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Q uesto foglio nasce con un duplice obiettivo: comunicare gli avvenimenti che, nel passato, hanno contraddistinto la storia della nostra città e commentare gli eventi che caratterizzano IL PRE- SENTE; è un foglio, dunque, che per sua natura non avrà cadenza regolare (per questo non dovrà essere registrato presso gli uffici della Volontaria Giurisdi- zione) ma cercherà sempre di osservare quello che avviene e lo commenterà, dando voce anche a chi vorrà inviare le sue riflessioni all’indirizzo email: [email protected] IL PRESENTE la politica italiana e dei suoi esponenti?” ho iniziato a percepire un pesante clima di sfiducia. Ho ricevuto risposte che incalzavano sul fatto che l’età dei nostri politici è fin troppo elevata rispetto alla media e che, a causa di questo, i giovani si sentono estromessi e poco rappresentati. Con altri ho avviato accese discussioni sul fatto che loro sentono solamente di “deputati, sena- tori ed esponenti di ogni dove adagiarsi sugli allori per sedere in Parlamento, dire due stupidaggini e non con- cludere nulla”. Questo preoccupante pensiero sta dila- gando; me ne accorgo perché il primo filo che lega tutte le affermazioni degli intervistati è il fatto che vedano i politici come un mare di approfittatori pronti ad essere serviti e a non fare nulla. Alla domanda “Quali messaggi ti arrivano dai mezzi di informazione?”, l’amarezza della maggior parte degli intervistati è vedere che i politici implicati occupano sui giornali o in TV più spazio di ogni altra notizia. Una buona parte di essi mi ha confessato di non rice- vere alcun messaggio: altro sintomo del sentimento di estromissione che provano. Ma la cosa più interessante che mi sono sentito dire è “I politici dicono tanto che noi siamo il futuro, ma la disoccupazione è alle stelle; nemmeno un laureato riesce a trovare lavoro” e alcuni rendono noto il loro disappunto per la ben nota “fuga di cervelli” dall’Italia. Con pochi di loro ho intrattenuto interessanti discorsi su come il tutto dovrebbe funzionare; abbiamo discusso di idee e possibili progetti. Questo mi fa pensare che i giovani di oggi abbiano voglia di far parte del grande meccanismo statale, ma il loro mettersi in gioco è fre- nato da questo clima di sfiducia e da questi messaggi negativi che giungono loro. La politica italiana ha biso- gno di ripartire da zero, ha bisogno di un radicale cam- biamento che faccia partecipare la categoria dei giovani per far sì che si interessino alla Buona Politica, propon- gano nuove idee e seguano più da vicino gli sviluppi delle attività avviate. Il messaggio deve cambiare, la fiducia deve essere ri- trovata, non deve persistere il clima di diffidenza. Se i giovani sono il futuro della società, e lo sono, devono imparare sin dall’inizio a conoscere le basi amministra- tive di un paese, devono essere i primi ad essere infor- mati e soprattutto devono ricevere il giusto esempio da tutte le persone che siedono in Parlamento. di Andrea Talucci I GIOVANI E LA POLITICA B asta dare uno sguardo ai maggiori giornali ita- liani o ascoltare un qualsiasi telegiornale per rendersi conto che l’Italia non sta procedendo bene da anni. Molti sono i problemi che dovrebbero essere affrontati quotidianamente e, con questo arti- colo, vorrei concentrarmi su qualcosa di molto parti- colare. Si sente spesso pronunciare la frase “I giovani sono il nostro futuro” da vari esponenti, politici e non, ma quello che altresì dovrebbe interessare sono anche le risposte a questa riflessione fiduciosa. Mi sono pre- disposto a fare un’indagine sul campo, domandando a molti giovani tra i 20 e i 25 anni cosa ne pensano di tutto questo, ottenendo dei risultati che dovrebbero impensierirci non poco. Alla domanda molto generica “Che cosa ne pensi del- “Cosa ne pensi della politica? Parla la piazza”

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Questo foglio nasce con un duplice obiettivo: comunicare gli avvenimenti che, nel passato,

hanno contraddistinto la storia della nostra città e commentare gli eventi che caratterizzano IL PRE-SENTE; è un foglio, dunque, che per sua natura non avrà cadenza regolare (per questo non dovrà essere registrato presso gli uffici della Volontaria Giurisdi-zione) ma cercherà sempre di osservare quello che avviene e lo commenterà, dando voce anche a chi vorrà inviare le sue riflessioni all’indirizzo email: [email protected]

