pag 2-3-4 pag 5 sabato 30 maggio 2015 ore 9,00 villa elisa ... · rivestono la qualifica di...

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Anno 26 N. 3 Luglio 2015 *********************** pag 2-3-4 ASSEMBLEA pag 5 Rendimento di combustione: + 2 ? pag 6 Diritto di passaggio e servitù pag 7 Sostituzione caldaia tipo B Rilascio D.C. pag 8 Impianto autonomo o C.T. ? Dichiarazione Rispondenza -------------------------------- Corso Pratico 20 luglio 2015 ore 9,00 Gruppi Frigo Pompe Calore -------------------------------- PATENTINO FRIGORISTI modulo di preiscrizione -------------------------------- pag 13 Angolo Elettrico pag 14 15 Elettro dubbio pag 16 Tecnica da Elettro -------------------------------- pag 17 SICUREZZA pag 18 Corso Formazione Addetto Primo Soccorso -------------------------------- Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003 In ogni momento, ai sensi dell'art.7 del D.Lgs.196/2003, potrà esercitare i Suoi diritti (accesso, cancellazione, rettifica, opposizione) nei confronti dell'A.B.I., titolare del trattamento. Sabato 30 maggio 2015 ore 9,00 villa ELISA Clusane d’Iseo In una sfolgorante giornata di sole, sabato 30 maggio 2015 si è tenuta l’Assemblea Ordinaria degli Installatori Associati in Clusane d’Iseo nella villa ELISA. Davanti ad una settantina di invitati si è dato corso al programma previsto: Approvazione bilancio consuntivo 2014 (documento a disposizione su richiesta) Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione. Approvazione all’unanimità. Approvazione bilancio preventivo 2015 (documento a disposizione su richiesta) Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione. Approvazione all’unanimità. Con nostro grande piacere erano presenti i rappresentanti di tutte le Associazioni che compongono la Casa di EVO ABI - Associazione Bresciana Installatori AFIT - Associazione Formazione Idraulici Tigullio ACTIF - Associazione Categoria Termo Idraulici Formia AFI.GE - Associazione Formazione Idraulici Genova A.I.M.I. - Associazione Italiana Installatori Manutentori (Rona) LAA - Libera Associazione Artigiana (Crema) U.P.I.L.G. - Unione Principali Idraulici Lattonieri Gasisti (Torino) AFI.IM - Associazione Formazione Idraulici Imperia Si inizia con l’espletamento della parte formale, necessaria per la regolarità e la trasparenza della vita associativa, dando lettura del bilancio consuntivo 2014 e del bilancio preventivo del 2015 che vengono approvati all’unanimità. RELAZIONE del PRESIDENTE Il Presidente Armando Dioni illustra sommariamente le attività svolte da ABI nel corso dell’anno 2014. Ringrazia i consiglieri per la loro attiva partecipazione alle 18 Riunioni del Consiglio che nell’arco dell’anno si sono tenute. Informa che ABI e ABISERVIZI hanno realizzato complessivamente n° 55 Corsi/Incontri ai quali hanno partecipato 1.200 associati. Sottolinea la soddisfazione per la qualificazione ottenuta per n° 20 associati che hanno superato l’esame tenuto dalla Provincia di Brescia, in sede ABI, al termine del Corso di Abilitazione Conduzione impianti termici superiori a 232 kW segue…

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Anno 26 N. 3 Luglio 2015 *********************** pag 2-3-4 ASSEMBLEA pag 5 Rendimento di combustione: + 2 ? pag 6 Diritto di passaggio e servitù pag 7 Sostituzione caldaia tipo B Rilascio D.C. pag 8 Impianto autonomo o C.T. ? Dichiarazione Rispondenza -------------------------------- Corso Pratico 20 luglio 2015 ore 9,00 Gruppi Frigo Pompe Calore --------------------------------PATENTINO FRIGORISTI modulo di preiscrizione --------------------------------pag 13 Angolo Elettrico pag 14 15 Elettro dubbio pag 16 Tecnica da Elettro --------------------------------pag 17 SICUREZZA pag 18 Corso Formazione Addetto Primo Soccorso --------------------------------Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003 In ogni momento, ai sensi dell'art.7 del D.Lgs.196/2003, potrà esercitare i Suoi diritti (accesso, cancellazione, rettifica, opposizione) nei confronti dell'A.B.I., titolare del trattamento.

Sabato 30 maggio 2015 ore 9,00 villa ELISA Clusane d’Iseo

In una sfolgorante giornata di sole, sabato 30 maggio 2015 si è tenuta l’Assemblea Ordinaria degli Installatori Associati in Clusane d’Iseo nella villa ELISA. Davanti ad una settantina di invitati si è dato corso al programma previsto: • Approvazione bilancio consuntivo 2014 (documento a disposizione su richiesta)

Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione. Approvazione all’unanimità.

• Approvazione bilancio preventivo 2015 (documento a disposizione su richiesta) Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione. Approvazione all’unanimità.

Con nostro grande piacere erano presenti i rappresentanti di tutte le Associazioni che compongono la Casa di EVO • ABI - Associazione Bresciana Installatori • AFIT - Associazione Formazione Idraulici Tigullio • ACTIF - Associazione Categoria Termo Idraulici Formia • AFI.GE - Associazione Formazione Idraulici Genova • A.I.M.I. - Associazione Italiana Installatori Manutentori (Rona) • LAA - Libera Associazione Artigiana (Crema) • U.P.I.L.G. - Unione Principali Idraulici Lattonieri Gasisti (Torino) • AFI.IM - Associazione Formazione Idraulici Imperia

Si inizia con l’espletamento della parte formale, necessaria per la regolarità e la trasparenza della vita associativa, dando lettura del bilancio consuntivo 2014 e del bilancio preventivo del 2015 che vengono approvati all’unanimità. RELAZIONE del PRESIDENTE Il Presidente Armando Dioni illustra sommariamente le attività svolte da ABI nel corso dell’anno 2014. Ringrazia i consiglieri per la loro attiva partecipazione alle 18 Riunioni del Consiglio che nell’arco dell’anno si sono tenute. Informa che ABI e ABISERVIZI hanno realizzato complessivamente n° 55 Corsi/Incontri ai quali hanno partecipato 1.200 associati. Sottolinea la soddisfazione per la qualificazione ottenuta per n° 20 associati che hanno superato l’esame tenuto dalla Provincia di Brescia, in sede ABI, al termine del Corso di Abilitazione Conduzione impianti termici superiori a 232 kW segue…

