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Pai fiòi dal Kenedy I veis sielzút il non di un on ch’ al strenzeva li mans dai operai a li sinc e miesa da la bunora e al beveva cafè tai gos di ciarta ch’ al zuiava cui frus tal tapèt da la Ciasa Blancia. Democrassia cul suf e i vui clars coma i vustris. La musa vierta da la ‘Merica il sun da l’avigní tra murs di fres-c simènt tai veris di viarta tai vustri stomis di fiòi di ‘na ciera ch’a scuminsiava a zí fòu da la pòura e da la miseria dal s-ciampà lontàn par vivi. Dal sercli da li montagnis azuris a vigniva ‘n’aria di nèif ch’a si disgela e erba. I alsavis i vui dai sfuèis dal crigulà dai ges fiòi vignús dai ciamps da li ciasis di verderame ingulussàs ta li corieris a screà il sun di un mont di pas e pan par duciu. Fiòi piardús tai lavris frigúis di tabàc di puoris cichis dopo la scuela sot li ciamesutis ‘l spirt di fala uchí la ‘Merica. (Silvio Ornella 2008) Per i ragazzi del Kennedy* Avete scelto il nome di un uomo/ che stringeva le mani degli operai/ alle cinque e mezza del mattino/ e beveva caffé nei bicchieri di carta/ che giocava coi bambini sul tappeto/ della Casa Bianca./ Democrazia col ciuffo/ e gli occhi chiari/ come i vostri./ Il volto aperto dell’America/ il sogno del futuro/ tra mura di fresco cemento/ sulle vetrate di primavera/ nei vostri petti di ragazzi/ di un a terra che incominciava/ a uscire dalla paura/ e dalla miseria/ del fuggire lontano per vivere./ Dal cerchio delle montagne azzurre/ veniva un vento/ di neve che si scioglie e erba./ Alzavate gli occhi dalle pagine/ dal cigolio dei gessi/ ragazzi venuti dai campi/ dalle case di verderame/ incartocciati nei pullman/ ad iniziare il sogno di un mondo/ di pace e pane per tutti./ Ragazzi perduti/ sulle labbra briciole di tabacco/ di povere sigarette dopo la scuola/ sotto le camicette la voglia/ di farla qui l’America. * “Il 22 novembre 1963 a Dallas in Texas viene assassinato il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. La notizia suscita scalpore e commozione, tanto che immediatamente all’ITI di Pordenone, su proposta del professor Luigi Riem, viene avviata la raccolta di firme fra gli studenti per intitolare la scuola allo scomparso presidente statunitense. E dall’iniziale classe quarta, la raccolta firme arriva a coinvolgere tutti i 770 allievi frequentanti l’Istituto. La richi esta di intitolazione, poi, viene inviata in tempi rapidissimi al Ministero della Pubblica istruzione e al Sindaco del Comune di Pordenone (il 25 novembre). E grazie anche alla solerzia del Preside la proposta degli studenti viene seguita anche dalla favorevole delibera del Collegio dei docenti (il 2 dicembre). Il 5 dicembre arriva al preside dell’ITI pordenonese un telegramma con il quale il Ministro della Pubblica Istruzione Gui autorizza la procedura per l’intitolazione della scuola a “J. F. Kennedy”. Il 14 dicembre 1963 il Consiglio comunale di Pordenone esprimerà parere favorevole all’intitolazione, così che in data 15 marzo 1964 il Decreto del Presidente della Repubblica Italiana conclude l’iter formale e l’ITI di Pordenone è ufficialmente intitolato a “John Fitzgerald Kennedy”…Questa attestazione spontanea e solidale nei confronti di J. F. Kennedy è forse uno fra i primi riconoscimenti alla figura del presidente statunitense in Italia” (Gianni Fagotto, Raccontare la scuola. Memorie e ricordi a più voci dei primi 50 anni ). Tra le manifestazioni di simpatia ricevute, qual è la più commovente, la più bella? EDWARD KENNEDY: Quelle che vengono dai ragazzi, dagli studenti…” (E.Biagi, Storie di questi giorni, 1969)

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Page 1: Pai fiòi dal Kenedy · 2015. 8. 31. · Pai fiòi dal Kenedy I veis sielzút il non di un on ch al strenzeva li mans dai operai a li sinc e miesa da la bunora e al beveva cafè tai

Pai fiòi dal Kenedy

I veis sielzút il non di un on ch’ al strenzeva li mans dai operai a li sinc e miesa da la bunora e al beveva cafè tai gos di ciarta ch’ al zuiava cui frus tal tapèt da la Ciasa Blancia. Democrassia cul suf e i vui clars coma i vustris. La musa vierta da la ‘Merica il sun da l’avigní tra murs di fres-c simènt tai veris di viarta tai vustri stomis di fiòi di ‘na ciera ch’a scuminsiava a zí fòu da la pòura e da la miseria dal s-ciampà lontàn par vivi. Dal sercli da li montagnis azuris a vigniva ‘n’aria di nèif ch’a si disgela e erba. I alsavis i vui dai sfuèis dal crigulà dai ges fiòi vignús dai ciamps da li ciasis di verderame ingulussàs ta li corieris a screà il sun di un mont di pas e pan par duciu. Fiòi piardús tai lavris frigúis di tabàc di puoris cichis dopo la scuela sot li ciamesutis ‘l spirt di fala uchí la ‘Merica.

(Silvio Ornella 2008) Per i ragazzi del Kennedy* Avete scelto il nome di un uomo/ che stringeva le mani degli operai/ alle cinque e mezza del mattino/ e beveva caffé nei bicchieri di carta/ che giocava coi bambini sul tappeto/ della Casa Bianca./ Democrazia col ciuffo/ e gli occhi chiari/ come i vostri./ Il volto aperto dell’America/ il sogno del futuro/ tra mura di fresco cemento/ sulle vetrate di primavera/ nei vostri petti di ragazzi/ di una terra che incominciava/ a uscire dalla paura/ e dalla miseria/ del fuggire lontano per vivere./ Dal cerchio delle montagne azzurre/ veniva un vento/ di neve che si scioglie e erba./ Alzavate gli occhi dalle pagine/ dal cigolio dei gessi/ ragazzi venuti dai campi/ dalle case di verderame/ incartocciati nei pullman/ ad iniziare il sogno di un mondo/ di pace e pane per tutti./ Ragazzi perduti/ sulle labbra briciole di tabacco/ di povere sigarette dopo la scuola/ sotto le camicette la voglia/ di farla qui l’America.

* “Il 22 novembre 1963 a Dallas in Texas viene assassinato il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. La notizia suscita scalpore e commozione, tanto che immediatamente all’ITI di Pordenone, su proposta del professor Luigi Riem, viene avviata la raccolta di firme fra gli studenti per intitolare la scuola allo scomparso presidente statunitense. E dall’iniziale classe quarta, la raccolta firme arriva a coinvolgere tutti i 770 allievi frequentanti l’Istituto. La richiesta di intitolazione, poi, viene inviata in tempi rapidissimi al Ministero della Pubblica istruzione e al Sindaco del Comune di Pordenone (il 25 novembre). E grazie anche alla solerzia del Preside la proposta degli studenti viene seguita anche dalla favorevole delibera del Collegio dei docenti (il 2 dicembre). Il 5 dicembre arriva al preside dell’ITI pordenonese un telegramma con il quale il Ministro della Pubblica Istruzione Gui autorizza la procedura per l’intitolazione della scuola a “J. F. Kennedy”. Il 14 dicembre 1963 il Consiglio comunale di Pordenone esprimerà parere favorevole all’intitolazione, così che in data 15 marzo 1964 il Decreto del Presidente della Repubblica Italiana conclude l’iter formale e l’ITI di Pordenone è ufficialmente intitolato a “John Fitzgerald Kennedy”…Questa attestazione spontanea e solidale nei confronti di J. F. Kennedy è forse uno fra i primi riconoscimenti alla figura del presidente statunitense in Italia” (Gianni Fagotto, Raccontare la scuola. Memorie e ricordi a più voci dei primi 50 anni ).

“Tra le manifestazioni di simpatia ricevute, qual è la più commovente, la più bella? EDWARD KENNEDY: Quelle che vengono dai ragazzi, dagli studenti…” (E.Biagi, Storie di questi giorni, 1969)

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Istituto Tecnico del Settore Tecnologico “Scuola dell’innovazione”

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Anno scolastico 2014/15

Via Interna 7 - Tel. 0434 - 365331 - Fax. 0434 – 365400

web: www.itiskennedy.it

e-mail: [email protected]

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INDICE: L’IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI TECNICI, SCUOLE DELL’INNOVAZIONE --------------------------------------------------------------------------------------- 4 PREMESSA--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5 BREVE STORIA DELL’ISTITUTO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 L’OFFERTA FORMATIVA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 10 PERCORSI NOTEVOLI ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11 I CONTESTI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 12 IL CONTESTO TERRITORIALE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 13 I RAPPORTI CON LE IMPRESE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 13 INTERNAZIONALIZZAZIONE --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 14

LE CERTIFICAZIONI ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 14 GLI STAGE ALL’ESTERO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 14

IL CONTESTO INTERNO: UNA SCUOLA TECNOLOGICA ----------------------------------------------------------------------------------------------------- 15 LABORATORI DELL’ISTITUTO, AULE SPECIALI, LOCALI VARI ------------------------------------------------------------------------------------------ 15

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17

PROGETTAZIONE CURRICOLARE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 ORIENTAMENTI PER L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO ------------------------------------------------------------------------------------------ 17 PRIMO BIENNIO: Attività e Insegnamenti generali comuni agli indirizzi ------------------------------------------------------------------------ 19 2° BIENNIO E QUINTO ANNO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 19 INDIRIZZO C1: Meccanica, Meccatronica ed Energia -------------------------------------------------------------------------------------------------- 19 INDIRIZZO C3: Elettronica ed Elettrotecnica ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 22 INDIRIZZO C4: Informatica e Telecomunicazioni ------------------------------------------------------------------------------------------------------- 24 INDIRIZZO C6: Chimica, Materiali e Biotecnologie: ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 26

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 28 IL PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DEGLI ISTITUTI TECNICI ------------------------------------------------------------- 28

COMPETENZE DI CITTADINANZA------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 29 ATTIVITA’ DI COMPRESENZA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 31 PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE -------------------------------------------------------------------------------------------------------- 32 PROGRAMMAZIONE DI DIPARTIMENTO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 32 PROGRAMMAZIONE DEL DOCENTE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 33 MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------- 33

VERIFICHE SCRITTE ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 34 VERIFICHE ORALI -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 34 GRIGLIA DI VALUTAZIONE E STRUMENTI DI VERIFICA PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA-------------------- 35 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA DEGLI STUDENTI -------------------------------------------------------------------------------- 35 CRITERI PER LA PROMOZIONE ALL’ANNO SUCCESSIVO ------------------------------------------------------------------------------------------ 37 CREDITO SCOLASTICO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 38 CREDITO FORMATIVO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 39

AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 40 AREA ESPRESSIVA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 40 AREA DELLE COMPETENZE ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 41 AREA DELLE EDUCAZIONI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 41 AREA ORIENTAMENTO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42

SCUOLA APERTA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42 PUNTO DI ASCOLTO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42 ORIENTAMENTO IN ENTRATA E PROGETTO ACCOGLIENZA ------------------------------------------------------------------------------------- 42 ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DELL’INDIRIZZO ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 42 ORIENTAMENTO ALLO STUDIO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 42 ORIENTAMENTO AL LAVORO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 43 ORIENTAMENTO IN USCITA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 43 RACCOLTA CV E SERVIZIO DI PLACEMENT ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 43 ISTITUTO TECNICO SUPERIORE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 44 UNIVERSITÀ --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 44

GLOSSARIO DEI “NUOVITECNICI” ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 45

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L’IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI TECNICI, SCUOLE DELL’INNOVAZIONE

1. L'identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell'Unione europea, costruita attraverso lo studio, l'approfondimento e l'applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con l'obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all'esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'università e all'istruzione e formazione tecnica superiore.

