ordine dei frati minori conventuali · 14. per ottenere la maggioranza qualificata sono necessari i...
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ORDINE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI
DIRETTORIO
DEGLI ATTI DEL
CAPITOLO GENERALE ORDINARIO
Assisi – Collevalenza 2019
PREMESSE
A – PRIMA DEL CAPITOLO GENERALE
1. L’autorità suprema per tutto l’Ordine risiede e si esercita nel capitolo
generale (Cost. 183 §1).
2. Il capitolo generale ordinario, in cui viene eletto il Ministro generale,
si celebri a Pentecoste salvo quanto previsto dalle Cost. n. 205 (Cost.
198 §2), e si indichi sei mesi prima della sua celebrazione (Stat. gen.
106 §1).
I vocali al Capitolo generale sono indicati dalle Costituzioni n. 200 e
dagli Statuti generali 107.
Partecipano al Capitolo generale come uditori: il Procuratore
dell’Ordine (Stat. gen. 120); il Segretario generale per l’Animazione
Missionaria (Stat. gen. 66 §4) il Segretario generale per la
Formazione (Stat. gen. 30 §2) l’Economo generale (Stat. gen. 121); i
Delegati dei Ministri provinciali (Delegazioni provinciali) a
condizione che la Delegazione provinciale abbia almeno dieci anni di
formale esistenza e vi risiedano almeno dieci frati (Stat. gen. 10 §3).
3. Si celebri nel luogo stabilito dal precedente capitolo o, per giusta
causa, in altra sede che deve essere scelta dal Ministro generale col
consenso del suo Definitorio, però dopo aver sentito i Ministri
provinciali e i Custodi generali (Stat. gen. 106 §2).
APPENDICI
4. Presiede il capitolo generale lo stesso Ministro generale o, in sua
assenza, il Vicario (Cost. 201).
5. Il Ministro generale col suo Definitorio deve preparare l’elenco delle
questioni da trattare in capitolo e deve trasmetterlo a ciascuno dei
capitolari almeno due mesi prima, con una sommaria descrizione
delle singole questioni (Stat. gen. 108 §1).
6. I Ministri provinciali e i Custodi generali e provinciali comunichino
tempestivamente ai propri frati l’elenco delle questioni, cosicché
anch’essi possano mandare al capitolo le proprie proposte (Stat. gen.
108 §2).
7. I frati mandino le proprie proposte da trattare in capitolo al Ministro
generale, che con il suo Definitorio procurerà di inserire nell’elenco
del capitolo le proposte più adatte, come meglio ritenga, di cui
informerà tempestivamente i vocali, rimandando le altre al consiglio
di presidenza (Stat. Gen. 108 §3).
8. Il Capitolo ed il Definitorio adempiano fedelmente al compito ad essi
demandato ed esprimano ciascuno a suo modo la partecipazione e la
preoccupazione di tutti i frati per il bene dell’intera fraternità (Cost.
186 §1).
9. Per la validità degli atti capitolari si richiede la presenza dei due terzi
dei vocali (Cost. 187 §1).
10. Non si può demandare al rispettivo Definitorio la soluzione delle
questioni di competenza del capitolo, se non per grave causa che deve
essere stabilita dalla votazione dei due terzi del capitolo (Cost. 186
§2).
11. Per l’approvazione delle singole mozioni si richiede ed è sufficiente
il consenso della maggioranza assoluta dei presenti, a meno che per
qualche caso specifico non sia espressamente disposto in altro modo
(Cost. 187 §3).
APPENDICI
12. Nelle elezioni nell’Ordine la maggioranza richiesta si calcola solo sui
voti validi, ovvero escludendo i voti nulli e le schede bianche. Invece
nelle altre votazioni la maggioranza si calcola sui presenti che hanno
diritto di voto. Il voto è nullo se la persona alla quale viene dato non
può essere eletta e non c’è la possibilità di postularla, oppure se nella
scheda non si determina chiaramente chi sia la persona votata.
13. Per ottenere la maggioranza assoluta, si richiede ed è sufficiente che
i voti favorevoli superino la somma totale degli altri voti, per esempio
24 su 47 o 33 su 65.
14. Per ottenere la maggioranza qualificata sono necessari i due terzi dei
voti. Se il numero totale dei voti non può essere diviso in tre parti
uguali, è richiesto un voto di più. [Ad esempio: alla divisione in tre
parti uguali = 40 voti su un totale di 60 voti, 60 voti su un totale di
90 voti, e alla divisione non esatta in tre parti = 42 voti su 62, 61 voti
su 91]. (Decisione approvata nel Capitolo generale 2013).
15. L’economo del capitolo disponga nell’aula capitolare una tavola su
cui si pongano il libro dei Vangeli, le Costituzioni e gli Statuti
generali dell’Ordine, il Direttorio degli atti del Capitolo generale
ordinario e tutto ciò che sembri opportuno.
16. Prima della prima sessione il Ministro generale con il suo Definitorio
esamini le lettere testimoniali dei vocali, dovendosi comprovare il
loro diritto di partecipare al Capitolo (Stat. gen. 109). Adempiuto
questo compito, il Segretario dell’Ordine pubblichi l’elenco dei
vocali.
B – DURANTE IL CAPITOLO GENERALE
17. Nella prima sessione del capitolo viene confermato l’Attuario del
Capitolo e il Segretario generale del Capitolo, nominati dal Ministro
APPENDICI
con il suo Definitorio prima del Capitolo. Si nomini anche il
Consiglio di presidenza e, nel Capitolo ordinario, si possono
costituire delle commissioni, se lo si crede opportuno, per esaminare
in Capitolo i vari problemi (Stat. gen. 95 §1). Parimenti vengono
confermati i Moderatori, nominati dal Ministro con il suo Definitorio
prima del Capitolo.
18. Nella prima sessione del capitolo devono essere confermati coloro
che sono stati invitati come uditori.
19. Nelle sessioni plenarie, i capitolari invitati come uditori hanno voce
solo consultiva. Per quanto concerne, invece, le riunioni dei Ceti,
ogni Ceto decide se essi godano di voce attiva oppure no.
20. Per la trattazione dei temi particolari il Consiglio di Presidenza può
costituire sia Ceti secondo le Conferenze/Federazioni, sia Ceti misti,
cioè composti di capitolari appartenenti a Conferenze/Federazioni
diverse.
21. I frati periti, nella Commissione centrale e nelle sessioni plenarie
hanno esclusivamente voce consultiva: essi infatti vi partecipano su
indicazione del Consiglio di presidenza. Invece, nelle riunione dei
Ceti, ogni Ceto deve stabilire se essi godono di voce attiva oppure no
(Stat. gen. 114).
22. L’economo generale curi la parte amministrativa e, aiutato dagli
ufficiali della casa in cui si celebra il Capitolo, provveda alle
necessità dei capitolari.
C – COMPITI DEGLI UFFICIALI DEL CAPITOLO
IL SEGRETARIO GENERALE DEL CAPITOLO
23. Compete al Segretario generale del Capitolo:
APPENDICI
a. Coordinare i lavori del Capitolo con il Consiglio di
presidenza, la Commissione centrale e la sessione plenaria;
b. Vigilare che nella discussione delle questioni i lavori dei Ceti
procedano di pari passo;
c. Distribuire tempestivamente ai vocali e ai periti i testi da
discutere.
L’ATTUARIO
24. Compete all’Attuario:
a. Raccogliere e conservare gli interventi consegnati per iscritto;
b. Prendere nota delle questioni trattate durante le sessioni;
c. Redigere gli avvisi che devono essere resi noti dal Preside o
dal Moderatore;
d. Redigere il testo autentico delle mozioni approvate e far fede
di tutto ciò che si è compiuto in Capitolo.
25. L’Attuario del Capitolo abbia almeno un aiutante, nominato dal
Ministro generale col suo Definitorio, sentito il Segretario generale
del Capitolo, che lo aiuti e in caso di necessità lo sostituisca.
IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
26. Il Consiglio di Presidenza è formato dal Ministro generale, che lo
presiede, dal Vicario generale e dai Presidenti dei Ceti regionali (Stat.
gen. 110). Il Consiglio sceglie uno dei capitolari che funga da
segretario. Il Segretario generale del Capitolo partecipa regolarmente
ai consigli di Presidenza, così come il Moderatore di turno allo scopo
di eseguire e coordinare il lavoro del Capitolo secondo le decisioni
del Consiglio.
APPENDICI
NB: Il Presidente del Capitolo è il Ministro generale (Cost. 201,
vedi N.4); al momento dell’elezione (terza sessione) presiede il più
anziano tra gli ex Ministri generali o tra i capitolari (N. 122); dopo
l’elezione e l’accettazione presiede il nuovo Ministro generale (N.
142).
27. Spetta al Consiglio di Presidenza:
a. Garantire l’osservanza e l’interpretazione dell’Ordo
procedendi;
b. Ordinare il calendario del capitolo in modo che il lavoro, tanto
quello personale quanto quello delle sessioni plenarie, sia
convenientemente distribuito;
c. Ricevere dalla commissione centrale i testi delle proposizioni,
sia quelli legislativi già esaminati, sia quelli che possono
essere sottoposti ad emendamenti e proporli per la discussione
nella sessione plenaria;
d. Esaminare ed ammettere, durante la celebrazione del Capitolo
generale, nuove proposte, che in ogni caso abbiano ottenuto il
consenso scritto dei due terzi dei capitolari (Stat. gen. 108 §3);
e. In generale, discutere delle cose che riguardano il capitolo;
f. Attuare una revisione degli atti capitolari e, se sono stati
redatti con fedeltà, firmarli insieme con l’Attuario, a nome dei
capitolari (cf. Stat. gen. 96 §2).
MODERATORI
28. I moderatori (vedi n. 17 del presente direttorio) guidino le sessioni
plenarie alternandosi; essi comunichino l’ora delle sessioni e gli
argomenti da trattare; provvedano che le relazioni, le discussioni, le
votazioni procedano con ordine, consultandosi – se lo credono
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opportuno – col Consiglio di presidenza e con gli altri moderatori, e
anche chiedendo nei casi più gravi il voto del Capitolo. Se un
moderatore nell’esercizio della sua funzione desidera esprimere il suo
parere, ceda il turno ad altro moderatore. Il moderatore di turno
partecipi alle sedute del consiglio di presidenza, per essere al corrente
del procedere delle discussioni (Stat. gen. 116).
CETI
29. I Ceti, conosciuti anche come conferenze e federazioni, sono:
AFCOF (Ceto dell’Africa); CEF (Ceto dell’Europa Centrale); CFF
(Ceto dell’America del Nord, della Gran Bretagna, dell’Irlanda e
dell’Australia); FALC (Ceto dell’America Latina); FAMC (Ceto
dell’Asia); FEMO (Ceto dell’Europa Orientale); FIMP (Ceto Inter-
Mediterraneo). Ogni Ceto, composto di tutti i capitolari della
medesima Conferenza o Federazione, elegga il suo Presidente, il
Vice-presidente, il Segretario e il delegato per la Commissione
centrale.
Per la trattazione di temi particolari si richiama anche la norma al
n. 20.
30. I capitolari, che operano in una Conferenza/Federazione diversa da
quella della propria appartenenza, partecipano ai lavori di gruppo
della Conferenza/ Federazione nella quale di fatto risiedevano al
momento dell’elezione, anche se prendono parte a pieno diritto al
Capitolo come Delegati delle loro Province, oppure come Delegati
del Ministro provinciale in qualità di Uditori.
31. Tutti, sia i vocali che i periti, devono iscriversi a qualcuno dei Ceti
riconosciuti. Solo il Ministro generale e il Segretario generale del
Capitolo non sono tenuti ad iscriversi ad alcun Ceto. Un capitolare
può partecipare ad modum actus a una seduta di altro Ceto, con il
consenso del Presidente del proprio Ceto e dell’altro, però senza di-
ritto di voto (Stat. gen. 111 §§2-3). Spetta a ciascuno dei Ceti
APPENDICI
ammettere o meno la presenza di non capitolari alle riunioni del Ceto
(cf. Stat. gen. 114).
32. Spetta ai Presidenti dei Ceti regionali dirigere il proprio Ceto e
consultarlo, comunicare quindi alla Commissione centrale le
conclusioni delle discussioni fatte sulle singole proposte (Stat. gen.
111 §4).
33. Ciascun Ceto:
a. Cura tutta la materia da esaminare sia nelle proprie riunioni
che nel lavoro personale dei membri;
b. Quindi redige una relazione in cui sottopone tempestivamente
alla Commissione centrale le proprie conclusioni, discussioni
e proposte.
COMMISSIONE CENTRALE
34. È compito precipuo della Commissione centrale:
a. Esaminare il testo preliminare per quanto di sua competenza,
nonché le conclusioni, osservazioni e proposte presentate dai
Ceti;
b. Redigere i testi che saranno proposti alla discussione dal
consiglio di presidenza nelle sessioni plenarie;
c. Dopo la discussione e la votazione svoltesi nella sessione
plenaria, esaminare i “modi” e, se necessario, redigere nuovi
testi e presentarli di nuovo al Consiglio di presidenza, assieme
ad una relazione circa i “modi” recepiti o ricusati.
35. La Commissione centrale è composta dai membri eletti dai singoli
Ceti, confermati poi dal Capitolo (Stat. gen. 112).
