notiziario della marina - gennaio 2015

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A NNO LXII G ENNAIO 2015 N O T I Z I A R I O della M ARINA

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Testata giornalistica della Marina Militare fondata nel 1954

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15

N O T I Z I A R I O dellaMARINA

CINQUANT’ANNI FA. . . La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti

Gennaio 1964. Esercitazione di truppe da sbarco

Livorno, 12 dicembre 1964. Varo della corvetta Umberto Grosso ai cantieri Ansaldo

dal numero di: GENNAIO 1964

inviate i vostri scatti dell’epoca con una breve didascalia a: [email protected]

Livorno, 4 dicembre 1964. Cerimonia del giuramento degli allievi del corso normale e dei corsi di complemento.Gennaio 1964. Corvette in esercitazione

Gennaio 1964. La fregata Cigno in navigazione

PERIODICO DELLA MARINA MILITARE

FONDATO NEL 1954

DIRETTORE RESPONSABILE:Antonio [email protected]

REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:Davide GALLI

[email protected]

Carlo [email protected]

Pasquale PRINZIVALLI [email protected]

Silvio [email protected]

DIREZIONE E REDAZIONE:NOTIZIARIO DELLA MARINA

Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare

Piazzale della Marina, 4 - 00196 Romatel. 06.36805556

e-mail: [email protected]

Stampa:Tipografia Facciotti - Roma

chiuso in redazione il: 10 febbraio 2015

NORME PER LA COLLABORAZIONE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti.Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta re-sponsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali.Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dal-l’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; glielaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acro-nimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa.L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnanola Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’imposta-zione e i tagli ritenuti più opportuni.Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispen-sabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati ana-grafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusivitàd’utilizzo al Notiziario.Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senzal’autorizzazione della direzione del Notiziario.

Sommario

ISCRIZIONE: Tribunale di Roma

REGISTRAZIONE:n. 396/1985 dell’8 agosto1985

Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus, Palma Agosta, Marco Maccaroni, Rosario Naimo, Giovanna Scotton, Desirée Tommaselli.

Per i contributi fotografici di questo numero si ringraziano: Corrado Carrubba, Valentina Catanese, Gabriele Lenzi, Giuseppe Micolani, Massimo Stotani, Laboratorio Fotografico Accademia Navale, Ufficio Storico della Marina

In copertina: Stretto di Sicilia, 18 novem-bre 2014. Un operatore divolo a bordo di un elicotteroSH-90A della nave anfibiaSan Giorgio impegnato inoperazioni di attività di ri-cerca e soccorso. (foto di Corrado Carrubba).

Scarica ilNotiziario in versione

pdf

In quarta di copertina: Locandina pubblicitaria delcalendario della MarinaMIlitare 2015, ancora di-sponibile per l’acquisto sulsito web della Marina.

ANNO LXII - GENNAIO 2015

PROPRIETÀ:Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa

www.marina.difesa.itMARINA MILITARE

App NewsMM

MarinaMilitareOfficialPage

@ItalianNavy

ItalianNavy

ItalianNavy

Feed RSS

2 Editoriale di Antonio Cosentino

4 Sitrep

6 Norman Atlantic, un volo lungo una nottedi Marco Maccaroni

10 La Marina Militare al Dialogue 2014 dell’ONU a Ginevra di Giovanna Scotton

14 Eventi ordinari (e straordinari) nello Stretto di Siciliadi Carlo Disma

17 Intervista al tenente di vascello Serena Petricciuolo di Palma Agosta

18 Giuramento in Accademia Navaledi Giovanna Scotton

26 Da “Caimano” a “Leone” - intervista al comandante della Brigata Marina San Marcodi Marco Maccaroni

32 Il Caio Duilio alla Gabiandi Pasquale Prinzivalli

34 Andrea Doria: contrasto alla pirateria e capacity buildingdi Davide Galli

36 Varata nave Alpino di Rosario Naimo

38 Wings of Golddi Pasquale Prinzivalli

40 Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina: Angelo Belloni di Desirèe Tommaselli

44 Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

48 Ninna Ho: la “Nuova Ruota” salva una vita Corso Eleutheros, quarant’anni dopo

N O T I Z I A R I O

MARINAdella

1

Navigando e volando “dal mare e sul mare”, in azione nel nostro Mar Mediterraneo enelle diverse aree calde del pianeta, la Marina ha concluso il 2014 con l’emergenza delNorman Atlantic ed ha iniziato in velocità questo 2015. Il “Jack” batte fiero sui nostri piùmoderni cacciatorpedinieri, navi Doria e Duilio, la prima impegnata nelle attività di capacitybuilding nell’ambito dell’Operazione EUCAP Nestor, oltre al contrasto alla pirateria, la se-conda reduce da un’attività addestrativa molto intensa con la marina francese. Nel frat-tempo, anche in Italia le attività si sono svolte rapidamente su più fronti: a Livorno hannogiurato gli allievi ufficiali del primo anno dei corsi normali dell’Accademia Navale, mentrenello Stretto di Sicilia non si sono mai interrotti gli interventi di soccorso ai migranti,adesso inquadrati nell’operazione “Triton” dell’agenzia europea Frontex e sui quali ha rela-zionato al “Dialogue 2014” dell’ONU il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglioGiuseppe De Giorgi. “Per mare, per terram”, le attività della Forza Armata si svolgono senzasoluzione di continuità, come ci ha raccontato l’ammiraglio Rosario Walter Guerrisi, daincursore a comandante della Brigata Marina San Marco, che in quest’occasione ha de-scritto tutte le novità che interessano il glorioso reparto della Marina. Sempre nel noverodegli uomini coraggiosi della Forza Armata, oggi portiamo l’esempio di un giovane pilota,Lorenzo Pietrini, che nonostante un terribile infortunio è riuscito, con grande forza divolontà, a recuperare la completa idoneità e conseguire le ambitissime “Wings of Gold”,con la stessa determinazione che in passato aveva spinto Angelo Belloni a prodigarsi nellasperimentazione di dispositivi e mezzi subacquei nonostante la perdita dell’udito.

di Antonio Cosentino

N O T I Z I A R I OMARINAdella

3

Mar Mediterraneo, novembre 2014.Formazione di AV-8B in volo sulla portae-rei Cavour e su nave Etna in navigazione.

Saluti di redazione

Con questo numero lasciano la redazione il guardiamarina Carlo Disma e il capo di 1ª classe Sivio Scialpi.Carlo, valido autore che negli ultimi due anni ha prestato il proprio contributo alla realizzazione del No-tiziario firmando svariati articoli inerenti la Difesa, “decolla” alla volta dell’Accademia Aeronautica, dovefrequenterà il corso applicativo per ufficiali. Silvio, estroso fotografo che ha firmato svariate immagini apparse su pagine e copertine del Notiziario,torna alla “sua” La Spezia, al primo Gruppo Navale.Nella speranza di incrociare nuovamente in futuro le nostre rotte, al neo sottotenente Disma e a capoScialpi la redazione fa un augurio sincero, dedicando loro questa foto emblematica, con unità navali edaerei, le loro passioni.

oceano indiano

marmediterraneo

mar rosso

mar nero

golfo arabico

oceanoatlantico

SITREPg e n n a i o 2 0 1 5

BMNS GIBUTIBASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTIMissione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

N O T I Z I A R I OMARINAdella

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALEOPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALIATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALICONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALICAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA terra

mare

con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto

dello Stato Maggiore Marina

OPERATION INHERENT RESOLVEOPERAZIONE PRIMA PARTHICAOperazione di contrasto del terrorismo islamicoPersonale Marina Militare

ISAF AFGHANISTANINTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCEAssistenza militare alle Forze Armate afgane e stabilizzazione dell’AfghanistanPersonale Brigata Marina SAN MARCO Gruppo Operativo Incursori

JOINT ENTERPRISE KOSOVOMULTINATIONAL BATTLE GROUP

Personale Marina Militare

UNIFILUNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANONForza di Interposizione in Libano delle Nazioni UnitePersonale Marina Militare

COMBINED MARITIME FORCESForza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)Personale Marina Militare

M.F.O.MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di TiranGRUPNAVCOST 10: PattugliatoriESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA

Personale Brigata Marina SAN MARCO

JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllodelle frontiere esterne della UEsotto egida dell’agenzia FRONTEX1 Pattugliatore/Corvetta: Navi SPICA, VEGA, LIBRA

MISSIONE ITALIANA IN LIBIAAttività di cooperazione militare post-conflict Italia-LibiaPersonale Marina Militare

EUBAM LIBIAAttività di cooperazione militare-civile post-conflict UE-LibiaPersonale Marina Militare

EUCAP NESTORMissione UE civile-militare di RegionalMaritime Capacity Building in Cornod’Africa (Gibuti e Seychelles)Personale Marina Militare

EMOCHM - OPERAZIONE JOINT WILL/VONTADE CONJUNTATeam internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilità in MozambicoPersonale Marina Militare

EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTAEUROPEAN UNION NAVAL FORCEOperazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione EuropeaCacciatorpediniere ANDREA DORIA (flagship TF-465)

BONIFICHE ORDIGNI IN MAREAttività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in marePersonale Gruppo Operativo Subacquei

VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCEAttività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori1 Corvetta/pattugliatore (OPV/PV)C.te CIGALA FULGOSI, C.te FOSCARI, SIRIO

NUCLEI MILITARI DI PROTEZIONEProtezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateriaPersonale Brigata Marina SAN MARCO

OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUROperazione NATO di contrasto sulmare del terrorismo internazionaleSommergibile PRINI

30A SPEDIZIONE IN ANTARTIDEProgramma di ricerca nel continente antartico in collaborazione con l’ENEAPersonale Marina Militare

ESERCITAZIONE GABIANAttività addestrativa complessacongiunta con la Marina franceseCacciatorpediniere CAIO DUILIO

SNMCMG 2STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mineFregata EURO (flagship)

oceano indiano

marmediterraneo

mar rosso

mar nero

golfo arabico

oceanoatlantico

SITREPg e n n a i o 2 0 1 5

BMNS GIBUTIBASE MILITARE NAZIONALE DI SUPPORTO IN GIBUTIMissione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

N O T I Z I A R I OMARINAdella

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALEOPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALIATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALICONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALICAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA terra

mare

con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto

dello Stato Maggiore Marina

OPERATION INHERENT RESOLVEOPERAZIONE PRIMA PARTHICAOperazione di contrasto del terrorismo islamicoPersonale Marina Militare

ISAF AFGHANISTANINTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCEAssistenza militare alle Forze Armate afgane e stabilizzazione dell’AfghanistanPersonale Brigata Marina SAN MARCO Gruppo Operativo Incursori

JOINT ENTERPRISE KOSOVOMULTINATIONAL BATTLE GROUP

Personale Marina Militare

UNIFILUNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANONForza di Interposizione in Libano delle Nazioni UnitePersonale Marina Militare

COMBINED MARITIME FORCESForza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)Personale Marina Militare

M.F.O.MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di TiranGRUPNAVCOST 10: PattugliatoriESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA

Personale Brigata Marina SAN MARCO

JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllodelle frontiere esterne della UEsotto egida dell’agenzia FRONTEX1 Pattugliatore/Corvetta: Navi SPICA, VEGA, LIBRA

MISSIONE ITALIANA IN LIBIAAttività di cooperazione militare post-conflict Italia-LibiaPersonale Marina Militare

