notiziario n.10

8
News News dagli Amici di Angal a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di AngalNumero 10 – NOVEMBRE 2012 In questo numero: Cronache da Angal 1 Nuovi obiettivi e realizzazioni 2 E lontano da Angal… 3 Testimonianze Diario africano 4 (di Andrea Puntorieri) Ritorno al gran completo! 4 (di Italo Nessi) Professioni diverse, stessa passione 5 (di Salvatore Bonatesta, Salvatore Macchia, Maurizio Nicolardi e Gianfranco Tondo) I fili delle donne: Klaùdia racconta Miracle 6 Saggezza africana (VI) 7 Cronache da Angal La 37ª missione di Mario e Claudia Siamo tornati ad Angal con gioia e sollievo misti ad appren- sione. Claudia, dopo quanto le era successo a novembre dello scorso anno (una grave lombosciatalgia), temeva di non farcela più. Invece il desiderio è stato più forte di qual- siasi invito alla prudenza e ora può dire di aver superato senza conseguenze il lungo viaggio in aereo, le buche della strada, le piste della savana percorse per raggiungere, come sempre aveva fatto, le famiglie più povere. Il merito va anche a Francesco, che è stato un autista eccezionale. Il gruppo partito con noi (Teresa Gasbarro, nostra figlia Elena, Andrea e il papà Francesco Puntorieri) ha costi- tuito, per tutta la durata della nostra permanenza (dal 7 giugno al 3 luglio), un formidabile supporto alle nostre attività: controllo degli orfani (230 fra Angal e Parombo), lavoro nell’Unità nutrizionale, preparazione e distribuzio- ne di pacchi di viveri ai poveri che gravitano attorno all’Ospedale. Teresa, inoltre, si è accollata il non semplice compito di riorganizzare la farmacia, trasformando l’in- ventario cartaceo in razionale programma computerizzato, e Francesco quello di controllare tutto il materiale necessa- rio per il rifacimento della rete idrica dell’Ospedale. Andrea, 8 anni! Tra una partita a calcio e l'altra con i bambini del villaggio, si è mostrato sempre pronto ad aiutare in tutte le attività, a offrire thé e pane agli ospi- ti della famosa panca, a coccolare i bambini più picco- li (v. la sua Testimonianza a p. 4). Ma i giorni più belli e proficui li abbiamo trascorsi quando, dopo due settimane, ci hanno raggiunti Betty e Italo Nessi, con le figlie Namuli e Liza (v. la Testimonianza a p. 4). Francesco e Andrea preparano i pacchi di cibo per i poveri. 1

Upload: amici-di-angal-onlus

Post on 25-Jan-2016

231 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

E’ uscito il notiziario n.10 degli Amici di Angal, come sempre curato amorevolmente e con grande professionalità dalla sezione Torinese dell’Associazione coordinata da Tilde Barone e Giuseppina Ricciardi. Si parla della missione n. 37 di Mario e Claudia ad Angal, dell’aiuto prezioso delle nuove generazioni e di molte altre cose. Il notiziario cartaceo è in distribuzione in questi giorni.

TRANSCRIPT

Page 1: Notiziario n.10

NewsNews dagli Amici di Angala cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”

Numero 10 – NOVEMBRE 2012

In questo numero:Cronache da Angal 1

Nuovi obiettivi e realizzazioni 2

E lontano da Angal… 3

TestimonianzeDiario africano 4(di Andrea Puntorieri)Ritorno al gran completo! 4(di Italo Nessi)Professioni diverse, stessa passione 5(di Salvatore Bonatesta, Salvatore Macchia,Maurizio Nicolardi e Gianfranco Tondo)

