normativa e organizzazione della sicurezza a scuola 5 aprile 2013 corso di formazione sulla...
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Normativa e organizzazione della sicurezza a scuola
5 Aprile 2013
Corso di Formazione sulla sicurezza
Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia
a.s. 2012/13
Norme di riferimentoDPR 547/55 (prevenzione infortuni)
DPR 303/56 (igiene del lavoro)“prevenzione oggettiva”, affidata essenzialmente ad interventi di tipo tecnico. D. Lgs. 277/91 (sui rischi derivanti dal piombo, dall’amianto, dal rumore).D. Lgs. 626/94-81/08 (sicurezza sul lavoro)«prevenzione soggettiva», attraverso strumenti nuovi ed obbligatori
D.Lgs 81/2008Attuazione dell’articolo1 della Legge
123/2007,in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro
E’ composto da 306 articoli, 13 titoli, 51 allegati
Titolo I – Disposizioni GeneraliTitoli dal II al XI – Disposizioni SpecialiTitolo XII – Disposizioni in materia penale e
procedura penaleTitolo XIII – Norme transitorie e finali
Abroga e sostituisce gran parte della precedente disciplina in materia di sicurezza sul lavoro
E’ entrato in vigore il 15 maggio 2008 Tuttavia:Le disposizioni relative ai rischi da stress
lavoro-correlato sono slittate all’1 agosto 2010Le disposizioni relative ai rischi da radiazioni
ottiche artificiali sono slittate al 26aprile 2010Le disposizione relative ai rischi da campi
elettromagnetici al 30 aprile 2012
Le scuoleArt. 3: Campo di applicazione: a tutti i Settori,
pubblici e privatiScuole e Università
Campo di applicazione: a tutti i lavoratori anche gli studenti
( in questo caso diverse opinioni tra i formatori; qualcuno afferma che gli studenti siano equiparati a lavoratori solo in laboratorio; altri sostengono anche in palestra; altri ancora dicono che, in particolare nel nostro caso «non lo siano mai»)
Strumentivalutazione dei rischi nella specifica attività e situazione,
che deve poi tradursi in un piano di miglioramento e mantenimento
informazione e formazione dei lavoratori per assicurare la loro effettiva partecipazione e collaborazione;
organizzazione di una struttura per la gestione della sicurezza (il Servizio di prevenzione e protezione) e definizione di compiti e responsabilità delle varie figure interne ed esterne.
Valutazione dei rischiNorma UNI 292:PERICOLO: fonte di possibili lesioni o danni alla salute;RISCHIO: combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute.Approccio psicologico: PericoloRischioRischiositàAccettabilità
Pericolo
La normativa prevede le macrotipologie del pericolo (ambientale, biologico, chimico, fisico).
E’ quindi un aspetto oggettivo e può essere definito individuando e descrivendo le aree di pericolo all’interno delle quali si svolge l’attività lavorativa
Rischio
E’ un aspetto oggettivo che viene valutato.
Si tratta di individuare in termini probabilistici le situazioni che, in rapporto con le aree di pericolo, si trovano in situazione di rischio per l’oggettività del pericolo e per i comportamenti dei soggetti che ci operano.
Rischiosità
E’ la percezione SOGGETTIVA del rapporto esistente fra una situazione di pericolo e il rischio probabile o conseguente che questa situazione possa produrre come effetto un infortunio.
E’ una dimensione affettiva che dipende anche dalla cultura
Accettabilità
La percezione SOGGETTIVA della rischiosità produce il meccanismo della sua accettabilità o del suo rifiuto.
E’ una rappresentazione cognitiva delle opzioni possibili che si presentano davanti ad un evento rischioso.
I nuovi rischiStress lavoro-correlato, secondo accordo
europeo 8 ottobre 2004 Rischi riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo il D.Lgs. 151/2001Rischi connessi alle differenze di genere Rischi connessi alle differenze di età Rischi connessi alle differenze di
provenienza da altri Paesi
Obiettivi dell’organizzazioneeliminare il rischio sostituire prodotti pericolosi con altri ridurre il rischio alla fonte ridurre il numero di esposti a particolari rischi informare e formare i lavoratori migliorare le condizioni di sicurezza e di
igiene
Si chiede a ognuno per il proprio ruolo di assumere questi punti quali parte integrante della propria attività.
