onlus

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1 O.N.L.U.S. D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460 O.N.L.U.S. D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460

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O.N.L.U.S.D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460

O.N.L.U.S.D.Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460

2

SOGGETTI CHE POSSONO DIVENTARE ONLUSSOGGETTI CHE POSSONO DIVENTARE ONLUS

1. Associazioni riconosciute e non riconosciute

2. Comitati

3. Fondazioni

4. Società cooperative

5. Altri enti di carattere privato operanti in specifici settori

Costituiti con: atto pubblico, scrittura privata autenticata o registrata

3

SONO ESCLUSI DAL REGIME FISCALE DELLE ONLUS:SONO ESCLUSI DAL REGIME FISCALE DELLE ONLUS:

1. Enti pubblici

2. Società commerciali diverse dalle cooperative

3. Enti conferenti di cui alla L. 30/07/1990, n. 218

4. Partiti e movimenti politici

5. Organizzazioni sindacali

6. Associazioni dei datori di lavoro

7. Associazioni di categoria

4

Per assumere la qualifica di onlus gli statuti o gli atti

costitutivi devono espressamente contenere

specifiche clausole

5

SETTORI DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’(art. 10, comma 1, lett.a)

SETTORI DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’(art. 10, comma 1, lett.a)

1. Assistenza sociale e socio-sanitaria

2. Assistenza sanitaria

3. Beneficienza

4. Istruzione

5. Formazione

6. Sport dilettantistico

7. Tutela promozione e valorizzazione delle cose di interesse storico e artistico

8. Tutela e valorizzazione dell’ambiente (esclusi raccolta e riciclaggio rifiuti)

9. Promozione della cultura e dell’arte

10. Tutela dei diritti civili

11. Ricerca scientifica di interesse sociale svolta da fondazioni, direttamente o tramite università, enti di ricerca o altre fondazioni

6

Lett. b): esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale

SETTORI CON ATTIVITA’ CORRELATA ALLA CONDIZIONE

DEI DESTINATARI: 2 – 4 – 5 – 6 – 9 – 10

SETTORI A SOLIDARIETA’ IMMANENTE: 1 – 3 – 7 – 8 – 9 – 11

1 – 3 svantaggio dei destinatari è presupposto essenziale

dell’attività, senza necessità di ulteriori precisazioni normative

7 - 8 - 9 - 11 a beneficio della collettività diffusa

persone in condizioni di svantaggio fisico, psichico, economico, sociale o familiare

(inclusi soci, associati o partecipanti, se si trovano nelle suddette condizioni)

componenti collettività estere, limitatamente agli aiuti umanitari

7

NOZIONE DI PERSONE SVANTAGGIATENOZIONE DI PERSONE SVANTAGGIATE

Soggetti in condizione di obiettivo disagio per situazioni psicofisicheparticolarmente invalidanti, in situazioni di devianza, degrado, gravedisagio economico, familiare, emarginazione sociale.Per esempio:

• disabili cronici, fisici e psichici;• tossicodipendenti;• alcolisti;• indigenti;• anziani non autosufficienti o in condizioni di disagio economico;• minori abbandonati, orfani, disadattati o in situazioni di devianza;• profughi.

8

SETTORE 1 – ASSISTENZA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA SETTORE 1 – ASSISTENZA SOCIALE E SOCIO-SANITARIA

Titolo presentazione

•“prestazioni” anche sanitarie di completamento assistenziale (precisazione

contenuta, fra l’altro, nelle Risoluzioni n. 189/2000 e n. 70/2009 nonché nella

Circolare n. 48/2004);

• l’attività deve essere realizzata dall’Ente, direttamente ed esclusivamente, nei

confronti di soggetti svantaggiati a causa di condizioni fisiche, psichiche,

economiche, sociali e familiari;

• il fine solidaristico è considerato immanente in quanto la condizione di

svantaggio dei destinatari “è presupposto essenziale dell’attività stessa, senza

necessità di ulteriori precisazioni normative”.

9

Settore 1: assistenza sociale e socio sanitaria- Case di riposo onlus -

Definizione: prestazioni anche sanitarie di completamento assistenziale(es. centro diurno disabili: visite mediche, incontri con logopedisti epsicologi ed attività volte all’integrazione sociale dei soggetti coinvolti,come laboratori artistici e didattici).

Case di risposo, Onlus se:

retta di ricovero grava sull’ospite inmisura inferiore alla metà del suoammontareCircolare n. 48 del 18 novembre 2004

assistenza ad anziani non autosufficienticon situazione di gravità riconosciuta edocumentata dalle Aziende unitàsanitarie localiRisoluzione n. 146 del 21 dicembre 2006

10

SETTORE 2 – ASSISTENZA SANITARIASETTORE 2 – ASSISTENZA SANITARIA

Titolo presentazione

L’attività sanitaria deve essere svolta direttamente nei

confronti di soggetti svantaggiati o di collettività estere,

limitatamente ali aiuti umanitari, utilizzando strutture e

personale specializzato (medici, infermieri, ecc).