APPENDICI
D – MODO DI PROCEDERE NELL’ESPLETAMENTO DELLA FUNZIONE
LEGISLATIVA
36. Si propone di seguire l’Ordo procedendi, adeguato alle Costituzioni
ed agli Statuti generali, approvato in via sperimentale dal Definitorio
generale. Nella prima sessione venga sottoposto al Capitolo. Per
introdurre delle modifiche è sufficiente la maggioranza assoluta dei
voti (cf. Stat. gen. 115).
37. La stessa maggioranza viene richiesta anche per sospendere
l’applicazione di qualche regola, come pure per correggere o
completare tali norme (cf. Stat. gen. 115).
SULLA GESTIONE DELLE VOTAZIONI
38. Nelle sessioni plenarie e nelle sessioni della Commissione centrale,
dei Ceti e della presidenza, si richiede ed è sufficiente il consenso
della maggioranza assoluta dei presenti, a meno che per qualche caso
non sia espressamente disposto in altro modo (cf. Cost. 187 §3).
39. Nelle sessioni plenarie, quando si tratta di materia contro il diritto
comune, oppure di una questione di grande importanza che deve
essere proposta dal Consiglio di presidenza e giudicata dal Capitolo
con la maggioranza assoluta dei voti, affinché la votazione possa
essere considerata favorevole deve ottenere la maggioranza
qualificata, ossia i due terzi dei voti dei presenti (Stat. gen. 100).
1) ITER DEGLI STATUTI GENERALI
40. Al mattino il Moderatore di turno annuncia i numeri degli Statuti che
saranno presentati il giorno successivo.
APPENDICI
41. Ogni vocale ha il diritto di proporre un testo alternativo (per iscritto)
o un testo nuovo. Deve consegnare il testo all’Attuario entro le ore
18:00 della stessa sera. Tutto passa poi alla Commissione Centrale e
successivamente al Consiglio di Presidenza.
42. Il giorno dopo, su indicazione del Consiglio di Presidenza, il Vice-
Segretario del Capitolo fa l’esposizione in aula di ogni singolo
capitolo degli Statuti.
a. Si proceda subito alla discussione e alla votazione,
singolarmente e con maggioranza assoluta, dei paragrafi
nuovi, paragrafi revisionati e paragrafi da abrogare.
b. Al termine di ogni capitolo si proceda alla votazione in
blocco che comprende anche i cambi strutturali, ossia le
titolazioni e le numerazioni dei singoli paragrafi, con
maggioranza qualificata senza iuxta modum.
c. I frati che vogliono intervenire possono parlare per non
più di due minuti.
d. Gli interventi si fanno in base all’ordine di sequenza dei
numeri.
e. È consentito solo un intervento al singolo frate sullo
stesso paragrafo. Tutti sono invitati di non ripetere ciò
che è stato già detto.
f. Spetta al Moderatore porre fine alla discussione.
43. La votazione ammette le seguenti formule: placet, non placet, placet
iuxta modum. Chi vota placet iuxta modum deve presentare entro
quattro ore il modus debitamente firmato all’Attuario del Capitolo
(via mail e in formato cartaceo firmato); passato questo termine il
modus decade. [email protected];
[email protected]; [email protected].
44. La formula placet iuxta modum equivale ad un voto favorevole, cioè
si è conforme con il contenuto del testo ma non con il modo di
esprimerlo. Quando si tratta della votazione definitiva di un testo,
APPENDICI
quella formula rende il voto nullo. La scheda bianca o il voto
elettronico non espresso entro il tempo stabilito, abbassa il
quorum.
45. La trattazione dei “modi” è compito della Commissione centrale che
dà il suo parere al Consiglio di Presidenza, il quale decide i testi che
saranno votati in Aula. I nuovi testi vengono distribuiti dal Segretario
del Capitolo in tempo utile.
46. Se un “modus” non viene accettato dalla Commissione centrale o dal
Consiglio di Presidenza, il rispettivo Presidente del Ceto comunichi
le ragioni all’autore del “modus”.
47. I testi con i “modi” inseriti, vengono ripresentati, discussi e votati in
aula. Spetta al Consiglio di Presidenza decidere su un solo Iuxta
modum che riassuma le discordanze, o più alternative comprendenti
gli Iuxta modum divergenti tra loro.
48. Affinché un numero o un paragrafo, già approvato, possa venir
nuovamente discusso, è necessario presentare una petizione
sottoscritta da un terzo dei vocali all’Attuario del Capitolo, che la
trasmette al Consiglio di Presidenza. Inoltre, tale discussione deve
ottenere il gradimento della maggioranza qualificata dei vocali (Stat.
gen. 102).
49. Se un paragrafo revisionato viene respinto, il paragrafo attuale degli
Statuti rimane in vigore.
50. Se un paragrafo, di contenuto completamente nuovo, viene respinto,
il Consiglio di Presidenza, basandosi sulla discussione in Aula, può
richiedere alla Commissione centrale di preparare un testo alternativo
per colmare eventuali lacune legislative. Il Consiglio di Presidenza
deciderà la sua eventuale votazione in Aula.
51. Se qualcuno dei vocali ritiene che non si osservi rettamente l’ordo
procedendi può farlo notare al Moderatore alzando la mano. (Tale
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osservazione non viene considerata un intervento). A quel punto,
compete al Moderatore dirimere la questione.
52. Dopo la discussione in aula, e gli eventuali cambiamenti del testo
proposti e approvati con maggioranza assoluta, si proceda alla
votazione in blocco per tutto il documento con maggioranza
qualificata (Statuti Generali 100) senza iuxta modum.
2) ITER DELLE PROPOSTE
53. Al mattino il Moderatore di turno annuncia le mozioni che saranno
presentate il giorno successivo.
54. Il giorno dopo, su indicazione del Consiglio di Presidenza, un relatore
fa l’esposizione in Aula di questa mozione che dev’essere presa in
considerazione.
55. Dopo l’esposizione del relatore fatta in Aula, si possono fare le
domande di chiarificazione. Spetta al Moderatore chiudere questa
parte della procedura e annunciare che si passa alla discussione libera
sulla mozione.
56. La mozione viene discussa in aula, a meno che il Consiglio di
Presidenza non stabilisca che si discuta la mozione nei Ceti regionali
o nei gruppi misti. In tale caso, la sintesi della discussione viene
presentata in aula dai segretari dei Ceti o dei gruppi misti.
57. Subito dopo la presentazione del relatore o dopo le presentazioni fatte
dai segretari dei gruppi, si passa alla discussione libera in Aula.
58. I frati che vogliono intervenire possono parlare per non più di due
minuti. È consentito solo un intervento al singolo frate sulla stessa
mozione. Tutti sono invitati di non ripetere ciò che è stato già detto.
59. Spetta al Moderatore porre fine alla discussione e far procedere alla
votazione. A ogni vocale tuttavia è concesso proporre la fine della
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discussione con votazione immediata, o proporre il differimento della
votazione, purché tale proposta sia accettata dalla maggioranza
assoluta dei presenti (Stat. gen. 103).
60. La votazione ammette le seguenti formule: placet, non placet, placet
iuxta modum. Chi vota placet iuxta modum deve presentare entro
quattro ore il modus debitamente firmato all’Attuario del Capitolo
(via mail e in formato cartaceo firmato); passato questo termine il
modus decade. [email protected];
[email protected]; [email protected].
61. La formula placet iuxta modum equivale ad un voto favorevole, cioè
si è conforme con il contenuto del testo ma non con il modo di
esprimerlo. Quando si tratta della votazione definitiva di un testo,
quella formula rende il voto nullo. La scheda bianca o il voto
elettronico non espresso entro il tempo stabilito, abbassa il
quorum.
62. La trattazione dei “modi” è compito della Commissione centrale che
dà il suo parere al Consiglio di Presidenza, il quale decide i testi che
saranno votati in Aula.
63. Se un “modus” non viene accettato dalla Commissione centrale o dal
Consiglio di Presidenza, il rispettivo Presidente del Ceto comunichi
le ragioni all’autore del “modus”.
64. Spetta al Consiglio di Presidenza decidere su un solo Iuxta modum
che riassuma le discordanze, o più alternative comprendenti gli Iuxta
modum divergenti tra loro.
65. I nuovi testi vengono distribuiti dal Segretario del Capitolo in tempo
utile. I testi con i “modi” inseriti, vengono ripresentati, discussi e
votati in aula.
66. Affinché una mozione, già respinta, possa venir nuovamente
discussa, è necessario presentare una petizione sottoscritta da un terzo
APPENDICI
dei vocali all’Attuario, che la trasmette al Consiglio di Presidenza.
Inoltre, tale discussione deve ottenere il gradimento della
maggioranza qualificata dei vocali (Stat. gen. 102).
67. Se ad alcuni capitolari risultasse di fatto che qualche proposta è stata
negligentemente trascurata, o quel capitolare volesse proporre una
mozione nuova, la stessa dovrà essere presentata per la discussione,
se a tale scopo si sarà ottenuta una petizione firmata da un terzo dei
vocali (Stat. gen. 101).
68. Se qualcuno dei vocali ritiene che non si osservi rettamente l’ordo
procedendi può farlo notare al Moderatore alzando la mano. (Tale
osservazione non viene considerata un intervento). A quel punto,
compete al Moderatore dirimere la questione.
3) ITER PER L’APPROVAZIONE DEL DISCEPOLATO
FRANCESCANO
69. Presentazione generale: Tutto il Discepolato Francescano (diviso
in quattro parti, distribuiti in un prefazio generale e 15 capitoli per un
totale di 320 paragrafi), verrà presentato in modo generale in aula dal
Delegato Generale per la Formazione. La presentazione comprende
tutta la cronologia della revisione e le novità del testo proposto
rispetto al testo precedente ad experimentum del 2013.
70. Metodologia: Visto che il Discepolato non è prettamente un testo
legislativo si propone che la votazione sia fatta per capitoli. Quindi si
propone una metodologia di presentazione-discussione-votazione.
71. Preparazione previa: Al mattino il Moderatore di turno annuncia i
capitoli del Discepolato che saranno presentati il giorno successivo.
Così si facilita la lettura personale del testo di ogni vocale.
Nell’instrumentum laboris, si può trovare il testo approvato dal
APPENDICI
definitorio – dopo la sua valutazione positiva fatta dal SGF-CIF
(Segretariato per la Formazione e Commissione Internazionale per
la Formazione) – con qualche indicazione (facendo riferimento alle
motivazioni per inserire i nuovi paragrafi e temi).
72. Presentazione dei capitoli del Discepolato Francescano: Prima di
procedere alle votazioni, si propone che ogni capitolo venga
presentato brevemente considerando le sue novità rispetto al
precedente testo. La presentazione di 4 parti del DF sarà fatta da un
membro del Segretariato per la Formazione (SGF).
73. Discussioni: Si procede alle chiarificazioni (condivisioni in aula sul
capitolo presentato):
a. I frati che vogliono intervenire possono parlare per non più di
due minuti.
b. Gli interventi si fanno in base all’ordine di sequenza del
Capitolo e dei numeri.
c. È consentito solo un intervento per singolo frate sullo stesso
paragrafo. Tutti sono invitati a non ripetere ciò che è stato già
detto.
d. Spetta al Moderatore porre fine alla discussione.
74. Votazioni: La votazione ammette le seguenti formule: placet, non
placet e placet iuxta modum. Chi vota placet iuxta modum deve
presentare entro quattro ore il modus, che può essere anche in
multiple (via mail e in formato cartaceo firmato) all’Attuario del
Capitolo; passato questo termine il modus decade.
[email protected]; [email protected].
75. La formula placet iuxta modum equivale ad un voto favorevole, cioè
si è d’accordo con il contenuto del testo ma non con il modo di
esprimerlo. Quando si tratta della votazione definitiva di un testo,
quella formula rende il voto nullo. La scheda bianca o il voto
elettronico non espresso entro il tempo stabilito, abbassa il quorum.
APPENDICI
76. La trattazione dei “modi” è il compito della Commissione centrale
che dà il suo parere al Consiglio di Presidenza, il quale decide i testi
che saranno votati in Aula. Spetta al Consiglio di Presidenza decidere
su un solo Iuxta modum che riassuma le discordanze, o più alternative
comprendenti gli Iuxta modum divergenti tra loro.
77. I nuovi testi vengono distribuiti dal Segretario del Capitolo in tempo
utile. I testi con i “modi” inseriti, vengono ripresentati, discussi e
votati in aula.
78. Se un “modus” non viene accettato dalla Commissione centrale o dal
Consiglio di Presidenza, il rispettivo Presidente del Ceto comunichi
le ragioni all’autore del “modus”.
79. Affinché un capitolo del DF, già votato (respinto o accettato), possa
venir nuovamente discusso, è necessario presentare una petizione
sottoscritta da un terzo dei vocali all’Attuario, che la trasmette al
Consiglio di Presidenza. Inoltre, tale discussione deve ottenere il
gradimento della maggioranza qualificata dei vocali (Stat. gen. 102).
80. Se qualcuno dei vocali ritiene che non si osservi rettamente l’ordo
procedendi può farlo notare al Moderatore alzando la mano. (Tale
osservazione non viene considerata un intervento). A quel punto,
compete al Moderatore dirimere la questione.
81. Dopo la discussione in aula, e gli eventuali cambiamenti del testo de
singoli Capitoli del DF proposti e approvati con maggioranza
assoluta, si proceda alla votazione in blocco per tutto il documento
con maggioranza qualificata (Statuti generali 100) senza iuxta
modum.