I fili delle donne: Klaùdia raccontaMiracle 6

Saggezza africana (VI) 7

Cronache da Angal La 37ª missione di Mario e ClaudiaSiamo tornati ad Angal con gioia e sollievo misti ad appren-sione. Claudia, dopo quanto le era successo a novembredello scorso anno (una grave lombosciatalgia), temeva dinon farcela più. Invece il desiderio è stato più forte di qual-siasi invito alla prudenza e ora può dire di aver superatosenza conseguenze il lungo viaggio in aereo, le buche dellastrada, le piste della savana percorse per raggiungere, comesempre aveva fatto, le famiglie più povere. Il merito vaanche a Francesco, che è stato un autista eccezionale.Il gruppo partito con noi (Teresa Gasbarro, nostra figliaElena, Andrea e il papà Francesco Puntorieri) ha costi-tuito, per tutta la durata della nostra permanenza (dal 7giugno al 3 luglio), un formidabile supporto alle nostreattività: controllo degli orfani (230 fra Angal e Parombo),lavoro nell’Unità nutrizionale, preparazione e distribuzio-ne di pacchi di viveri ai poveri che gravitano attornoall’Ospedale. Teresa, inoltre, si è accollata il non semplicecompito di riorganizzare la farmacia, trasformando l’in-ventario cartaceo in razionale programma computerizzato,e Francesco quello di controllare tutto il materiale necessa-rio per il rifacimento della rete idrica dell’Ospedale.

Andrea, 8 anni! Tra una partita a calcio e l'altra con ibambini del villaggio, si è mostrato sempre pronto adaiutare in tutte le attività, a offrire thé e pane agli ospi-ti della famosa panca, a coccolare i bambini più picco-li (v. la sua Testimonianza a p. 4).Ma i giorni più belli e proficui li abbiamo trascorsiquando, dopo due settimane, ci hanno raggiunti Bettye Italo Nessi, con le figlie Namuli e Liza (v. laTestimonianza a p. 4).

Francesco e Andrea preparano i pacchi di cibo per i poveri.

1

Page 2: Notiziario n.10

Italo, grazie alla sua lunga esperienza all'Ospedale diNaggalama, alla capacità straordinaria di trovare un puntod’incontro con i metodi e la mentalità dei medici africani,al buon senso e al sense of humour, ha condiviso con Mariola responsabilità di controllare la realizzazione dei vari pro-getti, le richieste emerse durante i vari meetings con il perso-nale, i risultati del “Quality improvement”, in conclusionequanto l'Amministrazione locale si è impegnata a realizzare. Non poca preoccupazione ci ha procurato una epidemia dicolera, con oltre un centinaio di casi, che ha reso necessa-rio il ricorso a una grande tenda attrezzata fornitadall'Unicef, dal momento che i letti del reparto di isola-mento non erano più sufficienti.

L’anno in corso ha fatto registrare un’assidua presenza adAngal di molti dei medici dell'Associazione, impegnati aformare il personale locale, a interagire con l’Amministra -zione, a migliorare i progetti già avviati.Dall’11 al 24 aprile Fabrizio Montagna, odontoiatra diVerona, ha rimediato in loco ad alcune carenze del serviziodentistico. Con lui sono partiti Italo Nessi e CamilloSmacchia per affrontare, a nome dell’Associazione, alcuniproblemi sorti nella gestione dell’Ospedale e nel piano dimiglioramento della qualità dei servizi.Dal 30 giugno al 7 luglio è stata nuovamente la volta didue odontoiatri, Christian Riboldazzi e Vanni Snidero,seguiti (dal 20 agosto al 3 settembre) da SalvatoreBonatesta, al suo terzo viaggio. Salvatore ha condivisopassione ed impegno con altri componenti del cosiddetto“Team di Torchiarolo”, Maurizio Nicolardi, GianfrancoTondo e Salvatore Macchia, che si sono dedicati al rifa-cimento della rete di distribuzione dell’acqua all’Ospedalee alle case dei medici (v. la loro Testimonianza a p. 5).Camillo Smacchia e Italo Nessi sono tornati ad Angal dal13 al 18 agosto per partecipare al Board of Governors,

