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www.bo7.it versetti petroniani DI GIUSEPPE BARZAGHI e si dovesse dar retta a tutti, ascoltare tutti i consigli o i pareri, non si andrebbe mai avanti di un millimetro. L’asino non andrebbe bene (ovviamente) né sulle spalle, né al fianco, né sotto la sella... Il perfezionismo, nelle cose pratiche, è nichilismo. Se si mirasse alla perfezione per poter decidere, non si deciderebbe mai, perché la decisione esclude per natura la perfezione. De- cidere è tagliare la sequenza del ragionamento pratico, perché si vede che tanto non si finirebbe mai di ragionare sul da farsi, mentre le circostanze esigono prontamente un’azione. La prudenza prevede, nella propria natura di virtù, il rischio. Tanto che si è autorevolmente parlato anche di «rischio educativo» (Giussani). E’ contraria alla prudenza tanto la precipitazione, quanto l’indecisione, cioè l’indugiare, il procrastinare. «Cras cras vox corvorum est», cioè: domani domani (cras in latino vuol dire domani) è la voce dei corvi», noti volatili che fanno «cra cra». Se è vero che la perfezione non è di questo modo, è perché questo mondo è perfettibile. Ma nel presente, non nel futuro! Diceva mio nonno: «L’è mej un fa’ che cent farem!» Equivalente brianzolo del motto latino citato. S Il «domani» dei corvi e l’«oggi» dell’asino Domenica 9 aprile 2006 • Numero 14 • Supplemento al numero odierno di Avvenire Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 46,00 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-18) Concessionaria per la pubblicità Publione Loris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d 47100 Forlì - telefono: 0543/798976 La «Via Crucis» secondo Rondoni Messa di Pasqua alla Dozza Gmg, i pensieri del Cardinale a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 l Forum nazionale delle associazioni familiari ha lanciato nei mesi scorsi un manifesto con sei priorità chiedendo a tutti i candidati alle elezioni di sottoscriverlo. Le priorità, di cui diamo un assaggio (per il testo integrale rimandiamo al sito www.forumfamiglie.org) ci sembrano una buona bussola per orientarsi. I Le sei «priorità» Si richiede l’impegno a non consentire modifiche peggiorative della legge sulla procreazione assistita e di non permettere l’intro- duzione dell’eutanasia nel- l’ordinamento italiano Non sono ammissibili lo svuotamento del matrimo- nio a favore di indistinti, incontrollabili e indiscipli- nabili legami affettivi, e l’equiparazione tra matri- monio ed altre formazioni sociali di varia natura Va garantito il raggiungi- mento della piena parità fra scuole statali e non sta- tali. Le famiglie non deb- bono più essere discrimi- nate in base al reddito nel- la loro libertà di scelta del- la scuola In merito all’organizzazio- ne del sistema sociale, va aumentata l’offerta sia pubblica che privata di ser- vizi maternoinfantili, in modo da valorizzare tutte le risorse e le soggettività presenti sul territorio Va introdotto un sistema fi- scale basato non solo sull’e- quità verticale, ma anche sull’equità orizzontale per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare la stessa entità di tasse di chi non ne ha I servizi sociali devono por- re al centro del proprio in- tervento la famiglia e quel- le reti di solidarietà infor- male che costituiscono una risorsa di responsabilità e creatività dell’intera società DI STEFANO ANDRINI ome giudica la proposta di intro- durre nel nostro sistema fiscale il «quoziente familiare»? Rappresenta il riconoscimento, rivoluzionario, della famiglia come soggetto sociale. Il quoziente familiare tasserebbe la famiglia in base alla sua effettiva capacità contributiva, tenendo cioè conto del numero e della tipologia delle persone che la compongono (figli, anziani, portatori di handicap). Cosa che adesso non accade, perché la tassazione è individuale e lo Stato colpisce quindi maggiormente chi si sposa ed ha più figli. Il quoziente familiare darebbe finalmente attuazione a un principio costituzionale sempre disatteso, ovvero che i soggetti tributari devono pagare in relazione alle loro capacità contributive. E non è vero che ciò costa troppo. Si tratta di spostare le percentuali degli indicatori fiscali, tassando di più chi ha meno carichi familiari. Quali conseguenze avrebbe per il Paese l’introduzione dei Pacs? Dietro il dibattito sui Pacs e sulle varie forme di regolazione delle convivenze c’è l’idea che la famiglia sia una sfera privata C cui lo Stato deve garantire certe cose. Ma non è così. La famiglia è un soggetto sociale, poiché svolge sì un ruolo privato (la sfera degli affetti), ma anche pubblico, in quanto opera una mediazione tra i sessi e le generazioni, aiutandoli a rapporti reciproci di solidarietà. Tuttavia per essere interlocutrice delle istituzioni la famiglia deve avere delle «credenziali»: stabilità e forza dei legami. Cosa antitetica al principio ispiratore dei Pacs. I consultori familiari sono da riformare? In questi anni c’è stata un’applicazione parziale e distorta dei consultori familiari. In realtà un consultorio non deve avere solo una funzione di consulenza, ma essere un servizio positivo e propositivo della maternità, che lascia quindi l’eventuale soluzione dell’aborto solo nei casi più estremi. Se i consultori rimangono in mano alle Asl e agli apparati del Welfare statale le cose non possono cambiare. La strada è valorizzare consultori che siano rete di famiglie, originati da un mondo vitale, costituito da associazioni, profondamente motivato a considerare la maternità nei suoi aspetti umani più profondi. C’è un’opera sem- pre più urgente, l’e- ducazione... Da una ricerca che sto portando avanti emerge come le scuole del privato sociale creino beni relazionali (cura della persona, aiuto alle famiglie nel compito educativo) in misura superiore alle scuole statali. Questo perché in queste ultime la presenza dei genitori è prevista in maniera insufficiente. Occorre un vero e proprio cambiamento di mentalità, che ristrutturi il sistema e rimetta la famiglia al centro. Questo significa permettere alle famiglie di scegliere una scuola piuttosto che l’altra, e coinvolgerle pienamente nel progetto formativo dell’istituto. Conciliare lavoro e famiglia, una grande sfi- da... All’estero e in Europa questi processi di conciliazione sono già in atto e si stanno diffondendo rapidissimamente. In Austria, per esempio, le imprese fanno orari flessibili per i lavoratori in funzione della famiglia in sette casi su dieci. Da noi ci sono già delle leggi, ma sono poco attuate perché gli imprenditori e i sindacati non le vogliono applicare. Una proposta secca per il nuovo governo? Un piano triennale per le giovani coppie sotto i 30 anni, con risorse ad hoc per la casa, e incentivi fiscali alle aziende che assumono con misure friendly, amichevoli, persone che intendono fare una famiglia. Il Comitato regionale l Comitato regionale per i diritti della fami- glia, membro del Forum nazionale, aderi- scono: Aibi (Amici dei bambini) - Acli - Afi (Fami- glie per i diritti della famiglia) - Age - Agesc - Ami- ci Materna Garagnani - Ancis Famiglia - As.it.o.i. - Famiglie per il Didaskaleion - Centro G. P. Dore - Cif - Coldiretti Emilia Romagna - Cooperatori Salesiani Sacro Cuore - Famiglie nuove - Famiglie per l’accoglienza - Famiglia più - Federazione re- gionale Mov.vita - Forum Reggio Emilia - Forum di Imola e Lugo - Forum associazioni familiari di Cesena - Le Querce di Mamre - Mcl - Moica - Noè - Progetto famiglia - Sidef - Ucipem. A Vita, soggetto sociale, educazione, lavoro, fisco, welfare. Il sociologo Pier Paolo Donati «rilegge» il manifesto del Forum Votiamo (anche) per la famiglia I L COMMENTO MEMORANDUM BREVE PER L ELETTORE ovvio che i destinatari di queste righe non siano gli elettori «qualunque», che maturano la loro decisione certo in libertà ma indipendentemente da ogni valutazione connessa al loro «essere cristiani». Costoro non ci leggano. A chi invece ritiene che l’essere cristiano non sia una pura evenienza del tutto sconnessa da ogni significato pubblico, in questo momento - abbassate finalmente le luci troppo abbaglianti delle ribalte e spente le spie dei microfoni troppo rumorosi - vorremmo ricordare tre cose: 1) decida, questo elettore, come la coscienza gli comanda; dunque liberamente, ma sapendo che una coscienza cristiana ben formata e onesta non può escludere il magistero ecclesiale; 2) il magistero cattolico insegna che non tutti i valori sono sempre e in ogni caso equivalenti, ma c’è fra essi una gerarchia di importanza determinata non solo dal merito, cioè dal contenuto in sé, ma insieme anche dalla rilevanza storica di quel contenuto, cioè dalla sua importanza e attualità nel tempo in cui concretamente si vive; per esempio: chi dice che la schiavitù va abolita, è chiaro che afferma una cosa sacrosanta nel merito ma di minima rilevanza concreta oggi, perché anacronistica, nelle nostre società occidentali. Il cristiano sa che nella Chiesa l’esercizio di questo carisma di discernimento e di insegnamento è compito proprio dei vescovi. Ebbene, il magistero ecclesiale si è espresso anche recentemente e in più occasioni sulla gerarchia dei valori storicamente rilevanti. Desideriamo richiamare solo due documenti che, per la loro autorevolezza ed esplicita chiarezza, riteniamo non possano essere estranei alla valutazione di una coscienza ben formata: la nota dottrinale «I cattolici e la politica» voluta da Giovanni Paolo II e firmata dall’allora card. Ratzinger, e un recente discorso di Benedetto XVI. Il primo testo ricorda come esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili oggi: il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale, il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano, la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso, alla quale non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, la garanzia della libertà di educazione ai genitori per i propri figli, la tutela sociale dei minori, la liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (ad esempio, la droga e lo sfruttamento della prostituzione), la libertà religiosa e lo sviluppo per un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà, la pace come frutto della giustizia ed effetto della carità. Il secondo definisce «non negoziabili» - sottraendoli così ai compromessi e patteggiamenti della politica - la protezione della vita in ogni suo stadio, dal concepimento fino alla morte naturale, la difesa della naturale struttura della famiglia quale unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio e la protezione del diritto dei genitori a educare i figli; 3) esprimere il proprio voto alle elezioni politiche è un atto di grande rilevanza civica, e perciò anche questo non accantonabile con leggerezza nella valutazione di ogni coscienza cristiana. Non votare vorrebbe dire affidare alla «negoziazione» di altri quei valori per noi oggi inderogabili. E Votiamo (anche) per la famiglia

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Page 1: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Arcidiocesi …...del Cardinale a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 l Forum nazionale delle associazioni familiari ha lanciato nei mesi scorsi

www.bo7.itversetti petroniani

DI GIUSEPPE BARZAGHI

e si dovesse dar retta a tutti, ascoltare tutti i consigli o i pareri,non si andrebbe mai avanti di un millimetro. L’asino non

andrebbe bene (ovviamente) né sulle spalle, né al fianco, né sottola sella... Il perfezionismo, nelle cose pratiche, è nichilismo. Se simirasse alla perfezione per poter decidere, non si deciderebbemai, perché la decisione esclude per natura la perfezione. De-cidere è tagliare la sequenza del ragionamento pratico, perché si

vede che tanto non si finirebbe mai di ragionare sul da farsi,mentre le circostanze esigono prontamente un’azione. La prudenzaprevede, nella propria natura di virtù, il rischio. Tanto che si èautorevolmente parlato anche di «rischio educativo» (Giussani). E’contraria alla prudenza tanto la precipitazione, quanto

l’indecisione, cioè l’indugiare, il procrastinare. «Cras cras voxcorvorum est», cioè: domani domani (cras in latino vuol dire domani) èla voce dei corvi», noti volatili che fanno «cra cra». Se è vero che laperfezione non è di questo modo, è perché questo mondo èperfettibile. Ma nel presente, non nel futuro! Diceva mio nonno: «L’èmej un fa’ che cent farem!» Equivalente brianzolo del motto latinocitato.

S

Il «domani» dei corvi e l’«oggi» dell’asino

Domenica 9 aprile 2006 • Numero 14 • Supplemento al numero odierno di Avvenire

Pagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 -051 64.80.755 fax 051 23.52.07email: [email protected] annuale: euro 46,00 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestato ad

Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni: 051.6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-18)Concessionaria per la pubblicità PublioneLoris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d47100 Forlì - telefono: 0543/798976

La «Via Crucis»secondo Rondoni

Messa di Pasqua alla Dozza

Gmg, i pensieridel Cardinale

a pagina 3

a pagina 2

a pagina 6

l Forum nazionale delle associazioni familiari ha lanciatonei mesi scorsi un manifesto con sei priorità chiedendo a

tutti i candidati alle elezioni di sottoscriverlo. Le priorità, dicui diamo un assaggio (per il testo integrale rimandiamo alsito www.forumfamiglie.org) ci sembrano una buonabussola per orientarsi.

ILe sei «priorità»Si richiede l’impegno anon consentire modifichepeggiorative della leggesulla procreazione assistitae di non permettere l’intro-duzione dell’eutanasia nel-l’ordinamento italiano

Non sono ammissibili losvuotamento del matrimo-nio a favore di indistinti,incontrollabili e indiscipli-nabili legami affettivi, el’equiparazione tra matri-monio ed altre formazionisociali di varia natura

Va garantito il raggiungi-mento della piena paritàfra scuole statali e non sta-tali. Le famiglie non deb-bono più essere discrimi-nate in base al reddito nel-la loro libertà di scelta del-la scuola

In merito all’organizzazio-ne del sistema sociale, vaaumentata l’offerta siapubblica che privata di ser-vizi maternoinfantili, inmodo da valorizzare tuttele risorse e le soggettivitàpresenti sul territorio

Va introdotto un sistema fi-scale basato non solo sull’e-quità verticale, ma anchesull’equità orizzontale percui, a parità di reddito, chiha figli da mantenere nondeve pagare la stessa entitàdi tasse di chi non ne ha

I servizi sociali devono por-re al centro del proprio in-tervento la famiglia e quel-le reti di solidarietà infor-male che costituiscono unarisorsa di responsabilità ecreatività dell’intera società

DI STEFANO ANDRINI

ome giudica la proposta di intro-durre nel nostro sistema fiscale il«quoziente familiare»?

Rappresenta il riconoscimento,rivoluzionario, della famiglia comesoggetto sociale. Il quoziente familiaretasserebbe la famiglia in base alla suaeffettiva capacità contributiva, tenendocioè conto del numero e della tipologiadelle persone che la compongono (figli,anziani, portatori di handicap). Cosa cheadesso non accade, perché la tassazione èindividuale e lo Stato colpisce quindimaggiormente chi si sposa ed ha più figli.Il quoziente familiare darebbe finalmenteattuazione a un principio costituzionalesempre disatteso, ovvero che i soggettitributari devono pagare in relazione alleloro capacità contributive. E non è veroche ciò costa troppo. Si tratta di spostare lepercentuali degli indicatori fiscali,tassando di più chi ha meno carichifamiliari.Quali conseguenze avrebbe per il Paesel’introduzione dei Pacs?Dietro il dibattito sui Pacs e sulle varieforme di regolazione delle convivenze c’èl’idea che la famiglia sia una sfera privata

C

cui lo Stato deve garantire certe cose. Ma non ècosì. La famiglia è un soggetto sociale, poichésvolge sì un ruolo privato (la sfera degliaffetti), ma anche pubblico, in quanto operauna mediazione tra i sessi e le generazioni,aiutandoli a rapporti reciproci di solidarietà.Tuttavia per essere interlocutrice delleistituzioni la famiglia deve avere delle«credenziali»: stabilità e forza dei legami. Cosaantitetica al principio ispiratore dei Pacs. I consultori familiari sono da riformare?In questi anni c’è stata un’applicazione parzialee distorta dei consultori familiari. In realtà unconsultorio non deve avere solo una funzionedi consulenza, ma essere un servizio positivo epropositivo della maternità, che lascia quindil’eventuale soluzione dell’aborto solo nei casipiù estremi. Se i consultori rimangono in manoalle Asl e agli apparati del Welfare statale le cosenon possono cambiare. La strada è valorizzareconsultori che sianorete di famiglie,originati da unmondo vitale,costituito daassociazioni,profondamentemotivato aconsiderare lamaternità nei suoiaspetti umani piùprofondi. C’è un’opera sem-pre più urgente, l’e-ducazione...Da una ricerca chesto portando avanti

emerge come le scuole del privato socialecreino beni relazionali (cura della persona,aiuto alle famiglie nel compito educativo) inmisura superiore alle scuole statali. Questoperché in queste ultime la presenza deigenitori è prevista in maniera insufficiente.Occorre un vero e proprio cambiamento dimentalità, che ristrutturi il sistema e rimetta lafamiglia al centro. Questo significa permetterealle famiglie di scegliere una scuola piuttostoche l’altra, e coinvolgerle pienamente nelprogetto formativo dell’istituto. Conciliare lavoro e famiglia, una grande sfi-da...All’estero e in Europa questi processi diconciliazione sono già in atto e si stannodiffondendo rapidissimamente. In Austria, peresempio, le imprese fanno orari flessibili per ilavoratori in funzione della famiglia in settecasi su dieci. Da noi ci sono già delle leggi, ma

sono poco attuateperché gli imprenditorie i sindacati non levogliono applicare. Una proposta secca peril nuovo governo? Un piano triennaleper le giovani coppiesotto i 30 anni, conrisorse ad hoc per lacasa, e incentivi fiscalialle aziende cheassumono con misure friendly, amichevoli,persone cheintendono fare unafamiglia.

Il Comitato regionalel Comitato regionale per i diritti della fami-glia, membro del Forum nazionale, aderi-

scono: Aibi (Amici dei bambini) - Acli - Afi (Fami-glie per i diritti della famiglia) - Age - Agesc - Ami-ci Materna Garagnani - Ancis Famiglia - As.it.o.i.- Famiglie per il Didaskaleion - Centro G. P. Dore- Cif - Coldiretti Emilia Romagna - CooperatoriSalesiani Sacro Cuore - Famiglie nuove - Famiglieper l’accoglienza - Famiglia più - Federazione re-gionale Mov.vita - Forum Reggio Emilia - Forumdi Imola e Lugo - Forum associazioni familiari diCesena - Le Querce di Mamre - Mcl - Moica - Noè- Progetto famiglia - Sidef - Ucipem.

A

Vita, soggetto sociale, educazione,lavoro, fisco, welfare. Il sociologoPier Paolo Donati «rilegge» ilmanifesto del Forum

Votiamo (anche)per la famiglia

I L C O M M E N T O

MEMORANDUMBREVE

PER L’ELETTORE

ovvio che i destinatari diqueste righe non siano glielettori «qualunque», che

maturano la loro decisione certo inlibertà ma indipendentemente daogni valutazione connessa al loro«essere cristiani». Costoro non cileggano. A chi invece ritiene chel’essere cristiano non sia una puraevenienza del tutto sconnessa daogni significato pubblico, in questomomento - abbassate finalmente leluci troppo abbaglianti delle ribalte espente le spie dei microfoni tropporumorosi - vorremmo ricordare trecose:1) decida, questo elettore, come lacoscienza gli comanda; dunqueliberamente, ma sapendo che unacoscienza cristiana ben formata eonesta non può escludere ilmagistero ecclesiale; 2) il magistero cattolico insegna chenon tutti i valori sono sempre e inogni caso equivalenti, ma c’è fra essiuna gerarchia di importanzadeterminata non solo dal merito,cioè dal contenuto in sé, ma insiemeanche dalla rilevanza storica di quelcontenuto, cioè dalla suaimportanza e attualità nel tempo incui concretamente si vive; peresempio: chi dice che la schiavitù vaabolita, è chiaro che afferma unacosa sacrosanta nel merito ma diminima rilevanza concreta oggi,perché anacronistica, nelle nostresocietà occidentali. Il cristiano sache nella Chiesa l’esercizio di questocarisma di discernimento e diinsegnamento è compito proprio deivescovi. Ebbene, il magisteroecclesiale si è espresso ancherecentemente e in più occasioni sullagerarchia dei valori storicamenterilevanti. Desideriamo richiamaresolo due documenti che, per la loroautorevolezza ed esplicita chiarezza,riteniamo non possano essereestranei alla valutazione di unacoscienza ben formata: la notadottrinale «I cattolici e la politica»voluta da Giovanni Paolo II efirmata dall’allora card. Ratzinger, eun recente discorso di BenedettoXVI. Il primo testo ricorda comeesigenze etiche fondamentali eirrinunciabili oggi: il dirittoprimario alla vita a partire dal suoconcepimento fino al suo terminenaturale, il dovere di rispettare eproteggere i diritti dell’embrioneumano, la tutela e la promozionedella famiglia, fondata sulmatrimonio monogamico tra personedi sesso diverso, alla quale nonpossono essere giuridicamenteequiparate in alcun modo altreforme di convivenza, la garanziadella libertà di educazione aigenitori per i propri figli, la tutelasociale dei minori, la liberazionedelle vittime dalle moderne forme dischiavitù (ad esempio, la droga e losfruttamento della prostituzione), lalibertà religiosa e lo sviluppo perun’economia che sia al servizio dellapersona e del bene comune, nelrispetto della giustizia sociale, delprincipio di solidarietà umana e diquello di sussidiarietà, la pace comefrutto della giustizia ed effetto dellacarità. Il secondo definisce «nonnegoziabili» - sottraendoli così aicompromessi e patteggiamenti dellapolitica - la protezione della vita inogni suo stadio, dal concepimentofino alla morte naturale, la difesadella naturale struttura dellafamiglia quale unione tra un uomoe una donna basata sul matrimonioe la protezione del diritto deigenitori a educare i figli;3) esprimere il proprio voto alleelezioni politiche è un atto di granderilevanza civica, e perciò anchequesto non accantonabile conleggerezza nella valutazione di ognicoscienza cristiana. Non votarevorrebbe dire affidare alla«negoziazione» di altri quei valoriper noi oggi inderogabili.

’EVotiamo (anche)

per la famiglia

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esperienze

DI CHIARA SIRK

a Via Crucis cittadina (venerdì14 alle 21 lungo la salitadell’Osservanza) quest’anno avrà

un testo originale scritto da DavideRondoni. Rondoni, poeta, nato nel1964 a Forlì, ha pubblicato diversilibri di poesia, con i quali haottenuto importanti premi. Suoi versisono presenti nelle migliori antologieitaliane di poesia contemporanea. Ètradotto in volume o riviste inFrancia, Spagna, in Russia, negli StatiUniti. Dirige le collane di poesia de Ilsaggiatore e Marietti e il Centro diPoesia Contemporaneadell’Università di Bologna. Davide Rondoni, cos’è successo?Il cardinale Carlo Caffarra un mese fami ha chiesto di scrivere questo testo.Era molto colpito dall’affluenza difedeli alla Via Crucis dell’Osservanzae quest’anno voleva offrire un tipo diriflessione un po’ diverso, che nonfosse «clericale» e che avesse la forzadella poesia. Per me è stato un onoree una responsabilità. Queste cosenon si fanno se non ragionando ecommuovendosi nella mente perl’oggetto. Poi mi ha anche chiesto dileggerlo.Come ha pensato di rispondere aquesta proposta?Per quanto riguarda l’aspettoartistico, il vero problema è il «puntodi vista». Mi sono chiesto: chi fa leriflessioni e le invocazioni? Hopensato di avere una figura in cuiimmedesimarsi, e ho scelto Pietro. Ècome se Pietro assistesse alla ViaCrucis di un suo amico. Quel puntodi vista è un modo per entrare dentroalla scena, per dire: anche tu c’entri.Non sei lì solo per assistere. Ci sonoparole che potrebbero sembrarequasi irriverenti, ma sono tuttipensieri che ci verrebbero in unmomento del genere se lì ci fosse unnostro amico.Perché proprio lui?Pietro ha tradito, ma in fondo tuttisiamo un po’ così. Anche quantiverranno alla Via Crucis sono amici,che un po’ l’hanno abbandonato.Però vanno avanti, infatti sono lì.Questa, in fondo, è la Chiesa.Come ha pensato di usare la paro-la?Il lessico è semplice, non è poesiaastrusa, filosofica. La passione, lamorte di Cristo e la sua resurrezioneè un grande teatro in cui vanno inscena tutti i drammi del mondo. La

L

parola che assiste e qui si addentramette la sua ricchezza, la sua musica,il suo ritmo al servizio della scena.Non tende a preponderare, arichiamare su di sé l’attenzione.Cerca solo di mettere a fuoco quelloche succede, più che a trovare spuntiper parlare di qualcos’altro. Scrivendo ha pensato a qualche au-tore?No, però mi fa piacere parlare di unpiccolo-grande debito. C’è un versoche dice: sulla croce è solo la morte amorire. È letteralmente copiato dauno degli Inni di sant’Ambrogio. Erain un libro che mi regalò il cardinaleBiffi. Ho voluto incastonarlo neltesto non solo perché è bellissimo,ma anche per quello che c’era dietro:un cardinale che mi ha chiesto discrivere questa Via Crucis, un altroche mi ha fatto dono di questo libro. È la prima volta che scrive una ViaCrucis?Ho scritto il «Compianto», ma èun’altra cosa. Solo vorrei ricordareche per la Via Crucis che da annifacciamo a Milano con il Movimentodi Comunione e Liberazioneabbiamo sempre usato la poesia diPeguy. Quindi è come se fossi statoeducato ad usare la poesia comeriflessione sulla Via Crucis. Non èdunque per me una sorpresa, ma èdoppiamente un onore, e, il risultato,mi sembra una cosa un po’ indegna.Scriva così: indegna.

XIV stazione: Gesù è deposto nel sepolcroon ti vedo più. / Ti hanno deposto laggiù. / Riposi, finalmente, / o iniziaora il vero combattimento ? / Tu che sei la vita / stai toccando la morte.

/ E il buio che nessuna parola / tiene lontano / si ritira per la presenza dellatua mano / E l’abisso che di ogni uomo bacia / le vertebre / si sorprende inti-morito / alle tue addormentate palpebre. / Tu che chiamasti Lazzaro dallamorte, / ora stai chiamando tutta la vita / dal nulla dove era finita? / Il gran-de mare dell’annullamento / tocca le rive del tuo corpo, / la maga nera delmorire / ti vede e ha il presentimento di impazzire. / No, Cristo nelle cavernedel nulla / non eri previsto. / E nella tua quieta deposizione / si compie la si-lenziosa grande / rivoluzione. / La morte non ha più potere, / i suoi artiglinella notte si sentono a vuoto / graffiare… / Nel buio si compie un chiari-mento. / Sulla croce dove la vittima sembrava aver perso tutto, / solo la mor-te è morta veramente. / O buio entusiasmante, strana quiete / dove lontanodai nostri occhi / Gesù, dolce amico, compi il tuo miracolo / più grande. / Lamorte conosce il proprio lutto, /la notte non è più / soltanto notte.

Davide Rondoni

N

il testo

Messa crismale. Notificazione del Cerimoniere arcivescovilea solenne liturgia eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata da tutto ilpresbiterio diocesano, avrà inizio alle ore 9.30 del giorno 13 aprile 2006 presso la

Cattedrale metropolitana. Sono invitati a concelebrare in casula: i vicari episcopali; il vicariogiudiziale; l’economo della diocesi; il rettore del seminario; il segretario particolaredell’arcivescovo; i canonici del capitolo della cattedrale; il primicerio della basilica di sanPetronio; i vicari pastorali in rappresentanza dei vicariati; i padri provinciali e i superiorimaggiori degli ordini religiosi inrappresentanza del clero religioso; isacerdoti di rito non latino. I reverendipresbiteri che rientrano nelle categoriesopra citate sono pregati di presentarsientro le ore 9.15 presso il piano terradell’arcivescovado, dove riceveranno tutti iparamenti necessari. Tutti gli altripresbiteri secolari e regolari della diocesisono invitati a portare con sé camice estola bianca, e a presentarsi entro le 9.15presso la cripta della cattedrale. Ireverendi diaconi (esclusi quelli diservizio), i seminaristi e i ministri istituitiche intendono prendere parte alla liturgiasono pregati di portare con sé i paramentipropri e di presentarsi entro le ore 9.15presso il piano terra dell’arcivescovado.

Don Riccardo Pane

LSabato alle 22 in San Pietro la Veglia pasquale

ggi, con la Domenica delle Palme, si apre laSettimana Santa, centro e culmine di tutto

l’anno liturgico. Nella Cattedrale di S. Pietro siterranno i riti diocesani, presiedutidall’arcivescovo cardinale Carlo Caffarra.Questo il programma:Giovedì Santo 13 aprile Alle 9.30 Messacrismale concelebrata con i sacerdoti delladiocesi; alle 17.30 Messa concelebrata «nellaCena del Signore».Venerdì Santo 14 aprile Alle 9 celebrazionedell’Ufficio delle Letture e delle Lodi; alle17.30 Celebrazione della Passione delSignore; alle 21 Via Crucis cittadina lungo lasalita dell’Osservanza.Sabato Santo 15 aprile Alle 9 celebrazionedell’Ufficio delle Letture e delle Lodi; alle 12 aS. Stefano, recita dell’Ora sesta alla presenzadei Cavalieri del Santo Sepolcro e sostasilenziosa di fronte al «Cristo morto», opera inbronzo di Luigi Mattei; alle 22 Messa dellanotte nella Solenne Veglia Pasquale ecelebrazione dei sacramenti dell’iniziazionecristiana.Domenica di Pasqua 16 aprile Alle 17.30solenne Messa episcopale concelebrata.

O

l nemico più subdolo dellaPasqua? La quotidianità coi

suoi ritmi frenetici, che nonaiutano a vivere con la dovutaintensità i giorni che stanno alcuore della fede. Complice ilperiodo dell’anno che nonprevede per gli adultipraticamente alcun giorno di

interruzione lavorativa. È per questo che i coniugiDamiano e Federica Drusiani, della parrocchia di ZolaPredosa - due bimbi di 3 e 5 anni, Giovanni e Sebastiano- hanno scelto di prendere un periodo di ferie dal lavoro,dal mercoledì fino alla domenica di Risurrezione. «Esserea casa - afferma Damiano - permette non solo a me divivere intensamente questi giorni santi, ma dicondividerli con la famiglia e la comunità parrocchiale, eallo stesso tempo di dare una testimonianza importanteai miei figli. Essi vedono infatti, a fatti e non solo aparole, che la settimana santa è per noi genitori unmomento eccezionale, tanto da avere la priorità su tutto,e che per viverla intensamente dedichiamo tempo allapreghiera e alla riflessione». A ciò si aggiunge anche unaltro strumento di preparazione, pensato appositamenteper i piccoli: l’uso dei simboli. «Per fare "esperienza" dicosa significhi la vittoria di Cristo sulla morte, della lucesulle tenebre, faremo nella nostra casa, il venerdì esabato santo, due rinunce simboliche: la luce e icondimenti - prosegue Damiano - Non useremo quindila luce elettrica ma solo candele, e non utilizzeremo nésale né zucchero per insaporire i cibi. Il tutto farà dapreludio al grande giorno di Pasqua, dove ogni cosa, dalcibo alla casa, parlerà invece di una grande festa. Ibambini potranno così riscoprire la bellezza della luce edel sapore, segno della novità portata da Cristo nelmondo, e noi grandi tornare a una scelta di austerità perricentrare la nostra vita sull’essenziale». (M.C.)

I

Settimana Santa, i riti

Parrocchie, i segni di un tempo forteuello della Settimana Santa è untempo liturgicamente moltodenso, ricco di celebrazioni e

appuntamenti. Le parrocchie siapprestano a celebrarlo nel modo piùtradizionale o anche con l’ausilio dimomenti preparatori, diapprofondimento, di missionarietà. A S. Biagio di Cento c’è un forte accentocittadino: le «Quarant’ore» di Adorazione,che hanno inizio alle 12 della domenicadelle Palme e si concludono la sera delmercoledì successivo, sonotradizionalmente animate da famiglie,associazioni, gruppi vari compresi laCroce Rossa, la Protezione civile, o anchel’ente della Partecipanza agraria, il piùantico della zona, e tanti altri. «È ungrande momento di integrazione socioreligiosa», afferma monsignor SalvatoreBaviera, il parroco.

Q A Castello D’Argile, invece, si è puntatosulla formazione, con due appositi ritirispirituali fatti nella scorsa settimana: unoper gli sposi e uno per i giovani egiovanissimi. «È un’esigenza nata daglistessi parrocchiani, specie quelli più"fedeli" - afferma don Andrea Astori, ilparroco - Si desiderava un aiuto pervivere con più coscienza e preparazionela Settimana Santa». La parrocchiaorganizza pure una Via Crucis, moltopartecipata, lungo le vie del paese. Ricca di particolari rivolti allacittadinanza è la Settimana Santa di S.Pietro in Casale: la domenica dellePalme i fanciulli di 5° elementare e dellemedie si recano nella Casa di riposodella zona e in tutte le case dove ci sonoammalati, per donare un ramo di ulivocon l’annuncio della Risurrezione.«Desideriamo raggiungere - afferma don

Remigio Ricci, il parroco - coloro che nonpossono prendere parte alla liturgia».Sempre ai fanciulli è affidato pure ilcompito di annunciare con solennità ilgiovedì santo: prima della Messa, da 3punti del paese, i ragazzi procedono apiedi verso la chiesa suonando deicampanellini, così da richiamarel’attenzione sul momento che si sta percelebrare. Per giovani e giovanissimi èpensato un itinerario «forte»: il giovedìsanto, dopo la liturgia, dalle 23 alle 24Adorazione eucaristica, mentre nei giornidi giovedì, venerdì e sabato l’invito è aritrovarsi al mattino in parrocchia per larecita delle Lodi e la colazione insieme. Monsignor Pierpaolo Sassatelli, parroco aCastelfranco Emilia, ha avuto unpensiero di riguardo per i bambini. Aloro è rivolta la Via Crucis che laparrocchia propone il pomeriggio delvenerdì santo: «è animata e pensataapposta per loro - spiega - così da poterneraggiungere un numero maggiore chenon nella liturgia serale rivolta a tutto ilpopolo». (M.C.)

la famiglia. Mettersi in ferie per vivereuna buona Pasqua

la claustrale. La nostra vita? Fa partedello «spreco» di Dio

l cammino quaresimale iniziatonella consapevolezza del nostro

peccato e della nostra intimapovertà di fronte a Dio, ci ha visteimpegnate più intensamentenell’ascolto della Parola di Dio,digiuno, preghiera, carità e operedi penitenza. Esse ci configuranofortemente a Cristo crocifisso erisuscitato. La riflessione sulla

Parola di Dio che la madre Chiesa ci propone in questigiorni nella liturgia eucaristica - partendo da oggi,Domenica delle Palme, che ci introduce nel nucleocentrale dell’anno liturgico, cioè la celebrazione delsolenne Triduo pasquale - ci pone in unatteggiamento interiore che ci coinvolgeprofondamente di fronte a questo grande mistero diamore e di dolore del Cristo. Questo darsi e donarsisenza misura, come è fortemente contenuto nelleparole di Giovanni 13,1: «Dopo aver amato i suoi, liamò fino alla fine». Inoltre ci piace condividere unparticolare del testo della Passione secondo Marco(14,1-15), dove si parla dell’amorevole «spreco» delvasetto di olio di nardo alla cena di Betania. Gesùdice: «La donna ha compiuto verso di me un’operabuona». E’ l’azione della Chiesa amante che havalidità sino alla fine del mondo. Infatti, dopo che lamorte è diventata certezza con il tradimento di Giuda,Gesù si «spreca» in modo ancora pià illimitatonell’Eucaristia. E’ sempre così: l’amore ignora il tantoe il poco, perché conosce solo il tutto! La nostra vitaconsacrata fa parte di questo «spreco»: donata a Dioper il bene dell’umanità.

Sorelle Cappuccine(monastero di via Saragozza)

I

2 Domenica9 aprile 2006

Triduo, guida ragionata ai canti

La Messa crismale dell’anno scorso Il «Cristo morto»

l canto è importantissimo per laliturgia, perché la valorizza e

aiuta la partecipazione. A maggiorragione questo vale per il Triduopasquale che della liturgia è ilculmine». A parlare è don GiancarloSoli, direttore del coro della Cattedrale,cui abbiamo chiesto alcune indicazioniper la scelta dei canti. «Scorrendo ilrepertorio nazionale dell’Ufficioliturgico della Cei - afferma - la sceltacade su brani di diversa provenienza.Si va dal recupero della tradizione, conil gregoriano e le laudi, ai canti conuna storia invece molto più recente.L’importante è l’equilibrio: non sipossono scegliere solo brani gregorianio laudi né, allo stesso tempo,dimenticare questi mondi che hannoalle spalle un patrimonio ricchissimodi spiritualità». «Per il Giovedì santo -afferma don Soli - un buon canto è "Inte la nostra gloria", impostato su uncorale antico, il cui testo è l’antifonadella liturgia del giorno. Riprende laliturgia anche "Ubi caritas est vera", ungregoriano non difficile da eseguire.Bene anche il suo corrispondenteitaliano, "Dov’è carità e amore", chetraspone fedelmente in lingua correnteil testo latino, ed ha una cantabilità daassemblea". "Il Venerdì santo -

prosegue il sacerdote - vede poi tra icanti adeguati l’antico gregoriano"Ecce lignum crucis". Ottimo, adesempio durante l’adorazione dellaCroce, è anche "Signore dolce volto",noto corale di Bach, dotato di unabuona melodia e di un testosignificativo (pure nella versione "Ocapo insanguinato"); lo si può fare a 4voci, come brano meditativo e diascolto. Dalle caratteristiche simili "Tunella notte triste", anch’esso di Bach,che riguarda il mistero della Croce. IlSabato santo si caratterizza invece perla salmodia. Cito un solo esempio: ilconosciutissimo "Ha sete di te Signorel’anima mia"». Infine la Veglia e ilgiorno di Pasqua. Oltre al canto dellelitanie dei santi, don Soli propone:«Cristo è risorto, alleluia» («ottimocorale di Handel») e «Cristo risusciti»(«antica lauda del secolo XII»). Ancora:«Nei cieli un grido risuonò» («cantotipico della Pasqua, comune anche allecomunità Protestanti), e «Regina coeli»(«l’antifona mariana della Pasqua»).Per il Triduo il coro della Cattedraleeseguirà quest’anno i canti dellatradizione con alcune varianti per ilcoro. "Dov’è carità e amore", peresempio, seguirà varie modalitànell’esecuzione dei versetti. (M.C.)

Venerdì Via Cruciscittadina, guidatadal CardinaleTesto di Rondoni

C’è un punto di vista

Page 3: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Arcidiocesi …...del Cardinale a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 l Forum nazionale delle associazioni familiari ha lanciato nei mesi scorsi

La domenica di Pasqua, 16 aprile, alle 10l’Arcivescovo celebrerà la Messa nella SalaCinema della Casa circondariale

Raffaello, La liberazione di Pietro

DI CHIARA UNGUENDOLI

nche all’interno del carcere, ciprepariamo alla Pasquaseguendo il cammino della

Chiesa: naturalmente, secondo lepossibilità che ci sono inquell’ambiente. Il fatto poi che venga acelebrare la Messa di Pasqual’Arcivescovo è un fatto moltoimportante, che ci rendeparticolarmente felici». Padre RenzoZambotti, dehoniano, è cappellanodella Casa circondariale della Dozza: alui dunque fanno riferimento tutte levarie iniziative religiose che si tengonoall’interno del carcere. «Il camminoverso la Pasqua è stato condottoanzitutto attraverso il gruppo che ognisettimana si ritrova per commentare leletture della Domenica - spiega padreRenzo - Poi c’è un altro gruppo dipreghiera guidato da giovani, e ungruppo della parrocchia di Castel S.Pietro che ha condotto tutto il percorsoquaresimale assieme ai ricoverati in

infermeria». Per quanto riguarda laSettimana Santa, «nel settore Penale ein quello femminile vengono svoltitutti i riti del Triduo Pasquale, perché cisono delle sale disponibili; negli altrisettori purtroppo non è possibile, permancanza di spazio».La Messa del Cardinale, domenica alle10, si terrà invece nella Sala Cinema,«che è quella che può contenere ilmaggior numero di detenuti,soprattutto dei settori Penale eGiudiziario. In contemporanea, altrisacerdoti celebreranno la Messa in altribracci: e lo stesso Arcivescovo, dopo lacelebrazione, andrà a visitare alcunisettori del carcere».«La Messa dell’Arcivescovo - concludepadre Zambotti - è particolarmentepreziosa per i carcerati e per noi che liassistiamo: è infatti un momento nelquale il Pastore della diocesi viene avisitare gli "ultimi", coloro che sonopiù reietti, e, come faceva Gesù, donaloro un annuncio di speranza e disalvezza».

Nuova edizione dell’iniziativadi informazione e formazionepromossa dal Consultoriofamiliare bolognese

3Domenica9 aprile 2006

a parrocchia di S. DomenicoSavio festeggia quest’anno il 50°di erezione. E lo farà in un modo

particolarmente solenne grazie allacelebrazione della 5° Decennaleeucaristica, che sarà celebrata tra finemaggio e inizio giugno, e cherappresenterà, afferma don VittorioFortini, il parroco, anche «un’ottimapreparazione al Congresso eucaristicodiocesano del prossimo anno». Per l’occasione, nei giorni 22, 23 e 24settembre, la parrocchia riceverà unavisita speciale: l’urna con le reliquiedi S. Domenico Savio, il santo cui èdedicata la chiesa. «Un aiuto -commenta il parroco - per conoscereed amare con maggiore gratitudine ilnostro Patrono e chiedere la suaprotezione». La parrocchia comunica che lecomunità, istituti o movimenti, chedesiderassero, all’interno dei tregiorni, uno spazio per una Messa o

L preghiera davanti all’urna del Santo,possono chiamare lo 051511256,oppure 3398902381. «Saremo benfelici di condividere con tanti altri -conclude don Fortini - la gioia per lapresenza di questo giovane Santo inmezzo a noi». S. Domenico Savio, nato a Chieri (To-rino) il 2 aprile 1842, è uno dei «fio-ri» più belli cresciuti da S. GiovanniBosco. Fu in-fatti il santofondatore deisalesiani acurarne l’e-ducazione, aValdocco, ilprimo nucleodi quella chesarebbe poidivenuta lagrande realtàdegli oratori.Deceduto

giovanissimo - non aveva neppure 15 an-ni - è venerato tra i santi più giovani dellacristianità, testimonianza per tutti gli a-dolescenti che la santità è possibile a tuttele età. È lo stesso don Bosco a raccontare,in un suo libro, l’avventura umana e cri-stiana di questo fanciullo, del quale avevaintuito, da subito, la straordinarietà. Giàa sette anni, ammesso alla prima Comu-nione, formulava il suo programma di vi-ta: «Mi confesserò molto sovente e farò laComunione tutte le volte che il confesso-re mi darà licenza; voglio santificare tuttii giorni festivi; i miei amici saranno Gesù

e Maria; la morte,ma non peccati».Propositi che mi-se in atto sino al-la fine della vita,distinguendosiper la saggezza, elo zelo nella testi-monianza dellafede e nell’ora-zione. Fu procla-mato santo il 12giugno 1954. (M.C.)

Quarantore, pratica antica

l’incontro

abato 1 aprile le religiose della diocesihanno incontrato l’Arcivescovo, «ed è

stata una gioia grandissima - affermasuor Germana Burzo, delle Domenicanedi S. Caterina da Siena, segretariadiocesana dell’Usmi - Eravamo davvero intante, la sala era piena, quindi hannopartecipato almeno 250 religiose di tuttele congregazioni presenti in diocesi. Èstato un incontro "di famiglia", pieno direciproco affetto». «L’Arcivescovo -prosegue suor Germana - ha trattato iltema di come prepararci al Congressoeucaristico diocesano. E lo ha diviso in trepunti. Il primo, cosa significa essere

"creatura nuova" in Cristo: come persone,e come società (questo è stato il secondopunto). E ciò che ci fa creatura nuova, inentrambi i casi, ha spiegato, èl’Eucaristia».«Poi il Cardinale si è rivolto direttamentea noi religiose - spiega suor Burzo -spiegandoci come dobbiamo prepararcial Congresso. E ha insistito sul fatto chenon dobbiamo tanto pensare alle cose dafare, ma a comedobbiamo essere.Questo significasoprattutto unrapporto più profondoe più intimo con GesùEucaristia, anche conore di Adorazione. Ciha detto anche che noinella Chiesarappresentiamo ilcarisma mariano,

mentre la gerarchia rappresenta ilcarisma petrino: e riportando anchequello che il Papa aveva detto aiCardinali a Roma il giornodell’Annunciazione ha sottolineato che ilcarisma mariano, il "sì" di Maria, precedeil carisma petrino, il "sì" di Pietro.Dall’unione di questi due carismi, haconcluso l’Arcivescovo, nasce la Chiesanella sua pienezza».

«L’incontro si èconcluso con undialogo - conclude suorGermana - e da esso èemersa la nostragratitudine verso ilCardinale, perchéabbiamo sentito chegli stiamo a cuore e ciconsidera una partepreziosa della Chiesabolognese».

S

Caffarra alle religiose: «Incarnate il carisma mariano»

L’urna di San Domenico Savio

Padre Renzo Zambotti:«Anche dentro il carcere cisiamo preparati seguendoil cammino della Chiesa»

«C’è il gruppo di commento alle lettureQuello di preghiera e quello dellaparrocchia di Castel San Pietro che è stato con i ricoverati in infermeria»

«Progetto coppia» al via

l Consultorio familiare bolognese,a partire dal 21 aprile, offre unanuova edizione di «Progetto

coppia»: programma di informazionee formazione per chi già viveun’esperienza di coppia (fidanzati osposi) e per chi se la propone. Gliincontri, dieci in totale, si terrannonella sede del consultorio (via IrmaBandiera 22) il venerdì dalle 21 alle22.30.«Progetto coppia è nato nel 1987, lostesso anno della nascita delConsultorio - ricorda la direttrice del

I

Consultorio Giovanna Baglieri -L’obiettivo è aiutare ciascun individuoanzitutto a conoscere se stesso: acomprendere la propria storia, ipropri comportamenti che derivanodalla propria storia. Su queste basi sipotrà costruire anche una sferasessuale armonica: perché i corpipossono comunicare solo se c’è giàarmonia tra le menti. Per questo duedelle lezioni del corso sono dedicateuna alla fisiologia e l’altra allapatologia del rapporto sessuale:fisiologia e patologia che dipendonoentrambe dalla qualità del rapportotra le persone».«Altri incontri del corso - spiegaancora la direttrice - sono dedicatialla "rivelazione della coppia" e allamorale della vita di coppia, e sonocondotti da padre Alessandro

Piscaglia: incontri che sono insintonia con quelli precedenti dipsicologia, perché scienza e fede siintegrano a vicenda. Altri temitrattati negli incontri sono laprocreazione responsabile, lafecondazione extracorporea dalpunto di vista della bioetica cristianae il diritto di famiglia nella societàodierna. La conclusione riguarda lavita di coppia e lo sviluppo dellapersona, cioè come costruire nellavita adulta, di giorno in giorno, lapropria vita di coppia, in unastabilità sana, di amore. In sintesi, loscopo è costruire coppie su basisolide e far capire alle persone lagioia che nasce dalla stabilità dellacoppia, in antitesi all’edonismo ealla falsa felicità proposta dallasocietà odierna».Per informazioni e iscrizioni (il corsoè a numero limitato): Consultoriofamiliare bolognese, via IrmaBandiera 22, tel. 0516145487.

Chiara Unguendoli

Il Cardinale aallllaa DDoozzzzaa

Un momento dell’incontro

Csi, una stagione di grandi sorpresee il 2005 è stato un anno ricco di conferme e novità, quello cheè cominciato da pochi mesi si sta concretizzando come una

stagione piena di sorprese: di grandi risultati sportivi, di grandinumeri per quanto riguarda i tesserati e le società, di appunta-menti (come i 60 anni dell’ente che vedranno il Centro Sportivo I-taliano sempre più al centro del mondo sportivo della città). Diquesti argomenti si è parlato lunedì a Villa Pallavicni, quandol’ente di promozione cattolico ha celebrato la propria Assemblea

annuale per l’approvazione del bilancio 2005 e l’individuazione delle li-nee guida per il 2006. Nella propria relazione il presidente provinciale,Stefano Gamberini, ha indicato alcuni punti sui quali l’associazione si èmossa nell’anno appena trascorso: «Le nostre attività hanno mantenutouna sostanziale tenuta con alcune punte migliorative. Abbiamo investitomolto nell’area formazione, ed è stato attuato un nuovo programma am-ministrativo per la contabilità, con particolare attenzione al rapporto ditrasparenza con i nostri soci» «Abbiamo partecipato all’Ati - ha proseguitoil presidente provinciale - che si è aggiudicata la gara per la gestione del-le piscine del Comune di Bologna per i prossimi 12 anni. Nel campo isti-tuzionale abbiamo poi consolidato i rapporti con gli Assessori allo sport,e continuato l’impegno all’interno del Coni». Da registrare, infine, un de-ciso aumento dei tesserati arrivati quasi a quota 20.000, e delle societàsportive che hanno sfiorato le 300. (M.F.)

S

Dopol’assembleaannuale ilpresidenteStefanoGamberiniparla dellenuove sfide

cara mia spe’/ che desti sul legno / lavita per me; / ti dono il mio cuore /eterno Signore, / Te stesso mi hai dato,

/ me stesso Ti do». Questa una delle strofe delcanto che accompagna le processioni delleQuarantore a Castel Guelfo. La tradizione delleQuarantore a Castel Guelfo si apre con laprocessione della Messa delle Palme (celebrataquest’anno dal Cancelliere don AlessandroBenassi) che parte dall’Oratorio della BeataVergine della Pioppa e va alla chiesa parrocchiale:si ripete ogni ora, fino a martedì alle ore 18,quando le Quarantore saranno chiuse sulla piazzaprincipale da monsignor Gabriele Cavina,provicario generale.La pratica delle Quarantore si fa risalire a uncappuccino, Giuseppe Piantanida, che laintrodusse in memoria delleore che Gesù passò nelsepolcro: venne poi introdottain Roma da Clemente VIII nel1592.La tradizione delle Quarantoreè viva anche a Crevalcore, doveinizia dopo la Messa delladomenica delle Palme etermina con una processionecol Santissimo per il paesemercoledì alle 12; a Crevalcorec’è anche la grandeprocessione del trasporto delGesù morto, che nella

O« cerimonia che inizia in chiesa alle 20, vienesolennemente calato dalla croce e poi portato inprocessione per il paese, dove le vetrine sonoornate in modo da ricordare la passione di Cristo.La sera del Venerdì Santo si celebra un po’ovunque la memoria della passione e in un certosenso si accompagna Gesù nel sepolcro conmanifestazioni pubbliche: a Cento c’è una solenneprocessione col Gesù morto al seguito della croceche si conclude sulla piazza principale; a PoggioRenatico c’è alla sera una solenne Via Crucis nellapiazza principale, a Lizzano in Belvedere unasolenne processione al seguito della Croce; pocolontano, a Vidiciatico il coro della parrocchia cantain modo antico e suggestivo, sempre la sera delVenerdì Santo, la Via Crucis, sul testo delMetastasio. Poggetto invece celebra le Quarantore

da Pasqua al martedì, quando lapratica viene conclusa con unaprocessione col Santissimo. E nonsi può non ricordare la festa che sitiene a Sasso, frazione di Lizzanoin Belvedere, dove il Lunedìdell’Angelo si consacra il piccoloborgo con una processione cheonora un’immaginedell’Annunciazione: il momentoil cui l’Angelo portandol’annuncio a Maria segnò l’iniziodella vicenda terrena che portòalla Risurrezione.

Gioia Lanzi

stato anzituttoun bravo pro-fessionista: ma

soprattutto un uomo cheha saputo coniugare la vi-ta quotidiana con una fe-de profonda, dando unatestimonianza cristiana ef-ficace, pur senza ostenta-zione». Così monsignorNovello Pederzini, parro-co ai SS. Francesco Save-

rio e Mamolo e assistente spirituale del SerraClub di Bologna ricorda Carlo Alberto Falavi-gna, fondatore e animatore dello stesso SerraClub, scomparso martedì scorso all’età di no-vant’anni. «Ciò che lo ha distinto soprattuttoin questi ultimi anni della sua vita - proseguedon Novello - è stata la sensibilità dimostrataverso i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali e re-ligiose. Per questo è stato uno dei primi in Ita-lia ad accogliere il movimento portato dall’A-merica dal cardinale Siri e intitolato a padre Ju-nipero Serra, l’evangelizzatore della California,

che si prefigge appunto in modo specifico la cu-ra dei sacerdoti e delle vocazioni sacerdotali. Diquesto movimento, che ha avuto come assi-stenti spirituali prima monsignor Sassatelli, poimonsignor Zarri, poi me, lui è stato a Bolognail fondatore ricoprendo le cariche di presiden-te e anche di governatore dell’Emilia Roma-gna». «Lo contraddistingueva - dice ancora mon-signor Pederzini - l’affetto e il rispetto con cuicircondava il sacerdote: io stesso sono stato te-stimone dei gesti di bontà che mi rivolgeva, edell’alta considerazione che aveva del mio sa-cerdozio. Era un uomo particolarmente buono,attento, sensibile, e incarnava pienamente ilsenso dell’amicizia cristiana». Don Novello sot-tolinea anche, in Falavigna, lo spirito di servi-zio, «che lo ha portato a svolgere volontariatonella Curia Arcivescovile», e soprattutto la suagrande pietà eucaristica: «aveva il culto del-l’Eucaristia e dell’adorazione eucaristica». «Unuomo molto amato - conclude monsignor Pe-derzini -. Per questo lascia un grande vuoto:perché la sua, pur discreta, era una grande pre-senza». (C.U.)

’E«Morto Falavigna, fondatore del Serra Club

Castel Guelfo, processione

Falavigna

Domenico Savio. In settembre la parrocchia bolognesericeverà in visita speciale l’urna con le reliquie del santo

Le consacrate: «Gli abbiamopromesso di essere "Maria aipiedi della croce" per la nostraChiesa bolognese»

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«Don Bedetti»,non solo pane

DI CHIARAUNGUENDOLI

a sua origine èlontana, ma lasua azione

continua attivamentenell’oggi. È l’«Operadon Bedetti»: «nataintorno al 1930 -spiega l’attualeresponsabile NandoCardinali - per

iniziativa di un "grande" della carità di Bologna:il Servo di Dio don Olinto Marella. Don Marella

L

fondò l’Opera, in collaborazione con leConferenze di S. Vincenzo, per assistere icosiddetti "baraccati": cioè quelle cinquemilapersone che erano state sgombrate dalla zonadove era stata costruita via Irnerio e sistemate inbaracche di legno fuori Porta Lame. Lì luioperava, assieme ad un gruppo di giovani, peroffrire assistenza morale e materiale, e sostenerequeste persone anche nei loro rapporti con ilComune». «Don Marella - spiega ancoraCardinali - chiamò la sua opera "Don Bedetti"in ricordo di un altro grande della carità vissutoa Bologna nel secolo precedente, il venerabilemonsignor Giuseppe Bedetti; così grande, chequando morì, la città proclamò cinque giorni dilutto». L’attività dell’Opera continuò poi neltempo, anche dopo che i «baraccati» furono viavia sistemati, con vari intenti caritativi. «Ma ilmomento nel quale ha ripreso slancio - raccontaCardinali - è stato in occasione del Congressoeucaristico diocesano del 1987. Da allora,l’attività fondamentale dell’Opera don Bedetti(collegata alle Conferenze di S. Vincenzo, macon una sua autonomia) è il servizio alla Messache viene celebrata ogni domenica alle 9.30nell’Oratorio S. Donato, in via Zamboni, per gliassistiti dell’Opera Padre Marella. Una Messa

che viene di solito presieduta dal direttoredell’Opera Marella, padre Gabriele Digani, ed èseguita dalla colazione offerta a tutti i presenti.Non solo: qualche domenica al mese, semprenella chiesa viene offerto anche il pranzo. Ilcardinale Biffi ha infatti concesso il permesso, eil cardinale Caffarra l’ha confermato, che lachiesa sia luogo di celebrazione e insieme di"ristorazione"». I membri dell’Opera sisuddividono dunque i compiti: c’è chi anima laliturgia e chi serve a tavola; così una ventina dipersone servono in diverso modo un’ottantinadi ospiti. «È un servizio importante - sottolineaCardinali - perché unisce l’aspetto spirituale aquello materiale: si tratta infatti dell’unica Messache viene celebrata appositamente per i poveri».Cardinali ricorda anche che un’azione analogaveniva compiuta a Firenze da Giorgio La Pira,che riuniva nella chiesa di S. Procolo i poveri,faceva celebrare per loro la Messa e al terminedistribuiva il pane. «A conclusione dellacelebrazione, La Pira teneva un breve sermone,che veniva definito "il Vangelino": noi invecesempre al termine della Messa distribuiamo unfoglietto nel quale in poche righe vieneriassunta la Liturgia, in modo che ognuno cheha partecipato possa portarselo dietro erileggerlo». C’è poi da dire che gli appartenentiall’Opera si ritrovano periodicamente perincontri formativi: «quest’anno - concludeCardinali - rifletteremo sull’enciclica diBenedetto XVI "Deus caritas est"».21 - continua

Gaggio ricorda il sindaco Brasaa vita di Arnaldo Brasa - affermaTonino Rubbi - si può riassumerein due elementi: la fedeltà senza

limiti al trinomio "Dio - Patria - Famiglia" ela presenza di grandi tragedie e immanisofferenze».Nato a Gaggio Montano nel 1915, Brasa eraoriginario di una famiglia numerosa (5 figlimaschi e una femmina) e modesta (deditaall’agricoltura e ad una piccola osteria dipaese). Giovane tenente delle Guardie diFrontiera a Tarvisio nella seconda guerramondiale, fu protagonista di eroici atti dialtruismo, per uno dei quali fu decoratocon la Medaglia d’argento al valor militare.Fu poi internato in diversi campi diconcentramento nazisti in Germania e inPolonia. Nel novembre 1945 un crudeleeccidio gli strappò i fratelli Guido e Aldononché Bianca Ramazzini, la madre dellasua futura moglie Alfonsa Gualandi, vittimeinnocenti dell’odio politico che si consumòanche a Gaggio all’indomani della

L« Liberazione. Quale fu il suo contributo alla politica?Nella fase della «ricostruzione», Brasa, fortedei profondi ideali democratico-cristiani chelo animavano, fu al fianco dei leaderscattolici bolognesi: Giovanni Elkan, AngeloSalizzoni, Raimondo Manzini e GiovanniBersani, e ne condivise l’impegno. Masoprattutto, si mise a disposizione della suacomunità e ne divenne sindaco nel ’51 (esindaco morirà nel 1986). Come si caratterizzò il suo operato?Grazie all’impulso che egli impresseall’amministrazione civica, Gaggio, daterritorio dedito quasi esclusivamenteall’economia agricola divenne modelloparadigmatico di sviluppo integrato.Conservando e valorizzando le peculiaritàdella vocazione più antica, come i caseifici,fece «decollare» importanti e qualificateattività artigianali, industriali e turistiche: letre coordinate fondamentali lungo le quali ilsindaco della ricostruzione continuerà ad

esercitareinstancabilmente lasua azione dipromozione sociale,economica e civile.E poi la sualungimiranza nelversante crucialedell’istruzione: si adoperò infatti coninsistenza determinante, alla realizzazionedel Centro studi di Porretta, al servizio ditutto l’Alto Reno.E la sua opera artistica?Brasa fu docente di Storia dell’Arte e diDisegno nelle Scuole Magistrali e Medie diPorretta Terme; ma soprattutto, grazie allesue spiccate qualità artistiche, autore diopere molto apprezzate di pittura e scultura,tra le quali il busto di Alcide De Gasperi,collocato nel parco delle Rimembranze. Laricerca del bello fu per lui una delle vieprivilegiate della sua profonda religiosità.

Chiara Unguendoli

Messa del Vicario generaleL’uomo e l’artista: una mostra

roseguono a Gaggio Montano le manifestazioniin onore di Arnaldo Brasa nel ventennale della

morte (11 aprile 1986). Martedì alle 16.30, nellachiesa dei Santi Michele e Nazario, il vicariogenerale monsignor Ernesto Vecchi presiederà unaMessa. Alle 18 verrà inaugurata nei locali delCottolengo la mostra «Arnaldo Brasa uomo eartista». Interverranno il sindaco di Gaggio MontanoBruno Gualandi, l’onorevole VirginiangeloMarabini, presidente del Comitato per lecelebrazioni e Bianca Antonia Brasa inrappresentanza della famiglia. Seguirà la proiezionedi un filmato. Venerdì 19 maggio presentazione delvolume «Brasa uomo di scuola», della maestraCalista Tomasi; interverrà Paolo Marcheselli. Sabato20 maggio, negli impianti sportivi comunali, XVIedizione dei Giochi della Montagna «A. Brasa».Sabato 16 settembre: «Brasa uomo dellaricostruzione», alla presenza di VirginiangeloMarabini. Domenica 5 novembre «Brasa uomopolitico» e medaglia d’argento al valor militare.

P

le «giornate»

Con l’Opera fondata da padre Marellacontinua la nostra rassegna delle realtàdiocesane collegate con la Caritas

L’Oratorio San Donato. A sinistra don Bedetti

Arnaldo Brasa

Ogni domenica alle 9.30nell’Oratorio San Donato in viaZamboni viene celebrata unaMessa per gli assistiti alla qualesegue la colazione e qualchevolta anche il pranzo

«Al termine della celebrazionedistribuiamo un foglietto nel quale viene riassunta la liturgia, in modo che ognunopoi possa portala con sé»

4 Domenica9 aprile 2006

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DI CHIARA DEOTTO

el 1985 ci aveva regalato «Bach»,un volume che resta punto diriferimento per chiunque voglia

seriamente affrontare quest’autore. Poiera arrivato «La morte di Mozart», altrolibro che chiudeva il sipario su tantiluoghi comuni della storia della musica,tramandati da una vulgata che attingevaal pettegolezzo salottiero più che aidocumenti. Da ultimo, due anni fa,«Beethoven», un saggio magistrale, cheha riaperto la discussione svelando chedi tutto quello che avevamo letto ostudiato ben poco si salvava. PieroBuscaroli, critico musicale, storico dellamusica, uomo di meditata ricerca, si èappena ripreso dagli «anni di galera» cuilo ha costretto il libro su Beethoven,ben sei, senza potersi dedicare ad altro,perché, dice, Beethoven non ammettealtri commensali. Subito ha voluto dare

Nalle stampe un libro che già avevapronto, se non fosse stato preso in altristudi, ed è tornato ad un anticoprogetto sui rapporti fra Mozart e gliAsburgo, Giuseppe II in particolare, chesostiene nel libro «Al serviziodell’imperatore», edito da Marietti,avrebbe spinto Mozart alla rovina.Buscaroli non è particolarmenteaffezionato al compositore austriaco,(«un disgraziato abitato dal genio» dicecon la chiarezza che locontraddistingue, «Beethoven mena neisentieri più alti, con Mozart si restasempre in basso»), tantomeno se neoccupa nel frangente dell’anniversario,che gli pare una questione d’affari e diturismo. Il libro dà un bello scossonealle tesi che fanno di Mozart un«santino» in un quadretto d’aneddoti.Documenti alla mano, inizia una messain discussione dell’ovvio:per esempioche Giuseppe II fosse protettore e

mecenate di Mozart. Al contrario, loostacolò in tutti i modi e non lo capìmai. Chi ha creduto che Don Giovannifosse un anticipo romantico d’amore edi morte farà bene a ricredersi: si trattadi un segreto plagio di Lorenzo daPonte. Infine, la storia della pococonosciuta «Clemenza di Tito», che sirivela opera cruciale all’interno delcatalogo mozartiano, ed è tutta dariscrivere. Qui la questione si complica,perché le vicende dell’operas’incrociano con quelle del famosoRequiem cui l’autore accenna senzaesaurirne la vicenda, che sarà oggetto diuna prossima pubblicazione, rapida,breve e definitiva. La vera storia delRequiem l’attendiamo tutti, intanto,leggendo «Al servizio dell’imperatore»,sarà bene documentarsi sul resto, e nonè poco. Aspettando la prossima«brochure» del professor Buscaroli, unasciabolata, promette lui.

Il «Compianto», Dalla improvvisa

Il «Compianto» di Santa Maria della Vita

Appuntamento questa sera, alle 20.30 nello scenario della Cappella Ghisilardi per il ciclo d’iniziative «Mistic Media Misti Media»

Nell’opera del poeta, nato a Milanonel 1885 e morto a Stresa nel1957, fa da spartiacque l’ordinazione sacerdotale, precedutae seguita da un lungo silenzio

iene proposta questa sera una «Meditazionecon la Via Crucis di Mario Luzi». IntroduceGiovanni Bertuzzi OP. Musiche eseguita da

Paola Del Giudice. Voci recitanti: EmanuelaBallotta, Alberto Becca, Gabriella Craboledda.Ingresso libero. Dice padre Bertuzzi «È l’ultimaopera della bibliografia di Mario Luzi, morto pocodopo. Luzi in alcune opere, per esempio "Sufondamenti invisibili", del 1971, e "Viaggioterrestre e celeste di Simone Martini", ha iniziatoun confronto fra il visibile e l’invisibile, ilcontingente e l’eterno. Credo che la Via Crucis sicollochi proprio dentro questa tensione. Attraversola partecipazione alla passione di Cristo c’è ladialettica tra la vita e la morte, l’innocenza el’empietà. Soprattutto mi ha colpito il commentoal momento della flagellazione, in cui Cristo diceche su di lui si scatena tutto l’odio dell’uomo perDio e per l’uomo umiliato. I flagellatori nonhanno rispetto né per l’uno, Dio, né per l’altro, ildebole. Luzi comunque vive nella prospettiva della

V resurrezione, infatti dice che attraverso Cristopossiamo sperimentare l’amore di Dio che vince lavittoria della morte».Aggiunge Alberto Becca, uno degli ideatoridell’iniziativa: «Abbiamo deciso di riprendere iltesto che Giovanni Paolo II chiese al poeta nel1999 e che fu letto in occasione della Via Crucisdel Venerdì Santo al Colosseo. Luzi scrisse un testopoetico, diverso da quellitradizionali. Più checome itinerario, si ponecome momento diriflessione. È un testo cheproporremo all’ascolto,proiettando alcuneimmagini e con lemusiche di Bach eseguiteal clavicembalo. Sarà unaserata multimediale,pensata per un pubblicoampio». (C.S.)

DI CHIARA SIRK

omani, alle ore 21, nel Santuariodi Santa Maria della Vita, viaClavature 10, il Centro culturale

«Enrico Manfredini», con il sostegnodella Fondazione Carisbo, presenta lospettacolo in poesia e musica«Compianto, Vita» di Davide Rondoni,ispirato al Compianto su Cristo mortodi Nicolò dell’Arca. L’opera viene per laprima volta letta da Marco Alemanno e

commentata da interventi musicali diLucio Dalla. Nel poema, pubblicato daMarietti, DavideRondoni dà vocealla visione dellavita d’oggi coltadavanti al gruppodi sette statuedette "ilCompianto",opera di Niccolòdell’Arca, (1470circa), che sitrovano in SantaMaria della Vita. Questa è forse l’operapiù nota di Bologna, meta di unadevozione discreta e personalissima daparte di credenti e non credenti. La suafortissima "scena" suscitòl’ammirazione di poeti comeD’Annunzio e di storici dell’arte come ilMalvasia e Gnudi. Sette statue interracotta policroma raffigurano losterminato dolore dei primi cheaccorrono immediatamente dopo lapassione e morte di Gesù: MariaVergine, Maria Maddalena, Maria diSalome, Maria di Cleofa, Giovanni,Giuseppe d’Arimatea. Le Maries’avventano su quel corpo morto stesoa terra con la bocca e gli occhi ancoraaperti segnati nella terracotta, urlandodolore e stupore, le bocche cheaddentano l’aria nel grido, le manispalancate e serrate, di fronteall’assurdo della morte di Dio. Niccolòtrasforma la pace delle scritture in undolore umano che pace non si dà.Oggi, il segreto di disperazione e didomanda di quell’opera che attraversa isecoli nel cuore della città, ha trovanuova voce nella poesia. In

D«Compianto, vita» Davide Rondonipresenta una riflessione intensa sullamorte di Gesù e sulle «conseguenze» diessa per la vita dei primi che accorronoa compiangerlo, così come la vitanostra. Ingresso libero.Cosa significa accompagnare un testodi questo tipo per un compositore co-me Lucio Dalla? Significa ancora una volta affermarequanto grande può essere il legame traparola e musica. C’è una connessione,un effetto di reciprocità assoluto. Inquesto caso io farò da playground aduna poesia, ilmodo ideale perstare insieme. Con che stru-mento sarà pre-sente? Avrò una tastieracomputerizzata epoi porterò ilclarinetto. L’ideanon è di tornareal tempo delcinema muto, quando, il pianista sisostituiva al parlato con le sue melodie.Qui il testo c’è, quindi faròun’ambientazione sonora. Non è laprima volta che lavoro in questo modoe vedo che funziona molto. Dal testo che spunti possono venireper la musica? Il testo è straordinario e sarà reso da unattore bravissimo, Marco Alemanno,che ha già interpretato «Pierino e illupo» di Prokov’ev e, di recente,l’«Arlecchino» di Busoni a Lugo. Certola musica in questo caso non si pone inmodo autonomo rispetto alla parola. Ècomplementare, invece di affermarsicon una melodia sarà di note lunghe, disuggestioni, d’atmosfere.

l primo periodo» ricorda StefanoColangelo «esprime una grandeinquietudine, che tocca il suo apice

nella poesia di guerra (vissuta in primapersona sui fronti del Monte Calvario, delPodgora e del Grafenberg), tanto da far direa Giovanni Pozzi: "quando Rebora fa poesiadi guerra perfino Ungaretti sembraaccademico". In effetti, è un poeta di unasensibilità perfino urtante. Molte poesie,però, anche se dolorose, al loro internohanno un movimento ascensionale,qualcosa che tende a elevare il discorso, aredimere la disperazione». Come mai né il nome, né l’opera di Rebo-ra sono molto conosciuti? A causa di questo silenzio è stato emarginatodalla critica. Però la sua opera ha fatto

I«scuola. Quali sono le caratteristiche del suo verso?Soprattutto è molto particolare come scavala sonorità della parola, quasi in modomaniacale. In particolare la sua poesia usamolti verbi, lui descrive la realtà attraversoverbi, non attraverso nomi. È molto legato alfarsi delle cose. Cos’era per Rebora la poesia? Lui ha sempre concepito la poesia come unesame di coscienza e come il tentativo dimigliorare se stessi. La dimensione spirituale che importanzaha nella sua vita? Enorme. Rebora fa un lungo camminospirituale, interessandosi in modo ampio alreligioso. Ad un certo punto si sentì vicino albuddismo e scrisse anche a Tagore.Ricordiamo che dirigeva una collana di libriper la diffusione del pensiero religioso in cuipubblicava molte voci, dai mistici tedeschi al

Talmud. Poi arrivò al sacerdozio. In questoperiodo trasforma la scrittura poetica inscrittura di esercizi spirituali. Solo negli anniCinquanta tornerà in modo pieno allapoesia. La vita come l’opera sono divise in dueparti: è una frattura o una maturazione? Nel mio intervento tenterò di spiegare cometra queste parti ci siano vari punti dicontatto. Certo la poesia degli ultimi tempi ècompletamente trasformata: è più semplice,spoglia, solare. C’è stata una distensione. È un poeta che si presta ad essere letto adalta voce? Sì, anche se è un verso non facile. La letturaproporrà in modo evidente tutta la partituradi allitterazioni, lo scavo e l’esplorazione delsuono della parola che Rebora fa. Capronidiceva che Rebora ha un lessico in rovina.Leggendolo ad alta voce lo sentiremo bene.

Chiara Sirk

Rebora, lessico in rovina

Mozart, nuova «sciabolata» di Buscaroli

Mercoledì 12 alle 17, nell’AulaAbsidale, per il ciclo «Poeti daricordare. Poeti da conoscere.Memoria e presente della poesiaitaliana contemporanea», ideatoda Raul Grassilli e sostenuto dallaFondazione Carisbo, StefanoColangelo presenterà ClementeRebora, Alberto Bertoni presenteràAmelia Rosselli. Al pianoforteSebastian Di Bin. Più ci siavvicina alla contemporaneità emeno si conoscono coloro che, conopere d’arte, ne hanno segnato iltempo. Succede anche ai poeti eClemente Rebora non fa eccezione.Per questo abbiamo chiesto aStefano Colangelo, ricercatoredell’Università di Bologna, diraccontarci questo autore.

Nell’Aula Absidale di Santa Lucia prosegueil ciclo di incontri «Poeti da ricordare.Poeti da conoscere»

«Proporròl’ambientazione sonora con una tastieracomputerizzata e con ilmio clarinetto»

Domani, alle 21, a Santa Maria della Vitail Centro «Manfredini» presenta lo spettacolo in poesia e musica di Davide Rondoni

Sarah Nemtanu si cimenta con Mendelssohn-Bartholdyartedì 11, alle ore 21, al Teatro Manzoni, Bologna Festival presenta un concertodella Filarmonica Arturo Toscanini, che, diretta da Kurt Masur, Sarah Nemtanu,

violino, eseguirà "Ruy Blas" ouverture op. 95, Concerto in mi minore op.64 per violinoe orchestra e la Sinfonia n. 3 in la minore Op. 56 «Scozzese» di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Alla giovanissima violinista, per la prima volta a Bologna, abbiamo: quando hainiziato a suonare il violino?Mio padre Vladimir dirige l’orchestra di Bordeaux ed è un violinista. Quando dapiccola l’ho sentito suonare l’ho supplicato di darmi un violino. I miei genitori, miamadre è una cantante, mi hanno accontentata. Poi ho studiato al Conservatorio diParigi, dove mi sono diplomata Dal 2002 sono primo violino dell’Orchestre Nationalde France. Ho una sorella e dei cugini che suonano il violino, ormai siamo una grandedinastia di musicisti, ma solo da due generazioni. Lei suonerà il Concerto di Mendelssohn, un vero capolavoro. Come lo affronterà?È molto difficile perché è musica molto immediata e se si fa un errore chi ascolta se

ne accorge subito. Sembra così facile e invece perchi lo esegue è un banco di prova terribile,perché non c’è un momento di pausa. Però hostudiato per eseguirlo al meglio e mi aiuta l’ideache Kurt Masur ama profondamente la musica diMendelssohn. Lei è molto giovane, Masur è un direttore conuna lunga carriera. Può dirci qualcosa dellavostra collaborazione?Lo considero uno degli ultimi grandissimidirettori della sua generazione. È una personadi grande statura morale, che crede molto neigiovani perché hanno ancora una menteaperta, senza preconcetti. Per lui la musica èla vita, non può stare senza. Quando nondirige va ad insegnare agli studenti deiconservatori.

Chiara Deotto

M

«Via Crucis» di Luzi, in San Domenico c’è una «meditazione»

Sarah Nemtanu

Clemente Rebora

Mario Luzi

Lucio Dalla

Marco Alemanno

5Domenica9 aprile 2006

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DOCU

MEN

TISi può vivere cosìSi può vivere così

Un momento della celebrazione della Veglia delle Palme dello scorso anno

6 Domenica9 aprile 2006

Gmg

La celebrazione diocesanai è svolto ieri il tradizionale appuntamentodiocesano nella vigilia della Domenica

delle Palme. Oltre a introdurre i riti dellaSettimana Santa, rappresentava anche lacelebrazione della 21° Giornata mondialedella gioventù che si festeggia nelle singolediocesi. L’appuntamento, presieduto dalcardinale Caffarra, ha visto un primomomento in piazza Maggiore e un secondo alPaladozza. Movimenti, associazioni e gruppiparrocchiali hanno animato la veglia dipreghiera. In particolare sono stati proposti,con l’ausilio di filmati, testimonianze e canti,cinque momenti di approfondimento,corrispondenti alle dimensioni indicate dallaChiesa italiana per la preparazione alConvegno ecclesiale di Verona. Ogni tematicasi concludeva con un breve commentodell’Arcivescovo. Trasversale alla serata era,infine, la sottolineatura della centralità dellaParola di Dio, come indicato da PapaBenedetto XVI nel suo messaggio per la Gmg:«Lampada per i miei passi è la tua Parola, lucesul mio cammino».

S

La verità dell’amore

«Non esiste nulla che più dell’amore occupisulla superficie della vita umana più spazio, enon esiste nulla che più dell’amore sia

sconosciuto emisterioso.Divergenza traquello che sitrova sullasuperficie equellodell’esistenzaumana» (K.Wojtyla).Carissimigiovani, siamoentrati nellaSettimana santa,la settimanadella passione,

la settimana nella quale ci è stata rivelata laverità intera circa l’amore. Questa rivelazionevoi la vedete in Cristo crocefisso: la verità circal’amore ha preso corpo e sangue in Cristocrocefisso. Volgete il vostro sguardo a Lui:semplicemente guardalo, in questi giorni. Edite: «questo è l’amore». Non saprete che cosasignifichi vivere; non realizzerete voi stessi senon amando. È per questo che, soprattuttodurante questi giorni, dovete con la vostrainquietudine e le vostre incertezze, anche conle vostre debolezze e peccati, avvicinarvi aCristo; appropriarvi del suo amore: solo cosìritroverete voi stessi. Se saprete tuffarvi in Lui,innestarvi in Lui, potrete trarre da Lui l’amorevero di cui Egli ha la pienezza.

Tempo di lavorare,tempo di riposareIl tempo e lo scorrere dei vostri giorni puòessere una benedizione o una maledizione;così come i momenti, il giorno del vostroriposo un godere del bene o una disperataevasione della vita, una fuga dalla realtà. Il

tempo e lo scorrere dei vostri giorni èbenedizione» quando è risposta forte egenerosa al grande compito che è la vostra vita.La cosa più degna che l’uomo fa è il suo lavoro,perché è mediante il vostro lavoro - per moltidi voi è la scuola, lo studio, l’università - chel’io si realizza, che dà una risposta adeguata alsuo compito; compito che il Signore haaffidato a ciascuno di noi. Perché nel cuore siaccenda la luce circa la dignità del vostrolavoro quotidiano, è necessario che nella lucedella Croce voi abbiate la percezione delladignità della vostra persona. Ciò che fate ègrande, perché la vostra persona è grande. Maper vivere la nostra giornata, il nostro lavorocosì, bisogna reimparare in profondità ciò cheforse abbiamo appreso da bambini: alzarsi almattino e prima di tutto pregare. Sembra dipoco conto. Non è così: colla preghiera fatta almattino, all’inizio della nostra giornata, siprende coscienza della realtà nel modo giusto.Capirete pian piano che il vostro lavoro, ilvostro andare a scuola è gloria di Cristo;capirete che la sapienza è insita nella realtà. Èper questo che la celebrazione della domenica,«giorno del Signore», vi dona il senso pieno delvostro lavoro, dello scorrere dei vostri giorni.

La più grave fragilitàAvete sentito parlare di fragilità umana. Moltesono le forme e le condizioni di esistenza incui si manifesta la nostra fragilità. Vorrei peròattirare la vostra attenzione sulla «cosa» piùfragile di tutte, più inferma di tutte: la nostralibertà. Sì, veramente la cosa più grande chepossediamo è anche la più fragile di tutte. Inche cosa si manifesta la fragilità della nostralibertà? Nel fatto che essa è continuamente nelrischio di negare colle sue scelte quel bene chel’uomo ha affermato e riconosciuto colla suaragione. «Vedo il bene e lo approvo, e poifaccio il male», disse uno che fece la scopertaviva di questa fragilità. Chi guarirà la libertà daquesta infermità? Chi libererà la libertà perchéessa possa realizzare la nostra persona nelbene, nella giustizia, nell’amore? È Cristo chepossiede la medicina per guarirci da questamalattia. Non abbiate paura di manifestare aLui le vostre piaghe nel sacramento della

confessione pasquale che farete in questigiorni. Egli vi guarisce. Come? Donandovi lacapacità di amare. È questa capacità che viporta a desiderare tutto ciò che è vero, nobile,bello. Lasciatevi plasmare dall’Amore che èdono di Cristo, e la vostra libertà saràpienamente sciolta.

La generazione dell’ioAvete sentito la narrazione di una vicendastraordinaria vissuta da ragazzi e ragazze comevoi, tanto nobili e grandi che preferironorinunciare alla vita piuttosto che alle ragioniper cui vale la pena vivere. È la vicenda della

«Rosa bianca».Sara ha posto tredomandefondamentali alriguardo: perchéquesti ragazzihanno dato lavita pertestimoniare«qualcosa» in cuicredevano? Èservito a qualcosala lorotestimonianza?

Che cosa c’entra con noi ragazzi di oggi?Carissimi giovani, avete sentito che una formadi follia, a mio giudizio la più grave, è laperdita del senso della realtà. Vorreicomunicarvi questo pensiero conun’immagine: provate a sradicare una piantadal terreno. Essa non può vivere a lungo: èdestinata alla morte. «Sradicate», ho detto.Ebbene, è possibile che anche a voi giovaniaccada di essere come sradicati dal terreno chevi può nutrire. È necessario che sappiate qualeè il terreno da cui non dovete sradicarvi, sevolete vivere. Esso è quella vita, quella culturadentro cui siete nati. Diciamo pure una parolache forse può infastidirvi, ma - abbiatepazienza un momento - ve la spiegherò subito.Il terreno di cui nutrirvi è la nostra tradizione.Quella stupenda tradizione che ha la suasorgente dall’incontro che tanti uomini edonne hanno avuto con Cristo. È rimanendodentro di essa che voi diventerete grandi, forti e

nobili; capaci di amare e di lavorare. Ma sono ivostri educatori che vi trasmettono questaincomparabile ricchezza. E qui avviene un fattodi una bellezza unica. Dentro alla nostragrande tradizione cristiana in cui voi vi radicatemediante il rapporto con i vostri educatori,ciascuno di voi diviene se stesso, dotato diincomparabile originalità. Potete dire in pienaverità: «io», e quindi all’altro, «tu». Sorretti daamicizie vere e grandi, rimanendo fedeli allatradizione a cui siamo stati consegnati, unatestimonianza così come quella dei giovanidella «Rosa bianca» è veramente umana; èpossibile a tutti voi. Io, il vostro Vescovo, sonoin mezzo a voi semplicemente per aiutarvi avivere così.

La costruzione della cittàCarissimi giovani, la costruzione di una «città»bella, giusta, armoniosa è l’impresa terrena piùgrande. Non defilatevi da questaresponsabilità. E, come avete detto ora, lasorgente di questo impegno costruttivo èl’amore all’uomo che noi impariamo da Cristocrocifisso. È un amore che nasce in voi perchénella luce di Cristo il vostro cuore si è riempitodi stupore di fronte alla dignità di ognipersona: la dignitàdel bambino giàconcepito e nonancora nato; ladignità del bambinosfruttato, vilipeso esenza possibilità diessere educato; ladignità dellostraniero; la dignitàdella schiavacostretta aprostituirsi; ladignità del malatoterminale. Ed allora vale la pena impegnarsiper una «città» dove non ci siano più aborti;dove ad ogni bambino sia data sommariverenza; dove lo straniero abbia pari dignità;dove ogni donna sia riconosciuta nellasingolare bontà e valore della sua femminilità.Basta amare come Cristo ha amato e tuttoquesto diventa possibile.

DI CARLO CAFFARRA *

e rimanete fedeli alla mia parola saretedavvero miei discepoli; conoscerete laverità e la verità vi farà liberi». Carissimi

giovani, è Gesù che vi ha chiamati questa sera,perché egli desidera incontrarvi; egli desiderache accada nella vostra vita «qualcosa» che larenda veramente buona, grande, degna di esserevissuta. Che cosa? Che voi conosciate la verità eche la verità conosciuta vi faccia liberi. Gesùinizia con voi il suo dialogo, carissimi amici,dicendovi subito due grandi parole, forse le piùgrandi che risuonano nel discorso umano:verità e libertà. Non solo, ma pone uno strettolegame fra le due: è la verità conosciuta che vifarà liberi; è la verità che genera la libertà. Era lacosa più «controcorrente» che Gesù potevadirvi. Sì, poiché vi è continuamente insegnatoche parlare di verità è pericoloso per la libertàdell’uomo; che solo i relativisti sono i custodidella libertà umana; che chi afferma l’esistenzadi valori assoluti, indisponibili cioè allanegoziazione umana, è nemico dellademocrazia. Ma Gesù questa sera vi dice:«conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Èla verità che rende liberi. Ma quale verità? qualelibertà? Voglio rispondere a queste domandericordandovi un episodio narrato nel Vangelosecondo Luca: l’incontro fra Gesù e Zaccheo.Zaccheo è un ladro, e chi ruba è schiavo deldenaro al quale sacrifica anche la giustizia. Eglivuole vedere Gesù e Gesù passando si ferma e

lo guarda: il dialogo fra due persone iniziaspesso da un profondo intrecciarsi di sguardi.Chiede a Zaccheo di essere invitato a cena. Èdurante quella cena, è a causa di quell’incontroche il ladro riceve in dono un nuovo orizzontedi vita e intravede la possibilità di viveredonando piuttosto che possedendo. Vedete,carissimi giovani: ha incontrato Cristo, èdivenuto libero dalla schiavitù del possesso;libero perché capace di amare. Quale verità cirende liberi? Ci eravamo chiesti. È ciò che civiene svelato in Gesù: nella sua persona, nellasua vita, nella sua parola; è cioè il volto delMistero come Amore che si prende cura di noi.È la persona di Cristo vivente nella Chiesa che cifa liberi. Quale libertà ci viene donatadall’incontro colla verità che è il Cristo? È unaprofonda trasformazione del proprio io. La S.Scrittura usa una terminologia fortissima: ri-nascita; ri-generazione. È un nuovo inizio, manel tuo essere. Non in senso moraleprincipalmente: cambia la vita, certo, ma perchéè stata trasformata la struttura interiore dell’io.L’evangelista, come avete sentito, parla della«schiavitù del peccato».Quando l’uomo conoscela verità, incontra cioèCristo, egli libera la forzadella sua volontà per ilbene; è posto nellacomunione con il Padre econ gli altri. La libertàliberata è questacomunione: «lo schiavonon resta per sempre nellacasa, ma il figlio vi restasempre». Carissimi

giovani, avete sentito nella prima lettura ilracconto di tre giovani che rifiutarono disottomettersi al potente che imponeva loro unatto di idolatria. Non fermatevi alle particolaricircostanze storiche del racconto; questo vipriverebbe della possibilità di coglierne ladrammatica attualità. C’è anche oggi un poteredi carattere culturale (si fa per dire) che limita,menoma e quasi spezza alle radici stesse lavostra libertà, nella vostra anima, nel vostrocuore, nella vostra coscienza. Quando quelpotere cerca di convincervi che non esistenessuna verità immutabile circa ciò che èbene/male per l’uomo, ma che tutto ènegoziabile dalle convenzioni sociali, è comedirvi che in qualunque momento ogni sceltavale come il suo contrario. Una tale libertà èuna condanna, perché presuppone una totaleneutralità di ciò che esiste; presuppone checiascuno sia originariamente e completamentesolo. Guardatevi da questi mercanti del nulla,anche se fanno uso - come il re Nabucodonosor- del «suono del corno, del flauto, della cetra,dell’arpicordo ... e di ogni specie di strumentimusicali». Se cioè fanno uso di ragionamentiapparentemente a favore dell’uomo. Anche aciascuno di voi Gesù questa sera viene incontroe vi dice: «conoscerete la verità e la verità vi farà

liberi». È un’esigenza ed unammonimento.Un’esigenza: è un rapportoonesto colla verità lacondizione della libertà; unammonimento: senzaquesto rapporto colla veritàla persona non realizza sestesso. L’uomo è liberoquando si sottomette allaverità.

* Arcivescovo di Bologna

Attenti ai mercanti del nulla

Durante la tradizionale Vegliadelle Palme il Cardinale haproposto ieri sera ai giovanialcuni pensieri su temi cruciali

La celebrazione in Cattedrale

L’omelia dell’Arcivescovo per laPasqua universitaria

eri mattina l’Arcivescovo ha ricevutoin visita di cortesia una delegazione

della comunità mussulmana di Bolognache ha presentato le sue felicitazioniper l’elevazione alla dignità cardinaliziae formulato gli auguri per la Pasqua.Erano presenti il presidente e il vice-presidente del Centro islamico e unfratello della comunità accompagnatida monsignor Stefano Ottani.Pubblichiamo il saluto pronunciato perl’occasione dal cardinale Carlo Caffarra.

i sono grato per gli auguri e le felici-tazioni che mi avete portato per la

mia elevazione alla dignità cardinalizia,e sono grato a Mons. Stefano Ottani, cheha reso possibile questo incontro. La vo-stra presenza nella casa dell’Arcivescovoè per me e per voi occasione propizia percondividere speranze e preoccupazioni inquesto tempo particolarmente difficile.Sono sicuro di condividere con voi la cer-tezza che tra le preoccupazioni più gravic’è quella del terrorismo. Il fatto che l’ac-cesso al Tempio ed al Monumento simbo-lo della nostra città abbia dovuto esserecosì fortemente limitato, in questi giorni,dimostra che quella preoccupazione haragione di essere. Se vogliamo con veritàcostruire una convivenza degna di cia-scuna persona, è necessario che tutti con-cordiamo sul giudizio che il terrorismo,di qualunque matrice esso sia, è una scel-

ta perversa e crudele e calpesta la colon-na portante ed il fondamento della ci-viltà umana: il diritto alla vita di ognipersona umana dal suo concepimento al-la sua morte naturale. La vita di ognipersona umana deve essere consideratasacra da ogni credente e da ogni uomoretto. Appellarsi a Dio per uccidere inno-centi o violare in suo nome fondamentalidiritti, è una bestemmia, un gravissimoatto di empietà. Come vedete, cari amici,abbiamo un grande spazio di azione incui sentirci uniti: i valori del rispetto reci-proco, della difesa da parte nostra e vo-stra dei diritti che discendono dalla u-guale dignità di ogni persona umana. Ilcredente - e noi come cristiani e mussul-mani siamo credenti - ha una responsa-bilità ancora maggiore, e la forza spiri-tuale della preghiera. Bologna è città o-spitale, come sicuramente avrete già spe-rimentato. Nel reciproco riconoscimentopotremo continuare ad edificare unacittà sempre più giusta. Soprattutto mipermetto di raccomandarvi l’impegno dieducare le generazioni più giovani, i vo-stri bambini e ragazzi, alla coltivazionedi pensieri di rispetto, di pace, di solidaleconvivenza. Che il Dio misericordioso ecompassionevole vi protegga, vi benedicae vi illumini sempre. Ed il Dio della paceci unisca nella verità, nella giustizia enell’amore. Grazie.

V

I

Il Cardinale al Centro islamico:«Terrorismo, comune preoccupazione»

giovani

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Stazioni quaresimali:ultimi appuntamenti

a gran parte dei vicariati ha ormaiconcluso le Stazioni Quaresimali.

Rimangono tre vicariati nei quali siterrà in questa settimana un’ultimaStazione. Nel vicariato di Bologna Nord,Zona S. Donato l’11 aprile a S. Caterina

da Bologna al Pilastroalle 18 LiturgiaPenitenziale. Nelvicariato di Budrio, zonaBudrio 2, sempre l’11aprile a Mezzolara alle20 Confessioni, alle20.30 Messa. Infine nelvicariato Setta, zonaLoiano-Monghidoro, l’11a Scanello alle 20.30Confessioni, alle 21Messa.

L

Esercizi per i Gruppi di preghiera di San Pio da PietrelcinaSerra club: conferenza di Facchini su «Creazione ed evoluzione»

associazioni e gruppiGRUPPI DI PREGHIERA DI S. PIO DAPIETRELCINA. Presso la chiesa di S. Mariadelle Muratelle domani, martedì 11 emercoledì 12 a partire dalle 15.30 iGruppi di preghiera di S. Pio daPietrelcina terranno gli esercizi spiritualiin preparazione alla Pasqua, guidati dalcoordinatore diocesano monsignor AldoRosati.SERRA CLUB. Mercoledì 12 dalle 18.30nella parrocchia dei Ss. Francesco Saverioe Mamolo incontro serrano con Messa,Adorazione per le vocazioni e cenainsieme; seguirà una conferenza tenuta damonsignor Fiorenzo Facchini sul tema«Creazione ed evoluzione».VAI. Il Volontariato assistenza infermi -Ospedale Maggiore informa che martedì18 aprile, nella parrocchia di S. Lucia diCasalecchio di Reno (via Bazzanese 17)alle 18 si terrà la Messa per i malati dellacomunità, seguita dall’incontro fraterno.

incontriCENTRO S. DOMENICO. Nell’ambito dei«Martedì di S. Domenico» martedì 11 alle21 nel Salone Bolognini del Convento S.Domenico conferenza su «Sotto la manodi Dio. Siria ed Iran tra religioni esocietà»; relatori Stefano Cammelli,docente di Storia contemporaneaall’Università di Bologna e RiccardoCristiano, vaticanista della Rai.

ritiriCOMUNITÀ DEL MAGNIFICAT.La Comunità del Magnificatdi Castel dell’Alpi organizzaun «Laboratorio di Lectiodivina» in esperienza di vitacontemplativa, per giovani inorientamento di vita, dal 28aprile pomeriggio all’1maggio pomeriggio. Tema:«Nella Parola Dio ti si rivela».Quota di partecipazione:contributo personale. Perinformazioni e prenotazioni: tel.053494028.

societàSITO WEB SULL’APPENNINO. Il sito Internetwww.appenninoweb.com , realizzato dalbolognese Luca Franceschelli con l’aiutodi vari collaboratori, mostra le bellezze e

la storia dell’Appennino tosco-emiliano,racconta gli eventi principali che legano ilterritorio al passato e l’arte custodita nellechiese e nei casolari sparsi nel territorio. Ilsito, ricco di notizie culturali e di attualità,è costantemente aggiornato. Vicollaborano anche numerosi artisti, fracui lo scultore Luigi E. Mattei.

mosaico

le saledellacomunità

A cura dell’Acec-Emilia Romagna

ALBAv. Arcoveggio 3 La passione di Cristo051.352906 Ore 16 - 18.30

ANTONIANOv. Guinizelli 3 Gli incredibili051.3940212 Ore 17

Le tre sepoltureOre 21

BELLINZONAv. Bellinzona 6 Syriana051.6446940 Ore 15.30 - 17.50 - 20.10

22.30

CASTIGLIONEp.ta Castiglione 3 Il grande silenzio051.333533 Ore 15 - 18 - 21

CHAPLINP.ta Saragozza 5 A casa con i suoi051.585253 Ore 15 - 16.50 - 18.40

20.30 - 22.30

GALLIERAv. Matteotti 25 Match point051.4151762 Ore 16 - 18.10 - 20.20

22.30

ORIONEv. Cimabue 14 La terra051.382403 Ore 16.30 - 18.30 - 20.30051.435119 22.30

PERLAv. S. Donato 38 Prime 051.242212 Ore 16 - 18.30 - 21.30

TIVOLIv. Massarenti 418 Orgoglio e pregiudizio051.532417 Ore 16 - 18.20 - 20.40

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco)v. Marconi 5 Proff051.976490 Ore 16 - 18 - 20.30

CASTEL S. PIETRO (Jolly)v. Matteotti 99 Tristano e Isotta051.944976 Ore 16.30 - 18.45 - 21

CREVALCORE (Verdi)p.ta Bologna 13 A casa con i suoi051.981950 Ore 17 - 19 - 21

LOIANO (Vittoria)v. Roma 35 Notte prima051.6544091 degli esami

Ore 21

S. GIOVANNI IN PERSICETO (Fanin)p.zza Garibaldi 3/c Tristano e Isotta051.821388 Ore 15 - 17.30 - 20

22.30

S. PIETRO IN CASALE (Italia)p. Giovanni XXIII Crash051.818100 Ore 15 - 17 - 19 - 21

VERGATO (Nuovo)v. Garibaldi Notte prima051.6740092 degli esami Ore 21

Europa, Mengozzialla Corte di giustizia

l Consiglio dei ministri dellaComunità europea ha

nominato il professor PaoloMengozzi membro della Corte digiustizia della Comunità con lefunzioni di avvocato generale.Mengozzi, triestino d’origine ebolognese di adozione èprofessore ordinario di Dirittointernazionaleall’Università diBologna (dove si èlaureato). Al professorMengozzi le più sentitefelicitazioni dalcomitato editoriale edalla redazione di«Bologna Sette».

I

rogrammazionestraordinaria dei servizi

radio-televisivi dell’Arcidiocesiper la Settimana santa. Dopo ilcollegamento diretto di ieri seraper la manifestazione dellaGiornata Mondiale dellaGioventù, E’TV e Radio Nettunoseguiranno sempre in direttadalla Cattedrale, i riti presiedutidall’Arcivescovo. Giovedì, alle17.30, il Cardinale presiede laSanta Messa della Cena del

Signore, con il ritodella lavanda deipiedi. Venerdì,alle 17.30, lasolenne Liturgia

della Passione di Cristo, conl’adorazione della Croce.Domenica di Risurrezione,sempre alle 17.30, la SantaMessa di Pasqua, con il ritodell’aspersione con l’acquabenedetta nella notte santa. Alposto di «12Porte», giovedì seraalle 21, verrà proposta laregistrazione del Concerto «Lavia della croce», realizzatodall’Accademia filarmonica edal coro della Cattedrale.

P

scomparso venerdì 31 marzo, all’età di 90 anni, ildomenicano padre Luigi Reginaldo Orlandini.Nato il 6 dicembre 1916 a Lizzano in Belvedere,

paese che lasciò a 12 anni per entrare nel Seminariodomenicano a Bergamo, fu accolto nel 1933 nelconvento di Bologna. Qui, ricevuto l’abito domenicano,iniziò l’anno di prova del noviziato che suggellerà con ladecisione di donarsi al Signore, con la professionereligiosa emessa il 2 ottobre 1937. Ordinato sacerdotenel 1941, svolse il suo primo ministero nei conventi diBologna, di Bergamo e nella parrocchia di Campeggio. Il18 settembre 1946 sarà uno dei cinque religiosi cheandranno a dare il loro contributo umano e sacerdotalea coloro che dieci anni prima avevano dato inizio allamissione in Brasile. Venne assegnato al convento diGoias e un anno dopo nominato vicario provincialedella missione. Concluso il suo mandato, restò a Goiasfino al 1955, divenendo il «braccio destro» delconfratello fra Candido Penso quando questi funominato vescovo. E col suo vescovo partecipò alle«desobrigas», cioè ai viaggi sul fiume Araguaia allaricerca degli Indios che vivevano sulle sponde del grande

’E fiume e ai non meno avventurosi viaggi apostolicinell’immenso «sertao», cioè nell’interno della missione.L’esperienza brasiliana, nella quale si mescolavanoimpegno apostolico e aiuto materiale alle persone, losegnò profondamente e lo coinvolse così fortemente dafarlo sentire «per semprebrasiliano», come amavaripetere. Dopo trent’anni dilavoro missionario, nel1976, «frei» Reginaldorientrò in Italia, dove esplicòil suo impegno apostoliconella parrocchia diCampeggio, nel Santuariodella Madonna diFontanellato, nel collegio diRubano (Padova), nelconvento di S. Bartolomeo aBergamo e infine a Bologna. ci

nem

aUna ludotecastraordinaria

Isola Montagnola

pertura straordinaria de «IlCortile dei Bimbi», lo spazio

giochi dell’Isola Montagnola perbambini e bambine di tutte le età: laludoteca sarà aperta anche oggi, nelconsueto orario pomeridiano dalle16.30 alle 19.30; possibile il serviziobabysitting dai 4 anni in su.Nell’adiacente Teatro Tenda invece,sempre oggi alle 16.30, va in scena«La Z di Zorro». Info: tel. 051.4228708oppure al sito internetwww.isolamontagnola.it

A

S. Lorenzo di Budrio,i gruppi famiglia

ella parrocchia di San Lorenzodi Budrio, nell’ambito delle

iniziative del Congresso eucaristicovicariale e del percorso diapprofondimento dei gruppifamiglia, oggi alle 17 nella Salamostre don Maurizio Marcheselli,docente alla Fter, condurrà unariflessione sul tema «Eucaristia ecomunità».

N

7Domenica9 aprile 2006

[email protected]

S. Caterina al Pilastro

Padre Orlandini

Medicina. Concerto delle Palmeggi, domenicadelle Palme, la

parrocchia diMedicina proponeun «concerto-meditazione», perentrare nel climadella SettimanaSanta. Il concertocomincerà alle 21nella chiesa delCrocifisso (piazza A.

Costa). Saranno eseguiti brani di cantogregoriano dalle voci maschili dellacorale «Quadrivium» e brani di musicasacra eseguiti dal quartetto «Contra-punctum» (due clarinetti soprani,clarinetto basso e flicorno baritono).Entrata libera.

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Chiesa del Crocifisso

S. Pietro in Casale. Concertoconferenza

a parrocchia deiSanti Pietro e

Paolo di San Pietroin Casale inoccasione dellaSettimana Santaorganizza oggi,Domenica dellePalme alle 21 nellaChiesa dei Santi

Pietro e Paolo, «Immagini e canti sullaPassione e morte di Gesù Cristo», unaconferenza-concerto con proiezioni diimmagini sulla Passione e morte di Gesùe sulla Sacra Sindone. Relatore FrancescoCavazzuti; Coro «Tomas Luis De Victoria»diretto da Giovanni Torre.

L

La Sindone

Sasso Marconi. Via Crucisfino alla Collina di Castello

ormai tradizione che ogni anno, lasera del Venerdì santo, la

parrocchia di Sasso Marconi celebri laVia Crucis partendo dalla chiesaparrocchiale e salendo fino alla Collinadi Castello, lungo un percorso dove sonodislocate le 14 stazioni. L’appuntamentoha inizio alle 20.30 in chiesa conl’Adorazione della Croce, preparata daibambini del catechismo mediantepreghiere e canti. Quindi la processionesi snoderà per via Castello fino allasommità della Collina di Castello, dove èsituata la chiesa che, un tempo, era lasede parrocchiale. Le 14 stazioni sarannocommentate dai bambini del catechismoche si preparano alla Prima Comunionee dai loro genitori. Per rendere più vivoe partecipato il rito, tutti gli altribambini del catechismoimpersoneranno personaggi dell’epocadi Cristo: gli apostoli, le pie donne, icenturioni. L’intero percorso saràaddobbando e illuminato.

’E

Museo San Luca. Incontro suipellegrinaggi

l Museo dellaBeata Vergine di

San Luca, incollaborazione con ilCentro Studi per laCultura Popolare,presenta laconferenza «Legrandi vie dipellegrinaggio in

Europa», tenuta da Fernando Lanzi eGioia Lanzi Arzenton, per conoscere lastoria e le immagini delle radicid’Europa. La conferenza si terràmercoledì 12 alle 21, al Museo dellaBeata Vergine di San Luca (Piazza di PortaSaragozza 2/A). Per informazioni: tel.0516447421 (dalle 9 alle 13 dal martedìalla domenica).

I

La conchiglia

taccuino

Nuovo numero di «Magnificat»l più recente numero di«Magnificat», periodico dell’Unione

Servo di Dio Giuseppe Codicé e delleVisitandine dell’Immacolata, ha cometema centrale la premiazione dellaseconda edizione del IV ConcorsoServo di Dio Giuseppe Codicé sul tema«Curate molto i bambini». Di talepremiazione sono pubblicati, oltre anumerose foto che illustrano i diversivincitori: il testo della prolusione dimonsignor Fiorenzo Facchni,coordinatore della consulta regionaleper la Pastorale scolastica, su«Presenza cattolica nella scuola escuola cattolica: problemi eprospettive»; quindi il ringraziamentodi monsignor Lino Goriup, vicarioepiscopale per la Cultura e laComunicazione; infine l’omelia nellaMessa di monsignor TommasoGhirelli, vescovo di Imola e delegatodella Ceer per l’Educazione cattolica,cultura, scuola e Università. Inapertura, un ampio articolo di donAlessandro Benassi, cancellierearcivescovile, tratta de «Leassociazioni private di fedeli nellaChiesa e nell’arcidiocesi di Bologna»;mentre don Riccardo Pane,cerimoniere arcivescovile, firma unariflessione su «Cesare, la moneta e lostato laico».

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«Rallegratevi» con allegato’ uscito un nuovo numero dellarivista «Rallegratevi», periodico

trimestrale delle Carmelitane delleGrazie, che porta la data di ottobre-dicembre 2005. Ad esso è allegato,come «strenna» del 2005, un piccoloma denso volumetto intitolato«Amare puramente Dio» e dedicato aS. Maria Maddalena de’ Pazzi. Laragione la spiega madre MariaPaolina Del Vecchio, curatrice del libroassieme ad Alessandro Albertazzi:l’anno prossimo ricorre il quartocentenario della nascita della Santa,alla quale si ispirò la fondatrice delleCarmelitane delle Grazie. Il librettocontiene anche diversi brani di S.

Maddalena, illustrati da belleimmagini molte delle quali di uncelebre incisore, AbrahamDiepenbeeck. Nell’inserto dellarivista, don Giorgio Sgubbi illustral’enciclica di Benedetto XVI «Deuscaritas est», mentre Iside Calamellitratta del «Compendio delcatechismo della Chiesa cattolica».

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riviste

La scomparsa di Padre Orlandini

DI GABRIELE CAVINA *

ell’imminenza dellecelebrazioni pasquali, il

pensiero di tutta la Chiesa va aGerusalemme e agli altri luoghi dellaTerra Santa che sono stati testimonidella redenzione cristiana. E torna ilricordo di preghiera e di solidarietàper la comunità ecclesiale chiamataad annunciare oggi Cristo crocifisso erisorto in una regione che da lungotempo attende il dono urgente dellapace. A tale scopo anche quest’annola Congregazione per le Chieseorientali rivolge un appello allacristianità perché in particolare ilVenerdì Santo si faccia una speciale«colletta di carità», per sostenerefattivamente le comunità, costituitedi «pietre vive», che nei luoghi santicontinuano a celebrare e a vivere lafede cristiana. L’invito è dunque atutte le comunità che siraduneranno per celebrare laPassione del Signore adaccompagnare la preghiera per lapace dei Popoli che vivono nellaTerra di Gesù con il segno concretodella carità. Le offerte che verrannoraccolte possono essere versateall’Ufficio amministrativo diocesanocon causale «Colletta per la TerraSanta 2006».

* Pro vicario generale

N

Le dirette dellaSettimana Santa

Mengozzi

Ricordo di don Salsiniiovedì 20 aprile ricorre il 10°anniversario della morte di don

Bruno Salsini (sono già avviate lepratiche per il trasferimento dellasua salma nella chiesa parrocchialedi Maccaretolo). Questi gliappuntamenti di preghiera perricordare don Bruno: giovedì 20aprile alle 20.30 concelebrazionenella chiesa di Maccaretolo per il10° anniversario della morte;lunedì 17 aprile alle 8.45 partenzadi un pullman (costo 6 euro.Prenotazioni: 051.810612) per chivuole parteciparealla Messa (ore 10)in memoria di donBruno alMonastero «AncelleAdoratrici del SS.Sacramento» (viaMurri 70).

G

Terra Santa.UnaColletta di Carità

«La via della croce»ggi alle 21 nella chiesa di S.Giovanni in Monte «La via

della Croce». Itinerario musicaleverso la Pasqua. Concertoproposto dalla Chiesa di Bolognae dall’Accademia Filarmonica diBologna. Coro della Cattedrale diS. Pietro. Orchestra «I Musicidell’Accademia».Il concerto saràtrasmesso da E’TV- Rete7 giovedì13 alle 21.

O

concerti

Sopra e difianco: lecopertinedegli ultiminumeri delleriviste«Magnificat» e«Rallegratevi»

Page 8: Pagine a cura del Centro Servizi Generali Arcidiocesi …...del Cardinale a pagina 3 a pagina 2 a pagina 6 l Forum nazionale delle associazioni familiari ha lanciato nei mesi scorsi

IL R

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GE8 Domenica

9 aprile 2006

DI CARLO CAFFARRA *

ogliamo vedere Gesù», dicono alcunigreci all’apostolo Filippo. Carissimifedeli, è questo il desiderio più

profondo che dimora nel cuore di ogni uomo:ne sia o non ne sia consapevole; sappia o nonsappia esprimerlo. Non era semplicemente ildesiderio di vedere come si presentavaesteriormente Gesù, ma il presentimento cheda Lui avrebbero ricevuto risposta le lorodomande più profonde. In realtà il desideriodell’uomo di «vedere Gesù» nasce da unachiamata che lo precede; l’uomo vuole vedereGesù perché è già stato guardato e desideratoda Dio stesso. «Sei tu che hai creato le mieviscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre»dice chi ha scoperto la verità più profonda dise stesso, «tu mi conosci fino in fondo. Non tierano nascoste le mie ossa quando venivoformato nel segreto» (Sal 139 (138), 13.15).L’aspetto più sublime della dignità dell’uomoconsiste in questo scambio di sguardi e didesideri. «Mi hai fatto come un prodigio»,esclama pieno di stupore l’uomo che hascoperto la radice ultima della sua dignità. Manella vicenda di quei greci, vera metafora dellavicenda di ogni uomo, accade qualcosa diimprevisto. In un certo senso, il compimentodel loro desiderio non avvieneimmediatamente. Dio non può ancora farsivedere dall’uomo perché non è ancoraaccaduto quel fatto nel quale solamente Dioavrebbe mostrato il suo vero volto. «In verità,in verità vi dico:» risponde Gesù a Filippo «se ilchicco di frumento caduto in terra non muore,rimane solo; se invece muore, produce moltofrutto... quando sarò elevato da terra, attireròtutti a me». Il vero volto di Dio è il Cristo sullaCroce; è il Cristo che dona Se stesso sullacroce; «l’amore che move il sole e l’altre stelle»è l’amore crocefisso: «quando sarò elevato daterra, attirerò tutti a me». Alla fine del raccontodella passione del Signore, l’evangelista che ha

visto squarciare il costato di Cristo, riassumeràpertanto tutta la vicenda umana con leseguenti parole: "volgeranno lo sguardo acolui che hanno trafitto". Il camminodell’uomo o è un itinerario verso la visionedell’amore di Dio che prende carne e sangue inCristo crocefisso o diventa un itinerario versola distruzione della propria umanità. È nelfianco ferito di Cristo che può essere visto edincontrato il Mistero di Dio; è partendo daquesta visione e da questo incontro chepossiamo sapere che cosa significa vivere,perché scopriamo la verità dell’amore.«Se uno mi vuole servire mi segua, e dove sonoio, là sarà anche il mio servo». Carissimi fedeli,avete voluto fare oggi festa e lodare il Signoreper l’elevazione del vostro Arcivescovo alladignità cardinalizia. Vi ringrazio per la vostranumerosa e partecipe presenza; ringrazio tuttele autorità, civili, militari, accademiche, chehanno voluto onorare con la loro presenza lanostra celebrazione; ringrazio soprattutto tutte

le persone che impossibilitate ad esser presentiper la malattia, mi hanno assicurato la loropreghiera. Ringrazio in modo speciale Vs.Eminenza, arcivescovo Gennadios, e nella suapersona S. Santità Bartolomeo I, che lei quirappresenta. È un profondo vincolo nellastessa sequela di Cristo che ogni giorno più sicostituisce e si rinsalda. La glorificazione delpastore - amavano ripetere i padri della Chiesain occasioni come queste - è la glorificazionedel gregge, e l’onore reso al padre è onore resoai figli. Ma il Signore rivolge a me in primoluogo l’avvertimento evangelico: «se uno mivuol servire mi segua, e dove sono io là saràanche il mio servo». Il vero servo del Signorenon può dimorare in un luogo diverso dalluogo dove abita il suo Signore: nell’amore che

prende corpo nel dono di sé fino alla morte.Carissimi fedeli, ottenga a me in primo luogociò che la nostra preghiera ha chiesto al Padremisericordioso all’inizio di questacelebrazione: che possa «vivere ed agire semprein quella carità, che spinse il (suo) Figlio adare la vita per noi». È questa carità il segnodistintivo, la definizione stessa dell’episcopatonella Chiesa.La parola evangelica che oggi cosìprofondamente ci commuove, è fondamentodella consegna che il S. Padre ha fatto aciascun neo cardinale nel giorno delConcistoro pubblico: «La porpora cheindossate sia sempre espressione della caritasChristi, stimolandovi ad un amoreappassionato per Cristo, per la sua Chiesa eper l’umanità».Carissimi fedeli, il Signore ci fa il dono dicelebrare questi divini misteri nel primoanniversario della morte del servo di DioGiovanni Paolo II. La narrazione evangelicaappena ascoltata è la chiave interpretativa piùadeguata della vita e della missione del servodi Dio. Nell’Enciclica programmatica del suopontificato, egli scriveva: «La Chiesa desideraservire quest’unico fine: che ogni uomo possaritrovare Cristo, perché Cristo possa, conciascuno, percorrere la strada della vita, con lapotenza di quella verità sull’uomo e sulmondo, contenuta nel misterodell’incarnazione e della redenzione, con lapotenza di quell’amore che da essa irradia»(Lett. Enc. Redemptor homini 13,1; EE 8/40).«Vogliamo vedere Gesù», chiedono i greci.Giovanni Paolo II ha percorso tutte le stradedel mondo perché l’uomo, ogni uomo,potesse vedere Gesù ed in Gesù vedere sestesso e la sua dignità; potesse scioglierel’enigma della sua vita, scoprendo la veritàdell’amore.Carissimi giovani, voglio terminarerivolgendomi a voi: a voi che siete la gioia piùgrande e la preoccupazione più intensa delmio servizio episcopale. Vedete quale stupendacompagnia è la Chiesa! Sostenuti sulle spalledi così grandi testimoni, non distogliete mai losguardo da Cristo; non distogliete mai losguardo dalla grandezza della vostra dignità elibertà. È da questo duplice sguardo congiuntoche voi imparerete a vivere perché impareretead amare.

* Arcivescovo di Bologna

L’ I N T R O D U Z I O N E

«EMINENZA, CONTI SU DI NOI»

ERNESTO VECCHI *

ggi, la Chiesa celebra la VDomenica di Quaresima, cheapre l’ultima tappa del grande

itinerario di preparazione alla Pasquadi Cristo, sorgente del «mirabilesacramento di tutta la Chiesa»(SC,5) e principio di unità per tutti ipopoli.Tale circostanza coincide col 1°anniversario della morte di GiovanniPaolo II, «Il Grande», che oggi anchenoi, in unione con tutta la Chiesa,ricordiamo come testimone immediatodella Croce di Cristo e cantore diquell’amore misericordioso «che attiratutti a sé» (Cfr. Gv 12,32).Ma, oggi, come ha detto il Papa, «ilclima penitenziale della Quaresimalascia spazio anche alla festa» e laChiesa di Bologna, in comunione contutte le Chiese dell’Emilia Romagna,esulta per la porpora concessa al suoPastore, un dono che irrobustisce ilvincolo di comunione col Successoredi Pietro e manifesta la volontà di«una più intensa partecipazione almistero della Croce».Siamo ben consapevoli, Eminenza,che il Papa,creandolaCardinale, hamostrato unastimaparticolareverso la suapersona,frutto di unalungaamicizia conBenedettoXVI e di unacollaudata consuetudine collaborativacon Giovanni Paolo II e ai livelli piùalti dell’elaborazione teologica,culturale e pastorale della Chiesa. Masappiamo che questa benevolenzapontificia riguarda anche noipellegrini in terra bolognese e tutticoloro che vivono in questa Regione,che il Papa ha voluto tenere inparticolare considerazione, dandole laprecedenza rispetto ad altre areemetropolitane europee.È noto, infatti, che a Bologna e nelleChiese dell’Emilia Romagna, lungo isecoli, nonostante alcune dicotomieculturali e sociali, la fede in Cristo èsbocciata a tutto campo, contribuendoin modo determinante a dareconsistenza e vitalità al tessutourbano e sociale: nei monumenti,nell’arte, nella letteratura, nelle operedi misericordia, nell’azione dipromozione umana e sociale, nellestrutture culturali, educative ericreative, ma soprattutto nellaformazione di una coscienza civicaconsapevole della dignità dellapersona, come dimostra il «Liberparadisus», che nel 1256 diede ilriscatto ai servi della gleba nel liberoComune di Bologna, in nome diCristo Redentore.Con questa Eucaristia dunquerendiamo grazie al Signore,soprattutto per due motivi:1) per aver donato alla Chiesa e almondo intero la testimonianzapasquale di Giovanni Paolo II;2) per l’inserimento dell’ArcivescovoCarlo Caffarra nel «Senato» dellaChiesa, una nomina che hariammesso nel circuito del governouniversale della Chiesa le nostreesperienze pastorali e con esse haincrementato il respiro planetariodella stessa nostra società civile.Condivide la nostra preghiera e lanostra gioia Sua EminenzaReverendissima il MetropolitaOrtodosso d’Italia e di Malta,Gennadios, in rappresentanza di SuaSantità Bartolomeo I, Patriarca diCostantinopoli.La Chiesa di Bologna saluta eringrazia il Presidente del Senato, ilPresidente della Camera, e tutte leAutorità presenti, di ogni ordine egrado. Particolare riconoscenzagiunga ai Sacerdoti e ai Diaconi, aiReligiosi e alle Religiose, ai MinistriIstituiti e alle rappresentanze delleparrocchie e delle altre aggregazioniecclesiali, che costituiscono il tessutoconnettivo delle nostre comunitàcristiane, lo strumento operativo colquale, Eminenza, potrà annunciarecon rinnovato ardore il Vangelo,perché lo «splendore della verità»generi l’autentica libertà, una realegiustizia, una pace vera e duratura.Se Benedetto XVI ha detto ai nuoviCardinali: «Conto su di voi», noi tuttidiciamo a Vostra Eminenza: «Contisu di noi!».

* Vicario generale e Vescovo ausiliare

O

L’Arcivescovo con Giovanni Paolo II

2 aprile: le immagini della celebrazione in Cattedrale

La festa e il ricordo2 aprile: la Messa per la porpora

i concelebranti

Nove Vescovi da tutta la regioneomenica scorsa, hanno concelebrato la Messa solenne inCattedrale assieme all’arcivescovo cardinale Carlo Caffarra e

al vescovo ausiliare monsignor Ernesto Vecchi, l’arcivescovo diFerrara-Comacchio monsignor Paolo Rabitti, il vescovo di Faenza-Modigliana monsignor Claudio Stagni, il vescovo di Fidenzamonsignor Maurizio Galli, il vescovo di Imola monsignorTommaso Ghirelli, il vescovo di Cesena-Sarsina monsignorAntonio Lanfranchi, l’arcivescovo emerito di Ravenna-Cerviamonsignor Luigi Amaducci, il vescovo emerito di Forlì-Bertinoromonsignor Vincenzo Zarri, il vescovo emerito di Imola monsignorGiuseppe Fabiani, il vicario generale di Fidenza monsignorAdriano Dodi, il prevosto di Busseto monsignor Tarcisio Bolzoni.Ha assistito sua eminenza Gennadios, metropolita ortodossod’Italia e di Malta.

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le istituzioni

Tante autorità per onorare il Cardinaleumerosissime le autorità presenti domenica scorsa alla solenneconcelebrazione eucaristica in Cattedrale. Primi fra tutti, i presidenti

della Camera Pierferdinando Casini e del Senato Marcello Pera. Quindi ilsindaco di Bologna Sergio Cofferati, il presidente della Regione Vasco Erranie il vice presidente Flavio Delbono, la presidente della Provincia di BolognaBeatrice Draghetti e il vicepresidente Andrea De Maria, il prefetto VincenzoGrimaldi, il questore Francesco Cirillo, il procuratore generale FrancescoPintor, il presidente del Tribunale di Bologna Antonino Cricchio, il primopresidente della Corte d’Appello Lucio D’Orazi, il rettore dell’Università diBologna Pier Ugo Calzolari, il deputato europeo Vittorio Prodi, il senatoreFilippo Berselli, il deputato Fabio Garagnani, il comandante del Comandomilitare Emilia Romagna generale Vincenzo Castellari, i presidenti delConsiglio comunale Gianni Sofri e provinciale Maurizio Cevenini, ilpresidente della Fondazione Carisbo Fabio Roversi Monaco, la presidente di«Art’è» Marilena Ferrari.

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Il Vescovo ausiliare

Il metropolita Gennadios

Il cardinale Caffarra: «GiovanniPaolo II ha percorso tutte lestrade del mondo perché l’uomopotesse vedere Gesù ed in Gesùvedere se stesso e la sua dignità»