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11 LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano L’elogio della gestualità nell’arte di Giusy Fossati I l segno dolce e sinuo- so di Giusy Fossati è stemperato in langui- de pennellate che si sotto- mettono ad un rinnovato dinamismo pittorico, con- trassegnato da gesti sfumati e proiezioni trascendentali. Nelle relazioni con l’infinito la pittrice, nativa di Monza e operante in Brianza, indi- vidua l’eloquenza gestuale come un aspetto caratteriz- zante della propria ricerca creativa, effigiata nell’in- determinatezza segnica e nella rapidità d’esecuzio- ne. Mediante un linguag- gio visivo inconscio ed un processo avanzato di sin- tesi essa esprime l’impe- to e la leggerezza della vita. La veemenza pittorica del- la sua produzione ci con- duce verso le tracce di un vissuto che mira alla levità dell’anima. La comunica- zione gestuale si avvale in questo caso dell’ambigui- tà della brevitas, lasciando deliberatamente in sospeso i richiami ancestrali di tale modus operandi. L’oggetto di questa crescita interio- re non è altro che la mate- ria umana, la sua essenza, la sua distesa di emozioni, che si spinge verso forme sofisticate e al tempo stes- so compendiate. Le opere di Giusy Fossati sono con- figurazioni parlanti, volte a formazioni non verbali si spostano da semplici stu- di monocromatici esegui- ti con inchiostro di china ad inaspettate esplosioni di colore ad olio. L’esaltazione del pathos che ne deriva è evidente e sopperisce al- la sintesi gestuale. Oltre all’olio e alla china, Giusy Fossati si cimenta con l’ac- quarello e la tempera, pas- sando con disinvoltura da un soggetto ad un altro sen- za precludersi alcun am- bito della ricerca artistica. Sabrina Falzone Le tracce di un vissuto La Stella del Fiume A pochi minuti da Milano è possibile rilassarsi e godersi la na- tura sulle sponde del fiu- me Adda. Gli amanti delle passeggiate e del trekking possono ammirare il pano- rama della riserva naturale che regala, specialmente al tramonto, dei colori incan- tevoli e indimenticabili ai fortunati visitatori. In que- sto clima poetico di Trezzo d’Adda, si trova il ristoran- te: “La stella del Fiume”. Il locale dispone oltre che di una sala per banchet- ti, cerimonie, pranzi e cene aziendali, di una veranda immersa nel verde con vi- sta sul fiume ideale per le cene romantiche a lume di candela. Il menù dai prez- zi modici è allettante, offre infatti tra le specialità: pe- sce, carne alla griglia e ri- sotti preparati con cura dal giovane proprietario e Chef Alberto. E’ il deside- rio di molti trascorrere una giornata serena degustan- do i piatti tipici in piacevo- le compagnia. La Stella del Fiume rispetta la tradizione e il sapore anche con la piz- za, rigorosamente cucina- ta in forno a legna, sempre oggetto di soddisfazione dei clienti. Ampio parcheggio Via Alzaia, 13 20056 Trezzo S/Adda (MI) Info e prenotazioni: Tel. 02-9091693 www.lastelladelfiume.it fondere il fine estetico con quello propriamente arti- stico. Il movimento vibran- te della pennellata, fluente e sollecita, è testimone di questo connubio che gene- ra un nuovo codice espres- sivo, reperibile nelle finalità del colore. L’artista adotta un’esigua gamma cromati- ca, che rispecchia i propri stati d’animo più intimi, e attribuisce una funzione comunicativa non soltanto alla gestualità ma anche al- le valenze tonali, le cui in- La Scapigliatura in città Il pandemonio geniale che trasformò il futuro G li eventi culturali dell’estate milanese si rinnovano anche quest’an- no, offrendo un livello qua- litativo di grande spessore. Parliamo, infatti, della re- trospettiva Scapigliatura un “pandemonio” per cam- biare l’arte che Palazzo Reale ospita dal 16 giu- gno al 22 novembre 2009. Questa ricca mostra cele- bra attraverso 250 opere tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, il movimento che dalla seconda metà dell’Ot- tocento fino ai primi an- ni del Novecento, riuscì a imporre un incisivo cam- biamento ideologico e di costume. Era doveroso ren- dere omaggio agli artisti che ruppero con gli sche- mi accademici del passato, precorrendo il Futurismo attraverso un rinnova- mento ideologico e cultu- rale. L’esposizione curata da Annie-Paule Quinsac, promossa dal Comune di Milano – Assessorato al- la Cultura, prodotta e or- ganizzata da Palazzo Reale e Artematica, offre un’am- pia panoramica non solo della tecnica pittorica, ma anche la visione più pro- fonda che questi “avveni- Francesca Bellola gli anni settanta, dove la “macchia” di colore descri- ve la forma impressa dal- le zona d’ombra. Gli anni ottanta sono rappresenta- ti dalla cosidetta “scultura impressionista” con i ges- si di Giuseppe Grandi, mai presentati prima d’ora e re- staurati per l’occasione, del monumento alle Cinque Giornate di Leonardo Bistolfi e di Medardo Rosso. Gli anni novanta eviden- ziano l’importante contri- buto delle nuove leve nel crescente fermento del lin- guaggio della scapigliatura. In concomitanza alla mo- stra, presso la Biblioteca di via Senato si appro- fondisce l’aspetto lette- rario del movimento con La Scapigliatura e Angelo Sommaruga, composto da quasi tutta la produ- zione libraria di Angelo Sommaruga e la collezio- ne completa delle rivi- ste “Cronaca Bizantina” e “Le Forche Caudine”. Si trovano, inoltre, mol- te lettere, biglietti postali e cartoline alcune inedite, di Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci, una par- te riservata alla caricatura ed una dedicata ai dipinti. Persone libere dai pregiu- dizi con esistenze bohé- mien molto sofferte che contrastano il conformi- smo della borghesia, sono il fulcro della Scapigliatura. www.comune.milano.it/ palazzoreale www.bibliotecadiviasenato.it gue con Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Giuseppe Grandi prota- gonisti della sezione de- Sommaruga. Dalla Bohème milanese alla Roma bizan- tina. Sono esposti in ante- prima il Fondo di Angelo risti” avevano della vita e dell’arte. Il movimento lot- tava contro la retorica delle Istituzioni rifiutando ogni forma di ipocrisia e dete- stando il perbenismo. Il di- sincanto verso la società ha portato molti di loro a con- durre un’esistenza senza re- gole e disordinata tanto da morire prematuramente. Gli Scapigliati sarebbero ancor oggi anticonformi- sti, infatti, disprezzavano il denaro come decantava Dossi: “A molti non man- cano che i denari per esse- re onesti”. La pittura libera la forma, non a caso i divi- sionisti si confronteranno con questo movimento che puntava soprattutto all’in- trospezione e alle incer- tezze dell’uomo, molto ben rappresentate nei ritrat- ti e nelle scene di inter- ni da Dossi, Sommaruga, Ranzoni, Rapetti e da tut- ti gli altri seguaci. Il per- corso espositivo diviso in sezioni cronologiche, ini- zia dagli anni sessanta con le opere di Piccio il qua- le nell’ultimo periodo del- la sua vita, elabora una pittura più sfumata e a se- guire Federico Faruffini e Filippo Carcano. Si prose- Daniele Ranzoni, Giovinetta inglese Virgilio Ripari, Gli amanti – che bella romanza! Pietro Troubetzkoy, Ragazza sul lago

