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Spazio riservato al Protocollo Spazio riservato all'Ufficio Urbanistica Osservazione n. _____________ Al Sindaco del Comune di Viareggio Piazza Nieri e Paolini, 1 55049 – Viareggio (LU) OGGETTO: Delibera C.C. n 38 del 08/08/2018 - Adozione del Regolamento Urbanistico, della contestuale Variante semplificata al Piano Strutturale ai sensi dell’art. 19 L.R. 65/2014 e del Rapporto Ambientale (VAS) ai sensi dell’art. 23 L.R. 10/2010 – Osservazione x Osservazione al Regolamento Urbanistico Osservazione alla Variante semplificata al Piano Strutturale Osservazione al Rapporto Ambientale (VAS) DATI ANAGRAFICI La sottoscritta____PATRIZIA STRANIERI___________C.F.___STRPRZ70M48E882Z____ nata_ a___MANDURIA___________(Prov. __TA_), il ___08/08/1970__ residente nel Comune di____VIAREGGIO_____(Prov._LU____) Via ___BENEDETTO CAIROLI_____________ n.__37/A_______ C.A.P.___55049_______ Tel.__3391263151____________indirizzo e-mail o pec [email protected]___ in qualità di: Privato cittadino Proprietario x Legale rappresentante (specificare Ente, Società o Associazione)___PRESIDENTE PRO TEMPORE DELL'ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DI LUCCA______ ____________________________________________________________________________ Tecnico libero professionista delegato incaricato da ___________________________________ 1

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Page 1: Osservazione n. - architettilucca.it · morfologia del patrimonio edilizio esistente tra il mare e la ferrovia, dall'altro ha subito l'erosione di ... procedimento di VAS del regolamento

Spazio riservato al Protocollo Spazio riservato all'Ufficio Urbanistica

Osservazione n. _____________

Al Sindacodel Comune di Viareggio

Piazza Nieri e Paolini, 1 55049 – Viareggio (LU)

OGGETTO: Delibera C.C. n 38 del 08/08/2018 - Adozione del Regolamento Urbanistico,della contestuale Variante semplificata al Piano Strutturale ai sensi dell’art. 19 L.R. 65/2014 e delRapporto Ambientale (VAS) ai sensi dell’art. 23 L.R. 10/2010 – Osservazione

x Osservazione al Regolamento Urbanistico

Osservazione alla Variante semplificata al Piano Strutturale

Osservazione al Rapporto Ambientale (VAS)

DATI ANAGRAFICI

La sottoscritta____PATRIZIA STRANIERI___________C.F.___STRPRZ70M48E882Z____ nata_ a___MANDURIA___________(Prov. __TA_), il ___08/08/1970__residente nel Comune di____VIAREGGIO_____(Prov._LU____) Via ___BENEDETTO CAIROLI_____________ n.__37/A_______ C.A.P.___55049_______Tel.__3391263151____________indirizzo e-mail o pec [email protected]___

in qualità di:

Privato cittadino

Proprietario

x Legale rappresentante (specificare Ente, Società o Associazione)___PRESIDENTE PRO TEMPORE DELL'ORDINE DEGLI ARCHITETTI PPC DI LUCCA______

____________________________________________________________________________

Tecnico libero professionista delegato incaricato da ___________________________________

1

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(allegare delega)

Altro (specificare) _____________________________________________________________

OGGETTO DELL'OSSERVAZIONE

x Osservazione generale

Indicare l’eventuale elaborato/i di cui l’osservazione propone la modifica.

R.U. Relazione generale _________________________________________________________

R.U. Quadro Conoscitivo (b1 - b7 - specificare elaborato/i) __________________________________________________________________________________________________________

x R.U. Quadro Progettuale (c1 - c4 - specificare elaborato/i) _____________________________

_____________________________________________________________________________

x R.U. Norme Tecniche di Attuazione e/o allegati (d -d3 - specificare elaborato/i e articoli)____________________________________________________________________________________________________

R.U. Studi Geologici – idraulici (e1 - e9 - specificare elaborato/i) _________________________________________________________________________________________________

VAS - Rapporto ambientale / Sintesi non tecnica (f1 - f3 - specificare elaborato/i) _______________________________________________________________________________________

Valutazione d’Incidenza Ecologica (g1-g2 - specificare elaborato/i) ___________________________________________________________________________________________________

Variante semplificata al Piano Strutturale (a-c - specificare elaborato/i) _______________________________________________________________________________________________

MOTIVAZIONE DELL’OSSERVAZIONE

ORDINE DEGLI ARCHITETTI,PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI

DELLA PROVINCIA DI LUCCA

Protocollo 1299/2018

Lucca, 22 ottobre 2018

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Da circa 15 anni, dall'approvazione del Piano Strutturale nel 2004, le Amministrazioni a Viareggio si

sono succedute senza riuscire a completare l'iter di adozione e approvazione del Regolamento

Urbanistico. Tuttavia, in questi 15 anni Viareggio se da un lato ha conservato pressochè intatta la

morfologia del patrimonio edilizio esistente tra il mare e la ferrovia, dall'altro ha subito l'erosione di

suolo inedificato, a mezzo di numerosi piani attuativi, con i quali sono state costruite nuove

periferie non dotate di servizi, di mobilità ciclopedonale, di aree verdi, di parcheggi.

