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16 Quotidiano di Sicilia Mercoledì 26 Agosto 2015 AnciSicilia dà voce ai comuni QdS .it UOTIDIAODISICILIA Il presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando, sarà ascoltato all’inizio del mese di settembre dall’Anac, l’Agen- zia nazionale anticorruzione guidata dal prefetto Raffaele Cantone. Oggetto dell’audizione sarà “La ge- stione del ciclo integrato dei rifiuti nella Regione siciliana”. Convocato anche l’assessore regionale per l’Ener- gia, Vania Contraffatto. La convocazione di Orlando segue i “numerosi esposti in cui si denunciano fenomeni distorsivi del corretto fun- zionamento del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia". Il presidente di Anci- Sicilia già dal mese di agosto del 2012 aveva presentato a diverse Autorità se- gnalazioni ed esposti su diverse “ano- malie strutturali e criminogene” che caratterizzano il sistema dei rifiuti in Sicilia. Una circostanziata denuncia ribadita lo scorso 26 marzo di fronte alla Com- missione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. In quella sede, Orlando ha ripercorso quanto avvenuto in Sicilia a partire dal 2002, “con la sempre totale mancanza di chiarezza su quale fosse l’obiettivo da raggiungere”. “Nell’ultimo decennio – ha dichia- rato Orlando - sostanzialmente si è, di volta in volta, invocato qualcosa che poi non si realizzava e tutto questo era finalizzato a realizzare un risultato: la discarica indifferenziata. Pertanto, è indifferente invocare il mega-inceneri- tore o, dall’altra parte del pendolo, la raccolta differenziata al 90 per cento, perché l’uno come l’altra sono stati co- struiti per non essere realizzati, per consentire, nell’oscillazione di questo pendolo che non si ferma mai, di far proliferare la discarica in- differenziata, tutto preva- lentemente in mano di pochi gruppi privati”. Il presidente Anci Sicilia, a seguito di tali denunce, è stato altresì audito il 16 aprile dalla Procura della Repubblica di Palermo. “Dopo le indagini della ma- gistratura – ha aggiunto Or- lando - che hanno accertato, e tutt’ora stanno verificando, illeciti in di- versi momenti e diversi passaggi della troppo lunga storia dei (fantomatici) Piani regionali per i rifiuti, la necessità di mettere finalmente ordine in questo delicatissimo settore è irrinunciabile. Che la vicenda continui a essere all’at- tenzione delle Commissioni parlamen- tari, delle Autorità giudiziaria e delle Autorità anticorruzione, piuttosto che all’attenzione istituzionalmente dove- rosa della Regione, è purtroppo un in- dice e una conferma dell’origine del problema”. Sin dal febbraio 2014 e poi nel do- cumento approvato dalla Assemblea generale Anci Sicilia del 5 maggio, l’Associazione dei Comuni siciliani ha evidenziato, all’interno di una condi- zione regionale definita “Stato di cala- mità istituzionale”, la gravità delle condizioni del sistema dei rifiuti in Si- cilia in prese di posizione e in documenti presentati in occasione di numerosi in- contri pubblici e con espo- nenti del Governo nazionale. “L’assenza di una definita e certa pianificazione regio- nale – ha concluso il presi- dente Orlando - la mancata realizzazione di un sistema di impianti (a partire da quelli di trasferenza e com- postaggio), la confusione tra precedente sistema di Ato e mancata attivazione di Srr previsti sin dal 2010 con la legge regionale 9, l’incertezza e assenza di criteri e direttive regionali ha fatto lievitare oltre ogni misura po- sizioni private monopoliste, sprechi, anomalie,disservizi e appesantimento di fiscalità locale”. Gestione del ciclo dei rifiuti A inizio settembre l’incontro tra presidente AnciSicilia e Autorità anticorruzione In Sicilia l’acqua torna in mani pubbliche. L’Assemblea regionale siciliana lo scorso 10 agosto ha approvato l’intero articolato della riforma che prevede nove Ambiti territoriali ottimali (Ato) che potranno assegnare la gestione del servizio a una società pubblica, mista o anche ai privati in caso di offerta vantaggiosa. Per quanto riguarda la gestione, la riforma tende a incentivare l’affidamento al gestore pubblico. “La nuova legge sull’acqua - hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente pre- sidente e segretario generale di AnciSicilia - rappresenta un grande passo avanti rispetto ai tanti tentativi di privatizzare un bene pubblico essenziale come l’acqua. Si tratta di un testo per il quale migliaia di cittadini e movimenti, insieme con decine di Enti locali e Consigli comunali, hanno dovuto battersi per anni”. “Non è certo la legge mi- gliore che avremmo voluto e che avremmo potuto avere – hanno aggiunto Orlando e Alvano - ma se si tiene conto dei continui tentativi di affos- samento portati avanti da tutti gli assessori regionali al ramo susseguitisi negli anni, oggi credo che gli Enti locali si- ciliani possano ritenersi soddi- sfatti. Proprio a quest’ultimi spetta ora il ruolo di primo piano per dimostrare la ca- pacità e possibilità