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Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle Grazie - Anno VIII - N. 3 - dicembre 2003 Distribuzione in omaggio ai Soci Sito web: www.asl2.napoli.it Esce quando può All’interno: I vincitori delle Borse di Studio Senza donatore non c’è trapianto La notte di San Silvestro: tra festa e tragedia Che cos’è l’Agopuntura e come agisce Impara l’auto-esame del seno 1° Corso di Gastroenterologia Il Forum nazionale di Cardiologia per infermieri La nuova riforma delle pensioni Teseo e il Minotauro

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Page 1: Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle ... · Sito web: Distribuzione in omaggio ai Soci Esce quando pu ... Teofilo Arco, Giuseppe Calabrese, Luigi Carandente, Giuseppe

Organo di informazione del C.R.A.L. Santa Maria delle Grazie - Anno VIII - N. 3 - dicembre 2003Distribuzione in omaggio ai SociSito web: www.asl2.napoli.it Esce quando può

All’interno:I vincitori delle Borse di StudioSenza donatore non c’è trapiantoLa notte di San Silvestro: tra festa e tragediaChe cos’è l’Agopuntura e come agisceImpara l’auto-esame del seno1° Corso di GastroenterologiaIl Forum nazionale di Cardiologia per infermieriLa nuova riforma delle pensioniTeseo e il Minotauro

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Organo di informazione pubblicatodal CRAL S. Maria delle Grazie.Viene distribuito in omaggio ai Soci.

Registrato il 20.01.96 presso ilTribunale di Napoli con il n. 4716.

Esce quando può

Presidente del CRALSanta Maria delle GrazieAnna De Novellis

Direttore ResponsabileAlfredo Falcone

Comitato di RedazioneTeofilo Arco, Giuseppe Calabrese,Luigi Carandente, GiuseppeCirillo, Anna De Novellis, VincenzoMellone, Nello Nardi, AdrianoScoppetta, Luigi Stefanelli

Hanno collaborato a questo numero:Antonio Balzano, Milena Biglietto,Roberto Lamanda, AlbertoMarvaso, Ernesto Murena, NelloNardi, Giuseppe Pelosi, FrancescoSaitta, Giuseppe Varriale, PaolaZulati.

Segretario di Redazione:Adriano Scoppetta

ComposizioneNello Nardi

Redazione: CRAL Santa Mariadelle Grazie La Schiana 80078Pozzuoli (NA) tel. 081.8552215

Le opinioni espresse in articolifirmati o siglati impegnanoesclusivamente i rispettivi Autorimentre la Direzione non ne risponde.La collaborazione a“IL CRALLINO” s’intendegratuita.

Impaginazione e grafica:Skizzo di Stampa di CarolinaOliviero

Stampa: Skizzo di Stampa - Napoli

In copertina: La festa in Pediatria(foto S. De Santo).

Cari amici lettori,con questo numero “IL CRALLINO” conclude il suo decimo anno di vita: chiavrebbe mai potuto pensarlo, nell’ormai lontano giugno del 1994, quando l’organodi informazione del CRAL uscì tra lo scetticismo presso che generale con quel titoloche aveva fatto sorridere di compatimento più di una persona? Quell’anno due solinumeri usciti quasi alla chetichella, all’insegna dell’“esce quando può”, sei paginedalla veste tipografica più che modesta che, però, incontrarono una insperatasimpatia che indusse il CdA ed il sottoscritto ad andare avanti in un’avventura chesi stava rivelando gratificante.L’anno successivo, il 1995, “IL CRALLINO” non vide la luce: era in gestazione…una importante novità: la registrazione della testata da parte del Tribunale diNapoli: “IL CRALLINO” non era più un semplice notiziario dopolavoristico mauna testata giornalistica diretta da un giornalista! Indubbiamente un bel salto diprestigio.Ottenuta la registrazione, nel 1996 la pubblicazione si presentò ai lettori in unaveste più ricca: fascicolo spillato con prima di copertina a colori e le altre trepagine ospitanti, o meraviglia!, altrettante inserzioni pubblicitarie, segno del favoreche essa si era conquistato. Poi piccoli ma significativi passi avanti, secondo lacauta andatura impostata dal CdA, come il passaggio a tre numeri l’anno; l’idealesarebbe stata la trimestralità, ossia quattro numeri l’anno, ma sarebbe occorsa unamaggiore disponibilità economica che non c’era. Fu chiesto allora alla Direzionedella ASL un piccolo contributo: in risposta un vago interessamento, un “vedremo”,poi il silenzio.Il decennale però andava festeggiato e il CdA ha inserito allora nel bilancio diprevisione per il 2004 la voce relativa al costo del quarto numero ed il maggioreintroito derivante dall’aumento della quota sociale annua da 2,58 euro a 3 euro, unaumento lieve, un…adeguamento della vecchia lira all’euro, sufficiente aconsentire la stampa del sospirato quarto numero ma anche una strenna pasqualepiù ricca e qualche festa sociale in più. Il bilancio preventivo, sottoposto al vagliodell’Assemblea dei Soci è stata approvato e nel suo secondo decennio de “ILCRALLINO”, a partire dal 2004, uscirà quattro volte l’anno ossia con cadenzatrimestrale.

Il 2003 se ne va con il suo carico di guerre, di stragi, di miseria e di malattie: unanno non certo felice per l’umanità: speriamo che quello che sta per iniziare, il2004, sia migliore e che porti nel mondo un po’ di giustizia senza la quale la pacenon può esistere.Ed ora a tutti i lettori, a tutti i colleghi ed alle loro famiglie noi de “IL CRALLINO”auguriamo un felice Anno Nuovo!

Il CRAL augura a tutti i SociBuon Natale e Felice Anno Nuovo

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CONVENZIONEMAXICINEMA MED

E’ stata stipulata una convenzione conla multisala cinematografica situata inviale Giochi del Mediterraneo aFuorigrotta. Tutti i lunedì e martedìingresso a 4 euro a persona per il sociopiù tre accompagnatori supresentazione della tessera CRAL.Sono esclusi i festivi e prefestivi ed ilperiodo Natalizio che va dal 5/12/03 al7/1/04.

ULTERIORE SCONTOAL CINEMA SOFIA

La Direzione del cinema Sofia diPozzuoli ha ribassato a 3 euro losconto praticato ai soci e loro familiariche presenteranno la tessera CRAL dallunedì al venerdì nonché al primospettacolo del sabato e delladomenica. Naturalmente sono esclusi iperiodi summenzionati.

CIRCHIPresso la segreteria del CRAL sono invendita i biglietti a prezzi scontati deimaggiori circhi presenti sulla piazza diNapoli durante il periodo natalizio. Siinvitano gli interessati a munirsianticipatamente dei suddetti bigliettipoiché durante le festività saràdifficile reperirli.

I VINCITORI DELLE “BORSE DI STUDIO”ANNO SCOLASTICO 2002-03

Il Segretario del Fondo di Solidarietà Nello Nardi, si congratula con ivincitori delle Borse di Studio 2002-03 e si rammarica per quelli che nesono rimasti esclusi. La cerimonia della premiazione avrà luogo il 19dicembre presso il cinema Sofia di Pozzuoli durante la festa sociale difine anno.

CRAL S. MARIA DELLE GRAZIEBorse di Studio dal Fondo di Solidarietà per i figli dei dipendenti

Anno Scolastico 2002/2003

Diploma di laureaN°2 Borse di Studio da Euro 200,00

Socio Vincitori Data di Nascita Diploma Punteggio

Diploma di maturitàN° 6 Borse di studio da Euro 110,00

Socio Vincitori Data di Nascita Diploma Punteggio

1 Magliulo Anna Moccia Luciano 26/10/1979 Laurea 110 Lode2 Di Matteo Gaetano Di Matteo Cristina 08/07/1976 Laurea 105

1 Di Napoli Antonio Di Napoli Rocco 01/09/1985 Maturità 100/100

Diploma di scuola media InferioreN° 10 Borse di Studio da Euro 75,00

Socio Vincitori Data di Nascita Diploma Punteggio1 Mariano Pietro Mariano Anna 20/07/1990 Media Ottimo2 Mariano Pietro Mariano Giuseppina 20/07/1990 Media Ottimo3 D'Avascio Pasquale D'Avascio Simona 22/05/1990 Media Ottimo4 Casale Anna Ariante Federica 14/11/1989 Media Ottimo5 Causa Raffele Causa Angela 30/01/1989 Media Ottimo6 Caccia Matilde Coccorese Vittoria 09/10/1990 Media Distinto7 Ferraro Anna Costigliola Adriano 13/11/1989 Media Distinto8 Stefanelli Luigi Stefanelli Bruna 09/10/1989 Media Buono9 Di Falco Luigi A. Di Falco Valeria 14/08/1989 Media Buono