Ringrazia tutti i collaboratori per il buon esito dei servizi consegnati agli associati: il geom Giorgio Gatti per la conoscenza tecnica di Norme e Leggi; Serena Boniotti che opera nel nostro CAIT ed è di aiuto agli associati nella compilazione dei documenti da inviare al CURIT; Davide Moglia che segue le pratiche Fgas e le tarature degli strumenti richiesti. Quest’ultimo servizio è stato talmente apprezzato che la CNA di Como/Lecco ha richiesto ad ABI, e ottenuto, che questo servizio di taratura fosse esteso anche ai suoi associati. Il per. ind. Alessandro Redondi, ultimo collaboratore entrato a far parte di ABI, le cui competenze daranno modo di ampliare le prestazioni tecniche da offrire agli associati; Ornella Pizzotti che da oltre 20 anni opera in ABI ottenendo importanti risultati nei servizi di supporto agli associati e, insieme a Davide, nell’organizzazione di corsi Fgas che hanno portato al conseguimento del “Patentino Frigoristi” 350 installatori e alla Certificazione oltre 150 aziende. Il Presidente informa inoltre che, come promesso durante l’assemblea del 2013, ABI si è mobilitata in difesa degli associati e degli installatori in genere per quanto riguarda il rispetto della normativa sugli Fgas ottenendo, da parte della quasi totalità dei grossisti, la garanzia della vendita di apparecchiature contenenti Fgas e della vendita di gas fluorurati solo a ditte certificate. Anche i Centri Commerciali vendono tali prodotti alle aziende certificate, ma anche ai privati che sottoscrivono a quale azienda abilitata affideranno l’installazione, inoltre sono in corso accordi con la Camera di Commercio e l’Asl di Brescia per creare un tavolo tecnico di lavoro e mettere in atto azioni di controllo per monitorare che tutti gli operatori del settore rispettino le normative vigenti.

Ricorda anche che sono attive in ABI, previo appuntamento, consulenze gratuite per gli associati sia tecniche, con l’Ing. Berardi , che Legali che Assicurative. Informa che per quanto riguarda consulenze tecniche per gli installatori elettrici è stato stipulato un accordo con l’Ing. Gringiani per poter fornire supporto anche in questo settore. Armando Dioni continua rammentando all’assemblea l’operato di ABI, unitamente ad altre 7 associazioni, nella costituzione della Federazione Nazionale Italiana “LA CASA di EVO” avvenuta il 22 novembre 2014. Con orgoglio illustra lo scopo e il programma rimarcando che fare gruppo significa riuscire a far valere la categoria e auspica il raggiungimento dell’obiettivo di avere nella Federazione una associazione per ogni regione. Sottolinea che il direttivo della Casa di Evo si incontra tutti i giovedì in videoconferenza per discutere e deliberare sui punti all’ordine del giorno e per questo ringrazia i rappresentanti delle associazioni presenti all’assemblea ABI. Presenta poi il per. ind. Cesare Speroni che illustrerà all’assemblea il Registro Nazionale Italiano Professionale, la nuova associazione costituita dalle stesse associazioni componenti La Casa di Evo.

Termina la sua relazione ringraziando calorosamente gli associati per la loro presenza. Successivamente prendeva la parola il sig. Guido Bonometti, per aggiornarci sulla vita di ABIservizi srl

• ABI servizi ha compiuto i quattro anni! La società di consulenza fondata dall’ABI ad hoc per assistere gli associati riceve continui e lusinghieri apprezzamenti. Nonostante ciò, con estremo rammarico ed una nota di disappunto riusciamo comunque a scoprire che non tutti sono a conoscenza dei nostri servizi. Anche ad un semplice sondaggio al convegno è emerso questa criticità. Cari associati, noi siamo qui per voi e siamo ben lieti di rispondere ai vostri quesiti. • Il 2015 per ABI servizi è iniziato in modo edificante per la quantità e da qualità del lavoro svolto: importanti aziende multinazionali ci hanno notato e chiedo assistenza. • Come è da nostra indole, non vogliamo mai fermarci e i l prossimo passo è quello di poter offrire corsi di formazione autofinanziata: l’importante e prestigioso obiettivo è quello di mettere in grado l’imprenditore di poter formare i propri lavoratori senza spese aggiuntive, ma utilizzando quanto già esborsato. La partita ha una posta alta e quindi richiede un grande sforzo di capacità ed organizzazione: noi siamo pronti e voi?

segue …….

Il Presidente del Registro Nazionale Italiano Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche, il per. ind. Cesare Speroni illustrava ai presenti questa nuova realizzazione della Casa di Evo.

