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Invito ad Assisi - Intervista a Giancarlo Nicola, Presidente A.E.R.A. SORELLA ACQUA IL CONVEGNO INTERNAZIONALE LA CARTA DI ASSISI SPECIALE ESPANSIONE Chi sono e dove sono i futuri Rotariani Global Outlook Guida per Rotariani sulle nuove generazioni ROTARY Organo ufficiale in lingua italiana del Rotary International House organ of Rotary International in italian language maggio 2011 numero 5 Nuovo impulso all’impegno internazionale sull’acqua dal Convegno di Assisi

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Invito ad Assisi - Intervista a Giancarlo Nicola, Presidente A.E.R.A.

SORELLA ACQUAI L C O N V E G N OINTERNAZIONALELA CARTA DI ASSISI

SPECIALE ESPANSIONEChi sono e dove sonoi futuri Rotariani

Global OutlookGuida per Rotariani sulle nuove generazioni

ROTARYOrgano ufficiale in lingua italiana del Rotary International

House organ of Rotary International in italian languagemaggio 2011numero 5

Nuovo impulso all’impegno internazionale sull’acqua dal Convegno di Assisi

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3 Lettera del Presidente Internazionale

7 GLOBAL OUTLOOKGuida per rotariani sulle nuove generazioni

16 L’espansione nel Rotary22 UTILE, PREZIOSA, UMILE, CASTA

L’ACQUAIl Convegno di Assisi

37 INCONTRI ROTARIANI / LE INTERVISTE38 Riccardo Caronna44 Vinicio Ferracci48 Salvatore Lo Curto

52 IL ROTARY SUL TERRITORIONotizie da Club, Distretti, CIP, Fellowship

63 GOOD NEWS AGENCY

Se l’effettivo sarà efficien-te e consapevole di cosa ilRotary ci chiede, allora laqualità del Servizio sarà as-sicurata. Così Vinicio Fer-racci nella sua intervista(da pag. 44): una afferma-zione che spiega il nostronumero di maggio, tantoinvolontariamente quantoin modo efficace, all’indo-mani di un evento straordi-nario come Sorella Acquaad Assisi. Lì erano presentiben oltre mille Rotariani. Elì, tra il convegno e la piaz-za, tutti i congressisti si so-

no misurati nel confrontocon le aspettative che mesidi preparativi avevano ge-nerato.C’era grande desiderio dicondivisione, innanzitutto.Poi un senso forte di orgo-glio, per essere Rotariani,per esserci in quella speci-fica occasione e per averportato non solo tanto mo-vimento in città, ma con-cretezza progettuale da ap-prezzare nel numero e farconoscere per qualità.C’era un’ottima rappresen-tanza di quell’effettivo effi-

ciente e consapevole, il Ro-tary delle grandi cariche equello dei Soci che ognigiorno alimentano i proget-ti, gli ideali e la loro con-cretezza nel Servizio. Ec’erano anche tanti giova-ni. Un Rotary che non puòche piacere, proiettato ver-so una volontà di fare sem-pre più incisiva, sostenutodal fermo principio dellaqualità.Quel Rotary è il nostro Ro-tary italiano, capace di in-terpretare le esigenze delcambiamento, tradizionali-

sta e innovatore al tempostesso, pronto ad accoglie-re le istanze della società,a dialogare con la genera-zione Y (in Global Outlook),a farsi largo nell’opinionepubblica. Un Rotary intelli-gente, attento alla qualitàper il Servizio migliore delsuo domani. Le prossimepagine, dal ragionamentosu futuro ed espansione,alle interviste, al territorio,aggiungono alla nostra sto-ria una significativa espres-sione rotariana tutta italia-na.

Sommario

Editoriale Andrea Pernice

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Page 4: ROTARYNuovo impulso all’impegno internazionale sull’acqua dal Convegno di Assisi rotary maggio:Layout 1 4-05-2011 16:02 Pagina I Anexperienceinluxury Servizi personalizzati per

ROTARYOrgano ufficiale in lingua italianadel Rotary InternationalHouse organ of Rotary Internationalin italian language

ROTARY WORLD

MAGAZINE PRESS

Edizioni del Rotary International

Network delle 31 testate regionalicertificate dal Rotary International

Distribuzione: oltre 1.200.000 co-pie in più di 130 paesi - lingue: 25

Rotary InternationalHouse Organ:The Rotarian

Editor-in-ChiefRI CommunicationsDivision Manager:Vince Aversano

TESTATE ED EDITOR ROTARIANI:

Rotary Africa Sharon Robertson(Sudafrica) - Vida Rotaria(Argentina) Diego F. Esmoriz -Rotary Down Under (SamoaAmericana, Australia, Isole Cook,Repubblica Democratica di TimorEst, Repubblica Democratica diTonga, Figi, Polinesia Francese,Nuova Caledonia, Nuova Zelanda,Isola Norfolk, Papua Nuova Guinea,Samoa, Isole Salomone e Vanuatu)Robert J. Aitken - Rotary Contact(Belgio e Lussemburgo) GuidoVangansewinkel - Brasil Rotário(Brasile) Carlos Henrique Froes -Rotary in Bulgaria (Bulgaria,Macedonia e Serbia) Nasko Nachev- El Rotario de Chile (Cile) FranciscoSocias The Rotarian Monthly (HongKong District 3450, Macau,Mongolia, Taiwan) Robert T. Yin -Colombia Rotaria (Colombia) EnriqueJordan-Sarria - Rotary Good News

maggio 2011numero 5

Rotary è distribuita gratuitamenteai Soci RotarianiReg. Trib. Milano nr. 89dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20

EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I.Associazione dei Distret ti Italiani delRotary International, su comodatoconcesso dalla proprietà della testataICR - Istituto Culturale Rotariano

Editorial Board 2010/2011DG Giulio Koch D. 2040DGE Bruno Maraschin D. 2060PDG Roberto Ivaldi D. 2080PDG Giancarlo Calise D. 2100PDG Alfredo Curtotti D. 2120Andrea Pernice Editor in Chief

Direttore Responsabile visto si stampi

DG Roberto Scambelluri

Direttore Editoriale Andrea [email protected]

Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 124121 BergamoTel +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153

Rotary è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Addetti stampa distrettualiD. 2030 Silvano [email protected]. 2040 Andrea [email protected]. 2050 Patrizia [email protected]. 2060 Giandomenico [email protected]. 2070 Giancarlo [email protected]. 2080 Giuseppe Ibrido [email protected]. 2090 Alessandro [email protected]. 2100 Lucia de [email protected]. 2110 Giorgio de [email protected]. 2120 Alfonso [email protected]

Progetto grafico e impaginazioneEmanuela SeregniGierre srl

Photo EditorIvan Rodeschini

StampaGrafiche Mazzucchelli SpaVia Ca' Bertoncina 37/39/4124068 Seriate Bergamo (BG)

PubblicitàPer la pubblicità contattare l’editore

FORNITURE STRAORDINARIETel. +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMEROSusie Ma, Michael McQueen, RiccardoGiorgino, Marcello Valli, Enrico Mastro-buono, Mario Giannola, Maurizio Mauri-zi, Patrizia Cardone, Roberto Ivaldi, Pier-luigi Marconi, Sergio Tripi

IN COPERTINARay Klinginsmith fotografato da Rinodi Maio.

A PROPOSITO DI PUBBLICITA’Si specifica che nel numero di maggio2011 sono pagine pubblicitarie:seconda di copertina, pag. 5, pag. 15,pag. 21, pag. 36, frazione pag. 40 e42, pag. 51, pag. 59, terza dicopertina, quarta di copertina.

(Repubblica Ceca e Slovacchia)Svatopluk K. Jedlicka - RotaryMagazine (Armenia, Bahrain, Cipro,Egitto, Georgia, Giordania, Libano,Sudan e Emirati Arabi Uniti)Hussein Hashad - Le Rotarien(Algeria, Andorra, Benin, BurkinaFaso, Burundi, Camerun,Repubblica Centrale Africana, Ciad,Comore, Repubblica Democraticadel Congo, Gibuti, GuineaEquatoriale, Francia, GuianaFrancese, Gabon, Guadalupe,Guinea, Costa d’Avorio, Libano,Madagascar, Mali, Martinica,Mauritania, Mauritius, Mayotte,Monaco, Marocco, NuovaCaledonia, Niger, Réunion,Romania, Ruanda, Saint Pierre eMiquelon, Senegal, Tahiti, Togo,Tunisia e Vanuatu) ChristopheCourjon - Rotary Magazine (Austria eGermania) Matthias Schütt - Rotary(Gran Bretagna e Irlanda) John Pike- Rotary News/Rotary Samachar(Bangladesh, India, Nepal e SriLanka) T. K. Balakrishnan - RotaryIsrael (Israele) David Neumann -Rotary (Albania, Italia, Malta e SanMarino) Andrea Pernice - TheRotary-No-Tomo (Giappone) NorikoFutagami - The Rotary Korea (Corea)Jae-Yoon Lee - Rotarismo en México(Messico) C. P. Jorge Villanueva - DeRotarian (Olanda) Marcel Harlaar -El Rotario Péruano (Perù) JuanScander - Philippine Rotary(Filippine) Mar Un Ocampo III -Glos Rotary/Rotarianin (Bielorussia,Polonia, Ucraina) Dr. Maciej K.Mazur - Portugal Rotãrio (Angola,Capo Verde, RepubblicaDemocratica di Timor Est, Macau,Mozambico, Portogallo, Repubblicadi Guinea-Bissau e Sào Tome ePrìncipe) Artur Lopes Cardoso -Rotary Norden (Danimarca, IsoleFaroe, Finlandia, Groenlandia,Islanda, Norvegia e Svezia) ÖysteinOystaa, Per O. Dantof, HåkanNordqvist, Hinrik Bjarnson, BörjeAlström - España Rotaria (Spagna)Elisa Loncán - Rotary SuisseLiechtenstein (Liechtenstein eSvizzera) Oliver P. Schaffner - RotaryThailand (Tailandia) ManitWongsureerat - Rotary Dergisi(Turchia) Ahmet S. Tukel - RevistaRotaria (Bolivia, Costa Rica,Repubblica Dominicana, Ecuador,El Salvador, Guatemala, Honduras,Nicaragua, Panama, Paraguay,Uruguay e Venezuela) Maria Souki

NETWORK DELLE TESTATE EUROPEE

Advisore coordinamento pubblicità:Andrea Pernice,“Global Outlook” Panel Member

Invito ad Assisi - Intervista a Giancarlo Nicola, Presidente A.E.R.A.

SORELLA ACQUAI L C O N V E G N OINTERNAZIONALELA CARTA DI ASSISI

SPECIALE ESPANSIONEChi sono e dove sonoi futuri Rotariani

Global OutlookGuida per Rotariani sulle nuove generazioni

ROTARYOrgano ufficiale in lingua italiana del Rotary International

House organ of Rotary International in italian languagemaggio 2011numero 5

Nuovo impulso all’impegno internazionale sull’acqua dal Convegno di Assisi

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“Mostra e racconta”Mia moglie, Judie, è stata maestra d’asilo per molti anni, eha spesso raccontato le sue esperienze di “mostra e raccon-ta”, ossia di quell’attività in cui i suoi scolari potevano por-tare a scuola qualcosa a cui tenevano molto, come un ani-male domestico o un giocattolo, e dovevano parlarne agli al-tri bambini della classe. Ricorda che i bambini ascoltavanosempre con senso di meraviglia i racconti dei loro compa-gni.I Rotariani spesso condividono lo stesso senso di meravigliaquando scoprono l’esistenza di progetti d’azione straordinarirealizzati da altri Club. E i progetti d’azione del Rotary rea-lizzati da ciascuno dei nostri oltre 33.000 Club sono talmen-te numerosi che è davvero impossibile conoscerli tutti. Moltirimangono sconosciuti ai più e restano semplicemente unpunto d’orgoglio che segna la storia dei rispettivi Club spon-sor, con il naturale beneficio per la comunità. Tuttavia, l’in-sieme di tutti i progetti del Rotary sta chiaramente trasfor-mando il mondo in un posto migliore.È un peccato non poter avere un grande evento “mostra eracconta”, in cui ogni Club possa riferire al mondo quelloche fa. Siamo cresciuti così tanto che è difficile per noi con-dividere anche le notizie dei nostri progetti d’azione con inostri numerosissimi Club. Tuttavia, il Congresso annualedel RI permette a diversi Club, distretti e organizzazioni mul-tidistrettuali di esporre i loro progetti in modo efficace. E

questo mese il Congresso RI di New Orleans presenterà moltiprogetti straordinari nella Casa dell’Amicizia.Il Congresso di New Orleans sarà un evento meraviglioso delRotary, e incoraggio tutti i partecipanti a trascorrere quantopiù tempo possibile nella Casa dell’Amicizia per fare nuoveamicizie con persone provenienti da tutto il mondo, vederela mostra dei progetti del Rotary, e partecipare a divertentispettacoli. Le porte apriranno sabato mattina e resterannoaperte per più ore del solito durante il Congresso. Inoltre,per coloro che non potranno partecipare a tutto il Congres-so, è stato pensato un nuovo pass giornaliero, solo per saba-to al costo di 40 dollari a persona per poter sperimentare laCasa dell’Amicizia!Inoltre, il Congresso mi permetterà di avere un’occasione di“mostra e racconta” personale. Sarò in grado di mostrare labase di un pilastro, situato nel Centro congressi, che suppor-ta l’enorme ponte sul fiume Mississippi. Si tratta dello stes-so ponte sotto il quale ho navigato sulla nave da carico Ly-kes Line durante il mio viaggio di 50 anni fa verso l’Univer-sità di Città del Capo come borsista del Rotary. E adessoposso raccontare a tutti, e con vero piacere, che il mio viag-gio Rotariano dura da una vita!

Lettera di luglio

PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO

lettera di maggio

RotarySoci: 1.210.745* - Club: 33.901*

RotaractSoci: 194.120 - Club: 8.840

InteractSoci: 299.207 - Club: 13.009

Rotary Community CorpsSoci: 161.1386 - Groc: 7.006

* dati al 31 gennaio 2011dati al 31 dicembre 2010

3IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE

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ROTARY | MAGGIO 20114

Il passaggio del testimoneMAGGIORE EFFICIENZA NELL’ORGANIZZAZIONE CON LA GUIDA DI ED FUTA

CHE LASCIA L’INCARICO DI SEGRETARIO GENERALE DEL RI DOPO 11 ANNI

SUSIE MA

Alla fine di giugno, con le dimissionidel Segretario generale Ed Futa co-me Direttore operativo del Rotary

International e della Fondazione Rotary,si chiuderà il cerchio della sua carrieranel Rotary. “Quando lascerò la Segrete-ria, sarò promosso al grado più alto nelRotary; quello di volontario Rotariano”,ha detto Futa.Dopo il suo ingresso nel Rotary Club diEast Honolulu, Hawaii, USA, nel 1979,Futa ha ricoperto l’incarico di governa-tore distrettuale, coordinatore regionaledella Fondazione Rotary, e rappresen-tante del Consiglio di Legislazione. È en-trato a far parte dello staff del RI comemanager della pianificazione strategicae, in seguito, come dirigente capo delsettore informatico, diventando infineSegretario generale nel 2000.Negli ultimi 11 anni, Futa è stato respon-sabile dell’amministrazione giornalieradi 550 dipendenti nella sede centrale delRI a Evanston, Illinois, nonché del per-sonale dislocato nei sette uffici interna-zionali del RI. La Segreteria sostienel’operato di 1,2 milioni di soci in circa34.000 Club in tutto il mondo. Durante lasua carriera nel Rotary, Futa ha costan-temente sottolineato l’importanza delservizio, facendo riferimento al lavorodella Segreteria come “servitrice dei ser-vitori”.Futa ha cominciato a ricoprire l’incaricodi Segretario generale dopo circa 10 an-ni di continue rotazioni nell’incarico. Icolleghi e i dirigenti del Rotary gli dannocredito per aver saputo guidare l’orga-nizzazione nei vari momenti di crisi e diaverne migliorato le operazioni. “L’am-ministrazione doveva affrontare dei pro-blemi in termini di costi-efficacia ed effi-cienza”, ha ricordato il Presidente del RI1996-1997 Luis Vicente Giay. “Futa è sta-to un ottimo navigatore delle tempeste”.Ed Futa ha assunto un nuovo direttorefinanziario, Peter DeBerge, ed ha colla-borato con lui per pareggiare il bilancio,sviluppare la continuità della Commis-sione Finanze del RI, e aumentare la tra-sparenza finanziaria attraverso la regola-re comunicazione con i soci. “Abbiamoprovato serie difficoltà finanziarie du-

rante la recessione economica, ma senon ci fossimo dati da fare prima dell’av-vento della crisi, avremmo passato an-che dei momenti peggiori”, secondo De-Berge.Futa ha creduto molto nella crescita enello sviluppo delle capacità dei membridello staff, come modo per servire me-glio i Rotariani e, pertanto, ha istituitovari programmi di formazione professio-nale per conseguire tale obiettivo. “Ed ciha guidato nella trasformazione dell’or-ganizzazione da un’impresa caratterizza-ta da una conduzione di stile famigliaread un’organizzazione molto più profes-sionale”, secondo Kathy Kessenich, Di-rettore generale dei servizi di comunica-zione.Futa ha poi incentrato la sua attenzio-ne sulla Pianificazione strategica e sulPiano di Visione futura, che lui consi-dera come la fase di preparazionedell’organizzazione al periodo che se-guirà l’eradicazione della polio. Ritie-ne che le partnership saranno fonda-mentali in questa futura fase del Rota-ry e di conseguenza ha coltivato rap-porti di collaborazione con diverse or-ganizzazioni, tra cui l’USAID e la Fon-dazione di Bill e Melinda Gates. Preve-de che il Rotary continuerà ad attrarrealtri partner di grande rilievo: “Le par-tnership ci consentono di estenderci edi farci crescere”.Quando ritornerà alle sue radici comevolontario del Rotary, Futa continuerà aconcentrarsi sull’obiettivo di eradicazio-ne totale della polio: conta di sfruttare lasua posizione nel Rotary per parlare aisoci dei Club sulla necessità di finirel’opera di eradicazione della poliomieliteprima di passare alla sfida successiva, ecosì pure su altri temi cruciali per il fu-turo del Rotary. Il prossimo 1° luglio, al-lorquando assumerà l’incarico di nuovoSegretario generale del RI, John Hewkotroverà un gruppo di impiegati pronti adaffrontare le nuove sfide. “Ha dato unaforte spinta in avanti all’organizzazionee ci lascia con un’amministrazione piùprofessionale, efficiente e pronta per ilfuturo”, secondo Giay. “Ed Futa è certa-mente un uomo di visione”. �

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ROTARY | MAGGIO 20116

ROTARY FOUNDATION

LETTERA DEL CHAIRMAN

Trasformare vite in Myanmar

MAGGIO

Nel 1962, tutte le organizzazioni non governative vennero messe albando in Myanmar (ex Burma) ed il Paese non ha più avuto un Rota-ry Club attivo sin da allora.Ma, nel 2005, un Rotariano della California ha fondato il progettoMyanmar Orphanages Safe Water Management. I Distretti 3360,5230, 6580 6740 del Rotary hanno provveduto a finanziare il pro-getto. Il sistema finanziato consiste di un compressore e di una pom-pa posizionata sopra un esistente pozzo artesiano presso gli orfano-trofi, per permettere un accesso facile all’acqua per tre usi vitali:preparazione del cibo e acqua potabile, igiene personale e lavaggiodei panni e irrigazione sostenibile delle coltivazioni. Ad oggi, sonostati completati 18 sistemi idrici, e altri 14 sono in programma, gra-zie a cinque Sovvenzioni per iniziative speciali della Fondazione Ro-

tary. L’acqua pulita contribuisce anche a migliorare la salute deibambini. Ad esempio, le malattie cutanee sono scomparse in seguitoalla disponibilità di acqua pulita. Il progetto del sistema idrico coprediverse aree chiave del Rotary - salute, fame, acqua e strutture igie-nico-sanitarie. Oggi esiste un certo cauto ottimismo in Myanmar. Icambiamenti non avvengono all’improvviso. Tuttavia, questo potrebbeessere il momento giusto per il Rotary per valutare la possibilità di unritorno in Myanmar. Ci vorrà tempo, ma tutti coloro che vogliono fareun buon raccolto sanno bene che occorre piantare i semi in anticipo,e adesso sarebbe il caso per il Rotary di piantare questi semi. Sonoconvinto che abbiamo le convinzioni, all’interno e all’esterno diMyanmar, per cominciare ad allacciare contatti al fine di far ritornareil Rotary. Un Rotary Club di nuovo a Yangon (ex Rangoon) sarebbe unottimo esempio per mettere in pratica il motto del Rotary Impegnia-moci nelle comunità - Uniamo i continenti attraverso il Servizio al disopra di ogni interesse personale.

ll Consiglio di Amministrazione dellaRF ha selezionato la Uppsala Univer-

sity ad Uppsala, Svezia, per ospitareil Centro Rotary di studi internazionalisulla pace e risoluzione dei conflitti. Du-rante la riunione di aprile, gli Ammini-stratori hanno negoziato un accordo conla Uppsala University per ospitare il set-timo Centro della pace del Rotary, cheva ad aggiungersi agli altri centri esi-stenti in Asia, Australia, Nord America,Sud America e Gran Bretagna. Nel 2009,gli Amministratori avevano avviato la ri-cerca per trovare sedi universitarie cherispondessero ai requisiti della Fonda-zione per un Centro della pace del Rota-ry. Tra le oltre 100 richieste, 5 sedi finali-ste erano rimaste in lizza e sono state vi-sitate tra gennaio e marzo. La UppsalaUniversity ha due programmi di masterben affermati in pace e risoluzione deiconflitti ed un programma di ricerca gui-dato da un corpo docente di grande por-tata e di fama internazionale.Il programma di raccolta dati sui conflit-ti presso la Uppsala è all’avanguardia in

questo campo ed offrirà ai futuri borsistidel Rotary l’opportunità di combinareteoria ben informata e la ricerca sulcampo. L’Università è la sede della DagHammarskjöld Library per la ricerca sul-la pace. Gli Amministratori hanno ancheapprovato l’estensione delle scadenzeper presentare le domande di Borse del-la pace del Rotary a cominciare dal2012. I candidati hanno tempo fino al 15agosto del 2011 per fare domanda. Laprima classe di borsisti della pace pres-so la Uppsala comincerà gli studi a set-tembre 2012. Il programma dei Centridella pace del Rotary offre ai borsistil’opportunità di seguire dei corsi per ilconseguimento del master o del certifi-cato professionale negli studi sulla pacee risoluzione dei conflitti. Ogni annovengono assegnate fino a 110 borse. Icentri esistenti si trovano presso la Uni-versity of Bradford, Gran Bretagna; laUniversity of Queensland, Australia; l’In-ternational Christian University, Giappo-ne; la Universidad del Salvador, Argenti-na; la Duke University e University of

North Carolina at Chapel Hill, USA epresso la Chulalongkorn University, Tai-landia, che offre un programma trime-strale di certificato professionale.Oltre 500 alumni dei Centri della pacedel Rotary di tutto il mondo stanno lavo-rando per organizzazioni internazionalicome la Banca mondiale, l’Organizzazio-ne degli Stati Americani e le NazioniUnite, come anche per organizzazioninon governative (ONG) ed aziende diconsulenza. Il programma è finanziatocon donazioni dall’iniziativa Grandi do-nazioni per i Centri della pace del Rota-ry. Paul A. Netzel, Presidente di commis-sione per l’iniziativa, ha dichiarato diaver ricevuto 55,8 milioni in impegni didonazioni, somma che supera l’obiettivoper la prima fase di raccolta fondi di 55milioni. “Si tratta di un’importante pietramiliare per i Centri della pace ed arrivaal momento giusto in seguito all’entusia-smo generato dall’annuncio del nuovoCentro della pace del Rotary in Svezia,presso la Uppsala University,” ha affer-mato Netzel. �

E’ in Sveziail nuovo Centro di studi sulla paceL’UNIVERSITÀ DI UPPSALA SELEZIONATA DAI TRUSTEES RF

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GLOBALOUTLOOKN O V I T À R O T A R Y

GUIDA PER ROTARIANI SULLE NUOVE GENERAZIONI

COPYRIGHT © 2011 ROTARY INTERNATIONAL. TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

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Che cos’è? Network di

club di servizio

per studenti di

scuola media e

superiore

Un modo

per studenti

dello scambio

e famiglie

ospitanti di

condividere la

loro cultura

Network di club

comunitari e

universitari per

ragazzi

Programma

di formazione

della leadership

per ragazzi

Il programma

più vecchio del-

la Fondazione

Rotary, mirante

all’avanzamento

della compren-

sione interna-

zionale

Programma di

studi sulla pace

e risoluzione

dei conflitti per

futuri leader

Partecipanti Età 12-18 Età 15-25 Età 18-30 Età 14-30 Laureandi,

laureati e

professionisti

Laureati e

professionisti

Anno d’inizio 1962 1929

(adottato

ufficialmente

nel 1974)

1968 1960

(adottato

ufficialmente

nel 1971)

1947 1999

Partecipazione stimata

300.000

membri

e 13.000

club in 140

Paesi e aree

geografiche

8.000

studenti in 80

Paesi e aree

geografiche

194.000

membri e 8.400

club in 170

Paesi e aree

geografiche

Varia su base

annuale*

700 studenti da

70 Paesi e aree

geografiche

ogni anno

Fino a 100

borsisti presso

sette università

ogni anno

Eventi tipici Progetti locali e

internazionali e

raccolte fondi

Tour, campi

giovanili

internazionali

e attività

scolastiche

Progetti

d’azione e

attività di

sviluppo

professionale

Seminari campi

e workshop

Presentazioni

presso

Rotary club,

orientamento

culturale

Summit

internazionali

e seminari

Come possono farsi coinvolgere i

Rotariani

Collaborare con

altri club del

proprio distretto

per organizzare

un evento

Interact.

