notiziario n.27-dicembre 2010

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Imago urbis Notiziario della Società Iconografica Trivigiana n° 27 - dicembre 2010 Recapito: presso Studio Buzzavo, viale Luzzatti n. 88 - Treviso 1 Domenico Trevisi E’ doveroso, alla conclusione di un anno di attività, rivolgere un particolare ringraziamen- to ai Soci che partecipano sempre in gran numero alle serate proposte e rinnovano pun- tualmente la quota di iscrizione. L’Associazione prosegue il suo cammino gra- zie a questa fedeltà che ha la sua origine nel- l’amore per la nostra Città, Treviso, e nel desi- derio di conoscerla sempre meglio per potervi vivere, muovere e ritrovarsi con familiarità. Concretizziamo queste parole presentando un Socio, Domenico Trevisi. Il nostro socio, originario di Treviso, vive a Torino da 60 anni e, innamorato della sua città d'origine, da quando ha saputo delle nostre attività ed ha potuto leggere i libri su Treviso da noi pubblicati, rimane uno dei nostri più affezionati e preziosi sostenitori. E' una persona semplice ed intelligente che ha fatto della lettura e della cultura il suo modo personale di attuare e coltivare una "educazio- ne permanente". Gli piace scrivere e ora, a più di 80 anni, ricor- da con una precisione e un'eccezionale ric- chezza di dettagli, persone, luoghi, fatti, da far invidia a chiunque. E tra i suoi ricordi, appare una strug- gente nostalgia per la sua Treviso. Stralciamo alcune righe dalle lettere che regolarmente invia a un nostro socio: 5 novembre 2007 "... se fosse possibi- le vorrei iscrivermi anch'io come socio onorario o virtuale, magari par- tendo dall'anno prossimo, ne sarei molto felice, così avrei un filo diretto che mi lega alla "mia" Treviso…” 21 ottobre 2008 "...quel libro di vec- chie fotografie di Treviso è una cosa stupenda, le dirò che me lo sono guar- dato e letto con avidità; in poche ore ho imparato un po' di storia che non sapevo neanche in oltre vent'anni che ho vissu- to a Treviso…” 19 febbraio 2009 "...ho ricevuto il libro "Al Marcà de Treviso” e sono rimasto stupefatto da tanta bellezza. Le confesso che sono stato preso da una struggente nostalgia e mi è venu- to un groppo in gola... I calendari sono sempli- cemente opere d'arte e ho visto la cartolina con l'invito alla serata su S. M. del Rovere. La chiesa però non è quella che io ricordo, dove sono stato battezzato e dove ho fatto la prima comunione; vedo sulla sinistra l'angolo del parco dell'asilo dove io ho frequentato... ...Le immagini di vie e piazze di Treviso sono bel- lissime e mi ricordano la mia gioventù..." 28 febbraio 2010 "...mi ricordo di quando si cantava a scuola ed eravamo diretti dal mae- stro Sante Zanon, prima della guerra...” 2 luglio 2010 "...ho qui davanti il libro su S. M. del Rovere e non mancherò di leggerlo dalla prima all'ultima pagina: tu sai come com- muovermi...”. Domenico Trevisi sta scrivendo i suoi ricordi, da quando, partito da Treviso negli anni '50 per fare il calzolaio in Piemonte, è poi diventato operaio in fabbrica, si è sposato ed ha avuto due figli di cui uno è medico. Niente di straor-

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  • Imago urbisNotiziario della Societ Iconografica Trivigiana

    n 27 - dicembre 2010Recapi to: presso Studio Buzzavo, viale Luzzat t i n . 88 - Treviso