Nella relazione di avvio del procedimento del RU nel 2014 si leggono gli obiettivi del RU: “ Il tema

della Smart city (città intelligente), ovvero la gestione intelligente delle attività economiche, della

mobilità, delle risorse ambientali, delle relazioni tra le persone, delle politiche dell’abitare, delle reti

della conoscenza e del metodo di amministrazione. Il divieto di consumo di nuovo suolo. La

riduzione delle previsioni di edilizia residenziale. La valorizzazione e l’uso dei beni comuni, ovvero

degli immobili e delle aree di proprietà pubblica. Lo sviluppo di forme di mobilità sostenibile, la

salvaguardia della presenza artigianale ed industriale.”

Tra gli obiettivi raggiunti dal RU adottato vi è la pianificazione, mediante schede norma, del le aree

dismesse, in un corretto rapporto con il contesto circostante. L'attuazione è subordinata alla

cessione di aree da destinare a pubblica utilità e che serviranno all'Amministrazione a fare

emergere il proprio progetto per Viareggio. Gli altri obiettivi del RU sono demandati ai piani

particolareggiati: la pianificazione delle pinete, degli stabilimenti balneari e della Passeggiata, della

Cittadella del Carnevale, degli alberghi, della nuova stazione dei bus, delL'Ex Balipedio, delle aree

fuori dal perimetro edificato e della sosta e mobilità, piani che l'Amministrazione dovrà portare

avanti insieme alla redazione del nuovo Piano Strutturale.

L'impianto del RU adottato è sicuramente frutto di una visione condivisa con la Regione, secondo i

dettami della pianificazione della LRT 65/2014, che ha forse voluto favorire questa città ferma alla

variante al PRG del 2004. Non si sarebbe potuto fare di più nei pochi mesi intercorsi dalla

presentazione dei componenti dell'ufficio di Piano all'adozione dello strumento urbanistico. Proprio

per questo Viareggio aspetterà ancora che i piani particolareggiati vengano alla luce, che si palesi

una visione strategica di insieme, che sia redatta un'agenda urbana ormai imprescindibile, con

obiettivi e percorsi utili sia per i cittadini che per gli investitori.

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1 - ITER DI FORMAZIONE DEL RU

Considerato che

la L.R.T. 65/2014 prevede nelle norme transitorie, che un'Amministrazione possa, qualora

ricorra il caso, seguire l'iter per formazione dello strumento di pianificazione ai sensi della

LRT 1/2005 invece che ai sensi della Legge vigente,

con Delibera di G.C. n. 169 del 05/08/2014 il Comune di Viareggio ha dato avvio di

procedimento ai sensi dell'art. 15 della LRT 1/2005 e avvio della procedura di VAS ai sensi

del Titolo II della LRT 10/2010,

l'art. 230 - Disposizioni transitorie per i comuni che hanno avviato il procedimento di VAS

del regolamento urbanistico della LRT 65/2014 recita: “I comuni che hanno avviato il

procedimento di VAS del regolamento urbanistico ai sensi della l.r. 10/2010 e che, alla data

di entrata in vigore della presente legge, abbiano concluso le consultazioni della fase

preliminare di cui all’articolo 23 della l.r. 10/2010 , adottano e approvano il regolamento

urbanistico con i contenuti della l.r. 1/2005 , solo con riferimento al territorio urbanizzato

così come definito dall’articolo 224. ...omissis “

Nel “Rapporto del Garante della Comunicazione” allegato al RU adottato, che riporta anche i

contenuti della Delibera di G.C. n.183 del 15 giugno 2018, si legge testualmente:

“In data 31/05/2017 il Comune di Viareggio ha inviato al Settore Paesaggio di Regione

Toscana, alla Provincia di Lucca e al Ministero dei Beni Culturali la documentazione relativa

all’Avvio del Procedimento Urbanistico e quella relativa alla VAS del RU ai fini del

procedimento di conformazione al piano di indirizzo Territoriale con valenza di Piano

Paesaggistico ai sensi dell’art. 21 della disciplina del PIT dello strumento operativo.

A seguito di tale trasmissione è pervenuto da Regione Toscana uno specifico contributo volto

a richiedere una integrazione dell’Avvio del Procedimento del RU del 2014, utile ad

aggiornare il quadro conoscitivo e ad individuare il perimetro del Territorio Urbanizzato, ai

sensi degli artt. 230 e 224 della L.R.T. 65/2014.”

Con Delibera di G.C. n. 183 del 15/06/2018, è stato integrato il documento di avvio del

procedimento del RU di cui alla Delibera di G.C. n. 169/2014, costituito dai seguenti

documenti:

- Relazione di Integrazione Avvio del Procedimento e relativi allegati:

1) Analisi demografica, 2) Statistiche struttura produttiva, 3) Esempio scheda ricognizione

aree degradate, 4) Limite territorio urbanizzato, 5) Valutazione Ambientale Strategica, 6)

Documento Preliminare.

