notiziario parrocchiale - dal 7 al 21 giugno 2020 numeri … · 2020. 6. 12. · parrocchia san...

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PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO Pontirolo Nuovo ANNO 7 - NUMERO 144 NOTIZIARIO PARROCCHIALE - DAL 7 AL 21 GIUGNO 2020 NUMERI UTILI Responsabile Comunità Pastorale don Umberto Galimberti Piazza Chiesa - Canonica d’Adda Tel. 02-9094125 Vicario don Fabio Pirotta Piazza Marconi 11 Via Bianchi, 2 - Pontirolo Nuovo Tel. 0363-88636 [email protected] Comunità Ausiliarie Diocesane Via Vallazza, 6 - Canonica d’Adda Suor Felicita Biffi Tel. 02-49480650 ORATORIO San Giovanni Bosco e sant’Agnese Via Pascoli 54 SEGRETERIA PARROCCHIALE Via Bianchi 1 Tel. 0363-88636 Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle 18.00 alle 19.00 CARITAS Via Bianchi 2 Tel. 0363-88636 CENTRO DI ASCOLTO Via Bianchi 2 Venerdì dalle 14.30 alle 15.30 MERCATINO EQUO-SOLIDALE Aperto il secondo sabato e domenica del mese dopo le Messe CORO PARROCCHIALE Si ritrova il lunedì alle ore 21.00 per le prove SCUOLA DELL’INFANZIA Via San Michele 11 Tel. 0363-88240 PIENNERADIO Piazza Marconi 15 Tel. 0363-330655 fm 89.7 mhz SITO PARROCCHIAORATORIO della nostra comunità: WWW.PARROCCHIAPONTIROLO.IT pagina Facebook: Comunità Pastorale San Giovanni XXIII LE GRANDI SOLENNITA’ DOPO PENTECOSTE 7 - 14 - 19 GIUGNO 2020 Il lunedì dopo la domenica di Pentecoste abbiamo celebrato la festa di Maria Madre della chiesa ed è inizio il secondo periodo del tempo ordinario caratterizzato dal colore liturgico verde. Il Cero pasquale è stato rimosso dal presbitero e ricollocato vicino al fonte battesimale. E’ un segno della conclusione del tempo pasquale. Il Cero sarà utilizzato nel rito del Battesimo e collocato, segno pasquale, accanto alla bara del Defunto nei funerali cristiani. Tuttavia, nelle prime due domeniche dopo Pentecoste si celebrano due delle "solennità del Signore" e precisamente: la solennità della SS. Trinità nella prima domenica dopo Pentecoste; e la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo nella seconda domenica dopo Pentecoste. Inoltre il venerdì successivo si celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. La Solennità della Santissima Trinità (Domenica 7 Giugno) La presenza del Mistero della Santissima Trinità nella Liturgia è ben richiamata da continue espressioni nelle varie preghiere ufficiali della Chiesa. La presenza della Trinità è stata costante nella prospettiva della salvezza. L’attenzione sia teologica che devozionale, ha trovato il culmine nella istituzione liturgica della solennità denominata “Santissima Trinità”. La Parola di Dio ed il testi delle Preghiere invitano alla contemplazione del Mistero che è al centro della Fede cristiana. Cristo si manifesta Figlio di Dio, rivela il Padre e, con Il Padre, annuncia, promette ed invia lo Spirito Santo. Il significato ed il valore di questo mistero che illumina la vita del cristiano è riassunto in alcune parole del documento sulla Divina Rivelazione “Dei Verbum” “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura. Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé.” La Solennità del Corpus Domini (Domenica 14 Giugno) Nel calendario delle tradizioni popolari religiose più sentite certamente il “Corpus Domini” ha avuto un posto di assoluto rilievo, e nello stesso tempo è da richiamare il suo legame teologico con la Pasqua. Un legame inscindibile con la Pasqua annuale, in particolare con il Giovedì Santo, e con la Pasqua settimanale, la Eucaristia domenicale. Nello stesso tempo è da ricordare come l’Eucaristia, Mistero pasquale, Mistero della fede, non è solo attualizzazione della morte e risurrezione di Cristo, non è solo cibo e bevanda, ma è indicata anche come realtà da adorare. I fedeli, quando venerano Cristo presente nel Sacramento, ricordino che questa presenza deriva dal Sacrificio e tende alla comunione sacramentale e spirituale. La Solennità del Sacro Cuore di Gesù (Venerdì 19 Giugno) La festa liturgica del Sacratissimo Cuore di Gesù è fissata nel calendario liturgico nel venerdì che segue la seconda domenica dopo la Pentecoste. Il suo significato deve essere inteso alla luce della divina Scrittura, l’espressione “Cuore di Cristo” designa il mistero stesso di Cristo, la totalità del suo essere, la sua persona considerata nel suo nucleo più intimo ed essenziale: Figlio di Dio, sapienza increata; carità infinita, principio di salvezza e di santificazione per l’intera umanità. Il “Cuore di Cristo” è Cristo, Verbo incarnato e salvatore, intrinsecamente proteso, nello Spirito, con infinito amore divino-umano verso il Padre e verso gli uomini suoi fratelli”. Con il culto al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica intende onorare il Cuore di Gesù Cristo, che simboleggia la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione e l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo proprio il Suo Cuore. Nel nostro tempo è visto con favore l’orientamento a rappresentare il Sacro Cuore rapportandosi al momento della Crocifissione, in cui si manifesta in sommo grado l’amore di Cristo. Il Sacro Cuore è Cristo crocifisso, con il costato aperto dalla lancia dal quale scaturiscono sangue ed acqua.

