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Origini e Grecia Classica D. C. Lindberg, The Beginnings of Western Science Raffaello, La Scuola di Atene, Musei Vaticani, 1511

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Origini e Grecia Classica

D. C. Lindberg, The Beginnings of Western Science

Raffaello, La Scuola di Atene, Musei Vaticani, 1511

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Bacone, Neopositivisti, Popper, Kuhn, Lakatos, Laudan, Feyerabend...

● giudizio tradizionale: la scienza inizia nel 1600 (Bacone, Galileo & C.)

● “Know how” (tecnica) vs. “know why” (scienza)

(es. erboristeria anche senza biochimica; il “cane di Popper”)

8000-7000 a.C.: nascono agricoltura e allevamento (anche senza genetica...)

3500 a.C.: ruota (attrito volvente vs. radente... non ancora!)

● 28 maggio 585 a.C. : eclisse di Sole a Mileto. Talete la spiega senza ricorrere a volontà soprannaturali.

“Ogni effetto naturale ha una causa fisica” ( ← I legge della scienza?)

Quando inizia la scienza? → Cosa intendiamo per “scienza”?

es.: dilemma dell'interpretaz. dell'indeterm. quantistico...

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Il mito delle originiTradizione orale: fluida, adattabile, di difficile ricostruzione

● Universo antropomorfizzato

● Divinità non trascendenti, non c'è una netta separazione tra naturale e soprannaturale

● Eventi singoli, non universali: episodi, non necessità di causa ed effetto

● Es.: “Shu e Tefnut, aria e umidità, generarono la terra e il cielo, il dio della terra Geb e la dea

del cielo Nut. A loro volta Geb e Nut, la terra e il cielo, generarono due coppie, il dio Osiride e

la sua consorte Iside, il dio Seth e la sua consorte Neftis. Queste rappresentano le creature di

questo mondo, sia umane, che divine o cosmiche” (mito dell'antico Egitto)

● Altri miti: Serpente che si mangia la coda, Uova Giganti, uomini con teste di rana, ...

● Genesi: è un passo avanti, è descrizione naturalistica, è già pre-scientifica, il fantastico è espunto

dal mondo naturale

→ il mondo può essere studiato, capito.

● Accettazione simultanea di miti contraddittori (difficile da capire...)

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La scrittura (dal 3500 a.C. ca.)

● Permette il controllo → critica, revisione

● Unità fisse di misura, dal 2500 a.C. (Egizi, Babilonesi) → è tentativo di “unificazione” delle conoscenze empiriche

● Tabelle di dati astronomici (Babilonesi, dal 1600 a.C.)

● Babilonesi: dal 500 a.C. capacità di predizione di eclissi e congiunzioni di pianeti

● Funzione di deposito, memoria

● Scrittura alfabetica, diffusa a partire dall'800 a.C. ed entro il VI - V sec. a. C. in Grecia

● Grecia classica

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600-500 a.C.

Spiegare i fenomeni naturali:Sostituzione dell'interpretazione magica con una mentalità razionale, ricerca di meccanismi

Scuola ionica Scuola eleaticaScuola pitagorica

Filosofi “presocratici”

Principi sostanziali

Talete

Anassimandro

Anassimene

Eraclito

Principi sostanziali e formali

Empedocle

Anassagora

Razionalità, inganno dei sensi; impossibilità del mutamento

Parmenide

Zenone

Razionalità, Principi formali

Pitagora

Archita

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Un pre-socratico pre-popperiano: Senofane (570 a.C).

Al principio gli dei non ci concessero neanche uno sguardo dei loro

segreti tuttavia, col tempo, se cercheremo troveremo, e impareremo a

conoscere meglio.

Ma, per quanto riguarda la verità certa, nessun uomo la conosce,

ne la conoscerà mai: né sugli dei né su nessuna delle cose di cui io parlo.

E anche se per caso dovesse pronunciare

la verità definitiva, lui stesso non lo saprebbe;

perché tutto non è che una rete di tentativi di indovinare.

(Poincaré: “per raccogliere fatti occorre lanciare delle reti”)

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la scuola ionica (600-500 a.C.)