EUBAM LIBIAAttività di cooperazione militare-civile post-conflict UE-LibiaPersonale Marina Militare

EUCAP NESTORMissione UE civile-militare di RegionalMaritime Capacity Building in Cornod’Africa (Gibuti e Seychelles)Personale Marina Militare

EMOCHM - OPERAZIONE JOINT WILL/VONTADE CONJUNTATeam internazionale di osservatori militari per la cessazione delle ostilità in MozambicoPersonale Marina Militare

EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTAEUROPEAN UNION NAVAL FORCEOperazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione EuropeaCacciatorpediniere ANDREA DORIA (flagship TF-465)

BONIFICHE ORDIGNI IN MAREAttività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in marePersonale Gruppo Operativo Subacquei

VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCEAttività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori1 Corvetta/pattugliatore (OPV/PV)C.te CIGALA FULGOSI, C.te FOSCARI, SIRIO

NUCLEI MILITARI DI PROTEZIONEProtezione naviglio mercantile nazionale in transito nelle aree a rischio pirateriaPersonale Brigata Marina SAN MARCO

OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUROperazione NATO di contrasto sulmare del terrorismo internazionaleSommergibile PRINI

30A SPEDIZIONE IN ANTARTIDEProgramma di ricerca nel continente antartico in collaborazione con l’ENEAPersonale Marina Militare

ESERCITAZIONE GABIANAttività addestrativa complessacongiunta con la Marina franceseCacciatorpediniere CAIO DUILIO

SNMCMG 2STANDING NATO MINE COUNTERMEASURES GROUP 2Gruppo Navale Permanente NATO di contromisure mineFregata EURO (flagship)

N O T I Z I A R I OMARINAdella

All’alba di domenica 28 dicembre 2014 veniva dira-mata la notizia di un grave incendio a bordo deltraghetto di bandiera italiana Norman Atlantic, av-

venuto durante la navigazione tra la Grecia e l’Italia, acirca 30 miglia ad est di Otranto, mentre si trovava sottola responsabilità di ricerca e soccorso delle autorità gre-che. Immediatamente la macchina dei soccorsi si è messain moto: mentre gli elicotteri della Marina di base a Grot-taglie prendevano il volo per verificare la situazione sullascena d’azione, gli elicotteri pesanti EH-101 della BaseElicotteri di Catania si approntavano in breve tempo perraggiungere la base pugliese di Grottaglie. Negli stessiistanti la nave anfibia della Marina San Giorgio, in quel mo-mento nella base navale di Brindisi, richiamava a bordo

Norman Atlanticun volo lungo una notte

dal nostro inviato Marco Maccaroni

l’equipaggio e si portava rapidamente sulla scenad’azione, mettendosi a disposizione della macchina deisoccorsi. Già dalla sera del 28 i mezzi in zona erano mol-teplici, con una presenza particolarmente importantedella componente aerea, che si sarebbe rivelata determi-nante per l’esito delle operazioni: dodici elicotteri, di cui7 della Marina Militare, 2 del corpo delle Capitanerie diPorto e 3 dell’Aeronautica Militare, con l’ulteriore im-piego di due aerei della Capitaneria di Porto e un velivoloda pattugliamento Atlantic dell’Aeronautica. Diversianche i mezzi navali impiegati, tra cui 3 motovedette della

Un’operazione di soccorso “storica” che ha visto la Marina impegnatain prima linea con assetti aerei e navali per contribuire al salvataggiodei passeggeri del traghetto italiano incendiatosi nel canale d’Otranto

7

Mar Adriatico 29 dicembre 2014. Operatori di volo recuperano un naufrago con

verricello da elicottero EH-101 dei Reparti Aereidella Marina MIlitare.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Guardia Costiera, il cacciatorpediniere della Marina Du-rand de la Penne, 5 rimorchiatori civili e 9 navi mercantili.Ma il vero punto di forza è stato la presenza della naveanfibia San Giorgio, sede del comando, coordinamento econtrollo delle operazioni di soccorso. A bordo si tro-vava lo staff del 3° Gruppo Navale, comandato dal con-trammiraglio Pierpaolo Ribuffo, che già dal 28 sera haconsentito - ininterrottamente, durante tutta la notte enonostante condizioni meteorologiche estreme - il de-collo ed appontaggio degli elicotteri EH-101, capaci dieffettuare il trasbordo dei naufraghi fino a venti alla volta.Il successo dell’operazione è dipeso in gran parte dal-l’azione di due componenti fondamentali della Marina,quella aerea e quella navale, unitamente agli assetti delcorpo delle Capitanerie di Porto e dell’Aeronautica. Inol-tre la decisione di trasbordare sul traghetto nelle fasi ini-ziali, tramite elicottero, due aerosoccorritoridell’Aeronautica, seguiti da un pilota, un medico e unoperatore sanitario della Marina, ha permesso di man-tenere un contatto diretto, grazie a un telefono satelli-tare, e una visione effettiva e tempestiva di quello che

succedeva a bordo della nave in fiamme. Il personale diMarina e Aeronautica è stato l’ultimo ad abbandonare iltraghetto, insieme al comandante della nave che, congrande competenza e dignità, ha svolto il suo ruolo finoin fondo.La Marina Militare ha concluso il suo impegnativo inter-vento quando, la sera del 30 dicembre, nave San Giorgio ègiunta nel porto commerciale di Brindisi dove, in condi-zioni meteorologiche proibitive per la temperatura pros-sima allo zero, con neve e vento forte di grecale, ha svoltole operazioni di ormeggio al molo Costa Morena. Abordo aveva 215 naufraghi della Norman Atlantic, di cui184 recuperati direttamente e 31 trasbordati da nave Du-rand de la Penne. Appena completate le operazioni di or-meggio, sia il comandante del traghetto, sia il suoequipaggio, hanno lasciato il San Giorgio per essere ascol-tati dall’autorità giudiziaria, mentre i naufraghi hanno po-tuto riabbracciare i propri cari o raggiungere le strutturedove sarebbero stati ospitati. La sera precedente, ultimate le operazioni di trasbordodei naufraghi e con le unità ancora in pattugliamento perverificare la presenza di ulteriori dispersi, era stata orga-nizzata una conferenza stampa congiunta con la parteci-pazione del ministro della Difesa, il ministro delleInfrastrutture e Trasporti, il capo di Stato Maggiore dellaMarina, il comandante generale delle Capitanerie di Portoe un rappresentante dello Stato Maggiore dell’Aeronau-tica. Nel corso del suo intervento l’ammiraglio GiuseppeDe Giorgi ha sottolineato come quella in corso fosse“una delle operazioni più grandi che si siano verificate in que-sto tipo di interventi”, e che il fatto di “recuperare 427 per-sone, la maggioranza delle quali a mezzo di elicotteri, conventi che andavano intorno ai 40 nodi anche con una naveche era sotto incendio quindi con le fiamme che lambivano avolte anche i ponti superiori” autorizzava a considerarel’operazione di soccorso del traghetto Norman Atlanticun’impresa “storica”.

Mar Adriatico 29 dicembre 2014. Fase di salvataggio dei naufraghi del traghetto Norman Atlantic in

fiamme con elicottero EH-101 dei Reparti Aerei della Marina MIlitare. Nella pagina a fianco, in alto nave Luigi Durand de La Penne, che ha

contribuito alle operazioni di soccorso al traghetto.

9

N O T I Z I A R I OMARINAdella

La Marina Militare al Dialogue 2014 dell’ONU

a Ginevra

“Mare Nostrum ha mostrato al mondo la migliorecapacità professionale e il miglior volto umanonella gestione di un’emergenza umanitaria di

proporzioni impressionanti. Noi ringrazieremo sempre la Ma-rina Militare italiana per questo”. Sono le parole con cui

di Giovanna Scotton

Ginerva, 10 dicembre 2014. “Dialogue 2014” - Palazzo delle Nazioni Unite. Intervento del

capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. (foto di Massimo Stotani)

11

Antonio Guterres, Alto Commissario per i Rifugiati delleNazioni Unite, ha accolto la delegazione della Marina Mi-litare, invitata alla tavola rotonda Protection at Sea, nelcorso dell’iniziativa Dialogue 2014, organizzata nel pa-lazzo dell’UNHCR (l’agenzia per i rifugiati delle NazioniUnite) a Ginevra, dal 9 all’11 dicembre 2014. A racco-gliere il tributo, il capo di Stato Maggiore della Marina,ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, che ha illu-strato, ad oltre cinquecento tra delegati, rappresentantidi organizzazioni non governative e della stampa inter-

Vai alla notizia web sul sito:www.marina.difesa.it

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Tanti i partecipanti di spicco che hanno chiesto di studiare l’esperienza di Mare Nostrum nel corso del Dialogue2014 di UNHCR di Ginevra. Tra questi, il rappresentante speciale del Segretariato Generale dell’ONU per le Mi-

grazioni Peter Sutherland, il responsabile dell’Unità Migrazione e Asilo dell’Unione Europea Laurent Muschel, il mini-stro degli Affari Esteri della Libia Mohammed Dayri, il direttore dell’Ufficio Regionale Europeo Vincent Cochetel. Mare Nostrum è un modello da esportare su scala internazionale” ha affermato Peter Sutherland, sottolineando l’ec-cellenza della “Italian way” nella gestione di emergenze umanitarie come quelle delle migrazioni via mare, presenti intutti i mari del pianeta.

Mare Nostrum, modello da applicare su scala internazionale

nazionale, i dettagli di quest’operazione, il cui coordina-mento sinergico tra le diverse componenti istituzionaliha permesso di salvare la vita ad oltre 160.000 essereumani. E non solo. Uno sforzo imponente ed efficace,come spiega l’ammiraglio De Giorgi, che ha permesso ditenere sotto controllo aspetti sanitari e di sicurezza, cheha portato, nel contempo, anche all’arresto di molti traf-ficanti di esseri umani. Un impegno che non termina conil passaggio del coordinamento all’Operazione Triton,

sotto l’egida dell’Unione Europea. “La Marina Militarenon smetterà di indirizzare i propri sforzi nel salvare viteumane in mare – ha affermato l’ammiraglio De Giorgi –né di garantire la sicurezza di chi naviga, combattendotutte le forme di traffici illeciti. Il Mediterraneo – ha con-cluso – non deve diventare un mare di morte». Una tre-giorni intensa di incontri ed eventi per la Marina alDialogue 2014 di Ginevra che ha preso il via con SeaChange, la sera del 9 dicembre. Protagonista della serata,

13

Le migrazioni sono la storia del mondo, spesso dopo le guerre, le più tragiche

Oltre 380.000 le persone stimate, solo quest’anno, in fuga via mare. Senza contare quelli che muoiono o spari-scono senza che nessuno ne sappia più nulla”. Con queste cifre l’Alto Commissario per i Diritti Umani,

Zeid Ra'ad Al Hussein, presenta i dati mondiali dell’ONU sulle migrazioni, riconoscendo all’Italia la capacità di aver sa-puto tradurre in azioni concrete anni di discussioni sulle strategie di salvaguardia delle migliaia di persone che mi-grano in massa attraverso gli oceani. “Le migrazioni sono la storia del mondo e dell’umanità. E spesso la più tragica,

dopo le guerre” afferma Al Hussein, spiegando che sono milioni le persone che da sempre partono alla ricerca di unavita degna di questo nome e che purtroppo, spesso, muoiono sulla strada della speranza.

organizzata dalla Rappresentanza Permanente d’Italia ela Rappresentanza della Santa Sede presso l’UNHCR, èstata la docufiction “La scelta di Catia” coprodotta da RaiFiction, Corriere della Sera e H24 in collaborazione conla Marina Militare, presentata dal contrammiraglio NicolaDe Felice e accolta da un applauso lungo e commosso.Successo anche, la sera del 10 dicembre, per l’inaugura-zione della mostra fotografica dedicata a Mare Nostrum,allestita nel foyer del Palazzo UNHCR e tenuta a batte-

simo dallo stesso Alto Rappresentante per i Rifugiati An-tonio Guterres, dall’ambasciatore d’Italia Maurizio Serrae dal contrammiraglio De Felice. Una galleria di immaginitoccanti e vivide, realizzate nel corso di Mare Nostrum,dal fotografo Massimo Sestini. Alcuni di questi scattihanno guadagnato la copertina di alcune tra le testate in-ternazionali più prestigiose, come il Times, consacrandoMare Nostrum tra le icone più nobili di intervento inun’emergenza umanitaria.