IL PRESENTEla politica italiana e dei suoi esponenti?” ho iniziato a percepire un pesante clima di sfiducia. Ho ricevuto risposte che incalzavano sul fatto che l’età dei nostri politici è fin troppo elevata rispetto alla media e che, a causa di questo, i giovani si sentono estromessi e poco rappresentati. Con altri ho avviato accese discussioni sul fatto che loro sentono solamente di “deputati, sena-tori ed esponenti di ogni dove adagiarsi sugli allori per sedere in Parlamento, dire due stupidaggini e non con-cludere nulla”. Questo preoccupante pensiero sta dila-gando; me ne accorgo perché il primo filo che lega tutte le affermazioni degli intervistati è il fatto che vedano i politici come un mare di approfittatori pronti ad essere serviti e a non fare nulla.Alla domanda “Quali messaggi ti arrivano dai mezzi di informazione?”, l’amarezza della maggior parte degli intervistati è vedere che i politici implicati occupano sui giornali o in TV più spazio di ogni altra notizia. Una buona parte di essi mi ha confessato di non rice-vere alcun messaggio: altro sintomo del sentimento di estromissione che provano. Ma la cosa più interessante che mi sono sentito dire è “I politici dicono tanto che noi siamo il futuro, ma la disoccupazione è alle stelle; nemmeno un laureato riesce a trovare lavoro” e alcuni rendono noto il loro disappunto per la ben nota “fuga di cervelli” dall’Italia.Con pochi di loro ho intrattenuto interessanti discorsi su come il tutto dovrebbe funzionare; abbiamo discusso di idee e possibili progetti. Questo mi fa pensare che i giovani di oggi abbiano voglia di far parte del grande meccanismo statale, ma il loro mettersi in gioco è fre-nato da questo clima di sfiducia e da questi messaggi negativi che giungono loro. La politica italiana ha biso-gno di ripartire da zero, ha bisogno di un radicale cam-biamento che faccia partecipare la categoria dei giovani per far sì che si interessino alla Buona Politica, propon-gano nuove idee e seguano più da vicino gli sviluppi delle attività avviate.Il messaggio deve cambiare, la fiducia deve essere ri-trovata, non deve persistere il clima di diffidenza. Se i giovani sono il futuro della società, e lo sono, devono imparare sin dall’inizio a conoscere le basi amministra-tive di un paese, devono essere i primi ad essere infor-mati e soprattutto devono ricevere il giusto esempio da tutte le persone che siedono in Parlamento.

di Andrea Talucci

I GIOVANI E LA POLITICA

Basta dare uno sguardo ai maggiori giornali ita-liani o ascoltare un qualsiasi telegiornale per rendersi conto che l’Italia non sta procedendo

bene da anni. Molti sono i problemi che dovrebbero essere affrontati quotidianamente e, con questo arti-colo, vorrei concentrarmi su qualcosa di molto parti-colare. Si sente spesso pronunciare la frase “I giovani sono il nostro futuro” da vari esponenti, politici e non, ma quello che altresì dovrebbe interessare sono anche le risposte a questa riflessione fiduciosa. Mi sono pre-disposto a fare un’indagine sul campo, domandando a molti giovani tra i 20 e i 25 anni cosa ne pensano di tutto questo, ottenendo dei risultati che dovrebbero impensierirci non poco.Alla domanda molto generica “Che cosa ne pensi del-

“Cosa ne pensi della politica? Parla la piazza”

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L’ONOREVOLE GOZI CHIU-DE IL CORSO DI FORMA-ZIONE POLITICA “EURO-PEI DA SEMPRE”.Domenica 8 Luglio 2012 si è con-cluso il corso di formazione politica “Europei da sempre” organizzato dai Giovani Democratici di Senigal-lia. Il corso, iniziato il 31 marzo, si è articolato in tre lezioni durante le quali si sono alternati, come relatori, il prof. Marco Bellardi, il dott. Da-rio Romano, il dott. Paolo Petrini, il dott. Mauro Terzoni e l’On. Sandro Gozi.Nella prima lezione, tenutasi a mar-zo, il prof. Bellardi, docente presso la facoltà di Economia dell’Univer-sità Politecnica delle Marche, non-ché ex responsabile della delegazio-ne della regione Marche a Bruxelles, ha tracciato una panoramica sul lun-go percorso che, dalla costituzione della CECA nel 1951, ha condotto fino all’attuale Europa a 27 Paesi. Il prof. Bellardi ha quindi focaliz-zato l’attenzione sugli organismi dell’UE e sulle politiche di compe-tenza di quest’ultima, soffermandosi sul ruolo che svolge la delegazione regionale a Bruxelles, di fondamen-tale importanza nelle negoziazioni Regioni/UE. Nella stessa giornata il dott. Romano, consigliere comunale a Senigallia con delega alle politi-che europee, ha illustrato gli obiet-tivi di Europa 2020. Se nel breve termine l’obiettivo principale è l’u-scita dall’attuale crisi economico-finanziaria, nel prossimo decennio l’Europa si prefigge di realizzare una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Questo tipo di crescita è possibile solo attraverso l’incentiva-zione della conoscenza e dell’inno-vazione, lo sviluppo di economie più efficienti, più competitive e più eco-sostenibili, e la realizzazione di una vera coesione economica, sociale e territoriale tra tutti i Paesi.La seconda lezione, nel mese di apri-le, si è aperta con l’intervento del dott. Petrini, vice-presidente della regione Marche e assessore regio-nale alle politiche europee. Il dott. Petrini ha introdotto il tema delle po-litiche di coesione promosse dall’UE