● Talete di Mileto

● Idea di un principio primo materiale: acqua

“That of which all things consist,

from which they first come and into

which, on their destruction, they are

ultimately resolved, the substance

persisting but changing its qualities-

this they say is the element and the

origin of all things... Thales, the

founder of this school of philosophy,

claims that this fundamental stuff is

water, which explains why he claimed

that the earth floats on water”

(Aristotele su Talete)

● Anassimandro

● Idea di un principio primo materiale: apeiron (materia illimitata, indistinta) + “colpa” originaria che la differenzia

→ commento di Heisenberg

● Comprensione del sistema ottico Terra-Luna-Sole e interpretazione delle eclissi

● Terra sospesa nel vuoto

→ giudizio di Rovelli

● Anassimene

● Idea di un principio primo materiale: aria

+ rarefazione/condensazione

● “air differs in its substantial

nature by rarity and density.

Being made finer it becomes

fire, being made thicker it

becomes wind, then cloud,

then water, then earth, then

stones; and the rest come

into being from these.”

(Aristotele su Anass.)

→ commento di

Schroedinger...

● Un nuovo tipo di domande: quale realtà originaria?

● Ricerca di un principio unitario per la physis

● No personificazione – no deificazione della natura

● Valutazione critica della conoscenza

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W. Heisenberg su Anassimandro

"Il problema se la sostanza primaria deve essere una delle sostanze conosciute o qualche cosa di essenzialmente diverso ritorna in una forma alquanto diversa nella parte più moderna della fisica atomica. I fisici cercano oggi di trovare per la materia una legge fondamentale del movimento da cui possano derivarsi matematicamente tutte le particelle elementari e le loro proprietà. Questa fondamentale equazione del movimento può riferirsi o alle onde di un tipo noto, onde dei protoni e dei mesoni, o ad onde d'un carattere essenzialmente diverso che nulla hanno a che fare con qualsivoglia delle onde note o delle particelle elementari. Nel primo caso ciò significherebbe che tutte le altre particelle possono esser ridotte in qualche modo a pochi tipi di particelle elementari "fondamentali". Effettivamente i fisici teoretici hanno durante i due ultimi decenni seguito principalmente questa linea di ricerche.

Nel secondo caso tutte le diverse particelle elementari potrebbero essere ridotte a una certa sostanza universale che può essere chiamata energia o materia, ma nessuna delle diverse particelle potrebbe essere preferita alle altre in quanto più delle altre fondamentale. Questa seconda concezione corrisponde alla dottrina di Anassimandro ed io sono convinto che nella fisica moderna è la concezione corretta. "

W. Heisenberg, Fisica e Filosofia, 1958

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“Come sostanza fondamentale egli [Anassimene] designò l'aria, e con ciò tornò su un terreno più solido che il suo

maestro [Anassimandro]. E infatti se avesse detto “idrogeno gassoso dissociato” (ciò che proprio non poteva dire),

egli non sarebbe stato molto lontano dalla nostra attuale concezione. Disse comunque che dall'aria potevano avere

origine per ulteriore rarefazione corpi più leggeri [...], mentre la nebbia, le nubi, l'acqua e la terra solida risultavano da

fasi successive di condensazione. Queste affermazioni rappresentano ciò che di più corretto si poteva formulare con le

conoscenze ed entro le concezioni del tempo. Si prenda nota che qui non si tratta solo di piccoli cambiamenti di

volume. Nel passaggio dallo stato gassoso ordinario a quello solido o liquido la densità si moltiplica per un fattore che

sta fra mille e duemila. Per esempio un centimetro cubo di vapore acqueo alla pressione atmosferica, quand'è

condensato si restringe formando una goccia d'acqua di poco più di un millimetro di diametro. L'idea di Anassimene –

che l'acqua liquida e persino una pietra solida, dura, siano formate dalla condensazione d'una sostanza basilare gassosa