La gestione integraleLa prima azione da attuare è quella della designazione delle varie figure ovvero di organizzare la struttura. La seconda azione è la valutazione dei rischi con la relativa stesura di un Documento che ne contenga gli esiti, le misure di prevenzione e protezione attuate e da attuare, il programma di intervento, ecc. La terza azione è di informare i lavoratori dei rischi inerenti la loro mansione e del programma aziendale di miglioramento;
Gestione integrale
La quarta azione è quella del programma di controllo e manutenzione di impianti, locali, macchinari, attrezzature, ecc. affinché sia garantito nel tempo il mantenerli pienamente efficienti e, quindi, sicuri; annualmente, nelle organizzazioni con più di 15 dipendenti, il datore di lavoro indice una riunione nella quale viene discussa la problematica e a cui partecipano il Responsabile del servizio prevenzione, il Medico (se previsto per legge) ed il Rappresentante dei lavoratori.
Il ruolo del lavoratore
Nella precedente legislazione, i lavoratori erano considerati soggetti passivi destinati ad essere preservati dai rischi lavorativi attraverso l'attività di prevenzione e protezione attuata dal datore di lavoro.
Adesso si chiede loro di collaborare nella gestione delle iniziative di prevenzione e protezione, ricoprendo cosi una posizione di primo piano e maggiormente partecipativa.
Allo scopo di esercitare il diritto-dovere di partecipare all’attività di prevenzione e protezione, per i lavoratori è prevista la designazione di un proprio Rappresentante per la sicurezza.
II Rappresentante non ha responsabilità civili o penali ed ha il compito di favorire la partecipazione e l’intervento dei lavoratori.
Maternità
Una donna in gravidanza può risultare più esposta della media a certi fattori di rischio e perché può venirne coinvolto lo stesso nascituro.
Una specifica attenzione va rivolta alle condizioni di lavoro delle lavoratrici in età fertile per attuare misure di prevenzione e protezione volte alla tutela, con riguardo all'eventuale caso dello stato di gravidanza.
L'obiettivo è di eliminare il rischio per la donna e, comunque, di ridurlo, in modo che si possa immediatamente intervenire quando la lavoratrice dovesse informare il Datore di lavoro del suo nuovo stato. "E' vietato adibire al trasporto e al sollevamento di pesi nonché ai lavori pericolosi faticosi ed insalubri le lavoratrici durante il periodo di gestazione e fino a sette mesi dopo il parto".
L'errore da evitare è quello di limitarsi a valutare la mansione specifica e non anche la condizione dell'ambiente di lavoro in cui si opera; potrebbe, infatti, risultare che la mansione in quanto tale non esponga a rischi, ma che le condizioni ambientali siano tali per cui fattori di rischio derivanti da altre attività aziendali coinvolgano, seppur magari in misura ridotta, l'interessata.
II principale dovere della lavoratrice è di informare immediatamente il Datore di lavoro del suo nuovo stato in modo che possano essere assunti, con tempestività, tutti i provvedimenti di tutela per la salute della madre e del nascituro.
Rischio movimentazione carichiil carico pesa più di 30 Kg (20 per le donne, mentre
è vietato per la donna in gravidanza);
è ingombrante o difficile da afferrare;
è in equilibrio instabile;
è collocato in una posizione che costringe chi lo deve maneggiare ad effettuare una torsione del busto o un’inclinazione del tronco;
lo sforzo fisico richiesto è effettuato solo mediante una torsione del busto o può comportare un movimento brusco del carico oppure, ancora, è compiuto con il corpo in posizione instabile;
lo sforzo è ripetuto, il periodo di riposo fisiologico o di recupero è insufficiente.
Anche l’ambiente di lavoro può costituire un rischio nella movimentazione: spazi insufficienti di movimento, necessità di spostare vari materiali per prelevare ciò che serve, pavimento irregolare, presenza di dislivelli, ecc.
Movimentazione del caricospostamento del carico
verificarlo preventivamente
assicurarsi che il corpo sia in posizione stabile;
utilizzare i dispositivi di protezione;
evitare collane, bracciali, ecc.
Le postureLe posture incongrue, cioè la non idonea posizione mantenuta durante la attività lavorativa interessano soprattutto il personale che svolge gran parte
dell’attività seduto.