2 Esposito Francesco Esposito Rosa 17/09/1984 Maturità 100/1003 Di Bonito Procolo Di Bonito Francesca 10/07/1985 Maturità 98/1004 Buono Vincenzo Buono Mariarosaria 11/10/1983 Maturità 98/1005 Di Mauro Ciro Di Mauro Michele 01/11/1984 Maturità 96/1006 De Rosa R. Ved. Tafuto Tafuto Vincenzo 24/10/1984 Maturità 92/1007 Di Razza Giuseppe Di Razza Enrico 25/01/1984 Maturità 91/100

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Negli ultimi anni si è assistito adun aumento delle donazioni

d’organo nel nostro Paese, tanto daessere collocati al secondo posto inEuropa dopo la Spagna e primi perquel che riguarda la donazione deitessuti (dato 2002). Ciò è dovuto adun nuovo assetto organizzativo che hagià preso forma negli anni precedentiin regioni come Toscana, EmiliaRomagna e Veneto, storicamente aiprimi posti per numero di donazioniper milioni di abitanti. Infatti questeRegioni hanno fatto loro, già datempo, il modello spagnolo, modellovincente per quel che riguardal’organizzazione trapiantologica checomprende un percorso abbastanzaarticolato. In Spagna esiste la figuradel TPM (Transplant ProcurementManagement); il TPM è un medico, disolito rianimatore, il cui compitoessenziale è quello di identificare ilpotenziale donatore nelle unità diterapie intensive e/oneurochirurgiche; egli pianifica ilperiodo di osservazione di mortecerebrale, cura i rapporti con lefamiglie dei donatori e la parteamministrativa.Ma che cosa è la morte cerebrale?Essa si identifica con la perditairreversibile della funzionedell’encefalo. Clinicamente ècaratterizzata da:1) stato di incoscienza;2) assenza dei riflessi del tronco;3) assenza di respiro spontaneo;4) assenza di attività elettricacerebrale.Quando si verifica la contemporaneitàdi queste condizioni, il Rianimatore ètenuto a darne comunicazione allaDirezione Sanitaria, la quale convocauna Commissione composta da unRianimatore, un Neurologo, ed unMedico legale, o in assenza di questi,da un Medico della DirezioneSanitaria; tale Commissione verifica

nelle ore successive (sei negli adulti edodici nei bambini da uno a cinqueanni) il persistere di questi parametriche confermano la mortedell’individuo. Infatti è consolidatoscientificamente che la mortedell’uomo si identifica con la mortecerebrale. In questa fase del processosi innesca la fase più delicata, e cioè lacomunicazione del lutto ai parenti,che si attua con varie strategie.Proprio per questo, da diversi anni unTeam spagnolo, composto da medici,infermieri e psicologi, viene in Italia asupportare la nostra preparazione,indicandoci tra l’altro le strategieottimali per la gestione di unpotenziale donatoreAnche in Campania si assiste ad unainversione di tendenza; infatti fino apochi anni fa la nostra Regione erafanalino di coda per numero didonazioni. A fine 2001 è stato istituitol’Alto Comitato dei Trapianti, che stasviluppando in modo positivo unaorganizzazione che di fatto ha portatocome risultato un netto incrementodel numero di donazioni. La legge99/91 ha di fatto creato la figura delCoordinatore locale, sul modelloTPM spagnolo. Il Coordinatore localesegue tutte le fasi: dall’identificazione

del potenziale donatore, al rapportocon il Centro di rifererimento, dallaaccoglienza delle equipes deitrapianti, al rapporto con i familiarifino alla promozione culturale fra glioperatori sanitari e nelle scuole.Presso il nostro Ospedale da aprile2002, epoca in cui è stato nominato ilcoordinatore locale, fino ad ottobre2003, sono state effettuate seiosservazioni di morte cerebrale concinque donazioni ed un mancatoconsenso. Indubbiamente è unrisultato brillante, in considerazionedel numero di posti letto e anche delfatto che da poco è aperto il reparto dineurochirurgia,la cui presenza incidein maniera netta sulla possibilità diavere un numero maggiore dipotenziali donatori.Tale risultato è meritodell’entusiasmo e dell’abnegazionedel personale tutto dellaRianimazione e del Complessooperatorio, nonché della disponibilitàdel Dr. Mauro Idone Neurologo, e delDr. Luigi Capuano della DirezioneSanitaria, senza i quali non sarebbestato possibile avviare il processo diaccertamento di morte e quindi delladonazione.Nell’ottica di questa crescita, è statoorganizzato nei mese di ottobre enovembre un corso di formazione pertutti gli operatori sanitari chelavorano nelle terapie intensive e saleoperatorie dell’ASL Napoli 2.Concludendo voglio segnalare cheanche con il progresso scientifico, visaranno sempre patologie cherichiedono come alternativa diguarigione il trapianto. Donare è unatto di solidarietà che potrà farrifiorire una vita che tende aspegnersi.

** IIll DDootttt.. GGiiuusseeppppee PPeelloossii èè ccoooorrddiinnaattoorreellooccaallee PP..OO.. SS..MM.. ddeellllee GGrraazziiee PPoozzzzuuoollii..

SENZA DONATORENON C’E’ TRAPIANTO

di Giuseppe Pelosi*

IN AUMENTO LE DONAZIONI D’ORGANO

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Il bilancio della notte di S.Silvestro e del Capodanno

assume ogni anno i toni di unbollettino di guerra e con tragicaritualità assistiamo alla solitarassegna di feriti con lesioni chevanno dalla semplice ustione aquelle gravissime alle mani, agliocchi, al volto, all’udito, coninvalidità permanenti ed, in nonpochi casi, alla perdita della vita.Il fuoco ha sempre rappresentatoper l’uomo un simbolo di forzacreatrice, di vita e di dominio, manello stesso tempo elemento didistruzione e di paura, mediatoredella volontà dell’entità divina.Dal dominio del fuoco in questaduplice veste ha trovato originel’arte pirotecnica, che a partiredalla metà del cinquecento fino adoggi accompagna in tutto il mondole feste, siano esse religiose olaiche, con la confezione di fuochid’artificio sempre più spettacolarie rumorosi, che trovano la loroconsacrazione annuale nelCapodanno, in cui ognunocombatte la propria irresponsabileguerra mascherata da ritoscaramantico beneaugurate.Si tratta dunque di unaconsuetudine fortemente radicatache raggiunge a Napoli e più ingenerale in Campania, livelliesasperati, trasformando una festain un momento di violenza ed’incoscienza. La riprova di ciòemerge chiaramente dai risultati diun sondaggio effettuato su uncampione di 800 cittadininapoletani di età variabile fra i 18e i 60 anni: il 75% di essi ritienenecessario l’uso dei fuochid’artificio per festeggiare l’arrivodel Nuovo Anno e ben il 50% diessi non li ritiene assolutamentepericolosi, dimenticando i tragicinotiziari del giorno dopo ed

ignorando il dato nazionale di 25morti e oltre 10.000 feriti deldecennio 1991-2001, con unaspesa sociale di circa 50.000 perogni vittima.Un grande aiuto per conosceremeglio il fenomeno e prevenirloefficacemente è stato offerto dallarilevazione sistematica dei datiepidemiologici che hannochiaramente evidenziato dueaspetti: il primo è che sono vittimed’infortuni persone di tutte le etàma il gruppo più colpito è quellodei preadolescenti tra 10 e 14 anni;il secondo, forse più importante,vede gli incidenti a carico dipersone adulte concentrati aridosso della mezzanotte del 31dicembre, mentre quelli deibambini distribuitiprevalentemente nella mattinatadel 1 gennaio, quasi sempre legatialla raccolta in strada di fuochid’artificio difettosi e quindiinesplosi, che quando riaccesideflagrano immediatamente,senza alcun controllo. Questosemplice dato ha permesso diridurre drasticamente il numerodei bambini feriti, attraversoun’attenta campagna diprevenzione e comunicazionesociale, che ha avuto comecapisaldi la precoce pulizia dellestrade e dei condomìni dai fuochiinesplosi, con la raccomandazioniai genitori di non far uscire i figlinelle prime ore della mattinata, el’invito agli insegnanti e ai presididelle scuole napoletane a dedicarealcune ore di lezione ad incontricon esperti della Polizia e medicidi Pronto Soccorso. I risultati sonostati estremamente positivi ma latendenza al decremento dei feritinon deve illudere: è necessariomantenere alta l’attenzione socialeal problema, intensificando le

