nuova agricoltura - cia alta lombardia · mb ardi nuova agricoltura n°4 aprile 15 autorizz. trib....

16
02-08 M E N SILE DIN FO RM AZIONE TECNICO PROFESSIONALE DELLA CONFEDERAZIONE IT ALIANA AGRICOL TORI - CIA AL T A LO M BARDIA nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Como” - Prezzo dell’abbonamento: Italia Euro 5,50 SPECIALE CAMPAGNA PAC 2015

Upload: ngobao

Post on 03-Mar-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

02-08

MENSILE D’INFORMAZIONE TECNICO PROFESSIONALE DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI - CIA ALTA LOMBARDIA

nuovaagricolturan°4 Aprile 15

Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Como” - Prezzo dell’abbonamento: Italia Euro 5,50

SPECIALE

CAMPAGNA

PAC 2015

Page 2: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

02

nuova agricoltura

EDITORIALE

Di Peppino Titone

SOMMARIO

A pochi giorni dall’avvio della prima campagna della nuova PAC 2015-2020 all’insegna del greening e della soste-nibilità del modo di produrre in agri-coltura, ben poche voci sembrano sol-levarsi ad evidenziare il problema della sostenibilità di un paese che diventa, anno dopo anno, sempre meno auto-sufficiente per quanto riguarda l’ap-provvigionamento di beni alimentari.Uno di questi è il professor Dario Ca-sati, economista agrario, già preside della Facoltà di agraria di Milano, ri-conosciuta autorità sui dati dell’inter-scambio, il quale valuta che la nostra autosufficienza alimentare è oggi pari all’80%, ma solo grazie alla consisten-te caduta dei consumi alimentari che hanno contenuto un disavanzo che da decenni è ben superiore. Tale dato, già di per sé preoccupante, lo diventa ancor di più se andiamo a leggere, al di là del valore aggregato, quali sono le voci che compongono il nostro deficit verso l’estero, e qua-li quelle del nostro export. Si tratta, per la prima componente, di derrate agricole di grande valore strategico per l’economia del paese e l’equilibrio della nostra società (il mais, il grano, il latte, il pomodoro da industria, tanto per citarne alcuni); per quanto riguar-da le esportazioni, invece, si parla, per lo più, di prodotti soggetti a tutte le variazioni di moda e abitudini di con-sumo (vini, prosciutti, formaggi) che in gran parte, comunque, producia-mo con materie prima di provenienza estera.Non che la storia della nostra agricol-tura sia sempre stata questa: c’è stato, anzi, un tempo nel quale l’Italia era il paese che, potendo vantare le più alte rese maidicole d’Europa, poteva altre-sì permettersi il lusso di esportare il mais prodotto in eccesso. Oggi, purtroppo, di mais ne importia-mo il 25% del fabbisogno così come importiamo la quasi totalità della soia necessaria per l’allevamento del no-stro bestiame.Le cause di tale condizione, lo sap-

piamo, sono più di una: il progressivo processo di cementificazione che è servito a riempire negli anni il “Bel-paese” di opere per lo più inutili oltre che le tasche di funzionari corrotti e di palazzinari di ogni risma; ma anche un tasso di superficialità nella gestione della politica agricola nazionale vera-mente fuori dal comune.Basti pensare (un caso fra i molti) a come è stato affrontato negli ultimi anni l’enorme problema che riguarda la contaminazione da micotossine del nostro mais. Coloro che operando in agricoltura ben conoscono il proble-ma di cui trattasi, sanno bene quante migliaia di tonnellate di mais prodotto nelle regioni più vocate d’Europa deb-bano essere annualmente distrutte, o destinate alla produzione elettrica, in quanto inquinate da funghi patogeni. Così come è ben noto come gran par-te del mais che acquistiamo all’estero per rimpiazzare tali partite rientra nei parametri di legge per tali inquinanti solo in quanto prodotto da semi o.g.m. dotati di meccanismi di immunità.Il bel risultato di tale combinato-di-sposto è quello di mandare al mace-ro gran parte della nostra produzione rigorosamente o.g.m. free, ma inutiliz-zabile in quanto cancerogena, salvo poi acquistare dall’estero il prodotto che ci manca, magari anche sotto le mentite spoglie di o.g.m. free: un bel capolavoro, non c’è che dire!A completare l’opera, basterebbe solo che un bel giorno una qualche multi-nazionale che pensasse di sottrarci il mercato estero del Parmigiano e del Parma gli venisse in mente, magari, di finanziare una bella campagna me-diatica contro “la grande menzogna italiana”: quella, cioè, di un’immagine fatta di grandi eccellenza (i prosciut-ti, i formaggi) la cui base produttiva è però composta dal quel mais e da quella soia o.g.m. che si vogliono de-monizzare.Ma la “grande menzogna italiana” non è tale solo nei confronti dei consuma-tori, quanto anche una scelta che defi-

La grande menzogna dell’agroalimentare made in Italy

nuova agricolturaMensile d’informazione tecnico professionale dellaConfederazione Italiana Agricoltori - CIA Alta Lombardia

Direttore responsabile: Peppino Titone (e-mail: [email protected])

Edito da: CO.S.AGR.I. S.c.r.l. - Como via Morazzone, 4

Redazione: Como, via Morazzone, 4Tel. 031.26.45.61 - Fax 031.30.76.55

Stampa: Rindi

Abbonamento annuale Italia: Euro 5,50Spedizione in abbonamento postale 45%Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96.Domanda di iscrizione al Registro degli Operatori diComunicazione (R.O.C.) presentata in data 09/01/2002.

Sedi C.I.A.:Como - Via Morazzone, 4 Tel. 031.26.45.61 - Fax 031.30.76.55

Merate - Via Statale, 5R - Tel. 039.99.00.553 - Fax 039.99.00.193

Appiano Gentile - Via Volta, 24 Tel. 031.97.03.79/031.97.03.80 - Fax 031.35.33.392

Sondrio - Via Nazario Sauro, 44 Tel. 0342.21.75.63 - Fax 0342.21.42.91

Merone - Via Pertini, 1 Tel. 031.61.73.93 (Inac) Tel. 031.651743 (Cia) - Fax 031.61.84.928

Gorle - via Roma, 85 - Tel. 035.214247 - Fax 035.222017

Comerio - via Piave, 16 - Tel. e Fax 0332.732376

2 La grande menzogna dell’agroalimentare made in Italy

3 Cala (forse) il sipario sull’Imu sui terreni agricoli

5 Nel decreto sull’Imu agricola si nasconde una nuova beffa per gli imprenditori agricoli

6 PAC 2015: il piano di coltivazione

7 PAC 2015: agricoltore attivo: i requisiti

8 PAC 2015: prima assegnazione dei titoli e ricognizione preventiva

9 Più tempo per presentare la domanda Pac. Il termine slitta al 15 giugno

Aiuti Pac, deroga a periodo minimo per pascolo

Assicurazioni latte, Fava: da Consiglio Ue apertura a nostre proposte

10 Firmato il decreto per la dematerializzazione dei registri nel settore vitivinicolo

Aiuti Pac, deroga a periodo minimo per pascolo

L’Antitrust e il costo del latte: calcolarlo è rischioso

Ok dal Comitato di Gestione alla rateizzazione delle multe dell’ultima “campagna latte”

11 Arriva il logo che certifica il latte fresco made in Italy

Hogan, guardare a fine quote latte con ottimismo

Posticipato il patentino per le macchine agricole

12 Fitosanitari, approvate linee guida Piano azione nazionale

Corso abilitante all’acquisto ed utilizzo dei prodotti fitosanitari

13 Nuove attività agricole connesse

14 L’agevolazione Ppc spetta anche nel caso di trasferimen-to di fabbricato rurale pertinenziale

Agevolazione per investimenti in beni strumentali: ulteriori chiarimenti dell’Agenzia

Il prezzo del mais che verrà. Molte sirene prospettano una ripresa dei prezzi, ma le incognite restano ancora tante

15 Agenzia Entrate: sportelli senza fila, con il “web ticket” stampato a casa

Cia, stop consumo suolo, cemento scippa campagna In venti anni il 16%, difendere il territorio è un dovere

16 Spesometro obbligo per tutti gli agricoltori anche se esonerati. Scadenza 20/04/2015

Page 3: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

03

nuova agricoltura

CALA (FORSE) IL SIPARIO SULL’IMU SUI TERRENI AGRICOLI

nire autolesionistica è dir poco. Basti dire che nel 2012 comprare falso mais o.g.m. free da paesi operanti all’om-bra ci è costato, in media, 22 euro/quintale, contro i 20 dollari (al tempo 14,7 euro) del mais dichiaratamente o.g.m. di Chicago: una menzogna co-stata al sistema agricolo nazionale 7,3 euro al quintale, una cifra da espellere dal mercato qualunque zootecnia. Per quanto riguarda il latte, l’indice di autosufficienza nazionale è stima-to pari al 68% del fabbisogno, al lor-do di quella consistente quota parte

di prodotto importato che venendo illegalmente immesso anche nei pro-dotti tipici contribuisce anch’esso ad alimentare la “grande menzogna”.Se è vero però - come lo è - che le bu-gie hanno le gambe corte, il grande rischio che il nostro sistema agroali-mentare corre è quello che un giorno, penso non molto lontano, divenga palese agli occhi del grande pubbli-co di consumatori ciò che oggi tanto evidente non è: l’immagine, cioè,di un paese che non è in grado di produrre le materie prime necessarie alle nostre

produzioni di eccellenza, né tantome-no di controllare quelle importate.Sapendo qual è il valore del business dei nostri salumi e dei nostri formag-gi sui mercati internazionali, sarebbe allora irrealistico immaginare che, una volta distrutta questa immagine del “Made in Italy”, qualche grande so-cietà non pensi un giorno di acquisire il nostro know-how e le attrezzature necessarie a produrre gli identici pro-dotti a metà prezzo dei nostri in qual-che landa del Sudamerica o dell’est Europa?

