponderato del capitale, il WACC (Weighted Average Cost of Capital):
dove: Ke= è il costo del capitale proprio E = patrimonio netto (equity) D = indebitamento (Debt) Kd= costo dell’indebitamento t = aliquota fiscale sulle imposte sui redditi
Il costo ponderato del capitale investito medio, è un tasso rappresentativo del costo delle varie forme di finanziamento delle attività aziendali, mediato in funzione del rispettivo peso sulla struttura finanziaria.
Per la determinazione del costo del capitale proprio (Ke) è stato utilizzato il modello teorico C.A.P.M. (Capital Asset Pricing Model). Questo modello statistico, esprime il rendimento atteso di una attività finanziaria rischiosa, sulla base di una relazione lineare:
Dove: Rf = Tasso privo di rischio E(Rm)= Rendimento atteso dell’indice de l mercato azionario ßj = Coefficiente beta
Il tasso privo di rischio, Rf, è stato quantificato con riferimento al rendimento lordo dei buoni del Tesoro Poliennali con durata residua maggiore di 10 anni.
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Il premio per il rischio [E(Rm)- Rf] (Equity Risk Premium), è stato determinato utilizzando la media dei rendimenti di lungo periodo di un paniere di titoli azionari confrontabili al netto della media dei rendimenti privi di rischio…….
Il coefficiente β, infine, misura la rischiosità specifica della singola azienda, in relazione a come i rendimenti aziendali variano in media al variare dei rendimenti del mercato. Il coefficiente β può essere visto come il legame fra le determinati macroeconomiche e microeconomiche del premio per il rischio finanziario , e misura il rischio dell’investimento specifico in relazione al rischio generale dell’economia e dei mercati finanziari, il quale è esogeno (non diversificabile). Il fattore β dipende essenzialmente dal settore in cui l’azienda opera (più é soggetto a ci cli congiunturali, più è alto il rischio), dal grado di leva operativa (maggiore è l’incidenza dei costi fissi, più è alto il rischio) e dal grado di leva finanziaria (maggiore è il grado di indebitamento, più è alto il rischio). Inteso Statisticamente, il β è uguale alla covarianza tra i rendimenti attesi del titolo e quelli del mercato, divisa per la varianza del rendimento atteso del mercato:
dove: ß = il beta dell'azienda Ri = il rendimento atteso dell'azione Rm= il rendimento atteso del portafoglio di mercato
Il coefficiente β può assumere i seguenti valori:
Beta >1 Il titolo si muove nella stessa direzione del mercato e con oscillazioni maggiori del mercato stesso
0 < Beta <1 Il titolo si muove nella stessa direzione del mercato, ma con oscillazioni minori di quelle di mercato
0 > Beta >-1 Il titolo si muove in direzione opposta al mercato, anche se in maniera contenuta
Beta <-1 Il titolo si muove in senso opposto al mercato ed oscilla maggiormente rispetto al mercato stesso
Il coefficiente β può essere agevolmente calcolato per le imprese quotate in borsa. Nel caso in esame, essendo l’azienda non collocata sui mercati finanziari, si è reso necessario il riferimento a società quotate comparabili per settore di attività e leva operativa. Si è proceduto alla determinazione del fattore β unlevered, cioè il fattore β depurato dalla struttura finanziaria e che tiene conto solo delle caratteristiche del settore e della leva operativa, ed è stato incrementato di un’adeguata percentuale che includa il maggior rischio da attribuire ad una società con dimensioni non sufficienti per accedere sui mercati finanziari. Successivamente si è considerato l’effetto leva generato
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dall’indebitamento esistente al termine dei vari esercizi, in modo da pervenire al β levered.
Le banche dati di riferimento sono reperibili su pubblicazioni finanziarie, ma si è creduto opportuno, per una maggiore completezza informativa, acquisirli presso un data provider specializzato, il quale ha fornito anche gli adjusted beta, ovvero i Beta storici rettificati per l’analisi del costo del capitale riferita agli anni prospettici. Il periodo di riferimento su cui sono stati calcolati i Beta di riferimento è di cinque anni.
Nel caso in esame è stato adottato un coefficiente Beta pari a …
Il Ke cui si perviene è pertanto pari a …
Il costo dell’indebitamento (Kd), è stato inteso come il costo di mercato che l’azienda sosterrebbe per ottenere un nuovo finanziamento a medio lungo termine. Per la determinazione del pricing di finanziamenti, si è fatto riferimento alla determinazione del merito creditizio dell’azienda target secondo i parametri vigenti dell’accordo Basilea 2. Da questa analisi, deriva per l’azienda un rating di …… su 100, corrispondente ad un Pd del ……%. A questo livello di rating, sul mercato corrisponde uno spread di …… punti percentuali sul tasso Euribor a sei mesi.
Il Kd adottato nel caso in esame è pertanto pari a ….
Per la determinazione dei pesi del costo del capitale proprio e dell’indebitamento, necessari per il calcolo finale del WACC, si è fatto riferimento alla struttura finanziaria (D+E) prospettica come risulta dai piani aziendali approvati. Questa scelta è giustificata dal fatto che il WACC verrà utilizzato per l’attualizzazione di flussi economici o finanziari futuri.