di una ge- stione pubblica efficiente ed economica, che servirà a ri- lanciare le politiche per la pubblicità dei servizi pubblici essenziali”. Nuova legge sull’acqua Vittoria di movimenti ed Enti locali “A rischio gli stipendi dei lavoratori degli Enti locali e i servizi essenziali ai cit- tadini”. È l’allarme lanciato dall’Ufficio di Presidenza dell’AnciSicilia che, durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi con l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, ha sot- tolineato come il mancato trasferimento delle risorse regionali ai 390 comuni si- ciliani aggravi ogni giorno di più la situazione delle finanze comunali. “La difficile situazione fi- nanziaria - ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia - venutasi a creare a causa dei mancati trasferimenti regionali re- lativi all’anno in corso e alla mancanza di dati certi in merito ai criteri di riparto, mette fortemente a rischio ‘l’esistenza in vita’ dei nostri Comuni, molti dei quali sono già stati costretti a non pagare gli stipendi ai propri dipendenti nei mesi scorsi e, al rientro dalle vacanze, si vedranno co- stretti a tagliare i servizi es- senziali ai cittadini con tutte le comprensibili riper- cussioni sulla tenuta sociale delle nostre comunità”. L’Ufficio di Presidenza dell’AnciSicilia ha espresso soddisfazione per la disponi- bilità mostrata dall’assessore a “fare squadra” nell’interlo- cuzione con il Governo na- zionale con cui, nelle scorse settimane, l’Associazione aveva già avviato un rapporto di positiva collabo- razione in tema di pre- cariato, fondi europei e fi- scalità locale. Adesso si spera che possano essere predisposte proposte con- divise a tutela delle au- tonomie locali e del- l’economia dell’ Isola. “Siamo a fine agosto – ha dichiarato Paolo Amenta, vice presidente dell’Associazione - e i 390 Comuni siciliani non hanno ancora ricevuto un euro né dal fondo or- dinario né da quello ca- pitale e le prospettive non lasciano presagire novità positive. Come Anci Sicilia abbiamo chiesto con forza una modifica alla me- todologia di spesa dei fondi comunitari in quanto regi- striamo un totale fallimento delle procedure applicate ai fondi 2007-2013 e abbiamo chiesto di poter utilizzare almeno il 50% dei fondi de- stinati alla Sicilia per pro- grammi integrati di sviluppo nei territori organizzati. Abbiamo altresì sollecitato la creazione di uno specifico fondo di rotazione da de- stinare alla progettazione degli interventi di area vasta per far sì che il territorio torni protagonista della sviluppo locale”. “È necessario riconoscere – ha aggiunto Luca Cannata, vice presidente vicario di AnciSicilia - il grande lavoro fatto dai Comuni si- ciliani in campo di spending review, ma non si può chiedere a noi ammini- stratori di togliere alle fasce più disagiate delle nostre co- munità i servizi essenziali. Abbiamo bisogno di dati certi sulla ripartizione dei fondi regionali, senza i quali, malgrado la proroga non saremo in grado di fare i bilanci di previsione neanche entro il 30 set- tembre 2015”. Allarme dell’Ufficio di Presidenza dell’Associazione dei Comuni all’indirizzo dell’assessore Baccei Crisi finanziaria per gli Enti locali dell’Isola a rischio i servizi essenziali offerti ai cittadini Tutti lo sognano, lo aspettano, sperano che diventi realtà da un momento all’altro. E a sostegno del reddito minimo contro la povertà, lo scorso 10 agosto, sono state de- positate le firme in Regione per una proposta di legge. “In Sicilia – ha spiegato il presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando - secondo gli ultimi dati Istat, vi è la più elevata diseguaglianza nella di- stribuzione del reddito e il 27 per cento delle famiglie vive in uno stato di povertà. Tutti noi amministratori abbiamo la triste consapevolezza della gravità della situazione economica e sociale che vivono tanti nostri concittadini, il cui numero è cresciuto in maniera espo- nenziale negli ultimi anni”. “Come Associazione dei Comuni siciliani – ha aggiunto - assieme al Centro Pio La Torre e a numerosissime orga- nizzazioni e realtà della società civile siciliana ci siamo fatti promotori di una proposta di legge, d’iniziativa popolare, a sostegno del reddito minimo contro la povertà assoluta e, assieme ai Comuni siciliani, della raccolta delle firme che sono state depositate in Regione”. “Auspichiamo – ha concluso Orlando - che il Parlamento re- gionale vorrà esaminare al più presto, questa proposta di legge che ha visto il coinvolgimento di un tantissimi rappresentanti delle istituzioni locali e della società civile, nella convinzione che il reddito minimo contro la povertà assoluta possa essere una risposta, una possibilità di scelta, di rivendicazione, di au- tonomia e futuro per i tanti cor- regionali in difficoltà” . In Sicilia il 27% della famiglie è in gravi difficoltà economiche Reddito minimo e lotta alla povertà: le firme per una proposta di legge Orlando sarà sentito dall’Anac Leoluca Orlando