Ginerva, 10 dicembre 2014. “Dialogue 2014” - Palazzo delle Nazioni Unite

(foto di Massimo Stotani)

15N O T I Z I A R I OMARINA

della

Stretto di Sicilia. Migranti a bordo di un mezzo da sbarco dell’unità anfibia San Giorgio, sullo sfondo. (foto Corrado Carrubba).

Eventi ordinari (e straordinari)nello stretto di Sicilia

di Carlo Disma

Dopo il termine dell’operazione Mare Nostrum, loscorso 31 ottobre, la Marina ha continuato a ga-rantire nel Mediterraneo meridionale da una

parte la maritime security, con il Dispositivo Navale di Si-curezza e Sorveglianza Marittima (DNSSM), dall’altra ilcontrollo dei flussi migratori provenienti dalle coste nor-dafricane, partecipando alla più recente operazione con-giunta Triton, sotto l’egida dell’agenzia europea dicontrollo delle frontiere esterne Frontex, senza tralasciarel’attività di presenza e sorveglianza storicamente assicu-rata con le operazioni Constant Vigilance e Vigilanza Pesca.Nell’ambito di queste attività in mare si inseriscono degliinterventi da non dimenticare, come il salvataggio dei 900migranti alla fine del 2014, tra i quali si trovava la donnanigeriana che il giorno di Natale ha dato alla luce un bam-bino a bordo di nave Etna, assistita dal personale sanitariodi bordo coordinato dal tenente di vascello medico Se-rena Petricciuolo in qualità di capo componente.

Nei primi giorni del nuovo anno, il pattugliatore Libra, du-rante la partecipazione all’operazione Triton, ha effettuatoun intervento di ricerca e soccorso al largo delle costelibiche nel pomeriggio dell’8 gennaio, per poi ricevere abordo 210 migranti soccorsi 105 miglia a sud di Lampe-dusa da nave Maestrale. Sempre nave Libra è poi interve-nuta nella notte del 15 gennaio a sole 60 miglia da Tripoliper soccorrere due imbarcazioni ed accogliere altri mi-granti già tratti in salvo dal pattugliatore CP405 dellaGuardia Costiera, sottraendo al mare 490 persone.Anche in questo caso si sono verificate delle emergenzesanitarie per assistere due donne partorienti a distanzadi poche ore una dall’altra. Nonostante le difficoltà in-trinseche legate alla piccola infermeria di bordo del pat-tugliatore e la giovane età del personale sanitariopresente a bordo, il sottotenente di vascello medico Vin-cenzo Leone, assistito dal solo infermiere, capo di 3^classe Angelo Vozza – rispettivamente di 27 e 23 anni –

Mentre non conosce sosta il fenomeno della migrazione dalle coste nordafricane, a bordo delle Unità della Marina impegnate a fronteggiarel’emergenza nascono dei piccoli “cittadini del Mediterraneo” assistiti dal nostro personale medico.

15N O T I Z I A R I OMARINA

della

Stretto di Sicilia. Migranti a bordo di un mezzo da sbarco dell’unità anfibia San Giorgio, sullo sfondo. (foto Corrado Carrubba).

Eventi ordinari (e straordinari)nello stretto di Sicilia

di Carlo Disma

Dopo il termine dell’operazione Mare Nostrum, loscorso 31 ottobre, la Marina ha continuato a ga-rantire nel Mediterraneo meridionale da una

parte la maritime security, con il Dispositivo Navale di Si-curezza e Sorveglianza Marittima (DNSSM), dall’altra ilcontrollo dei flussi migratori provenienti dalle coste nor-dafricane, partecipando alla più recente operazione con-giunta Triton, sotto l’egida dell’agenzia europea dicontrollo delle frontiere esterne Frontex, senza tralasciarel’attività di presenza e sorveglianza storicamente assicu-rata con le operazioni Constant Vigilance e Vigilanza Pesca.Nell’ambito di queste attività in mare si inseriscono degliinterventi da non dimenticare, come il salvataggio dei 900migranti alla fine del 2014, tra i quali si trovava la donnanigeriana che il giorno di Natale ha dato alla luce un bam-bino a bordo di nave Etna, assistita dal personale sanitariodi bordo coordinato dal tenente di vascello medico Se-rena Petricciuolo in qualità di capo componente.

Nei primi giorni del nuovo anno, il pattugliatore Libra, du-rante la partecipazione all’operazione Triton, ha effettuatoun intervento di ricerca e soccorso al largo delle costelibiche nel pomeriggio dell’8 gennaio, per poi ricevere abordo 210 migranti soccorsi 105 miglia a sud di Lampe-dusa da nave Maestrale. Sempre nave Libra è poi interve-nuta nella notte del 15 gennaio a sole 60 miglia da Tripoliper soccorrere due imbarcazioni ed accogliere altri mi-granti già tratti in salvo dal pattugliatore CP405 dellaGuardia Costiera, sottraendo al mare 490 persone.Anche in questo caso si sono verificate delle emergenzesanitarie per assistere due donne partorienti a distanzadi poche ore una dall’altra. Nonostante le difficoltà in-trinseche legate alla piccola infermeria di bordo del pat-tugliatore e la giovane età del personale sanitariopresente a bordo, il sottotenente di vascello medico Vin-cenzo Leone, assistito dal solo infermiere, capo di 3^classe Angelo Vozza – rispettivamente di 27 e 23 anni –

Mentre non conosce sosta il fenomeno della migrazione dalle coste nordafricane, a bordo delle Unità della Marina impegnate a fronteggiarel’emergenza nascono dei piccoli “cittadini del Mediterraneo” assistiti dal nostro personale medico.

“Non lasciamo occupare lo spazio dell’attenzione pubblica solo a italiani indegni, ren-diamo omaggio a italiani esemplari come la dottoressa Serena Petricciuolo, medicodella Marina Militare che la notte di Natale ha aiutato una profuga nigeriana a darealla luce il suo bambino. Siamo orgogliosi di questi italiani campioni di cultura e di so-lidarietà”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il con-sueto discorso di fine anno, ha sorpreso il tenente di vascello medico SerenaPetricciuolo, mentre si trovava a bordo di nave Etna, in infermeria con la suacomponente sanitaria ad ascoltare, come milioni di italiani. L’abbiamo incontrata,Serena, e lei ci ha raccontato come ha vissuto queste emozioni. Lei è il medico di bordo su nave Etna della Marina Militare, il giorno diNatale quale missione stavate svolgendo e cosa è accaduto?Ero imbarcata su nave Etna, a bordo della quale ricopro l’incarico di medico, fa-cevamo parte del Dispositivo Navale di Sorveglianza e Sicurezza Marittima. Erastata una giornata intensa come le giornate precedenti, con molti trasbordi dimigranti, il mare era molto agitato e nella notte tra il 24 e il 25 dicembre le tem-perature si erano molto abbassate. Avevamo già recuperato centinaia di migranti,avevamo lavorato anche nelle ore della vigilia fino a notte fonda. Quella nottec’è stata la gioia di un parto. Kate, una donna nigeriana che viaggiava con unodei suoi figli, era già alla quarta gravidanza, era all’ottavo mese e mezzo ed il pic-colo è nato grazie al lavoro di tutta l’équipe: uno splendido bambino di 3 chili emezzo. Kate in onore dell’Italia l’ha chiamato Testimony Salvatore. Un’immensagioia arrivata a coronamento di un impegno senza sosta in mare durato giorni,aiutarla a far nascere il suo bambino è stata per me una felicità immensa che miha reso davvero orgogliosa del lavoro che faccio. Quella notte ci sono state tan-tissime attività da fare, effettuare il controllo sanitario dei migranti, coprirli, darglida bere, farli mangiare con ordine. Se non si collabora, se non si è una vera fa-miglia non si può lavorare. A bordo, un grande esempio di squadra: il team sa-nitario della Marina, la meravigliosa dott.ssa Maita Sartori della Fondazione Ravacon la dott.ssa Sara Modde del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta,le infermiere del corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa e i militari dellaCroce Rossa per il contenimento del rischio biologico, tutti insieme per un unicoobiettivo: salvare vite umane in mare, e in questo caso avere l’onore di vivereinsieme l’emozione di far nascere una nuova vita, una speranza per il futuro.Cosa ha provato quando il presidente Napolitano l’ha citata tra gli ita-liani esemplari la notte del 31 dicembre? Dove si trovava?Ero a bordo, la nave era ormeggiata nel porto di Augusta al termine di un’attivitàoperativa, io e i miei colleghi avevamo deciso di passare il capodanno a bordotutti insieme. Per puro caso ascoltavamo il discorso di Napolitano e quando luimi ha citata l’emozione è stata enorme. Mi trovato in infermeria con tutto ilteam sanitario. Un onore immenso. Il più bel Capodanno della mia vita. Pocodopo mi ha chiamata mio padre, commosso.Come è iniziata la sua passione per il mare e la decisione di arruolarsi inMarina?Io sono di Taranto ed è stato guardando le navi militari ormeggiate nel portodella mia città che mi sono innamorata della Marina sin da piccola. Il mio sognoera anche diventare un medico. Quando ho saputo, per caso, che c’era la possi-bilità di diventare ufficiale medico in Marina ho partecipato al concorso per en-trare in Accademia Navale e l’ho vinto, iniziando l’iter previsto per gli allievi ufficialidei ruoli normali nel 2003. Ho completato gli studi nel 2011, laureandomi in me-dicina e chirurgia alla facoltà di Pisa. Avevo sempre guardato dal di fuori la MarinaMilitare e la medicina, come sogni: sono stata molto fortunata a poterli realizzareentrambi in una volta sola, diventando medico e ufficiale allo stesso tempo.