Organizzare una

funzione sociale

in tutto il distretto

per studenti dello

scambio nella

propria area.

Creare un

progetto di

sviluppo

professionale

congiunto con

un club Rotaract

locale.

Organizzare

un workshop

in occasione

del prossimo

evento RYLA del

distretto.

Offrirsi da volon-

tari per fungere

da consulenti

sponsor per

un borsista in

partenza.

Creare una

campagna

di pubbliche

relazioni per

attrarre candidati

qualificati.

INTERACT

ROTARY YOUTH LEADERSHIP

AWARDS (RYLA)BORSE DEGLI

AMBASCIATORI

CENTRI DELLA PACE DEL ROTARY

SCAMBIO GIOVANI DEL

ROTARY

ROTARACT

PROGRAMMI PER STUDENTI E GIOVANI DEL ROTARY

* Gli attuali tassi di partecipazione RYLA non erano disponibili al momento della pubblicazione.

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ILLU

ST

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TE

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GE

R

Il 90% di alumni afferma di aver frequentato una riunione

di un Rotary club.

Il 3% dei Rotariani è un alumno dei programmi Rotary.

Il 66% di alumni dichiara di essere

interessato ad affiliarsi al Rotary.

Il 58% dei club afferma di non

reclutare alumni dei programmi nel loro effettivo.

Il 33% di alumni Rotaract qualificati

viene invitato ad affiliarsi al Rotary.

L’80% degli alumni che diventano

Rotariani afferma di essere stato reclutato dal loro club.

L’81% degli alumni che diventano

Rotariani ha ricoperto un incarico di leadership nel club.

ALUMNI: FUTURI ROTARIANI?

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Non vergognarti se pensi che proprio l’ultima cosa che i giovani vogliono fare è affiliarsi al Rotary. I giovani non riescono a concentrarsi a lungo. Sono egoisti e materialisti. Sono impazienti, maleducati e ingrati. E forse rappresentano la generazione più sleale che il mondo abbia mai visto.

Queste descrizioni sensazionalistiche, anche se aiutano a vendere riviste, non sono corrette. Contrariamente alla stampa negativa sulla Generazione Y, questo gruppo, nato tra i primi anni ottanta e fine anni novanta, rappresenta un’occasione importante per il Rotary. A differenza della Generazione X (nata a metà anni sessanta fino ai primi anni ottanta), la Generazione Y vuole essere parte di qualcosa di più grande. I suoi membri desiderano praticare il senso di comunità, desiderano fare la differenza ed hanno abbastanza fiducia e autostima da credere che questo è possibile. Inoltre, sono ambiziosi e cercano attivamente le opportunità di fare network e allacciare i rapporti con i mentori per ottenere un vantaggio competitivo nella loro carriera.

Il Rotary rappresenta gran parte di ciò che è importante per la Generazione Y. Molti giovani – e Rotariani – semplicemente non lo sanno. Tre idee potrebbero aiutare a coinvolgerli e ad inaugurare la prossima generazione di soci del club.

1) Guardare al passato La domanda più comune che i Rotariani mi fanno, mentre cercano di attirare i più giovani, è: “Dove li troviamo?” La mia risposta è che probabilmente non c’è bisogno di cercare i giovani da invitare nel proprio club. Probabilmente li conoscono già.

Nello stesso modo in cui le aziende prevedono le vendite future, guardando al loro flusso di potenziali vendite, contatti e attività del passato, i Rotary club potrebbero beneficiare dall’adozione di una

prospettiva di crescita dell’effettivo. In teoria, non ci dovrebbe mai essere una carenza di giovani potenziali Rotariani. Ogni anno, centinaia di migliaia di giovani sono coinvolti in programmi gestiti da club locali e dai distretti. Pensate ai giovani della comunità o distretto colpiti dal Rotary – ex-alumni di Scambio giovani del Rotary, RYLA, Interact o Rotaract. Dove sono oggi? Sono soci del vostro club? Perché no? Sono stati mai invitati ad affiliarsi?

Se si desidera aumentare l’effettivo del club, un buon modo per cominciare è di riallacciare i rapporti con i giovani che già conoscete e che hanno beneficiato da quello che fate. Sarete sorpresi dallo scoprire quanti sono desiderosi di ricambiare il favore. Tutto ciò di cui hanno bisogno è qualcuno che rivolga loro la domanda.

2) Iniziare in piccolo È vero che, in generale, i giovani sono riluttanti ad assumere impegni a lungo termine. A prescindere dalle ragioni, se state cercando di attirare i più giovani al club, sarebbe forse più efficace invitarli a partecipare ad un progetto a breve termine, invece di convincerli ad impegnarsi ad un’affiliazione a lungo termine. È molto probabile che i giovani, mentre collaborano con voi per impegni più piccoli, cominceranno a capire la visione del Rotary e sviluppare rapporti con altri soci del club. Questi rapporti duraturi rendono la scelta di aderire ad un club meno scoraggiante.

3) Essere audaci I giovani di oggi hanno spesso un forte senso del servizio. Contrariamente alla reputazione che la Generazione Y sia egoista, in base ad una ricerca del 2005, circa il 70 percento dei suoi

membri presta opera di volontar iato ogni settimana. Se i club vogliono attrarre questo gruppo con una causa a cuore, ed è socialmente attivo, devono dimostrare come l’affiliazione al Rotary consenta loro di realizzare la loro voglia di cambiare il mondo.

Purtroppo, i Rotariani non sanno propr io

promuovere tutte le cose straordinarie realizzate dai loro club. Senza un’adeguata pubblicità, il pubblico generale vede il Rotary come gruppo sociale con buone intenzioni, i cui membri si ritrovano settimanalmente per consumare insieme un pasto. Per attrarre giovani ambiziosi al Rotary, occorre essere audaci. Occorre raccontare loro la storia di un esercito di 1,2 milioni di persone mobilitate in tutto il mondo per fare una vera e propria differenza sostenibile. Questo messaggio e questa missione avranno l’impatto maggiore!

I membri della Generazione Y sono appassionati, hanno talento e sono motivati. Essi appartengono alle fila del Rotary per continuare il lavoro straordinario dell’organizzazione. Spetta a club e soci dei club garantire che questi giovani ricevano l’invito, e l’ispirazione per affiliarsi.

Michael McQueen è un relatore, ricercatore sociale e autore di pubblicazioni best-seller con sede a Sydney, Australia. Per saperne di più visitate il suo sito web, www.thenexgengroup.com.

LA MATURA GENERAZIONE Y È PRONTA A SERVIREA cura di Michael McQueen

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Quando ricevi qualcosa, dai qualcosa in contraccambio. Questa era l’idea di Corbett Parker, dopo aver trascorso un anno in Olanda come borsista degli Ambasciatori della Fondazione Rotary. Nel 2008, due anni dopo il suo ritorno, egli aveva fondato il Rotary Club di Houston Skyline, Texas, USA, che adesso ha parecchi soci anche alumni dei programmi della Fondazione.

“Alumni della Fondazione e Rotaractiani sono tra le due più grandi fonti di reclutamento del Rotary”, ha affermato Parker. “Non è necessario promuovere il Rotary a loro”.

I club che reclutano gli alumni dei programmi del Rotary impiegano due tattiche principali. Cominciano a coltivare le relazioni. Poi si sforzano di rispondere alle esigenze degli alumni, che spesso sono più giovani rispetto al Rotariano medio.

Parker consiglia di creare una forte associazione di alumni della Fondazione locale per aiutare i laureati del programma a rimanere in contatto. Secondo lui, “deve esserci una via di mezzo tra il non avere alcun rapporto con il Rotary, una scelta di molti ex alumni, e la totale affiliazione”. Il club di Houston Skyline coinvolge regolarmente l’associazione di alumni della Fondazione della periferia di Houston in progetti d’azione ed eventi sociali.

Grete Lavrenz, ex Rotaractiana ed ex borsista degli Ambasciatori 2003-04 nel Galles, sostiene lo sviluppo dei rapporti con i partecipanti al programma fin dall’inizio. Il suo club, il Rotary Club di Twin Cities Nights (St. Paul), Minnesota, USA, viene coinvolto in programmi del Rotary attraverso la sponsorizzazione di candidati, la partecipazione dei membri nelle commissioni selettive e invitando i partecipanti a parlare alle riunioni del club. Il club è riuscito a reclutare diversi soci ex alumni con questo approccio. Adesso, 12 dei 20 soci sono ex partecipanti dei programmi.

Dopo aver creato una solida base da cui reclutare, i club devono assicurare di essere in grado di ospitare alumni. Per Fonia Wong, ex Rotaractiana e partecipante agli Scambi di gruppi di studio, gli orari

delle riunioni della maggior parte dei Rotary club di Hong Kong costituivano un problema. “Molti club di Hong Kong si incontrano a pranzo, ed è impossibile per i giovani lasciare l’ufficio prima delle 19:00”, ha spiegato. Pertanto, Wong e altri Rotaractiani hanno avviato il Rotary Club di Central, che si riunisce alle ore 19:30. Undici dei 33 membri del club sono ex alumni.

Generalmente, il più grande ostacolo al reclutamento di alumni e soci più giovani è spesso di natura economica. Pauline Henderson-Ferguson, presidente fondatrice del Rotary Club di Sarnia-Lambton After-Hours, Ontario, Canada, era socia di un altro club per anni, ma la quota annuale di 1.000 dollari canadesi ed il costo di 750 dollari per l’affiliazione erano un onere molto grave. La quota del suo club attuale è di soli 200 dollari l’anno, tenuta bassa grazie al pasto facoltativo, e non vi è alcun costo per l’affiliazione. “Avevo chiesto ad un sacco di gente di entrare a far parte del Rotary per anni, e alla fine questo nuovo club ha dato loro la possibilità di affiliarsi senza dover affrontare grossi oneri”, ha raccontato.

Il club di Houston Skyline concede ai soci di età inferiore ai 35 anni uno sconto di 200 USD sulle quote annuali. Ma Parker richiede ai più giovani di offrire più del loro tempo per i progetti d’azione in

quanto gli alumni e gli altri soci più giovani hanno solitamente più tempo che denaro a disposizione. Il club Central di Hong Kong incorpora un progetto d’azione nel l ’ult ima riunione del mese.

Ma, nonostante questi aggiustamenti, mantenere l’affiliazione dei soci più giovani può r isultare

difficile. “Una delle sfide più grandi per coloro che fanno parte del Rotary tra i 30 e i 40 anni è la fase di vita in cui si trovano: matrimonio, figli, ecc. e questo rappresenta una sfida per i club più piccoli per conservare i soci”, secondo Lavrenz, i cui colleghi di club hanno un’età compresa tra i 30 ed i 50 anni.

Accogliere le famiglie agli incontri ha aiutato il club Sarnia-Lambton After-Hours ad attrarre un numero maggiore di giovani Rotariani con figli. Quaderni e colori sono sempre a disposizione nei locali della riunione e la sala mensa offre un pasto per bambini. “Questa è un’ottima opportunità per le famiglie di trascorrere del tempo insieme e insegnare ai figli l’importanza di Servire al di sopra di ogni interesse personale”, ha affermato Henderson-Ferguson. Di conseguenza, due dei ragazzi più grandi che hanno partecipato alle riunioni con i genitori si sono affiliati ad Interact.

Reclutare alumni può semplicemente significare chiedere a qualcuno di affiliarsi, oppure può rappresentare un impegno significativo, come formare un nuovo c lub con caratteristiche che rispondono allo stile di vita dei giovani. In realtà, con oltre 100.000 alumni di programmi Rotary ogni anno, queste sono idee che ogni club dovrebbe essere in grado di implementare.

Susie Ma è una scrittrice freelance di Chicago ed ex collaboratrice di Global Outlook.

COME I CLUB TRASFORMANO ALUMNI IN SOCIA cura di Susie Ma

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Rotaract in tutto il mondo Rotaract è uno dei programmi di servizio del

Rotary in rapida crescita, con 8.440 club in 516

distretti e 170 Paesi e aree geografiche. I 28 Paesi

e aree geografiche riportati qui di seguito hanno

oltre 50 club cadauno.

Algeria 9

Anguilla 1

Antigua e Barbuda 1

Argentina 241

Armenia 2

Aruba 1

Australia 68

Austria 21

Azerbaijan 2

Bahamas 4

Bahrain 1

Bangladesh 220

Barbados 1

Belarus 3

Belgio 55

Belize 5

Benin 6

Bolivia 18

Bosnia-Herzegovina 4

Botswana 2

Brasile 680

Bulgaria 37

Burkina Faso 7

Burundi 1

Camerun 6

Canada 72

Capo Verde 1

Chad 1

Cile 32

Cina 2

Cipro 9

Colombia 74

Corea 140

Costa d’Avorio 13

Costa Rica 11

Croazia 8

Curaçao 1

Danimarca 9

Djibouti 1

Dominica 1

Ecuador 23

Egitto 44

El Salvador 4

Emirati Arabi Uniti 2

Estonia 2

Etiopia 15

Fiji 3

Filippine 589

Finlandia 4

Francia 80

Gabon 2

Galles 1

Germania 170

Ghana 18

Giamaica 26

Giappone 287

Giordania 7

Grecia 24

Grenada 1

Grenadines 1

Guam 1

Guatemala 13

Guernsey-Channel Islands 1

Guinea 1

Guinea equatoriale 1

Guyana 6

Haiti 7

Honduras 12

Hong Kong 36

India 2.129

Inghilterra 88

Indonesia 38

Irlanda 5

Irlanda del Nord 5

Islanda 1

Isole Caimane 2

Isole Cook 1

Isole vergini britanniche 1

Isole vergini degli U.S.A. 2

Isole Turks e Caicos 2

Israele 12

Italia 417

Kazakhstan 1

Kenia 26

Kosovo 2

Numero di club Rotaract secondo Paese e area geografica (al 29 dicembre 2010)

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Page 15: ROTARYNuovo impulso all’impegno internazionale sull’acqua dal Convegno di Assisi rotary maggio:Layout 1 4-05-2011 16:02 Pagina I Anexperienceinluxury Servizi personalizzati per

Distribuzione secondo Paese

Da 50 a 100 club

Da 101 a 300 club

Da 301 a 1.000 club

Oltre 1.000 club

Kyrgyzstan 1

Latvia 2

Libano 19

Lesotho 1

Lituania 5

Lussemburgo 1

Macao 6

Macedonia, Ex Repubblica

della Yugoslavia 3

Madagascar 10

Malawi 3

Malesia 47

Mali 5

Malta 1

Mauritania 2

Mauritius 11

Mayotte 1

Messico 205

Moldova 1

Monaco 1

Mongolia 5

Montenegro 1

Montserrat 1

Marocco 22

Mozambico 3

Nepal 67

Nuova Zelanda 13

Nicaragua 4

Niger 2

Nigeria 275

Norvegia 12

Olanda 57

Pakistan 56

Panama 7

Papua New Guinea 1

Paraguay 18

Perù 103

Polinesia francese 1

Polonia 20

Portogallo 52

Porto Rico 7

Repubblica Ceca 9

Repubblica Centrale Africana 1

Repubblica del Congo 1

Repubblica Democratica del

Congo 10

Repubblica Democratica

del Togo 1

Repubblica Dominicana 27

Réunion 5

Romania 34

Russia 34

Ruanda 1

San Marino 1

Scozia 8

Senegal 2

Serbia 18

Seychelles 1

Singapore 21

Sint Maarten 1

Slovakia 4

Slovenia 6

Sudafrica 41

Spagna 34

Sri Lanka 61

St. Kitts e Nevis 1

St. Lucia 2

St. Martin 1

St. Vincent e Samoa 1

Stati Uniti 611

Suriname 3

Svezia 16

Svizzera 19

Swaziland 4

Tailandia 63

Taiwan 118

Tanzania 16

Timor-Leste, Repubblica

Democratica di 1

Togo 3

Trinidad e Tobago 15

Tunisia 17

Turchia 140

Uganda 55

Ucraina 16

Ungheria 8

Uruguay 27

Venezuela 30

Zambia 6

Zimbabwe 8

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Mansionario mensile di un’addetta al reclutamento Jin è presidente di commissione dell’effettivo del suo Rotary club.

Il club desidera reclutare giovani soci per il prossimo anno rotariano. Per fortuna, Jin dispone di un piano.

LUGLIO Jin stila un elenco di alumni dei programmi del Rotary che hanno visitato il suo club in passato ed effettua una ricerca su Internet per trovare le loro informazioni di contatto.

SETTEMBRE Al suo rientro in patria, un borsista degli Ambasciatori fa una presentazione in una riunione di club. Jin aggiunge le sue informazioni di contatto al suo elenco.

OTTOBRE Jin crea una pagina di social networking per il suo club e si connette con gli alumni del posto. Un’alumna esprime il suo interesse ad affiliarsi al Rotary, e Jin la invita a partecipare ad una riunione di club.

NOVEMBRE Jin partecipa ad una riunione di un Rotaract club per parlare del recente progetto d’azione del suo club. Lei invita i Rotaractiani a fornirle le loro informazioni di contatto e di visitare la pagina di social networking del suo club.

DICEMBRE Jin organizza una riunione della famiglia del Rotary per Rotariani, amici e famigliari. Lei invita tutti quelli nel suo elenco e tutti gli iscritti alla pagina di social networking.

GENNAIO La riunione della famiglia del Rotary riscuote grande successo. Jin riconferma di avere tutte le informazioni di contatto dei giovani partecipanti alla riunione. Un ex Interactiano riallaccia i rapporti col consulente Rotariano del suo club e accetta l’invito di diventare un Rotariano.

FEBBRAIO Il club di Jin organizza una raccolta di cibo e Jin lancia un appello in cerca di volontari tra i suoi contatti.

MARZO I Rotariani e i giovani volontari trascorrono dei bei momenti in occasione della raccolta di cibo. Due giovani ricevono l’invito ad affiliarsi al club, ed uno dei due accetta.

APRILE Il club di Jin organizza una seconda riunione della famiglia del Rotary, e Jin continua ad aggiungere altri nomi al suo elenco di contatti per l’anno prossimo.

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ROTARY | MAGGIO 201116

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L’ESPANSIONE NEL ROTARY 17

Il titolo di questo articolo, L’espan-

sione nel Rotary: il senso di una

strategia illuminata, vuole offrirelo stimolo per alcune riflessioni su que-sta straordinaria opportunità di servi-zio. Sull’argomento dell’espansione so-no intervenuti in numerose occasioniautorevoli rotariani. E’ un tema diffici-le, consumato e, perciò, rischioso; cio-nonostante, voglio ugualmente provar-mi a fare alcune considerazioni, ovvia-mente, personali derivanti dalla mialunga appartenenza al Rotary. Nel Di-zionario Enciclopedico Italiano il so-stantivo espansione è esplicato come“diffusione, progresso di un movimentodi pensiero (idee, dottrine, teorie, cre-denze, e così via) che va acquistandoun consenso sempre più largo”. L’espansione è, in tutte le classi degliesseri umani, l’antimurale della esisten-za e il mezzo della perfettibilità; e allaperfettibilità tendono tutti gli esseri(Russo). Lo stesso significato ha il ter-mine espansione nel Rotary; espansio-

ne interna (aumento del numero dei so-ci) ed espansione esterna (incrementodel numero dei Club) costituiscono dueaspetti di un’unica attività: la espansio-

ne rotariana. Il concetto di espansionerotariana ha per presupposto l’esisten-za di spazi territoriali in cui non è pre-sente un Club Rotary e per obiettivo ladiffusione del concetto e della culturadi “servizio”. Bisogna espandersi permoltiplicare le occasioni per rendersiutili alla società.La missione del Rotary è servire l’altro,in particolare chi è nel bisogno, pro-muovere la integrità morale e propaga-re nel mondo la comprensione e la pa-ce attraverso il diffondersi di relazioniamichevoli tra persone esercitanti atti-vità economiche, professionali e di lea-dership nelle loro comunità.Non vi è dubbio che la costituzione diun Club Rotary deve consentire la iden-tificazione di persone vocate al servizioe quindi di nuove energie finalizzate al-la realizzazione degli scopi del Rotary;

L’espansionenel Rotary il senso di una strategia illuminata

RICCARDO GIORGINO*

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ROTARY | MAGGIO 201118

deve essere, infatti, un fermento di pen-siero e di attività che vivifica il signifi-cato di valori in un determinato conte-sto sociale e la realizzazione di azionidi servizio che hanno anche una finalitàeducativa e formativa per le giovani ge-nerazioni.Pertanto, lo studio e l’attuazione distrategie e di programmi atti ad aumen-tare il numero dei soci e dei Club rap-presenta una condizione essenziale perla vita stessa del Rotary e l’affermazio-ne delle sue finalità.Tuttavia, per valutare se la espansionerimane ancora la strategia efficace perla diffusione dell’ideale e dei principidel Rotary è necessario porsi prelimi-narmente alcuni interrogativi: a) Qualeè il futuro del Rotary? b) Il futurodel Rotary è legato all’espansionerotariana? c) In che modo questaespansione va realizzata? Proverò a rispondere a questitre interrogativi.Il futuro del Rotary è nel suopassato e nelle ragioni chegli dettero vita.Il Rotary nacque nel 1905 aChicago, in un momentostorico delicato, coincidentecon la fine della guerra di se-cessione e dominato da unaborghesia assetata di potere;in quell’epoca, tutto era finaliz-zato a ottenere il massimo profit-to e a soddisfare l’interesse perso-nale calpestando i diritti altrui. Il pri-mato dell’individuo e della sua autono-mia era incontestato. L’apporto dellapersona qualificata era determinante,ma era carente la considerazione delladimensione sociale dell’uomo e dellainterdipendenza degli uomini e delleSocietà. Così il libero sviluppo indivi-duale degenerava spesso in individuali-smo cieco e sordo alle esigenze dellacomunità. Grande fu il merito del Rotary di aversentito in quel momento l’esigenza co-munitaria e di aver voluto porsi al suoservizio. E così il Rotary nacque perchéfiorisse l’amicizia tra gli uomini, perchéfiorisse l’amore dell’uomo verso l’altrouomo e per diffondere elevati standard

fame (questi progetti fanno parte delprogramma 3H -Health, Hunger, Huma-nity- lanciato negli anni 80 dal Rotary);e riguardano anche la salute (tra questiprogetti va ricordato il programma Po-lioplus - sviluppato a partire dal 1985 efinalizzato alla vaccinazione contro lapoliomielite e alla sua eradicazione intutto il mondo - che attende ormai lasua definitiva conclusione).Questi progetti coniugano la volontà diservire con la volontà di contribuire al-la crescita di una società civile. Il Rotary, infatti, si è impegnato, fin dal-la sua fondazione, nella difesa dei dirit-ti dell’uomo (contenuti nella Dichiara-zione dei Diritti dell’Uomo, del 10 di-cembre 1948 ad opera della Assemblea

delle Nazioni Unite) con progettiche concretizzano la sua vocazio-

ne di solidarietà e di attenzioneal miglioramento della qualitàdi vita. Questa azione del Rotary èstata possibile grazie alla suaespansione e alla maggioreforza che ne è derivata. Dalla “consapevolezza” deivalori basilari del nostro es-sere insieme deriva, pertan-to, la necessità di assicurare

una “continuità” di azione in“coerenza” alle funzioni di ser-

vizio e nell’incessante adegua-mento delle nostre azioni all’evol-

versi dei tempi. Il futuro del Rotarydeve, pertanto, continuare a realizzar-

si nell’impegno, che vive da più di unsecolo, teso ad affermare e a diffondereil principio che lo anima, servire al disopra di ogni interesse personale, inter-pretando i processi evolutivi della So-cietà e andando incontro alle necessitàdell’uomo. Il futuro del Rotary non puònon essere affidato al suo sviluppo (ri-cordo che l’espansione è elencata tragli obiettivi del Piano strategico 2010-2013 del R.I.!). Questo sviluppo non hacarattere biologico o economico; si mi-sura secondo un parametro che tieneconto dell’uomo nella sua globalità edelle esigenze fondamentali della per-sona: servire gli altri attraverso una re-te di professionisti, imprenditori e per-

le loro comunità, in aderenza al mottoservire al di sopra di ogni interesse per-sonale. Le realizzazioni del Rotary coronate dasuccesso sono state numerose, speciein questi ultimi anni, grazie alla Fonda-zione Rotary che, sorta nel 1917, si èsviluppata in una delle più possenti isti-tuzioni del mondo, intesa a promuovereil servizio umanitario e le buone rela-zioni fra tutte le Nazioni.Da qualche anno in maniera prioritariai progetti del Rotary internazionale ri-guardano l’alfabetizzazione, l’acqua, la

etici a promuovere la comprensione, lasolidarietà e la pace. Dal 1905 a oggi il Rotary è cresciutonella sua dimensione e nella sua strut-tura. Oggi, ci sono nel mondo più di1.210.745 rotariani che danno vita a cir-ca 33.901 Club raggruppati in 531 Di-stretti presenti in più di 163 Paesi.Con l’aumento del numero dei Club edei soci la missione del Rotary si è dila-tata perché i rotariani hanno accomu-nato le loro risorse e le loro competen-ze per promuovere iniziative di caratte-re umanitario e sociale nell’ambito del-

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L’ESPANSIONE NEL ROTARY 19

sonalità di spicco della comunità. Con-siderare il valore di risorsa umana cheogni singolo rotariano rappresenta èfondamentale. Dal numero di Club e disoci, pertanto, dipende la possibilità didiffondere gli ideali del Rotary e di ren-dere più consistente la sua azione a fa-vore di chi ha bisogno. La scelta di unnuovo socio è un investimento per ilRotary di domani. Per questo lo svilup-po dell’effettivo (cioè l’aumento del nu-mero di soci) è una priorità, costituiscela linfa vitale del Rotary. L’effettivo è sotto la responsabilità di

ciascuno di noi. Ognuno di noi ha la

responsabilità di mantenere il Rotary

forte, attivo e in crescita (Dong KurnLee - Presidente del R.I. 2008-09). Diqui l’invito each rotarian: reach one,keep one. Il Rotary deve continuare a raf-forzarsi e a potenziare le sue ri-sorse guardando con attenzio-ne sia all’espansione esterna,e quindi alla costituzione dinuovi Club, sia a quella in-terna, e quindi al manteni-mento e all’aumento del nu-mero dei soci. L’effettivo vanon solo sviluppato, ma con-servato per garantire la con-tinuità, per consolidare e raf-forzare la famiglia rotariana,per la migliore azione nei con-fronti dei bisogni della comunità. L’obiettivo di una continua “espan-sione” della nostra Associazione puòessere perseguito tenendo presente pri-ma di tutto la creazione di nuovi Club;un Club Rotary può sorgere in qualsiasicomunità dove si svolgono attività pro-fessionali e di lavoro qualificate, anchese in essa operino altri sodalizi analo-ghi. E’ necessario valutare la realtà eco-nomica e sociale della zona, le vie dicomunicazione con altri centri, la com-posizione sociale e lavorativa del terri-torio prescelto. Il Rotary si fonda su un sistema di clas-sificazione delle professioni e delle oc-cupazioni; la composizione di un Clubdeve riflettere la realtà professionaleed economica della comunità di appar-tenenza sì da essere un pool di risorse e

di competenze necessarie a intrapren-dere con successo progetti e iniziativedi servizio. Il rapporto ottimale tra ilClub e la comunità in cui opera si basa,non soltanto sul numero dei soci, masull’ampia varietà delle professioni rap-presentate all’interno del Club. Oggi, la struttura del mondo del lavoroè cambiata e ai liberi professionisti diuna volta (medici, avvocati, ingegneri,notai, commercialisti e così via) si ag-giungono, in maniera considerevole,nuovi professionisti; all’interno del

Il Rotary vuole, non solo sulla carta,l’incontro e il colloquio tra i rappresen-tanti del maggior numero possibile dicategorie lavorative, anche di differen-te estrazione sociale; e ciò si può otte-nere soltanto se, in ciascun Club, sonocomprese tutte le categorie lavorativerappresentabili. Ogni Rotary Club, quindi, deve rappre-sentare uno spaccato di vita economicache caratterizza la collettività e consi-derare la necessità che l’effettivo siaequilibrato e omogeneo. Ciò nell’attua-zione pratica è tutt’altro che facile; maè questione di buona volontà e di capa-cità di superamento di posizioni menta-li che oggi è indispensabile siano riesa-minate perché il Rotary possa essere

pienamente inserito nella realtà diquesta Società.

