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Racconti e testimonianze di Cresima e Professione di fede, Incontri di Avvento 2011, Tre giorni adolescenti a Firenze, LabOratori, Capodanno 2012 in oratorio e relazioni dalla Polisportiva S. Luigi

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Page 1: Oratoriamo New year
Page 2: Oratoriamo New year
Page 3: Oratoriamo New year

EditorialeEducare: una fatica e una sfida benedette da Dio

S. CresimaTestimonianze di ragazzi, catechiste ed educatori

Professione di FedeTestimonianze di ragazzi, catechiste ed educatori

Perchè un progetto educativo dell’oratorio?Motivazioni e percorso di scrittura di questo progetto

Avvunto 2011Racconti e testimonianze di ragazzi, preadolescenti, adolescenti e giovani.

Tre giorni adolescenti a... Firenze Ragazzi ed educatori in una bellissima città d’arte.

LabOratori di NataleCreazioni ed opere d’arte natalizi

Incontro mondiale delle FamiglieIn preparazione all’incontro mondiale di Milano

Buon 2012Capodanno familiare in oratorio

Polisportiva San LuigiCresce lo sport in oratorio

CalendarioPer un 2012 ricco di appuntamenti

O Signore, sono uscito fuorila gente correva.Andavano, venivano…Correvano le macchine, correvano tutti.Correvano per non perdere tempo,correvano per guadagnare tempo.“Arrivederci, Signore”,“Scusi non ho tempo.ripasserò, non posso attendere, non ho tempo”.Vorrei pregare ma non ho tempo…

Tu, che sei fuori del tempo sorridi,o Signore, nel vederci lottare con esso.Non Ti chiedo quest’oggi, o Signore,il tempo di fare questo e poi ancora quello.Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamentenel tempo che Tu mi daiquello che Tu vuoi che io faccia.Amen.(M. Quoist)

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Ricordo le estati della mia infanzia a Milano, quando coi miei genitori e mia sorella in bicicletta ci recava-mo “nell’orto”, un piccolo pezzetto di terra che mio papà aveva chiesto al proprietario di una cascina distante circa tre chilometri da casa nostra. Mio pa-dre ha sempre avuto “il pollice verde”, una passio-ne che ha cercato senza successo di trasmettere anche a me; io andavo con lui unicamente per il divertimento del percorso in bici e per bagnare con la canna le piante di verdura che crescevano, ma di strappare le erbacce o altre mansioni più impe-gnative... neanche a parlarne... Una cosa colpiva la mia attenzione: la pazienza con cui papà toglieva le erbacce – la zizzania di cui par-lano le parabole del Vangelo – e soprattutto “come insegnava a crescere” alle piante. Le piantine dei pomodori in particolare attiravano la mia curiosità, dal momento che necessitavano di bastoni più o meno lunghi ai quali dovevano essere legate, pena il loro piegarsi a terra sotto il peso dei pomodori che crescevano rapidamente. Questa immagine mi fa pensare alla fatica dell’educare, alla “mano sa-piente dell’educatore che sa quando è il momento di porre a fianco della pianta il bastone necessario per aiutarla a crescere diritta e sana”. È chiaro che la pianta non ci sta, si sente imbrigliata e costretta, farebbe volentieri a meno del bastone che la obbli-ga a crescere diritta; avviene lo stesso anche per chi deve essere educato. E certamente di risultati immediati neanche a parlarne: ci vogliono la tena-ce e paziente attesa di tempi lunghi, e soprattutto la fatica, i sacrifici e la cura, sia da parte di chi sta crescendo sia da parte di chi è chiamato ad educare. Questa immagine esprime bene – a mio giudizio – quanto vorrei sottolineare all’inizio di questo nuovo anno: ripartiamo da qui, dall’impegno, desiderio e volontà che il nostro Oratorio sia innanzitutto “luo-go educativo”, dove si vive la consapevolezza che l’educazione cristiana è una sfida e una fatica fe-conda e benedetta da Dio. Ci sono circostanze e motivi che toccano da vicino tutta la vita della Chiesa oltre che della nostra co-munità: - siamo nel decennio (2010-2020) che i vescovi ita-liani hanno voluto dedicare al tema dell’educazio-ne, con i loro orientamenti pastorali – “EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO” – riguardanti questo argomento; - siamo nel mese di gennaio nel quale tradizional-mente la Pastorale giovanile diocesana colloca la

“settimana dell’educazione” invitando a riflettere su temi inerenti il compito educativo;- il Papa ha scritto un bellissimo messaggio per la Giornata mondiale della Pace dello scorso 1 gen-naio parlando – tra l’altro – proprio dell’educare;- infine, ci stiamo accingendo nella nostra comuni-tà cristiana a scrivere il PROGETTO EDUCATIVO DELL’ORATORIO, compiendo proprio un’opera di riflessione a diversi livelli e coinvolgendo coloro che ci vivono, per tratteggiare insieme quelle linee educative e quegli stili, quei progetti e itinerari che – mossi dallo Spirito Santo – vogliamo (ri)dirci per continuare ad annunciare il Vangelo alle giovani generazioni in questo mondo che cambia. Faccio mie allora le parole del Papa nel messaggio della Giornata della Pace, là dove scrive: «Educare è comunicare ai giovani l’apprezzamen-to per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo impegnati in prima persona. (...) L’educazione è l’avventura più affascinante e difficile della vita. Educare – dal la-tino educere – significa condurre fuori da se stessi per introdurre alla realtà, verso una pienezza che fa crescere la persona. (...)Per questo sono più che mai necessari autentici testimoni, e non meri dispensatori di regole e di informazioni; testimoni che sappiano vedere più lontano degli altri, perché la loro vita abbraccia spazi più ampi. Il testimone è colui che vive per primo il cammino che propone. Vorrei rivolgermi anche ai responsabili delle istitu-zioni che hanno compiti educativi: abbiano cura che ogni giovane possa scoprire la propria voca-zione, accompagnandolo nel far fruttificare i doni che il Signore gli ha accordato. (...) Ogni ambiente educativo possa essere luogo di apertura al trascendente e agli altri; luogo di dialo-go, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si sen-ta valorizzato nelle proprie potenzialità e ricchezze interiori, e impari ad apprezzare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia che scaturisce dal vivere giorno per giorno la carità e la compas-sione verso il prossimo e dal partecipare attiva-mente alla costruzione di una società più umana e fraterna». Sospinti e illuminàti da queste indicazioni autore-voli ci apprestiamo allora a riflettere, rinnovare il nostro impegno e muovere i nostri passi in questo nuovo anno che incominciamo insieme.Buon cammino a tutti.

don Federico

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Come ti sei preparato alla Cresima? LORENZO: Partecipando agli incontri di catechismo che abbiamo fatto nelle settimane precedenti la Cresima, durante i quali abbiamo cercato di conoscere meglio i sette doni dello Spirito Santo. Abbiamo imparato quanto ognuno di essi può esserci utile per capire come siamo fatti e per migliorare alcuni aspetti del nostro carattere.Inoltre partecipando regolarmente alla S. Messa, che è una essenziale “ricarica” per la nostra fede. MARTA: per la S. Cresima, mi sono preparata andando a catechismo, alla Messa e pregando. Mi sono piaciuti il ritiro che abbiamo fatto a Rebbio e l’incontro a San Siro con il Cardinale Tettamanzi. Cosa ti “ha lasciato” il giorno della Cresima? LORENZO: La Cresima mi ha lasciato la felicità di ricevere lo Spirito Santo che mi ha reso più consapevole della scelta di continuare il mio cammino di fede.MARTA: La Cresima ha fatto crescere in me i doni dello Spirito Santo (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio), ma mi ha fatto riflettere anche su altri aspetti importanti per la mia vita: il rispetto per i genitori, educatori e amici, ma soprattutto mi ha dato la forza di impegnarmi di più a fare i compiti e molte altre cose....

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“I vostri figli non sono i vostri figli. Sono i figli e le figlie della brama che

la Vita ha di sé. Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro, E benché stiano con voi non vi appartengono.”Queste parole del poeta Kahlil Gibran mi tornano in mente, mentre cala la sera su questa splendida

domenica, mentre circondati da parenti e amici festeggiamo nostra

figlia che insieme ai suoi compagni di II^ media oggi ha ricevuto il dono della Cresima.

