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Energie rinnovabili tra sviluppo e Energie rinnovabili tra sviluppo e sostenibilità ambientale e paesaggistica” sostenibilità ambientale e paesaggistica” Paesaggio ed Energie rinnovabili: “Criteri per l’inserimento paesaggistico paesaggistico di impianti eolici e fotovoltaici" 13 giugno 2010 13 giugno 2010 Arch. Arch. Sara Sara Lateana Lateana , Commissione Paesaggio comune Greve in Chianti , Commissione Paesaggio comune Greve in Chianti

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““Energie rinnovabili tra sviluppo e Energie rinnovabili tra sviluppo e sostenibilità ambientale e paesaggistica”sostenibilità ambientale e paesaggistica”

Paesaggio ed Energie rinnovabili: “Criteri per l’inserimento paesaggisticopaesaggistico

di impianti eolici e fotovoltaici"

13 giugno 201013 giugno 2010Arch.Arch. Sara Sara LateanaLateana, Commissione Paesaggio comune Greve in Chianti, Commissione Paesaggio comune Greve in Chianti

Paesaggio ed Energie rinnovabiliPaesaggio ed Energie rinnovabili

“Sembra essersi aperto un conflitto tra paesaggio e ambiente, tra ragioni della tutela e quelle, apparentemente contrapposte, di sviluppo di un sistema energeticamente più pulito, rinnovabile, capace di ridurre le emissioni climalteranti.Il conflitto è innanzitutto culturale, riguarda il modo in cui si guarda alle sfide della modernità, a come si interpretano ed affrontano le trasformazioni del territorio, le questioni energetiche ed i cambiamenti climatici”.

Zanchini E., Impianti eolici e paesaggio: la qualità come chiave per il consenso locale, in: Gianni Silvestrini, Mario Gamberale (a cura di), ‘Eolico: paesaggio e ambiente’, Franco Muzzio editore, Roma, 2004

La distribuzione disomogenea sul territorio degli impianti per la produzione di energia rinnovabile richiede valutazioni e progetti articolati ed attenti, perché non si produca esclusivo disagio locale a vantaggio di un trasferimento di benefici. Bisogna saper incrociare gli obiettivi energetici con le diverse velocità di sviluppo dei territori interessati, riconoscendo specificità e potenzialità delle specifiche aree, proponendo soluzioni diversificate, per garantire qualità ed equilibrio nel rapporto tra produzione di energia e paesaggio. In particolare i territori ‘lenti’, spesso contenitori di valori locali, ed il loro potenziale paesaggistico ed ambientale, non possono continuare ad essere sacrificati a vantaggio di economie più dinamiche od a modelli unificanti di utilizzo delle risorse energetiche. Non è più accettabile che la sofferenza economica di un territorio permuti in valore monetario la possibilità di un suo sviluppo territoriale equilibrato. L’incontro tra paesaggio, ambiente ed i sistemi lineari ed a rete (infrastrutture per l’energia), definisce il campo di interazione di ‘nuovi paesaggi’, all’interno del quale si vuole collocare la progettazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, in adesione alla Convenzione Europea del Paesaggio

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La ricerca dei giusti rapporti ed equilibri tra approcci apparentemente antitetici, quali lo sfruttamento di una forma di energia rinnovabile ed una relazione con il territorio intelligente ed attenta all’innovazione ed ai valori storici, culturali e paesaggistici, diventa tema prioritario all’interno della questione fondamentale che ci troviamo attualmente ad affrontare, costituita dallo sviluppo delle energie rinnovabili, che in questi ultimi anni è stato contraddistinto dalla consistente crescita della produzione di energia eolica. L’anno 2008 è stato contraddistinto da una considerevole crescita della produzione di energia eolica mondiale, cui è corrisposto un significativo incremento sul territorio Italiano (in particolare nelle regioni centro-meridionali nel solo 2008 sono stati installati: in Puglia (260 MW), in Sicilia (211 MW), in Campania (168 MW), in Sardegna (100 MW) (fonte: ENEA).Questo il punto di partenza per una progettazione di tali infrastrutture nel territorio, capaci di inserirsi all’interno del significato specifico dei luoghi, dove il tema molto dibattuto dell’’inserimento paesaggistico’ degli impianti eolici è pertanto fatto assai complesso e radicale, perché coinvolge la struttura sociale dei territori ed imprime segni e trasformazioni, anche fisiche, che vanno oltre la stessa vita stimata di un impianto. In tale contesto si precisa l’incontro tra territorio, infrastrutture ed energie rinnovabili.