2. I percorsi degli istituti tecnici hanno durata quinquennale e si concludono con il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore in relazione ai settori e agli indirizzi di cui agli articoli 3 e 4, con riferimento al profilo di cui all'articolo 1, comma 3, riguardante tutti i percorsi del secondo ciclo di istruzione e formazione nonché al profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A) e ai profili di uscita con i rispettivi quadri orario relativi a ciascun indirizzo di cui agli allegati B) e C), costituenti parte integrante del presente regolamento. L'insegnamento di scienze motorie è impartito secondo le indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali.

3. Gli istituti tecnici collaborano con le strutture formative accreditate dalle Regioni nei Poli tecnico professionali costituiti secondo le linee guida adottate dal Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 13, comma 1-quinquies del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, anche allo scopo di favorire i passaggi tra i sistemi di istruzione e formazione.

4. Agli istituti tecnici si riferiscono gli istituti tecnici superiori secondo quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008, con l'obiettivo prioritario di sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese.

D.P.R. del 15 marzo 2010 n. 88 (Art.2)

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PREMESSA Il POF (Piano Offerta Formativa) è un documento pubblico di impegni tra scuola e territorio, incentrato in particolare sul rapporto tra scuola-studenti e famiglia. E’ approvato dal Consiglio di Istituto, elaborato dal Collegio dei Docenti su indicazioni preliminari del Consiglio stesso dopo un lungo e condiviso percorso di analisi, progettazione e approvazione.

Il POF è il documento fondamentale dell'Autonomia Scolastica ed è una identità che per sua natura presuppone una precisa identificazione della propria specificità, il cui fine è quello di realizzare come obiettivo fondamentale il successo scolastico degli studenti precisando i tempi e i modi.

Tale documento fa emergere l'identità culturale della scuola, rappresenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa e crea le condizioni per rendere flessibile l'attività educativa e migliorarne così l'efficacia.

Le decisioni e le scelte didattiche e organizzative del POF sono rese pubbliche implicando di conseguenza una assunzione di responsabilità della scuola e un diritto delle famiglie e degli studenti e delle studentesse a conoscere in modo assolutamente trasparente l'offerta formativa complessiva della scuola.

Il POF è quindi per sua natura dinamico, flessibile ed è la sintesi dei diversi bisogni, interessi, attese, responsabilità dei soggetti coinvolti.

Con il presente documento si intende pertanto presentare le modalità di attuazione, i criteri generali e l’organizzazione del servizio offerto.

LINEE DI INDIRIZZO DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA L’ITST “J.F.Kennedy” è un'agenzia educativa che opera come soggetto e polo culturale del territorio, promuovendo il valore educativo e formativo degli insegnamenti e delle attività connesse. Come tale, l'Istituto valorizza le esperienze formative che si sono rivelate efficaci e sostiene le proposte di sperimentazione metodologica, didattica e organizzativa che si dimostrino atte a rendere effettivo il diritto all'apprendimento.

Per tradurre questa finalità generale in risultati perseguibili e rendicontabili, il Piano dell'Offerta Formativa (POF) dell'Istituto avrà cura di esplicitare con chiarezza:

i curricoli, le attività curricolari ed extracurricolari e gli interventi a favore degli studenti,

l'organizzazione complessiva e specifica delle attività funzionali all'offerta formativa,

criteri e strumenti per la valutazione periodica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi prefissati; o le modalità di comunicazione tra le componenti dell'Istituto, in modo da tendere ad una locale condivisione degli obiettivi da raggiungere.

Si forniscono inoltre i seguenti criteri orientativi e obiettivi di massima, che dovranno guidare la stesura del POF e caratterizzare l'offerta formativa dell'Istituto, anche in prospettiva pluriennale:

1. Avvio di progetti di sperimentazione e innovazione didattica per il successo formativo.

2. Prosecuzione nella ricerca del miglioramento e dei processi di valutazione dei risultati, in termini di:

competenze degli studenti, in sintonia con le procedure di certificazione e con le rilevazioni INVALSI,

monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi previsti dai progetti nel Piano Annuale delle Attività;

inserimento lavorativo o universitario, per valutare l’adeguatezza complessiva dell’offerta formativa e per monitorare il percorso post-diploma per studenti.

3. Avvio del Sistema Qualità

4. Valorizzazione delle specializzazioni

5. Potenziamento delle attività in interazione con il mondo del lavoro: tali attività vanno considerate strategiche, anche in sintonia con quanto indicato nelle Linee Guida per i Nuovi Tecnici (progetti di alternanza scuola-lavoro, stages aziendali, visite aziendali …).

6. Flessibilità e apertura alle proposte delle componenti della scuola e del territorio, per cogliere quegli stimoli che

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possono portare a collaborazioni, convenzioni, partenariati, visto anche l’accreditamento dell'Istituto come ente progettuale in grado di accedere ai Fondi Sociali Europei.

7. Sviluppo della filiera della formazione tecnica post-diploma, in particolare in raccordo con la propria Fondazione ITS.

8. Organizzazione dell'offerta formativa in modo tale da consentire all'Istituto di proporre servizi didattici al territorio, secondo logiche di utilità sociale e non di mercato.

9. Potenzia mento delle offerte opzionali di approfondimento:

legate ai profili in uscita, per quanto riguarda le classi di triennio;

legate alle competenze base di italiano e matematica per quanto riguarda le classi di biennio.

10. Realizzazione delle attività di recupero delle carenza formative, sia di quelle a carattere disciplinare, sia di quelle a carattere strutturale (relative cioè a competenze fondamentali e trasversali).

11. Potenziamento delle attività rivolte all'apprendimento della lingua inglese, ivi compresi certificazioni, soggiorni -studio, stages all'estero, scambi linguistici. Va garantito e facilitato il più possibile l'accesso all'aggiornamento professionale da parte dei docenti, riconoscendo in ciò la condizione indispensabile per elevare gli standard di competenza linguistica degli studenti. In coerenza con i profili in uscita, nel corso del triennio dovrà assumere un rilievo progressivamente crescente l'apprendimento dei linguaggi tecnici.

12. Consolidamento delle azioni orientative rivolte agli studenti sia nella fase di ingresso per favorire la scelta consapevole, sia lungo il corso di studi per valorizzare le potenzialità e le passioni, sia in uscita per l’inserimento lavorativo o universitario.

13. Consolidamento dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili.

14. Consolidamento delle azioni volte a garantire il diritto all'apprendimento degli alunni con disturbi specifici (DSA). In particolare, considerando la progressiva crescita del numero di alunni con DSA, é opportuno adottare in modo generalizzato metodologie didattiche adeguate (didattica per competenze, per progetti, laboratoriali) ed eventuali misure compensative/dispensative.

15. Adeguamento del sito d'Istituto alla normativa e alle richieste dell'utenza e progredire nell’implementazione della piattaforma e-learning.

16. Sviluppo delle dotazioni informatiche in classe, al fine sia di completare la piena introduzione dei registri elettronici, sia di favorire l’uso didattico degli strumenti multimediali e interattivi.

17. Riconoscimento della funzione strategica del Comitato Tecnico Scientifico, nel suo ruolo di indirizzo e di governance dell’Istituto nei suoi diversi aspetti.

(Delibera del Consiglio di Istituto del 05.10.2012)

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BREVE STORIA DELL’ISTITUTO L’attuale Istituto Tecnico del Settore Tecnologico “J.F.Kennedy” di Pordenone nasce nel 1958 come sezione staccata dell’ I.T.I.S. " Antonio Pacinotti " di Mestre, con la sola specializzazione per "Chimica” poiché era stata concessa quella sola specializzazione fra quelle esistenti nella scuola mestrina. Nasce dieci anni prima della Provincia di Pordenone, per la lungimirante intuizione degli imprenditori locali, in particolare Giulio Locatelli, Luciano Savio e Lino Zanussi. Essi cercarono il consenso della classe dirigente locale per creare in Pordenone un Istituto tecnico, alla pari del Malignani di Udine, dove potessero formarsi Periti Capotecnici necessari a consolidare nel tempo il tumultuoso sviluppo dell’industria pordenonese.

La prima sede della scuola è presso il Liceo Scientifico "Michelangelo Grigoletti", al secondo piano dello stabile del Centro studi oggi sede del Liceo Leopardi-Majorana, dove vengono ricavate alcune aule e i primi laboratori di chimica.

L’anno scolastico successivo alla fondazione (1959-60) viene avviato un nuovo corso di specializzazione per la “Meccanica” e l’istituto diventa sede staccata dell’ I.T.I. "Arturo Malignani" di Udine.

Il numero degli iscritti cresce e mancano gli spazi idonei per riuscire a collocare i laboratori dei reparti di aggiustaggio, fonderia e falegnameria. Si ricorre quindi allo stabile delle ex Officine Savio di via Roggiuzzole. Siamo nel 1962.

