notiziario 2003-11
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Convegno di Gabicce 1
HEWO 3
Dagli Appennini alle Ande 6
L’Attesa 7
Testimonianza di Dadda 8
Sommario
BY ALE E M ARCO
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NotiziarioAnno II - Numero 8
NOVEMBRE 2003
Anno II — Numero 8
CONVEGNO DI GABICCE MARESettembre 2003
Fondatore e Responsabile:Padre Alceste Piergiovanni
Responsabile:Giovanni Palombi
338 - 1015630
Cari amici,come tutti sapete nei giorni 5, 6, 7 settembre si è tenuto a Gabicce Mare il 14° Convegno di
Famiglia Adottive, organizzato dalla nostra Associazione.
E’ stato il primo Convegno senza Padre Alceste.
Durante l’estate il Padre non è stato molto bene, ha avuto bisogno di cure e riposo e non era
nelle condizioni di affrontare il viaggio e gli impegni previsti.
Tutti abbiamo sentito la sua assenza, noi che lo amiamo per il dono grande che abbiamo ri-
cevuto, le coppie in attesa che desideravano conoscerlo, i nostri ragazzi che attendevano il con-
sueto incontro con lui.
Come il Padre ha voluto, abbiamo però cercato di mantenere gli appuntamenti fissati e alla
fine lui era lì, con noi , anche se non fisicamente. Era nei nostri pensieri, nelle esperienze rac-
contate, sullo schermo del televisore, al telefono, continuamente, a parlarci, salutarci, augurar-
ci buon lavoro. E io penso che si sia lavorato bene.
Al Convegno del 6 settembre erano presenti moltissime famiglie ed esponenti autorevoli delle
istituzioni: il Sindaco di Gabicce, il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, l’Assessore
alle Politiche Sociali della Regione Marche e un Senatore della Repubblica, segno di attenzio-
ne nei confronti della nostra Associazione e del lavoro che svolge.
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La conoscenza di Padre Alceste e della sua opera è stata per loro importante, da tutti è venuto
l’impegno ad occuparsi d’ora in avanti in maniera più attenta e consapevole delle problematiche
legate all’adozione. Molto costruttivi sono stati i nostri vari incontri. L’Associazione è diventata
una realtà importante ed è stata riaffermata la necessità di dotarci di una organizzazione più effi-
cace con referenti nelle varie Regioni d’Italia per facilitare gli incontri e seguire meglio le coppie
prima e dopo l’adozione; unanime è stata poi l’indicazione ad operare a più ampio raggio nel
campo sociale in collaborazione con Enti, Istituzioni, Associazioni di Volontariato mantenendo
però sempre quello spirito solidaristico che ha animato finora il nostro impegno.
Numerose le coppie in attesa che hanno partecipato, provenenti da varie Regioni, ciò vuol dire
che la nostra azione è utile e che le coppie che desiderano adottare un bambino, conoscendo
l’opera di padre Alceste, capiscono la straordinarietà di questa esperienza.
I nostri ragazzi sono stati bene, hanno incontrato Padre Francesco Petrillo, un sacerdote
dell’Ordine della Madre di Dio, amico di Padre Alceste, hanno organizzato una serata di intratte-
nimento musicale in piazza, si sono divertiti a passeggiare per le vie di Gabicce, a ballare in di-
scoteca, a giocare con grinta la tradizionale partita contro i genitori.
Infine la messa solenne per dare il nostro benvenuto ai bambini giunti in Italia in questo ultimo
anno, per ripetere il nostro grazie a padre Alceste, per sentirci uniti anche nella preghiera.
Agli amici di Pesaro un ringraziamento di cuore per il contributo che hanno dato
nell’organizzazione del Convegno. Ogni cosa è stata preparata con attenzione, nulla lasciato al
caso e il piccolo disagio che abbiamo sofferto nello stare in alberghi diversi è però servito, grazie
ad un accordo con l’Associazione Albergatori, a ridurre considerevolmente i costi del soggiorno.
Dei tre giorni trascorsi a Gabicce desidero ricordare due momenti , due immagini che porto
impresse, più eloquenti di ogni parola: una bimba da poco arrivata in Italia che durante il Conve-
gno sale sul palco del teatro dove il papà sta raccontando la sua esperienza e con tutte e due le
manine saluta sorridendo il pubblico e un ragazzo, ormai grande, che durante la partita segna il
gol del pareggio, bacia con orgoglio la sua maglia cilena poi corre ai bordi del campo e con la
mano manda un bacio alla sua mamma che lo guarda dagli spalti.