e degli strumenti di cui l’Europa si è dotata (FSE, FESR, Fondo di Coe-sione) al fine di ridurre al minimo le differenze tra i diversi Paesi. Il vice governatore ha quindi spie-gato, in generale, come i fondi pro-venienti da queste politiche vengano utilizzati nelle Marche, dove parti-colarmente privilegiato è l’obiettivo dell’innovazione, da realizzarsi attra-verso l’efficienza delle infrastrutture, la tutela e la valorizzazione dell’am-biente – anche grazie all’utilizzo di energie rinnovabili – lo sviluppo di settori economici diversi dal manifat-turiero (cultura e turismo). Il dott. Terzoni, dirigente P.F. poli-tiche comunitarie presso la Regio-ne Marche, è entrato nello specifico delle politiche di coesione europee, sottolineando come queste siano pro-fondamente cambiate dopo il Tratta-to di Lisbona nel 2000: non più solo politiche economiche e finanziarie, ma soprattutto politiche di sviluppo, riduzione del numero degli strumenti finanziari per la coesione e nuovi re-golamenti per il loro utilizzo. Inoltre, il dott. Terzoni ha illustrato il Piano Operativo Regionale FESR e FSE per il 2007-2013, spiegando come le risorse provenienti dall’Europa sia-no state ripartite in base ad obiettivi specifici ed operativi individuati da 6 assi principali per ciascun fondo.L’On. Gozi ha concluso il corso di for-mazione politica, domenica 8 luglio, con un intervento durante la Festa del Partito Democratico. Il parlamentare ha insistito sul fatto che i problemi

L’ABUSO DI ALCOOL, LE DRO-GHE E IL NICHILISMO “UCCI-DONO” I GIOVANIAdesso più che mai esperti psicologi e affermati dottori cercano di capire l’evo-luzione della società futura, analizzando i soggetti più giovani; ma, a leggere gli articoli di giornale, sembra che i giovani

attuali dell’Europa nascono soprattutto dalle conquiste che non sono state anco-ra realizzate, piuttosto che da quelle già raggiunte. Tra gli obiettivi dell’Europa, oltre all’unione doganale, territoriale e monetaria, vi è anche l’unione politica, un traguardo ancora lontano che negli ultimi anni ha creato non pochi proble-mi (basti pensare alle grandi difficoltà che ha ancora l’Europa nell’affrontare la crisi economico-finanziaria). È a cau-sa di questa mancanza che in numero-si Paesi (Finlandia, Ungheria, la stessa Italia) fioriscono movimenti antipolitici e antieuropei che minano le fondamenta stesse dell’UE. L’Europa che deve usci-re da questa crisi mondiale, ha auspi-cato l’on. Gozi, deve essere un’Europa basata sull’individuo e sui suoi diritti, e per questo è importante innalzare come vessillo di coesione la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE, la carta di cit-tadinanza di ogni europeo, per poter rafforzare ancora di più il progetto dei progressisti: la realizzazione degli “Stati Uniti d’Europa”.

di Micol Mattei

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FOCUS GIOVANI DEMOCRATICI SENIGALLIA