Il calcolo finale del WACC è riassunto nella seguente tabella:
CAPITALE DI TERZI (D) Costo Peso Peso
ponderato
Costo Mezzi propri (Ke) % % %
Costo indebitamento (Kd) % % %
W.A.C.C. - 100,00% %
EVENTUALE. Gli ulteriori aggiustamenti del tasso, sono stati apportati in funzione delle seguenti variabili:
Grado di indebitamento: nel caso specifico..
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Dimensione della società target (firm size premium): nel caso specifico, considerato che alle imprese di dimensioni ridotte, a parità di Beta corrispondono maggiori rendimenti ……
Della il liquidità della società target: nel caso specifico, si è ritenuto di apportare un ulteriore aggiustamento del Beta in aumento come premio di liquidità pari al……
Dell’inflazione: in base all’inflazione attesa è stata utilizzata la formula di Fisher applicata al 50% dell’inflazione attesa (…… %), valutata solo parziale la capacità dell’impresa di recuperare l’inflazione a lungo termine:
Il tasso di attualizzazione determinato sulla base della indagine qui condotta e che
sarà adottato nella valutazione, è pertanto pari a ……
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4. IL PROCESSO VALUTATIVO
(CANCELLARE i metodi e le metodologie non utilizzate qui sotto)
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO PATRIMONIALE
Il valore generale del capitale economico dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo Patrimoniale, con il quale il valore dell'azienda viene determinato in funzione del suo patrimonio. E' il risultato del procedimento di ricostruzione del patrimonio netto aziendale, ottenuto adeguando i valori contabili a quelli correnti di sostituzione.
Tale metodo di valutazione non tiene assolutamente conto della capacità di generare reddito o flussi finanziari. E' stato utilizzato per l’azienda in questione in quanto è prevalente la componente patrimoniale rispetto a quella reddituale, ovvero si limita a detenere attività reali o finanziarie. Essendo forse il metodo di valutazione più oggettivo, il grado di rischio per l'investitore, in relazione alla determinazione del corretto valore dell’azienda target è minimo: di tale aspetto se ne è tenuto conto nel determinare i tassi di attualizzazione adottati nel caso di specie.
4.2 LA METODOLOGIA: PATRIMONIALE
La formula con cui si identifica il “metodo di valutazione patrimoniale semplice”, è la seguente:
V = valore economico dell’azienda k = valore patrimoniale rettificato
La formula con cui si identifica il “metodo di valutazione patrimoniale complesso”, è la seguente:
V = valore economico dell’azienda k = valore patrimoniale rettificato I = valore degli elementi immateriali
Per la determinazione sia di “K” che di “I”, si veda quanto già dettagliatamente illustrato nel Paragrafi 3.4, riguardante la revisione dei valori patrimoniali, già valutati al fair value. Rispetto a tali valutazioni in questa sede si ritiene di apportare le seguenti integrazioni……
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Pertanto, dall’applicazione del metodo Patrimoniale si perviene alla seguente valutazione dell’azienda:
METODO PATRIMONIALE
ATTIVITA' €
Immobilizzazioni Materiali €
Immobilizzazioni Immateriali €
Immobilizzazioni Finanziarie €
Magazzino €
Disponibilità e liquidità €
PASSIVITA’ €
Fondi rischi e spese €
Debiti a M/L €
Debiti correnti €
VALORE AZIENDALE €
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO REDDITUALE PURO.
Il valore generale del capitale economico dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo Reddituale Puro, che esprime il valore dell'azienda in funzione della sua capacità reddituale futura.
Tale metodo si fonda sul presupposto che dato un reddito durevole "R", é possibile determinare il valore "V" del capitale che lo ha generato se si fissa il tasso "i" al quale il capitale é stato impiegato. Pertanto il valore dell'azienda è calcolato medi ante l'attualizzazione (o capitalizzazione) del flusso di risultati economici attesi in futuro. Da un punto di vista matematico-finanziario, consiste nel calcolo del valore attuale di una rendita perpetua, oppure di una rendita limitata ad un certo numero di anni, a secondo della probabile durata della capacità dell'azienda di produrre reddito.
Il criterio di valutazione in esame non tiene assolutamente conto del fattore patrimoniale dell'azienda. È stato scelto in quanto l’azienda in esame è caratterizzat a da scarso fattore patrimoniale, assenza di particolari problemi finanziari, e un discreto grado di certezza in relazione alla durevolezza della redditività.
4.2 LA METODOLOGIA: REDDITUALE PURO.
La formula con cui si identifica il “metodo di valutazione redd ituale puro”, è la seguente:
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Durata illimitata Durata limitata
V = è il valore economico dell’azienda R = è il reddito medio normalizzato prospettico
a = è il simbolo matematico che indica il valore attuale di una rendita con durata definita i = è il tasso di valutazione n = è il numero di anni di prevedibile durata dell’azienda
La determinazione di “R” e di “i” è già stata effettuata nei specifici Paragrafi 3.3 e 3.5, e ha condotto alle seguenti stime:
R =
i =
La scelta dell'orizzonte temporale "n" dipende da vari fattori. Rappresenta il numero di anni futuri durante i quali si ritiene che l'azienda riesca a riprodurre livelli reddituali almeno pari al reddito adottato nella valutazione. In mancanza di contesti che giustifichino rendite con durata limitata nel tempo, nel caso in esame è stato adottato …..