Il mondo dell'impiantistica e della manutenzione in questi ultimi anni è cambiato, e sta cambiando tuttora, in modo sostanziale quanto frenetico anche a causa della crisi economica che ha investito il sistema Italia. Questo porta, per poter essere sempre competitivi e misurarsi con il mercato non sempre corretto e trasparente, a dover fare il proprio lavoro con capacità sempre più affinate e con un "occhio" più attento e vigile verso la clientela ed ai mutamenti sia tecnologici che legislativi e normativi. Per queste ragioni il 22 novembre 2014 un gruppo di persone e più precisamente i Sigg. SPERONI CESARE, COLASANTI MARIO, SITA FAUSTO, ZANONI ALBERTO, LEONE BIAGIO, ZANELLO LUCA, MIRESSI ELIO, DOLDI Ing. GIANPAOLO, BOITANO FABRIZIO, SANGUINETI GIANCARLO, SALVAI MARIO, BERTUCCI ENRICO, CALDERA GIANMARCO, DIONI Geom. ARMANDO, ZIGNAIGO GIANLUIGI GIUSEPPE, facenti parte dei Direttivi delle Associazioni A.B.I., A.C.T.I.F., AFI.GE., AFI.T., A.I.M.I., L.A.A. e U.P.I.L.G., hanno dato vita al Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche, Associazione apartitica che non ha scopo di lucro ed è aperta a tutti coloro che rivestono la qualifica di Responsabile Tecnico di un Impresa Installatrice e Manutentrice degli impianti posti al servizio degli edifici in conformità a quanto prescritto dal D.M, n.° 37 del 22 gennaio 2008. ……………….. All'interno di questa molteplicità di obiettivi occorreva individuarne uno come base di partenza che potesse, indirettamente e/o direttamente, racchiuderne altri e il Direttivo in questo senso ha individuato il [punto e) degli obiettivi] e più precisamente: "promuovere il sistema di attestazione previsto dall'articolo 7 della legge 4/2013". (legge 14 gennaio 2013 n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” ………………. In merito alla qualificazione professionale degli iscritti [punto d) degli obiettivi], si sta chiudendo la convenzione con la società di certificazione APAVE spa (accreditata da ACCREDIA Ente Nazionale di Accreditamento) per i seguenti aspetti: a) certificazione dei corsi di formazione a cui gli iscritti devono partecipare, secondo le modalità contenute nel regolamento del Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche; b) acquisizione del Certificato di Qualificazione per gli operatori impianti gas in conformità alla norma UNI 11554-2014; ■ a tale proposito nel contesto di questa convenzione, precisiamo che le sedi delle seguenti Associazioni • ABI Brescia, • ACTIF Formia, • AFI. T (Tigullio-Chiavari) • AIMI Roma, potranno diventare Organismo di Valutazione della certificazione degli operatori impianti gas in conformità alla norma UNI 11554 - 2014 e ciò comporta l'accreditamento indiretto, tramite Apave spa, da parte di ACCREDIA Ente Nazionale di Accreditamento. Ciò comporta un'ulteriore crescita e valorizzazione sul territorio nazionale del Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche. ………………….. Qualcuno dice che siamo sognatori, qualcun altro dice che come Don Chisciotte combattiamo contro i mulini a vento, ma noi siamo convinti che solo l'associativismo e la professionalità possono far uscire da questa palude le figure professionali a cui il Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche si rivolge.

segue …….

Decano in ABI per le Assicurazioni il sig. Gianfranco Caliandro ha presentato un “prodotto” unico in Italia, appositamente studiato per gli Installatori di ABI e della casa di EVO. Si può definire una EVOluzione della copertura per la Responsabilità Civile dell’Installatore già apprezzata dai Soci che l’hanno sottoscritta. Studiando le necessità degli installatori e su “dolce pressione” del Presidente Dioni, abbiamo il piacere di potervi presentare un prodotto unico nel mercato assicurativo italiano . Oltre alla RC dell’Installatore EVO con : • Postuma di 10 anni dopo il termine dei lavori • Danni alle cose su cui si eseguono i lavori • Responsabilità civile verso i prestatori d’opera, lavoratori occasionali, subappaltatori • Possibilità di ulteriore copertura fino a 5 anni dal termine del contratto per cessazione dell’attività ecco la novità , garanzia unica nelle polizze di RC dell’installatore: le Spese di Rimpiazzo (danno a terzi provocato da errata installazione e rifacimento impianto non funzionante per errata installazione dopo la consegna dei lavori ): sono compresi i danni agli impianti, attrezzature o cose installate, e qualsiasi spesa inerente alla sostituzione o riparazione degli stessi, entro 5 anni dal termine di ultimazione dei lavori. INFORTUNI Per gli installatori Evo abbiamo previsto un prodotto modulare e su misura che risolve le spiacevoli conseguenze dovute ad un infortunio :copertura 24 ore su 24, invalidità permanente senza franchigia fino a € 150.000,00, rendita vitalizia da Infortunio , applicazione tabella Inail AGEVOLAZIONI TARIFFARIE Gli installatori EVO potranno usufruire di uno sconto del 50% sulla polizza RC Auto Autocarri in conto proprio, purché venga sottoscritta la polizza Dinamica Plus Impresa-RC dell’Installatore. Certo di aver illustrato cose del massimo interesse per tutti gli installatori, il sig Caliandro dopo queste novità assolute, si è dichiarato disponibile ad offrire la propria consulenza per esaminare le coperture in corso dei singoli Associati garantendo come sempre massima trasparenza e serietà. Per prendere contatti si possono inviare mail ai seguenti indirizzi: [email protected] oppure a [email protected] , telefonare ai numeri 030/49060-030304314, inviare un fax al n. 030/2400406, oppure rivolgersi alla segreteria dell’ABI e delle altre Associazioni aderenti alla Federazione Nazionale “La Casa di Evo” A conclusione della prima parte della giornata la DURAVIT, nella persona dell’Amministratore Delegato Ivo Giachi, ci ha illustrato la Tecnica per l’installazione corretta di apparecchi sanitari.

Rendimento di combustione : + 2 ? D. Durante la verifica di un impianto con caldaia da kW 24 funzionante a gas metano, mi è stato contestato la dichiarazione di idoneità che io avevo riscontrato, Durante l’analisi, il rendimento di combustione misurato, ed anche successivamente riscontrato, è stato di 89,8 % al quale io avevo aggiunto, come da voi insegnato, + 2 % ottenendo 91,8 superiore a 91,76 rendimento minimo di legge. R. Il generatore, come giustamente operato, confermiamo essere idoneo, anche se per il solo 0,04 % (comincerei ad avvisare l’utente !). La UNI 10389-1:2009 al punto 6.1 Calcolo per il rendimento di combustione per caldaie non condensanti, ma anche ripetuto per caldaie a condensazione, all’ultimo capoverso precisa: Per quanto concerne l’incertezza di misura, sono in corso sperimentazioni per una sua definizione strutturata. Allo stato attuale si ritiene accettabile riportare il valore di ηcomb con un’incertezza di ± 2,0 salvo trattazione più accurata. Nell’appendice A – Modello di rapporto di prova, ribadisce riportando alla nota 6) Calcolo con la formula ηcomb = 100+ET+2 Per maggior chiarezza, nella cella “Rendimento di combustione” riporterei 89,8+2=91,8 La D.G. 11 giugno 2014 n. 5027 Disposizioni operative per l’esercizio, la manutenzione e ispezione degli impianti termici in attuazione alla D.G.R. 1118 del 20.12.2013 nell’Allegato 2 alla scheda 11 Risultati della prima verifica effettuata dall’installatore e delle verifiche periodiche successive effettuate dal manutentore come pure nell’allegato 3A , non viene ribadita la possibilità questa operazione. Sempre la D.G. 11 giugno 2014 n. 5027 riporta però nell’allegato 1A - Rapporto di ispezione per impianti termici a combustione da compilare da parte dell’Ispettore durante le visite di controllo, al punto 9 – RISULTATI dell’ISPEZIONE al comma c) un + 2 aggiunto al Valore rilevato come sotto riprodotto.