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Page 1: Nuovaleggesull’acqua Gestionedelciclodeirifiuti … · cariato,fondieuropeiefi-scalità locale.Adessosi sperachepossanoessere predispostepropostecon - diviseatuteladelleau - tonomie

16 Quotidiano di SiciliaMercoledì 26 Agosto 2015AnciSicilia dà voce ai comuniQdS.it

UOTIDIA�ODISICILIA

Il presidente di AnciSicilia, LeolucaOrlando, sarà ascoltato all’inizio delmese di settembre dall’Anac, l’Agen-zia nazionale anticorruzione guidatadal prefetto Raffaele Cantone.Oggetto dell’audizione sarà “La ge-

stione del ciclo integrato dei rifiutinella Regione siciliana”. Convocatoanche l’assessore regionale per l’Ener-gia, Vania Contraffatto.La convocazione di Orlando segue i

“numerosi esposti in cui si denuncianofenomeni distorsivi del corretto fun-zionamento del sistema di gestione deirifiuti in Sicilia". Il presidente diAnci-

Sicilia già dal mese di agosto del 2012aveva presentato a diverseAutorità se-gnalazioni ed esposti su diverse “ano-malie strutturali e criminogene” checaratterizzano il sistema dei rifiuti inSicilia.Una circostanziata denuncia ribadita

lo scorso 26 marzo di fronte alla Com-missione parlamentare di inchiestasulle attività illecite connesse al ciclodei rifiuti. In quella sede, Orlando haripercorso quanto avvenuto in Sicilia apartire dal 2002, “con la sempre totalemancanza di chiarezza su quale fossel’obiettivo da raggiungere”.

“Nell’ultimo decennio – ha dichia-rato Orlando - sostanzialmente si è, divolta in volta, invocato qualcosa chepoi non si realizzava e tutto questo erafinalizzato a realizzare un risultato: ladiscarica indifferenziata. Pertanto, èindifferente invocare il mega-inceneri-tore o, dall’altra parte del pendolo, laraccolta differenziata al 90 per cento,perché l’uno come l’altra sono stati co-struiti per non essere realizzati, perconsentire, nell’oscillazione di questopendolo che non si ferma mai, di farproliferare la discarica in-differenziata, tutto preva-lentemente in mano dipochi gruppi privati”.Il presidenteAnci Sicilia,

a seguito di tali denunce, èstato altresì audito il 16aprile dalla Procura dellaRepubblica di Palermo.“Dopo le indagini della ma-gistratura – ha aggiunto Or-lando - che hannoaccertato, e tutt’ora stannoverificando, illeciti in di-versi momenti e diversi passaggi dellatroppo lunga storia dei (fantomatici)Piani regionali per i rifiuti, la necessitàdi mettere finalmente ordine in questodelicatissimo settore è irrinunciabile.Che la vicenda continui a essere all’at-tenzione delle Commissioni parlamen-tari, delle Autorità giudiziaria e delle