Sotto la spinta dell’entusiasmo suscitato in tutta Europa dalla figura del Presidente degli Stati Uniti d’America e della grande commozione per la sua tragica morte a Dallas il 22 novembre 1963 gli allievi dell’istituto vogliono fortemente l’intitolazione a John Fitzgerald Kennedy. Data 15 marzo 1964 il Decreto del Presidente della Repubblica Italiana, Antonio Segni, che conclude l’iter formale dell’intitolazione.

Nell’anno scolastico 1967/68 per soddisfare le richieste di iscrizione in continuo aumento, viene attivata la sede staccata di Spilimbergo con due classi prime. A Spilimbergo l’ lTI Kennedy manterrà il biennio propedeutico fino al 1994.

Alla fine degli anni Sessanta la costruzione della nuova bella sede in via Interna dà solidità all’Istituto che vede accrescere il numero dei propri allievi, il tutto sotto la guida attenta delle autorità scolastiche e del Consiglio di amministrazione, dove sedevano rappresentanti autorevoli del territorio pordenonese.

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Nel 1970 per ampliare l’offerta formativa, rispondendo anche alle esigenze del territorio, si attiva la specializzazione “per Elettrotecnica”, più volte richiesta e finalmente concessa dal Ministero

Gli anni ‘70 del secolo scorso sono anche gli anni di una profonda riforma della scuola italiana: vengono promulgati nel 1974 i “decreti delegati”, cioè tre norme legislative che aprono ad una stagione di cambiamenti nella scuola italiana. Anche il Kennedy nel 1975 avrà il suo primo Consiglio d’Istituto: il perito industriale Emidio Stefi ne sarà il primo presidente.

Per venire incontro al continuo aumento di studenti viene costruito un prefabbricato nel giardino dell’Istituto, anche perché l’anno scolastico 1976/77 segna un record, non più superato: sono 1552 gli iscritti.

Nell’anno scolastico 1984/85 parte la specializzazione Informatica (progetto Abacus). L'istituzione delle nuova specializzazione rende necessario un notevole impegno finanziario, in particolar modo per la costruzione del Centro di calcolo e per la costruzione di nuovi laboratori. Per trovare gli spazi all’interno della struttura vengono eliminati vecchi spogliatoi.

Nell’anno scolastico 1995/96 entra in funzione il nuovo ordinamento per le classi del biennio. Le ore settimanali, seguendo un trend che già si era affermato nei trienni, vengono ridotte da 38 a 36. I cambiamenti sono importanti e portano una profonda trasformazione nella formazione di base degli studenti degli istituti tecnici. Cambiano programmi e materie: scompare il laboratorio di aggiustaggio, officina e disegno tecnico che vengono accorpate in un unico insegnamento che viene chiamato Tecnologia e disegno; vengono inseriti diritto, geografia e scienze della terra, e la chimica si inizia a studiare fin dal primo anno.

L’elemento più importante, comunque, in questa operazione di svecchiamento dei programmi scolastici, sarà l’introduzione dell’informatica applicata, non come materia a sé stante ma applicata a discipline specifiche, fin dal primo anno e poi in tutte le specializzazioni, e l’estensione dell’insegnamento della lingua inglese fino alla classe quinta.

Alla fine degli anni Novanta, portati ad esaurimento i corsi del vecchio ordinamento, anche le specializzazioni di elettrotecnica e di meccanica, in ottemperanza alle disposizione ministeriale, adottano i nuovi ordinamenti. Pertanto la specializzazione per l’elettrotecnica diventa per “l’elettrotecnica e l’automazione”. Quella per le industrie metalmeccaniche diventa per “la meccanica”.

Nell’anno scolastico 1998/99 entra in vigore una riforma considerevole per la scuola italiana: la riforma dell’esame di maturità che diventa Esame di Stato.

Anche i primi anni del nuovo secolo sono pieni di cambiamenti: entra in vigore in maniera definitiva l’autonomia didattica e organizzativa degli istituti scolastici (di cui i DPR 275/1999 poi seguito dal D.I. 44/2001 sono i riferimenti normativi più generali), che rappresenta appunto il punto di arrivo di quella stagione di cambiamenti delle istituzioni scolastiche inaugurata nella seconda metà degli anni Novanta. Le scuole autonome propongono - e modificano in parte - la loro offerta formativa adeguandosi alle richieste/esigenze del territorio e degli utenti, formalizzando la loro proposta nel POF, il Piano dell’Offerta formativa che diventa la “carta di identità” di una scuola.

Molti altri cambiamenti coinvolgono le scuole secondarie superiori. Ad esempio esse diventano delle vere e proprie “agenzie formative” che ampliano la propria offerta di istruzione al di là del quinquennio tradizionale. Nel caso del Kennedy, ad esempio, l’istituto, anche in collaborazione con agenzie formative esterne, organizza corsi post-diploma (IFTS) ed è diventato, dal 2006, Polo formativo regionale ICT.

il Kennedy attiva già dall’anno scolastico 1999/2000 un “ponte” col mondo del lavoro attraverso il Progetto ISI-Star (Interazione Scuola Impresa), e poi attraverso il progetto di stage aziendali, che coinvolgono gli studenti delle classi quarte. Ma attiva anche, ad esempio, i corsi ECDL per la patente informatica del computer e i corsi PET per la certificazione della lingua inglese.

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La recente trasformazione dei settori produttivi ha imposto e impone all’ITIS di questa provincia scelte coraggiose e innovative per lo sviluppo di una cultura tecnologica di livello più avanzato. Per questo l’ITI Kennedy di Pordenone ha aderito al bando regionale per il triennio 2006-08 per dare vita, nel ruolo di capofila, al polo formativo ICT che ha realizzato molti dei corsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore dislocati nelle 4 province della regione (Pordenone, Udine, Trieste e Gorizia).

Ora l’ITST Kennedy di Pordenone conta 1350 iscritti con 58 classi, di cui ben 15 classi prime, che concretizzano la fiducia delle famiglie nella qualità della formazione in questo istituto e lo spiccato interesse per i concreti sbocchi professionali disponibili anche sul territorio.

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L’OFFERTA FORMATIVA A seguito della Riforma dell’Istruzione superiore, che ha posto particolare attenzione all’istruzione tecnica, all’interno dell’Istituto sono previsti i seguenti indirizzi:

MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA, articolazione “Meccanica e meccatronica”.

MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA, articolazione “Meccanica e meccatronica”: opzione “Tecnologie delle materie plastiche”.

ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA

INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI

CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE.

Con il generale innalzarsi del livello di istruzione, l’Istituto tecnico deve affrontare nuovi compiti che consistono anche nel formare i cosiddetti Super periti nei percorsi di Istruzione Tecnica Superiore e nell’orientare i giovani alle lauree scientifiche, in una visione del sapere che, nel mentre si specializza, riscopre anche il fascino dell’unitarietà: anche per questa nuova sfida l’Istituto tecnico “J.F.Kennedy” di Pordenone ha bisogno di continuare e se possibile rafforzare quel forte legame con il territorio che da sempre ha caratterizzato la sua storia.

Così rinnovata positivamente nel 2009 la propria candidatura al ruolo di capofila nel polo formativo ICT, ora l’ITST Kennedy ha compiuto l’ulteriore passo che ha portato alla costituzione dell’”ITS J.F. Kennedy PORDENONE per ICT” una istituzione formativa che ha l’ambizione di accompagnare Pordenone, la regione Friuli Venezia Giulia (e anche oltre i suoi confini) nello sviluppo tecnologico legato all’informatica e alle comunicazioni che si ritiene determinante per l’industria, i servizi e la qualità della vita nei prossimi anni.

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PERCORSI NOTEVOLI

SCRIVERE di CINEMA 2011 Classe 5^ MEC. Vincitrice del Concorso

SolidWorks - ADM 2012 Torino: Classe 5^ MEC 3^ premio Simulare in 3D un inseguitore solare

Progetto STARS Unindustria PN Classi 4^ Chimica vincitrice 1^Premio per abbattere i costi di elettricità e di gas naturale dell’abitazione che sfrutterà l’elettrolisi dell’acqua, producendo così ossigeno e idrogeno gassosi e puri;

Concorso Europa e i giovani Casa dello STUDENTE PN 2^ POSTO

Gare Nazionali di ELETTROTECNICA 2012 1^POSTO GARE 2012/13 a PN (per la 3^ volta)

Gare Nazionali di MECCANICA 2012 2^ POSTO

Giochi Regionali della CHIMICA 2012 1^POSTO cat. C (triennio Chimica) 2^POSTO biennio

Olimpiadi internazionali della Chimica 2 argenti, 1 bronzo (Budapest, Londra, Taipei)

Olimpiadi di Informatica Medaglia d’argento a.s. 2013/14

Gare di MATEMATICA 2012 1^ POSTO provincia di PN 6^ TRIVENETO

SPORT: 2^POSTO Torneo Rugby REGIONALE

1^ POSTO Provinciali

1^Torneo trilaterale Scacchi 1^POSTO ATLETICA LEGGERA 2^ POSTO CAMPESTRE

IMPEGNO CIVILE-SOLIDALE-SOCIALE:

SQUADRA della Protezione Civile n. 20 allievi (all’Aquila e in Emilia progettando l’illuminazione di una tendopoli).

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I CONTESTI

Tra le finalità generali presenti nel Piano dell'Offerta Formativa (POF) dell’ITST “J.F.Kennedy” vi è il forte impegno per far crescere e per rilanciare le opportunità formative offerte dall’istruzione tecnica secondaria così da poter orientare le scelte dei giovani e delle famiglie verso percorsi professionalizzanti che danno reali sbocchi occupazionali.

È forte la convinzione che l’istruzione tecnica è un patrimonio tutto italiano da salvaguardare che rappresenta un forte canale per introdurre i giovani nel mondo del lavoro e per costruire al contempo solide basi culturali che permettono ulteriori percorsi di istruzione.

Nell’ITST “J. F. Kennedy” vengono fornite:

un capitale di competenze che non siano frutto di una statica riproduzione come nella scuola tradizionale

conoscenze più collegate ai fabbisogni del mondo del lavoro

l’accesso a nuove competenze anche dopo il termine del percorso formativo attraverso l’innovazione metodologica e culturale.