Le patologie che possono insorgere a causa del mantenimento di posture incongrue sono lombalgie, dolori alla base cervicale ed alle spalle (direttamente dovute alla posizione sollevata degli arti rispetto al piano di lavoro e/o a sedili inadeguati), nonché effetti sulla circolazione (gonfiore alle caviglie ed alle gambe).
Importante, pur nei limiti oggettivi dell’attività, è evitare di mantenere le persone a lungo impegnate su lavori ripetitivi per posizione e movimento.
Le postazioni di lavoro sedute devono consentire l’appoggio delle braccia ed avere il piano sufficientemente largo e profondo da permettere una corretta collocazione delle gambe.
Valutazione dei rischiLa valutazione dei rischi è un processo continuo,
che deveriguardare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratoripresenti nell’istituto, (art. 28 c. 1).
Richiede la collaborazione del SPP e dell’eventuale MC, e la
realizzazione delle attività connesse alla valutazione deve
avvenire previa consultazione del RLS (art. 29, art. 50 c. 1).
Tabella rischi docenti
sforzo vocalestressdanni da posture scorretteallergie di tipo respiratorioscivolamento e cadute accidentalicontatto con materiale organicotraumi da utilizzo apparecchi / attrezzature
elettrocuzione da attrezzature
Precauzionifavorire l’alternanza delle attività sensibilizzazione a impostazione voce
frequente pulizia dei localifavorire atteggiamento di attenzione e prevenzione
sensibilizzazione e obbligo di utilizzo di materiale in buono stato di conservazione ed a norma
sensibilizzazione a segnalare anomalie attrezzature in uso
Ai rischi individuati devono seguire azioni correttive di tipo
tecnico, procedurale e organizzativo, informativo e formativo,
come indicato dall’art. 15.Per le soluzioni strutturali e di manutenzione, il DS
dovràinoltrare richiesta formale di adempimento all’ente
proprietario dell’edificio scolastico (art. 18 c. 3).
Il RLS dovrà essere consultato preventivamente all’individuazione e programmazione delle misure (art. 50 c. 1lett. b) e potrà inoltrare proposte in merito (art. 50 c. 1 lett. h)
Tabella rischi collaboratori scolastici
movimentazione dei carichiutilizzo attrezzi per pulizia
contatto accidentale con sostanze chimichescivolamento e cadute accidentali
contatto con materiale organico elettrocuzione da attrezzature
Precauzionilimitare movimentazione manuale dei carichi a pesi inferiori a
30/20 Kg e sensibilizzazione all’utilizzo dei mezzi di ausilio presenti
utilizzo di adeguati mezzi di protezione individuale (mascherine e guanti) e tempestiva segnalazione al medico di ogni eventuale stato irritativo
acquisizione e valutazione delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati
favorire il ricambio dell’aria nei locali
favorire atteggiamento di attenzione e prevenzione
fornire guanti in lattice e formazione specifica al primo intervento
sensibilizzazione e obbligo di utilizzo di materiale in buono stato di conservazione ed a norma
Tabella rischi personale amministrativomanipolazione sostanze chimiche (toner)affaticamento visivo
disturbi muscolo scheletrici per posizioni prolungate
disturbi da stress
inquinamento dell’ariascivolamento e cadute accidentali
Precauzioniacquisizione e valutazione delle schede di
sicurezza dei prodotti utilizzati favorire l’alternanza delle attività
verifica organizzativadivieto di fumo e pulizia frequente
favorire atteggiamento di attenzione e prevenzione
Rischi di attività in appalto/terzi
assistenza alunni portatori di handicap nessun rischio identificato da valutare caso per casopulizia mantenimento verdeuso attrezzature rumoroseuso sostanze chimicheservizio pulizia locali internicontatto accidentale con sostanze chimicheservizio raccolta rifiutitrauma da contatto con veicolocaduta accidentale materiale
servizio trasportotrauma da traffico veicolare
servizio trasporto per uscite e visite guidatetrauma da traffico veicolare
servizio manutenzione impianti incidenti da scoppio/deflagrazione gaselettrocuzione
Accesso del pubblicoAltre attività che prevedono accesso del
