nuovo mondo

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L’incontro con l’Altro la scoperta dell’Altrove dopo il 1492

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L’incontro con l’Altrola scoperta dell’Altrove

dopo il 1492

La Spagna nel 1492

Ripudia, estromette il suo straniero interno (Arabi, Ebrei)

proprio mentre scopre

l’Altro, lo straniero,

fuori dal proprio territorio

(in America)

“Nel presente anno 1492, dopo che le Vostre Altezze han vinto la guerra contro i Mori, nel

medesimo mese le Vostre Altezze pensarono di mandare me, Cristoforo Colombo, nelle

suddette regioni dell’India”

Nuovo Mondo?

“Colombo disse che dovevano in fede essere testimoni del fatto che egli, davanti a tutti loro, prendeva possesso dell’isola a nome del Re e della Regina, suoi sovrani” (11 ottobre 1492)

CRISTOFORO COLOMBO

buon esploratore

“E soprattutto sarà conveniente che io dimentichi il sonno e stia molto attento alla navigazione, perché sarà

una cosa molto necessaria. È tutto questo sarà una grande fatica” (Giornale di bordo)

“Quel che ci avevate annunciato si è realizzato come se l’aveste visto prima di parlarne con noi” (lettera di

Ferdinando e Isabella, del 16 agosto 1494)

cattivo cartografo

“Ho già detto che, per la realizzazione dell’impresa delle Indie, la ragione, la matematica e il mappamondo

non mi furono di alcuna utilità” (1510)

Prende possesso = rinomina tutto (nominare = possedere)

“Alla prima isola da me incontrata ho dato il nome di San Salvador … gli indiani

chiamano quest’isola Guanahani. La seconda l’ho chiamata Santa Maria de la

Concepcion, la terza Fernandina, la quarta Isabela … in questo modo ho dato a ciascuna

di esse un nuovo nome” (1493)

“Quando arrivai giunse dalla terra un profumo di fiori

o di alberi così delizioso e dolce, che davvero era la

cosa più piacevole al mondo”

“L’isola è la più bella che l’occhio umano abbia mai

visto”

“Cosa meravigliosa a vedersi gli alberi, la vegetazione,

l’acqua limpidissima e gli uccelli, di tale bellezza non

vorrei mai staccarmi”

Privo di vera curiosità culturale è però un collezionista di stranezze e di bellezze naturali

Agli indigeni non riconosce una reale diversità,

un’identità differente e autonoma

“ A nostro Signore piacendo, al momento della partenza io porterò sei di

questi uomini alle Vostre Altezze, così che possano imparare a parlare”

(12 ottobre 1492)

“Mi parve che fosse gente povera di ogni cosa … mi parve che non abbiano

alcuna religione … senza armi né legge” (11 ottobre e 4 novembre 1492)

Non sono diversi in sé (con una cultura differente)

Ma li consideradiversi in quanto arretrati, primitivi, infantiliDiversi in quanto carenti, per mancanza di vestiti, di lingua, di religione, di legge, quindi di civiltà e cultura

Così è paternalista con loro

Vuole che gli indigeni si civilizzino, cioè cheadottino le sue usanze“Le Vostre Altezze devono provare gran gioia, perché questi indiani possono diventare

subito cristiani ed essere educati ai buoni costumi del Loro reame” (24 dicembre 1492)

È buono o cattivo come un padre autoritario

“Sono il miglior popolo del mondo e soprattutto il più dolce” (16 dicembre 1492)

“Se ne trovate qualcuno che ruba, punitelo con il taglio del naso o delle orecchie, perché

sono parti del corpo che non si possono nascondere” (9 aprile 1494)

Materialmente incontra l’Altrofisicamente scopre l’Altrove

ma, di fatto,

non esce mai fuori dalla propria mentalità

resta prigioniero della propria mappa mentale

“E così io ripeto ciò che ho detto in un’altra occasione, e cioè che Caniba non è altro

che il popolo del Gran Can, che deve trovarsi molto vicino a qui”

È ASSIMILAZIONISTA

L’Altro da sé = a sé (però inferiore, in quanto non civilizzato)

non capisce, non comprendeÈ violento e autoritario, anche involontariamente

E termina con propositi schiavisti:“Di qui sarebbe possibile inviare, nel nome della Santissima Trinità, un buon numero dischiavi da mettere in vendita, insieme a un carico di brasile [una qualità di legno]. Se leinformazioni di cui dispongo sono buone, mi risulta che sarebbe possibile venderequattromila schiavi, per un valore di venti milioni e più” (Lettera ai sovrani, settembre 1498)

“ E’ vero che attualmente ne muoiono molti …”

“Poi mandai degli uomini a una casa vicino al fiume verso ovest, ed essi presero settedonne, tre piccole e grandi, e tre bambini”