mentre il 2 ottobre sono partiti Andrea Foracchia, gine-cologo con una pluriennale esperienza in Tanzania, e suamoglie Mimma, farmacista. Andrea si sta occupandodella riorganizzazione del reparto Maternità, mentreMimma sta proseguendo il lavoro di informatizzazionedell’inventario farmaceutico. Da qui a fine anno si prevede un altrettanto fitto turno-ver di medici e collaboratori: Giovanni Cardellino eSoumia Ferg partiranno a breve con un amico ecografi-sta, mentre Giannino e Sonia Busato saranno ad Angaldal 2 novembre al 10 dicembre per concludere il corso dianestesiologia iniziato l’anno scorso; verranno raggiuntidall’infermiera Zenaide Vedelago e dal chirurgo pediatraGiancarlo Schiavon. Verso la fine di novembre partirà ancora una volta ItaloNessi per partecipare al prossimo “Board of Governors”,indetto per approvare il piano strategico quinquennale.A partire dal 22 novembre, infine, saranno ad Angalanche Dino Maurizio ed Alessandro Damanico, che visi tratterranno il tempo necessario a valutare le carenzenella gestione del sistema informatico da parte degli ope-ratori locali, progettando eventuali nuovi interventi.Di queste “missioni” riferiremo nel prossimo numero.Concludiamo, invece, questa carrellata sottolineando, constupore ed orgoglio, quanta vitalità ci sia all’internodell’Associazione, quanto elevato sia il numero di per-sone che stanno dando un importante, qualificato con-tributo all’Ospedale con la loro presenza, anche piùvolte in un anno, a spese quasi nulle per l’Associazione. Una grande speranza per il futuro di Angal.

Nuovi obiettivi e realizzazioni

Teresa prepara la scheda per un piccolo orfano.

1. Uno degli impegni che da anni portiamo avanti riguarda lasistemazione del personale dell’Ospedale in alloggi migliori epiù confortevoli. Nello scorso numero avevamo con soddisfa-zione annunciato il completamento delle 6 casette per gliinfermieri. Ora il nostro obiettivo è la costruzione di 2nuove case per i medici ugandesi. Il lavoro è stato già ini-ziato, diretto da Fratel Gianni Bonafini. Il costo previsto siaggira sui 20.000 €.

2. Come previsto dal nostro “piano di programmazione econo-mica” (v. N°9 delle News), il progetto di ristrutturazionedella rete idrica è stato condotto a termine, grazie all’inter-vento del gruppo di idraulici di Torchiarolo (Lecce), che inuna decina di giorni hanno realizzato quanto avevano proget-tato nel novembre dello scorso anno.

3. Progetto informatico: gli “Informatici senza frontiere” con-tinuano ad interessarsi al problema dell’informatizzazionedi alcuni servizi in Ospedale e della connessione Internet,per fornire ai medici un miglior collegamento a riviste e ban-che dati, utile a favorire il loro aggiornamento professionale.Se ne è discusso il 30 settembre (v. rubrica E lontano da Angal…)durante un importante incontro con i vari responsabili.

2

Page 3: Notiziario n.10

3

4. Progetto dentistico: continua la preziosa collaborazionecon la SMOM, che ha inviato dal marzo u.s. ben 4 volon-tari: i Dottori Fabrizio Montagna in aprile, ChristianRiboldazzi e Vanni Snidero in luglio, Salvatore Bonatestain agosto. Tutti hanno provveduto al rifornimento delmateriale di consumo, alla sostituzione di pezzi di ricam-bio delle apparecchiature e alla loro riparazione, nonchéall’addestramento del dental assistant ugandese Moses, chesta diventando veramente bravo. Francesco Riboli conti-nua il suo lavoro di coordinatore di tale servizio.

5. Un importante contributo è rappresentato dal finanzia-mento di varie borse di studio per far progredire profes-sionalmente sia medici che infermieri. Dopo un percorsoquinquennale, col sostegno di “Karacel”, quest’anno si èlaureato in medicina l’ex infermiere Alioma, mentre il Dr.Jimmy ha iniziato la scuola di specializzazione in chirur-gia. Gli “Amici di Cinzia“ hanno invece sponsorizzato glistudi infermieristici di 3 ragazzi di Angal.

e manifestazionievent iE lontano da Angal...

8/04/12 A Verona Mario e Claudia incontrano l'Associazione“Marciatori Veronesi”, che da anni offre un contributo per laNutrition Unit.

30/04, 3 e 15/06 A Firenze Stefano Di Puccio organizza unaserie di eventi per far conoscere e aiutare Angal. Il primo è ilconsueto concerto jazz in Piazza della Passera, che vede trai visitatori anche il sindaco Matteo Renzi; a seguire l'annua-le torneo di rugby per ragazzi e infine quello di “Calcio stori-co delle vecchie glorie”. Il logo di Angal compare sia sullemagliette dei giocatori, sia sulla vela di una imbarcazione chepartecipa alla regata nelle acque del Lago di Bilancino (FI).