iniziative di prevenzione primaria(lotta alla vendita e l’utilizzo dei“botti” illegali, seminari nellescuole con coinvolgimento deigenitori, personaggi famosi“testimonial” di campagne disensibilizzazione sociale, ecc.) ela collaborazione tra le istituzioni,la scuola, le forze di polizia, lestrutture sanitarie. Ma il puntofocale è sempre il buon senso chedeve guidare tutti: difendere laserenità della festa dalcomportamento temerario oirresponsabile di tanti.Dal punto di vista strettamentesanitario, le conseguenze delleesplosioni dei fuochi d’artificiosono varie e dipendonofondamentalmente dalla distanza eal luogo in cui avvienel’esplosione, dalla forzadeflagrante nonché dalla entità disuperficie corporea espostaall’onda d’urto (blast) o allefiamme. Distinguiamo perciòdelle lesioni gravi (lesionitoraciche e polmonari conemorragie, contusionimiocardiche ed embolie gassosecoronariche o cerebrali; lesioniaddominali con emorragie interne,contusioni o rotture di milza efegato; lesioni craniche conemorragie meningee o ematomi;lesioni uditive, con riduzione dellacapacità uditiva, otalgia ootorragia; lesioni oculari con legravi contusioni o perforazionidell’occhio; lesioni della mano,con amputazioni traumatichedell’arto o delle dita ed ustionigravi), da quelle minori ma noncerto meno importanti (contusioni,escoriazioni, ustioni, feritesuperficiali e profonde, moltedelle quali deturpanti). Lemoderne tecniche rianimatorie equelle ricostruttive chirurgiche

LA NOTTE DI S. SILVESTRO:TRA FESTA E TRAGEDIA

di Alberto Marvaso

NEL DECENNIO 1991-2001 VENTICINQUE MORTI E DIECIMILA FERITI

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hanno certamente cambiato lastoria clinica di molti pazienti chesono stati restituiti ad una vitanormale in tempi brevi e conrisultati funzionali impensabilifino a pochi anni fa (vedi foto).Ma questi risultati spettacolari nonsono sempre possibili per tutti espesso passano attraversonumerosi interventi chirurgici conun pesante carico di sofferenza, didolore e di prolungata inabilità.

Infine qualche precauzione per lanotte di S. Silvestro: non indossaregiacconi o indumentiinfiammabili; proteggere semprele mani con guanti di pelle e maicon quelli sintetici; indossareocchiali protettivi in plasticatrasparente; se il petardo non siaccende subito desistereimmediatamente e gettarlo in unsecchio d’acqua (non dallafinestra!) che deve comunque

essere sempre tenuto a portata dimano per le emergenze; infine,problema spesso dimenticato, nonfar respirare passivamente e pertroppo tempo le esalazioni di zolfoad ammalati con problemi cardio-respiratori. Diciamo perciò tutti basta aifuochi d’artificio, soprattutto aquelli proibiti, facendo in modoche il Capodanno sia una festa esoltanto una festa.

Ecco le conseguenze di un’esplosione accidentale di fuochi di artificio: una mano letteralmente spappolata.

L’intervento chirurgico con tecnica ricostruttiva.

La mano è stata ricostruita ma ... non finisce sempre così (foto A. Marvaso).

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E’ una branca della medicinatradizionale cinese da noi poco

conosciuta e spesso mal compresapoiché il nostro corso di laurea nonprevede alcuna informazione inmerito ed anche perché si cercanorisposte al come agisce attraversouna metodologia scientifica troppogiovane per essere applicabile aduna medicina nata in Cina oltre3000 anni or sono.Nel tentativo di ricondurre ilmeccanismo d’azione degli aghialle nostre attuali conoscenzefisiopatologiche sono statescientificamente verificate e datediverse teorie. Recentemente ilNational Institutes of Health degliStati Uniti ne ha valutato l’efficaciaattraverso l’analisi condotta su unalunga serie di studi effettuata alivello internazionale, giungendorelativamente agli effetti biologicidell’Agopuntura, alle seguenticonclusioni:“Molti studi hanno dimostrato chel’Agopuntura può determinareeffetti biologici multipli. Talirisposte si manifestano localmente,in vicinanza del sito diapplicazione e a distanza, mediateprincipalmente dai neuronisensitivi verso molte struttureall’interno del sistema nervosocentrale. In questa maniera sidetermina l’attivazione di varisistemi fisiologici sia nel cervellocome in periferia. Occorrefocalizzare l’attenzione sul ruolodegli oppioidi endogeni in corso dianalgesia con Agopuntura.Esistono considerevoli prove chesupportano l’ipotesi che i peptidioppioidi sono rilasciati durantel’applicazione dell’Agopuntura eche l’effetto analgesicodell’Agopuntura sia almenoparzialmente spiegato dalla loroazione. Il fatto che gli antagonistidelle sostanze oppioidi come ilnaloxone annullino l’effetto

analgesico dell’Agopunturarafforza ulteriormente questaipotesi. La stimolazione medianteAgopuntura può anche attivarel’ipotalamo e la ghiandolapituitaria determinando un largospettro di effetti sistemici. Sonostati documentati l’alterazionedella secrezione dineurotrasmettitori e neuroormoni emodificazioni della regolazione delflusso ematico sia centrale cheperiferico. Ci sono inoltre delleprove che documentano ilpotenziamento delle difeseimmunitarie indottodall'Agopuntura.Comunque al di là di tutte questeriflessioni e sperimentazioniscientifiche, non dobbiamodimenticare che l’Agopuntura èuna antichissima tecnicaterapeutica basata su principi diosservazione analogica, più cheanalitica.Una medicina primitiva (sembrache le sue origini risalganoaddirittura al periodo neolitico) ilcui primo testo risale al 475-221a.C. non aveva certo gli strumentiper analizzare dettagliatamente i

singoli organi, ma dovevanecessariamente basarsisull’osservazione globale delpaziente e del suo equilibriofunzionale.Ne deriva una metodologia distudio che porta non a dividere,scomporre ed analizzare nei minimidettagli ma piuttosto a correlare traloro elementi diversi ricercandonele affinità e le interazioni poiché innatura ciascuna cosa fa parte di untutto e risponde a leggi universali.Ritengo che la differenza tra lanostra giovane medicina e l’anticamedicina cinese sia essenzialmentenel metodo. Due diversi approccidiagnostici che messi insieme ciconsentono di curare meglio inostri pazienti.La medicina occidentale piùmoderna e tecnologicamenteavanzata consente diagnosi eterapie impensabili già 100 anni fa,figuriamoci 3000 anni fa. Tuttaviaproprio perché così efficace edincisiva abusarne può causaredanni non solo alla salute delsingolo, ma ad un intero sistemabiologico: antibiotico resistenza,S.A.R.S, A.D.S.

COSA E’ L’AGOPUNTURAE COME AGISCE

di Paola Zulati*

Applicazione contemporanea di tre tecniche di M.T.C.: Agopuntura, Moxibustione eCoppettazione (foto A. Rossi).

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La M.T.C. il cui presupposto è,come si legge nel classico dimedicina dell’Imperatore Giallo,che il saggio non cura gli uominiquando essi sono già malati, ma fain modo di prevenire la comparsadella malattia, può esserci digrande aiuto nella cura di tantidisturbi funzionali che nel tempopossono trasformarsi in patologiad’organo. Ma, non solo, affiancarele due medicine in molti casi ciconsente un quadro diagnosticopiù completo ed un approccioterapeutico più efficace. Tornando alla domanda inizialecome agisce l’Agopunturacercherò di fornire qualche breveelemento di informazione. Levarie teorie più vicine alla nostramentalità occidentale spieganosolo in parte il meccanismod’azione dell’Agopuntura.L’Agopuntura deve essere intesacome una modalità di diagnosi eterapia il cui fondamento è lostudio dell’energetica dei sistemiviventi. Per una comprensione piùvicina alla nostra mentalitàoccidentale possiamo rifarci allateoria della relatività di AlbertEinstein espressa dalla famosaequazione E = m.c2 Energia =massa per la velocità della luce al

quadrato. La relazione tra materiaed energia risulta evidente.Per la M.T.C. lo yin = materia e loyang = energia, in costanterapporto di reciproca generazione,trasformazione e limitazione sonoalla base di ogni processo vitale.L’uomo, costituito da materia edenergia, conserva il proprio statodi salute quando è rispettatol’equilibrio tra questi dueelementi. Ogni organo e viscereogni più piccola parte del corpoumano è pervasa da energia; illibero fluire dell’energia,l’equilibrio tra le energie dellevarie parti del corpo e tra queste ela materia sono alla base di unbuono stato di salute; la rottura diquesti equilibri è causa dimalattia.L’energia di ciascun organo eviscere scorre in canali energeticilungo il percorso dei quali sonosituati gli agopunti. I canali sonocollegati tra di loro consentendo intal modo la connessione energeticatra organi e visceri e tra esterno edinterno. Se la produzione e ladistribuzione dell’energia avvienearmoniosamente l’individuomantiene lo stato di salute. Se sicreano difetti di produzione,consumo o distribuzione si genera

il fenomeno dell’ostruzioneenergetica con la comparsa deiprimi sintomi patologici. Gli aghiagiscono sbloccando le ostruzionienergetiche, tonificando il deficitenergetico o disperdendonel’eccesso; ristabilendo unequilibrio alterato che sarà poi ilpresupposto per l’instaurarsi dellapatologia organica vera e propria.Agiscono, quindi, in una fase cheprecede la malattia vera e propria. Quanto asserito è una estremaesemplificazione dell’argomento,è solo un punto di partenzafondamentale per avvicinaci allacomprensione di una medicina chesi definisce in funzione dellasalute piuttosto che della malattia.Una medicina essenzialmentepreventiva, considerata ancoratroppo spesso ultima spiaggia, nonalternativa, talvolta sostitutiva, piùspesso da associare alla nostramedicina per un miglioreinquadramento diagnostico eterapeutico del paziente.Tant’è che l’O.M.S. ha indicatooltre 40 patologie da curareprioritariamente con Agopuntura.