Ad ulteriore conferma, il D.M.S.E. 10 febbraio 2014 “Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013” nelle “Note per la compilazione dei rapporti di controllo di efficienza energetica di cui agli allegati da II a V” dettaglia: …………. (omissis) 9) Nella cella “Rendimento di combustione” va riportato il valore letto maggiorato dai 2 punti previsti dalla norma UNI 10389-1, nella cella “Rendimento minimo di legge” va riportato il valore limite previsto per il gruppo termico analizzato.

Diritto di passaggio e servitù D. Avendo spostato il contatore del gas sull’esterno del muretto di cinta, dovrei eseguire un tratto di tubazione esterna ancorato al muro di confine proprietà per non rompere tutto un piazzale in porfido, come da schizzo allegato. E’ una cosa fattibile a norma ? R. NO In questo caso la norma, che consente l’esecuzione di una tubazione gas a vista in ferro zincato, non c’entra. E’ il Codice Civile, di cui riportiamo integralmente l’art. 889 che ne regola la fattibilità. Art.889 - Distanze per pozzi, cisterne, fosse e tubi. Chi vuole aprire pozzi, cisterne, fosse di latrina o di concime presso i confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la distanza di almeno due metri tra il confine e il punto più vicino del perimetro interno delle opere predette. Per tubi d'acqua pura o lurida, per quelli del gas e simili e loro diramazioni deve osservarsi la distanza di almeno un metro dal confine. Sono salve in ogni caso le disposizioni dei regolamenti locali. SI Se si ottiene il consenso del vicino di casa. In tal caso quest’ultimo andrebbe a concedere un diritto di reale godimento sul proprio terreno, mediante la costituzione di una servitù volontaria diretta a consentire il passaggio della tubazione in deroga alla disciplina delle distanze. Per dare valenza legale al consenso prestato è necessario procedere con la costituzione di una servitù che andrà a gravare definitivamente la proprietà immobiliare del vicino, il quale a fronte di tale concessione potrebbe legittimamente chiedere un corrispettivo in denaro, salvo i costi di costituzione e trascrizione del diritto reale di godimento. La strada è onerosa e non immediata ma offre la sicurezza di non doversi trovare un domani contestata l’opera a fronte di un mutamento di opinione o di proprietà.. Si precisa, tuttavia, che se nel caso in esame ci si trovasse in una situazione di proprietà condominale (che potrebbe anche essere limitata a parti degli edifici), la questione potrebbe avere diversa soluzione. Infatti, la Corte di Cassazione, con sent. n. 12520/2010 ha affermato il principio secondo cui “in materia condominiale le norme relative ai rapporti di vicinato, tra cui quella dell'art. 889 cod. civ., trovano applicazione rispetto alle singole unità immobiliari soltanto in quanto compatibili con la concreta struttura dell'edificio e con la particolare natura dei diritti e delle facoltà dei singoli proprietari; pertanto, qualora esse siano invocate in un giudizio tra condomini, il giudice di merito è tenuto ad accertare se la loro rigorosa osservanza non sia nel caso irragionevole, considerando che la coesistenza di più appartamenti in un unico edificio implica di per sè il contemperamento dei vari interessi al fine dell'ordinato svolgersi di quella convivenza che è propria dei rapporti condominiali: dunque, la concreta impossibilità di installare altrove la tubazione, conseguente alla peculiarità dell'ubicazione degli appartamenti facenti parte del condominio, costituiva il presupposto necessario per verificare se nella specie potessero trovare o meno applicazione le norme sulle distanze [..].” Quindi, in caso di bene condominiale, il divieto di cui all’art. 889 c.c. viene meno a fronte dell’oggettiva impossibilità di posizionare altrove la tubazione. Diversamente è consigliabile procedere secondo la prima modalità descritta.

Alleghiamo la planimetria di una villetta bifamiliare. I due bagni adiacenti sono a norma perché costruiti con la casa. Il servizio aggiunto in un secondo tempo nella camera con gli apparecchi sanitari installati nel muro divisorio è stato rimosso su richiesta della proprietà BIANCHI perché i tubi dell’acqua pura e gli scarichi non erano a distanza di almeno un metro dal confine.

Sostituzione caldaia tipo B D. Devo sostituire una caldaia di tipo B da 24 kW in un appartamento di un condominio dove vi sono collegate alla canna fumaria ramificata altre utenze a camera aperta. Sono ”affezionato” a certe case costruttrici, ma non riesco a trovare in queste modelli con il rendimento minimo richiesto dalla DGR. Come posso risolvere ? R. In effetti, data l’esiguità della richiesta di mercato, esistono solo poche case che hanno caldaie con la resa minima stabilita dalla DGR e le commercializzano. Comunque è prevista dalla DGR 1118 del 20-12-2013 un’altra possibilità all’art. 9 Requisiti degli impianti termici comma 3: 3. Qualora nella sostituzione del generatore di calore di un impianto termico individuale non fosse possibile rispettare, per garantire la sicurezza, i livelli di rendimento di cui al comma 2, è possibile installare generatori di calore che abbiano un rendimento termico utile, a carico parziale, pari al 30% della potenza termica utile nominale, maggiore o uguale a 85 + 3logPn (dove logPn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del generatore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW) a condizione che: − il sistema di l’evacuazione dei fumi sia al servizio di più utenze e sia di tipo collettivo ramificato; − sussistano motivi tecnici o regolamenti locali che impediscano di avvalersi della deroga prevista all’articolo 5, comma 9 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412 e ss. mm. ii., Deve comunque essere predisposta una dettagliata relazione in cui si riportino i motivi della deroga, da allegare alla Relazione tecnica alla dichiarazione di conformità, ai sensi del Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 e successive modifiche ed integrazioni. Considerando la nota familiarità dell’artigiano installatore con i “logaritmi in base 10” riportiamo sotto una tabella con indicato i rendimenti minimi che devono essere garantiti ad un generatore a carico parziale del 30 % per essere idoneo: Rendimento termico utile a carico del 30 % della potenza termica utile nominale ≥ 85 + 3 log Pn