Solo così si potrà ottenere unaespansione valida, cioè unaespansione capace di produr-re vantaggi nell’ambiente nelquale viviamo e operiamo. Nel piano strategico del Ro-tary internazionale per glianni 2010-2013 viene indica-to non solo l’obiettivo dipromuovere la diversitàdell’effettivo, ma anche quel-

lo del miglioramento del re-clutamento di nuovi soci.

In termini di reclutamento dinuovi soci è stato posto, da qual-

che tempo, l’interrogativo: qualità oquantità? Si è detto che il Rotary vive

di qualità per cui, essendo basato su ca-tegorie professionali, ne devono farparte i maggiori esponenti delle catego-rie stesse. Ciò potrebbe essere conside-rato l’optimum se, da un punto di vistarotariano, essere il primo nella catego-ria significasse anche possedere la ca-pacità di essere disponibile, di darequalcosa di se stesso. “Se questa capa-cità difetta, diceva Alfonso Siciliani, noiavremo cooptato nel Rotary elementiche, pur essendo di altissimo livello,costituiscono un peso morto che nonmancheremo di avvertire in futuro”. Paul Harris insisteva sul concetto degliarìstoi (i migliori nel proprio settore diattività), purchè anche in grado di rece-

mercato del lavoro e delle professioni,così come all’interno del mercato delleimprese, è in atto una rapida e inarre-stabile evoluzione che porta alla nasci-ta e allo sviluppo di nuove competenze,forse difficilmente codificabili all’inter-no delle nostre classifiche. Queste nuo-ve risorse vanno assicurate ai Club perevitare che si restringa il numero di ca-tegorie professionali che lo compongo-no. Non si potenzia l’azione dei Clubcooptando soci inquadrabili in catego-rie che sono già largamente rappresen-tate.

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ROTARY | MAGGIO 201120

pire e trasmettere il concetto del “servi-re” rotariano. “Il Rotary - Egli diceva - èuna associazione che per i fini che per-segue non può aprirsi alla mediocrità,ma a quelle persone che nella societàsono un punto di riferimento, quale chesia la loro attività e il loro livello socia-le”. Quindi, per ciascuna attività di rile-vante incidenza nel territorio, il migliorelemento è colui che, sia sul piano pro-fessionale sia sul piano della disponibi-lità, è espressione dei valori del Rotarye consapevole dell’impegno che assu-me. Padre Weber (gesuita del Club diMessina, past-Governor nel 1982-83 delDistretto 211) identificava in “probità -professionalità - disponibilità” le carat-teristiche di un socio rotariano. La co-optazione di nuovi soci dovrebbe avve-nire sulla base di questi requisiti valuta-ti in maniera oggettiva e non sulla basedi interessi o tornaconti personali o dicategoria.Dobbiamo pertanto assicurare ai Clubeccellenti professionisti e uomini di af-fari, persone dalle elevate qualità mora-li e professionali disponibili all’amiciziae al servizio rotariano. I nuovi soci vanno cooptati tra gli uo-mini che vivono nel quotidiano i valoricui il Rotary si ispira; ma questi soci,una volta cooptati, devono trovare nelproprio Club, vero fulcro della azionerotariana, le condizioni e l’entusiasmoperché la loro disponibilità sia alimen-tata, nutrita e sviluppata nel servizio eper il servizio; vorrei dire, convertita dadisponibilità innata in disponibilità spe-cifica rotariana. Vi sono, tuttavia, alcuni ostacoli al re-clutamento e al mantenimento dei soci:la mancanza di consapevolezza delle fi-nalità del Rotary, la non adeguata im-magine pubblica del Rotary, la tipologiadelle riunioni dei Club. Un Club Rotary, mettendo al centrodell’attenzione la espansione, deveadottare alcune strategie: a) reclutare ipropri soci nei gruppi demograficiemergenti e tra coloro che hanno bene-ficiato della “generosità del Rotary” (exborsisti della Fondazione Rotary, colo-ro che hanno partecipato agli Scambidei giovani, coloro che hanno preso

parte ai RYLA), gli ex Interactiani e gliex Rotaractiani; b) incrementare le atti-vità a favore della comunità; c) miglio-rare i contenuti e le modalità di svolgi-mento delle riunioni settimanali. La partecipazione alle riunioni delClub, attraverso lo scambio relazionalee la interazione sociale, deve permette-re che si crei quella reciprocità di sensoe di significati che gradualmente creauna visione e una cultura condivise.Senza una interazione ricca di contenu-ti sociali e di aspettative di future rea-lizzazioni tutto ciò non può avvenire.I valori del Rotary vanno testimoniatiattraverso la partecipazione attiva allarealizzazione di progetti tesi a soddisfa-re i bisogni della propria comunità e aelevarne la qualità di vita.Il Rotary richiede il nostro impegnosempre, non soltanto nei grandi pro-grammi umanitari, ma anche nelle pic-cole quotidiane necessità locali. Il Rotary si “serve”, innanzitutto, nel-l’esercizio quotidiano della propria atti-vità professionale; la quale è, in primoluogo, “servizio” che eleva a costume divita onestà, rettitudine, correttezza e ri-spetto della deontologia. La espansione nel Rotary è, quindi, do-verosa; ma, per essere una strategia il-luminata, deve riguardare uomini di-sposti al servizio. La qualità degli uomi-ni deve prevalere sulla quantità: il pro-blema di fondo è, in sostanza, quello diuomini che facciano proprio lo spiritodi servizio e agiscano con la prontezzadell’intelletto e la generosità del cuore. Indubbiamente il nostro tempo, chenon ha ideali alti e modelli validi di rife-rimento, non ci aiuta a vivere quellaconcezione antropologica personalisti-ca secondo la quale l’uomo è un valoresempre e non il concorrente, l’avversa-rio, il nemico. L’uomo è un valore a pre-scindere dalla razza, dal colore dellapelle, dal censo, dalla salute o dalla ma-lattia e va considerato sempre come fi-ne, mai come mezzo. Torna quanto maiattuale l’imperativo categorico di Kant.Non ci si può mai servire dell’uomo, maoccorre sempre servire l’uomo. E sipuò servire solo, e realmente, prenden-do coscienza delle necessità altrui e

adoperandosi per soccorrerle.Questa concezione personalistica delRotary va attuata a livello locale doveogni Club ha le sue radici, a livello re-gionale, nazionale e internazionale.Parlare soltanto, nei Club, dei grandiproblemi della città, del territorio, dellaregione, della nazione non è sufficiente.Basta la”chiacchiera” continua che cipropina la televisione, la stampa e l’in-concludente scenario della politica. Oc-corre dare, invece, un contributo con-creto di pensiero e di azione per la so-luzione di tali problemi spendendo ilproprio tempo. In questo senso “l’io e iltu” si incontrano e diventano un “noi”solidale, unanime e fraterno. In questo mondo materialistico, egoistae indifferente alle necessità dell’altro, ilRotary ha bisogno di una espansione il-luminata, rischiarata cioè dalla lucedell’intelligenza, della disponibilità, del-la solidarietà e da tutto ciò che fa l’uo-mo più umano e lo rende atto a dare ilsuo contributo vero al bene della comu-nità.Bisogna riprendere e perseguire la viasicura dei valori morali, del rigoredell’etica professionale, della verità; diuna verità che va trovata nella econo-mia della carità ed espressa nel concre-to del vivere civile. La verità, come èdetto nell’Enciclica papale, è “ o os”che crea “ ià- o os” e quindi comunica-zione, comunione, condivisione, co-scienza e responsabilità sociale per unvero sviluppo umano cui il Rotary èchiamato.Paul Harris paragonava, la potenza delRotary al corso di un fiume maestoso:“Il grande fiume -diceva- è la somma to-tale dei contributi di centinaia, forseanche di migliaia di piccoli ruscelli chevi affluiscono dalle colline e dai monti,mormorando dolcemente, impazienti dituffarsi nella sua corrente. A questo sipuò paragonare l’espansione del Rota-ry. Esso è diventato grande per la dedi-zione e il contributo di migliaia di rota-riani di tanti Paesi”. Il Rotary resterà grande, grazie allaespansione…. illuminata. �

* Socio del Rotary Club di Bari, past-Governor

del Distretto 2120 del RI

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ROTARY | MAGGIO 201122

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SORELLA ACQUA 25

Nessuna pretesa, il semplice deside-rio di lasciare un segno e di avviareun nuovo corso, la consapevolezza

di un tema delicato quanto fondamenta-le, il valore riconosciuto della risorsa: ec-co i punti di forza di Sorella Acqua, il mo-mento condiviso dei dieci Distretti italia-ni. Dopo Assisi, l’acqua rimane una risor-sa male distribuita e male sfruttata, natu-ralmente nulla è cambiato. La forza co-municativa e aggregativa di questo con-vegno è stata proprio nella capacità di af-frontare il tema nel più autentico spiritorotariano del contributo intellettivo eanalitico nello studio di situazioni di for-te criticità, cui si presta con straordinariaconcretezza l’applicazione degli ideali ro-tariani, sublimati nel Servizio, nella forzaprogettuale. Si è parlato dell’acqua comediritto umano fondamentale, del suo es-sere legato al diritto stesso alla vita,dell’emergenza che vede assetato oltreun miliardo e mezzo di persone, senza unaccesso adeguato al bene primario. L’ac-qua, pulita e contaminata, che dona la vi-ta e che provoca morte. Senza indulgere

Il Presidente Ray Klinginsmith al suo arrivo ad As-sisi dove erano ad attenderlo oltre 1000 rotarianiprovenienti da tutti i Distretti d’Italia.Sotto, la conferenza stampa con la partecipazionedi media locali e nazionali di TV e carta stampata;l’incontro del Presidente Internazionale con i Pre-sidenti e le rappresentanze dei Rotary Club italianipresenti ad Assisi.

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ROTARY | MAGGIO 201126

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SORELLA ACQUA 27

in facili catastrofismi, accanto a zonenelle quali la scarsità di acqua è un fatto-re endemico, come l’Africa settentriona-le, oltre il progressivo processo di deser-tificazione, oggi ci misuriamo con l’incre-mento della popolazione mondiale, ag-gravato dal calo di disponibilità idrica;con l’aumento dei consumi nell’attivitàproduttiva, a fronte dei problemi di rac-colta e di distribuzione che degeneranoin sprechi; con l’espressione di una poli-tica sociale che non considera primari ildovere e la necessità di economizzarequesto bene essenziale. Come Rotarianici sentiamo coinvolti e responsabili, po-tenzialmente custodi della risorsa prezio-sa che è l’acqua, bene troppe volte ridot-to a merce, a valore economico, a ogget-to di scambio, da cui si vede escluso chinon ha possibilità economiche sufficientiper potersela assicurare. Siamo consape-voli che all’origine delle tensioni socialiche minacciano la pace, sono sicuramen-te le tante ingiuste disuguaglianze, anco-ra tragicamente presenti nel mondo; eche tra esse le disuguaglianze nell’acces-

Il BDRI Elio Cerini, grande sostenitore dell’iniziati-va Sorella Acqua, ha accolto personalmente il Pre-sidente Internazionale e condotto buona parte deilavori del Convegno.Sotto, la folta platea; i DG Giulio Koch (2040),Mario Struzzi (2090), Michelangelo Ambrosio(2100); il Presidente all’incontro con i PDG salutaVito Rosano; con Carlo Ravizza PPRI 1999-2000cui è legato da lunga amicizia.

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ROTARY | MAGGIO 201128

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SORELLA ACQUA 29

so a beni essenziali, come il cibo, l’acqua,la casa, la salute sono particolarmenteinsidiose. Lo ha ricordato nel suo inter-vento il Presidente Internazionale RayKlinginsmith, che semplicemente e auto-revolmente ha rimarcato il ruolo dellanostra Associazione nella costruzione diuna rete di armonia intorno al mondoche non può prescindere dalla tutela deidiritti fondamentali e che solo attraversoun fitto incrociarsi di scambi culturali eideali può condurre sulla via della pacifi-cazione. L’acqua fonte di pace, dunque,nel pensiero rotariano come nelle strate-gie delle politiche internazionali auspica-bili per il prossimo futuro. Lo ha sottoli-neato con efficacia comunicativa Gian-carlo Nicola, il Presidente di AERA, nelsuo ruolo di promotore del Convegnocon i dieci Governatori dei Distretti ita-liani. Come Elio Cerini, Board Director,che ha evidenziato l’esposizione del te-ma, tra i più rilevanti di quanti siano pre-potentemente al vaglio della comunità in-ternazionale, per un uso equo e respon-sabile di questa risorsa, bene strategico,

Il PDG Giancarlo Nicola, Presidente di AERA -Associazione Europea Rotary per l’Ambiente -partner e sostenitore primo di Sorella Acqua.Sotto, l’intervento di Giancarlo Nicola che ha coor-dinato la prima mattina di lavori; il DG RobertoScambelluri con il Presidente Internazionale; i DGMario Gelmetti (2050), Vinicio Ferracci (2070) eRiccardo Caronna (2060); il DGN Mauro Bignami(2090) introduce una sessione di lavoro.

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ROTARY | MAGGIO 201130

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SORELLA ACQUA 31

oro del millennio, attorno al quale si gio-ca una delle partite decisive del prossi-mo futuro. Che richiede un impegno co-mune, capace di orientare le scelte e lepolitiche, per l’acqua concepita e ricono-sciuta come diritto umano, come benedalla destinazione universale. L’urgenzadi una diversa cultura, che porti anche apolitiche più sensibili alla salvaguardiadell’accesso a questo bene comune, nonmercificabile, capaci quindi di sostener-ne una gestione che ne garantisca a tuttila distribuzione è alla base della Carta diAssisi, il documento con cui da Assisi ilRotary italiano si rivolge alla dimensioneinternazionale dell’Associazione e piùampiamente alla comunità mondiale: sa-rà presentata alla Convention di NewOrelans, come nuovo contributo dei no-stri Distretti al Rotary protagonista dellosviluppo. Da ogni ospite, prestigiosi rela-tori delle organizzazioni governative giàpartner del Rotary sui fronti ad ampioimpatto, numeri, informazioni, statisti-che, analisi dettagliate e un invito condi-viso: che il coinvolgimento delle popola-

Il Presidente Internazionale ha seguito gli inter-venti dei prestigiosi ospiti relatori e ha chiuso ilconvegno con un coinvolgente e appassionato in-tervento su “il Rotary e la pace”.Sotto, il Segretario della CEI S.E. mons. MarianoCrociata; il Direttore del programma mondiale perl’acqua di UNESCO Olcay Ünver; il direttore ese-cutivo di UNICEF Italia Roberto Salvan; l’Advisorper acqua e sanità dell’ufficio regionale europeoWHO Roger Aertgeerts.

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SORELLA ACQUA 33

zioni più povere nella difesa e nella ge-stione dell’acqua possa significare la vo-lontà di una più ampia partecipazione de-mocratica e responsabile alla cosa pub-blica, passo decisivo per la determinazio-ne di un dialogo interculturale sulla paceche produca effetti oltre le parole.

Wilfrid Wilkinson in rappresentanza della RotaryFoundation è intervenuto sull’impegno progettualea favore dell’acqua da parte dei Club di tutto ilmondo che la Fondazione sostiene con crescentifinanziamenti.Sotto, il capo della divisione INE/WSA di InterAmerican Development Bank Federico Basañes;gli onori più alti della città di Assisi riservati alPresidente Internazionale; il concerto in basilicasuperiore gremita di rotariani; Ray Klinginsmithcon Mario Struzzi durante la premiazione dei diecipiù incisivi progetti sull’acqua presentati in mo-stra nella piazza della basilica inferiore.Acqua per sempre (2030); Aquaplus (2040); Unostudio e un laboratorio per rivalutare il Po (2050);Mutitu Water Project (2060); Acquedotto Chita,una risorsa per la vita (2070); Goccia a Goccia(2080); Un Acquedotto per Durazzo (2090); Pro-getto Golfo di Napoli (2100); Gigi e l’Acqua(2110); Acqua sana per l’Africa (2120).

LA CARTA DI ASSISICarta Rotariana dell’Acqua

L’acqua è un bene prezioso, indispensabile perla vita umana. Chiediamo che l’acqua sia unpatrimonio comune il cui valore deve essere ri-conosciuto da tutti.Siamo consapevoli che le risorse d’acqua dolcesono esauribili. E’ quindi necessario salvaguar-darle, monitorarle e, se possibile, aumentarnela disponibilità.

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SORELLA ACQUA 35

I governatori dei dieci distretti italiani del RI du-rante la presentazione della Carta Rotariana del-l’Acqua di Assisi, recepita con entusiasmo dalPresidente Internazionale, la rappresenterà in se-de internazionale.Sotto, il DG Gianni Montalenti (2030) introduce laCarta di Assisi; uno scatto su alcuni pannelli espo-sti al pubblico, nella piazza della basilica inferio-re; il Presidente con Ezio Guidolin, in rappresen-tanza di Banca Popolare di Bergamo, sponsor del-la manifestazione; Ray Klinginsmith commenta laCarta di Assisi con i Governatori 2010-2011 chene promuovono l’adozione come manifesto rotaria-no sull’impegno per le risorse idriche.

Un ringraziamento speciale è stato rivolto, e deveessere ricordato, a Vincenzo Montalbano Caracci eRodolfo Inderst per il coordinamento della segre-teria organizzativa dell’evento.

La salvaguardia dell’ambiente è un obiettivoprioritario di ogni rotariano. Riteniamo, in parti-colare, che la conservazione di un manto vege-tale forestale sia indispensabile per salvaguar-dare le risorse d’acqua.Obiettivo prioritario del Rotary International èla salvaguardia della salute pubblica. A questoscopo, ci impegniamo nella società, affinché iparametri della qualità dell’acqua rispettino leesigenze degli utilizzatori cui è destinata e, inprimo luogo, garantiscano la salute di tutti gliesseri umani.Ci impegniamo, nel privato e nell’esercizio del-le professioni, a restituire all’ambiente naturalel’acqua utilizzata, in condizioni tali da noncomprometterne gli usi successivi per i qualisarà destinata, siano essi pubblici o privati.Riteniamo utile che le risorse d’acqua siano in-ventariate, per questo ci impegniamo a solleci-tare le autorità competenti sul territorio adadottare piani di utilizzo delle acque al fine diassicurarne una corretta gestione.Chiediamo che la gestione delle risorse d’acquasia economicamente sostenibile ma ispirata auno spirito di solidarietà universale.Ci impegniamo a sostenere la ricerca scientifi-ca, la formazione degli operatori e la diffusionedella cultura dell’uso razionale dell’acqua fra icittadini, per assicurarne la sua disponibilità equalità nel tempo.Il Rotary International non conosce frontiere.L’acqua è un bene comune che non deve cono-scere frontiere. L’azione dei rotariani è ispirataalla cooperazione internazionale, così da rende-re l’acqua disponibile a tutti gli esseri umaniindipendentemente dalla loro razza, età, sesso,classe, reddito, nazionalità e religione.

Assisi 16-17 Aprile 2011

LA CARTA DI ASSISI

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INCONTRI ROTARIANI 37

RotarianiI PROTAGONISTI ITALIANI DI OGGI E DI DOMANI

LA FORZA DEL MESSAGGIO INTERNAZIONALE DEL RIINTERPRETATO IN CHIAVE LOCALE

Così nei nostri Distrettisi affontano piccole e grandi ambizioni nel servizio

INCONTRI

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DG RICCARDO CARONNADistretto 2060

Al passocon i tempiDI ANDREA PERNICE

Si avvicina il termine del man-

dato di Governatore, in che cosa

ti ha più segnato questa espe-

rienza?

Nella convinzione che il sentimento piùforte su cui si basa la nostra Associazio-ne, l’Amicizia, è realmente la base soli-da su cui si fonda il Servizio. Nel miopercorso di vita, fino al momento attua-le, ho sempre privilegiato i rapporti per-sonali accostandomi all’altro con lamente sgombra, con cuore generoso e

occhi limpidi. Ho sempre trovato corri-spondenza e quelle rare volte in cui l’in-terlocutore non manifestava analogaapertura ho cercato un legame mediatodalla tolleranza. Raramente si falliscequando ci si attiene a questi principi. Ilrispetto per l’altro è una moneta discambio che restituisce, molto spesso,più di quanto dai.Ed infine ho capito, ancor di più diquanto non fosse finora, che il compitoprincipale e più gratificante per l’uomoè svolgere un servizio all’altro.Impegniamoci nelle comunità - Unia-

mo i continenti, un motto presiden-

ziale di forte impatto, come è stato re-

cepito e interpretato sul territorio del

Distretto 2060?

Il motto Presidenziale di quest’anno èfortemente legato alle origini ed allaevoluzione del Rotary. La storia deimotti Presidenziali è stata ripercorsadal nostro Presidente Internazionale inuno dei primi discorsi alla scuola deiGovernatori a S. Diego, a Gennaio del2010. E sulla base di chi lo ha precedu-to, in una determinata ricerca della tan-to auspicata continuità, Ray ha espostoil Suo motto in una lucida sintesi delpercorso da Paul Harris a noi. Quasi unritorno alle origini, nella ricerca di ri-portarci allo spirito iniziale. Ho spessotradotto il Building del motto con il cor-rispondente letterale ‘costruire’ perchéritengo che nostro compito fondamen-tale sia quello di Costruire le Comunità

con il trasmettere i nostri valori etici,affinché l’impegno possa essere lucido,determinante, fondante. Paul PercivalHarris ha fondato il Rotary perché for-temente colpito dalla solitudine e dallaindifferenza verso gli altri componentidella Comunità in cui viveva. Ed è pro-prio nella Comunità di appartenenzache ha trovato i primi sodali, professio-nisti con cui impegnarsi per la costru-zione di una Associazione vocata al ser-vizio, al servizio della Umanità, senzaalcuna differenza. Nel tempo, con ilconsolidarsi ed il diffondersi della Asso-ciazione, il Rotary si è aperto all’Inter-nazionalità nella convinzione che i valo-ri da noi sostenuti non siano nostraesclusiva ma patrimonio dell’Umanità.

