o liturgia in quarantenaliturgia.diocesidicomo.it/wp-content/uploads/sites/7/...2020/09/02 ·...
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Liturgia in quarantena:effetti e risorse
Guidare il canto dell’ assemblea /2:
Repertori, gestualità, indicazioni…
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UNA FORTE PROVOCAZIONE
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SITUAZIONE GENERALE
«I grandi stress sociali producono alcuni risultaticomuni: primo tra questi l’accelerazione deiprocessi già in corso. Così molto probabilmentesarà anche questa volta. Il processo in atto èquello del consumismo religioso e dellatendenziale trasformazione del cattolicesimo in«religione a bassa intensità».
(L. Diotallevi)
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Rispetto a strategie più esigenti, quali quelleindicate dal Vaticano II e da Paolo VI, una fettacrescente delle autorità ecclesiastiche cattoliche,almeno dagli anni ’80, aveva scelto una stradadiversa. Aveva preferito affrontare la sfida deinuovi competitors aumentando l’offerta di beni eservizi religiosi la cui forma consentisse unmaggiore arbitrio individuale dal lato delladomanda.
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Aveva scelto una politica di estremadiversificazione interna dell’offertareligiosa cattolica, prima tollerando e poisollecitando la libera scelta del fedele che èfinito per divenire un consumatore di sacro
à la carte.
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…spettacolarizzazione delle celebrazioni,protagonismo spinto di chi le presiede,validazione di sacramenti celebrati dapresbiteri in esplicita ed ostentata nonpiena comunione con la chiesa, concessioniad ogni sorta di devozionismo,accettazione di forme non convenzionali direclutamento del clero…
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…abbandono del principio diocesano eparrocchiale (inclusivo e dunque ecclesiale)a favore del principio congregazionalistico
(esclusivo e dunque non ecclesiale) … e sipotrebbe proseguire!
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IN TEMPO DI PANDEMIA…
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UN’OCCASIONE MANCATA …
Era possibile ricordare e godere tuttiinsieme del fatto che lo Spirito Santo, inmodo che Dio solo conosce, associa ogniuomo ed ogni donna al sacrificio redentoredi nostro Signore Gesù Cristo (cfr. GS 22).Era possibile ricordare che gli eventualipochi presenti sono sempre, in ogni messa,sacramento della intera umanità.
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Era possibile ricordare e praticare piùintensamente quella forma di presenzareale, cioè la Scrittura intelligentementeletta ed ascoltata nello Spirito, che dellequattro forme di presenza reale ricordate daSacrosanctum Concilium 7, la quarantena
non impediva affatto.
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Era possibile, diocesi per diocesi, lasciare alvescovo di presiedere la celebrazione liturgicaunica da diffondere quotidianamente, senza cheogni prete trasmettesse la propria. Era possibilelimitarsi alla diffusione audio, che nulla toglie emaggiormente consente il raccoglimento, inveceche indurre a confondere immagine e presenza.
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Era possibile coltivare e rieducare lacomprensione e il desiderio di quanto perragioni di carità era impedito. Questo edaltro era possibile, in teoria, ma in pratica lastrada prevalentemente presa da prelati eintensamente richiesta da battezzati è stataun’altra.
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Tra le cose più incredibili vi sono statesenz’altro le messe trasmesse in differita e –addirittura – le benedizioni con ilSantissimo e le «adorazioni» e i rosari indifferita.
Henri de Lubac, che già per quelle «in diretta»invitava ad una estrema prudenza, cosa avrebbedetto di quelle in differita?
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PRESENTE
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Ora, il punto non è se la liturgia cattolica,ecclesiale per definizione, sopravvivrà.
È improbabile che l’unico Sacerdote si siastancato, o che lo Spirito Santo si siaimpaurito, o che il Padre si sia voltatodall’altra parte.
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COOPERARE
Il punto è se coopereremo alla loro opera o quanto invece ci opporremo. Cooperare significa cogliere l’occasione che ci è data per ripensare spazi e modalità delle celebrazioni perché esprimano in modo più compiuto l’inclusività e la dinamicità di
una liturgia veramente cattolica.
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RIMETTERE A FUOCO
Rimettere a fuoco l’essenziale del ritrovarsi dell’assemblea liturgica che incontra il Signore nella Scrittura santa proclamata, nel pane e nel vino benedetti ed offerti, nei volti delle persone che la costituiscono, nell’agire sobrio e autorevole di chi la presiede. Questa assemblea, nel suo insieme, è segno pieno del Signore incontrato.