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Criteri per l’inserimento paesaggisticoStudi avviati dal Ministero come ad esempio le “Linee Guida per l’inserimento paesaggistico degli interventi di trasformazione territoriale”Gli impianti eolici: suggerimenti per la progettazione e la valutazione paesaggisticaa cura di Anna Di Bene e Lionella Scazzosi

Le linee guida rientrano nel quadro degli strumenti da utilizzare per raggiungere gli obiettivi di tutela e gestione del paesaggio, coerentemente con i principi sanciti dalla Convenzione Europea del Paesaggio, ratificata dal governo italiano con legge n. 14 del gennaio 2006.Questo volume apre, quindi, una serie di pubblicazioni sulle principali categorie di opere previste dall’Allegato Tecnico del D.P.C.M. del 12. 12. 2005. Il primo numero riguarda, per la categoria delle opere lineari o a rete, gli impianti eolici.

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Criteri per l’inserimento paesaggisticoSi ritiene, pertanto, necessario e fondamentale che per ogni progetto che risponda ai criteri di qualità paesaggistica venga predisposta una dettagliata analisi di conoscenza dei luoghi. Così come è divenuto indispensabile valutare ante e post opera gli effetti paesaggistici dei progetti di trasformazione territoriale, redigendo un apposito progetto di monitoraggio paesaggistico (P.M.P.)I criteri metodologici individuati dalle Linee-guida hanno anche lo scopo costruire nuove regole territoriali che siano in grado di garantire una tutela paesaggistica di tutto il territorio. Si tratta di un ruolo che il MiBAC intende assumersi, esercitando il dovere di indirizzo e di supporto informativo, metodologico e operativo, sulle difficili tematiche della compatibilità paesaggistica dei progetti di trasformazione territoriale, su cui in Italia, ma anche all’estero, si avverte la necessità di un avanzamento. Tutto cio’ si inserisce nella linea della creazione di forme di informazione, supporto, collaborazione con Regioni, enti locali e gli altri attori pubblici e privati che, con le loro scelte e azioni, influiscono sulla qualità paesaggistica del territorio. I progetti delle opere, relative a grandi trasformazioni territoriali o ad interventi diffusi o puntuali, si configurano in realtà come progetti di paesaggio:“ogni intervento deve essere finalizzato ad un miglioramento della qualità paesaggistica dei luoghi, o, quanto meno, deve garantire che non vi sia una diminuzione delle sue qualità, pur nelle trasformazioni”.

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Criteri per l’inserimento paesaggistico di nuove architetture e manufatti negli ambiti territoriali delle Province di Siena e Grosseto

(Convenzione tra il Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto e il Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio dell’Universita’ di Firenze) Responsabile della ricerca: prof. arch. Lorenzo Vallerini

Sostanzialmente si è trattato di verificare quei principi metodologici di base, che tengano conto dei diversi aspetti che possono concorrere ad obiettivi di qualitàpaesistica (di impatto ambientale, aspetti ecologici, funzionali, estetici, percettivi, ecc.) e di definire un repertorio di possibilità tecnicorisolutive da utilizzare contestualmente alla messa a fuoco dell’iter metodologico suggerito.Ovviamente quanto suggerito in questa sede non ha la pretesa di essere esaustivo e di poter dare ricette valide in assoluto, ma, certamente, basandosi sui contenuti della disciplina dell’Architettura del Paesaggio, può dare un contributo a tutti coloro che si accingono ad affrontare queste tematiche così importanti per i nostri paesaggi.Le categorie prese in considerazione, riguardano alcune specificità importanti che lo stesso PIT della Toscana ha sottolineato come, ad esempio, quelle sulle energie rinnovabili (solare, eolico e geotermico)