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Con nota in data 22/06/2018, sono stati trasmessi, tramite via telematica ai seguenti

Enti/Organismi:

- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO – MIBACT

- SOPRINTENDENZA DEI BENI ARCHITETTONICI E PATRIMONIO STORICO DI LUCCA

- REGIONE TOSCANA (Urbanistica e Politiche abitative, Settore Pianificazione del Territorio,

Direzione Ambiente ed Energia, Settore VIA VAS, Opere pubbliche di Interesse Strategico

Regionale)

- UFFICIO REGIONALE DEL GENIO CIVILE – AREA VASTA DI LIVORNO, LUCCA E PISA

- ENTE PARCO MIGLIARINO-SAN ROSSORE-MASSACIUCCOLI

- AUTORITA’ PORTUALE DELLA REGIONE TOSCANA

- ARPAT – DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI LUCCA

- PROVINCIA DI LUCCA

- AUTORITA’ IDRICA TOSCANA

- CONSORZIO DI BONIFICA TOSCANA NORD

- AUTORITA’ PER IL SERVIZIO DI GESTIONE RIFIUTI URBANI – TOSCANA COSTA

- AZIENDA ASL 12 VERSILIA – SERVIZIO IGIENE PUBBLICA

- AUTORITA’ DISTRETTUALE – AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME SERCHIO

- G.A.I.A. S.p.A.

- GESTORE DEI SERVIZI AMBIENTALI COMUNALI – SEA AMBIENTE S.p.A. E SEA RISORSE S.p.A.

- RFI – RETE FERROVIARIA ITALIANA

- TOSCANA ENERGIA

- COMUNE DI VECCHIANO

- COMUNE DI CAMAIORE

- COMUNE DI MASSAROSA

- CAPITANERIA DI PORTO DI VIAREGGIO

- GARANTE DELLA PARTECIPAZIONE (Dirigente Dott.ssa Iva Pagni)

- COMMISSIONE DEL PAESAGGIO (Autorità competente VAS, Funzionario Dott. Alessandro

Fiorio),

i seguenti atti:

- Delibera di G.C. n. 183 del 15/06/2018

- Relazione di Integrazione Avvio del Procedimento e relativi allegati:

1)Analisi demografica, 2)Statistiche struttura produttiva, 3) Esempio scheda ricognizione

aree degradate, 4) Limite territorio urbanizzato. - Valutazione Ambientale Strategica –

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Documento Preliminare al fine di acquisire il relativo parere, entro 15 giorni dall’invio”.

si osserva che

l'integrazione all'avvio del procedimento, pur avallata, dagli uffici della Regione Toscana, che

mostrano una certa discrezionalità nell'esercizio delle funzioni, non è tuttavia prevista

all'art. 230 della LRT 65/2014, che prescrive invece che la conclusione delle consultazioni

sia condizione necessaria per poter procedere alla redazione del RU ai sensi della LRT

1/2005, in questo caso, l'Amministrazione avrebbe dovuto avvalersi dell'art. 232 -

Disposizioni transitorie per i comuni dotati solo di piano strutturale approvato, per la

redazione di un Piano Operativo ai sensi della legge vigente. Pertanto dobbiamo ritenere

che, se confermato il contrasto rilevato con la norma vigente, si debbano ritirare il

Regolamento Urbanistico, la Variante Semplificata al P.S. e il Rapporto Ambientale (VAS),

adottati con Del. C.C. n. 38 del 08/08/2018, al fine di procedere ad avviare l’elaborazione di

un Piano Operativo per l’intero territorio comunale, sulla base della legislazione vigente.

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2 – IN MERITO ALL’AMBITO DI APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

La Relazione Generale allegata agli elaborati del R.U. adottato, nel paragrafo intitolato “L’ambito di

applicazione del RU e la relazione con la L.R. 65/2014”, recita testualmente:

“[…] la formazione del Regolamento Urbanistico a seguito dell’Avvio del Procedimento del 2014, ai

sensi dell’Art. 230 della L.R. 65/2014, prende a riferimento la L.R. 1/2005 relativamente alla

procedura di adozione, e approvazione, della disciplina del territorio urbanizzato. Per la

delineazione del perimetro del territorio urbanizzato L’Art. 230 della L.R. 65/2014 dispone di

affidarsi all’art. 224 della L.R. 65/2014. […] Dunque, il RU disciplina la gestione del patrimonio

edilizio esistente e le trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio

all’interno di questo perimetro. Il territorio rurale ee disciplinato facendo affidamento alle norme

dettate dalla Legge Regionale 65/2014 e dal Regolamento 63/R e altre discipline regionali vigenti in

tema di territorio rurale”.

Se ne deduce quindi che, sulla base dell’art. 230 della L.R. 65/2014, il Regolamento Urbanistico

dovrebbe essere elaborato secondo i dettami della vecchia L.R. 1/2005 e limitare la propria area

d’azione al territorio urbanizzato, mentre tutte le altre aree, al di fuori del perimetro urbanizzato

ma incluse nei limiti del territorio comunale, dovrebbero essere gestite da strumenti urbanistici

elaborati sulla base della nuova L.R. 65/2014.

Ci si chiede quindi in base a quale riferimento di legge le “Norme Tecniche di Attuazione” allegate

agli elaborati del Regolamento Urbanistico adottato includano, al Capo VIII “Il Territorio Rurale”,

norme che disciplinano evidentemente aree al di fuori del perimetro urbanizzato.

Se infatti si volesse leggere l’art. 230 della L.R. 65/2014 come una norma che impone al R.U. di

riferirsi ai dettami della L.R. 1/2005 e di limitarsi al solo territorio urbanizzato, rimandando la

gestione delle aree esterne a tale perimetro ad altri strumenti urbanistici da elaborarsi sulla base

della LR 65/2014, non si capirebbe perché le N.T.A. abbiano dovuto “sforare” in territori eslcusi

dalla loro competenza.