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INCONTRI ROTARIANI 39

La percezione del motto sul territoriodel nostro Distretto, da sempre vocatoalla attenzione verso le necessità locali,è stata entusiastica ed è stata anche ac-compagnata da un ancora più decisosupporto alle necessità ‘lontane’, in aiu-to a comunità nate a seguito di una si-gnificativa emigrazione e ancora intima-mente legate alle terre di origine.Molto marcata è altresì l’attenzione,con diverse iniziative, alla integrazionedi nostri simili che giungono in cerca dilavoro e pace dai confinanti paesi del-l’Est Europeo. Il Distretto 2060 ha una composizione

culturale molto diversificata, per la

vastità del territorio che ricopre. Come

cambia l’approccio al Servizio in rela-

zione al contesto sociale?

Non credo che l’approccio al Serviziopossa essere condizionato dalle diversi-tà, sarebbe contrario allo spirito dellalettera. Il concetto di Amicizia cui ac-cennavo all’inizio, non varia da Regionea Regione. E’ universale e va rivolto a tutti, senzaalcuna differenza. Nel nostro Distrettoconvivono realtà distinte, talora separa-te da diversi e dolorosi percorsi storicie mi piace ricordare, a questo proposi-to, che nel Distretto 2060 il Presidentedel Club Rotary di Trento, Giulio Anto-nio Venzo, poi diventato Vice Presiden-te del Rotary International, e negli anni70, sia stato capace di creare un ‘clubcontatto’ con la città di Innsbruch, perquei tempi un vero atto di coraggio.Non è compito istituzionale dei Rotaria-ni quello di unire i Continenti? Lo eragià allora e si è realizzato attraversol’impegno di chi è stato e di chi è neifatti, Rotariano. Ancora oggi con l’in-gresso del nostro Distretto nella zona19 si sono riavvicinate regioni storica-mente e dolorosamente segnate daeventi bellici recenti. Con grande spiri-to di collaborazione.Dove sta andando il Rotary a tuo pare-

re? Quali sono i principi imprescindi-

bili? Cosa ti auguri di vivere in futu-

ro nell’Associazione?

Non è un mistero che il Rotary sta vi-vendo una parziale stagnazione. Il nu-mero di Soci nel mondo è stabile da di-

versi anni, ma non voglio scendere indettagli pur non trascurando il dato ‘etàmedia’ dei nostri Soci che nel nostro Di-stretto è di circa 60/65 anni. Il nostroPresidente Internazionale, a mio parere,fa molto bene a spronarci al cambia-mento, ad innovare. Vecchie formule,vecchi riti, mal si integrano con la velo-cità di evoluzione del mondo del lavoro,al mutare delle modalità di incontro.Certo senza derogare dai valori, senzatrascurare l’Amicizia, senza trascurareil Servizio.Tanto per fare un esempio banale comesi può conciliare la riunione settimanalecon una attività lavorativa che le esi-genze d’oggi costringe sempre più aspostamenti continui alla ricerca dimercati, di opportunità, di crescita. Inparticolare nei confronti di quei giovaniche da sempre vengono indicati comelinfa vitale, avvenire, successori, il no-stro futuro, ma che fino ad oggi sonostate soltanto parole, raramente seguitedai fatti.Credo sia abbondantemente ora di ren-dersi conto che sempre di più oggi, gio-vani trentenni, spesso Rotaractiani conetà non più da Rotaract, sono imprendi-tori, dirigenti, validi e preparati profes-sionisti per i quali è opportuno accetta-re scommesse sul loro futuro successoprofessionale. Non dimentichiamociche li conosciamo, che li abbiamo for-mati noi. Quante volte abbiamo sbaglia-to accettando nei nostri Club soci chealla prova dei fatti si sono dimostratiinadatti alla nostra Associazione e piùvocati ad un associazionismo da Clubesclusivo, all’Inglese? Senza nulla to-gliere a quel mondo costituito certa-mente da persone molto rispettabili mache poco hanno da condividere con larealtà rotariana. Servire e non servirsi.Senza protagonismi né personalismi.Per il mio futuro auspico la saggezza ditornare a vivere il Rotary che ho sem-pre vissuto, da buon Cincinnato, sem-pre pronto al Servizio, se chiamato.Piano Strategico, come è vissuto nei

Club?

Ritengo sia ancora presto per poterlodire ma di certo un buon numero diClub del mio Distretto lo ha accettato e

condiviso e altrimenti non potrebbe es-sere se scopo del Piano è quello di con-sentire al Governatore ed alla SquadraDistrettuale di meglio assistere i Clubcon l’obiettivo di fornire loro sostegnodi enfatizzare gli obiettivi istituzionalied i riferimenti operativi, di favorireuna maggiore partecipazione agli eventidistrettuali, ad una maggiore efficienzae funzionalità della organizzazione ge-nerale e dei Club, ad una maggiore par-tecipazione dei Club ai programmi dellaFondazione e del Rotary International.A questo scopo ho aumentato il numerodi Assistenti, affidando loro, come con-sigliato dal Regolamento, mediamentecinque Club. Aumenta così, e di molto,la presenza del Distretto nei Club e lapossibilità per i Club di un dialogo piùcostante con il Distretto. Senza contareche la ‘scuola’ da Assistente è una otti-ma palestra per la formazione dei qua-dri distrettualiNel vostro Distretto il rapporto con i

giovani è sempre stato al centro delle

dinamiche rotariane. Come sta evol-

vendo il dialogo con le nuove genera-

zioni e con quali riflessi sulla crescita

dei programmi Rotaract e Interact e

dello stesso Rotary?

L’anno che volge alla fine, come incari-co ma non come impegno, mi ha vistofortemente coinvolto nell’attenzione aigiovani. E’ stato sicuramente uno degliinput più forti che Ray Klingingsmith ciha rivolto a S. Diego e nel corso di tuttol’anno.Il Rotaract, soprattutto, è stato ed è co-stantemente nei miei pensieri. Ho cer-cato di essere loro vicino il più possibi-le per incoraggiarli e stimolarli, peristruirli, per coinvolgerli ed ho ottenutorisposte convinte ed entusiastiche. So-no stato anche nominato loro Socioonorario nel corso di una loro ‘Distret-tuale’ tenuta in occasione delle celebra-zioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, aTrieste, dove, fra l’altro, ho organizzatola celebrazione del 150° per il nostro Di-stretto con la loro determinante colla-borazione.Credo sia ora di smettere di pensare aloro come il nostro futuro se nei fattipermettiamo loro solo di aiutarci in in-

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ROTARY | MAGGIO 201140

combenze come la vendita di biglietti inoccasioni di manifestazioni, o di prepa-rare la sala o di occuparsi della registra-zione degli ospiti ai nostri convegni.Sicuramente anche questi compiti van-no assolti, così come li assolviamo noi,ma credo debba essere prevalente l’im-pegno per la loro formazione, responsa-bilizzandoli e coinvolgendoli nella ge-stione del Club e nella comprensionedel Rotary, nella conoscenza della suastoria, della sua struttura del suo signi-ficato. Il Rotaract dovrebbe essere unasorta di università, ma una universitàentusiasmante, briosa, vivace e coinvol-gente, in cui ci si forma per diventarerotariani e per essere pronti ad entrarenel Rotary, molti di loro sono già pro-fessionisti avviati, per rinnovarlo, perringiovanirlo. Alla loro età sono sicura-mente pieni di entusiasmo e non dob-

biamo perderli perché il distacco dallarealtà associativa può portarli rapida-mente alla disaffezione, al definitivo di-stacco.Potremo certo cercare di recuperarlipiù avanti negli anni, ma avremo persola loro freschezza, il loro entusiasmo, laloro inventiva e la loro progettualità,qualità sicuramente più aderenti alle ne-cessità del loro tempo.Dobbiamo impegnarci anche nel prose-litismo perché anche il Rotaract è in dif-ficoltà ed è un compito che dobbiamoaffidare ai Rotaractiani stessi perché vi-vono la realtà dei loro coetanei e neparlano lo stesso linguaggio.Per questo Ray ci chiede anche di inno-vare perché la struttura del Rotary co-me la viviamo noi mal si adatta allenuove realtà. Non stravolgere ma cam-biare.

Dobbiamo, per tutti questi motivi, asso-lutamente tutelare la continuità senza laquale non c’è progresso. C’è stato un progetto che più di altri ti

ha coinvolto, tra quelli distrettuali?

Sono un medico, ho settanta anni. Nelcorso del tempo ho potuto apprezzaremolti cambiamenti. L’evoluzione dellaMedicina nel Secolo appena trascorsoha segnato una evoluzione tale da fardefinire ‘fantascientifici’ alcuni progres-si valutati in funzione della base di par-tenza. Ma una delle cose che più mi hasegnato, è stata la capacità, certo nonsolo rotariana, ma spesso indiscutibil-mente legata alla nostra dedizione, diaver cambiato la vita di nostri simili cheper anni sono stati considerati la vergo-gna di una famiglia. Parlo, e lo avretecapito, dei nostri fratelli diversi.A loro, e possiamo esserne orgogliosi,

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INCONTRI ROTARIANI 41

anche se dovrebbe essere un impegnocomune, il Rotary ha dedicato energie,entusiasmo, amore.Il nostro Distretto in particolare si èsempre distinto in questo campo coniniziative a loro rivolte come l’ormai fa-moso Handicamp di Albarella, un’isolain provincia di Rovigo ove, da diversianni, si rinnova l’opportunità, per loroed per i loro loro genitori, di trascorrerequindici giorni di vacanza, in un isolacon natura incontaminata, in mezzo aduna fauna avicola di rara bellezza che li-beramente lì vive, assistiti da volontarirotariani la cui nobiltà d’animo trasparedalla gentilezza che li distingue in ognioccasione e dal sorriso che semprealeggia sul loro volto, anche nelle situa-zioni più difficili.Ma la cosa che più ripaga il Rotariano, aqualunque titolo coinvolto, è la gioiache traspare nello sguardo di questi ra-gazzi che l’amore dei loro simili ha por-tato a nuova vita.Il Convegno internazionale di Assisi

ha dimostrato la validità di una di-

mensione progettuale multi-distret-

tuale: quali sono le tue impressioni

sul lavoro realizzato insieme ai Gover-

natori degli altri Distretti italiani?

Caro Andrea, caro Amico. Tu eri connoi. Credo che il Tuo occhio di cronistaabbia colto appieno tutto quello chec’era ad Assisi. In un posto la cui misti-cità è fuori discussione, si è realizzatoun sogno. Sicuramente grazie a qualcu-no che lì è vissuto diffondendo il pro-prio amore per i suoi simili.Il sogno di dieci Governatori, appenadesignati, che, fin dal primo incontro in-torno alla tavola del Governatore MarioStruzzi del Distretto 2090 a cui va lagratitudine di tutti noi per l’impegnoprofuso, hanno immaginato, progettatoed avviato una iniziativa che nel proce-dere manifestava sempre più apparentiinsormontabili difficoltà, è qui, ormaistoria.Ci abbiamo creduto tutti ed abbiamorealizzato un evento che oltre a richia-mare una grande attenzione su un temadi cogente attualità ha fatto comprende-re a molti cosa sia l’impegno, la fede, lacoesione, la collaborazione, il Servire al

di sopra del proprio interesse persona-le, esaltante è la parola giusta. Per ilPresidente Internazionale, per il Presi-dente della Rotary Foundation, per ilBoard Director, per i Rotariani e le loroConsorti, per gli amici e gli ospiti. Unlavoro organizzativo immane coronatoda un successo ripagante di tante fati-che, da un successo che nei contenutiapre la via alla speranza che quanto det-to si concretizzi in una nuova via di Ser-vizio a favore dell’Uomo, con l’attenzio-ne ad una delle risorse più importantidel nostro pianeta. Una risorsa che, perla sua supposta abbondanza abbiamodisimparato ad usare, Nostra SorellaAcqua!Alla fine, lasciamelo dire, ci siamo ritro-vati, i Governatori dei dieci Distretti Ita-liani, abbracciati, commossi, uniti comenon mai, increduli forse della forza spi-gionata dalla loro unione, dalla amiciziaconcretizzatasi attraverso il Rotary. Epensare che qualcuno sostiene chel’amicizia rotariana è una cosa diversa.Si è certamente diversa quando è deter-minata da questo modo di vivere la real-tà rotariana.Come credi si dovrebbe agire per supe-

rare il blocco mediatico che penalizza

la comunicazione esterna del Rotary?

Ma è facile! Basta chi i Rotariani si az-zuffino, che trascendano. Che uno di lo-ro incappi in disavventure giudiziarie,che organizzino un grande evento perl’alta società affinché protagonismi epersonalismi affiorino chiedendo a granvoce di essere messi nella lista delle‘personalità’.Non ho mai visto un quotidiano, o lo hovisto raramente, dedicarsi alle ‘buonenotizie’.Semplicemente credo che nell’attualecontesto sociale sia veramente un’im-presa ottenere visibilità in ragione diuna buona azione.Ci sono molte componenti da valutare.Si richiede spesso di cooptare operatoridel settore della comunicazione media-tica. Ma spesso costoro devono, talora‘obtorto collo’ sottostare alla linea im-postata dalla Direzione e se pubblicanola notizia lo fanno in penultima pagina.Le amicizie nelle redazioni danno spo-

radiche attenzioni. Le azioni significati-ve si. Forse sta a noi impegnarci più afondo nella realizzazioni di ‘service ’ chevengano percepiti dalla Comunità comereali supporti alle necessità della Comu-nità in cui si vive e si opera. La sceltadel mezzo di comunicazione inoltre, amio modo di vedere, deve essere rela-zionata alla Comunità in cui si svolgel’impegno rotariano, utilizzando tutti imezzi che la Comunità stessa mette adisposizione. Dal giornalino della par-rocchia a quello scolastico, alle associa-zioni sportive, al corrispondente delpiccolo quotidiano locale, al passa pa-rola e ad eventuali altri sensori.Penso si debba anche chiedere, nelladiffusione della conoscenza del nostrooperare, la collaborazione di quegli Entio di quelle Autorità, che si sono giovatedel nostro contributo. Alludo alla muni-cipalità, alla scuola, alla sanità, ai rap-presentanti delle varie confessioni, alleforze di ordine pubblico, alle forze di si-curezza etc. a quelle Istituzioni cui do-vremmo, dobbiamo chiedere visibilitàin cambio dell’impegno dato. Tra i no-stri molteplici compiti c’è anche questoe dobbiamo impegnarci in prima perso-na chiedendo la collaborazione, di veri,e non sulla carta, responsabili della co-municazione che ogni Club dovrebbeavere.Si avvicina il tuo congresso distret-

tuale. Con quali obiettivi a consuntivo

dell’impegno in prima linea, tuo e dei

tuoi presidenti?

Il 10 e 11 Giugno, a Quinto di Treviso,nel nuovo ed accogliente BHR Hotel, sisvolgerà il nostro Congresso Distrettua-le, certamente per ripercorrere la stra-da fatta insieme fin qui, ma ancor di piùper una grande festa in cui quel senti-mento di Amicizia condivisa di cui viparlavo poc’anzi, venga ancora una vol-ta enfatizzato.Perché solo rinsaldandolo non trascure-remo mai il nostro impegno, conside-randolo solo una tappa, certamente ar-ricchente e formativa, del nostro per-corso rotariano.Giorni fa, uno dei Presidenti di Club delmio Distretto mi ha scritto: ‘è stato unbel viaggio, insieme’. E noi quel viaggio

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ROTARY | MAGGIO 201142

intendiamo continuarlo, per il Rotary.Dopo l’Epifania, finite le feste che siavevano unito in un tripudio di buonisentimenti, scrissi: ‘Dopo le feste, Noicontinuiamo!’. Ebbene, anche dopo il Congresso noicontinueremo, affinché questo Congres-so sia la piattaforma per un altro annodi servizio condiviso, più consapevole,più maturo, nella continuità, accanto aquesti nuovi amici che il Rotary ci hamesso a fianco, per aiutarli a Servire,per aiutarci a Servire.‘Vi aspetto’, come diceva Sir HenryBraddon, Rotariano Australiano, ‘abraccia aperte, con la mente sgombra,

con occhi limpidi’.

Sarà una piacevole occasione di incon-tro per condividere il Rotary, che vuoldire stare con gli amici per discutere dinoi, del Rotary, del servizio.

Perché è del Rotary che parleremo. Del Rotary che insieme abbiamo condi-viso quest’anno, delle domande che cisiamo posti sulla realtà e sulla attualitàdella nostra Associazione, delle azioniprogettate e realizzate in obbedienza alsempreverde dettato del Servire al di

sopra di ogni interesse personale.Ma ci interrogheremo anche sulle solle-citazioni che da più parti, ma soprattut-to dal Presidente Internazionale, ci ven-gono poste. Sollecitazione alla ricercadi nuove prassi, di modi più efficaci perrispondere al calo di assiduità, all’arre-sto di crescita, alla perdita di motivazio-ni, all’aumento dell’età media. Perché èinutile nasconderci dietro un dito. Il ca-lo da Assiduità non dipende dagli impe-gni professionali sempre più pressanti,non dipende dalla mancanza di tempo,non dipende dalla incapacità di trovare

relatori o intrat-tenitori di richia-mo, di prestigio.Dipende da uncalo di interes-se,dalla perditadi motivazioni opeggio da un er-rore nella com-prensione del ve-ro significato diessere Rotariani.Alcuni hannoperso o non han-no mai capito ilsignificato dellaparola apparte-

nenza e forse an-che quello dellaparola amicizia.Dobbiamo occu-parci seriamentedi questo perchése siamo rotaria-ni è proprio quel-lo che dobbiamo

fare. Dobbiamodiscutere su nuo-ve modalità di in-contro rendendo-le più elastiche,dobbiamo con-sentire a chi è di-

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stante per lavoro, il lavoro oggi ‘viag-gia’, di stare con noi utilizzando semprepiù diffusamente i nuovi mezzi di comu-nicazione.Non credo nel nostro contesto culturaleagli ‘e-club’, ma vedo favorevolmente lapossibilità di partecipare, da lontano,alle riunioni di lavoro tramite il compu-ter. Ho sentito lamentare impossibilitàad assiduità settimanali quando il Rota-ry ‘accetta’ il 50 per cento di assiduità,ovvero una riunione su due o, se prefe-rite, ogni quindici giorni. Ho sentito la-mentele sui costi dell’Associazionequando in alcuni Club solo il 20/30 percento del ricavato delle quote è destina-to ai ‘ service ’ perché la maggior parteviene destinato alle conviviali, quattro ocinque al mese. E non possiamo ‘lamen-tare’ una età media di 65 anni quando li-mitiamo l’accesso ai Giovani sulla basedi una pretesa impreparazione ad assu-mere responsabilità. Sono loro che pos-sono risollevare le sorti del nostro Ro-tary. Bisogna porre molta cura nella lo-ro scelta, ma bisogna farlo e presto.Dobbiamo iniziare a coinvolgere i Gio-vani nel Rotary, da subito. Credo sia più accettabile correre rischicon la loro cooptazione piuttosto checon quella di personalità che manifesta-no con assiduità zero la loro ‘apparte-nenza’. Infine non possiamo dichiararcicontro le discriminazioni quando nonagevoliamo l’ingresso delle Donne neinostri Club. Ritengo sia una tale viola-zione dei principi rotariani, che chi sioppone debba essere severamente cen-surato. Altrimenti non possiamo sban-dierare il tanto richiesto rispetto di Re-gole e Procedure. Nel contesto socialedelle nostre Comunità operano Uominie Donne, vivono un impegno comune,sono uguali. Né quote rosa, ne pariteti-cità presunte. Non servono.Questi sono gli argomenti che il nostroCongresso affronterà, questi gli argo-menti sul tappeto, per meditare e peraiutare il nostro Rotary.Non ho nessuna pretesa di rapidità nelcambiamento, ma lo auspico fortemen-te perché ritengo che in caso contrarione soffriremo tutti e questo, purtroppo,molto rapidamente. �

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INCONTRI ROTARIANI 43

BRUNO MARASCHINUn medico eletto per il 2011/12

Curriculum Professionale: Il Dott. Bruno Maraschin, nato a Vicenza l’1-8-1939, laureato in Medicina e Chi-rurgia con il massimo dei voti, specializzato in Malattie dell’Apparato Respiratorio (1966), Cardiologia(1968) e in Medicina Interna (1973) presso l’Università di Padova, ha ricoperto i seguenti incarichi profes-sionali: Assistente Medico presso l’Istituto di Semeiotica Medica dell’Università di Padova, la Div. Medicadell’Ospedale di Cittadella (PD), Montebelluna (TV), Schio (VI) dal 1964 al 31-5-1971; Aiuto presso la Div.Medica 3° dall’1-6-1971 al 10-9-1978; Primario di Medicina prima presso gli Ospedali di Arzignano eMontecchio Maggiore (VI) e poi presso l’Ospedale di Vicenza fino all’epoca del pensionamento avvenuto il20-12-2003; Responsabile del Settore Età Adulta dell’USL 34; Direttore del Dipartimento di Medicinapresso l’ASL 6. Autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico, ha frequentato per aggiornamentola Div. di Nefrologia dell’Osp. di Verona e l’Unità di Cardiologia dell’Hammersmith Hospital di Londra, orga-nizzando incontri scientifici e partecipando come Relatore ad alcuni Convegni e Congressi in Italia e al-l’estero. È stato eletto Consigliere dell’Ordine dei Medici di Vicenza per 2 trienni, occupandosi di Formazio-ne e Bioetica. Dal 2004 al 2006 ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato di Bioetica presso l’Ordi-ne dei Medici di Vicenza. Attualmente svolge attività libero-professionale nell’ambito delle 3 Specialità e ri-copre l’incarico di Direttore Sanitario presso il Poliambulatorio “Medica Group” di Montecchio Maggiore(VI), e di Direttore del Centro Servizi Anziani delle Suore Dorotee di Vicenza.Curriculum Rotariano: Socio del RC Vicenza dal 27-04-1995: Componente Commissione Classifiche delClub 1998-1999; Prefetto del Club nell’annata 2003-2004; Presidente 2005-2006; Segretario Distrettua-le 2006-2007; Tutor della dott.ssa Anna Rossi, Borsista nel progetto Borse di studio degli Ambasciatori2007-2008; Componente della Commissione Distrettuale per la Medicina dell’Anziano nell’annata 2007-2008; Segretario di Club 2008-2009; Componente della Commissione Distrettuale per l’Applicazione dinorme di procedura, statuti e regolamenti 2008-2009; Assistente del Governatore 2009-2010.È coniugato con Ornella Rigoletti.

ALESSANDRO PEROLOUn imprenditore per il 2012/13

Nato in provincia di Verona nel 1942, risiede a Treviso con la famiglia.Laureato in lingua e letteratura inglese, si è dapprima dedicato all’insegnamento e successivamentea tempo pieno all’attività di itticoltura, provenendo da una famiglia di allevatori e gestendo la propriaazienda costituita nel 1979. Eletto al Consiglio Direttivo dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API)nel 1991, nel 1994 è eletto Presidente, carica che gli viene riconfermata per due mandati.Nel 1994 viene eletto vicepresidente della Federation of European Aquaculture Producers (FEAP)con sede a Bruxelles. La FEAP è composta dalle associazioni nazionali europee. Nel 1998 è eletto Presidente della Federazione Europea e viene successivamente riconfermato finoal 2003. Durante questo periodo riceve la carica di Chairman dell’Aquaculture Working Group dellaCommissione Europea per un periodo di 18 mesi. Nel 2003 si è ritirato dall’attività di imprenditore. E’ stato International Consultant della FAO, per la quale fu inviato in Tunisia nell’estate 2006.E’ sposato con Renata e ha un figlio.Ha un forte interesse per la musica classica.Entra nel Rotary nell’anno 1987-88.Presidente del Club nel 1995-96. Segretario del Club dal 2004-05 per tre anni.Ha fatto parte di Commissioni Distrettuali.Nell’anno 2007-08 è stato assistente del Governatore Carlo Martines e nel 2008-09 del GovernatoreAlberto Cristanelli.Attualmente è Presidente della Commissione Distrettuale Rotary Foundation.E’ Governatore Nominato per l’annata 2012-13.

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ROTARY | MAGGIO 201144

DG VINICIO FERRACCIDistretto 2070

Semplicitànel Rotary

Un Distretto tra i più grandi, geo-

graficamente e numericamente,

sul territorio italiano: come hai

vissuto fino a oggi il ruolo di Governa-

tore nel 2070? Quali le più grandi sod-

disfazioni e quali le maggiori difficol-

tà?