4 - 8/09 Sempre a Firenze, nel corso delle serate di concertiorganizzati in Piazza della Passera, ancora Stefano DiPuccio fa conoscere la nostra attività distribuendo centinaiadi dépliants.

9/09 A Marina di Pietrasanta, in occasione della regata dellaclasse “laser” presso il Circolo nautico, l’instancabile DiPuccio illustra l’attività dell’Associazione.

Preparazione delle fondamenta di due casette per i medici locali.

e manifestazioni

event i14-16/07 A Villabalzana (VI), in occasione della “Sagra dellasoppressa”, Claudia allestisce il consueto stand dedicato adAngal.

22/07 A Negrar incontro con il Gruppo “Girotondo”, che daoltre 10 anni sostiene il Progetto Orfani, per riferire quantorealizzato durante l’ultima missione.

31/07 Il C.D. dell’Associazione si riunisce alla Torretta (VI) perfare il punto sulla situazione dell’Ospedale alla luce dei dati rac-colti durante le missioni di Mario e Italo (v. Cronache da Angal).

2/09 Alla Torretta (VI), in occasione dell’annuale incontro (il16°) con gli “Amici di Angal”, si tiene l’Assemblea generaledei Soci, durante la quale vengono presentati il bilancio con-suntivo del 2011, il preventivo per il 2012 e una relazione sulleattività dell'Associazione, in particolare dei volontari chedurante l'anno si sono recati ad Angal per “missioni brevi”.Viene discusso il rinnovo della Convenzione tra Associazione,Amministrazione e Vescovo. Si parla anche della necessità diaffrontare la stesura (lo farà Italo Nessi) di uno “strategicplan” quinquennale. L'impegno finanziario dell'Associazioneper quest'anno è stato molto gravoso e si decide di fissarecome tetto massimo la somma di 300.000 euro. Come sempre la riunione è stata preceduta da una S. Messa,celebrata, quest'anno, da Padre Luigi Sala, accompagnato daFratel Gianni Bonafini, entrambi appena arrivati da Angal, dovetorneranno a breve. 62 i presenti, compresi i bambini che sisono attivati autonomamente per mandare un proprio contri-buto ai coetanei di Angal.

17/09 Il C.D. dell’Associazione organizza un incontro aPadova, presso la sede del Cuamm, con il nuovo Vescovo diNebbi, Mons. Wanok, che ha così l'occasione di conoscere ilDirettivo di “Medici con l'Africa” e di partecipare per tre gior-ni alla vita del collegio. Il giorno dopo Rita Polo e l'amicaBarbara Di Felice lo accompagnano a visitare Venezia.

30/09 A S. Germano dei Berici (VI), a casa di Dino e IsabellaMaurizio, Piero Marsiaj incontra il gruppo dirigente di“Informatici senza frontiere” per affrontare alcuni problemiancora irrisolti del servizio informatico dell'Ospedale. DinoMaurizio si offre di effettuare personalmente un controllodella situazione, recandosi ad Angal appena possibile.

4/10 A Villa della Torre a Fumane (VR), durante una manifesta-zione a cura della fondatrice dell’Associazione “Arcobaleno”,Mariangiola Vantini, dedicata alla solidarietà e all’amicizia,Claudia parla della sua esperienza ad Angal.

S. Messa celebrata da Padre Luigi Sala durante l’annuale Angal Day.

Page 4: Notiziario n.10

4

Le cose che mi hanno colpito di più: il traffico caotico aKampala, le baraccopoli, i bambini piccoli che chiedeva-no l’elemosina, i bambini mezzi nudi e con i pantalonistrappati, le bambine di 5 anni con un fratellino più pic-colo legato sulla schiena, la terra rossa, gli animali liberinella savana, le persone sempre sorridenti anche se pove-re o malate, la solidarietà fra loro, le palle da calcio fattecon sacchetti di plastica, gli scolari con un sacchetto e unospago per cartella, quelli che giocavano a calcio senza scar-pe. Ho provato anch’io, ma faceva troppo male.