Se viceversa si leggesse la norma come una prescrizione ad adoperare i dettami della L.R. 1/2005

per quanto concerne il territorio urbanizzato e, nello stesso strumento urbanistico, i dettami della

L.R. 65/2014 per le aree esterne a tale perimetro, allora il Capo VIII delle NTA sarebbe insufficiente

per forma, contenuti ed estensione:

- per forma, in quanto la gestione delle aree esterne al perimetro urbanizzato avrebbe dovuto

essere attuata tramite un Piano Operativo elaborato sulla base della L.R. 65/2014;

per contenuti, in quanto il Capo VIII delle N.T.A. tratta il territorio rurale in modo

approssimativo, senza tenere conto di quanto invece viene indicato agli art. 70-71-72 delle

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NTA del PS.

per estensione, in quanto le aree esterne al perimetro urbanizzato vanno ben al di là, per

sviluppo ed importanza, del solo territorio rurale trattato nel capo VIII delle N.T.A.

Si richiede pertanto che

nella denegata ipotesi in cui l’osservazione di cui al punto 1, assorbente per quanto consta i

contenuti del presente punto 2, non venisse accolta, dopo aver chiarito quale delle due

interpretazioni sopra riportate l’Amministrazione Comunale ha inteso adottare, si proceda:

1. - nel primo caso, ad eliminare il Capo VIII dalle N.T.A. ed ogni riferimento ai territori

comunali esterni al perimetro urbanizzato da tutti gli elaborati costituenti il Regolamento

Urbanistico, nonché a procedere con l’elaborazione di un Piano Operativo sulla base della

L.R. 65/2014 per tutte le aree esterne al perimetro urbanizzato;

2. - nel secondo caso, ad integrare il R.U. elaborato sulla base della L.R. 1/2005 con uno

strumento urbanistico adatto per forma, contenuti ed estensione, a disciplinare il territorio

comunale esterno al perimetro urbanizzato sulla base della L.R. 65/2014.

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3 - PARTECIPAZIONE

Premesso che

Nella Relazione Generale del RU, si scrive che: “il processo di definizione degli obiettivi del

regolamento urbanistico si fonda sui principi del Piano Strutturale e sulle indicazioni definite

nella fase di Avvio del procedimento, sintetizzate in queste parole chiave: la città delle

opportunità giuste, la città compatta e policentrica, la città della storia e delle bellezze

riconoscibili, la città dell’apprendimento diffuso, la città della partecipazione

responsabile.”

la partecipazione alla formazione degli strumenti della pianificazione, tema caro alla Regione

Toscana, viene disciplinata dagli articoli 36, 37, 38, 39 e 40 della L.R.T. 65/2014; dal

Regolamento 14 febbraio 2017, n. 4/R Regolamento di attuazione dell’articolo 36, comma 4

della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 (Norme per il governo del territorio).

Informazione e partecipazione alla formazione degli atti di governo del territorio. Funzioni

del garante dell’informazione e della partecipazione e dalle LINEE GUIDA sui livelli

partecipativi ai sensi dell'articolo 36, comma 5, L.R. 65/2014 “NORME PER IL GOVERNO DEL

TERRITORIO” e dell'articolo 17 del Regolamento 4/R/2017

Considerato che

nel procedimento di formazione del piano, il tema della partecipazione è stato declinato,

non ai sensi della L.R.T. 1/2005 ma ai sensi dell'art. 38 comma 2 della L.R.T. 65/2014, come

descritto nel Rapporto del Garante per la Comunicazione,

all'art. 2, “Definizioni”, comma 1 lett. d del Regolamento 4/R si legge:

“ per “partecipazione” alla formazione degli atti di governo del territorio, si intende la

possibilità, per i cittadini e tutti i soggetti interessati, di contribuire alla formazione degli atti

di governo del territorio, attraverso una pluralità di sedi o occasioni pubbliche, in cui possano

essere espresse valutazioni di merito, raccomandazioni e proposte, e in cui possano anche

essere offerti elementi di conoscenza del territorio che arricchiscano la qualità progettuale

degli atti di governo; “

Considerato inoltre che,

precedentemente all'adozione, deliberata in data 08/08/2018, l'Amministrazione ha

organizzato un primo incontro pubblico a marzo 2018 per presentare l'ufficio di Piano e

successivamente, a maggio, tre incontri con i portatori di interesse (categorie economiche,

professionisti, associazioni) che però, non sono stati un momento di confronto sulle

progettualità proposte dall'Amministrazione ma piuttosto un'”intervista” generica su alcuni

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argomenti,

quindi gli incontri “informativi” con la cittadinanza, a piano adottato, si sono tenuti nel mese

di settembre, nel periodo delle osservazioni,

Si osserva che

1. la parola “informazione”non è sinonimo di “partecipazione” perchè, nel primo caso prevede

un ruolo passivo del cittadino, nel secondo invece il cittadino riveste un ruolo attivo e

propositivo.

2. la fase della partecipazione per la formazione del Ru è stata pertanto inadeguata a

coinvolgere i cittadini, ai quali rimane l'unico strumento delle osservazioni. Ma le

osservazioni non hanno finalità collaborativa, bensì costituiscono strumento di difesa degli

interessi e di controllo sulla discrezionalità della PA, sebbene la partecipazione potrebbe

rivelarsi utile nel correggere errori, inesattezze prevenendo modifiche d'ufficio a volte anche

rilevanti che, non dando luogo ad una ripubblicazione, potrebbero avviare un contenzioso.