È vero, il Distretto 2070 è uno dei piùgrandi nel mondo, sia per numero diClub (102), e per numero di soci (6380). Sino ad oggi, spero che la buona sortecontinui ad assistermi sino alla fine delmandato, ho vissuto il ruolo di servizio di

Governatore con convinzione, prima ditutto, decisione e semplicità, non dimen-ticando il motto di Gian Paolo Lang (pri-mo Presidente del R.I. di nazionalità ita-liana, rotariano del mio Club, che ho avu-to la fortuna di conoscere): “dare al Rota-ry semplicità...”. Una delle più grandisoddisfazioni, è stata quella di avere in-contrato nelle visite ufficiali, per l’esat-tezza 102, che ho voluto fare tutte singo-larmente, tantissimi rotariani con i loroPresidenti e Dirigenti. Il dialogo ed il con-fronto con loro, per me sicuramente unarricchimento, mi ha permesso di vedereda vicino la vita dei Club del Distretto, laloro progettualità, le eventuali difficoltà eil tutto mi è stato di grande aiuto per po-ter suggerire, nelle forme più opportune,il messaggio del Presidente Internaziona-le, nonché di toccare i temi preannunziatiin occasione dell’Assemblea Distrettuale.Per non parlare, poi, dell’affettuosa acco-glienza, della quale, insieme a mia mo-glie, sono stato gratificato. Non mi piaceparlare di difficoltà, ma piuttosto di im-pegno, a volte anche faticoso, ma, d’al-tronde, dietro ogni grande soddisfazione,c’è sempre un altrettanto grande lavoro.Il Rotary si vive emotivamente e razio-

nalmente. Quale ideale ha rafforzato in

te il percorso rotariano che hai compiu-

to negli anni? Come ti ha cambiato

l’esperienza di governatorato? E quale

Rotary ti auguri di vivere in futuro?

Gli ideali che il Rotary ci propone sonoquelli delle cinque Vie di Azione: Interna,per una serena vita dei Club, Professio-nale, che ci richiama all’integrità, Interes-se Pubblico, per gli interventi a favoredelle Comunità, Internazionale per le re-lazioni nel mondo ed infine l’Azione a fa-vore delle giovani leve. Le cinque Vie diAzione si uniscono nel servizio rotarianoche, come ci ricorda il nostro fondatore,non significa solo opere buone, ma an-che idee e trasmissione di valori. Questoè l’aspetto che maggiormente mi ha col-pito nel percorso rotariano, rafforzandoin me il concetto che, alla base della ra-zionalità, c’è sempre lo spirito e l’emoti-vità. L’esperienza di Governatorato, piùche cambiarmi, mi ha fatto conosceremeglio la realtà del Rotary nel Distretto enei Club. Come ho accennato in prece-denza, mi sono reso conto della forte at-

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INCONTRI ROTARIANI 45

tività di service che i Club svolgono nelsettore umanitario e culturale, ma, ripe-to, ho potuto vedere anche le difficoltàche il mutamento continuo dei ritmi e deitempi della vita di oggi comporta. Ciò miha fatto meglio comprendere il richiamoa quei “venti di cambiamento” del Presi-dente Internazionale Ray Klinginsmith,che non deve essere inteso come cam-biamento dei fondamenti dell’Associazio-ne, bensì come invito a riflettere sulle no-stre tradizioni, per migliorarle, se ciò puòconsentire di raggiungere meglio l’obiet-tivo, in una società che si muove assaivertiginosamente. Il forte richiamo all’at-tenzione verso i giovani, al rafforzamentodei Club, intesi quale vero motore pro-pulsore del Rotary, alla loro flessibilità,alla collaborazione con altre Istituzioni,alla capacità di fare bene e far conoscereall’esterno ciò che si fa, sono l’interpreta-zione di quel “vento” che spira da SanDiego, sin dallo scorso anno. Quale Rota-ry mi auguro di vivere in futuro? A mioparere, gli ideali ed i valori della Fonda-zione sono ancora di grande attualità nel-la nostra società.Ho avuto più volte modo di dire che il ve-ro tesoro del Rotary sono gli uomini e ledonne che lo compongono, per cui auspi-co che il Rotary sia composto, sempre,non solo da soci, bensì da soci rotariani,in possesso dei requisiti professionali edumani necessari ma anche disposti a la-vorare per il Rotary, a favore degli altri.Auspico anche un Rotary attento ad ac-cogliere persone di giovane età, che sia-no emergenti nella loro fascia professio-nale, sfruttando le opportunità che pos-sono portare, con la voglia di superare glispazi generazionali. Auspico un Rotaryche significhi tolleranza e rispetto deglialtri, incluso la nostra vita di soci all’in-terno dell’Associazione, in quanto nondobbiamo mai dimenticare che un Club èritenuto dal R.I. capace di funzionare,quando è in grado, ripeto, nel rispettodella tolleranza, di risolvere amichevol-mente quella diversità di vedute che puònascere nell’interno.Trovi che il messaggio del Presidente

Internazionale Impegniamoci nelle co-

munità - Uniamo i Continenti abbia

fatto presa sulle diverse comunità che si

distinguono sul vostro territorio di-

strettuale? Con quali riflessi sull’inter-

pretazione del Servizio rotariano?

Sì, posso dire come il messaggio del Pre-sidente nella sua brevità ed incisività rac-colga veramente quelli che sono gli obiet-tivi del Rotary, l’impegno nelle Comunità,oltrepassandone però i confini per un im-pegno nel mondo. D’altronde, come hadetto Ray Klinginsmith nel discorso in-troduttivo a San Diego e come lo ha ripe-tuto recentemente ad Assisi, non dobbia-mo mai dimenticare che ogni Club fa par-te di una grande rete di circa 34.000 altriClub nel mondo, una rete che può faremolto per migliorare la vita degli altri efavorire la pace.C’è stato un progetto che più di altri ti

ha coinvolto, tra quelli distrettuali?

I progetti che maggiormente mi hannocoinvolto sono stati: il messaggio ai Clubdel nuovo Piano Strategico, per far com-prendere la loro centralità all’interno del-l’azione rotariana, che quest’anno è stataveramente posta alla nostra attenzione,ed il progetto di Visione futura della R.F.,che vede il nostro Distretto tra i centodel mondo che sono stati scelti per speri-mentare quella che può essere la Fonda-zione del futuro.A pochi giorni dalla conclusione di So-

rella Acqua, il Convegno internazionale

di Assisi, quali sono le tue impressioni

sul lavoro realizzato insieme ai Gover-

natori degli altri Distretti italiani? Cre-

di che la progettualità multi-distrettua-

le abbia un senso per l’impatto del Rota-

ry sull’opinione pubblica? E sulla moti-

vazione degli stessi Rotariani?

Le mie impressioni sul Convegno interna-zionale di Assisi “Sorella Acqua” non pos-sono che essere estremamente positive,visti i risultati ottenuti. Devo confessareche all’inizio nutrivo qualche perplessità,visti i gravosi impegni che ogni Distrettopone, nell’affrontare un impegno nazio-nale di così grande portata. Sono bencontento di dire che ho assistito ad unagrande voglia di fare, alle competenzemesse a disposizione, alla grande colla-borazione con le Associazioni che hannopartecipato, all’impegno di A.E.R.A.; il ri-sultato è stato di grande valore e di gran-de impatto sull’opinione pubblica. I rota-riani presenti hanno, senza dubbio, rice-vuto grande motivazione, in quanto han-

no potuto avere un’ulteriore conferma dicosa il Rotary fa nelle Comunità e nelmondo. L’intervento finale del PresidenteInternazionale Ray Klinginsmith, la cuipresenza è stata certamente favorita dalDirector Elio Cerini, che ha mantenutocon lui il contatto sin dal’anno scorso aSan Diego, dopo l’incontro con la leader-ship rotariana presente, ha suggellato lachiusura del Convegno ed è stato un mo-mento di grande emozione, che ha natu-ralmente coinvolto tutti i presenti.Come credi si dovrebbe agire per supe-

rare il blocco mediatico che penalizza la

comunicazione esterna del Rotary?

Fare, fare bene e far sapere è uno deiprincipali obiettivi che ci pone il PianoStrategico. A mio parere la comunicazio-ne esterna del Rotary nasce, sia da comeogni socio rotariano svolge il proprio ser-vizio nella collettività in cui opera, sia dalfar conoscere all’esterno la progettualitàche viene svolta all’interno dei Club. Nonvoglio ricordare tutti i mezzi di comuni-cazione che oggi vengono messi a dispo-sizione, mi limito invece ad osservareche, quando un’azione è di utilità per ilterritorio nel quale il Club opera ed inte-ressa i suoi cittadini, ci potrà essere il su-peramento del blocco mediatico. OgniClub, se vuole, è in grado di far conosce-re ciò che il Rotary fa, non solo nel pro-prio territorio, ma nel mondo intero (ri-cordo come tante iniziative a favore dellaPolio Plus hanno permesso di rappresen-tare all’esterno l’azione nel mondo).Continuità e sostenibilità. Come sta

crescendo la qualità del Servizio, a tuo

parere, in relazione a questi principi,

che il Piano Strategico evidenzia con

particolare enfasi?

Il richiamo al sostegno e al rafforzamen-to dei Club, contenuto nel Piano Strategi-co, come ho avuto modo già di osserva-re, sarà in buona parte garantito dall’at-trazione nell’Associazione di quelli cheabbiamo definito soci rotariani, persone,ripeto, con le caratteristiche professiona-li ed umane richieste, ma che hanno vo-glia di fare, perché il Rotary è principal-mente fare e cercare di fare bene. In so-stanza io credo che, se l’effettivo sarà ef-ficiente e consapevole di cosa il Rotary cichiede, la qualità del servizio sarà assicu-rata.

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ROTARY | MAGGIO 201146

Il Rotary per i giovani, ora più che mai, con la Quin-ta via d’Azione dedicata alle nuove generazioni.Quali prospettive, quali aspettative, anche alla lucedella tua esperienza di RD e del rapporto con il Ro-tary a livello locale?Obiettivo primario delle Nostre Associazioni è quellodi sostenere gli individui, e in particolare i giovani,nella realizzazione delle proprie ambizioni e delleproprie potenzialità. La scelta da parte del Board In-ternazionale di introdurre questa nuova Via d’Azionerappresenta l’ulteriore riconoscimento della grandeimportanza da sempre data dal Rotary ai giovaniquali inestimabili risorse per costruire il futuro. Daparte dei rotaractiani c’è, da più di quarant’anni, ildesiderio e la volontà di imparare, di impegnarsi e dicontribuire attraverso la propria formazione e cresci-ta personale a realizzare i sogni e gli obiettivi rotari-ani per un mondo migliore. Spero dunque che ques-ta via d’azione possa creare numerose occasioni diincontro e dialogo fra i Rotaract Club, i propri Rotarypadrini ed anche la comunità locale.Quali sono i punti di contatto più significativi tra Ro-taract e Rotary nel Distretto 2070, a livello proget-tuale?Un appuntamento imprescindibile dell’annata ro-taractiana nel 2070 è il Forum Rotary - Rotaractrappresentando il momento di incontro per eccellen-za fra i giovani soci dei Club Rotaract e i rotariani ditutto il Distretto 2070. Un’occasione non solo perritrovarsi ma anche per collaborare e confrontarsinella creazione di un evento il cui intento è quello distimolare la mente e i cuori a riflettere sull’importan-za non soltanto di affermarsi nella propria profes-sione ma soprattutto sulla capacità di ciascuno discoprire il proprio talento, di coltivarlo, di farne unpunto di forza sul quale fondare il proprio ruolo dileader. Spesso al giorno d’oggi sentiamo dire dicome i giovani non si appassionino più, di come ap-pianao lasciarsi scivolare adosso tutto ciò che li cir-conda. Ancora una volta il Rotary e il Rotaractvogliono dare una risposta forte in questo sensorichiamando giovani e meno giovani a discuteredell’importanza del farsi coinvolgere, dell’imparare aeprimere il proprio talento e di immaginare un futuropiù brillante. Anche il supporto alla RF è ormai unpunto cardine dei progetti rotaractiani a livello dis-trettuale e non solo: la RF è infatti per noi il punto di

riferimento principale della internazionalità del so-dalizio di cui facciamo parte e del grande beneficioche questo porta alla società e al mondo in paesi an-che lontani dal nostro. In particolar modo l’impegnodei rotaractiani a favore del programma END POLIONOW è sempre stato attivo e sentito nei singoli Clubche in questi anni hanno voluto dare il proprio con-tribuito al raggiungimento di un traguardo di così al-to valore. Quest’anno più che mai abbiamo cercatodi far sentire forte il nostro aiuto anche attraversoraccolte fondi distrettuali. A questo fine è stato pos-sibile effettuare donazioni alla RF attraverso varigadget creati appositamente per questo scopo chehanno avuto un successo grande quanto il fine cheintendono realizzare. Oltre a ciò, il Distretto Rotaractsi è impegnato a aiutare il Distretto Rotary per l’E-mergenza Giappone: la spilla della solidarietà con illogo distrettuale Rotaract è stato infatti il modo sem-plice ma efficace attraverso cui raccogliere gli aiutinecessari per contribuire a far fronte alla grandetragedia che ha colpito il Giappone e che ha vistoRotary e Rotaract schierati insieme in un azione diservice comune. Quali risposte si aspettano i giovani Rotaractiani daiRotariani? E quali pensano, a tuo parere, di doverdare ai loro padrini?Credo che i rotaractiani oggi non abbiano per i proprirotariani delle vere e proprie domande, né tantomenosi aspettino da loro delle risposte ben precise. Ciòche effettivamente i giovani, e nello specifico i ro-taractiani, chiedono al Rotary è un esempio daseguire ogni giorno, un modello, un punto di riferi-mento a cui ispirarsi; ciò che i rotaractiani chiedonoai rotariani è di essere per loro delle guide etiche,dei leader che li illuminino nel loro percorso dicrescita innanzitutto con la propria vicinanza, con ilproprio interesse e desiderio di contribuire al loro fu-turo. Da parte dei rotractiani c’è poi l’impegno a nondeludere le aspettative e la fiducia riposta in loro, di-mostrando ogni giorno con serietà e allo stesso tem-po entusiasmo il proprio valore e le proprie capacità.Rotary, Rotaract e nuove generazioni esterne allafamiglia rotariana. Cosa si sta facendo in concreto,dal tuo punto di vista, per rafforzare il dialogo e peroffrire nuove opportunità ai giovani? Come si muoveil Rotaract per lo sviluppo dell’effettivo?A mio avviso negli ultimi anni il Rotary ha preso

sempre maggiore consapevolezza dell’importanzanon solo del fare ma anche del far sapere, l’impor-tanza del rendere le Nostre Associazioni conosciute,visibili e riconoscibili all’esterno come modello diimpegno e di volontà di serivire al di sopra dei sin-goli interessi. Questo fa sì che il Rotary e il Rotaractsi stiano aprendo sempre di più verso la società e so-prattutto verso i giovani nella realizzazione di eventie nella creazione di occasioni uniche di formazioneetica e professionale.Come si è manifestata la dimensione multi-distret-tuale del Rotaract in Italia, quest’anno?Uno degli obiettivi prefissati a inizio anno era proprioquello di far percepire la dimensione globale dellanostra associazione; quella di rendere consapevoli isoci di far parte di una famiglia grande quanto ilmondo, una famiglia che va ben oltre la realtà delClub, della zona o distrettuale. Durante l’annata ab-biamo quindi cercato di incentivare la partecipazioneagli eventi nazionali e internazionali e - devo ammet-tere - che i soci in questo senso hanno dato unarisposta assolutamente positiva. Anche il coinvolgi-mento nei progetti di service coordinati a livello mul-ti distrettuale è stato un punto fondamentale per sti-molare i soci a cogliere davvero tutte le occasioniche il Rotaract può offrire… senza confini!Cosa ti ha dato l’esperienza di RD che hai vissuto eche sta per concludersi?Mi ha permesso di crescere e lavorare su me stessacome mai prima d’ora; ho potuto riflettere e con-frontarmi quotidianamente con le mie capacità, imiei limiti e quelle potenzialità ancora inespresse;hopotuto mettermi alla prova nella capacità di coinvol-gere gli altri, di motivarli, di arrivare al traguardosenza perdere di vista l’aspetto umano e personale,il rispetto di me stessa e degli altri. Questa annatami ha permesso di mettermi in gioco, totalmente, eper qualcosa di più grande in cui credo fermamente.Il Rotaract per te è… Il Rotaract per me è …. un’oc-casione, assolutamente da non perdere!

Piano di Visione Futura: il Distretto

2070 è tra i 100 Distretti Pilota per la

nuova impostazione studiata per un

rapporto sempre più efficiente con la

Fondazione. Quale è la tua valutazione

dei lavori in corso?

In merito al piano di Visione Futura, delquale il Distretto è pilota, posso serena-mente affermare che i lavori in corso

stanno ben procedendo, grazie al buonlavoro che l’apposita Commissione stafacendo ed alla disponibilità dei soci a re-cepire la nuova impostazione. Del restosi può già tracciare un consuntivo, anchese l’anno non è finito, ma lo snellimentodelle procedure, richiamare i Distretti edi Club ad una buona amministrazione deirapporti con la Fondazione, la formazio-

ne e l’informazione che è stata effettuatasul nuovo progetto, hanno permesso lapresentazione di ben 36 progetti di Sov-venzioni distrettuali, pressoché pari allasomma delle Sovvenzioni dei tre anniprecedenti quello in corso.Credo, quindi, di poter confermare chel’esperimento sta procedendo in manierasoddisfacente.

Rotaract, l’occasioneINTERVISTA ALLA RD DEL D 2070 VALENTINA CIVITELLI

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INCONTRI ROTARIANI 47

PIERLUIGI PAGLIARANIUn ingegnere meccanico eletto per il 2011/12

Nato nel 1938. Sposato con Nadia ha due figli: Alessandro ed Elisabetta. Laureato in ingegneriameccanica all’Università di Bologna. Ha lavorato per aziende internazionali e italiane con aspirazioniinternazionali, prima come progettista, poi come Area Manager, quindi Direttore Generale Ammini-stratore Delegato, Consigliere di Amministrazione. Attualmente opera come consulente di Direzione.Ha tenuto letture di carattere tecnico all’Università di Zagabria e di Ankara. Come consulente del-l’UNIDO di Vienna (agenzia dell’ONU per aiuto tecnico ai paesi in via di sviluppo) ha tenuto ad Anka-ra lezioni per la formazione post universitaria di tecnici del Ministero dell’Agricoltura Turco.Progettista di impianti per lavorazione della frutta e di mercati generali in Italia, Europa, medio orien-te e centro e sud America. Ha scritto articoli su riviste tecniche specializzate nei settori alimentare,agricolo, trasporti in regime di freddo, imballaggi riutilizzabili e testi specifici per corsi di specializza-zione.Curriculum rotarianoDal 1976 socio del Rotary Club di CesenaPresidente di Club 1988-89Più volte PHFComponente del Consiglio con diversi PresidentiComponente di varie commissioni nell’ambito del ClubDa anni fa parte della redazione del Bollettino del ClubAssistente del Governatore dal 2003 al 2006Presidente della Commissione Distrettuale per la Formazione nell’annata rotariana 2007-08 col Go-vernatore Gianni Bassi

FRANCO ANGOTTIUn ingegnere civile nel 2012/13

Curriculum rotariano: è socio del R.C Firenze Sud dal 1990. Ha ricoperto la carica di Presidente de Ro-tary Club Firenze Sud nell’anno rotariano 1998-99. Assistente del Governatore nelle annate: 2007-08;2008-09 e 2009-10. Ha ricevuto 4 Paul HarrisÈ nato a Colosimi (CS) il 12 gennaio 1941, si è laureato, nell’Università degli Studi di Pisa, in Ingegne-ria Civile, Sezione Trasporti, con 110/110 e lode, nel 1966. Nel gennaio 1967 è assistente volontarioalla cattedra di Scienza delle costruzioni e subito dopo contrattista CNR con compiti di revisione delleopere in cemento armato precompresso per conto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sotto lasupervisione dapprima del Prof. Letterio Donato e poi del Prof. Carlo Raymondi. Nel 1971 vince il con-corso di assistente universitario di Scienza delle Costruzioni e nel 1980 quello a cattedra della stessadisciplina e viene chiamato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze. Ha ricoperti gli incari-chi come di seguito descritti.Prorettore per i rapporti con il territorio e sedi decentrate dal 1 novembre 2006 al 31 ottobre 2009. Preside della Facoltà di ingegneria dell’Università di Firenze dall’anno accademico 1987/88 all’annoaccademico 1992/93 e dall’anno accademico 2001-02 all’anno accademico 2005-06. Direttore delDipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Firenze dal 1983 al 1988. Coordinatore del Dottora-to di ricerca in Ingegneria delle Strutture gestito dal consorzio fra le Università di Firenze, Bari, Genova,Pisa e Udine a partire dal 3° ciclo (1986) fino al 15° ciclo.Principali incarichi professionali: Presidente della “Interporto della Toscana Centrale” SpA dal 15 GIU1993 fino al 26 maggio del 1998. Presidente della Commissione Edilizia dell’Università di Firenze dal-l’anno accademico 1988/89 al gennaio 1995. Collaudatore statico di importanti opere pubbliche. Haricoperto diversi incarichi di prestigio nell’ambito della normativa tecnica nazionale ed europea.

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ROTARY | MAGGIO 201148

DG SALVATORE LO CURTODistretto 2110

Armonianel Rotary

Due isole, un Distretto, con una

straordinaria capillarità di Club

sul territorio: come è stato conci-

liato l’impegno nelle comunità, con il

respiro internazionale, nell’indirizzo

così chiaramente espresso dal motto

presidenziale di quest’anno?

Il motto del Presidente Internazionalenon ci ha trovato per niente imprepara-ti. Un Distretto che da anni comprendeuna componente internazionale all’inter-no della propria compagine associativa

oltre a rappresentare motivo di recipro-co orgoglio per la condivisione di pro-getti comuni ha trovato nel motto di RayKlingsmith convergenti obiettivi di azio-ne rotariana.Come vivono i Rotariani siciliani

l’ideale del Servizio rotariano, tra ra-

zionalità ed emotività?

La nostra indole di gente abituata a re-primere nel silenzio e con dignità le vi-cissitudini che la storia ha reso manife-ste ci porta ad affrontare con razionalitàe pragmatismo anche quelle legate al-l’ideale del Servire rotariano senza nullatogliere allo stato emotivo che è conge-nito e profondamente diverso in ciascu-no di noi.Quale ideale ha rafforzato in te il per-

corso rotariano che hai compiuto negli

anni? Come ti ha cambiato l’esperien-

za di governatorato?

Mi e capitato qualche volta di doverchiedere l’aiuto professionale di qualcheamico rotariano per delle necessità dicarattere privato. Ebbene, tanta vogliadi nascondere la mia appartenenza al-l’Istituzione per non privare l’interlocu-tore della libertà incondizionata di volercommisurare la richiesta del giustocompenso per la comune appartenenzaal Rotary. Mi turba l’idea dell’uso impro-prio del distintivo all’occhiello. In defini-tiva credo proprio che il tutto possa ap-prodare alla sintesi dell’etica rotarianadel servizio, ideale a cui mi sono ispira-to durante la lunga militanza nel Rotary.L’esperienza di Governato ha rafforzatodette prerogative alle quali aggiungereiil grande entusiasmo che la carica hadeterminato e una notevole capacità dicoinvolgere gli altri proprio nel defram-mentare detto entusiasmo che, spesso,deve trovare stimoli e occasioni di ri-compattamento e aggregazione.Quale Rotary ti auguri di vivere in fu-

turo?

Un Rotary moderno, che sappia ascolta-re e parlare alla gente, meno ingessato,più libero. Una grande famiglia nellaquale l’armonia possa rappresentare ilcollante per tutte le occasioni e, il sensodi appartenenza, lo stimolo per l’osser-vanza delle norme che la regolano . Rotary e giovani, un binomio che sem-

pre più viene interpretato come impre-

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INCONTRI ROTARIANI 49

scindibile. Cosa avete fatto nel Distret-

to 2100 per favorire il dialogo con le

nuove generazioni e per coinvolgerle

nella rete culturale del Rotary?

Tutto il mio anno è stato improntato ver-so il dialogo con le nuove generazioni.Con i ragazzi del Rotaract e dell’Interactabbiamo raggiunto armonie di notevoleconsiderazione. I ragazzi sono stati sti-molati ad esprimere le loro attività sia inmodo individuale come Club, che in si-nergia con il Club padrino. Due forze ap-parentemente diverse ma con l’obiettivocomune della condivisione dell’essenzadel servizio. Provengo da una esperien-za del mio Club avente queste caratteri-stiche: esperienza che due realtà giova-nili Interact e Rotaract, in armonia conl’impegno del Club padrino, perpetua datrent’anni con attenzione a favore dellepersone diversamente abili.C’è stato un progetto che più di altri ti

ha coinvolto, tra quelli distrettuali?

Lo scambio giovani con il recente outbound di 26 ragazzi che hanno aderitoall’iniziativa e la creazione di 12 ClubGiovanili 2 Rotaract e 10 Interact che hafatto raggiungere fra quelli italiani ilguinness del primato del Distretto conpiù Club Interact. I risultati che man ma-no assaporavo durante il percorso mihanno trascinato con enfasi nell’avven-tura e credo proprio, tra tutti i progetti,è stato quello che mi ha coinvolto. Il Convegno internazionale di Assisi

ha dimostrato la validità di una di-

mensione progettuale multi-distrettua-

le: quali sono le tue impressioni sul la-

voro realizzato insieme ai Governatori

degli altri Distretti italiani?