Gesti semplici, gesti intensi che ci danno la voglia di continuare.
Gianni Palombi
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HANSENIANS’ETHIOPIAN-ERITREANWELFARE ORGANIZATION
L’Organismo internazionale di Volontariato H.E.W.O., nato nel 1974, opera in Etiopiaed in Eritrea con servizi sanitari, educativi e sociali a favore dei malati di lebbra, AIDS,TBC e malattie infettive.L’Organizzazione non riceve contributi da Governi e/o Istituzioni ma agisce autonoma-mente, nel rispetto delle culture, religioni e credo politico raccogliendo fondi solamenteda donazioni spontanee o dal ricavato di feste e spettacoli a favore delle comunità biso-gnose.Ogni Comunità si autogestisce autonomamente con il supporto di volontari e principal-mente mediante l’aiuto dei malati di lebbra ormai guariti e reinseriti nella società.I volontari (medici, infermieri, agricoltori, artigiani, professionisti ecc..) prestano la loroopera gratuitamente e senza alcun rimborso di spese di viaggio o di permanenza neiluoghi ove esplicano l’attività di solidarietà.In particolare l’HEWO: a) fornisce cure mediche (ricoveri in ospedale e cure ambulatoria-li) e ricerche di laboratorio ai malati di lebbra, TBC, AIDS e dermatosi tipiche; b) provve-de alla loro riabilitazione fisica e psicologica ed alla loro reintegrazione co-me membri at-tivi nella società; c) svolge attività educative, attraverso una scuola interna al centro o-spedaliero per i pazienti ricoverati e per quelli in regime di day-hospital, e una scuolamaterna, elementare e media, con pieno riconoscimento legale, che accolgono circa 500alunni delle fasce sociali disagiate; d) svolge attività di formazione professionale, attra-verso scuole di ceramica, sartoria, falegnameria, agricoltura; svolge attività assistenziali,attraverso un Ostello per ragazze non vedenti; e) e-stende tutte le attività anche allepersone bisognose che lo desiderano, nell’intento di favorire lo sviluppo sociale della co-munità.
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Il Gruppo H.E.W.O. di Torre Gaia ha iniziato la propria attività, in supportoall’organizzazione “madre” da circa un anno e collabora con gli altri Gruppi di Roma, Na-poli, Modena e Bagnoregio alla realizzazione di progetti alimentari, scolastici, sanitari, a-gricoli e artigianali.In particolare il Gruppo di Torre Gaia e l’Associazione “L’Incontro VIII” di Giardinetti so-no impegnati nella realizzazione di un alloggio di servizio per i volontari che prestano laloro opera presso il villaggio di Garbo (Etiopia) ove già esiste una struttura socio-educativa-sanitaria.L’obiettivo del Gruppo di Torre Gaia è inoltre quello di dotare il villaggio di un impiantoidrico che consente la coltura di ortaggi e frutta per l’intera Comunità e l’istituzione di u-na scuola serale per gli adulti del villaggio.
Il costo dell’alloggio è di 47.000 Euro e la somma attualmente a disposizione è di circa24.000 Euro.
L’HEWO ha bisogno dell’aiuto di tutti, in particolare di coloro che ne condividono lospirito, il metodo e le finalità..Per aiuti e contributi cc nr. 11874005 intestato a : Associazione Incontro VIII Via Tad-deo Landini 38 00133 ROMA – Causale : Progetto Garbo.
Confermato il Consiglio Direttivo
Il 6 settembre alle ore 12,00, presso il Palazzo del Turismo di Gabicce Mare, si è riunita l’Assemblea dei Soci per
il rinnovo del Consiglio Direttivo.
Effettuate le votazioni, sono risultati confermati tutti i Consiglieri uscenti:
Giovanni Palombi: (Presidente), Enrico Paucchi (Vice Presidente), Luca Federici (Tesoriere), Roberto Zanolini
(Delega Rapporti con la Fondazione Nidoli), Maria Rita Bonafede (Delega a Rapporti Esterni e Istituzionali), Cate-
rina Spezzigu, Gioia Cavallari.
Un risultato che premia l’impegno con cui in questi tre anni si è lavorato per aiutare Padre Alceste nella sua opera,
i bambini di Quinta e le coppie in attesa nel loro percorso verso l’adozione.
Un risultato che ci esorta a continuare perché, per riprendere il tema del Convegno, noi, dopo aver vissuto
l’esperienza bellissima dell’adozione, non vogliamo dimenticare, ma vogliamo impegnarci perché i bambini che
sono ancora a Quinta possano vivere quanto più possibile sereni nell’Istituto, avendo a disposizione i servizi e
l’assistenza necessaria alla loro crescita e possano trovare prima possibile una famiglia che li accolga.