Intervista al tenente di vascello Serena Petricciuolo, ufficiale medico di nave Etna,

che ha aiutato una migrante a partorire a bordo la notte di Natale

di Palma Agosta

Mar Mediterraneo 16 gennaio 2015, hangar di nave Libra. In alto a sinistra: il medico di bordo sottotenente di vascello VincenzoLeone e l’infermiere capo di 3^ classe Angelo Vozza hanno appenaassistito le donne partorienti; sopra: il comandante di nave Libra, te-nente di vascello Alessandro Rispoli, assiste una donna partoriente.Nella immagine di sfondo: una fase del recupero di migranti tra-sportati a bordo di una unità della Marina. (foto di Corrado Carrubba).

hanno dato dimostrazione della propria competenza e idue parti hanno avuto esito positivo. In particolare, ilprimo episodio ha visto la partecipazione attiva del co-mandante della nave, tenente di vascello Alessandro Ri-spoli, intervenuto in supporto dello staff sanitario, mentreper il secondo caso è stata imbarcata un’ostetrica dellaFondazione Rava da Lampedusa, mostrando come la col-laborazione sia realmente efficace tra i membri dell’equi-paggio e con le organizzazioni partner della Forza Armata.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

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“Non lasciamo occupare lo spazio dell’attenzione pubblica solo a italiani indegni, ren-diamo omaggio a italiani esemplari come la dottoressa Serena Petricciuolo, medicodella Marina Militare che la notte di Natale ha aiutato una profuga nigeriana a darealla luce il suo bambino. Siamo orgogliosi di questi italiani campioni di cultura e di so-lidarietà”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il con-sueto discorso di fine anno, ha sorpreso il tenente di vascello medico SerenaPetricciuolo, mentre si trovava a bordo di nave Etna, in infermeria con la suacomponente sanitaria ad ascoltare, come milioni di italiani. L’abbiamo incontrata,Serena, e lei ci ha raccontato come ha vissuto queste emozioni. Lei è il medico di bordo su nave Etna della Marina Militare, il giorno diNatale quale missione stavate svolgendo e cosa è accaduto?Ero imbarcata su nave Etna, a bordo della quale ricopro l’incarico di medico, fa-cevamo parte del Dispositivo Navale di Sorveglianza e Sicurezza Marittima. Erastata una giornata intensa come le giornate precedenti, con molti trasbordi dimigranti, il mare era molto agitato e nella notte tra il 24 e il 25 dicembre le tem-perature si erano molto abbassate. Avevamo già recuperato centinaia di migranti,avevamo lavorato anche nelle ore della vigilia fino a notte fonda. Quella nottec’è stata la gioia di un parto. Kate, una donna nigeriana che viaggiava con unodei suoi figli, era già alla quarta gravidanza, era all’ottavo mese e mezzo ed il pic-colo è nato grazie al lavoro di tutta l’équipe: uno splendido bambino di 3 chili emezzo. Kate in onore dell’Italia l’ha chiamato Testimony Salvatore. Un’immensagioia arrivata a coronamento di un impegno senza sosta in mare durato giorni,aiutarla a far nascere il suo bambino è stata per me una felicità immensa che miha reso davvero orgogliosa del lavoro che faccio. Quella notte ci sono state tan-tissime attività da fare, effettuare il controllo sanitario dei migranti, coprirli, darglida bere, farli mangiare con ordine. Se non si collabora, se non si è una vera fa-miglia non si può lavorare. A bordo, un grande esempio di squadra: il team sa-nitario della Marina, la meravigliosa dott.ssa Maita Sartori della Fondazione Ravacon la dott.ssa Sara Modde del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta,le infermiere del corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa e i militari dellaCroce Rossa per il contenimento del rischio biologico, tutti insieme per un unicoobiettivo: salvare vite umane in mare, e in questo caso avere l’onore di vivereinsieme l’emozione di far nascere una nuova vita, una speranza per il futuro.Cosa ha provato quando il presidente Napolitano l’ha citata tra gli ita-liani esemplari la notte del 31 dicembre? Dove si trovava?Ero a bordo, la nave era ormeggiata nel porto di Augusta al termine di un’attivitàoperativa, io e i miei colleghi avevamo deciso di passare il capodanno a bordotutti insieme. Per puro caso ascoltavamo il discorso di Napolitano e quando luimi ha citata l’emozione è stata enorme. Mi trovato in infermeria con tutto ilteam sanitario. Un onore immenso. Il più bel Capodanno della mia vita. Pocodopo mi ha chiamata mio padre, commosso.Come è iniziata la sua passione per il mare e la decisione di arruolarsi inMarina?Io sono di Taranto ed è stato guardando le navi militari ormeggiate nel portodella mia città che mi sono innamorata della Marina sin da piccola. Il mio sognoera anche diventare un medico. Quando ho saputo, per caso, che c’era la possi-bilità di diventare ufficiale medico in Marina ho partecipato al concorso per en-trare in Accademia Navale e l’ho vinto, iniziando l’iter previsto per gli allievi ufficialidei ruoli normali nel 2003. Ho completato gli studi nel 2011, laureandomi in me-dicina e chirurgia alla facoltà di Pisa. Avevo sempre guardato dal di fuori la MarinaMilitare e la medicina, come sogni: sono stata molto fortunata a poterli realizzareentrambi in una volta sola, diventando medico e ufficiale allo stesso tempo.

Intervista al tenente di vascello Serena Petricciuolo, ufficiale medico di nave Etna,

che ha aiutato una migrante a partorire a bordo la notte di Natale

di Palma Agosta

Mar Mediterraneo 16 gennaio 2015, hangar di nave Libra. In alto a sinistra: il medico di bordo sottotenente di vascello VincenzoLeone e l’infermiere capo di 3^ classe Angelo Vozza hanno appenaassistito le donne partorienti; sopra: il comandante di nave Libra, te-nente di vascello Alessandro Rispoli, assiste una donna partoriente.Nella immagine di sfondo: una fase del recupero di migranti tra-sportati a bordo di una unità della Marina. (foto di Corrado Carrubba).

hanno dato dimostrazione della propria competenza e idue parti hanno avuto esito positivo. In particolare, ilprimo episodio ha visto la partecipazione attiva del co-mandante della nave, tenente di vascello Alessandro Ri-spoli, intervenuto in supporto dello staff sanitario, mentreper il secondo caso è stata imbarcata un’ostetrica dellaFondazione Rava da Lampedusa, mostrando come la col-laborazione sia realmente efficace tra i membri dell’equi-paggio e con le organizzazioni partner della Forza Armata.

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Giuramento in Accademia Navale

di Giovanna Scotton

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Battezzati da una nuova stella, quella del nuovoprogramma navale, approvato proprio pochigiorni prima alla Camera. Sono i 105 allievi

della 1° classe dell’Accademia Navale, i 73 Ufficialiin ferma prefissata e i 4 piloti di complemento chehanno giurato il 6 dicembre 2014 nel piazzale del-l’Accademia Navale a Livorno e che vedranno en-trare in linea nel prossimo decennio le nuove navi

Livorno, 6 dicembre 2014. Momento del Giuramentodegli allievi dell’Accademia Navale di Livorno

(foto di Silvio Scialpi).

multiruolo della Marina Militare. Un annuncio datodirettamente dal capo di Stato Maggiore della Ma-rina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, da-vanti ad una “madrina” d’eccezione, il ministro dellaDifesa Roberta Pinotti e al capo di Stato Maggioredella Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Navie formazione, un binomio fondamentale in grado dicreare “quella flessibilità e quella capacità di fare squa-dra – ha affermato il Ministro – che sono il punto diforza della formazione in Marina e il migliore poten-ziale di sviluppo per il nostro Paese”. E che nelle navitrovano il proprio habitat naturale. “Questa che voiriceverete qui, in Accademia, – ha detto il ministro Pi-notti rivolta agli allievi – è una formazione che dura

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Livorno, 6 dicembre 2014. Momenti prima del Giuramento degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno (foto di Silvio Scialpi).

A giurare fedeltà alla Repubblica 105 allievi ufficiali della prima classe del corso normale, 73 del 14° corso in ferma prefissata

e 4 del 14° corso allievi ufficiali piloti di complemento

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da 133 anni, un patrimonio prezioso non solo per lacittà di Livorno ma per l’intera Nazione. L’Italia ha bi-sogno di voi ha bisogno di nuovi leader, onesti servitoridello Stato – ha concluso il Ministro - per garantirela libertà e la sicurezza del proprio Paese”. Un pen-siero quanto mai attuale, alla luce dei recenti svi-luppi geostrategici internazionali, come ha ricordatoall’ammiraglio De Giorgi. “Questo è il secolo marittimo– queste le sue parole - e la nostra Marina Militaresta vivendo un momento di rinascita perché oggi ab-biamo un nuovo programma navale. Voi siete il futuro,

avrete la fortuna di essere imbarcati su navi modernee quando porterete le vostre nuove navi nei porti lon-tani, porterete con orgoglio un pezzo d’Italia e della suamillenaria civiltà”. “L’orgoglio di una bandiera che hoavuto l’onore di portare, proprio in questo stesso piaz-zale - ha ricordato il capo di Stato Maggiore dellaDifesa, nel definire la formazione il miglior investi-mento per lo sviluppo nazionale. “In avanti e in anti-cipo, questo è il nostro migliore biglietto da visita -continua l’Ammiraglio - la migliore sintesi di assettispecialistici e naturale flessibilità d’impiego delle navi,

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Livorno, 6 dicembre 2014. Cerimonia di giuramento degli allievi ufficiali dell’Accade-mia Navale di Livorno.In basso: allievi defilano rendendo gli onori al palco delle Autorità.

Sopra: particolare del brigantino interrato “Alfredo Cappellini”. Pagina a fianco, in alto: l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, la senatrice Roberta Pinottie l’ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi. (foto di Silvio Scialpi).

“L’Italia ha bisogno di voi, per la libertà e la sicurezza del nostro Paese”

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il Ministro della Difesa senatrice Roberta Pinotti

legati da un filo comune fatto di valori, come fedeltà,spirito di sacrificio e professionalità. E questa “Uni-versità del Mare” - così ha definito l’Accademia- da sempre trasmette, oltre alla formazione profes-sionale, i valori che portano alto il nome della Pa-tria”. Eroi silenziosi, così il comandantedell’Accademia Navale, contrammiraglio MaurizioErtreo, ha definito i futuri ufficiali, esortando gli

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“Voi siete il futuro, avrete la fortuna di essere imbarcati su navi moderne e quando porteretele vostre nuove navi nei porti lontani, porterete con orgoglio un pezzo d’Italia e della sua millenaria civiltà”

il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe De Giorgi

allievi a onorare quotidianamente il giuramentosoprattutto nei suoi aspetti meno clamorosi e piùordinari. “Il significato vero del vostro giura-mento, al di là delle parole formali – ha affermato- lo dovrete ricercare nelle due parole che vedetescritte di fronte a voi, sulla Torre dell’Orologio di que-sto istituto: Patria e Onore. Guardatele bene. E scol-pitele nella vostra mente e nel vostro cuore”.

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Livorno, 6 dicembre 2014. Il Capo di Stato Maggiore,ammiraglio De Giorgi, passa in rassegna lo schieramentodegli allievi durante la cerimonia del giuramento (foto Laboratorio Fotografico Accademia Navale).

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Da “Caimano” a “Leone”

9 gennaio 2015 Esercitazione di boarding e assettoForce Protection della Brigata Marina San Marco(foto di Valentina Catanese).

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Guerrisi, dopo aver frequentato l’Accademia Navale, di-venta incursore di Marina nel 1984, con i “caimani” delRaggruppamento Subacquei e Incursori (Comsubin).