APPENDICI
4) ITER PER L’APPROVAZIONE DELLA RATIO STUDIORUM
82. Presentazione generale: Tutta la Ratio Studiorum - Direttorio sulla
Formazione intellettuale dei frati (distribuito in 4 capitoli con
un’introduzione e una conclusione e un’appendice, per un totale di 64
paragrafi) verrà presentato in modo generale in aula dal Delegato
Generale per la Formazione. La presentazione comprende tutta la
cronologia della revisione e le novità del testo proposto rispetto al
testo precedente ad experimentum del 2013.
83. Metodologia: Visto che la Ratio Studiorum non è prettamente un
testo legislativo, si propone che la votazione sia fatta per capitoli, con
una metodologia di presentazione-discussione-votazione.
84. Preparazione previa: Al mattino il Moderatore di turno annuncia i
capitoli della Ratio che saranno presentati il giorno successivo. Così
si facilita la lettura personale del testo di ogni vocale.
85. Nell’instrumentum laboris, si può trovare il testo proposto dal SGF-
CIF (Segretariato per la Formazione e Commissione Internazionale
per la Formazione) con qualche indicazione (facendo riferimento alle
motivazioni per inserire i nuovi paragrafi e temi).
86. Presentazione dei capitoli della Ratio Studiorum: Prima di
procedere alle votazioni, si propone che ogni capitolo venga
presentato brevemente considerando le sue novità rispetto al
precedente testo.
87. La presentazione di ogni capitolo sarà fatta da un membro del
Segretariato per la Formazione (SGF).
88. Discussioni: Si procede alle chiarificazioni (condivisioni in aula sul
capitolo presentato):
a. I frati che vogliono intervenire possono parlare per non più di
due minuti.
APPENDICI
b. Gli interventi si fanno in base all’ordine di sequenza del
Capitolo e dei numeri.
c. È consentito solo un intervento per singolo frate sullo stesso
paragrafo. Tutti sono invitati di non ripetere ciò che è stato
già detto.
d. Spetta al Moderatore porre fine alla discussione.
89. Votazioni: La votazione ammette le seguenti formule: placet, non
placet e placet iuxta modum. Chi vota placet iuxta modum deve
presentare entro quattro ore il modus che può essere anche in
multiple (via mail e in formato cartaceo firmato) all’Attuario del
Capitolo; passato questo termine il modus decade.
[email protected]; [email protected].
90. La formula placet iuxta modum equivale ad un voto favorevole, cioè
si è d’accordo con il contenuto del testo ma non con il modo di
esprimerlo. Quando si tratta della votazione definitiva di un testo,
quella formula rende il voto nullo. La scheda bianca o il voto
elettronico non espresso entro il tempo stabilito, abbassa il
quorum.
91. La trattazione dei “modi” è il compito della Commissione centrale
che dà il suo parere al Consiglio di Presidenza, il quale decide i testi
che saranno votati in Aula. Spetta al Consiglio di Presidenza decidere
su un solo Iuxta modum che riassuma le discordanze, o più alternative
comprendenti gli Iuxta modum divergenti tra loro.
92. Se un “modus” non viene accettato dalla Commissione centrale o dal
Consiglio di Presidenza, il rispettivo Presidente del Ceto comunichi
le ragioni all’autore del “modus”.
93. I nuovi testi vengono distribuiti dal Segretario del Capitolo in tempo
utile. I testi con i “modi” inseriti, vengono ripresentati, discussi e
votati in aula.
APPENDICI
94. Affinché un capitolo della RS, già votato (respinto o accettato), possa
venir nuovamente discusso, è necessario presentare una petizione
sottoscritta da un terzo dei vocali all’Attuario, che la trasmette al
Consiglio di Presidenza. Inoltre, tale discussione deve ottenere il
gradimento della maggioranza qualificata dei vocali (Stat. gen. 102).
95. Se qualcuno dei vocali ritiene che non si osservi rettamente l’ordo
procedendi può farlo notare al Moderatore alzando la mano. (Tale
osservazione non viene considerata un intervento). A quel punto,
compete al Moderatore dirimere la questione.
96. Dopo la discussione in aula, e gli eventuali cambiamenti del testo
della RS proposti e approvati con maggioranza assoluta, si proceda
alla votazione in blocco per tutto il documento con maggioranza
qualificata (Statuti generali 100) senza iuxta modum.
SESSIONI
PRIMA SESSIONE 97. Nel giorno e nell’ora in cui è previsto l’inizio degli atti capitolari,
essendo stati convocati in aula i vocali, il Preside intona l’inno Veni
Creator Spiritus
(cf. Appendici). Quindi dica:
Previeni ed accompagna, o Signore, le nostre azioni, perché ogni
nostra attività abbia da te il suo inizio e in te il suo compimento.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
98. Il primo atto dell’assise sia la conferma dell’Attuario del Capitolo,
nominato dal Ministro generale con il suo Definitorio, e la sua
designazione a notaio dello stesso Capitolo. Il Preside lo chiami
dicendo: “Si avvicini Fr. ………”. Egli, davanti a tutta l’assemblea,
prometta di adempiere fedelmente all’incarico dicendo:
Io, Fr. ……… prometto di adempiere fedelmente al mio incarico di
Attuario, in tutto e per tutto.
99. Quindi il preside dice:
Ricevi la potestà di notificare ed intimare al nostro Ordine e a tutte
le persone le disposizioni del Capitolo e di render pubblici gli atti.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
APPENDICI
100. Quindi l’Attuario, su incarico del Preside, procede all’appello
nominale di tutti i vocali, indicando il loro ufficio o il titolo per il
quale ciascuno di essi è computato tra i vocali; coloro che sono stati
chiamati rispondano: Presente. Per primo venga nominato lo stesso
Preside, quindi il Vicario generale, gli ex Ministri generali, cui
seguono gli Assistenti dell’Ordine, i Ministri provinciali, i Vicari o i
Delegati dei Ministri provinciali assenti, i Custodi generali e
provinciali, e quindi i Delegati delle province secondo l’ordine di
professione solenne e gli uditori.
101. Quindi si discuta se l’adunanza sia completa e legittima; si
indaghi se vi siano alcuni assenti, chi siano e quali siano le cause
dell’assenza. Quindi vengono confermati dal Capitolo gli Invitati
presentati dal Ministro generale e scelti dal suo Definitorio. Lo stesso
accada per i Periti, se sono necessari.
102. Quindi, dopo che tutti si sono alzati in piedi, l’Attuario del
capitolo annunci l’inizio del capitolo generale:
Noi, Fr. ………, dell’Ordine dei Minori Conventuali di San
Francesco (numero) Ministro generale dopo il Serafico Patriarca
e Preside di questo capitolo, sotto la protezione dell’Immacolata
Concezione della Beata Vergine Maria, patrona del nostro Ordine,
e del suo sposo, il Beato Giuseppe, patrono del nostro Ordine, del
nostro Serafico Padre San Francesco e degli altri santi e sante
dell’Ordine nostro, poiché, in forza della lettera di convocazione
di questo capitolo generale, è già giunto il tempo della
celebrazione, per la maggior gloria di Dio, per la difesa e
l’incremento del nostro Ordine serafico, dopo aver invocato il
nome del Signore, iniziamo e dichiariamo iniziato il Capitolo
generale, da celebrarsi a ……… dal giorno ……… di questo mese
di ……… dell’anno ……… presso il ………
a) Per l’esame della vita religiosa in tutto l’Ordine;
APPENDICI
b) Per l’elezione del Ministro generale e del suo Definitorio e
degli Assistenti dell’Ordine;
c) Per la discussione ed approvazione degli Statuti generali,
d) Per la discussione dei problemi del nostro Ordine;
e) Per la discussione ed approvazione del Discepolato
Francecano,
f) Per la discussione ed approvazione della Ratio Studiorum.
Esortiamo perciò tutti e singoli i frati, affinché si dedichino alla
preghiera con il maggior fervore possibile, si occupino solo di cose
sante ed utili, esercitino tra di loro la carità vicendevole in
qualsiasi atto del capitolo generale; nelle elezioni, poi,
specialmente in quella del Ministro generale e degli altri Ufficiali,
mirino alla gloria di Dio ed al bene dell’Ordine e in ogni cosa si
offrano come esempio di buone opere, così come si addice ai veri
seguaci del nostro serafico Padre Francesco, che vi benedica nei
secoli. Amen.
Dato a ………, il giorno ……… del mese di ……… dell’anno ………
Fr. ………, Preside del Capitolo – Fr. ………, Attuario
103. Quindi la sessione viene sospesa per dar modo ai ceti (cf. Stat.
gen. 111 §1) di riunirsi per:
d. Eleggere presidente, vicepresidente e segretario;
e. Esaminare l’ordo procedendi preparato dal Definitorio
generale;
f. Selezionare candidati per le commissioni: degli uditori delle
cause, dei revisori dei conti e per altre che eventualmente
verranno formate.
APPENDICI
104. Terminata la pausa, i vocali si radunano. Viene discusso ed
approvato l’Ordo procedendi. Vengono confermate le nomine fatte
dal Ministro generale con il suo Definitorio e le elezioni fatte dai ceti,
e vengono formati il Consiglio di presidenza nonché la Commissione
centrale (secondo gli Stat. gen. 110; 112). Quindi i candidati
presentati dai ceti vengono elencati in un’unica lista e tra questi
vengono eletti a maggioranza assoluta dei voti tre Uditori delle cause
e tre Revisori dei conti.
105. A questo punto il Preside rivolga ai frati un discorso di
esortazione.
106. L’Attuario del capitolo, per mandato del Preside, legga:
g. I documenti presentati al Capitolo vengano consegnati quanto
prima al Consiglio di presidenza affinché siano sottoposti agli
Uditori delle cause, che li esaminino e, se ci fossero delle
accuse, con il consenso del Consiglio di presidenza vengano
discusse in Capitolo prima che si addivenga alle elezioni. Se
vi sono accuse o obiezioni contro il Ministro generale o altri,
vengano presentate per iscritto munite di debite prove e
firmate da coloro che le muovono. Non si ammettano accuse
presentate in altra forma.
h. L’economo dell’Ordine presenti lo stato economico e i libri
dell’amministrazione, compresi gli estratti dei conti bancari,
ai Revisori dei conti, cosicché possano preparare sui conti
stessi una relazione da presentare al Capitolo prima delle
elezioni.
i. Tra le diverse sessioni plenarie, i ceti e le Commissioni
abbiano le proprie riunioni particolari, nelle quali preparino la
materia da sottoporre all’esame o all’approvazione del
Capitolo.
APPENDICI
j. Prima delle elezioni, i capitolari con carità responsabile
discutano opportunamente tra loro dei candidati più idonei.
k. Tutti i vocali devono partecipare alle sessioni indossando
l’abito religioso, a meno che non abbiano ottenuto un
permesso speciale di assenza dal Preside.
107. Dopo aver letto ciò, per mandato del Preside l’Attuario indica la
seconda sessione:
Si indice la seconda sessione del Capitolo generale, che è prevista
per il giorno ……… di questo mese di ……… dell’anno ………, alle
ore ………, nella quale verranno ascoltate le relazioni sullo stato
dell’Ordine.
108. Dopo aver reso grazie a Dio (cf. Appendici) tutti escono.
SECONDA SESSIONE
109. Nel giorno e nell’ora stabiliti, dopo aver celebrato la Messa dello
Spirito Santo, tutti i vocali si recano nel luogo stabilito dal Capitolo
per ascoltare le relazioni. Ivi preghino per implorare la grazia dello
Spirito Santo: Adsumus… o un’altra preghiera (cf. Appendici).
110. L’Attuario, per mandato del Preside, faccia l’appello dei vocali, i
quali, chiamati, rispondano: Presente.
111. Quindi il Ministro generale legge nell’aula capitolare la relazione
sullo stato dell’Ordine.
112. Parimenti vengano lette in aula capitolare:
l. La relazione dell’Economo generale;
m. La relazione del Procuratore generale dell’Ordine.
APPENDICI
113. Delle altre relazioni generali venga letta una sintesi in aula
capitolare, cioè:
n. Della relazione del Segretario generale per la Formazione;
e. Della relazione del Segretario generale per l’Animazione
missionaria dell’Ordine;
f. Della relazione del Postulatore generale;
g. Della relazione del Delegato generale per il II Ordine;
h. Della relazione dell’Assistente per l’Ordine Francescano
Secolare;
i. Della relazione dell’Assistente generale della Milizia
dell’Immacolata;
j. Della relazione del Delegato generale per la Giustizia, Pace e
Salvaguardia del Creato;
k. Della relazione del Delegato generale per l’Ecumenismo e il
Dialogo interreligioso;
l. Della relazione del Coordinatore per la Revisione delle
Costituzioni e gli Statuti generali
114. Le relazioni da presentare al Capitolo generale contengano
un’esposizione dei fatti veramente obiettiva e debitamente motivata
(Stat. gen. 118 §1).
115. Dopo ciascuna relazione venga dato uno spazio di tempo affinché
ogni relatore possa rispondere ad ulteriori interrogazioni dei
capitolari (cf. Stat. gen. 118 §3).
116. I frati capitolari facciano in modo che nei ceti la discussione non
verta sulle relazioni ma sullo stato e la vita dell’Ordine, su cui si
faccia una conclusione generale in aula capitolare.
APPENDICI
117. La sessione per esaminare tutte queste cose si protragga per un
congruo periodo di tempo, affinché ogni questione venga trattata
accuratamente, cercando nei limiti del possibile di rispettare il
calendario proposto per la seconda sessione del capitolo.