Infine è stata cooptata in consiglio la Sig.ra Anna Sorci che sostituirà la Sig.ra Gioia Cavallari che ha lasciato
l’incarico per motivi personali.
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Dagli Appennini alle Ande, con AmoreDa tanto tempo Padre Alceste aveva manifestato il desiderio di esprimere, attraverso le
pagine di un libro, i suoi sentimenti più profondi, il senso della sua missione, l’amore verso isuoi bambini, la speranza di vedere continuare l’opera per cui ha tanto lottato nella vita.Susanna Cudini ha finalmente esaudito questo desiderio ed è nato “Dagli Appennini alle
Ande, con Amore” un bellissimo libro dedicato a Padre Pier.E’ la storia di un uomo, di un sacerdote che ha dedicato la sua vita ad accogliere, curare,
confortare bambini soli e a cercare per loro,instancabilmente, il calore e l’affetto di una famiglia;ed è la storia di tanti bambini, più di mille, che grazie a lui hanno potuto intraprendere il lungoviaggio dal Cile all’Italia per costruire in una famiglia un futuro più sereno.La nostra Associazione ha curato la stampa del libro e lo ha presentato il 28 giugno 2003
presso il Centro Congressi dell’ Hotel Capital Inn di Roma.E’ stato un evento importante, ripreso e trasmesso dal TG3 Regionale. Erano presenti oltre a
Padre Alceste e a Susanna Cudini, Padre Vincenzo Molinaro, Padre Generale dell’Ordine dellaMadre di Dio, il Consigliere del Comune di Roma Maurizio Bartolucci che ha portato il saluto delSindaco Valter Veltroni, il Sindaco del Comune di Formello, il Presidente della FondazionePatrizia Nidoli, esponenti dell’UNITALSI e moltissime famiglie, giunte dalle varie regioni italiane.Un affettuoso benvenuto è stato rivolto ai 50 bambini provenienti dall’Istituto di Quinta de
Tilcoco ai quali l’UNITALSI della Campania ha offerto un pellegrinaggio a Lourdes e che poisono stati ospitati per una settimana a Roma da famiglie della nostra Associazione.Durante la presentazione sono state lette alcune delle pagine più significative del libro mente
i bambini hanno eseguito due bellissime danze. Sono stati momenti intensi, toccanti, che hannocommosso tutti i presenti.Ora il libro è a disposizione di chiunque voglia leggerlo per ritrovare emozioni vissute, per
trarre forza dalle parole del Padre, per ricordare ai nostri figli colui che ha donato loro la vita eche li ama profondamente. Un libro prezioso da tenere nella nostra libreria e nel nostro cuore.
Maria Rita Bonafede
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“L’attesa”
Stefany viene a Roma? Non ci posso credere! Padre Alceste è un grande!
Quante volte abbiamo pensato a questo momento.
Quante volte abbiamo pronunciato quel nome.
A quante persone abbiamo mostrato le foto.
Che farà Stefany a quest’ora, là a Quinta de Tilcoco? Sarà a scuola? Starà mangiando?
Starà jugando?-Me gusta jugar – ci ha detto un giorno al telefono.
Di fronte alle inchieste su come passano il tempo i nostri figli che danno come spaccato della società un’infanzia
stressata tra corsi d’inglese e di nuoto, judo e palestra, canto e balletto classico, un “sano giocare” latino americano
non fa certo male.
Ci ha poi spiazzato la sua richiesta di un paio di scarpe da ginnastica rosse.
Ma come? Noi pensavamo desiderasse una bambola, un orso coccoloso da abbracciare o chissà quale altro sfizio.
No, lei vuole solo dos deportivas rojas. Che fenomeno questa figlia! E’ proprio così che la desideravamo, indiffe-
rente alle nostre nevrosi di fronte a più marche sportive (Adidas? Puma? Diadora?….), dove il valore aggiunto èquella targhetta che portiamo addosso senza renderci conto che, per il servizio di pubblicità che gli facciamo, do-
vrebbe essere il fabbricante a pagarci.
Come ti vogliamo bene Stefany.
Tu sei pura come nessun altro. Non conosci il consumismo, che cosa è alla moda o non lo è, cosa ci siamo inventa-
ti per stressarci la vita, come il giocare in Borsa e perdere tutto dalla sera alla mattina.
Chissà se ti piacerà questo nostro mondo fatto di cellulari e antenne paraboliche, patate fritte e fast food, centri
commerciali e aria inquinata.