Dopo aver trascorso circa 13 anni di carriera a Comsubin vieneinviato presso la Marine Corps University per la frequenza delCommand and Staff College, dove si specializza ufficiale “anfibio”.Da quel momento, nel 1997, la sua carriera prosegue a Brindisi,prima presso l’allora Terza Divisione Navale, e poi al Raggrup-pamento Anfibio “San Marco”. Tra i “leoni” del San Marco, Guer-risi rimane fino al 2010, con l’ultimo incarico da comandante delReggimento. Oggi la Brigata Marina San Marco è reduce da unrecente processo di riorganizzazione: è articolata su un organicodi circa 2.700 unità ed ha visto nascere il Comando della ForzaAnfibia (Comforanf), alle dirette dipendenze del Comandante inCapo della Squadra Navale (Cincnav). Il compito del Comforanfè di fornire competenze specialistiche e supportare il processodi pianificazione e condotta delle operazioni anfibie e rappre-senta il comando sovraordinato della Brigata Marina San Marco.Contestualmente, presso lo Stato Maggiore Marina, è nato il Re-parto Anfibio, che si occupa di programmazione finanziaria, am-modernamento e potenziamento della componente edefinizione delle linee guida su impiego e formazione del perso-nale anfibio.

Quali sono stati i cambiamenti e comeè oggi la Brigata Marina San Marco,quali sono le peculiarità che la rendonospeciale nello scenario anfibio nazionaleed europeo, quali sono le caratteristicheche si devono avere per entrare in unreparto d’élite. E poi, tre anni trascorsiad aspettare Massimiliano e Salvatore.Questi sono alcuni degli argomenti trat-tati nell’intervista al comandante dellaBrigata Marina San Marco, contrammi-raglio Rosario Walter Guerrisi

di Marco Maccaroni

Intervista al comandante della BrigataMarina San Marco

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Ammiraglio, Lei è nel San Marco dal 1997. Ha rico-perto tutti gli incarichi di comando, vivendo i cambia-menti che il Reparto ha subito negli ultimi 15 anni.Ora torna a Brindisi dopo una parentesi di tre anniall'estero. Che sensazioni prova ad essere il coman-dante della Brigata Marina San Marco? Un misto di emozioni, in quanto consapevole di tornarein un reparto che con la nostra Forza Armata ha con-tribuito a scrivere pagine di storia militare del nostroPaese. Sono tornato tra gli uomini con cui ho condivisobuona parte della mia vita professionale, i cambiamenti,la continua voglia di migliorarsi, la voglia di contribuirecon la Componente alla capacità operativa della nostraMarina per affrontare i variegati ed impegnativi compitiche ci attendono. Da Battaglione San Marco a Raggruppamento Anfibio, poiForza da Sbarco e ora Brigata. Com'è oggi il San Marco? Oggi la Brigata Marina San Marco è una complessa unitàdalle forti connotazioni marittime e dalla grande flessibi-lità d’impiego che contribuisce, attraverso le sue compo-nenti, a completare le capacità operative della Marinanello svolgimento di tutte quelle missioni a cui è chiamataa partecipare. La sua forza è rappresentata dai fucilieri diMarina, marinai che, attraverso il processo di formazionespecialistica e l’addestramento quotidiano, si integrano abordo delle nostre unità navali per le missioni di tutti igiorni. Inoltre, in relazione alla precipua flessibilità, la Bri-gata è in grado di operare, anche con un minimo preav-viso d’impiego, in supporto alle popolazioni colpite daemergenze umanitarie o calamità naturali, grazie all’in-trinseca autonomia operativa e logistica conferitale dallapiattaforma navale da cui opera.

Nello scenario odierno, le pedine principali della Brigatasono:• Il Comando Brigata, che fornisce all’ammiraglio coman-dante tutto il necessario supporto per la pianificazione ela condotta delle operazioni;• Il 1° Reggimento San Marco, che rappresenta la principaleunità di manovra della Brigata;• Il 2° Reggimento San Marco, preposto principalmentealle operazioni navali;• Il 3° Reggimento San Marco, responsabile della difesa diinstallazioni e delle aree portuali della Marina; • Il Battaglione Scuole Caorle, organo deputato al delicatoed articolato compito della formazione per tutti iruoli della Marina;• Il Gruppo Mezzi da Sbarco, l’indispensabileunità che assicura il movimento nave-terra,sia garantendo la condotta dei mezzi dasbarco, sia assicurando la gestione e l’organizza-zione della spiaggia di sbarco. Senza di essoun’operazione anfibia non sarebbe possibile.• Il Quartier Generale della Brigata Marina, cheassicura il funzionamento delle infrastrutture e conil reparto tecnico, polo di manutenzione, assicura lacapacità di primo intervento su tutte le apparecchia-ture elettroniche, optoelettroniche e di armamentosia sul suolo nazionale, sia in zona d’operazione. Storicamente i fucilieri di Marina del San Marco hanno par-tecipato a tutte le missioni internazionali che hanno inte-ressato le nostre FF.AA. Tale grande esperienzainternazionale è una caratteristica peculiare della Brigata.Era il 2006, Operazione Leonte in Libano, dove Lei ha par-tecipato. A mio avviso, l'ultima operazione anfibia allaquale ha preso parte il San Marco. Qualche anno primagli stessi Marines USA avevano iniziato operazioni pretta-mente terrestri, durate per più di un decennio, come IraqiFreedom/Antica Babilonia in Iraq e ISAF in Afghanistan.Oggi, nella propria vision, il corpo dei Marines ha rappre-sentato l'esigenza di riacquistare la cosiddetta amphibiou-sity (“anfibiosità”). Il San Marco sente la stessa necessità? L’operazione in Libano del 2006 è stata una chiaraespressione delle caratteristiche della forza anfibiadella Marina Militare: la forza aero-navale a con-notazione anfibia era stata approntatamolto rapidamente e, raggiunta lazona d’operazione, in pochis-simi giorni è riuscita a tra-sferire a terra leunità operatived e l l ’ a t -

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Un team ispettivo della Brigata Marina San Marco.

I movimenti di ogni elemento sonostudiati per assicurare a tutto il

team una copertura a 360°.Pagina a fianco, in alto:

il contrammiraglio Rosario Walter Guerrisi,

comandante della Brigata Marina San Marco

N O T I Z I A R I OMARINAdella

tuale Brigata Marina San Marco, le quali, fin da subito, hannocominciato ad operare, rinforzando così il dispositivo delleNazioni Unite, ormai insufficiente a fronteggiare gli effettidel conflitto nel sud del Libano. E’ importante ricordareche il trasferimento di uomini e mezzi è avvenuto dal mareproprio sulla costa antistante la zona di operazioni asse-gnata. Ricordo il continuo via vai di elicotteri e mezzi navaliche trasportavano uomini, mezzi terrestri e attrezzature;ricordo l’abbraccio festoso della popolazione libanese checi attendeva. Molti ragazzi per strada vestivano le magliedei nostri calciatori, neo campioni del mondo. Un’emo-

zione unica. Questa capacità ci ha consentito di evitareuno sbarco amministrativo - con un ingente numero dimezzi tattici e logistici - e il conseguente attraversamentodi lunghi tratti della viabilità libanese che avrebbe provo-cato inevitabili disagi alla popolazione, già vessata dalla si-tuazione di difficoltà dovuta al conflitto.Al comando dell’operazione era l’allora ammiraglio di di-visione Giuseppe De Giorgi, comandante della Task Forceanfibia. Le unità della Brigata Marina San Marco, come inogni operazione anfibia, sono state sempre supportate

dalla forza aero-navale presente nelle acque antistanti lecoste libanesi. Come si ricorda, le unità operative del SanMarco sono state poi rilevate da unità del nostro Esercito,che hanno continuato l’operazione, tutt’ora in atto.Sull’”anfibiosità”: l’Italia è un paese che si proietta sul marecon migliaia di chilometri di coste e si deve confrontarequotidianamente con eventi che si svolgono nel nostromar Mediterraneo. Inoltre, la stessa popolazione mondialeè concentrata per la gran parte nella fascia costiera equindi la maggioranza delle attività rilevanti avviene tra lacosta ed il mare. Da qui emerge la necessità di una forza

in grado di operare sul mare e dal mare.È ancora unico il San Marco? Quali sono, secondo Lei,quelle peculiarità che rendono ancora speciale il SanMarco nello scenario anfibio nazionale ed europeo? Il San Marco è un’unità particolarmente leggera, flessibilee mobile, in grado, grazie al supporto aeronavale, di con-centrare un’adeguata capacità operativa (ivi compresauna potenza di fuoco) dove necessario e opportuno. Conle sue unità imbarcate completa il sistema d’arma dellenostre navi. I fucilieri del San Marco hanno una grande

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Veicolo anfibio d’assalto AAV7 (Marine Amphibious Assault Vehicles)

durante un’esercitazione. (foto di Giuseppe Micolani).

esperienza per aver partecipato praticamente a tutte lemissioni militari degli ultimi decenni. I giovani fucilierisono guidati grazie all’esempio dei più anziani.Cosa direbbe a un giovane che intraprende la carrierain Marina per incoraggiarlo a far parte della famigliadel San Marco? Che caratteristiche deve avere un gio-vane per affrontare questa bellissima avventura in unreparto d'élite della Marina Militare? Il San Marco è una forza costantemente pronta a essereimpiegata, e questo comporta che i suoi uomini e le suedonne debbano essere capaci di addestrarsi costante-

mare, perché quello è il suo teatro naturale, deve amareuna vita molto attiva, avere un grande spirito di adatta-mento a dover saper vivere in condizioni sicuramentenon confortevoli. A fronte di questo grande impegnoogni singolo elemento dell’organizzazione è coscientedell’importanza dell’opera che svolge in quanto, ogni sin-gola azione, contribuisce alla sicurezza nazionale ed agliinteressi del nostro Paese. La consapevolezza di essereuna pedina che contribuisce all’azione più importante af-fidata ad un militare, ovvero la difesa della Patria e degliinteressi nazionali.

mente e pronti all’azione anche con breve preavviso. Pertanto la caratteristica indispensabile per far sì che ungiovane entri a far parte della famiglia del San Marco è si-curamente una condizione psico-fisica ottimale, che co-stituisce il vero e proprio fondamento di un fuciliere diMarina, ma non è sufficiente. Doti quali disponibilità, de-terminazione, lealtà, riservatezza, coraggio fisico e mo-rale, nonché l’altruismo, devono essere parte delcarattere del “marò” che sarà poi impiegato in ogni atti-vità/contesto in cui il Reparto è chiamato ad operare.Sono questi i valori del fuciliere di Marina. Deve amare il

Siamo a tre anni, purtroppo, di permanenza forzata inIndia dei nostr i due fucilieri Massimiliano Latorre eSalvatore Girone. Li conosciamo bene entrambi. Cosavuole dire a Salvo e Max? Voglio soltanto dire loro che li aspettiamo in assembleaper intonare, come di consueto, l’inno nazionale.

Ammiraglio Guerrisi, la ringrazio per la Sua disponibi-lità, e mi consenta di concludere questa intervista conil motto dei “leoni”: “per mare, per terram… SanMarco”!!!

In alto: Golfo del Leone, dicembre 2014. Il cacciator-pedinere Caio Duilio in navigazione durante la parte-cipazione all’esercitazione Gabian;A sinistra: esercitazione di tiro condotta dal Caio Duilio con uno dei suoi tre cannoni calibro76/62 super rapido.