118. Dopo aver esaminato lo stato e la vita dell’Ordine, l’Attuario del
capitolo chiami i Presidenti degli Uditori delle cause e dei Revisori
dei conti, affinché espongano le proprie relazioni al capitolo.
119. Quindi il Preside incarichi l’Attuario del capitolo di leggere gli
articoli delle Costituzioni dell’Ordine sul modo di procedere alle
elezioni e sulle qualità del Ministro generale (Cost. 191 §§ 1-5; 202
§§ 1-2; 203; Introd. spir.al cap. VI e).
120. Infine, per mandato del Preside, l’Attuario del capitolo indirà la
terza sessione:
Si indice la terza sessione del capitolo generale per l’elezione del
Ministro generale, da tenersi il giorno ……… di questo mese
di ……… dell’anno ………, alle ore ………
121. Dopo aver reso grazie a Dio, come di consueto (cf. Appendici),
tutti escono.
TERZA SESSIONE
122. Presiede la terza sessione il frate più anziano di professione
solenne tra gli ex Ministri generali o tra i capitolari.
123. Nel giorno stabilito, dopo aver celebrato la Messa per invocare
l’aiuto dello Spirito Santo, all’ora stabilita, i vocali e gli altri frati
cantano l’inno Veni Creator Spiritus (Appendici) nell’aula capitolare.
124. Quindi il Preside aggiunge:
V.) Manda il tuo Spirito e tutto sarà ricreato.
APPENDICI
R.) E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo. O Dio, che hai istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro
cuori con la luce dello Spirito Santo, concedi a noi di avere nello
stesso Spirito il gusto del bene e del vero e di godere sempre del
suo conforto.
Illumina, Signore, le nostre menti, affinché con animo sincero e
cuore puro eleggiamo all’ufficio di Ministro generale colui che
conduca questa fraternità per le vie del Vangelo alla sequela del
tuo Figlio, a perenne gloria del tuo nome, per cercare la via della
perfetta carità e per portare alle genti l’annuncio del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
R.) Amen.
125. Concluse le preghiere, tutti coloro che non hanno il diritto o il
compito di rimanere nell’aula capitolare ne vengano esclusi, con le
seguenti parole dell’Attuario:
Escano tutti coloro che non hanno il diritto o il compito di
rimanere.
Quindi si chiudano le porte dell’aula capitolare.
126. Quindi l’Attuario del capitolo faccia l’appello dei singoli vocali.
Costoro, non appena vengono nominati, rispondano: Presente.
127. Dopo aver compiuto l’appello dei vocali, tutti si alzano in piedi e
il Preside domanda:
Giurate secondo la verità della vostra coscienza che eleggerete
all’ufficio di Ministro generale colui che, nel Signore, vi sembrerà
essere il più idoneo a ciò?
I vocali giurano: Lo giuriamo.
128. A questo punto vengono confermati in capitolo i frati,
precedentemente designati tra gli stessi vocali all’ufficio di scrutatori
APPENDICI
dei voti. Sarà loro cura verificare che i voti vengano espressi in
segreto e con diligenza. Perciò il Preside interroghi gli elettori:
Siete d’accordo che i Frati N.N., N.N. fungano da scrutatori dei
voti?
129. Per la lettura delle schede vengono proposti dal Preside due frati
che possono anche non essere parte dell’assemblea capitolare:
Siete d’accordo che FF. N.N. e N.N. leggano le schede?
Dopo aver ricevuto il placet, vengono convocati sul posto e il
Preside dichiara:
Assumiamo come lettori delle schede FF. N.N. e N.N.
130. Li ammonisca affinché leggano per intero e con voce
comprensibile, senza aggiungere nulla e senza nulla togliere, né
diffondano i nomi degli elettori qualora intuiscano gli autori delle
schede dalla forma o dalla grafia. Promettano tutto ciò con le seguenti
parole:
Noi, FF. N.N. e N.N., promettiamo di leggere fedelmente le schede
e di custodirne diligentemente il segreto.
131. L’elezione del Ministro generale avviene per schede, affinché sia
libera
e nessuno venga proposto direttamente. Si ammoniscano i vocali
affinché scrivano il solo nome e cognome della persona da eleggere
e si astengano dall’apporre parole superflue e qualsiasi segno. Al
cenno del Preside, gli scrutatori distribuiscano le schede ai singoli
vocali. Ciascuno dei vocali scriva nella scheda il nome e il cognome
di colui che vuole eleggere in questa forma:
Eleggo (postulo) come Ministro generale di tutto l’Ordine Fr. N.N.
APPENDICI
Pieghi la scheda compilata cosicché non possa esser letto nulla in
alcun modo prima della sua apertura, e solo allora la depositi
nell’urna preparata.
132. Se dovesse verificarsi il caso in cui qualcuno dei vocali non
potesse esser presente di persona nel luogo dell’elezione, si rechino
da lui gli scrutatori scelti per questa circostanza; l’infermo quindi
compili la scheda in segreto e dopo averla piegata ed inserita in una
busta bianca la restituisca ad essi, che rientrando subito in Capitolo
la affidino al Preside il quale, dopo aver rotto la busta di carta,
depositi la scheda nell’urna.
133. Si apra dunque l’urna, si confondano le schede e il Preside dica
ad alta voce:
Siano contate le schede.
Le schede vengono quindi contate dai frati scrutatori davanti al
Preside, e si rilevi se i voti corrispondono ai votanti. Se il numero
dei voti superasse il numero degli elettori la votazione sarebbe
nulla.
134. Il primo lettore apra ciascuna delle schede e ad alta voce e
distintamente la legga davanti a tutti; quindi attraverso il Preside della
terza sessione del Capitolo passi la scheda all’altro lettore, che la
guarda e dice: è così.
135. Mentre vengono lette le schede, l’Attuario del capitolo prenda
nota di suo pugno di ciascun voto, segnando il nome dell’eletto, cosa
che devono fare anche gli scrutatori dei voti. Dopo aver letto le
schede, si valuti se qualcuno sia risultato canonicamente eletto.
136. Risulta eletto colui che abbia ottenuto dagli elettori oltre la metà
(o la metà più uno) dei voti. Se però sia necessaria la postulazione,
che concorra all’elezione, si richiedono almeno i due terzi dei
suffragi. Se non vi sia alcun eletto o postulato al primo scrutinio, si
APPENDICI
proceda al secondo. Dopo il secondo scrutinio inefficace vengono
esclusi coloro che necessitano della maggioranza qualificata. Si
proceda al terzo e al quarto scrutinio, se necessario, nei quali è sempre
richiesta la maggioranza assoluta (o la metà più uno dei voti) affinché
qualcuno risulti eletto. Dopo il quarto scrutinio inefficace, si proceda
al quinto, in cui godono di voce passiva solo i due che nel quarto
scrutinio hanno ottenuto la maggioranza relativa; se più frati hanno
ottenuto la stessa maggioranza, tutti costoro sono candidati. Nel
quinto scrutinio questi stessi candidati mancano di voce attiva. Si
consideri eletto colui che abbia ottenuto la maggioranza relativa dei
voti, e in caso di parità dei suffragi il più anziano di professione
solenne, quindi di età.
137. Ciascuno degli scrutatori dei voti compari il computo dei suffragi
e paragoni il proprio resoconto con quello dell’Attuario del capitolo.
Se lo scrutinio fosse risultato inefficace, l’Attuario del capitolo,
cominciando dal numero minore dei voti, proclami:
Non abbiamo l’elezione, infatti essendo (…) i vocali, (…) hanno
votato scheda bianca, (…) hanno votato Fr. N.N., (…) Fr. N.N.,
(…) Fr. N.N. Perciò è necessario procedere ad un altro scrutinio.
138. Se invece si è giunti all’elezione, l’Attuario del capitolo iniziando
dal numero minore proclami l’esito della votazione:
Abbiamo l’elezione, infatti essendo (…) i vocali, (…) hanno votato
scheda bianca, (…) hanno votato Fr. N.N., (…) Fr. N.N., (…) Fr.
N.N., gli altri (…) sono convenuti su Fr. N.N.
139. Subito dal Preside venga proclamato dinanzi a tutti:
C’è qualcuno tra di voi che voglia opporsi a Fr. N.N. eletto come
Ministro generale o al modo della sua elezione?
140. Non essendovi opposizione, si brucino le schede per ordine del
Preside.
APPENDICI
141. L’elezione deve essere intimata al neo-eletto per ottenerne
l’assenso. Perciò il Preside gli dice:
Fr. N.N., essendo stato canonicamente eletto Ministro generale di
tutto l’Ordine dei Frati Minori Conventuali, sei disposto ad
assumere questo ufficio per il prossimo sessennio?
Il neo-eletto, per quanto abbia 24 ore di tempo per decidere, grato
per la fiducia dei vocali dia subito il suo consenso e assuma
umilmente il ministero in spirito di servizio e vi adempia
fedelmente.
142. Dopo che è stato dato l’assenso di accettazione dell’ufficio,
l’elezione del Ministro generale ha pieno effetto ipso facto.
143. Se il neo-eletto non fosse presente, l’elezione gli dovrà essere
intimata senza alcun indugio dall’Attuario del capitolo e, dopo aver
bruciato le schede, le sessioni capitolari saranno da differirsi
all’arrivo del neo-eletto. Lo stesso dicasi nel caso che venga fatta una
postulazione, che deve essere immediatamente sottoposta al giudizio
della Sede Apostolica, di cui si deve attendere la sentenza.
144. Dopo che il Ministro generale neo-eletto ha prestato il suo
consenso, essendo tutti riuniti in aula, l’Attuario del capitolo
enuncerà l’elezione avvenuta con queste parole:
Nell’anno del Signore ………, il giorno ……… del mese di ………,
io frate N.N., Segretario di questo capitolo generale, a nome di tutti
coloro ai quali compete, secondo la Regola e le Costituzioni,
l’elezione del Ministro generale, riuniti nello Spirito Santo in
questo ……… (nome del luogo), pubblico come Ministro generale
di tutto l’Ordine dei Frati Minori Conventuali di san Francesco il
Reverendissimo Fr. N.N., sul cui nome è convenuta la maggior
parte dei vocali, ovvero ……… (si indica il numero dei voti positivi,
oppure: tutti i voti, eccetto uno), e lo dichiaro
APPENDICI
a tutti legittimamente eletto. Nel Nome del Padre, e del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen.
145. Dopo aver compiuto ciò, tutti si recano processionalmente nella
Basilica del nostro S.P. Francesco, ove cantano l’inno Te Deum
laudamus (cf. Appendici, pag. 31).
146. Concluso l’inno, il Ministro generale emetta dinanzi a tutti la
Professione di Fede con il giuramento (cf. Appendici, pag. 32).
147. Dopo aver terminato la Professione di Fede, il neo-eletto Ministro
generale, stando in piedi, pronunzi la seguente preghiera:
Preghiamo. O Dio, pastore e guida di tutti i fedeli, guarda a questa
tua famiglia e concedi benigno che il tuo servo, che è stato eletto
suo Ministro, assolva degnamente al ministero pastorale al quale
è stato chiamato e tutti noi possiamo pervenire alla perfetta carità
che ci hai proposto nel Figlio tuo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
148. Dopo aver compiuto queste cose, il Ministro generale riceva
l’obbedienza dei frati.
149. Infine, per mandato del Preside, venga indetta dall’Attuario la
prossima sessione:
Si indichi la quarta sessione del Capitolo generale, da tenersi il
giorno ……… del mese di ……… dell’anno ……… alle ore ………,
in cui i tutti i vocali si ritroveranno in aula capitolare per l’elezione
del Definitorio generale, ovvero del Vicario e degli altri Assistenti
generali e del Segretario dell’Ordine.
NOTA: L’Attuario del capitolo non ometta di inviare
immediatamente al Sommo Pontefice la notizia dell’elezione del
Ministro generale.
APPENDICI
QUARTA SESSIONE
150. Nel tempo opportuno, ad un’ora conveniente, tutti i vocali si
riuniscano nella sede del Capitolo. Ivi, dopo aver implorato l’aiuto
dello Spirito Santo, l’Attuario del capitolo per mandato del Preside
proceda all’appello dei vocali che, chiamati, rispondono: Presente.
Quindi l’Attuario del capitolo legga le norme delle Costituzioni e
degli Statuti generali riguardanti il Definitorio generale (Cost. 204-
208; Stat. gen. 119 §§1-3; 149-151).
151. Dunque il Preside interroghi tutti i vocali con queste parole:
Giurate secondo la verità della vostra coscienza che eleggerete
all’ufficio di definitore coloro che, nel Signore, vi sembreranno
essere i più idonei a ciò?
Tutti i vocali, stando in piedi, dicano: Lo giuriamo.
152. L’elezione del Vicario generale (si legga Stat. gen. 119 §1) e dei
Definitori avviene per schede, fatta salva la facoltà del Ministro
generale di indicare ai capitolari uno o più frati che egli ritenga
idonei.
Al cenno del Preside, gli scrutatori distribuiscano le schede ai
singoli vocali. Ciascuno dei vocali scriva nella scheda il nome e il
cognome di colui che vuole eleggere in questa forma:
Eleggo (postulo) come Vicario generale e Definitore generale
dell’Ordine
Fr. N.N.
153. Dopo che sono state raccolte tutte le schede, il Preside dica ad alta
voce:
Siano contate le schede.