In conclusione, dall’applicazione del metodo Reddituale si perviene alla seguente valutazione dell’azienda:
METODO REDDITUALE
REDDITO ADOTTATO €
TASSO PER CALCOLO RENDITA:
RENDIMENTO NORMALE
PREMIO PER IL RISCHIO
VALORE AZIENDALE €
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO PATRIMONIALE MISTO
Il valore generale del capitale economico dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo patrimoniale misto, forse uno dei metodi maggiormente utilizzati con riferimento alle P.m.i. italiane. Questo metodo è una sintesi tra il metodo patrimoniale puro e quello reddituale puro. Con questo procedimento, infatti, si tiene conto sia del valore patrimoniale netto
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corrente aziendale, sia delle prospettive reddituali dell'impresa, espresse in termini di avviamento.
4.2 LA METODOLOGIA: PATRIMONIALE MISTO
Il metodo Patrimoniale misto è a sua volta applicabile in due versioni differenti.
Le formule con cui si identificano le due versioni del "metodo di valutazione patrimoniale misto", sono:
Valore medio Stima autonoma dell’avviamento
V = è il valore economico dell’azienda K = valore del patrimonio netto rettificato R = è il reddito medio prospettico
a = è il simbolo matematico che indica il valore attuale di una rendita con durata definita i = è il tasso di valutazione i’ = è il tasso di attualizzazione n = è il numero di anni di prevedibile durata dell’avviamento
La configurazione del “Valore medio” consiste nella semisomma tra la valutazione
aziendale effettuata con il Metodo Reddituale Puro e quella ottenuta con il Metodo Patrimoniale Puro. Nel caso in esame è invece stato adottato il metodo con “Stima autonoma dell’avviamento” in quanto più rispondente alle specificità del caso in esame, oltrechè maggiormente diffuso nella pratica estimativa.
Il valore di “K” è il risultato del procedimento di ricostruzione del patrimonio netto aziendale, adeguando i valori contabili a quelli correnti di sostituzione, procedimento già effettuato nel Paragrafo 3.4.
“R” rappresenta invece il reddito durevole attraverso il quale é possibile determinare il valore “V” del capitale che lo ha generato se si fissa il tasso “ i’” al quale il capitale é stato impiegato. Da un punto di vista matematico-finanziario, consiste nel calcolo del valore attuale di una rendita quasi sempre limitata ad un certo numero di anni, a secondo della probabile durata della capacità dell’azienda di produrre reddito.
La determinazione di “R” e di “i’” è già stata effettuata nei specifici Paragrafi 3.3 e 3.5, e ha condotto alle seguenti stime:
R =
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i’ =
EVENTUALE. Ai fini del calcolo dell’avviamento non è stato adottato l’intero reddito “R”, ma soltanto quella eventuale parte (sovrareddito) che eccede il rendimento normale del capitale netto “K” al tasso “i”, come espresso dalla formula (R – Ki). Con tale configurazione di calcolo l'avviamento (goodwill) può anche assumere valori negativi (badwill). Nel caso in esame “i” è stato quantificato nel %, in quanto…..
La scelta dell'orizzonte temporale "n" dipende da vari fattori. Rappresenta il numero di anni futuri durante i quali si ritiene che l'azienda riesca a riprodurre livelli reddituali almeno pari al reddito adottato nella valutazione. Il limite minimo è solitamente di 3-5 anni, mentre non esiste un limite massimo, anche se raramente può essere utilizzata la rendita perpetua. In mancanza di contesti che giustifichino rendite con durata illimitata nel tempo, nel caso in esame è stato adottato …..
In conclusione, dall’applicazione del metodo Patrimoniale misto si perviene all a seguente valutazione dell’azienda:
METODO PATRIMONIALE MISTO
A) PATRIMONIO NETTO CORRENTE €
B) AVVIAMENTO €
Reddito adottato €
Nr anni (n)
Tasso rendimento normale (i)
Tasso per attualizzazione (i’)
A+B = VALORE AZIENDALE €
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO DISCOUNT CASH FLOW
Il valore generale del capitale economico dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo finanziario D.c.f., che si fonda sull'attualizzazione dei flussi di cassa attesi dall'investimento e sull'attualizzazione del valore residuo aziendale, cioè il valore del complesso aziendale al termine del periodo di attualizzazione dei flussi (terminal value).
Tale metodo è considerato nella prassi uno dei più validi dal punto di vista concettuale, in quanto più vicino alla formula teorica di una valutazione di una attività finanziaria. Un altro vantaggio attribuito a questa metodologia è la maggiore oggettività rispetto ai metodi reddituali, in quanto esclude le voci di costo e di ricavo non monetarie (accruals) che possono risentire di stime soggettive. E' utilizzato per valutare aziende commerciali, al dettaglio, di servizi, e finanziarie, ed è molto adatto per valutare aziende in rapida crescita che non abbiano ancora raggiunto il Break Even Point.
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Il metodo finanziario è apparso il più idoneo a individuare il valore generale della società target per le seguenti principali motivazioni:
Predominanza di “patrimonio immateriale” della Azienda Prova - Piano conti Top Value di difficile misurazione attraverso l’applicazione di metodi patrimoniali.
Modesta rilevanza degli investimenti materiali attuali.
Business della Azienda Prova - Piano conti Top Value concentrato principalmente nei servizi.