pubblico che pur non costituendo rischio specifico identificabile possono essere causa di eventi particolari lesivi della sicurezza dei dipendenti:· incontri con i genitori· attività di aggiornamento · riunioni a vario livello· utilizzo da parte di terzi degli ambienti della scuola
Errori quotidianiraccogliere, con le mani nude, frammenti di vetro;gettare frammenti di vetro nel cestino dei rifiuti;
chiodi e viti sporgenti dal muro, dalle porte, dalle sedie,ecc;appendi abiti sporgenti ad altezza viso;
forbici e tagliacarte con punte non arrotondate o mancanti di apposita custodia;oggetti in vetro collocati in posizione pericolosa
taglierina sprovvista del dispositivo coprilama;
armadi non ancorati al muro o quadri non fissati saldamente alle pareti;
prolunghe o filo del telefono/elettrico sporgenti dalla scrivania (occasioni d’inciampo);
lamine di alluminio poste sulla soglie delle porte non perfettamente aderenti al pavimento;
moquette sfilata, strappata, staccata dal pavimento, con gobbe, ecc.;
oggetti fissati al pavimento (colonnine per l’allacciamento elettrico e telefonico);
oggetti abbandonati sul pavimento (zaini, cartelle, borse, scatole, ecc.);
oggetti scivolosi caduti sul pavimento (fogli di acetato, ecc.);
pavimento bagnato dall’acqua ;
sedie e banchi rotti;
porte a vetri e finestre non di sicurezza o non segnalate;
mobili metallici con spigoli vivi e taglienti o cassetti aperti;
taglierina sprovvista del dispositivo coprilama;armadi non ancorati al muro o quadri non fissati saldamente alle pareti;
prolunghe o filo del telefono/elettrico sporgenti dalla scrivania (occasioni d’inciampo);lamine di alluminio poste sulla soglie delle porte non perfettamente aderenti al pavimento;
moquette sfilata, strappata, staccata dal pavimento, con gobbe, ecc.;oggetti fissati al pavimento (colonnine per l’allacciamento elettrico e telefonico);
oggetti abbandonati sul pavimento (zaini, cartelle, borse, scatole, ecc.);
oggetti scivolosi caduti sul pavimento (fogli di acetato, ecc.);
pavimento bagnato dall’acqua ;
sedie e banchi rotti;
porte a vetri e finestre non di sicurezza o non segnalate;
mobili metallici con spigoli vivi e taglienti o cassetti aperti;
oggetti scivolosi caduti sul pavimento (fogli di acetato, ecc.);pavimento bagnato dall’acqua;
sedie e banchi rotti;porte a vetri e finestre non di sicurezza o non
segnalate;
mobili metallici con spigoli vivi e taglienti o cassetti aperti;
- aprire e chiudere le finestre a scorrimento verticale esercitando pressione sul telaio;- contrastare la chiusura automatica di cancelli o porte di ascensori infilando le mani;- spostare mobili od oggetti voluminosi mantenendo le mani all’esterno;
- spostare attrezzature afferrandole in modo errato;- aprire più cassetti di un classificatore provocandone il ribaltamento;- spostarsi a spinta sulle sedie munite di ruote;
scendere o salire le scale mantenendosi lontano dal corrimano;salire in piedi sulle sedie;
lasciare le chiavi infilate nei cassetti della scrivania o nelle ante degli armadi;
sollevare oggetti piegando la schiena;
sollevare oggetti ruotando il busto;
prolunghe e cavi disposte e fissate in modo da facilitare deterioramenti o taglio;
prolunghe e cavi fatte passare sotto le porte;
Gli infortuniRispetto agli infortuni che accadono a scuola, il DS ha l’obbligo di (art.18 c. 1 lett. r): ai fini statistici e informativi, comunicare all’INAIL provinciale gli infortuni con assenza di almeno 1 giorno, escluso quello dell’evento(attendere nota INAIL sull’attivazione della via telematica) ai fini assicurativi, comunicare all’INAIL provinciale gli infortuni con assenza di almeno 3 giorni, escluso quello dell’evento (idem c.s.)
Formazione e informazione
Il RLS deve essere consultato in merito all’organizzazione della formazione (art.50 lett. d).
I lavoratori devono partecipare ai programmi di formazione e addestramento (art.20 c. 2 lett. h).
Le attività di formazione devono essere registrate nel “libretto formativo del cittadino” (in corso di definizione) (art. 37 c. 14).