Il tempo “ha bruciato veloce gli anni”: sembrava ieri la prima domenica insieme, quando - con don Giuseppe e gli altri genitori - cominciavamo il cammino che ci avrebbe portati fin qui, passando per la Prima Comunione e riscoprendo il valore della Riconciliazione; in questi anni siamo cresciuti anche noi con i nostri ragazzi. Vedendoli così grandi oggi ci rendiamo conto di quanta fatica costerà ancora crescere e quanto più grande dovrà essere il nostro impegno nel custodire questi preziosi doni del cielo, ma con la consapevolezza di non essere soli nel compito, il dono dello Spirito Santo porterà i suoi frutti. Questa è la nostra preghiera, questo pensavamo mentre assistevamo alla preziosa cerimonia che don Aldo, don Federico e le catechiste hanno così ben preparato, mentre ascoltavamo le parole di Monsignor Marco Ferrari, semplici e forti come le ispira il Vangelo e mentre ascoltavamo i bei canti della corale. Molti di questi ragazzi hanno già deciso di continuare il cammino di catechesi con don Federico: non riesco ad immaginare migliore “maestro di fede” per questi figli, a cui affidiamo questi progetti di crescita che Dio ci ha messo nelle mani, ringraziandolo per quanto di buono ha già fatto; siamo grati anche nei confronti di quei giovani che lo affiancheranno nell’impresa.Quanti altri dovremmo ringraziare, quanti sguardi hanno incrociato i nostri e quelli dei nostri bimbi? Gli occhi azzurri e vispi di suor Lucia, lo sguardo attento di don Giuseppe, quanti altri dovrei ricordare? Le nostre suore e le catechiste con il loro lavoro lungo e paziente già pronte ad assumere nuovi impegni, meritano speciale riconoscenza, e con la loro opera silente e gratuita ci portano testimonianza di una fede operosa. Per tutti coloro che non sono qui ricordati basti sapere che ben altro è lo sguardo che ha seguito la loro opera: la bontà di Dio ricorderà ognuno di quelli che tanto hanno fatto per questi piccoli che ora si avviano, anche grazie a loro, a diventare grandi.

Luca, un papà

Il 23 ottobre i ragazzi di 2° media hanno ricevuto la S. Cresima ed è stata una giornata ricca di emozione: la preoccu-pazione che tutto andasse per il verso giu-sto, la tenerezza nel vedere il volto emozio-nato dei ragazzi (anche quelli solitamente così spavaldi!) mentre prendevano posto in chiesa, il silenzio ed il raccoglimento con cui i cresimandi e le loro famiglie hanno parte-cipato alla celebrazione sono stati “ingre-dienti” che hanno dato saporee intensità alla celebrazione. A questo hanno contribuito certamente anche la semplicità nelle parole di Mons. Ferrari che ha invitato i ragazzi a non abbandonare la strada indicata da Gesù. Questo giorno segna da un lato la fine dei nostri incontri, dall’altro rappresenta anche l’inizio di un nuovo impegno per vivere la loro vita cristiana.Ripensando al volto di ciascuno dei nostri ragazzi dobbiamo constatare che certamen-te, nel loro piccolo ci hanno insegnato e dato molto: insomma, ci sono entrati nel cuore, chi per la timidezza e chi per l’eccessiva vivaci-tà; chi per la docilità nel lasciarsi coinvolgere e chi per la creatività; chi per i suoi silenzi “intelligenti” e chi,per i suoi sproloqui... Per questo vogliamo dire “GRAZIE SIGNORE PER AVERCI PERMESSO DI PERCORRERE QUESTO VIAGGIO INSIEME A LORO; TI CHIEDIAMO PERDONO SE NON SIAMO SEMPRE STATE ALL’ALTEZZA DEL COM-PITO CHE CI HAI AFFIDATO”.Ai nostri ragazzi auguriamo di continuare ad amare la Parola di Dio e a custodirla nel loro cuore, così da avere una grande forza ed es-sere capaci ad aiutare altri a trovare Gesù.

Le catechiste.

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In questa società dove la gente è sempre più frenetica, in cerca di chissà quali ideali in un piccolo angolo del mondo... toh.. cosa troviamo: un gruppo di ragazzi che tenta, prova a mettere in gioco la propria vita facendo una scelta responsabile, importante.La scelta di professare la propria fede in Dio. Quella domenica mattina penso sia stato facile per quei ragazzi salire sull'altare, recitare il Credo, fare promesse... Fino a quel momento certamente non è costato nulla, nessun impegno, nessun sacrificio! Ma ora è già lunedì! Ora si inizia davvero una riflessione su ciò che si è fatto in modo da gettare delle fondamenta solide per una vita cristiana autentica.Quando si arriva a questo grande bivio dove un giovane deve scegliere quale strada percorrere, penso non si parli più di ''Bollini Paradiso'' come dice sempre qualcuno ben noto, ma più di un ''Tagliando di Revisione'' in modo da essere ''idonei davanti al Padre e ai fratelli''. Ci viene proposto di continuare a percorrere la Sua strada da soli, perchè fino a questo momento è stato facile con l'aiuto dei ''navigatori'' (genitori, educatori, sacerdoti...); ora la strada è sempre nuova, sempre in costruzione, talvolta presenta buche, fatiche, segreti che una volta svelati non faranno altro che arricchire la nostra vita di fede.Personalmente come genitore sono molto gratificato e lieto che mia figlia abbia ''fatto'' la Professione di fede. Dico fatto tra virgolette perchè la professione di fede non si esegue ma si ''costruisce'' nel corso della vita. Sono felice perchè mi sento partecipe di questa scelta, una scelta preparata già nei primi quattordici anni di questa ''mia adolescente''.Concludo nel ringraziare di cuore tutte quelle persone che hanno fatto sì che i nostri ragazzi si incamminassero con decisione dietro Gesù.

un papà

Scrivere un articolo dopo diversi mesi dalla professione di fede non è una cosa semplice perché è difficile ritornare con la mente alle emozioni provate in quel giorno molto importante.Sicuramente se siamo qui ancora in oratorio è perché oggi come quella domenica mattina crediamo che la nostra vita debba basarsi sulle parole che abbiamo recitato durante il Credo Apostolico, dobbiamo trovare il coraggio di testimoniare la fede a tutti nella vita quotidiana, anche se, a volte è difficile.Quando abbiamo appoggiato la mano sul Vangelo e firmato la pergamena, abbiamo capito l’importanza di quel gesto: stavamo prendendo un impegno nei confronti della comunità ma soprattutto dei piccoli che dalle prime panche ci osservavano incuriositi perché possano prenderci come esempio nel loro cammino di fede.Per noi adolescenti questa ’tappa’ è stata fondamentale per la nostra vita, esperienza da non vivere in modo superficiale. Siamo convinti che ogni giorno dobbiamo avere la forza e la costanza di coltivare la nostra fede, certi che soltanto donandola, essa può diventare seme che porta frutto 100 volte tanto.

Selene, Marco, Sara, Claudia

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Il 2011 è stato un anno intenso per i preadolescenti che hanno frequentato la III media: dopo la Cresima e un anno ''di passaggio'', hanno infatti deciso di continuare il loro cammino e intraprendere il tratto di strada che li ha condotti alla Professione di Fede, vedendoli partecipi in diversi incontri di preparazione durante tutto l'anno.Tappa decisiva di questo percorso è stata sicuramente il pellegrinaggio a Roma vissuto nei giorni immediatamente seguenti la scorsa Pasqua, durante il quale i nostri ragazzi coi loro coetanei provenienti da tutta la Diocesi di Milano hanno avuto l'opportunità di visitare e conoscere le figure dei Santi Pietro e Paolo, colonne della fede cristiana; inoltre, nell'udienza del mercoledì mattina in Piazza San Pietro abbiamo potuto incontrare il Papa Benedetto XVI e ascoltare il suo invito ad essere testimoni gioiosi e coraggiosi di Cristo Risorto.Sabato 1 ottobre, in oratorio femminile, abbiamo vissuto con loro il momento di ritiro in preparazione alla Professione di fede, guidati da don Federico che ha proposto una riflessione sul brano del Vangelo di Luca della chiamata dei primi discepoli: la figura di Pietro è sicuramente centrale, con la sua fede ancora iniziale e incerta, ma anche con la spregiudicatezza e il coraggio di fidarsi di Gesù e gettare le reti ''sulla Sua Parola''; e poi, dopo la pesca miracolosa, il Suo riconoscersi peccatore e il Suo decidersi, insieme con gli altri, a lasciare tutto per stare con il Maestro. Abbiamo potuto leggere in filigrana la fede dei nostri ragazzi – ma anche quella di noi giovani e adulti – sempre bisognosa dell'intervento di Dio, mai certa e sicura, eppure capace di slanci del cuore unici e audaci.E così siamo giunti finalmente a domenica 2 ottobre quando durante la Santa Messa della ore 10.45 i nostri adolescenti – ormai ''approdati in I superiore'' – hanno espresso davanti a tutta la comunità cristiana il loro desiderio di continuare a seguire Gesù e la loro fede in Lui. Significativo il momento in cui dopo aver ricevuto il Vangelo dalle mani di don Aldo, sono saliti uno ad uno a firmare sull'altare la pergamena con scritti gli impegni che si assumevano:l Prendersi cura della propria vita di fede, nella preghiera personale, nella fedeltà all'Eucarestia domenicale e ai momenti di catechesi.l rispondere a Dio che li chiama, in Gesù Cristo, a far parte responsabilmente della sua Chiesa portando quotidianamente, negli ambienti in cui viviamo, la nostra testimonianza di fede. l con la forza dello Spirito Santo rendere più concreta e attiva, anche attraverso l'impegno in oratorio - la propria corresponsabilità alla vita della comunità cristiana.