Oggi ho ricevuto qualcosa come 400 fo-to di quel convegno e dopo averle fattoscorrere sul mio monitor mi son resoconto che abbiamo creato qualcosa cheresterà nella storia del Rotary Italianocome una delle più grandi, se non lamaggiore, attività interdistrettuale.Bisogna riflettere a luci spente su tuttoquanto abbiamo realizzato assieme adAERA. Durante le giornate che hannocaratterizzato l’evento, nessuno ha po-sto razionalmente l’attenzione come siastata possibile una simile kermesse, co-me si è arrivati in maniera univoca acentrare l’obiettivo del successo.

Ed è importante secondo il mio giudiziolasciare traccia, per future analoghe oc-casioni, di un raccordo di ampie intesedeterminate dal rispetto reciproco deipropri ruoli, dalla capacità di farsi con-dizionare da una larga dose di mediazio-ne, di dialogo e da qualche rinuncia per-sonale per il bene comune. Da soli sipossono portare avanti alcune idee mainsieme si possono superare ostacoli ap-parentemente insormontabili.Come credi si dovrebbe agire per supe-

rare il blocco mediatico che penalizza

la comunicazione esterna del Rotary?

In una società come la nostra in cui aimedia interessano fatti di cronaca o po-litici non ritengo che il Governatore delDistretto 2110 possa avere la bacchettamagica per sovvertire una situazione ar-roccata. E’ capitato che notizie rotaria-ne forti hanno incrinato questa sfera dicristallo. Quindi, grosse manifestazioni,tanto pubblico nonrotariano e soprat-tutto grande rumo-re.Continuità e soste-

nibilità. Come sta

crescendo la quali-

tà del Servizio, a

tuo parere, in rela-

zione a questi

principi, che il

Piano Strategico

evidenzia con par-

ticolare enfasi?

Potrebbe crescerein maniera espo-nenziale. E’ la miaopinione e l’ho sem-pre sostenuta. Ilmio Distretto è unodei pochi in cui ilPiano strategico haavuto e ha sosteni-tori di primo Pianotanto che alcuniClub, otto per laprecisione, hannogià adottato le nuo-ve indicazioni delServizio Rotariano.Ma una cosa è op-portuno riconosce-re: la consapevolez-

za che le scelte e gli obiettivi sono com-misurati alla capacità di dialogo tra co-loro che saranno attori principali dellastaffetta.Nei giorni di distribuzione di questo

numero di Rotary si starà svolgendo il

tuo congresso distrettuale. Con quali

obiettivi a consuntivo dell’impegno in

prima linea, tuo e dei tuoi presidenti?

Di risultati, ottenuti nell’anno, ne ho fat-to cenno prima. Il congresso per menon vuole rappresentare soltanto il con-suntivo di obiettivi raggiunti, quanto lacertezza che i Club siano cresciuti senon in termini di effettivo quantomenoin capacità di coinvolgimento e di sti-moli. Lascio alla futura dirigenza, per-ché ne ho ricevuti tanti, segni di affet-tuosità, di gratitudine, di profonda inte-sa che mi fanno ben sperare per un fu-turo stabile e aggregativo del nostro Di-stretto. �

Fare del bene inUganda

In Africa, ogni 45 secondi un bambino muore di

malaria e i Rotariani sono impegnati a cambiare

questa realtà.

Grazie ad una sovvenzione di oltre 227.000 dollari

della Fondazione Rotary, i soci dei Rotary club

di Muyenga, Uganda, e di Genk-Noord, Belgio,

hanno provveduto a fornire zanzariere a 443

famiglie nel villaggio di Kyaali, Mpigi, Uganda.

Tutto ciò è possibile grazie al tuo contributo

all’iniziativa Ogni Rotariano, Ogni Annowww.rotary.org

Fai la tua donazione annuale oggi stesso.

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ROTARY | MAGGIO 201150

CONCETTO LOMBARDOUn medico eletto per il 2011/12

Concetto Lombardo nasce ad Augusta dove risiede. Consegue il Diploma di Maturità Classica pressoil Liceo Gargallo di Siracusa e nel 1962 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degliStudi di Catania. Nello stesso anno ottiene anche l’abilitazione alla professione medica. Dal 1962 al1964 svolge il servizio di leva nella Marina Militare. Nel 1965 si specializza in Otorinolaringoiatria ePatologia Cervico - Facciale presso l’Università di Catania. Dal 1966 al 1975 è stato assistente pres-so la Cattedra di Clinica Otorinolaringoiatria dell’Università di Catania. Primario di Otorinolaringoia-tria presso l’Ospedale Muscatello di Augusta, dal 1993 ha assunto lo stesso incarico presso l’AziendaOspedaliera Umberto I di Siracusa dove ha svolto il suo servizio fino al naturale collocamento a ri-poso, per limiti di età. Ha pubblicato molti lavori scientifici riguardanti la Specialità Otorino in rivisteregionali e nazionali. E’ socio della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Fac-ciale, della Società Italiana di Audiologia, della Società Italiana di Foniatria e di OtorinolaringoiatriaPediatrica. E’ stato socio fondatore e Presidente dal 1990 al 1992 del Gruppo Siciliano di Otorino-laringoiatria e Patologia Cervico-Facciale, Audiologia e Foniatria.Consigliere Comunale nella città diAugusta per più di vent’anni ha svolto per molti anni il ruolo di Amministratore Comunale.E’ stato an-che consigliere provinciale presso la Provincia Regionale di Siracusa presiedendo la CommissioneConsiliare “Ecologia”. Socio del Rotary Club Augusta dal 1980, è stato Presidente del Club nell’annoRotariano 1993-94. Nell’anno rotariano 1995-1996 ha ricoperto, per l’Area Aretusea, la carica diRappresentante del Governatore Distrettuale e successivamente la carica di Assistente del Governa-tore dal 2001 al 2006. Responsabile d’Area della RF dal 1997 al 2000, è stato anche Istruttored’Area dal 2006 al 2008. Più volte componente e Presidente di svariate Commissioni Distrettuali haanche organizzato nella primavera del 2003 il Congresso Interdistrettuale dei Distretti 2100-2110-2120 (Premio Pastore). E’ stato fondatore e primo Presidente del Rotary Club Siracusa Monti Climitinell’anno rotariano ‘03-’04.Nell’aprile del 2006 ritorna socio attivo nel Rotary Club Augusta. Nel2009 a Melilli-Augusta, nella qualità di Presidente della Commissione distrettuale Prevenzione Sani-taria, nelle zone ad alto rischio ambientale, organizza insieme al Club di Augusta, un Forum Distret-tuale sullo stesso tema.E’ socio onorario dei Rotary Club Alcamo, Noto, Lentini, Siracusa MontiClimiti e Siracusa-Ortigia. E’ insignito di Paul Harris Fellow a 3 rubini. Nell’anno 2009 al termine delXXXI Congresso Distrettuale Sicilia e Malta è stato eletto Governatore del Distretto per l’anno 2011-2012. E’ sposato con Cristina (PHF) e ha tre figli: Sergio, impiegato presso una società di nav-igazione, Marco geologo e Francesco architetto.

GAETANO LO CICEROUn ingegnere nel 2012/13

Attività professionale: nato a Palermo il 29/03/1948, ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettro-tecnica il 20/03/1972. Vincitore di concorso per ingegneri bandito dall’ENEL, è stato assunto in data24/06/1973 al Settore Produzione e Trasmissione del Compartimento di Palermo. Vincitore del con-corso per titoli ed esami per un posto di Direttore Generale dell’Azienda Municipalizzata di IgieneAmbientale di Palermo dall’1/4/1990, ha, nel corso degli anni di direzione (1990/2002), allargato ilcampo delle competenze dell’Azienda per avvicinarla sempre più allo standard europeo, curandone latrasformazione da municipalizzata in S.p.A. Dal Novembre 2002 è Direttore Generale del Comune diPalermo. Ha fatto parte del gruppo di lavoro della Presidenza della Regione Siciliana per la redazionedel codice antimafia e anticorruzione della Pubblica Amministrazione.Attività Rotariana: è stato Presidente del Rotary Palermo-Nord nell’anno 1999-2000. Ha fatto partedi numerose commissioni distrettuali. E’ stato Assistente dei Governatori Ferdinando Testoni Blascoed Alfred M.Mangion. E’ stato Delegato per il raggiungimento degli obiettivi del distretto negli annirotariani 2007-2008 DG Salvatore Sarpietro e 2008-2009 DG Nicola Carlisi. Ha fatto parte delloStaff del Governatore Francesco Arezzo di Trafiletti con l’incarico di Delegato per la valutazione e losviluppo dei progetti del Distretto. E’ stato insignito più volte della Paul Harris Fellow.Ha quattro figli e cinque nipoti.

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IL ROTARYsul territorio

RICUCIAMO UNA VITA

DISTRETTO 2030Marcello Valli

Un service a livello internazionale che

ha portato il Rotary Gattinara a sco-

prire in India positivi segnali di pace

e di umanità tra la gente .

Il progetto del Rotary Gattinara parte daquello operato nel corso dell’anno rota-riano 2009-2010 e ne costituisce sia unacontinuazione, sia la sua naturale evolu-zione. Esso nasce dalla coscienza cheuno dei nostri interventi - quello che havisto contribuire economicamente al fi-ne di eseguire delle operazioni di plasti-ca ricostruttiva del volto di giovani don-ne indiane vittime di terribili ustioni- do-vesse trovare un giusto compimento. Gliinterventi chirurgici effettuati erano in-

Alcune socie del RC Gattinara con le signore indiane che usufruiranno delle macchine da cucire

fatti indirizzati esclusivamente al recu-pero funzionale dei muscoli facciali edella masticazione ,non quindi al recu-pero estetico del volto della vittima. Mauna domanda ci sorgeva spontanea: co-sa sarebbe stato di quelle giovani dopol’intervento? La risposta, sincera, cruda,inaspettata ci aveva colpito come unoschiaffo: la loro vita, infatti, sarebbe sta-ta comunque rovinata. Ripudiate dai ma-riti, dalle loro stesse famiglie d’origine,queste donne, dai volti orribilmente sfi-gurati, erano destinate ad un orribile de-stino. Che fare? Come salvare almenoalcune di esse? L’unico modo era quellodi garantire loro un lavoro che permet-tesse un’autosufficienza economica.L’ideale sarebbe stato fornire loro la di-sponibilità esclusiva dei mezzi di produ-zione del loro stesso reddito. Da qui il

progetto “Resew a Life” (Ricuciamo unavita) che ci ha portato a donare a ciascu-na di queste donne una macchina percucire. Essenziale è stato l’accordo ini-ziale con il Rotary indiano di Surendra-nagar e con il locale Inner Wheel.L’idea è stato a lungo affinata con l’ap-porto di entrambi i Club, poi, incredibil-mente, il progetto è lievitato. Anche ilnostro Club gemello francese di Serresdu Beuch è intervenuto a sostenercieconomicamente: così le macchine percucire dalle 10 previste sono salite a 30e poi a 50, mentre il Club indiano prov-vedeva a realizzare una scuola di cucitoche insegnasse a queste ragazze il me-stiere di sarte. Dovunque abbiamo bus-sato abbiamo trovato porte che si apri-vano, mentre la nostra comunità ci davail suo appoggio con l’ufficialità del pa-trocinio del Comune di Gattinara. E’ dasottolineare come il rispetto della tradi-zione e della cultura dei luoghi pressocui si opera un intervento sia una condi-zione essenziale per la sua riuscita, es-sendo essenziale che un service interna-zionale, come quello svolto, dovesse in-serirsi armoniosamente nella tradizionedi quel popolo. La società indiana èestremamente complessa e presentaampie realtà fortemente modernizzateaccanto ad altre che a questa moderniz-zazione si oppongono. Il nostro interven-to è andato ad inserirsi proprio in questeseconde, seguendo un cammino giàtracciato da chi voleva offrire agli abi-tanti delle aree rurali dell’India un lavo-ro dignitoso e altrettanto dignitose con-dizioni di vita. Non sembri fuori di luogol’accenno a Gandhi (colui che più diogni altro aveva compreso il cuore del-l’India). Egli infatti dedicava quotidiana-

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mente qualche ora a tessere per pro-muovere e mantenere viva una tradizio-ne artigianale che la colonizzazione in-glese e l’industrializzazione forzata delpaese rischiava di schiacciare.Insegnare a tessere per insegnare la pa-ce, la libertà, la non violenza, con la va-lorizzazione di un lavoro materiale cheutilizzava macchinari semplici (l’arcola-io, il telaio manuale, la macchina per cu-cire per l’appunto) dove l’essere umanonon dipende dai tempi della macchina,ma dai propri tempi e possa così avere iltempo di pensare.Il Mahatma scriveva: “Ogni giro della

ruota dell’arcolaio si fila pace, buona

volontà e amore”. Quale miglior auspi-cio per noi rotariani che abbiamo unaruota nel nostro simbolo!. Perché ci sia-mo recati materialmente in India, quan-

do in fondo avremmo potuto limitarci adinviare i fondi fidandoci dei nostri refe-renti indiani? Ci siamo andati perchè visono realtà che le parole possono illumi-nare solo come la debole luce di unacandela, ma la cui vista diretta ha la for-za, potentissima, di un faro. Abbiamocosì voluto toccare con mano quelle sof-ferenze per farcene interpreti, abbiamovoluto scendere in certi abissi perchépotessimo apprezzare maggiormentequanto siamo fortunati senza renderciconto di esserlo e, in questo, l’India ci hadato molto più di quanto noi abbiamodato ad essa. Ma ciò che ci ha veramen-te sorpreso è stato il modo in cui i nostriamici del Rotary indiano riescono a fon-dersi con la comunità in cui operano. E’incredibile come nel loro porsi al servi-zio della gente, non vi sia distinzione tra

chi dà e chi riceve: i sorrisi sono uguali,gli occhi si illuminano nello stesso mo-do, gli abbracci sono sinceri da entram-be le parti. E’ stato impossibile non la-sciarsi coinvolgere da quell’atmosfera:attorniati da ragazzi, famiglie, anziani,tutti felici di conoscerci, gratificati daldividere con noi quei momenti. Ad uncerto punto ci siamo seriamente chiestise eravamo più felici noi o loro poiché inostri occhi brillavano di vera gioia. So-lo allora ci siamo resi conto che esisteun modo diverso di essere rotariani. Ab-biamo così compreso come ci si puòfondere con la gente della comunità incui si vive facendo sentire a chi ha biso-gno che siamo al suo fianco, che siamoa sua disposizione, che può contare sudi noi. Il Rotary che è “tra la gente e perla gente” è il Rotary che preferiamo. �

IL ROTARY CLUB TORINOCELEBRA L’UNITÀ D’ITALIA NELLE SEDI STORICHE

DISTRETTO 2030Enrico Mastrobuono

Accogliendo l’invito del Governatore, ilRC Torino ha celebrato i 150 anni del-l’Unità d’Italia organizzando un incontroche si proponeva di riflettere, ricordaree dare rilievo al nostro Risorgimento.Per cornice il Palazzo Carignano, unsimbolo. Progettato dal Guarini nel 1679,il palazzo è, da sempre, considerato unodei più pregevoli esempi del baroccopiemontese, con la sua facciata, in mat-tone vivo, imponente con tratti ellitticicollegati a due ali laterali piane. Per lanobiltà del suo aspetto, da residenza sa-bauda fu destinata, dapprima, da Napo-leone ad ospitare il Parlamento Sub-alpino e, a partire dal 18 febbraio 1861,dai Savoia a sede del primo Parlamentodel nuovo Regno d’Italia. Fu nella saladel Parlamento, il 17 marzo 1861, cheVittorio Emanuele II proclamò il Regnod’Italia. Il Rotary Club Torino ha organiz-zato la manifestazione con grande cura,

sviluppandola su diverse iniziative: unpercorso museale nel risorgimento ita-liano, un concerto corale per riascoltaregli inni ed i canti che hanno ispirato i pa-trioti, una rilettura dei documenti chehanno fissato le tappe fondamentali delRisorgimento ed una conviviale cui han-no partecipato le rappresentanze di tuttii Rotary Club storici, sia quelli delle ca-pitali preunitarie sia quelli delle città se-di dei plebisciti con il manifesto obietti-vo di confermare il legame di tutti gli ita-liani. Gli ospiti hanno potuto visitare ilMuseo Nazionale del Risorgimento Ita-liano, la cui sede si trova appunto nel Pa-lazzo Carignano dal 1938 e che, da poco,è stato riaperto al pubblico, dopo un im-pegnativo intervento di restauro iniziatonel 2006. Il percorso si è sviluppato at-traverso gli ambienti che ospitarono, tral’altro, lo studio del Conte di Cavour, loscalone monumentale che conduce alParlamento Subalpino e varie altre sale,un tempo chiuse al pubblico, per una su-perficie di circa 3.000 mq, nelle quali è

raccolta un‘esposizione di documenti, astampa e manoscritti, di opere figurati-ve, di vessilli, di armi e uniformi che co-prono un periodo storico dal diciottesi-mo secolo alla seconda guerra mondiale.Nella sala del concerto, poi, dopo il ben-venuto del Presidente del RC Torino,Luigi Rossi di Montelera, la Corale Poli-fonica “Il Castello” di Rivoli, diretta daGianni Padovan ed accompagnata dallapianista Sabrina Lofrese, ha proposto unrepertorio di brani attinti dal filone dellatradizione risorgimentale: l’Inno di Ma-meli, l’Inno Sardo, l’Inno di Garibaldi (te-sto di L. Mercantini) e brani tratti daopere di Giuseppe Verdi (da “Nabucco” -Va pensiero, dalla “Traviata” - Coro deimattatori, dalla “Forza del destino” - LaVergine degli Angeli), di Gioacchino Ros-sini (Il carnevale di Venezia) e di Jac-ques Offenbach (dall’Opera “Les contesd’Hofmann” - Barcarola). I lunghi, sentiti applausi hanno attestatol’ottimo livello tecnico dalla corale e ri- conosciuto la sua capacità di coinvolge-re emotivamente il pubblico. Il breve in-termezzo dell’aperitivo ha permesso direndere più profonda la conoscenza tragli ospiti giunti da tutta Italia per cele-brare l’evento, con lo scambio di com-

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menti ed opinioni sulla solennità del-l’ambiente, sull’importanza della manife-stazione, sulla sua perfetta organizzazio-ne. Un’occasione per preparare gli ospitial momento, più formale, della convivia-le celebrativa. Dopo il rituale saluto allebandiere con tutti sull’attenti per ascol-tare gli inni all’Italia, all’Europa e al Ro-tary International e dopo aver portato lescuse del Prefetto di Torino per la Suaimprovvisa impossibilità di intervenire,Luigi Rossi di Montelera ha salutato gliospiti, sistemati ai tavoli dedicati alle ri-spettive città e il Principe Emanuele Fili-berto di Savoia, invitato in rappresentan-za della Dinastia che ha fatto l’Italia uni-ta e che ha retto le sorti dei piemontesiper quasi un millennio, il Governatore-Gianni Montalenti, il Presidente del RCGeneve Lac, Jean-Fred Bourquin, concui è in corso la procedura di accordocome Club contatto, Luciano Marocco,del RC Susa Val Susa e Presidente dellaCorale “Castello” di Rivoli ed Enrico Ma-strobuono, Presidente del Rotary ClubTorino Castello e rappresentante dellaCommissione Distrettuale per la Comu-nicazione. Le celebrazioni del 150° anni-versario del Regno d’Italia, ha detto, nonhanno solo un carattere rievocativo. Cer-to, la storia è importantissima, come ele-mento fondante della nostra civiltà, e vaanche ricordata per dimostrare gratitudi-ne a coloro che hanno fatto l’unità d’Ita-lia, spesso con grandi sacrifici personalianche di sangue, con rinunce laceranti(Nizza, la Savoia, il ruolo di capitale), ri-

nunce che peraltro hanno fatto le popo-lazioni di tutte le regioni d’Italia; gratitu-dine che va anche rivolta alle generazio-ni successive, che hanno fatto crescere ehanno difeso le sorti dell’Italia. L’incon-tro si propone di celebrare i 150 annidell’Unità d’Italia con lo sguardo rivoltoal futuro, come già avvenne nelle altre ri-correnze. Nel 1911, essendo Sindaco diTorino mio prozio Teofilo Rossi, si cele-brò il cinquantenario con una grandeesposizione universale, che presentò almondo le produzioni della nuova Italia;nel 1961 il sindaco Amedeo Peyron orga-nizzò grandi manifestazioni, come la mo-stra delle Regioni, per presentare i pro-dotti e la cultura di ogni regione d’Italia,e nuove grandi strutture, come il Palazzodel Lavoro, a significare il miracolo eco-nomico in corso, e il Palazzo a Vela dovesi presentò il design e la moda, come vo-cazione della nostra città. Oggi Torino siripresenta a questo appuntamento inpiena riscoperta delle sue opportunitàfuture, dopo una crescita enorme dellasua popolazione (raddoppio in pochi de-cenni), dovuta alle migrazioni di tanti la-voratori, soprattutto veneti e dal Mezzo-giorno, che hanno contribuito a renderegrande Torino, come ricordò recente-mente il nostro Sindaco. Oggi presentia-mo una città in enorme sviluppo di atti-vità culturali, dai restauri di palazzi e ca-stelli storici, a mostre, esposizioni, mu-sei riorganizzati e attività musicali, tea-trali e culturali; ma presentiamo anche ilconsolidarsi di importanti poli industria-

li, dal metalmeccanico, ai settori ad altatecnologia, l’aerospaziale, l’alimentare ecosì via, oltre a una serie di modernissi-me nuove infrastrutture. Dall’unità d’Ita-lia siamo passati all’unità d’Europa, e og-gi affrontiamo la sfida di un mondo glo-bale, dove la competizione non ha più néconfini né barriere protettive, e dove l’in-contro fra diverse civiltà rappresentauna sfida per tutti noi. In questo senso diapertura alle nuove sfide, il Rotary ClubTorino vuole essere presente, con i Rota-ry Club delle città che hanno avuto ehanno maggiori responsabilità nella co-struzione dell’Italia. Ha quindi letto lalegge n. 4671 del Regno di Sardegna,considerata documento di proclamazio-ne ufficiale del Regno d’Italia: “Il Senatoe la Camera dei Deputati hanno appro-vato; noi abbiamo sanzionato e promul-ghiamo quanto segue: Articolo unico: IlRe Vittorio Emanuele II assume per sé esuoi Successori il titolo di Re d’Italia. Or-diniamo che la presente, munita del Si-gillo dello Stato, sia inserita nella raccol-ta degli atti del Governo, mandando achiunque spetti di osservarla e di farlaosservare come legge dello Stato. Da To-rino addì 17 marzo 1861”. Poi ha invitatoal microfono il Principe Emanuele Fili-berto di Savoia che ha ringraziato l’ospi-te per il cortese invito, accettato, congrande piacere, perché italiano tra italia-ni e in qualità di rappresentante di unafamiglia che ha avuto un ruolo certa-mente di rilievo nella costruzione dellanazione. �

Il DG Gianni Montalenti, il Principe Emanuele Filiberto di Savoia e i Presidenti dei Club storici d’Italia

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DISTRETTO 2070PDG Mario Giannola, Rotary Coordinator

Conoscevo il RYPEN (Rotary YouthProgram of Enrichment) ma non avevomai partecipato a questo evento finchènon ho ricevuto l’invito di Claudio Ca-stellari, instancabile organizzatore aBertinoro della manifestazione, al qualesento di rinnovare sincera gratitudineper avermi dato l’occasione di condivi-dere una esperienza così importante,così significativa, così strategica per ilpresente e, soprattutto, per il futuro delRotary. Una manifestazione che meritaben altra attenzione da parte del Rotary“adulto”, e che va vissuta anche in altriDistretti, perché testimonianza concre-ta delle tante opportunità che vanno ri-conosciute alle Nuove Generazioni: ra-ra occasione di poter parlare dei giova-ni con i giovani, ascoltando dalla loroviva voce progetti, esperienze, speran-ze. Ero appena rientrato da Chicago do-ve avevo trascorso quale Rotary Coordi-nator, una settimana di approfondimen-to delle tematiche rotariane alla lucedel nuovo messaggio del Presidente In-ternazionale Eletto Kalyan Banerjee“Conosci te stesso per abbracciarel’umanità”. Ebbene sia il Presidente RayKlinginsmith, sia il Presidente Eletto