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OK ARTE Rivista di cultura di Milano, Lombardia, Italia

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11LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano

L’elogio della gestualitànell’arte di Giusy Fossati

Il segno dolce e sinuo-so di Giusy Fossati è

stemperato in langui-de pennellate che si sotto-mettono ad un rinnovato dinamismo pittorico, con-trassegnato da gesti sfumati e proiezioni trascendentali. Nelle relazioni con l’infinito la pittrice, nativa di Monza e operante in Brianza, indi-vidua l’eloquenza gestuale come un aspetto caratteriz-zante della propria ricerca creativa, effigiata nell’in-determinatezza segnica e nella rapidità d’esecuzio-ne. Mediante un linguag-gio visivo inconscio ed un processo avanzato di sin-tesi essa esprime l’impe-to e la leggerezza della vita. La veemenza pittorica del-la sua produzione ci con-duce verso le tracce di un vissuto che mira alla levità dell’anima. La comunica-zione gestuale si avvale in questo caso dell’ambigui-tà della brevitas, lasciando deliberatamente in sospeso i richiami ancestrali di tale modus operandi. L’oggetto di questa crescita interio-re non è altro che la mate-ria umana, la sua essenza, la sua distesa di emozioni, che si spinge verso forme sofisticate e al tempo stes-so compendiate. Le opere di Giusy Fossati sono con-figurazioni parlanti, volte a

formazioni non verbali si spostano da semplici stu-di monocromatici esegui-ti con inchiostro di china ad inaspettate esplosioni di colore ad olio. L’esaltazione del pathos che ne deriva è evidente e sopperisce al-la sintesi gestuale. Oltre all’olio e alla china, Giusy Fossati si cimenta con l’ac-quarello e la tempera, pas-sando con disinvoltura da un soggetto ad un altro sen-za precludersi alcun am-bito della ricerca artistica.