** LLaa ddootttt ..ssssaa PPaaoollaa ZZuullaatt ii eeDDiirriiggeennttee II lliivveelllloo rreessppoonnssaabbiilleeaammbbuullaattoorriioo aaggooppuunnttuurraa..

E’ stata una bella soddisfazioneper noi tutti, personale

sanitario e parasanitario dellaDivisione di Pediatriadell’Ospedale di Pozzuoli, averpotuto ricordare ed onorare lamemoria del nostro amato collegaErnesto Errico, vincendo il premioche il dott. Giuseppe Parisi, congrande sensibilità, ha volutodedicarGli nell’ambito dellaseconda edizione del ConvegnoNazionale di Aggiornamento“Ischia Pediatria Neonatologia2003”.La dott.ssa Rosanna Pluvio hapresentato un lavoro su

“Valutazione della tolleranza allosforzo in bambini asmatici intrattamento con antileucotrieni” cheè stato scelto dal ComitatoScientifico organizzatore delcongresso per l’importanza e lanovità dei dati presentati: talelavoro è stato svolto con grossosacrificio da noi tutti, dedicandoviil tempo libero dagli impegni delleguardie e dell’attività assistenziale,con l’umiltà e la dedizione che ci hainsegnato il caro Ernesto.E proprio per questo abbiamodeciso di devolvere il premio indenaro a favore di Riccardo eMartina, i due Suoi amatissimi

figli, a ricordo tangibile del lorodolce papà.

Francesco Saitta

IN RICORDO DI ERNESTO

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Eseguire tutti i mesi un regolareautoesame della mammella, in

modo da scoprire precocemente uneventuale nuovo nodulo. Peraiutarvi a ricordare di effettuarlo,stabilite una azione ricorrente,ricordando che:• il momento migliore per eseguirloè una settimana circa dopo l’iniziodel ciclo, qualche giorno dopo chesono terminate le mestruazioni,quando il seno è meno gonfio esensibile;• dopo la menopausa è consigliabilecerchiare in rosso sul calendario ilprimo giorno del 1°, 3°, 6°, 9° mese;• se invece fate uso della pillolaanticoncezionale effettuate l’esameil primo giorno di ogni nuova seriedi pillole; • se state seguendo una terapiaormonale, chiedete al vostro medicoqual è il momento più adatto. 1. Mettetevi in posizione erettadavanti a uno specchio e osservateciascuna mammella prima con lebraccia distese lungo i fianchi poipremendo con forza le mani suifianchi e ruotando le spalle inavanti, quindi sollevando le bracciadietro la testa e infine mettendo lemani sul bacino e sporgendovi con iltronco in avanti. Controllate se vi

sono cambiamenti nelle dimensioni,nella forma e nel profilo dellemammelle, eventuali differenze dicolore o di aspetto della cute o lapresenza di rughe e increspature.Verificate soprattutto le eventualianomalie nei capezzoli. 2. Rimanendo in piedi davanti allospecchio palpate le regioni sopra esottoclavicolari, di entrambi i lati,per individuare eventuali masse onoduli. Con la punta delle dita,palpate le ascelle per cercaregonfiori o punti dolenti e premete imuscoli anteriori per individuareeventuali masse. 3. Sollevate e sostenete lamammella destra nel palmo di unamano ed esercitate leggere pressionicon l’altra mano per rilevaregonfiori o ispessimenti. Cominciatedalla zona del torace e proseguiteverso l’estremità del capezzolo.Ripetete questa operazione sullamammella sinistra. 4. Palpate i capezzoli per cercare

cambiamenti di forma o dimensionie premeteli delicatamente pervedere se ci sono secrezioni. 5. Sdraiatevi sul letto mettendo uncuscino sotto la spalla destra e,portando il braccio destro dietro latesta, iniziate a palpare la mammelladestra con la mano sinistra, a partiredalla regione ascellare. Esercitateuna leggera pressione con le dita “apiatto”, eseguendo dei piccolimovimenti circolari e descrivendo

un ampio cerchio intorno al latoesterno della mammella. Continuatecon cerchi sempre più piccoli fino araggiungere il capezzolo. Spingete ilcapezzolo verso l’interno: dovrebbeaffondare in una piccola cavità.Ripetete l’operazione con lamammella sinistra. 6. Se notate qualche anomalia,

rivolgetevi al medico. Potete anchechiedere al vostro medico dimostrarvi il modo più corretto pereseguire quest’esame.Un nuovo nodulo può non causareproblemi e potete non notarlo fino aquando non eseguite un autoesamedella mammella consigliatomensilmente per tutte le donne dai20 anni in su.. Tuttavia, in alcunicasi, un nodulo può essereleggermente dolente alla palpazione(o essere spontaneamente doloroso),spesso subito prima dellemestruazioni.Se scoprite un nodulo nellamammella, dolente o meno, andatedal medico entro 1 o 2 giorni.Dovrete andare dal medico anche seun nodulo che avevate già mostraqualche cambiamento: diventa

IMPARA L’AUTO-ESAME DEL SENOdi Peppe Varriale

CONOSCI TE STESSA, TI POTRÀ SALVARE LA VITA!

Prevenzione delle patologie mammarie: da una iniziativa d’informazione, a favore dell’Utenza, promossa dalla Dott.ssaRosa D’Isanto, Direttore dipartimentale della Formazione e del Laboratorio di Patologia Clinica del D.E.A. di Pozzuoli.

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dolente, più duro o più grande. Ilmedico vi visiterà e suggerirà dirivolgervi eventualmente ad unospecialista senologo, il qualeeseguirà a sua volta una visita e, aseconda dei risultati, prescriveràuno o più test diagnostici perindividuare se esiste un problema.Gli esami comprendonomammografia, ecografia e biopsia.Se i test diagnostici dimostrano cheil nodulo è un tumore, dovreteessere ricoverate in ospedale perfarlo asportare. Il tipo di interventodipende dalla natura del tumore: se èbenigno, è di solito necessarioasportare soltanto il tumore, alivello di day hospital; per iltrattamento di un tumore maligno itrattamenti dovranno essereovviamente diversi. In circa il 10% dei casi, la malattiainteressa entrambe le mammelle.Un nodulo nella mammella, piùfrequentemente nella parte superioreesterna, può essere dolente o meno eviene scoperto durante la palpazionedella mammella, mentre è raro chesi presenti come una massa visibile.Talvolta, la cute sopra il nodulodiviene rugosa, si notano perdite dicolore scuro dal capezzolo e questopuò divenire retratto Il carcinoma della mammella è unodei tumori maligni più comuni delledonne: circa 1 donna su 12manifesta la malattia. La patologia èfrequente nelle donne con più di 40anni ed è più diffusa tra quelledonne che non hanno avuto figli ocon storia familiare positiva per lamalattia e tra i casi di menopausatardiva.Se il carcinoma della mammella nonviene trattato, o se viene trattato inritardo, è quasi sempre fatale! Perquesto motivo, non dovete esitare ariferire al medico la scoperta di ogninuovo nodulo al seno. Il carcinomadella mammella non è una causafrequente di noduli della mammellae la prognosi è buona se vienediagnosticato e trattatoprecocemente. • Per le donne dai 30 ai 40 anni èconsigliata in aggiunta all’auto-esame l’ecografia mammariaannuale.• Le donne con età compresa tra i 45