– anche se pare una concezione fondamentalmente simile a quella opposta di Talete, pure è insieme più ardita e più

affine alle nostre vedute attuali. Giacché noi riteniamo che un gas si trovi nello stato più semplice, più primitivo, “non

aggregato”, da cui risulta, per l'intervento d'agenti che nel gas hanno una parte subordinata, la struttura relativamente

complicata dei liquidi e dei solidi. Che Anassimene non si abbandonasse a fantasie astruse, ma intendesse applicare la

sua teoria a fatti concreti, lo si vede dalle stupefacenti intuizioni a cui giunse in alcuni casi. Così egli ci fa sapere, a

proposito della differenza tra la grandine e la neve (l'una e l'altra formate d'acqua allo stato solido, cioè da ghiaccio),

che la grandine si forma mentre gela l'acqua che cade dalle nuvole (cioè la pioggia), mentre la neve risulta dalla

solidificazione delle stesse nuvole umide. Un trattato moderno di meteorologia dice press'a poco le stesse cose.

E. Schroedinger, La Natura e i Greci, in L'immagine del mondo

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“Tutte le civiltà hanno pensato che il mondo fosse fatto di Cielo sopra e Terra sotto

[…] Questa immagine del mondo è condivisa dalle civiltà egiziana, cinese, Maya,

dell'antica India e del'Africa nera, dagli Ebrei della Bibbia, dagli Indiani del nord

America […] Tutte eccetto una: la civiltà greca. Già nel periodo classico, per i Greci

la Terra era un sasso sospeso nello spazio senza cadere […] Come hanno fatto i

Greci a comprendere presto che la Terra galleggia nello spazio, e il cielo continua

sotto i nostri piedi? Chi lo ha capito e come? L'uomo che ha compiuto questo passo

gigantesco nella comprensione del mondo è 'Aυαξίμανδρος, Anassimandro […]

Basterebbe questa scoperta per fare di Anassimandro un gigante del pensiero di tutti

i tempi.”

C. Rovelli, Anassimandro di Mileto (2007)

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la scuola pitagorica (600-500 a.C.)

● Pitagora e i Pitagorici

● P. viaggia in Egitto (geometria, volumi) ed è fatto prigioniero dai Babilonesi (algebra, sist. di eq. ) (Erodoto)

● La realtà ultima delle cose è il numero, non qualcosa di materiale

● rapporti numerici semplici, musica delle sfere

Isomorfismo realtà – matematica (E. Wigner, The Unreasonable Effectiveness of Mathematics in the Natural Sciences)

● Compare l'idea di uno o più principi primi immateriali

● Autonomia del razionale

● Eraclito di Efeso

● Movimento incessante: ”panta rei”

● Idea di un principio primo materiale: fuoco + “ragione cosmica”

W. Heisenberg: “la fisica moderna è in qualche modo assai vicina alle dottrine di Eraclito. Se sostituiamo la parola “fuoco” con la parola “energia” possiamo quasi ripetere le sue affermazioni parola per parola dal nostro moderno punto di vista”

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Empedocle di Acragas (450 a.C.)

4 elementi (aria, acqua, fuoco, terra)

2 interazioni: amore, odio

Nuova domanda: come spiegare il cambiamento, le trasformazioni?

● Parmenide e Zenone di Elea:

Gliozzi: “Ha inizio dalla scuola eleatica […] la sfiducia verso la testimonianza dei sensi, che tanto nocque nel corso dei secoli al progresso della fisica.”

D'altra parte: primato della ragione rispetto ai sensi Copernico...→

● La logica e il “paradosso” (lo stadio, Achille e la tartaruga, la freccia)

il moto è un'illusione,

l'universo è stabile e immutabile

la scuola eleatica (500-400 a.C.)

Anassagora (450 a.C.)

Trasmutazione è impossibile: “Come può generarsi un capello da ciò che non è un capello, la carne da ciò che non è carne?”

→ sostanze immutabili, cambia la proporzione

Atomisti

Platone, Aristotele(post-socratici)

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gli atomisti (450-350 a.C.)

Leucippo di Mileto, Democrito di Abdera

ATOMI invisibilmente piccoli, della stessa sostanza, ma con un numero enorme di forme

e dimensioni

MOTO in SPAZIO VUOTO, ISOTROPO (…)

MOTO INCESSANTE (inerzia...)