Kalyan, che hanno partecipato ai nostrilavori, sono stati chiarissimi e determi-nati nell’individuare nelle nuove gene-razioni il futuro del Rotary e nel racco-mandare al Board Director, ai Governa-tori, ai Coordinatori, ai Responsabilidelle Commissioni Distrettuali, la mas-sima attenzione verso le nuove struttu-re giovanili: Rotaract e Interact, consi-derate le risorse sulle quali lavorare perpotenziare l’effettivo della nostra Asso-ciazione. Come in India, dove la massic-cia presenza di Club ha consentito al-l’Interact di raggiungere un traguardonumerico molto superiore ai Club Rota-ract, così in Europa e in Italia occorresensibilizzare i Club padrini perché an-che i nostri giovani e giovanissimi cre-scano con la cultura del servizio, unservizio, ovviamente, rapportato all’etàe alle personali esperienze, ma già ca-ratterizzato da:- disponibilità verso il prossimo;- selezione delle occupazioni che posso-

no essere utili alla società;- attenzione verso i problemi locali, na-

zionali e internazionali;Allorchè il Consiglio di Legislazionenell’aprile 2010 ha ratificato l’inseri-mento di una V via d’azione a favoredelle Nuove Generazioni, probabilmen-te è stato ispirato dal motto del Presi-dente John Kenny che, riferendosi ai ro-

tariani, ma in particolare ai giovani,aveva inviato un messaggio quanto maieloquente: “Il futuro del Rotary è nelle

vostre mani”. Quanti Congressi Distret-tuali sono stati dedicati al futuro, ai gio-vani, alle Nuove Generazioni! Ecco allo-ra il grande valore propositivo del Ry-pen. Nel leggere i giornali quotidiani,nell’ascoltare i commenti televisivi checi stanno occupando e preoccupandocirca i drammatici avvenimenti che agi-tano le popolazioni del Nord Africa consoluzioni imprevedibili e destabilizzan-ti, non ho potuto non pensare proprioal Rypen promosso dall’amico Claudioe al tema affidato alle due giornate dilavoro che si sono succedute: Le libertà

religiose. Non ho potuto non ricordareche a Chicago il 4 Settembre 1993, due-cento delegati in rappresentanza di tut-te le religioni mondiali, si riunirono inuna sorta di Parlamento, affermando al-l’unanimità una dichiarazione per unaetica mondiale del seguente letterale te-nore: Noi confermiamo che nelle dot-

trine delle Religioni si trova un comu-

ne patrimonio di valori che costitui-

scono il fondamento di una etica mon-

diale. Ogni popolo, ogni razza, ogni

religione debbono dimostrare amici-

zia, tolleranza, rispetto e considera-

zione nei confronti degli altri popoli,

delle altre razze, delle altre religioni.Questa Etica Mondiale non intendeva, enon intende, porsi come una sovrastrut-tura, riconoscendo la dignità della di-versità. La Torà degli Ebrei, il Discorso

RYPEN 2011

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della Montagna dei Cristiani , il Coranodei Mussulmani, i Discorsi di Buddha, iDetti di Confucio restano il fondamentoper la fede, la vita, il pensiero, l’azionedi centinaia di milioni di uomini. Quan-to mai attuale l’espressione di Paul Har-ris “il nostro è un mondo in continuaevoluzione e noi dobbiamo esser prontia trasformarci in esso”; dove trasforma-zione non significa rinuncia ai principimorali, etici, non significa scendere acompromessi, ma interpretare anche aprezzo di un impegno sempre più re-sponsabile, il motto universale del Ro-tary: Service Above Self. Non diverse

sono le finalità dei Club Interact istituitiallo scopo di dare ai giovani la possibili-tà di far parte di un sodalizio mondialededito all’ideale del servire e alla pro-mozione della comprensione internazio-nale.Più di un secolo alle nostre spalle, “unsecolo breve” come lo ha chiamato Bo-swan, ma un secolo intenso, drammati-co, attraversato da due conflitti mon-diali nel corso del quale il Rotary hacontinuato ad operare nella difesa dellalibertà personale, di pensiero, di espres-sione, di religione, di riunione.Nel perseguire queste finalità il Rotary

assume una immensa dimensione socia-le in quanto:- valorizza la giustizia;- favorisce la protezione dei deboli, de-

gli indifesi, degli emarginati;- si oppone all’oppressione e alle varie

forme di sfruttamento;- si impegna per l’uguaglianza, per la fi-

ne di tutte le discriminazioni;- opera per la difesa e il rispetto delle

persone.Ripartiamo dai giovani, sono loro che

hanno ancora il coraggio di battersi

per la verità. Sono parole di Betty Wil-liams, Premio Nobel per la Pace 1976. �

DISTRETTO 2110Salvatore Abbruscato

Il 29 marzo 2011 è stato inaugurato, inIndia, l’impianto idrico che dà acquapotabile a più di 13.000 persone che vi-vono in tre villaggi a Piduguralla, di-stretto di Guntur, Andhra Pradesh, In-dia. L’impianto è costato più di 150.000dollari ed è stato finanziato da una sov-venzione paritaria tra la Rotary Foun-dation, il D 2110 Sicilia e Malta, il RCdi Chilakaluripet; il Distretto 2110 hapartecipato con 70.000 dollari che sonostati messi a disposizione dal PDG Atti-lio Bruno, quale rimanenza attiva delbilancio distrettuale del suo anno2000/01. Per la R.F. era presente il Tru-stee Ashot Mahajan, per il D 2110 ilcharman delle sovvenzioni SalvatoreAbbruscato, per il D 3150 il Governato-re Raj Vadlamani, con diversi PDG, peril RC di Chilakaluripet il PDG RangaRao, che, insieme al PDG Ravi Vadla-mani, è sato l’ideatore del progetto edil gestore dei fondi. Erano altresì pre-senti gli abitanti dei villaggi, le autoritàmunicipali e tanti rotariani.L’impianto è costituito da: due grossimotori che pompano l’acqua da un la-

ghetto naturale alimentato dalla sor-gente; un acquedotto di Km 2,5; ungrande filtro; un serbatoio di transito;un serbatoio elevato di 250.000 litri dalquale l’acqua va ai villaggi per forza digravità; oltre 54 fontanelle ubicate indiversi punti dei villaggi. L’impianto èstato donato alla municipalità di Pidu-guralla che provvede alla sua manuten-zione ed alle spese di esercizio.La gestione del progetto è stata lunga elaboriosa, per le difficoltà burocratichee tecniche.La sua storia ebbe inizio nel giugno2005; il PDG Ranga Rao venne a Paler-mo e fu ospite del sottoscritto per 3giorni: in quella occasione mi parlò delprogetto e mi chiese se il Distretto Ro-tary 2110 fosse disponibile a finanziar-lo impegnando la somma di dollari70.000: mi lascio tutta la documenta-zione. Ne parlai con il PDG Attilio Bru-no, il quale diede subito la sua disponi-bilità per l’utilizzo della somma, qualerimanenza del bilancio distrettuale delsuo anno. Questo è da considerare co-me il più grande progetto umanitariosponsorizzato dal nostro Distretto finoad oggi. �

ACQUA PER 13.000 PERSONE IN INDIAA PIDUGURALLA

LEZIONE SU POLIOPLUSPDG Alfredo Focà

Ho partecipato (come ordinario di microbiologiae come rotariano) ad un evento forse unico: in unworkshop nazionale scientifico sulla poliomielite(AFP) organizzato dall’Istituto Superiore di Sani-tà a Roma (7-8- aprile 2011) si parla dei meritidel Rotary nella lotta contro la polio. Sono statoinvitato a trattare il tema: “Il contributo del RInella eradicazione della poliomielite nel mondo”.Ho potuto parlare in un consesso scientifico (nonrotariano), del service “Modello Rotary” che haconsentito di raggiungere il traguardo di due mi-liardi di bambini vaccinati, dell’idea della vacci-nazione su larga scala nata da rotariani italiani,della felice intuizione delle NID, della capacitàdi “attrazione” e “coinvolgimento” che il Rotaryha saputo e potuto esercitare nei confronti diistituzioni quali WHO, Unicef, governi, istituzioniprivate, testimonial internazionali e della miaesperienza di vaccinazione in India. In particola-re ho posto l’attenzione sulla grande potenzialitàche ha avuto il Rotary nella “mobilitazione dellecoscienze” per combattere il terribile flagellodella polio e nella certezza di poter raggiungere ilrisultato della sua eradicazione.

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DISTRETTO 2090PDG Maurizio Maurizi

Le vicende del Rotary e dei Rotariani sisono sempre intrecciate con quelle delterritorio e delle loro città, con un ap-porto alla loro crescita ed al loro svilup-po che ne ha determinato una connota-zione profonda. Rileggere la storia deivari Clubs è come sfogliare un album difamiglia da cui viene fuori tutto l’impe-gno profuso che ha lasciato una tracciaben evidente che è giusto conoscere pernon dimenticare e poter tramandare aiposteri. Se il passato deve essere illumi-nato della nostra luce, il futuro, di con-seguenza, sarà quello che riusciremo aprogettare al momento. Ieri, oggi, do-mani: un passato glorioso, un presenteoperoso ma oscurato da alcune nubi,non ultime quelle di natura economica,un futuro che sarà buono se avremo sa-puto seminare bene poichè, da sempre,si sa che un campo seminato a dovereda buoni frutti pure se le condizioni nonsono del tutto ottimali. Sulla base diquesta consapevolezza riteniamo neces-sario attuare i programmi e le opportu-nità di servizio indicate dal RI e proget-tare altresì, a livello distrettuale e loca-le, ulteriori iniziative ed eventi. Ci ren-deremo utili pure formando e rafforzan-do competenze individuali di giovani emeno giovani nei vari ambiti nell’etàevolutiva ed offrendo loro una possibili-tà di un reale inserimento nella vita e, inspecie, nel mondo del lavoro, forti dellenostre competenze del sapere quanto diquelle del fare. Dovremmo altresì pro-spettare alla classe politica che si do-vrebbe mettere un freno al malcostumedel clientelismo e del magna magna,con leggi e norme che tutelino i diritti ditutti i cittadini per non assistere ancoraad arricchimenti favolosi sulle spalledella gente, allo scandalo delle ruberieai danni della collettività, alla insicurez-za nelle città e nelle strade, agli scippi,alle costruzioni non edificate a norma e,più in generale, alla dilagante disonestà.

Il nostro esempio e le innumerevoli te-stimonianze di pregevole lavoro sono esaranno un insostituibile strumento pe-dagogico ed etico che si rivelerà, è unalegittima aspirazione ed una forte spe-ranza, estremamente utile per il futuro ecostituirà un volano per aumentare epromuovere altre operatività. La nostravoglia di far sistema ci consente di spe-rare con successo anche al cospettodella crisi economica non semplice co-me quella che stiamo attraversando e dinon perdere la fiducia e l’operosità co-me abbiamo dimostrato di fronte ad undisastro immane come quello provocatodal devastante terremoto che ha colpitoL’Aquila e parte della sua provincia. Pu-re in quel terribile frangente, il Rotaryed i Rotariani hanno dato prova della lo-ro efficienza, del loro essere solidali,della loro disponibilità al servizio, dellaloro generosità. Poiché gli Aquilani ave-vano necessità di non essere lasciati so-li, e avevano bisogno di aiuto, il nostrosodalizio ha agito concretamente. In ef-fetti, sin dai primi giorni, abbiamo di-stribuito quasi quattrocento tende uni-familiari a coloro che non volevano onon potevano abbandonare i loro campied i loro animali e, al contempo, abbia-mo lanciato una grande iniziativa. Gliingegneri, architetti, geologi del 2090Distretto, assieme ai tecnici della Facol-tà di Ingegneria della Università del-l’Aquila hanno approntato, gratuitamen-te, un progetto per ricostruire, in tempibrevissimi e con maestranze locali, al-cuni edifici della stessa Facoltà in mododa far riprendere le lezioni prima possi-bile. Era un bel sogno ma vero, in quan-to, come ho scritto in un’altra occasio-ne, è stato fatto consapevolmente adocchi aperti. La nostra iniziativa è anda-ta a buon fine anche perché suggellatadall’impegno dei tre governatori che so-no succeduti a Splendiani: Squarcia,Struzzi ed Ottaviano e perché è stata re-sa operativa la “Commissione Distret-tuale Terremoto”. L’edificio è stato rico-struito e le lezioni sono riprese. Viva ilRotary. �

DISTRETTO 2090

QUARANT’ANNIIN VETTA AL CONEROIl 2 aprile il Rotary Club Ancona-Conero ha fe-steggiato i suoi primi 40 anni alla Fonte diPortonovo di Ancona, esattamente quattro de-cenni dopo quel 2 aprile 1971, in cui il Clubvenne fondato e proprio nello stesso luogo incui nacque e che per anni fu la sede ufficialedel Club, nato come Ancona Riviera del Cone-ro. Numerosissimi i soci presenti con le con-sorti e gli ospiti, tra i quali il governatore MarioStruzzi, i PDG Roberto Barbieri, Giorgio Rossi,Mario Giannola, Luciano Pierini, FerruccioSquarcia e il sindaco di Ancona Fiorello Gra-millano. L’arcivescovo di Ancona e osimo Edo-ardo Menichelli, che non ha potuto essere pre-sente, ha inviato al Presidente una lettera perringraziare il Club per l’impegno profuso nelcorso dei quarant’anni di attività anche al ser-vizio della città. Il Presidente Aldo Pizzi, insie-me a tre dei soci fondatori (Massimo Bernetti,Presidente di Umani Ronchi, il medico Federi-co Ferroni e il giornalista Renato Ranghieriche, lasciata Ancona per motivi di lavoro, di-venne governatore del Distretto 2040), ha ri-percorso i momenti più significativi della vitadel Club e di un’intensa azione sul territorio dicui è testimonianza la pubblicazione Restaurie opere per la città di Ancona, realizzata perl’occasione a cura di Fabio Mariano e prefatadallo stesso Presidente, che illustra i moltepli-ci service attuati con interventi volti a salva-guardare il patrimonio artistico e culturale diAncona. Un quarto socio fondatore, Mario Ve-tuli, non è intervenuto alla serata ma tramite ilPresidente ha inviato cordiali saluti a tutti gliintervenuti.

TOLENTINO,VENT’ANNI DOPOGrande festa per il Rotary Club di Tolentino. Ilsodalizio tolentinate compie venti anni e perl’occasione i soci e i past president si sono ri-trovati al Castello della Rancia di Tolentino perfesteggiare la ricorrenza alla presenza del go-vernatore del Distretto 2090 del Rotary Interna-tional Mario Struzzi, del past governatore Um-berto Lenzi, dell’assistente Mauro Tiriduzzi, delsindaco di Tolentino Luciano Ruffini. Nel corsodella serata è stata presentata una pubblicazio-ne, a cura di Carla Passacantando, realizzatadal Club tolentinate per l’anniversario e dedica-ta ai restauri effettuati nei venti anni di attività.I restauri hanno principalmente interessato pa-lazzo Parisani Bezzi di Tolentino, dove il 19febbraio 1797 fu sottoscritto il Trattato di pacetra Napoleone Bonaparte e i rappresentanti del-lo Stato pontificio di papa Pio VI. In particola-re, gli interventi hanno riguardato arredi e ma-nufatti tessili della Sala gialla e rossa del pa-lazzo. Il Rotary è intervenuto anche per il recu-pero della Cappella del Fontana, nella concat-tedrale di San Catervo di Tolentino, di un dipin-to e del fortepiano della Pinacoteca comunaledi Treia. Al termine dell’evento il PresidenteGianluca Pesarini e il governatore hanno conse-gnato ad alcuni soci il Paul Harris Fellow, ilmassimo e più ambito riconoscimento nel mon-do rotariano. Il premio per aver contribuito allacrescita del Club tolentinate è andato al pastpresident Andrea Passacantando, a FrancescoLosego, Gampaolo Baleani, Daniele Sparvoli,Alberto Caprioli e Luca Quacquarini. (MaBig)

SISMA, LA RISPOSTA DEL ROTARY

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ROTARY | MAGGIO 201158

DISTRETTO 2080Patrizia Cardone

Il Rotary per combattere la solitudine

degli anziani di Roma. Attrezzature

per un centro di ascolto, gestito dalla

Comunità di Sant’Egidio, in funzione

24ore su 24 per raccogliere le richieste

di chi vive da solo.

L’inaugurazione del Call Center presso ilcomplesso monumentale del San Galli-cano è stata una cerimonia particolar-mente commovente e significativa nellasua semplicità; sto parlando della primavera inaugurazione, con tanto di nastrotricolore da tagliare, che ha dato l’avvioall’operatività di un importante servizioper gli anziani di Roma.È stato impegnativo organizzare e ren-dere accogliente un enorme spazio cheparecchi anni fa, pur con i suoi alti epregevoli soffitti a cassettoni, si presen-tava come una enorme corsia d’ospeda-le. A questo importante appuntamentoha partecipato con entusiasmo un rota-riano doc: Elio Cerini, Board Directordel Rotary International, che, con la suamagnifica eloquenza, ha sottolineato co-me questa occasione rappresenti “unaopportunità straordinaria per guardare il

UN CALL CENTERCONTRO LA SOLITUDINE

presente cercando la forza, il sostegno eperché no, anche la fiducia di cui abbia-mo bisogno per affrontare il futuro”.“Chi serve - egli ha detto - sa bene che ilservizio più bello è quello che non ab-biamo ancora fatto, e che il vero piacereè anche quello di condividere, in un nuo-vo ambito progettuale, l’entusiasmo del-la pianificazione stessa di un intervento.Un progetto che deve qualificarsi davan-ti al giudice più severo: la comunità. Es-sa quasi certamente non è al corrente nédella storia del Rotary né del suo fonda-tore Paul Harris, ma sa bene cosa sia le-cito aspettarsi da chi si propone comemodello di servitore”. Con un pizzicod’orgoglio mi fa piacere riportare alcuneriflessioni del nostro illustre relatoresulla buona e opportuna scelta del no-stro Club quando esso ha voluto cele-brare i suoi 50 anni di servizio alla Co-munità, ricercando e ottenendo anche ladisponibilità di due altri importantiClub, il Roma Ovest e il Roma Sud: “IlClub Roma Est ha fatto una buona scel-ta quando si è messo in ascolto della co-munità, esso ha accolto il bisogno, e si èpreparato per condividerlo”. … “Ha cer-cato una controparte qualificata unen-dosi ad altri due Club di altrettanta im-portanza, nell’ottica e nello spirito dellasostenibilità. Scegliendo dunque, conspirito di aggregazione, altri due validipartner di servizio.” “Il mettere al servi-zio di un Progetto le indubbie qualifica-zioni e professionalità di cui ogni Club

dispone, anche attraverso la necessariaricerca di sponsor finanziari, significafare della filantropia illuminata; una fi-lantropia che vede nel Rotary un bracciooperativo attento, qualificato, dedicato,disinteressato: uno splendido rapportosinergico tra “chi sa fare e chi crea lecondizioni per l’azione”. Nella sua rela-zione Cerini sottolineava come “l’artedel coinvolgimento nell’azione sia vita-le”, avendo avuto anche, per sua espe-rienza diretta, la prova che “molti sono irotariani che si affezionano ai progettiche promuovono, credendoci e portan-doli avanti per anni, convinti della validi-tà di ciò che stanno sostenendo”. “Hoparlato della comunità - Cerini conclu-deva - della controparte, dei partner nelservizio, del progetto, della filantropia il-luminata, del coinvolgimento personalenell’azione, dell’importanza del sostegnodel servizio rotariano”. “Quante volte inostri progetti nascono e si sviluppanoin modo così virtuoso?”… “Tutto questofa del nostro impegno un modello di co-me il Rotary deve servire. Un’occasionecome questa è dunque un’iniezione di fi-ducia alla quale non possiamo e non vo-gliamo rinunciare; essa non solo aiutaad andare avanti, ma ci fa capire qualestrada prendere ogni volta che ci trovia-mo nel crocevia delle istanze e dei biso-gni del mondo”. Il suo termine “croce-via” evoca la forza dell’immagine, per-ché in prossimità di esso occorre capireed essere in grado di entrare in sintonia

Un momento dell’intervento del BDRI Elio Cerini I Presidenti dei tre Club romani con gli amici rotariani ospiti

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ROTARY | MAGGIO 201160

con tutto ciò che ci viene rappresentato.”Un crocevia non è mai un luogo astrat-to. Il crocevia è segnalato, e per questoci si avvicina con precauzione, c’è o po-trebbe esserci un’incognita latente, forseun pericolo. Ricorda che le strade dellavita non sono solo quelle che ci piace-rebbe percorrere... sempre belle, ampie,diritte senza ostacoli o attraversamentidove poter assaporare l’ebbrezza dellacorsa estrema. L’incrocio non è mai unluogo da lasciare dietro le spalle in fret-ta, perché prima o poi ci si ricapita. Dob-biamo imparare a chiederci ogni giornoquale sia il nostro incrocio..., perché citroviamo qui adesso… e cosa ci vienesuggerito di fare”. A queste domande delnostro relatore penso che la risposta piùgiusta sia quella del cuore: bisognaascoltare il nostro cuore, con esso siidentifica molto spesso anche la nostracoscienza perché, sicuramente, ci dà ilsuggerimento giusto. Mi sovvengono leparole conclusive di uno dei libri che miè più caro, ”Va dove ti porta il cuore” diS. Tamaro, un libro al quale da anni nonrinuncio. Mi segue nei miei viaggi e,quando sono a casa, è sempre sul miocomodino. La sua ultima pagina si con-clude così: “Ogni volta che ti sentirai

smarrita, confusa, pensa agli alberi,

ricordati del loro modo di crescere. Ri-

cordati che un albero con molta chioma

e poche radici viene sradicato al primo

colpo di vento, mentre in un albero con

molte radici e poca chioma la linfa

RESTITUISCI IL FIUMEALL’ORSO DINO

DISTRETTO 2080PDG Roberto Ivaldi

I Governatori italiani dell’anno 2006-2007 si sonoincontrati ancora una volta per una messa a puntodi attività ed obiettivi post-governatoriali e, soprat-tutto, per rinsaldare i legami di amicizia instaurati asuo tempo a San Diego. Dopo l’incontro di primave-ra a Vicenza, lo scorso autunno si sono incontrati adAsti, nell’ospitalità piemontese di Gino e Anna Mon-talcini. Oltre agli ospitanti, erano presenti Osvaldo eGabriella Campari, Gianni Jandolo con la Sig.ra Ro-sy, Cesare Benedetti con la Sig.ra Marina, Paolo eMaria Margara, Luciano e Graziella Pierini, Robertoe Carla Ivaldi, Alfred e Simone Mangion, assentigiustificati Vito e Angelina Mancusi e Maria Satali-no. Il primo giorno una visita d’obbligo alla VenariaReale di Torino. Nella seconda giornata, i PDG han-no gettato le basi per un comune progetto, aventeper titolo Restituisci il fiume all’orso Dino, con unatematica ambientalista e diretta comunque al co-mune problema dell’acqua,nella speranza di riusci-re, questa volta, a portarlo in fase realizzativa primadel prossimo incontro, che dovrebbe svolgersi nel-l’autunno 2011.PREMESSA - Durante l’incontro accennato, avvenutonella primavera del 2010 a Vicenza, sulla sommitàdell’Altopiano di Asiago si stava aggirando un orsoproveniente dalle Alpi Slovene, che gli abitanti ave-vano soprannominato “DINO”, probabilmente per lasimpatia che ispirava (qualcuno l’aveva visto da vi-cino). In seguito, con l’arrivo del caldo, l’orso si è ri-tirato in alta montagna e non si è più visto. Il titolodel nostro Progetto vuole certificare tale circostan-za, prendendo l’Orso Dino a rappresentare in modoemblematico tutte le entità animali ancora presentinella nostra natura, che possano trarre giovamentodal nostro lavoro. Le ricadute sulla vita dell’uomosono, naturalmente, implicite. Il fiume attualmentesotto studio (il primo preso in esame) è il fiumeAniene, ma il progetto si rivolgerà in corso di studioa diversi fiumi italiani, in modo da coprire tuttal’area geografica della penisola ed assumere le ca-ratteristiche di progetto nazionale. I fiumi attual-mente sotto osservazione sono una ventina, dal Ta-gliamento all’Oreto (Sicilia), dal Po al Tordino(Abruzzo), dal Sele al Serio, dall’Adda al Neto (Cala-bria), dall’Ofanto al Mincio, dal Tanaro all’Esino(Marche), etc. In questo modo si comprende benecome i 10 Distretti italiani potranno singolarmentepartecipare alla realizzazione complessiva, conl’aiuto continuo, beninteso del WWF Italia.RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI UN TRATTO DEL FIUME

Il Progetto proposto nasce da un intervento in colla-borazione con l’autorità della Provincia (di Roma nelprimo caso in istudio), in associazione con WWF Ri-cerche e Progetti, dal titolo significativo: “Analisidelle conoscenze attuali sulle pianificazione di set-tore e sulle caratteristiche ambientali del medio cor-so del fiume di riferimento. Proposte per la riqualifi-

cazione e la tutela degli ambienti fluviali.”OGGETTO - Nell’ambito del Progetto di cui sopra, lanostra proposta è l’attivazione di iniziative di soste-gno a tale programma, da attuarsi attraverso il fi-nanziamento di azioni integrative rivolte all’educa-zione ambientale. Tali azioni si inquadrano nel pro-gramma di attività che mira a sostenere la comunitàe l’economia locale attraverso azioni educative e co-noscitive dell’ambiente con l’obiettivo di sensibiliz-zare la popolazione sul valore del patrimonio am-bientale presente.Fase 1 - Adozione di un tratto di fiume - L’azioneverrà sviluppata da parte degli studenti della scuolamedia attraverso un programma che prevede molteattività che vanno dalla:- Uscita con i ragazzi lungo il fiume alla scopertadelle caratteristiche ambientali del corso d’acqua.- Fino alla creazione di un Brochure fruizione delsentiero (redazione testi), attraverso vari passi inter-medi che qui si tralasciano. Fase 2 - Fruizione delsentiero - Con l’aiuto della pubblica amministrazio-ne, l’intervento si propone diversi seguenti passi,che vanno dalla: individuazione di un sentiero, se-condo i risultati della Fase 1, fino alla realizzazionedi materiali informativi, con successiva stesura diun accordo con la pubblica amministrazione per lagestione ambientale. Fase 3 - Progettazione edesecuzione di un laboratorio didattico da realiz-zarsi lungo il fiume Aniene - La metodologia uti-lizzata è l’immersione nella natura, l’esplorazionedell’ambiente, il contatto con il fiume, la ricercadella motivazione legata al vissuto ed all’emotivitàdel ragazzi. In questa fase il Progetto verrà affidatoalle classi quinte della scuola primaria. Molti sonogli aspetti rilevanti della realizzazione, dall’attivitàdi laboratorio con fornitura di materiali specifici distudio (tipo: setaccio, retino da plancton, pinzette,termometro, vaschette lente di ingrandimento, kitper il rilevamento di BOD, ph, nitriti, nitrati, ammo-niaca, atlante per il riconoscimento dei macroinver-tebrati, etc.). Il tutto con rigore scientifico.DURATA DEL PROGRAMMA - Il programma dovrà portarei risultati rilevanti entro 12 mesi dall’inizio delle at-tività.RISULTATI - Brochure informativa per la popolazione,distribuita durante un evento particolare da condur-si in un ambiente ricettivo che possa conteneremolte persone. In questa sede verranno esposti icartelloni e quant’altro possa indicare le azioni e lerealizzazioni ottenute.

Elenco dei fiumi fino ad oggi individuati per la realizazione.Regione FIUME CittàAbruzzo PESCARA Bussi sul TirinoAbruzzo TORDINO e VEZZOLA TeramoCalabria NETO S. SeverinaCampania SELE e CALORE MugnanoEmilia Romagna TARO e PO CollecchioFriuli TUTTI I FIUMI FVG GrignanoLazio ANIENE Tivoli SubiacoLombardia ADDA, LAMBRO, SEVESO, OLONALombardia SERIO, BREMBO Orio al SerioLombardia MINCIO, CHIESE Acquanegra sul ChieseMarche POTENZA, MUSONE, CHIENTI RecanatiMarche ESINO JesiPiemonte PO TorinoPiemonte TANARO AstiPuglia OFANTO e CARAPELLE BariSicilia ORETO S. AmbrogioToscana ARNO Terranuova B.ni

La platea all’inaugurazione

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FELLOWSHIP OF ROTARIANS MAGNA GRAECIA - DELEGAZIONE SICILIA

LA LEX SACRA DI SELINUNTE

ROTARY SUL TERRITORIO 61

Il 10/03/2011 si è svolto presso la Sala Carlo Al-berto dalla Chiesa di Palazzo Jung a Palermoun’importante e interessante convegno sul tema“Purificare e riconciliare la polis: la Lex sacradi Selinunte” organizzato dalla Delegazione Si-cilia della International Fellowship of RotariansMagna Graecia.Prima fellowship fondata in Italia nel 1992 dauna brillante idea di Giovanni Lazzara (RC NapoliCastel dell’Ovo), la IFRMG riunisce i rotariani delmondo interessati alle radici greche, romane editaliane della cultura moderna, con particolare ri-guardo al Meridione d’Italia, l’antica “MagnaGrecia”, una delle più straordinarie civiltà delmediterraneo, approdata con i coloni greci otto-cento anni prima di Cristo in Sicilia e sulle CosteItaliche del Sud, che ebbe a radicarsi in modocosì fecondo da assumere una propria originale eautonoma fisionomia e che influenzò, con la na-scente civiltà romana, le radici stesse della cul-tura dell’Occidente moderno.Il convegno ha visto la presenza, come relatore,del prof. Nicola Cusumano, professore associatodi Storia Greca e di Religione del mondo classi-co, presso l’Università degli Studi di Palermo eper supplenza presso l’Università di Bologna.Hanno presenziato i soci fondatori della Delega-zione Sicilia della IFRMG, Algozini Alessandro,Cammalleri Ignazio, Carlisi Nicola, Caputo Giu-seppe, Ferrara Domenico, Di Giorgi Salvatore,Giaconia Giuseppe, Mellia Maurizio, SartorioGianluca, Spoto Francesco, Napoli Calogero. Do-po l’introduzione dei lavori, il Presidente Avv.Ignazio Cammalleri ha presentato agli intervenutil’organigramma, i programmi e gli obiettivi dellaDelegazione Siciliana della Fellowship, ricordan-do che essa si prefigge di promuovere e diffonde-re nella realtà rotariana del distretto 2110 la co-noscenza e la conservazione del patrimonio stori-co e culturale della Magna Graecia, vuole diven-tare, con l’aiuto delle competenze dei rotariani,un punto di riferimento per studiosi e studentidella materia ed intende diffondere, catalizzandogli sforzi umani e materiali delle varie struttureculturali e turistiche presenti sul territorio, l’im-magine della Sicilia.Il relatore ha quindi intrattenuto il numerosopubblico ricordando che, nonostante i tentativi direlativizzazione culturale ed identitaria perseguitianche nel campo della ricerca scientifica negliultimi anni, alla Grecia deve essere restituita ericonosciuta tutta la centralità che le spetta nelpensiero occidentale e in quel patrimonio di cre-denze che rappresenta il cuore della nostra verae più durevole eredità.Ha sottolineato che l’arrivo dei coloni in Occi-dente e nella Magna Grecia in particolare ebbe

ad innescare un processo di sviluppo culturale,economico e politico di lunga durata, che favorì,per linee dirette e indirette, la formazione dellostato romano e quello strumento di vasta e diffu-sa civilizzazione che va sotto il nome di imperoromano.Il relatore ha quindi ricordato come le coloniegreche nell’Italia meridionale e in Sicilia ebberoa stimolare, attraverso la sperimentazione costi-tuzionale e il confronto con le culture già presen-ti sul territorio, forme di convivenza sotto il se-gno della multietnicità e dello scambio, per lopiù pacifico, ma talvolta conflittuale, lasciandovasto eco e risonanza nella documentazionescritta così come in quella archeologica - monu-mentale. In questa ottica la pubblicazione dellostraordinario documento epigrafico, comunemen-te noto come Lex sacra selinuntina, ha apertouna miniera di informazioni, su cui si è sofferma-to il prof. Cusumano, destinate a illuminare suimodi in cui la società greca selinuntina affronta-va il rapporto tra violenza e memoria attraversoprocedure extragiudiziali volte a favorire la ricom-posizione delle relazioni sociali, con rituali purifi-catori finalizzati a disinnescare lo spettro di unaviolenza vendicativa atta a contaminare e alterareil cuore stesso dell’identità individuale collettiva.La chiara esposizione del relatore ed il fascinodelle diapositive proiettate hanno suscitato uninteressante e vivace dibattito con numerosi in-terventi dei presenti.Al termine dell’incontro il Presidente Cammalleriha donato al relatore un libro ed il gagliardettodella Fellowship.La serata si è conclusa con una apprezzata cenaal Circolo Ufficiali nel corso della quale i parteci-panti hanno manifestato soddisfazione per l’orga-nizzazione del convegno ed auspicato altre inizia-tive per ulteriormente rafforzare l’affiatamentotra i soci e lo spirito di amicizia che è alla basedell’attività di service del Rotary.

scorre a stento. Radici e chioma devo-

no crescere in ugual misura, solo così

potrai offrire ombra e riparo, solo così

alla stagione giusta potrai coprirti di

fiori e di frutti. E quando poi davanti

a te si apriranno tante strade e non sa-

prai quale prendere, non imboccare

una a caso, ma siediti e aspetta. Respi-

ra, con la profondità fiduciosa con cui

hai respirato il giorno in cui sei venu-

ta al mondo, poi, senza farti distrarre

da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai

ferma in silenzio, e ascolta il tuo cuo-

re. Quando poi ti parla, alzati e va do-

ve lui ti porta”. E io aggiungo: sceglien-do in quel crocevia la strada che ti portaad esso, perché sarà sicuramente il per-corso più giusto. �

Elio Cerini scopre la targa

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ROTARY | MAGGIO 201162

La Via Appia Oltre Brindisi, simbolodel Mediterraneo, dove la ricchezzacomune sorge dal creare legami tra

diversità. Mentre la sua complessità staesprimendo inquietudini sociali e politi-che, quello stesso Mediterraneo denun-cia la sua fondamentale unicità nella di-versità. Infatti le differenze nelle civiltàdel passato e nelle culture del presentein realtà hanno portato oggi al consolida-mento di alcune caratteristiche comuniche unificano tutta l’area del Mediterra-neo: la mitezza del clima; la spiritualitàmonoteista, delle religioni basate sul “Li-bro Sacro”; la socialità nei suoi aspettimicro sociali e macrosociali. A ciò si ag-giunge la lunga estensione della costa,che nel suo sviluppo raggiunge la circon-ferenza della terra all’equatore, definen-do un rapporto estremamente tra la su-perficie di mare e la lunghezza di costa.Tutto ciò ha sostenuto lo sviluppo di fio-renti civiltà imperniate su molte città dimare, indipendenti, ma al contempo le-gate da scambio culturale e commercia-le. La diversità legata alla capacità diconnettersi e di creare scambi è semprestata la ricchezza della area mediterra-nea. Il Mediterraneo è un’unità funziona-le e non una linea di confine o una barrie-ra geografica. I risultati possono essereosservati ovunque, nella densità delletracce che ci rimangono del patrimoniodelle antiche arti, scienze e civiltà. Lo svi-luppo di una forte spiritualità e di pro-fonde attività mentali rappresenta un al-tro importante segno. Attualmente il Me-diterraneo conserva ancora la sua diver-

COMITATI INTERPAESE

La via Appia oltre Brindisi PIERLUIGI MARCONI, PRESIDENTE CIP ITALIA GRECIA

sità culturale così come la sua bellezzanaturalistica che dà grandi potenzialitàalla sua produttività sia nel settore cultu-rale, che in quello economico. Questa po-tenzialità intrinseca tuttavia potrebbenon essere espressa. Essa può diventare,in modo opposto, un occasione perl’emergenza di conflitti. Le contromisurestrategiche per superare tale rischio con-sistono nel rafforzamento dei legamitrans-mediterranei. Durante l’Impero diRoma, furono costruite strade per colle-gare tutte le città intorno al Mar Mediter-raneo. Una di queste strade è stata la “ViaAppia”. Si snoda da Roma a Brindisi, nelSud Italia, proprio di fronte alla Grecia.Da lì in poi prosegue dall’altra parte conla “Via Egnatia”, che continua il suo per-corso lungo le coste del Mediterraneoorientale. L’importanza di questa strada(in particolare della “Via Egnatia”) è sta-to confermato dal suo grande uso conti-nuato per molti secoli dopo la caduta del-l’Impero Romano. La “Via Appia oltreBrindisi” è così intesa come il simbolodei legami tra le diversità. Collegamentiintesi come incontro reciproco, comecondivisione di conoscenze e di tutti i pa-trimoni naturalistici e umani, come com-mercio di prodotti naturali ed artigianali.In termini economici questi legami signi-ficano aumento del volume di affari chesostiene a sua volta la attribuzione di unavalore aggiunto alla convivenza pacifica.L’amicizia e gli scambi commerciali tra lediversità comportano di conseguenza an-che un aumento della qualità della vita ditutti. In questa prospettiva tutte le risorse

locali sono risorse economiche. Proteg-gere la diversità, intesa sia come tesorinaturalistici e umani, diventa un interes-se comune. L’utilizzo di nuove tecnologierende più facile mantenere il collegamen-to e lo scambio commerciale. Chi più deigiovani sono i destinatari naturale di que-sto mandato di riscoprire nel Mediterra-neo l’unità nella diversità? Nel contestodi questi presupposti, con l’obiettivo disupportare una cooperazione pacificanella tutela dei beni comuni, nel sostegnodello sviluppo economico e nel migliora-mento della qualità delle vita di tutti i po-poli, cinque RC della Via Appia Antica(Roma Appia Antica, Terracina Fondi,Sessa Aurunca, Brindisi, Caserta Terra diLavoro) afferenti a tre Distretti (2080,2100 e 2120) hanno invitato giovani datutti i Paesi del Mediterraneo per farglipercorrere il tratto italiano della Via Ap-pia da Roma a Brindisi, auspicando che ilpercorso continui nei prossimi anni oltrea Brindisi verso la Grecia, l’Asia Minore ilMedio Oriente e il Nord Africa. Malgradole grandi incertezze del momento, quat-tro ragazzi sono giunti in Italia, dai Paesidel Mediterraneo, professionisti amba-sciatori della cultura e dell’economia deiloro paesi, che hanno incontrato i giovaniitaliani con cui si sono confrontati e con iquali si sono scambiati amicizia ed impe-gno a dare seguito costruttivo alle lororelazioni. Significativo il supporto dei RCdella Via Appia, che hanno organizzatogli incontri e guidato gli ospiti ad incon-trare i propri tesori della storia e le pro-pria rappresentanze culturali ed econo-miche; ma anche fondamentale il suppor-to di operatori agroalimentari ed indu-striali del territorio che hanno sostenutoalcuni costi dell’ospitalità ed offerto aipartecipanti l’occasione di assaporare gli“antichi sapori della Via Appia”. Questoprogramma fa parte delle iniziative pro-grammate dai Comitati Paese Interpaeseper il Mediterraneo. Tramite la rete Medi-terranea del CIP è in programmazioneuna ripetizione dell’iniziativa il prossimoanno. Avverrà oltre il canale d’Otranto, inGrecia, molto probabilmente in occasio-ne del Convegno Internazionale per ilMediterraneo che si sta organizzando aRodi alla fine del Marzo 2012. Allora toc-cherà a noi inviare i nostri giovani. �

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GOOD NEWS AGENCY 63

PORTIAMO GOOD NEWS AGENCY

NELLE SCUOLE!Good News Agency - l’agenzia delle buo-ne notizie, iniziativa giornalistica di purovolontariato, riporta notizie positive ecostruttive da tutto il mondo delle Na-zioni Unite, delle organizzazioni non go-vernative, delle associazioni di servizio edelle istituzioni impegnate nel migliora-mento della qualità della vita. Questacampagna per le scuole è sostenuta danoi del Rotary da diversi anni perchépuntare sui giovani significa contribuiresignificativamente a costruire un ponteverso il futuro. I Governatori dei Distret-ti italiani rivolgono uno speciale invito atutti i Club affinché presentino GoodNews Agency ai professori degli istitutisuperiori del loro territorio e segnalinol’indirizzo e-mail delle scuole “reclutate”al responsabile del progetto distrettualedi servizio per Good News Agency, Ser-gio Tripi: [email protected]. Le scuole rice-veranno gratuitamente e regolarmente ilnotiziario senza alcuna formalità.Tra le notizie di ogni numero è sempreinclusa l’evidenza dell’attività del Rotarysul campo e il fatto che i mediaricevano questa evidenza da un’agenziadi stampa indipendente aumenta le pos-sibilità che sia pubblicata..Per segnalareun’importante iniziativa di Club, inviareun’ e-mail al Direttore Sergio Tripi (è so-cio del R.C. di Roma-EUR). Queste sonoalcune notizie tratte dai numeri più re-centi, tutti disponibili sul sito www.go-odnewsagency.orgGood News Agency è diretta da SergioTripi, rotariano del D.2080.

Apprezziamo molto l’iniziativa gior-

nalistica dell’amico Sergio Tripi e sia-

mo forti sostenitori della campagna

“Portiamo Good News Agency nelle

scuole!” perché è dalla coscienza dei

giovani che scaturirà il nostro prossi-

mo futuro. Esortiamo tutti i Club dei

Distretti italiani a sostenere questa

Campagna così significativa e lungi-

mirante e così in sintonia col nostro

modo rotariano di pensare e di agire.

Portiamo Good News Agency nelle no-

stre scuole!

I Governatori dei Distretti d’Italia

Stralcio

Ammonta a 50 milioni di dollarilo stanziamento promesso dallaConrad N. Hilton Foundationper il miglioramentodelle condizioni idriche globaliWashington DC, 22 marzo - In occasio-ne del World Water Day, la Conrad N.Hilton Foundation ha annunciato unostanziamento di 50 milioni di dollariper soddisfare le necessità idriche dioltre un milione di persone dell’Africasub-sahariana e di zone prive d’acquain India e Messico.Tale somma, stan-ziata in tre anni, finanzierà una strate-gia articolata in tre fasi: libero accessoad acqua sicura: incremento della ca-pacità e dell’autonomia: espansionedelle conoscenze relative alle miglioritecniche nel campo dell’approvvigio-namento idrico globale, usufruibili dacomunità, governi, ONG e donatori.L’annuncio è stato dato oggi in occa-sione del World Water Day, patrocina-to dal Dipartimento di Stato e dallaWold Bank.www.hiltonfoundation.org/news/press-releases/35-fdnnews/319-conrad-n-hilton-foundation-announces-a-pledge-of-50-million-in-grants-over-five-years-to-address-global-water-needs

I Rotariani rispondono al terremotoe allo tsunami giapponeseRotary International News, 25 marzo -In risposta alla tragedia, la Fondazionedel Rotary International ha istituito ilFondo del Rotary per il Recupero dalDisastro in Giappone, che sosterràprogetti di recupero a lungo terminenelle aree colpite. Più di 500 mila dol-lari sono stati donati a partire dal-l’apertura del Fondo avvenuta l’11marzo. “È incoraggiante sapere che inostri amici del Rotary d’oltreoceanosi preoccupano di noi,” afferma Yuza-buro Mogi, Presidente del Rotary Clubdi Tokio. “Sono fiducioso che gli abi-tanti del Giappone supereranno questogrande disastro e noi siamo speranzosiche potremo superare presto le diver-se difficoltà”. I governatori di distretto Rotary inGiappone stanno conducendo un cam-

pagna di raccolta fondi per inviare de-naro ai governatori delle aree colpite.Mogi sostiene che i Rotariani che desi-derano aiutare il Giappone dovrebberocontribuire al Fondo di Recupero dellaFondazione. (I Rotariani e i non Rota-riani possono donare online)www.rotary.org/en/MediaAndNews/News/Pages/110325_news_response.aspx

I giovani e l’identità nazionalenel 150° dell’unità d’Italiaconvegno a Roma, 9 aprilePalazzo Valentini, Via IV Novembre,

119, ore 10,30-18, organizzato dal

Distretto Rotaract 2080°

L’anniversario dei 150 anni dell’Unitàd’Italia stimola i giovani italiani ad unariflessione sullo “stato dell’arte” nelnostro Paese. L’Italia ha infatti neces-sità di superare alcuni limiti: la societànon è ancora pienamente integrata, so-prattutto sul piano multiculturale;inoltre c’è un deficit evidente di equitàsociale con spinte “periferiche” all’or-dine del giorno.Con l’apporto di personalità di spiccodel mondo della cultura, la mattinatasarà dedicata ad una analisi storico-so-ciale dell’Italia della metà dell’Otto-cento nel contesto europeo e si con-cluderà con un dibattito. La sessionepomeridiana verterà sul tema: L’Italiadi oggi: il ruolo della società civile edelle istituzioni. In conclusione, il se-natore Lucio D’Ubaldo parlerà sul te-ma: I giovani e la società italiana: qua-le futuro?Carlo Starace [email protected] - Marco McAllister [email protected] www.lap-pello.it

Filantropa indianadona altri 1,12 milioni di dollariper la lotta alla polioRotary International News, 29 marzo -Rajashree Birla, di Mumbai, ha donatoancora 1,12 milioni di dollari alla Rota-ry Foundation per alimentare il pro-getto della Fondazione ”200 MillionChallenge”, elevando così il suo contri-buto a oltre 4,2 milioni di dollari. L’am-ministratore fiduciario della Fondazio-

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ROTARY | MAGGIO 201164

ne, Ashok M: Mahajan, ha dichiaratoche la straordinaria generosità di R.Birla prende le mosse dalla sua con-vinzione che donare agli altri sia ilmezzo migliore per indurre cambia-menti durevoli nel mondo. Come ma-dre, non può che nutrire compassioneper le giovani vittime della malattia, edesidera sostenere il Rotary nel suosforzo per debellare la polio, ha di-chiarato.Il defunto marito, Aditya Birla ha fattodell’Aditya Birla Group una delle pri-me 500 compagnie (Fortune) e unadelle più grandi dell’India, con oltre100.000 dipendenti in oltre 20 paesi. L’Aditya Birla Centre ha contribuito al-la vaccinazione di circa 3 milioni dibambini in 3200 villaggi indiani; l’Indiaè uno degli ultimi quattro Paesi in cuila polio ha natura endemica.www.rotary.org/en/MediaAndNews/News/Pages/110329_news_birla.aspx

Colmare la disparitàuomo-donna in agricolturaIl nuovo rapporto FAO SOFA 2011

spiega perché è decisivo investire sul-

le donne

Se le donne delle zone rurali avesserole stesse opportunità degli uomini intermini di accesso alla terra, alla tec-nologia, ai servizi finanziari, alla scola-rizzazione ed ai mercati, la produzioneagricola potrebbe aumentare ed il nu-mero delle persone che soffrono la fa-me potrebbe ridursi di 100-150 milionidi unità, afferma la FAO nell’ultimaedizione del rapporto Lo stato dell’ali-mentazione e dell’agricoltura (SOFA2010-11).I rendimenti degli appezzamenti colti-vati dalle donne sono spesso più bassi,ammette il rapporto. Il rapporto stima che se nei paesi invia di sviluppo le donne che lavoranola terra avessero lo stesso accesso allerisorse che hanno gli uomini, la loroproduzione potrebbe aumentare del20/30 per cento. Questo potrebbe faraumentare la produzione agricola tota-le dei paesi in via di sviluppo del 2,5/4per cento, fattore che a sua volta fa-rebbe ridurre il numero delle persone

che soffrono la fame nel mondo del 12-17 per cento, vale a dire un calo di 100-150 milioni di persone. www.fao.org/news/newsroom-home/it/

La lotta contro la povertàe l’esclusione sociale L’UE si è impegnata a sottrarre almeno20 milioni di europei al rischio di pover-tà nei prossimi dieci anni. Il 7 marzo ilConsiglio ha fornito un contributo ver-so il raggiungimento di questo obiettivoadottando delle conclusioni che appog-giano la proposta della Commissione dicreare una piattaforma contro la pover-tà e l’esclusione sociale.Tale piattaforma fornisce un quadroper lo sviluppo di strategie nazionali eper il coordinamento delle politichetra gli Stati membri e con l’UE. Essapropone una serie di azioni volte a ri-durre la povertà incoraggiando ed ela-borando metodi e strumenti più effica-ci e innovativi.L’attuazione dell’iniziativa non richiedenecessariamente un aumento dellespese, ma un migliore utilizzo dei fi-nanziamenti. La povertà è un fenome-no diffuso nell’UE che colpisce l’8% dieuropei, che non possono soddisfare ibisogni essenziali. Più di 80 milioni dipersone, ossia il 16% della popolazioneed il 19% dei bambini, sono attualmen-te a rischio di povertà. www.consilium.europa.eu/showFo-cus.aspx?id=1&focusId=569&lang=it

Foreste e cambiamentoclimatico nel MediterraneoCreata una nuova partnershipper affrontare le sfide relative alle foreste6 aprile, Roma/Avignone - Una nuovapartnership per le foreste del Mediter-raneo è stata creata per affrontare leprincipali sfide riguardanti le forestedella regione, aggravate dal duro im-patto del cambiamento climatico. Lapartnership è stata annunciata durantela Seconda Settimana della ForestaMediterranea, che si sta svolgendo inquesti giorni (5-8 aprile) ad Avignone.La partnership coinvolge dodici traistituzioni e organizzazioni, tra cui laFAO, e riguarderà principalmente sei

paesi del Mediterraneo Meridionale edOrientale: Marocco, Algeria, Tunisia,Siria, Libano e Turchia. La nuova par-tnership è uno strumento dinamico alservizio di tutti i soggetti interessatinella regione mediterranea, per affron-tare le crescenti sfide che minaccianogli ecosistemi forestali della regione eper dar maggior risonanza al valore ditali aree forestali e alla urgente neces-sità di proteggerle. www.fao.org/news/newsroom-home/it/

L’UNESCO inaugura un nuovo portale websull’Educazione per loSviluppo SostenibileDai cambiamenti climatici alla forma-zione degli insegnanti alle nuove tec-nologie verdi, il nuovo portale webdell’UNESCO sull’Educazione per loSviluppo Sostenibile (Education forSustainable Development, ESD) dimo-stra come l’educazione aiuti le societàe gli individui a raggiungere la sosteni-bilità. Il contenuto web è stato interamenteaggiornato per realizzare le prioritàdell’UNESCO per la rimanente metàdel Decennio dell’Educazione per loSviluppo Sostenibile (Decade of Edu-cation for Sustainable Development,DESD, 2005-2014), introducendo gliobiettivi e i focus del DESD e metten-do in evidenza il lavoro dell’UNESCOriguardo ai principali temi di sostenibi-lità, come il cambio del clima, i consu-mi e la biodiversità. Inoltre, spiega co-me l’educazione può portare al cam-biamento sociale necessario per co-struire le società sostenibili. Sul porta-le si possono trovare, inoltre, informa-zioni riguardanti il lavoro di ESD deimaggiori partner del DESD. www.unesco.org/new/en/education/themes/single-view/news/unescos_laun-ches_new_web_portal_on_education_for_sustainable_development/

* GOOD NEWS AGENCYOPERA PER LO SVILUPPO DELLE COSCIENZE E PRO-MUOVE UNA CULTURA DELLA PACE NELLA PROSPETTI-VA DEL ‘VILLAGGIO GLOBALE’ BASATO SULL’UNITÀ

NELLA DIVERSITÀ E SULLA CONDIVISIONE. �

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