Andrea Talucci, classe ‘92, sarà il nuovo responsabile istruzione della segreteria dei Giovani Democratici di Senigallia. Andrea, che ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo “E. Medi” di Senigallia (indirizzo Tecnologico) e studia presso la facoltà di Economia e Commercio “Giorgio Fuà” di Ancona, subentra a Tiziano Sorrentino. “Credo - afferma Andrea - che questa delega risponda al mio desiderio di mettermi al servizio di un’idea. Vorrei fare in modo che i giovani si interessino a ciò che accade tutt’ intorno come se partecipassero essi stessi”. Tiziano, nella Giovanile dal 2009, non abbandona i Giovani Democratici, per i quali ha tutt’ora un ruolo di rappre-sentanza all’interno dell’Unione Comunale del PD, ma ha deciso di lasciare la delega all’istruzione perchè non riesce a seguire e a partecipare come vorrebbe all’attività del Partito. Tiziano è al secondo anno di Università e studia a Forlì Scienze internazionali e diplomatiche, presso la Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli”. “Da Forlì - dice Tiziano - è per me molto complicato seguire la segreteria del Circolo di Senigallia; per il bene del gruppo credo sia più indicata una persona che è presente sul territorio invece di un responsabile fuori sede”.

di Marco Pettinari

Recentemente è stata riaperta nella nostra nazione il tema della vivisezione e della sperimentazione animale, in partico-lar modo dopo la chiusura del canile di Green Hill. La chiusura di questo lager, di questa fabbrica di animali ha riaperto la spinosa situazione che divide associazioni animaliste e mondo accademico; ma, più in generale, ha diviso l’opinione pubblica. Per cercare di capire meglio queste pratiche di ricerca, i Giovani Democratici di Senigallia organizzano, con la collaborazione dei Giovani Democratici di Corinaldo, un incontro aperto al pubblico, dove interverranno rappresentan-ti delle associazioni animaliste e del mondo accademico; sarà inoltre presente la senatrice Amati, che illustrerà le nuove norme in materia che si stanno discutendo in Parlamento. Speriamo in questo modo di permettere una più approfondita analisi su tali questioni, evitando il pericolo di disinformazione.

di Michele Carotti

Sperimentazione animale… Inutile e barbara tortura o un’importante strumento di ricerca medica?

Andrea Talucci subentra a Tiziano Sorrentino per la delega all’istruzione

di tutte le età non se la passino proprio bene. Si sente sempre di più parlare di abuso di alcool, di consumo di dro-ghe, di crisi educativa, della disoc-cupazione, della perdita di speranza nel futuro. Questi sono dati reali ed in aumento. Secondo gli ultimi sondag-gi, i ragazzi incominciano a bere a 11 anni ma, per quanto allarmante possa essere questa informazione, la preoc-cupazione maggiore risulta l’inten-zionalità ad ubriacarsi e a drogarsi per cercare divertimento, per “sballarsi”, non accorgendosi che, così facendo, rovinano se stessi.

Prima di affrontare esaustivamente questo discorso, bisogna aprire una parentesi: sebbene i mass-media ci consegnano questa visione della re-altà, dobbiamo ricordare che ci sono tantissimi altri giovani che non sono così. Ci sono ragazzi che oltre allo studio e al lavoro si dedicano alle loro passioni, al volontariato e allo sport; in quest’ultimo alcuni conqui-stano risultati eccellenti e poco tem-po fa a Senigallia ne abbiamo avuto la prova.Ma allora che cosa porta un ragaz-zo a bere fino all’eccesso o a fumare

sostanze psicotrope? La risposta che a mio avviso è da ritenere più fon-dante rispetto alle altre, deriva dalla mia esperienza come educatore vo-lontario di un gruppo di ragazzi in età adolescenziale, ed è riportata nell’ar-ticolo che pochi giorni fa ho letto su un quotidiano locale on-line. L’arti-colo scritto dalla psicologa Giovan-na Bianchelli mette in luce diverse problematiche dei giovani d’oggi; ma anche lei, riprendendo il psico-tera-peuta Umberto Galimberti, mette in guardia i genitori e più in generale i lettori dal problema più grave, quello del “nichilismo, ovvero la perdita di qualsiasi entusiasmo, interesse e pas-sione”: la mancanza di obiettivi, di finalità, di sogni, porta a vivere una vita allo sbando priva di contenuti forti e zeppa di mode e frivolezze.Dunque bisogna “insegnare ai gio-vani l’arte del vivere, che consiste nel riconoscere le proprie capacità e nell’esplicitarle e vederle fiorire se-condo misura.”Ragazzi, rimbocchiamoci le maniche, crediamoci e diamo vita al nostro fu-turo!

di Boris Diotalevi

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Foglio a cura di: Boris Diotalevi Marco PettinariChantal Bomprezzi Andrea TalucciMicol MatteiMichele CarottiDamiano Priante.