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Criteri per l’inserimento paesaggistico di nuove architetture e manufatti negli ambiti territoriali delle Province di Siena e Grossetoper ogni Scheda si sono definiti alcuni ambiti di riferimento:a) Una Premessa nella quale si mette a fuoco il tema e le problematiche paesaggistiche e non;b) L’inquadramento strategico e le questioni urbanistico-territoriali, ovvero tutti quei fattori che si interrelano reciprocamente alla scala vasta e tutte le disposizioni urbanistico-territoriali che sono necessarie per una corretta collocazione dell’opera nel contesto, individuando ulteriormente questioni come la scelta del sito, il dimensionamento e individuazione della tipologia, gli strumenti di Pianificazione comunale e sovracomunale, ecc.c) Il Progetto, ovvero i punti sensibili del processo progettuale, controllabili o non controllabili, gli elementi costituenti il progetto, individuando ulteriormente questioni connesse all’inserimento, agli elementi costituenti il progetto, agli impatti sul contesto paesaggistico ed ambientale, ecc.d) I Criteri , ovvero le prime proposte di metodo e di approccio a quella categoria di progetto, riferibili all’integrazione progettuale, alla relazione con il contesto e/o con il sistema degli spazi aperti, al progetto di paesaggio, al ruolo, dimensione, forma, ecc. dell’architettura e/o del manufatto, agli aspetti connessi alla funzionalità, a quelli connessi alla sostenibilità ed agli impatti, alla gestione paesaggistica.

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L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICI

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICI

1. Premessa: gli impegni assunti dal nostro Paese con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto nel 1997 ai fini di una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, hanno portato, negli ultimi anni, ad una notevole diffusione di impianti eolici molto spesso collocati con una scarsa considerazione dei valori paesaggistici dei luoghi. La disponibilità della risorsa vento obbliga la localizzazione degli impianti in determinate parti del territorio che, il più delle volte, coincidono con paesaggi di pregio. Ad un parziale vantaggio ambientale (gli impianti eolici non sono una fonte costante di energia, dipendendo dalla disponibilità del vento) corrispondono talvolta notevoli perdite di valori paesaggistici consolidati. Vantaggi e svantaggi dipendono certamente dalle dimensioni dell’impianto, dalle caratteristiche strutturali dei luoghi in cui si interviene, dalle condizioni socio-economiche delle comunità coinvolte e vanno, perciò, valutati caso per caso. Le caratteristiche dei territori della provincia di Firenze, Siena e Grosseto inducono, comunque, a ritenere di grande criticità l’installazione di grossi impianti di carattere industriale mentre opportune cautele possono garantire un inserimento armonico nel paesaggio di impianti con un numero ridotto di macchine e di dimensioni contenute.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICI2. 2. Inquadramento strategico e questioni urbanistico-territoriali

La scelta del sito: se si escludono i grossi impianti di tipo industriale (parchi eolici) da considerarsi fortemente penalizzanti per i tipici paesaggi agrari toscani (la cui immagine va ben oltre i confini regionali) e per la cui localizzazione si richiede, comunque, un’approfondita analisi di tutti gli elementi che costituiscono il territorio coinvolto (rilievi, vegetazione, acque, campi coltivati, insediamenti agricoli, centri abitati, ecc…), la scelta del luogo di installazione di singole macchine di una certa dimensione o di macchine di dimensioni più ridotte in numero maggiore legate generalmente a singole utenze non può, in ogni caso, sottrarsi all’attenta verifica delle condizioni di contesto ed in particolare della parcellizzazione del territorio agricolo, della presenza di corsi d’acqua, della presenza di vegetazione, fauna, della maggiore o minore storicità e integrità dei manufatti edilizi cui l’intervento si lega. Se, infatti, l’impatto sul paesaggio di maggiore rilevanza è quello legato alla percezione visiva, dovuto sia alla notevole altezza delle macchine sia al movimento delle pale, non si possono, comunque, trascurare le alterazioni delle relazioni sistemiche e simboliche tra i diversi elementi e componenti del paesaggio locale e sovralocale, alterazioni che generalmente crescono proporzionalmente al numero delle macchine installate comportando una maggiore occupazione di suolo.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICISchematizzando gli impatti sul paesaggio di impianti eolici anche di dimensioni

ridotte si possono ricondurre a:intrusione visiva: comparsa di nuove forme in competizione “verticale” con altri elementi consolidati (come i campanili) o isolate in paesaggi dallo sviluppo prevalentemente orizzontale;modificazione della struttura del suolo segnato da tessiture minute e variabilità elevata degli andamenti geomorfologici del terreno;alterazione della percezione sociale del luogo di installazione.