INTERAZIONI: urti

“La teoria subì la più grave disfatta, che la condannò a fare la parte della “bella addormentata” per tanti secoli, a

causa della sua estensione all'anima. Questa fu considerata composta di atomi materiali, particolarmente

minuti e d'una mobilità particolarmente intensa, probabilmente diffusi per tutto il corpo e destinati a presiedere

alle sue funzioni. Ciò fu un danno, perché ebbe per effetto di tener lontani i più sottili pensatori nei secoli che

seguirono. […] Egli si lasciò trascinare dall'antica concezione […] che l'anima sia un soffio, e vi applicò la

teoria atomica”

(E.S., La Natura e i Greci)

Atomisti: realtà come un meccanismo privo di vita, dominio della necessitàVita ridotta a movimenti di corpuscoli inerti.

“due forme di conoscenza, una autentica, una oscura. A quella oscura appartiene tutto ciò: vista, udito, odorato, gusto, tatto”

→ la conoscenza valida è quella Razionale, non quella dei sensi

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Epicuro (300 a. C.) (fisica → etica*)● Atomismo

● Oltre ai corpi ed al vuoto, non v'è nulla […] di cose per sé esistenti […] s'aggiunga che dei corpi gli uni sono

complessi, gli altri elementi di cui quelli risultano: e questi sono indivisibili ed immutabili, - se è vero che le cose

universe non debbano ridursi di mano in mano al nulla, ma debbano essi permanere indistrutti nella dissoluzione dei

complessi – di natura compatta, perché infatti non possono esser divisi in nessun modo ed in nessuna parte del loro

corpo. Perciò i primi elementi debbono di necessità essere sostanze corporee indivisibili.

● L'universo è infinito. Infatti ciò che è finito ha un'estremità, e questa estremità è tale rispetto a qualcos'altro; perciò

non avendo alcun limite estremo non ha fine; non avendo fine deve essere infinito, e non limitato. […] se infinito fosse

il vuoto e limitati i corpi, questi non potrebbero persistere in alcun luogo ma sarebbero tratti qua e là, dispersi per

l'infinito vuoto, perché non sostenuti da altri, né rimbalzati indietro dagli urti[...] hanno inconcepibile numero di

forme: perché non sarebbe possibile che tante differenze risultassero medesimo forme delimitate di numero. E di

ciascuna di tali forme vi è un numero infinito di atomi […] Gli atomi poi sono in continuo moto sempre e gli uni

cadono perpendicolarmente, gli altri declinano spontaneamente dal moto retto, gli altri rimbalzano per urto […] E

questo avviene perché il vuoto che separa gli atomi gli uni dagli altri, non può, per la sua propria natura, opporre

ostacolo alla loro caduta[...]

● Le immagini sono “efflussi che conservino la disposizione e la successione che gli atomi avevano nei corpi solidi” “i

simulacri possano essere d'insuperabile sottigliezza: ne consegue che essi debbano avere anche insuperabile velocità”

● “Il Sole e la Luna ed i rimanenti astri […] crebbero per aggregamenti e vortici di determinate sostanze, costituite di

sottili particelle, o gazose, o ignee, o partecipi dell'una e dell'altra natura. [elenca varie possibilità] tutte queste

possibilità non contrastano a nulla che sia attestato dall'evidenza effettiva dei fenomeni; purché in tali argomenti,

badando sempre al criterio della possibilità, si sappia ricondurre ciascuna di queste spiegazioni all'accordo con i

fenomeni.”* ((Lettera a Erodoto, Lettera a Pitocle) (E. è uno strumentalista?)

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Lucrezio Caro (100 a.C)

● Epigono della scuola atomistica classica

● “All nature then, as it exists, by itself is founded on two things: there are bodies and there is void

in which these bodies are placed and through which they move about” (De Rerum Natura)

“→ with Lucretius space becomes an infinite receptacle for bodies“ (M. Jammer)

● Prova classica di Archita per l'infinità dello spazio + necessità per consentire il moto di caduta

verticale (spazio omogeneo ma non isotropico)

● “their conception of the noncorporeal existence of a void introduced a new conception of reality.