Dopo non poche vicissitudini la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la Legge di conversione n. 34 del 24 marzo 2015 (pubblicata sulla G.U. n. 70 del 25.03.2015 - Suppl. Ordinario n. 15) del Decreto Legge n. 4 del 24 gen-naio 2015, recante, tra l’altro, misure urgenti in materia di esenzione IMU sui terreni agricoli.La versione finale della Legge non tiene conto delle reite-rate richieste avanzate con insistenza dal mondo agricolo e degli impegni assunti dal Governo e dalla politica in gene-rale. Anche per queste ragioni la Confederazione e il coor-dinamento di Agrinsieme hanno indetto sit-in di protesta peri il 31 marzo a Roma.

Esenzione dall’IMU dei terreni montani e parzialmente montani Il Dl n. 4/2015 ha previsto a regime, quindi a decorrere dal 2015, e per il 2014 come norma transitoria, l’esenzione dal versamento dell’imposta sui terreni agricoli, anche non col-tivati:• ubicati nei Comuni classificati come totalmente mon-

tani, di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat (i comuni interessati sono 3456);

• ubicatineiComuniclassificaticomeparzialmente mon-tani di cui allo stesso elenco dei Comuni italiani predi-sposto dall’Istat, purché posseduti e condotti dai colti-vatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

DetrazioneRilevante novità riguarda la possibilità per i coltivatori diret-ti e gli imprenditori agricoli, iscritti nella previdenza agrico-la, che possiedono e conducono terreni ubicati nei comuni che in passato erano esenti dall’ICI, di detrarre dall’impo-sta IMU, fino a concorrenza del suo ammontare, l’importo di 200 Euro. Determinazione dell’imposta con la “nuova” detrazioneLa base imponibile per i terreni agricoli è ottenuta appli-cando all’ammontare del reddito domenicale risultante in catasto, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari:• a 75 per i terreni, anche non coltivati, posseduti e con-

dotti dai coltivatori diretti e dagli IAP, iscritti nella previ-denza agricola;

• a 135 per tutti gli altri casi.Il valore dei terreni agricoli, quindi viene così determinato:

VC = RD x (125/100) x Mdove:VC = valore catastaleRD = reddito domenicaleM = coefficiente moltiplicatore (75% per i terreni agrico-li posseduti da CD e IAP iscritti alla previdenza agricola; 135% per i terreni agricoli posseduti da altri soggetti).

A questo valore si applica l’agevolazione prevista dal com-ma 8-bis dell’art. 13 per i terreni agricoli posseduti e con-dotti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli profes-sionali iscritti nella previdenza agricola: agevolazione che prevede il versamento dell’imposta soltanto sulla parte del valore complessivo di detti terreni che eccede 6.000, 00 euro. Inoltre, sulla parte che eccede i detti 6.000,00 euro, l’imposta è ridotta:• del70%dell’impostagravantesullapartedivaloreec-

cedente i predetti 6.000 euro e fino a 15.500 euro;• del50%dell’impostagravantesullapartedivaloreec-

cedente 15.500 euro e fino a 25.500 euro;• del 25% dell’imposta gravante sulla parte di valore

25.500 euro e fino a 32.000 euro.

Sulla parte che eccede i 32.000,00 euro non si beneficia di alcuna riduzione e l’imposta va versata per intero.

Page 4: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

04

nuova agricoltura

Base imponibile ai fini IMU

Fino a € 6.000Da € 6.001 a € 15.500

Da € 15.001 a € 25.000

Da € 25.001 a € 32.000

Oltre € 32.000

Quota esente 100% 70% 50% 25% zero

Quota tassata zero 30% 50% 75% 100%

Base di calcolo zeroQuota eccedente

€ 6.000*0,30

€ 2.850 + quota eccedenze

€ 15.000*0,5

€ 7.600 + quota eccedenze € 25.500*0,75

€ 12.850 + quota eccedenze € 32.000*1,00

Alla base imponibile si applica l’aliquota ordinaria, pari al 7,6 per mille, se il Comune non ha deliberato in modo pun-tuale una diversa aliquota. A tale importo, dal 2015, si sot-traggono 200 euro, se si possiedono e conducono terreni ubicati nei comuni individuati nell’allegato 0A alla Legge di conversione n. 34 del 24 marzo 2015.

Terreni concessi in affitto o in comodatoInfine, in contrasto con le richieste avanzate da gran parte del mondo agricolo è stata espressamente limitata l’esen-zione e la “nuova detrazione” IMU, prevista per i terreni agricoli in affitto o in comodato a CD e IAP iscritti ai fini previdenziali, al solo caso in cui anche il possessore dei me-desimi terreni sia un coltivatore diretto o un Imprenditore agricolo professionale, iscritto nella previdenza agricola.

Disposizioni transitorieE’ opportuno ribadire che per l’anno 2014 si sommano i cri-teri di esenzione IMU dei terreni agricoli previsti dal D.L. n. 4/2015 e dal D.M. 28 novembre 2014. Pertanto, l’imposta è dovuta solamente per quei terreni che non rientrano nei seguenti casi di esenzione:

Per l’art. 1 del D.M. n. 4 del 24 gennaio 2015: • i terreni agricoli, nonchè non coltivati, ubicati nei Comu-

ni classificati come totalmente montani, di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat;

• i terreni agricoli, nonchè non coltivati, ubicati nei Comu-ni classificati come parzialmente montani come riporta-to dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat, purché posseduti e condotti dai coltivatori diretti e da-gli imprenditori agricoli professionali (persone fisiche e società agricole di cui all’art. 1 D.Lgs. n. 99/2004), iscritti nella previdenza agricola

Per l’art. 2 del Decreto del 28 novembre 2014: • i terreni agricoli dei comuni ubicati a un’altitudine di 601

metri e oltre, individuati sulla base dell’Elenco comuni italiani dell’Istituto nazionale di statistica, tenendo con-to dell’altezza riportata nella colonna “Altitudine del centro (metri)”;

• i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e im-prenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, dei comuni ubicati a un’altitudine compresa fra 281 metri e 600 metri, individuati sulla base dell’Elenco comuni italiani dell’Istituto nazionale di statistica, tenen-do conto dell’altezza riportata nella colonna “Altitudine del centro (metri)”;

• i terreni, con altitudine compresa fra 281 e 600 metri, in concessione, in comodato o in affitto a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previ-denza agricola;

• i terreni agricoli a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapi-

Page 5: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

05

nuova agricoltura

bile che non ricadono in zone montane o di collina.

Viene estesa, anche agli anni successivi al 2014, l’esenzione per i terreni agricoli a immutabile destinazione agro-silvo-patrorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, che non ricadano in zone montane o di collina.In aggiunta, la legge di conversione del D.L. n. 4/2015 all’art. 1, comma 5 ha introdotto una sorta di clausola di salvaguar-dia per i soggetti passivi tenuti a pagare, in un’unica rata, l’IMU 2014 entro il 10 febbraio 2015, prevedendo che non saranno applicate sanzioni o interessi nel caso di ritardato versamento dell’imposta, qualora lo stesso sia effettuato

entro il 31 marzo 2015.

RimborsoPer possessori di terreni agricoli che hanno versato IMU in relazione alle disposizioni previste dall’art. 22, comma 2 del D.L. n.66/2014 e del D.M. 28 novembre 2014, che per effetto del Dl 4/15 hanno visto esentare i propri terreni agricoli dal pagamento dell’imposta municipale propria fin dal 2014, è previsto il rimborso dell’imposta versata o la possibilità di poterla compensare, qualora il comune abbia previsto tale facoltà nel proprio Regolamento.