Un’attenzione particolare viene riservata all’orientamento degli studenti in uscita attraverso una didattica laboratoriale e di orientamento al mondo produttivo in cui si sviluppano i seguenti ambiti:

promozione della didattica laboratoriale anche in collaborazione con Enti esterni;

corsi di arricchimento curricolare, per i propri studenti, in collaborazione con Enti di formazione professionale;

partecipazione al Club dei 15 e al progetto STARS con Unindustria;

corsi post-diploma brevi e Work Experience, in collaborazione con Università, Enti di formazione professionale, Aziende. Detti corsi sono destinati ai diplomati del Kennedy o di altre scuole superiori e sono promossi da ITST Kennedy in qualità di Ente di formazione accreditato;

potenziamento dei laboratori didattici anche in collaborazione con Enti esterni (Progetto Lauree scientifiche con Chimica TS) per aggiornamento della didattica e maggiori contatti con il territorio (precompliance e possibile accreditamento);

potenziamento della informatizzazione delle procedure scolastiche;

collaborazione con Enti locali, Polo tecnologico, COmet. Consorzio universitario, Unindustria e altri enti del territorio coerenti con le specificità dell’istruzione tecnica;

custodia, uso e promozione della conoscenza delle norme UNI e CEI.

La scuola promuove e facilita la conoscenza dei vari corsi di studio attivati all’Università, facilita le preiscrizioni universitarie tramite Internet, collabora con il progetto “Scuole Eccellenti” promosso dal Comune di Pordenone per avviare gli studenti ai percorsi di eccellenza attivati da alcune sedi universitarie.

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IL CONTESTO TERRITORIALE Anche nella nostra terra, come in ogni altra realtà territoriale, appaiono fragilità di fronte ai cambiamenti che coinvolgono in particolare e soprattutto la parte più giovane della sua popolazione. A questo si aggiungono le contraddizioni di un tessuto economico e sociale che, vista la forte connotazione industriale, in particolare nell’ambito manifatturiero, ha conosciuto da sempre un relativo, ma costante e diffuso benessere economico, che per certi versi sopravvive ancora nonostante gli evidenti segni che la crisi economica sta producendo sulle famiglie.

Infatti, recenti elaborazioni su dati Istat del novembre 2011, indicano che le esportazioni in provincia nel periodo risultano in crescita. Nel 2010 Pordenone presentava un tasso di disoccupazione giovanile (per un’età compresa tra i 15-24 anni) pari al 16,2%, migliore tra le altre province friulane (anche se nettamente al di sotto della media europea - 20,9%). Rispetto al 2008 il tasso di disoccupazione è rimasto praticamente invariato a fronte del brusco aumento regionale e nazionale.

I RAPPORTI CON LE IMPRESE I percorsi di formazione tecnica mirano a fornire competenze professionali che permettono di porsi come componente propulsiva della modernizzazione e della tecnologia di prodotto e di processo proprio nei settori più trainanti del sistema della produzione e dei servizi del territorio. Essi passano necessariamente attraverso una qualificazione legata alla pratica in azienda per garantire competenze realmente acquisite e riferite a standard validi a livello U.E. e per la cui costruzione è centrale il rapporto col territorio.

Per questo l’istituto ha avviato una serie di progetti di alternanza scuola/lavoro e stage aziendali grazie ai rapporti consolidati con le aziende del tessuto produttivo locale.

I percorsi di alternanza si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su:

la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi;

l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento;

il lavoro cooperativo per progetti;

la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo;

la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro ( D.P.R. 15 marzo 2010, n.87)

L’alternanza scuola lavoro come anche le visite aziendali si realizzano intorno a nuclei didattici dedicati: ad esempio nell’a.s. 2011/2012 le classi 4^ hanno seguito un percorso di formazione sulla “Lean Manifacturing” presso il centro Keymec di San Vito al Tagliamento, una sperimentazione realizzata in collaborazione con Unindustria Pordenone.

Lo stage ha la finalità primaria di avvicinare il mondo scolastico a quello lavorativo e la sua pratica rientra tra le attività didattiche. L’istituto con gli stage estivi della durata di 3 settimane offre agli studenti l’opportunità di:

utilizzare nozioni teoriche, apprese durante il percorso scolastico, per la soluzione di problemi concreti

frequentare direttamente le realtà lavorative comprendendone logiche e dinamiche, ampliando il bagaglio delle conoscenze, competenze, capacità e tecniche operative

migliorare le proprie capacità relazionali confrontandosi con le proprie attitudini

Destinatari dell’iniziativa sono principalmente gli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ dell’istituto, perché già in possesso di sufficienti conoscenze nelle discipline di carattere professionale e delle capacità relazionali per accedere a tale tipo di esperienza didattica. I candidati sono selezionati dai consigli di classe.

La collaborazione tra imprenditoria locale e l’ITIS “J.F. Kennedy” è testimoniata anche dalla presenza del gruppo noto come “Un Ponte tra Scuola e Impresa”: una aggregazione spontanea di uomini e donne d’impresa che hanno a cuore il rapporto tra la scuola e il tessuto economico produttivo della nostra area e che interviene a sostegno di molteplici progetti sviluppati grazie allo specifico apporto della scuola come fucina di risorse umane. A loro si deve l’istituzione di borse di studio che ogni anno intende promuovere negli studenti lo stimolo a dare un contributo significativo alla crescita di saperi elevati e di responsabilità individuali che insieme costruiscono le competenze richieste nella società

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della conoscenza. La convinzione comune è che le risorse investite nella formazione di qualità sono ben riposte e possono diventare vero volano di innovazione e di crescita a vantaggio di tutto il territorio.

INTERNAZIONALIZZAZIONE Lo studente che esce oggi da una scuola media superiore deve essere in grado di studiare testi in lingua straniera, di partecipare a progetti europei, di poter approfittare degli scambi Erasmus se decide di frequentare l’università, di istituire legami di lavoro anche oltre confine, pertanto deve possedere delle competenze che gli consentano di poter affrontare questo tipo di impegno linguistico.

Un valido supporto all’apprendimento della lingua straniera da parte degli studenti (in linea con le indicazioni provenienti dal Consiglio d’Europa e dal Consiglio dei Ministri Europei dell’Istruzione) è data dal progetto C.L.I.L. (Content and Language Integrated Classroom/Learning) che prevede l’inserimento di moduli didattici in lingua straniera all’interno della programmazione curricolare di alcune discipline: l’idea alla base di questo progetto è che l’uso veicolare della lingua straniera durante la scolarizzazione possa favorire le condizioni perché le competenze sopra elencate possano svilupparsi ulteriormente.

Il nostro Istituto, alla continua ricerca di strategie che possano migliorare l’offerta formativa, a partire dall’A.S. 2002-2003 ha aderito al C.L.I.L. con un cospicuo numero di docenti di svariate discipline che già effettuano lezioni in lingua inglese in team con i rispettivi colleghi di L2. Tali docenti hanno acquisito competenze specifiche tramite corsi di lingua inglese organizzati ad hoc e stage all’estero (Irlanda e Gran Bretagna).

Esporre i ragazzi a diversi registri linguistici e coinvolgerli in un numero sempre maggiori di attività linguistiche contribuisce a migliorare la loro competenza comunicativa in L2; l’uso della lingua straniera per veicolare altri contenuti disciplinari fa comprendere agli allievi come la lingua sia un mezzo, uno strumento di acquisizione e trasmissione del sapere e non un’astratta entità regolata da grammatica e sintassi. Allo stesso tempo, l’applicazione delle metodologie interattive tipiche dell’insegnamento della lingua straniera alle altre discipline contribuisce a rendere accessibili materie spesso considerate ostiche dagli studenti. Il piacere di saper utilizzare la lingua come strumento operativo crea una forte motivazione all’apprendimento e l’uso veicolare della lingua nello studio di un’altra materia rappresenta un contesto di uso autentico nonché una prima esperienza operativo-lavorativa, primo passo verso la mobilità auspicata dall’Unione Europea.

Alla fine del primo e del secondo biennio viene somministrato agli allievi un Test generale in base al quadro di riferimento europeo per l’insegnamento delle lingue straniere, in modo da valutare con test oggettivi le competenze linguistiche acquisite dagli allievi.

LE CERTIFICAZIONI

L'Istituto, nell'ambito del P.O.F. organizza annualmente corsi pomeridiani di conversazione con insegnanti di Inglese madrelingua. Tali corsi tendono a far conseguire agli allievi una maggiore e migliore integrazione nella realtà europea e permettono di acquisire presso centri autorizzati esterni alla scuola, il P.E.T. e il FIRST Certificate del Cambridge U.C.L.E.S. (University of Cambridge Local Examination Syndicate), certificazione riconosciuta a livello europeo.

L’Istituto è inoltre Centro esame P.E.T. per la British School of English (U.C.L.E.S.)

GLI STAGE ALL’ESTERO

A partire dall’A.S. 2011-2012 le classi 4^ dell’istituto sono state coinvolte nell’esperienza di STAGE all’ESTERO realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con Unindustria Pordenone. Gli allievi si sono candidati per avere la possibilità di andare per due settimane presso le sedi produttive estere di aziende del territorio. Gli studenti selezionati sono stati: n. 2 destinati in CINA; n. 2 destinati in Brasile; n. 1 destinato in Romania; n. 1 destinato in Germania. Nell’anno scolastico 2012/13 è stato effettuato uno stage a Londra per un gruppo di 15 ragazzi.

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IL CONTESTO INTERNO: UNA SCUOLA TECNOLOGICA L’ITST “J.F. Kennedy” accoglie studenti che vengono da tutta la provincia e anche da fuori regione.

I quattro indirizzi offrono al nostro territorio un ampio ventaglio di possibilità di istruzione e formazione nel settore tecnico.

L'ITST "J. F. Kennedy" occupa una superficie totale di 18.500 mq.

LABORATORI DELL’ISTITUTO, AULE SPECIALI, LOCALI VARI

Aula multimediale

Aula audiovisivi (n° 2)

3 Palestre

BIENNIO

ICA4 Laboratorio di disegno

ICA5 laboratorio CAD di disegno al computer classi seconde

laboratorio CAD di disegno al computer classi seconde

ICA 6 Laboratorio di disegno

Laboratorio di chimica generale

Laboratorio di fisica 1 classi prime

Laboratorio di fisica 2 classi seconde

INDIRIZZO INFORMATICA

ICA1 Laboratorio di sistemi e automazione

ICA2 Laboratorio di informatica

ICA3 Laboratorio di informatica

ILI Laboratorio di informatica e sistemi

ILE Laboratorio di elettronica

INDIRIZZO MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA

MMUT Officina di macchine utensili

Laboratorio di plasturgia

Sala metrologica

MSA Laboratorio di sistemi automatici

MMECC Laboratorio di meccanica applicata e macchine a fluido

MTEC Laboratorio di tecnologia meccanica

MCAD Laboratorio di CAD

MSALD Laboratorio di saldatura e fonderia

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INDIRIZZO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA

ELT SIS Laboratorio di sistemi automatici

ELT Laboratorio di elettrotecnica e misure elettriche

ELT TDPSEE Laboratorio di tecnologia meccanica

INDIRIZZO CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE

Laboratori di chimica organica, analitica e strumentale

Laboratorio di fermentazione e bi organica

Aula informatica

Laboratorio di analisi strumentale

Laboratorio di analisi tecnica

L’ISTITUTO E’ INOLTRE FORNITO DEI SEGUENTI LOCALI:

Aula magna da 160 posti

Ambulatorio medico

Locale consultazione norme tecniche (UNI e CEI) ( all’interno del lab. TPSEE)

Sala stampa

Bar

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

PROGETTAZIONE CURRICOLARE (DIRETTIVA MIUR 15 luglio 2010 n. 57)

Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti tecnici a norma dell'articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88.

