normative e verifiche per gli impianti di riscaldamento · 2014. 5. 13. · recepimento della...
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NORMATIVE E VERIFICHE PER GLI IMPIANTI DI
RISCALDAMENTO
Impianti di Climatizzazione e Condizionamento
Prof. Cinzia Buratti
Legge 9 gennaio 1991, n. 10
Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia
di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo
delle fonti rinnovabili di energia
E’ una Legge Quadro composta da due parti:
TITOLO I (art. 1 - 24): “Norme in materia di uso razionale dell’energia, di
risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili”;
TITOLO II (art. 25 - 37): “Norme per il contenimento del consumo di energia
negli edifici”.
In Italia, fino al 1991, il contenimento dei consumi energetici negli
edifici è stato regolamentato dalla legge n. 373 del 30 aprile 1976
e dai relativi decreti di attuazione.
D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 Contenuti principali ancora in vigore:
• Suddivisione del territorio nazionale in sei zone climatiche (A, B, C,
D, E, F) in base al numero crescente dei gradi giorno (GG);
• Classificazione degli edifici in funzione della loro destinazione d’uso
(classi E1-E8). Gradi giorno: somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale di
riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la
temperatura dell’ambiente interno,
convenzionalmente fissata in 20 C, e
la temperatura esterna media giornaliera.
Zona Gradi Giorno
A < 600
B 601 - 900
C 901 - 1400
D 1401 - 2100
E 2101 - 3000
F > 3000
Classificazione degli edifici in funzione della loro destinazione
d’uso (classi E1-E8).
E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili
E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili
E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili
E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto e assimilabili
E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili
E.6 Edifici adibiti ad attività sportive e assimilabili
E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili
E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili
classi E1 ÷ E7 20 + 2°C
classe E8 18 + 2°C
Valori massimi della temperatura
interna durante il periodo di
funzionamento dell’impianto di
climatizzazione invernale:
D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412
Limiti di esercizio degli impianti termici a seconda della zona di appartenenza.
Zona Climatica GG Ore giornaliere Periodo di esercizio
A < 600 6 1° dicembre - 15 marzo
B 601 – 900 8 1° dicembre al 31 marzo
C 901 – 1400 10 15 novembre al 31 marzo
D 1401 – 2100 12 1° novembre al 15 aprile
E 2101 – 3000 14 15 ottobre al 15 aprile
F > 3000 nessuna lim. nessuna limitazione
D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412
- requisiti, limiti di rendimento e dimensionamento degli impianti termici;
- rendimento minimo dei generatori di calore;
- prescrizioni relative alla termoregolazione e contabilizzazione del calore;
- valori limite del fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale;
- prescrizioni sull’esercizio e manutenzione degli impianti termici e relativi
controlli;
- impianti termici con potenza nominale < 35 kW: libretto di impianto;
- impianti con potenza nominale ≥ 35 kW: libretto di centrale.
Recepimento della 2002/91/CE
• Decreto legislativo 19/08/05 n. 192
Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nell’edilizia
• Decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311
Disposizioni correttive ed integrative al D.L. 192/2005 recante
attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nell’edilizia
Direttiva Europea 2010/31/CE in vigore dal 9 luglio 2010
che sostituisce la direttiva 2002/91/CE.
Si resta in attesa dei nuovi provvedimenti legislativi e
normativi adeguati ai contenuti della direttiva.
D. LGS. 19 agosto 2005, n. 192
“Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell’edilizia”
17 articoli e 10 allegati tecnici (A, B, C, D, E, F, G, H, I, L)
La peculiarità del Decreto sta nell’introduzione del concetto di
certificazione energetica degli edifici: ogni nuovo edificio
dovrà essere corredato da una certificazione che dichiari quali
sono le sue prestazioni in termini di efficienza energetica.
La certificazione energetica ha validità massima di 10 anni a
partire dal rilascio ed è aggiornata ad ogni intervento di
ristrutturazione che modifica la prestazione energetica
dell’edificio o dell’impianto.
Quantità annua di energia effettivamente consumata per soddisfare i
fabbisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, comprendendo:
la climatizzazione invernale ed estiva;
la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari;
la ventilazione;
l’illuminazione.
Prestazione energetica
viene espressa da uno o più descrittori che tengono conto di:
coibentazione;
caratteristiche tecniche e di istallazione;
progettazione e posizione dell’edificio;
aspetti climatici e di esposizione al sole;
influenza delle strutture adiacenti;
altri fattori che influenzano il fabbisogno energetico.