4.2 LA METODOLOGIA: METODO DISCOUNT CASH FLOW
La formula con cui si identifica il “metodo di valutazione finanziario D.c.f.”, è la seguente:
V = è il valore economico dell’azienda F = sono i flussi di cassa attesi dall’investimento Σ = è il simbolo matematico di sommatoria i = è il tasso di valutazione t = è il numero di anni di prevedibile durata dei flussi di cassa F Vr = è il valore residuo dell’azienda al termine del tempo t
I flussi finanziari “F” devono essere liquidi e prelevabili dopo avere effettuato gli investimenti necessari a garantire la continuità gestionale e la sua posizione di equilibrio finanziario. L’elemento centrale di tale metodo di valutazione, infatti, è la natura monetaria del reddito, un reddito che si può prelevare senza compromettere l’equilibrio operativo-finanziario aziendale.
Si possono scegliere diverse configurazioni di flussi di cassa, alle quali corrispondono differenti versioni del metodo finanziario D.c.f.: le principali sono:
metodo finanziario basato sui flussi monetari disponibili ( levered cash flow);
metodo finanziario basato sui flussi monetari operativi (unlevered cash flow).
Con il levered cash flow, il valore economico dell’azienda è costituito dal valore attuale dei flussi monetari incrementali che un generico investitore può attendersi dal suo possesso. I flussi monetari disponibili sono costituiti dalla quota parte di redditi futuri che può essere messa a disposizione degli azionisti come dividendi, senza intaccare o alterare l’equilibrio operativo e finanziario dell’impresa. Per determinarli è necessario ricorrere ad uno schema di ricostruzione dei flussi, tipo il seguente:
Utile netto + costi e ricavi non monetari
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+ variazioni del capitale circolante + variazioni del capitale fisso + rimborso prestiti (mutui, ecc.) = flusso di cassa disponibile (detto anche “free cash flow” per l’azionista)
Con l’unlevered cash flow (forse il più utilizzato nella prassi), vengono invece attualizzati i seguenti flussi:
Utile netto + oneri finanziari + costi e ricavi non monetari + variazioni del capitale circolante + variazioni del capitale fisso = flussi di capitale disponibile (detto anche “ free cash flow” per
l’azienda, o saldo della gestione operativa)
In tal modo il valore che si ottiene è quello del Capitale operativo, e per ottenere il valore economico dell’azienda, occorrerà detrarre il l’indebitamento finanziario esistente alla data della valutazione.
Nel caso in esame, è stato adottata la configurazione di cash flow ……
Per attualizzare i levered cash flow, come tasso è stato utilizzato il Ke (levered), ovvero il costo figurativo del capitale proprio calcolato con il modello denominato Capital Asset Pricing Model (C.a.p.m.), in base alla quale Ke rappresenta il tasso di remunerazione che si attenderebbe un potenziale investitore nel capitale di rischio dell'azienda. In particolare, i flussi di ciascun anno vengono attualizzati utilizzando i Ke medi del periodo. La determinazione del tasso di attual izzazione “i” è già stata effettuata nello specifico Paragrafo 3.5, e ha condotto alle seguenti stime..
Per l'attualizzazione degli unlevered cash flow, come tasso è stato utilizzato il WACC (weighted average costo of capital), ovvero il costo ponderato del capitale investito medio. Il tasso da adottare, infatti, deve almeno essere pari al costo dei capitali che finanziano l'impresa, e in particolare sia dei capitali di terzi finanziatori che quelli forniti dagli azionisti. La determinazione del tasso di a ttualizzazione “i” è già stata effettuata nello specifico Paragrafo 3.5, e ha condotto alle seguenti stime..
La scelta dell'orizzonte temporale "n" dipende da vari fattori. Nel caso in esame è stato fatto riferimento alla durata dei piani pluriennali con cui sono stati calcolati i flussi monetari, che riguardano tutto il periodo di sviluppo e ampliamento dell'azienda, sino all'entrata "a regime", corrispondente ad anni……
Il valore residuo aziendale “Vr” viene in genere determinato attualizzando la rendita (perpetua o limitata ad un certo numero di anni) dei flussi monetari o dei redditi (reddito netto o N.o.p.a.t.) che si ritiene l’azienda sia ancora in grado di produrre dopo il periodo “t”. In assenza della stima di tali flussi o redditi, in genere si fa r iferimento al
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valore che essi assumono all’anno “t”, o alla media di tutti gli anni considerati. Nel caso in esame …… Il valore residuo aziendale "Vr", è stato infine attualizzato al WACC (o CAPM) medio di tutti gli anni considerati.
Il valore aziendale così determinato, è stato poi oggetto delle seguenti integrazioni:
è stato aggiunto il valore di beni non operativi inclusi nel complesso aziendale da valutare
è stato detratto l'ammontare dell'indebitamento finanziario esistente alla data della valutazione (se sono stati utilizzati flussi operativi, cioè unlevered, cioè destinati non solo a remunerare il capitale proprio ma anche quello di terzi);
si è tenuto conto di eventuali interessi di terzi.
In conclusione, dall’applicazione del metodo D.C.F. si perviene alla seguente
valutazione dell’azienda:
METODO FINANZIARIO D.C.F.
A) FLUSSI DI CASSA ATTUALIZZATI €
Flussi 2014: €
Flussi 2015: €
Flussi 2016: €
Flussi 2017: €
Flussi 2018: €
Tasso attualizzazione:
B) VALORE FINALE ATTUALIZZATO €
Reddito a regime €
Nr anni per calcolo rendita:
Tasso attualizzazione:
C) ULTERIORI INTEGRAZIONI €
+ Beni non Operativi: €
- Indebitamente finanziario netto: €
+- Altro: €
A+B+C= VALORE AZIENDALE €
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO E.V.A.