11

SETTORE 3 - BENEFICENZASETTORE 3 - BENEFICENZA

Titolo presentazione

Il principio di immanenza del fine solidaristico nell’attività di beneficenza(come nell’attività di assistenza sociale e socio-sanitaria) va inteso nel sensoche dette attività devono essere necessariamente rivolte nei confronti dicategorie particolarmente vulnerabili, al fine di assicurarne la protezionesociale.

Beneficenza diretta:Prestazioni di carattereerogativo, in denaro o innatura a favore degliindigenti.

Beneficenza indiretta:Erogazioni gratuite in denaro, conutilizzo di somme provenienti dallagestione patrimoniale o da donazioniappositamente raccolte, a favore di entisenza scopo di lucro che operanoprevalentemente nei settori di cui all’art.10, comma 1, lett. a), per larealizzazione diretta di progetti di utilitàsociale.

Con l’introduzione nell’art. 10 del D.Lgs. n. 460/97 del nuovo comma 2-bis

12

BENEFICENZA INDIRETTABENEFICENZA INDIRETTA

Titolo presentazione

Circ. 9 aprile 2009, n. 12/E:

• Trattasi di norma di carattere interpretativo, quindi con efficacia retroattiva

• I beneficiari possono essere enti pubblici o privati e assumere qualsiasi formagiuridica

• Lo statuto dei beneficiari deve prevedere il divieto di distribuzione anche indiretta diutili, riserve, ecc.

• I beneficiari non possono a loro volta riversare le somme ricevute ad altri enti(erogazioni a catena), ma devono impiegarle direttamente in progetti definiti di utilitàsociale

• L’erogazione deve essere tracciabile (utilizzo di strumenti bancari e postali)

• L’utilità sociale del progetto comporta che esso si connoti per la realizzazione difinalità solidaristiche indirizzate, a seconda del settore di appartenenza dell’ente (ad es.formazione, istruzione, ecc.), a particolari tipologie di soggetti svantaggiati o avantaggio della collettività diffusa ( ad es. tutela dei beni di interesse artistico e storico,tutela dell’ambiente, ricerca scientifica di particolare interesse sociale, ecc.)

13

SETTORE 5 - FORMAZIONESETTORE 5 - FORMAZIONE

Titolo presentazione

Le attività formative sono previste in Onlus solo sedirettamente rese nei confronti di soggetti svantaggiati onel caso in cui riguardino la preparazione di personalespecializzato che operi esclusivamente all’internodell’organizzazione per il perseguimento delle propriefinalità solidaristiche (attività accessorie per natura aquelle istituzionali – cfr. circolare n. 168/E del26/06/1998, punto 1.5).

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Lett. c): divieto di svolgere attività diverse da quelle menzionate alla lettera a) ad eccezione di

quelle ad esse direttamente connesse

le attività connesse costituiscono fonti per il “reperimento di fondi

necessari per finanziare le attività istituzionali” dell’organizzazione

tra attività connesse e attività istituzionali vi deve essere un rapporto

di strumentalità, le prime non devono costituire un’autonoma attività

ma devono svolgersi nell’ambito dell’attività istituzionale ed in stretta

connessione con questa

le attività direttamente connesse non devono essere prevalenti

rispetto all’attività istituzionale

i proventi delle attività direttamente connesse non devono superare

il 66% delle spese complessive dell’organizzazione

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Attività direttamente connesse

Attività analoghe

a quelle istituzionali

svolte nei confronti di soggetti NON

svantaggiati, solo per i settori:

• assistenza sanitaria,

• istruzione,

• formazione,

• sport dilettantistico,

• promozione della cultura e dell’arte,

• tutela dei diritti civili.

Attività accessorie

Attività strutturalmente funzionali,sotto l’aspetto materiale, a quelle

istituzionali, in quanto integrative delle

stesse.

Esempio: vendita di depliant nei musei -

cessione di beni di modico valore nel corso

di campagne di sensibilizzazione -

preparazione di personale specializzato da

utilizzare esclusivamente all’interno

dell’Organizzazione.

Per tutti i settori.

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DIVIETO DI DISTRIBUZIONE, ANCHE INDIRETTA, DI UTILI O AVANZI DI GESTIONE (art. 10, comma 1, lett. d)

DIVIETO DI DISTRIBUZIONE, ANCHE INDIRETTA, DI UTILI O AVANZI DI GESTIONE (art. 10, comma 1, lett. d)

Cessioni o prestazioni a soci, fondatori, amministratori, organi di controllo, a coloro chefanno parte dell’ente o che effettuino a questo erogazioni liberali, ai loro parenti entroil terzo grado o ad affini entro il secondo, nonché a società da questi controllate ocollegate, effettuate a condizioni più favorevoli in ragione della loro qualità (art. 10,comma6, lett. a)

Acquisti per corrispettivi superiori al valore normale senza valide ragioni economiche(art. 10, comma 6, lett. b)

Corresponsione di emolumenti ad amministratori e sindaci superiori agli importi previstiper l’onorario del presidente del collegio sindacale delle società per azioni (art. 10,comma 6, lett. c)

Corresponsione di interessi passivi in dipendenza di prestiti a soggetti diversi dabanche e intermediari autorizzati, superiori di 4 punti al T.U.S. (art. 10, comma 6, lett.d)

Corresponsione di salari e stipendi ai dipendenti superiori del 20% rispetto a quelliprevisti dai contratti collettivi di lavoro per le medesime qualifiche (art. 10, comma 6,lett. e)

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Ulteriori previsioni da inserire obbligatoriamente nello statuto

Lett. e) - Obbligo di reimpiego degli utili o avanzi di gestione per la

realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente

connesse

Lett. f) - In caso di scioglimento dell’organizzazione, per qualunque causa,

obbligo di devolvere il patrimonio ad altra ONLUS ovvero a fini di pubblica

utilità, sentito l’organismo di controllo (dal 2 marzo 2012, Ministero del

Lavoro) e salvo diversa destinazione imposta dalla legge

Lett. g) - Obbligo di redazione del bilancio o rendiconto annuale

continua…

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Ulteriori previsioni da inserire obbligatoriamente nello statuto

Lett. h) - Disciplina uniforme dei rapporti associativi :1. esclusione della temporaneità della partecipazione alla vita

associativa2. diritto di voto, per i soci o i partecipanti maggiorenni, per le

approvazioni e modifiche di statuto e regolamenti e per lanomina degli organi direttivi dell’associazione

Lett. i) - Uso obbligatorio della locuzione “organizzazione non lucrativadi utilità sociale” o dell’acronimo “ONLUS”

non si applica alle fondazioni, ai trust e agli enti riconosciuti dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato accordi

non si applica agli enti riconosciuti dalle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato accordi

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GLI ENTI CONSIDERATI ONLUS “DI DIRITTO” (art. 10, comma 8)

GLI ENTI CONSIDERATI ONLUS “DI DIRITTO” (art. 10, comma 8)

SONO CONSIDERATI IN OGNI CASO ONLUS

Organismi di volontariato di cui alla L. 11 agosto

1991, n. 266, iscritti nei registri istituiti

dalle Regioni e dalle Provincie autonome

Organizzazioni non governative (ONG) riconosciute idonee ai sensi della L. 26

febbraio 1987, n. 49

Cooperative sociali di

cui alla L. 8

novembre 1991, n.

381, iscritte nella

“Sezione

cooperazione

sociale” del registro

prefettizio (sostituito

dall’albo delle società

cooperative)

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Disposizioni relative alle“ONLUS DI DIRITTO”

esonero dalla presentazione del modello di comunicazione

possibilità di beneficiare, ove più favorevoli, anche delle norme

agevolative recate dal Decreto n. 460 del 1997, senza dover

previamente modificare la struttura organizzativa e funzionale né

adeguare lo statuto o atto costitutivo alle disposizioni stabilite

dall’articolo 10 del citato Decreto

possibilità di scegliere se applicare la normativa relativa alle Onlus o

quella dettata dalla propria normativa speciale – Legge n. 266 del

1991, Legge n. 49 del 1987 e Legge n. 381 del 1991 - ponderando

la convenienza tra le diverse previsioni agevolative

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ONLUS PARZIALI (art. 10, comma 9)ONLUS PARZIALI (art. 10, comma 9)

Possono essere considerati Onlus limitatamente ad un ramo dellapropria attività:

• enti ecclesiastici delle confessioni religiose con i quali lo Stato hastipulato patti, accordi o intese

• associazioni di promozione sociale ex art. 3, comma 6, lett. e, L.287/91, le cui finalità siano riconosciute dal Ministero dell’interno.

Condizioni:• La qualifica di Onlus è riconosciuta limitatamente all’esercizio delle

attività svolte nei settori indicati nell’art. 10, comma 1, lett. a;• Per tali attività deve essere tenuta la contabilità separata ex art.

20-bis, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600;• Devono essere rispettati i requisiti statutari e i vincoli imposti

dall’art. 10 e di comunicazione all’Anagrafe delle Onlus (art. 11).

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ONLUS e APSONLUS e APS

ONLUS di cui al D.Lgs. 460/1997

Le ONLUS svolgono attività di solidarietà

sociale nei confronti di soggetti svantaggiati

e di componenti collettività estere,

limitatamente agli aiuti umanitari.

I beneficiari delle attività di una ONLUS

possono essere i suoi soci, associati o

partecipanti a condizione che si trovino in

condizione di svantaggio.

Alle ONLUS è vietato svolgere attività

diverse da quelle istituzionali o ad esse

direttamente connesse (art. 10, comma 1,

lett. c). Le cessioni di beni e le prestazioni di

servizi a soci effettuate a condizioni più

favorevoli in ragione della loro qualità si

considerano in ogni caso distribuzione

indiretta di utili o avanzi di gestione (art. 10,

comma 6).

APS di cui alla L. 383/2000

Le APS svolgono attività di utilità sociale afavore di associati o di terzi, senza finalitàdi lucro e nel pieno rispetto della libertà edignità degli associati.

Le APS traggono le risorse economiche peril loro funzionamento e per lo svolgimentodelle loro attività anche dai proventi dellecessioni di beni e servizi agli associati e aiterzi anche attraverso lo svolgimento diattività economiche di natura commerciale,artigianale o agricola, svolte in manieraausiliaria e sussidiaria, finalizzate alraggiungimento degli obiettivi istituzionali.