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    Domenico TrevisiE doveroso, alla conclusione di un anno diattivit, rivolgere un particolare ringraziamen-to ai Soci che partecipano sempre in grannumero alle serate proposte e rinnovano pun-tualmente la quota di iscrizione.LAssociazione prosegue il suo cammino gra-zie a questa fedelt che ha la sua origine nel-lamore per la nostra Citt, Treviso, e nel desi-derio di conoscerla sempre meglio per potervivivere, muovere e ritrovarsi con familiarit.Concretizziamo queste parole presentando unSocio, Domenico Trevisi. Il nostro socio, originario di Treviso, vive aTorino da 60 anni e, innamorato della sua cittd'origine, da quando ha saputo delle nostreattivit ed ha potuto leggere i libri su Trevisoda noi pubblicati, rimane uno dei nostri piaffezionati e preziosi sostenitori.E' una persona semplice ed intelligente che hafatto della lettura e della cultura il suo modopersonale di attuare e coltivare una "educazio-ne permanente".Gli piace scrivere e ora, a pi di 80 anni, ricor-da con una precisione e un'eccezionale ric-chezza di dettagli, persone, luoghi, fatti, da farinvidia a chiunque.E tra i suoi ricordi, appare una strug-gente nostalgia per la sua Treviso.Stralciamo alcune righe dalle lettereche regolarmente invia a un nostrosocio:5 novembre 2007 "... se fosse possibi-le vorrei iscrivermi anch'io comesocio onorario o virtuale, magari par-tendo dall'anno prossimo, ne sareimolto felice, cos avrei un filo direttoche mi lega alla "mia" Treviso21 ottobre 2008 "...quel libro di vec-chie fotografie di Treviso una cosastupenda, le dir che me lo sono guar-dato e letto con avidit; in poche oreho imparato un po' di storia che non

    sapevo neanche in oltre vent'anni che ho vissu-to a Treviso19 febbraio 2009 "...ho ricevuto il libro "AlMarc de Treviso e sono rimasto stupefatto datanta bellezza. Le confesso che sono statopreso da una struggente nostalgia e mi venu-to un groppo in gola... I calendari sono sempli-cemente opere d'arte e ho visto la cartolina conl'invito alla serata su S. M. del Rovere. Lachiesa per non quella che io ricordo, dovesono stato battezzato e dove ho fatto la primacomunione; vedo sulla sinistra l'angolo delparco dell'asilo dove io ho frequentato... ...Leimmagini di vie e piazze di Treviso sono bel-lissime e mi ricordano la mia giovent..."28 febbraio 2010 "...mi ricordo di quando sicantava a scuola ed eravamo diretti dal mae-stro Sante Zanon, prima della guerra...2 luglio 2010 "...ho qui davanti il libro su S.M. del Rovere e non mancher di leggerlodalla prima all'ultima pagina: tu sai come com-muovermi....Domenico Trevisi sta scrivendo i suoi ricordi,da quando, partito da Treviso negli anni '50 perfare il calzolaio in Piemonte, poi diventatooperaio in fabbrica, si sposato ed ha avutodue figli di cui uno medico. Niente di straor-

  • dinario, si dir, una semplice storia di "un tre-vigiano migrato in Piemonte". Ci che stra-ordinario la vivacit e la freschezza di unamemoria eccezionale unite alla capacit diaver conservato, con i ricordi, la parlata trevi-giana e l'amore immenso che lo lega tuttora aquesta terra.Un invito ai soci che avessero una storia di"trevigianit" da raccontare e da condividere:mandatecela!

    TrevisoIl Corso nelle vecchie cartoline illustrateLa parola corso usata per indicare la principa-le via di una citt sembra derivi dal fatto chenelle feste lungo essa transitavano le sfilate(corsi) di cavalli che partecipavano al palio, odi carri allegorici: quindi una metonimia chefinisce per indicare il luogo con il nome del-levento che vi si svolgeva. E che il corso siastato un evento capace di dare ad una via ilnome ne esempio a Roma il toponimo Viadel Corso. Treviso per non Roma, e deve accontentar-si di un pedigree pi modesto: la parola corsoappare nella toponomastica trevisana solo il 23marzo 1944 quando il podest segnalava diaver effettuato la sostituzione del nome di ViaVittorio Emanuele II con quello di Corso delPopolo, sostituzione autorizzata dal prefettol1 dicembre successivo, per la quale per laSoprintendenza alle Belle Arti il 23 marzo1944 avvertiva che il Ministero dellIstruzione