Il valore generale del capitale economico dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo Economic value added (marchio registrato di Stern Steward & Co), un indicatore di performance che si propone
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di stimare il valore economico creato dall’azienda nel corso degli esercizi. Viene determinato confrontando la redditività operativa (cioè il rendimento del capitale investito) con il costo medio del capitale investito necessario per il funzionamento dell’azienda.
La redditività operativa è intesa come Reddito Operativo, al netto delle relative imposte operative (N.o.p.a.t.= Net Operating Profit After Tax). Il capitale investito netto su cui viene calcolato il relativo costo, invece, viene quantificato com e dato medio annuo. Se la differenza tra redditività e costo è positiva, l’azienda ha creato un valore economico a disposizione per gli azionisti, altrimenti ha distrutto ricchezza.
Con questo approccio, l’impresa è considerata sana se è in grado di gene rare redditività superiore al costo delle risorse investite. L’E.V.A. è quindi il sovrareddito che l’impresa produce dopo aver remunerato a condizioni di mercato sia il capitale di debito che quello azionario.
4.2 LA METODOLOGIA: METODO E.V.A.
La formula con cui si identifica il “metodo di valutazione E.v.a.”, è la seguente:
V = è il valore economico dell’azienda EVA = sono i flussi di EVA prospettici Σ = è il simbolo matematico di sommatoria t = è il numero di anni di prevedibile durata dei flussi di EVA wacc = è il costo del capitale investito Vr = è il valore residuo dell’azienda al termine del tempo t CI = è il Capitale Investito iniziale, in questo caso costituito dai debiti onerosi e dal capitale
netto
Il valore economico dell’impresa è quindi pari al valore attuale dei sovraredditi
EVA realizzati nel periodo “t”, cui va sommato il valore residuo che l’impresa avrà al termine di tale orizzonte temporale.
Esistono due distinti, ma assolutamente equivalenti, approcci per giungere al calcolo dell’E.V.A.:
- Approccio operativo: E.V.A.= NOPAT – (WACC*CI)
Nopat = è il reddito operativo (EBIT), al netto delle imposte operative
- Approccio finanziario:
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E.V.A.= (ROIC – WACC) * CI
ROIC = è pari al NOPAT/CI, cioè il rendimento del Capitale investito oneroso
Affinchè l’Eva esprima correttamente le perfomance reddituali aziendali, si è ritenuto opportuno rettificare i seguenti valori contabili:
+ riserva LIFO
+ riserve per crediti dubbi
+ ammortamento dell’avviamento
+ costi non capitalizzati relativi a spese di costituzione, ricerca e sviluppo, oneri di ristrutturazione, pubblicità, ecc.
- stato avanzamento lavori interni
+ Valore attuale dei beni in leasing
Nel Capitale Investito Netto è stato inserito anche il fondo T.f.r.. DI conseguenza al N.o.p.a.t. è stata aggiunta la quota annuale dell’accantonamento al fondo T.f.r..
Per la scelta dell’orizzonte temporale “t” e stato fatto riferimento alla durata dei piani pluriennali con cui sono stati calcolati i flussi di EVA prospettici, e che riguardano tutto il periodo di sviluppo e/o ampliamento dell’azienda, sino all’entrata “a regime”, corrispondente ad anni….
Il calcolo del WACC (weighted average costo of capital), ovvero del costo ponderato del capitale investito medio, è già stata effettuata nello specifico Paragrafo 3.5, e ha condotto alle seguenti stime.
I N.o.p.a.t. normalizzati assunti nella valutazione, invece, sono stati già determinati nello specifico Paragrafo 3.4.
Il valore residuo aziendale “Vr” viene in genere determinato attualizzando la rendita (perpetua o limitata ad un certo numero di anni) dei flussi monetari o dei redditi (reddito netto o N.o.p.a.t.) che si ritiene l’azienda sia ancora in grado di produrre dopo il periodo “t”. In assenza della stima di tali flussi o redditi, in genere si fa riferimento al valore che essi assumono all’anno “t”, o alla media di tutti gli anni considerati. Nel caso in esame …… Il valore residuo aziendale "Vr", è stato infine attualizzato al WACC (o CAPM) medio di tutti gli anni considerati.
Il valore aziendale così determinato, è stato poi oggetto delle seguenti integrazioni:
è stato aggiunto il valore di beni non operativi inclusi nel complesso aziendale da valutare
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è stato detratto l'ammontare dell'indebitamento finanziario esistente alla data della valutazione;
si è tenuto conto di eventuali interessi di terzi.
In conclusione, dall’applicazione del metodo E.V.A.. si perviene alla seguente valutazione dell’azienda:
METODO E.V.A.
A) E.V.A. ATTUALIZZATI €
EVA 2014: €
EVA 2015: €
EVA 2016: €
EVA 2017: €
EVA 2018: €
Tasso attualizzazione:
B) VALORE FINALE ATTUALIZZATO €
Nopat a regime €
Nr anni per calcolo rendita:
Tasso attualizzazione:
C) ULTERIORI INTEGRAZIONI €
+ Beni non Operativi: €
- Indebitamente finanziario netto: €
+- Altro: €
A+B+C= VALORE AZIENDALE €
4.1 L’ANALISI CONDOTTA. METODO DEI MULTIPLI
Il valore generale dell’azienda Azienda Prova - Piano conti Top Value è stato determinato attraverso l’utilizzo del metodo dei multipli. Tale metodo, pur non potendosi considerare una vera e propria valutazione del capitale economico, è tuttavia molto spesso utilizzata nella prassi per la definizione del valore economico di impresa.