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Esercitazione congiunta con la Marina francese per il nostro cacciatorpedinere,unica unità straniera a partecipare, lo scorso dicembre nel Golfo del Leone

Il Caio Duilio alla Gabian

Il cacciatorpediniere Caio Duilio èrientrato nella base della Spezia,dopo un periodo di addestra-

mento in mare congiuntamente allaMarine Nationale francese. L’eserci-tazione Gabian, svoltasi nelle primedue settimane di dicembre, ha por-tato la nostra unità nelle acque delGolfo del Leone, tra Francia e Cor-sica. Nave Duilio, al comando del

di Pasquale Prinzivalli

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A sinistra: Golfo del Leone dicembre 2014.Un membro dell’equipaggio del Duilio du-rante un rifornimento laterale nel corsodell’esercitazione Gabian 2014, sullosfondo la fregata francese Montcalm;sotto, una fase dell’esercitazione con una

motovedetta francese ed un gommone achiglia rigida del Duilio insieme ad altreimbarcazioni al largo delle coste francesimeridionali.

capitano di vascello Giacinto Sciandra, è stata l'unica unitàstraniera invitata a partecipare alla quarta edizione del-l’importante esercitazione francese, durante la qualel'equipaggio ha svolto un intenso e proficuo addestra-mento con ritmi e difficoltà crescenti, affrontando scenarirealistici che vanno dalla difesa e sicurezza marittima aoperazioni a più alta intensità. Sia il Duilio che l’unità fran-cese Forbin appartengono alla classe “Orizzonte”, nata da

una collaborazione italo-francese, che ha portato alla rea-lizzazione di quattro unità innovative per la difesa aerea,due destinate alla nostra Marina e due a quella d’ol-tralpe. La Gabian 2014 ha fornito anche l'occasione peruno scambio di esperienze tra gli equipaggi delle dueunità gemelle, con una delegazione francese che ha tra-scorso un’intera giornata a bordo del Duilio operandofianco a fianco con i colleghi italiani.

Andrea Doriacontrasto alla pirateria

e capacity building

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Esercitazione dalla duplice finalità per il nostro caccia: addestramento antipirateriae attività di capacity building con la Coast Guard delle Seychelles, in supporto allamissione dell’Unione Europea Eucap Nestor

Il cacciatorpediniere Andrea Doria, in occasione dellasosta alle Seychelles ai primi di gennaio, ha parteci-pato ad un’esercitazione complessa con le forze ar-

mate locali. L’attività addestrativa ha visto lapartecipazione di un velivolo da pattugliamento delleforze aeree, un pattugliatore della Coast Guard e mezziveloci della Maritime Police dello stato insulare africanocongiuntamente alla nostra unità con il suo elicotteroEH-101 ed il boarding team della Brigata Marina SanMarco. L’addestramento è consistito nella simulazionedi un attacco da parte di un gruppo di pirati ad un pe-schereccio, in seguito al quale la Coast Guard delle Sey-chelles è intervenuta richiedendo il supporto di nave

Doria per coordinare le ricerche e intercettare il mezzosospetto. Una volta localizzata dai mezzi aerei l’imbar-cazione è stata intercettata e bloccata dal security teamdella nostra unità, consentendo l’intervento della guar-dia costiera per l’avvio della fase di raccolta di prove acarico dei presunti pirati, in seguito arrestati e trasferitia bordo del caccia italiano. L’esercitazione ha consentitoall’equipaggio dell’Andrea Doria di addestrarsi nell’appli-care le procedure previste in simili circostanze nell’am-bito della missione Atalanta di cui è attualmente flagship,supportando al tempo stesso il processo di CapacityBuilding che la missione Eucap Nestor sta conducendo afavore della Coast Guard delle Seychelles.

di Davide Galli

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Oceano Indiano occidentale, gennaio 2015. In queste pagine, il caccia-torpedinere Andrea Doria durante alcune fasi dell’esercitazione antipi-rateria condotta congiuntamente alla Guardia Costiera delle Seychellesin supporto alla missione Eucap Nestor.Sopra, da sinistra, il Force Commander dell’operazione Atalanta, con-trammiraglio Guido Rando, e il comandante di nave Doria, capitano divascello Angelo Virdis, discutono dell’esercitazione con un rappresentantegovernativo delle isole Seychelles a bordo del caccia itailano.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Varata nave Alpino

Riva Trigoso, stabilimento Fincantieri, 13 dicembre 2014: nasce nave Alpino, quintadi una serie di 10 unità Fregate Europee Multimissione della Marina Militare,commissionata nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo

francese con il coordinamento dell’organizzazione congiunta per la cooperazione eu-ropea in materia di armamenti, e che andranno a sostituire le ormai datate fregateclasse Lupo e Maestrale. Centoquarantaquattro metri di lunghezza, circa 20 di lar-ghezza e un dislocamento di 6.700 tonnellate, la nuova Fremm prende il nome di Al-pino in onore di uno dei reparti storici dell’Esercito Italiano, come ribadito dal capodi Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli: “Il nome di questanuova unità suggella il forte legame tra marinai ed alpini e il concetto interforze”. NaveAlpino è un fiore all’occhiello della cantieristica e industria italiana. “Dalla leggesulla tutela della capacità marittima – ha aggiunto l’ammiraglio Binelli Mantelli -deriverà un ulteriore beneficio all’operatività delle Forze Armate e all’economia nazio-nale”. Unità versatili, che presto verranno costruite sempre a Riva Trigoso, nelprogramma di rinnovo della flotta approvato dal Governo, “a cui l’Italia – ha sot-tolineato il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra GiuseppeDe Giorgi - in questo momento contrassegnato dalla rilevante importanza del mare,non vuole rinunciare”. “Confermato con la legge di stabilità dello scorso anno – hachiosato il presidente della Commissione Difesa al Senato, Nicola La Torre –,che ci impegnerà per i prossimi diciannove anni con un investimento di 5.4 miliardi,e adesso con il lavoro delle nostre commissioni parlamentari che sono arrivate al pa-

di Rosario Naimo

Riva Trigoso 13 dicembre2014. Nave Alpino pronta alvaro (foto di Gabriele Lenzi).

Quinta Fregata Europea Multi Missione del programmaitalo-francese per la Marina Militare

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rere positivo per l’articolazione del piano na-vale che ci permetterà di entrare nella fasepienamente operativa per l’ulteriore salto diqualità della nostra Marina”. Alla cerimoniapresenti anche il capo di Stato Maggioredell’Esercito, generale di corpo d’armataClaudio Graziano, e il segretario gene-rale della Difesa e direttore nazionaledegli armamenti, generale di corpod’armata Enzo Stefanini, nonché i ver-tici Fincantieri, il presidente VincenzoPetrone e l’amministratore delegatoGiuseppe Bono. La nuova Fremm pro-seguirà, sotto la guida del comandantedesignato capitano di fregata MarcelloGrivelli, le attività di allestimento alcantiere integrato navale militare alMuggiano e sarà consegnata neiprimi mesi del 2016.

Riva Trigoso 13 dicembre 2014. A destra: l’intervento del capo di Stato Maggioredell’Esercito, gen. Graziano; sopra: la firma appostasul libro d’onore, al centro il capo di Stato Maggioredella Difesa ammiraglio Binelli Mantelli, il capo diStato Maggiore della Marina ammiraglio De Giorgie l’Amministratore Delegato di Fincantieri GiuseppeBono; in alto l’ammiraglio De Giorgi passa in rasse-gna lo schieramento durante la cerimonia del varo.

Potrebbe sembrare un normale traguardo, per la car-riera di un pilota della Marina Militare. Ma LorenzoPietrini ha raggiunto questo risultato dopo un per-

corso particolarmente difficile, durante il quale ha messoin gioco tutta la sua forza di volontà, per superare unostacolo che sembrava insuperabile. Il nostro ufficiale in-

di Pasquale Prinzivalli

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Il sottotenente di vascello Lorenzo Pietrini ha conseguito il brevetto di pilotamilitare della US Navy dopo un duro percorso di riabilitazione

Corpus Christi, Texsas (U.S.A.) Il sottotenente di vascello pilota LorenzoPietrini al termine del primo volo solista.

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fatti, dopo essere stato selezionato come allievo pilotanel 2011 e inviato in Florida per frequentare il corso d'in-dottrinamento preliminare e di addestramento al pilo-taggio, ha avuto un incidente nel quale ha riportato lafrattura delle prime due vertebre cervicali. Paralizzato dalcollo in giù, i medici che lo avevano in cura lo hannomesso sin da subito di fronte alla dura realtà: solo l'1%delle persone con il medesimo tipo di frattura riesce arecuperare tutte le funzionalità. Lorenzo non si é scorag-giato e ha iniziato ad affrontare con determinazione tuttele dure tappe del percorso terapeutico per il ritorno aduna vita normale. Un percorso iniziato con un delicatointervento per il posizionamento di un complesso bustotoracico (halo brace), una lunga degenza e momenti in cuila paura di non farcela si faceva sentire. Durante questadifficile fase, al giovane pilota non è mai mancato il soste-

gno dei familiari, degli amici e di tutta la Forza Armata.Dopo 6 mesi di intensa fisioterapia, Pietrini è stato tra-sferito in Accademia Navale come ufficiale sottordine agliallievi dei corsi normali, poi a bordo ad Augusta dove hapreso parte all’operazione Mare Nostrum e ha conseguitol'abilitazione alla guardia in plancia operativa. Nel giugno2014, dopo aver conseguito la completa idoneità al volo,è ritornato negli Stati Uniti per ultimare il suo addestra-mento. Il 19 dicembre 2014 questa incredibile avventura haavuto termine con l'apposizione delle meritatissimeWings Of Gold sul petto dell'ufficiale. Grande Lorenzo!!!

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Angelo Belloni

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

di Desirée Tommasellifoto: Ufficio Storico della Marina

Testa triangolare, fronte ampia,occhi grandi, intensi come quellidei falchi, senza battito”. Questa

l’immagine di Belloni tratteggiata dad’Annunzio nella galleria di audacimarinai “allestita” nel suo Notturno;un ritratto che, attraverso la similitu-dine col predatore, rivela le qualitàd’intelligenza, tenacia, lucidità, con-centrazione, chiaroveggenza e stra-tegia di colui che, con le sueinvenzioni, ha segnato la nascita dellasubacquea. Quando d’Annunzio loconobbe a Venezia, diventandoneamico in quanto “amicissimo” deisuoi compagni di corso Gravina, Ro-berti e Miraglia, Belloni era un uffi-ciale richiamato della Riserva Navale,cui era stato iscritto - dopo 11 annidi Marina - a seguito del congedocausato dall’improvvisa perdita del-l’udito. Assunto alla Fiat - San Gior-gio, i suoi rapporti con la Marinacontinuarono ad essere strettissimi:quale collaudatore di sommergibiliper il cantiere Muggiano di Spezia, trail 1912 e il 1914, consegnò alla Ma-rina 8 sommergibili tra i quali Argo eArgonauta, sui cui imbarcherà du-rante il primo conflitto mondiale, fa-cendone la storia. Con l’Argonauta,costruito per la Marina russa ed al-lora identificato dal numero “43” dicommessa interna al cantiere, Belloniprese il largo verso Ajaccio alloscopo di armarlo e impiegarlo in unattacco a sorpresa contro la base na-vale austriaca di Pola; era il 3 ottobre1914 ed egli, dipendente del cantiere,approfittando di una prova di col-laudo, intendeva presentare una “di-chiarazione personale di guerraall’Austria”. Patriota e interventista,aveva manifestato sin dal 1909 il suoacceso irredentismo, rafforzato neimesi del 1910 trascorsi a Fiume, in-viato dalla Marina a testare i nuovi si-luri ad aria calda Whitehead. L’azionecol sommergibile “43” fallì e Bellonifu processato con diverse imputa-zioni, prima tra tutte quella di furtodi unità da guerra. L’azione eclatante,che avrebbe dovuto accelerare l’in-gresso dell’Italia nel conflitto, entu-siasmò gli interventisti. L’impresasarebbe stata una vera azione d’at-tacco, con una precisa strategia e, so-