APPENDICI
Le schede vengono quindi contate dai frati scrutatori davanti al
Preside, e si rilevi se i voti corrispondono ai votanti.
154. Quindi, per ordine del Preside, siano chiamati i due frati che erano
stati assunti per la lettura delle schede nell’elezione del Ministro
generale. Uno dei due lettori legga davanti a tutti e a voce chiara
ciascuna delle schede, aperte e controllate in privato dal Preside; il
secondo guarda la medesima scheda e dice: è così.
Durante la lettura delle schede, l’Attuario del capitolo e gli
scrutatori prendano nota, di propria mano, dei voti.
155. Conclusa la lettura delle schede, si valuti se qualcuno è risultato
canonicamente eletto. Si ritenga eletto colui che abbia ottenuto la
maggioranza assoluta (o la metà più uno) dei voti nel primo o nel
secondo scrutinio. Nel terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza
relativa dei suffragi.
156. I singoli scrutatori dei voti comparino il computo dei suffragi e
paragonino il proprio resoconto con quello dell’Attuario del capitolo.
Se lo scrutinio fosse risultato inefficace, l’Attuario del capitolo,
cominciando dal numero minore dei voti, proclami:
Non abbiamo l’elezione, infatti essendo (…) i vocali, (…) hanno
votato scheda bianca, (…) hanno votato Fr. N.N., (…) Fr. N.N.,
(…) Fr. N.N. Perciò è necessario procedere ad un altro scrutinio.
157. Se invece il Vicario generale è stato eletto, l’Attuario del capitolo
proclami subito l’esito dello scrutinio:
Abbiamo l’elezione, infatti essendo (…) i vocali, (…) hanno votato
scheda bianca, (…) hanno votato Fr. N.N., (…) Fr. N.N., (…) Fr.
N.N., gli altri (…) sono convenuti su Fr. N.N.
158. Quindi il Preside chieda a tutti:
APPENDICI
C’è qualcuno tra di voi che voglia opporsi a Fr. N.N. eletto come
Vicario generale e Definitore generale dell’Ordine o al modo della
sua elezione?
159. Non essendovi alcuno che si opponga, il Preside chieda il
consenso al neo-eletto intimandogli l’elezione:
Fr. N.N., essendo stato canonicamente eletto Vicario generale e
Definitore generale dell’Ordine, sei disposto a ricoprire tale
incarico?
160. In questo modo si proceda all’elezione degli altri definitori, che,
per il buon ordine del Capitolo, sono tutti esortati a non differire la
dichiarazione del proprio consenso. Se fossero assenti, non si attenda
la loro risposta.
161. Prima di addivenire alla pubblicazione dell’elezione del
Definitorio, tra i definitori neo-eletti, su proposta del Ministro
generale, uno sia nominato dal Capitolo per ballottazione Segretario.
162. Dopo l’elezione del Segretario dell’Ordine, l‘Attuario del
capitolo proclami l’esito della ballottazione. Quindi il Preside
domandi, rivolgendosi ai vocali:
C’è qualcuno di voi che voglia opporsi a Fr. N.N. eletto come
Segretario dell’Ordine o al modo della sua elezione?
Non essendovi alcuno che si opponga, l’elezione sia intimata
all’eletto:
Fr. N.N., essendo stato canonicamente eletto Segretario
dell’Ordine, sei disposto a ricoprire tale incarico?
163. Terminate tutte le elezioni, se non vi sono opposizioni, le schede
vengano bruciate per mandato del Preside.
164. Quindi, per ordine del Preside, l’Attuario del capitolo rende
pubbliche le elezioni mediante questa formula:
APPENDICI
Nell’anno del Signore ………, il giorno ……… del mese di ………,
io frate N.N., attuario di questo capitolo generale, a nome di tutti
coloro ai quali compete, secondo la Regola e le Costituzioni,
l’elezione dei Definitori generali, riuniti nello Spirito Santo in
questo ……… (nome del luogo), nomino e pubblico:
- come Vicario dell’Ordine Fr. N.N., sul cui nome è convenuta la
maggior parte dei vocali, ovvero ……… voti positivi;
- come Segretario dell’Ordine Fr. N.N., sul cui nome è convenuta
la maggior parte dei vocali, ovvero voti positivi;
- come terzo Assistente generale Fr. N.N., sul cui nome è convenuta
la maggior parte dei vocali, ovvero…voti positivi;
- come quarto Assistente generale ……… sesto ……… ecc. (come
sopra).
E li proclamo legittimamente eletti.
165. Tutti i Definitori emettano il giuramento di fedeltà
nell’adempimento del mandato ricevuto, cui il Vicario dell’Ordine
aggiunga la professione di fede (cf. Appendici). Tutto ciò deve
svolgersi dinanzi al Capitolo.
166. Quindi, per mandato del Preside, venga indetta la quinta sessione:
Si indice la quinta sessione di questo capitolo generale per la
discussione delle questioni dell’Ordine, da tenersi il giorno… e
seguenti, di questo mese di ……… dell’anno ……… alle ore ………
167. Si rendano, come al solito, grazie a Dio (cf. Appendici).
APPENDICI
QUINTA SESSIONE
168. Nel giorno e nell’ora stabiliti, tutti i vocali si rechino in aula
capitolare. Ivi, recitata la preghiera Adsumus o un’altra orazione (cf.
Appendici), per mandato del Preside si proceda all’appello dei
capitolari che, chiamati, rispondano: Presente.
169. Se sono necessarie nuove elezioni a causa della rinuncia di
qualcuno dei neo-eletti, le si facciano, osservando le regole prescritte.
170. La sede competente alla discussione ed alla soluzione delle
questioni è la sessione plenaria del Capitolo, in cui al Moderatore
compete, secondo lo schema disposto dal Consiglio di presidenza:
o. Proporre le questioni affinché si proceda alle decisioni
secondo il calendario stabilito;
p. Dirigere la discussione vigilando sull’osservanza delle norme
che tutelino la libertà, la carità e la moderazione;
q. Proporre ai capitolari in sessione plenaria se una determinata
questione sia stata sufficientemente discussa oppure no.
171. Gli uditori delle cause e le altre commissioni, se ve ne fossero,
presentino a questa sessione tutto ciò che è stato loro affidato dopo
averne discusso attentamente e con diligenza, e qui propongano le
proprie conclusioni; siano i capitolari a decidere ciò che si deve fare.
172. Se vi sono da introdurre alcune modifiche negli articoli delle
Costituzioni o degli Statuti generali, vengano proposte e apportate,
osservando le prescrizioni stabilite.
173. Al contempo vengano prese in esame le interpretazioni autentiche
delle Costituzioni, eventualmente fatte dal Definitorio generale.
APPENDICI
174. Affinché la nostra legislazione si conservi viva ed efficace, si
prendano in esame anche gli Statuti generali e i decreti capitolari.
175. Il capitolo generale definisca il patrimonio stabile e quali siano i
beni e le amministrazioni dell’Ordine stesso, determini la
competenza del Ministro generale così come del Definitorio, e con
voto deliberativo stabilisca i contributi ordinari obbligatori (taxatio
pro Curia generale, contributo annuo per “Fondo di Solidarietà
Fraterna”) ed eventuali contributi straordinari.
176. Le lettere inviate al Capitolo, ricevute dal Consiglio di presidenza,
esaminate e discusse accuratamente dagli Uditori delle cause,
vengano aperte e lette pubblicamente; si stabilisca anche ciò che
eventualmente sia da decidere.
177. Il Consiglio di presidenza, poi, a norma del n. 79 §3-4 degli Statuti
generali, esamini le questioni presentate dalle Province, dai conventi
e dai singoli frati, e faccia conoscere la propria opinione a riguardo o
le deferisca ad una commissione e quindi ne riferisca in capitolo,
affinché si giunga ad una decisione.
178. Quindi i Revisori dei conti, a norma del n. 97 e 122 degli Statuti
generali, dopo aver esaminato tutti i libri amministrativi, esprimano
al Capitolo il loro giudizio.
179. Elezione dell’Economo generale (Cost. 82, §2 e 84, §2; Stat. gen.
121) per ballottazione su proposta del Ministro generale.
Dopo l’elezione dell’Economo generale, l’Attuario del Capitolo
proclami l’esito della ballottazione. Quindi il Preside domandi,
rivolgendosi ai vocali:
C’è qualcuno di voi che voglia opporsi a Fr. N.N. eletto come
Economo generale o al modo della sua elezione?
Non essendovi alcuno che si opponga, l’elezione sia intimata
all’eletto:
APPENDICI
Fr. N.N., essendo stato canonicamente eletto Economo generale,
sei disposto
a ricoprire tale incarico?
180. Allo stesso modo avviene l’elezione dell’Esattore generale (Cost.
82 §2 e 84 §2; Stat. gen. 121) per ballottazione su proposta del
Ministro generale.
Dopo l’elezione dell’Esattore generale, l’Attuario del Capitolo
proclami l’esito della ballottazione. Quindi il Preside domandi,
rivolgendosi ai vocali:
C’è qualcuno di voi che voglia opporsi a Fr. N.N. eletto come
Esattore generale o al modo della sua elezione?
Non essendovi alcuno che si opponga, l’elezione sia intimata
all’eletto:
Fr. N.N., essendo stato canonicamente eletto Esattore generale, sei
disposto
a ricoprire tale incarico?
181. Si tratti con diligenza e si disponga del luogo e della preparazione
del prossimo Capitolo, affinché la preparazione avvenga in modo
congruo ed adeguato.
182. Si evadano tutti gli affari che spettano in qualche modo al
Capitolo generale, si confermi ciò che è da confermare, si respinga
ciò che è da respingere; tutti i vocali siano memori del fatto che la
celebrazione del capitolo è un evento di estrema importanza per tutta
la nostra famiglia francescana, ragion per cui tale celebrazione non è
da tenersi in modo superficiale e rapido, ma con maturità e diligenza,
di modo tale che non sia ristretta a pochi giorni ma si protragga tanto
a lungo quanto richiedono le questioni dell’Ordine per essere trattate
seriamente.
183. Infine venga indetta l’ultima sessione con queste parole:
APPENDICI
Si indice l’ultima sessione di questo capitolo generale, da tenersi
il giorno ……… del mese di ……… dell’anno ………, alle
ore ………
184. Si rendano a Dio le dovute grazie per mezzo delle preghiere
consuete e si sciolga la penultima sessione.
ULTIMA SESSIONE
185. All’ora stabilita, essendosi riuniti insieme i capitolari, dopo aver
pronunciato le consuete preghiere, l’Attuario del capitolo per
mandato del Preside proceda all’appello dei vocali che, chiamati,
rispondano: Presente.
186. Prima di porre fine al Capitolo, o quando ciò possa compiersi
comodamente, il Ministro generale, in virtù del suo ufficio, richiami
tutti i frati radunati all’amore divino, alla disciplina regolare,
all’osservanza della Regola e delle Costituzioni, alla carità reciproca,
alla pace ed alle altre virtù religiose.
187. Quindi si preghi in suffragio delle anime dei frati defunti
dall’ultimo capitolo. Allora venga proclamato il Salmo 129:
De profúndis clamávi ad te, Dómine; * Dómine, exáudi vócem
méam.
Fíant áures túae intendéntes * in vócem deprecatiónis méae.
Si iniquitátes observáveris, Dómine, * Dómine, qúis sustinébit?
Qúia ápud te propitiátio est, * et timébimus te.
Sustínui te, Dómine; sustínuit ánima méa in vérbo éius, * sperávit
ánima méa in Dómino.
Mágis qúam custódes auróram, * spéret Ísrael in Dómino.
Qúia ápud Dóminum misericórdia, * et copiósa ápud eum
redémptio.
APPENDICI
Et ípse rédimet Ísrael * ex ómnibus iniquitátibus éius.
Réquiem aetérnam dóna éis, Dómine, * et lux perpétua lúceat éis.
Requiéscant in páce. Ámen.
PRÉCES: Chrísto Dómino, per qúem fóre sperámus ut córpus
humilitátis nóstrae córpori claritátis súae configurétur, accla-
mémus, dicéntes:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Chríste, Fíli Déi vívi, qúi Lázarum amícum túum a mórtuis
suscitásti, ad vítam et glóriam defúnctos frátres nóstros súscita,
qúos pretióso sánguine redemísti:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Chríste, moeréntium consolátor, qúi in mórte Lázari et adulescéntis
ac puéllae píus abstersísti lácrimas propinquórum, qúi defúnctos
súos collácrimant ómnes consoláre:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Chríste salvátor, déstrue in nóstro mortáli córpore régnum peccáti
ut, sícut ex hoc stipéndium mórtis merúimus, sic in te vítam
conseqúamur aetérnam:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Chríste redémptor, réspice éos qúi, te non cognoscéntes, spem non
hábent, ut resurrectiónem et vítam ventúri saéculi crédant:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Qúi caéco, oculórum lúmine impertíto, te conspiciéndi cópiam
dedísti, revéla vúltum túum frátribus nóstris defúnctis, qúi ádhuc
túa lúce privántur:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
APPENDICI
Qúi terréstrem dómum nóstram húius habitatiónis sínis tándem dis-
sólvi, dómum non manufáctam, aetérnam in caélis, nóbis concéde:
Tu es víta et resurréctio nóstra, Dómine.
Páter nóster, qúi es in caélis .....
Praésta, quaésumus, omnípotens Déus, ut fámuli túi frátres nóstri,
qúi pro Chrísti amóre perféctae caritátis víam percurrérunt, in
advéntu glóriae túae laeténtur, et cum frátribus súis de régni túi
beatitúdine gáudeant sempitérna.