Anche, pertanto, in relazione ad impianti di piccole dimensioni è bene considerare le possibili interferenze con:centri, nuclei e insediamenti storici o tradizionali di riconosciuta rilevanza;percorsi panoramici e di fruizione paesaggistica, belvedere e visuali sensibili; aree di elevato valore naturalistico, beni ed aree sottoposte a tutela paesaggistica , scenari paesaggistici connotati da elevati gradi di integrità, riconoscibilità e notorietà, da particolari coperture vegetali o da specifiche conformazioni naturali e antropiche;aree agricole di pregio o di valore strategico.

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Rapporto Rapporto paesaggiopaesaggio––impiantoimpianto: : qualsiasi intervento che modifichi la configurazione di un luogo anche se di dimensioni ridotte come nel caso di impianti di minieolico deve configurarsi come progetto di paesaggio ovvero partire da un’attenta considerazione del rapporto che l’impianto viene ad instaurare con il contesto di riferimento. Disposizione, disegno, materiali e cromatismi di macchine e manufatti, opere e sistemazione delle aree a contorno dovranno essere frutto di un progetto organico che sappia valorizzare le preesistenze e portare valore aggiunto. Pianificazione comunale e Pianificazione comunale e sovracomunalesovracomunale:: l’installazione di un impianto eolico, anche se di dimensioni contenute, richiede la preliminare verifica della sua ammissibilità nel P.S. e nel R.U. Gli strumenti di pianificazione alla scala comunale giocano un ruolo strategico nel controllo della diffusione di impianti che se anche di piccole dimensioni rischiano di avere effetti cumulativi negativi sul paesaggio dovuti alla loro polverizzazione sul territorio. Sono, pertanto, da incentivare iniziative di carattere comunale che consentano, ad esempio, la concentrazione di impianti di minieolico nelle aree ritenute più idonee dagli strumenti di piano comunali quali le aree industriali o le aree in prossimità di infrastrutture per la mobilità o l’energia

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studiando meccanismi di accorpamento delle singole iniziative private. Il risultato dovrà comunque da un lato evitare la creazione di “parchi eolici” dall’altro evitare la disseminazione nel paesaggio di tanti piccoli impianti. In area soggetta a tutela secondo il Codice dei beni Culturali e del Paesaggio l’intervento è soggetto a valutazione di compatibilità paesaggistica a seguito della presentazione di una Relazione Paesaggistica

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICI3.3. Progetto e criteri di inserimento paesaggistico: le caratteristiche proprie dei paesaggi toscani inducono ad escludere la possibilità di installazione in questi luoghi di grandi parchi eolici (dove “grandi” sta ad indicare un consistente numero di macchine di notevole sviluppo in altezza). Possono costituire un’opportunità, invece, gli impianti di minieolico: si tratta di piccole turbine isolate (delle dimensioni generalmente di un’antenna per le telecomunicazioni) o di piccoli gruppi di macchine comunque di ridotte dimensioni legate a singole utenze che possono essere positivamente utilizzate come integrazione della rete elettrica tradizionale. L’impatto sul paesaggio di impianti di minieolico dipende da due fattori essenziali:

il posizionamento

la scelta di forme e materiali

Il posizionamento si singole turbine o di più turbine di dimensioni contenute deve adattarsi alle caratteristiche morfologiche dei luoghi: si terrà conto pertanto della preponderante vista dal basso e ravvicinata per condizioni pianeggianti, della vista dall’alto o dall’esterno e lontano per condizioni collinari o montuose.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICIL’installazione di impianti di minieolico in relazione ad edifici esistenti dovrà seguire i seguenti criteri:sono raccomandati:

posizionamenti sul retro degli edifici;posizionamenti sui tetti dietro appositi parapetti;posizionamenti dietro cornicioni;posizionamenti su strutture accessorie (garage e simili) purché non visibili dalla

strada;posizionamenti in spazi aperti retrostanti gli edifici;

sono preferibili:posizionamenti sul fronte dell’edificio in secondo piano poco visibile dalla strada;posizionamenti sul colmo del tetto quando non sia visibile dalla strada;posizionamenti sui camini purché le macchine non ne superino l’altezza;

sono sconsigliati:posizionamenti sui fronti principali su strada;posizionamenti sui tetti piani su strutture in elevazione.

La scelta di forme e colori perseguirà l’obiettivo della maggiore integrazione paesaggistica possibile tramite:l’utilizzo di macchine con colori simili a quelli del supporto e/o materiali e disegni

innovativi;l’utilizzo di materiali non scintillanti o riflettenti;la non apposizione di loghi commerciali.