Ritorno al gran completo!di Italo Nessi

Molto intensa, nella sua sobrietà, questa precisa rievocazio-ne del viaggio che ha riportato in Africa, dopo svariati anni,l’intera famiglia Nessi. Il ricordo di Italo registra in partico-lare il crescendo di emozioni vissute dalle figlie, dall’euforiadella partenza alla curiosità verso l’ambiente, fino alla gioiadell’incontro con persone e tracce incise nel loro passato.

Finalmente si parte. Torniamo in Uganda tutti e quat-tro insieme: Betty, tra impegni di lavoro e familiari, dal2006 non aveva più potuto recarsi in Uganda, e così lenostre due figlie Namuli e Liza, che attendevano conansia questo momento da settimane.L’aereo decolla, le bambine non mostrano paura e inpochi minuti prendono possesso della TV. Viaggio tran-quillo, con Qatar Airways. Sperimentiamo i 32° di tem-peratura di Doha, alle 6.30 del mattino.Ad Entebbe ci accoglie il simpatico Opio Aloysius, auti-sta di Angal Hospital, e ci porta alla sede di “Medici conl’Africa Cuamm” a Kampala.Lungo la strada i commenti delle bambine riguardanola povertà, le persone che camminano o che vanno inbicicletta, il traffico e lo smog.

Diario africano di Andrea Puntorieri

Dal diario di nostro nipote, che aveva avuto dalla sua mae-stra, come compito per le vacanze, l’incarico di descrivere imomenti più significativi del suo soggiorno ad Angal, tra-scriviamo due stralci, che ci hanno particolarmente colpiti.

Angal, 30 giugno 2012Qualche giorno fa è arrivata dal Congo una donna incin-ta, completamente sola. Mentre le facevano il cesareo, èmorta dissanguata e quindi il suo bambino, che i medicisono riusciti a salvare, è rimasto orfano di mamma.Alcuni giorni dopo è arrivato il padre, avvisato dalle infer-miere. Era anziano e poverissimo e ha detto che non pote-va occuparsi del figlio, così l’ha lasciato in ospedale, affi-dato a noi e alle infermiere.Oggi Padre Mario lo ha battezzato “François”. Miamamma ha fatto da madrina e io da padrino. Mi sentopieno di orgoglio ad essere padrino a otto anni, soprattut-to di un bimbo africano.Io e la mamma abbiamo deciso di rinunciare a qualcosaper aiutare a crescere François.

Angal, 3 luglio 2012Ultimi giorni ad Angal. Sono i più tristi. Sono venutetante persone a salutarci: i bambini con i quali giocavoa calcio, il cieco Lazzaro, la mamma di Opio e Odongo,che piangeva perché partivamo, e tanti poveri cheabbiamo aiutato. Quando tornerò spero di rincontraretutti i miei amici. Da grande studierò medicina tropica-le e tornerò ad Angal per lavorare all’ospedale come ilnonno. È stata una bella esperienza.

Testimonianze

Elena e Andrea durante il Battesimo di François.

Andrea al microscopio, sotto lo sguardo vigile del nonno (semi di futuro…).

Page 5: Notiziario n.10

5

Due giorni dopo siamo ad Angal. Ci accolgono Claudia eMario con i loro familiari, i Padri comboniani,l’Amministratore Mr. Simon. È sempre una seconda casa.Betty è contentissima di riabbracciare infermiere ed oste-triche con cui aveva lavorato e di riascoltare l’Alur.L’affetto, la riconoscenza e l’amicizia sono rimasti intatti,nonostante gli anni. Le bambine giocano con Andrea e constatano di noncomprendere l’Alur e nemmeno l’inglese. Questo nongli impedisce di giocare con i bambini che incuriositistazionano davanti alla casa.Settimane intense per tutti. Piene di lavoro, ma anche diincontri, sentimenti, scoperte.Namuli e Liza si sono ritrovate alle prese con una natu-ra molto più lussureggiante che da noi: camaleonti, for-miche, termiti, lumache, foglie, sassi, ecc. L’apoteosi laraggiungono il giorno in cui organizziamo la gita al vici-no parco delle Murchison Falls: elefanti, gazzelle, bufa-li, scimmie, giraffe, facoceri, rinoceronti, uccelli di ognispecie. Vorrebbero che la gita non avesse mai termine.Arriva anche il giorno del ritorno a Kampala. Salutiamotutti con il pensiero di poterci rivedere.Raggiunta Kampala, il giorno dopo visitiamo l’Ospedaledi Naggalama, dove mostriamo alle bambine la casa incui risiedevamo e l’asilo. Rivedono Kimuli, Janat, Gracee le altre persone che le hanno accompagnate per unperiodo della loro vita.La contentezza è generale: l’Uganda ormai ha adottatonoi, anche se noi abbiamo adottato due di loro.La richiesta più bella l’ha fatta Liza, visitando l’orfano-trofio dove sono state per qualche tempo: «Perché nonportiamo a casa altre due bambine?».