Autorità anticorruzione, piuttosto cheall’attenzione istituzionalmente dove-rosa della Regione, è purtroppo un in-dice e una conferma dell’origine delproblema”.Sin dal febbraio 2014 e poi nel do-

cumento approvato dalla Assembleagenerale Anci Sicilia del 5 maggio,l’Associazione dei Comuni siciliani haevidenziato, all’interno di una condi-zione regionale definita “Stato di cala-mità istituzionale”, la gravità dellecondizioni del sistema dei rifiuti in Si-

cilia in prese di posizione ein documenti presentati inoccasione di numerosi in-contri pubblici e con espo-nenti del Governonazionale.“L’assenza di una definita

e certa pianificazione regio-nale – ha concluso il presi-dente Orlando - la mancatarealizzazione di un sistemadi impianti (a partire daquelli di trasferenza e com-postaggio), la confusione tra

precedente sistema di Ato e mancataattivazione di Srr previsti sin dal 2010con la legge regionale 9, l’incertezza eassenza di criteri e direttive regionaliha fatto lievitare oltre ogni misura po-sizioni private monopoliste, sprechi,anomalie,disservizi e appesantimentodi fiscalità locale”.

Gestione del ciclo dei rifiutiA inizio settembre l’incontro tra presidente AnciSicilia e Autorità anticorruzione

In Sicilia l’acqua torna inmani pubbliche. L’Assemblearegionale siciliana lo scorso10 agosto ha approvatol’intero articolato dellariforma che prevede noveAmbiti territoriali ottimali(Ato) che potranno assegnarela gestione del servizio a unasocietà pubblica, mista oanche ai privati in caso diofferta vantaggiosa. Perquanto riguarda la gestione, lariforma tende a incentivarel’affidamento al gestorepubblico.“La nuova legge sull’acqua

- hanno dichiarato LeolucaOrlando e Mario EmanueleAlvano, rispettivamente pre-sidente e segretario generaledi AnciSicilia - rappresenta ungrande passo avanti rispetto aitanti tentativi di privatizzareun bene pubblico essenzialecome l’acqua. Si tratta di untesto per il quale migliaia dicittadini e movimenti, insiemecon decine di Enti locali eConsigli comunali, hannodovuto battersi per anni”.“Non è certo la legge mi-

gliore che avremmo voluto eche avremmo potuto avere –hanno aggiunto Orlando eAlvano - ma se si tiene contodei continui tentativi di affos-samento portati avanti da tuttigli assessori regionali al ramosusseguitisi negli anni, oggicredo che gli Enti locali si-ciliani possano ritenersi soddi-sfatti. Proprio a quest’ultimispetta ora il ruolo di primopiano per dimostrare la ca-pacità e possibilità di una ge-stione pubblica efficiente edeconomica, che servirà a ri-lanciare le politiche per lapubblicità dei servizi pubbliciessenziali”.

Nuova legge sull’acquaVittoria di movimenti

ed Enti locali

“A rischio gli stipendi deilavoratori degli Enti locali ei servizi essenziali ai cit-tadini”. È l’allarme lanciatodall’Ufficio di Presidenzadell’AnciSicilia che, duranteun incontro svoltosi neigiorni scorsi con l’assessoreregionale all’Economia,Alessandro Baccei, ha sot-tolineato come il mancatotrasferimento delle risorseregionali ai 390 comuni si-ciliani aggravi ogni giornodi più la situazione dellefinanze comunali.“La difficile situazione fi-

nanziaria - ha dichiaratoLeoluca Orlando, presidentedi AnciSicilia - venutasi acreare a causa dei mancatitrasferimenti regionali re-lativi all’anno in corso e allamancanza di dati certi inmerito ai criteri di riparto,mette fortemente a rischio‘l’esistenza in vita’ deinostri Comuni, molti dei