Criteri di posizionamento in relazione ad edifici esistentiL’installazione di impianti di minieolico in relazione ad edifici esistenti dovrà seguire opportuni criteri di posizionamento. Sono raccomandati posizionamenti sul retro degli edifici, sui tetti dietro appositi parapetti o cornicioni, su strutture accessorie (garage e simili) purché non visibili dalla strada, in spazi aperti retrostanti gli edifici. Sono sconsigliati posizionamenti sui fronti principali su strada o sui tetti piani su strutture in elevazione

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI EOLICIL’installazione di impianti di minieolico in relazione a L’installazione di impianti di minieolico in relazione a spazi apertispazi aperti dovrà seguire i dovrà seguire i seguenti criteri:seguenti criteri:sui rilievi collinarisui rilievi collinari disporre le macchine a cavallo del crinale in modo tale che disporre le macchine a cavallo del crinale in modo tale che

esse siano almeno in parte coperte dal fianco del rilievo;esse siano almeno in parte coperte dal fianco del rilievo;assecondare le geometrieassecondare le geometrie già presenti nel paesaggio in cui l’impianto si inserisce già presenti nel paesaggio in cui l’impianto si inserisce

come quella, ad esempio, di un come quella, ad esempio, di un percorso esistentepercorso esistente o della o della parcellizzazione dei parcellizzazione dei campicampi;;raggruppare le macchine al fine di favorireraggruppare le macchine al fine di favorire la percezione dell’impianto come la percezione dell’impianto come

nuova unità e predisporre gruppi diversi.nuova unità e predisporre gruppi diversi.La scelta di forme e colori perseguirà l’obiettivo della maggiore integrazione paesaggistica possibile tramite:l’uso di modelli di macchine dal design innovativo;l’utilizzo, all’interno di uno stesso gruppo, di macchine di un unico tipo;la colorazione delle macchine con alcune variazioni del tono del bianco che ne

riducano la brillantezza e lo scintillio causato dalla rotazione delle pale nonché l’effetto amplificato del bianco nel paesaggio;in ambito agricolo l’adozione di altre colorazioni che possano garantire una

maggiore continuità con la linea di orizzonte;sui crinali l’uso di tonalità di colore dal grigio al bianco che garantiscano una

migliore integrazione con lo sfondo del cielo.

Criteri di posizionamento in relazione a spazi aperti

Il posizionamento si singole turbine o di più turbine di dimensioni contenute deve adattarsi alle caratteristiche morfologiche dei luoghi. L’installazione di impianti di minieolico in relazione a spazi aperti dovrà assecondare le geometrie già presenti nel paesaggio in cui l’impianto si inserisce come quella, ad esempio, di un percorso esistente o della parcellizzazione dei campi e raggruppare le macchine al fine di favorire la percezione dell’impianto come nuova unità

Gli Impatti generati da parchi eoliciGli Impatti generati da parchi eolici

Gli Impatti generati da parchi eolici: i parchi eolici hanno generalmente per dimensioni, caratteristiche formali e per tendenziale localizzazione in posizioni visibili da un ampio contesto, grande impatto sul paesaggio. L’impatto certamente più rilevante è quello di tipo visivo.Tali criticità paesaggistiche sono, nella maggior parte dei casi, correlate alle caratteristiche “fuori scala” di detti impianti, che diventano ancor più determinanti in prossimità di elementi tradizionali del sistema insediativo, in contesti paesaggistici segnati da tessiture minute e variabilità elevata degli andamenti geomorfologici del terreno, in prossimità di un complesso monumentale, di un’area verde di fruizione o comunque di un paesaggio riconosciuto come ambito unitario. Tali ubicazioni vanno, pertanto, evitate.La verifica degli impatti possibili sul territorio nella formalizzazione progettuale segue i principi del massimo riutilizzo della viabilità esistente, del rispetto degli andamenti orografici, delle strutture vegetali e delle presenze faunistiche, dell’occupazione attenta e limitata dei suoli in fase di esercizio e di cantiere, oltre che la verifica della visibilità degli aerogeneratori da centri abitati, percorsi e viabilità principali ed il controllo delle distanze minime necessarie dai luoghi abitati per il rispetto dei livelli di emissione acustica consentiti.