Testimonianze

Professioni diverse, stessa passionedi Salvatore Bonatesta, Salvatore Macchia, MaurizioNicolardi e Gianfranco Tondo

Una Testimonianza a più voci, questa del cosiddetto “Teamdi Torchiarolo”, costituito da familiari di Padre Mario,parroco di Angal, che già da qualche anno sostengono conentusiasmo e convinzione i nostri progetti, spesso con reite-rate missioni in loco, dove, nella diversità dei rispettiviambiti professionali, profondono la medesima competenzanell’operare e capacità di interagire col personale locale.

Salvatore Bonatesta:Sono un po' restio ad esprimere le mie impressionisulle meravigliose giornate passate ad Angal. Forseevito di pensarci nell'attesa che trascorra presto iltempo per poter ritornare a gioire di un'esperienza cosìintensa e gratificante.Per me questo è stato solo il terzo viaggio, ma spero,con l'aiuto di Dio, di poter mettere diversi numeridavanti allo zero nel totale delle mie missioni future.Devo dire che, a differenza delle altre volte, ho trovatomolti miglioramenti: dal buon funzionamento del riu-nito (la poltrona con l'insieme dell'attrezzatura) all'or-ganizzazione del servizio, all'efficienza e alla dedizioneal lavoro dei miei fantastici collaboratori, Moses edEvelin, che sono stati molto attivi durante le dure gior-nate di lavoro, saltando spesso la pausa pranzo.

La famiglia Nessi ad Angal.

Salvatore e Maurizio alle prese con il rifacimento dell’impiantoidraulico, aiutati dall’altro Salvatore, odontoiatra, pronto a divi-dersi fra l’ambulatorio e il cantiere, in caso di bisogno.

Page 6: Notiziario n.10

Testimonianze

6

l’impianto in modo da poter gestire più semplicemente, infuturo, eventuali problemi o ampliamenti, ci scrivono:

Vorremmo aggiungere una piccola nota sul fatto chetutti gli operatori del luogo sono stati molto disponibilia collaborare con noi. In particolare la presenza di Josef(il capo manutentore) è stata molto importante nella faseoperativa e ha dato un contributo notevole in fatto diinformazioni. In conclusione, l’esperienza per noi è statamolto importante dal punto di vista umano e siamopronti a tornare per dare una mano nella realizzazione dialtre opere che rientrino nelle nostre competenze.

Si festeggia la fine dell’importante lavoro con gli operai di Angal,assieme a Padre Mario.

Ho riflettuto molto sulla tipologia delle patologieriscontrate (ne riferirò alla SMOM), come anche sull'u-tilizzo dei materiali e delle tecniche. Penso, e mi sentodi suggerirlo ai colleghi che si alterneranno in futuro,che bisognerebbe insistere nell'utilizzo di materiali etecniche semplici, in modo che Moses possa acquistareuna certa autonomia nel lavoro di tutti i giorni. In que-sto senso sarebbe utile mettere a punto un protocollooperativo, sperando col tempo di poter apportare tuttele innovazioni necessarie, che in questo momentopotrebbero solo generare confusione, innestandosi suun terreno di scarsa preparazione professionale. Ho riscontrato inoltre con grande piacere che, rispettoalle volte precedenti, i pazienti erano più propensi acurare e non a togliere i denti (quindi a conservare);sono certo che ciò sia merito anche di Moses che, nelsuo piccolo, ha cercato nel migliore dei modi di sensi-bilizzare la gente.