Il D.Lgs. 192/05 si applica agli edifici pubblici e privati per i
seguenti interventi:
•nuova costruzione o ristrutturazione integrale, per edifici con
superficie utile > 1000 m2 e per ampliamenti di volume > 20%
rispetto al volume attuale (applicazione integrale);
•ristrutturazione integrale per edifici con superficie utile < 1000 m2
o ristrutturazione parziale e manutenzione straordinaria
dell’involucro indipendentemente dalla superficie (applicazione
limitata alla verifica di alcuni parametri);
•sostituzione o ristrutturazione integrale dell’impianto termico
(applicazione limitata alla verifica di alcuni parametri).
Il D. Lgs. fissa inoltre (Allegato E) i contenuti minimi della relazione tecnica
che attesta la rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del
consumo energetico degli edifici, prevista dalla Legge 10/91.
Sono differenziate per ambito di applicazione (nuova costruzione,
ampliamento, ristrutturazione, interventi su impianti) e possono essere
effettuate attraverso diverse metodologie.
In generale il parametro da verificare è il FAEP, Fabbisogno Annuo di
Energia Primaria, espresso in kWh/m2anno, che deve essere minore dei
valori di legge.
In alternativa, a seconda dei casi, possono essere verificati i valori delle
trasmittanze e del rendimento globale medio stagionale.
Principali verifiche imposte
D. Lgs. 29 dicembre 2006 n. 311 In vigore dal febbraio 2007, apporta significativi cambiamenti al testo del
D. Lgs. 192; i principali sono:
1) introduzione dell’attestato di qualificazione energetica, che sostituisce
provvisoriamente la Certificazione Energetica degli edifici;
2) alcune rilevanti modifiche all’allegato C;
3) obbligo dell’impiego di fonti rinnovabili nel settore civile pubblico e
privato.
Tali disposizioni modificavano le regole del regime transitorio, in
attesa dei decreti attuativi e dello schema per la certificazione
energetica degli edifici. Tali parti sono decadute a valle della
pubblicazione delle Linee Guida
Attestato di qualificazione energetica
Per edifici di nuova costruzione è introdotto l’obbligo di un attestato di
qualificazione energetica da presentare al Comune con la dichiarazione di
fine lavori.
Per gli edifici esistenti è imposto l’obbligo della certificazione energetica al
momento della vendita dell’immobile, con tre soglie temporali:
- dal 1.07.2007 per edifici con superficie utile superiore ai 1000 m2;
- dal 1.07.2008 per edifici con superficie utile inferiore ai 1000 m2 e
trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobile, escluse le singole unità
immobiliari;
- dal 1.07.2009 per le singole unità immobiliari.
Modifiche all’allegato C - VALORI LIMITE TRASMITTANZE
U strutture verticali (W/m²K) U strutture orizzontali (coperture)
(W/m²K)
Zona climatica Dal 1/1/2006 Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010 Zona
climatica Dal 1/1/2006 Dal 1/1/2008
Dal
1/1/2010
A 0.85 0.72 0.62 A 0.80 0.42 0.38
B 0.64 0.54 0.48 B 0.60 0.42 0.38
C 0.57 0.46 0.40 C 0.55 0.42 0.38
D 0.50 0.40 0.36 D 0.46 0.35 0.32
E 0.46 0.37 0.34 E 0.43 0.32 0.30
F 0.44 0.35 0.33 F 0.41 0.31 0.29
U chiusure trasparenti (W/m²K) U vetri (W/m²K)
Zona climatica Dal 1/1/2006 Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010 Zona
climatica Dal 1/1/2006 Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010
A 5.5 5.0 4.6 A 5.0 4.5 3.7
B 4.0 3.6 3.0 B 4.0 3.4 2.7
C 3.3 3.0 2.6 C 3.0 2.3 2.1
D 3.1 2.8 2.4 D 2.6 2.1 1.9
E 2.8 2.4 2.2 E 2.4 1.9 1.7
F 2.4 2.2 2.0 F 2.3 1.7 1.3
La trasmittanza termica indica la quantità di calore che viene dispersa da un metro
quadrato di involucro dell’edificio ed è definita dall’inverso della somma delle resistenze
termiche degli strati che costituiscono la chiusura. A bassi valori di U corrisponde una
minore dispersione del calore.
Obbligatorietà impiego fonti rinnovabili
• Il D.Lgs. 311/06 prescrive che per tutte le categorie di edifici pubblici e
privati, così come classificati in base alla destinazione d’uso all’articolo 3
del D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, è obbligatorio l’impiego di fonti
rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica.
• In particolare, l’impianto di produzione di energia termica sia progettato e
realizzato in modo da coprire almeno il 50% del fabbisogno annuo di
energia primaria richiesta per la produzione di acqua calda sanitaria
con l’impiego di fonti di energia rinnovabili. Tale limite è ridotto al 20%
per gli edifici situati nei centri storici.
• L’obbligatorietà può essere modificata in modo più restrittivo dai
regolamenti edilizi comunali.