3. E' auspicabile invece, considerate le scadenze imminenti riguardanti l'avvio di procedimento

del nuovo Piano Strutturale entro il 2019 e la redazione di numerosi piani particolareggiati di

iniziativa pubblica a completamento del RU, una partecipazione reale che possa coinvolgere

i cittadini nel costruire il futuro della propria città.

4. Le trasformazioni delle grandi aree dismesse, di iniziativa pubblica ma anche privata,

potrebbero essere attuate attraverso concorsi di progettazione che potrebbero aumentare

la partecipazione della comunità. L’art. 152 del Codice degli Appalti, in recepimento della

direttiva 2014/24/UE, art. 78, e in linea con il criterio di cui all’art. 1, c. 1, lett. oo), l.d. n.

11/2016, promuove la qualita architettonica e tecnico funzionale attraverso lo strumento dei

concorsi di progettazione e ne disciplina l’ambito di applicazione, in particolare, gli artt. 152

e 154.

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4- CITTA PUBBLICA E TRASFORMAZIONI URBANE

OPERE DI URBANIZZAZIONE

Premesso che

ai capitoli 3 e 5 della Relazione del PS emerge una criticità nel sistema depurativo, già

sottodimensionato rispetto al fabbisogno attuale,

al capitolo 8 della Relazione del PS emergono ulteriori criticità sono la qualità dell'aria, le

auto circolanti, la depurazione, i consumi idrici, il trasporto pubblico, le zone a traffico

limitato, dall'analisi comparata dei due sistemi dei parametri PTC e EcoSistema Urbano,

possibili aggravamenti di altre criticità ambientali e più precisamente dovute alla parziale

copertura degli allacciamenti alla depurazione e al consumo di carburanti,

tra le potenzialità vi sono la dotazione di verde pubblico, di percorsi pedonali e ciclabili,

Al cap 9 della Relazione del PS: “Per ogni risorsa essenziale e per ogni specifica azione di

trasformazione il PS individua i criteri e degli indicatori che permettono di valutare degli

effetti delle azioini di trasformazione sui sistemi ambientali, insediativi, socio economico,

tenuto conto degli obiettivi da perseguire e delle condizioni di vulnerabilità e riproducibilità

delle risorse essenziali presenti, i livelli di criticità, nonche delle relative condizioni d'uso. I

Criteri contenuti nella valutazione fanno riferimento ai vincoli ambientali, sanitari idraulici,

paesaggistici, individuati nel Q.C. E a cui si rimanda per una dettagliata conoscenza ai livelli

di prestazione dell'azione di trasformazione ritenuti accettabili Il desiderabili ed in

particolare mobilità sostenibile, livelli di accessibilita, efficienza, equita sociale,

riqualificazione urbana, qualita ambientale.

L'azione di trasformazione del territorio sarà ritenuta ammissibile solo se soddisfa le

regole di giudizio stabilite per tutte le risorse essenziali tenuto conto di tutti degli

interventi di mitigazione e compensazione.“

Considerato che

gli ambiti di trasformazione urbana costituiscono l'intervento più rilevante nel RU adottato

non solo dal punto di vista quantitativo ma soprattutto per la collocazione strategica ai fini

delle connessioni tra i diversi quartieri della città,

pur condividendo le premesse secondo cui Il recupero delle aree dismesse impone, stanti le

“condizioni economiche generali e particolari, la collaborazione dell’azione privata; tuttavia

le scelte nella trasformazione dovranno essere costruite considerando prevalente l’interesse

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pubblico: per questo motivo i cambiamenti di destinazione d’uso nelle aree di

trasformazione dovranno essere condizionati alla cessione di parti delle aree per

miglioramenti della viabilità”, le aree schematizzate geometricamente non lasciano

emergere indicazioni sulle connessioni pedonali, veicolari e ciclabili con il contesto

circostante,

l'intervento pubblico sotteso agli interventi delle schede norma non è sempre di immediata

lettura,

le schede norma prevedono quasi esclusivamente indici quantitativi per gli interventi di

rigenerazione urbana, demandando così i criteri della qualità progettuale alla sensibilità del

privato,

si osserva che

1. è fondamentale capire le capacità dimensionali del depuratore in modo che sia un dato

certo del progetto, non demandandone ai privati la verifica,

2. è opportuno che nelle schede norma l'Amministrazione renda esplicite il progetto delle

dotazioni pubbliche da realizzare con la cessione delle aree, verificando l'effettiva necessità

di spazi verdi indicando anche l'eventuale gestione,

3. le schede norma sia più dettagliate e tengano conto dell'intorno ambientale in cui si inserirà

il nuovo progetto,

4. il progetto delle opere pubbliche vengano inserite in un percorso virtuoso di concorsi di

progettazione.