ed i 50 anni dovrebbero effettuare lamammografia almeno ogni 2 anni,mentre. • Dai 50 anni in poi, anche inassenza di qualsiasi segno clinico,sarà effettuata annualmente fino adetà avanzata in quanto il rischioaumenta con l’età.Sono considerate ad alto rischio perstoria familiare positiva, le donnecon 2 o più familiari affetti datumore della mammella o delleovaie o del colon. In questi casidovranno consultare il senologo pervalutare la necessità di sottoporsi atest diagnostici diversi e conintervalli differenti. Ogni noduloche si sviluppa nella mammelladeve, anche se indolore, essereriferito immediatamente al medico;se questi conferma la presenza delnodulo, verrete probabilmentesottoposte a diversi esami perdeterminare se è causato da uncarcinoma della mammella o daun’altra malattia. Verrannoprobabilmente eseguite unamammografia, un’ecografia e/o unabiopsia, che è il prelievo di uncampione del nodulo per l’esame sequesti esami indicano che il noduloè un tumore maligno, sonodisponibili diversi metodi ditrattamento. Tuttavia, è importantericordare che nove noduli dellamammella su dieci si rivelanobenigni. Nella maggior parte deicasi, è necessario un interventochirurgico per asportare il tumore(che può comprendere lamastectomia, la rimozione di tutta lamammella o di una sua parte),seguito da radioterapia e/ochemioterapia. Si può ricorrere allauna terapia ormonale in alternativaall’intervento chirurgico se la donnaè molto anziana o/e in precariecondizioni di salute.La scelta del tipo d’interventodipende da molti fattori, da unintervento chirurgico minimo chepuò preservare l’aspetto normale delseno fino all’asportazione totaledella mammella per essere certidella completa rimozione delcarcinoma, in ogni caso dovrà esseresempre il chirurgo scelto aesprimere il parere definitivo checonverrà seguire. Le possibilità di

trattamento suggerite dal medicodipendono dall’età, dall’aversuperato la menopausa o meno,dalle dimensioni e dalla diffusionedel tumore.La chemioterapiamoderna e la terapia ormonalehanno aumentato notevolmente leprobabilità di sopravvivenza per ilcarcinoma della mammella e imoderni farmaci citotossici sonotollerati meglio di quelli del passato. La perdita di una mammella ènaturalmente un evento traumatico.Prima di lasciare l’ospedale, ilchirurgo plastico illustrerà i diversitipi di protesi del seno disponibiliper la mastectomia, infatti, lapossibilità del migliore recuperoestetico viene data dalla chirurgiaricostruttiva del seno (Chirurgiaplastica), che consistenell’inserimento di una protesi sottola cute, al momento dellamastectomia o 6-12 mesi dopol’intervento. Nei primi anni ’90,alcuni studi americani indicaronoche poteva esistere un rischio per lasalute associato alle protesi disilicone, ma studi inglesi più recentihanno suggerito che tale rischio èmolto ridotto anche in ragione diprotesi più moderne e sicure. Se il tumore è stato asportato in unafase precoce, ci si può aspettare laguarigione completa o molti anni dibuone condizioni di salute. Devonoessere effettuati controlli semestralio annuali, ma, in alcuni casi,possono essere diradati dopoalmeno 5 anni. Come per altritumori, l’atteggiamento psicologicodella donna e dell’ambientecircostante gioca un ruolofondamentale nel trattamento delcarcinoma della mammella. Perragioni ancora poco chiare, unadonna con atteggiamento positivonei confronti della propria malattia eche è determinata a combatterla hamaggiori probabilità di guarigione.

N.B. E’ possibile eseguire ilcompleto screning pressol’Ospedale di Pozzuoli- U.O.C. Radiologia- U.O.C. Patologia Clinica- Ambulatorio Senologia

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Si sta svolgendo in questi mesi ilI Corso di Aggiornamento in

Gastroenterologia dell’ASL NA2promosso e organizzato dall’UOCdi Gastroenterologia di Pozzuoli,diretta dal Dr. Salvatore De Stefano.Il Corso rientra nella normativa cheregola l’Educazione Continua inMedicina (E.C.M) e dà diritto a 7crediti formativi da parte delMinistero della Salute. Si articola intre giornate monotematiche e vedela partecipazione di medici einfermieri. E’ obbligatoria lapresenza ed è previsto un test diapprendimento finale. Gli obiettivi di questo Corso sonomolteplici: conoscere l’elevataincidenza e prevalenza di alcunepatologie di interessegastroenterologico; sottolineare lanecessità di un approcciomultidisciplinare a tali patologie;stressare la necessità di adottarelinee-guida che ne consentano unagestione ottimale. Gli argomentitrattati riguardano l’emorragiadigestiva, la calcolosi del coledoco,la malattia da reflusso gastroe-esofageo e le malattie infiammatorieintestinali, che costituisconopatologie dall’elevato impattosocio-economico. Il Corso prevede sessioni videodurante le quali vengono proiettatifilmati su procedure endoscopicheeseguite in urgenza ed elezione.Esse si prefiggono di sottolineare ilruolo basilare che oggi ha assuntol’endoscopia digestivanell’ospedale: per il suo elevatocontenuto tecnologico essa è parteintegrante della medicina modernain continua evoluzione. In questoscenario assume particolareimportanza il ruolo dell’infermiereche appare decisamente rinnovatoverso competenze e responsabilitàpiù peculiari al punto da ridurre oannullare il gap sulle competenzetecniche che tradizionalmente avevanei confronti del medico.

L’infermiere di endoscopiadigestiva deve necessariamentepossedere conoscenze e capacitàtecniche che richiedono un continuoaggiornamento e checonseguentemente consentano unottimale lavoro di équipe. La disponibilità del personaleesperto può condizionarel’incidenza di complicanze,l’accuratezza della diagnosi,l’appropriatezza delle misureterapeutiche. La formazione èquindi da considerarsi un elementostrategico per il buonfunzionamento del servizio diendoscopia digestiva, anche comestrumento di motivazione personale. L’endoscopia digestiva, infatti, si èarricchita nell’ultimo decennio diuno strumentario quanto mai varioche vede medico e infermierenecessariamente coinvolti insiemenel loro utilizzo, sia in situazioni diemergenza che in elezione. Di quil’apertura del Corso anche agliinfermieri che, inoltre, fungonoanche da relatori.Altra finalità di rilevanteimportanza è il confronto con lealtre professionalità dell’ospedale

che emerge dalla discussione dellepiù comuni linee-guida in ambitogastroenterologico.Dal Corso emerge inoltre ilmessaggio che la gastroenterologianon è solo tecnica ma una branca incui l’aspetto clinico-fisiopatologicodeve necessariamente guidare inmaniera ottimale il gesto tecnico.In quest’ottica assume particolareimportanza il ruolo delgastroenterologo endoscopista nellaidentificazione e follow-up dellelesioni pre-cancerose del trattodigestivo superiore e inferiore.Il Corso ha riscosso ad oggi un buonsuccesso in quanto le iscrizioni sonoandate subito esaurite e intensa èstata la partecipazione interattiva daparte dell’uditorio.Tale iniziativa è parte di un progettoformativo più ampio e più a lungotermine che prevede altri incontriscientifici su problematiche diinteresse gastroenterologico cheriguardano la vita ospedaliera.

** IIll ddootttt.. RRoobbeerrttoo LLaammaannddaa,,CCoooorrddiinnaattoorree ddeell CCoorrssoo èè DDiirriiggeenntteemmeeddiiccoo II°° lliivveelllloo UUOOCCGGaassttrrooeenntteerroollooggiiaa –– PPoozzzzuuoollii..

1° CORSO DI GASTROENTEROLOGIAdi Roberto Lamanda*

IN SVOLGIMENTO A POZZUOLI TERMINA QUESTO MESE

Il momento del dibattito durante il 1° Corso di Gastroenterologia (foto A. Ricccio).