ORIENTAMENTI PER L'ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

PROFILI GENERALI

IL RACCORDO TRA L'AREA DI ISTRUZIONE GENERALE E L'AREA DI INDIRIZZO

L'identità degli istituti tecnici, così come esplicitato nel Regolamento, è connotata, in linea con le indicazioni dell'Unione Europea da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico, acquisita attraverso saperi e competenze sia dell'area di istruzione generale sia dell'area di indirizzo.

L'area di istruzione generale comune a tutti i percorsi ha l'obiettivo di fornire ai giovani - a partire dal rafforzamento degli assi culturali che caratterizzano l'obbligo d'istruzione - una preparazione adeguata su cui innestare conoscenze teoriche e applicative nonché abilità cognitive proprie dell'area di indirizzo.

Per comprendere il rapporto fra area di istruzione generale e area di indirizzo occorre aver presente, anzitutto, che tali aree non sono nettamente separabili, pur avendo una loro specificità, per le seguenti motivazioni:

la cultura generale, necessaria alla formazione delle persone e dei cittadini, include una forte attenzione ai temi del lavoro e delle tecnologie;

una moderna concezione della professionalità richiede, oltre al possesso delle competenze tecniche, competenze comunicative e relazionali e di saper collegare la cultura tecnica alle altre culture, saper riflettere sulla natura del proprio lavoro, saper valutare il valore e le conseguenze dell'uso delle tecnologie nella società.

Il peso dell'area di istruzione generale è maggiore nel primo biennio ove, in raccordo con l'area di indirizzo, esplica una funzione orientativa in vista delle scelte future, mentre decresce nel secondo biennio e nel quinto anno, dove svolge una funzione formativa, più legata a contesti specialistici, per consentire, nell'ultimo anno una scelta responsabile per l'inserimento nel mondo del lavoro o il prosieguo degli studi.

Nel primo biennio, i risultati di apprendimento dell'area di istruzione generale sono in linea di continuità con gli assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale) dell'obbligo di istruzione e si caratterizzano per il collegamento con le discipline di indirizzo. La presenza di saperi scientifici e tecnologici, tra loro interagenti, permette, infatti, un più solido rapporto, nel metodo e nei contenuti, tra scienza, tecnologia e cultura umanistica.

Le competenze linguistico - comunicative, proprie dell'asse dei linguaggi sono patrimonio comune a tutti i contesti di apprendimento e costituiscono l'obiettivo dei saperi afferenti sia ai quattro assi culturali sia all'area di indirizzo. Le discipline scientifiche e tecniche favoriscono, l'allargamento dell'uso della lingua nel loro contesto. A questo fine si possono prendere in considerazione anche le prove di comprensione della lettura delle indagini OCSE-PISA, in quanto propongono, in modo sistematico, testi “multi linguaggio” che integrano la scrittura testi “continui” e “discontinui” (come tabelle, grafici ecc.).

L'asse matematico garantisce l'acquisizione di saperi e competenze che pongono lo studente nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo. Al termine dell'obbligo d'istruzione, gli studenti acquisiscono le abilità necessarie per applicare i principi ed i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie ed altrui L'asse scientifico-tecnologico rende gli studenti consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e la salvaguardia dell'ambiente. L'insegnamento della scienza e della tecnologia si colloca, quindi, entro un orizzonte generale in cui i saperi si ricompongono per offrire ai giovani strumenti culturali ed applicativi per porsi con

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atteggiamento razionale, critico e creativo di fronte alla realtà, e ai suoi problemi anche ai fini dell'apprendimento permanente.

Il raggiungimento di tali risultati richiede la progettazione di percorsi congiunti in cui si integrano conoscenze e competenze diverse, metodologie didattiche innovative, idonei strumenti e strategie anche ai fini dell'orientamento.

La consapevolezza dell'interdipendenza tra evoluzione della scienza e della tecnologia ed implicazioni etiche, sociali ed ambientali è uno strumento culturale per l'integrazione tra le due aree.

Sul piano culturale, al fine di collegare organicamente i saperi, è essenziale la ricerca disciplinare. Lo statuto epistemologico delle discipline diventa, quindi, il riferimento culturale per la connessione tra competenze generali e scientifico-tecnologiche e per l'individuazione di concetti guida nella comprensione della realtà.

L'asse storico-sociale contribuisce alla comprensione critica della dimensione culturale dell'evoluzione scientifico-tecnologica e sviluppa il rapporto fra discipline tecniche e l'insegnamento della storia. In questo insegnamento, il ruolo dello sviluppo delle tecniche e il lavoro sono un elemento indispensabile perché tutti gli studenti comprendano come si è sviluppata la storia dell'umanità. È evidente che se il lavoro dell'insegnante di storia è sorretto da quello delle discipline tecniche, i docenti di materie di indirizzo possono non solo rispondere a domande specifiche relative alla loro disciplina, ma anche introdurre, nel proprio insegnamento, elementi di storicità che aiutano a comprendere meglio le dinamiche interne di sviluppo delle tecniche.

A tal fine, le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui alla legge n. 169/08 possono sviluppare organici raccordi tra le due aree e sviluppare le competenze chiave per l'apprendimento permanente indicate dall'Unione europea.

Sul piano metodologico, il laboratorio, le esperienze svolte in contesti reali e l'alternanza scuola- lavoro sono strumenti indispensabili per la connessione tra l'area di istruzione generale e l'area di indirizzo; sono luoghi formativi in cui si sviluppa e si comprende la teoria e si connettono competenze disciplinari diverse; sono ambienti di apprendimento che facilitano la ricomposizione dei saperi e coinvolgono, in maniera integrata, i linguaggi del corpo e della mente, il linguaggio della scuola e della realtà socio-economica.

In un quadro di coinvolgimento degli studenti, tali strumenti implicano, inoltre, la partecipazione creativa e critica ai processi di ricerca e di soluzione dei problemi, stimolano la propensione ad operare per obiettivi e progetti, abituano al lavoro cooperativo e di gruppo e ad assumere atteggiamenti responsabili ed affidabili nei confronti del territorio, dell'ambiente e della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro.

Sul piano organizzativo, il dipartimento - come illustrato nel paragrafo 2.2 - può essere la struttura più idonea a sostenere l'integrazione tra le discipline afferenti alle due aree; esso può avere un ruolo di facilitazione del lavoro collegiale dei docenti, soprattutto al fine di collegare organicamente i quattro assi culturali che caratterizzano l'obbligo di istruzione con i risultati di apprendimento relativi ai diversi indirizzi.

Le istituzioni scolastiche, utilizzando la quota prevista dall'autonomia scolastica, possono progettare, nel primo biennio, percorsi didattici pluridisciplinari in termini di apprendimento per competenze, da articolare in forme coerenti con le scelte generali del piano dell'offerta formativa e con le indicazioni del curricolo del primo ciclo di istruzione.

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Partendo dai documenti del riordino e nell’ambito dell’AUTONOMIA l’Istituto ha effettuato le seguenti scelte relative all’organizzazione delle discipline, del quadro orario e nella determinazione dei profili professionali

PRIMO BIENNIO: Attività e Insegnamenti generali comuni agli indirizzi

QUADRO ORARIO

Le ore tra parentesi si svolgono normalmente in compresenza con l’Insegnante Tecnico Pratico (ITP).

SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE

All’atto di iscrizione in 1° superiore, non viene chiesta allo studente alcuna prescelta relativa all’indirizzo di specializzazione. Verrà solo inserita una domanda di pura rilevanza statistica riguardante l’indirizzo, tra quelli presenti nell’istituto, per il quale lo studente mostri maggiore curiosità al solo scopo conoscitivo e senza effetti sulla formazione delle classi prime né sull’insegnamento delle Scienze e tecnologie applicate in seconda.

La scelta dell’indirizzo verrà formalizzata in seconda entro il termine delle iscrizioni.

Durante la classe seconda gli allievi verranno suddivisi in 4 gruppi che, nel primo quadrimestre, si alterneranno all’incirca mensilmente nella frequenza di quattro moduli inerenti agli indirizzi del nostro Istituto.

Con ciò si intende svolta l’attività di orientamento coadiuvando gli studenti ad una scelta consapevole dell’indirizzo specialistico dei successivi tre anni.

Nel secondo quadrimestre, invece, gli studenti delle classi seconde, organizzati per gruppi, seguiranno l’insegnamento della Scienze e tecnologie applicate in base all’indirizzo scelto.

2° BIENNIO E QUINTO ANNO

INDIRIZZO C1: Meccanica, Meccatronica ed Energia

DISCIPLINA 1° biennio

Classi 1^ e 2^

Lingua e letteratura italiana 4 4

Lingua inglese 3 3

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2

Matematica 4 4

Diritto ed economia 2 2

Scienze integrate (Scienze della terra e Biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2

IRC, attività alternative 1 1

Scienze integrate (fisica) 3 (1) 3 (1)

Scienze integrate (chimica) 3 (1) 3 (1)

Tecnologie e Tecniche di Rappresentazione grafica 3 3 (2)

Tecnologie informatiche 3 (2)

Scienze e tecnologie applicate 3

Geografia 1

Totale ore settimanali 32 (4) 33 (4)

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PROFILO DEL DIPLOMATO IN MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA:

ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e lavorazioni; inoltre, ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie manifatturiere e dei servizi nei diversi contesti economici;

nelle attività produttive d’interesse, esprime le proprie competenze nella progettazione, costruzione e collaudo dei dispositivi e dei prodotti e nella realizzazione dei processi produttivi; opera nella manutenzione preventiva e ordinaria e nell’esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici complessi; è in grado di dimensionare, installare e gestire semplici impianti industriali;

integra le conoscenze di meccanica, di elettrotecnica, elettronica e dei sistemi informatici dedicati con le nozioni di base di fisica e chimica, economia e organizzazione; interviene nell’automazione industriale e nel controllo e conduzione dei processi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione, all’adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese, per il miglioramento della qualità ed economicità dei prodotti; elabora cicli di lavorazione, analizzandone e valutandone i costi;

relativamente alle tipologie di produzione, interviene nei processi di conversione, gestione ed utilizzo dell’energia e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente;

è in grado di operare autonomamente, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale;

è in grado di pianificare la produzione e la certificazione dei sistemi progettati, descrivendo e documentando il lavoro svolto, valutando i risultati conseguiti, redigendo istruzioni tecniche e manuali d’uso;

conosce ed utilizza strumenti di comunicazione efficace e team working per operare in contesti organizzati.