Anche BARTOLOMEO DE LAS CASAS

È ASSIMILAZIONISTA

ma difende gli indigeni, perché identifica l’Altro come buono, innocente (come un primitivo, un bambino)

e l’europeo-conquistatore come corrotto, cattivo

In ogni caso non riconosce un’identità altra, autonoma agli amerindi

l’indigeno è un “buon selvaggio”, primitivo, innocente

L’europeo civilizzato invece è corrotto e malvagio

Illustrazioni per il libro di testimonianze di Las Casas

HERNAN CORTESil conquistador

Soldato, avventuriero, ribelle, conquistatore, stratega

Riconosce la diversa identità culturale

Vuole capire: all’inizio non vuole prendere, ma com-prendere

Comprendere innanzitutto il linguaggio dell’altro (usa degli interpreti,

si lega a donna Marina, interprete e alleata)

Poi cerca di comprendere

i miti, quindi la cultura,

per usarla a suo favore(Quetzalcoalt, il dio chetorna)

Cerca informazioni

Capisce i conflitti, approfitta dei dissidi interni

Hernan Cortés e Moctezuma, sovrano azteco

QUINDI VUOLE COMPRENDERE PER PRENDERE

Approfitta, è ipocrita, dissimula

Dà importanza all’apparenza, allo spettacolo, usa le paure degli indigeni

Cortés riconosce una diversità culturale, un’identità autonoma

ma non l’accetta, la considera in negativo secondo i propri schemi culturali

Non riconosce dignità umana agli indigeni, li considera disprezzabili

Diversi ma da disprezzare

È DIFFERENZIALISTA

L’Altro, lo straniero amerindoChe sembra così diverso da me, in realtà non lo è,non ha una sua cultura che possa paragonarsi allamia (solo qualche stramba usanza e abitudinelocale). Sembra così diverso solo perché nonconosce la civiltà, non si è sviluppatoculturalmente, ha un linguaggio e una religioneprimitivi; è come un bambino che deve impararetutto. Quindi va educato, corretto, istruito.

È l’atteggiamento assimilazionista di Colombo

L’Altro, lo straniero amerindo

Che sembra così diverso da me, in realtà non lo è.Sembra così diverso solo perché non conosce laciviltà, non si è sviluppato culturalmente, ha unlinguaggio e una religione primitivi; è come unbambino che deve imparare tutto. Ma propriocome un bambino è innocente, buono, nonconosce la malvagità dell’europeo che è corrotto,avido, cattivo. Quindi va educato, protetto, istruito.

È l’atteggiamento assimilazionista “buono” di Las Casas

L’Altro, lo straniero amerindoÈ del tutto diverso da me.

Ha una sua cultura ricca ma inferiore, dadisprezzare, estirpare, correggere.

La sua religione è perversa, “satanica”,

i suoi riti e i suoi costumi sono deprecabili,selvaggi, malvagi.

Quindi va corretto radicalmente se possibile,altrimenti punito.

È l’atteggiamento differenzialista di Cortés

COLOMBO: ASSIMILAZIONISTA

LAS CASAS: ASSIMILAZIONISTA “BUONO”

CORTES: DIFFERENZIALISTA

Tutti e tre sono

EUROCENTRICInon riescono a cambiare il proprio punto di vista

Non capiscono che l’Altro ha una sua identità culturale autonoma, diversa da quella europea, ma ugualmente ricca e dignitosa. Né uguale né inferiore alla loro.

IL PIU’ GRANDE GENOCIDIO DELLA STORIA DELL’UMANITA’

POPOLAZIONE AMERICANA:

NEL 1500= 80 MLN; NEL 1550= 10MLN

POPOLAZIONE MESSICANA:

1500= 25 MLN; 1600= 1MLN

CAUSE:

1) UCCISONE DIRETTA; 2) MALTRATTAMENTI(schiavitù, lavoro etc.); 3) MALATTIE (vaiolo, morbillo …)

IN OGNI CASO

NONOSTANTE L’ATTEGGIAMENTO EUROCENTRICO

NONOSTANTE LO STERMINIOa partire dal 1492

SI È REALIZZATA UNA PROFONDA TRASFORMAZIONE

NELLA MENTALITÀ E NELLA CONOSCENZA DEL MONDO

Dagli universi chiusi agli universi apertiDal mondo aperto al mondo chiuso

prima del sec. XV

UNIVERSI CHIUSI = si conosceva solo il proprio territorio,si viveva solo lì (pochi viaggi, pochi scambi culturali)

MONDO APERTO = non si conoscevano i confini delmondo, ciò che era lontano era sfumato e talvoltaleggendario o immaginario

UNIVERSI APERTI = iniziano scambiculturali e commerciali

MONDO CHIUSO = conoscendolo eattraversandolo il mondo sidefinisce globalmente nella suainterezza e nelle sue singole parti

dopo il sec. XV