L’informazione e la formazione devono riguardare anche gli studenti quando equiparati a lavoratori.
Opportuno comunque garantire l’informazione di tutti gli allievi e
Famiglie, riferita a regole e procedure di sicurezza e di emergenza adottate dalla
Compiti del Dirigente ScolasticoFormulazione del Piano d’Emergenza, che contiene
almeno il Piano della lotta antincendio, il Piano di evacuazione (D.M. 26/8/92 e 10/3/98) e il Piano di primo soccorso (art. 45)
ll DS dovrebbe assicurare la somministrazione di farmaci
“salvavita” agli allievi, previa richiesta dei genitori (Linee guida Ministeri Salute e Istruzione 25/11/05): è opportuno
definire procedure, documentazione, competenze e modalità di formazione e addestramento di chi si assume l’incarico.
Sorveglianza sanitariaLa sorveglianza sanitaria è obbligatoria nei casi
in cui la valutazione dei rischi abbia evidenziato rischi di malattia professionale per i quali la normativa e le direttive europee prevedano il controllo medico degli esposti (es. uso di VDT per oltre 20 ore/settimana)(art. 41 c. 1).
La visita medica deve essere effettuata preventivamente, periodicamente (con cadenza definita dal medico ovvero normata) oltre che su richiesta del lavoratore(art. 41 c. 2).
Visite medicheLe visite ed eventuali accertamenti integrativi sono a caricodell’Istituto (art. 41 c. 4), devono essere registrate sulla
“cartellasanitaria e di rischio” (art. 41 c. 5, allegato 3A), che devonoessere custodite in luogo concordato con il DS (prevista lapossibilità che siano tenute dallo stesso MC) (art. 25 c. 1 lett.
c).
La visita medica si conclude con il giudizio di idoneità (totale,parziale, temporanea/permanente, con prescrizioni, inidoneitàtemporanea/permanente) alla mansione specifica (art. 41 c. 6).
Gli ambiti della sicurezzaDefinizione degli aspetti organizzativi e
procedurali relativi alla sicurezza (art. 28, c. 2 lett. d). Alcuni ambiti sono i seguenti:
gestione della documentazionegestione delle informazioni riferite a infortuni e
incidentigestione della manutenzionegestione dei Dispositivi di Protezione
Individuale(DPI)gestione degli appaltigestione delle lavoratrici madrigestione della riunione periodicagestione degli allievi diversamente abili
Nella scuola di ogni ordine e grado è fortemente auspicabile la realizzazione di percorsi formativi interdisciplinari alle
diverse materie sulle tematiche della salute e sicurezza (art. 11.
Cultura della sicurezza
RLS compiti (art.50) Promuove l’elaborazione, l’individuazione e
l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione
Formula osservazioni in occasione delle visite ispettive degli organi di vigilanza
Partecipa alla riunione periodica Fa proposte per le misure di prevenzione Avverte il RSPP dei rischi individuati Può fare ricorso alla autorità quando ritiene
che le misure adottate non siano idonee a garantire la salute e la sicurezza
Responsabilità RLSNessuna responsabilità penale per quanto riguarda l’ottemperanza alle norme di sicurezza sul lavoro Ha responsabilità morali nei confronti dei colleghi che l’hanno eletto Ha l’obbligo del rispetto della privacy in relazione ai dati di cui viene in possesso.
Non fa parte del Servizio di Prevenzione e Protezione
RLS Accede ai luoghi di lavoroÈ consultato:preventivamente e tempestivamente nella
valutazione dei rischi e nelle programmazione degli interventi di prevenzione
nella designazione di R-ASPP, delle figure sensibili (PS, antincendio, evacuazione) e per la definizione dei programmi di informazione e formazione
Riceve informazioni su:valutazione dei rischi e misure di prevenzione
relative sostanze pericolose, macchine e Impianti, organizzazione e ambienti di lavoro
Infortuni e malattie professionali Indicazioni (verbali di ispezione) dei servizi di
vigilanza e viene sentito durante le loro ispezioniRiceve documentazione:copia del DVR e dei DUVRI (su richiesta)
RLSDeve disporre di tempo, mezzi e spaziNon può subire pregiudizioSi applicano le stesse tutele previste per il
rappresentante sindacale