L’indirizzo “Meccanica e Meccatronica e Energia” è presente nel nostro istituto con l’articolazione “Meccanica e Meccatronica” all’interno della quale è stata attivata l’opzione “Tecnologie delle materie plastiche”.

Il Diplomato nell’indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia consegue i seguenti risultati di apprendimento specificati in termini di competenze:

1. individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti;

2. misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione;

3. organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e collaudo del prodotto;

4. documentare e seguire i processi di industrializzazione;

5. progettare strutture, apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le risposte alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura;

Fornisce competenze scientifiche e tecnologiche in ambito meccanico, dell’automazione e dell’energia.

ARTICOLAZIONE PRESENTE NEL NOSTRO ISTITUTO:

Meccanica e Meccatronica(sbocchi post-diploma)

Progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi e relativa organizzazione del lavoro

Progettazione e produzione meccanica

Tecnico macchine utensili

Programmatore della produzione

Tecnico del Controllo Qualità

Tecnico delle lavorazioni

Attrezzista meccanico

Congegnatore meccanico

Disegnatore tecnico

Meccanico di precisione

Meccatronico

Diplomato meccanico

Tecnico di misurazione e taratura

Tecnico metrologo

Tecnico di produzione

Tecnologie delle materie plastiche(sbocchi post-diploma)

Nell'opzione Tecnologie delle materie plastiche sono approfondite le competenze connesse alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi, adeguate alla realizzazione di manufatti con l'utilizzo di materiali plastici.

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6. progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e di sistemi termotecnici di varia natura;

7. definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai processi produttivi;

8. gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali;

9. gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza – gestire progetti.

10. gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della sicurezza – operare nel rispetto delle normative

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’INDIRIZZO

QUADRO ORARIO

DISCIPLINE 2° biennio

Classi 3^ e 4^

Ultimo anno

Classe 5^

Lingua e Lettera Italiana 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie sportive 2 2 2

Complementi di matematica 1 1 -

IRC, attività alternative 1 1 1

ARTICOLAZIONE “MECCANICA e MECCATRONICA”

Meccanica, Macchine ed Energia 4 4 4

Sistemi ed Automazioni 4(3) 3(3) 3(3)

Tecnologie meccaniche di processo e di prodotto 5(4) 5(5) 5(5)

Disegno, progettazione e organizzazione aziendale 3 4(2) 5(2)

Totale ore settimanali 32(7) 32(10) 32(10)

ARTICOLAZIONE “MECCANICA e MECCATRONICA” opzione “Tecnologie delle materie plastiche”

Meccanica, Macchine ed Energia 4 (1) 4 4

Sistemi ed Automazioni 3(1) 3(2) 3(3)

Tecnologie meccaniche e plasturgiche, disegno e organizzazione industriale

6(4) 6(5) 7(5)

Scienza dei materiali 3(2) 3(2) 3(2)

Totale ore settimanali 32(8) 32(9) 32(10)

Le ore tra parentesi si svolgono normalmente in compresenza con Insegnante Tecnico Pratico (ITP).

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Progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, impianti elettrici e sistemi di automazione.

ARTICOLAZIONE PRESENTE NEL NOSTRO ISTITUTO:

Elettrotecnica ed Elettronica(Sbocchi post-diploma)

Progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e impianti elettrici, civili e industriali.

Tecnico elettrico dell'auto

Elettricista

Elettromeccanico

Frigorista

Meccatronico

Diplomato elettrotecnico

Termotecnico

Tecnico bruciatorista

Tecnico delle comunicazioni

INDIRIZZO C3: Elettronica ed Elettrotecnica

PROFILO DEL DIPLOMATO IN ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA:

ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione;

nei contesti produttivi d’interesse, esprime le proprie competenze nella progettazione, costruzione e collaudo dei sistemi elettronici e degli impianti elettrici;

è in grado di programmare controllori e microprocessori; opera nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettrici ed elettronici complessi;

è in grado di sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati elettronici;

conosce le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato;

integra conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi;

interviene nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonte alternativa, e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;

è in grado di esprimere le proprie competenze, nell’ambito delle normative vigenti, nel mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale;

è in grado di pianificare la produzione dei sistemi progettati; descrive e documenta i progetti esecutivi ed il lavoro svolto, utilizza e redige manuali d’uso; conosce ed utilizza strumenti di comunicazione efficace e team working per operare in contesti organizzati.

L’indirizzo si articola in aree opzionali di approfondimento: nel nostro Istituto sono presenti l’ articolazione Elettrotecnica corrispondente al tessuto produttivo territoriale.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:

1. applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica;

2. utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi;

3. analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento;

4. gestire progetti;

5. gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali;

6. utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di applicazione;

7. analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici.

In relazione alle articolazioni Elettrotecnica ed Automazione, le competenze di cui sopra sono

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differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso

di riferimento.

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’INDIRIZZO

QUADRO ORARIO

DISCIPLINE 2° biennio

Classi 3^ e 4^

Ultimo anno

Classe 5^

Lingua e Lettera Italiana 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie sportive 2 2 2

Complementi di matematica 1 1 -

IRC, attività alternative 1 1 1

ARTICOLAZIONE “ELETTROTECNICA”

Tecnologie e progettazione di sistemi elettrici ed elettronici 5(4) 5(4) 6(5)

Elettronica ed Elettrotecnica 7(2) 6(2) 6(2)

Sistemi Automatici 4(2) 5(3) 5(3)

Totale ore settimanali 32(10) 32(9) 32(10)

Le ore tra parentesi si svolgono normalmente in compresenza con Insegnante Tecnico Pratico (ITP).

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INDIRIZZO C4: Informatica e Telecomunicazioni

PROFILO DEL DIPLOMATO IN INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI:

ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici, dell’elaborazione dell’informazione, delle applicazioni e tecnologie Web, delle reti e degli apparati di comunicazione;

ha competenze e conoscenze che, a seconda delle declinazioni che le singole scuole vorranno approfondire, si rivolgono all’analisi, progettazione, installazione e gestione di sistemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di elaborazione, sistemi multimediali e apparati di trasmissione dei segnali;

ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazioni che, sempre a seconda della declinazione che le singole scuole vorranno approfondire, possono rivolgersi al software: gestionale

orientato ai servizi – per i sistemi dedicati “incorporati”;

esprime le proprie competenze nella gestione di progetti, operando nel quadro di normative nazionali e internazionali, concernenti la sicurezza in tutte le sue accezioni e la protezione delle informazioni (“privacy”);

è in grado di esprimere le proprie competenze, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale e di intervenire nel miglioramento della qualità dei prodotti e nell’organizzazione produttiva delle imprese;

esprime le proprie competenze nella pianificazione delle attività di produzione dei sistemi, dove applica capacità di comunicare e interagire efficacemente, sia nella forma scritta che orale;

nell’analisi e realizzazione delle soluzioni ha un approccio razionale, concettuale e analitico, orientato al raggiungimento dell’obiettivo, che esercita in contesti di lavoro caratterizzati prevalentemente da una gestione in team;

possiede un’elevata conoscenza dell’inglese tecnico specifico del settore per interloquire in un ambito

professionale caratterizzato da forte internazionalizzazione; utilizza e redige manuali d’uso.

L’indirizzo si articola nelle aree opzionali di approfondimento: 1) “Informatica”, 2) “Telecomunicazioni”.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:

1. scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche funzionali;

2. descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti elettronici e di telecomunicazione;

3. gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali di gestione della qualità e della sicurezza;

4. gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali;

5. configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti;

6. sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza.

Progettazione di sistemi informatici, elaborazione delle informazioni, applicazioni e tecnologie Web, reti ed apparati di comunicazioni.

ARTICOLAZIONE PRESENTE NEL NOSTRO ISTITUTO

Informatica(Sbocchi post-diploma)

Analisi e Progettazione di dispositivi e strumenti informatici; sviluppo delle applicazioni informatiche.

Sviluppo e gestione dei sistemi informatici

Gestore di reti

Tecnico informatico

Programmatore software

Progettista di architettura software

Data Base Administrator

Analisi di sistemi

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’INDIRIZZO

QUADRO ORARIO

DISCIPLINA 2° biennio

Classi 3^ e 4^

Ultimo anno

Classe 5^

Lingua e Lettera Italiana 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie sportive 2 2 2

Complementi di matematica 1 1 -

IRC, attività alternative 1 1 1

ARTICOLAZIONE “INFORMATICA”

Sistemi e Reti 4(2) 4(2) 4(2)

Tecnologie e progettazione di sistemi informatici e telecomunicazioni

3(2) 3(2) 4(2)

Gestione progetto, organizzazione d’impresa - - 3(3)

Informatica 6(3) 6(3) 6(3)

Telecomunicazioni 3(2) 3(2) -

Totale ore settimanali 32(8) 32(9) 32(10)

Le ore tra parentesi si svolgono normalmente in compresenza con Insegnante Tecnico Pratico (ITP).