Assieme a Salvatore Bonatesta sono arrivati daTorchiarolo altri tre componenti del “ Team”, per rifare larete idrica, rabberciata malamente in 50 anni, che crea-va problemi al rifornimento dell’acqua all’Ospedale e allecase dei medici. I tecnici idraulici in questione sonoSalvatore Macchia, al suo terzo viaggio, GianfrancoTondo e Maurizio Nicolardi.In margine al report del lavoro, eseguito utilizzandotubazioni in materiali di certo più duraturi e sezionando

I fili delle donne: Klaùdia racconta

MiraclePer prima cosa sento aprirsi il cancellino che dal giardino portadirettamente in Ospedale. Come sempre cigola. Per un momen-to spero di essermi sbagliata: potrebbe essere il canto, o meglio lostridio dell’uccello catenaccio, o dell’allocco che ha fatto il nidoproprio sotto il nostro tetto…! È un pomeriggio afoso… sonostanca… ho bisogno di dormire un po’. E anche Mario, che haappena finito il big round in pediatria. Macché! Sento dei passilungo il vialetto… tra poco qualcuno busserà. Decido che questavolta no, non aprirò. Il qualcuno, intanto, è arrivato davanti allaporta di casa… bussa. È un tocco leggero. Cerco di immaginare:sicuramente è una donna. E non dev’essere una delle solite ven-ditrici di verdura, che a qualsiasi ora bussano forte e ripetutamen-te. Il suo tocco è gentile, come di chi non vorrebbe disturbare.Sicuramente è qualcuno che ha bisogno di aiuto.Addio sonnellino. Mi alzo, apro. Sulla soglia di casa, accoccola-ta su un gradino, c’è una giovane donna, con una bimba legatastrettamente sulla schiena, come usano qui. Dal chitenghe colo-rato annodato con cura, perché la bimba sia bene assicurata alcorpo della mamma, spunta una testolina: è ben pettinata, contante treccine, un visetto d’angelo, sorridente, ma gli occhi sonorivolti verso qualcosa che io non vedo... La giovane mamma con dita esperte scioglie il nodo del chiten-ghe che fa da culla e deposita la bimba ai miei piedi. Sembra unabambola, ha un vestito bellissimo, vaporoso, di organza. È labimba più curata che abbia mai visto, ma non può star seduta:le gambe sono rivolte all’indietro, e anche le braccia. Un erroredi assemblaggio, penso stupidamente per non mettermi a pian-gere. «Potete aiutarla?», mi chiede la mamma. Chiamo Mario,ma so già che nessun chirurgo potrà mai rimettere a posto lecose. Mario visita la bimba, parla a lungo con la mamma, cheracconta una storia di dolore e di amore, di sofferenza dignito-sa, di rassegnazione serena. «Come hai chiamato la tua bimba?»,le chiedo. «Miracle», mi sussurra.

Page 7: Notiziario n.10

Saggezzaafricana (VI)

a cura di Claudia Marsiaj

Un antico proverbio africano recita: «Ti ho dato labellezza della faraona e tu mi hai lasciato pernice».

Difficile capirne il significato, a meno che non si conosca la leg-genda della faraona egoista.

Eccola:

Un tempo le faraone e le pernici avevano lo stesso piumaggio. Un giorno la faraona, volendo farsi bella per partecipare a una danza, chiese

alla pernice di lisciarle e accomodarle perbene le penne, cosa che essa fece conestrema cura. Quando però la pernice chiese che il favore le fosse ricambiato, la

faraona egoista si rifiutò con la scusa che era già tardi e la danza stava per iniziare. Così, da allora e per sempre, la pernice rimase con le sue povere penne arruffate.

Una breve storia con una pregnante morale ha invece per protagoniste tre donne ed è intito-lata “Un male incurabile”.

Acen, Agara e Akumu, cacciate dal loro villaggio, andarono a chiedere aiuto agli anziani, chesi riunirono per ascoltare il loro caso e dare un adeguato consiglio.

«Quali sono le vostre colpe?», chiese il più anziano. «Io sono stata accusata di essere un ladra», rispose la prima.

«Io sono stata allontanata perché sono un’avvelenatrice», rispose la seconda.«La mia colpa è quella di essere una mormoratrice e di seminare malumore tra la gente del villaggio»,

rispose la terza.I saggi si consultarono a lungo segretamente, poi, richiamate le donne, emisero la loro sentenza.