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Page 1: NOTIZIARIO PARROCCHIALE - DAL 7 AL 21 GIUGNO 2020 NUMERI … · 2020. 6. 12. · PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO Pontirolo Nuovo ANNO 7 - NUMERO 144 NOTIZIARIO PARROCCHIALE - DAL

PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO Pontirolo Nuovo

ANNO 7 - NUMERO 144

NOTIZIARIO PARROCCHIALE - DAL 7 AL 21 GIUGNO 2020

NUMERI UTILI

Responsabile Comunità Pastorale don Umberto Galimberti

Piazza Chiesa - Canonica d’Adda Tel. 02-9094125

Vicario

don Fabio Pirotta Piazza Marconi 11

Via Bianchi, 2 - Pontirolo Nuovo Tel. 0363-88636

[email protected]

Comunità Ausiliarie Diocesane Via Vallazza, 6 - Canonica d’Adda

Suor Felicita Biffi Tel. 02-49480650

ORATORIO

San Giovanni Bosco e sant’Agnese Via Pascoli 54

SEGRETERIA PARROCCHIALE

Via Bianchi 1 Tel. 0363-88636

Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle 18.00 alle 19.00

CARITAS Via Bianchi 2

Tel. 0363-88636

CENTRO DI ASCOLTO Via Bianchi 2

Venerdì dalle 14.30 alle 15.30

MERCATINO EQUO-SOLIDALE Aperto il secondo sabato e domenica

del mese dopo le Messe

CORO PARROCCHIALE Si ritrova il lunedì

alle ore 21.00 per le prove

SCUOLA DELL’INFANZIA Via San Michele 11 Tel. 0363-88240

PIENNERADIO Piazza Marconi 15 Tel. 0363-330655

fm 89.7 mhz

SITO PARROCCHIAORATORIO della nostra comunità:

WWW.PARROCCHIAPONTIROLO.IT pagina Facebook:

Comunità Pastorale San Giovanni XXIII

LE GRANDI SOLENNITA’ DOPO PENTECOSTE 7 - 14 - 19 GIUGNO 2020

Il lunedì dopo la domenica di Pentecoste abbiamo celebrato la festa di Maria Madre della chiesa ed è inizio il secondo periodo del tempo ordinario caratterizzato dal colore liturgico verde. Il Cero pasquale è stato rimosso dal presbitero e ricollocato vicino al fonte battesimale. E’ un segno della conclusione del tempo pasquale. Il Cero sarà utilizzato nel rito del Battesimo e collocato, segno pasquale, accanto alla bara del Defunto nei funerali cristiani. Tuttavia, nelle prime due domeniche dopo Pentecoste si celebrano due delle "solennità del Signore" e precisamente: la solennità della SS. Trinità nella prima domenica dopo Pentecoste; e la solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo nella seconda domenica dopo Pentecoste. Inoltre il venerdì successivo si celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.

La Solennità della Santissima Trinità (Domenica 7 Giugno) La presenza del Mistero della Santissima Trinità nella Liturgia è ben richiamata da continue espressioni nelle varie preghiere ufficiali della Chiesa. La presenza della Trinità è stata costante nella prospettiva della salvezza. L’attenzione sia teologica che devozionale, ha trovato il culmine nella istituzione liturgica della solennità denominata “Santissima Trinità”. La Parola di Dio ed il testi delle Preghiere invitano alla contemplazione del Mistero che è al centro della Fede cristiana. Cristo si manifesta Figlio di Dio, rivela il Padre e, con Il Padre, annuncia, promette ed invia lo Spirito Santo. Il significato ed il valore di questo mistero che illumina la vita del cristiano è riassunto in alcune parole del documento sulla Divina Rivelazione “Dei Verbum” “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura. Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé.”

La Solennità del Corpus Domini (Domenica 14 Giugno) Nel calendario delle tradizioni popolari religiose più sentite certamente il “Corpus Domini” ha avuto un posto di assoluto rilievo, e nello stesso tempo è da richiamare il suo legame teologico con la Pasqua. Un legame inscindibile con la Pasqua annuale, in particolare con il Giovedì Santo, e con la Pasqua settimanale, la Eucaristia domenicale. Nello stesso tempo è da ricordare come l’Eucaristia, Mistero pasquale, Mistero della fede, non è solo attualizzazione della morte e risurrezione di Cristo, non è solo cibo e bevanda, ma è indicata anche come realtà da adorare. I fedeli, quando venerano Cristo presente nel Sacramento, ricordino che questa presenza deriva dal Sacrificio e tende alla comunione sacramentale e spirituale.

La Solennità del Sacro Cuore di Gesù (Venerdì 19 Giugno) La festa liturgica del Sacratissimo Cuore di Gesù è fissata nel calendario liturgico nel venerdì che segue la seconda domenica dopo la Pentecoste. Il suo significato deve essere inteso alla luce della divina Scrittura, l’espressione “Cuore di Cristo” designa il mistero stesso di Cristo, la totalità del suo essere, la sua persona considerata nel suo nucleo più intimo ed essenziale: Figlio di Dio, sapienza increata; carità infinita, principio di salvezza e di santificazione per l’intera umanità. Il “Cuore di Cristo” è Cristo, Verbo incarnato e salvatore, intrinsecamente proteso, nello Spirito, con infinito amore divino-umano verso il Padre e verso gli uomini suoi fratelli”. Con il culto al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica intende onorare il Cuore di Gesù Cristo, che simboleggia la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione e l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo proprio il Suo Cuore. Nel nostro tempo è visto con favore l’orientamento a rappresentare il Sacro Cuore rapportandosi al momento della Crocifissione, in cui si manifesta in sommo grado l’amore di Cristo. Il Sacro Cuore è Cristo crocifisso, con il costato aperto dalla lancia dal quale scaturiscono sangue ed acqua.

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CALENDARIO MESSE

Domenica

7

Solennità

della Santissima Trinità

8.00 Pagani Angela - Federico e Battista Angioletta e Teresa – Luca e Giovanni Viola Caterina e Pisoni Luciano 9.30 Messa a Fornasotto 10.45 per il popolo 11.30 Celebrazione Battesimo 18.30 Angelo

Lunedì 8

9.00 Messa esequiale Carrera Moreno

Martedì 9

9.00 Giovansana Mario - Famiglia Spada - Gino

Mercoledì 10

9.00 Rota Pierina e Breviario Gerolamo Carlo e Matilde

Giovedì 11

San Barnaba

9.00 Messa…

Venerdì 12

9.00 Bonfiglio, Angela e Giuseppe

Sabato 13

Sant’Antonio da Padova

17.30 Messa a Fornasotto 20.15 Radice Lina - Asaro Pasquale

Domenica 14

Solennità del

Corpus Domini

8.00 Viola Caterina – Ferrari Dionisio 9.30 Messa a Fornasotto 10.45 Messa Solenne con Benedizione Eucaristica 18.30 Beretta Francesca e Rota Luisa - Classe 39 Ferrari Dionisio

Lunedì 15

9.00 Gino, Brigida, Eliseo e Aldina

Martedì 16

9.00 Messa…

Mercoledì 17

9.00 Messa…

Giovedì 18

9.00 Agostina e Paolo - Brembati Battista

Venerdì 19

Sacratissimo Cuore di Gesù

9.00 Brigida

Sabato 20

Cuore Immacolato di Maria

17.30 Messa a Fornasotto 20.15 Luisa e Angela

Domenica 21

XII Domenica del Tempo

Ordinario

8.00 Messa… 9.30 Messa a Fornasotto 10.45 per il popolo 18.30 Messa…

ARCHIVIO PARROCCHIALE

RIPOSANO NEL SIGNORE Chiari Valeria di anni 93

Bonfanti Savina di anni 88 Dendena Teresa di anni 89

Vigentini Angelo di anni 85

PROGETTO ESTATE 2020 …UN ARCIPELAGO PER I RAGAZZI

L’esperienza di questa Estate riconnetterà i ragazzi con la vita e con la realtà, riscoprendo il territorio da cui si è stati lontani e occupando piccoli luoghi diffusi, da connettere insieme riscoprendone la bellezza. La rete sociale che siamo chiamati a costruire attorno ai ragazzi, in alleanze significative e scelte condivise, testimonierà ai ragazzi l’importanza del prendersi cura gli uni degli altri, soprattutto nei momenti più difficili. Per questo chiediamo la disponibilità di tutti: VOLONTARI maggiorenni che possano guidare un gruppo, VOLONTARI adulti per accoglienza e pulizie, ANIMATORI di 16-17 anni e ASSOCIAZIONI e GRUPPI del nostro paese per poter creare, per il bene dei nostri ragazzi e lavorando uniti insieme un’esperienza unica e positiva per i nostri ragazzi di Pontirolo.

DAI LA TUA DISPONIBILITA’…E’ IMPORTANTE !!!

SEGRETERIA è aperta per urgenze e con le relative

disposizioni: si entra uno alla volta, con mascherina e guanti e si rispetta il

distanziamento

E L’OBBLIGO restare a casa per chi ha febbre

superiore a 37,5° chi è in quarantena e chi ha avuto contatti con persone

positive

E’ NECESSARIO FISSARE un appuntamento per telefono o mail

anticipando ciò ci cui si ha bisogno (certificati, celebrazioni, informazioni,

colloqui, intenzioni messe e altro)

*** INTENZIONI MESSE

Chi desidera far celebrare una Messa può indicare la sua intenzione di

persona ogni giorno oppure telefonando.

*** FUNERALI

Saranno celebrati in chiesa. Il corteo dalla casa

e verso il cimitero è sospeso. Dalla chiesa al cimitero si andrà in auto

*** CONFESSIONI

Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati,

che consentano a loro volta il pieno rispetto

delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino

sempre la mascherina.

*** BATTESIMI

Si possono celebrare sempre tenendo conto delle regole

e delle norme si sicurezza e di igiene.

MESSE ESEQUIALI Chiediamo ai parenti di accordarsi col sacerdote sul giorno e l’ora per celebrare la Messa dei nostri fratelli e sorelle che ci hanno lasciato nelle scorse settimane.

Lunedì 8 Giugno ore 9.00 Carrera Moreno Martedì 9 Giugno ore 20.30 Agazzi Eliseo e Consonni Filippo Mercoledì 10 Giugno ore 20.30 Margutti Carlo Sabato 13 Giugno ore 10.00 Passoni Antonia Lunedì 15 Giugno ore 20.30 Abbadini Angelo Mercoledì 24 Giugno ore 20.30 Bonetti Franco

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GIOVEDI’ 28 MAGGIO 2020 OMELIA MESSA CRISMALE IN DUOMO

SIAMO AMMALATI. CHI CI GUARIRA’?

1. Il giorno che stiamo vivendo. Che nome daremo a questi giorni, così drammatici, così strani? L’alluvione di analisi e di discorsi, di chiacchiere e di polemiche mi rende confuso e capisco che sotto il diluvio delle parole e delle immagini si possano raccogliere argomenti per dire qualsiasi cosa, come si usa adesso, citando un titolo di una delle notizie e dichiarazioni tra i miliardi che circolano in rete. Quello che convince di una notizia non è che sia documentata, ma è il fatto che sia messa in evidenza nel sito al quale attingiamo le nostre informazioni. Ma noi cristiani, disposti ad ascoltare la parola di Gesù, che nome diamo a questi giorni? Come tutti abbiamo partecipato dello smarrimento e della confusione, talora ci siamo lasciati trascinare in reazioni nervose, in giudizi spietati verso gli altri. Come tutti ci siamo sentiti trafiggere il cuore dal soffrire inconsolabile, dall’esito che siamo tentati di ritenere irrimediabile. Come tutti ci siamo a tal punto impigliati nelle minuzie della cronaca e delle prescrizioni da ritenere più interessanti le discussioni che la contemplazione, più importanti particolari che l’essenziale, più rilevante il fastidio e il malumore, che il dono della sapienza che viene dall’alto e dello Spirito che fa ardere il cuore. Stiamo però, per grazia di Dio, conservando la fede e perciò credo che non possiamo dare altro nome che quello che Gesù proclama, nella sua missione fallimentare alla sinagoga di Nazaret: “oggi si è compiuta questa Scrittura che avete ascoltato”. Questo è il nome del nostro tempo: il tempo del compimento della Scrittura che annuncia la presenza del Servo del Signore, investito dello Spirito del Signore.

2. La messa crismale celebrata in un modo che non avremmo immaginato. In che modo riconosciamo il compimento delle promesse dei profeti in questo tempo tribolato e drammatico? Quale luce offre il vangelo proclamato su questa nostra situazione? Con quale energia la verità di Gesù e la sua presenza scuote la nostra inerzia, scalfisce la nostra coriacea resistenza all’appello alla conversione? Tutti noi avremmo immaginato un altro modo per celebrare la Messa Crismale: una festa per i catecumeni e per i cresimandi, perché si consacrano gli olii per il sacramento al quale si sono preparati e che hanno atteso. Ma anche in questa celebrazione ritardata e ridotta, anche in vista dei sacramenti rimandati, oggi si compie la scrittura, oggi si annuncia la festa della consolazione e della liberazione. Oggi desidero mandare un pensiero di augurio e di incoraggiamento ai catecumeni ai quali ho consegnato il “Simbolo Apostolico” nella Veglia in Traditione symboli. Desidero mandare un pensiero di augurio e di incoraggiamento ai cresimandi che avevo invitato a San Siro e che raggiungo ora con la raccomandazione a imparare e praticare, per grazia di Spirito Santo, la lingua che tutti capiscono, la lingua dell’amore cristiano. Tutti noi avremmo immaginato un altro modo per celebrare la Messa Crismale: una festa per i ministri ordinati, vescovi, preti, diaconi. Una festa per dire che siamo contenti di essere vescovi, preti, diaconi in questo tempo della Chiesa; preti e diaconi di questa Chiesa diocesana, preti e diaconi di altre Chiese e di istituti religiosi al servizio di questa Chiesa; preti presenti in occasione delle feste pasquali ospiti provenienti da paesi lontani. Così contenti, che i preti rinnovano le loro promesse. Una festa per i candidati all’ordinazione presbiterale che si sentono accolti e accompagnati dal presbiterio diocesano. Avevo immaginato una festa che offrisse a me l’occasione per dire tutta la mia gratitudine e ammirazione per voi che siete i miei più stretti e affidabili collaboratori per la missione in questa terra. Mi è sempre stata cara l’occasione di salutare a uno a uno i preti che entrano in Duomo, per scambiare due parole, per fare una domanda sulla salute o condividere un’apprensione o una pena, sia pure solo con uno sguardo. La festa d’essere presbiterio che avremmo immaginato oggi si celebra in un modo così strano che non sembra neanche una festa. Io non voglio rinunciare a dire ancora una volta la mia stima per quello che i preti sono, per quello che i preti fanno, per quello che i preti dicono, per lo zelo con cui, in molti modi e con molte mortificazioni, molti preti, molti diaconi, molti operatori pastorali hanno svolto il loro ministero in questo tempo di epidemia. Condivido ancora una volta il mio dolore per i preti che sono morti, la mia prossimità ai preti che sono ancora nella fase della lunga e penosa riabilitazione, ai preti che hanno sofferto la morte di persone care nella famiglia e nella comunità, spesso senza poter celebrare il funerale.

3. Chi è malato… Questa situazione che non avremmo immaginato si è creata perché ci siamo ammalati. Alcuni si sono ammalati per il coronavirus. Chi è stato direttamente contagiato ha vissuto il dramma del sentirsi soffocare, l’angoscia di non poter prevedere la guarigione o di avvertire l’avvicinarsi della morte, la desolazione della solitudine e l’impressione di sentirsi abbandonato, la consolazione della vicinanza di Gesù e dell’affidamento nella preghiera, l’esasperazione della debolezza che si prolunga per un tempo che sembra interminabile. Non siamo riusciti a essere vicini gli uni agli altri come avremmo voluto, come avremmo dovuto, come i malati se lo aspettavano. Alcuni si sono ammalati di depressione, di una tristezza incomprensibile, di un male oscuro al quale non si riesce a dare un nome, di cui non si riesce a parlare. L’inattività, la solitudine prolungata, l’incertezza del futuro, i traumi del passato hanno contribuito a portare alla luce ferite e fantasmi. Non siamo riusciti a capire quello che i malati non sono riusciti a comunicare. Alcuni si sono ammalati di parole amare. Le parole amare sono cresciute dentro come un’erba infestante e sono venute fuori per alimentare amarezza nell’ambiente, per seminare discredito, critiche degli uni verso gli altri, per colpevolizzare e denunciare l’inadeguatezza dei vescovi, la confusione delle comunicazioni. Le parole amare sono una malattia. Non sono riuscito a capire le ragioni costruttive delle parole amare, non sono riuscito a convincere a coltivare un sentimento spontaneo di benevolenza e di stima in cui ci possono stare anche critiche e controproposte, ma nel clima generale dell’unica, corale, fiduciosa, passione di un popolo che lo Spirito di Dio rende un cuore solo e un’anima sola. Alcuni si sono ammalati di una specie di paralisi parziale. Uso questa immagine per descrivere l’esito della clausura forzata che ha indotto a sviluppare in modo inedito alcune prestazioni e ha prodotto una certa atrofia di altre. Abbiamo imparato a praticare più abitualmente incontri virtuali. È stato utile e costruttivo. Tuttavia si deve riconoscere che alcuni rapporti sono diventati più gratificanti e forse persino ossessivi, creando piattaforme che hanno radunato un pubblico congeniale e ha allentato o interrotto rapporti più difficili, ha escluso quelli irraggiungibili con le nostre piattaforme e ha indotto a scambiare qualche applauso e qualche complimento come una voce della comunità. Abbiamo dovuto sviluppare troppo le dita e gli occhi. Forse altri sensi, altre pratiche abituali si sono atrofizzati, per esempio l’arte di radunare l’assemblea per celebrare l’eucaristia, la pratica delle confessioni individuali, la gestione di riunioni, consigli, gruppi. Siamo tutti ammalati, o almeno tutti abbiamo sperimentato qualche aspetto di queste e altre malattie. Chi ci guarirà?