Il metodo dei multipli di mercato si basa sull’assunto generale che i prezzi di mercato rappresentano la migliore approssimazione del valore dell’impresa.
Nel caso di valutazione di una società non quotata, possono essere applicati i parametri estrapolati dall’analisi di società quotate (o comunque largamente negoziate) operanti nel medesimo settore o in settori affini ed aventi analoghe caratteristiche, con rendimenti similari a quelli attesi, e parità di rischio.
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Si può fare riferimento sia alle quotazioni del mercato borsistico ufficiale, sia a prezzi risultanti da recenti transazioni di M.&A.. In tale secondo caso, affinchè il prezzo preso a riferimento sia idoneo, occorrerà depurarlo da eventuali premi di maggioranza o sconti di minoranza.
In sintesi, vengono messi in relazione i prezzi delle imprese comparabili esaminate, con alcune loro specifiche grandezze economico-finanziarie-patrimoniali (utili, cash flow, ricavi, patrimonio netto, ecc.), ovvero con alcune grandezze operative (nr clienti, ecc.). I multipli così ottenuti vengono poi applicati alle medesime grandezze dell’impresa oggetto di valutazione.
In genere, per il calcolo del multiplo da adottare si fa riferimento non ad una singola impresa comparabile, ma ad un campione di imprese comparabili; inoltre, nel calcolo dei valori medi del campione è possibile attribuire un peso diverso a ciascuna impresa a seconda della maggiore o minore significatività all’interno del campione stesso.
Le caratteristiche fondamentali per definire una azienda, o un campione di aziende, comparabili, possono essere riassunte in:
appartenenza allo stesso settore
dimensione analoga
struttura del capitale e rischio finanziario simile
stadio di vita affine
Il multiplo in genere viene calcolato sulle grandezze esaminate riferite all’ultimo esercizio. Se si considerano anche quelle di esercizi precedenti è preferibile attribuire loro un peso ponderato diverso.
4.2 LA METODOLOGIA: IL METODO DEI MULTIPLI
Nella valutazione si è fatto riferimento a multipli basati sui prezzi si riferiscono al valore del “capitale di rischio” dell’impresa:
Prezzo/Utile netto, detto anche P/E: in assenza di piani di crescita dell’azienda, il multiplo P/E lo si può esprimere come reciproco del costo del capitale di rischio (1/Ke). Per cui le differenze tra i P/E di un campione di imprese possono dipendere da un diverso grado di rischio operativo o da differenze di leverage finanziario. In caso di crescita aziendale, invece, all’uti le netto occorre togliere una quota parte che dovrà essere impiegata per la realizzazione degli investimenti, mantenendo invariato il rapporto di indebitamento (altrimenti non è corretto impiegare una formula sintetica come quella in esame, per la valutazione aziendale).
Prezzo / Utile netto + ammortamenti, detto anche P/CE
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Prezzo / Patrimonio netto, detto anche P/BV
Nella valutazione si è fatto riferimento a Multipli riferiti al valore complessivo aziendale (Enterprise Value: capitale di rischio + debiti finanziari):
Multiplo del Reddito operativo, detto anche EV/EBIT, in assenza di piani di crescita dell’azienda, il multiplo EV/EBIT lo si può esprimere con la formula :
t = è il prelievo fiscale w.a.c.c. = è il costo medio ponderato del capitale.
Quindi tale multiplo dipende dall’indice di redditività delle vendite, che è uno dei più immediati indicatori di performance dell'impresa. In caso di crescita, al WACC occorre togliere “g” (il tasso di crescita), e tenere presente sia dell’effetto degli investimenti in capitale fisso che dell’aumento del capitale circolante. Il calcolo del WACC ( weighted average costo of capital), ovvero del costo ponderato del capitale investito medio, è già stata effettuata nello specifico Paragrafo 3.5, e ha condotto alle seguenti stime.
Multiplo del Margine operativo lordo, detto anche EV/EBITDA
Multiplo del Fatturato, detto anche EV/Sales, in assenza di piani di crescita dell’azienda, il multiplo EV/Sales lo si può esprimere con la formula :
Quindi tale multiplo dipende dall’indice di redditività delle vendite, che è uno dei più immediati indicatori di performance dell'impresa. In caso di crescita, al WACC occorre togliere “g” (il tasso di crescita), e tenere presente sia dell’effetto degli investimenti in capitale fisso che dell’aumento del capitale circolante.
Dall’applicazione del metodo dei Multipli si perviene alla seguente valutazione dell’azienda:
METODO DEI MULTIPLI
Moltiplicatore adottato:
Multiplo adottato:
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SCONTO/PREMIO DI MAGGIORANZA/MINORANZA
VALORE AZIENDALE €
4.3 METODO DEI MULTIPLI COME CONFRONTO E VERIFICA
Oltre al processo valutativo assoluto, basato cioè su modelli e formule, sviluppato nel capitolo precedente, è stata sviluppata anche una valutazione relativa, basata sui moltiplicatori. Le due diverse metodologie di valutazione possono fisiologicamente condurre a risultati differenti, ma ciò è da ritenersi accettabile solo entro determinati range. Divergenze molto ampie possono quindi mettere in discussione t utto l’intero processo valutativo svolto.