10,00 kw 15,00 kw 20,00 kw 25,00 kw 30,00 kw 34,8 kw 88,00 % 88,52 % 88,90 % 89,19 % 89,43 % 89,62 %

Rilascio Dichiarazione di Conformità D. Abbiamo rimontato dei climatizzatori a due clienti diversi. I climatizzatori erano i loro, uno tolto da un appartamento e messo in un altro, l’altro tolto per dei lavori e rimontato, devo fare la conformità in questi casi? R. La legge 46/90 come il D.M. 37 del 2008 all’art. 7 “Dichiarazione di conformità” dice “ Al termine dei lavori, ….. l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme ….” ; il legislatore si preoccupa “degli impianti realizzati nel rispetto delle norme” e non si interessa mai della provenienza dei materiali. Si dovranno pertanto compilare le D.C. in entrambi i casi, dettagliando i lavori eseguiti ed i materiali forniti, specificando bene i materiali non forniti, comunque idonei e , se necessario, marcati CE, perché l’impresa installatrice ne risponde della idoneità nella specifica installazione.

Impianto autonomo o C.T. ?

D. In una villetta, nel locale ove è installata dal 2000 una caldaia a gasolio da 34 kW per il riscaldamento, mi hanno chiesto di installare, per ricavarne una tavernetta, un piano cottura a GPL. Il locale non è sotto il piano campagna ed è possibile ricavare aerazione e ventilazione a filo pavimento. Anche in questo caso, come per gli impianti alimentati con combustibile gassoso, posso non sommare la potenzialità degli apparecchi installati o il mio locale diventa una C.T. ?

R. Normative per impianti a gasolio inferiori a 35 kW non esistono. Il problema non è comunque la somma delle potenzialità che sarebbe concessa, ma la coesistenza dei due tipi di combustibili. Come da “Nota prot. P914/4134 sott. 58 del 27 novembre 2000” una Centrale Termica che volesse dotarsi di bruciatore funzionante a gasolio e a GPL può risolvere il problema con i sotto elencati provvedimenti:

• accesso dall’esterno; • realizzazione all’esterno del locale di una vasca di contenimento con soglia rialzata di

altezza non inferiore a 20 cm. ad almeno 60 cm. dall’apertura di ventilazione; • installazione di un rilevatore di GPL a pavimento collegato ad un allarme e ad una

elettrovalvola per intercettazione del gas GPL all’esterno del locale. La realizzazione di quanto elencato può essere giustificato in una C.T. di una certa dimensione o per necessità particolari, ma non certo per un piano cottura in una tavernetta; si può suggerire il alternativa un apparecchio elettrico. Dichiarazione di Rispondenza

D. In mancanza della Dichiarazione di Conformità mi hanno chiesto di compilare una Dichiarazione di Rispondenza per un appartamento con un impianto a metano. L’unica probabile anomalia riscontrata è che la tubazione del gas interrata in polietilene, quando esce dal terreno con il giunto di transizione, dopo 30 cm a vista, il tubo di rame sparisce nel muro perimetrale esterno ……… per alimentare l’impianto al 1° piano. A vista non vi è più nulla; in cucina, ubicata perpendicolarmente sopra l’uscita della tubazione, sotto il lavello esce dal muro con un rubinetto di intercettazione generale, per poi dividersi per la caldaia ed il piano cottura con i relativi rubinetti di intercettazione. Con UNI 11137:2012 ho verificato la tenuta con esito positivo. La UNI 10738:2012 che ho usato, alla sezione 2, analizza l’idoneità delle “tubazioni a vista/ispezionabili” sia all’esterno che all’interno dell’edificio; altre situazioni non le contempla. Nelle anomalie che determinano l’idoneità temporanea o la non idoneità, art. 5.3.1, nelle numerose elencazioni, non ho trovato nulla che mi indichi la non idoneità della situazione descritta. Debbo far rifare tutta la tubazione esternamente ?

R. Per sanare la situazione bisogna rifare la tubazione esterna. Quanto lei osserva è giusto, ma la UNI 10738:2012 all’art. 5.2 dice: Il controllo deve essere effettuato tenendo in considerazione le prescrizioni e gli specifici divieti riportati nelle diverse parti della UNI 7129, UNI 7131, UNI/TS 11147, UNI/TS 11340, UNI TS 11343. E la UNI 7129-1:2008 al punto Divieti 4.4.2.2 prescrive: Non è consentito posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali dell’edificio e delle sue pertinenze.

ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI

Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia - Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793

www.abiweb.it - e-mail: [email protected] - C.F.80046810174 - P.I. 03571250178

e

Corso Pratico

Lunedì 20 luglio 2015 dalle ore 9:00 alle ore 12:00

Sede del corso: ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 - Brescia

Il corso pratico è volto a fornire agli installatori e manutentori:

• indicazioni circa procedure e modalità per rilevare le misure necessarie a redigere il rapporto di controllo di tipo 2 del nuovo libretto di impianto

• istruzioni operative circa l’utilizzo delle attrezzature/strumenti di misurazione per il controllo e la verifica del gruppo frigo/pompa di calore

• conoscenze di base sul funzionamento delle attrezzature/strumenti di misurazione (manometri, termometri, multimetri ecc.)

Il corso, essendo di formazione pratica, si svolgerà con un numero massimo di 10/12 partecipanti. Chi fosse interessato è pregato di compilare il modulo e restituirlo via fax 030 2092793 oppure via e-mail [email protected]

Costo: □ Socio ABI € 75,00 □ Non Socio ABI € 100,00

MODULO DI ADESIONE:

Ditta ………………………….............................…………..……....……………....................…… P.I. ……...………..........................……..……

Via …………………………….……................................................…… Cap ……….………. Comune ………..............……………

Telefono ………….………....….....................…… E-mail: …...…………….....………....................................…………………………

Partecipanti:

Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......….... Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......…....