Osservazioni finaliLa questione IMU sui terreni agricoli c.d. montani appare comunque lontana dal potersi considerare conclusa: per le ra-gioni sopra accennate e in quan-to all’orizzonte vi è ancora la possibilità di una nuova revisio-ne del meccanismo impositivo in seguito alle decisioni del Tar, che il prossimo 17 giugno 2015, potrebbe nuovamente bocciare i criteri di esenzioni individuati dal decreto.

Nel decreto sull’IMU agricola si nasconde una nuova beffa per gli imprenditori agricoliLa nuova legge 34/2015, che trasfor-ma in legge il decreto sull’imposta municipale unia sui terreni agricoli, sopprime alcune agevolazioni Irap prima previste per i produttori agricoli per l’assunzione di lavoratoriL’Imu agricola è legge dal 19 marzo e già pendono ricorsi al Tar, annunci di rivolgersi all’autorità giudiziaria e qualche contestazione per evidenti incongruenze.Guardando al solo Lazio scopriamo che i comuni di San Cesareo (312 mt) e Colonna (343 mt) sono considerati montani, mentre Rocca di Papa (680 mt) e, soprattutto, Rocca Priora (768 metri di altitudine e sede della comu-nità montana) nell’elenco Istat risul-tano parzialmente montani. Proprio come il comune di Roma. Abbastanza per spingere l’Anci Lazio a rivolgersi al Tar. Enrico Michetti, l’avvocato che

assiste l’Anci, dichiara: “Se la relazione dell’istituto di statistica è insoddisfa-cente, nei prossimi giorni chiederemo al Tar la sospensiva immediata o, peg-gio, ricorreremo al Consiglio di Stato”.Ma non si tratta dell’unico colpo bas-so per l’agricoltura.La legge di conversione del decreto IMU agricola (Legge n. 34/2015) ha stabilito, tra le altre cose, anche l’abro-gazione di alcune agevolazioni Irap previste per i produttori agricoli.In particolare, sono state abrogate le deduzioni per i lavoratori a tempo de-terminato con un contratto di durata di almeno 3 anni e almeno 150 gior-nate lavorate all’anno (articolo 5, com-mi 13 e 14, D.L. n. 91/2014). E’ stata poi abrogata la deducibilità integrale dell’imposta relativa al costo del lavo-ro non solo per i dipendenti a tempo indeterminato, ma anche per ciascun

lavoratore agricolo dipendente a tem-po determinato impiegato nel perio-do d’imposta, purché avesse lavorato almeno 150 giornate e con contratto almeno triennale (articolo 11, comma 4-octies, ultimo periodo, del D.Lgs. n. 446/1997).

Page 6: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

06

nuova agricoltura

il piano di coltivazioneTra le quattro Circolari di AGEA Coordinamento pubblicate la sera del 20 Marzo, quella identifica-ta con ACIU.2015 n.141 si occupa del piano di col-

tivazione identificato nel fascicolo azien-dale nella logica di rappresentare un unico strumento a livello nazionale. Il Piano di coltivazione rappresenta la condizione di ammis-sibilità per le misure di aiuto basate sulla superficie e costi-tuisce la base per l’effettuazione delle verifiche connesse, in particolare: 1. presentazione delle domande di aiuto e pagamento

previste dal Reg. (UE) n. 1307/2013, 2. presentazione delle domande di aiuto e pagamen-

to previste per le misure di cui ai Regolamenti (UE) n. 1305/2013 e 1308/2013 ed alle misure nazionali per la gestione dei rischi;

3. compilazione dei programmi annuali di produzione ve-getale, zootecnica, d’acquacoltura, delle preparazioni e delle importazioni con metodo biologico,

4. predisposizione del piano assicurativo individuale, del piano di mutualizzazione individuale e del piano di sta-bilizzazione del reddito (IST) aziendale,

5. domanda di ammissione all’agevolazione fiscale per gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli di cui al DM n. 454 del 2001 (UMA);

6. presentazione di ogni altra domanda per aiuti e proce-dimenti per la quale l’indicazione dell’occupazione del suolo sia un requisito di accesso agli aiuti;

7. adempimenti connessi agli obblighi di cui all’art. 15 del DM 18 novembre 2014, n. 6513 in relazione al manteni-mento delle superfici dell’azienda a prato permanente;

8. riconoscimento del premio per il pagamento per le pra-tiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente di cui al titolo III, capo 3, del Reg. (UE) n. 1307/2013 (Greening)

9. corretta applicazione degli obblighi dello Stato mem-bro e dei singoli agricoltori riguardo al rispetto delle norme in materia di condizionalità previste dal Reg. (UE)

n. 1306/2013; 10. adempimenti connessi agli obblighi di cui all’art. 16,

commi 3 e 4 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 in relazione alla tenuta del registro dei trattamenti; 11. predisposizione del Piano di utilizzazione agronomi-ca (PUA)

Elemento importante di questo Piano di Coltivazione è che con esso si è provveduto a riclassificare le modalità di di-chiarazione dell’occupazione del suolo (cioè stessa coltura e stesso codice). Il principio su cui si basa il flusso informativo da inserire è il seguente:- tre tipologie di dati da considerare obbligatori punti a), b) e c) a) identificativo catastale di ciascuna particella inclusa nell’appezzamento;b) uso del suolo: destinazione, varietà. Per le foraggere non annuali si deve indicare l’anno di impianto ai fini di con-sentire di valutare l’ipotesi di inserimento tra i prati per-manenti. Per le colture pluriennali si deve indicare l’anno d’impianto al fine di distinguere il seminativo dalle colti-vazioni permanenti. Per le colture frutticole di montagna è sufficiente l’indicazione della specie;c) superficie impiegata nell’utilizzazione prescelta.Gli altri moltissimi dati previsti, dovranno essere inseriti nella misura in cui le informazioni sono fondamentali per le attività dell’agricoltore e per gli atti amministrativi da ge-nerare.Molte delle informazioni previste devono essere collocate in una logica di adesione al PSR e quindi in una prospettiva di Domanda Unificata (DU + PSR + UMA), calendarizzata dal DM Agricoltura 2.0 per il 2016. Al punto 6.1, la Circolare AGEA, riepiloga l’esercizio della attività agricole sui prati permanenti, ricordando che i prati permanenti possono essere sfalciati, pascolati o sottoposti a pratiche colturali volte al miglioramento, come previsto da eventuali disposizioni regionali. L’uso del pascolo con il pascolamento è consentito se a pascolare sono animali de-tenuti del richiedete dello stesso pascolo e tale attività di pascolo è censita in BDN. Tuttavia se le Regioni dispongo-

no che in alcune aree debba essere consentita, nella logica della pratica tradizionale anche il pascolamento da terzi, tale pratica è consenti-ta tra soggetti allevatori e tracciando il pasco-lamento in BDN.Il carico UBA consentito nel pascolamento è di 0,2 UBA per ettaro riferita all’anno di presenta-zione della domanda unica. Il turno di pascola-mento deve avere una durata complessiva di almeno 60 giorni. La Circolare ricorda che le Regioni possono modificare tale indice UBA e la durata del turno minimo. Le Regioni posso-no stabilire che oltre alla superfici a prato per-manente siano prese in considerazione ai fini del carico UBA anche superfici aziendali desti-nate a colture foraggere. Non tutte le tipologie di animali possono essere incluse nel calcolo delle UBA a pascolo. Sono escluse quelle con produzione di carne bianca

PAC2015

Page 7: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

07

nuova agricoltura

agricoltore attivo: i requisiti

La circolare di AGEA Coordinamento Prot. N. ACIU. 2015.140 del 20 marzo 2015 affronta l’argomento dell’agricol-tore in attività confermando di fatto i criteri che già conosciamo e che di se-guito ricapitoliamo.La qualifica di agricoltore attivo la deve rivestire il soggetto che perce-pisce aiuti comunitari nell’ambito dei seguenti regimi di sostegno:• Regimedipagamentodibase• Pagamentoafavoredellepratiche

agricole benefiche per il clima e l’ambiente

• Pagamentoperigiovaniagricoltori• Sostegnoaccoppiatofacoltativo• RegimedeipiccoliagricoltoriIl requisito di Agricoltore attivo deve essere soddisfatto anche per l’otte-nimento dei contributi nelle seguenti misure nell’ambito dello sviluppo ru-rale:• Gestionedelrischioinagricoltura• Giovaniagricoltori• Qualità• Agricolturabiologica• Zonesvantaggiate• BenessereanimaleSi definisce Agricoltore attivo, le per-sone sia fisiche che giuridiche, che al momento della presentazione della domanda, dimostrino uno dei se-guenti requisiti:• Iscrizione INPS come coltivatore

diretto, imprenditore agricolo pro-fessionale, coloni o mezzadri.