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5- MOBILITA' SOSTENIBILE

Considerato che

La Relazione del PS recita: “Molti elementi segnalano l’urgenza della definizione di una

visione generale della gerarchia stradale e di un disegno strutturato per la rete della mobilità

ciclopedonale. Appare opportuno che la costruzione di un tale disegno avvenga in relazione

con una nuova organizzazione dei poli delle centralità urbane.”

il piano della mobilità sostenibile è uno dei punti fondamentali per l'attuazione di quella

città delle opportunità giuste descritta nel Piano Strutturale e nella Relazione di avvio del

procedimento,

le criticità emerse nei capitoli 5 e 8 della Relazione del PS riguardano la scarsa qualità

dell'aria dovuta anche al traffico veicolare,

le potenzialità descritte nella Relazione di avvio di procedimento e nella Relazione del PS

mettono a sistema degli spazi pedonali con zone a traffico limitato, con piste ciclabili e

parcheggi scambiatori,

le criticità dovute all'eccessiva pressione degli autoveicoli crea un disagio per i pedoni e per i

ciclisti,anche in virtù dell'assoluta inadeguatezza dei marciapiedi e della rete ciclabile,

le modifiche alla rete stradale fino ad oggi hanno privilegiato la fluidificazione del traffico

automobilistico, con la creazione di rotonde, pericolose per i pedoni e per i ciclisti, in luogo

della creazione di isole pedonali oppure di zone a traffico limitato per i residenti,

per l'attuazione di un piano della mobilità è necessario rivedere anche il piano della sosta

con la revisione dei posti auto oggi fuori norma per dimensioni e quantità e del trasporto

pubblico.

La scelta di spostare degli autobus per creare un hub nei pressi della stazione ferroviaria è di

importanza prioritaria e nell'attesa di fondi per la realizzazione sarebbe fondamentale avere

un buon progetto attraverso lo strumento del concorso di progettazione.

Si osserva che

1. sarebbe opportuno recepire le prescrizioni all'art. 85 del PS, previo approfondimento dei

temi, riconoscendo che non possono essere risolti con campiture sugli elaborati grafici a

indicare le “zone 30”, affinchè sia redatto un piano della mobilità sostenibile che possa

progettare e gestire un nuovo modello di mobilità e sosta a Viareggio, imprescindibile per un

effettivo miglioramento della qualità della vita.

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6- STANDARD

Considerato che

nella relazione del RU emergono gli obiettivi del PS in relazione alle diverse UTOE,

nel capitolo 6 della Relazione del PS si evidenzia una carenza delle aree dedicate

all'istruzione nel territorio comunale, anche le zone verdi e le zone sportive sono

concentrate in alcune UTOE

si osserva che

1. sarebbe opportuno effettuare una verifica per ogni UTOE in modo che nel progetto si possa

prevedere spazi da dedicare alle attività e alle funzioni di cui sono carenti i diversi quartieri

(e UTOE) in modo da garantire una migliore qualità della vita e quindi una maggiore

coesione sociale.

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7- NTA

ART. 1 COMMA 2 LETT b) - Contenuti e ambito di applicazione

Nonostante che

nella Relazione Generale si faccia riferimento al PEBA 2004,

nelle NTA non vi è alcun riferimento,

si osserva che

è opportuno integrare le NTA del RU all'art. 1, comma 2 lett.b) “Disciplina delle

Trasformazioni” delle NTA del RU in ottemperanza dell'art. 55 comma 4 lett. f) della LRT

1/2005.

ART. 1 COMMA 2 LETT b) - Contenuti e ambito di applicazione

Si osserva che

sarebbe opportuno inserire all'art. 1, comma 2 lett.b) “Disciplina delle Trasformazioni” delle

NTA del RU, la disciplina dei beni soggetti a vincolo espropriativo

ART. 2 COMMA 1 LETT b) - Contenuti e ambito di applicazione

Considerato che

la LRT 1/2005 all'art 55, comma 2 lett. a) impone la redazione di un “Quadro Conoscitivo

dettagliato e aggiornato periodicamente del patrimonio edilizio e urbanistico esistente e

delle funzioni in atto,”

si osserva che

è necessario, ai sensi della LR 1/2005, la stesura di un quadro conoscitivo aggiornato del

patrimonio edilizio esistente, che permetta di valutare insieme alle statistiche dei

censimenti integrati nell'avvio di procedimento, l'evoluzione del modo di abitare la città in

modo da valutare e proporre correttivi al fenomeno del degrado e dell'abbandono. Forse i

tempi eccessivamente stretti per l'elaborazione del RU non hanno consentito di

approfondire questi aspetti pur importanti.

ART. 11 COMMA 2 LETT b) - Disciplina per la tutela e valorizzazione dell’EDIFICATO DI

PARTICOLARE VALORE

Considerato che

gli edifici alberghieri costituiscono invariante strutturale del patrimonio edilizio esistente,

all'art 83 comma 4 delle NTA del PS si legge che è possibile consentire il cambio di15

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destinazione d'uso per gli alberghi, se tale nuova destinazione è compatibile con le

previsioni e prescrizioni della vigente normativa urbanistica,

l'art 83 comma 5 delle NTA del PS prevede che «l’insediamento di strutture alberghiere e

ammesso nelle zone A storiche, B di completamento, D produttive e F attrezzature territoriali

e pubbliche, in quanto strutture d’interesse pubblico»

l’art. 82 comma 6 delle NTA del PS che: «il RU dovra incentivare la localizzazione di nuove

strutture alberghiere con particolare riferimento all’UTOE 4 - Passeggiata».

si osserva che

è opportuno correggere la norma che non consente il cambio di destinazione dell’immobile

da residenziale a ricettivo evidenziando le strategie e le politiche connesse alla ricettività in

modo da consentire investimenti e garantire l'offerta turistica.

