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Individuare le connessioni esistenti tradifferenti visioni dell’uomo e differenticoncezioni sulla natura epistemica emetodologica della pedagogia e dellescienze dell’educazione.
OBIETTIVO 3
Ogni «io umano» pare infinito, non lo si può «ridurre a uno» e
«pensarlo come uno»: si può solo raccontare nella sua
inesauribile, di continuonuova, imprevedibile iridescenza
esistenziale ed intellettuale che cresce, si giustifica e si
approfondisce sempre più con la diversità del tempo e dello spazio.
P. Ricoeur, Sé come un altro (1990)
È POSSIBILE CRISTALLIZZARE
L’IPSE DI CIASCUNO IN UN
IDEM?
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«CHI È L’UOMO»?LA STRADASCIENTIFICA
LA STRADATEOLOGICO-FILOSOFICA
PEDAGOGICA
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[…] O noi vogliamo specolando tentar dipenetrare l’esistenza vera e intrinseca dellesustanze naturali; o noi vogliamocontentarci di venire in notizia di alcuneloro affezioni.Il tentar l’essenza per impresa non menoimpossibile e per fatica non men vananelle prossime sustanze elementari chenelle remotissime e celesti […]. Ma sevorremo fermarci all’apprensione dialcune affezioni, non mi par che sia dadesperar di poter conseguirle anco neicorpi lontanissimi da noi, non menoche nei prossimi “.
Galileo, Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari
GALILEO PREFERISCE ACCONTENTARSI DI
SAPERE COSE CERTE SULLE «AFFEZIONI»
(PROPRIETÀ EMPIRICHE) DELLE
SOSTANZE, CHE SONO GLI ASPETTI
MISURABILI E OSSERVABILI DELLE
COSE, PIUTTOSTO CHE COSE INCERTE E
CONTROVERSE SULLE SOSTANZE STESSE.
IN OGNI CASO RIFIUTA IL DUALISMO
GNOSEOLOGICO ACCENNATO DA
CARTESIO E FORMALIZZATO DA
KANT.
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Se l’uomo è considerato, dal punto di vista del suo essere, un animale tra gli altri, una
“cosa” trasformata in un oggetto di studioprima della zoologia e poi, a mano a mano,
dell’antropologia culturale, della paleontologia, della genetica, della fisiologia, della neurologia
ecc., con i metodi e i linguaggi di ciascuna di queste scienze, non può che essere soltanto natura, frutto dell’evoluzione storica della
natura e indagabile dalle scienze che lo studiano con strumenti altrettanto
storico-naturali.
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• Di che cosa è fatto? • Come sta ed è stato in queste e in queste altre situazioni? • Come si presenta e si è presentato in queste e in
queste altre situazioni?• Come starà, dati i vincoli empirici, fisici e sociali a cui è
sottoposto?• Perché sottoporre l’uomo a determinate forze provoca
necessariamente determinati comportamenti e risultati? Quali sono i “composti” naturali dell’uomo?
• Perché questi, piuttosto che altri, ai fini della vita?• Che cos’è che provoca all’uomo, e come, il pensiero… la
malattia, la sofferenza e, infine, la morte?• …
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Non esiste alcuna idea possibile dell’uomoin “universale”, alcuna metafisica oltre lafisica; esisterebbero solo gli uominiempirici, così come sono, come la natura (insenso naturalistico-‐materialistico) lidetermina ogni volta, e come la loroesistenza nelle società storiche ce li farebbevedere, tempo dopo tempo.
Tutto, nell’uomo è solo natura,ostensibilità e storicità documentabile.
Si puó educare qualcun altro e ci si può educare, senza avere a disposizione «l’essenza», «la
physis», la «sostanza» dell’uomo, ovvero ciò che lo rende «pieno», ciòche è il suo «fine», il suo «kairos»?
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LA STRADA TEOLOGICO- FILOSOFICA- PEDAGOGICA
QUALE ANIMA
VEGETATIVA?
SENSITIVA?
RAZIONALE?
Aristotele, Dell’anima
Quale differenzatra atti umanie atti dell’uomo?
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Che cos’è ciò che differenzia la «vita» dell’uomo da quella degli altri esseri viventi? L’ «anima», dal greco ànemos, «vento», e ancora prima dal verbo sanscrito anìti, «[egli] soffia», per soffio segno di vita. Anima da lui definita come «la forma del corpo naturale che ha la vita in potenza».
INDIVIDUO
NON DIVISIBILE
DIVERSITÀDALL’UGUALE
LA «FORMA»DI CIASCUNO
PARTE NON ULTERIORMENTE
DIVISIBILE DI UNA SPECIE O DI
UN TUTTO
CIÒ CHE DISTINGUE COSE CHE
SONO O POSSONO ESSERE
UGUALI TRA LORO
FARSI PROPRIO DI OGNI REALTÀ
SOSTANZIALE QUANTO AL SUO ESSERE QUELLA
CHE È
Qualisignificatiassume iltermine
individuo?