• PossessodellapartitaIVAattivaincampo agricolo cioè quella indivi-duata dal codice ATECO 01 agri-coltura e, a partire dal 2016 con dichiarazione annuale IVA relativa all’anno precedente. Le aziende con superfici agricole situate in misura maggiore del 50% in zone montane e/o svantaggiate è suffi-ciente il possesso della partita IVA in campo agricolo.

• Hannopercepitopagamentidirettinell’anno precedente (importo to-tale dei pagamenti diretti richiedi-bili nella domanda unica a cui l’a-gricoltore aveva diritto al lordo di

riduzioni ed esclusioni) per un am-montare massimo di: a) Euro 5.000 per le aziende le cui superfici agri-cole sono situate in misura mag-giore al 50% in zone svantaggiate e/o di montagna b) Euro 1250,00 negli altri casi

Nel caso in cui la partita IVA in campo agricolo sia stata attivata successiva-mente al 1° agosto 2014,ovvero in as-senza di partita IVA. Il requisito di agri-coltore attivo è assolto se si dimostra una delle seguenti condizioni:• L’importoannuodeipagamentidi-

retti deve essere almeno pari al 5% dei proventi totali ottenuti da atti-vità non agricole nell’anno fiscale più recente. Per importo annuo dei pagamenti diretti si intende l’im-porto totale dei pagamenti diretti a cui l’agricoltore aveva diritto per l’anno fiscale più recente per cui sono disponibili le prove dei pro-venti di attività non agricole. Il sud-detto importo è calcolato al lordo di eventuali riduzioni ed esclusioni.

• AttivitàagricolenoninsignificantiNon si considerano insignificanti le attività agricole nel caso in cui ricorra una delle seguenti condizioni:

a. I proventi totali ottenuti da at-tività agricole nell’anno fiscale più recente per cui sono dispo-nibili tali prove, rappresentano almeno un terzo dei proventi to-tali ottenuti nell’anno fiscale più recente per cui sono disponibili le prove

b. Importo annuo dei pagamenti diretti è almeno pari al 5% dei proventi totali ottenuti da attivi-tà non agricole nell’anno fiscale più recente per cui sono dispo-nibile prove.

c. Se l’attività principale o l’ogget-to sociale di una persona giuri-dica è registrata come oggetto sociale nel registro imprese o nel caso di persona fisica esista una prova equivalente.

• Attivitàprincipaleooggettosocia-le consistente nell’esercizio di un’atti-vità agricola.

Quindi il requisito viene rispettato sia per persone fisiche che giuridiche in caso di iscrizione all’INPS come col-tivatori diretti, imprenditori agricoli

professionali, coloni o mezzadri o di possesso della partita IVA attiva in campo agricolo (ATECO agricoltura 01), “la cui ragione sociale o la deno-minazione sociale della società che anno quale oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’articolo 2135 del codice civile deve contenere l’indicazione di società agricola”Non sono agricoltori attivi:1. Le persone fisiche o giuridiche che

detengono superfici agricole man-tenute naturalmente in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazio-ne e che non svolgono su tali su-perfici l’attività minima.

2. Le persone fisiche o giuridiche che gestiscono: aeroporti, servizi ferro-viari, impianti idrici, servizi immobi-liari terreni sportivi e aree ricreative permanenti.

3. Persone fisiche o giuridiche che svolgono direttamente attività di intermediazione (Bancaria o finan-ziaria, e/o commerciale)

4. Le persone fisiche o giuridiche:- La cui attività agricola costitui-

sce una parte insignificante del-la attività economica comples-siva, e/o

- La cui attività principale o l’og-getto sociale non è l’esercizio di un’attività agricola

La verifica e la validazione del requi-sito di agricoltore attivo spetta ad AGEA Coordinamento, che può de-legare alcune attività agli organismi pagatori.

PAC2015

Page 8: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

08

nuova agricoltura

prima assegnazione dei titoli e ricognizione preventiva

PAC2015E’ stata pubblicata con data 20 marzo 2015 la circolare ACIU.2015.139 di Agea Coordi-namento relativa alla prima assegnazione dei titoli e ricognizione preventiva nella ri-forma PAC 2015-2020.La ricognizione preventiva sarà un’attività “di Coordinamento” ossia effettuata sul SIAN da tutti gli OrganismiPagatori. Tutte le attività e le registrazioni relative alla ricognizione preventiva dovran-no essere effettuate entro la data di pre-sentazione della domanda unica 2015.Questi, in sintesi, gli aspetti principali de-scritti nella circolare di Agea Coordinamen-to.

Albo Potenziali Aventi DirittoVerrà istituito e reso consultabile sul SIAN un Albo/Registro dei Potenziali Aventi Di-ritto contenente le seguenti informazioni, relative al requisito del “diritto a ricevere” l’assegnazione titoli nel 2015:1. Diritto a ricevere i pagamenti nel 20132. Produceva ortofrutticoli, patate da con-

sumo, patate da seme o piante orna-mentali su una superficie minima

1. di 5.000 mq o coltivava vigneti (non richiesta una superficie minima) al 15 maggio 3013

2. Ha avuto assegnati titoli dalla riserva nazionale nel 2014

3. Non ha mai avuto in proprietà o in af-fitto titoli dal 2005 al 2014 e svolgeva attività agricola al 15 maggio

4. 2013Le informazioni per la costituzione dell’Albo sono state trasmesse da tutti gli Organismi Pagatori ad Agea Coordinamento.

Movimentazioni aziendaliIn fase di ricognizione preventiva sarà pos-sibile effettuare le seguenti movimentazio-ni aziendali:- Successione mortis causa- Successione anticipata- Cambiamenti della forma giuridica- Fusioni di aziende- Scissioni di aziendeLe movimentazioni aziendale dovranno essere effettuata per far acquisire all’agri-coltore cessionario il “diritto a ricevere”

e/o l’importo pagabile 2014 dell’agricoltore cedente.

Cause di forza maggiore o circostanze eccezionaliCon le fattispecie di forza maggiore o cir-costanze eccezionali l’agricoltore potrà chiedere, con apposita documentazione, che l’importo da prendere in considera-zione per il calcolo dei titoli (convergenza/modello irlandese) non sia l’importo paga-bile 2014 ma bensì l’importo relativo ad una annualità precedente.Requisito necessario per la validità della causa di forza maggiore o circostanza ec-cezionale è che l’importo pagabile relativo all’anno “svantaggiato” sia inferiore all’85% dell’importo pagabile relativo all’anno in cui non si è verificata la causa di forza mag-giore o circostanza eccezionale.

Esempio 1Importo pagabile 2014: 900 €Importo pagabile 2013: 1.000 €Non applicabile la causa di forza maggiore o circostanza eccezionale

Esempio 2Importo pagabile 2014: 800 €Importo pagabile 2013: 1.000 €Applicabile la causa di forza maggiore o cir-costanza eccezionale

Come evidenziato nella circolare Agea sarà possibile “retrocedere” negli anni fino al 2005, ricordando che è necessaria idonea documentazione e che per il calcolo dei nuovi titoli vengono presi gli importi pagabi-li relativi ai titoli, articolo 68 tabacco, articolo 68 patate e articolo 68 danae racemosa.

Fattispecie B (ortofrutticoltori, produttori di patate e piante ornamentali, viticoltori)Questa fattispecie dovrà essere utilizzata dagli agricoltori che producono ortofrutti-coli, patate, piante ornamentali su una su-perficie minima di 5.000 metri quadri o che coltivavano vigneti alla data del 15 maggio 2013 e che non siano presenti nell’Albo dei Potenziali Aventi Diritto.

Fattispecie D (dimostrazione dell’attività agricola)Con la fattispecie D potranno manifestarsi gli agricoltori privi delle prime tre casistiche che generano il “diritto a ricevere” (vedi Albo Potenziali Aventi Diritto) ma che sono in grado di dimostrare che al 15 maggio 2013 svolgevano attività agricola.