SI AUTORIZZA, ai sensi del D.Lgs 196/2003 il trattamento dei dati contenuti nella presente dichiarazione esclusivamente nell’ambito e per i fini

istituzionali dell’Ente.

Data............................................ Firma ……………………………………………………

ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia

Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793 P.I. 03571250178 - C.F. 80046810174

MODULO DI PREISCRIZIONE

Corso di 2 giorni

Martedì 14 Luglio 2015 - dalle 8,30 alle 12,30 - dalle 14,00 alle 18,00

Mercoledì 15 Luglio 2015 - dalle 8,30 alle 12,30 - dalle 14,00 alle 16,00

Esame teorico

Mercoledì 15 Luglio 2015 - ore 17,00

Esame pratico

Giovedì 16 Luglio - su appuntamento

Sede: ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 - Brescia

Docenza Corso: APAVE ITALIA CPM

Organismo di Certificazione: APAVE ITALIA CPM

Ditta ……………………………………………………….…………...…… P.I. ………………………..

via………………………………………….……… Comune ………………....…..…...... Cap …………

Tel …………………..… Fax ………...………….. e-mail …………….…………….......……………

Cellulare .............................................................

Partecipanti al Corso:

Sig. ………………………................………… nato a …………………...…….….il ……….......……

Sig. …………………….………...................... nato a ………………….…...……..il …........…………

Sig. …………………….…............................. nato a ………………….…...……..il …................…… Costo del Corso:

□ Socio ABI □ NON Socio ABI

Primo partecipante € 200,00 + IVA Primo partecipante € 300,00 + IVA Ulteriori partecipanti € 170,00 + IVA Ulteriori partecipanti € 270,00 + IVA Il costo del Corso a persona è comprensivo della frequenza al Corso, della documentazione, dell’attestato e di due pranzi di lavoro. Il pagamento del Corso dovrà essere effettuato a ricevimento fattura emessa da ABI.

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ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia

Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793 P.I. 03571250178 - C.F. 80046810174

Esame teorico e pratico

Addetti da certificare n° ……....…………

Indicare la categoria scelta:

CATEGORIA

TIPOLOGIA ATTIVITA’

I Qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto di refrigerazione, condizionamento dell'aria e pompa di calore

II

Qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto con carica inferiore a 3 kg (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato) Ricerca delle fughe negli impianti con 3 kg o più (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento sul circuito frigorifero

III Eseguire il recupero del gas da impianti con meno di 3 kg di carica (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato)

IV Eseguire la ricerca delle fughe su impianti che contengono 3 kg o più di carica (6 kg se l'impianto è ermeticamente sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento sul circuito frigorifero

Costo certificazione degli addetti

- Esame teorico e pratico più certificazione del personale:

Categoria I € 650,00 + iva cad.

Categoria III € 380,00 + iva cad.

Categoria II € 550,00 + iva cad.

Sorveglianza annuale (per tutte le categorie)

Categoria IV € 380,00 + iva cad.

€ 30,00 + iva cad.

Prezzo con sconto quantità Categoria I e II (per le Categorie III e IV chiamare in ABI):

N° Addetti Categoria I Categoria II

per 1 - 2 addetti € 650,00 + IVA cad. € 550,00 + IVA cad.

per 3 addetti € 640,00 + IVA cad € 540,00 + IVA cad.

per 4 addetti € 630,00 + IVA cad € 530,00 + IVA cad.

per 5 o più addetti € 615,00 + IVA cad € 515,00 + IVA cad.

Il pagamento dell’Esame dovrà essere effettuato ad APAVE ITALIA CPM - Banco Posta IBAN: IT60 P076 0111 2000 0001 3958 251 - Causale: Nome persona e denominazione azienda

L’esame pratico prevede anche una prova di brasatura. Si consiglia, pertanto, di fare esperienza

con tubo di rame ø 12.

A seguito dell’iscrizione, sarete da noi contattati per la compilazione dei documenti per istituire la pratica. Chi lo desidera, può ritirare per tempo il libro di testo. Data..................................... Firma .......................................................... Prego compilare e restituire via fax 030 2092793 o via e-mail [email protected]. N.B. Le imprese iscritte alla CCIAA di Brescia potranno richiedere il finanziamento del 50% sui costi sostenuti per corsi di formazione professionale

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ANGOLO ELETTRICO N. 67

Quando le norme si fanno troppo spigolose…

SEI IN ARRESTO

La valutazione della necessità di arresto e

sezionamento sono una delle questioni

sempre aperte. Forse perché le disposizioni

vengono sia dalla norma impianti 64-8 che

dalla normativa macchine CEI EN 60204-1.

Impianti elettrici di distribuzione Il sezionamento, essendo pensato per

eseguire lavori in sicurezza, non richiede un

tempo rapido di azionamento. Per tale

ragione possono essere utilizzati:

- interruttore di manovra-sezionatore;

- interruttore automatico;

- fusibili;

- presa a spina;

- barrette e morsetti.

Ovviamente, se il sezionamento può essere

richiesto frequentemente, si preferiranno i

componenti più comodi rispetto ad un

morsetto o barretta.

Se tale dispositivo serve anche per eseguire

manutenzione non elettrica da parte di

persone comuni, l’interruzione deve avvenire

tramite uni dei seguenti componenti protetti

da richiusura accidentale:

- interruttore di manovra;

- interruttore automatici.

- presa a spina;

- contattore.

Se invece si desidera un comando di emergenza (eliminare un pericolo) o un

arresto di emergenza (fermare parte in

movimento), si possono utilizzare:

- interruttori di manovra;

- interruttori automatici.

- contattori.

Le prese a spina non sono ammesse perché

non considerate “facilmente accessibili”.

Il dispositivo di emergenza deve essere di

preferenza di colore rosso su sfondo giallo.

Equipaggiamento macchine Il sezionamento per una macchina ha finalità

manutentiva e per intervenire su parti

pericolose, anche sotto carico e da persone

comuni. Per tali ragioni possono essere

utilizzati i seguenti componenti protetti da

richiusura accidentale:

- interruttore di manovra-sezionatore;

- interruttore automatico;

- sezionatore interbloccato con

interruttore di manovra;

- presa a spina.

Il dispositivo di sezionamento deve essere di

preferenza di colore nero o grigio. Non può

essere di colore rosso su sfondo giallo, a

meno che lo stesso dispositivo abbia anche la

funzione di arresto di emergenza. La ragione

è che il sezionamento può riguardare solo

una parte della macchina, senza mettere fuori

servizio l’intera macchina.

L’arresto di emergenza, sempre rosso su

sfondo giallo e facilmente accessibile

all’operatore, può essere:

- un pulsante a fungo;

- un pedale;

- una corda;

Per concludere: quando siete nel dubbio,

sempre meglio abbondare a favore della

sicurezza.

a cura dello Studio Tecnico Filippini Per. Ind. Alessandro

[email protected] tel. 3286657839

elettro dubbio a cura di Angelo Baggini chiedi e ti sarà detto Università degli Studi di Bergamo Dipartimento Ingegneria Industriale Elettro 04/2015, ed. Tecniche Nuove

MA UN IMPIANTO CONFORME ALLA NORMA TECNICA RIMANE VALIDO PER SEMPRE ?

D. Un verificatore contesta il fatto che un impianto non è stato adeguate all'ultima edizione della norma. Preciso che l'impianto non è state oggetto di modifiche dopo la pubblicazione dell'edizione della norma in questione. Chi ha ragione ?

R. Argomento senza dubbio interessante che, anticipo, forse non avrà un risposta così netta da soddisfare tutti. Fino a qualche anno fa avrei detto che senza ombra di dubbio un impianto conforme alla norma tecnica (ovvero alla regola dell'arte) vigente nel momento della costruzione (o della modifica), finché non fosse stato oggetto di interventi rimaneva a regola d'arte per sempre. Dello stesso parere era ad esempio esplicitamente anche la Norma CHI 64-8 che nella sezione 710 Locali ad uso medico, nell'edizione 2007, riportava "Gli impianti già realizzati, o in corso di realizzazione, secondo la Norma GEI 64-4 (già abrogata all'epoca) sono ritenuti egualmente idonei agli effetti della sicurezza".

E' cambiato l'approccio del problema Più recentemente tuttavia l'approccio generale al problema è cambiato in una direzione certamente di maggior maturità, ma anche potenzialmente fonte di maggiore incertezza per i soggetti coinvolti. Ad esempio anche la citata precisazione della Norma GEI 64-8 è stata abrogata con la VI del 2008. In effetti la prescrizione legislativa (o meglio le diverse prescrizioni legislative dalla Legge 186/68 al DM 37/08 e così via) richiede il semplice rispetto della regola dell'arte. La regola dell'arte è definita dalla Norma UNI GEI 45020 come lo "stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basate su scoperte scientifiche tecnologiche e sperimentali pertinenti". Ovvero essendo la regola dell'arte un concetto variabile nel tempo viene richiesto, all'avanzamento delle conoscenze (nel nostro caso ad esempio alla pubblicazione di una nuova norma) perlomeno il riesame della situazione. Alla luce delle nuove norme il livello di sicurezza del vecchio impianto (realizzato in conformità alle vecchie norme) è ancora accettabile ? In caso affermativo non sarà necessario alcun adeguamento, in caso di risposta negativa il livello di rischio dovrà essere riportato entro i limiti di accettabilità adeguando l'impianto (ad esempio, ma non necessariamente) alla nuova norma. A chi spetta l'onere della rivalutazione del rischio ? Un impianto logico assolutamente ineccepibile che purtroppo non è esente da una certa serie di problemi di carattere pratico: a chi spetta l'onere/diritto della rivalutazione del rischio ? Chi paga in caso di necessità di adeguamento ? A parere del sottoscritto l'onere della rivalutazione del rischio spetta al responsabile dell'impianto (che potrebbe essere il proprietario, il conduttore o il datore di lavoro a seconda del contesto) che, se non è in grado di farlo da solo, incaricherà un esperto. E in caso di necessità di adeguamento ovviamente si dovrà fare anche carico dell'onere economico conseguente. Ma il quesito iniziava parlando di un verificatore. Al verificatore l'onere dì verificare che la logica descritta sia stata rispettata (anche in modo formale documentato) ma non quello di assumersi surrettiziamente quello della rivalutazione del rischio concludendo autonomamente che un certo impianto deve o non deve essere adeguato alla nuova norma.

E in caso dì infortunio ? In caso di infortunio a ciascuno le sue responsabilità. Il responsabile dell'impianto ha dato risposta al lecito dubbio "ma il mio impianto è sempre sufficientemente sicuro ?", il responsabile della rivalutazione del rischio ha esaminato la situazione secondo scienza e coscienza ? Oppure si è limitato ad una pedissequa compilazione di un modulo ? O peggio ancora ha nascosto dei problemi ? Se ognuno ha fatto bene la sua parte e a parer mio dovrebbe essere tranquillo. E' vero che la giurisprudenza riserva sempre delle sorprese fantasiose, ma proprio perché estranee talvolta alla nostra logica ferrea dì tecnici, atteniamoci almeno alla logica.

RETI LAN E DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ D. Visto che ai sensi del DM 37 anche gli impianti elettronici ricadono sotto l'obbligo previsto, siamo a richiedere quale è la norma tecnica da indicare nella Dichiarazione di Conformità, nello specifico per l'installazione di reti LAN. R. In generale, anche se non unicamente, le reti LAN utilizzano l'infrastruttura di telecomunicazioni rappresentata dal cablaggio strutturato. Se questa è la realizzazione da certificare, la sintesi del quadro normativo per la progettazione e realizzazione di questa infrastruttura con tutti i riferimenti specifici applicabili è contenuto nella Guida CEI 306-10. In particolare le Norme relative ai criteri di installazione sono la EN 50174-2 (CEI 306-5) e la EN 50174-3 (CEI 306-9) (quest'ultima è da considerare nei limiti del campo di applicazione del DM 37/08). Nella prospettiva della sicurezza può essere utile anche il riferimento alla norma EN 50310 (CEI 306-4) (Prescrizioni per il collegamento equipotenziale) e poiché la produzione della Dichiarazione di Conformità ai sensi del DM 37/08 presuppone l'esito positivo di verifiche, anche la EN 50346 (Prova del cablaggio installato) (CEI 306-7) può essere utile. UPS, NORME E SOVRATENSIONI D. Ho installato un UPS non protetto contro le Sovratensioni,è fuori norma? R. Normalmente un sistema statico di continuità in accordo alla norma di prodotto EN 62040-1-1 è adatto all'installazione in categoria 2. Qualora fosse prevista l'installazione in ambienti di categoria 3, ad esempio in ambiente industriale, è sufficiente prevedere sistema di protezione contro le sovratensioni (scaricatori) che riporti le sollecitazioni dielettriche ammissibili entro i limiti tollerati dal sistema statico. Nell'installazione degli scaricatori è ovviamente poi opportuno rispettare le prescrizioni dei costruttori sia in termini di collegamenti che di distanze minime dall'apparato protetto. L’USO DEL COLLETTORE O NODO DI TERRA D. A cosa serve il nodo di terra? R. II nodo (o collettore) principale di terra è l'elemento previsto per il collegamento al dispersore dei conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e di terra, nonché i conduttori per la terra funzionale, se esistente (art. 24.8 della Norma GEI 64-8/2). Altri eventuali nodi secondari di terra sono utili per la gestione ordinata dei collegamenti dei conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e i conduttori per la terra funzionale. In alternativa tutti i collegamenti citati dovrebbero essere infatti:

• portati indipendentemente al nodo principale di terra moltiplicando la lunghezza dei collegamenti

• gestiti attraverso entra ed esci con evidenti problemi di affidabilità. La disponibilità dei nodi di terra permette o facilita anche la verifica funzionale dell'impianto di terra.

tecnica a cura di Daniele Vetrucci Il dettaglio che fa la differenza Studio ing. Vetrucci (PC) Elettro 05/2015, ed. Tecniche Nuove

Trasformatori e applicazioni, l’uso corretto dei segni grafici Spesso si fa confusione tra trasformatore di isolamento, trasformatore di sicurezza e trasformatore di isolamento per uso medicale, nel disegno sono riportati i relativi segni grafici.

Il trasformatore d'isolamento II trasformatore d'isolamento serve per separare galvanicamente due circuiti per cui occorre essere certi che questa separazione sia robusta, infatti per fregiarsi di questo titolo esso deve essere dotato di una "separazione di protezione", oltre al normale isolamento funzionale presente in tutti i trasformatori. La separazione di protezione può essere ottenuta in tre modi, mediante un isolamento doppio, mediante un isolamento maggiorato detto isolamento rinforzato o mediante uno schermo metallico tra primario e secondario, collegato a terra. Lo schermo metallico è a mio avviso preferibile nel caso di posa fissa del trasformatore, mentre non è adatto per i trasformatori non fissi in quanto non sempre è possibile un sicuro collegamento di terra.

Il trasformatore di sicurezza II trasformatore di sicurezza deve riportare il segno grafico del trasformatore d'isolamento all'interno di uno scudo, esso è di fatto un trasformatore d'isolamento con tensione al secondario minore o uguale a 50V e, come noto, serve per alimentare i sistemi di sicurezza a bassissima tensione come il SELV (Safety Extra Low Voltage) o il PELV (Protective Extra Low Voltage).

Il trasformatore d'isolamento per uso medicale Un altro trasformatore simile al trasformatore d'isolamento è il trasformatore d'isolamento per uso medicale, segno grafico formato da un trasformatore d'isolamento entro un ospedale stilizzato. Un trasformatore d'isolamento per uso medicale deve avere corrente di dispersione verso terra non superiore a 0,5mA, perché è destinato ad alimentare apparecchi elettromedicali con parti applicate a pazienti che potrebbero essere cateterizzati e quindi vulnerabili anche a correnti di pochi mA.

Allegato E_02 marzo Testata ABI Sicurezza. rev 1.1 Pagina 1

Guido Bonometti

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Via P. Cuzzetti n. 15 - 25136 Brescia

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CIRCOLARE n.E19 21 23 25 sett Primo

soccorso._ABI

CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO (E19_PSN16) D.M. 388/03 e D.Lgs 81/2008 e suoi successivi aggiornamenti

Sede ABI - via P. Cuzzetti, 15 – Brescia - Durata del corso: ore 4/6/12/16

Argomenti trattati � Accenni al Titolo I D.Lgs 81/08 e D.M. 388/03

� Come allertare il sistema di soccorso

� Riconoscere un’emergenza sanitaria e attuare gli interventi di primo soccorso

� Acquisizione conoscenze generali

� Acquisizione capacità di intervento pratico

Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione con il contenuto del corso.

Tipologia corso data durata Associati Non associati

Formazione addetti gruppo A (16h)

Lunedì 21 sett. 15

Mercoledì 23 sett. 15

Venerdì 25 sett 15

dalle 14:00 alle 18:00

dalle 14:00 alle 20:00

dalle 14:00 alle 20:00

€ 230,00 +iva € 250,00+iva

Aggiornamento addetti gruppo A (6h) Venerdì 25 sett 15 dalle 14:00 alle 20:00 € 75,00+iva € 100,00+iva

Formazione addetti gruppo B e C (12h) Mercoledì 23 sett. 15

Venerdì 25 sett 15

dalle 14:00 alle 20:00

dalle 14:00 alle 20:00 € 150,00 +iva € 175,00+iva

Aggiornamento addetti gruppo B e C (4h) Venerdì 25 sett 15 dalle 16:00 alle 20:00 € 75,00+iva € 100,00+iva

Pagamento: bonifico bancario almeno una settimana prima dell’inizio del corso

Banca cooperativo di Brescia filiale Collebeato IBAN: IT26 H086 9254 3700 1600 0541 966

Per ragioni organizzative e numero limitato dei posti, è indispensabile inviare l’adesione il più presto

possibile tramite fax 030 2092793 oppure e-mail: [email protected]

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Dichiarazione accettazione punti sottostanti (la documentazione per esteso è disponibile sul sito www.abiweb.it sezione incontri e corsi

- Consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. N.196 del 30.06.03 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta)

- Dichiarazione di conoscenza delle disposizioni art. 37, comma 12 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta)

- Dichiarazione di accettazione del regolamento (necessario per procedere alla richiesta)

-

Luogo e data …………………………………………………… Timbro e firma……………………………………………………………………………………