ART. 30 COMMA 6 - Classificazione del patrimonio edilizio esistente

Considerato che

il superamento delle barriere architettoniche non è un solo obbligo normativo volto alla

costruzione di una rampa oppure all'adeguamento di un bagno, il concetto di persona con

disabilità è, invece, molto più ampio e comprende chiunque, in maniera permanente o

temporanea, si trovi ad avere delle difficoltà nei movimenti (cardiopatici, donne in

gravidanza, persone con passeggino, individui convalescenti o con un’ingessatura agli arti,

obesi, anziani, bambini, ecc.) o nelle percezioni sensoriali (ciechi e ipovedenti, sordi e

ipoacusici), nonché, le persone con difficoltà cognitive o psicologiche. Tale concetto è stato

ribadito anche nella “Convenzione dei Diritti delle persone con disabilità” delle Nazioni Unite

in cui la disabilità viene definita come “il risultato dell’interazione tra persone con

menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed

effettiva partecipazione alla società sulla base di uguaglianza con gli altri”. Non è quindi

sufficiente soltanto garantire diritti alle persone, ma è anche necessario assicurare che le

persone possano fattibilmente accedere e fruire di ciò che è garantito da tali diritti. Tale

concetto, d’altra parte, costituisce la base su cui è fondata la Repubblica Italiana a partire

dalla Costituzione che all’art. 3 cita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali

davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di

condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine

economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,

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impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i

lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

questi concetti sono inseriti nelle Linee Guida per il superamento delle barriere

architettoniche a cura del Ministero dei Beni Culturali che definiscono le “barriere

architettoniche” come:

a). gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di

coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma

permanente o temporanea;

b). gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di

parti, attrezzature o componenti;

c.) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la

riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non

vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Il concetto di barriera architettonica è, quindi, molto

più esteso e articolato di quanto può apparire a prima vista e comprende elementi della più

svariata natura, che possono essere causa di limitazioni percettive, oltre che fisiche, o

particolari conformazioni degli oggetti e dei luoghi che possono risultare fonte di

disorientamento, di affaticamento, di disagio o di pericolo. Molto importante è anche il

principio, richiamato più volte nella definizione normativa, che le barriere architettoniche

sono un ostacolo per “chiunque”, quindi non solo per particolari categorie di persone in

condizioni di disabilità, ma per tutti i potenziali fruitori di un bene.

Si osserva che

si chiede di eliminare l'impossibilità di adeguare il fabbricato per chi non sia colpito da

disabilità grave, perchè in contrasto con la norme vigenti.

ART. 33 - Interventi di restauro tipologico

Considerato che

l'art. 33 recita: “gli interventi di “restauro tipologico” sono gli interventi che, oltre a

riguardare le opere comprese negli “interventi di restauro e risanamento conservativo” di cui

al precedente Articolo, comprendono gli interventi sistematici, eseguiti mantenendo gli

elementi tipologici formali e strutturali dell'organismo edilizio, volti a conseguire

l'adeguamento funzionale degli edifici, ancorché recenti”

si osserva che

1. l'art. 75 comma 5 del PS disciplina gli interventi sugli immobili e le categorie di intervento in17

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relazione al loro valore. Tale classificazione potrebbe essere superata da un dettagliato

Q.C. , prescritto all'art. 55 comma 2 lett. a)dell lrt 1/2005.

ART. 39 - Interventi ammessi sugli edifici esistenti

L'impostazione del RU che a seguito della schedatura degli edifici esistenti, indica l'ammissibilità

degli interventi è proprio della LRT 1/2005. Spesso tuttavia i caratteri formali e tipologici sono frutto

di rimaneggiamenti e rivisitazione di nuove costruzioni “in stile” e gran parte del patrimonio edilizio

esistente non è adeguato alla normativa sismica vigente. Sarebbe opportuno che l'Amministrazione

permettesse, su tutti degli edifici, previo rilievo critico e relazione storico architettonica, di

migliorare la rispondenza sismica dell'immobile e sugli edifici 3-4-5-6 attraverso la sostituzione

edilizia a parità di superficie e/o volume (consentita per degli edifici della sola categoria 5) che in

questo caso potrebbe essere non onerosa.

Considerato che

all'art. 39 per gli edifici classificati con il numero 1: non sono ammessi cambi destinazione

d'uso o frazionamenti, mentre per categoria 1s è possibile in accordo con la Soprintendenza,

si osserva che

1. sarebbe auspicabile che tali interventi siano possibili, a contrasto del fenomeno

dell'abbandono a causa dell'anti economicità del bene, a seguito della redazione di

un'approfondita relazione storica e un progetto che sia rispettoso dei caratteri

morfotipologici che contraddistinguono il bene.

Considerato che

l'art. 39 – Interventi ammessi sugli edifici esistenti, per gli edifici classificati con il numero 5

non consente addizioni volumetriche, mentre le concede per gli edifici contrassegnati dal

numero 4,

si osserva che

1. sarebbe opportuno correggere l'articolo in coerenza con gli interventi e il valore degli edifici,

Considerato che

per gli edifici contrassegnati con il numero 6, al comma 8 lett. e) sono disciplinate diverse

tipologie di immobili e pertinenze,

si osserva che

1. sarebbe opportuno specificare meglio se l'addizione volumetrica non può dare luogo ad una

nuova unità immobiliare.

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ART. 40 - Zone di insediamento residenziale di impianto storico (A)

Considerato che

nelle zone A è ammesso il cambio di destinazione d'uso verso categorie direzionale al p.t.,

commerciale di vicinato, artigianale di servizio alla residenza,

che la grande densità abitativa coniugata con l'assenza di una regolamentazione della sosta

e del traffico impone una scarsa qualità ambientale,

si osserva che

1. sarebbe opportuno che nel cambio di destinazione d'uso nelle zone A si tenesse conto del

criterio di valutazione della capacità di attrarre flussi di traffico eccedenti la funzione

abitativa.