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Si è tenuto il 18/09 u.s. presso la salaconvegni dell’ospedale “S. Maria

delle Grazie” un Forum dal titolo“Ruolo Nursing nella gestione deipazienti con sindromi coronaricheacute trattate secondo le nuove lineeguida”. Si è trattato di un eventoformativo regionale, con acquisizionedi crediti, che rientra nell’attivitàeducazionale dell’ANMCO(Associazione Nazionale MediciCardiologi Ospedalieri). Il CentroFormazione ANMCO, che coordinaquesta attività ha come obbiettivil’elaborazione concettuale edorganizzativa di eventi specifici percardiologi, internisti ed infermieri pertre aree distinte di Formazione:• area di aggiornamento tecnico-scientifico ed organizzativo-gestionaleper specifici temi clinici;• area del mantenimento dellacompetenza clinica per specifici settoritecnologici;• area dell’aggiornamento della ricercascientifica di base in Cardiologia enella metodologia della ricerca clinica.Il corso ha trattato argomenti pertinentialla prima area. I responsabili delForum sono stati i dottor D. Miceli,Chairman nazionale dell’area Nursing

dell’ANMCO, e dottor G. Sibilio,Direttore del dipartimento di UrgenzeCardiologiche e Riabilitazionecardiovascolare dell’ASL NA 2.L’iscrizione era a numero chiuso ed eralimitata ai primi sessanta iscritti. Si èavuto un’adesione totale con lapartecipazione di infermieriprovenienti da altri centri dellaregione. I lavori sono stati introdottidal saluto del direttore sanitariodell’ASL Walter Domeniconi. Lerelazioni sono state tenute daicardiologi locali (dottori Cavuto,Molero, Murena), degli ospedali diCaserta e di Avellino, dagli infermieridella nostra UTIC Pelliccia ed Illiano edalla Caposala Ferranti dell’Ospedaledi Bentivoglio (BO) componente delConsiglio Nazionale dell’AreaNursing che ha portato, peraltro,l’esperienza del proprio Centro nellagestione di tali pazienti. Sono statetrattate le problematiche connesse alledifferenti modalità disomministrazione di nuovi farmaciantipiastrinici ed anticoagulanti esull’organizzazione di strategiefarmacologiche riperfusive alternativealla trombolisi nell’ambito dellesindromi coronariche acute che

costituiscono le più frequentiemergenze cardiologiche. L’obiettivoprimario del corso era, pertanto,aggiornare il personale infermieristicosulle conoscenze e le competenze perdiventare essi stessi parte attiva edintegrante nel processo assistenziale:gli obiettivi prioritari erano, quindi,quelli di diffondere le attuali evidenzesull’importanza della stratificazioneprognostica e del trattamentofarmacologico ottimale.Dal corso, e dalla discussione che ne èderivata, è emersa l’esigenza, semprepiù pressante, di un aggiornamentocontinuo su questa tematica.L’acquisizione di queste conoscenzeed abilità pratiche, consentirà di offrireuna migliore assistenza cardiologica alpaziente cardiopatico critico edottimizzare gli scambi informativi coni medici garantendo una miglioreadesione alle linee guida nazionali edinternazionali. Queste ultime orientanoverso un trattamento intensivo edinterventista precoce, meno attendista,per cui è fondamentale chel’infermiere prenda conoscenza delsuo ruolo attivo e partecipativo, inun’assistenza che inizia già in faseextraospedaliera per continuare edintensificarsi nelle fasi successiveintraospedaliere (dal PS all’UTIC,dalla degenza postintensiva sino allafase predimissione). L’UTIC è unreparto di alta specializzazione contecnologia in continua evoluzione esempre più sofisticata, per cui ènecessario l’adeguamentodell’assistenza infermieristica ai nuovistandard organizzativi che emergonodalle ultime linee guida. È auspicabile,alla luce del buon esito riscontrato, perpartecipazione ed interesse agliargomenti trattati nel corso, chevengano in tempi futuri proposti nuovieventi formativi su temi di attualitàcardiologica.

** IIll ddootttt.. EE.. MMuurreennaa èè CCoonnssiigglliieerree ddeellDDiirreettttiivvoo RReeggiioonnaallee AANNMMCCOO..

IL FORUM NAZIONALEDI CARDIOLOGIA PER INFERMIERI

di Ernesto Murena*

Il dott. Walter Domeniconi, Direttore Sanitario ASL NA2, tra i dottori Ernesto Murena (asin.) e Gerolamo Sibilio dell’Unità Operativa U.T.I.C. Cardiologia di Pozzuoli durante ilForum Nazionale (foto C. Senese).

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Come il lettore ricorderà, nelnumero scorso de “IL

CRALLINO” abbiamo raccontatocome, secondo la mitologia greca,dall’unione con un candido toro,la regina Pasifae abbia dato allaluce, a Creta, il Minotauro, unmostro dal corpo umano e dallatesta di toro, un evento tutt’altroche lieto, fonte di molte sventure edi tragiche morti.Come sappiamo, il re Minosse,onde evitare un grosso scandalo,rinchiuse madre e figlio nelLabirinto che aveva fatto costruireappositamente dall’arteficeateniese Dedalo. Il Minotauro,fattosi grandicello, smessodi…poppare, aveva rivelato gustisanguinari: si nutriva infatti solodi carne umana, un menù ridottoall’…osso ma che comportò a SuaMaestà problemi diapprovvigionamento di questoparticolare tipo di alimento.Come narra lo storico DiodoroSiculo, Minosse, guardandosibene dal prelevare le vittime tra isuoi sudditi, ritenendoli colpevolidella morte del suo figlioAndrogeo, pretese che gli Ateniesigli pagassero ogni nove anni iltributo di sette giovani e settegiovinette da servire come pranzoal mostro.

* * *

Egeo, figlio di Pandione, redell’Attica aveva sposato

prima Melite e poi Calcione senzache nessuna delle due gli avessedato un figlio. Intanto Etra, figliadi Pitteo re del Peloponneso, si erapromessa a Bellerofonte figlio diGlauco re di Corinto ma questi,avendo ucciso involontariamentesuo fratello, dovette fuggire e nontornò più in patria.Va ricordato a questo punto chesecondo un’antica usanza,divenuta poi un vero e propriorito, le giovani nubili si

prostituivano volontariamente nelsantuario consacrato alla deaPallade Atena. Come ci hatramandato Pausania, il re Pitteonon gradiva la forzata verginitàdella figlia e, fatto ubriacare Egeo,lo fece andare a letto con Etra.In quella stessa notte, però(abbiamo già visto quanto gli deifossero canaglie nei confrontidegli umani), Poseidone dio delmare, profittando dell’ubriachezzadel giovane, godette anche luidella fanciulla. Essendosi unitanella stessa notte con un mortale e

con un dio, Etra dette alla luce duegemelli: Teseo che era semidio ePiritoo che era comune mortale.

* * *

Teseo, semidio ma come talenon immortale, crebbe bello,

intelligente, forte e coraggioso:insomma gia si intravedeva in luiun autentico eroe che avrebbefatto parlare di sé. Giovanetto,decise di liberare la strada costierache da Trezene, sua città natale,conduceva ad Atene da tutti ibriganti e i delinquenti che lainfestavano. Si mise dunque inviaggio e giunto a Epidauro si

imbatté in Perirete, un bandito chesoleva ammazzare tutti i viandanticon una enorme mazza di bronzo:Teseo gliela strappò di mano e conessa lo percosse a morte, poi.incontrò Sini, un gigante che sifaceva aiutare dai passanti apiegare due pini vicini quindi,legato ad ognuno di essi unbraccio del malcapitato, lasciavaimprovvisamente i due alberi iquali, riprendendo la primitivaposizione, ne laceravano lemembra: il combattimento, senzaesclusione di colpi, fu lungo maalla fine anche questo assassino fueliminato.Più avanti Teseo si trovò dinanziScirone, un delinquente che,seduto su una roccia, costringeva ipassanti a lavargli i piedi quindicon un calcione nella schiena liscaraventava in mare dove unagigantesca testuggine li divorava:Teseo si rifiutò di lavarlo, losollevò dalla roccia e loscaraventò in mare dove latestuggine lo divorò.Ecco poi sulla sua strada Procuste,il quale possedeva due letti, unopiccolo e uno grande: accolti coningannevole gentilezza iviaggiatori egli faceva sdraiarequelli di piccola statura sul lettogrande poi ne slogava le membraper allungarle fino a coprirel’intero giaciglio, mentre facevacoricare sul letto piccolo quellialti per amputare poi loro legambe di quanto sporgevano dalletto stesso: Teseo lo ripagò con lastessa moneta.Da questo mito è poi derivatal’espressione “letto di Procuste”che designa un orrendo strumentodi tortura in uso nel medio evo.Cammin facendo Teseo si reseprotagonista di altre imprese qualila della cattura del toro bianco,quello che a Creta si era unito conla regina Pasifae generando ilMinotauro.

TESEO E IL MINOTAUROdi Alfredo Falcone

Un antico disegno del Minotauro.

STORIE DI DEI E SEMIDEI

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Ercole, un altro eroe greco anchelui semidio, andato nell’isolacatturò la bestia e la condusse inAttica dove la lasciò in libertà maqui il toro, inferocito, uccisecentinaia di persone tra le qualiAndrogeo figlio di Minosse: eccodunque il motivo per cui il recretese aveva preteso dagliateniesi il tributo dei giovani dadare in pasto al Minotauro!Teseo volle allora liberare gliabitanti di quella regione da unsimile incubo: senza indugioalcuno affrontò il toro e,afferratolo per le corna lo trascinòfino ad Atene quindi lo portò dipeso sull’Acropoli dove losacrificò alla dea Pallade Atena.