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SOG
GET
TO
DELLE AZIONI
DEL SAPERE
DEI SAPERI
DI SÉ E DEL MONDO
DELLA COSCIENZA DELL’AUTOCOSCIENZA
Quali componentipossono caratterizzae isignificati del termine
«soggetto»?
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Nessuno può negare che «l’uomo» e «l’individuo» siano umani se e inquanto siano e possono essere soggettività protagonistiche e compotessui, cioè che ragionano (o possano un giorno ragionare) in primapersona, che scelgono sapendo ciò che hanno deciso, che vogliono leazioni che compiono e che poi rispondono consapevolmente anchedelle loro conseguenze.Da qui a dire, tuttavia, che chi non gode momentaneamente oanche permanentemente dell’esercizio attivo di tutte questefacoltà tipiche del «soggetto» e della «soggettività» non sarebbené «uomo» né «individuo» umani (e non avrebbe lacoscienza/autocoscienza») implicherebbe tuttavia un saltodifficilmente giustificabile sul piano logico, scientifico, filosoficoe creerebbe un forte imbarazzo anche sul piano meramenteesistenziale, prima ancora che teoretico e morale.
PER
SON
A
«UOMO»
«INDIVIDUO»
«SOGGETTIVITÀ»
Homo (Heidegger = humus, terra). EVOCA CONCRETEZZA, MANIPOLABILITÀ,
EMPIRICITÀ. RICHIAMA PIÙ L’ORIZZONTE CHE IL
VERTICALE, PIÚ IL SENSIBILE CHE IL SOVRASENSIBILE, PIÙ IL CORPOREO CHE LO
SPIRITUALE
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RAZIONALE
MORALEESISTENZIALE
NON ULTERIORMENTE DIVISIBILE(PERSONALITÀ)
DIVERSO DAGLI ALTRI, UNICO E IRRIPETIBILEASSUME LA «FORMA» CHE COSTITUISCE IL SUO ESSERE «CHI È»
LA «PERSONA»È SOLO
QUESTO?
PER
SON
A
IRONIAINESAURIBILE
LIBERTÀ, IMPUTABILITÀ ERESPONSABILITÀ
RIMANDA SEMPRE AD ALTRO,
ED OLTRE. NON TRASCURA L’EMPIRICO MA
COINVOLGE NECESSARIAMENTE IL METAEMPIRICO
PUÓ INAUGURARE «AZIONI UMANE» O
TRASFORMARE «ATTI DELL’UOMO»
IN «AZIONI UMANE» 14
PER
SON
ARAGIONE
COME RELAZIONE
SIMBOLO(CIÒ CHE UNIFICA TANTE
PARTI IN UN UNO)
RIMANDA NON SOLO AD UNA DIMENSIONE CORPOREO-
ESISTENZIALE, ALL’INDIVIDUALITÀ UNICA E IRRIPETIBILE E ALLA
SOGGETTIVITÀ DI CIASCUNO, MA ANCHE AD UNA SOSTANZA
METAEMPIRICA CHE LA SORPASSA E LA COMPLETA, TRASFORMANDOLA CON IL
DONO DEL SUO INTERO 15
È, PER «SOSTANZA» UN «RAPPORTO» CONTINUO TRA L’IO E IL SÉ, TRA SÉ E GLI
ALTRI, NEL MONDO E TRA LE COSE.
È CAPACE DI «POTER DIRE», IN QUANTO LOGOS, LA RELAZIONE CHE È E CHE HA
È IN GRADO DI TROVARE E DARE SEMPRE E COMUNQUE UN SENSO UNITARIO
(CAIROTICO)ALLE RELAZIONI CHE LA COSTITUISCONO E IN CUI È
RIFLESSIVAMENTE E ATTIVAMENTE IMMERSA.
L’espressione «persona umana» rimanda ad un soggetto di cui si riconosce l’unitarietà delle sue componenti, l’essere sempre fine e mai mezzo.
Aspetti moralie religiosi
Aspetti biologici, fisici e sociali
Aspetti estetici Aspetti razionali
Aspetti affettivi e relazionali
PERSONA UMANA
L’educazione se vuole esserepersonale, non può mai limitarsiad essere parziale, ma è chiamataad essere integrale, totale, unitaria.
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In pedagogia, il concetto filosofico di INTERO (pieno) della persona trova corrispondenza con la parola
INTEGRALITÀ
INTEGRALITÀ
Educazione «integrale» della persona, cioè intera, piena, senza omissioni o
parzialità
Anche a livello pedagogico, vale il principio di collocaresempre ogni intervento educativo parziale o ogni
maturazione autoeducativa di qualche singolo aspettonella dimensione di cronos/schema nel «tutto»
dell’educazione integrale della persona (kairos).17
L’uomo naturale è tutto per sé; èunità numerica, l’intero assolutoche non ha altro rapporto che conse stesso e col suo simile.