Sabrina Falzone

Le tracce di un vissuto

La Stella del FiumeA pochi minuti da

Milano è possibile rilassarsi e godersi la na-tura sulle sponde del fiu-me Adda. Gli amanti delle passeggiate e del trekking possono ammirare il pano-rama della riserva naturale che regala, specialmente al tramonto, dei colori incan-

tevoli e indimenticabili ai fortunati visitatori. In que-sto clima poetico di Trezzo d’Adda, si trova il ristoran-te: “La stella del Fiume”. Il locale dispone oltre che di una sala per banchet-ti, cerimonie, pranzi e cene aziendali, di una veranda immersa nel verde con vi-

sta sul fiume ideale per le cene romantiche a lume di candela. Il menù dai prez-zi modici è allettante, offre infatti tra le specialità: pe-sce, carne alla griglia e ri-sotti preparati con cura dal giovane proprietario e Chef Alberto. E’ il deside-rio di molti trascorrere una giornata serena degustan-do i piatti tipici in piacevo-le compagnia. La Stella del Fiume rispetta la tradizione e il sapore anche con la piz-za, rigorosamente cucina-ta in forno a legna, sempre oggetto di soddisfazione dei clienti. Ampio parcheggioVia Alzaia, 1320056 Trezzo S/Adda (MI)Info e prenotazioni:Tel. 02-9091693www.lastelladelfiume.it

fondere il fine estetico con quello propriamente arti-stico. Il movimento vibran-te della pennellata, fluente e sollecita, è testimone di questo connubio che gene-ra un nuovo codice espres-sivo, reperibile nelle finalità del colore. L’artista adotta un’esigua gamma cromati-ca, che rispecchia i propri stati d’animo più intimi, e attribuisce una funzione comunicativa non soltanto alla gestualità ma anche al-le valenze tonali, le cui in-

La Scapigliatura in cittàIl pandemonio geniale che trasformò il futuro

Gli eventi culturali dell’estate milanese si

rinnovano anche quest’an-no, offrendo un livello qua-litativo di grande spessore. Parliamo, infatti, della re-trospettiva Scapigliatura un “pandemonio” per cam-biare l’arte che Palazzo Reale ospita dal 16 giu-gno al 22 novembre 2009. Questa ricca mostra cele-bra attraverso 250 opere tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, il movimento che dalla seconda metà dell’Ot-tocento fino ai primi an-ni del Novecento, riuscì a imporre un incisivo cam-biamento ideologico e di costume. Era doveroso ren-dere omaggio agli artisti che ruppero con gli sche-mi accademici del passato, precorrendo il Futurismo attraverso un rinnova-mento ideologico e cultu-rale. L’esposizione curata da Annie-Paule Quinsac, promossa dal Comune di Milano – Assessorato al-la Cultura, prodotta e or-ganizzata da Palazzo Reale e Artematica, offre un’am-pia panoramica non solo della tecnica pittorica, ma anche la visione più pro-fonda che questi “avveni-

Francesca Bellola

gli anni settanta, dove la “macchia” di colore descri-ve la forma impressa dal-le zona d’ombra. Gli anni ottanta sono rappresenta-ti dalla cosidetta “scultura impressionista” con i ges-si di Giuseppe Grandi, mai presentati prima d’ora e re-staurati per l’occasione, del monumento alle Cinque Giornate di Leonardo Bistolfi e di Medardo Rosso. Gli anni novanta eviden-ziano l’importante contri-buto delle nuove leve nel crescente fermento del lin-guaggio della scapigliatura.In concomitanza alla mo-stra, presso la Biblioteca di via Senato si appro-fondisce l’aspetto lette-rario del movimento con La Scapigliatura e Angelo

Sommaruga, composto da quasi tutta la produ-zione libraria di Angelo Sommaruga e la collezio-ne completa delle rivi-ste “Cronaca Bizantina” e “Le Forche Caudine”. Si trovano, inoltre, mol-te lettere, biglietti postali e cartoline alcune inedite, di Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci, una par-te riservata alla caricatura ed una dedicata ai dipinti. Persone libere dai pregiu-dizi con esistenze bohé-mien molto sofferte che contrastano il conformi-smo della borghesia, sono il fulcro della Scapigliatura.

www.comune.milano.it/palazzorealewww.bibliotecadiviasenato.it

gue con Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Giuseppe Grandi prota-gonisti della sezione de-

Sommaruga. Dalla Bohème milanese alla Roma bizan-tina. Sono esposti in ante-prima il Fondo di Angelo

risti” avevano della vita e dell’arte. Il movimento lot-tava contro la retorica delle Istituzioni rifiutando ogni forma di ipocrisia e dete-stando il perbenismo. Il di-sincanto verso la società ha portato molti di loro a con-durre un’esistenza senza re-gole e disordinata tanto da morire prematuramente. Gli Scapigliati sarebbero ancor oggi anticonformi-sti, infatti, disprezzavano il denaro come decantava Dossi: “A molti non man-cano che i denari per esse-re onesti”. La pittura libera la forma, non a caso i divi-sionisti si confronteranno con questo movimento che puntava soprattutto all’in-trospezione e alle incer-tezze dell’uomo, molto ben rappresentate nei ritrat-ti e nelle scene di inter-ni da Dossi, Sommaruga, Ranzoni, Rapetti e da tut-ti gli altri seguaci. Il per-corso espositivo diviso in sezioni cronologiche, ini-zia dagli anni sessanta con le opere di Piccio il qua-le nell’ultimo periodo del-la sua vita, elabora una pittura più sfumata e a se-guire Federico Faruffini e Filippo Carcano. Si prose-

Daniele Ranzoni, Giovinetta inglese

Virgilio Ripari, Gli amanti – che bella romanza!

Pietro Troubetzkoy, Ragazza sul lago