* * *

In città Teseo aveva trovatoun’atmosfera cupa: erano

arrivate le navi di Minosse i cuimarinai avrebbero dovutoprelevare i giovani da sacrificareal Minotauro. Alla vista deigenitori disperati Teseo si offrìcome vittima volontaria quindisostituì due delle fanciulle conaltrettanti giovinetti dall’aspettoeffeminato ma forti e coraggiosi,raccomanandando loro di farebagni caldi per ammorbidire lapelle, di evitare i raggi del soledurante la navigazione, diprofumarsi il corpo e i capelli conoli ed essenze e di imitare,sculettando vistosamente,l’incedere femminile quindi ebbecura di compiere offerte votivealla dea Afrodite per assicurarsenela protezione: nessuno dei cretesisi accorse dell’inganno. Quando le navi giunsero a Cretadopo alcuni giorni di navigazione,Minosse, andato al porto percontare le vittime, non si accorsedella sostituzione di due dellefanciulle e abbagliato dallabellezza di altre due di esse,Peribea e Ferebea, se ne innamoròtalmente che a stento Teseo riuscìad evitare che egli le violentassesul posto.Che Teseo si fosse accattivato ifavori di Afrodite apparve subitochiaro: infatti scansato il pericolodi violenza da parte del re, Peribea

e Ferebea invitarono ilcavalleresco giovane a giacere conloro, e non furono… respinte.

* * *

Intanto re Minosse era venuto asapere che Dedalo, colui che

aveva aiutato la regina Pasifae adunirsi con il toro bianco, dopoessere fuggito dal Labirinto avevatrovato rifugio in Sicilia, pertantoradunò una flotta di navi e conmolti armati salpò le ancore con ilproposito di catturarlo e di punirloper l’affronto subito.Come sappiamo, Minosseraggiunse la Sicilia ma non riuscìa portare a termine il propriodisegno perché colà venne ucciso,le sue navi furono distrutte dallapopolazione locale e i componentil’equipaggio si dispersero

nell’isola.Il destino, crudele, non risparmiòneppure Pasifae: la regina,travolta dallo scandalo essendoormai il suo segreto sulla bocca ditutti, si sentiva responsabile ditutto quanto era accaduto.Pertanto, senza neppureconsiderare di essere stata vittimadella diabolica vendetta del dioPoseidone che l’aveva fattainnamorare di un toro, disperataper la gran vergogna e sopraffattadallo scrupolo di aver provocato laperdita di tante giovani vite umanesacrificate alla ferocia del suorampollo, si impiccò.

* * *

ACreta il bel Teseo aveva fattocolpo anche su Arianna,

figlia di Minosse e di Pasifae:questa se ne invaghì a prima vistae nel corso di un convegnoamoroso gli disse: “Ti aiuterò aduccidere il mio fratellastro, ilMinotauro, se mi porterai con tead Atene come tua sposa”.Teseo accettò la proposta e giuròdi sposare Arianna. Questa allorafornì all’eroe un gomitolo di filomagico che Dedalo prima di volarvia da Creta con Icaro, le avevaregalato spiegandole comeavrebbe potuto entrare ed usciredal Labirinto: essa doveva aprirela porta di ingresso e assicurareallo stipite un capo del filo; ilgomitolo si sarebbe srotolato viavia negli intricati recessi fino allacamera segreta in cui si trovava ilMinotauro. Quella stessa notteArianna fece dono a Teseo di unaspada affilatissima e gli porse ilgomitolo con la raccomandazionedi seguire il filo finché non avessetrovato il mostro addormentato:avrebbe potuto così afferrarlo perla criniera e sacrificarlo al dioPoseidone; arrotolando poi il filoavrebbe potuto facilmenteriguadagnare la porta di ingresso.Teseo seguì le istruzioni ricevute etrovato il Minotauro lo uccise aconclusione di una dura lotta. Quando Teseo, con le vestimacchiate del sangue delMinotauro, uscì dal Labirinto,Arianna lo abbracciòappassionatamente quindi guidò alporto i sette ateniesi destinati almostro; nel frattempo i duegiovani dall’aspetto effeminato,che erano stati portati insieme allecinque vergini in un gineceo, ossianella parte interna della casariservata alla donne, avevanoucciso le guardie addette alla lorosorveglianza liberando lefanciulle. Ritrovatisi presso lanave, i fuggiaschi salirono a bordoallontanandosi velocemente aforza di remi e dopo alcuni giornidi navigazione sbarcaronosull’isola di Naxo dove potetterofinalmente riposarsi per poiriprendere il mare diretti ad Atene.

Teseo con il padre Egeo.

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La nuova riforma pensionisticamessa a punto dal ministro

Maroni lentamente sta prendendoforma, lasciando, ovviamente, idestinatari (tutti i lavoratori),ancora una volta, in balia di eventisociali difficilmente comprensibilied accettabili.Per meglio capire la nuova riforma,attualmente non ancora del tuttodefinita, bisogna rileggere lariforma “Dini”, la legge n. 335dell’8.8.1995, che per prima haintrodotto nel mondo dei lavoratoripubblici il sistema contributivo, dacui sono scaturiti, per effetto dellafase transitoria, tre distinti sistemipensionistici:1) sistema contributivo(determinazione della pensionesulla base dei soli contributi versatinel corso della vita lavorativa pertutti coloro che hanno iniziato amaturare una posizionecontributiva dal 1.1.1996);2) sistema retributivo(determinazione della pensionerapportata all’ultima retribuzioneper coloro che al 31.12.1995possano vantare un’anzianitàcontributiva di almeno 18 anni);3) sistema misto (determinazionedella pensione come risultante dellasomma delle pensioni relativeall’applicazione sia del sistemaretributivo sia del sistemacontributivo).Il passaggio graduale dal sistemaretributivo a quello contributivo hadeterminato il periodo transitorio(sistema misto), durante il qualeentrambi i due sistemi di calcolo(retributivo e contributivo)coesistono in misura proporzionale.Il sistema “misto” è applicato ailavoratori che, al 31.12.1995,hanno maturato un’anzianitàcontributiva utile (servizio effettivo+ riscatti e ricongiunzioni)inferiore a 18 anni, salvo che nonabbiano optato per l’integraleapplicazione del sistemacontributivo.

Fino a quella data, beneficiano delpiù favorevole sistema retributivo,per il periodo lavorativosuccessivo, dal 1.1.1996, sonoassoggettati a quello contributivo.Tutto questo non è servito alimitare l’esodo, il pericolo di unpassaggio repentino al nuovosistema contributivo, la paura diperdere i diritti acquisiti ha portatoall’aumento delle richieste dipensionamento anticipato(pensione d’anzianità)determinando nel legislatore lanecessità di limitare l’esodo con laLegge 449/1997 che, con effetto 1gennaio 1998, ha introdotto, per lageneralità dei lavoratori dipendenti,nuovi requisiti d’anzianità, insostituzione di quelli previsti dallaLegge 335/95.Oggi il diritto all’accesso altrattamento di quiescenzaanticipato (cioè prima del limite dietà) si acquisisce secondo la tabellaD allegata alla legge 449/97. Evidentemente tutto questo non èbastato ed ecco che oggi si delineauna nuova riforma pensionisticache comporterà maggiori difficoltàal raggiungimento delpensionamento anticipato,prevedendo un pacchetto dicontributi più consistente degliattuali.A partire dal 2008 chi vorràriscuotere la rendita prima di avercompiuto l’età per l’accesso allapensione di vecchiaia (65° anni pergli uomini e 60° per le donne) deveaver accumulato almeno 40 anni dicontributi. Un’alternativa ai 40 anni sarà dataa coloro che sceglieranno diottenere la pensione con le regoleattuali (57 anni di età più 35 anni dicontributi, ovvero 58 per gliautonomi), essi potrannocontinuare a farlo rinunciando(sic!) totalmente al sistemaretributivo.Chi vorrà avvalersi, anche dopo il2007, delle regole poste dalla legge

449/1997 (per dipendenti pubblicila tabella D e le decorrenze stabilitedall’art. 59, comma 8), il calcolodel trattamento pensionistico saràeffettuato esclusivamente con ilsistema contributivo puro, per tuttoil periodo lavorativo: perdita deivantaggi del sistema misto.Il lavoratore che matura i requisitiutili per la pensione di anzianitàsino al 31.12.2007, secondo lavigente normativa, potrà chiedereal proprio ente previdenziale(i.n.p.d.a.p.) il rilascio diun’apposita certificazione.Questa certificazione consentirà diesercitare il diritto acquisito, cioèpoter chiedere la pensione dianzianità con il sistema vigente(quello attuale) in ogni momento,indipendentemente da qualsiasiulteriore modifica previdenzialefutura (?).La funzione di questa certificazionesarà di rassicurare tutti i lavoratoried evitare pericolosi esodi che,essendo il sistema attuale a riparto,procurerebbero squilibriprevidenziali. La riforma investiràanche i giovani. Per chi ha iniziato a lavorare dal1996 in poi la pensione verràcalcolata esclusivamente con ilsistema contributivo, conl’introduzione di alcune variazionirelative all’età del pensionamento.La nuova riforma porterà ai giovanilavoratori che per ottenere larendita occorrerà aspettare l’etàminima di 60 anni per le donne e 65per gli uomini, mentre ora la legge335/95, prevede un pensionamentoflessibile che va dai 57 ai 65 anni dietà.Resterà fermo l’attuale requisitominimo di cinque anni diversamenti se l’importo dellapensione raggiunge l’ammontaredell’assegno sociale maggiorato del20%.