Per Chrístum Dóminum nóstrum.
R.) Ámen.
188. Quindi il Preside interroghi i vocali:
C’è qualcuno tra di voi che ha ancora qualcosa da dire per il bene
dell’Ordine?
189. Dopo aver ascoltato la risposta dei vocali e, se il caso lo
richiedesse, dopo aver risolto le eventuali questioni, interroghi i
vocali:
Siete d’accordo a porre fine al Capitolo ed ai suoi atti?
190. Se la risposta è: Siamo d’accordo si canta il Te Deum (cf.
Appendici, pag. 31), dopo il quale il Preside dica o canti:
V.) Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo.
R.) Lodiamolo ed esaltiamo nei secoli.
Preghiamo. Dio, la cui misericordia è senza fine e la cui bontà è
infinita: ti ringraziamo per i doni che la tua bontà ci ha concesso
e supplichiamo la tua clemenza che ci conceda ciò che chiediamo,
non ci abbandoni mai e ci conduca alla vita eterna. Per Cristo
nostro Signore.
R.) Amen.
APPENDICI
191. Infine il Preside impartisca la serafica benedizione del beato
Padre nostro Francesco dicendo:
Vi benedica il Signore e vi custodisca.
Faccia risplendere il suo volto su di voi e abbia di voi
misericordia.
Rivolga su di voi il suo sguardo e vi dia pace.
Il Signore + vi benedica. R.) Amen.
192. Il tutto venga concluso dal Preside che dice:
Andate in pace, fratelli carissimi!
APPENDICES
I Preces dicendae ante sessionem capitularem
1. ÁDSUMUS, Dómine Sáncte Spíritus,
ádsumus peccáti qúidem immanitáte deténti,
sed in nómine túo speciáliter congregáti.
Véni ad nos, et ésto nobíscum et dignáre illábi córdibus nóstris.
Dóce nos qúid agámus, qúo gradiámur,
et osténde qúid effícere debeámus,
ut, Te auxiliánte, Tíbi in ómnibus placére valeámus.
Ésto sólus suggéstor et efféctor iudiciórum nostrórum,
qúi sólus cum Déo Pátre et éius Fílio nómen póssides gloriósum.
Non nos patiáris perturbatóres ésse iustítiae,
qúi súmmam díligis aequitátem.
Non in sinístrum nos ignorántia tráhat,
non fávor infléctat,
non accéptio múneris vel personárum corrúmpat.
Sed íunge nos Tíbi efficáciter solíus túae grátiae dóno,
ut símus in Te únum et in núllo deviémus a véro;
qúatenus in nómine túo collécti,
sic in cúnctis teneámus cum moderámine pietátis iustítiam,
ut et hic a Te in núllo disséntiat senténtia nóstra
et in futúrum pro béne géstis conseqúamur praémia sempitérna. Ámen.
(e Pontificáli Románo)
APPENDICI
2. VÉNI, SÁNCTE SPÍRITUS, méntes nóstras illúmina,
ut in hoc Capítulo de his qúae ad Déum pértinent
púro córde tractémus.
Dóce nos ad áptam vítae nostrae revisiónem atténdere,
túam perscrutári voluntátem et bónum commúne sincére requírere.
Dírige hánc famíliam túam ut,
exémplum sáncti Pátris Francísci sectándo,
conféssio fíat Trinitátis, sígnum fraternitátis, servítium caritátis.
Concéde nóbis ut in Ecclésia et in múndo
evangélii Fílii túi fidéle testimónium praebeámus. Ámen.
3. ACTIÓNES NÓSTRAS, quaésumus, Dómine,
aspirándo praéveni et adiuvándo proséquere,
ut cúncta nóstra operátio a te sémper incípiat et per te coépta finiátur.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
4. OMNÍPOTENS, aetérne, íuste et miséricors Déus,
da nóbis míseris própter temetípsum fácere qúod scímus te vélle
et sémper vélle, qúod tíbi plácet,
ut intérius mundáti, intérius illumináti et ígne Sáncti Spíritus accénsi
séqui possímus vestígia dilécti Fílii túi, Dómini nóstri Íesu Chrísti,
et ad Te, Altssíme, sóla túa grátia perveníre,
qúi in Trinitáte perfécta et in Uniáte símplici
vívis et régnas et gloriáris Déus omnípotens
per ómnia saécula saeculórum. Ámen.
(S. Francíscus)
5. O MARÍA, Ecclésiae figúra, tíbi, Máter,
qúae spiritálem apostolicámque tuórum filiórum exóptas renovatiónem,
fidénter précem nóstram confídimus.
Confírma nos in navitáte pro paupéribus,
APPENDICI
pro esuriéntibus et spe caréntibus
tum pro ómnibus qúi ánimo cándido Fílium túum conqúirunt.
Tu, qúae Pátris effecísti voluntátem
in oboediéntia álacris, in paupertáte fórtis, in virginitáte fecúnda,
a divíno Fílio túo impetráto ut,
qúi íam éius sequélae in víta consecráta dónum percépimus,
testificári nóstra transformáta víta Ípsum sciámus,
dum laetántes síngulis cum frátribus ac soróribus réliquis
ad caeléstem pátriam procédimus ádque lúcem númquam occasúram.
Hoc te póscimus ut in ómnibus et in síngulis glorificétur, honorétur,
amétur súmmus rérum ómnium Dóminus,
qui Páter est et Fílius et Spíritus Sánctus. Ámen.
(Ioánnes Páulus II, Víta Consecráta, 112)
6. RECORDÁRE, sáncte Páter Francísce,
universitátis filiórum tuórum.
Qúantum a remótis túa vestígia inseqúantur, tu perfécte cognóscis.
Da víres ut resístant, purífica éos ut nitéscant,
laetífica ut fruéscant.
Infúnde súper éos spíritum grátiae et précum,
ímpetra pro véra humilitáte habénda qúam habuísti,
pro servánda paupertáte qúam tenuísti,
pro merénda caritáte qúa Chrístum crucifíxum sémper amásti,
qúi cum Pátre et Spíritu Sáncto vívit et régnat
in saécula saéculorum. Ámen.
(Thómas de Celáno, Víta secúnda, 224)
7. DÉUS, qúi córda fidélium
Sáncti Spíritus illustratióne docuísti,
da nóbis in eódem Spíritu récta sápere,
APPENDICI
et de éius sémper consolatióne gaudére.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
8. DÉUS, cúi ómne cor pátet et ómnis volúntas lóquitur,
et qúem núllum látet secrétum
purífica per infusiónern Spíritus Sáncti
cogitatiónes córdis nóstri
ut Te perfécte dilígere, et dígne laudáre mereámur.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
9. DÉUS, qúi univérsam Ecclésiam túam
in ómni génte et natióne sanctíficas,
in tótam múndi latitúdinem Spíritus túi dóna defúnde,
ut, qúod in ípsis evangélicae praedicatiónis exórdiis
túa est operáta dignátio,
núnc qúoque per credéntium córda diffúndat.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
10. DÉUS, cúius Spíritu régimur,
cúius protectióne servámur,
praeténde nóbis misericórdiam túam,
et exorábilis túis ésto supplícibus,
ut in te credéntium fídes
túis sémper benefíciis adiuvétur.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
11. TRIUNE LORD,
wondrous community of infinite love,
teach us to contemplate you
in the beauty of the universe,
for all things speak of you.
Awaken our praise and thankfulness
APPENDICI
for every being that you have made.
Give us the grace to feel profoundly joined
to everything that is.
God of love,
show us our place in this world
as channels of your love
for all the creatures of this earth,
for not one of them is forgotten in your sight.
Enlighten those who possess power and money
that they may avoid the sin of indifference,
that they may love the common good,
advance the weak, and care for this world in which we live.
The poor and the earth are crying out.
O Lord, seize us with your power and light,
help us to protect all life,
to prepare for a better future,
for the coming of your Kingdom
of justice, peace, love and beauty.
Praise be to you! Amen.
(Papa Francesco, Laudato si’, 246 )
12. VERGINE E MADRE MARIA,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
––––
APPENDICI
JUNGFRAU UND MUTTER MARIA,
vom Heiligen Geist geführt
nahmst du das Wort des Lebens auf,
in der Tiefe deines demütigen Glaubens
ganz dem ewigen Gott hingegeben.
Hilf uns, unser » Ja « zu sagen
angesichts der Notwendigkeit, die dringlicher ist denn je,
die Frohe Botschaft Jesu erklingen zu lassen.
––––
VIRGEN Y MADRE MARÍA,
tú que, movida por el Espíritu,
acogiste al Verbo de la vida
en la profundidad de tu humilde fe,
totalmente entregada al Eterno,
ayúdanos a decir nuestro «sí»
ante la urgencia, más imperiosa que nunca,
de hacer resonar la Buena Noticia de Jesús.
(Papa Francesco, Evangelii gaudium, 288 )
13. VERGINE E MADRE MARIA,
ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista,
facendolo esultare nel seno di sua madre.
Tu, trasalendo di giubilo,
hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile,
e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito
APPENDICI
perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.
––––
TÚ, LLENA DE LA PRESENCIA DE CRISTO,
llevaste la alegría a Juan el Bautista,
haciéndolo exultar en el seno de su madre.
Tú, estremecida de gozo,
cantaste las maravillas del Señor.
Tú, que estuviste plantada ante la cruz
con una fe inquebrantable
y recibiste el alegre consuelo de la resurrección,
recogiste a los discípulos en la espera del Espíritu
para que naciera la Iglesia evangelizadora.
Consíguenos ahora un nuevo ardor de resucitados
para llevar a todos el Evangelio de la vida
que vence a la muerte.
Danos la santa audacia de buscar nuevos caminos
para que llegue a todos
el don de la belleza que no se apaga.
(Papa Francesco, Evangelii gaudium, 288 )
14. TU, VERGINE DELL’ASCOLTO E DELLA CONTEMPLAZIONE,
madre dell’amore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima,
APPENDICI
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi.
––––
DU, JUNGFRAU DES HÖRENDEN HERZENS UND DES BETRACHTENS,
Mutter der Liebe, Braut der ewigen Hochzeit,
tritt für die Kirche ein, deren reinstes Urbild du bist,
damit sie sich niemals verschließt oder still steht
in ihrer Leidenschaft,
das Reich Gottes aufzubauen.
Mutter des lebendigen Evangeliums,
Quelle der Freude für die Kleinen,
bitte für uns.
(Papa Francesco, Evangelii gaudium, 288 )
15. MOTHER, HELP OUR FAITH!
Open our ears to hear God’s word and to recognize his voice and call.
Awaken in us a desire to follow in his footsteps, to go forth from our
own land and to receive his promise.
Help us to be touched by his love, that we may touch him in faith.
Help us to entrust ourselves fully to him and to believe in his love,
especially at times of trial, beneath the shadow of the cross, when our
faith is called to mature.
Sow in our faith the joy of the Risen One.
Remind us that those who believe are never alone.
Teach us to see all things with the eyes of Jesus, that he may be light for
APPENDICI
our path. And may this light of faith always increase in us, until the
dawn of that undying day which is Christ himself, your Son, our Lord!
––––
О МАТЕРЬ, ПОМОГИ НАШЕЙ ВЕРЕ!
Открой наш слух Слову, чтобы мы распознавали голос Божий и
Его призыв!
Пробуди в нас желание следовать за Ним, уходя с нашей земли и
принимая Его обетование!
Помоги нам позволить Его любви прикоснуться к нам, чтобы мы
могли верой прикоснуться к Нему!
Помоги нам всецело довериться Ему, веровать в Его любовь,
особенно в минуты лишений и креста, когда наша вера призвана
созревать!
Посей в нашей вере радость Воскресшего!
Напоминай нам, что верующий никогда не одинок!
Научи нас смотреть очами Иисуса, чтобы Он был светом на нашем
пути!
И пусть свет веры в нас неизменно усиливается, пока не настанет
тот незакатный день, который есть Сам Христос, Твой Сын, наш
Господь!
(Papa Francesco, Lumen fidei, 60 )
16. TI LODIAMO, PADRE, CON TUTTE LE TUE CREATURE,
che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza
e della tua tenerezza.
Laudato si’!
Figlio di Dio, Gesù,
da te sono state create tutte le cose.
APPENDICI
Hai preso forma nel seno materno di Maria,
ti sei fatto parte di questa terra,
e hai guardato questo mondo con occhi umani.
Oggi sei vivo in ogni creatura
con la tua gloria di risorto.
Laudato si’!
Spirito Santo, che con la tua luce
orienti questo mondo verso l’amore del Padre
e accompagni il gemito della creazione,
tu pure vivi nei nostri cuori
per spingerci al bene.
Laudato si’!
––––
LAUDATO SI’! NÓS VOS LOUVAMOS, PAI,
com todas as vossas criaturas,
que saíram da vossa mão poderosa.
São vossas e estão repletas da vossa presença
e da vossa ternura.
Louvado sejais!
Filho de Deus, Jesus,
por Vós foram criadas todas as coisas.
Fostes formado no seio materno de Maria,
fizestes-Vos parte desta terra,
e contemplastes este mundo
com olhos humanos.
Hoje estais vivo em cada criatura
com a vossa glória de ressuscitado.
Louvado sejais!
Espírito Santo, que, com a vossa luz,
guiais este mundo para o amor do Pai
APPENDICI
e acompanhais o gemido da criação,
Vós viveis também nos nossos corações
a fim de nos impelir para o bem.