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INDIRIZZO C6: Chimica, Materiali e Biotecnologie:

PROFILO DEL DIPLOMATO IN CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE:

ha competenze specifiche nel campo dei materiali, delle analisi chimico-biologiche, nei processi di produzione, in relazione alle esigenze delle realtà territoriali, negli ambiti chimico, merceologico, biologico, farmaceutico, tintorio, conciario, cartario, materie plastiche, metallurgico, minerario, ambientale, biotecnologico e microbiologico, nelle analisi chimico-biologiche e ambientali, relative al controllo igienico-sanitario e al controllo e monitoraggio dell’ambiente;

ha competenze nel settore della prevenzione e della gestione di situazioni a rischio sanitario, all’interno del sistema sociale e/o ambientale;

nei contesti produttivi d’interesse, esprime le proprie competenze nella gestione e nel controllo dei processi, nella gestione e manutenzione di impianti chimici, tecnologici e biotecnologici, partecipando alla risoluzione delle problematiche relative agli stessi; ha competenze per l’analisi e il controllo dei reflui, nel rispetto delle normative per la tutela ambientale;

integra competenze di chimica, di biologia e microbiologia, di impianti e di processi chimici e biotecnologici, di organizzazione e automazione industriale, per contribuire all’innovazione dei processi e delle relative procedure di gestione e di controllo, per il sistematico adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese

ha conoscenze specifiche in merito alla gestione della sicurezza degli ambienti di lavoro, del miglioramento della qualità dei prodotti, dei processi e dei servizi;

ha competenze per la pianificazione, gestione e controllo delle attività di laboratorio di analisi e, nello sviluppo del processo e del prodotto, è in grado di verificare la corrispondenza del prodotto alle specifiche dichiarate, applicando le procedure e i protocolli dell’area di competenza; controllarne il ciclo di produzione utilizzando software dedicati sia alle tecniche di analisi di laboratorio sia al controllo e gestione degli impianti; esprime le proprie competenze nella pianificazione delle attività aziendali, relaziona e documenta le attività svolte;

conosce ed utilizza strumenti di comunicazione efficace e team working per operare in contesti organizzati.

L’indirizzo si articola in aree opzionali di approfondimento:

nel nostro Istituto è presente l’articolazione classica chiamata “chimica e materiali” considerata la base per la formazione del chimico.

A conclusione del percorso quinquennale, Il diplomato nell’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.

1. Acquisire i dati ed esprimere quantitativamente e qualitativamente i risultati delle osservazioni di un fenomeno attraverso grandezze fondamentali e derivate.

2. Individuare e gestire le informazioni per organizzare le attività sperimentali.

3. Utilizzare i concetti, i principi e i modelli della chimica fisica per interpretare la struttura dei sistemi e le loro trasformazioni.

4. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie, nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate.

Studio dei materiali, delle analisi chimico biologiche e dei processi di produzione in ambito chimico, merceologico biologico, farmaceutico, tintorio e conciario. Specifiche competenze nell'ambito della prevenzione e gestione

di situazioni di rischio ambientale e sanitario.

ARTICOLAZIONE PRESENTE NEL NOSTRO ISTITUTO:

Chimica e materiali(Sbocchi post-diploma)

Progettazione di sistemi e impianti chimici e biotecnologici.

Operatore di prove materiali

Assistente di Laboratorio

Tecnico di Laboratorio

Diplomato in materie plastiche

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5. Intervenire nella pianificazione di attività e controllo della qualità del lavoro nei processi chimici e biotecnologici.

6. Elaborare progetti chimici e biotecnologici e gestire attività di laboratorio.

7. Controllare progetti e attività, applicando le normative sulla protezione ambientale e sulla sicurezza.

In relazione a ciascuna delle articolazioni le competenze elencate sono sviluppate coerentemente con la peculiarità del percorso di riferimento.

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI DELL’INDIRIZZO

QUADRO ORARIO

DISCIPLINE 2° biennio

Classi III^ e IV^

Ultimo anno

Classe V^

Lingua e Lettera Italiana 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3

Storia, cittadinanza e costituzione 2 2 2

Matematica 3 3 3

Scienze motorie sportive 2 2 2

Complementi di matematica 1 1 -

IRC, attività alternative 1 1 1

ARTICOLAZIONE “CHIMICA E MATERIALI”

Chimica analitica e strumentale 7(5) 6(4) 8(6)

Chimica organica e biochimica 5(3) 5(3) 3(2)

Tecnologie chimiche e biotecnologie 4 5(2) 6(2)

Totale ore settimanali 32(8) 32(9) 32(10)

Le ore tra parentesi si svolgono normalmente in compresenza con Insegnante Tecnico Pratico (ITP)

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PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

Il secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) definito dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A.

Esso è finalizzato a:

a. la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni;

b. lo sviluppo dell'autonoma capacità di giudizio;

c. l'esercizio della responsabilità personale e sociale.

Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l'insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l'agire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale.

Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età.

L'I.T.S.T. "J.F.Kennedy" si propone di far acquisire ai propri allievi quelle conoscenze, competenze e capacità che caratterizzano un perito industriale e che consentono sia l'inserimento nel mondo del lavoro sia l'accesso alle facoltà universitarie, specialmente dell’area tecnico-scientifica e nei percorsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Si prefigge inoltre di favorire, in stretta collaborazione con le famiglie, la maturazione equilibrata della personalità di ogni allievo e l’acquisizione di una coscienza civile.

Sono stati pertanto individuati alcuni obiettivi educativi che vengono perseguiti gradualmente a cominciare dalla prima classe.

IL PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE DEGLI ISTITUTI TECNICI

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. I percorsi degli istituti tecnici si articolano in un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo. I relativi risultati di apprendimento sono descritti in competenze, abilità e conoscenze anche con riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European Qualifications Framework-EQF).

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l’ obbligo di istruzione: linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee a risolvere problemi, a sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, ad assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti. I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.

Gli obiettivi che la scuola reputa prioritari ed imprescindibili, fondanti dell’identità e della convivenza civile sono:

1. agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali

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2. aderire ai principi e alle regole di una convivenza civile e democratica nel riconoscimento del valore della legalità e del rispetto della cosa pubblica

3. “imparare ad imparare”: essere in grado di organizzare il proprio apprendimento ricercandone gli elementi di qualità e produttività, in funzione dei tempi a disposizione, delle strategie individuali e del proprio metodo di studio

4. essere in grado di comprendere messaggi di genere diverso e di rappresentarne la valenza con l’utilizzo di strumenti diversificati ( cartaceo, informatico e multimediale)

5. essere in grado di interagire in gruppo comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie ed altrui capacità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive

6. sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella realtà sociale dimostrando la valenza dei propri diritti, riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole e le responsabilità.

7. analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale

8. essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario

9. acquisire un atteggiamento responsabile e consapevole nei confronti della salute e della sicurezza proprie e di chi ci circonda.

COMPETENZE DI CITTADINANZA Il concetto di cittadinanza racchiude e dischiude un percorso formativo unitario teso a raggiungere gli specifici Traguardi per lo sviluppo delle competenze, così come chiaramente configurato nelle Indicazioni per il curricolo. Pertanto i Traguardi si connotano come “l’indispensabile premessa per il conseguimento delle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione”(Nota del 31/01/2008 prot.n1296)

Competenze Evidenze

C1

Imparare ad imparare

Organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non informale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro

Usare un metodo di studio autonomo e flessibile per selezionare e organizzare le informazioni, utilizzando gli strumenti e le strategie, al fine di riconoscere problemi e risolverli in tempi ottimizzati

C2

Progettare Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti

Identificare le opportunità disponibili per attività personali e di studio

Intraprendere comportamenti e scelte con autonomia di giudizio, responsabilità e decisione

Definire un percorso d’azione Assumere decisioni in funzione dei percorsi individuati Reperire le fonti normative e individuare le procedure

pertinenti alla soluzione di problemi generali

C3

Comunicare

Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti ( cartacei, informatici e multimediali). Rappresentare eventi, fenomeni, principi,

Riconoscere i registri comunicativi di un testo Utilizzare e produrre testi in modo efficace allo scopo e

alla situazione comunicativa Individuare e utilizzare conoscenze, abilità e capacità

argomentative, relazionali e comunicative, per affrontare e gestire problemi di natura sociale e di convivenza anche relativi all’ambiente e alla sicurezza.

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concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti ( cartacei, informatici e multimediali).

C4

Collaborare e partecipare Interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie ed altrui capacità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone.

Interagire con i terzi secondo i secondo modalità stabilite di soluzione dei conflitti. Prendere coscienza del gruppo

Ascoltare, comunicare e socializzare esperienze e saperi apportando il proprio contributo, adattandosi ai diversi contesti in modo pertinente e corretto

Partecipare responsabilmente alla vita sociale nel rispetto dei valori dell’inclusione e dell’integrazione

C5

Agire in modo autonomo e responsabile Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

Collocare l’esperienza personale in rapporto alla convivenza dentro i valori della costituzione.

Assumersi responsabilità in relazione a compiti affidati o autonomamente intrapresi o ad azioni personali.

Mettere a disposizione le proprie capacità e risorse nell’ambito della vita di relazione, rispetto alle persone, alle cose e all’ambiente.

Individuare e utilizzare conoscenze, abilità e capacità argomentative, relazionali e comunicative, per affrontare e gestire problemi di natura sociale e di convivenza anche relativi all’ambiente e alla sicurezza.

C6

Risolvere problemi Affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline

Reperire, rielaborare e utilizzare le informazioni provenienti da campi diversi (tecniche, giuridiche, linguistiche, economiche, ecc…), che siano necessarie per risolvere efficacemente problemi in differenti contesti scolastici

C7

Individuare collegamenti e relazioni Individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica

Comprendere la complessità dei fenomeni, di fatti ed eventi

Usare un metodo di studio autonomo e flessibile per selezionare e organizzare le informazioni, utilizzando gli strumenti e le strategie, al fine di riconoscere problemi

Reperire, rielaborare e utilizzare le informazioni provenienti da campi diversi (tecniche, giuridiche, linguistiche, economiche, ecc…), che siano necessarie per gestire situazioni in differenti contesti scolastici

C8

Acquisire ed interpretare l’informazione Acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni

Selezionare le fonti dirette e indirette, verificarne l'attendibilità e utilizzarle, per trarne informazioni, che rielaborate consentano la produzione di testi documentati.

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ATTIVITA’ DI COMPRESENZA

(Direttiva M.I.U.R. 15 Luglio 2010 N. 57)

Il laboratorio come metodologia di apprendimento

Il laboratorio è concepito, nei nuovi ordinamenti dell'istruzione tecnica, non solo come il luogo nel quale gli studenti mettono in pratica quanto hanno appreso a livello teorico attraverso la sperimentazione di protocolli standardizzati, tipici delle discipline scientifiche, ma soprattutto come una metodologia didattica innovativa, che coinvolge tutte le discipline, in quanto facilita la personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento che consente agli studenti di acquisire il “sapere” attraverso il “fare”, dando forza all'idea che la scuola è il posto in cui si “impara ad imparare” per tutta la vita. Tutte le discipline possono, quindi, giovarsi di momenti laboratoriali, in quanto tutte le aule possono diventare laboratori.