NUOVI SVILUPPI NORMATIVI: CERTIFICAZIONE ENERGETICA
• Dlgs 192/05 - Attuazione della Direttiva europea 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell'edilizia.
• DLgs 311/06 - Disposizioni correttive ed integrative al DLgs 192/05
• Legge 133/08 - Stralci dei passaggi di legge sulla Certificazione energetica La
manovra economica estiva recante "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico,
la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la
perequazione tributaria" all'art.35 abroga 4 passaggi del DLgs 192/05 sull'obbligo di
allegazione dell'ACE agli atti notarili.
• DPR 59/09 attuativo al DLgs 192/05 - introduce il nuovo quadro di disposizioni
obbligatorie che sostituiscono le indicazioni “transitorie” dell’Allegato I del DLgs.
311/06.
• Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica - Decreto Ministeriale del
26 Giugno 2009 (G.U. n. 158 del 10 luglio). Il decreto è in vigore dal 25 luglio 2009.
D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
“Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del
decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione
della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.”
Definisce le metodologie, i criteri e i requisiti minimi di
edifici e impianti relativamente a:
climatizzazione invernale (come D.Lgs. 192/05);
climatizzazione estiva (principale novità);
preparazione di acqua calda sanitaria;
illuminazione artificiale di edifici del terziario.
applicazione integrale a tutto l’edificio;
applicazione integrale ma limitata al solo intervento di
ampliamento;
applicazione limitata al rispetto di parametri solo per
alcuni elementi, nel caso di interventi su edifici
esistenti.
In base al tipo di intervento esistono 3 diversi livelli di
applicazione:
D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
UNI/TS 11300-1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1:
Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la
climatizzazione estiva ed invernale;
UNI/TS 11300-2 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 2:
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la
climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.
UNI/TS 11300-3 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 3:
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la
climatizzazione estiva.
UNI/TS 11300-4 Prestazioni energetiche degli edifici - Utilizzo di energie
rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento di ambienti e
preparazione acqua calda sanitaria.
Metodologie di calcolo
Si adottano le norme tecniche nazionali:
D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
Software di calcolo
Gli strumenti di calcolo applicativi delle metodologie descritte
dalle UNI/TS 11300 devono garantire uno scostamento
massimo di 5% rispetto ai corrispondenti parametri
determinati con l'applicazione dello strumento nazionale di
riferimento predisposto dal Comitato termotecnico italiano
(CTI). La garanzia è fornita attraverso una verifica e
dichiarazione resa da CTI o dall'Ente nazionale italiano di
unificazione (UNI).
D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA PER IL
RAFFRESCAMENTO ESTIVO DELL’INVOLUCRO EDILIZIO
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
Novità rispetto a D.Lgs. 192/05 - 311/06
EPe,invol
la superficie utile, per gli edifici residenziali;
il volume, per gli edifici con altre destinazioni d'uso.
rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il
raffrescamento dell'edificio (calcolata tenendo conto della
temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS
11300 – 1) e:
INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA PER IL
RAFFRESCAMENTO ESTIVO DELL’INVOLUCRO EDILIZIO
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
EPe,invol < EPe,invol limite
40 kWh/m2 anno nelle zone climatiche A e B;
30 kWh/m2 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F.
Per gli edifici residenziali di cui alla classe E1 esclusi collegi,
conventi, case di pena e caserme EPe,invol limite vale:
14 kWh/m3 anno nelle zone climatiche A e B;
10 kWh/m3 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F.
Per tutti gli altri edifici EPe,invol limite vale:
VERIFICA DELLE TRASMITTANZE
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
Per tutte le tipologie di edifici in cui è prevista l'installazione di
impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di
calore alimentati da biomasse combustibili, in sede
progettuale si procede alla verifica delle trasmittanze termiche
delle strutture edilizie (opache e trasparenti) che delimitano
l'edificio verso l'esterno o verso vani non riscaldati (limiti D.Lgs
192/95, Allegato C).
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
il valore limite del rendimento globale medio stagionale è
calcolato con la formula (75 + 4 log Pn)%;
i predetti edifici devono essere dotati di impianti centralizzati
per la climatizzazione invernale ed estiva, qualora
quest'ultima fosse prevista.
LIMITI PIÙ RESTRITTIVI PER GLI EDIFICI PUBBLICI
In tutti i casi di nuova costruzione o ristrutturazione di edifici
pubblici o a uso pubblico:
i valori limite dell’EPi e delle trasmittanze sono ridotti del 10%.
RENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALE
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
Pn <1000 kW: ηg ≥ (75 + 3 log Pn)%
Pn ≥1000 kW: ηg ≥ 84%
In tutti i casi in cui è prevista la verifica del rendimento
globale medio stagionale esso deve essere pari a:
Trasmittanza termica periodica YIE [W/m2∙K]
Parametro che valuta la capacità di una parete opaca di
sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell'arco
delle 24 ore, definita e determinata secondo la norma UNI EN
ISO 13786:2008 e successivi aggiornamenti.
VERIFICA DELLA MASSA SUPERFICIALE DELLE PARETI
OPACHE VERTICALI
Verifiche imposte da D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59
Ms ≥ 230 kg/m2
Nuova costruzione o
ristrutturazione di edifici in
località il cui valore medio
mensile dell’irradianza sul
piano orizzontale nel mese di
massima insolazione risulti:
Im,s ≥ 290 W/m2
(ad esclusione della zona F, degli edifici di categoria E5, E6, E7 ed E8 e delle pareti
nei quadranti Nord-Ovest/Nord/Nord-Est)
|YIE| < 0,12 W/m2·K
o in alternativa
VERIFICA DELLA MASSA SUPERFICIALE DELLE PARETI
OPACHE ORIZZONTALI ED INCLINATE
|YIE| < 0,20 W/m2·K
Condizioni estive
Parametri di valutazione:
• fattore di attenuazione fa (decrement factor)
• il fattore di sfasamento dell’onda termica φa (time shift of the periodic thermal
transmittance).
• Il primo (fa) definisce il rapporto tra la trasmittanza termica periodica e la trasmittanza
termica in condizioni stazionarie U;
• il prodotto di fa x U fornisce pertanto la trasmittanza termica dinamica (YIE), ovvero il
parametro che definisce la trasmittanza delle strutture in regime variabile.
• Il secondo parametro (φa) rappresenta il ritardo (in ore) che esiste fra l’oscillazione del
flusso termico che passa attraverso la superficie interna della parete e l’oscillazione
della temperatura nella superficie esterna.
• Si calcolano con la norma UNI EN ISO 13786-2008
Essi dipendono dalle proprietà termofisiche di ciascuna parete opaca che costituisce
l’involucro; in particolare, per ogni strato che costituisce la parete, da:
spessore;
conduttività termica;
calore specifico;
densità.
In prima approssimazione se
aumentano, aumenta anche lo
sfasamento
Condizioni estive
Requisiti energetici degli edifici
Requisiti energetici degli edifici
Certificatore energetico
Laddove non ci siano specifiche regionali, deve essere applicata la
normativa nazionale (comma 6 dell’art. 18 del DLgs n. 115 del
30/05/2008).
TECNICO ABILITATO ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
tecnico operante sia in veste di dipendente di enti ed organismi pubblici
o di società di servizi pubbliche o private che di professionista libero od
associato, iscritto ai relativi ordini e collegi professionali, ed abilitato
all'esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed
impianti, asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle competenze ad
esso attribuite dalla legislazione vigente.
Le Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica sono
contenute nell’Allegato A del DM 26/06/2009
(suddivise a loro volta in 7 allegati)
Per quelle Regioni o Province autonome che hanno una loro legislazione
la procedura di certificazione energetica in vigore è quella locale; le
eventuali differenze con la regolamentazione nazionale dovranno
avvicinarsi gradualmente a quelle presenti nel decreto DM 26/06/2009.
LINEE GUIDA
L’attestato deve essere aggiornato:
1- nel caso di interventi di riqualificazione che riguardino almeno il
25% della superficie esterna dell’immobile;
2- nel caso di installazione di impianti con rendimenti più alti di
almeno 5 punti percentuali rispetto ai precedenti;
3- nel caso di interventi di ristrutturazione impiantistica, sostituzione
di componenti o apparecchi che riducano la prestazione
energetica dell’edificio;
4- facoltativo in tutti gli altri casi.
LINEE GUIDA
Vale per tutte le categorie di edifici definiti dal DPR 412/93
indipendentemente dalla presenza di impianti.
Sono esclusi: box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano,
depositi, strutture stagionali a copertura di impianti sportivi.
Nel caso di edifici con diverse destinazioni d’uso in cui non e
possibile suddividere le zone termiche l’edificio è valutato in
base alla destinazione d’uso prevalente.
CAMPO DI APPLICAZIONE
Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica - Decreto
Ministeriale del 26 Giugno 2009
La certificazione energetica
La certificazione energetica
Evoluzione Normativa
D.Lgs 63/13
ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA
DELL'EDIFICIO
DPR 75/13
Recepimento della Direttiva Europea 2010/31/CE
A partire dal 31/12/2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia quasi zero. Dal 1 gennaio 2021 la predetta disposizione e' estesa a tutti gli edifici di
nuova costruzione.
Gli AQE o gli APE sono resi in forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio
Requisiti dei certificatori
Attestato di Prestazione Energetica
Attestato di Prestazione Energetica