Louvado sejais!
(Papa Francesco, Laudato si’, 246)
17. STELLA DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dell’amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo
giunga sino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi. Amen. Alleluia.
––––
ÉTOILE DE LA NOUVELLE ÉVANGÉLISATION,
aide-nous à rayonner par le témoignage
de la communion,
du service, de la foi ardente et généreuse,
de la justice et de l’amour pour les pauvres,
pour que la joie de l’Évangile
parvienne jusqu’aux confins de la terre
et qu’aucune périphérie ne soit privée de sa lumière.
Mère de l’Évangile vivant,
source de joie pour les petits,
prie pour nous. Amen. Alléluia !
(Papa Francesco, Evangelii gaudium, 288)
APPENDICI
II Preces in fine cuiuscumque sessionis
V.) Confírma hoc Déus, qúod operátus es in nóbis.
R.) A témplo sáncto túo qúod est in Ierúsalem.
OREMUS
1. Praésta, quaésumus, Dómine, auxílium grátiae túae,
ut qúae Te auctóre faciénda cognóvimus,
Te operánte impleámus. Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
2. Déus, a qúo bóna cúncta procédunt, túis largíre supplícibus
ut cogitémus, te inspiránte, qúae récta súnt
et, te gubernánte, éadem faciámus.
Per Chrístum Dóminum nóstrum. Ámen.
3. Infúnde in nóbis, quaésumus, Dómine,
Spíritum intelligéntiae, veritátis et pácis,
ut qúae tíbi súnt plácita tóto córde noscámus
et qúae novérimus unánimi voluntátum consensióne sectémur.
Per Chrístum Dóminum nóstrum.Ámen.
APPENDICI
III Hymnus ad Spiritum Sanctum
VÉNI, CREÁTOR SPÍRITUS,
méntes tuórum vísita,
ímple supérna grátia,
qúae tu creásti péctora.
2. Qúi dicéris Paráclitus,
altíssimi dónum Déi,
fóns vívus, ígnis, cáritas
et spiritális únctio.
3. Tu septifórmis múnere
dígitus patérnae déxterae
tu ríte promíssum Pátris
sermóne dítans gúttura.
4. Accénde lúmen sénsibus,
infúnde amórem córdibus,
infírma nóstri córporis,
virtúte fírmans pérpeti.
APPENDICI
5. Hóstem repéllas lóngius,
pacémque dónes prótinus;
ductóre sic te praévio
vitémus ómne nóxium.
6. Per te sciámus, da Pátrem
noscámus átque Fílium,
téque utriúsque Spíritum,
credámus ómni témpore.
ÁMEN.
APPENDICI
IV Hymnus pro gratiarum actione
TE DEUM LAUDÁMUS: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, * tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim * incessábili voce proclamant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus * Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum * sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, * non horruísti Virginis
úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, * aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
APPENDICI
quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, * et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, * et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto * sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: * non confúndar in ætérnum.
APPENDICI
V Formula professionis fidei cum iuramento
a Ministro generali emittenda
Égo Fráter N.N. fírma fíde crédo et profíteor ómnia et síngula qúae
continéntur in Sýmbolo fídei, vidélicet:
Crédo in únum Déum Pátrem omnipoténtem, factórem caéli et térrae,
visibílium ómnium et invisibílium et in únum Dóminum Íesum Chrístum,
Fílium Déi Unigénitum, et ex Pátre nátum ánte ómnia saécula, Déum de
Déo, lúmen de lúmine, Déum vérum de Déo véro, génitum non fáctum,
consubstantiálem Pátri per qúem ómnia fácta súnt, qúi própter nos
hómines et própter nóstram salútem descéndit de caélis, et incarnátus ést
de Spíritu Sáncto, ex María Vírgine, et hómo fáctus est; crucifíxus étiam
pro nóbis sub Póntio Piláto, pássus et sépultus ést; et resurréxit tértia díe
sécundum Scriptúras, et ascéndit in caélum, sédet ad déxteram Pétris, et
íterum ventúrus ést iudicáre vívos et mórtuos, cúius régni non érit fínis;
et in Spíritum Sánctum Dóminum et vivificántem, qúi ex Pátre Filióque
procédit; qúi cum Pátre et Fílio símul adorátur et conglorificátur, qúi
locútus est per prophétas; et únam sánctam cathólicam et apostólicam
Ecclésiam. Confíteor únum baptísma in remissiónem peccatórum, et
expécto resurrectiónem mortuórum, et vítam ventúri saeculi. Ámen.
Fírma fíde qúoque crédo éa ómnia qúae in vérbo Déi scrípto vel trádito
continéntur et ab Ecclésia síve sollémni iudício síve ordinário et uni-
versáli Magistério támquam divínitus reveláta credénda proponúntur.
Fírmiter étiam ampléctor ac retíneo ómnia et síngula qúae círca doctrí-
nam de fíde vel móribus ab eádem definitíve proponúntur.
APPENDICI
Ínsuper religióso voluntátis et intelléctus obséquio doctrínis adhaéreo
qúas síve Románus Póntifex síve Collégium episcóporum enúntiant cum
Magistérium authénticum exércent étsi non definitívo áctu eásdem
proclámare inténdant.
Tándem spóndeo, vóveo et íuro me tóto méae gubernatiónis témpore,
qúantum in me fúerit, ádniti studiosíssime, ut Régulae et Constitutiónum
observántia in Órdine exqúisite colátur et vígeat; íta ut de cúltu divíno et
de regulári disciplína, si qúid ad meliórem fórmam redigéndum
compérero, non pátiar ut cúra méa, lábor, stúdium átque indústria
desideréntur.
Sic me Déus ádiuvet et haéc sáncta Déi Evangélia.
APPENDICI
VI Formula professionis fidei cum iuramento
a Vicario generali emittenda
Égo Fráter N.N. fírma fíde crédo et profíteor ómnia et síngula qúae
continéntur in Sýmbolo fídei, vidélicet:
Crédo in únum Déum Pátrem omnipoténtem, factórem caéli et térrae,
visibílium ómnium et invisibílium et in únum Dóminum Íesum Chrístum,
Fílium Déi Unigénitum, et ex Pátre nátum ánte ómnia saécula, Déum de
Déo, lúmen de lúmine, Déum vérum de Déo véro, génitum non fáctum,
consubstantiálem Pátri per qúem ómnia fácta súnt, qúi própter nos
hómines et própter nóstram salútem descéndit de caélis, et incarnátus ést
de Spíritu Sáncto, ex María Vírgine, et hómo fáctus est; crucifíxus étiam
pro nóbis sub Póntio Piláto, pássus et sépultus ést; et resurréxit tértia díe
sécundum Scriptúras, et ascéndit in caélum, sédet ad déxteram Patris, et
íterum ventúrus ést iudicáre vívos et mórtuos, cúius régni non érit fínis;
et in Spíritum Sánctum Dóminum et vivificántem, qúi ex Pátre Filióque
procédit; qúi cum Pátre et Fílio símul adorátur et conglorificátur, qúi
locútus est per prophétas; et únam sánctam cathólicam et apostólicam
Ecclésiam. Confíteor únum baptísma in remissiónem peccatórum, et
expécto resurrectiónem mortuórum, et vítam ventúri saeculi. Ámen.
Fírma fíde qúoque crédo éa ómnia qúae in vérbo Déi scrípto vel trádito
continéntur et ab Ecclésia síve sollémni iudício síve ordinário et uni-
versáli Magistério támquam divínitus reveláta credénda proponúntur.
Fírmiter étiam ampléctor ac retíneo ómnia et síngula qúae círca doctrí-
nam de fíde vel móribus ab eádem definitíve proponúntur.
APPENDICI
Ínsuper religióso voluntátis et intelléctus obséquio doctrínis adhaéreo
qúas síve Románus Póntifex síve Collégium episcóporum enúntiant cum
Magistérium authénticum exércent étsi non definitívo áctu eásdem
proclámare inténdant.
Tándem promítto et íuro me cúncta qúae ad offícium méum spéctant ex
praescrípto Órdinis nóstri Constitutiónum fidéliter observatúrum.
Sic me Déus ádiuvet et haéc sáncta Déi Evangélia.
APPENDICI
VII Formula iuramenti
pro Assistentibus generalibus
Égo Fráter N.N. Assístens generális eléctus, promítto et íuro me
cúncta qúae ad offícium méum spéctant ex praescrípto Órdinis nóstri
Constitutiónum fidéliter observatúrum.
Sic me Déus ádiuvet et haéc sáncta Déi Evangélia.
VIII Specimen litterarum institutionis
Actuarii Capituli
Nos ……… Órdinis Frátrum Minórum Conventuálium, post seráphicum
Patriárcham, Miníster generális ……… (vel, si Miníster generális non
praéest, ponátur títulus Praésidis) et húius Capítuli generális Praéses,
dilécto nóbis in Dómino Frátri N.N. seráphicam a Déo benedictiónem.
Auctoritáte ex Órdinis nóstri Constitutiónibus et a íure nóbis concéssa, te
praefátum Frátrem N.N. in notárium cunctárum recurréntium actiónum
capitulárium constitúimus et vigóre praeséntium litterárum institúimus
ad conficiénda átque stipulánda quaecúmque instruménta et
authenticánda transúmpta, et exprésse decréta electiónum de qúibus
ágitur, ab exórdio ad fínem úsque, et débitis sígnis et charactéribus
subscribénda.
Qúibus qúidem a te conféctis et authenticátis áctibus et instruméntis,
auctoritáte eádem et potestáte, éam ómnem in iudício et éxtra fídem
APPENDICI
habéndam ésse decérnimus qúae íis adhiberétur si per públicos notários
éssent in stipulátum dedúcta.
In quórum fídem, etc.
Fr. ……… Capítuli Praéses
Fr. ……… Secretárius Órdinis
APPENDICI
IX Professione di fede – Giuramento di fedeltà1
Profession of Faith – Oath of Fidelity Profesión de fe – Juramento de fidelidad
Wyznanie wiary – przysięga wierności
PROFESSIONE DI FEDE
(Formula da usarsi nei casi in cui è prescritta la professione di fede)
Io N.N. credo e professo con ferma fede tutte e singole le verità che sono
contenute nel Simbolo della fede, e cioè:
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio,
Luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa
sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per
noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello
Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto
uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo
giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra
1 Il testo della «Professione di Fede e del Giuramento di fedeltà nell’assumere un ufficio
da esercitare a nome della Chiesa», pubblicata dalla CONGREGAZIONE PER LA
DOTTRINA DELLA FEDE, il 9 gennaio 1989 (AAS 81 [1989] 104-106). AAS 90 (1998)
542-551.
APPENDICI
del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e
il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre
e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato
per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen.
Credo pure con ferma fede tutto ciò che è contenuto nella Parola di Dio
scritta o trasmessa e che la Chiesa, sia con giudizio solenne sia con
magistero ordinario e universale, propone a credere come divinamente
rivelato.
Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la
dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo
definitivo.
Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto
agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio dei Vescovi
propongono quando esercitano il loro magistero autentico, sebbene non
intendano proclamarli con atto definitivo.
APPENDICI
GIURAMENTO DI FEDELTÀ
NELL’ASSUMERE UN UFFICIO
DA ESERCITARE A NOME DELLA CHIESA
(Formula da usarsi dai fedeli indicati nel can. 833 n. 8)
Io N.N. nell’assumere l’ufficio di... prometto di conservare sempre la
comunione con la Chiesa cattolica, sia nelle mie parole che nel mio
modo di agire.
Adempirò con grande diligenza e fedeltà i doveri ai quali sono tenuto
verso la Chiesa, sia universale che particolare, nella quale, secondo le
norme del diritto, sono stato chiamato a esercitare il mio servizio.
Nell’esercitare l’ufficio, che mi è stato affidato a nome della Chiesa,
conserverò integro e trasmetterò e illustrerò fedelmente il deposito della
fede, respingendo quindi qualsiasi dottrina ad esso contraria.
Sosterrò la disciplina comune a tutta la Chiesa e promuoverò
l’osservanza di tutte le leggi ecclesiastiche, in particolare di quelle
contenute nel Codice di Diritto Canonico.
Osserverò con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori dichiarano
come autentici dottori e maestri della fede o stabiliscono come capi
della Chiesa, e in unione con i Vescovi diocesani, fatti salvi l’indole e il
fine del mio Istituto, presterò volentieri la mia opera perché l’azione
apostolica, da esercitare in nome e per mandato della Chiesa, sia
compiuta in comunione con la Chiesa stessa.
Così Dio mi aiuti e questi santi Vangeli che tocco con le mie mani.
APPENDICI
PROFESSION OF FAITH
I, N., with firm faith believe and profess each and everything that is
contained in the Symbol of faith, namely:
I believe in one God, the Father almighty, maker of heaven and earth, of
all things visible and invisible. I believe in one Lord Jesus Christ, the
Only Begotten Son of God,
born of the Father before all ages. God from God, Light from Light, true
God from true God, begotten, not made, consubstantial with the Father;
through him all things were made. For us men and for our salvation he
came down from heaven, and by the Holy Spirit was incarnate of the
Virgin Mary, and became man. For our sake he was crucified under
Pontius Pilate, he suffered death and was buried, and rose again on the
third day in accordance with the Scriptures. He ascended into heaven and
is seated at the right hand of the Father. He will come again in glory to
judge the living and the dead and his kingdom will have no end. I believe
in the Holy Spirit, the Lord, the giver of life, who proceeds from the
Father and the Son, who with the Father and the Son is adored and
glorified, who has spoken through the prophets. I believe in one, holy,
catholic and apostolic Church. I confess one baptism for the forgiveness
of sins and I look forward to the resurrection of the dead and the life of
the world to come. Amen.
