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Devozione che coinvolge tutti EUROPA, LE URNE CHIEDONO UN RIPENSAMENTO CHIARA UNGUENDOLI uando è in citta la nostra Patrona migliaia di fedeli la omaggiano nei modi più tradizionali, partecipando alle celebrazioni in San Pietro, ai Rosari e alla benedizione impartita ogni anno da piazza Maggiore. La Madonna di San Luca, incoronata dall’arcivescovo Alfonso Paleotti nel 1603, ricevette un prezioso regale diadema per le mani di Pio IX il 10 giugno 1857 nel corso del viaggio alle Legazioni Pontificie. La venerazione verso la Madonna di Q San Luca coinvolge cittadini di tutte le età e anche etnie. Il momento commovente della sosta sul sagrato della Basilica di San Petronio anche quest’anno è stato incorniciato dal colorato lancio di palloncini offerti a Maria dalle centinaia di bambini che affollano la piazza, «inviati speciali» di tutte le scuole bolognesi coordinate da «La Scuola è vita». «Ogni volta che sono qui - afferma Silvia Cocchi, neo responsabile dell’Ufficio scolastico della diocesi - questo vincolo di grazia e benedizione che unisce tutti i bolognesi dimostra come il cuore della nostra città pulsi di amore per la mamma celeste, che ci fa da guida e maestra». «Quando scende la Madonna - testimonia Annamaria tra i fedeli più assidui - mi sposto a vivere in Cattedrale, dedicando queste giornate alla preghiera per la nostra città. E’ un occasione infatti per raccomandare la nostra comunità e tutto il popolo italiano». Anche la recita dei Rosari in Cattedrale è stata occasione per rinnovare la devozione mariana, coinvolgendo molti gruppi di preghiera, parrocchie e tantissime famiglie. Lunedì scorso la preghiera è stata guidata dal cardinale Carlo Caffarra che ha affidato i giovani alla Madonna ricordando le parole pronunciate a Cana: «Fate quello che Egli vi dirà». C’è anche chi ha passato l’intera notte in Cattedrale pregando la Beata Vergine Maria insieme ad uno stretto gruppo di fedeli accompagnati da padre Roberto Viglino in una intensa notte di Adorazione. Maria sembra ripetere ai Bolognesi le parole pronunciate a Cana: «Fate quello che Egli vi dirà» (cfr. Gv 2,5). Nerina Francesconi Nella settimana di permanenza della Madonna in Cattedrale si alternano, giorno e notte, le espressioni di fede di migliaia di fedeli Oggi il compleanno del cardinale ggi è il compleanno del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo del- la nostra diocesi di Bologna. Il cardinale compie 76 anni: è in- fatti nato a Samboseto di Busseto (Parma) l’1 giugno 1938. E- letto arcivescovo di Bologna il 16 dicembre 2003, ha fatto il solenne in- gresso nella diocesi il 15 febbraio 2004. È stato creato cardinale prete del titolo di San Giovanni Battista dei Fiorentini da Bene- detto XVI nel Concistoro del 24 marzo 2006. La redazione del settimanale diocesano Bologna Sette, sicura di interpretare i sen- timenti di tutta la città e la dio- cesi, rivolge al nostro arcivesco- vo i più sentiti auguri per questa bella occasione e gli assicura fer- vide preghiere per il suo mini- stero e una assoluta fedeltà al suo magistero di Pastore. O diocesi I L COMMENTO stata una tornata elettorale singolare e anomala, quella di domenica scorsa per l’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo e di numerosi sindaci e amministratori, in tanti centri sparsi in tutta la nostra Penisola. Anomala non tanto per l’alta percentuale di astensione dal voto in quasi tutte le nazioni europee, che era largamente prevista e comunque è molto preoccupante, perché segno della disaffezione della gente alla politica e quindi alla partecipazione democratica; ma soprattutto per il risultato, che invece ha sparigliato gran parte delle previsioni: in Italia, la vittoria «a mani basse», soprattutto nella competizione europea ma anche nelle elezioni amministrative, di un partito, il Pd e del suo giovane leader, Matteo Renzi. Un successo che è talmente «tondo» e clamoroso, da non permettere, a chi lo ha ottenuto (il partito, ma anche il governo che su di esso principalmente si regge) di accampare nessuna manovra dilatoria. Ora le promesse dovranno essere mantenute, le riforme dovranno essere attuate. A livello continentale, molto, anzi moltissimo c’è da fare perché l’Unione europea cessi di essere semplicemente un’accozzaglia di Paesi che si sentono e sono profondamente diversi, soprattutto in campo economico; un’«Europa della moneta, dei banchieri e delle burocrazie» che invece di creare o favorire l’unità e la reciproca collaborazione, finisce, complice la crisi economica, per causare o quanto meno alimentare le disparità e le reciproche rivendicazioni. Un’Europa che, almeno nelle oligarchie che la governano, pare avere smarrito lo spirito e gli orizzonti ideali dei Padri fondatori Adenauer, De Gasperi, Schuman, così come li avevano immaginati a chiusura di secoli di sanguinose guerre intestine. Vero è che i risultati del voto nei diversi Paesi sono non omogenei e spesso contraddittori; ma l’esito finale non è stato quello di un gioco a somma zero: l’Europa che esce dal voto - questo è il dato positivo - è molto diversa da quella che - prima del voto - pretendeva di dettarne le linee evolutive. Quella concezione è uscita sconfitta dalle urne. Dunque la politica europea deve cambiare. È difficile, oggi, prevedere se ci sarà un futuro unitario per l’Europa come entità politica e culturale o se essa dovrà malinconicamente prendere atto di essere niente più che un accrocco di egoismi nazionali. Ma è certo che anche quello europeo - come ogni disegno politico grande e vero - non potrà impiantarsi se non sulle fondamenta dei valori spirituali che ne hanno costruito la storia e ne costituiscono ancora l’eredità sostanziale. Non può esserci futuro invece per un’ Europa che si allontani dalle proprie radici cristiane, con il loro preziosissimo patrimonio di valori e stili di vita, e si rivolga sempre più verso i disvalori di una cultura di morte e di svalutazione della persona umana. Una conferma davvero sconcertante di questa tendenza viene dal recente pronunciamento della Commissione europea che ha ignorato e respinto «Uno di noi», la petizione popolare che - forte di 1.901.947 firme raccolte nei 28 Paesi della Ue - chiedeva alle istituzioni europee misure a tutela della dignità umana dell’embrione. Di fronte a tutto ciò, è il momento di reagire, specialmente per i cristiani, di far invertire rotta a un continente per molti versi alla deriva. Nelle amministrazioni, i problemi sono naturalmente molto differenziati a secondo delle realtà locali; ma anche qui, l’impegno primario per i nuovi amministratori è andare incontro alle persone, cogliere e affrontare i loro problemi reali e risolverli per quanto è possibile. Con la consapevolezza che le amministrazioni non possono svolgere un’opera efficace se non danno spazio alla società civile, in uno spirito di reale sussidiarietà. È www.bo7.it i frutti dello Spirito a mitezza ha come sinonimi la mansuetudine e la dolcezza. La mitezza come frutto dello Spirito Santo ha un valore totalmente evangelico e richiama e realizza la beatitudine presente nel Vangelo di Matteo: «Beati i miti perché avranno in eredità la terra» (Mt 5,5). Quale terra? La terra del nostro cuore! Possederanno questa loro terra lavorata dallo Spirito Santo dove cresce e matura la libertà dei figli di Dio. Gesù aveva detto: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Durante il tempo pasquale la liturgia ci fa cantare: «Mite agnello immolato, Cristo è la nostra Pasqua». Di Lui il profeta Isaia aveva preannunciato: «Come agnello mansueto era condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori e non aprì la sua bocca» (Is 53). Durante la Passione Gesù ebbe parole di amicizia verso Giuda, rispose senza arroganza a chi lo interrogava e tentò di dialogare con chi ingiustamente lo accusava e schiaffeggiava. E i discepoli imparano osservando il Maestro e gli avvenimenti più significativi e risolutivi della sua vita e della sua missione. Animati dallo Spirito santo, coloro che possiedono questa mitezza sanno vagliare con prudenza le varie situazioni della vita per viverle con rettitudine, scegliendo il silenzio costruttivo oppure la parola pacata e persuasiva o il gesto umile e discreto, la paziente tolleranza perché hanno a cuore il bene e la pace. La comunità di clausura del Carmelo L Se i miti erediteranno la terra Fter, due giorni sul matrimonio Jacobs, l’orefice fiammingo Caffarra sulla coniugalità a pagina 5 a pagina 3 a pagina 6 Domenica 1 giugno 2014 Numero 22 Supplemento al numero odierno di Avvenire Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 55 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-17.30) DI GIOIA LANZI l valore della pietà mariana - cioé del rendere il dovuto onore alla Madre di Dio- è vivo in Bologna: la predica mariologica dei bolognesi ha una missionarietà concreta, fatta di gesti: è quella di chi affolla la processione, si alterna in preghiera in Cattedrale nella settimana che precede l’Ascensione, appende teli e zendali alle case, onora le devote immagini sotto i portici; e anche, nel nome di Maria, opera la carità, promuove l’educazione, sostiene la bellezza. Anche per Bologna la Madonna ha fatto di una grotta la casa di Gesù, per ispirarci alle fulminanti parole di papa Francesco (E.G. 286), cioè ha rivelato un compito per le persone e ha creato una nuova socialità -si vedano le numerose associazioni e confraternite e le relative iniziative di ogni tipo- nata dal servizio alla Vergine e alle sue celebrazioni. In città poi sono presenti diversi santuari mariani: pensiamo alla Madonna della Vita, del Soccorso, della Pioggia, degli Alemanni, dell’Osservanza, del Baraccano, senza contare gli altari santuariali dentro le chiese; grandi santuari I che costellano le colline e le valli dei fiumi. Tutto questo significa che nel corso dei secoli la gente di Bologna e del suo contado ha riconosciuto non uno ma molti prodigi -interventi di misericordia concreta- dentro la propria vita, interventi analoghi a quel primo miracolo che facendo cessare le piogge il 5 luglio 1433 salvò la città dalla carestia che sarebbe seguita alla perdita del raccolto. Bologna chiese, e la Vergine rispose: un «modello» sempre valido, perché la sollecitudine che mosse Maria ad anticipare l’ora di Gesù alle nozze di Cana è sempre viva, e Maria rimane colei che «comprende tutte le pene»: «condivide le vicende di ogni popolo» ed «entra a far parte della sua identità storica» (cfr. E.G. 286) . Il riconoscimento di questa misericordia riconosciuta e affermata nelle tradizioni, per poco che le si sia conservate, è un dato di fatto: che tra l’altro è incredibilmente capace di valorizzare ogni persona e il suo vissuto, perché ne fa la base del ragionare e dell’agire: parte dal vivere e non dall’opinare. Così ogni gesto, dalle processioni delle rogazioni a quelle delle Decennali Eucaristiche, ai rosari alle maestà lungo le vie, diviene insieme testimonianza e profezia, lega il passato al futuro, in uno slancio missionario che si rivolge non solo ai bambini ma anche agli adulti, proponendo in primo luogo, per ciascuno, il riconoscimento di un fatto: Dio ha operato nella mia storia. Parte da qui quella pietà mariana che da Paolo VI a Giovanni Paolo II a Francesco è stata progressivamente approfondita, fino ad illuminare un nesso sostanziale di ogni pietà mariana incarnata: «nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo ci conduce a Maria»: la devozione a Maria è basilare per portare «a tutti il dono della bellezza che non si spegne» (E.G.288). stata certamente un’ispirazione felice quella di papa Francesco, di legare l’annuncio del Vangelo alla gioia (Evangelii gaudium); del resto il primo annuncio fatto a Maria è iniziato con «rallegrati, Ma- ria…». E Maria ha subito portato questo annuncio a Elisabetta. C’è un capitolo nella Esortazione in cui con la mente e con il cuore parla di Ma- ria, Madre della evangelizzazione, e della sua opera attiva di trasforma- zione gioiosa delle situazioni: «è amica sempre attenta che non venga a mancare il vino - la gioia - nella nuova famiglia; è Colei che ha il cuore trafitto, ma comprende tutte le pene, cammina con noi, ci accompagna nella vita» (n. 286). Il Popolo di Dio ha compreso questa attenzione materna, cerca la sua protezione: la va a trovare nei suoi Santuari, va pel- legrino per «lasciarsi guardare da Lei», la invoca, canta gli inni davanti alla sua Immagine. Pietà popolare? Atteggiamenti devozionali? Senti- mentalismo religioso? Certamente, ma nel senso più alto di queste e- spressioni: la «pietas» (devozione) del Popolo di Dio che prega, che si esprime anche in gesti. La Chiesa guida e illumina con la Parola di Dio queste espressioni di fede: le Immagini della Madonna poste nelle no- stre chiese, ma anche sotto i portici delle città, nei «pilastrini» delle cam- pagne, nelle case (i «santini») attirano l’attenzione e talvolta anche la preghiera; in questo mese di maggio anche tanti gruppi si ritrovano da- vanti a queste Immagini a recitare il Rosario. La Pietà popolare non è preghiera individualista, ma, se guidata bene, porta alla preghiera li- turgica, ai Sacramenti, alle celebrazioni partecipate di tutta la comunità. La Immagine della Madonna di San Luca presente nella Cattedrale è sta- ta in questi giorni al centro della attenzione di tutta la città: una ideale processione continua verso quella Immagine a tutte le ore e di ogni ca- tegoria di persone: «…il diletto popolo che innanzi a Te si inchina». E se dall’esterno si sono viste le migliaia di persone, dall’intimo di ognu- no sono partite le invocazioni più accorate. Papa Francesco ci ha indi- cato la strada: ci ha stimolato ad affidare a Maria l’annuncio coraggio- so e gioioso del Vangelo: Evangelii Gaudium. Monsignor Silvano Cattani È Oggi alle 17 la processione dalla Cattedrale, guidata dall’arcivescovo; la sacra immagine sosterà in Piazza Malpighi, a Porta Saragozza e al Meloncello per la benedizione La preghiera del cardinale a Porta Saragozza, uno degli scorsi anni L’icona della Madonna di San Luca A fianco, il cardinale Carlo Caffarra, che oggi compie 76 anni La Vergine di San Luca ritorna sul colle Maria, la madre a cui affidarci per evangelizzare

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Page 1: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Abbonamento

Devozione che coinvolge tutti

EUROPA, LE URNECHIEDONO

UN RIPENSAMENTO

CHIARA UNGUENDOLI

uando è in citta la nostraPatrona migliaia di fedeli laomaggiano nei modi piùtradizionali, partecipando

alle celebrazioni in San Pietro, aiRosari e alla benedizione impartitaogni anno da piazza Maggiore. LaMadonna di San Luca, incoronatadall’arcivescovo Alfonso Paleottinel 1603, ricevette un preziosoregale diadema per le mani di PioIX il 10 giugno 1857 nel corso delviaggio alle Legazioni Pontificie. Lavenerazione verso la Madonna di

Q

San Luca coinvolge cittadini di tuttele età e anche etnie. Il momentocommovente della sosta sul sagratodella Basilica di San Petronio anchequest’anno è stato incorniciato dalcolorato lancio di palloncini offertia Maria dalle centinaia di bambiniche affollano la piazza, «inviatispeciali» di tutte le scuolebolognesi coordinate da «La Scuolaè vita». «Ogni volta che sono qui -afferma Silvia Cocchi, neoresponsabile dell’Ufficio scolasticodella diocesi - questo vincolo digrazia e benedizione che uniscetutti i bolognesi dimostra come ilcuore della nostra città pulsi diamore per la mamma celeste, che cifa da guida e maestra». «Quandoscende la Madonna - testimoniaAnnamaria tra i fedeli più assidui -mi sposto a vivere in Cattedrale,dedicando queste giornate allapreghiera per la nostra città. E’ un

occasione infatti per raccomandarela nostra comunità e tutto ilpopolo italiano». Anche la recitadei Rosari in Cattedrale è stataoccasione per rinnovare ladevozione mariana, coinvolgendomolti gruppi di preghiera,parrocchie e tantissime famiglie.Lunedì scorso la preghiera è stataguidata dal cardinale Carlo Caffarrache ha affidato i giovani allaMadonna ricordando le parolepronunciate a Cana: «Fate quelloche Egli vi dirà». C’è anche chi hapassato l’intera notte in Cattedralepregando la Beata Vergine Mariainsieme ad uno stretto gruppo difedeli accompagnati da padreRoberto Viglino in una intensanotte di Adorazione. Maria sembraripetere ai Bolognesi le parolepronunciate a Cana: «Fate quelloche Egli vi dirà» (cfr. Gv 2,5).

Nerina Francesconi

Nella settimana di permanenza dellaMadonna in Cattedrale si alternano, giorno e notte, le espressioni di fededi migliaia di fedeli

Oggi il compleanno del cardinaleggi è il compleanno del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo del-la nostra diocesi di Bologna. Il cardinale compie 76 anni: è in-fatti nato a Samboseto di Busseto (Parma) l’1 giugno 1938. E-

letto arcivescovo di Bologna il 16 dicembre 2003, ha fatto il solenne in-gresso nella diocesi il 15 febbraio2004. È stato creato cardinaleprete del titolo di San GiovanniBattista dei Fiorentini da Bene-detto XVI nel Concistoro del 24marzo 2006. La redazione delsettimanale diocesano BolognaSette, sicura di interpretare i sen-timenti di tutta la città e la dio-cesi, rivolge al nostro arcivesco-vo i più sentiti auguri per questabella occasione e gli assicura fer-vide preghiere per il suo mini-stero e una assoluta fedeltà al suomagistero di Pastore.

O

diocesi

I L C O M M E N T O

stata una tornata elettoralesingolare e anomala, quella didomenica scorsa per l’elezione dei

rappresentanti al Parlamento europeo edi numerosi sindaci e amministratori,in tanti centri sparsi in tutta la nostraPenisola. Anomala non tanto per l’altapercentuale di astensione dal voto inquasi tutte le nazioni europee, che eralargamente prevista e comunque èmolto preoccupante, perché segnodella disaffezione della gente allapolitica e quindi alla partecipazionedemocratica; ma soprattutto per ilrisultato, che invece ha sparigliato granparte delle previsioni: in Italia, lavittoria «a mani basse», soprattuttonella competizione europea ma anchenelle elezioni amministrative, di unpartito, il Pd e del suo giovane leader,Matteo Renzi. Un successo che ètalmente «tondo» e clamoroso, da nonpermettere, a chi lo ha ottenuto (ilpartito, ma anche il governo che su diesso principalmente si regge) diaccampare nessuna manovra dilatoria.Ora le promesse dovranno esseremantenute, le riforme dovranno essereattuate.A livello continentale, molto, anzimoltissimo c’è da fare perché l’Unioneeuropea cessi di essere semplicementeun’accozzaglia di Paesi che si sentono esono profondamente diversi,soprattutto in campo economico;un’«Europa della moneta, dei banchierie delle burocrazie» che invece di creareo favorire l’unità e la reciprocacollaborazione, finisce, complice lacrisi economica, per causare o quantomeno alimentare le disparità e lereciproche rivendicazioni. Un’Europache, almeno nelle oligarchie che lagovernano, pare avere smarrito lospirito e gli orizzonti ideali dei Padrifondatori Adenauer, De Gasperi,Schuman, così come li avevanoimmaginati a chiusura di secoli disanguinose guerre intestine.Vero è che i risultati del voto nei diversiPaesi sono non omogenei e spessocontraddittori; ma l’esito finale non èstato quello di un gioco a somma zero:l’Europa che esce dal voto - questo è ildato positivo - è molto diversa daquella che - prima del voto -pretendeva di dettarne le lineeevolutive. Quella concezione è uscitasconfitta dalle urne. Dunque la politicaeuropea deve cambiare. È difficile, oggi, prevedere se ci sarà unfuturo unitario per l’Europa comeentità politica e culturale o se essadovrà malinconicamente prendere attodi essere niente più che un accrocco diegoismi nazionali. Ma è certo cheanche quello europeo - come ognidisegno politico grande e vero - nonpotrà impiantarsi se non sullefondamenta dei valori spirituali che nehanno costruito la storia e necostituiscono ancora l’ereditàsostanziale. Non può esserci futuroinvece per un’ Europa che si allontanidalle proprie radici cristiane, con il loropreziosissimo patrimonio di valori estili di vita, e si rivolga sempre piùverso i disvalori di una cultura di mortee di svalutazione della persona umana.Una conferma davvero sconcertante diquesta tendenza viene dal recentepronunciamento della Commissioneeuropea che ha ignorato e respinto«Uno di noi», la petizione popolare che- forte di 1.901.947 firme raccolte nei28 Paesi della Ue - chiedeva alleistituzioni europee misure a tuteladella dignità umana dell’embrione. Difronte a tutto ciò, è il momento direagire, specialmente per i cristiani, difar invertire rotta a un continente permolti versi alla deriva.Nelle amministrazioni, i problemisono naturalmente molto differenziatia secondo delle realtà locali; ma anchequi, l’impegno primario per i nuoviamministratori è andare incontro allepersone, cogliere e affrontare i loroproblemi reali e risolverli per quanto èpossibile. Con la consapevolezza che leamministrazioni non possono svolgereun’opera efficace se non danno spazioalla società civile, in uno spirito di realesussidiarietà.

È

www.bo7.iti frutti dello Spirito

a mitezza ha come sinonimi la mansuetudine e la dolcezza.La mitezza come frutto dello Spirito Santo ha un valoretotalmente evangelico e richiama e realizza la beatitudine

presente nel Vangelo di Matteo: «Beati i miti perché avranno ineredità la terra» (Mt 5,5). Quale terra? La terra del nostro cuore!Possederanno questa loro terra lavorata dallo Spirito Santo dove

cresce e matura la libertà dei figli di Dio. Gesù aveva detto:«Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29).

Durante il tempo pasquale la liturgia ci fa cantare: «Miteagnello immolato, Cristo è la nostra Pasqua». Di Lui ilprofeta Isaia aveva preannunciato: «Come agnello mansuetoera condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi

tosatori e non aprì la sua bocca» (Is 53). Durante la PassioneGesù ebbe parole di amicizia verso Giuda, rispose senzaarroganza a chi lo interrogava e tentò di dialogare con chiingiustamente lo accusava e schiaffeggiava. E i discepoliimparano osservando il Maestro e gli avvenimenti più

significativi e risolutivi della sua vita e della sua missione.Animati dallo Spirito santo, coloro che possiedono questa mitezzasanno vagliare con prudenza le varie situazioni della vita perviverle con rettitudine, scegliendo il silenzio costruttivo oppure laparola pacata e persuasiva o il gesto umile e discreto, la pazientetolleranza perché hanno a cuore il bene e la pace.

La comunità di clausura del Carmelo

LSe i miti erediteranno la terra

Fter, due giornisul matrimonio

Jacobs, l’oreficefiammingo

Caffarrasulla coniugalità

a pagina 5

a pagina 3

a pagina 6Domenica 1 giugno 2014 • Numero 22 • Supplemento al numero odierno di Avvenire

Pagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 05164.80.707 - 051 64.80.755 fax 05123.52.07email: [email protected]

Abbonamento annuale: euro 55 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestatoad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni:051. 6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-17.30)

DI GIOIA LANZI

l valore della pietà mariana -cioé del rendere il dovutoonore alla Madre di Dio- è

vivo in Bologna: la predicamariologica dei bolognesi ha unamissionarietà concreta, fatta digesti: è quella di chi affolla laprocessione, si alterna inpreghiera in Cattedrale nellasettimana che precedel’Ascensione, appende teli ezendali alle case, onora le devoteimmagini sotto i portici; e anche,nel nome di Maria, opera lacarità, promuove l’educazione,sostiene la bellezza. Anche perBologna la Madonna ha fatto diuna grotta la casa di Gesù, perispirarci alle fulminanti parole dipapa Francesco (E.G. 286), cioèha rivelato un compito per lepersone e ha creato una nuovasocialità -si vedano le numeroseassociazioni e confraternite e lerelative iniziative di ogni tipo-nata dal servizio alla Vergine ealle sue celebrazioni. In città poisono presenti diversi santuarimariani: pensiamo alla Madonnadella Vita, del Soccorso, dellaPioggia, degli Alemanni,dell’Osservanza, del Baraccano,senza contare gli altari santuarialidentro le chiese; grandi santuari

I

che costellano lecolline e le vallidei fiumi. Tuttoquesto significache nel corso deisecoli la gente diBologna e del suocontado hariconosciuto nonuno ma moltiprodigi -interventidi misericordiaconcreta- dentro lapropria vita,interventianaloghi a quelprimo miracoloche facendocessare le piogge il5 luglio 1433salvò la città dallacarestia chesarebbe seguitaalla perdita delraccolto. Bolognachiese, e la Verginerispose: un«modello» sempre valido, perchéla sollecitudine che mosse Mariaad anticipare l’ora di Gesù allenozze di Cana è sempre viva, eMaria rimane colei che«comprende tutte le pene»:«condivide le vicende di ognipopolo» ed «entra a far partedella sua identità storica» (cfr.E.G. 286) . Il riconoscimento diquesta misericordia riconosciutae affermata nelle tradizioni, perpoco che le si sia conservate, è undato di fatto: che tra l’altro èincredibilmente capace divalorizzare ogni persona e il suovissuto, perché ne fa la base delragionare e dell’agire: parte dalvivere e non dall’opinare. Cosìogni gesto, dalle processionidelle rogazioni a quelle delle

Decennali Eucaristiche, ai rosari allemaestà lungo le vie, diviene insiemetestimonianza e profezia, lega ilpassato al futuro, in uno slanciomissionario che si rivolge non soloai bambini ma anche agli adulti,proponendo in primo luogo, perciascuno, il riconoscimento di unfatto: Dio ha operato nella miastoria.Parte da qui quella pietà mariana cheda Paolo VI a Giovanni Paolo II aFrancesco è stata progressivamenteapprofondita, fino ad illuminare unnesso sostanziale di ogni pietàmariana incarnata: «nell’ora supremadella nuova creazione, Cristo ciconduce a Maria»: la devozione aMaria è basilare per portare «a tutti ildono della bellezza che non sispegne» (E.G.288).

stata certamente un’ispirazione felice quella di papa Francesco, dilegare l’annuncio del Vangelo alla gioia (Evangelii gaudium); delresto il primo annuncio fatto a Maria è iniziato con «rallegrati, Ma-

ria…». E Maria ha subito portato questo annuncio a Elisabetta. C’è uncapitolo nella Esortazione in cui con la mente e con il cuore parla di Ma-ria, Madre della evangelizzazione, e della sua opera attiva di trasforma-zione gioiosa delle situazioni: «è amica sempre attenta che non venga amancare il vino - la gioia - nella nuova famiglia; è Colei che ha il cuoretrafitto, ma comprende tutte le pene, cammina con noi, ci accompagnanella vita» (n. 286). Il Popolo di Dio ha compreso questa attenzionematerna, cerca la sua protezione: la va a trovare nei suoi Santuari, va pel-legrino per «lasciarsi guardare da Lei», la invoca, canta gli inni davantialla sua Immagine. Pietà popolare? Atteggiamenti devozionali? Senti-mentalismo religioso? Certamente, ma nel senso più alto di queste e-spressioni: la «pietas» (devozione) del Popolo di Dio che prega, che siesprime anche in gesti. La Chiesa guida e illumina con la Parola di Dioqueste espressioni di fede: le Immagini della Madonna poste nelle no-stre chiese, ma anche sotto i portici delle città, nei «pilastrini» delle cam-pagne, nelle case (i «santini») attirano l’attenzione e talvolta anche lapreghiera; in questo mese di maggio anche tanti gruppi si ritrovano da-vanti a queste Immagini a recitare il Rosario. La Pietà popolare non èpreghiera individualista, ma, se guidata bene, porta alla preghiera li-turgica, ai Sacramenti, alle celebrazioni partecipate di tutta la comunità.La Immagine della Madonna di San Luca presente nella Cattedrale è sta-ta in questi giorni al centro della attenzione di tutta la città: una idealeprocessione continua verso quella Immagine a tutte le ore e di ogni ca-tegoria di persone: «…il diletto popolo che innanzi a Te si inchina». Ese dall’esterno si sono viste le migliaia di persone, dall’intimo di ognu-no sono partite le invocazioni più accorate. Papa Francesco ci ha indi-cato la strada: ci ha stimolato ad affidare a Maria l’annuncio coraggio-so e gioioso del Vangelo: Evangelii Gaudium.

Monsignor Silvano Cattani

È

Oggi alle 17 la processionedalla Cattedrale, guidatadall’arcivescovo; la sacraimmagine sosterà in PiazzaMalpighi, a Porta Saragozzae al Meloncello per la benedizione

La preghiera del cardinale a Porta Saragozza, uno degli scorsi anni

L’icona della Madonna di San Luca

A fianco, il cardinale Carlo Caffarra,che oggi compie 76 anni

La Verginedi San Luca ritorna sul colle

Maria, la madrea cui affidarciper evangelizzare

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Monsignor Nosiglia invita i bolognesi a Torino

al 19 aprile al 24 giugno delprossimo anno - questol’annuncio dell’arcivescovo di

Torino monsignor Cesare Nosiglia, chedomenica scorsa ha presieduto una Messasolenne in Cattedrale davanti alla Verginedi S. Luca alla presenza del cardinaleCaffarra - in occasione del Bicentenariodella nascita di san Giovanni Bosco, sisvolgerà nel Duomo di Torino

un’Ostensione straordinaria della Sindone.Si tratta dell’Ostensione più lunga che siamai stata fatta a Torino: più di due mesia.Ci ha assicurato la sua visita anche papaFrancesco: sarà un momento molto forteper tutta la diocesi torinese ma un po’ pertutti i cattolici, perché la Sindone, losappiamo, è considerata punto diriferimento per tantissimi fedeli in tutte lediocesi italiane e del mondo. Approfittodella mia presenza nella città di Bolognaper rivolgere l’invito anche ai fedelibolognesi di venire a Torino in questaoccasione; lo rivolgo ai giovani, ma anche amalati ed anziani in difficoltà, perchénell’occasione vorremmo, come si fa aLourdes, attrezzare (avendo a Torino ilCottolengo e tante altre strutture diaccoglienza), strutture di accoglienza per gliammalati e per coloro che sono in difficoltàe poi soprattutto per i giovani, perché

essendo il 2015 l’anno di don Bosco nonpuò non esserci una forte presenza deigiovani. E’ un modo di dare reciprocità -conclude monsignor Nosiglia - alla miapresenza bolognese per rendere omaggioalla Madonna di S. Luca. Papa Francescodice, nell’«Evangelii gaudium», che bisognatornare a dare valore anche alla religiositàpopolare. Credo che sia molto importantequesto ricupero dell’attenzione anche perquesta sensibilità del popolo, della gentepiù semplice in particolare, ma non solo,verso la Madonna, che nel nostro Paese èpresente dovunque in modo forte. In ognidiocesi c’è un Santuario e questo vuol direche la Madonna è un punto di riferimentofondamentale per la fede, soprattutto perdare ad essa robustezza (e di questo c’èveramente tanto bisogno). Attraverso Mariapoi possiamo acquisire quella forza diamore e di carità che ci spinge a donare

Cristo agli altri, perché l’atto d’amore e dicarità più grande che la Madonna ha fattoall’umanità intera è di donarci Gesù, il suofiglio: questa è l’evangelizzazione vera,concreta che dobbiamo portare nelmondo».

L’arcivescovo del capoluogo piemontese, in città per celebrare la Madonna di S. Luca, aspetta i fedeli petroniani all’Ostensionestraordinaria della Sindone dal 19 aprile al 24 giugno del 2015

Movimenti e associazioni in Seminario per discutere di economia e globalizzazione

ell’autunno scorso, all’assemblea ge-nerale della Consulta diocesana delleaggregazioni laicali, il cardinale Caf-

farra ha proposto ai partecipanti una lunga eprofonda riflessione sulla missione del laicocattolico nel mondo di oggi. Prendendo comepunto di partenza la relazione dell’arcivesco-vo, la Consulta, coordinata dal suo segretariogenerale, Stefania Castriota e dal vicario epi-scopale per il laicato, don Roberto Mastacchi,ha deciso di mettere in calendario alcuni ap-puntamenti che possano essere occasione pertutte le aggregazioni laicali di conoscersi, con-frontarsi e mettere in rete le proprie esperien-ze. Prendendo spunto anche dai numeridell’«Evangelii gaudium» che riguardano ilmondo dell’economia e del lavoro dell’uomo,movimenti e associazioni si sono dati appun-tamento sabato 17 maggio, in Seminario, pervivere insieme un momento di approfondi-mento guidato da Stefano Zamagni, che ha

N proposto all’assemblea una riflessione sulladifferenza tra bene comune e bene totale, sul-l’importanza di conoscere le potenzialità dibene del mercato, sulla globalizzazione e sul-la necessità di saper adeguare le regole dell’e-conomia ai nuovi scenari creatisi in questi ul-timi decenni. Significative le testimonianze diGiovanni Arletti, vicepresidente dell’Associa-zione italiana per l’Economia di Comunionee di Giovanni Sama, della CdO Bologna, checi hanno raccontato come sia possibile vivereda imprenditori che cercano di realizzare so-luzioni che abbiano sempre presente il benedei lavoratori e diano all’economia un respi-ro globale, facendo scelte che possano avere ri-svolti positivi non solo per una singola azien-da, ma per il mondo intero. Prossimo ap-puntamento assembleare sabato 25 ottobre,sempre in Seminario, per continuare ad ap-profondire la relazione dell’arcivescovo.Donatella Broccoli, presidente Ac Bologna

Veglia di Pentecoste al Cuore Immacolato di Mariadifferenza degli anni scor-si, la Veglia di Pentecoste

che riuniva le aggregazioni lai-cali in Cattedrale da quest’annosarà celebrata a rotazione neivari vicariati, come accade giàper la Festa dei lavoratori e lafesta della Famiglia. Quest’an-no sarà, sabato 7 alle 20.15, nel-la chiesa del Cuore Immacolatodi Maria, vicariato Bologna O-vest. «È stata una scelta del Co-mitato di presidenza della Con-sulta diocesana delle aggrega-zioni laicali - spiega don Rober-to Mastacchi, vicario episcopa-le per il Laicato e l’Animazionecristiana delle realtà temporali- per coinvolgere maggiormen-te le parrocchie nel percorso dilavoro iniziato l’autunno scorsonell’incontro col cardinale eproseguito con due incontri eun altro programmato».

A

Monsignor Cesare Nosiglia

I laici vogliono conoscersi

La Consulta diocesana delleaggregazioni laicali, stimolata dallariflessione dell’Arcivescovo sullamissione del laico cattolico nelmondo d’oggi, ha calendarizzatoalcuni incontri per far sì che leaggregazioni si conoscano emettano in rete le proprie esperienze

In San Pietro per una festa senza frontiereBolognesi doc ma anche tanta gente di ogni razza e Paese è accorsaper visitare la Madonna di San Luca La benedizione della Madonna alla città dal sagrato di San Petronio

DI LUCA TENTORI

n Cattedrale è un viavai di gente, di tuttele razze, da ogni Paese, gente venuta perscelta a trovare la Madonna di San Luca,

gente coinvolta «per caso». Tutti partecipi diuna festa di fede. Come un seminarista dellaCongregazione Don Orione: «Vengo dalTogo - dice - sono a Bologna ormai da dueanni e sto facendo tirocinio nella parrocchiadi San Giuseppe Cottolengo. In questi annitrascorsi in città ho imparato naturalmentea conoscere la tradizione tutta bolognesedella Madonna di San Luca. Quello che micolpisce sempre è vedere come la gentevenga qui numerosa a pregare ai piedi dellaMadonna per significare che essa ci aiuta avivere la nostra fede in Cristo e ci conduceverso Gesù. Anch’io sono ormai legatocome un bolognese alla Madonna di S.Luca, perché mi aiuta a svolgere il miocammino vocazionale. Senza lei nella miavita non sarei veramente cattolico: aiuta me,aiuta tutti a vivere in modo completo lafede in Gesù Cristo».«Quella della Madonna è una tradizionetutta "nostra" - dice una bolognese doc - èun sentimento radicato in tutti noibolognesi, al quale non possiamorinunciare, al di là delle idee politiche ereligiose di ognuno. La Madonna di S. Lucaè la cosa più importante per la città; pertutta la città infatti a lei noi ricorriamosempre quando abbiamo bisogno, quandoattraversiamo momenti bui. È qualcosa dieccezionale, un dono per Bologna... e farivivere i sapori e gli odori della nostragiovinezza ormai lontana. Vengo da semprea trovare la Madonna. Adesso, per l’età,sono un po’ "limitata" perché ho grossiproblemi al cuore. Piano piano però,

Ilentamente continuo a venire, ogni anno.Alla Madonna non rinuncio mai». «Siamoqui per caso - affermano alcuni turistifrancesi -. Sapevamo che questa settimanac’era una grande festa cristiana in città, perònon eravamo preparati a tutto questo. Ilnumero delle persone presenti ci haveramente colpito. Nel nostro Paese unnumero così grande di fedeli non si vedepiù nemmeno nelle grandi feste religiose». «Siamo venuti da Pordenone per visitarealcuni parenti in ospedale - dicono alcunituristi - e passando dal centro abbiamonotato la chiesa affollata e ci siamo fermativolentieri a dire una preghiera. Anche danoi se pure in altre forme esiste ladevozione popolare per la Madonna ma quiè qualcosa di veramente unico». «Prestiamoservizio al baldacchino della Madonna di S.Luca - dice Mirco Rossi, priore della

Confraternita del SantissimoSacramento - per dare più lustro edecoro alla patrona. Ma non sono certoqui solo per dovere, l’affetto che mi legaalla Madonna è infatti grandissimo. Epoi come farebbe a viaggiare senza ilbaldacchino che la protegge dall’acquache per tradizione, non manca maiquando è in città?». «Una tradizionenon rispettata per ora - sottolinea lasignora Paola, bolognese, vera "fan"della Madonna di S. Luca -. L’acquacomunque non m’avrebbe frenata, tantoè il desiderio di venire verso la chiesa apregare. E la preghiera mi compensa ditutto quello che non ho potuto averenella vita. Da piccola venivo meno,perché abitavo fuori città, adesso cheabito a Bologna non me la possoproprio perdere la mia Madonna».

«Per devozione ricordaNostra Signora di Guadalupe»

a Vergine Maria è sempre presente inmodo molto forte nella Chiesa, in tut-

te le nazioni - sottolinea monsignor Mario E-spinosa Contreras, vescovo di Mozatlan Si-naloa in Messico, che ha presieduto la pri-ma celebrazione eucaristica in Cattedrale al-la presenza della Madonna di San Luca -. Gra-zie a Dio, in Italia è sempre forte la devozio-ne per la Madonna. A Bologna poi l’affettodella gente per la Madonna di S. Luca ha unsapore veramente particolare, mi ricordaquello che rappresenta per noi messicaniNostra Signora di Guadalupe. Ci siamo riu-

niti qui per supplicare la Madonna perché in-terceda sempre per noi, per far sì che siamosempre discepoli e missionari di Cristo in mo-do coerente. Nella Chiesa - continua monsi-gnor Contreras - tutti abbiamo bisogno ditutti e ci deve essere sempre un interscam-bio tra i fedeli cattolici del mondo. Nella miadiocesi di Masatlan per esempio è molto po-sitiva la presenza dei missionari salesiani,molti dei quali italiani. Essi si sono incarna-ti profondamente nella cultura messicana, a-mano molto la nostra gente e si sentono par-te del nostro popolo. Questo scambio posi-tivo deve sempre esistere tra i popoli dell’u-manità e soprattutto tra i figli della Chiesa.

Il cardinale con i giovaniate quello cha Gesù vi dirà e troverete lagioia vera». Ha parafrasato le parole di

Maria a Cana il cardinale Caffarra lunedì sera,per invitare i giovani ad ascoltare e a metterein pratica l’insegnamento di Gesù. Centinaia e-rano i giovani presenti in Cattedrale per la tra-dizionale veglia con la recita del Rosario ai pie-di dell’Immagine della Beata Vergine di San Lu-ca. «Sono le ultime parole che la Scrittura met-te in bocca a Maria - ha spiegato l’arcivescovo -ed esse rappresentano per noi un testamento:invitano a seguire il Signore». «Non si può esse-re cristiani senza essere mariani - ha poi ag-giunto -. La Salvezza nel mondo è entrata gra-zie alla disponibilità di Maria, la via maestraper arrivare a Gesù». E proprio dalla croce è ar-rivato l’affidamento di ogni uomo alla Madon-na. Al termine, i giovani sono saliti sull’altaresotto l’Immagine della Vergine per un momen-to di preghiera più intimo e più personale.(L.T.)

L’emozione dell’arcivescovo di fronte alla Verginea questa città lascia entrare la sua Madonna?». È l’interrogativo lanciato dal cardinale Caf-farra durante una commossa intervista al settimanale televisivo «12Porte» domenica scor-

sa. «Mai, durante il ricevimento della Madonna, mi sono sentito così emozionato - ha confidato an-cora il cardinale - perché ho avuto la netta impressione che attraversando quella Porta la Madon-na volesse entrare nella nostra città. Allora io mi chiedevo: ma noi veramente la lasciamo entrarenella nostra città? Questi erano i pensieri che in quel momento drammaticamente urgevano den-tro il mio cuore. Questa domanda: ma questa città la lascia entrare? La Madonna guarisce - conti-nua l’arcivescovo - aggiusta le ferite, viene a riportare speranza alla città degli umili, dei poveri, deiferiti: basta vedere la sera, dopo il Rosario, i volti delle persone che guardano la Madonna. Questisì. La città però non è fatta solo di questi. La settimana della presenza della Madonna in città - con-clude il cardinale - si è comunque aperta con grandissima fiducia, perché è una vera missione que-sta. E il missionario è la Madonna. Quando lei lo fu, nella casa di sua cugina Elisabetta, sappiamodal Vangelo quali cose stupende sono accadute in quella casa; perfino un bambino ancora nel grem-bo materno ha avuto la luce dell’intelligenza, dalla presenza davanti alla quale egli si trovava». (L.T.)

«È un modo questo - ha dettomonsignor Nosiglia - per darreciprocità alla mia presenza aBologna per l’omaggio allaMadonna di S. Luca. E ridarevalore, come sostiene sia ne-cessario anche papa France-sco, alla religiosità popolare»

2 BOLOGNASETTE

Domenica1 giugno 2014primo piano

monsignor Contreras

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Matrimonio,l’impegnodi educarei fidanzati

Mercoledì e giovedì l’Aggiornamentoteologico per i presbiteri alla Fter sul sacramento dell’amore coniugale

DI PAOLO BOSCHINI

ercoledì e giovedì si terrà il Corso diAggiornamento teologico per iPresbiteri alla Ftter. In previsione del

Sinodo straordinario dei vescovi, il tema sarà«Il sacramento del matrimonio». Abbiamosentito don Maurizio Tagliaferri, direttoredel Dipartimento di Teologiadell’Evangelizzazione.Si può ancora dire che la famiglia è desti-nataria delle principali cure pastorali?In linea teorica, sì. Ma spesso lo stileecclesiale prescinde dalla casa-famiglia comeluogo di educazione cristiana e addiritturarischia di non riconoscere la famiglia comesoggetto attivo nella vita della Chiesa.Privata del suo protagonismo ecclesiale, lafamiglia si riduce inevitabilmente a un luogoin cui pescare i vari soggetti della vitaparrocchiale.Come allora non vivisezionare la famiglia?

MCon questo Corso di Aggiornamento noiproponiamo ai presbiteri di ripartire dalsacramento del matrimonio, inteso come viaautentica di vocazione alla vita cristiana. Laprima cosa da fare è comprendere a fondo lateologia del matrimonio, a partire dai suoiaspetti biblici e liturgici. Crediamo poi chesia necessario investire le nostre migliorienergie pastorali nell’educazione deifidanzati al sacramento enell’accompagnamento degli sposi. Infine,deve diventare prioritaria l’attenzione allesituazioni di fragilità familiare e la loro curaamorevole .Qual è l’approccio che il Corso di Aggior-namento propone circa le unioni di fatto?Questo fenomeno sempre più diffusointerpella la fortemente la coscienza dellacomunità cristiana. Da parte sua, la Chiesanon fa barricate, ma sceglie anche su questotema un approccio di discernimento. Ancheil nostro Corso vuole invitare a interrogarci

seriamente sul significato di questoinquietante segno dei tempi.Questo sarà il suo ultimo impegno istitu-zionale in Fter, prima di iniziare il suonuovo servizio di Relatore presso la Con-gregazione delle Cause dei Santi.Saluto la Fter, i colleghi, gli studenti, leautorità accademiche con un profondosentimento di riconoscenza, che mi fa dire:la mia relazione con la nostra FacoltàTeologica non finisce qui, ma si trasforma. Èuna felice coincidenza che il nostroarrivederci sia su un tema così appassionantee decisivo come il sacramento delmatrimonio e la famiglia. È segno che lastrada della Teologia dell’Evangelizzazione èspalancata davanti a noi. E sono sicuro chela nostra Facoltà la percorrerà con sempremaggiore convinzione come via maestra peroffrire il suo contributo di riflessioneteologica e di formazione pastorale allediocesi della nostra regione.

Sotto, il Santuario del Baraccano,detto «Madonna della Pace» (fotoGian Carlo Soli)

Baraccano, don Soli è il nuovo rettoreei ricordi dei giovani bolognesidi una volta è la chiesa della Pa-ce, dove gli sposi novelli anda-

vano appunto a «prendere la pace». Edera un’istituzione. È il santuario dellaMadonna del Baraccano, che si trova vi-cino ai Giardini Margherita ed è incor-porata nei resti delle mura urbane, son-tuoso all’esterno, con un interno pic-colo e raccolto, e che dal 14 aprile scor-so, dopo il ritiro della comunità reli-giosa «Opera don Calabria», che gesti-va e abitava il complesso, ha un nuovorettore: don Gian Carlo Soli, parroco aSan Giuliano, direttore del Coro della

N cattedrale e docente di canto alla Fter.La storia antica racconta di questa Ma-donna in trono con Bambino, dipintanelle mura trecentesche della città, nelpunto dove sorgeva un «baraccano»: untorrione fortificato e sporgente, per l’av-vistamento e la difesa dal nemico. Chia-mata dall’inizio del 1400 «Madonnadella Guerra», dal soprannome dellavecchia (Francesca Vinciguerra, detta«Guerra») trovata in preghiera davantiall’immagine ed accusata di tramarecontro Giovanni I Bentivoglio, che al-lora comandava la città, fu successiva-mente chiamata «Madonna del Barac-

cano» e nella storia più recente «Ma-donna della pace», per l’usanza che a-vevano gli sposi di recarsi in corteo alsantuario, dopo la celebrazione dellenozze, per chiedere alla Vergine la paceconiugale. «Negli ultimi decenni - dicedon Soli - questa tradizione, ormai sco-nosciuta ai giovani bolognesi, si è per-sa. Ma ora, anche grazie al progetto diristrutturazione del Comune, che pos-siede l’immobile, ci auguriamo di ve-der rinascere l’antica devozione». Il san-tuario apre per la Messa festiva alle 10.30ed è luogo di incontro e di preghieradel movimento Pax Christi. (R.F.)

L’apertura di monsignor Solmil corso residenziale di Aggiornamento teologicopresbiteri quest’anno sarà mercoledì e giovedì in

Seminario. Tema dell’evento sarà «Il sacramento delmatrimonio». La mattinata di mercoledì prevedel’apertura con le relazioni di monsignor Enrico Solmi,presidente della Commissisone Cei famiglia e vita, e dimonsignor Antonio Miralles della Pontificia UniversitàSanta Croce. Nel pomeriggio gli interventi sarannodell’avvocato Massimiliano Fiorin e di monsignor DavideSalvatori, membro della Sacra Rota. Giovedì invece irelatori saranno monsignor Massimo Cassani, docenteFter, monsignor Jean Laffitte, segretario del PontificioConsiglio per la famiglia, monsignor Alessandro Benassi,cancelliere della diocesi di Bologna e la giornalistaCostanza Miriano. Maggiori info sul sito www.fter.it

I

vo centro sportivo, con la sala poliva-lente al primo piano. Fanno parte del-le opere parrocchiali, anche l’asilo e ilservizio di doposcuola. «La mia deci-sione di entrare in seminario - rac-conta don Bardellini, nato a Cento nel1939 - è sorta nella parrocchia dellamia infanzia, a Dodici Morelli. Infat-ti, a undici anni, nel 1950, entrai al-l’Onarmo, quando era rettore monsi-gnor Magagnoli e direttore spiritualemonsignor Cremonini, e per la primaMessa, dopo l’ordinazione nel 1964,tornai nella chiesa di Dodici Morelli,ristrutturata per l’occasione dal par-roco di allora don Giacinto Benea. Su-bito dopo fui nominato cappellanodel lavoro: mi recavo regolarmente ungiorno alla settimana nelle fabbrichee restavo tutto il giorno, anche perpranzo, con gli operai. Inoltre, tenevoincontri serali per i lavoratori a VillaPallavicini». Nel contempo, don Bar-

n cammino incessante alla gui-da della comunità, nella cura enella costruzione della «co-

munità credente» e delle opere mate-riali che le necessitano. Così si riassu-me il ministero di don Albino Bar-dellini, parroco a Santa Maria di Ges-so dal 1974, che quest’anno festeggiail 50° di ordinazione sacerdotale, ol-tre al 40° dell’ingresso in parrocchia.Infatti questa comunità, che negli ul-timi quarant’anni è più che raddop-piata, contando ora oltre quattromilaanime, aveva il centro nell’antica chie-sa barocca di Santa Maria, ristruttura-ta all’inizio del secolo. Dal 1994 la co-munità ha avuto una nuova chiesa sus-sidiale, dedicata a San Tomaso, sortanella nuova zona residenziale di La-vino, nel luogo in cui è stato demoli-to, nel 1961, l’omonimo oratorio sei-centesco della villa dei Principi delDrago. E nel 2012 si è aggiunto il nuo-

U dellini fu vice parroco a San GiacomoFuori le Mura fino al ’66, officiante aSan Savino di Corticella dal ’66 al ’69,poi fino al ’70 amministratore par-rocchiale di Casaglia e San Martino diCaprara e parroco a Gardelletta: «e-sperienza utile - commenta - che miha preparato a quella più impegnati-va di Gesso. Poi, dopo essere stato an-cora cappellano a San Savino di Cor-ticella, fino al 1974, monsignor Mar-co Cè, allora ausiliare del cardinalePoma, mi chiese di scegliere tra tre par-rocchie, fra cui Gesso». Don Bardelli-ni è stato anche insegnante di religio-ne per vent’anni e consigliere eccle-siastico della «Federazione provincia-le coltivatori diretti» dal 1980 al 2003.A Gesso, celebrerà in novembre laMessa d’oro, nella ricorrenza del suoingresso, festeggiando anche i 75 an-ni e i 20 anni della chiesa nuova.

Roberta Festi

Dal carteggio tra don Barsotti e don Dossetti si impara la storia uesto libro (Giuseppe Dossetti e Divo Barsotti, «La necessità urgente di parlare. Car-teggio 1953-1995», a cura di Fabrizio Mandreoli e Elisa Dondi, il Mulino, pagg. 220,euro 20) nasce per iniziativa di due famiglie religiose: la comunità dei figli di Dio

di don Divo Barsotti e la piccola famiglia dell’Annunziata di don Giuseppe Dossetti, chehanno sentito l’esigenza di rendere pubblico lo scambio epistolare che ne testimoniala profondità del rapporto tra don Divo e don Giuseppe. Si conoscono all’inizio deglianni 50 e don Divo diventa di fatto il padre spirituale di don Dossetti; la loro relazionecontinuerà fino alla morte di don Giuseppe. Il libro racconta il loro conoscersi, il lorocondividere molte prospettive di rinnovamento del cristianesimo in Italia nei primi an-ni 50, il maturare di una relazione molto profonda nella ricerca della verità, non in a-stratto ma nel concreto della propria esperienza, il cambiare del loro rapporto, soprat-tutto in concomitanza con la partenza di Dossetti per il Medio Oriente. Racconta quin-di da un lato la relazione tra due cristiani profondamente impegnati nella vita cristia-na e profondamente segnati, pur in maniera differente, da un’intensa esigenza di ra-dicalità, di sequela, di adesione al Vangelo con l’esistenza; e mostra nello stesso tem-po, come attraverso un prisma, moltissime vicende della Chiesa in Italia, e non solo inItalia, moltissime scelte, il clima prima della celebrazione del Vaticano II, la sua pre-parazione, il maturare del Concilio, la ricchezza che esso ha rappresentato per tutta laChiesa. Racconta infine la vita della Chiesa in Italia, con tutte le sue relazioni (col mon-do civile e politico) e anche le sue zone d’ombra; nello stesso tempo, attraverso que-sto epistolario, si vedono i moltissimi problemi della politica nazionale, delle scelte edel ruolo dei cattolici in politica e le grandi questioni della storia, dalla guerra in Viet-nam, al dramma del popolo palestinese, alla fondazione dello Stato di Israele, fino al-la Guerra del Golfo e alle situazioni più calde sullo scacchiere mondiale. Da questi te-stimoni in fondo si impara (e ce ne sarebbe bisogno) la storia. (P. Z.)

QDon Albino Bardellini, prete da 50 anni

il programma nomina

Da oggi fino a domenicaprossima, appuntamenti religiosi,liturgici, culturali e gastronomici,spettacoli e giochi

Giubileosacerdotale per il parroco di Santa Mariadi Gesso, pastore della comunitàdal 1974

Santa Caterina da Bologna al Pilastro in festaa comunità parrocchiale di SantaCaterina da Bologna al Pilastroinizia oggi la settimana della sua

festa parrocchiale, che avrà il suoculmine domenica prossima. LaMessa parrocchiale di oggi presiedutada don Mario Zangarini, salesiano, damolti anni missionario in Brasile e perqualche giorno in riposo presso iparenti, sarà un grande dono per lanostra comunità che ha appenaintrapreso, sotto la guidadell’associazione «Alfa e Omega» ilcammino di preparazione allamissione parrocchiale. Sarà poi donErio Castellucci nella serata dimercoledì 4 a presentarci l’esortazioneapostolica «Evangelii gaudium» e adaiutarci a cogliere e ad articolarealcune delle innumerevolisollecitazioni e domande che papa

Francesco rivolge anche alla nostracomunità. Con la sua ben notacompetenza teologica (insegnaTeologia sistematica ed è stato a lungopreside della Fter), le sue non comunicapacità sintetiche ed espositive, unitealla sua variegata esperienza pastoralee alla più recente esperienza diparroco di una grande comunità diperiferia della diocesi di Forlì, donErio offrirà sicuramente ricchi spuntidi riflessione per camminiparrocchiali e di singole persone.Questa serata, naturalmente aperta atutti, darà poi il tono a tutta lasettimana che come da tradizioneoffrirà momenti contenutistici adattialle varie età e momenti di festacomunitaria e di gioia. Tra i primiricordiamo: martedì 3 alle 17.30«Lasciate che i bambini vengano a

me», semplice introduzione dei bimbida 0 a 7 anni ad alcuni segni ecclesiali,seguita da merenda e giochi animatidai genitori; la «giornata eucaristica»giovedì 5 giugno con Adorazioneininterrotta dalle 8.30 alle 18.30 e laMessa per tutti i parrocchiani defunti;sabato 7 la «Giornata dei malati»(Messa, Unzione degli Infermi epiccolo intrattenimento per gli ospitidella Casa Protetta «Virgo Fidelis» ealtre persone malate o anzianeaccompagnate in parrocchia daivolontari); la «Festa del catechismo»sempre sabato 7 alle 17; la «Giornatadella famiglia e della comunità»domenica 8 con la Messa deglianniversari di matrimonio (ore 11),seguita dal pranzo comunitario alle12.30 (occorre prenotarsi al piùpresto). Tra gli spettacoli segnaliamo

sempre nel teatro all’aperto e tutto aingresso gratuito: venerdì 6 ore 21Concerto rock del gruppo musicale«Suonati dentro»; sabato 7 sempre alle21 concerto Dance e Anni ’60 dei«Chuck Taylor’s Shoes»; domenica 8ore 21 la Compagnia «Teatramici»metterà in scena per noi lo spettacolo«E voi chi dite che io sia?»; comesempre la serata terminerà alle 23 conl’estrazione dei biglietti vincenti dellaLotteria. Venerdì 6, sabato 7 edomenica 8 a partire dalle 16.30apertura dello stand gastronomico edei mercatini, della Lotteria, dellaMinipesca, degli altri giochi, dei Puntiinformativi. Anche quest’anno conviene in questigiorni fare una capatina al Pilastro!

Don Marco Grossi, parrocoa Santa Caterina da Bologna

LUna piazzetta dedicataa don Antonio Gavinelli

iene inaugurata oggi alle10.30 la «Piazzetta don

Antonio Gavinelli», dedicata alsacerdote salesiano fondatoredell’«Opera del Sacro Cuore». Ilritrovo per la celebrazione èfissato in via Matteotti, davanti alTeatro Testoni. Interverranno allacerimonia Gian Marco De Biase(consigliere Quartiere Navile epromotore intitolazione dellapiazza), Daniele Ara (presidenteQuartiere Navile), don GianniDanesi (direttore Istitutosalesiano B. V. di San Luca), donAntonio Rota (parroco SacroCuore), don Ferdinando Colombo(direttore Opera del Sacro Cuore),monsignor Fiorenzo Facchini e ilsindaco Virginio Merola.

VLa Chiesa di S. Caterina

oggi l’inaugurazione

BOLOGNA 3SETTE

Domenica1 giugno 2014 vita ecclesiale

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a notizia è che 10 Ordini provinciali (più dueastenuti) su 99 hanno votato contro il nuo-vo Codice deontologico dell’Ordine dei Me-

dici e degli Odontoiatri. «Un’azione che non haprecedenti nella storia recente e che dovrebbe sol-levare delle domande, visto che il Codice deon-tologico è la bandiera di un ordine professionale,sotto la quale si devono riconoscere tutti quelli cheesercitano tale professione. O almeno chi singo-larmente li governa». Non fa giri di parole Gian-carlo Pizza, presidente dell’Ordine di Bologna, cheha votato contro il documento. «Non solo non l’hoapprovato. Nell’Ordine di cui sono presidente quelCodice non entrerà in vigore, visto che vige anco-ra l’autonomia degli Ordini provinciali. Noi ci ri-facciamo a quello del 2006, per noi il più valido».Il nuovo Codice deontologico è stato approvato aTorino, e non a Roma, dopo 140 votazioni e 70emendamenti accolti sui 300 presentati. «Il dis-senso che si è creato è dovuto per la maggior par-te a valutazioni pregiudiziali - ritiene AmedeoBianco, presidente della Federazione nazionaledegli Ordini dei medici e degli odontoiatri -. L’ ar-

L gomentazione principale dei presidenti dissiden-ti è che, visto che nulla è mutato nella professio-ne, sia inutile cambiare il Codice. Altri invece so-stengono che queste modifiche non siano suffi-cienti e non risolvano le questioni più urgenti. Lamaggioranza comunque c’è, e ampia, e questo èsintomo di un Ordine che accetta il confronto enon è cristallizzato sull’immobilismo». Ma qualii motivi del contendere? Il primo e più discusso èl’articolo 3, quello che parla dei doveri del medi-co, mutato radicalmente. «Il nuovo testo recita cheil medico esercita le attività rivolte alla tutela del-la salute basata sulle innovazioni organizzative egestionali della sanità - continua Pizza -. Ora, chidetermina queste innovazioni? Il sistema sanita-rio nazionale e quello delle Regioni. Secondo ilnuovo Codice, il medico si condanna a un pedis-sequo rispetto delle innovazioni organizzative det-tate dalla Regione e, qualora non si accettassero leimposizioni della Regione, si corre il rischio disanzioni disciplinari. Per una professione in cuil’autonomia è parte integrante della qualità dellaprestazione e della cura, è inaccettabile». (C.D.O.)

Bersani, cent’anni di impegno

a Basilica di San Petronio compie 624anni. Il 7 giugno del 1390 veniva infattiposata e benedetta con solenne

cerimonia pubblica la sua prima pietra,primo importantissimo mattone del circa unmilione che nell’arco di ben 259 annivennero impiegati per innalzare i 2.300metri quadrati della sua facciata. Questa potéinfatti dirsi completata nelle monumentaliforme attuali solamente nel 1649, alraggiungimento dei 58 metri di altezza dallacui sommità svetta ancora la grande croce inferro sulla quale sono incise, a perennememoria, la data e la firma dell’artefice. Allacostruzione di San Petronio provvide lacittadinanza intera e per questo la primapietra della fabbrica era stata scolpita con lostemma del Comune, promotore di quellanuova grande chiesa dedicata al SantoPatrono, che si volle così fondare proprio nelcuore della città, affacciata sulla grande

L piazza che già allora rappresentava il fulcrodella vita pubblica cittadina. La Basilica diSan Petronio può essere considerata dunquela costruzione corale della casa comune deibolognesi, come tale voluta e continuata inogni epoca. Ancora oggi, come ai tempi dellasua fondazione, i cittadini hanno la concretaopportunità di partecipare attivamente aquesta impresa, contribuendo ora al suorestauro. È possibile infatti «adottare unmattone», cioè finanziare il suoconsolidamento e la sua pulizia e, tramitequesto piccolo e semplice gesto esemplare,rendere possibile la conservazione dell’interogrande monumento, la cui memoria meritadi essere tramandata ai posteri. Chi farà unadonazione riceverà una pergamena conl’indicazione del mattone adottato e faràparte della lista dei benefattori pubblicatanel sito Web www. felsinaethesaurus.it.

Associazione Amici di San Petronio

DI CATERINA DALL’OLIO

l senatore Giovanni Bersani il prossimo22 luglio compirà cent’anni. Perfesteggiare insieme a lui questo

compleanno così importante, RitaBartolomei, Sergio Palmieri e GiorgioStupazzoni hanno realizzato un libro, cheracconta tante storie di una lunga vita vissutasempre al servizio della giustizia sociale intutto il mondo. Mercoledì 4, nella SalaMarconi di Emil Banca (via TrattatiComunitari Europei 19) alla presenza diBersani stesso, gli autori presenteranno al

pubblico il volume «Giovanni Bersani. Unavita da Nobel». All’evento, con inizio alle 18,interverranno anche Romano Prodi, chefirma la prefazione, Pier Ferdinando Casini,Marina Orlandi, vedova di Marco Biagi, etanti altri amici. «Questa iniziativa nasce dadue sollecitazioni: la prima candidareBersani al premio Nobel, campagna portataavanti dal Resto del Carlino, con econotevole. Il senatore è un uomo cheappartiene all’universalità. Quest’anno, incui per via del suo centesimo compleanno sirealizzeranno moltissime iniziative, ci èsembrata l’occasione giusta per presentareun testo che racconta la vita di un essereumano così straordinario. Emil Banca si èpresa in carico un’iniziativa autonoma, laprima di tutte». Ai tre autorisono stati affidati diversicapitoli in cui si snoda ilracconto della vita delSenatore. «Il sottoscritto èl’unico testimone fisicoesistente del rapporto con lui -scherza Giorgio Stupazzonicon i suoi novant’anni -. Hocominciato a collaborare conBersani all’inizio del 1945 aBologna, e da allora non homai smesso. Un’esperienzaunica che ancora oggi ricordocome fondante nella miacarriera professionale».Stupazzoni, agronomo ed exprofessore all’Alma Mater diEconomia e Cooperazione, siè occupato del capitolodedicato al cooperativismo.«Dopo avere lavorato allastesura della legge italiana

Isulle cooperative, negli anni Sessanta, colprocesso di unificazione dell’Europa, Bersaniha sentito il bisogno di fare qualcosa per chi,come europei, avevamo vessato per centinaiadi anni. Noi, colonizzatori, dovevamo essereprotagonisti anche nel processo diautosviluppo dei Paesi del Terzo Mondo cheproprio in quegli anni iniziavano il loropercorso verso l’indipendenza. In che modosi tradusse il suo impegno? Nel 1967 PapaPaolo VI emanò l’Enciclica «PopulorumProgressio», nella quale si denunciaval’aggravarsi della differenza tra ricchi e poverie si chiedeva al Mondo di prendersi cura delbenessere di tutti. Il Papa chiedeval’istituzione di un fondo mondiale in favoredei Paesi poveri e Bersani, a Bologna,preparò una legge sulla cooperazioneinternazionale che poi fu approvata anchedal Parlamento Europeo. Legge che ancoraoggi è il principale strumento difinanziamento dei progetti nei Paesi in via disviluppo. La legge arrivò nel 1971, un annodopo a Bologna partì l’avventura del Cefa. Enon poteva che nascere qui. In un contestosociale molto attivo, legato allacooperazione, con alcuni legami forti conl’Africa. E non dimentichiamo che Bologna èstata la prima città del mondo che ha abolitola schiavitù, ben sei secoli prima della guerracivile Americana» sottolinea Stupazzoni. ARita Bartolomei, nota firma del Resto delCarlino, è spettata l’ardua descrizione del«Giovanni Bersani politico», a livellonazionale e internazionale. Infine SergioPalmieri si è occupato degli aspetti della vitadel senatore, fondatore del Movimentocristiano lavoratori, legati al sindacato.«Sono stato allievo di Bersani e come tale -conclude Stupazzoni - non posso nonaugurarmi che più persone possibile legganoquesto libro per conoscere la vita di unuomo che può insegnare moltissimo».

«Ho cominciato a collaborare conBersani all’inizio del 1945 e non homai smesso - racconta Stupazzoni -Un’esperienza unica. Non posso cheaugurarmi che più persone possibileleggano questo libro per conoscere la vitadi un uomo che insegna moltissimo»

Il 22 luglio il senatore taglia il traguardo del secoloGiovedì verrà presentato un libro su di lui scritto daRita Bartolomei, Sergio Palmieri e Giorgio Stupazzoni

Psicologi per i popoli, un campo scuola per giovanidue anni dal sisma in Emilia, l’Associazione di Psicologi per i Po-poli Emilia-Romagna ha partecipato ad un interessante evento or-

ganizzata dalla Vab (Unità di Protezione civile di Lugo) in collabora-zione con gli istituti tecnici alberghieri e industriali del territorio ro-magnolo. L’iniziativa è stata l’allestimento di un campo scuola: i ra-gazzi, con la guida di personale esperto, hanno gestito una tendopolidi Protezione Civile e seguito alcuni incontri in cui sono state affron-

tate diverse temati-che relative all’e-mergenza. Lo scopodell’evento è statofar conoscere ai gio-vani il mondo del vo-lontariato e farli di-ventare protagonistinella simulazione diun’emergenza comepuò essere un even-to sismico a seguitodel quale occorre i-stituire una tendo-poli per l’accoglien-za degli sfollati. L’i-dea si è rafforzatadurante l’emergenzasisma Emilia 2012,quando i volontarihanno collaboratocon i ragazzi di Fina-le Emilia. L’iniziativasi colloca all’internodelle azioni miratealla prevenzione delrischio psicosocialenei giovani.

A

San Petronio, sabato il «compleanno» della basilica civica

Una vita da militante cattolicoGiovanni Bersani, esponente della Democraziacristiana, è stato membro del Parlamento italiano edeuropeo. Fu tra i fondatori del Movimento cristianolavoratori, vicepresidente delle Acli, deputato per seilegislature e senatore per una. Fu sottosegretario alMinistero del Lavoro e della Previdenza sociale nelGoverno De Gasperi VII nel 1952-’53. Nel 1972 fondòil Cefa (Comitato Europeo per la formazione el’agricoltura), Ong di cooperazione allo sviluppo consede a Bologna. Membro del Parlamento europeo dal1960, è stato eletto alle elezioni europee del 1979nelle liste della Dc e riconfermato nel 1984. È statovicepresidente della Commissione per lo sviluppo e lacooperazione, membro della Commissione per lerelazioni economiche esterne e della delegazionealla Commissione parlamentare mista Cee-Turchia.

Giovanni Bersani

Le «smart cities» della regioneon l’incontro «Bologna, Città dellaBellezza» prosegue il ciclo di eventi sul

territorio regionale promossi daConfcommercio Imprese per l’Italia dell’EmiliaRomagna insieme a il Resto del Carlino e conla collaborazione di Intesa Sanpaolo e delleAscom dell’Emilia Romagna. Scopi: valorizzarele esperienze eccellenti del sistema dellepiccole e medie imprese della regione,analizzare ed interpretare le capacitàinnovative degli imprenditori del Terziario,che contribuiscono a dare vita alle «comunitàintelligenti» della nostra regione, promuovereun dibattito culturale tra i principali attorieconomici ed istituzionali del territorio, peraffermare il valore delle eccellenze regionali edelineare i contorni di uno svilupposostenibile in vista di Expo 2015. «Con questainiziativa - dichiara Pietro Fantini, direttoreregionale di Confcommercio Emilia Romagna- vogliamo dare voce alle Pmi del commercio,del turismo e dei servizi, che concorrono, conintraprendenza e spirito innovativo, a rendereuniche le nostre città». (C.D.O.)

C

adre Aldo Marchesini, bolognese, deho-niano, missionario medico a Queli-mane in Mozambico, ha presieduto

mercoledì scorso in Cattedrale la Messa so-lenne nella solennità della Beata Vergine diSan Luca. Padre Aldo, chirurgo settanta-duenne, ha impegnato tutta la vita ad assi-stere i malati in Africa ed è stato insignitoquest’anno del «World Population Award»,il Premio istituito dalle Na-zioni Unite nel 1981, cheviene attribuito a individuie organizzazioni «che sisiano distinti nel miglio-rare la salute della popo-lazione mondiale».Gli abbiamo chiesto di rac-contarci della sua vita edella sua vocazione…«La cosa principale - dice -è stato l’inizio. Ho sentito

P la vocazione alla fine del liceo. Mio babbomi disse: "ti lascio andare ma devi fare unanno di università, scegli quello che vuoi, sepoi non hai cambiato idea ti lascio partire"».E lei scelse?Medicina. E dopo l’anno di Università miopadre lasciò partire. Entrai nel noviziato deisacerdoti del Sacro Cuore. Allora non erapermesso a un sacerdote di essere medico e

quindi rinunciai alla me-dicina dedicandomi soloalla vita religiosa. Alla finedel noviziato il superioreprovinciale venne a dirmi:"il consiglio provincialevuole che tu finisca gli stu-di, abbiamo già chiesto ladispensa a Roma". Così milaureai, subito dopo co-minciai Teologia, e finitaTeologia andai in missio-

ne in Mozambico.Quando divenne chirurgo?Conobbi padre Ambrosoli, medico combo-niano che aveva un ospedale in Uganda. Midisse: "se vuoi fare il missionario medico de-vi sempre avere con te un chirurgo, ma ti di-co già che non l’avrai mai, devi diventare tuun chirurgo, se vuoi ti insegno l’essenziale,poi ti farai con il tempo". Rimasi un annocon lui in Uganda, a Kalongo, mi specializ-zai in Portogallo in Medicina tropicale, nel’74 partii per il Mozambico, e sono lì da 40anni.Ci parli delle sue «opere».Opere murarie nessuna, mi sono dedicato atrattare i malati, specialmente quelli di tipochirurgico e poi ad insegnare ai giovani me-dici, agli infermieri. Non ch’io fossi il pro-fessore: l’attività di insegnamento si fa conla vita, con i commenti, le domande questol’ho sempre fatto».

Padre Marchesini, chirurgo «fai da te» premiato Onu

Padre Ambrosoli, medico com-boniano che aveva un ospedalein Uganda, mi disse: «Un mis-sionario medico deve sempre a-vere con sé un chirurgo, ma tunon l’avrai mai. Se vuoi, ti in-segno l’essenziale, poi ti faraicol tempo». E così fece

Padre Aldo Marchesini

Dalla Provincia il premio«La città delle dame»

ono diciotto le Associazioni premiatenei giorni scorsi dalla Provincia, nella

sua sede di Palazzo Malvezzi, per laseconda edizione del Premio «La città delledame». Associazioni scelte dalla Conferenzadei presidenti di Gruppo per l’impegnodimostrato «sul territorio provinciale nelcontrasto alla violenza e alla tratta delledonne». Tra le associazioni premiate, duedi area cattolica: «L’albero di Cirene», dellaparrocchia di Sant’Antonio di Savena e ilCentro italiano femminile (Cif). Il premio èstato consegnato dalla presidente dellaProvincia Beatrice Draghetti edall’assessore provinciale alle Pariopportunità Gabriella Montera. Draghettiha ricordato il significato della motivazionea cui il Premio è ancorato e che si rifà altesto omonimo di Christina del Pizan.

S

associazioni

la biografia

4 BOLOGNASETTE

Domenica1 giugno 2014percorsi educativi

Uno scorcio della facciata

Medici, Codice inaccettabile

Page 5: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Abbonamento

cultura

Joan Jacobs,l’oreficedella Vergine

Un volume di Anna Maria Bertoli Barsottiricostruisce vita e opere dell’artista che realizzòla copertura della Madonna di San Luca

L’autore si rivela il più importanteprotagonista fiammingo dell’oreficeriasacra della Controriforma Joannes Jacobs, Frontale della Madonna di San Luca, 1625, Bologna, Basilica di San Luca

DI CHIARA SIRK

entre si stanno spegnendo gliultimi echi del successo dellamostra di Vermeer, dovrebbe ormai

essere chiaro che i rapporti fra Bologna e laciviltà fiamminga hanno un tradizionesecolare. L’arrivo in città di orefici e artistiprovenienti dalle Fiandre con un cospicuobagaglio di conoscenze e perizia, attrattidalla fama di un luogo illustre, rese lafioritura artistica emiliana ancora piùstraordinaria. Tra questi è da annoverareJoannes Jacobs, fondatore del Collegio deiFiamminghi a Bologna, istituzione antica eancora esistente in via Guerrazzi. Di questoartista, fino ad oggi, non si sapeva granché.Grazie al volume «Joannes JacobsBruxellensis 1575–1650. Orefice aBologna, fondatore del collegio deiFiamminghi» di Anna Maria BertoliBarsotti, uscito per i tipi di BononiaUniversity Press, non è più così. Uno deimeriti del volume, reso possibile da unpuntuale scandaglio archivistico, è direstituire a Joannes Jacobs il suo profilooriginale, inserendolo nella Bologna delsuo tempo. Jacobs si rivela il piùimportante protagonista fiammingodell’oreficeria sacra della Controriforma.Non solo inargenta Bologna e ne indora lechiese, ma è il referente di tutta l’arte dellaFiandra e del Brabante nella città culla deglistudi universitari. Studiare la vita di Jacobssignifica entrare nella vita cittadina,seguendone l’abilità artistica el’intraprendenza di capace imprenditore,che si cimenta con successo nella gestionedi due filatoi da seta, nel commercio ditessuti, nell’acquisto di un podere alla

MBeverara con maceratoio per la canapa.Lungimirante investitore, intrattienerapporti d’amicizia con il conterraneopittore Calvaert, anch’egli a Bologna, e conl’inquieto Guido Reni, suo vicino di casa.L’autrice gli attribuisce una dozzina diopere, «un numero ragguardevole perquesto tipo di manufatti in tale periodo».Jacobs lavora soprattutto per i religiosi ed èspecializzato in suppellettili ecclesiastiche.Tra i suoi committenti i frati di SanFrancesco, i canonici regolari di SanSalvatore, i padri gesuiti, gli agostiniani diSan Giacomo e tanti altri. La primacommissione importante arriva nel 1625,quando Vespasiano e Vincenzo Grimaldiincaricano Jacobs di realizzare un apparatodecorativo in oro e argento per ornarel’immagine sacra più venerata a Bologna,l’icona della Beata Vergine di San Luca.

L’apparato è costituito da una copertad’argento e da due angioletti dorati chedovevano sostenere una corona d’oro, oggiperduta e sostituita con un’operasettecentesca di ambito veneto. Nella partebassa della lastra d’argento sono raffiguratia sbalzo e sapientemente rifiniti a cesello ebulino due angeli musicanti, di profilo. Ilvolume rende conto della magnificaproduzione dell’orafo, racconta la sua vita,riuscita in campo professionale e rattristatada molti lutti (Jacobs sopravvisse allamoglie e ai figli, morti in giovane età).Descrive la sua eredità, compresaun’importante quadreria, andati in granparte a sostenere il Collegio deiFiamminghi, destinato ad accogliere alcunigiovani provenienti da Bruxelles, desiderosidi seguire gli studi universitari in quella cheper Jacobs era diventata la seconda patria.

Istituto Veritatis Splendor,eventi del mese di giugno

Iniziative promosse dallaGalleria d’Arte moderna«Raccolta Lercaro»

MERCOLEDÌ 11 GIUGNO Alle 20.45 «La Via Crucistra arte e fede»,conferenza di padreAndrea Dall’Asta, gesuita,

direttore della Raccolta Lercaro, inoccasione della mostra «Mirco Marchellie Mario Fallini: riflessioni sulla ViaCrucis». Al termine sarà offerto unbuffet.

VENERDÌ 13 GIUGNO Dalle 15 alle 19 pomeriggio di studi

sulla devozione popolare: siapprofondirà il tema: «Qualereligiosità popolare tra passato epresente?». Ingresso gratuito a tutte le

iniziative.

I Solisti Veneti e il violino di Accardoenerdì 6, ore 21, nell’Auditorium Manzoni, I Solisti Vene-ti, diretti da Claudio Scimone, e Salvatore Accardo pre-

sentano «Gloria del violino», concerto dedicato a capolavoridel Sette ed Ottocento nell’ambito di «Veneto Festival 2014»(44° Festival Internazionale G. Tartini). La collaborazione traAccardo e i Solisti di Scimone ha radici lontane, che affonda-no in un’amicizia risalente ai primi anni d’attività dell’orche-stra, quando Accardo diede voce – anzi … arco – ai Concertidi Tartini che Scimone aveva da poco riscoperto e sottratto al-l’oblio. S’inizia dal vivace «Concerto in sol minore op. 5 n. 11»di Tomaso Albinoni per proseguire con una pagina squisita diGirolamo Salieri (nipote del celebre Antonio), prodigioso cla-rinettista in un’epoca in cui il clarinetto era una novità musi-cale. Per questo strumento scrisse una serie di brillanti varia-zioni ispirate ad un tema dell’opera «Edoardo e Cristina» diRossini. Dopo l’Introduzione e Variazioni di Salieri (nell’ese-cuzione di Lorenzo Guzzoni) l’acrobatica «Fantasia per con-trabbasso e archi» che Giovanni Bottesini scrisse su temi de

«La Sonnambula» di Bellini (esecuzione di Ga-briele Ragghianti). Seguono le «Variazioni sulCarnevale di Venezia» di Jean–Baptiste Arban.Il programma prosegue con il «Concerto in remaggiore per violino e archi» che Pietro Anto-nio Locatelli, di cui ricorre il duecentocin-quantesimo anniversario della morte, pose achiusura della sua terza opera pubblicata, «L’Ar-te del violino», concependolo quasi come unasfida per chi si accinge ad eseguirlo. L’opera e-ra sottotitolata «Il Labirinto Armonico, “facilisaditus, difficilis exitus”» («facile entrarvi, diffi-cile uscirne») pezzo ideale per il virtuosismo diSalvatore Accardo. Concluderà la serata il «Con-certo in sol maggiore K 216» di Mozart, unadelle pagine più belle che mai siano state de-dicate al violino.

Chiara Sirk

V

In Certosavisita guidatae concerto

S. Domenico,«Ritrovarel’Italia»:monasteri e conventi

Anche quest’anno ilchiostro di San Domenicoospiterà alcuni incontriestivi che si snoderannosul tema «Ritrovarel’Italia». Ogni mercoledì,dal 4 al 25 giugno, alle 21,Il Mulino e il Centro SanDomenico proporrannoun appuntamento perscoprire percorsisuggestivi, inconcomitanza con un’iniziativa editorialededicata ad itinerari di storia, arte, letteratura,musica del nostro Paese. Il primo sarà dedicatoad «Andare per… monasteri e conventi», con lastorica Lucetta Scaraffia, lo scrittore EnricoBrizzi e il giornalista Giorgio Tonelli. Fra leparole, interventi musicali del gruppofemminile di canto gregoriano «San Domenico»diretto da Nino Albarosa. Seguiranno «Andareper … la Roma dei Templari», con Barbara

Frale, Costantino D’Orazio e Marco Guidi. Il 18sarà la volta di «Andare per… ghetti egiudecche», ne parleranno Anna Foa, ElenaLoewenthal e Fabio Isman. Chiude, il 25,«Andare per… terme e stazioni termali», conAnnunziata Berrino, Serra Yilmaz e AlessandroVanoli. L’ingresso è libero, è possibile prenotareil posto ai numeri 051581718 e 051256011 e [email protected] [email protected]

uesta sera, ore 21, nelComplesso monumenta-le della Certosa viene pre-sentato il progetto «Tene-

brae factae sunt», ovvero comeuna visita alla Certosa può di-ventare un viaggio attraverso lagrande musica spagnola tardori-nascimentale. Si parte da De Vic-toria e Guerrero per arrivare allamusica sudamericana. L’esecu-zione è del quartetto vocale «Ac-cademia dei Galanti» (Jesus Ro-dil Rodriguez direttore e tenore;Eva Macaggi soprano; AngelaTroilo contralto e Giacomo Con-tro baritono). Visita guidata a cu-ra di Roberto Martorelli. Ingres-so 10 euro (prenotazione consi-gliata). Prenotazioni: [email protected], tel.3452699200 (pom–sera).

Q

Sciortino,recitalpianistico

er la rassegna «Talenti»,nell’ambito del Bolo-gna Festival, giovedì 5,

ore 20.30, Oratorio San Fi-lippo Neri, Orazio Sciorti-no proporrà un recital. Pia-nista e compositore, tra i piùinteressanti dell’ultima ge-nerazione, anche per la va-rietà e l’ampiezza del reper-torio, Sciortino presenta unprogramma studiato per Bo-logna. In esso accosta le «Ba-gatelle op.126» del tardoBeethoven alle «Bagatelleop. 6», una delle composi-zioni più avanzate del gio-vane Bartók. Il Brahms tar-do delle Fantasie op.116 pre-cede l’ardore fin de siècledella «Fantasia op.28» diSkrjabin.

P

Taccuino musicale e culturaleggi alle 17.45, nella chiesa di SanMartino, via Oberdan, avrà luo-

go un «Vespro d’organo» memorabi-le. Monika Henking (Lucerna), una trale più rinomate organiste a livello in-ternazionale, continuatrice della pre-stigiosissima scuola di Anton Heiller,alla tastiera del prezioso organo co-struito da Giovanni Cipri nel 1556, ein collaborazione con Barbara Locher,soprano, proporrà musiche di Anto-nio de Cabezon, Pablo Bruna, Gio-

vanni Salvatore, Pietro Terziani e, per finire, brani diJohann Sebastian Bach di cui è celebrata come una del-le più grandi interpreti al mondo. Giovedì 5, ore 17.30, nella Pinacoteca Nazionale , E-manuela Fiori proporrà una conferenza su «Rembrandtcollezionista». Giovedì 5, ore 20.30, all’Accademia Filarmonica, il«Quartetto Prometeo», eseguirà musiche di Mozart, Tra-baci – Filidei, Merula–Filidei e Brahms. Domani, ore 18, nell’Oratorio Santa Cecilia, via Zam-boni 15, concerto della pianista Serena Valluzzi, vinci-trice del Concorso pianistico «Giulio Rospigliosi» di Lam-porecchio (musiche di Beethoven, Liszt, Scriabin e altri).

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Il drammagiocoso su librettodi Da Ponte saràdiretto da LorenzoMariotti, regia diDaniele Abbado,interpreti SimoneAlberghini eNicola Ulivieri

«Così fan tutte», la lirica di Mozart al Comunaleosì fan tutte ossia La scuoladegli amanti» di Wolfgang A-madeus Mozart torna al Tea-

tro Comunale, venerdì 6, alle ore 20, alTeatro Comunale di Bologna dopo di-versi anni di assenza. Sul podio Miche-le Mariotti, al suo debutto nella dire-zione di questo titolo, e reduce dal suc-cesso ottenuto in aprile al Metropolitandi New York con la direzione de «I Pu-ritani» di Vincenzo Bellini. Dramma gio-coso in due atti su libretto di Lorenzo DaPonte, «Così fan tutte», ultima della co-siddetta «trilogia italiana» della coppiaMozart – Da Ponte, fu commissionatodall’imperatore Giuseppe II d’Asburgoin seguito alle felici riprese viennesi di«Le nozze di Figaro» e «Don Giovanni».Andò in scena al Burgtheater di Viennail 26 gennaio 1790, diretta dallo stessocompositore. A Bologna sarà proposto

un allestimento del Teatro Lirico di Ca-gliari. Mariotti, che sarà nuovamenteprotagonista della Stagione d’Opera delTeatro Comunale alla testa dell’Orche-stra e del Coro il prossimo ottobre, conl’atteso ritorno di «Guillaume Tell» diGioachino Rossini spiega: «Mozart, cheaffronto nuovamente a Bologna dopoaver diretto già “Idomeneo” e “Le noz-ze di Figaro”, ti obbliga alla pulizia for-male, alla trasparenza massima. È un ca-polavoro assoluto con un finale per cer-ti aspetti aperto, perché indecifrabile».La regia dell’opera è di Daniele Abbado,attivo nel teatro d’opera sin dal 1988con allestimenti di grande impatto visi-vo. Del capolavoro mozartiano, il regi-sta milanese afferma che «è l’opera deldisordine e anche dell’anticipazione:non costituisce forse il caso rarissimo diun testo che a tratti sembra la parodia

sublime di un altro (”Le affinità eletti-ve”) scritto però venti anni più tardi?Dopo “Nozze di Figaro” e “Don Gio-vanni” sembra che Mozart e Da Pontevogliano forzare qui, in chiave comica,le tematiche dell’instabilità umana. Di-sordine come elemento costitutivo del-la drammaturgia, caos come forza ori-ginaria e centripeta: sono queste alcunecaratteristiche sorprendenti di Così fantutte. Che include in qualche modo ilproprio mistero: saper ascoltare, saperguardare, sapere che la natura umana èintrisa d’imperfezione. E di grandezza».Le scene e i costumi dell’opera sono diLuigi Perego, mentre le luci sono realiz-zate da Daniele Naldi, light designer delTeatro Comunale di Bologna. Nel cast ri-troviamo alcuni tra i migliori specialistidel repertorio mozartiano, a comincia-re da Simone Alberghini e Nicola Uli-

vieri, già applauditissimi Conte d’Alma-viva e Figaro nell’allestimento de Le Noz-ze di Figaro del 2012. Il ruolo di DonAlfonso è interpretato da Nicola Ulivie-ri, insignito nel 2006 del prestigioso Pre-mio Abbiati per le sue interpretazionimozartiane. Tornano anche YolandaAuyanet nel ruolo di Fiordiligi e Giu-seppina Bridelli nel ruolo di Despina,mentre Anna Goryachova, dopo il gran-de successo ottenuto come Isabella ne«L’Italiana in Algeri» al Rossini Opera Fe-stival di Pesaro nell’estate 2013, inter-preta il ruolo di Dorabella. Il russo D-mitry Korchak, già vincitore d’impor-tanti premi internazionali, interpreta ilruolo di Ferrando. Alla prima di venerdì6 seguiranno cinque repliche (8 giugno,ore 15.30; 10 e 12, ore 20; 15, ore 15.30e 17, ore 20).

Chiara Sirk

C««Corti, chiese e cortili»

er «Corti, chiese e cortili», mar-tedì 3, ore 21, nella Rocca dei

Bentivoglio a Bazzano, l’«Arcoba-leno Guitar Ensemble», guidata daNicoletta Todesco e Silvia Mastro-gregori; l’«Arcobaleno Clarinet En-semble», con i maestri WilliamMonti, Alessandro Ferrari e AlexGuidastri; l’«Arcobaleno Archi En-semble», guidata da Enrico Osti,con la Junior Jazz Band di Vignola,guidata da Marco Ferri, presenta-no «Sentieri sonori». Sabato 7, ore18, a Badia di Monte San Pietro, siterrà un incontro di composizionee improvvisazioni. Intervengono ilPiccolo Coro Angelico, diretto daSilvia Tarozzi e Giovanna Giovan-nini, e il laboratorio di percussionidel Conservatorio di Bologna gui-dato da Giampaolo Salbego.

P

Venerdì al Manzoni un concerto dedicato a capolavori del Sette ed Ottocento nell’ambito di «Veneto Festival 2014»(44° Festival G. Tartini)

Una scena dell’opera

Salvatore Accardo

San Martino

due concerti

eventi

Domenica1 giugno 2014

BOLOGNA 5SETTE

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DO

CUM

ENTI

Riportiamo uno stralcio dell’omelia del cardinale allaMessa dei malati di domenica scorsa in cattedrale.

arissimi fratelli e sorelle infermi, laMadonna anche quest’anno vi ha chiamato:desidera stare con voi; farvi sentire la sua

protezione materna. Ed anch’io vi sono grato perla vostra presenza. Desidero dire semplicementeuna parola «grazie!». Grazie di tutto il bene chefate alla nostra Chiesa: siete in essa una presenzapreziosissima. Colle vostre preghiere ottenete tantidoni a noi tutti; colla vostra presenza ci insegnatetante cose assai importanti.

Carissimi fratelli e sorelle, anche voi vivete, a volte o spesso,nella situazione in cui vivevano i discepoli di Gesù. Sietetentati di pensare: «Il Signore mi ha lasciato solo\a». Gesù oggidice a ciascuno di voi: «Non ti lascio orfano\a; non tiabbandono». Tutti voi, specialmente in certe condizioni, avetebisogno di consolazione, non fatta di sole parole. Anche aciascuno di voi Gesù dice: «Il Padre ti mette vicino unConsolatore che rimanga sempre con te». Nei momentidifficili ricordate a Gesù la sua promessa. Ditegli: «Gesù, ma tumi hai promesso di non lasciarmi solo\a; mi hai promesso diinviarmi un consolatore: perché mi sento abbandonato\a?».La divina Persona dello Spirito Santo si rende presente anchein un altro modo: attraverso le persone che vi sono vicine; siprendono cura di voi. Quando penso a loro, mi dico: «Ecco ilsegno, la presenza visibile dello Spirito consolatore, i suoiinviati».Cari fratelli e sorelle, fra poco la Madonna scenderà fra voi;passerà in mezzo a voi. Noi la invochiamo come «salute degliinfermi» e «consolatrice degli afflitti». Uscite da questaCattedrale facendo risuonare nel vostro cuore la parola diGesù: «Non vi lascerò orfani»; «(Il Padre) vi darà un altroConsolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito diverità».

Cardinale Carlo Caffarra

C

Coniugalità, dono e sacramentoPubblichiamo la prima parte della riflessione

del cardinale tenuta ieri mattina al teatro Galliera per l’incontro con «Famiglie per l’accoglienza».

DI CARLO CAFFARRA *

i avete chiesto di parlarvi dellaconiugalità. Lo si può fare dadiversi punti di vista. Ho scelto di

farlo dal punto di vista della fedeconsiderando la coniugalità quale esistefra due battezzati. Non è questa unariflessione che sentite frequentemente,immersi come siamo in discorsipsicologici e\o sociologici. Il mio vuoleessere uno schizzo di catechesi dellaconiugalità.Il grande testo «classico» sulla coniugalitàè Ef 5, 22-32. Non è necessario fareun’analisi accurata del testo. Basta, alnostro scopo, cogliere l’idea di fondo.Che è questa: esiste una relazione fra ilrapporto Cristo-Chiesa e il rapporto - laconiugalità appunto - fra lo sposo e lasposa. Fate bene attenzione. L’autore sacroparla di una relazione fra due rapporti. Mispiego con un esempio semplice. Se dico:8:4=10:5, non voglio dire che 8=10 e 4=5.Istituisco una relazione (di uguaglianza)fra due rapporti. Di che natura è la relazione che esiste frail rapporto Cristo-Chiesa e sposo-sposa?E’ di natura «sacramentale» o, direbbero iPadri della Chiesa, «misterica».Cerchiamo di comprendere bene questopunto essenziale della visione cristianadella coniugalità. Dobbiamo partire daciò che viene chiamata «economiadell’Incarnazione». Con questa dizione siintende descrivere il comportamento diDio nei nostri confronti, come simanifesta in modo supremo e definitivoin Gesù, il Verbo fattosi uomo. In forza diquesto evento - Dio assume la nostranatura e condizione umana - la divinaPersona del Verbo rivela e realizza ildisegno di salvezza a nostro favore,umanamente. Egli dice la parola di Diomediante parole umane; Egli ci salvamediante un atto umano di libertà. La parola umana detta da Gesù è ungrande «mistero», perché è il veicolo dellaparola stessa del Padre, e quindi delpensiero, del progetto del Padreriguardante l’uomo. L’atto con cui Gesùdona se stesso sulla Croce è un grande«mistero», perché esso dice umanamentel’amore divino verso l’uomo. Possiamo dire, brevemente: l’economiadell’Incarnazione consiste nella Presenzaoperante del Verbo dentro ad un’umanità. Ad un corpo e ad uno spirito umani; aduna vita umana. Questo modo dicomportarsi da parte del Verbo incarnatocontinua anche oggi. Egli rivela e realizzala redenzione dell’uomo servendosi direaltà umane. Lo vediamo colla massimachiarezza nei setti segni sacri osacramenti. Nell’atto di lavare il corpo,come accade nel battesimo, il Redentorecompie la rigenerazione soprannaturaledella persona. Fate bene attenzione. Non è che Cristocompia la nostra giustificazione «inoccasione» dall’effusione dell’acqua ecome «a fianco» di essa. E’ mediante e, per così dire, dentro a quelgesto, che Egli opera la nostra redenzione.Ciò che vi sto dicendo, non va neppureinteso come se l’effusione dell’acqua fosseun aiuto perché noi crediamo che ilRedentore ci redime. Il Concilio di Trentoinsegna che i Sacramenti non sono statiistituiti solamente per nutrire la nostrafede (DH 1605). E questo insegnamento è

M

stato ripreso dal CCC (1155). La forzaredentiva di Cristo è presentenell’effusione dell’acqua, ed operantemediante essa. Mi sono servito delbattesimo, ma potevo farlo con ognisacramento. Parliamo di «economia della nostrasalvezza» come «economiasacramentale». Ed ora ritorniamo allanostra riflessione sulla coniugalità.Ho detto: fra il rapporto Cristo-Chiesa ed il rapporto sposo-sposaesiste una relazione sacramentale.Ora possiamo spiegarci meglio. Nelrapporto coniugale è presente il

Mistero dell’unità di Cristo colla Chiesa.Quello è il segno reale di questo. Realesignifica che non rappresenta il Mistero,restando al di fuori di Esso, esterno ad Esso. Ma significa che il matrimonio sta inrelazione intrinseca col Mistero dell’unionedi Cristo colla Chiesa, e quindi partecipadella sua natura, e ne è come impregnato. Mache cosa precisamente intendo quando parlodi matrimonio? In ogni sacramentopossiamo distinguere come tre strati.Prendiamo ad esempio l’Eucarestia. Esiste un primo strato, quello più semplice,visibile, constatabile: sono le specieucaristiche, il pane ed il vino consacrati. Ma

esse significano realmente il Corpo ed ilsangue di Cristo. Sono solo apparentementepane e vino, in realtà sono il Corpo e ilSangue di Cristo (secondo strato). Ma ilCorpo e il Sangue di Cristo è significato dalpane e dal vino, cioè dal cibo, in quantoCristo vuole unirsi a noi, nel modo piùprofondo: formare, Lui e noi, un solo corpo(terzo strato). Analogamente nelmatrimonio. Esiste un primo dato, benconstatabile: quell’uomo e quella donna siscambiano il consenso ad essere e viverecome marito e moglie (primo strato).Mediante la loro vita significano una realtàche come tale non è visibile: la reciproca,definitiva, appartenenza. Viene chiamato ilvincolo coniugale (secondo strato). Fate bene attenzione. Il vincolo che stringel’uno all’altro gli sposi, non è principalmenteun vincolo morale e legale in base alprincipio «i patti, i contratti si rispettano».Esso è una relazione che dà una nuovaconfigurazione alla persona dei due coniugi(secondo strato). Ma il vincolo coniugale perla sua stessa natura sacramentale chiede, esigedi realizzarsi nella carità coniugale, che dà laperfetta realizzazione all’essere marito emoglie (terzo strato). La sacramentalità delmatrimonio consiste, risiede propriamentenel vincolo coniugale. Cioè: l’unione diCristo e della Chiesa è significata realmentedal vincolo coniugale. Il Mistero di Cristo edella Chiesa è presente nel vincolo coniugale.Gli sposi sono congiunti l’uno all’altro conun legame in cui dimora il legame di Cristocolla Chiesa.

* Arcivescovo di Bologna

«Il Mistero dell’unità di Cristo e della Chiesa - ha dettol’arcivescovo ieri - è presentenel vincolo coniugale, è inrelazione intrinseca con esso»

malati.La promessa del Consolatore Sacerdoti colmi di gioiaProponiamo uno stralcio dell’omelia del car-dinale della Messa di giovedì mattina conce-lebrata con i sacerdoti della diocesi.

iamo grati alla Madre di Dio, che anchequest’anno ha voluto visitare il nostro

presbiterio. Siamo altresì riconoscenti al suoFiglio divino per il dono dei fratelli checelebrano il loro giubileo sacerdotale fattoalla nostra Chiesa. Carissimi fratellisacerdoti, Maria visitandoci vuole farci«sussultare di gioia» per la presenza fra noied in noi di Gesù. È questo - la gioia - ildono messianico per eccellenza. Possiamofare senza di tutto, ma non dell’evangeliigaudium. Cioè: della gioia che deriva dallaPresenza di Gesù. Certamente possiamoattraversare grandi tribolazioni, eprolungate; notti oscure possono scenderenel nostro spirito; l’apparente vittoriadell’ingiustizia può fisicamente distruggerci;ma tutto questo non insidia la gioiamessianica che lo Spirito Santo ci dona. Èqualcosa che non deriva da fattoricongiunturali: oggi ci sono; domaniscompaiono. La gioia messianica èl’unzione dello Spirito; è come il suoabbraccio che non si scioglie mai. E’ unagioia profondissima che niente potrebbeturbare («non si turbi il vostro cuore.Abbiate fede in Dio e in me»), come quelledistese di acque calme al di sotto dellemareggiate. Chiediamo alla Madre di Dioquesto dono dello Spirito: la gioia vera.Lontana dalla tristezza del cuore; lontanadall’allegria insensata. È il dono piùprezioso.

Cardinale Carlo Caffarra

S

Domenicascorsa in Cattedralela Messa del cardinalecon isofferentidavanti allaMadonna di San Luca

6 BOLOGNASETTE

Domenica24 marzo 2013vita ecclesiale

el sito www.bologna.chiesacattolica.itsono presenti le omelie complete del

cardinale di questa settimana: la Messacon i malati di domenica e quella con isacerdoti di giovedì mattina. Si trova ancheil testo completo dell’incontro con«Famiglie per l’accoglienza»

N

magistero on line

OGGIAlle 10.30 in Cattedrale Messa episcopale presieduta dalcardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificiaaccademia per la Vita.Alle 16.30 Secondi Vespri e processione con la SacraImmagine della Madonna di San Luca di ritorno al Santuario.

SABATO 7Visita pastorale a Boschi di Baricella.

DOMENICA 8In mattinata, conclude la visita pastorale a Boschi diBaricella.Alle 17.30 in Cattedrale Messa episcopale per la solennitàdella Pentecoste.

Page 7: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Abbonamento

Azione cattolica, pellegrinaggio a San Luca per i campi estivi - Budrio, festa della Vergine dell’Olmo - «Primi cinque sabati»Istituto De Gasperi, incontro su papa Francesco - Aeroporto, corso di dialetto per turisti - San Domenico onora fra Girotti

diocesiAZIONE CATTOLICA. Azione cattolica in festa!A conclusione dell’anno associativo sabato7 adulti, giovani e ragazzi si farannopellegrini al Santuario della Madonna diSan Luca per affidarle i tanti campi estivi.L’appuntamento è alle 16.30 al Meloncello,per salire in preghiera al Santuario dove ilrettore della basilica, monsignor ArturoTesti, accoglierà tutti con un breve saluto. Lafesta continuerà dalle 18.30 con musica eun aperitivo–cena organizzato nellaparrocchia di Santa Maria Madre dellaChiesa (via Porrettana 121). Sarà l’occasioneper ricordare che ricorrono 10 anni daquando l’Ac bolognese si è fatta attenta allamissione in terra di Albania cominciando aorganizzare campi estivi giovani nellaparrocchia di Bathore, periferia di Tirana.Durante la festa sarà possibile avereinformazioni o iscriversi al prossimo campo(6–15 agosto) e i fondi raccolti serviranno asostenere il gemellaggio.

spiritualitàIMMACOLATA PADRE KOLBE. Proseguono nelCenacolo mariano di Borgonuovo i 5 primisabati del mese. Sabato 7 giugno alle 20.30recita del Rosario e fiaccolata dalla chiesaparrocchiale di Borgonuovo al Cenacolomariano, alle 21.15 Messa celebrata dapadre Marco Bernardoni, dehoniano. Nelpomeriggio degli stessi sabati alle 18 siterranno incontri di preparazioneall’affidamento a Maria, seguiti dalla cenafraterna. Informazioni e iscrizioni: Centro dispiritualità delle Missionariedell’Immacolata–Padre Kolbe tel. 051–846283; e–mail: [email protected] CENACOLO DIVINA MISERICORDIA. Venerdìalle 20.30 nella chiesa del SantissimoSalvatore (via Volto Santo 1) padre RobertoViglino, domenicano, presiederà lapreghiera davanti al Santissimo Sacramento.CENACOLO MARIANO DI BORGONUOVO.Domani si celebra nel Cenacolo mariano«Missionarie Immacolata padre Kolbe» diBorgonuovo di Sasso Marconi la «Festamariana missionaria» per tutta la famigliasul tema: «Sempre a braccia aperte». Lagiornata inizierà alle 9.30 con il saluto diGiovanna Venturi, direttrice generale delleMissionarie, alle 10 concerto tratto dalmusical di Daniele Ricci: «Kolbe: fare dellavita un dono», presentato dall’autore, conbrani scelti cantati da Maria Fatima

Lucarini, Claudia Arvati e FrancescoBaggetta, alle 12.15 preghiera almonumento e affidamento all’Immacolata,adorazione personale nella cappella delCenacolo, alle 12.30 pranzo (è possibileprenotare il pranzo completo o panini),visita guidata al Villaggio e agli stand, alle15.30 Messa e invio missionario al gruppoin partenza per la Bolivia. Per i bambini èprevisto un programma a parte. Info: tel.051.845002/846283 –[email protected]’ DEL MAGNIFICAT. «Gesù esultònello Spirito Santo» è il tema delle giornatedi spiritualità per giovani e adulti («Tempodello spirito 2014») promosse dallaComunità del Magnificat, che si terranno dagiovedì 5 (pomeriggio) a lunedì 9 (mattino)presso l’«Eremo Magnificat» di Casteldell’Alpi. E’ necessario portare con sé laLiturgia delle Ore e il Messalino festivo. Perinfo e prenotazioni: Comunità delMagnificat, via Provinciale 13, Casteldell’Alpi, tel 328.2733925([email protected]).

parrocchieBORGO PANIGALE. Prosegue fino a domenica8 la festa parrocchiale a Borgo Panigale.Oggi alle 11.30 Messa celebrata da donAndrea Massalongo e domenica 8, semprealle 11.30, Messa conbattesimi. Il programmadegli intrattenimentiprevede: oggi alle 21spettacolo di musicacountry, domani alle 20.30spettacolo della Casa dellacarità: «La zuppa di pietra» ealle 21.30 giocone per tutti,venerdì alle 21 seratagiovani sul cinema con lospettacolo «Guitti senz’artené parte», sabato alle 21spettacolo musicaledialettale «Fausto Carpani eil gruppo emiliano»,domenica sempre alle 21gruppo musicale «I solitiignoti». Negli stessi giornigiochi per i bambini etornei, nel pomeriggio, e inserata stand gastronomico.Inoltre grande pesca di beneficenza. SAN SEVERINO. Nella parrocchia di SanSeverino si conclude domani la 26esimasagra. Oggi Messe alle 8.30 e 10.30. Alle 15«Gran torneo di burraco», alle 18«apericena» e alle 21 musical teatrale «Peterpan», domani alle 16.30 apertura standcrescentine e spettacolo di burattini e alle20.45 «Joy gospel choir» di Bologna inconcerto. In entrambi i giorni bancarellesotto i portici di via Dagnini. SAN GIOVANNI BOSCO. Continua nellaparrocchia di San Giovanni Bosco la «Festadella comunità» fino a domenica 8 giugno,anche in preparazione alla quintaDecennale eucaristica. Oggi alle 10.30Messa solenne e domenica 8 alle 16.30

Vespri solenni, seguiti alle 17 dalla Messasolenne e dalla processione. Oggi, domani esabato, dalle 15, tornei, giochi,intrattenimenti musicali e rappresentazioniteatrali e dalle 18 apertura dello standgastronomico. Domenica alle 12.30 pranzocomunitario.BUDRIO. Nel santuario della Beata Verginedell’Olmo a Budrio si celebra domani e neigiorni 6, 7, 8 e 9 la «Festa dell’olmo». Gliappuntamenti religiosi saranno i seguenti:sabato alle 18 la Messa prefestiva edomenica alle 10.30 la Messa solenne e alle18 la recita del Rosario e la tradizionaleprocessione. Il programma della sagraprevede l’apertura dello stand gastronomicodomani e domenica a mezzogiorno e tutte

le saledellacomunità

le sere alle 19, tranne lunedì 9 alle 20.30con menù a tema: «Fiorentina alla brace».Venerdì alle 21 spettacolo teatrale dellacompagnia «Fantateatro»: «L’orco puzza»,sabato spettacolo di ballo, domenica elunedì musica dal vivo. Inoltre, pesca dibeneficenza, torneo di calcetto e giochi perbambini.SASSO MARCONI. Oggi si celebra nellaparrocchia di Sasso Marconi, come da anticatradizione, la festa della Beata Vergine delSasso. Oggi Messe alle 9.30, 11.30, seguitadalle benedizione delle auto in piazza, e 18,seguita dalla processione con l’immaginedella Beata Vergine del Sasso e benedizionein piazza. Nell’ambito della festa si terrà,oggi e domani, la tradizionale sagra constand gastronomico, giochi e musica.Inoltre, concorso di disegno per i bambini emostra di santini di Monte Sole.SAN SILVERIO DI CHIESA NUOVA. In occasionedel Trigesimo del ritorno alla Casa del Padredi Maria Antonietta (Ninni) GarsettiCalandrino verranno celebrate due Messe: laprima sabato 7 giugno, alle ore 18, nellachiesa della parrocchia di San Silverio diChiesa Nuova (via Murri 177), e la secondalunedì 9, alle ore 18.30, nella chiesauniversitaria di San Sigismondo (via SanSigismondo 7).

associazioni e gruppiUNITALSI. L’«Unitalsi – Sottosezione diBologna», oggi alle 17 parteciperà in divisaalla processione con l’immagine della BeataVergine di San Luca, dalla cattedrale a PortaSaragozza, fino al Santuario.CENTRO DORE. Sono aperte le iscrizioni aiCampi famiglia 2014 organizzati dal CentroG.P. Dore che si svolgeranno come ognianno alla Casa Punta Anna ai Piani diFalzarego (BL). Il primo campo sarà dal 2 al12 agosto e il secondo dal 12 al 23 agosto. Icampi avranno questo tema: «“Perché lavostra gioia sia piena” (Gv 15,11) ...lasciamoci trascinare dall’invito insistentedel Vangelo alla gioia!». Per ogniinformazione e per ricevere il modulo diiscrizione si può telefonare negli orari disegreteria allo 051239702 o mandare unamail a [email protected]. Sabato 7 alle 18, alla parrocchia deiSanti Antonio e Andrea di Ceretolo (viaBazzanese 47) si celebrerà una Messa per imalati della comunità cui seguirà l’incontrofraterno. L’incontro è promosso dal Vai(Volontariato assistenza infermi).CIF. Il Centro italiano femminile regionaleEmilia Romagna organizza unpellegrinaggio alla Madonna di San Luca il7 giugno. Verrà concelebrata la Messa alle10,30 dal consulente ecclesiastico Cif padreCarlo Veronesi e da monsignor Arturo Testi.

societàISTITUTO DE GASPERI. L’Istituto De Gasperi ealtre associazioni bolognesi organizzanomercoledì 11 giugno alle 21 nel Cinema

Castiglione (Piazza di Porta Castiglione, 4)un incontro sul tema: «La Chiesa cattolicacon Papa Francesco, verso povertà, libertà dicoscienza, partecipazione», una lettura deiprimi passi dell’attuale pontificato conpadre Giacomo Costa, direttore della rivistanazionale dei gesuiti «Aggiornamentisociali».AEROPORTO DI BOLOGNA. Corso di dialettobolognese «in pillole» per i turisti in arrivoall’Aeroporto di Bologna. E’ la nuovainiziativa promossa e realizzata dal«Marconi» e dall’Associazione no profit«Succede solo a Bologna». Le «lezioni»,illustrate con minivideo a vignette di dueminuti ciascuno, sono inserite nel palinsestodei monitor informativi presenti nelle variearee del Terminal e sono visibili lungo tuttol’arco della giornata. E’ inoltre possibilevedere i video sul profilo Youtubedell’Aeroporto di Bologna «BLQairport». Laprima lezione – con traduzione in italiano ein inglese – è già disponibile in aeroporto epresenta i principali monumenti della città:dalla statua del Nettuno (in dialetto: «alZigànt») alla Basilica di San Luca («SanLócca»). Seguiranno le lezioni su comeorientarsi in città, cosa mangiare, ecc.CENTRO SAN DOMENICO. Per i «martedì diSan Domenico», martedì 3 alle 21 al SaloneBolognini del Convento San Domenico(piazza San Domenico 13), incontro sultema «Fra Giuseppe Girotti O.P. Dallostudio della parola di Dio al dono di sécome martire a Dachau». InterverrannoGianni Festa O.P. (docente di Storia dellaChiesa alla Fter) e Marco Salvioli O.P.(docente di Filosofia e Teologiafondamentale all’Uniuversità cattolica).CENTRO CULTURALE SAN MARTINO. «Viaggiarecon lentezza. Tracce di memoria dalfinestrino di un treno» è il tema della«conversazione», condotta da MariannaBottura, Manuela Guglielmi e Yuri Rambelliche si terrà mercoledì 4 alle 21 nella sacrestiadella Basilica di S. Martino Maggiore (viaOberdan 25). L’incontro è promosso dalCentro culturale S. Martino.

musicaSANTI FRANCESCO SAVERIO E MAMOLO.Venerdì 6 giugno ore 20.30 nella parrocchiadei Santi Francesco Saverio e Mamolo (viaSan Mamolo 139), concerto lirico–vocalebenefico degli allievi del noto baritonobolognese Alessandro Busi: AlessandraVicinelli soprano, Alessandro Goldonitenore, Jirka Polacek baritono, CristinaGiorgi arpa. al pianoforte Dragan Babic,ospite d’onore il parroco monsignorNovello Pederzini, presenta la giornalistaPaola Rubbi.

Museo della Madonna di San Luca. In mostratre opere di Mattei sulla Vergine e i Carabinieri

irgo Fidelis – Salus Populi Romani – Praesidium et Decus» èla mostra di tre immagini della Madonna realizzate da LuigiE. Mattei che si terrà al Museo della Beata Vergine di San

Luca (Piazza di Porta Saragozza, 2/2) dal 3 al 29 giugno. La sinteticarassegna, voluta in omaggio al bicentenario di fondazione dell’Armadei Carabinieri, allinea tre interpretazioni delle immagini dellaVergine che lo scultore ebbe a realizzare per la Patrona dell’Arma, delPopolo romano e della città di Bologna. Le terrecotte originalicostituiscono i modelli delle opere in bronzo poste rispettivamente alComando Legione Carabinieri di Bologna, nella Porta Santa dellaBasilica di Santa Maria Maggiore in Roma e, fittile, nel leggio dellaBasilica di San Petronio. Di quest’ultima Mattei è il 77° scultore dallafondazione (1390); la Porta Santa della Basilica Liberiana, il cui temaè «Gesù Risorto incontra la Madre», venne benedetta ed inauguratadal Papa Giovanni Paolo II l’8 dicembre 2001. Assieme alle treimmagini, dello stesso autore saranno esposte alcune vedute dellacittà sul tema «Carabinieri nel cuore di Bologna».

Croara. Da venerdì a domenica si terrà la festadella Madonna del divino aiuto, detta «dei boschi»

omenica 8, nellaparrocchia di SantaCecilia della Croara, si

celebra la Festa della Madonnadel Divino aiuto, detta «deiboschi». In preparazione alla Festavenerdì 6 alle 21 recita delRosario all’Oratorio eprocessione alla chiesaparrocchiale; sabato 7 alle 18Messa al Villaggio Martino (altermine, intrattenimentoconviviale); alle 21, nel chiostrodella Croara, concerto perl’inaugurazione dei lavori direstauro: il Coro «Canticum»,

diretto da Tania Bellanca, conGermano Giusti e la band«Nop», presenta «La Passione diGesù», con musiche di A. L.Webber e Tania Bellanca Giustitratte da «Jesus ChristSuperstar», di A. L. Webber e T.Rice (i brani musicali verrannocantati in lingua originale erecitati in italiano).Domenica 8 alle 11 Messa eprocessione alla Croara; alle 17,Vespro e processioneall’Oratorio; alle 18, Messaall’Oratorio; alle 19, festa erinfresco nella sede parrocchialedi Croara.

D

Madonna di San LucaCiclisti alla benedizione

ovità e tradizioni per labenedizione della Madonna diSan Luca del mercoledì

pomeriggio scorso in piazza Maggiore.Tra le migliaia di fedeli presenti, inprima fila i bambini e ragazzi delle

scuole che hanno reso il loro omaggio alla VergineMaria con un festoso e colorato lancio di palloncini alcielo. Poi il tributo delle campane, montate su uncamion appositamente allestito con i famosi «doppibolognesi». A omaggiare il passaggio della venerataimmagine l’«Unione campanari bolognesi» e il«Gruppo campanari Padre Stanislao Mattei» presentiinsieme in un’unica squadra di suonatori di campane. Einfine un nutrito gruppo di ciclisti del team «NuovoParco dei Ciliegi» che ormai per il terzo anno haorganizzato un ciclopellegrinaggio che si è conclusoproprio alle 18 di mercoledì in Piazza Maggiore perricevere la benedizione della Madonna. L’iniziativa,aperta a tutti, ha percorso quasi 200 chilometri,superato 2000 metri di dislivello e ha toccato tresantuari della diocesi: Madonna dell’Acero, il santuariodi Passo Brasa e la basilica di San Luca sul Colle dellaGuardia.

N

Santuario San Luca. Ingiugno e luglio serate «aperte»

nche quest’anno nei mesi estivi digiugno e luglio il Santuario dellaBeata Vergine di San Luca resterà a-

perto nelle serate di sabato e domenicadalle 20 alle 23, per consentire di cono-scere meglio il patrimonio storico e arti-

stico del santuario e per offrire l’opportunità di raccogliersiin preghiera in un momento di calma e di tranquillità. «Perogni serata – dice monsignor Arturo Testi, vicario arcive-scovile della Basilica – è previsto un tema di preghiera oculturale: si inizierà ogni volta alle 20.30. Gli appunta-menti cominciano oggi con il ritorno della venerata iconadella Beata Vergine, proseguiranno sabato 7 con la Vegliadi Pentecoste e domenica 8 con il concerto del Coro delsantuario. All’inizio di ogni serata i cancelli per l’accessodegli automezzi verranno chiusi, permettendo così ai bam-bini di restare tranquillamente nel piazzale». Tra gli ap-puntamenti seguenti sono previsti altri momenti di pre-ghiera (l’Adorazione eucaristica sabato 21 giugno, il Rosa-rio meditato e il Rosario «pellegrinando» rispettivamentedomenica 20 e sabato 26 luglio), visite guidate nelle do-meniche 15 e 29 giugno e sabato 5 luglio, una conferenzasulle icone sabato 19 luglio e ancora due concerti nei sa-bati 14 e 28 giugno.

A

cine

ma

Nettuno Tvsul canale 99

in memoria

a rassegna stampa di Nettuno Tv (ca-nale 99 del digitale terrestre) è in di-retta dalle 7 alle 9, dal lunedì al ve-

nerdì. Nettuno sport: dalle 18 alle 19, dallunedì al venerdì: immagini e protago-nisti di Bologna Fc, Fortitudo e Virtus. Te-legiornale di Nettuno Tv dal lunedì al ve-nerdì alle 13.15 e alle 19.15. Giovedì al-le 21 «12 Porte», il settimanale della dio-cesi di Bologna. Dalle 17.55 diretta e-sclusiva della Fortitudo Bologna basket suNettuno Tv e Radio Nettuno.

L

San Mamolo quarto all’Europeo di judoabato 24 e domenica 25 maggio nel Palagetur di Li-gnano Sabbiadoro si è svolto il decimo campionato

d’Europa di kata di judo. Novantadue coppie da sedicinazioni si sono esibite con l’ambizione di aggiudicarsi iltitolo europeo di kata. Sabato 24 la coppia del «CibiamoTeam San Mamolo Judo», Bugo Laura e Checchi Carlot-ta sfiorano il colpaccio conquistando il 4° posto alle spal-le del podio. La più giovane coppia a gareggiare per unCampionato europeo conquista gli applausi degli spet-tatori del Palagetur di Lignano con questo meritatissi-mo risultato. Dopo il Campionato Italiano Csi conquistatoa Salsomaggiore Terme il Team San Mamolo judo si ap-presta ora a festeggiare a fine mese i suoi piccoli grandiatleti con il saggio finale fra esibizioni e premiazioni.

Paolo Checchi

S

Incontro missionariocon padre Zangarini

ome consuetudine, il primo mer-coledì del mese, alle 21 nel “Centro

cardinale Poma” si terrà l’incontro mis-sionario degli “Amici di Usokami e Ma-panda”, un momento formativo e infor-mativo, di testimonianze e di scambioreciproco, per tutti coloro che hannofatto esperienza di missione o sono incontatto col mondo missionario. Nelprossimo incontro, mercoledì 4, don Ma-rio Zangarini, missionario salesiano, rac-conterà la sua esperienza in Brasile

C

Esercizi spiritualil Cenacolo Mariano diBorgonuovo di Pon-

tecchio Marconi dal 28 al31 agosto si terranno E-sercizi spirituali per gio-vani e adulti predicati dapadre Giulio Cesareo ofmconv. Per informazioni eprenotazioni: CenacoloMariano, via GiovanniXXIII, 19 – Borgonuovo diSasso Marconi, tel.051846283 – 051845607, [email protected] o Miliziadell’Immacolata, PiazzaMalpighi 9, tel.051237999 (lun–ven ore 9–12/15–18).

A

Gli anniversari della settimana2 GIUGNO Buttieri don Raffaele (1961) Magli don Carlo (1965)

3 GIUGNO Gualandi don Luigi (1988) Pizzi don Alfredo (2013)

4 GIUGNO Vogli don Ibedo (1983) Sassi padre Apollinare, francescanocappuccino (1996)

7 GIUGNO Marabini don Ferdinando (1949) Bonini don Enrico (1960) Ripamonti don Luigi (1995) Gubellini don Giuseppe (2001)

8 GIUGNO Gianni monsignor Ambrogio (1955) Biffoni don Sisto (1977) Abresch monsignor Pio (2008)

in memoria

I ciclisti a S. LucaA cura dell’Acec–Emilia Romagna

ALBA v. Arcoveggio 3 Chiuso 051.352906

ANTONIANO v. Guinizelli 3 Chiusura estiva 051.3940212

BELLINZONA v. Bellinzona 6 Grand Budapest Hotel 051.6446940 Ore 17 – 19 – 21

BRISTOL v.Toscana 146 Maleficent 051.474015 Ore 16.30 – 18.30

20.30 – 22.30

CHAPLIN P.ta Saragozza 5 Pane e burlesque 051.585253 Ore 16.30 – 18.30 – 20.30

22.30

GALLIERA v. Matteotti 25 Gigolò per caso 051.4151762 Ore 18.45 – 21

ORIONE v. Cimabue 14 Alabama Monroe 051.382403 Ore 17 – 19 – 21

PERLA v. S. Donato 38 Chiusura estiva 051.242212

TIVOLI v. Massarenti 418 The german doctor 051.532417 Ore 18.45 – 20.30

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco) v. Marconi 5 Chiuso 051.976490

CASTEL S. PIETRO (Jolly) v. Matteotti 99 X men 051.944976 Ore 18.30 – 20.31

CENTO (Don Zucchini) v. Guercino 19 Grand Budapest Hotel 051.902058 Ore 16.30 – 21

CREVALCORE (Verdi) p.ta Bologna 13 Chiuso 051.981950

LOIANO (Vittoria) v. Roma 35 Alabama Monroe 051.6544091 Ore 21

S. GIOVANNI IN PERSICETO (Fanin) p.zza Garibaldi 3/c Chiuso 051.821388

S. PIETRO IN CASALE (Italia) p. Giovanni XXIII Chiusura estiva 051.818100

VERGATO (Nuovo) v. Garibaldi Chiusura estiva 051.6740092

Domenica24 marzo 2013

BOLOGNA 7SETTEnotizie

[email protected]

Page 8: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Abbonamento

«In aperitivo veritas», alla ricerca di cuori da dissetare

roseguono gli aperitivi in piazza Verdi.Ogni martedì alle 19 al Bar Picco-lo&Sublime si alternano laici e consa-

crati della Chiesa di Bologna e testimonian-ze dei giovani. «In aperitivo veritas» vuole ri-spondere all’invito di papa Francesco di u-scire verso le periferie esistenziali, nei luoghidella quotidianità, in cerca di «cuori vuoti»da dissetare. Al vuoto che molti si portanodentro, facciamo un invito apparentemente

P

assurdo ma che sta incuriosendo la piazza:prima dell’aperitivo regaliamo un bicchiereapparentemente vuoto ma che dentro ha u-na Parola, una Parola che disseta. Gli ultimidue martedì, i nostri ospiti sono stati Clau-dio Imprudente (martedì 20 maggio) e donMarco Cippone (martedì 27 maggio), par-roco di Santa Maria Madre della Chiesa. «Ionel mio limite ci sguazzo!» afferma Claudio,che vive fin dalla nascita con una tetrapare-si spastica. Imprudente vive nella comunitàMaranathà, da lui fondata, gestita da una co-munità di famiglie che accoglie minori. «Sa-bato scorso - racconta Claudio, assistito daIlaria, sua fidanzata da 8 anni - sono stato almare e ho pensato: la spiaggia è il limite trala terra e il mare. Gesù camminava in riva almare. Allora, se il limite è come una spiag-gia, sul mio limite Gesù ci passeggia, e ungiorno ci siamo incontrati. Prima non eracosì. Pensavo al mio limite come una "sfiga".

Ma se cambio una consonante, da "sfiga" di-venta "sfida"». A chi gli chiede: «Sei semprestato credente?», Claudio risponde: «Io noncredo in Dio. è lui che crede in me!». A co-loro che chiedono come si fa ad affrontarela vita, il lavoro, l’amore con questa diffi-coltà, Claudio afferma: «Anche il corpo bi-sogna gestirlo. Mandela diceva: "bisogna es-sere protagonisti del nostro destino". Il miocorpo lo conosco e sono padrone di comemuovermi. La vita vale sempre la pena di vi-verla». Don Marco Cippone invece ha por-tato i giovani a riflettere sui due poli fra iquali oscilla la nostra vita: il centro dentrodi me, l’interiorità, e il mondo intorno a me,il complesso di cose, eventi, le situazioni, lerelazioni. Anche con lui, i giovani presentihanno instaurato un intenso dialogo sul be-ne, come «ciò che bussa e stupisce la co-scienza e chiede di essere messo in pratica»;sui tratti del vero amore come uscita da sé,

dono, dedizione; sulla coscienza, come sededella nostra anima, ciò che fa sì che le nostreenergie, qualità, sentimenti, azioni com-pongano non un insieme confuso, ma unaunità.

Eleanna Guglielmi, missionaria idente

L’iniziativa della Chiesa per i giovani prosegue ogni martedìalle 19 al Bar Piccolo&Sublime di Piazza Verdi: si alternano laici e consacrati e i ragazzi stessitestimoniano con le loro domande

Miniolimpiadi, successo e divertimentoDiecimila persone da tutta la regione e oltre

rande successo di partecipazione e sa-no divertimento alle MiniOlimpiadi2014 che si sono tenute nel comples-

so sportivo della Antal Pallavicini il 16 e 17maggio. L’evento è stato organizzato dai vo-lontari della Nuova Agimap, associazionesenza fini di lucro, con sede presso le Scuo-le Maestre Pie di Bologna. Oltre 2700 ragaz-zi, in rappresentanza di ben 28 scuole, pro-venienti da Bologna, Ferrara, Reggio Emilia,Rimini e L’Aquila, hanno gareggiato dal mat-tino a sera in vari sport. Unico esempio in I-talia di collaborazione tra scuola, istituzionie famiglie nella formazione e crescita dei ra-gazzi e all’insegna del motto «Insieme è me-glio!», l’obiettivo delle MiniOlimpiadi è quel-lo di sviluppare una mentalità sportiva edu-cando i ragazzi ad una sana competizione.Quasi 30 attività ed eventi collaterali hannoaccompagnato questa grande kermesse, al-lietando la giornata degli accompagnatori,

G parenti e visitatori: lanci di paracadutisti, cir-cuito di Moutanin bike, parete di arrampi-cata sportiva, Jumper, esibizioni canine di a-gility, canti e balli, Villaggio MiniOlimpicodella Solidarietà con la presenza dell’asso-ciazione Ansabbio, punti ristoro, presenzadella Lamborghini, Villaggio della Croce Ros-sa Italiana, Campo dell’Esercito Italiano, E-licottero della Polizia di Stato, e tanti altriancora. Con quasi 10.000 persone, le Mi-niOlimpiadi 2014, sostenute dal progettoKinder+Sport, sono divenute la più grandemanifestazione a livello nazionale per lescuole di ogni ordine e grado! Il braciere Mi-niOlimpico è stato acceso da due testimo-nials di eccezione: Mirco Di Tora, capitanodella nazionale italiana di nuoto, accompa-gnato da Gianfranco Chirico, tedoforo bo-lognese alle Olimpiadi di Londra del 2012.Tutte le classifiche, foto e video sono visio-nabili sul sito www.miniolimpiadi.org

Stati vegetativi, quando l’amore da solo non bastao scelto di stare vicinoa mio marito». «La no-

stra famiglia continua in tutto eper tutto». «L’assistenza fa par-te della riabilitazione: pren-dendomi cura di lui lo aiuto arecuperare». Questi messaggi disperanza lanciati da Mara, An-gela e Betta, tre giovani i cui ma-riti vivono in stato di minimacoscienza, non tolgono l’inter-rogativo al titolo del volume, cu-rato dall’onlus Insieme per Cri-stina «L’amore basta?» (Deho-niane) scritto da Eleonora Gre-gori Ferri e presentato giovedìscorso da monsignor FiorenzoFacchini e Gianluigi Poggi, in e-dicola con il Resto del Carlino.Un libro che parla dell’insuffi-cienza dell’amore domesticoper le situazioni con un fami-liare in stato di minima co-scienza e lancia un appello (N.F.)

Gli sponsor e i supporter

L’evento è stato patrocinato dal Comune,Provincia, Regione, Chiesa di Bologna,Coni Point Bologna, Comitato ItalianoParalimpico, Ufficio scolastico regionale,Croce Rossa italiana, Agesc Bologna. Ilsupporto tecnico è stato curato da Csi,Asd Scuola di Sport 5 Cerchi,Polisportiva Antal Pallavicini e Anaoai.

A serviziodella scuolaper educareParla Silvia Cocchi, primo direttoredel neo-costituito Ufficio della diocesiper la cura di tutti gli istituti scolasticiNel riquadro, Silvia Cocchi

DI CHIARA UNGUENDOLI

ilvia Cocchi è il primo direttore delneo-costituito Ufficio scuola delladiocesi di Bologna.

Quali sono gli scopi principali di tale Uf-ficio, voluto dallo stesso cardinale Caffar-ra?Mi sento anzitutto di ringraziare chi hapensato a me come direttore del nuovoUfficio Scuola. Sento la bellezza del nuovoincarico e anche la responsabilità. L’UfficioScuola nasce dal desiderio di attenzione ecura della Chiesa di Bologna al mondodella scuola, in tutte le sue forme e senzadistinzioni, statale e paritaria, scuole dipiccole dimensioni e grandi, dall’infanziaalle superiori. L’Ufficio vuole informare,coordinare, vigilare e promuovere. Lungo lastrada poi troveremo progetti da sostenere efasi critiche da accompagnare. Lei è insegnante ed è stata anche dirigentescolastica. Ci vuole tracciare un suo brevecurriculum?Ho avuto un papà insegnante e unafamiglia grande maestra di vita, un maritoche mi ha sempre supportato nella ricercadella mia strada, nel lavoro e nello studio.Tutti hanno suscitato e stimolato in me lapassione per l’insegnare e l’apprendere alcontempo, per la valenza dell’educazione edell’essere, prima che del fare edell’apparire. Mi sento privilegiata non perquesto ruolo ma per la passione che hannoacceso in me i miei familiari e coloro checredono nel mondo della scuola che hoincontrato sino ad oggi. Ora attendo altriincontri! Dopo gli studi all’Alma Mater diLettere ho iniziato ad insegnare Lingua eletteratura inglese, e a seguire corsi perDirigente scolastico. Per 6 anni sono stata

Spreside, dedicandomi anche agli studi inmarketing e comunicazione e nellaformazione degli alunni disabili e Dsa.Sono socia fondatrice de «La scuola è vita» edell’associazione «Insieme per Cristina».Quali saranno le priorità che intende se-guire come direttrice del nuovo Ufficio?Come ispirazione di base mi vorrei attenerealle linee della pastorale scolastica dellaCEI. Vorrei dapprima raccogliere e studiarei dati, anche statistici, che offronoun’analisi della situazione reale e possonosuggerire idee; creare una Consulta eredigere uno Statuto; porre le basi persfuggire all’episodicità edall’improvvisazione, acquisendo il senso diun progetto da realizzare nel tempo,condiviso e realizzato in rete con ilterritorio, con le diverse comunità ecclesialie le associazioni nazionali riconosciute.

Cercherei un’efficacia propositiva edorganizzativa perché la scuola è una carezzaalla formazione dell’uomo e se vilavoriamo dentro siamo chiamati amigliorare il senso di questa carezza. Sonopronta ad ascoltare le necessità ed intuire ibisogni, e poi a chiedere aiuto e luce aNostro Signore affinché insieme alleistituzioni si possano creare legami estrutture nuove che diano insegnanti,scuole, ambienti e momenti autentici e dicrescita per i nostri figli e studenti. E glistudenti sono come i figli, sono i figli ditutti noi. Essi nascono con il desiderio difare e di dare, con la capacità di sognare,desiderare, immaginare... . Ecco: io credoche questo sia il punto di partenza perl’Ufficio Scuola: non educhiamoli ededuchiamoci ad un corso disopravvivenza…. accarezziamo i sogni.

«Piccoli grandi cuori onlus»,un sostegno alla Cina

a Bologna alla Cina per esportareun modello fatto di solidarietà,

conoscenze mediche e di forteintegrazione tra sociale e sanitario,mettendolo al servizio dei bambini.Piccoli Grandi Cuori onlus, l’associazionebolognese formata da genitori evolontari che opera presso i reparti diCardiologia e Cardiochirurgia pediatrica edell’età evolutiva dell’Aziendaospedaliera-universitaria Sant’Orsola-Malpighi, lancia il progetto «PiccoliGrandi Cuori in Cina - Una condivisione

di solidarietà». Realizzato insieme alSant’Orsola e all’ong GVC, il progettoprevede l’avvio di una collaborazionecon finalità sociali e sanitarie con il ChestHospital di Tianjin, metropoli di quasi 13milioni di abitanti a nord-est della Cina.L’obiettivo? Dare un futuro ai bambinicon cardiopatie genetiche, gravimalformazioni dovute a un incompleto oimperfetto sviluppo del cuore. Lecardiopatie genetiche colpiscono circa 8bambini ogni mille. Spesso necessitanodi un intervento chirurgico, checomporta lunghe degenze e sacrifici,anche economici, da parte dei familiari.

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La dispersione scolastica in regionea dispersione scolastica è un dramma personale e so-ciale. E non può certo rasserenarci il fatto che, in Emi-

lia-Romagna, la situazione sia migliore che altrove». Partendodallo status quo, «è nostro dovere riflettere su come sia meglioindirizzare l’azione generale e, al contempo, come orientare lanostra responsabilità personale». Questo perché la dispersio-ne scolastica «richiama alla responsabilità istituzionale e per-sonale coloro che cercano di servire la scuola per farne il be-ne». «Non uno di meno» pare dire Stefano Versari, vice diret-tore generale dell’Usr Emilia Romagna, squadernando tabellee grafici che raccontano di un 11,3 % di under 18 che, nel trien-nio delle superiori (con maggiori criticità per gli stranieri), scom-paiono dai registri scolastici. Una percentuale contenuta in cuisi riflette la particolarità del sistema regionale, nel quale il pri-mo anno del percorso di Istruzione e Formazione professiona-le deve essere svolto obbligatoriamente a scuola. Ciò compor-ta che nelle prime (per lo più dei professionali) sono iscritti an-che i studenti che già hanno scelto di transitare negli Enti diformazione al secondo anno. «Questi studenti - osserva Versa-

ri - non si ritrovano nelle classi terze, ma nonsono "dispersi’", poiché sono nella formazioneprofessionale». Qualora poi, nell’analizzare ilfenomeno, si allarghi l’orizzonte all’Europa, èd’obbligo utilizzare il dato degli «early schoolleavers» (giovani dai 18 ai 24 anni in possessodella sola licenza media e fuori sia dal sistemanazionale di istruzione che da quello regiona-le di istruzione e formazione professionale). «Lanostra regione - prosegue Versari - nel 2012 pre-senta una percentuale di questi giovani del15,3% (17,7% del 2006), attestandosi di oltre 2punti al di sotto del dato nazionale (17,6%; me-dia UE 12,8%). Questo dato segnala, per la di-spersione formativa, una situazione positiva. Alcontempo evidenzia quanto ancora vi sia da fa-re per recuperare un fenomeno che contribui-sce ad accrescere i giovani "Neet" (not in edu-cation, employment or training)». (F.R.)

L«La situazione inEmilia Romagna è migliore che inaltre regioni, «maquesto non puòrasserenarci - diceStefano Versari,vice direttoregenerale dell’Usr -C’è ancora moltoda fare, è undramma umano e sociale»

Io non credo in Dio, è lui checrede in me! - afferma Clau-dio Imprudente, che vive findalla nascita con una tetrapa-resi spastica - Sul mio limiteGesù ci passeggia, e un giornoci siamo incontrati. Da allorail limite è diventato sfida

cardiopatie

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Domenica1 giugno 2014società