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ONLUS E APSATTO INDIRIZZO AGENZIA PER LE ONLUS DEL 15/04/2011

ONLUS E APSATTO INDIRIZZO AGENZIA PER LE ONLUS DEL 15/04/2011

In relazione ai fini istituzionali ed alle attività caratterizzanti le duequalifiche in esame (Onlus e APS)… seppur è vero che le duenormative contengono elementi di differenziazione atti a generare,in talune ipotesi, possibili casi di incompatibilità è altresì evidenteche detti casi possono essere verificati rispetto a singolefattispecie concrete e solo attraverso un’attenta analisi dellostatuto e delle attività poste in essere dall’ ente … In conclusione,la scrivente Agenzia ritiene che sino a quando l’associazione inoggetto, dal punto di vista formale e sostanziale, si manterrànell’alveo delle disposizioni previste dal decreto sulle ONLUS ed alcontempo dalla legge sulle APS, non vi è alcuna ragione per laquale la stessa non possa contestualmente mantenere l’iscrizionein entrambi i registri.

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ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE DELLE ONLUS (art. 11)ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE DELLE ONLUS (art. 11)

Per beneficiare delle agevolazioni previste dal D.Lgs. N. 460/97 ènecessario che entro 30 giorni dall’inizio dell’esercizio dell’attivitàvenga data COMUNICAZIONE alla D.R.E. competente in base aldomicilio fiscale utilizzando l’apposito modello approvato con D.M.19 gennaio 1998 al quale si deve allegare una DICHIARAZIONESOSTITUTIVA (D.M. 18 luglio 2003, n. 266) attestante:1. attività svolte;2. possesso dei requisiti.

In luogo della dichiarazione sostitutiva può essere allegata copiadello statuto e dell’atto costitutivo.La documentazione va spedita con raccomandata a.r. oconsegnata alla D.R. competente.

Non devono inviare il modello di comunicazione:• Organizzazioni di volontariato• Organizzazioni non governative• Cooperative sociali/loro consorzi

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26

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28

CONTROLLO FORMALE (D.M. 18 luglio 2003, n. 266)CONTROLLO FORMALE (D.M. 18 luglio 2003, n. 266)

Comunicazione diniego

La D.R. verifica:• Regolarità di compilazione del modello di comunicazione;• Sussistenza dei requisiti formali;• Dichiarazione sostitutiva allegata e contenuti dell’atto costitutivo e dello

statuto.

Comunicazione iscrizione

Entro 40 giorni

Richiesta chiarimenti da fornire entro 30 giorni e nei

20 giorni successivi

Se la D.R. non invia alcuna comunicazione vige il silenzio assenso

29

Effetti dell’iscrizioneart. 4 D.M. n. 266/2003

dalla data di redazione dell’atto costitutivo e dello statuto ovvero dalla data di

autenticazione o registrazione

comunicazione entro 30 giorni da tali date

dalla data di effettuazione della

comunicazione

comunicazione tardiva

30

Cancellazione dall’Anagrafeart. 5 D.M. n. 266/2003

successivamente all’iscrizione viene accertato

da Direzione Regionale o Uffici A.F.

venir meno di uno o più requisiti

mancanza requisitisin dall’origine

decadenza dalle agevolazioni fiscali fruite successivamente alla data in

cui i requisiti sono venuti meno

decadenza totale dalle agevolazioni fiscali fruite

31

Cancellazione dall’Anagrafeart. 5 D.M. n. 266/2003

parere preventivo (obbligatorio ma non vincolante)

dell’organismo di controllo - ora Ministero del lavoro

notifica provvedimento di cancellazione all’ente e comunicazionedello stesso alle competenti Direzioni Provinciali per l’esecuzione deicontrolli e l’eventuale applicazione di sanzioni

32

LA DETERMINAZIONE DEL REDDITO DELLE ONLUS(art. 26)

LA DETERMINAZIONE DEL REDDITO DELLE ONLUS(art. 26)

Alle ONLUS si applicano, in quanto compatibili, le disposizionirelative agli enti non commerciali.

Le ONLUS sono soggetti passivi ai fini IRES (ex art. 73, comma 1,lett. c del TUIR) e sono agevolate ai fini delle imposte sui redditisolo ai fini del reddito d’impresa.

L’art. 143 del TUIR prevede che relativamente alle ONLUS (diversedalle società cooperative) concorrono alla formazione del redditotutti i redditi fondiari, di capitale, d’impresa e diversi,ovunque prodotti e quale ne sia la destinazione, ad esclusione diquelli esenti o di quelli soggetti a tassazione a titolo definitivo(ritenuta a titolo d’imposta) o sostitutivo.

33

ONLUS E IMPOSTE SUI REDDITI (art. 12)ONLUS E IMPOSTE SUI REDDITI (art. 12)

Relativamente al reddito d’impresa l’art. 150 del TUIR dispone che

Le attività direttamente connesse a quelle istituzionali mantengono la natura di attività commerciali ma i proventi derivanti dal loro esercizio non concorrono a formare il reddito imponibile

L’esercizio di attività istituzionali daparte delle ONLUS non costituisceattività commerciale ed i relativiproventi sono del tutto esclusi datassazione

Completa irrilevanza aifini delle imposte sulreddito e nessunobbligo di contabilitàfiscale

Obbligo di tenuta delle scritture contabili (art. 20-bis, DPR 600/73

34

ESCLUSIONE DA TASSAZIONE DI PROVENTI IN FORZA DELLA DISCIPLINA GENERALE SUGLI ENC

ESCLUSIONE DA TASSAZIONE DI PROVENTI IN FORZA DELLA DISCIPLINA GENERALE SUGLI ENC

Ex art. 143, comma 3 del TUIR rimangono fuori da ogni forma ditassazione:

• i fondi derivanti da raccolte pubbliche occasionali, anche medianteofferte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, inconcomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne disensibilizzazione;

• i contributi delle Amministrazioni Pubbliche per lo svolgimento diattività in regime di convenzione accreditamento (esentidall’applicazione delle ritenute d’imposta in via ordinaria)

35

EROGAZIONI LIBERALIEROGAZIONI LIBERALI

Le erogazioni liberali in denaro (non in contanti) alle ONLUS da parte disoggetti IRPEF sono detraibili dall’imposta lorda nella percentualedel 24% per il 2013 e del 26% dal 2014 e, comunque, entro € 2.065,83.

Le erogazioni liberali in denaro alle ONLUS da soggetti IRES sonodeducibili dal reddito d’impresa per un importo non superiore a €2.065,83 o al 2% del reddito d’impresa dichiarato (art. 100 comma 2,lett. h del TUIR.

In alternativa (ma resta ferma la facoltà di applicare comunque ledisposizioni di cui all’art. 100, comma 2, del TUIR): per le liberalità indenaro o natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti a IRES aduna ONLUS è consentita la deduzione dal reddito complessivo per ilsoggetto erogatore entro la soglia del 10% del reddito complessivodichiarato e, in ogni caso, nella misura massima di € 70.000 per anno(art. 14 D.L. 35 del 2005).

36

LA DISCIPLINA IVA (art. 14 D.Lgs. 460/97)LA DISCIPLINA IVA (art. 14 D.Lgs. 460/97)

Per l’IVA non operano le esclusioni e le esenzioni previste per le impostesui redditi, ma si prevede una serie di agevolazioni e di esenzioni persingole operazioni effettuate.

Le ONLUS nello svolgimento di attività istituzionali o connesse, pertanto,applicano le regole ordinarie Iva indipendentemente dalladecommercializzazione stabilita ai fini delle imposte sui redditi.

37

L’art. 14 del D.Lgs. n. 460/97 detta la disciplina relativa all’imposta sul valore aggiunto applicabile a determinate operazioni poste in essere in favore delle ONLUS nonché ad alcune operazioni attive poste in essere da dette organizzazioni, apportando modifiche al D.P.R. 633/72.

Le modifiche in parola consistono nell’estendere alle ONLUS particolari disposizioni di esclusione o di esenzione dall’applicazione del tributo, già disposte dal D.P.R. 633/72 per operazioni aventi particolare rilevanza sociale.

38

ESCLUSIONI ED ESENZIONI IN MATERIA IVA (Art. 14)ESCLUSIONI ED ESENZIONI IN MATERIA IVA (Art. 14)

D.P.R. 633/72

Art. 3, comma 3

Le prestazioni pubblicitarie volte alla promozione delle attivitàistituzionali non rilevano ai fini IVA solo se effettuate a titolo gratuito.

Art. 10, comma 1

Sono esenti:

•Cessioni gratuite di beni effettuate a favore di ONLUS anche nel caso in cui l’imprenditore abbia operato la detrazione d’imposta al momento dell’acquisto (n. 12);

•Trasporti di malati o feriti con veicoli appositamente equipaggiati (n. 15);

•Prestazioni di ricovero e cura, compresa la somministrazione di medicinali, presidi sanitari e vitto (n. 19);

•Prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere (n. 20);

•Prestazioni socio-sanitarie in comunità e simili ( n. 27-ter).

Art. 19-terLe ONLUS hanno diritto alla detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti a condizione che tengano la contabilità separata per l’attività commerciale ai sensi dell’art. 20 bis del DPR 600/73

39

Art. 14, lett. a) del D.Lgs. 460/97

L’art. 14, lett. a) del D.Lgs. n. 460/97 modifica l’art. 3,terzo comma del D.P.R. n. 633/72.

Non sono rilevanti ai fini dell’ IVA le prestazionipubblicitarie volte alla promozione delle attivitàistituzionali delle organizzazioni non lucrative di utilitàsociale svolte a titolo gratuito (cfr. Ris. 50 del 2000).

40

Art. 14, lett. b) del D.Lgs. 460/97

L’art. 14, lett. b) del D.Lgs. n. 460/97 modifica l’art. 10,numeri 12), 15), 19), 20) e 27-ter) del D.P.R. n. 633/72,inserendo le ONLUS nelle previsioni esentative dicarattere soggettivo ivi disciplinate.

Vengono individuate le cessioni di beni effettuate infavore delle Onlus e le attività poste in esseredalle Onlus che sono esenti IVA.

41

Art. 10, punto 12) del D.P.R. n. 633/72

Risultano esenti dall’IVA le cessioni di beni, previstedall’art. 2, n. 4), del D.P.R. n. 633/1972, per le qualil’imprenditore ha operato la detrazione all’atto dell’acquistoo dell’importazione, effettuate in favore delle Onlus. Sitratta di cessioni gratuite di beni che, ai sensi dell’art. 2,n. 4), sono assoggettate ad IVA, ma che se poste in esserenei confronti di una Onlus sono invece sempre esentidall’IVA.

42

Cessioni gratuite di prodotti alimentari e farmaceutici alle Onlus

Art. 13, comma 2, del D.Lgs. n. 460/97

Le derrate alimentari e i prodotti farmaceutici, alla cui produzione o alcui scambio è diretta l’attività dell’impresa, che, in alternativa all’usualeeliminazione dal circuito commerciale, vengono ceduti gratuitamentealle Onlus, non si considerano destinati a finalità estranee all’eserciziodell’impresa ai sensi dell’art. 85, comma 2 del TUIR.

Art. 6 L. n. 133/99I prodotti alimentari non più commercializzati o non idonei allacommercializzazione per carenza o errori di confezionamento, dietichettatura, di peso o per altri motivi similari nonché per prossimitàdella data di scadenza, ceduti gratuitamente alle Onlus e da questeritirate presso i luoghi di esercizio dell’impresa, si considerano distruttiagli effetti dell’IVA.

43

Cessioni gratuite di beni diversi dai prodotti alimentari e farmaceutici alle Onlus

L’Art. 13, comma 3, del D.Lgs. n. 460/97 è stato sostituito dall’Art. 1,comma 130 della L. 244/2007

I beni non di lusso alla cui produzione o al cui scambio è direttal’attività dell’impresa, diversi da quelli di cui al comma 2, chepresentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che pur nonmodificandone l’idoneità di utilizzo non ne consentono lacommercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l’esclusionedal mercato o la distribuzione, qualora siano ceduti gratuitamentealle Onlus, per un importo corrispondente al costo specifico sostenutoper la produzione o l’acquisto complessivamente non superiore al 5%del reddito d’impresa dichiarato, non si considerano destinati a finalitàestranee all’esercizio dell’impresa ai sensi dell’articolo 85, comma 2, delTUIR.I predetti beni si considerano distrutti agli effetti dell’IVA.

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Cessioni gratuite di beni diversi dai prodotti alimentari e farmaceutici alle Onlus

Il comma 3 dell’art. 13, nel testo in vigore fino al 31 dicembre 2007, nonconteneva alcuna disposizione agevolativa ai fini IVA delle cessioni gratuite dibeni alle Onlus da esso disciplinate, limitandosi a prevedere unicamente iltrattamento fiscale di dette cessioni ai fini delle imposte sui redditi.Pertanto, ai fini IVA, le cessioni gratuite del comma 3 dell’art. 13 in esame,venivano ricondotte nel regime di esenzione previsto in via generale dall’art.10, n. 12), del D.P.R. n. 633/72, per le cessioni gratuite di beni alla cuiproduzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa effettuate in favore,tra l’altro, delle Onlus.Il regime di esenzione non consentiva la detrazione dell’imposta assolta sugliacquisti e, pertanto, l’impresa donante aveva l’obbligo della rettifica delladetrazione dell’imposta pagata al momento dell’acquisto o dell’importazione.Il novellato comma 3 dell’art. 13 del D.Lgs. n. 460/97 ha previstoespressamente che i beni oggetto di cessione gratuita alle Onlus si consideranodistrutti agli effetti dell’IVA.Cio’ comporta che l’impresa donante può, dal 1° gennaio 2008, cedere i benisenza applicazione dell’IVA e senza subire limitazioni del diritto alla detrazione.

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Adempimenti gravanti sul cedente e sulla Onlus beneficiaria (Art. 13, comma 4, D.Lgs. 460/97)

1) L’impresa cedente deve effettuare una preventiva comunicazione scrittadelle singole cessioni di beni al competente ufficio dell’Agenzia delleEntrate, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, inviandolaanche ai comandi della Guardia di Finanza di competenza, completadell’indicazione della data, ora e luogo di inizio del trasporto, delladestinazione finale dei beni, nonché dell’ammontare complessivo, sulla basedel prezzo di acquisto, dei beni gratuitamente ceduti. La comunicazionedeve pervenire ai suddetti uffici almeno 5 giorni prima della consegna.La suddetta comunicazione può non essere inviata qualora le cessioniabbiano per oggetto beni facilmente deperibili e di modico valore unitario equalora il costo complessivo di ciascuna cessione non sia superiore a €5.164,57.

2) L’impresa cedente deve predisporre un documento numerato, contenentel’indicazione della data, della generalità del cedente, del cessionario edell’eventuale incaricato del trasporto, nonché la descrizione della natura,della qualità e della quantità dei beni ceduti.

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…segue

3) L’impresa cedente deve annotare, entro il 15° giorno del mese successivoalla cessione, nei registri previsti ai fini IVA o in apposito prospetto chetiene in luogo degli stessi, la quantità e la qualità dei beni cedutigratuitamente in ciascun mese.

4) La Onlus cessionaria deve predisporre una dichiarazione sostitutiva di attonotorio con la quale deve attestare natura, qualità e quantità dei beniricevuti corrispondenti ai dati contenuti nel documento indicato al punto 2.

5) La Onlus cessionaria deve attestare, in apposita dichiarazione daconservare agli atti dell’impresa cedente, l’impegno ad utilizzaredirettamente i beni ricevuti in conformità alle finalità istituzionali e dovràinoltre, a pena di decadenza dei benefici fiscali previsti dal D.Lgs. n.460/97, realizzare l’effettivo utilizzo diretto dei beni ricevuti.

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Attività poste in essere dalle Onlus esenti IVA

A seguito delle modifiche apportate ai numeri 15), 19), 20) e 27-ter) dell’art.10 del D.P.R. n. 633/72, le esenzioni dall’IVA si estendono alle Onlus per leseguenti attività da esse poste in essere:

• Trasporto di malati o feriti con veicoli appositamente equipaggiati (art.10, n. 15);• prestazioni di ricovero e cura, compresa la somministrazione dimedicinali, presidi sanitari e vitto (art. 10, n. 19);• prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche diogni genere anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione ericonversione professionale, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vittoe alla fornitura di libri e materiali didattici, ancorchè fornite da istituzioni, collegio pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente collegati alle strutture di dettiorganismi (art. 10, n. 20);• prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o ambulatoriale, incomunità e simili, in favore degli anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti edi malati di AIDS, degli handicappati psicofisici, dei minori anche coinvolti insituazioni di disadattamento e di devianza, rese direttamente (art. 10, n. 27-ter).

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CERTIFICAZIONE DEI CORRISPETTIVI AI FINI DELL’ IVA (Art. 15 del D.Lgs. n. 460/97)

CERTIFICAZIONE DEI CORRISPETTIVI AI FINI DELL’ IVA (Art. 15 del D.Lgs. n. 460/97)

Le ONLUS non sono tenute a certificare i corrispettivimediante ricevuta o scontrino fiscale limitatamente alleoperazioni riconducibili all’attività istituzionale.

Vi è invece l’obbligo di certificazione dei corrispettividerivanti dalle attività connesse.

Rimane, tuttavia, per tutte le attività di naturacommerciale l’obbligo di emissione della fattura, fattaeccezione per le attività di commercio al minuto.

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Imposta di bollo

Esenzione dall’imposta di bollo.

L’art. 17 del D.Lgs. n. 460/97 ha introdotto nella Tabellaallegata al D.P.R. n. 642/72, relativa agli atti, documenti eregistri esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto, l’art.27-bis.Tale disposizione stabilisce che sono esenti dal tributo inesame gli atti, i documenti, le istanze, i contratti, nonchécopie anche se dichiarate conformi, estratti, certificazioni,dichiarazioni e attestazioni poste in essere o richiesti daOnlus.Tale agevolazione riguarda le Onlus sia come enti destinataridegli atti che come soggetti che li pongono in essere.

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Tasse sulle Concessioni Governative

Esenzione dalle tasse sulle concessioni governative.

L’art. 18 del D.Lgs. n. 460/97 ha introdotto nel D.P.R. n.641/72, recante disciplina delle tasse sulle concessionigovernative, l’art. 13-bis, che stabilisce che “gli atti eprovvedimenti concernenti le Onlus sono esenti dalle tassesulle concessioni governative”.

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Imposta sulle successioni e donazioni

Esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni

L’art. 19 del D.Lgs. n. 460/97 ha modificato l’art. 3, comma 1, del testo unicodelle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni (D.Lgs. n.346/90), relativo ai trasferimenti non soggetti all’imposta. Il nuovo testo risultacosì formulato: “Non sono soggetti all’imposta i trasferimenti a favore delloStato, delle regioni, delle province e dei comuni, né quelli a favore di entipubblici e fondazioni o associazioni legalmente riconosciute, che hanno comescopo esclusivo l’assistenza, lo studio, la ricerca scientifica, l’educazione, nonchéquelli a favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)”.

In forza del richiamo all’art. 3 del D.Lgs. n. 346/90, contenuto negli artt. 1 e 10del D.Lgs. n. 347/90, concernente il testo unico delle imposte ipotecarie ecatastali, l’esenzione è estesa anche alle imposte ipotecarie e catastalirelativamente ai medesimi trasferimenti.

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Imposta di Registro

L’art. 22 del D.Lgs. n. 460/97 prevedeva due agevolazioni in materia diimposta di registro:

Lett. a): l’applicazione dell’imposta fissa per gli atti costitutivi e lemodifiche statutarie concernenti le Onlus.

Lett. b): la possibilità per la Onlus che acquista la proprietà di beniimmobili di usufruire dell’agevolazione del pagamento in misura fissa, ciòa condizione che la Onlus dichiari nell’atto che intende utilizzaredirettamente i beni per lo svolgimento della propria attività e che realizzil’effettivo utilizzo diretto entro 2 anni dall’acquisto.

Dal 1° gennaio 2014 si applica l’imposta di registro con aliquota al 9%(art. 10 del D.Lgs. n. 23/2011 che abolisce tutte le agevolazioni previste,cfr circ. n. 2/E del 21/02/2014).

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Imposta di Registro dal 1° gennaio 2014

Per i trasferimenti immobiliari a titolo oneroso a favore di Onlus chedichiari che intende utilizzare i beni per lo svolgimento della propriaattività istituzionale e che realizzi l’effettivo utilizzo diretto entro dueanni dall’acquisto:

FINO AL 31/12/2013:

168,00 (registro) + 2% (ipotecaria) + 1% (catastale)

DAL 01/01/2014:

9% (registro) + 50,00 (ipotecaria) + 50,00 (catastale)

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Imposta sugli intrattenimenti

Esenzione dall’imposta sugli intrattenimenti

Le attività soggette all’imposta sugli intrattenimenti sono le seguenti:1) Esecuzioni musicali di qualsiasi genere, ad esclusione dei concerti

musicali e intrattenimenti danzanti anche svolti in discoteche e saleda ballo, quando l’esecuzione musicale dal vivo è prevalente;

2) Utilizzazione degli apparecchi di divertimento o intrattenimentoinstallati sia nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia nei circoliprivati o associazioni di qualsiasi genere.

L’esenzione spetta a condizione che l’attività spettacolistica:1) sia svolta occasionalmente;2) sia svolta in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di

sensibilizzazione;3) sia data preventiva comunicazione dell’attività all’Ufficio SIAE

territorialmente competente.

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GLI OBBLIGHI CONTABILI DELLE ONLUS (art. 25)GLI OBBLIGHI CONTABILI DELLE ONLUS (art. 25)

In relazione all’attività complessivamente svolta :• redigere scritture contabili cronologiche e sistematiche atte ad esprimerecompiutamente e analiticamente le operazioni poste in essere in ogni periododi gestione;• redigere, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, la situazionepatrimoniale, economica e finanziaria dell’organizzazione, distinguendo leattività direttamente connesse da quelle istituzionali.Occorre conservare documenti e scritture ai sensi dell’art. 22, DPR 600/73.

I presenti obblighi si considerano assolti se vengonotenuti il libro giornale e il libro degli inventari inconformità alle disposizioni degli artt. 2216 e 2217c.c.

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GLI OBBLIGHI CONTABILI DELLE ONLUS (art. 25)GLI OBBLIGHI CONTABILI DELLE ONLUS (art. 25)

In relazione alle attività direttamente connesse:Devono essere tenute le scritture contabili previste dagli artt. 14, 15, 16, e18 del DPR 600/73.

Sono previsti adempimenti contabili semplificati per le ONLUS checonseguono un ammontare di ricavi o di proventi inferiori a determinatilimiti.

Se i proventi superano per due anni consecutivi l’ammontare di due miliardi di lire il bilancio deve essere accompagnato da una relazione sottoscritta da uno o più revisori iscritti nel registro dei revisori contabili.

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ADEMPIMENTI CONTABILI SEMPLIFICATI PER LE ONLUS (art. 25)

ADEMPIMENTI CONTABILI SEMPLIFICATI PER LE ONLUS (art. 25)

Le ONLUS che hanno conseguito annualmente per attività istituzionali edirettamente connesse ricavi fino a lire 30.000.000 (euro 15.493,71) perservizi e lire 50.000.000 (euro 25.822,84) per altre attività possono applicarele seguenti disposizioni:

• annotazione mensile delle operazioni entro il giorno 15 del mese successivonei registri IVA o nel prospetto di cui al D.M. 11 febbraio 1997;

• annotazione degli acquisti entro il termine previsto per le liquidazioni IVAtrimestrali sul registro acquisti o sull’apposito prospetto.

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ADEMPIMENTI CONTABILI SEMPLIFICATI PER LE ONLUS (art. 25)

ADEMPIMENTI CONTABILI SEMPLIFICATI PER LE ONLUS (art. 25)

Le ONLUS che nel periodo d’imposta hanno conseguito, per attivitàistituzionali e direttamente connesse, proventi per ammontare nonsuperiore a lire 100.000.000 (euro 51.645,69), nell’anno successivo

al posto delle scritture contabilicronologiche e sistematiche, nonché dellasituazione patrimoniale economicofinanziaria, possono tenere il rendicontodelle entrate e delle spese complessive neimodi e nei termini di cui all’art. 20 del DPR600/73

La presente disposizione si applica anchealle organizzazioni di volontariato ed alleONG a prescindere dall’ammontare deiproventi conseguiti (art. 20-bis, comma 4del DPR 600/73)

Restano fermi gli obblighi contabili

per le attività direttamente

connesse e per l’ IVA

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ADEMPIMENTI CONTABILIAttività svolta Proventi annuali Adempimenti contabili

Attività complessiva < € 51.645,69 Rendiconto entrate e spese complessive

(distinta tra istituzionale e connessa)

> € 51.645,69 Libro giornale

Libro inventari

Sempre per ODV e ONG Rendiconto entrate e spese complessive

Attività connessa Contabilità ordinaria

Oppure

Contabilità semplificata

Bilancio

Libro giornale

Libro inventari

Registri IVA

Scritture magazzino

Registro beni ammortizzabili

< € 15.493,71 servizi

< € 25.822,84 altre attività

Registri IVA o prospetti conformi modello D.M. 11/02/1997