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4. I presbiteri della Chiesa preghino per lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. Siamo radunati nella nostra cattedrale fisicamente o virtualmente perché noi sappiamo la risposta. Ci salverà il Signore, consacrato con l’unzione e mandato per portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, proclamare l’anno di grazia del Signore. Ci salverà il Signore. Rinnoviamo la nostra fede, evitiamo di illuderci di avere una ricetta per risolvere tutti i problemi, di essere protagonisti della nostra salvezza e della nostra attività pastorale. Ci salverà il Signore e ci salverà con la sua morte, l’unica via di accesso alla risurrezione: egli entrò una volta per sempre nel santuario, in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Questa celebrazione sia un richiamo a una decisione di fede, a tenere fisso lo sguardo su Gesù per ricevere la vita di Dio che vince la morte, per ricevere la luce di Dio che vince le tenebre. Deponiamo la presunzione, l’amarezza, lo scoraggiamento, il ripiegamento su noi stessi, evitiamo di esaurire il pensiero e le forze in quello che dobbiamo fare noi. Tutto è importante, la gente continua ad aspettarsi molto dai suoi preti e diaconi, ma solo il Signore salverà noi e la gente. Ci salverà il Signore. Benediciamo gli olii che sono il segno dei sacramenti che celebreremo quest’anno. L’olio è un segno interessante. Si interpreta talora come un unguento che lenisce le ferite. Ecco il Signore ci guarirà ungendo le nostre ferite. La guarigione sarà quindi come una riabilitazione dopo un trauma. Chiederà pazienza, chiederà esercizi, chiederà assistenza. Immagino che i tempi che ci aspettano chiedano a tutti quella buona volontà e quella pazienza che traducono la grazia ricevuta in una pratica quotidiana. Siamo qui, siamo pronti: non acconsentiamo a imprudenze e neppure ci lasciamo trattenere da infondate paure e ossessioni. Ogni giorno più avanti, per acquisire un po’ più di sicurezza, di energia, come una persona traumatizzata che compie un percorso di riabilitazione. Ci salverà il Signore. Benediciamo l’olio dei catecumeni e consacriamo il crisma. I figli di Dio, costituiti re, sacerdoti, profeti con l’unzione con il sacro crisma, partecipano della natura divina e della dignità dell’Unigenito. In questo tempo di tribolazione il sacerdozio regale di Cristo ha portato frutto nell’impegno e nella creatività di molti laici per tenere viva la chiesa domestica, per portare ai malati la consolazione e la benedizione di Dio, là dove i presbiteri non potevano arrivare. Il sacerdozio battesimale ci ha abilitato ad essere nelle nostre case e negli ambienti della vita quotidiana capaci di offrire il sacrificio gradito a Dio, perché siamo pietre vive della Chiesa. Questa responsabilità e intraprendenza non è una eccezione motivata da una emergenza, ma una vocazione che chiama tutti, uomini e donne, a essere corresponsabili della missione e della vita delle nostre comunità. Con il sacro crisma sono consacrati i ministri ordinati, i vescovi che ordineremo il prossimo 28 giugno e i presbiteri che ordineremo il prossimo 5 settembre. Vengono associati, insieme con tutti noi, alla missione di Gesù. La via della salvezza che il Signore ci chiama a percorrere è la via del servizio, saremo salvati perché abilitati a servire come Gesù ha servito, porteremo la salvezza di Gesù perché chiameremo tutti a farsi servi gli uni degli altri. Forse l’olio è segno di consacrazione anche perché esprime quel facilitare la scioltezza di cui abbiamo bisogno. La scioltezza è l’attitudine a rendere meno impacciati i movimenti del corpo. Credo che dobbiamo invocarla anche come quella lieta, libera, naturalezza che rende meno impacciati, meno rigidi, meno reattivi i rapporti, a dare maggior evidenza alla benevolenza, alla delicatezza, alla paziente aspettativa che venga alla luce il bene e la verità che c’è in ciascuno di noi. Ci salverà il Signore. Benediciamo gli olii che sono destinati al sacramento dell’unzione degli infermi. Deve essere un segno della prossimità della Chiesa che si fa strumento di salvezza e di benedizione per i malati. C’è bisogno di una consolazione che non sia solo un palliativo, ma una comunione con l’unico Salvatore. I presbiteri avvertono la sollecitudine per visitare i malati, pregare su di loro e ungerli nel nome del Signore. La preghiera fatta con fede salverà il malato. Negli ospedali, nelle case i malati aspettano. Andiamo con sollecitudine là dove è possibile, per annunciare la salvezza del Signore: il Signore solleverà il malato. Ci salverà il Signore. Ci salverà convocandoci in quella fraternità che il salmista esalta con il segno dell’olio: ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme! è come olio prezioso versato sul capo… (Sal 133,1-2). Il segno della salvezza, il messaggio convincente per testimoniare che siamo stati salvati è l’unità che genera comunione: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato (Gv 17,20-21).

In conclusione, celebriamo la Messa Crismale di quest’anno come una grazia per rinnovare la nostra fede, per rinnovare la nostra risposta alla vocazione che chiama ad essere pietre vive nella Santa Chiesa di Dio i catecumeni, i bambini che ricevono il battesimo, i ragazzi e le ragazze che ricevono la Cresima. La grazia di questa celebrazione sia principio di conforto per tutti i malati nel corpo e nello spirito, che potranno sperimentare la sollecitudine della Chiesa e dei presbiteri nella visita e nella prossimità. La grazia di questa celebrazione sia occasione per rinnovare i propositi dei presbiteri a mantenere le promesse con cui hanno deciso di essere collaboratori del Vescovo in questo presbiterio. Il Signore continua a salvarci: oggi si è compiuta questa Scrittura.

Mons. Mario Delpini

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Ci siamo confrontati in Odielle (Oratori diocesi lombarde), il coordinamento degli oratori della Lombardia, e abbiamo deciso insieme di scrivere e presentare una nuova proposta educativa da consegnare alle comunità e da mettere in rete sul territorio, secondo lo spirito di quanto i Vescovi lombardi ci chiedono di fare. È una nuova proposta elaborata sulla situazione e leggendo la realtà attuale, modulare e flessibile e rispettosa della gradualità dei tempi e delle norme e dei protocolli che saranno approvati da Regione Lombardia. È una proposta che ci permette di avere un orizzonte tematico, pastorale ed educativo unitario, per prepararci al meglio e coinvolgere, su un unico progetto regionale, tutta la comunità cristiana e civile. Ecco Summerlife – Per fare nuove tutte le cose. Sarà un’estate per guardare con occhi nuovi le cose di sempre, rintracciando i segni di quanto accaduto, non per nasconderli, ma per custodirli. Chiederemo ai ragazzi di trasformarsi in esploratori della vita e del territorio, riattivando curiosità e spirito di avventura.

A PRESTO IL PROGRAMMA DELL’ESTATE 2020: UN ARCIPELAGO PER RAGAZZI !

L’estate che abbiamo davanti sarà straordinaria e nuova… Un progetto che coinvolge tutta la nostra comunità e che chiede la collaborazione di tutti… Per creare un Arcipelago di iniziative e attività per i nostri ragazzi… Parrocchia, Comune, Associazioni e Gruppi sono coinvolti in questo progetto….