Non nascondiamo che è stata per noi educatori una celebrazione commovente e indimenticabile: abbiamo sperimentato infatti la gioia di accompagnare i ragazzi in tutto il loro cammino, ma gioia ancora più grande è stata vedere che la maggior parte di loro hanno capito in profondità il senso del cammino vissuto in questo biennio: per

loro non si è trattato della fine di un percorso ma di un nuovo inizio che li porterà ad essere persone attive all'interno dell'oratorio e della comunità. Siamo quindi fieri

di loro e contenti di vederli partecipare ancora in gran numero alla catechesi degli adolescenti e alle attività proposte

dall'oratorio. A loro i nostri migliori auguri: avanti così!!!

Matteo, Stefano e Sara

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La convinzione che ci anima nell’impegnati-vo compito della stesura del Progetto Educativo dell’Oratorio è che l'educazione alla fede e alla vita cristiana dei nostri ragazzi, adolescenti e giovani, non può mai essere lasciata al caso, all'improvvi-sazione o alle buone intenzioni; al contrario essa richiede sempre un pensiero previo, profondo e condiviso che rappresenta la condizione stessa del-la sua efficacia. Ciò è vero per ogni gesto educativo, e dunque an-cor di più per la complessa e variegata proposta dell'Oratorio, che richiede continuamente di ricali-brare, armonizzare e sintonizzare diverse attività. A volte infatti le pur lodevoli proposte del nostro oratorio potrebbero rischiare di apparire prive di uno sfondo unitario, di un quadro organico e di una cornice complessiva capace di valorizzarne le po-tenzialità, rimandando al contesto più ampio. Stenderemo un Progetto Educativo dell’Orato-rio perché vogliamo rispondere al bisogno di su-perare l'improvvisazione, di andare oltre il banale detto “si è sempre fatto così”, per leggere e rico-noscere da una parte la situazione di partenza e definire dall'altra gli obiettivi e il punto d'arrivo. In altre parole ciò significa fermarsi per rispondere alle domande: «Dove siamo?» e «Dove vogliamo arrivare?». Vogliamo addentrarci in profondità nel mondo dell’educare in oratorio chiedendoci: - Che cosa facciamo insieme? Quali sono i nostri obiettivi prioritari? Come ce li comunichiamo? Come cresce in noi la consapevolezza della co-mune funzione educativa di ogni membro attivo dell’Oratorio? - Come ci prepariamo ad educare alla fede i ragaz-zi, adolescenti e giovani che ci sono affidati dalla comunità cristiana che continua ad avere fiducia nell’Oratorio? - Come comunichiamo il Vangelo? Come, comu-nicando fra noi il Vangelo, lo mettiamo in pratica in forme di comunione che diano la sensazione di camminare insieme? - Come formiamo e scegliamo coloro che a diverso titolo educano in oratorio (catechisti/e, educatori, allenatori, animatori, ...)? - Quale attenzione alla formazione cristiana si offre ai genitori?È una sorta di “tiro al bersaglio” che chiede di iden-tificare, fissare e centrare l'obiettivo, combattendo la dispersione e la mancanza di chiarezza che pos-sono caratterizzare prassi educative pur generose ma magari anche ultimamente sterili. Tutto ciò ri-chiederà tempo ed energie, affinché il progetto pos-sa essere aderente ai bisogni reali e coerente con il cammino già percorso; ma soprattutto desideriamo vivere questo compito coinvolgendo tutti coloro che abitano e vivono la realtà dell’Oratorio, dal più piccolo al più grande. Dopo aver capito dove si vuole arrivare, cioè aver precisato gli obiettivi, ci chiederemo in che modo, con chi, e in quanto tempo raggiungerli, concen-

trandoci sulle scelte concrete e sulle diverse media-zioni, riconoscendo che per raggiungere ogni mèta si possono scegliere molte strade. Oggi il nostro oratorio ha bisogno di non dimenticare, dare per scontato o sottovalutare questi momenti. Essi sono le fondamenta della casa che si andrà a costruire, i presupposti perché ciò che si realizzerà in seguito possa avere un'anima un respiro e un corpo.

I passi concreti di questo lavoro che ci vedrà impe-gnati nella stesura del Progetto Educativo saranno i seguenti e ci vedranno impegnati in diversi mo-menti e in diverse fasce di età/gruppi: l I Momento: partenza vera e propria sarà LA SERATA EDUCATORI del prossimo 24 gennaio 2012 ore 21.00 in oratorio San Luigi durante la quale spiegheremo il senso di questo lavoro e pre-sentazione delle modalità, “restituendo” il materia-le della riflessione di settembre durante la riunione di inizio anno con i collaboratori dell’Oratorio; of-friremo poi in quella sede un questionario generale da compilare subito. l II Momento: lavoro e riflessione insieme coin-volgendo ragazzi, adolescenti e giovani per fasce di età e i genitori in questo modo: - Ragazzi di III, IV e V elementare attraverso la forma del disegno.- Ragazzi di I media, Preadolescenti e Adolescen-ti con un “brainstorming” su alcune parole chiave circa la realtà oratoriana.- 18enni e giovani – momento di riflessione e scam-bio.- Genitori – questionario durante le domeniche in-sieme di febbraio/marzo.l III Momento: lavoro a carico dell’equipe nomi-nata in Consiglio di Oratorio che raccoglierà tut-to il materiale e focalizzerà alcune linee-chiave, “le colonne”/ i capitoli del Progetto Educativo dell’Oratorio.l IV Momento: “incontro a settore” con le diver-se realtà che compongono l’Oratorio sui contenuti di questi capitoli/linee chiave: allenatori/dirigenti sportivi, catechiste, educatori, animatori, collabo-ratori dell’oratorio (bar, cucina, pulizie,...).l V Momento: la stesura vera e propria della bozza del Progetto Educativo.l VI Momento: la lettura, correzione della Bozza in Consiglio di Oratorio e sua approvazione; essa passerà poi per lettura e approvazione in Consiglio Pastorale Parrocchiale.l Stampa e presentazione alla comunità.

Siamo convinti e desideriamo che il nostro pro-gettare e programmare diventino atto di umiltà, di prudenza e di saggezza, che tenta di superare l'im-provvisazione, l'abitudine e la confusione per fare in modo che nell’opera educativa oratoriana ogni gesto e parola, anche il più piccolo rimandi a qual-cosa (e a Qualcuno) di grande.

don Federico

Page 10: Oratoriamo New year

Nelle domeniche di Avvento le classi dell’iniziazione cristiana, preadolescenti, adolescenti e giovani si sono trovate per un ritiro in preparazione al Natale. Ad alcuni

di questi incontri hanno partecipato anche i genitori, si sono ritrovati con Don Federico.

Domenica 6-11-2011 ci siamo recati all’oratorio maschile per fare una Domenica insieme con don Federico e don Aldo, le catechiste, le suore, genitori e i nostri compagni.Come prima cosa ci siamo ritrovati all’oratorio poi, alle 10.45, giustamente, siamo andati alla Santa Messa.Finita la Messa, siamo ritornati all’oratorio per un delizioso pranzo. Al termine tutti i bambini sono usciti a giocare e a sfogarsi un po’ con gli amici.A un certo punto le catechiste ci hanno chiamato per andare a leggere la parabola del buon samaritano e riflettere insieme; al termine, don Federico ci ha guidati per un momento di preghiera.Poi ci aspettava una gustosa merenda offerta dall’oratorio. Finita la fantastica domenica insieme era arrivata l’ora di ritornare a casa, tutti stanchi ma certamente consapevoli di aver trascorso una magnifica giornata.

Sara a Marta

Domenica la Messa è stata stupenda quando abbiamo cantato Allelulia.

Poi mi sono divertito a fare l’arcobaleno. Spero di che faremo altre cose stupende!

Domenica 30 novembre si è svolta la prima Domenica Insieme per i bambini di 3 elementare: riportiamo alcuni pensieri scritti da loro e alcune foto della messa.

Domenica 6 novembre abbiamo vissuto la domenica insieme con i ragazzi di IV elementare. La giornata è iniziata con un divertente filmato sul senso dell’accoglienza che, tra una risata e l’altra per il buffo comportamento dei suoi protagonisti, ci ha fatto capire quanto a volte il nostro concetto di altruismo e accoglienza sia ben lontano da ciò che Gesù ci chiede. Al termine ci siamo un po’ confrontati su quanto visto, ed è emerso che spesso non bastano i buoni propositi poiché la parte difficile è proprio mettere in pratica ciò in cui si crede. Alle 10.30, circa, partenza verso la chiesa per celebrare insieme la S. Messa e al termine di nuovo in oratorio per gustare il pranzo insieme.Il tutto proprio DI CORSA poiché le povere catechiste restano sempre indietro schiamazzando qua e là per cercare di farsi ascoltare da qualcuno dei ragazzi che corrono verso l’oratorio fingendo di non sentire... Al pomeriggio, mentre don Federico incontrava i genitori, ci siamo divisi in gruppi e abbiamo ripreso l’argomento del mattino lasciandoci aiutare dalla parabola del “Buon Samaritano”. Abbiamo così “preparato la strada” per vivere un buon Avvento e soprattutto un buon Natale, pronti ad accogliere Gesù che ancora una volta viene per tutti noi!