In questa ottica, l’analisi valutativa svolta attraverso i Multipli, rappresenta parte essenziale di confronto di ogni processo valutativo.
Tale metodologia è stata storicamente introdotta dalla consuetudine valu tativa delle merchant banks, che per prassi utilizzano i multipli come elemento principale di valutazione aziendale. Altri fattori hanno poi contribuito negli ultimi anni allo svilupparsi delle metodologie di valutazione relative. Tra questi possiamo segna lare: la difficoltà di definire in maniera oggettiva gli intangibles aziendali, il progressivo aumento dei prezzi di borsa registrato negli anni novanta, che di fatto ha generato grandi discrasie tra le quotazioni e i valori contabili di capitale netto, ed infine lo sviluppo dell’efficienza dei mercati borsistici e la possibilità correlata di attingere a basi informative più ampie che in passato.
Questi elementi hanno contribuito ad elevare i multipli da metodo subordinato a metodo fondamentale, da cui raramente è possibile prescindere per legittimare una valutazione aziendale.
Per la determinazione del valore aziendale secondo il metodo dei multipli, è stata seguita una metodologia riassumibile in quattro punti:
1) Scelta del campione di società comparabili . Sono state selezionate aziende operanti nello stesso settore, di dimensioni simili, aventi strutture di capitale simili e di conseguenza simili rischi finanziari, nella stesso stadio di vita. Nella tabella successivi vengono riassunti i dati delle società selezionate:
Nome Azienda Settore di attività Fatturato annuo Marg. di struttura Anni di attività
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2) Scelta dei moltiplicatori. I moltiplicatori si suddividono tra quelli equity side, e quelli asset side. I primi sono moltiplicatori che esprimono multipli di capitale: utilizzano a numeratore il prezzo del titolo azionario e a denominatore differenti configurazione di reddito netto; i secondi sono multipli relativi all’attivo: al numeratore viene considerato il valore di mercato dell’attivo aziendale, l’enterprise value (EV) e al denominatore differenti configurazione di reddito netto. La diffusa divaricazione tra valutazioni di borsa e patrimonio aziendale, ha contribuito al maggior utilizzo di multipli asset side, che subiscono un minor carico di integrazione con i dati contabili aziendali. Nelle tabelle successive sono riassunti i dati delle società selezionate:
P/E
Nome Azienda 2009 2010 2011 2012 2013
Media
P/CE
Nome Azienda 2009 2010 2011 2012 2013
Media
P/BV
Nome Azienda 2009 2010 2011 2012 2013
Media
EV/EBITDA
Nome Azienda 2009 2010 2011 2012 2013
Media
EV/SALES
Nome Azienda 2009 2010 2011 2012 2013
Media
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L’indebitamento aziendale è la variabile principale che determina le differenze tra i vari moltiplicatori, per cui all’aumentare del debito maggiore sarà il multiplo asset side e minore il multiplo equity side.
3) Scelta di dati affidabili. Per poter applicare i multipli, è necessario disporre di raccolte informative affidabili e in riferimento allo scopo specifico. I dati riportati nella presente analisi sono stati acquisiti presso il data provider ……
4) Elaborazione finale dei dati. I dati riferiti ai multipli delle diverse società comparabili, prima di essere utilizzati ai fini della determinazione del valore aziendale, sono stati sottoposti ad una analisi critica. La prima analisi critica svolta sui multipli raccolti è di tipo quantitativo. Sono stati valutati, per ogni singola azienda presa a riferimento, i comportamenti relativi prospettici dei multipli dell’azienda target e delle aziende campione. Successivamente è stata fatta un’analisi di tipo qualitativo, ed è stato analizzato lo scarto quadratico medio delle medie dei multipli delle aziende campione, per misurare la dispersione dei dati, cioè per riconoscere l’esistenza di dati che si scostano molto dal valore medio. In presenza di valori molto diversi tra loro è opportuno valutare se sia corretto adottare valori medi, o eliminare i multipli con valori estremi. Si è in presenza di un trade-off: da un lato eccessive disomogeneità possono inficiare la confrontabilità con l’azienda target, mentre un’eccessiva limitazione del campione riduce la significatività dell’analisi. è quindi necessario individuare un corretto equilibrio tra le diverse utilità. Nel caso in esame, lo scarto quadratico medio riferito alla media del multiplo esprime una dispersione …… . Per questo motivo si è scelto di effettuare/non effettuare le seguenti modifiche …….
È stata infine considerata la differente negoziabilità dell’azienda target con i titoli delle aziende campione. Queste ultime sono quotate in borsa e per questo sono facilmente negoziabili, a differenza dell’azienda in esame. Per questo motivo è stato calcolato uno sconto per la non negoziabilità del …….