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LA NUOVA RIFORMA DELLE PENSIONIdi Antonio Balzano*

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dicembre 2003

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Carissimi soci sportivi,finalmente dopo un anno di …

pausa di riflessione eccoci pronti adaffrontare una nuova avventura,infatti per la prossima primavera ilCRAL ha in programma diriprendere il torneo di mini calciocon la speranza che questa lungaassenza abbia fatto meditare un po’tutti ed in particolare quei facinorosiche ogni anno si fanno notare nonper meriti prettamente calcistici.Tantissime volte sulle pagine delnostro giornale abbiamo invitatotutti i partecipanti a non prenderetanto sul serio gli incontri daesasperarli per poi arrivareaddirittura alle mani, certo un sanoagonismo è il sale per gli amantidello sport ma ciò non deve portaremai a simili episodi anche perché gli“avversari” sono i nostri colleghi dilavoro ed è più bello il giorno dopo“sfottersi” un po’ anziché togliersi ilsaluto. Poiché, però non vogliamoche le colpe di pochi ricadano sullacollettività, dal prossimocampionato è prevista la radiazionedai futuri tornei per coloro che sirenderanno colpevoli di graviscorrettezze (aggressioni, botte,gravi ingiurie etc.). Inoltre èprevista la penalizzazione di unpunto in classifica, oltre alla perditadella partita e della cauzione, per

quelle squadre che non sipresenteranno in campo: questo pernon compromettere la regolaritàdella manifestazione sportiva. Ora èaperta la “campagna acquisti”, siinvitano pertanto i responsabilidelle squadre a provvedere fin daadesso alle composizioni delle listedei partecipanti e consegnarle insegreteria entro il 28/2/04. Ricordoa tutti che è possibile tesserare finoad un massimo di dodici giocatori,

ma in campo, panchina compresapossono scenderne dieci. E’possibile inserire il portiere esternoe un dipendente di dittaconvenzionata o semestrale persquadra. Vi aspetto dunque per leiscrizioni e per eventualisuggerimenti o chiarimenti,successivamente i responsabili dellesquadre saranno convocati perdecidere insieme regole ecalendario. Buon lavoro a tutti!

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PREPARIAMOCI AL TORNEODI MINI CALCIO

di Adriano Scoppetta

SPERANDO CHE IL FORZATO RIPOSO SIA SERVITO...

La Rianimazione detentrice del titolo: da sin. in piedi A. Riccio, A. Pandolfi, M. Grieco,A. Grieco, G.A. Esposito, G. Canfora, Accosciati: U. Iacuaniello, G. Barletta, G. Pollio,G. Schiano Di Cola (foto Scoop).

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dicembre 2003

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So bene che per tutti tuffarsi nelpassato non è positivo;

indipendentemente se sia bello, bruttoo mediocre, è sempre il segno deltempo che inesorabilmente è andato!Gli psicologi ritengono, ed èindiscutibile, che il passato serva quasiesclusivamente a rimuovere le nostreansie psicologiche. Ma lasciamo tuttociò agli esperti conoscitori dell’Io efate insieme a me questo tuffetto! Io,esperta di nuoto e salvamento (si fa perdire..), non ho avuto bisogno dipsicologi, dato che si è trattato di untuffetto benefico e gradevolissimo!Ho, infatti, avuto dal Primo Cittadinodel Monte di Procida, l’occasione diritornare in un luogo incantevole dellacosta flegrea; un luogo, che se fosse aldi là del Garigliano sarebbe un ritrovo“chic”, per usare un francesismo, tantoper essere un po’ esterofila (e viassicuro non amo esserlo, è così bellala nostra lingua!), per i così detti VIP,che ne avrebbero fatto un piccolo edeninserito nei programmi dei i migliori“tour operetor”.Vi parlo dell’Isolotto di S. Martino,(chiamato così per l’esistenza, in tempimolto andati di una chiesetta dedicata aS Martino), uno “scoglione”, che cipotrebbe invidiare persinoil...Berlusca. Ma, come vi dicevo, per inostri politicanti, la nostra bella Italia,per la quale tanto sangue meridionale èscorso, finisce al Garigliano!Beh, torniamo al passato “remoto”, viama poi mica tanto; oddio…! Così sonoandata, con una sottile agitazione,dovuta ai ricordi di alcuni periodi estiviche mi legano a quel luogo; ilmomento in cui, per la prima volta,mio padre mi condusse lì. Sembrava ungrosso sasso che Dio avesse lanciato inmezzo al mare, ad un passo da Procida,uno e poco più da Ischia e sotto ilMonte di Procida, dalla cui montagnasembrasse staccato per bagnarlo in un

mare terso quasi a volerneinterrompere la pigriziaNel percorrere il lungo tunnel, papà miraccontava l’originale funzione delloscoglione, legato alla terra da un“ponticello” puntonato in mezzo almare ed apparentemente fragile.Sapere che era stato un siluruficio, intempi di guerra, lo rendeva quasitemibile, ma usciti dal tunnel epercorrendo quel ponticello, ci apparveuno spettacolo, selvaggiamenteincantevole; un mare bello quantoquello siciliano, meta delle nostreestati.In seguito siamo andati molto spesso atrascorrere parte dell’estate lì, dove cisi conosceva un po’ tutti e per noiragazzi luogo di incontro e di lunghenuotate. Il proprietario, raggiunto nelfrattempo dalla simpaticissima mogliee da due piccole pesti, accoglievasempre noi tutti, pionieri di quellamagnificenza, con affetto.Si sa, la vita, poi ti allontana dai luoghidella gioventù, anche per icambiamenti della frequentazione; cosìl’Isolotto rimase chiuso nellacassaforte dei miei ricordi!Quando ho avuto questa occasione ditornarvi, passati ormai più di duedecenni, l’emozione era tanta, micapita sempre quando torno in luoghiche mi legano alla fanciullezza, allagioventù e soprattutto a mio padre, cosìle domande che mi ponevo e cheaffollavano mente e cuore erano tantetantissime: Come sarà? Chi ci sarà!Sapevo che non c’erano altre gestioni,ma si sa oggi tutto cambia velocementefiguriamoci dopo tanto tempo.Ma, sorpresa gradita e bellissima, ledue piccole pesti: Timmy e Tommy

(così chiamati dalla madre ma in realtàAntimo e Thomas), oggi uomini configli grandi, mi riconoscono subitoricordando tutto: dalle lunghe mienuotate, che suscitavano l’ansia dellamadre, alle feste estive, che usavanoall’epoca, come l’elezione dellefamose ondine…Così siamo tornati indietro neltempo,alle persone care scomparse, aquelle inevitabilmente perse di vista;un po’ come noi, d’altra parte se nonavessi avuto questa occasione chi sa…,un incontro dopo tanti anni, che tra unricordo ed un altro sembrava nonfossero passati.L’affetto, delle due piccole pesti,manifestatomi in modo diversissimo,quello di Antimo più taciturno dei due,schivo e quasi “orso”, d’altronde erasin da bambino il più tranquillo,trafelava solo dalla malcelataemozione nei ricordi dalle pocheparole e dai suoi modi introversi;quello di Thomas nella suaesuberanza,presente anche in quelbambino terribile arrivatodall’America con poche parole diitaliano nel suo bagaglio. E’ stata una mattina d’inverno,splendida, non solo per il clima,che haaddolcito e reso ancor più magico ilpanorama, ma per quel tuffo nelpassato, che temevo!Sapete, di quelle cose che viriappacificano con il mondo, perché siscopre che esiste ancora qualche essereumano che conserva nel proprio cuorecerti valori, che ha lo scrigno deiricordi sigillato, ma pronto lì per essereriaperto alla prima occasione, pertuffarsi nel mare e nuotarvi fino araggiungere la sponda della vita!

UN TUFFONEL

PASSATOdi Milena Biglietto

L’isolotto di San Martino (foto S. Ronga)