Le catechiste

Page 11: Oratoriamo New year

Nelle domeniche di Avvento le classi dell’iniziazione cristiana, preadolescenti, adolescenti e giovani si sono trovate per un ritiro in preparazione al Natale. Ad alcuni

di questi incontri hanno partecipato anche i genitori, si sono ritrovati con Don Federico.

Domenica mattina i miei genitori mi hanno portato all’oratorio dove abbiamo visto il cartone di Adamo ed Eva. Alle 10.30 tutti insieme siamo andati a Messa. Ciò che mi è piaciuto di più è stato quando tutti siamo saliti sull’altare, promettendo di essere presente tutte le domeniche. Mi batteva forte il cuore per l’emozione che ho provato e prometto che farò il possibile per mantenere la promessa, perchè amo Gesù.

Oggi è stata una bellissima giornata con le nostre

catechiste perchè è stata la nostra prima Domenica

Insieme! E’ stato emozionante

andare insieme in chiesa e salire tutti

sull’altare.

Oggi noi ragazzi di terza elemetare abbiamo partecipato alla prima Domenica Insieme. Quando sono salita sull’altare ho sentito Gesù nel mio cuore! Poi mangiando e facendo lavoretti mi sono divertita tantissimo con i miei amici.

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Domenica 20 novembre c’è stato il primo dei due ritiri previsti per questo ultimo anno di catechismo che porterà i nostri ragazzi di prima media a ricevere il Sacramento della Confermazione.Abbiamo iniziato questo anno parlando loro di San Paolo e della sua conversione e questo è stato anche il filo conduttore di questa particolare giornata insieme, particolare si perché quest’ anno siamo state aiutate dai nostri due bravissimi seminaristi: Marco e Simone che dopo aver fatto vedere loro un film hanno proposto ai ragazzi dei quiz per vedere quanto sapevano di S.Paolo. Dopo la S. Messa abbiamo pranzato tutti insieme e poi mentre don Federico parlava

Domenica 13 novembre: don Federico e' appena tornato da Assisi dove ha svolto gli esercizi spirituali. Dal suo tono di voce, dal suo sguardo, da come accoglie noi catechiste di V elementare si intuisce che ha respirato ''aria santa'' ed e' pronto a renderci partecipi della sua esperienza tanto che ha preparato durante la notte una magnifica presentazione in Power Point sulla vita di San Francesco e sui luoghi francescani commentandoli con entusiasmo e svelandoci particolari inediti. Come si puo' ben immaginare i ragazzi hanno seguito con estrema attenzione: non volava una mosca e, credetemi, non stavano dormendo! Dopo il pranzo, che si e' protratto oltre il previsto per la buona armonia creatasi a tavola (un papa' ha preparato persino polenta e capriolo!), noi catechiste con la benedizione del don, abbiamo deciso di fare la riflessione pomeridiana coi ragazzi fuori, vicino alla grotta della madonna per sfruttare il meraviglioso sole che il buon Dio ci ha regalato (di solito le domeniche insieme di questo gruppo sono accompagnata dalla pioggia!). grazie a tutti, e' stata una giornata fantastica! Una catechista

Domenica 13 novembre, prima domenica di Avvento, noi bambini di quinta elementare ci siamo ritrovati all'oratorio per la ''Giornata insieme'', con i nostri genitori e le nostre catechiste. Alle 9.30 ci siamo riuniti nella sala dell' oratorio maschile dove don Federico ci ha mostrato il filmato sulla vita di San Francesco. Siamo rimasti molto colpiti dalla scelta di vita di S. Francesco che ha abbandonato tutte le sue ricchezze e la sua vita dissoluta per andare ad aiutare i poveri e i lebbrosi. Al termine del filmato ci siamo recati tutti in chiesa per la celebrazione della S. Messa. E a mezzogiorno tutti in oratorio per gustare una prelibata pasta al ragu' e tante altre cose buone preparate dai genitori. Che bello stare tutti assieme! Nel pomeriggio, mentre don Federico incontrava i nostri genitori., noi bambini abbiamo discusso con le catechiste sul filmato di San Francesco e poi tutti fuori a giocare in compagnia dei seminaristi e degli animatori. Questa bella domenica e' terminata con una preghiera ed un canto tutti insieme: don Federico, le catechiste e noi bambini. Riccardo

Sabato 3 dicembre, noi ragazzi di terza media, ci siamo ritrovati a Cogliate per una serata insieme ai nostri coetanei dei paesi vicini. Dopo un breve momento di svago, ci siamo riuniti in cappella per un primo momento di preghiera. Successivamente, ci siamo divisi in gruppi e abbiamo riflettuto sulla responsabilità, analizzando vari articoli recenti di giornali della nostra zona, che trattavano sotto diversi aspetti il tema della responsabilità. Dopo aver mangiato una buonissima pizza, ci siamo confrontati tutti insieme sul lavoro svolto a gruppi e abbiamo terminato la serata con un secondo momento di preghiera. Alla fine ci è stato affidato un compito: conservare e riconsegnare al prossimo ritiro, un pezzo di un puzzle, gesto che sta a significare la nostra piccola responsabilità.

I preadolescenti di III media

Page 13: Oratoriamo New year

ai genitori noi e i ragazzi abbiamo proseguito il nostro lavoro. La giornata è strascorsa serena, unico rammarico è stata la scarsa adesione a questo ritiro … ma noi abbiamo ancora la speranza che la prossima Domenica Insieme tutti o quasi saranno presenti. Salutiamo i nostri ragazzi le loro famiglie e auguriamo loro buon 2012

Le catechiste di prima media

Domenica 20 novembre alle ore 9.30 si siamo recati in oratorio S. Luigi, ci siamo riuniti in salone per vedere un breve filmato su S. Paolo. Dopo, insieme ai seminaristi, abbiamo fatto un quiz su questo santo; ci siamo poi incamminati

verso la parrocchia. La messa è stata movimentata e gioiosa. Al termine ci siamo recati all’oratorio per mangiare tanta

“pappa deliziosa”, gentilmente offerta dal don e dai genitori. Dopo pranzo siamo “usciti a digerire” giocando un pochino e poi siamo scesi nelle aule per parlare ancora

un po’ di S. Paolo, mentre don Federico discuteva con i genitori sull’importanza della Cresima.

Infine ci siamo riuniti tutti in salone per un breve momento di preghiera; degna conclusione una

dolce e gustosa cioccolata, anche se senza panna!! E’ stata una domenica speciale e divertente

Davide ed Edoardo

Il 19 Novembre noi ragazzi di seconda media siamo stati invitati, insieme ai nostri coetanei dell’Area Omogenea delle Groane, all’oratorio di Cogliate per vivere una serata speciale sul tema della respon-

sabilità.Dopo una sostanziosa cena a base di pizza gli educatori ci hanno esortato a dividerci in gruppi misti per confrontarsi su questi importanti argomenti: a scuola, a casa, con gli amici, in oratorio… Abbiamo analizzato varie situazioni di cronaca in cui si notava il grande valore che ha la responsabilità delle scelte delle persone e le conseguenze che ha poi sugli altri e ci ha colpito molto quanto questo tema sia attual-mente rilevante. Inoltre per noi è stato molto utile scambiare opinioni con i ragazzi degli altri oratori.Un momento che ci è piaciuto particolarmente è stato anche quello in cui abbiamo sentito il Salmo 26 recitato dalla voce di Papa Giovanni Paolo II: quelle parole ci hanno messo nel cuore una grande gioia.Infine, dopo aver ascoltato la bellissima canzone di Jovanotti “La Linea d’Ombra”, ci siamo congedati con il don e gli educatori che ci hanno dato il compito di custodire un pezzo di puzzle che uniremo agli altri il prossimo incontro: un piccolo gesto di responsabilità che impegna anche noi ragazzi.