N O T I Z I A R I OMARINAdella

In alto: Sommergibile Argo; Belloni prestò servizio suquesto battello dall’ottobre 1915 all’aprile 1916 eda giugno a novembre 1917 in qualità di ufficiale in

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prattutto, con l’impiego di un nuovodispositivo che consentisse la fuoriu-scita dal sommergibile immerso diuomini armati di cariche esplosive daposizionare sotto le carene delle naviaustriache. L’idea rivoluzionava lascienza subacquea e la tecnologia mi-litare, come apparve chiaro all’ammi-raglio Thaon di Revel che, sempreaperto alla sperimentazione e all’im-piego di nuovi mezzi, volle investiresu quell’uomo che, già dai tempi delsuo impiego in Marina, si era dimo-strato brillante, inventivo, curioso ecapace; l’esperienza al Muggiano, poi,gli aveva fatto accumulare in brevetempo importanti competenze edampie conoscenze in materia disommergibili e di subacquea, soprat-tutto da quando, nel 1913, era statopreposto all’ufficio brevetti. Assoltoal processo celebratosi nel febbraio1915, in un clima di crescente ten-sione verso l’ingresso italiano nelconflitto, Belloni fu richiamato in ser-vizio e incaricato da Revel di appli-care il dispositivo di fuoriuscitaproprio al sommergibile “43”, requi-sito dalla Marina e rinominato Argo-nauta. La scelta, infine, ricaddesull’Argo e, tra diverse difficoltà e undiffuso scetticismo – “Queste sonopazzie! Questa missione non la faraimai!” – Belloni iniziò i lavori per l’ap-plicazione e gli esperimenti del di-spositivo di fuoriuscita, interrottiappena nel marzo 1916 per volontàdel ministro della Marina. “Addio pro-getti del forzamento di Pola! Addio sognidi azioni mirabolanti dentro il canaledella Dalmazia, con Sauro per pilota ed’Annunzio per compagno! Sauro […]non riusciva a capacitarsi che un pro-getto così fruttifero in caso di successo,venisse abbandonato, quando tuttoavrebbe dovuto servire al grande scopo.[…] D’Annunzio, che vedeva tutto conla sua grande fantasia, che era comeuna fiamma, e non aveva un’idea esattadei punti deboli del progetto, soprattuttodi quelli di carattere tecnico, pretendevache io ripetessi il gesto di Ajaccio e scap-passi con lui e con l’Argo”. Dopo Ca-poretto, quando “il nemico era in casa,e le «pazzie» cominciavano a diventarecose ragionevoli”, Belloni riprese lesperimentazioni sull’Argo, di cui ebbe

il comando, e predispose l’azione of-fensiva contro Pola, resa impossibileda una grave avaria. Revel gli affidòdunque il Galileo Ferraris, che, nono-stante tutti gli sforzi, fu pronto soloa guerra finita. Belloni fu lasciatodall’Ammiraglio al comando del Fer-

raris affinché potesse continuare gliesperimenti di fuoriuscita dei palom-bari ed il forzamento delle reti su-bacquee, prima tra la Palmaria e ilTino (quando ancora in servizio), epoi in Mar Rosso (una volta conge-dato). Tra le due guerre, concentrò le

seconda; vi ritornò quale Comandante dal dicembre1917 al febbraio 1918. In basso: Il sommergibile Ar-gonauta durante la Prima Guerra Mondiale.

sue ricerche sui dispositivi necessarial salvataggio degli equipaggi di som-mergibili immersi sinistrati: la “vasca”ed il “cappuccio” individuale (un au-torespiratore a campana d’aria) risul-tarono ottimi strumenti per lafuoriuscita in sicurezza dell’equipag-gio, così tutelato dai rischi dovuti allarisalita in superficie, e divennero i si-stemi di salvataggio adottati sui som-

mergibili della Marina italiana. Ma lostrumento fondamentale arrivò nel1935, quando Belloni fu chiamato daMarinarmi per realizzare un autore-spiratore con due ore di autonomiaquando quelli in uso non garantivanola mezz’ora. Era il “49” della IAC, poiperfezionato nel corso degli anni.Promotore della nascita di unaScuola Sommozzatori, Belloni fu ri-

chiamato in temporaneo servizio at-tivo nell’agosto 1940, nonostante i50 anni compiuti, in quanto “preziosonell’organizzazione tecnica dei mezzi diassalto della Marina”. Consulente tec-nico della I, e poi X, Flottiglia MAS,direttore del Reparto Tecnico Speri-mentale, ideò e migliorò l’efficienzadelle tute e degli autorespiratori inuso agli uomini d’assalto e agli uomini

Due immagini di Belloni mentre indossa la sua tuta e ne dimostra l’impermeabilità; a destra, la foto con dedica diGabriele d’Annunzio all’amico Angelo Belloni.

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In basso a sinistra: il sommergibile Galileo Ferrariscomandato da Belloni dal maggio 1918 all’ ottobre1919. Sotto: la foto con dedica dell’ammiraglio Thaondi Revel, capo di Stato Maggiore della Marina du-rante il primo conflitto mondiale, che sempre so-stenne le idee e gli studi di Belloni.

Nato a Pavia il 4 marzo 1882, dopo gli studi classici al liceo Beccaria di Milano, fu ammessoall’Accademia Navale di Livorno nel 1900. Uscitone tre anni dopo con il grado di guar-

diamarina nel Corpo dello Stato Maggiore Generale, nel 1904 fu destinato in EstremoOriente, dove rimase fino al 1906 prestando servizio sia a bordo – sul Marco Polo, sull’Elbae sul Puglia - sia a terra - presso il Distaccamento della R. Marina a Shanghai -. Rientrato inItalia, fu promosso sottotenente di vascello e imbarcato sul Morosini, il Saint Bon e il BenedettoBrin (1906-1908). Destinato all’Officina Siluri di San Bartolomeo a Spezia nel 1910, a causadi un’otite catarrale fu posto in congedo provvisorio nell’agosto 1911 e iscritto nella RiservaNavale.Assunto nel 1912 dalla Fiat-San Giorgio di Torino con l’incarico di responsabile per i collaudidei sommergibili presso il cantiere del Muggiano (La Spezia), nell’aprile 1915 fu richiamatoin servizio attivo dalla Marina, che lo assegnò alla flottiglia sommergibili di Venezia. Promossotenente di vascello della Riserva Navale l’anno seguente, fu imbarcato sui battelli Argo, Jantina,Fisalia (come ufficiale in seconda), Narvalo (ottobre 1915 - novembre 1917) e come coman-dante su Narvalo, Argo e Otaria (novembre 1917 - febbraio 1918). Nel maggio 1918 fu inviatoa La Spezia per prendere in consegna il sommergibile Galileo Ferraris, da cui sbarcò alla fine di ottobre del 1919.Dispensato dal servizio attivo nel novembre 1919, si trasferì in Mar Rosso per svolgere attività di pesca e sperimentazioni subacqueecon il sommergibile Galileo Ferraris che, destinato ad essere radiato, gli fu concesso in affitto dalla Marina. Tornato in Italia nel 1921, sidedicò alle ricerche nel campo dei dispositivi subacquei (“cappuccio” e “vasca Belloni”) per il salvataggio degli equipaggi dai sommer-gibili affondati. Consulente tecnico della IAC (Industria Articoli in Caoutchouc) di Tivoli, fu richiamato dalla Marina in temporaneo ser-vizio attivo nell’agosto 1940. Direttore della Scuola Sommozzatori dell’Accademia Navale e consulente tecnico della I e poi della XFlottiglia MAS, fu promosso capitano di corvetta nel 1942. Per aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, alla fine dell’aprile 1945 fuarrestato dai partigiani e rinchiuso in campo di concentramento finché non venne rintracciato dal capitano di corvetta Lionel Crabb,suo corrispettivo nella Royal Navy, che, per le riconosciute competenze in ambito subacqueo, gli offrì l’incarico di creare sull’isola diSant’Andrea a Venezia la Allied Navies Experimental Station per la bonifica dei fondali marini italiani dagli ordigni bellici e dai relitti.Belloni accettò, a condizione che tutta la strumentazione fosse poi lasciata alla Marina italiana. Morì a Genova il 9 marzo 1957.

Rudolf Claudus, fuoriuscita di due siluri a lentacorsa da un sommergibile immerso. L’originale ideadi impiegare dei guastatori subacquei che, fuoriu-sciti da un sommergibile immerso, potessero collo-care cariche esplosive sotto le carene delle navinemiche, fu elaborata da Belloni fin dagli anni dellaGrande Guerra e trovò piena attuazione con glioperatori degli SLC nel corso del secondo conflittomondiale.

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Gamma: con loro Belloni riuscì adare applicazione alla sua idea elabo-rata alle soglie della Grande Guerra.“Se Tesei fu un paladino dello spirito, nelcampo subacqueo, Belloni fu un pala-dino della scienza, pronto a buttarsi inogni sorta di avventure”: le sue speri-mentazioni si estesero ai nuovi som-mergibili tascabili classe “CA”,destinati ad azioni al di fuori del Me-

diterraneo. Convinto assertore del-l’importanza di educare i giovani almare - “Noi dobbiamo andare nel po-polo e inspirare a quello l’amore delmare e cercare fra il popolo che dà glioperai all’industria, i marinai tecnici dellenavi moderne” - Belloni va conside-rato, come disse l’Ammiraglio Birin-delli, colui che ha “sempre detto laprima parola in campo subacqueo”.

28 NOVEMBRE

10 DICEMBRE

30 NOVEMBRE

La rappresentativa di nuoto dell’Ac-cademia Navale ha preso parte ai

campionati italiani UISP di nuoto, chesono stati organizzati a Livorno pressoil complesso sportivo “La Bastia”, ot-tenendo un prestigioso terzo posto alivello nazionale. Gli allievi ufficialiiscritti hanno potuto confrontarsi congli oltre 300 atleti provenienti da tuttaItalia, testando la loro preparazione ela loro capacità di affrontare le diffi-coltà con grinta e determinazione invista degli impegni futuri. I risultatihanno messo in luce la qualità delgruppo, che ha guadagnato 5 ori, 8 ar-genti e 7 bronzi, riuscendo così a saliresul podio grazie al terzo posto gene-rale su 20 squadre.

La fregata spagnola Navarra e il cac-ciatorpediniere Andrea Doria, la

flagship di EUNAVFOR, si sono incon-trate in mare durante il pattugliamentoal largo delle coste somale. Per l’occa-sione è stato organizzato un incontroed il saluto dell’Unità al Force Com-mander prima della conclusione delsuo deployment, dopo ben cinquemesi di attività in Oceano Indiano. IlComandante dell’Unità spagnola, Ale-jandro Cuerda Lorenzo, e due giorna-listi spagnoli embedded sono statitrasferiti sul ponte di volo di nave An-drea Doria dall’elicottero AB - 212spagnolo, per salutare il contrammira-glio Guido Rando, FCDR della mis-sione Europea Atalanta.