Rousseau, Emilio
L’ uomo civile è l’individuo, l’unitàfrazionaria dipendente dalnumeratore, il cittadino che, perdefinizione, non può che esseresempre causato dalla città efinalizzarsi ad essa. 18
QUALI IMPLICAZIONI
PER L’EDUCAZIONE?
Di fronte alla necessità di contrastare o la natura o le istituzioni sociali, bisogna decidere se formare un uomo o un cittadino: formare l’uno e l’altro insieme non si può.
Rousseau, Emilio
Datelo tutto intero allo stato, o lasciatelo tutto intero a se stesso; se ne dividerete il cuore, questa lacerazione lo renderà infelice. Se riuscirete ad eliminare questa duplicità, renderete l’uomo tanto felice quanto può esserlo.
Rousseau, Frammenti politici19
INDIVIDUO
HA SENSO SOLO SE È RESO UGUALE AD OGNI ALTRO INDIVIDUO
INDIVIDUALIZZAZIONE
PROCESSO ATTRAVERSO CUI SI REALIZZA L’ASSORBIMENTO E L’ASSIMILAZIONE
DELL’INDIVIDUALITÀ DI OGNI UOMO NEL CORPO SOCIALE E CIVILE ESISTENTE
ragion per cui
rappresenta il
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SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E PEDAGOGIA IN ROUSSEAU
SCIENZE DELL’EDUCAZIONE
UOMO NUMERO FRAZIONARIO
DIPENDENTE DAL MODO CON CUI VIENE COSTITUITO DALLE DIVERSE SCIENZE
ESSERE (teoresi)
POTER ESSERE (téchne)
PEDAGOGIA
UOMO“NUMEROINTERO-ASSOLUTO”
DOVER ESSERE(phrònesis)
Ha per oggetto
Rivolgel’attenzione al
pianoRivolgonol’attenzione ai piani
ossia
Sono utili
Condizionanoma non determinano
Hanno per oggetto l’
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Perchè la pedagogia non si riduce alle scienzedell’educazione? La risposta di Rousseau
In educazione non bisogna quindi per nulla lasciarsiaffascinare da «ciò che c’è», «ciò che si fa», «ciò che si èfatto».Non bisogna lasciarsi affascinare dall’educazione odalla pedagogia che ci provengono «dagli uomini o dallecose» che ci sono (noi compresi) o che ci sono stati.In altri termini, in questi campi, non possiamolimitarci ad analizzare i «rapporti esistenti nellesituazioni determinate», ovvero accadute e studiateper scoprirne il logos (non limitarci alle scienzedell’educazione).
Rousseau, Emilio22
…PER CAPIRE MEGLIO
Rousseau non respinge la considerazione attenta e lapresa d’atto di «ciò che c’è» e di «com’è», né disprezza, visto«ciò che c’è, com’è e perché» in educazione, «ciò che, pertechne, si può fare, e come e perché» a partire dall’esperienzapresente e accaduta. Tuttavia, è convinto che ciò che più contaper la vita di ciascuno è discriminare in ciò che c’è e inquanto si può fare:
a) «quanto è bene che ci sia», quanto è kairos, edimpegnarsi non solo a custodirlo, ma ad ampliarlo;b) «quanto è male» (non è kairos), ed impegnarsi atrovare i modi più efficaci per riuscire a combatterlo,trattenerlo, sconfiggerlo, reintegrando «ciò che è bene».
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Ascoltando la voce del«dovere» (de-‐hibére), che èracchiusa nella coscienza diciascun uomo.
Riconoscendo che theoría etechne possono parteciparealla «verità educativaessenziale» soltantoattraverso la mediazionedella phronesis.
Come far questo?
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QUALI CONSAPEVOLEZZE PEDAGOGICHE?
La saggezza (ovvero la competenza nell’affrontare ilcontingente e il particolare nel modo e tempo opportuno)non è una scienza.
Aristotele, Etica Nicomachea
Nessuna conclusione di una ricerca scientifica si puòconvertire in una norma dell’arte e dell’educazione (…) Leregole e gli stessi fatti, anche quando vengono ricavatiin forma autenticamente scientifica, non forniscono regolepratiche di azione.
J. Dewey, Le fonti di una scienza dell’educazione 25
IL VALORE AGGIUNTO DELLA PEDAGOGIA
La posta in gioco cruciale quando si entranel campo della pedagogia non è mai larazionalità teoretica né tantomeno quellatecnica, bensì la razionalità pratica,dell’educatore e dell’educando.
Senza la soggettività cosciente eautocosciente di ciascuno, (…) non scatta,infatti, nessuna educazione, néautoeducazione, né eteroeducazione. 26