I preadolescenti di II media

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Il 26 e 27 novembre noi adolescenti, con il don e g li educatori, abbiamo vissuto un week-end di preghiera e di condivisione a Sotto il Monte vicino a Bergamo, la città natale di Papa Giovanni XXIII.Sabato pomerigg io siamo partiti dall’oratorio e in un’oretta abbiamo ragg iunto il seminario dove abbiamo sogg iornato, gestito dai missionari del PIME. Siamo arr ivati nel tardo pomerigg io e mentre facevamo merenda dalla f inestra del refettorio abbiamo ammirato i bellissimi colori del tramonto.Dopo un momento di g ioco (con il mitico Taboo!) è iniz iato il primo momento di preghiera: il don ci ha letto un brano della Bibbia scr itto dal profeta Geremia che raccontava la sua vocazione, e ci ha dato degli ottimi spunti su cui r if lettere individualmente. Questa è stata la nostra prima preghiera individuale e all’iniz io ci è sembrato strano passare così tanto tempo in silenzio, anche se alla f ine abbiamo capito che non eravamo soli, ma con noi c’era Gesù. La nostra serata è stata r icca di divertimento e di g iochi insieme f ino a quando alle 23 il don ci ha invitato ad andare in cappella; all’iniz io non sapevamo cosa ci aspettava e convinti di ragg iungere presto il letto (che sonnooo!) pensavamo ad una breve preghiera. Appena entrati abbiamo visto tante candele spente, una per ognuno e seduti intorno all’altare abbiamo iniz iato la nostra meditazione. Quando il don ci ha detto che dovevamo fare una veglia ci siamo subito preoccupati, pensando di non riuscire a viverlaal meglio (era tardi, e se il sonno ci avesse colto all’improvviso?!).In queste due ore abbiamo rif lettuto sulla nostra fede e sulle paure i timori che ci impediscono di condividerla con g li altr i, e alla f ine ognuno di noi ha scr itto una preghiera da portare a Gesù. Se iniz ialmente quel tempo ci sembrava inf inito, poi ci siamo stupiti di quanto velocemente sia volato via, anzi, quasi non è bastato per tutti i pensier i che affollavano la nostra testa. E ora, tutti a nanna! Sembravamo dei ghir i assonnati e, sotto le coperte ci siamo subito addormentati! “.. E fu mattina, secondo g iorno.”: la colazione, r icca di torte e biscotti, ci ha dato la carica per iniz iare la g iornata. La S. Messa è stata molto diversa dal solito: invece dell’omelia il don ha dato spazio alle preghiere scr itte la sera prima, lette dagli educatori. Nel momento della consacrazione ci siamo raccolti tutti intorno all’altare, abbiamo poi r icevuto l’eucarestia sotto le specie del pane e del vino. Secondo noi è stato molto più intima rispetto a una normale Messa, forse questo è dovuto al fatto che eravamo in pochi; ciò è stato motivo di magg ior condivisione con g li altr i, anche se ci siamo resi conto che avremmo potuto essere molti di più. Nelle nostre preghiere abbiamo pensato anche ag li altr i adolescenti che non erano con noi, sperando che la prossima volta che il don proporrà un ritiro simile, colgano al volo l’occasione, capendo che questa esperienza è importante per poter r if lettere su se stessi, sul proprio cammino e provare le stesse emozioni che abbiamo provato noi. Ma alla f ine, vi chiederete, cosa abbiamo portato a casa da questa esperienza? Abbiamo capito che è importante prendersi del tempo da passare in silenzio a tu per tu con Gesù; l’impegno che ci siamo presi è quello di r iuscire a trovare

momenti di r if lessione, senza la spinta del don e degli educatori, nonostante le nostre g iornate, siano sempre piene di impegni. Un g razie al don e ag li educatori che ci accompagnano sempre in queste esperienze del nostro cammino di fede.

Paola, Selene e Sara

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COSA ASPETTI? L’attesa di Dio e le risposte dell’uomo.Tempo d’Avvento, tempo di mille impegni, regali da scambiarsi, presepi, alberi, cene, pranzi, panettoni e cioccolatini…Tempo d’Avvento, tempo di fermarsi un attimo per pensare. Pregare. Stare un po’ più con noi, con Gesù e con le nostre domande per Lui.Tante le occasioni, ma particolare per noi Giovani quelle due serate al Regina Pacis di Saronn, il 24 e 25 novembre. Preparate e tenute con cura, grazie all’ambiente e le sue luci soffuse – spesso si dimentica quanto un luogo sia importante per la buona riuscita di un “incontro” –, grazie alle musiche e al coro giovani, grazie alla partecipazione attenta di tutti, hanno senz’altro stimolato i cuori e le menti.“Cosa aspetti?” la domanda è devastante. Se ci aggiungiamo “Dimmi che non hai mai avuto la sensazione di essere migliore, di poter far di più nella vita?”, frase del brano iniziale tratto da “un posto nel mondo” di Fabio Volo, l’intento provocatorio ha raggiunto in pieno il suo scopo.Subito dopo le parole di don Luca Violoni: interrogarsi sul meglio che si potrebbe essere, che si può sempre essere, non lasciarci travolgere dalla facilità di una vita…”arresa”. Come corrispondere a realizzare il Suo disegno su di noi? Vocazione, insomma, quella che rende Vita la vita. E ancora studio, lavoro, la serietà e l’intelligenza necessari in questi. Sono argomenti che ci toccano sul vivo, sia chi ancora deve capire tutto sia chi, forse, qualcosa ha già capito e sta costruendoci sopra.E anche se le domande spaventano, distraggono, magari fanno vacillare, sono segno di una ricerca che è viva e rende vivi. Tanti giovani insieme che cercano una guida e si interrogano sono un segno importante della venuta del Signore!

Valeria

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Riportiamo in queste pag ine le r if lessioni che i ragazzi hanno scr itto durante la due g iorni a Sotto il Monte durante un momento di r if lessione personale.

Signore, ti ringrazio per questa bella esperienza

vissuta in vicinanza con Te insieme al don e agli

educatori. Aiutami a capire che cosa desideri

per noi, cosa vuoi da noi e guidaci nel cammino

della vita. Sii la nostra luce che ci indica la strada

giusta, come il cerino che abbiamo acceso e che

simboleggia la nostra fede.

Aiuta i nostri compagni che oggi non sono qui

a capire che Tu sei l’unica cosa più importante.

Amen

Signore Gesù, volevo ringraziarti per la bella esperienza che mi stai facendo vivere; durante questa adorazione ho pensato e riflettuto molto e mi sono messa alla tua presenza.Voglio vedere il Signore, conoscerlo sempre più e credere in Lui con tutto il cuore, attraverso la mia fede, che si rafforzerà sempre più grazie agli educatori e a tutte le persone che mi sono accanto.Inoltre un mio pensiero va a tutti coloro che non sono qui, che hanno perso un’occasione per riflettere e un momento da vivere insieme.

Caro Gesù, sono contento di essere qui stasera e di aver passato questo pomeriggio di riflessione, ma anche di divertimento. Anche se sto facendo fatica a rimanere sveglio, sono molto felice di essere presente a questa adorazione, perché è un momento bello e riflessivo. Ti ringrazio, e ringrazio anche i miei genitori, per avermi fatto crescere nella fede, senza la quale non sarei qui.

“Quando due si vogliono bene si sta in silenzio…basta la presenza dell’altro!” Grazie Signore per il silenzio vissuto durante questa veglia, un silenzio pieno di fede, costruttivo. Donaci la capacità di vivere più spesso e profondamente questo silenzio, la capacità di cercarti sempre di più, di volerti bene come Tu ne vuoi a noi!

Signore, durante questa adorazione ho provato a par-

larti, a capire ciò che vuoi veramente da me. Ti voglio

ringraziare per ciò che hai fatto per noi, per me, per

tutti!E ora, come Geremia voglio non aver più paura e an-

dare avanti con la certezza che Tu ci sei, in ogni istante,

in ogni momento. Ti chiedo Signore Gesù di fidarti di

me, di continuare a volermi bene e di restarmi sempre

accanto. Insegnami a non aver paura, a fidarmi di Te, a

continuare la mia strada, come Agostino, senza timore,

nonostante tutte le difficoltà che io possa incontrare.

Grazie per la tua presenza costante nella mia vita, e

anche se a volte non ti rendo grazie, in questi momenti

capisco veramente cosa sei per me. Amen

Signore Gesù, stendi la tua mano su di me, plasma il mio cuore. Rendilo forte, capace di resistere alle tentazioni. Fa che sia ampio, per accogliere tutte le persone che amo e quelle che faccio più fatica ad amare.Donami un cuore senza timore di annunciare la tua parola, senza paura di mostrarmi tuo discepolo.Infine lascia che io abbia un cuore capace di interrogarsi, un cuore che sia sempre e costantemente alla tua ricerca, un cuore toccato dalla tua bontà.

Caro Gesù, ho imparato che Tu mi conosci da prima che io conosca Te, che mi vuoi bene e mi sei stato accanto anche quando non avevo fiducia in Te.Ti ringrazio per tutte quelle persone che mi hai messo accanto, che con il loro esempio e la loro costanza mi hanno aiutato a crescere ed approfondire il mio rapporto con Te.Permetti che anche nei momenti più bui e travagliati della mia vita io possa, con l’aiuto di queste persone, tornare verso di te, seguirti e lasciarmi guidare accogliendo con gioia la tua parola.

Signore, fa che io sappia sempre rispondere “eccomi” alla tua chiamata, senza nascondermi dietro a scuse o impegni. Rendimi capace di scelte coraggiose in modo da rendere sempre più la mia vita come la vuoi Tu. Aiutami ad amare gli altri come Tu ci hai amato, perché anch’io possa essere nel mondo un piccolo riflesso del tuo amore.

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Grazie Signore, perché mi dai la

possibilità di conoscerti sempre

più a fondo. Grazie a Te riesco

a capire piano piano la mia

vita, anche se non ho ancora un

obiettivo preciso e non so ancora

cosa tu abbia deciso per me. Ad

ogni modo spero di non deluderti

e che tu sia sempre fiero di me.

Grazie a Te ho anche scoperto

la gioia che si trae dall’aiutare

e fare del bene agli altri: amici,

persone in difficoltà. Anche

se ciò che faccio non ha molta

rilevanza, faccio del mio meglio,

perché anche un semplice gesto

può essere d’aiuto a qualcuno.