Ad Acen fu dato un campo da coltivare, perché disponesse di cibo a sufficienza e non avesse più la tenta-zione di rubare. Agara fu riconosciuta vittima di uno spirito malvagio, che la istigava ad avvelenare la gente,e le fu consigliato un rito magico per liberarsene. Akumu, invece, fu invitata ad allontanarsi per sempre dalvillaggio perché, dissero i saggi, «nella zucchetta dei nostri rimedi non c’è nulla che ti possa guarire».

Morale: il vizio della mormorazione è difficile da curare…

Ira

ccon

tiso

noco

me

i pon

ti .. .

7

Page 8: Notiziario n.10

8

L’Associazione in breveL’Associazione “Amici di Angal” sostiene l’attivitàdell’Ospedale St. Luke di Angal, in Uganda, e variProgetti di assistenza e cura di bambini e adulti indigenti.

I ProgettiAssistenza degli orfani da AIDScontributo annuo necessario: € 200

Il progetto intende offrire un aiuto diretto alle famiglie localiche accolgono e si prendono cura di questi orfani (230 al 30giugno 2012).

Con 200 euro all’anno si provvede alle elementari necessità del bambino orfano (sostentamento, vestiti, curemediche, istruzione).

Ricovero gratuito per i bambinispesa annua: € 60.000

Permette di ricoverare tutti i bambini malati, anche per lun-ghi periodi, chiedendo solo il contributo simbolico di 1 euro.

Assistenza degli ammalati di AIDSspesa annua: € 35.000

Consente di offrire assistenza domiciliare agli ammalati diAIDS attraverso una équipe di infermieri espressamenteformati per questo servizio.

Operazione Proteinespesa annua: € 8.000

Fa capo al Centro Nutrizionale (Nutrition Unit) internoall’Ospedale, che fornisce tre pasti al giorno ad alto conte-nuto proteico ai bambini con forme gravi di malnutrizione.

Dal Centro viene inoltre distribuito il cibo anche aipazienti bisognosi degli altri reparti.

Samaritan Fundspesa annua: € 7.500

Questo “fondo” permette di ricoverare le persone che nonpossono pagare la sia pur modesta retta chiestadall’Ospedale e di fornire gratuitamente i cosiddetti “farma-ci salvavita”.

Che cosa puoi fare tu• Svolgere un’opera di sensibilizzazione.

• Partecipare agli eventi di raccolta fondi.

• Impegnarti in una donazione regolare a sostegno deisingoli Progetti.

Come contribuireI contributi si possono inviare con bonifico bancario a:ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUSUnicredit Banca Agenzia di Arbizzano - Negrar (Vr)c/c n. 000005412019 ABI: 02008 CAB: 59601 CIN: LIBAN: IT 31 L 02008 59601 000005412019

(Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005, convertito inLegge con L. n.80 del 14 maggio 2005, le offerte fatte alle ONLUScon assegno o bonifico bancario sono deducibili dal reddito com-plessivo dichiarato fino alla misura del 10%).

L’Associazione è iscritta nelle liste dell’Agenzia delleEntrate fra i possibili beneficiari del 5x1000 dell’IRPEF. Almomento della dichiarazione dei redditi, per devolvere il5x1000 basta apporre la propria firma e il codice fiscaledell’Associazione - 93143850233 - nell’apposito spaziodel modello IRPEF.

Un sentito GRAZIE a tutti coloro che hanno scelto di bene-ficiare la nostra Associazione. I contributi raccolti attra-verso questa forma di finanziamento saranno interamenteimpiegati a favore dell’Ospedale e dei Progetti sostenutidagli “Amici di Angal”.

Ulteriori informazioni si possono richiedere a:Amici di Angal ONLUSVia Vivaldi 3 - 37020 Arbizzano- Negrar (Vr) tel. (+39) 045 7513296sito web: www.amicidiangal.orge-mail: [email protected]

[email protected]

Il Notiziario è a cura della sezione torinese dell’Associazione,coordinata da Tilde [email protected] tel. (+39) 333 7122535

Giuseppina [email protected] tel. (+39) 338 7728989

Realizzazione grafica: Quadri_Folio - TorinoFotografie: da archivio dell’AssociazioneStampa: Tipografia Gravinese, Torino