Indeed, it is a strange coincidence that the very founders of the great materialistic school in

antiquity had to be “the first to say distinctly that a thing might be real without being a body”

(M. Jammer, Concepts of space)

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Platone 400 a.C.

● Tìmeo diffuso fino al Basso Medio Evo

● Epistemologia: mito della caverna leggi→ universali ricavate dalla reminiscenza, non dall'osservazione, sensi ingannatori

“in una storia della fisica egli va ricordato come una forza ritardatrice dello sviluppo di questa scienza” (Gliozzi)

D'altra parte: Scuola di Chartres, Galileo, Keplero...

● Soluzione del problema cambiamento/immobilità:

realtà è il risultato di due mondi compenetrati:

realtà delle forme (immutabili) + realtà della materia (continua trasformazione)

→ conoscere = conoscere razionale, conoscere le forme

→ idealizzazione (es. : “il” cane, non i singoli cani) → → →“programma di ricerca” di tutta la

scienza, anche contemporanea

per Platone l'idea ha esistenza oggettivaTendenza matematizzante della fisica moderna....

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Platone 400 a.C.

“ATOMISMO GEOMETRICO”

4 elementi: acqua/ icosaedro, aria/ ottaedro, fuoco/ tetraedro, terra/cubo

Trasmutazioni: Acqua ( 20 triangoli) Aria ( 8 triangoli)→ → →

NOTA BENE: non è materia a forma di triangoli, ma la materia è, in ultima analisi, triangoli → Platone è nella tradizione pitagorica, riduzione del mondo a basi matematiche

Terra: elemento più stabile, immobile centro dell'universo→Dodecaedro, il più vicino alla perfezione sferica unità del cosmo→

Mondo dei corpi fisici => mondo delle forme geometriche: un corpo è una parte di spazio limitata da superfici geometriche e contenente puro vuoto

“riduzionismo” in Platone: Materia → Spazio Fisica → geometria

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Valore dell'OSSERVAZIONE in Platone: solo per generare il set di problemi da risolvere,

punto di partenza (es. astronomia)

(conoscenza vera = conoscenza delle forme)

esempio - PROBLEMA: le stelle appaiono muoversi in circolo attorno alla Terra; alcune

(pianeti) mostrano invece cammini distorti, ma in realtà devono muoversi in circolo

→ trovare la combinazione di moti circolari uniformi per ciascun pianeta in modo da

salvare le apparenze

NB1: divinità, ma non del tipo “omerico”, ma garanti della regolarità e predittibilità del cosmo

● → NB2: è teoria fisica alla luce di una metafisica influente

→ NB3: è teoria rispettosa delle osservabili

la tradizione di ricerca avviata da Platone in astronomia:

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E. Schroedinger sui Greci: il significato di una scuola di pensiero

"I giovani studenti trovano nel loro libro di testo un'esposizione sommaria della filosofia di Talete, Anassimandro e gli altri. Nel leggere che

uno di questi filosofi insegnava che tutto era acqua, un altro che tutto era aria, un terzo che tutto era fuoco, e nel venire a conoscere idee

curiose tipo l'esistenza di canali di fuoco provvisti di finestre (i corpi celesti), di correnti che vanno su e giù per l'atmosfera, eccetera, essi,

presi dalla noia, potrebbero domandarsi perché si è voluto interessarli a questi insulsi vecchiumi. Qual è allora il grande avvenimento nella

storia del pensiero? Che cosa c'induce a chiamare quell'avvenimento la nascita della scienza e a parlare di Talete di Mileto come del primo

scienziato esistito al mondo[...]?"

"La grande idea che animò quegli uomini era che il mondo intorno a essi potesse essere compreso da chi si desse la pena di osservarlo nel

modo dovuto; che esso non fosse la scena delle azioni più o meno arbitrarie di dèi, fantasmi e spiriti in preda agli impulsi del momento,

soggetti alle passioni, all'ira, all'amore e al desiderio di vendetta, esseri che sfogavano il loro odio e si potevano placare con pie offerte.

Quegli uomini non vollero più saper nulla di tutto questo e si liberarono da ogni superstizione. Essi consideravano il mondo come un

meccanismo piuttosto complicato, che agiva in base a leggi intrinseche eterne, ed erano curiosi di scoprirle. Questo è senza dubbio

l'atteggiamento fondamentale della scienza, che si è protratto fino ai giorni nostri."

“Tuttavia credo che esista un secondo carattere, meno chiaramente visibile, ma d'importanza fondamentale. Esso consiste nel fatto che [...]

lo scienziato [...] semplifica il suo problema di comprendere la natura, non prendendo in considerazione o tagliando fuori dal quadro se

stesso, la sua personalità, il soggetto della conoscenza.” (detto da Schroedinger...) “Lo si può chiamare semplicemente oggettivazione,

considerazione del mondo come un oggetto. [...] Ed io non mi accorgo che ciò sia avvenuto, ma poi mi meraviglio per il fatto che l'immagine

scientifica del mondo reale intorno a me sia difettosa. Essa ci dà una quantità di informazioni concrete, conferisce un meraviglioso ordine

sistematico a tutta la nostra esperienza, ma è d'un silenzio spettrale su tutti i problemi generali e particolari vicini al nostro cuore, che

hanno veramente importanza per noi [...] non sa nulla della bellezza e della bruttezza, del bene e del male, di Dio e dell'eternità. [...] In

particolare, ed è la cosa più importante, questa è la ragione per cui la concezione scientifica del mondo non contiene per conto suo alcun

valore etico o estetico, non una parola sul nostro scopo ultimo. Da dove sono venuto io, dove vado?”

(E.S., La Natura e i Greci, Shearman Lectures at University College, Londra, 1948)

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W. Heisenberg sui Greci

"Dopo questo confronto delle concezioni della moderna fisica atomica con la filosofia greca, dobbiamo aggiungere di non

fraintendere il confronto stesso. Può sembrare a prima vista che i filosofi greci siano pervenuti, per non so quale geniale

intuizione, alle stesse conclusioni o a conclusioni molto simili a quelle che noi abbiamo raggiunto ai nostri tempi soltanto

dopo molti secoli di duro lavoro sperimentale e matematico. Una tale interpretazione del raffronto fatto da noi

significherebbe un'assoluta incomprensione. C'è un'enorme differenza fra la scienza moderna e la filosofia greca ed

essa consiste proprio nell'atteggiamento empiristico della scienza moderna. Dal tempo di Galilei e Newton, la scienza

moderna si è basata su uno studio particolareggiato della natura e sul postulato che possono farsi solo quelle asserzioni

che sono state verificate o che almeno possono essere verificate dall'esperienza.

L'idea che degli eventi naturali potessero venir individuati per mezzo d'un esperimento, per studiarne i particolari e

scoprire la legge costante del mutamento continuo, non venne mai in mente ai filosofi greci. Perciò la scienza moderna ha

poggiato fin dal suo inizio su una base molto più modesta ma allo stesso tempo molto più solida di quella della filosofia

greca. Quando Platone afferma, ad esempio, che le più piccole particelle di fuoco sono tetraedri, non è per niente facile

capire ciò che egli vuol realmente significare. [...] La scienza moderna finirebbe sempre col chiedere: come si può stabilire

sperimentalmente che gli atomi del fuoco sono tetraedri e non per esempio dei cubi?".

Perciò quando la scienza moderna afferma che il protone rappresenta una certa soluzione di una equazione fondamentale

della materia, essa vuol dire che noi possiamo da questa soluzione dedurre matematicamente tutte le possibili proprietà del

protone e può controllare l'esattezza della soluzione con esperimenti che investono fin l'ultimo particolare."

W. Heisenberg (op.cit.)

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Aristotele 300 a.C.

● Prima grande opera della storia di SISTEMAZIONE SCIENTIFICA del sapere , GENIO organizzatore

(in particolare: 8 libri della Physica, 4 libri del De coelo)

● FISICA fondata sull'osservazione + induzione dal particolare al generale

● CONCEZIONE TELEOLOGICA del mondo

● UNA materia, affetta da qualità in coppia (caldo, freddo, umido, secco) a dare i quattro elementi (tramutabili)

freddo+secco: terra → freddo+umido: acqua,

caldo+secco: fuoco ← caldo+umido: aria

+ etere (puro, non tramutabile)

● tutte le sostanze hanno una tendenza naturale a muoversi verso il loro proprio luogo, o a rimanerci

“luogo” = parte dello spazio i cui limiti coincidono con i limiti del corpo che lo occupa.