Trasferimento del “diritto a ricevere” in caso di vendita o affitto di azienda o par-te di essa (articolo 24 paragrafo regola-mento 1307/2013)In caso di vendita o affitto di azienda o par-te di essa con un contratto firmato prima della scadenza per la presentazione della domanda unica 2015 il cedente può trasfe-rire al cessionario il diritto a ricevere i nuo-vi titoli. Per trasferire il diritto a ricevere è necessario che il contratto sia firmato prima della scadenza della domanda unica 2015; la clausola contrattuale relativa (articolo 24 paragrafo 8) deve essere firmata prima che il cessionario presenti domanda di asse-gnazione titoli e prima della scadenza della domanda unica 2015. Requisito essenziale affinché la clausola sia efficace è che il ces-sionario e anche il cedente siano agricoltori in attività a partire dal 1° gennaio 2015; per l’agricoltore cedente il requisito di agricol-tore in attività deve essere rispettato fino alla data del trasferimento. Ovviamente per trasferire il diritto a ricevere è necessario che il cedente possieda il diritto a ricevere ricadendo in una o più delle 4 fattispecie ri-portate nell’Albo dei Potenziali Aventi Dirit-to. In nessun caso il trasferimento eseguito in base all’articolo 24 paragrafo 8 del rego-lamento 1307/2013 trasferisce al cessiona-rio l’importo pagabile 2014 del cedente, riguarda solo ed esclusivamente il diritto a ricevere. Il trasferimento dell’importo pa-gabile 2014, secondo gli articoli 20 e 21 del regolamento 639/2014, viene gestito nella domanda di assegnazione titoli all’interno della domanda unica 2015.

Quindi il trasferimento dell’importo paga-bile 2014 potrà essere effettuato solamen-te ed esclusivamente nella domanda unica 2015.

Page 9: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

09

nuova agricoltura

AIUTI PAC, dEROGA A PERIOdO MINIMO PER PASCOLO

AGRINSIEME IN CONFERENzA STATO-REGIONI: SU IMU E NUOvA PAC SERvE

UNA STRATEGIA POLITICA dIvERSA. MARTEdì 31 I PRESIdI A ROMA

Più tempo per presentare la domanda

Pac. Il termine slitta al 15 giugno

Slitta dal 15 maggio al 15 giugno 2015 il termine ultimo per la pre-sentazione della domanda Pac. È quanto annunciato nei giorni scor-si dal Commissario europeo Phil Hogan.Il rinvio della scadenza delle do-mande di aiuto riguarda sia i paga-menti diretti sia i pagamenti basati sulla superficie del secondo pila-stro della Pac.“È stata accolta la richiesta italia-na presentata a Bruxelles la scorsa settimana”, ha commentato il Mini-stro dell’agricoltura Maurizio Mar-tina. “Dare più tempo alle nostre imprese agricole nell’anno di inizio della nuova programmazione è una scelta saggia e utile”.

Con una delibera approvata su propo-sta dell’assessore all’Agricoltura Gian-ni Fava, la Giunta regionale ha fissato in 45 giorni il periodo minimo com-plessivo di pascolamento che gli agri-coltori devono rispettare per ricevere i premi Pac. In particolare, con questo provvedimento si esercita la facoltà di deroga al pascolamento minimo di 60 giorni previsto dal Decreto ministe-riale 26 febbraio 2015 sui pagamenti diretti per adeguarlo a quello minimo regionale inferiore (45 giorni appun-to). “Deroga dovuta alle condizioni cli-matiche - ha ricordato l’assessore Fava - che, soprattutto in alta montagna, non consentono l’attività di pascolo per un minimo di 60 giorni”. Riguar-do al tema dell’affitto delle superfici a pascolo permanente, il decreto mini-steriale vieta il pascolo per conto terzi, salvo la possibilità di derogare per usi e costumi locali. “Regione Lombardia

- ha chiarito, infine, l’assessore - non prevede di avvalersi di questa dero-ga, per porre fine una volta per tutte alle pratiche speculative che hanno interessato in questi anni le superfici montane adibite a pascolo”.

Nell’ambito della mobilitazione nazio-nale promossa da Agrinsieme contro l’Imu e a difesa dell’agricoltura, mer-coledì 25 marzo una delegazione del coordinamento tra Cia, Confagri e Al-leanza delle cooperative composta da Dino Scanavino, Mario Guidi, Giorgio Mercuri, Elia Fiorillo, Giuseppe Pisco-po e Rossana Zambelli ha incontratoa Roma i rappresentanti della Con-ferenza Stato-Regioni, in particolare il presidente Sergio Chiamparino e il coordinatore degli assessori regio-nali all’Agricoltura Fabrizio Nardoni. All’ordine del giorno le difficoltà che sta attraversando il settore primario: in primis la questione dell’Imu sui ter-reni agricoli e, più in generale, della fiscalità sempre più opprimente per le aziende; le conseguenze dell’embar-go russo sulle produzioni nazionali e, ancora, la complicata gestione della nuova Pac e dei relativi Psr che coin-volgono le Regioni. Secondo Agrinsie-me la politica dovrebbe mostrare altro tipo di attenzione verso il comparto, attuando una strategia nuova e diversa che miri sul serio agli investimenti, alla

semplificazione, al sostegno sull’ex-port, a una rivisitazione sostanziale della tassazione in agricoltura. Da par-te sua, il presidente Chiamparino si è detto pronto a mettere in campo tutto l’impegno, nell’ambito dei suoi poteri, per sostenere il settore che rappre-senta una risorsa fondamentale per il Paese. Sempre all’interno delle ini-ziative di protesta di Agrinsieme sull’I-mu agricola, il 31 marzo a Roma sono confermati i tre presìdi davanti piazza Montecitorio e ai Ministeri competenti (Mipaaf e Mef) per ribadire la propria contrarietà all’imposta e l’urgenza di una rapida costituzione del tavolo sul-la fiscalità nel settore.

Assicurazioni latte, Fava: da Consiglio

Ue apertura a nostre proposte

“Ringrazio l’amico ministro delle Politiche agricole Maurizio Marti-na, per aver portato al Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue l’istanza della Lombardia sull’attivazione di un fondo mutualistico a sostegno dei produttori di latte, per mitigare gli effetti della volatilità”. Così l’as-sessore all’Agricoltura della Lom-bardia Gianni Fava, sulla necessità di attivare sistemi di assicurazione per proteggere gli allevatori da ec-cessivi cali sul prezzo del latte o da incrementi dei costi di gestione.

QUALCOSA COMINCIA A MUO-VERSI - «Anche se la mia proposta era sostanzialmente diversa - ag-giunge Fava - e rivolta a introdurre uno strumento più simile al ‹Milk Protection Project’, applicato ne-gli Stati Uniti, posso affermare con soddisfazione che qualcosa si sta muovendo».

PRONTI A STRATEGIA COMUNE - «Ipotizzare che il sostegno alle imprese scatti a fronte di un calo di redditività aziendale di almeno il 30 per cento è un’ipotesi che, come tante altre partorite a Bruxelles, è lontana anni luce dalla realtà - com-menta Fava -. Sarebbe come dare un’aspirina a un moribondo e, se il ministro Martina decidesse di av-viare un confronto aperto con l’U-nione europea su questo tema, la Lombardia è pronta ad elaborare una strategia comune, dal momen-to che, con oltre il 44 per cento del latte prodotto a livello nazionale, secondo gli ultimi dati, credo che la questione sia essenzialmente lom-barda o del Nord».

Page 10: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

10

nuova agricoltura

FIRMATO IL dECRETO per la dematerializzazione dei registri nel settore vitivinicolo

L’Antitrust e il costo del latte: calcolarlo è rischioso

Firmato la scorsa settimana dal Mini-stro all’agricoltura Maurizio Martina il decreto relativo alla dematerializza-zione dei registri di carico e scarico nel settore vitivinicolo.“Si tratta di una misura (prevista dal pacchetto Campolibero) che porte-rà all’eliminazione di circa 65 mila re-gistri cartacei, semplificando la vita di migliaia di aziende”, ha spiegato il Ministro Martina. “I produttori di vino potranno contare su procedure più snelle, per esempio evitando la vidimazione preventiva che invece è richiesta oggi dai registri cartacei. Ma non solo”, ha proseguito il Ministro, “non ci sarà più l’obbligo di stampe

periodiche, sarà consentita la consul-tazione a distanza, saranno possibili le verifiche da parte degli organi di con-trollo senza necessariamente recarsi in azienda, il che ridurrà di costi ed eviterà alle aziende di interrompere l’ordinaria operatività”.La dematerializzazione dei registri sarà obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2016. Per chi ha già una contabilità in-formatica in azienda, inoltre, i termini per registrare le operazioni sono fissa-ti in 30 giorni. Ulteriori semplificazioni sono previste per i produttori sotto i 1.000 ettolitri annui per esempio attra-verso registrazioni cumulate durante il periodo vendemmiale.