Disponibili su:[email protected]

LEGGE ELETTORALE:BASTA TENTENNAMENTI, CAMBIA-MO IL PORCELLUM!“Non c’è più tempo per le esitazioni e i tentennamenti: non portare a termine la riforma della legge elettorale è un lusso che non possiamo permetterci”, dichia-ra Giacomo Possamai, vicesegretario nazionale dei Giovani Democratici. “I partiti politici che sostengono il go-

A CORINALDO, LA PRIMA FE-STA DEMOCRATICADopo il riuscito incontro di sabato 15 sulla Green Economy con Luigino Quarchioni, Presidente di Legambiente Marche ed il professor Fabio Polonara dell’Università di Ancona, domenica 16 settembre, nonostante la mancata pre-senza del tanto atteso On. Sandro Gozi (che per problemi di trasporto non è potuto intervenire al dibattito), molti iscritti e simpatizzanti del Partito De-mocratico si sono ritrovati sotto il palco della prima Festa Democratica organiz-zata dal circolo PD di Corinaldo e dalla sezione locale dei Giovani Democratici.Si è a lungo dibattuto sul nostro Partito e sulle sfide che dovrà affrontare in vista delle Primarie e delle Amministrative 2013.Ha aperto questo momento di confronto la Segretaria del circolo PD di Corinal-do Myriam Fugaro, che ha poi passato la parola al Segretario del circolo di Al-binea Nico Giberti (Provincia di Reggio Emilia).Sono di seguito intervenuti il Segretario Provinciale della Giovanile Marco Petti-nari e la Segretria del circolo GD di Co-rinaldo Samanta Ciarafoni.Al dibattito hanno preso parte Morena Torreggiani, Segretaria del circolo PD di Serra dei Conti, Claudio Raffaeli, del circolo di Belvedere Ostrense, il Segre-tario Provinciale del PD Emanuele Lo-dolini e la Senatrice Silvana Amati.Marco Pettinari: “Le sfide del Partito Democratico sono quelle del cambia-mento e della comunicazione, solo così sarà possibile recuperare i tanti che nel 2007 hanno creduto nel grande progetto del PD”.Emanuele Lodolini: “Su cambiamento e partecipazione il PD si gioca tutto”.I complimenti da parte del Segretario

Provinciale dei Giovani Democratici vanno alla Sezione tutta del PD di Co-rinaldo per aver realizzato la Festa ed in modo particolare ai ragazzi della Giova-nile per la volontà e l’impegno che han-no dimostrato dalla campagna elettorale per le Amministrative 2012 a Corinaldo fino ad oggi.Loro più di chiunque altro sono riusciti a rappresentare quel cambiamento che tutti cercano oggi nella politica, viven-do la piazza, coinvolgendo la fascia più giovane degli elettori e raggiungendo il risultato.

Tratto da Giovani Democratici Federazione di Ancona

verno Monti, in occasione del primo voto di fiducia, ormai quasi un anno fa, hanno assunto l’impegno davanti ai cittadini di modificare la legge eletto-rale più iniqua che l’Italia abbia avuto dal Dopoguerra ad oggi. Molta acqua è passata sotto i ponti ma i risultati ancora non si vedono. All’apertura di Alfano ad Atreju devono seguire i fat-ti: troppe volte da parte del centrode-stra ad accelerazioni e segnali positivi sono seguite brusche frenate e stop improvvisi. Quindi, se non si troverà precedentemente un’intesa, va bene anche l’accelerazione imposta con la calendarizzazione in Aula. Per noi il punto centrale, l’unico sul quale non potremo per nessun motivo recede-re, è quello indicato a più riprese da Pierluigi Bersani: la legge elettorale deve restituire agli elettori la possibi-lità di scegliersi i parlamentari. Sulle modalità, collegi o preferenze, si può discutere, ma non deve diventare il nodo prioritario: la discussione attor-no a questo tema non può diventare in alcun modo un alibi per non cambia-re il Porcellum. In fondo, entrambi, sia i collegi che le preferenze, ci con-sentirebbero di raggiungere il nostro principale obiettivo: restituire dignità alle istituzioni, consentendo ai citta-dini di esprimere la propria opinione sulla classe parlamentare. Penso sia inutile ribadirlo – conclude Possamai - ma qualora per motivi indipendenti dalla nostra volontà non fosse possibi-le la riforma della legge elettorale, si renderanno indispensabili le primarie per indicare i nostri parlamentari: è un impegno che abbiamo preso con gli elettori e per nessun motivo potremmo venir meno alla parola data”.

Tratto da Giovani DemocraticiSegreteria Nazionale