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Cooperare significa anche imparare anutrire la spiritualità cristiana in modoricco, celebrare la presenza del Signore nelcreato, nell’arte, nella preghiera condivisa infamiglia, nel silenzio prolungato in ascoltodella Parola, lasciando alla liturgiaeucaristica di essere culmen et fons e nonl’unica forma di preghiera.
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FUTURO:
FARE TESORO
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DALL’AULA ALLA CASA: CATECHESI
Nello sconvolgimento portato dallapandemia, la catechesi si è ritrovata incerta
e obbligata a spostarsi dentro le case. Laricerca di una forma di annuncio possibile,
le domanda di trovare l’equilibrio di unaproposta che onori la sostenibilità per lefamiglie e la responsabilità per il gusto dellabuona notizia.
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Criteri per le proposte di catechesi e liturgia familiare
a) la lettura meditata del Vangelodomenicale e la valorizzazione dellacreatività ludica (narrazioni e giochibiblici...);
b) La cura delle relazioni anche a distanza: una telefonata, un messaggio, l’offerta di ascolto, e di una parola;
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c) la valorizzazione di alcuni momenti della vita familiare – la preghiera del mattino e della sera, la preghiera ai pasti…
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PERSEVERARE…
Si tratterà, passato il virus, di continuare apraticare questi sentieri, lungo i quali simuovono già, per esempio, le proposte delsecondo annuncio.
Il loro pregio è quello di richiamare la vita come unico luogo
in cui si diventa credenti.
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MESSA IN STREAMING…
Qualcuno boccia senza appello questo ritornoclericale ad eucarestie senza il popolo, nella convinzioneche l’assemblea costituisca un elemento imprescindibileperché l’eucaristia sia quello che deve essere. Altri laconsiderano plausibile in via eccezionale e vanno allaricerca del modo più dignitoso e sensato di proporla.Come muoversi in questo campo che ci vede quasi tuttiun po’ inesperti?
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Da casa…
Quanto alla partecipazione da casa, per quanto ilverbo partecipare sia improprio,
dal momento che la partecipazione piena alla vitasacramentale si dà solo attraverso la presenza realedel fedele con il proprio corpo, può essere utileincoraggiare una effettiva partecipazione delcorpo alla preghiera, nelle risposte assembleari,così come nella postura…
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Il rischio è quello di assistere alla messacome si sta davanti al PC o allo smartphone:facendo altro, cucinando, chattando,pulendo casa, chiacchierando.
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Rimane la domanda: perché proprio la messa?Non si potrebbe creare un raduno socialintorno ad un altro tipo di preghiera, cheaccoglie il fatto che l’eucaristia non possaessere celebrata in mancanza dell’assemblearadunata?
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LA COMUNIONE ON-LINE?
«... Allora si può fare la comunione anche on-line?». Non è affatto così.
Nessun
sacramento si può ricevere per telefono
o in streaming.
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E allora la comunione spirituale?
Se la comunione spirituale ha un senso per coloro che, non potendo fare diversamente, seguono la messa attraverso i mezzi di comunicazione, sembra del tutto scorretto proporla durante la messa ai fedeli presenti che «non possono fare la comunione», come di fatto avviene da qualche tempo in non pochi luoghi.
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Cosa si svaluta
Così facendo si svaluta, anzi si misconosce, lacomunione con il Risorto realmente presentenell’assemblea, nella parola proclamata e in coluiche presiede.
La partecipazione attiva, interiore ed esteriore alrito realizza una comunione con Cristo ben piùgrande di quella spirituale, sebbene non raggiungala sua pienezza nella condivisione dello stessopane.
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BENEDIRE … O MAGIA ?
Il giudizio sulla moltiplicazione dellebenedizioni nel tempo della pandemia deveessere operato alla luce di alcuni criteri, chederivano dal significato specifico, che labenedizione cristiana assume all’internodella relazione che Dio intesse qui e ora conil suo popolo.
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– Non c’è benedizione cristiana che possa prescindere da un clima di preghiera
e che non si ispiri direttamente alla parola di Dio.
– La benedizione eucaristica non ha senso senza un precedente tempo di adorazione.
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– In caso di benedizione con una reliquia, lareificazione tendente al magico è tantomeno probabile quanto più la figura delsanto a cui quella reliquia si riferisce è notae inserita in una devozione che il popolo diDio stabilmente le rivolge.
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– Ogni benedizione impegna il soggetto ecclesiale che se ne fa «tramite» a inserirsi
nel dinamismo stesso della benedizione, sia mediante l’intercessione sia cercando di «farsi benedizione per».
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– Se, come previsto dal Benedizionale, ilministro che presiede è per lo più unministro ordinato, un accolito o lettore, unabuona prassi della benedizione dipendeanche dalla opportuna valorizzazione dibenedizioni guidate da «laici con particolariincarichi»