“L’esercizio di calcolare una qualche forma di costo me-dio di produzione standard del latte in un panorama così diversificato» come quello italiano, «al fine di confrontarlo con un prezzo alla stalla, appare complesso e non esente da rischi per gli stessi allevatori». Con queste motivazioni, e per «l’assenza di uno squilibrio contrattuale tra le parti contraenti il prezzo del latte alla stalla», l’Antitrust guidata da Giovanni Pitruzzella ha archi-viato la denuncia portata avanti nel 2013 da Coldiretti Lom-bardia contro la richiesta, “da parte di alcune imprese di trasformazione, di prezzi del latte alla stalla per la campa-gna 2013/2014 ritenuti eccessivamente bassi ed inferiori ai costi medi di produzione degli allevatori”. Il riferimento della denuncia Coldiretti a prezzi inferiori ai costi, «deriva dall’articolo 4 lettera c) del dm 199/2012, che considera pratiche commerciali sleali ai sensi della norma-tiva anche l’imposizione di prezzi di acquisto ‹palesemente’ inferiori ai costi medi di produzione del settore. Quest’ul-tima norma nel settore del latte presenta» però, si legge, «non poche difficoltà applicative». È quanto emerge da un’audizione alla Camera, in commissione Agricoltura, del presidente dell’Agcm, in merito alle risoluzioni 7-00588 Oli-verio, 7-00606 Rostellato e 7-00607 Gallinella riguardanti iniziative per il sostegno del settore del latte. «Il costo di produzione del latte alla stalla - si legge nel documento depositato da Pitruzzella - è infatti un valore estremamente difficile da stimare esattamente. Esso di-pende da un numero elevato di voci di costo e risulta di-

versificato significativamente da un allevamento all’altro in funzione di parametri connessi alla collocazione geografi-ca, alla sua dimensione ed alle sue caratteristiche organiz-zative (resa della mandria, modalità di approvvigionamento di mangimi, rapporto manodopera familiare/manodopera dipendente). Inoltre i costi di produzione (come del resto i relativi ricavi) variano in funzione della destinazione d’u-so del latte prodotto: latte alimentare, formaggi Dop, altre produzioni non Dop, con i costi che crescono di molto per produzioni di latte ad uso Dop». E ancora: «Ai fini di confronto con i prezzi del latte, i costi di produzione ‹lordi’ per un allevamento dovrebbero es-sere ricalcolati al netto dei ricavi derivanti da altre attività connesse all’allevamento (tra tutte la vendita della carne bovina). Come è dunque evidente, l’esercizio di calcolare una qualche forma di costo medio di produzione standard del latte in un panorama così diversificato, al fine di con-frontarlo con un prezzo alla stalla, appare complesso e non esente da rischi per gli stessi allevatori».

Ok dal Comitato di Gestione alla rateizzazione delle multe dell’ultima “campagna latte”Via libera dal Comitato di Gestione alla proposta di rateizzazione in tre anni senza interessi delle eventuali multe per il superamento della produzione di latte nella campagna 2014/2015.La misura, promossa dalla Commissione Europea entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che avverrà prima della fine di marzo. Gli Stati membri dovranno quindi rendere noto il numero di beneficiari della misura e l’ammontare non recuperato ogni anno fino alla fine del 2017. Il primo pagamento annuale dovrà essere ef-fettuato entro il 30 settembre 2015.

Page 11: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

11

nuova agricoltura

HOGAN, GUARdARE A FINE QUOTE LATTE CON OTTIMISMO

POSTICIPATO IL PATENTINO PER LE MACCHINE AGRICOLE

ARRIvA IL LOGO che certifica il latte fresco MAdE IN ITALyIl latte fresco “made in Italy al 100%” sarà presto più facilmente riconoscibile negli scaffali di vendita grazie a un nuovo logo, omogeneo per tutte le aziende. È stato infatti presentato la scorsa settimana dal Ministro delle politiche agricole Maurzio Martina il logo “latte 100% italiano”. “Un marchio chiaro e omogeneo per indicare la zona di mungitura del latte fresco con un’informazione semplice e ben identificabile da parte del consumatore”, ha commentato Martina. Il logo, ha precisato il Ministro “sarò utilizzabile anche per il prodotto Uht italiano”. Si tratterà comunque di un segno privato e facoltativo.

la prossima settimana segna la fine del tren-tennale regime quote latte, una decisione presa dodici anni fa, ha detto il commissa-rio europeo all’agricoltura Phil Hogan in una conferenza stampa organizzata per fare il punto sugli effetti per il settore che, secon-do il commissario, puo’ guardare a questo appuntamento con “ottimismo” perche’ la domanda di prodotti lattieri sta aumentan-do “al ritmo del 2% l’anno” ed e’ destinata a crescere ulteriormente, e perche’ il settore e’ molto piu’ orien-tato al mercato di quanto non fosse sino a non molto tempo fa. sono finiti i tempi “delle montagne di burro o dei laghi di latte”, adesso il settore esporta l’11% della sua produzione senza biso-gno di nessun sussidio, ha fatto presente Hogan. il commissario ha detto di non aspettarsi un aumento significativo della produ-zione di latte nel 2015, oltre quello gia’ registrato nel 2014, ed ha ricordato il nuovo programma di sostegno agli investimenti di commissione europea e bei, che potra’ servire per la ristruttura-zione del settore lattiero. infine, per quel che riguarda la volati-

lita’ dei prezzi - ha aggiunto Hogan - stiamo esplorando, in accordo con gli stati mem-bri, le opportunita’ per prevedere, tra gli strumenti finanziari previsti, contratti di filie-ra, contratti a prezzo prefissato, contratti di tipo future e differenziazione dei prezzi in base ai volumi. quanto alla situazione attua-le, il commissario ha ribadito il suo punto di vista, e cioe’ che “non c’e’ nessun collasso del settore e oggi abbiamo la stessa media

di prezzo di due anni fa, quindi continuiamo ad avere una poli-tica dettata dal mercato, che si riflette in una stabilizzazione del prezzo a circa 32 centesimi al litro” in media europea. “attraver-so una maggiore focalizzazione sui prodotti a valore aggiunto e sugli ingredienti per i cibi cosiddetti ‘funzionali’, il settore lattie-ro ha il potenziale per essere uno dei driver economici dell’ue. le zone piu’ vulnerabili in cui la fine del sistema delle quote puo’ essere visto come una minaccia possono beneficiare delle misu-re di sviluppo rurale sulla base del principio di sussidiarieta’”, ha successivamente sottolineato Hogan in un comunicato.

Dal decreto Milleproroghe buone no-tizie anche in materia di sicurezza, Si-stri ed energie rinnovabili nelle zone dell’Emilia colpite dal sisma del 2012Uncai accoglie con favore i provvedi-menti appena approvati alla Came-ra e nei prossimi giorni all’esame del Senato con i quali vengono inseriti nel decreto “Milleproroghe” il rinvio delle scadenze dei termini per la revisione obbligatoria delle macchine agrico-le più vecchie e dell’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole (il cosiddetto “patentino”). Il provvedimento Mille-proroghe, su cui il governo ha posto la fiducia alla Camera, contiene altre novità di interesse per il mondo agri-colo in tema di sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, Sistri ed energie rinnovabili. Il provvedimento dovreb-be essere approvato in via definitiva dal Senato entro il 2 marzo 2015.

Revisione macchine agricoleProvvedimento atteso ma pur sempre gradito, la conferma della proroga del-

la revisione delle macchine agricole, a partire dai mezzi immatricolati prima del 10 gennaio 2009. Più precisamente è stato confermata la prorogata al 30 giugno 2015 dell’emanazione del de-creto attuativo e, conseguentemente, al 31 dicembre 2015 l’avvio del proces-so di revisione delle macchine agricole in circolazione. Inoltre, vengono diffe-riti al 7 ottobre 2016 gli adempimenti per i contenitori distributori mobili di capienza tra i 6 mc e i 9 mc. A quella data si dovrà richiedere al Comando provinciale dei vigili del fuoco l’esame dei progetti di nuovi impianti e di mo-difiche da apportare a quelli esisten-ti, che comportino un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio. Il Comando sarà tenuto a effettuare controlli, attraverso visite tecniche. Non sono invece tenuti agli adempimenti i depositi di capienza geometrica sino a 6 mc.

SistriSono prorogate al 1° aprile le sanzioni relative alla mancata iscrizione delle

imprese al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) e al man-cato pagamento del contributo per l’iscrizione al Sistri.Patentino per macchine agricoleIl termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole (patentino) è stato prorogato al 31 dicembre 2015. Il precedente termine era il 22 marzo. Confermata l’esenzione dall’obbligo del patentino per chi può autocerti-ficare di avere esperienza nell’uso di macchine agricole per almeno due anni nell’ultimo decennio.