→ “Spazio” = somma dei luoghi occupati dai corpi;

● Idea di spazio di Democrito e Platone è inaccettabile: per A. non c'è il vuoto

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Aristotele 300 a.C.

● Per ogni luogo è appropriato un “sopra” e un “sotto”, → lo spazio è “portatore” di differenze

→ “Moreover the trends of the physical elements (fire, earth, and the rest) show not only that locality or place is a reality but also that it exerts an active influence; for fire and earth are borne, the one upwards and the other downwards, if unimpeded, each towards its own 'place', and these terms – 'up' and 'down' I mean, and the rest of the six dimensional directions – indicate subdivisions or distinct classes of positions or places in general”

“”(A. as in M. Jammer)

“ Space is likened (using a modern expression) to a field of force -

- A dynamical field structure, inherent in space -” (M. Jammer)

● Trasformazione: mondo sublunare; inalterabilità: mondo dei cieli stellati

NB: da osservazione, non da dogma!

● Moto come manifestazione particolare del più generale “cambiamento” (corruzione, generazione, crescita...)

moto nel senso della fisica attuale = “moto locale”

moto locale: “secondo natura” o “moto violento”

● NB: moto circolare uniforme (etere)

● Se c'è il moto c'è una causa → PRIMO MOTORE IMMOBILE imprime il moto alle sfere celesti

● 4 cause: efficiente, materiale, formale, finale

● Causa finale: ripristino delle condizioni di equilibrio, perfezione

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Il moto locale aristotelico

● Moto solo se causato

→ moto di un proiettile: una volta lasciata la mano, è l'aria ad imprimere il moto

l'aria davanti all'oggetto scivola sul retro dello stesso, spingendolo

● Nota: moto in fluido denso → più lento (osservazione)

● Nota: bassa densità → moto più veloce

limite della densità nulla: → velocità infinita, ubiquità

impossibilità del vuoto, horror vacui(“pienisti”)

ragioni opposte a quelle degli atomisti

(“vacuisti”)

Page 24: Origini e Grecia Classica - UniTrentoalpha.science.unitn.it/~colletti/download/greciaclassica.pdf · Origini e Grecia Classica D. C. Lindberg, The Beginnings of Western Science Raffaello,

T. Kuhn su Aristotele

"Ero seduto alla scrivania con la Fisica di Aristotele aperta davanti a me, e in mano una matita. Alzai gli occhi dal testo e guardai

distrattamente fuori della finestra; ho ancora bene in mente quell'immagine. D'improvviso, nella mia testa i frammenti si ordinarono in un

modo nuovo e si composero insieme. Rimasi a bocca aperta, perché di colpo Aristotele mi parve un fisico eccellente, ma di un genere al

quale non mi sarei neppure sognato di pensare. Ora potevo capire perché avesse detto ciò che aveva detto e quale fosse stata la sua

autorevolezza. Affermazioni che prima mi erano parse errori madornali, ora nel peggiore dei casi sembravano tentativi che avevano

mancato di poco il bersaglio, nel quadro di una tradizione di pensiero straordinaria e in generale valida. Quel tipo di esperienza – i pezzi

che all'improvviso si ordinano e si ricompongono in modo nuovo – è la prima caratteristica generale del mutamento rivoluzionario. Anche

se le rivoluzioni scientifiche lasciano molti lavori di dettaglio da rifinire, il mutamento principale non può essere sperimentato a pezzetti, un

passo alla volta. Al contrario, esso implica una qualche trasformazione relativamente improvvisa e non strutturata, nella quale una certa

parte del flusso di esperienza si dispone in maniera diversa, e manifesta schemi ordinativi non visibili in precedenza."

(Kuhn, da Le rivoluzioni scientifiche, il Mulino, 2008)