Grazie perché ci sei e ci sarai

sempre per me, anche nei

momenti in cui non ti vorrò, ti

saprai manifestare alla gente

intorno a me.“Quando due si vogliono davvero

bene, non si ha bisogno delle

parole” ci si incontra dopo un

lungo tempo e con uno sguardo

il vuoto è colmato. Grazie perché

so che con te sarà così, sempre.

Signore Gesù, Ti ringrazio per avermi fatto rispondere con sicurezza alla chiamata di questo ritiro.Grazie perché in questi momenti di riflessione e preghiera mi fai approfondire le conoscenze che io ho di Te.Inoltre, Ti ringrazio per avermi dato due genitori che mi hanno portato fin da piccola sulla Tua strada e per avermi permesso di incontrare persone (quali educatori, don e cate-chisti) che mi hanno indirizzato sempre più verso la “retta via”, la tua.

Perdonami se qualche volta non sono stata capace di amare come Tu mi hai insegnato e come tuttora mi insegni. Amen

Signore Gesù, ti voglio ringraziare per gli innumerevoli doni che ci hai dato. So, inoltre, che se dovessi cadere o vacillare Tu sei pronto a sostenermi e a riportarmi sulla Tua strada come hai fatto con S. Agostino.Fa inoltre che come lui sappia scegliere il bene e che se mai dovessi “sbagliare” strada, sappia ritornare verso Te.Ti prego Signore fa che io sia testimone già da ora della Tua Parola e che non debba mai trovare delle scuse, perché questo è il compito che ci hai dato. Grazie Signore, Amen

Gesù, rinnova in me la capacità di seguirti,

di dimorare presso di te, di dedicarti sempre

di più momenti intensi per far crescere il mio

rapporto con Te.Fammi ricordare che, anche nei momenti più

bui, non devo avere paura, perché Tu sei con

me!Stendi la tua mano e tocca la mia bocca per

donarmi parole di speranza, tocca le mie mani

per aiutare chi è nel bisogno, tocca il mio cuo-

re perché sia capace di essere sale della terra

e luce del mondo! Amen

Caro Gesù, quante cose ho nel cuore! Ancora di più delle altre volte,

perché questi momenti di preghiera mi hanno lasciato molti spunti

per riflettere. È un’emozione immensa riuscire a stare per un po’,

completamente in silenzio, solo io e Te. Ti voglio ringraziare per

avermi dato la forza e la voglia di essere qui.

Penso ai miei amici che non hanno accolto il tuo “invito” accampando

scuse e giustificazioni. Prego per loro perché, la prossima volta,

riescano a cogliere la tua chiamata per vivere due giorni con Te, ma

anche con gli altri ado, momenti di preghiera, ma anche condivisione

e divertimento.Prego per la mia famiglia perché, con il tuo aiuto continui a vivere

nella vita cristiana e perché riusciamo a trovare del tempo la sera, tutti

insieme, da dedicare a Te. Un grazie va ai miei genitori, che mi hanno

cresciuto, educato e insegnato a stare in oratorio, è bello e come una

“seconda casa”. Mi piace stare in oratorio perché sento che quando

sono lì trovo persone a cui, come me, interessa continuare a coltivare

la propria fede e infonderla agli altri.

Ti chiedo aiuto per questo nuovo cammino di adolescente e animatrice,

aiutami a essere buona testimone di Te tra i più piccoli, perché tutti

possano arrivare alla mia età con l’interesse di conoscerti sempre di

più. Amen

Accendendo quella luce è stato come accendere il tuo sorriso Signore. Padre, aiutami a restare sempre a Te fedele anche nei momenti di difficoltà, perché io ho bisogno di Te e ti sento vicino in ogni mia scelta che devo affrontare. Grazie per avermi scelto come tua figlia Signore, fa che io ti sappia donare sempre un sorriso carico di bontà e splendore, come Tu oggi l’hai donato a me. Fa che la luce di quella candela continui ad ardere nel mio cuore sempre con la stessa forza, carica e calore che questa sera ho visto in quella piccola fiamma.

Le tue mani mi hanno fatto e plasmato, la tua mente mi ha pensato da sempre, il tuo cuore mi ama intensamente e teneramente. Dove posso trovare un Dio così? Tu sei la mia gioia e il mio aiuto, Tu la mia consolazione e il mio canto di pace.Grazie Signore Gesù, perché anche oggi hai spezzato per il me il pane della Tua Parola e dell’Eucarestia, cibo e nutrimento solido per la vita mia e del mondo intero. Grazie per il dono di questi amici che con me condividono la fede e la vita cristiana: è bello insieme essere la tua Chiesa!Sostieni e guida i nostri passi, dona il coraggio e l’audacia della testimonianza, la perseveranza tenace della fede, una speranza ardita, una carità inarrestabile e “senza ore”.Custodisci il mio cuore e la mia vita: prendimi così come sono, fammi diventare come Tu desideri. Amen!

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Tre giorni intensi fra S.Marta, il nostro alloggio, e Firenze.Partenza presto la mattina ma non abbastanza da assicurare un viaggio stile terza età, così adatto a noi educatori dopo le feste e i loro ripetuti cenoni. Arrivo presto in Firenze e già il caldo che ci lascia senza giacca ci fa immaginare il bello dei due giorni che devono venire. Fortunatamente riusciamo a sistemarci nelle camere senza nessuna discussione e in fretta così da poter risalire appena possibile sul pullman. In dieci minuti scorgiamo già la cupola e la nostra meta diventa concreta. Per problemi logistici però lasciamo l’autista e il nostro mezzo vicino la stazione di S. Maria Novella e si parte a piedi dal treno come se fossimo appena approdati nella terra del rinascimento. Pausa pranzo! Ragazzi chi vuole le mie gocciole?! Io ho i taralli ne vuoi?! E i salatini?!Sentire che come per scontato ci sia la voglia di condividere è un piacere, già questo ha permesso a noi edu di essere certi che lo stare assieme avrebbe portato dei frutti. Infondo questa ‘vacanza’ vuole riuscire a formare amicizie e complicità che aiutino i ragazzi a essere compagni di viaggio nella fede.Prima che il nostro giro abbia inizio celebriamo la Messa, è la prima cosa che si fa tutti insieme poiché è il motivo del nostro stare assieme, è la base comune.Si riparte e subito il primo scontro con la cultura, S.Maria Novella, incontriamo figure come l’Alberti, Masaccio, Giotto, Brunelleschi. Scopriamo che loro sono il Rinascimento fiorentino. Conosciamo cosa significa artisticamente e socialmente Rinascimento.Verso sera con dei ragazzi attenti e affascinati affrontiamo gli Uffizi e c’è chi prova a farsi entrare in testa l’arte a modo suo. Ci rimpinziamo di meraviglie fino al giorno dopo concludendo con la salita alla doppia cupola del Brunelleschi, ricordate i mattoni a spina di pesce ragazzi?! Messa nella cattedrale e visita fortunata con una guida d’eccezione!Il pomeriggio ci dedichiamo a nutrire lo spirito e scopriamo un personaggio molto più attuale degli architetti del quattrocento, Don Milani, con la sua ‘tenacia’, ‘forza di volontà’ e ‘la capacità di leggere quello che era attorno a lui con gli occhi della Bibbia‘. Che figura affascinate Don Milani, che a noi più grandi piaceva proporre ai ragazzi come esempio da tenere presente per tutti i giorni, spinti anche dalle sue origini fiorentine, guarda caso così a tema!Ultimo giorno, si comincia con la Messa a S.Marta in cui ricordiamo una simpatica signora che abbiamo incontrato il giorno prima e rimasta colpita dai nostri ragazzi, e riprendendo quello che ci ha insegnato Don Milani.Si riparte con la cultura e incappiamo in S.Lorenzo, Palazzo Medici-Riccardi, S.Croce e sgambettata a S.Miniato. Le parole mancano, anche a causa della scalinata per arrivare fino in cima. Firenze è sotto di noi e si mostra sicura nella sua costruzione logica, nella sua pacata maestosità. Aspettiamo meravigliati il tramonto e quindi l’arrivo del pullman che chiude la nostra parentesi fiorentina.Il ritorno è diverso dalla partenza, si tocca un’atmosfera diversa, c’è un legame più forte che certamente non è l’architettura a creare.