Noi crediamo di aver raggiunto un decoroso compromesso con questa società del benessere e facciamo rispettare la
nostra dignità di esseri umani prima di tutto, rifiutando di essere catalogati come meri consumatori.
Cara Stefany stai diventando il “bene” più prezioso della nostra famiglia. Ti abbiamo immaginata per mesi e aspet-
tata per una buona parte della nostra vita. Tu sei unica, con i tuoi folti capelli neri e quello splendido sorriso. Non
hai niente a che fare con i nostri prodotti usa e getta.
C’è una storia dietro i tuoi dieci anni che ti fa importante e forte, più di mille adulti messi assieme vissuti nella
bambagia e che si rifiutano di comprendere che cos’è il dolore vero.
Noi siamo con te, in questa storia d’amore che sarà lunga… lunga quanto lo vorremo e decideremo noi tre assieme.
Maurizio Corte
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NUMERI e INDIRIZZIE-mail dell’Associazione [email protected]
c/c postale Associazione Famiglie A-dottive Pro I.C.Y.C.—ONLUS
N.ro: 17179045
Linea Diretta con l’Associazione ICYC 338.1015630
Notizie FlashIl 26 Settembre si è svolta a Tuscania, citta’ natale di Padre Alceste, unabellissima cerimonia dove è stato presentato il libro di Susanna Cudini,presenti le autorità cittadine.Il 15/16/17 di Ottobre, una rappresentanza del Consiglio dell’Associazioneha incontrato a Roma la direttrice Nazionale del Sename (Servizio Nazio-nale Minori) del Cile, la Sig.ra Delia Del Gatto Reyes e la Sig.ra LoretoDitzel Lacoa, capo del Dipartimento di Protezione dei Diritti dei Minori.Il 22 Novembre si terrà a Napoli in collaborazione con l’UNITALSI unaplenaria dove l’ICYC incontrerà coppie in via di adozione.Il 28 Novembre a Firenze, si terrà una serata dove si raccoglieranno deifondi per l’ICYC, organizzata da LION’S.I migliori auguri ad Alessandro e Isabel Ermini per la nascita della bellissi-ma Letizia.
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8 luglio 2003,Victor Manuel Leiva si chiama il bambino che per quasi una settimana è vissuto con me, conil mio cane, nella mia casa. E per una settimana il mio è diventato nostro. Ho avuto questogrande dono. L’ho accolto con trepidazione, con un po’ di timidezza, un po’ di inquietudine,in punta di piedi, ma con molta, molta gioia. L’ho accolto, sì, e non ho fatto fatica.Quello che ho ricevuto non è semplice da descrivere con le parole. Parla il cuore e, a volte,quando il cuore parla diventa muto. Certo è che ho ricevuto. E ora la sua partenza ha lascia-to un grande vuoto. La nostra casa, il nostro cane, le nostre chiavi sono tornati ad esseremie. Non credo di essere stata l’unica ad aver avuto un rapporto creativo con lui; chi ha ac-colto uno di questi bambini può provare ciò che io stessa provo. Credo che siano degli angelivenuti da lontano. Hanno portato scintille di vita. E ci hanno disarmato.Buongiorno, mi diceva appena sveglio, calcando l’accento sul “buon”, una piccola pausa e poi“giorno”, con la musica di una piccola voce straniera che parla la nostra lingua. Mi ha com-mosso. Mi commuoveva guardarlo dormire, innamorarsi della Sirenetta, di Cenerentola eBiancaneve e i sette nani, dopo averli visti più e più volte. Mi divertiva guardarlo camminare,ciondolante, festoso e fiero. Questo piccolo uomo in miniatura mi ha regalato frammenti diassoluto. Slancio di maternità che va oltre il sangue e le radici. Mi ha chiamato, e io stessami sono sentita, mamma del cuore. E ho pianto tanto, e non sono stata l’unica, il giorno della“despedida”. Per andare all’aeroporto, da Ostia abbiamo percorso un viale di pini marittimi.Victor l’ha chiamato un tunnel di alberi .E io: sì, come un grande abbraccio. E lui: sì, così nonsi sentono soli.Victor, Diego, Ignacio, Xavier, Pablo, Paulina, a voi i nostri cuori e i nostri abbracci e il nostroaiuto perché non vi sentiate soli. Umilmente vi dico, vi diciamo grazie, e non arbitrariamentespero di poter parlare a nome di tutti quelli che vi sono stati vicini e che vi hanno accolto. Ilvostro futuro con tutti i nostri cuori desideriamo pieno d’affetto e calore e poesia.
Stefania Maria Dadda
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