Energie rinnovabili e zone terremotateIl Milleproroghe sposta dal 31 dicem-bre 2014 al 31 dicembre 2015 il termine entro il quale devono entrare in eserci-zio gli impianti alimentati da fonti rin-novabili realizzati (o in fase di realizza-zione) nelle zone colpite dal sisma del maggio 2012, distrutti od oggetto di ordinanze di sgombero, per accedere alle incentivazioni cui avevano diritto.

Page 12: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

12

nuova agricoltura

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Gianni Fava, le linee guida per l’ap-provazione in Lombardia del Piano di azione nazionale (Pan) per l’uso soste-nibile dei prodotti fitosanitari. “Que-sta deliberazione si rende necessaria a tutela delle produzioni di qualità del nostro agroalimentare - ha spiegato l’assessore Fava - ma soprattutto a tutela dei consumatori e dei cittadini lombardi”.Il provvedimento è stato assunto di concerto con il vice presidente e as-sessore alla Salute Mario Mantovani e gli assessori all’Ambiente Claudia Ma-ria Terzi e all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. Interessati al provvedimento sono le aziende agri-cole, utilizzatori, consulenti e distribu-tori, cittadini, Amministrazioni comu-nali, enti gestori del verde, enti gestori delle ferrovie, delle autostrade e delle tangenziali.

LA DIRETTIVA EUROPEA La Direttiva comunitaria 128 del 2009, nota come direttiva sull’uso sosteni-bile dei prodotti fitosanitari, recepita in Italia con il decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012, ha richiesto a tutti gli Stati Membri di adottare un Piano di Azione Nazionale (Pan), nel quale sono definiti gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzio-ne dei rischi e degli impatti derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari, e di incoraggiare lo sviluppo e l’intro-

duzione della difesa integrata e di ap-procci o tecniche alternative al mezzo chimico. Il decreto legislativo 22 gen-naio 2014 agosto 2012 ha emanato il Pan per l’Italia. L’obiettivo del docu-mento è quello di applicare alla realtà produttiva lombarda il Pan.

LETAPPEDIATTUAZIONEDELPANIN LOMBARDIA L’attuazione del Pan in Lombardia pre-vede in particolare (tra parentesi l’an-no di realizzazione):- Formazione (2015): definizione di

un nuovo sistema formativo per l’acquisizione dell’abilitazione all’u-so dei prodotti fitosanitari, all’abi-litazione alla vendita e abilitazione alla figura del consulente intro-dotta dalla Direttiva 128. Il nuovo sistema non prevede più il coinvol-gimento delle Province come sog-getto di riferimento del percorso formativo. Il nuovo sistema adotta ed entra totalmente nel sistema re-gionale accreditato.

- Controllo funzionale e taratura del-le attrezzature (2015) per la distri-buzione dei prodotti fitosanitari: è stata aggiornata la procedura in vi-gore in Lombardia per i centri che richiedono accreditamento per lo svolgimento delle attività di con-trollo e taratura allineandola al Pan.

- Misure di mitigazione per la tute-la delle risorse idriche e delle aree protette (2016): considerati i risul-tati del monitoraggio delle acque

e le vendite dei prodotti fitosa-nitari nelle Sic (Siti di importanza comunitaria) e Zps (Zone a prote-zione speciale) è stata fatta una valutazione ecotossicologica delle sostanze attive (rinvenute e vendu-te) individuando le misure di miti-gazione che saranno a carico delle colture del mais e del riso.

- Uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazio-ne o da gruppi vulnerabili (2015): definite le misure per ridurre i ri-schi per la popolazione e i gruppi vulnerabili. Sono state definite le modalità per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari in ambiente urbano.

- Difesa integrata a basso apporto di prodotti fitosanitari (2015): sono stati definiti gli impegni obbligato-ri e volontari per le aziende agrico-le.

FITOSANITARI, approvate linee guida Piano azione nazionale

CORSO ABILITANTE ALL’ACQUISTO Ed UTILIzzO dEI PROdOTTI FITOSANITARICIA ALTA LOMBARDIA organizza un corso, aperto a tutti gli associa-ti, per l’abilitazione all’acquisto ed utilizzo di prodotti fitosanitari.Il corso che si svolgerà nelle giorna-te del 22, 29 aprile e del 6 maggio presso la sede CIA ALTA LOMBAR-DIA in via Morazzone, 4 - Como, avrà durata di 12 ore per il rinnovo del patentino; per i nuovi rilasci, la durata prevista è invece di 20 ore.Invitiamo tutti gli interessati a con-tattare gli uffici CIA di riferimento.

Page 13: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

13

nuova agricoltura

VIA Milano 127/A Cantù (CO) - Tel 031/730235 - Fax 031/731490 - Venditore esterno: DOTT. BRUNINI Tel. 335 1872477

RAINOLDI SRL - Via Beccaria, 20 - 20010 | S. Pietro all’Olmo - MI - Tel. 02-93569118 Fax amministrazione: 0293560131 Fax offi cina: 0293648421 www.rainoldi.net

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 2015 è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 13 febbraio 2015 che individua, aggiornando-lo, l’elenco dei beni che pos-sono essere oggetto delle attività agricole connesse, di cui all’articolo 32, del Tuir. Il decreto riporta, in allegato, la nuova tabella che sostituisce la precedente del 2011. Ogni due anni, infatti, un decre-to del Mef, su proposta delle Politiche agricole e forestali, aggiorna la lista dei beni che possono essere oggetto di at-tività agricole connesse e che,

quindi, generano reddito agrario. Il nuovo elenco, oltre a confermare i beni presenti nel precedente elenco, acco-

glie anche: la produzione di paste alimentari fresche e sec-che; la produzione di sciroppi di frutta; la manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvi-coltura, comprendenti la sega-gione e la riduzione in tondelli, tavole, travi e altri prodotti si-milari compresi i sottoprodot-ti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle piante. Il nuo-vo elenco è valido dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013, cioè dal 2014.

NUOvE ATTIvITà AGRICOLE CONNESSE

Page 14: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

14

nuova agricoltura

L’AGEvOLAzIONE PPC SPETTA ANCHE NEL CASO dI TRASFERIMENTO dI FABBRICATO RURALE PERTINENzIALE

IL PREzzO dEL MAIS CHE vERRàMolte sirene prospettano una ripresa dei prezzi, ma le incognite restano ancora tante

L’art. 2, comma 4-bis, DL n. 194/2009 prevede che gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e loro pertinenze a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli profes-sionali (IAP) siano assoggettati all’ap-plicazione, in misura agevolata, delle imposte di registro, ipotecaria e cata-stale.Recentemente l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 6.3.2015, n. 26/E ha precisato l’applicazione dell’agevola-zione relativamente ai trasferimenti di fabbricati che costituiscono pertinen-za dei terreni agricoli.Dopo aver richiamato i chiarimen-ti forniti con la Risoluzione 17.5.2010, n. 36/E, l’Agenzia, nella Risoluzione n. 26/E in esame, precisa che, in ge-

nerale, l’agevolazione di cui al citato comma 4-bis è applicabile a tutti “gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e loro pertinenze” nel rispetto dei suddetti presupposti oggettivi e soggettivi e del vincolo di pertinenzialità.Di conseguenza è agevolabile anche il trasferimento di un fabbricato (nel caso di specie, fabbricato strumenta-le ad uso ricovero attrezzi accatastato D/10) purché sussista “un rapporto di

pertinenzialità” tra il fabbricato (bene accessorio) ed il terreno agricolo (bene principale).Ai sensi di quanto disposto dall’art. 817, C.c., ai fini della realizzazione del predetto vincolo di pertinenzialità, devono sussistere congiuntamente i seguenti 2 elementi: • soggettivo, consistente nella “vo-

lontà manifestata dal proprietario della cosa principale o da colui che è titolare di un diritto reale sulla stessa, di destinare durevolmente la cosa accessoria a servizio ed or-namento del bene principale”;

• oggettivo, consistente nel “rap-porto funzionale che deve intercor-rere tra il bene principale e quello accessorio”.