Gli educatori

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Noi Ado con i nostri mitici Edu e don Fede ci

siamo recati a Firenze dal 27 al 29 dicembre per vivere un momento di preghiera comune e di vita insieme. Siamo partiti il 27 mattina

da Lazzate e dopo 5 ore di viaggio siamo arrivati nella magnifica Firenze. Giusto il tempo di scaricare i bagagli e subito via verso il centro di Firenze con destinazione Santa Maria Novella. Qui dopo aver consumato il nostro pranzo al sacco abbiamo celebrato la messa in una cappella secondaria. Poi siamo andati a visitare i famosi Uffizi, un bellissimo museo all’interno del quale vi sono le opere dei maggiori artisti fiorentini. Tornati alla “base” doccia, cena,

momento insieme e subito a letto dopo una faticosa giornata. Il giorno dopo siamo partiti di buon ora e, passando per Ponte Vecchio, siamo arrivati al Duomo dove siamo saliti sulla cupola progettata dal Brunelleschi, dalla quale abbiamo potuto godere di una magnifica vista di Firenze. Scesi abbiamo trascorso forse il più bel momento dei tre giorni: la messa in Duomo che abbiamo condiviso anche con una signora anziana che ci ha chiesto di pregare per lei. Dopo aver pranzato e girato un po’ per Firenze siamo andati a visitare la chiesa di San Miniato al Monte da dove si ha una bellissima vista della città, resa ancor più bella dal tramonto. Abbiamo poi vissuto un momento di riflessione, prima di cena, sulla figura di don Lorenzo Milani, uomo fiorentino, che già negli anni 50 diceva cose valide tuttora e che per le sue idee “innovative”, che non aveva paura di esprimere, era stato mandato a fare il prete in un piccolo paese di montagna dove però ha continuato a fare del bene per i suoi ragazzi . Il 29 abbiamo invece visitato il Battistero del Duomo e la chiesa di Santa Croce dove riposano molti personaggi illustri come Michelangelo e Galileo Galilei. Inoltre abbiamo visitato San Lorenzo,

un’altra chiesa, che ci ha colpito per l’incompletezza della sua facciata. E’ stata un’esperienza fantastica in cui siamo riusciti a cogliere la bellezza artistica della città come anche la spiritualità che si respira entrando nelle chiese fiorentine; inoltre abbiamo capito che dobbiamo fare nostro il motto di don Lorenzo che con la parola inglese I CARE, m’importa, ho a cuore, ci insegna che dobbiamo sempre avere un obiettivo da raggiungere e che bisogna interessarsi e mettere passione nelle cose che facciamo.

“I care”. Questo è stato un po’ il nostro motto nei tre giorni trascorsi insieme a Firenze. “Io mi appassiono”. sulle orme di Don Milani abbiamo provato a riscoprire la gioia di interessarsi agli altri e della condivisione. La felicità che si può provare aiutando chi ne ha più bisogno, ma anche l’importanza dello stare insieme e dell’amicizia. I questi tre giorni, però, abbiamo anche visitato la meravigliosa città di Firenze, dove ogni chiesa, ogni quadro, ogni statua è ricca di una storia affascinante da scoprire al punto che lascia ogni volta chi ascolta senza fiato. Celebrando la S. Messa nel maestoso “Duomo”, da dove poco prima, saliti sulla cupola, abbiamo potuto osservare il paesaggio fiorentino, abbiamo ricevuto una grandissima dimostrazione di fede. Oltre a noi trenta ragazzi ed educatori, si era seduta lì nelle prime panche una signora anziana con un grande sorriso sulle labbra che non si è spento neppure per un secondo, anche durante la S. Messa. Continuava ad osservarci e, dopo il canto finale, è andata da Don Federico per farci i complimenti, perché con la nostra partecipazione attiva alla celebrazione eucaristica, abbiamo fatto capire come anche i ragazzi di oggi possono essere “innamorati” di Gesù. Queste parole ci hanno colpiti nel profondo perché noi eravamo stati una testimonianza di fede per lei, come lei lo era stata per noi. Questi tre giorni sono stati ricchi di sorprese ed emozioni ed un’esperienza da vivere, perché lascia nel cuore un’impronta indelebile.

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Pronte…… via! Rieccoci di nuovo insieme, noi mamme

dei laboratori, dopo essere sopravvissute a quelli dell’oratorio estivo, il nostro caro don Federico ci ha proposto questa nuova avventura.Perché non accettare? Subito le nostre testoline si sono messe all’opera impegnate a ricercare idee, materiale e soprattutto personale. Come sempre dopo aver fatto il punto della situazione ed aver predisposto il tutto ci siamo ritrovate in oratorio per poter simulare i lavoretti campione.Esperienza frizzantissima e divertentissima: e’ stato entusiasmante collaborare con i bambini che sono rimasti soddisfatti e contenti delle loro creazioni e hanno così dato sfogo alla loro fantasia.E’ appagante potersi sentire utile; dobbiamo ringraziare chi ci ha dato quest’opportunità’ condividendo tempo, spazi, pensieri e conoscenze.Mettersi in gioco con umiltà e tanta tanta pazienza apprezzando le nuove amicizie che nascono stando insieme anche se per pochi momenti. Spero ci possano essere altre opportunità di laboratori, magari per primavera, così da poter ritrovare le faccine di quei fantastici bambini e il loro entusiasmo che ci riempie il cuore di nuova speranza.Grazie di cuore a tutti e buone feste.

Monica, Anna e Catia

Grazie al nostro don, noi ragazzi dell’oratorio abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla creazione di favolosi lavoretti natalizi. Hanno partecipato ragazzi, piccoli e grandi e tutti assieme ci siamo divertiti. Da un semplice pezzo di cartone ecco che magicamente veniva fuori un bellissimo alberello colorato tridimensionale; un semplice rocchetto si trasformava in un elegante angioletto, alcuni formati di pasta davano vita a un semplice presepino e CD usati si trasformavano in fiocchi di neve e altro ancora...Grazie anche alle nostre mamme che ci hanno dato la possibilità di fare diverse creazioni.Peccato per i pochi giorni di “lavorazione” però siamo andati a casa felici e soddisfatti con in mano tre o quattro lavoretti uno più grazioso dell’altro.Speriamo che questa esperienza si possa ripetere presto!BUONE FESTE A TUTTI!

Francy e Giuly!!!

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Gli Incontri Mondiali sono stati avviati, per desiderio del Beato Giovanni Paolo II, in occasione dell’Anno Internazionale della Famiglia nel 1994.Si tratta di una festa delle famiglie e costituisce un’occasione particolare di arricchimento per molte persone attraverso lo scambio reciproco che permette di attualizzare i temi legati alla famiglia e di rilanciare la pastorale familiare. E’ anche una grande opportunità per diffondere una nuova cultura della famiglia. L’Incontro tradizionalmente consta di tre momenti: - un previo Congresso teologico-pastorale della durata di due o tre giorni- una celebrazione festiva nel corso della quale vengono solitamente offerte delle testimonianze nel contesto della preghiera per la famiglia. In varie occasioni è stato presente il Santo Padre;- una solenne celebrazione eucaristica conclusiva che normalmente è presieduta dal Papa.

FAMIGLIA COMUNICA LA TUA FEDE!E’ stato il motto della seconda parte dell’episcopato del nostro Arcivescovo emerito Dionigi Tettamanzi: lo facciamo nostro per introdurre queste poche righe circa il momento più importante di questo anno pastorale 2011-12_ tutti ormai sapranno che negli ultimi giorni di maggio e nei primi tre di giugno 2012, proprio nella nostra Milano, ci sarà un grande evento: il VII Incontro Mondiale delle famiglie.Anche la nostra parrocchia si sta preparando a questo appuntamento con iniziative specifiche per la famiglia, cercando di avere una particolare attenzione alle situazioni familiari soprattutto delle coppie con bambini, che per varie ragioni hanno difficoltà a partecipare insieme alle proposte della parrocchia. Nel periodo di avvento sono stati proposti due incontri alla quale hanno partecipato oltre trenta famiglie della nostra parrocchia. Un efficientissimo servizio baby-sitter composto dalle adolescenti e giovani dell’oratorio ha intrattenuto i numerosi “pargoli” presenti, dando la possibilità ai genitori di vivere, oltre ad un momento di tranquillità anche un intenso momento di approfondimento e di condivisione nella fede. Partendo dalla creazione dell’uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio nel primo incontro, per arrivare all’incarnazione di Gesù e al suo “essere nelle cose del Padre” nel secondo, abbiamo avuto l’occasione e opportunità di riflettere sul nostro essere coppia cristiana, sulle gioie e le consolazioni che derivano dal sacramento del matrimonio che abbiamo ricevuto, sull’impegno e la sfida educativa dei figli! Come vedete non discorsi di alta teologia o di aria fritta, ma - a partire dalla Parola - calati nel concreto dell quotidianità che ogni nostra famiglia si trova a vivere. Che altr aggiungere se non che la prossima domenica 22 gennaio ci ritroveremo ancora in oratorio alle 17.00 - questa volta - per vedere insieme un film che darà “il la” poi alla nostra riflessione.

E’ un’occasione da non perdere: vi aspettiamo! Paolo

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Sono state circa 25 le famiglie che hanno accolto la proposta di passare l'ultimo dell'anno in oratorio: quale modo migliore di dare il benvenuto al 2012, anno in cui proprio la famiglia avrà un ruolo da protagonista?Cosi' alle 20.30, puntuali come un orologio svizzero, tutto era pronto per dare il via alla cena preparata con il contributo di tutti e che nulla aveva da invidiare a quelle dei grandi ristoranti: dall'antipasto al dolce ce n'era per tutti i gusti, senza dimenticare, naturalmente, il ben augurante piatto di zampone con le lenticchie.A metà serata il salone è stato liberato per fare spazio ai giochi per grandi e piccini. Infatti, dopo una simpatica introduzione canora letteralmente “bestiale” (cantata cioè dagli animali del presepe!...), quattro squadre si sono affrontate in duelli senza esclusione di colpi (e soprattutto di strategie vincenti) in cui coppie di cavalli e cavalieri si fronteggiavano per far cadere l'elmetto (rigorosamente di carta) dell'avversario. Dopo le sfide “di rito” tra i bambini e tra mamme e papà, è stata la volta di una coppia d'eccezione: infatti anche il Cavalier Ceriani, don Aldo, e il suo “ronzino” don Federico..., hanno dato prova di grande abilità e simpatia, nonostante la loro sconfitta!!!Al termine del gioco ci siamo raccolti in Cappella per un breve momento di preghiera, durante il quale abbiamo ringraziato il Signore per i doni ricevuti nell'anno che ci stavamo lasciando alle spalle e per mettere le nostre vite nelle Sue mani, guida sicura per attraversare la soglia dell'anno che stava iniziando, chiedendo in modo particolare il dono della Pace per il mondo e per le famiglie della nostra comunità.A mezzanotte il brindisi e lo scambio d'auguri nel salone, poi tutti fuori per assistere al fantastico spettacolo pirotecnico preparato dagli organizzatori. La festa è proseguita con giochi, canti e balli… Inutile dire che, a quel punto della serata i più svegli erano i bambini..... È stata una serata davvero piacevole in cui condivisione e voglia di divertirsi in modo semplice sono stati gli elementi essenziali per creare un clima di vera familiarità. Un grazie particolare a coloro che, nonostante il poco tempo a disposizione, si sono impegnati per la buona riuscita della festa.Arrivederci all'anno prossimo!!!!

Una che c'era...

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La polisportiva San Luigi augura a tutti un felice 2012 che sia ricco di soddisfazioni almeno come l’anno appena trascorso.Il 2011 ci ha portati alla maggiore eta’, "18 anni " di sport e passione che hanno coinvolto negli anni centinaia di bambini e ragazzi. Alcuni di loro, ormai adulti operano all’interno di essa come allenatori e dirigenti dando continuita’ ad un progetto sportivo ed educativo che è parte attiva dell’oratorio e della comunita’ parrocchiale.La nostra voglia di costruire qualcosa insieme, il nostro servizio educativo verso i bambini i ragazzi e i giovani, la a gioia il piacere e la fatica nell’educare i nostri atleti sono alimentati dalla certezza di vivere un "Cristianesimo creativo” nel luogo che ormai molti di noi considerano la loro seconda casa.Il 2011 sarà DA RICORDARE come un anno ricco di soddisfazioni, cambiamenti e novità, a cominciare dal sabato Santo, 23 aprile, dove abbiamo inaugurato il "I giro dei sepolcri" in bici, con allenatori dirigenti ed atleti impegnati in un mini-pellegrinaggio nelle chiese della nostra zona delle Groane; questa iniziativa, lo anticipiamo, verrà riproposta anche quest’anno. Come non ricordare l’anno di Martina che ha portato Lazzate sul gradino più alto, prima campionessa ITALIANA della polisportiva San Luigi, tutti noi le siamo grati per un grande esempio di impegno, tenacia e amore per uno sport che solo da pochi anni e’ parte della polisportiva, ma che grazie alla passione di alcuni papa’ di caratura non comune, è diventato un eccellenza nel settore, realtà riconosciuta ormai da tutti.Il 2011 ha visto anche la nascita nella festa dello sport del 1 torneo di beach volley, manifestazione che ha visto la partecipazione di ragazzi, giovani e famiglie in una 5 giorni di gare e divertimento che ha coinvolto tutti. Un ringraziamento va a tutte quelle persone che con il loro impegno hanno contribuito all’evento. E come non parlare del I campus di calcio San Luigi, una 3 giorni di preparazione vissuta interamente in oratorio con la presenza di 70 atleti e 18 allenatori, anche in questa occasione un doveroso e riconoscente pensiero va agli addetti ai lavori.Molto bene è andata anche la tradizionale Tombolata del 7 dicembre con la consegna degli zaini ai nuovi atleti anno 2005-2006 e la presentazione delle nuove divise consegnate alle mitiche ragazze della PSL volley.Con questa serata portiamo a termine un poderoso sforzo di rinnovamento dell’abbigliamento sportivo che ha coinvolto tutte le squadre dal settore calcio al volley uniformando divise e colori di societa’. Un grazie di cuore va quindi agli sponsor che con la loro generosità hanno contribuito in maniera decisa e determinante.Ma il ringraziamento piu’ grande va a Stefano Monti che ha traghettato la polisportiva per 18 anni guidandola in ogni situazione, a lui, come buon padre noi guardiamo come un riferimento ed un esempio di fedeltà alla polisportiva, all’oratorio e alla nostra chiesa. A lui va il nostro incoraggiamento per il nuovo cammino al diaconato intrapreso. . .GRAZIE STEFANOIl 2012 ci aspetta, con le sue fatiche e i suoi innumerevoli impegni, affrontiamo le sfide che ci attendono con l'entusiasmo e la buona volonta’ che ci contraddistingue, perche’, come dice il nostro buon DON FEDE ... " bollini per il paradiso ce ne’ per tutti"...

CARRERA SALVATORE

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Il calcio nell’ambiente della Polisportiva è uno sport che sin dall’inizio é stato presente.Attualmente è uno dei 3 settori sportivi e, in conformità con quanto previsto dallo statuto generale della Polisportiva, si è organizzato con un proprio regolamento/organigramma: c’é un direttore sportivo, un responsabile logistica, un amministratore, un preparatore dei portieri, un preparatore atletico, un consigliere per ogni squadra. L’intero documento è visibile sul sito

dell’Oratorio nella sezione Polisportiva.Il numero di atleti iscritti è di 95 elementi, suddivisi per categoria nelle varie squadre: quelle che partecipano a campionati ufficiali sono 6 più un gruppo di piccoli atleti (precisamente 20) che con grande passione e voglia di divertimento si sta inserendo nel settore effettuando, per i mesi invernali, una preparazione indoor.A completare questo settore ci sono allenatori e dirigenti che con grande dedizione verso l’oratorio offrono gratuitamente il loro

tempo.Tutte le squadre praticano Calcio a 7 e sono

iscritte al CSI; in ogni fine settimana, sia sabato che domenica, almeno una squadra ha un impegno

casalingo, evento fortemente voluto anche per rafforzare la presenza in oratorio. Considerato il numero consistente di squadre e la possibile concomitanza delle partite abbiamo fatto uno sforzo (anche economico) ricavando un nuovo campo a 7 sfruttando il terreno di gioco del campo a 11. Il progetto del settore è quello di promuovere un gioco sano dove i valori individuali dei singoli atleti possano emergere ed essere messi a disposizione del gruppo; ogni atleta deve essere rispettoso delle regole di convivenza e della disciplina sportiva che pratica: non nascondiamo anche l’ambizione di poter trovare e crescere qualche atleta con capacità notevoli......Ad ogni inizio stagione alcune squadre erano solite effettuare alcune giornate di preparazione in località montane. In questo anno non è stato possibile ripetere l’esperienza causa alcuni aspetti tecnici/organizzativi. A questo proposito sono state effettuate, in sostituzione, tre giornate di Campus all’interno della nostra struttura: tutte le squadre del settore giovanile hanno

partecipato mentre gli attuali atleti delle due squadre maggiori hanno collaborate con gli allenatori al fine di rendere “più vivace e tecnico” il Campus stesso. Un grazie doveroso per queste giornate è rivolto non solo a chi ha lavorato sul campo, ma anche a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento.

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“My play list” con questo titolo una nuova iniziativa si affaccia nelle nostre case attraverso la storica radio parrocchiale di Lazzate, un programma rivolto a tutti i ragazzi tra i 12 e 20 anni, che potranno proporre la loro play list di 10 canzoni e venire in studio a presentarla insieme a i conduttori ufficiali, potremo così conoscerci meglio attraverso i nostri gusti musicali e scoprire quali sono i nostri sogni, le nostre speranze, le cose che ci piacciono e quelle che ci fanno arrabbiare. Perché la musica parla la lingua dell’anima e riesce a dire di noi più di tante parole. Allora forza vi aspettiamo numerosi, cliccate il banner sul sito dell’oratorio e scrivete ora! al programma più cool dell’anno.

we are waiting for you on 88.700 R.P.L.

Dopo qualche anno dal successo di “Tutto gratis al primo” e “Lo zio di Dallas” ritorna nel nostro oratorio la voglia di divertirsi, di risate e amicizia, di raccontare e raccontarsi, grazie all’esperienza speciale del Teatro. Il nuovo gruppo teatrale ancora senza nome conta una decina di attori e qualche aiutante che opererà dietro le quinte. E’ già cominciata la ricerca del copione perfetto, che sarà scelto e stampato entro gennaio, per permettere con l’inizio dell’ anno nuovo di incominciare la messa in scena dello spettacolo, che potrebbe essere conclusa entro Maggio/Giugno: senza troppe pretese, solo con l ‘ impegno, il mettersi in gioco, il divertimento e lo stare insieme.

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ORATORIO S. LUIGIvia Vittorio Veneto 28

Lazzate

tel. 0296320047

ORATORIO S. AGNESEvia S. Lorenzo 45Lazzate

tel. 0296720601