Art. 54 Morfotipi dei tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista

Considerato che

il comma 1 lett. k) recita: “le aree di superficie maggiore di 500 mq di pertinenza degli edifici

classificati 1s, 1 e 2 interessati da interventi edilizi dovranno essere assoggettati ad uno

specifico rilievo atto a verificare la presenza di parchi, giardini storici o di sistemazione delle

aree pertinenziali storicizzate da sottoporre a specifico progetto a firma di tecnico

specializzato (Architetto, Dott. Agronomo, Dott. Forestale) atto a mantenere l’andamento

dei percorsi, delle finiture superficiali, dei manufatti ornamentali e del sistema del verde

(vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini);”

considerato che la morfologia degli isolati della città storica è composta da una tipologia

edilizia che racchiude spazi aperti a giardino, resedi, spesso occupate da superfetazioni

condonate,

si osserva che

1. sarebbe auspicabile che il rilievo richiesto sia esteso a tutte le aree pertinenziali della città,

in modo che il progetto edilizio si estenda anche agli spazi verdi, finalizzandoli ad una

ricomposizione che possa aumentare le superfici permeabili, eliminare oppure ricomporre le

superfetazioni, incrementare degli elementi arborei e arbustivi secondo un progetto a firma

di tecnico competente, come già indicato.

2. Sia altresì eliminato, per tutti gli interventi, l'obbligo di “mantenere l’andamento dei

percorsi, delle finiture superficiali, dei manufatti ornamentali e del sistema del verde .”

perchè non si tratta di giardini interessati dal vincolo diretto.

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DESTINAZIONI D'USO

E' doveroso fare una premessa perchè la gestione del patrimonio edilizio esistente risulta poco

flessibile. Sarebbe fondamentale effettuare una ricognizione delle funzioni in atto che possa

cercare il fenomeno dell'abbandono affinchè si possano attuare nuove politiche a contrasto del

degrado e che tengano conto delle nuove attività previste.

Premesso che

per un più opportuno bilanciamento delle destinazioni d'uso consentite sul territorio

comunale sarebbe opportuno effettuare una verifica delle attività esistenti, in modo

puntuale, per meglio comprendere il fenomeno dell'abbandono di alcune attività

commerciali e produttive a Viareggio e per prevedere una strategia di supporto e rilancio

alle attività.

Considerato che

nella destinazione turistico ricettiva sono presenti sia le RTA che gli alberghi,

è sempre possibile il cambio dall'una all'altra categoria.

sono presenti sul territorio comunale grandi edifici di alberghi dismessi (American Hotel in

piazza Mazzini, hotel Excelsior in piazza Puccini, ecc)

si osserva che

1. sarebbe utile conoscere se vi è una strategia di rilancio del turismo, della congressistica che

possa consentire anche investimenti nel settore degli alberghi che costituiscono un presidio

per il territorio, generano occupazione e servizi alla comunità.

Considerato che

nella destinazione commerciale sono inseriti anche le strutture creative: teatri,

cinematografi, locali di spettacolo, sale di ritrovo e da gioco, pertanto è possibile

trasformare SEMPRE un cinema oppure un teatro in un esercizio commerciale, senza che vi

sia cambio di destinazione d'uso e senza bisogno di una espressa autorizzazione in tal senso,

si osserva che

1. la città di Viareggio ha un consistente patrimonio di cinema /teatri, alcuni dei quali sono

stati trasformati in esercizi commerciali, la destinazione d'uso propria di locali quali teatri,

cinema è quella dei “servizi”, non quella commerciale. Si richiede pertanto che tale funzione

sia spostata nella destinazione d'uso corretta che non è quella commerciale.20

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2. si chiede di specificare meglio se con la dizione “direzionale” si intende “attività direzionali”

oppure tutte le funzioni della tabella incluse in direzione e di servizio,

3. all'art. 43 comma 2 lett. d), la residenza al servizio della produzione mantiene la stessa

destinazione d'uso del fabbricato cui è legata, come già accade per le case di guardianaggio

degli stabilimenti balneari. Sarebbe opportuno specificare meglio che non varia la

destinazione d'uso.

4. i cambi di destinazione d'uso nei DN, DR (art. 44 e 45 delle NTA) impediscono l'insediamento

di attività commerciali oppure di sevizio pubblico /privato nel quartiere. Sarebbe opportuno

una maggiore flessibilità che possa migliorare la vivibilità di quartieri specialistici.

5. Nelle zone DN (art. 44 comma 2 lett. A delle NTA) è sempre possibile il cambio di

destinazione d'uso verso il commerciale. E' quindi sempre possibile cambiare la destinazione

d'uso verso una destinazione commerciale ad dettaglio oppure all'ingrosso?

6. Nelle zone A degli edifici artigianali non possono cambiare la destinazione d'uso, sarebbe

opportuno avere un quadro conoscitivo che possa effettuare una ricognizione degki edifici

artigianali, produttivi attivi e dismessi per poter valutare i fenomeni dell'abbandono e del

conseguente degrado e attivare politiche di contrasto. Il diniego acritico di un cambio di

destinazione d'uso congelerà lo status quo, non generando processi virtuosi.

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il PRESIDENTE OAPPC LUCCA

___________________________(Allegare documento d’identità dell’osservante).

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