pagine da esercizi di muscolazione
DESCRIPTION
Il più importante e diffuso manuale a livello mondiale nel suo genere, perché descrive con estrema chiarezza e precisione la quasi totalità dei movimenti finalizzati allo sviluppo dell’apparato muscolare.TRANSCRIPT
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Grande pettorale
Splenio del capoBrachiale
Bicipite brachiale
Grande dentato
Brachioradiale
Obliquo esterno dell’addome
Sternocleido-mastoideo
Elevatore dellascapola
Scaleno
Trapezio
Grande rotondo
– Capo lungo
– Capo laterale
Abduttore lungo del polliceEstensore breve del pollice
– Capo mediale
Estensore radiale lungo del carpo
Estensore radiale breve del carpo
Anconeo
Estensore comune delle dita
Estensore proprio del mignolo
Estensore ulnare del carpo
Tricipite brachiale
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LE BRACCIA
FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON MANUBRI SU PANCA INCLINATA03
Parte del muscolo sollecitata
Parte del muscolo molto sollecitata
Seduti su una panca inclinata, schiena appoggiata allo schienale, con un manubrio, tenuto in semi-pronazione, in ogni mano:- inspirare e flettere gli avambracci effettuando una rotazione dei polsi verso l’esterno, prima che gli avambracciraggiungano la posizione orizzontale, per poi completare la flessione con le mani in supinazione (pollici verso l’esterno);- espirare al termine del movimento.Questo esercizio è particolarmente utilizzato per concentrare il lavoro sul capo lungo del bicipite (parte esterna delmuscolo), opportunamente stirato all’inizio della flessione degli avambracci grazie alla posizione inclinata del busto.Questo movimento fa lavorare anche il brachioradiale e il brachiale.
Variante: l’esercizio può essere realizzato effettuando la flessionealternata degli avambracci.È possibile intensificare il lavoro del bicipite iniziando il movimentocon le mani in supinazione.
Attenzione: è consigliabile regolare l’inclinazione dellapanca in funzione delle differenze individuali di scioltezza dellespalle.Se il braccio è portato troppo indietro, il tendine del capo lungodel bicipite sfregherà eccessivamente nel solco bicipitaledell’omero, rischiando di provocare un’usura prematura e un’in-fiammazione del tendine.
– Fasci posteriori
Deltoide– Fasci mediali
– Fasci anteriori
INIZIO DEL MOVIMENTO
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LE SPALLE
ROTAZIONE ESTERNA DEL BRACCIO ALLA CARRUCOLA12
La carrucola abbassata a livello della vita, il corpo di profilo rispetto all’attrezzo, la maniglia nella mano, il braccio lungo ilcorpo, il gomito flesso, l’avambraccio contro il ventre:- effettuare una rotazione esterna del braccio, cercando, se possibile, di mantenere il braccio contro il corpo e il gomito flesso.Questo esercizio fa lavorare principalmente l’infraspinato e il piccolo rotondo, ma anche i fasci posteriori del deltoide. Se, altermine del movimento, si avvicina la scapola al centro del corpo, si eserciteranno nello stesso tempo i romboidi e le partimedia e inferiore del trapezio.Questo movimento è utilizzato principalmente per rinforzare l’infraspinato e prevenire le contratture dolorose e le lesioni fre-quenti di questo muscolo.Le rotazioni esterne del braccio alla carrucola sono spesso consigliate in rieducazione dopo uno strappo o una rottura par-ziale dell’infraspinato, ma dovranno essere eseguite, in un primo tempo, con carichi molto leggeri.
Nota : Nota: questo esercizio puòessere eseguito per localizzare illavoro sui fasci posteriori deldeltoide, spesso difficili da reclu-tare. Bisognerà, in questo caso,staccare leggermente il bracciodal corpo ed estendere il gomitoal termine del movimento.
ESECUZIONE DEL MOVIMENTO
Occipito-frontale, ventre occipitale
Sternocleidomastoideo
Splenio
Trapezio
Infraspinato
Piccolo rotondo
Deltoide
Grande rotondo
Anconeo
Romboide
Fossa sopraspinata
Spina dellascapola
Infraspinato
Angolo inferioredella scapola
Epicondilomediale
Clavicola
Acromion
Deltoide
Troclea dell’omero
Fossa olecranica
Epicondilo laterale
Capitellodell’omero
Grande dorsale
Obliquo esternodell’addome
Metacarpale
Clavicola
Acromion
Spina della scapola
Infraspinato
Piccolo rotondo
Tuberosità deltoidea
Corpo dell’omero
Capitello dell’omero
Testa del radio
Osso del carpo
Radio
Ulna
Olecrano
Epicondilo mediale
Tricipite brachiale
Estensore radialelungo del carpo
Estensore comunedelle dita
Flessore ulnare del carpo
Estensore ulnare del carpo
Faccia posterioredell’omero
– Fasci mediali
– Fasci posteriori
Solco delnervo radiale
Piccolo rotondo
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I PETTORALI
DISTENSIONE SU PANCA PIANA O “BENCH PRESS”02
Stesi su una panca orizzontale, i glutei a contatto della panca, i piedi a terra:- impugnare il bilanciere con le mani in pronazione, divaricate a una larghezza maggiore di quella delle spalle;- inspirare e abbassare il bilanciere fino al torace controllando il movimento;- distendere espirando alla fine dello sforzo.Questo esercizio sollecita il grande pettorale nel suo insieme, il piccolo pettorale, i tricipiti, il deltoide anteriore, i dentati e il coracobrachiale.
Varianti
01/ Questo esercizio si può eseguire inarcando la schiena alla maniera dei powerlifter. Questa posizione per-mette di mettere in gioco la parte inferiore dei pettorali, più potente, e di sollevare così dei carichi maggiori.Tuttavia, questa variante si deve effettuare con prudenza per proteggere la schiena ed evitare le lesioni.02/�Eseguendo la distensione su panca con i gomiti lungo il corpo, si concentrerà il lavoro sui fasci ante-riori dei deltoidi.03/ Variando la posizione delle mani, si solleciterà:- mani ravvicinate, la parte centrale dei pettorali;- mani più divaricate, la parte esterna dei pettorali.04/ Variando la traiettoria del bilanciere, si solleciterà:- abbassandolo sul bordo condrocostale della gabbia toracica, la parte inferiore dei pettorali;- abbassandolo al centro dei pettorali, i loro fasci mediani;- abbassandolo sulla forchetta sternale, i fasci clavicolari del muscolo.05/ Le persone che soffrono di schiena o che cercano un migliore isolamento del lavoro dei pettorali pos-sono effettuare la distensione su panca con le gambe sollevate.06/ La distensione su panca può essere eseguita al multipower.
Brachioradiale
Pronatore rotondo
Sottoscapolare
Grande pettoraleGrande dentato
Grande rotondo
Grande dorsale
– Capo lungo
Bicipite brachiale
Deltoide, fasci anteriori
Flessore superficiale delle dita
Flessore ulnare del carpo
Estensore ulnare del carpo
Palmare lungo
Flessore radiale del carpo
Anconeo
Coracobrachiale
– Capo medialeTricipite brachiale
ESECUZIONE DEL MOVIMENTO
PARTE DEI MUSCOLI PETTORALIPRINCIPALMENTE SOLLECITATA
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I PETTORALI
L’esecuzione della distensione su panca piana con la schienainarcata, alla maniera degli atleti di powerlifting, limita l’ampiez-za del movimento e permette di sollevare dei carichi sensibil-mente più pesanti, essendo molto più intensamente sollecitata laparte inferiore dei pettorali, molto potente. Nella competizione, ipiedi e la testa non dovranno muoversi. Inoltre, i glutei dovrannosempre restare a contatto della panca. Le persone che soffronodi schiena devono evitare questa variante.
La realizzazione del movimento a gambe sollevate permette dievitare l’iperlordosi, che è propizia ai dolori lombari.Questa variante è anche utilizzata per diminuire lo sforzo dellaparte inferiore dei pettorali riportando il lavoro sui loro fasci medioe clavicolare.
VARIANTE A SCHIENA INARCATAPOSIZIONE CLASSICA VARIANTE A GAMBE SOLLEVATE
Il torace in fuori per limitarela discesa del bilanciere
I glutei sempre a contatto della panca
Le mani ben strette sul bilanciere perrendere stabili i polsi
I piedi immobili, talloni aterra, per assicurare unabuona stabilità durantel’esercizio
La schiena inarcata per limitarela discesa del bilanciere e porrela gabbia toracica in modo damobilitare al massimo la parteinferiore dei pettorali, di gran
lunga la più potente
Il mento rientrato, la testa sempre a
contatto della panca
LA POSIZIONE PER ESEGUIRE UNA DISTENSIONE SU PANCA POTENTE
Attenzione!
Per ottenere la massima sicurezza, è impor-tante chiudere la presa del bilanciere posizio-nando i pollici in opposizione alle altre dita.
Se la presa del bilanciere non è chiusadall’opposizione dei pollici, il bilanciere può inqualsiasi momento sfuggire dalle mani e pro-vocare serie ferite cadendo sulla mascella o,più gravemente ancora, sul collo.
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LA SCHIENA
TRAZIONI FRONTALI ALLA LAT MACHINE03
Seduti fronte all’apparecchio, le gambe fissate sotto gli appositi rulli, la barra impugnata in prona-zione con le mani molto divaricate:- inspirare e tirare la barra fino alla forchetta sternale portando il petto in fuori e i gomiti all’indietro;- espirare al termine del movimento.Questo esercizio, eccellente per sviluppare lo spessore della schiena, fa lavorare principalmente lefibre superiori e centrali del grande dorsale. Sono ugualmente sollecitati il trapezio (porzioni mediae inferiore), il romboide, il bicipite brachiale, il brachiale e, in misura minore, i pettorali.
Bicipite brachiale
Brachiale
Flessore ulnare del carpo
Estensore radiale lungodel carpo
Estensore radiale brevedel carpo
Sternocleidomastoideo
Splenio
Trapezio
Deltoide
Infraspinato
Grande rotondo
Piccolo rotondo
Grande dorsale
Tricipite brachiale
Aponeurosi d’inserzione del grande dorsale
Obliquo esterno dell’addome
Estensore ulnare del carpo
Estensore comune delle dita
Anconeo
Brachioradiale
VARIANTE ALLA TRAZY BARImpugnatura delle mani in semi-pronazione.
AcromionSpina dellascapola
Clavicola
7ª vertebra cervicale
Trapezio
Deltoide
Piccolo rotondo
Grande rotondo
Grande romboide
Tricipite brachiale,capo lungoTricipite brachiale,capo laterale
Fascia toraco-lombare
Obliquo esternodell’addome
Trigono lombare
Medio gluteo
Grande gluteo
Grande trocantere
Tensore della fascia lata
Grande adduttore
SemitendinosoGracileBicipite femorale,capo lungo
Infraspinato
Ulna
Omero
Radio
Spina della scapola
Acromion
Scapola
Scapola
Grande rotondo
Grande dorsale
Trapezio
Costola fluttuante
8ª vertebra dorsale
Cresta iliaca
Osso sacro
Collo del femore
Grande trocantere
Testa del femore
Coccige
Ischio
Femore Grande rotondo
Il granderotondo prende ilnome dalla sua
sezione trasversalecircolare.
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LA SCHIENA
14 STACCO DA TERRA A GAMBE TESE
In piedi, piedi leggermente divaricati, fronte al bilanciere posato a terra:- inspirare, piegare il busto in avanti, mantenendo la schiena inarcata e, se possibile, conservando legambe tese;- impugnare il bilanciere, con le mani in pronazione e le braccia rilassate, e raddrizzare il busto fino araggiungere la posizione verticale, con la schiena sempre ferma, effettuando il basculamento a livellodelle anche; espirare al termine del movimento;- tornare alla posizione di partenza, senza però riappoggiare il bilanciere a terra, e ricominciare.È importante, durante l’esecuzione del movimento, non arrotondare mai la schiena per evitare ogni rischio di lesione.Questo esercizio sollecita l’insieme dei muscoli spinali, situati in profondità, lungo ogni lato della colon-na vertebrale (o rachide), con la funzione principale di raddrizzarla. Nel raddrizzamento del busto, duran-te il movimento basculante antero-posteriore del bacino, sono fortemente coinvolti il grande gluteo e gliischiocrurali (con l’eccezione del capo breve del bicipite femorale).Lo stacco da terra a gambe tese stira, durante la flessione, la parte posteriore delle cosce.Per maggiore efficacia, e a questo scopo, è possibile rialzare i piedi in rapporto al bilanciere.
RomboideGrande dorsaleErettori spinali (sotto l’aponeurosi)
Cresta iliaca
Medio gluteo
Grande gluteo
Grande trocantere
Tensore della fascia lata
Bicipite femorale,capo lungo
Grande adduttore
Semitendinoso
Vasto laterale
Tratto ileo-tibiale, fascia lata
Bicipite femorale,capo breve
Semimembranoso
Sartorio
– Gastrocnemio,capo mediale
Tricipite surale
– Gastrocnemio,capo laterale
– Soleo
Trapezio Infraspinato
Acromion
Piccolo rotondo
Grande rotondo
Deltoide
Grande dentato
– Capo lungo
– Capo laterale
Obliquo esterno dell’addome
Peroneo lungo
Soleo
Peroneo breve
Quadricipite, vasto intermedio
Rotula
Testa della fibula
– Capo mediale
Tricipite brachiale
Estensore lungodelle dita del piede
ESECUZIONE DEL MOVIMENTO
Nota : eseguito con carichi molto leggeri, lo stacco da terra a gambe tese può essere conside-rato come un movimento di stretching per gli ischiocrurali. Più i carichi utilizzati saranno impor-tanti, più i grandi glutei subentreranno agli ischiocrurali nel raddrizzamento del bacino.
Cartilagine costale
CostolaCostole fluttuanti Vertebra lombare Osso sacro Osso coxale
Tuberosità ischiatica
Testa del femore
Collo del femoreGrande trocantere
PeroneTibia
Testa della fibula
Menisco
Rotula
Semimembranoso
Bicipite femorale,capo breve
Semitendinoso
Bicipite femorale, capo lungo
Femore
Tuberosità della tibia
Con l’eccezione del capo breve del bicipite femorale, gli ischiocrurali partecipano attivamente alla retroversione del bacino.
AZIONE DEL
GRANDEGLUTEO
AZIONEDEGLI
ISCHIOCRU-RALI
AZIONE DEI MUSCOLIISCHIOCRURALI E DEL
GRANDE GLUTEODURANTE IL RADDRIZ-ZAMENTO DEL BACINO
AZIONI DEGLI ISCHIOCRURALI
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Nota : per avvertire meglio l’allungamento dellaporzione superiore del trapezio, si consiglia diabbassare nello stesso tempo la spalla.
– Capo mediale
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LA SCHIENA
ALLUNGAMENTO DEL TRAPEZIO E DEL COLLO
Flessore superficiale delle dita
Flessore ulnare del carpo
Palmare lungo
Flessore radiale del carpo
Pronatore rotondo
Brachiale
Tricipitebrachiale
Bicipite brachiale
– Capo lungo
Deltoide
Coraco-brachiale
Grande rotondo
Sterno
Grande pettorale
Grande dorsale
Grande dentato
Obliquo esterno dell’addome
Retto dell’addome
Sternoioideo
Elevatore della scapola
Scaleno medioScaleno anteriore
SternocleidomastoideoOmoioideoTrapezio, porzione superiore
ClavicolaAcromion
Deltoide
Tricipite brachiale
Brachiale
Bicipite brachiale
Brachioradiale
Estensore radialelungo del carpo
Estensore radialebreve del carpo
Anconeo
Estensore comune delle dita
Estensore ulnare del carpo
Flessore ulnare del carpo
Tirare lentamente la testa
Attenzione: l’esercizio si deve eseguire progressivamente, tirando sempre con prudenza la testa.
Una mano sulla testa, tirare lentamente sul cranio einclinare la testa di lato. Questo esercizio stira losternocleidomastoideo, l’insieme degli scaleni, laporzione superiore del trapezio, gli splenii del capo edel collo e, in profondità, il semispinale del capo e ipiccoli muscoli della colonna vertebrale come illungo del collo, il piccolo retto anteriore, il retto late-rale e il grande retto anteriore.
A PROPOSITO DEL COLLONei quadrupedi e nelle scimmie antropoidi come il gorilla, i muscoli della nuca sono particolarmente potenti e sviluppati per trattenere la testa, impedendole di pen-zolare in avanti.Al contrario, nell’uomo, il passaggio totale all’andatura bipede ha determinato la posizione verticale del corpo, con la testa posta alla sommità del rachide; di conse-guenza i muscoli della nuca non servono più a mantenere con forza la testa rialzata, ma piuttosto a garantirne in maniera sensibile l’equilibrio.
Nell’uomo, con il passaggio all’andatura bipede, ladiminuzione della faccia e lo sviluppo dell’encefalo, ilforo occipitale si è spostato verso il centro del cranio.Essendo la testa posta alla sommità del rachide, imuscoli della nuca giocano essenzialmente un ruolo difini stabilizzatori.
Nel gorilla, dall’andatura essenzialmente quadrupede,la faccia notevole e una posizione posteriore del forooccipitale, i muscoli della nuca sono particolarmente svi-luppati e potenti per impedire alla testa di penzolare inavanti.
Semispinale del capo
Splenio del capo
Elevatore della scapola
TrapezioSternocleidomastoideo
Splenio del capoSemispinale del capo
Osso parietale
Osso temporale
Arcata zigomatica
Poro acustico esterno
Apofisi mastoidea
Elevatore della scapola
Trapezio
Sternocleidomastoideo
Osso occipitale
Atlante
Asse
Mandibola
7a vertebra cervicaleAcromion
Scapola
Osso frontale
Orbita
Osso nasale
Mascellare
Clavicola
1a costolaSterno
Omero
Scapola
Spina della scapola
7a vertebra cervicale
Apofisi mastoidea
Atlante
Poro acustico esterno
Asse
Protuberanza occipitale esternaOsso temporaleCresta parietale
Osso parietale
Arcata zigomatica
Osso frontale
Orbita
Mascellare
MandibolaClavicola
Acromion
Omero
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In piedi, con le gambe divaricate più o meno alla larghezza delle spalle, il bilanciere impugnato con le mani in pronazione e pog-giato sulla parte alta dei muscoli pettorali e sui fasci anteriori del deltoide:- inspirare fortemente per mantenere una pressione intratoracica che impedirà al bustodi abbassarsi in avanti, inarcare leggermente la schiena, contrarre la cinghia addomi-nale e flettere le cosce per portarle in posizione orizzontale;- tornare alla posizione di partenza; espirare al termine del movimento.Perché il bilanciere non scivoli in avanti, è importante tirare bene in fuori il torace e por-tare i gomiti il più in alto possibile.Il bilanciere posizionato anteriormente non permette alcuna flessione del busto in avan-ti e, dunque, la schiena sarà sempre ben dritta. Per una maggiore facilità di esecuzione,è possibile porre uno spessore sotto i talloni.Questo tipo di squat localizza una gran parte dello sforzo a livello dei quadricipiti; siesegue sempre con un carico meno pesante dello squat classico. Movimento completo,sollecita anche i muscoli glutei, gli ischiocrurali, i muscoli della cinghia addominale e glierettori della colonna vertebrale. È un movimento frequentemente utilizzato nell’allena-mento dei sollevatori di peso, perché corrisponde perfettamente al lavoro effettuatodalle cosce durante le alzate e alla fine dello strappo.
POSIZIONE CORRETTA
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LE GAMBE
SQUAT DAVANTI CON BILANCIERE 03
Come lo squat davanti con bilanciere, la fles-sione delle cosce con le gambe fissate allamacchina specifica localizza una gran parte
del lavoro muscolare sui quadricipiti
Retto dell’addome (sotto l’aponeurosi)
Sinfisi pubica
Grande dorsale
Medio gluteo
Tensore della fascia lata
Grande gluteo
Grande trocantere
Fascia lata
Testa della fibula
Tibiale anteriore
Estensore lungo delledita del piede
Peroneo lungo
Ileopsoas
Pettineo
Adduttore lungo
Gracile
Sartorio
Rotula
Legamento rotuleo
Grande adduttore
Gastrocnemio, capo mediale
Tibia, faccia mediale
Soleo
Flessore lungo delle ditadel piede
Quadricipite
Spina iliaca anteriore esuperiore
Obliquo esternodell’addome
– Retto della coscia
– Vasto laterale
– Vasto mediale– Vasto intermedio
ESECUZIONE DEL MOVIMENTO
POSIZIONE ERRATA
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Durante il movimento del bacino in avanti (anteversione), i muscoli ischiocrurali sono stirati.
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LE GAMBE
ALLUNGAMENTO DEGLI ISCHIOCRURALI
In piedi, in appoggio su una gamba, ginocchio semi-flesso, l’altra gamba tesa inavanti in flessione:- le mani sulle cosce, la schiena leggermente inarcata, inclinare lentamente ilbusto in avanti concentrandosi sulla sensazione di stiramento della parte poste-riore della coscia; l’inclinazione si effettua a livello del bacino;- mantenere la posizione per una ventina di secondi, poi tornare lentamente alla posizione dipartenza e cambiare lato.Questo esercizio allunga principalmente l’insieme dei muscoli ischiocrurali, il grande addutto-re, i gastrocnemio, il soleo e, in misura minore, il muscolo grande gluteo.
Variante :� in piedi in appoggio su una gamba, l’altra gamba tesa e posta su unapanca, la parte anteriore del piede in flessione:
- le mani sulla coscia portata in avanti, la schiena leggermente inarcata, inclinareleggermente il busto in avanti concentrandosi sulla sensazione di stiramento dellaparte posteriore della coscia; l’inclinazione si effettua a livello del bacino;
- mantenere la posizione per una ventina di secondi, poi tornare lentamente allaposizione di partenza e cambiare lato.
Per concentrarsi meglio sull’allungamento dei muscoli ischiocrurali, è possibilerilassare i muscoli del polpaccio ponendo il piede davanti in estensione.
Nota : per limitare i rischi di lesione nello squat o nello stacco da terra, èprudente eseguire questo stiramento all’inizio di una seduta inserendolo tra leprime serie.
Attenzione :�in muscolazione, i movimenti di stretching hanno la principale fun-zione di livellare le tensioni delle fibre muscolari all’interno del muscolo e dilimitare i rischi di lesione.Con carichi importanti, se la tensione delle fibre muscolari all’interno di unmuscolo non è omogenea, saranno le fibre maggiormente tese che rischieran-no di strapparsi.È dunque consigliabile eseguire all’inizio della seduta, tra le prime serie diriscaldamento, qualche esercizio di stiramento specifico per i gruppi muscola-ri coinvolti.I movimenti di stretching devono sempre essere eseguiti con dolcezza e mode-razione, per preservare le articolazioni ed evitare gli stiramenti legamentosieccessivi, che rischierebbero di destabilizzare le articolazioni e di generaredelle patologie infiammatorie.
– Retto della coscia
Quadricipite – Vasto laterale
– Vasto mediale
– Vasto intermedio
Rotula
Legamento rotuleo
Testa della fibula
Estensore lungo delle dita del piede
Tibiale anteriore
Peroneo terzoEstensore lungo
dell’alluce
Peroneo breve
Grande dorsaleObliquo esterno dell’addome
Erettore della colonna vertebrale(sotto l’aponeurosi)
Cresta iliaca
Tensore della fascia lata
Medio gluteo
Grande trocantere
Grande gluteoFascia lataGrande adduttoreSemitendinoso
– Capo mediale – Capo breve
Bicipite femorale
Semimembranoso
Peroneo lungo
Gastrocnemio
Soleo
Cresta iliaca
Osso coxale
– Rettodella coscia – Vastomediale
Calcagno
Legamento inguinale
Testa del femore
Grande trocantere
– Piano superficiale sezionato (si inserisce nella fascia lata)
– Piano profondo (si inserisce nel femore)
Grande gluteo
RotulaLegamento rotuleoTibia
PeroneGastrocnemio
Soleo
Femore
Falange
Metatarsale
Osso cuneiforme
Osso navicolare
Osso cuboide
Astragalo (talo)
Bicipite femorale,capo breve
Bicipite femorale, capo mediale
Semimembranoso
Semitendinoso
Tendine calcaneale(tendine d’Achille)
Quadricipite
Sartorio
SemitendinosoSemimembranoso
Rotula
GastrocnemioTibia, faccia
medialeTibiale anterioreFlessore lungo delledita del piede
Bicipite femorale Gracile
Grande adduttore
Grande dorsale
Erettori del rachide(sotto l’aponeurosi)
Obliquo esternodell’addome
Soleo
Mantenere la partebassa della schienaleggermente arcuata
L’inclinazione delbusto si effettua alivello dell’articola-zione dell’anca
Inclinare il busto inavanti senza mai arrotondare la schiena
Spina iliaca posteriore e superiore
Spina iliaca posteriore e inferioreCoccige
Spina sciatica
Tuberosità ischiatica
Collo del femore
Branca inferiore del pube
Sinfisi pubica
Corpo del femore
– Labbro laterale– Labbro mediale
Tubercolo dell’adduttore
Plantare
– Capo mediale– Capo laterale
Soleo
Tendine d’Achille
Cresta iliaca
Linea glutea anteriore
Ala dell’ileo
Branca dell’ischio
Grande trocantere
Piccolo trocantere
Semitendinoso
– Capo mediale – Capo breve
Bicipitefemorale
Malleolo mediale
Malleolo laterale
Astragalo (talo)
1° metatarsale
Osso cuboide
Semimembranoso
Condili del femore
Tubercoli intercondiloidei
Testa della fibula
Linea del muscolo soleo
Corpo della fibula
Corpo della tibia
Osso sacro
Calcagno
Lembo dell’acetabolo
Testa del femore
Linea aspra
Gastrocnemio
VARIANTE CON UNA PANCA
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GLI ADDOMINALI
SOLLEVAMENTO DEL BUSTO IN SOSPENSIONE ALLA PANCA
I piedi fissati sotto i rulli, il busto sospeso nel vuoto, con le mani dietro la testa:- inspirare e sollevare il busto per cercare di toccare le ginocchia con la testa,facendo attenzione ad arrotolare sempre la colonna vertebrale;- espirare al termine della contrazione.Questo esercizio è eccellente per sviluppare il retto dell’addome. Sollecita anche,ma in maniera meno intensa, gli obliqui. Si noti che, durante l’anteversione delbacino, sono fortemente utilizzati il retto della coscia, l’ileopsoas e il tensore dellafascia lata.
Tibiale anteriore
Estensore lungo delle dita del piede
Peroneobreve
SoleoGastrocnemio, capo laterale
Quadricipite,vasto laterale
Peroneolungo
Quadricipite, vasto intermedio
Quadricipite, retto della coscia
Retto dell’addome
Rotula
Tratto ileo-tibiale, fascia lata
Grande trocantere
Grande gluteoMedio gluteo
MUSCOLI FLESSORI DELL’ANCA
Ileopsoas
– Grande psoas
– Piccolo psoas
Retto della coscia
Ileopsoas
– Iliaco
Tensore della fascia lata
Sartorio
- Vasto laterale
- Retto della coscia
- Vasto mediale Quadricipite
Tensore della fascia lata
Obliquo esternodell’addome
ESECUZIONE DEL MOVIMENTOVARIANTE
Le braccia tese in avanti facilitano l’esecuzione del movimento
Nota : l’esecuzione di questo movimento richiede una buona potenza che andràacquisita precedentemente attraverso la pratica di esercizi più semplici.
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