With firm faith, I also believe everything contained in the word of God,
whether written or handed down in Tradition, which the Church, either
by a solemn judgment or by the ordinary and universal Magisterium, sets
forth to be believed as divinely revealed.
I also firmly accept and hold each and everything definitively proposed
by the Church regarding teaching on faith and morals.
APPENDICI
Moreover, I adhere with religious submission of will and intellect to the
teachings which either the Roman Pontiff or the College of Bishops
enunciate when they exercise their authentic Magisterium, even if they
do not intend to proclaim these teachings by a definitive act.
OATH OF FIDELITY
ON ASSUMING AN OFFICE
TO BE EXERCISED IN THE NAME OF THE CHURCH
(Formula to be used by members of the Christian faithful mentioned in
canon 833, n. 8)
I, N., in assuming the office of ………, promise that in my words and in
my actions I shall always preserve communion with the Catholic Church.
With great care and fidelity I shall carry out the duties incumbent on me
toward the Church, both universal and particular, in which, according to
the provisions of the law, I have been called to exercise my service.
In fulfilling the charge entrusted to me in the name of the Church, I shall
hold fast to the deposit of faith in its entirety; I shall faithfully hand it on
and explain it, and I shall avoid any teachings contrary to it.
I shall foster the common discipline of the entire Church and I shall insist
on the observance of all ecclesiastical laws, especially those contained in
the Code of Canon Law.
With Christian obedience I shall follow what the Bishops, as authentic
doctors and teachers of the faith, declare, or what they, as those who
govern the Church, establish. I shall also — with due regard for the
character and purpose of my institute — faithfully assist the diocesan
Bishops, so that the apostolic activity, exercised in the name and by
APPENDICI
mandate of the Church, may be carried out in communion with the
Church.
So help me God, and God’s Holy Gospels on which I place my hand.
PROFESIÓN DE FE
(Fórmula para utilizar en los casos en que el derecho prescribe la
profesión de fe)
Yo, N., creo con fe firme y profeso todas y cada una de las cosas
contenidas en el Símbolo de la fe, a saber:
Creo en un solo Dios, Padre todopoderoso, Creador del cielo y de la
tierra, de todo lo visible y lo invisible.
Creo en un solo Señor, Jesucristo, Hijo único de Dios, nacido del Padre
antes de todos los siglos: Dios de Dios, Luz de Luz, Dios verdadero de
Dios verdadero, engendrado, no creado, de la misma naturaleza del
Padre, por quien todo fue hecho; que por nosotros, los hombres, y por
nuestra salvación bajó del cielo, y por obra del Espíritu Santo se encarnó
de María, la Virgen, y se hizo hombre; y por nuestra causa fue crucificado
en tiempos de Poncio Pilato; padeció y fue sepultado, y resucitó al tercer
día, según las Escrituras, y subió al cielo, y está sentado a la derecha del
Padre; y de nuevo vendrá con gloria para juzgar a vivos y muertos, y su
reino no tendrá fin.
Creo en el Espíritu Santo, Señor y dador de vida, que procede del Padre
y del Hijo, que con el Padre y el Hijo recibe una misma adoración y
gloria, y que habló por los profetas. Creo en la Iglesia, que es una, santa,
católica y apostólica. Confieso que hay un solo bautismo para el perdón
APPENDICI
de los pecados. Espero la resurrección de los muertos y la vida del mundo
futuro. Amén.
Creo, también, con fe firme, todo aquello que se contiene en la Palabra
de Dios escrita o transmitida por la Tradición, y que la Iglesia propone
para ser creído, como divinamente revelado, mediante un juicio solemne
o mediante el Magisterio ordinario y universal.
Acepto y retengo firmemente, asimismo, todas y cada una de las cosas
sobre la doctrina de la fe y las costumbres propuestas por la Iglesia de
modo definitivo.
Me adhiero, además, con religioso obsequio de voluntad y entendimiento
a las doctrinas enunciadas por el Romano Pontífice o por el Colegio de
los Obispos cuando ejercen el Magisterio auténtico, aunque no tengan la
intención de proclamarlas con un acto definitivo.
JURAMENTO DE FIDELIDAD
AL ASUMIR UN OFICIO
QUE SE HA DE EJERCER EN NOMBRE DE LA IGLESIA
(Fórmula que deben utilizar los fieles cristianos a los que se refiere el
canon 833, 8)
Yo, N., al asumir el oficio..., prometo mantenerme siempre en
comunión con la Iglesia católica, tanto en lo que exprese de palabra
como en mi manera de obrar.
Cumpliré con gran diligencia y fidelidad las obligaciones a las que
estoy comprometido con la Iglesia tanto universal como particular, en la
APPENDICI
que he sido llamado a ejercer mi servicio, según lo establecido por el
derecho.
En el ejercicio del ministerio que me ha sido confiado en nombre de la
Iglesia, conservaré íntegro el depósito de la fe y lo transmitiré y
explicaré fielmente; evitando, por tanto, cualquier doctrina que le sea
contraria.
Promoveré la disciplina común a toda la Iglesia y urgiré la observancia
de todas las leyes eclesiásticas, ante todo aquellas contenidas en el
Código de Derecho Canónico.
Con obediencia cristiana acataré lo que enseñen los sagrados pastores,
como doctores y maestros auténticos de la fe, y lo que establezcan como
guías de la Iglesia, y ayudaré fielmente a los obispos diocesanos para
que la acción apostólica que he de ejercer en nombre y por mandato de
la Iglesia, quedando a salvo la índole y el fin de mi instituto, se realice
siempre en comunión con la misma Iglesia.
Que así Dios me ayude y estos santos evangelios que toco con mis
manos.
WYZNANIE WIARY
Ja,……………wiarą mocną wierzę we wszystkie i poszczególne
prawdy zawarte w Symbolu wiary i wyznaję je, a mianowicie:
Wierzę w jednego Boga, Ojca wszechmogącego, Stworzyciela
nieba i ziemi, wszystkich rzeczy widzialnych i niewidzialnych. I w
jednego Pana Jezusa Chrystusa, Syna Bożego Jednorodzonego, który z
Ojca jest zrodzony przed wszystkimi wiekami. Bóg z Boga, Światłość ze
Światłości, Bóg prawdziwy z Boga prawdziwego, Zrodzony a nie
stworzony, współistotny Ojcu, a przez Niego wszystko się stało. On to
dla nas ludzi i dla naszego zbawienia zstąpił z nieba. I za sprawą Ducha
APPENDICI
Świętego przyjął ciało z Maryi Dziewicy i stał się człowiekiem.
Ukrzyżowany również za nas, pod Poncjuszem Piłatem został umęczony
i pogrzebany. I zmartwychwstał trzeciego dnia, jak oznajmia Pismo.
I wstąpił do nieba; siedzi po prawicy Ojca. I powtórnie przyjdzie w
chwale sądzić żywych i umarłych, a Królestwu Jego nie będzie końca.
Wierzę w Ducha Świętego, Pana i Ożywiciela, który od Ojca i Syna
pochodzi. Który z Ojcem i Synem wspólnie odbiera uwielbienie i
chwałę; który mówił przez Proroków. Wierzę w jeden, święty,
powszechny i apostolski Kościół. Wyznaję jeden chrzest na
odpuszczenie grzechów. I oczekuję wskrzeszenia umarłych. I życia
wiecznego w przyszłym świecie. Amen.
Wierzę również mocno w to, co jest zawarte w Słowie Bożym,
spisanym lub przekazanym przez Tradycję, a co Kościół, jako objawione
przez Boga podaje do wierzenia, tak w nauczaniu uroczystym, jak i
zwyczajnym nauczaniu powszechnym.
Z przekonaniem przyjmuję i uznaję również wszystkie i
poszczególne prawdy, które Kościół w sprawach wiary i moralności
podaje w sposób ostateczny.
Przyjmuję nadto z religijnym posłuszeństwem woli i umysłu
naukę głoszoną przez Papieża czy też przez Kolegium Biskupów
sprawujących autentyczny Urząd Nauczycielski, także wtedy, gdy nie
jest ona podawana z intencją definitywnego jej określenia.
APPENDICI
PRZYSIĘGA WIERNOŚCI
PRZY OBJĘCIU URZĘDU WYKONYWANEGO W IMIENIU
KOŚCIOŁA
(Formuła przewidziana dla wszystkich wiernych wymienionych w kan.
833, nr 8)
Ja, …………………………obejmując urząd
………………………………………………………………,
przyrzekam, że zarówno w słowach, jak w postępowaniu będę zawsze
zachowywał jedność z Kościołem katolickim.
Z największą starannością i wiernością będę wypełniał
obowiązki, które zostały mi powierzone wobec Kościoła tak
powszechnego, jak i partykularnego, w którym do mojego posługiwania,
wypełnianego zgodnie z przepisami prawa, zostałem powołany.
W spełnianiu zadania, powierzonego mi w imieniu Kościoła,
będę zachowywał nienaruszony depozyt wiary, będę go wiernie
przekazywał i objaśniał oraz będę odrzucał wszelkie doktryny jemu
przeciwne.
Będę umacniał dyscyplinę wspólną dla całego Kościoła i usilnie
troszczył się o przestrzeganie wszystkich praw kościelnych, w
szczególności tych, które zawiera Kodeks Prawa Kanonicznego.
Będę zachowywał z chrześcijańskim posłuszeństwem to, co
ogłaszają Pasterze jako autentyczni nauczyciele i stróże wiary, oraz jako
rządcy Kościoła postanawiają. Zachowując charakter i cel mojego
Instytutu, będę wiernie służył pomocą Biskupom diecezjalnym, aby
działalność apostolska, która ma być wypełniana w imieniu i z polecenia
Kościoła, była urzeczywistniana w jedności z tymże Kościołem.
Tak mi dopomóż Bóg i ta święta Ewangelia, której dotykam
moimi rękami.
INDICE GENERALE
PREMESSE ...................................................................................... 3
A – PRIMA DEL CAPITOLO GENERALE ........................................................3
B – DURANTE IL CAPITOLO GENERALE ...................................................... 5
C – COMPITI DEGLI UFFICIALI DEL CAPITOLO ........................................ 6
D – MODO DI PROCEDERE NELL’ESPLETAMENTO DELLA FUNZIONE
LEGISLATIVA.................................................................................................. 11
1) ITER DEGLI STATUTI GENERALI ....................................................... 11
2) ITER DELLE PROPOSTE ...................................................................... 14
3) ITER PER L’APPROVAZIONE DEL DISCEPOLATO FRANCESCANO
...................................................................................................................... 16
4) ITER PER L’APPROVAZIONE DELLA RATIO STUDIORUM ............ 19
SESSIONI ...................................................................................... 22
PRIMA SESSIONE .......................................................................................... 22
SECONDA SESSIONE .................................................................................... 26
TERZA SESSIONE .......................................................................................... 28
QUARTA SESSIONE .......................................................................................35
QUINTA SESSIONE ....................................................................................... 39
ULTIMA SESSIONE ....................................................................................... 42
APPENDICES................................................................................. 46
I PRECES DICENDAE ANTE SESSIONEM CAPITULAREM ........................................ 46
II PRECES IN FINE CUIUSCUMQUE SESSIONIS ...................................................... 57
III HYMNUS AD SPIRITUM SANCTUM ................................................................. 58
IV HYMNUS PRO GRATIARUM ACTIONE .............................................................. 60
V FORMULA PROFESSIONIS FIDEI CUM IURAMENTO A MINISTRO GENERALI
EMITTENDA ....................................................................................................... 62
VI FORMULA PROFESSIONIS FIDEI CUM IURAMENTO A VICARIO GENERALI
EMITTENDA ....................................................................................................... 64
VII FORMULA IURAMENTI PRO ASSISTENTIBUS GENERALIBUS ........................... 66
VIII SPECIMEN LITTERARUM INSTITUTIONIS ACTUARII CAPITULI ...................... 66
IX PROFESSIONE DI FEDE – GIURAMENTO DI FEDELTÀ PROFESSION OF FAITH –
OATH OF FIDELITY PROFESIÓN DE FE – JURAMENTO DE FIDELIDAD WYZNANIE
WIARY – PRZYSIĘGA WIERNOŚCI ........................................................................ 68
PROFESSIONE DI FEDE .......................................................................... 68
GIURAMENTO DI FEDELTÀ NELL’ASSUMERE UN UFFICIO DA
ESERCITARE A NOME DELLA CHIESA ................................................. 70
PROFESSION OF FAITH ........................................................................... 71
OATH OF FIDELITY ON ASSUMING AN OFFICE TO BE EXERCISED
IN THE NAME OF THE CHURCH ............................................................ 72
PROFESIÓN DE FE .................................................................................... 73
JURAMENTO DE FIDELIDAD AL ASUMIR UN OFICIO QUE SE HA DE
EJERCER EN NOMBRE DE LA IGLESIA ................................................. 74
WYZNANIE WIARY .................................................................................... 75
PRZYSIĘGA WIERNOŚCI PRZY OBJĘCIU URZĘDU
WYKONYWANEGO W IMIENIU KOŚCIOŁA .......................................... 77
INDICE GENERALE ...................................................................................... 78