La valutazione relativa svolta attraverso il confronto con i multipli, può presentare alcune distorsioni. Il mercato finanziario esprime la valutazione relativa, sull’apprezzamento di società comparabili, in base a multipli differenziati. Le valutazioni riferite a multipli medi di settore, possono risentire di distorsioni generate da varianze elevate. Spesso infatti le medie comprendono multipli molto dispersi tra loro, riferiti ad aziende spesso troppo differenti. Valutare le imprese esclusivamente sulla base di questi multipli medi, può portare a valutazioni che sopravalutano le imprese scadenti e sottovalutano le imprese best practice. Nesso centrale dell’analisi relativa è il “paradigma di mercati finanziari”, ovvero l’insieme di relazioni e principi, variabili nel tempo, secondo i quali i mercati finanziari si muovono e che di conseguenza influenzano le quotazioni. In pratica, serve per mettere in luce la prospettiva secondo la quale gli investitori mettono in atto le loro logiche operative, in continuo confronto con diverse opportunità a parità di rischio che si traducono in acquisti e vendite di partecipazioni azionarie. Conosciute le variabili fondamentali che spiegano il livello dei multipli, è possibile identificare il multiplo più significativo da assumere per la valutazione. Ad
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esempio, in determinati settori, il parametro principale può essere considerato il ROE e così via. Utilizzare il paradigma, significa apprezzare le diversità dell’azienda target sulla base degli aspetti ai quali gli investitori rivolgono maggior interesse, ed utilizzare esclusivamente i multipli di cui si comprendono gli scarti relativi. Dall’analisi dal mercato finanziario di riferimento emerge che……
Alla luce di quanto sopra illustrato, la valutazione con il metodo dei multipli conduce ai seguenti risultati:
VALUTAZIONE DI CONTROLLO CON METODO MULTIPLI
METODO DEI MULTIPLI €
Moltiplicatore adottato:
Multiplo adottato:
METODO XXXX €
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5. SINTESI DEI RISULTATI OTTENUTI
5.1 IL CALCOLO DEL VALORE GENERALE
Il valore generale del capitale economico è stato calcolato come media ponderata tra il valore ottenuto con il metodo …… (ponderazione del X%) e quello determinato con il metodo di controllo …… (ponderazione del X?).
Pertanto, alla luce del lavoro svolto utilizzando le metodologie esplicate, sulla base dei valori e dei parametri sopra illustrati e tenuto conto delle ipotesi e limitazioni evidenziate, il valore generale del capitale economico della Azienda Prova - Piano conti Top Value al ……… è stimato in € …… (………….).
EVENTUALE Poiché oggetto della presente valutazione non è l’intero complesso aziendale, ma una quota di maggioranza/minoranza della compagine sociale, è stato ritenuto opportuno prevedere un adeguato premio/sconto da applicarsi sul valore generale del capitale economico.
Tale premio/sconto è stato quantificato nel X% in quanto:
la quota di partecipazione garantisce/non garantisce il controllo gestionale e strategico dell’azienda;
la maggiore/minore negoziabilità futura della quota, trattandosi/non trattandosi di pacchetto di controllo
la mancanza o limitazione del diritto di voto, la perdita di persone chiave legate alla cessione delle quote.
La sintesi dei risultati ottenuti è espresso nella tabella seguente:
VALUTAZIONE DELL’AZIENDA Azienda Prova - Piano conti Top Value
VALUTAZIONE DEL COMPLESSO AZIENDALE €
METODO 1: €
Ponderazione:
METODO 2: €
Ponderazione:
SCONTO/PREMIO DI MAGGIORANZA/MINORANZA
VALUTAZIONE FINALE €
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Pertanto, alla luce del lavoro svolto utilizzando le metodologie esplicate, sulla base dei valori e dei parametri sopra illustrati e tenuto conto delle ipotesi e limitazioni evidenziate, il valore generale della quota di partecipazione del X% del capitale economico della Azienda Prova - Piano conti Top Value al ……… è stimato in € …… (………….).
^^ *** ^^ ATTESTAZIONE (conforme alla Standard Rule 10-3)
Il perito estimatore, sottoscrittore della presente perizia estimativa, attesta che: - le dichiarazioni contenute nella relazione sono vere e corrette; - le analisi, opinioni e conclusioni illustrate sono limitate esclusivamente dalle
assunzioni e dalle condizioni limitatrici indicate nella relazione, e son o personali del redattore, imparziali e obiettive analisi, opinioni e conclusioni professionali;
- non ha interessi attuali o futuri circa la proprietà che è oggetto della relazione, e non ha interessi personali relativamente alle parti coinvolte;
- non ha pregiudizi circa la proprietà oggetto della relazione o circa le parti coinvolte con l’incarico;
- l’impegno del sottoscritto in questo incarico non è stato sottoposto a condizionamenti relativi allo sviluppo o alla presentazione di risultati predeterminati;
- il compenso per il completamento dell’incarico non è stato sottoposto a condizionamenti relativi allo sviluppo o alla presentazione di valori predeterminanti o indirizzamenti sul valore che favoriscano la causa del cliente, l’ammontare dell’opinione di valore, il raggiungimento di un risultato prestabilito, o la comparsa di eventi successivi collegati all’utilizzo previsto della valutazione;
- la presente relazione è stata predisposta con la collaborazione professionale di …..
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A L L E G A T I
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Riclassificazione a Valore aggiunto e M.O.L.
Riclassificazione a Valore della produzione
Riclassificazione a Costo del venduto
Calcolo del Punto di pareggio
Grafico del Punto di pareggio
SCHEMI ECONOMICI
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Riclassificazione a Liquidità ed Esigibilità
Grafico della Struttura patrimoniale
Riclassificazione a Indebitamento finanziario netto
SCHEMI PATRIMONIALI
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Rendiconto finanziario: Posizione finanziaria netta a
breve
Rendiconto finanziario: Variazioni di C.C.N.
Sintesi Indicatori finanziari e dettaglio della Posizione
Finanziaria Netta
SCHEMI FINANZIARI