Per la prima volta nella storia dei Re-parti Subacquei della Marina, nave

Anteo ha ospitato la tradizionale ceri-monia di brevettamento del corso Or-dinario Palombari. La cerimonia è statasvolta a bordo dell’Unità al fine di evi-denziare il forte legame esistente tragli Operatori Subacquei della Marina el’Anteo. Alla presenza del Coman-dante di COMSUBIN, del GruppoOperativo Subacquei, di una rappre-sentanza dell’equipaggio e del RepartoSubacqueo dell’Unità e dei familiari deibrevettandi, sei sottocapi reduci dellasevera selezione del corso Ordinariosono stati insigniti del tanto sospiratobrevetto da Palombaro.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

I L M E S E I N I M M A G I N I

16 DICEMBRE

Lo sport italiano riconosce alla Ma-rina la propria attività in ambito

agonistico con la stella d’oro al meritosportivo. Consegnata dal presidentedel Consiglio Matteo Renzi, nel saloned’onore del Coni, al capo di StatoMaggiore della Marina, ammiraglioGiuseppe De Giorgi, e alla nuotatriceAlessandra Romiti, nel contesto dellacerimonia dei Collari d’Oro e dellestelle d'Oro e d’argento ad atleti, uo-mini di sport e società, che si sonoparticolarmente distinti nel corso del2014 e della loro carriera. Riconosci-mento che arriva nell’anno in cui èstato celebrato l’ammiraglio Straulinoa cento anni dalla nascita.

11 DICEMBRE

Si rinnova l’impegno della Marina incollaborazione con l’università di

Siena per svolgere l’attività di ricercadi materiale plastico, nell’ambito delprogetto “Plastic Buster” per contra-stare l’inquinamento marino. Nave Ri-mini ha condotto indagini ambientali inalcuni punti individuati dall’universitàdi Siena (Dipartimento di Scienze Fisi-che, della Terra e dell’Ambiente) situatinei pressi dell’Isola di Capraia e difronte alla foce del fiume Tevere. LaNave ha impiegato veicoli subacqueidel tipo ROV (Remotely Operated Vehi-cle) grazie ai quali ha filmato lo statodel fondale. La Marina è da sempre at-tenta alla tutela dell’ambiente marino.

di Pasquale Prinzivalli

In occasione dell’annuale cerimonia inomaggio al Giorno del Marinaio, te-nuta presso l’Ambasciata del Brasile,l’ambasciatore del Brasile in Italia, S.E.Ricardo Neiva Tavares, ha insignitol’ammiraglio ispettore Matteo Bisce-glia, Direttore degli Armamenti Navali,della Medaglia al Merito Tamandarè.Tale onorificienza è “destinata a deco-rare autorità, istituzioni e personalitàcivili e militari, brasiliane o straniere,che abbiano prestato rilevanti servizinella divulgazione o nel rafforzamentodelle tradizioni della Marina del Bra-sile, onorando le sue imprese o dandorisalto ai suoi aspetti storici.

15 DICEMBRE

17 DICEMBRE

19 DICEMBRE

Si è svolta a Lecce la cerimonia diconsegna dei premi conferiti dal

C.O.N.I. agli atleti salentini, che si sonocontraddistinti per i risultati sportivi alivello nazionale ed internazionale. Trequelle di maggior pregio: due d’oro an-date agli olimpionici Sandro e PaoloMontefusco, icone della vela italiana,ed una d’argento invece consegnata altenente di vascello Francesco Rima,atleta dello sport velico della Marinache attualmente svolge l’incarico di di-rettore sportivo della sezione velicagiovanile di Venezia. Il riconoscimentoarriva a seguito degli importanti suc-cessi ottenuti in campo nazionale edinternazionale nello sport della Vela.

La collezione di 17 bandiere di com-battimento di unità navali ottocen-

tesche ed uno stendardo reale,custodite presso il Museo Navale dellaSpezia, è stata sottoposta ad un primointervento conservativo di spolvera-tura, analisi dei danni, arrotolamento eimballaggio da parte della dottoressaLucia Nucci, restauratrice di tessili, conlo straordinario supporto del perso-nale del Museo Navale di La Spezia. Al-cune di queste bandiere hannodimensioni enormi, superiori a 4 x 6metri, e presentano evidenti tracce dideterioramento dovute ai tanti anni diesposizione all’umidità, alla polvere eagli agenti biologici.

N O T I Z I A R I OMARINAdella

Antonino Barillà, argento agli ultimimondiali e carta olimpica per Rio

in tasca nel tiro a volo specialità dou-ble trap, Giovanni Abagnale e VincenzoAbbagnale, campioni Under 23 di ca-nottaggio nel 4 senza: sono i tre atletidella Marina premiati durante gli StatiGenerali dello sport militare. Il summit dello sport con le stellette,ha ribadito come sia importante unasinergia per lo sviluppo e la diffusionetra i gruppi militari e lo stesso comi-tato olimpico, anche alla luce dellaprossima candidatura di Roma alleOlimpiadi del 2024 annunciata dal pre-sidente del Consiglio Matteo Renzi.

16 DICEMBRE

12 GENNAIO

Il 12 gennaio 2010 Haiti venne colpitada un terremoto devastante. In unsolo minuto la scossa di magnitudo 7distrusse case, scuole, strade e lasciòdietro di sé una scia di devastazione emiseria. Nave Cavour, nell'ambito dellamissione White Crane di soccorso allapopolazione di Haiti, lasciava il portodi La Spezia il 19 gennaio con 882 mi-litari tra cui la Task Force “Genio” del-l’Esercito e personale dell’AeronauticaMilitare e Carabinieri. Nei due mesi adHaiti la portaerei Cavour si dimostravauno strumento flessibile capace diportare soccorso e trasferire in tempibrevi viveri e materiali di prima neces-sità in aree isolate.

21 DICEMBRE

Alla presenza del capo di Stato Mag-giore della Marina, ammiraglio

Giuseppe De Giorgi, degli incursori inservizio al G.O.I., due ufficiali reducidalla severa selezione del corso Ordi-nario Incursori hanno ricevuto il bre-vetto indossando così il tantoagognato basco verde della storica ca-tegoria. La cerimonia è stata prece-duta dalla deposizione di una corona amemoria degli eroi e dalla consegna diuna medaglia di bronzo al Valore di Ma-rina e due medaglie d’oro al Merito diMarina a due sottufficiali incursori,concesse per il loro mirabile compor-tamento tenuto durante diverse ope-razioni condotte in Afghanistan.

9 GENNAIO

La portaerei Cavour, nave ammiragliadella Marina, è giunta a Trieste per

effettuare un breve intervento manu-tentivo. La nave è stata posizionata nelbacino n° 4 dell’arsenale San Marco. Alcomando del capitano di vascello LucaConti, per nave Cavour si tratta dellaseconda volta in pochi mesi nel capo-luogo friulano; risale al 4 novembre2014, infatti, la sua partecipazione allecelebrazioni della festa dell’Unità na-zionale e delle Forze Armate ed allacerimonia di consegna della Bandieradi Combattimento a Nave Fasan. I la-vori si concluderanno entro fine gen-naio.

I L M E S E I N I M M A G I N I

N O T I Z I A R I OMARINAdella

ALivorno presso il circolo ufficialidella Marina è stato celebrato il 40°

anniversario del Corso “Eleutheros”.Nell’estate del 1974, 207 ragazzi italiani,algerini, tunisini e iraniani, spinti dallemotivazioni più disparate, iniziavano unpercorso comune che li avrebbe portatia raggiungere prestigiosi traguardi nellavita. Come sottolineato dal capo corso,ammiraglio di squadra Valter Girardelli,gli anni dell’Accademia Navale sono statila solida base su cui costruire il propriopersonale futuro, non solo nell’ambitodella Marina Militare e altre istituzionipubbliche, ma anche presso aziende esocietà private che contribuiscono albene del Paese. Nel corso dell’evento sisono rievocati i momenti che hanno ca-ratterizzato la vita in Accademia. L’in-gresso dal cancello di San Jacopo hasuscitato grandi emozioni che per molti

è stato difficile celare. All’indirizzo di sa-luto del comandante dell’Accademia èseguito l’alzabandiera con il vessillo ori-ginale del corso, confezionato a bordodel Vespucci con materiali di fortuna. Dopo la celebrazione della Santa Messanella cappella dell’istituto è avvenuta ladeposizione della corona in ricordo deicompagni di corso scomparsi. La visitain Accademia ha consentito di scoprirealcune recenti innovazioni, come quelladel simulatore di plancia. Alla tradizio-nale foto di gruppo è seguita la secondacolazione in sala mensa 1a e 2a classe,dove il corso Eleutheros ha avuto il pri-vilegio e il piacere di ospitare gli ammi-ragli Binelli Mantelli, Gramellini, e Arena.Successivamente è stata visitata la fre-gata Carlo Margottini, l’ultima unità aentrare in servizio nella Marina, apposi-tamente inviata a Livorno dallo Stato

Maggiore per l’evento: la visita diun’unità così tecnologicamente avanzataè stata particolarmente apprezzata, uni-tamente all’ampiezza degli spazi e la ra-zionalità delle sistemazioni, segnoevidente del salto di qualità che l’unitàrappresenta. Gli eventi ufficiali del quarantennaleEleutheros sono culminati nella cena digala che ha avuto luogo nella splendidacornice del Grand Hotel Palazzo, unaltro ricordo del periodo livornese. I sa-luti finali nei pressi della CapanninaBianca, tradizionale luogo di ritrovo,hanno concluso, un weekend ricco diemozioni e ricordi, perché - come ha ri-cordato l’ammiraglio Arena citando unautore tedesco - “i ricordi ci fanno am-malare, ma i ricordi ci aiutano a guarire”. Arrivederci Eleutheros, la tua vita conti-nua!

Un gesto disperato ma d’amore cheha salvato la vita ad una bambina. a

Firenze: se abbandonata all'aperto ilfreddo l'avrebbe uccisa. È accaduto lamattinata del 2 gennaio e la piccola, inbuona salute, è stata subito coccolata dapediatri e infermieri del reparto mater-nità di Careggi. È stata la direzione delnosocomio fiorentino a rendere nota lanotizia. È la prima volta che la strutturaper neonati non desiderati, realizzatanella località toscana e inaugurata nel di-cembre di due anni fa, viene utilizzata.

Avrete letto sicuramente in città la notizia della bambina ritrovata nella culla NINNAHO a Firenze. Si chiama Daniela, pesa 1.7Kg, sta bene.Siamo molto felici ed emozionate, vogliamo pensare che la mamma abbia letto uno deipendoli o annunci o annunci radio realizzati nell'ambito della campagna 2014 a Firenze(Napoli e Roma) grazie anche al vostro sostegno con il calendario e le diverse iniziativeche la Marina ha dedicato a questo straordinario progetto.Grazie per quanto avete fatto, per aver creduto in noi con l'auspicio e l'augurio di lavoraresempre insieme per questo e tanti altri progetti in corso e futuri per i bambini.

Maria Chiara RotiVice Presidente della Fondazione Rava

Ninna Ho: la “Nuova Ruota” salva la vitaad una bimba a Firenze

Le campionesse in carica di Nuoto Sincronizzato, Linda Cer-ruti e Costanza Ferro della Marina Militare, si sono imposte

al primo posto ai campionati assoluti di disciplina disputati alPalazzo del Nuoto di Torino. Linda Cerruti (in primo piano nellafoto) si è ripetuta confermando il titolo di campionessa italiananel “solo”.

SPORT: Nuoto SincronizzatoOro per il “duo" e il “solo” della Marina Militare ai Campionati Assoluti di Torino

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