Progetto definitivo del Parco eolico di Pescopagano (provincia Progetto definitivo del Parco eolico di Pescopagano (provincia di Potenza), realizzato da D.Moderini, G.Selano, l.Zampieri per di Potenza), realizzato da D.Moderini, G.Selano, l.Zampieri per Enel Green Power Enel Green Power Il progetto definitivo, che è lo sviluppo del progetto vincitoreIl progetto definitivo, che è lo sviluppo del progetto vincitore del concorso del concorso internazionale di idee “Paesaggi del Vento”, esplora le potenziainternazionale di idee “Paesaggi del Vento”, esplora le potenzialità di recupero e lità di recupero e valorizzazione del valorizzazione del tratturo di transumanzatratturo di transumanza, già evidenziate in fase concorsuale., già evidenziate in fase concorsuale.

Progetto definitivo del Parco eolico di Pescopagano (provincia di Potenza), realizzato da D.Moderini, G.Selano, l.Zampieri per Enel Green Power

Lo stato di attuazione del Piano di Indirizzo Energetico Regionale

Partendo da una situazione di assenza di impianti eolici, il PIER contiene la previsione di 300 Mw al 2010. Ad oggi la potenza installata è di 27,8 Mw.

Disciplina della materia e disposizioni attuative

Gli impianti eolici sono soggetti ad autorizzazione unica di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 387/2003.La LR 39/2005 “Disposizioni in materia di energia” stabilisce:la competenza regionale al rilascio dell’autorizzazione per impianti eolici di

potenza superiore a 50 kW; la competenza provinciale al rilascio di tale autorizzazione per gli impianti di

potenza inferiore a 50 kW.

La stessa LR 39/2005 tuttavia stabilisce che, laddove realizzati secondo le indicazioni del PIER e dei suoi provvedimenti attuativi:gli impianti eolici di potenza nominale da 5 fino a 50 KW sono soggetti a DIA;gli impianti eolici di potenza uguale o inferiore a 5 KW sono considerati attività

libera.

Su tale quadro si è inserita la L. 24/12/2007 n. 244 (Legge Finanziaria 2008): L’autorizzazione unica non si applica agli impianti di potenza nominale inferiore a 60 kW , che sono soggetti a DIA da presentare al comune di competenzaQualora sia necessario acquisire autorizzazioni ambientali, paesaggistiche, di tutela del patrimonio storico-artistico, della salute o della pubblica incolumità, le stesse, come abitualmente avviene per le DIA edilizie, dovranno essere acquisite e allegate alla stessa.Va infine ricordato che, ai sensi della normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale, per taluni impianti eolici sono obbligatorie le relative procedura di “verifica di assoggettabilità” e procedura di V.I.A.Un discorso a parte riguarda le installazioni energetiche offshore, che sono soggetti ad autorizzazione unica che fa capo al Ministero dei Trasporti.

Disposizioni attuative (valide per il minieolico)

•Impianti eolici di potenza nominale fino a 5 KW nei casi in cui non sia necessario acquisire autorizzazioni ambientali, paesaggistiche, di tutela del patrimonio storico-artistico, della salute o della pubblica incolumità; considerato che tali impianti producono un impatto visivo irrilevante ai fini della tutela del territorio, si ritiene che gli stessi possano essere liberamente installati a seguito di comunicazione scritta al Comune. Il Comune potrà comunque individuare particolari condizioni per gli impianti con la suddetta taglia di potenza rispettando, tuttavia, in ogni modo, l’esigenza di ridurre gli oneri amministrativi per il cittadino.

•Impianti di potenza nominale inferiore a 60 kW, possono produrre un impatto visivo che può incidere negativamente sulla tutela del territorio circostante. L’installazione di tale tipo di impianti è consentita, nel rispetto della L 244/2007, con la presentazione di una DIA. Il Comune potrà individuare nei propri strumenti ex articolo 52 LR 1/2005 e nei propri regolamenti edilizi condizioni a cui subordinare la DIA, al fine di assicurare tutela al territorio circostante.

Si forniscono, a tal proposito, le seguenti indicazioni di massima:•Si dovrà tenere conto dell’impatto visivo che tali installazioni potrebbero provocare rispetto alle aree comunali di maggior pregio, sottoposte a tutela.•Si dovrà favorire lo sviluppo di tali impianti, finalizzato ad autoproduzione ed autoconsumo energetico, per gli insediamenti di case sparse lontane dalle reti elettriche, in modo da ridurre l’impatto prodotto dalle reti di trasporto dell’energia elettrica

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI