nòter scécc del giornàl, spèra defà contècc i nòscc paìsà ......attraverso sterrati pieni...
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40° Numero del giornale della Comunità Effatà Maggio 2018
Nòter scécc del giornàl,
spèra defà contècc i nòscc paìsà,
a lés ol giùrnalì…
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Lancia la figlia da un viadotto: il padre si butta
ore dopo. Ha ucciso anche la moglie?
La piccola è morta sul colpo
Un suono sordo e netto, nel momento in cui il corpo
tocca terra. E un coro di espressioni di stupore
mista a sconforto, da parte dei tanti presenti. Si
conclude così la vicenda di Fausto Filippone, il
49enne che ha lanciato da un viadotto
dell’autostrada A14, a Francavilla al Mare, la figlia e
poi è rimasto appeso per oltre sei ore, minacciando
di buttarsi quando i soccorritori provavano ad
avvicinarsi al corpo della piccola.
Una tragedia che ha tenuto in tanti col fiato sospeso
per tutto il giorno è che è iniziata attorno alle 13,
quando sono arrivate le prime segnalazioni da parte
degli automobilisti che vedevano l’uomo che aveva
scavalcato la barriera protettiva, sul viadotto
Alento, al km 390 dell’autostrada, tra i caselli di
Pescara Ovest-Chieti e Pescara Sud - Francavilla.
Iniziano subito a circolare le prime informazioni,
relative in particolare alla ragazzina. In un primo
momento non si capisce se è viva o se morta, perchè
l’uomo impedisce ai soccorritori di avvicinarsi.
Poi la corsa verso la zona in cui si sta consumando
la tragedia. Un’area di campagna, al di sotto
dell’autostrada, piuttosto impervia. Chiusa dalle
forze dell’ordine la strada principale che passa sotto
al viadotto, il punto in questione è raggiungibile
attraverso sterrati pieni di fango, che perfino un suv
ha difficoltà ad affrontare.
Dal fondo della vallata è possibile vedere l’uomo
appeso al viadotto, a circa 40 metri di altezza: con le
mani afferra una rete mentre i piedi sono poggiati,
quasi sulle punte, sul bordo della struttura.
Un’immagine che resterà invariata per tutta la
giornata, fino al tragico epilogo. Solo dei gesti, da
parte del 49enne, e poche parole. Mai frasi
compiute, nonostante di fronte avesse un mediatore
della Polizia abituato a gestire situazioni di questo
tipo. Dal basso in tanti provavano a sentire quelle
poche parole. A volte ripete «voglio chiedere scusa»,
altre volte, con voce più decisa, dice «non
avvicinatevi» ogni volta che soccorritori e forze
dell’ordine provano a fare qualcosa. E poi «fermi,
fermi, portate via quel coso, non gonfiatelo»,
quando i vigili del fuoco cercano di sistemare il
gonfiabile, poco prima del salto nel vuoto. Per il
resto nessun tipo di confronto, solo gesti e
movimenti finalizzati forse a sgranchirsi le gambe
dopo tante ore una posizione scomoda.
Mentre l’uomo continua a minacciare di buttarsi, a
metà pomeriggio arriva la notizia di una donna
morta dopo un volo dal quarto piano di un palazzo
di Chieti. E lì si iniziano a mettere insieme i pezzi di
un puzzle che gradualmente si compone. Scattano
subito le dovute verifiche e si appura che la donna,
52 anni, era la moglie di Filippone.
E alla fine, quando l’uomo fa un volo di 40 metri,
tutti - cronisti e curiosi - attendono di sapere se
l’uomo sia morto o meno. Arrivata la conferma del
decesso, l’area improvvisamente si svuota. Come se
calasse il sipario dopo uno spettacolo dal finale
scontato.
Giorgio e Marisa
Tir contro treno. Due morti.
Grave incidente ferroviario sulla linea Torino-Ivrea,
all'altezza del comune di Caluso, fermo sui binari
all'altezza del passaggio a livello della frazione di
Arè. L'impatto, violentissimo, ha causato il
deragliamento di alcuni vagoni. 23 i feriti, due le
vittime: il macchinista, Roberto Madau, 61 anni, è
morto sul colpo, mentre l'autista del mezzo di scorta
del tir (il 64enne romeno Stefan Aureliana) è
deceduto in ospedale. Gravissima la capotreno.
Intubata e in coma farmacologico, la donna, rimasta
incastrata tra le lamiere dei vagoni per un'ora prima
che i soccorritori potessero recuperarla, ha
riportato numerosi traumi da sindrome da
schiacciamento e una frattura al bacino per la quale
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si trova ora in sala operatoria al Cto di Torino.
L'autista del camion, un cittadino lituano di 39 anni,
è indagato per disastro ferroviario dalla Procura di
Ivrea. L'uomo sarebbe risultato negativo
all'alcoltest. Secondo quanto afferma Anas, il tir non
avrebbe rispettato le norme di circolazione.
Secondo quanto riferisce la Rfi, "alle ore 23.20 circa
il treno Regionale 10027 (Torino - Ivrea) ha urtato
un TIR che, dopo aver sfondato le barriere di un
passaggio a livello regolarmente funzionante, era
fermo sulla sede ferroviaria fra le stazioni di Rodallo
e Caluso, sulla linea Chivasso-Aosta. Il treno era
composto da cinque vetture e un locomotore. In
seguito all'urto sono deragliate le tre vetture di
testa. Il TIR conclude la nota della Rfi, "trasportava
un trasporto eccezionale". Nella corsa fuori dai
binari è stato abbattuto anche un palo della luce. Il
treno si è fermato nel cortile di un'abitazione
attigua alla ferrovia. Attivata la maxi-emergenza, sul
posto sono intervenute tutte le forze dell'ordine. Le
operazioni per la messa in sicurezza del trenoono
proseguite per tutta la notte. Sul posto sono
presenti i vigili del fuoco, i tecnici Rfi e la Polizia
Ferroviaria, a cui sono affidate le indagini. L'area e'
stata isolata. Le operazioni per la rimozione dei
vagoni dureranno diversi giorni.
Giorgio
I° MAGGIO – FESTA DI TUTTI I LAVORATORI,
SEMPLICE GIORNATA DI SVAGO O SERIO
MOMENTO DI RIFLESSIONE?
In questa fase storica sono manifeste le
problematiche legate al mondo del lavoro, sempre
attuali e cruccio dei giovani, ma anche di persone
prossime alla fine della carriera lavorativa, che
sempre più di frequente perdono la loro
occupazione. Sul tema lavoro si potrebbero scrivere
interi libri, e come detto le criticità che vertono su
questo argomento sono molteplici: la ricerca, il
mantenimento, il trattamento economico, gli
esodati, ecc.; in questa nostra breve riflessione, per
la quale non ci incensiamo ad esperti professori del
settore, vorremmo semplicemente soffermarci sul
fatto se siano sufficienti: i concerti, i proclami
sindacali e politici; o serva piuttosto un processo
attivo e concreto verso politiche efficaci per
restituire dignità a questo “Bene”, fondante e
fondamentale, così prezioso per tutti.
Ora spazio ai pareri dei nostri Ospiti:
- Leonardo: “…se una persona è volenterosa e
capace riuscirà sempre a trovare lavoro…”.
- Giorgio S.: “…è difficile trovare lavoro, o
almeno per me lo è stato. Per i nostri nipotini
sarà ancora più difficile forse dovranno
emigrare all’estero. I sindacati non ci
tutelano a sufficienza…”.
- Valeria M.: “…a me piace la festa del lavoro,
ma la festa da sola non basta, bisogna
passare ai fatti…”.
- Mario: “…anche a me piace perché ci si
riposa…”.
- Giorgio M.: “…piace anche a me, mio padre
ha lavorato cinquant’anni…”.
- Marisa: “…a me piace lavorare, è difficile
oggi giorno trovare lavoro…”.
- Diego: “…perché non si istituisce la festa dei
disoccupati? ...”.
- Danilo: “…se una persona ha voglia di
lavorare si adatta a fare anche i lavori più
umili. Vorrei che gli stage venissero retribuiti
adeguatamente, non si lavora gratis…”.
Certi che il lavoro non abbia colore politico, ma sia
“Cosa” di tutti porgiamo i nostri migliori auguri a
tutti i Lavoratori con la speranza che qualcosa
cambi presto a vantaggio del “Sistema Paese”, non è
un’utopia.
CURIOSITA’
- Il mistero di Willand, il paese che in
Inghilterra si sta sollevando. Ogni anno
questa cittadina del regno Unito si solleva
di due centimetri. Al momento non ci sono
spiegazioni scientifiche del fenomeno.
Origine del saluto militare. Si pensa sia nato dal
gesto compiuto dai cavalieri medievali nell’azione di
posizionamento della protezione frontale dell’elmo
da combattimento durante i giochi in segno di
saluto al cavaliere sfidante.
Piccolo Alfie: fine scontata?
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Il piccolo Alfie non ce l'ha fatta. I genitori Tom e Kate lo scrivono su Facebook descrivendo così il loro starzio: "Il mio gladiatore ha posato lo scudo ed è volato via alle 2.30". La coppia avrebbe voluto portarlo in Italia (al Bambin Gesù era tutto pronto) o almeno a casa, ma i giudici inglesi si sono opposti ritenendo inutile un trasferimento viste le condizioni drammatiche del piccolo. E così il Regno Unito insieme al resto del mondo, per la terza volta, ha vissuto un'altra vicenda che ha scosso le coscienze.
Dopo i casi di Charlie Gard, il piccolo affetto da una rarissima malattia genetica degenerativa, e di Isaiah Haastrup, il bambino con gravi lesioni cerebrali, anche per Alfie, 23 mesi e malato di una patologia sconosciuta, il tribunale inglese ha autorizzato i medici a interrompere i trattamenti cancellando ogni speranza dei genitori.
Contro l’opinione dei medici e dei giudici sono sempre stati i genitori di Alfie, Kate e Tom che avrebbero desiderato invece sottoporre il loro bambino a un nuovo trattamento all’ospedale pediatrico del Vaticano. Dopo la prima sentenza, il padre di Alfie, aveva dichiarato: “Non mi arrenderò”. Voleva almeno riportarlo a casa, farlo morire lontano dall'odore dei disinfettanti e immerso nei profumi familiari di una cameretta in cui non aveva mai vissuto. Poi l'ultima sentenza. Nessuna cura in Italia, nessun tipo di trasferimento per il bambino. Il giudice dell’Alta Corte inglese ha stabilito con un verdetto che ogni ulteriore trattamento sarebbe stato inutile: "Le sue condizioni sono troppo danneggiate” per poter vivere in questo modo, aveva sostenuto il giudice il 23 febbraio per ribadirlo ribadito il 25 aprile con una nuova sentenza. Parole dure che riecheggiano e scuotono. Difficile, anzi, impossibile giudicare la tenacia dei coniugi Evans che non hanno mollato, che sono rimasti fermi e determinati a lottare contro il senso pratico dei medici e della legge. Solo per amore.
Marisa.
Proverbi di maggio : Aprile e maggio son la chiave di tutto l'anno. Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e balda. Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento . D'aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie . Acqua di maggio è come la parola di un saggio. Maggio piovoso, anno ubertoso Maggio per quanto bello, salva un granello di ghiaccio; un po' per San Pancrazio, un po' per San Servazio e il resto per San Bonifazio
San Pancrazio, San Servazio e San Bonifazio, il gelo di maggio. Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore Val più un'acqua tra aprile e maggio, che i buoi con il carro Maggio ortolano (cioè acquoso), molta paglia e poco grano Chi pota di maggio e zappa d'agosto, non raccoglie né pane né mosto Se maggio è rugginoso, l'uomo è uggioso Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio Fango di maggio, spighe d'agosto Maggio asciutto e soleggiato, molto grano a buon mercato Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio Maggio asciutto ma non tutto, gran per tutto; maggio molle, lin per le donne Maggio giardinaio non empie il granaio Tra maggio e giugno fa il buon fungo Se piove i primi di maggio, noci e fichi faranno buon viaggio . Signor di maggio dura poco Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne Di maggio nascono i ladri La febbre di Maggio dà salute per tutto l'anno Né di Maggio né di maggione, non ti levare il pelliccione Le ricette di Leo:
Risotto alle fragole e prosecco
INGREDIENTI
360 g di Riso Carnaroli
240 g di Fragole
20 cl di Prosecco
1 Scalogno
1 l di Brodo vegetale
1 rametto di Timo fresco
40 g di Burro
4 cucchiai di Olio extravergine di oliva
Sale
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PREPARAZIONE
Ponete il brodo al fuoco e portatelo a leggera ebollizione. ● Lavate e tagliate le fragole a pezzetti, lasciandone da parte alcune intere per la decorazione. ● Sbucciate e tritate finemente lo scalogno, poi fatelo appassire in una pentola con un fondo di olio, per 3-4 minuti a fuoco basso. Unite il riso e lasciatelo tostare per qualche minuto a fuoco vivace e mescolando spesso. ● Innaffiate dunque con il prosecco e, una volta evaporato, versate il brodo bollente, un mestolo alla volta. Portate a cottura il risotto, a fiamma moderata, senza smettere di mescolare: occorreranno dai 16 ai 18 minuti. ● Pochi minuti prima di terminare la preparazione, aggiungete le fragole a pezzetti, mescolate delicatamente, aggiustate di sale e, se necessario, versate altro brodo (o acqua bollente, se questo fosse finito). ● Quando il risotto è pronto, spegnete il fuoco, unite il burro e lasciate mantecare per qualche minuto. Servite decorando con le fragole intere tenute da parte e delle foglioline di timo fresco.
Pasta al forno con ricotta e yogurt greco
INGREDIENTI
400 g di Pasta corta
250 g di Ricotta vaccina
100 g di Yogurt greco
60 g di Parmigiano
50 ml di Brodo vegetale
1 pizzico di Noce moscata
Sale
PREPARAZIONE
Lessate la pasta in abbondante acqua leggermente salata e scolatela molto al dente. • Intanto in una ciotola lavorate con un cucchiaio di legno la ricotta, lo yogurt e la noce moscata fino a ottenere una crema liscia e omogenea; alla fine aggiustate di sale. • Prendete un pirofila da forno e create gli strati della pasta al forno: iniziate con un velo di composto di ricotta e yogurt, proseguite con uno strato di pasta e così via, fino a esaurimento degli ingredienti