quali sono già stati costrettia non pagare gli stipendi aipropri dipendenti nei mesiscorsi e, al rientro dallevacanze, si vedranno co-stretti a tagliare i servizi es-senziali ai cittadini con tuttele comprensibili riper-cussioni sulla tenuta socialedelle nostre comunità”.L’Ufficio di Presidenza

dell’AnciSicilia ha espressosoddisfazione per la disponi-bilità mostrata dall’assessorea “fare squadra” nell’interlo-cuzione con il Governo na-zionale con cui, nelle scorsesettimane, l’Associazioneaveva già avviato unrapporto di positiva collabo-razione in tema di pre-cariato, fondi europei e fi-

scalità locale. Adesso sispera che possano esserepredisposte proposte con-divise a tutela delle au-tonomie locali e del-l’economia dell’ Isola.“Siamo a fine agosto –

ha dichiarato PaoloAmenta, vice presidentedell’Associazione - e i 390Comuni siciliani nonhanno ancora ricevuto uneuro né dal fondo or-dinario né da quello ca-pitale e le prospettive nonlasciano presagire novitàpositive. Come Anci

Sicilia abbiamo chiesto conforza una modifica alla me-todologia di spesa dei fondicomunitari in quanto regi-striamo un totale fallimentodelle procedure applicate aifondi 2007-2013 e abbiamochiesto di poter utilizzarealmeno il 50% dei fondi de-stinati alla Sicilia per pro-grammi integrati di sviluppo

nei territori organizzati.Abbiamo altresì sollecitatola creazione di uno specificofondo di rotazione da de-stinare alla progettazionedegli interventi di area vastaper far sì che il territoriotorni protagonista dellasviluppo locale”.“È necessario riconoscere

– ha aggiunto Luca Cannata,vice presidente vicario diAnciSicilia - il grandelavoro fatto dai Comuni si-ciliani in campo di spendingreview, ma non si puòchiedere a noi ammini-stratori di togliere alle fascepiù disagiate delle nostre co-munità i servizi essenziali.Abbiamo bisogno di daticerti sulla ripartizione deifondi regionali, senza iquali, malgrado la proroganon saremo in grado di farei bilanci di previsioneneanche entro il 30 set-tembre 2015”.

Allarmedell’Ufficio di Presidenzadell’Associazionedei Comuni all’indirizzodell’assessoreBaccei

Crisi finanziaria per gli Enti locali dell’Isolaa rischio i servizi essenziali offerti ai cittadini

Tutti lo sognano, loaspettano, sperano che diventirealtà da un momento all’altro.E a sostegno del redditominimo contro la povertà, loscorso 10 agosto, sono state de-positate le firme in Regione peruna proposta di legge.“In Sicilia – ha spiegato il

presidente di AnciSicilia,Leoluca Orlando - secondo gliultimi dati Istat, vi è la piùelevata diseguaglianza nella di-stribuzione del reddito e il 27per cento delle famiglie vive inuno stato di povertà. Tutti noiamministratori abbiamo la triste

consapevolezza della gravitàdella situazione economica esociale che vivono tanti nostriconcittadini, il cui numero ècresciuto in maniera espo-nenziale negli ultimi anni”.“Come Associazione dei

Comuni siciliani – ha aggiunto- assieme al Centro Pio LaTorre e a numerosissime orga-nizzazioni e realtà della societàcivile siciliana ci siamo fattipromotori di una proposta dilegge, d’iniziativa popolare, asostegno del reddito minimocontro la povertà assoluta e,assieme ai Comuni siciliani,

della raccolta delle firme chesono state depositate inRegione”.“Auspichiamo – ha concluso

Orlando - che il Parlamento re-gionale vorrà esaminare al piùpresto, questa proposta di leggeche ha visto il coinvolgimentodi un tantissimi rappresentantidelle istituzioni locali e dellasocietà civile, nella convinzioneche il reddito minimo contro lapovertà assoluta possa essereuna risposta, una possibilità discelta, di rivendicazione, di au-tonomia e futuro per i tanti cor-regionali in difficoltà” .

In Sicilia il 27%della famiglie è in gravi difficoltà economiche

Reddito minimo e lotta alla povertà:le firme per una proposta di legge

Orlando sarà sentito dall’Anac

Leoluca Orlando