    non avrebbe concesso il visto. Luso tuttaviasopravvisse. Prima della denominazione sabauda risalenteal 22 maggio 1883 la via, che dal Ponte SanMartino conduce al bivio dei Noli (via XXSettembre, via Martiri della Libert), era indi-cata col nome di contrada frazionata in tre seg-menti che portavano il nome di San Martino,del Teatro dOnigo, e dei Noli.Come le vicende della toponomastica ci illu-minano sul divenire della storia urbana, cos levecchie cartoline illustrate ci rivelano le tra-sformazioni del vivere cittadino, per cui questarassegna di immagini stata estesa a tutto iltracciato che va dalla Stazione Ferroviaria allaPiazza dei Signori, comprendendo anche leattuali Via Roma e Via XX Settembre: un per-corso che ha avuto, soprattutto negli anni rac-contati da queste cartoline, una propria unitfunzionale e simbolica.Larrivo a Treviso della ferrovia a metOttocento ha spostato lasse di penetrazione alcentro urbano dalla Porta di San Tomaso allastazione dei treni. Il mercato di San Tomaso,dove arrivavano i prodotti dalla non lontanacampagna, ha iniziato una lenta modifica deipropri articoli che ormai giungono da pi lon-tane provenienze; le locande del Leon Bianco(Casa Salce), dellImperatore (in ViaSantAgostino), e del Mngano (davanti allaLoggia dei Cavalieri) sono andate scomparen-do mentre altri nuovi alberghi sarebbero sortinel Corso: il Campanile (davanti alla chiesa diSan Martino), il Baglioni e la Stella dOro (inCorso del Popolo), la Cerva in Vicolo XX

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  • Settembre, e cos la posta (in Via S. Chiara)sarebbe diventata succursale della Centralecostruita nel 1931 in Piazza della Vittoria; elarea dellattuale autostazione sarebbe diven-tata sede, prima di unEsposizione Regionale(1872), e poi della Borsa (1935).Oggi lungo questa arteria il traffico pedonale esoprattutto veicolare smisuratamente piintenso di una volta, n lo minore anche inaltre vie della citt la cui percorrenza sembraavere come uniche qualificazioni quelle utili-taristiche della transitabilit e della possibilitdi parcheggio.Ha perduto quel valore simbolico che poteva giusti-ficare un certo orgoglio nel chiamarla appunto corso.

    La chiesetta deiSS Gervasio e ProtasioDiamo inizio, con questo primo intervento, adun percorso tra oggetti storici poco noti ai tre-vigiani, invitando i soci a segnalare, mandando-ci foto e commento, altri segni locali poco cono-sciuti.La chiesetta dei santi Gervasio e Protasio sitrova in parrocchia di San Pelajo nella localitdetta alle Roncole. La tradizione orale la indicamolto antica e si ritiene che la struttura possarisalire al 1100/1200. Il primo documento che

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  • ne parla datato 1389 e si trova nel testamentodi un certo Bartolomeo da San Pelagio.Edificata in posizione discosta rispetto alla stra-da, fa presupporre lesistenza allepoca di terre-ni paludosi e acquitrinosi tali da costringere icostruttori a scegliere un luogo dal fondo piconsistente. Di difficile accertamento circa lareale datazione del sacello da notare lesisten-za di tre affreschi tuttora abbastanza leggibiliallinterno, uno dei quali risulta databile tra il

    XII e il XIII secolo. Il culto dei protomartiriGervasio e Protasio non risale oltre la primamet del IV secolo. La loro festa cade il 19 giu-gno.

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    Iscrizioni 2011La quota associativa ha lo scopo principale di dimostrare il proprio apprezzamento per il lavorodi tutela, valorizzazione e memoria del patrimonio iconografico della citt di Treviso svolto dal-l'iconografica e per sostenere la stessa dato che non usufruisce di altri contributi se non quello,esiguo, del Comune di Treviso.Il versamento della quota associativa, se effettuato entro il 31 marzo di ciascun anno, da dirittoallinformazione diretta circa le attivit programmate, al ricevimento del notiziario semestrale ealla partecipazione attiva allAssemblea annuale, con diritto di voto in caso di elezioni per il rin-nov degli organi statutari. Il socio che, per qualsiasi motivo NON rinnovasse liscrizione entro il 31 marzo, non verr piinformato direttamente mediante linvio della cartolina-invito e del notiziario, mentre la deca-denza dalla condizione di socio avverr dopo il terzo anno di morosit, come da Statuto. Quota Associativa: 25 socio ordinario - A partire da 50 socio sostenitore

    Modalit di pagamento:- in occasione delle serate;- presso Studio Buzzavo in viale Luzzatti n. 88;- presso Antichit Brunello in Borgo Cavour n. 73;- presso Banca Popolare di Vicenza IBAN IT 46 Q 05728 12000 178570588030.Allo sportello di viale Luzzatti n. 82, via DAnnunzio n. 17/b, via San Pelaio n. 119, vialeMontegrappa n. 32, viale IV Novembre n. 84/a, nessuna spesa qualora il versamento sia fatto in con-tanti (segnalare esenzione al Cassiere di Filiale).