Agevolazione per investimenti in beni strumentali: ulteriori chiarimenti dell’AgenziaL’Agenzia delle Entrate fornisce chia-rimenti in merito al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi (introdotto dal Decreto com-petitività), in particolare sugli ambiti di applicazione e le modalità di cal-colo, inserendo anche alcuni esempi pratici; Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 19.02.2015 n. 5Con il decreto competitività è stato introdotto a favore dei soggetti tito-lari di reddito di impresa un credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, compresi nella di-visione 28 della tabella ATECO 2007 e destinati a strutture produttive ubi-

cate nel territorio dello Stato, effet-tuati a decorrere dal 25 giugno 2014 e fino al 30 giugno 2015.Il credito di imposta è riconosciuto, per gli investimenti di importo unita-rio almeno pari a euro 10.000, nella misura del 15% delle spese sostenu-te in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta divisione re-alizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore.La Circolare dell’Agenzia delle Entra-te del 19 febbraio 2015 n. 5/E forni-

sce alcune precisazioni in merito alla nuova misura di favore che si carat-terizza per ambiti e meccanismi di applicazione, oltre che per modalità di fruizione, differenti rispetto alle precedenti agevolazioni, rinviando, per quanto compatibile e per quanto in questa sede non espressamente trattato, alle istruzioni impartite con la circolare n. 44/E del 27 ottobre 2009 in materia di detassazione degli investimenti in macchinari.Come per l’agevolazione del 2009, si precisa che la fruizione del beneficio non è subordinata all’assenso pre-ventivo dell’Agenzia delle entrate.

Dopo il drastico crollo delle quotazioni dell’ultimo anno e i problemi con le micotossine c’è la speranza che, dopo annate di qualità non perfetta, il raccolto 2015 sia, almeno statisticamente, nella media. Il crollo, stimato, delle semine 2015 sta moltiplicando le sirene che “vedono” una ripre-sa delle quotazioni verso (e oltre?) quota 180 €/t partenza. Tale speranza è legata a una somma di previsioni ancora tutte da verificare: il calo delle superfici in Europa; la sti-ma di un minore export di mais dal Mar Nero e la pres-sione asiatica sulle origini dell’America Latina unite a una produzione italiana (finalmente) con buone caratteristiche merceologiche e bassi livelli di tossine sarebbe le ragioni

di queste speranze. Il nostro raccolto, inoltre, anticipa di alcune settimane quello del resto d’Europa: le prospettive potrebbero essere di un ritorno alla normalità “storica” dei prezzi del mais nella seconda metà del 2015. Molto dipen-derà anche da come finiranno (a li-vello di scorte di fine campagna) le regioni est europee e soprat-tutto l’Ungheria che, a livel-lo logistico, è la principale alternativa “da prezzo” al prodotto nostrano. E il nostro competitor

Page 15: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

15

nuova agricoltura

AGENzIA ENTRATE: sportelli senza fila, con il “web ticket” stampato a casa

CIA, STOP CONSUMO SUOLO, CEMENTO SCIPPA CAMPAGNA In venti anni il 16%, difendere il territorio è un dovere

Il “numeretto” che si prende online è l’eliminacode elet-tronico che consente di prenotare il proprio turno prima di uscire per recarsi all’ufficio fiscale nell’orario prestabilitoLa sperimentazione, partita già da un paio d’anni in alcu-ne regioni, si è conclusa positivamente. E ora tutti i con-tribuenti, in qualsiasi parte d’Italia, possono “staccare” il biglietto direttamente dal proprio pc e avere i servizi dal primo operatore libero, dopo l’arrivo - all’orario indicato sul tagliando - presso l’ufficio prescelto.Già dalle 6 del mattino, e fino a esaurimento della dispo-nibilità giornaliera, è possibile prenotare il ticket. Questo sarà valido - esclusivamente - per il corso della giornata, nell’orario indicato sulla prenotazione.Il web ticket si affianca agli altri sistemi per fissare un ap-puntamento già esistenti: al telefono oppure online, trami-te il sito dell’Agenzia o attraverso il proprio cassetto fiscale.Per materializzare il ticket “virtuale”, dal sito www.agenzia-entrate.it - sezione “Contatta l’Agenzia” >Assistenza fiscale > Elimina code online - si deve seguire un percorso guida-to e, dopo aver selezionato regione, città, ufficio e servizio desiderato, va compilata una scheda con i propri dati ana-grafici.Inviata la richiesta, arriverà una mail all’indirizzo di posta elettronico indicato, con la conferma della prenotazione e un link per accedere al biglietto, da stampare e presentare

in ufficio.La procedura consente di risparmiare tempo e di evitare il fastidio di mettersi in coda.È opportuno, però, rispettare l’orario dell’appuntamento riportato sul ticket (è temporizzato in maniera tale da con-sentire al contribuente di raggiungere tranquillamente l’uf-ficio): la prenotazione, infatti, è valida esclusivamente per la giornata in cui viene effettuata e all’ora prestabilita.

In meno di venti anni la superficie edi-ficata ha ‹mangiato’ oltre 2 milioni di ettari coltivati, cancellando il 16% del-le campagne e lo ‹scippo’ procede a ritmi frenetici: 11 ettari l’ora, quasi duemila a settimana, circa ottomila al mese. A fare il quadro della situazione è la Confederazione italiana degli agri-coltori che, oggi, a Firenze, nel salone dei Cinquecento, ha indetto un con-vegno con i ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti per fare il punto su suolo, paesaggio, agricoltura e cambiamen-ti climatici. «Se da una parte cresce la

domanda di cibo - ha sottolineato il presidente della Cia Dino Scanavino - dall’altra diminuiscono le terre coltiva-te. Una contraddizione che va fermata e affrontata, altrimenti si rischia di au-mentare la nostra dipendenza dall’e-stero nel capitolo agroalimentare, in un contesto globale in cui le stime di Fao e Ocse parlando per i prossimi anni di un rallentamento della crescita produttiva mondiale, a cui si affianca però la costante crescita demografi-ca». Perdere terreno agricolo, sotto-linea la Confederazione italiana degli agricoltori, vuol dire anche mettere a

rischio un patrimonio paesaggistico che, tra turismo rurale e indotto legato all’enogastronomia tipica, ‹vale’ più di 10 miliardi di euro l’anno. Inoltre, ag-giunge la Cia, la mancata manutenzio-ne, il degrado, l’incuria e la cementifi-cazione contribuiscono ai fenomeni di dissesto idrogeologico che sono alla base di recenti tragedie con frane e smottamenti. «Non c’è tempo da per-dere - ha osservato Scanavino - occor-re porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, va-lorizzando il ruolo dell’agricoltura».

Page 16: nuova agricoltura - CIA Alta Lombardia · MB ARDI nuova agricoltura n°4 Aprile 15 Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: ... 11 Arriva il logo che certifica il latte

16

nuova agricoltura

DI COMO - LECCO - SONDRIO

Uffici – Magazzini – Officina Ricambi – Deposito carburanti – Essicatoio – Stoccaggio cereali:Via Lombardia, 2 (S.P. 23) – Faloppio (COMO) Tel. 031 991500 Fax 031 987801

Consorzio Assicura:Via Manzoni, 19 – Montano Lucino (COMO) Tel. 031 476311 Fax 031 471645

Via Milano, 47 – Cantù (COMO) Tel. 031 70934 Fax 031 712583 Via Lombardia, 2 (S.P. 23) – Faloppio (COMO) Tel. 031 987484

SEMENTI - ANTIPARASSITARI - CONCIMI - MANGIMI - CARBURANTI - MACCHINE - RICAMBI - ASSICURAZIONI -

GIARDINAGGIO - ALIMENTI PER ANIMALI AFFETTIVI

MERATEVia Monsignor Colombo, 3

Tel. 039 [email protected]

OGGIONOVia 1° Maggio, 2Tel. 0341 260426

CASATENOVOVia Castelbarco, 1Tel. 039 9208022

Tutte le informazioni presso le Agenzie Unipol di:

VARESEViale Milano, 15

Tel. 0332 [email protected]

LAVENO MOMBELLOVia Fortino, 25

Tel. 0332 666865

LUINOVia Manzoni, 33

LOMAZZOVia Trento, 11

Tel. 02 [email protected]

FINO MORNASCOVia Garibaldi, 71Tel. 031 921888

Risparmio fino al 50% - RCA delle Macchine Agricoleutilizzate per l’attività dell’Azienda (escluso conto terzi) al costo esclusivo di _ 78 annui con un massimale di _ 6.000.000.

Rammentiamo con la presente che anche quest’anno tutti gli agricoltori in regime di esonero, sono obbligati a prov-vedere alla compilazione e trasmissione telematica dell’ elenco clienti e fornitori.Tali soggetti devono quindi inviare all’Agenzia delle Entra-te, tramite l’apposita procedura telematica, i dati di tutte le fatture di acquisto e di tutte le autofatture di vendita

(nessun adempimento è dovuto da parte di coloro che nel corso del 2014 non hanno ricevuto fatture di acquisto né autofatture di vendita).Per rispettare tale adempimento sarà sufficiente consegna-re per tempo presso i nostri uffici le copie di tutte queste fatture, dandoci incarico di provvedere alla presentazione telematica.

SPESOMETRO OBBLIGO PER TUTTI GLI AGRICOLTORI ANCHE SE ESONERATI. SCAdENzA 20/04/2015