Il lavoro in laboratorio e le attività ad esso connesse sono particolarmente importanti perchè consentono di attivare processi didattici in cui gli allievi diventano protagonisti e superano l'atteggiamento di passività e di estraneità che caratterizza spesso il loro atteggiamento di fronte alle lezioni frontali.

L'impianto generale dei nuovi ordinamenti richiede che l'attività laboratoriale venga integrata nelle discipline sulla base di progetti didattici multidisciplinari fondati “sulla comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”.

I nuovi ordinamenti degli istituti tecnici possono offrire, quindi, occasioni per valorizzare i diversi stili cognitivi in una rinnovata relazione tra discipline teoriche ed attività di laboratorio che aiutino lo studente, attraverso un processo induttivo, a connettere il sapere acquisito in contesti applicativi al sapere astratto, basato su concetti generali e riproducibile nella più ampia generalità dei contesti.

L'attività di laboratorio, condotta con un approccio operativo ai processi tecnologici, può coniugare l'attitudine degli studenti alla concretezza e all'azione con la necessità di far acquisire loro i quadri concettuali che sono indispensabile per l'interpretazione della realtà e la sua trasformazione. La didattica di laboratorio facilita l'apprendimento dello studente in quanto lo coinvolge anche dal punto di vista fisico ed emotivo nella relazione diretta e gratificante con i compagni e con il docente.

I docenti, utilizzando il laboratorio, hanno la possibilità di guidare l'azione didattica per “situazioni-problema” e strumenti per orientare e negoziare il progetto formativo individuale con gli studenti, che consente loro di acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza.

Il processo sistematico di acquisizione e di trasferimento di conoscenze/abilità/competenze che caratterizza l'apprendimento dello studente può esprimersi, in modo individuale o collegiale, in un'attività osservabile che si configuri come un risultato valutabile. Il laboratorio, quindi, rappresenta la modalità trasversale che può caratterizzare tutta la didattica disciplinare e interdisciplinare per promuovere nello studente una preparazione completa e capace di continuo rinnovamento.

Nell'attività di laboratorio sono varie le attività che si possono esplicare sul piano didattico.

Oltre all'utilizzo delle diverse strumentazioni, delle potenzialità offerte dall'informatica e della telematica, si può far ricorso alle simulazioni, alla creazione di oggetti complessi che richiedono l'apporto sia di più studenti sia di diverse discipline. In questo caso, l'attività di laboratorio si intreccia con l'attività di progetto e diventa un'occasione particolarmente significativa per aiutare lo studente a misurarsi con la realtà. Tirocini, stage ed esperienze condotte con la metodologia dell'“impresa formativa simulata” sono strumenti molto importanti per far acquisire allo studente competenze molto utili per l'orientamento e per l'occupabilità.

Metodologie didattiche basate sul costante utilizzo delle tecnologie aiutano i docenti a realizzare interventi formativi centrati sull'esperienza, che consentono allo studente di apprendere soprattutto tramite la verifica della validità delle conoscenze acquisite in un ambiente interattivo di "apprendimento per scoperta" o di "apprendimento programmato", che simuli contesti reali. I docenti possono avvalersi della simulazione in svariati modi: per realizzare giochi didattici, esperimenti di laboratorio, per lo studio di fenomeni, esercitazioni, rinforzo, verifiche di apprendimento.

È importante, comunque, che i docenti , nel tener conto delle diverse intelligenze degli studenti e delle loro attitudini e motivazioni, scelgano le simulazioni in modo da integrarle con altre metodologie e strumenti didattici

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PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Progettare e valutare per competenze - Insegnare per sviluppare competenze

L'impianto del sistema degli Istituti Tecnici è diretto alla promozione di un insieme di competenze descritte nel profilo educativo, culturale e professionale sia generale, sia relativo ai singoli indirizzi. Per quanto riguarda il biennio iniziale e la prima classe del secondo biennio vengono assunte per la parte comune le competenze incluse nell'impianto normativo riferibile all'obbligo di istruzione. Tale quadro di riferimento sollecita la progettazione e l'attuazione progressiva di una coerente pratica didattica. A questo fine vengono proposti alcuni criteri di riferimento, (in particolare per quanto riguarda il primo biennio).

La normativa relativa all'obbligo di istruzione elenca otto competenze chiave di cittadinanza e quattro assi culturali a cui fare riferimento nell'impostare l'attività formativa del primo biennio del secondo ciclo. L'impianto europeo relativo alle competenze chiave da sviluppare lungo tutto l'arco della vita le definisce come “la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale”, precisando che esse “sono descritte in termine di responsabilità e autonomia”, esse debbono essere collegate alle risorse interne (conoscenze, abilità, altre qualità personali) che ne sono a fondamento. Di conseguenza anche la loro valutazione implica, secondo un'efficace formula, “accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare consapevolmente con ciò che sa”.

Il Consiglio di classe programma l’attività didattica comune, raccorda le programmazioni disciplinari in modo coerente ed efficace, individua le competenze disciplinari e di cittadinanza, le attività interdisciplinari, curriculari ed i progetti che supportano l’unitarietà del sapere, promuove il processo di educazione e formazione culturale dello studente e del cittadino. Nel programmare le attività integrative ed extracurriculari, i progetti, le visite guidate ed i viaggi d’istruzione, il Consiglio individua iniziative autonome e/o assume come propri i progetti d’Istituto, inoltre individua interventi rispondenti a precise tematiche interdisciplinari.

La Programmazione del Consiglio di classe deve:

partire dal PECUP e dai traguardi formativi attesi;

individuare la situazione della classe (dati in ingresso acquisiti dalle scuole secondarie di primo grado, oltre a test per competenze ed osservazioni), in base alla quale progettare attività di accoglienza, orientamento, accompagnamento;

in base alla progettazione dei dipartimenti, individuare i saperi essenziali e le competenze (e abilità) da sviluppare nel corso dell’anno;

concordare le strategie e le esperienze per promuovere le competenze di cittadinanza;

progettare UDA interdisciplinari;

condividere strategie didattiche;

programmare le esperienze da proporre alla classe (visite, concorsi, progetti ecc.);

definire modalità e tempi di prove interdisciplinari a conclusione delle UDA e di prove esperte (necessarie almeno in seconda, ai fini della certificazione delle competenze di base al termine dell’obbligo di istruzione);

condividere modalità di comunicazione della programmazione a studenti e genitori;

in base alla programmazione dei dipartimenti, definire le modalità di certificazione alla fine del biennio.

La Programmazione del Consiglio di classe è disponibile sul sito web dell’Istituto.

PROGRAMMAZIONE DI DIPARTIMENTO

Tali riunioni vengono effettuate fra gli insegnanti delle materie di area comune e professionalizzanti allo scopo di:

stabilire obiettivi e contenuti comuni;

fissare gli obiettivi minimi richiesti per il passaggio alla classe successiva;

elaborare eventuali test d'ingresso comuni;

elaborare prove comuni per competenze alla fine del primo e secondo biennio ed eventuali test di ingresso;

valutare l'adozione dei libri di testo;

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elaborare proposte in merito all’aggiornamento;

predisporre progetti di organizzazione modulare dell’attività didattica;

organizzare il tutoring degli insegnanti supplenti o in periodo di prova;

attività di recupero: corsi e prove;

sincronizzare lo svolgimento dei programmi delle diverse discipline;

ridefinire, ove necessario, i curricoli disciplinari e le tematiche trasversali sia in termini di contenuti che di distribuzione oraria;

definire i piani di sviluppo dei singoli laboratori;

stendere il piano acquisti specificando le priorità degli stessi e le caratteristiche in termini di obsolescenza delle apparecchiature da sostituire;

coordinare la partecipazione ad attività extracurricolari.

PROGRAMMAZIONE DEL DOCENTE

La Programmazione del docente, cioè il progetto didattico – disciplinare di ogni singolo Docente resta in vigore solo per le classi quinte dell’a.s. 2013/14 ancora legate al vecchio ordinamento.

MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE

D.P.R. 22 giugno 2009 n. 122 recante Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni.

Art. 1 comma 5:

Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa.

Secondo quanto espresso nella C.M. 89/2012 il Collegio dei Docenti ha stabilito di formulare la valutazione tramite un voto unico -anche per la valutazione intermedia- per le classi del Primo e del Secondo biennio. Solo per l’anno scolastico in corso per le classi quinte resterà in vigore il sistema previgente.

Nella programmazione del Consiglio di classe sono indicate le modalità di somministrazione delle verifiche.

Durante le prove non è consentito l’utilizzo di attrezzature e strumenti personali, oltre a quelli autorizzati dal docente.

In caso di assenza dello studente il docente che dimostri di aver organizzato e svolto in classe il numero minimo di prove scritte, orali, pratiche, grafiche previsto non è obbligato a portare allo scrutinio periodico o finale ciascuno studente con il numero di valutazioni normalmente previsto, ma, se ritiene gli elementi in suo possesso insufficienti per una valutazione adeguata, può sottoporre l’allievo assente alle verifiche di recupero di qualsiasi tipologia, senza preavviso, anche al di fuori delle proprie ore di lezione, col consenso dei docenti interessati.

Le verifiche scritte vengono riconsegnate, debitamente corrette e valutate, entro quindici giorni dalla loro effettuazione e, comunque, prima della verifica successiva.

L'esito di ciascuna verifica (orale, scritta, grafica, pratica) viene comunicato, di volta in volta, all’allievo.

Le prove scritte di tipologia tradizionale tema, esercitazioni scritte per il triennio vengono affiancate da prove scritte di tipologie analoghe a quelle previste dal M.I.U.R. per l'esame di stato: analisi del testo, articolo di giornale, saggio breve, intervista, lettera, trattazione sintetica di argomenti, quesiti a risposta singola, quesiti a scelta multipla, problemi a soluzione rapida, casi pratici e professionali, sviluppo di progetti.

Le prove di verifica vengono valutate secondo i livelli di raggiungimento delle competenze declinati.

Il Collegio dei docenti ha deliberato per le classi del primo biennio e del secondo biennio l’effettuazione, per ciascuna disciplina, di un numero minimo di verifiche corrispondenti al numero di ore di lezione settimanali della stessa disciplinz per quadrimestre.

La valutazione della disciplina “Tecnologie informatiche” è orale e pratica secondo le indicazioni della CM n. 94 del 18 ottobre 2011.

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VERIFICHE SCRITTE

Ogni verifica scritta è predisposta in maniera tale da valutare il conseguimento degli obiettivi didattici prefissati. L'insegnante comunica preventivamente agli allievi l'argomento della verifica, il numero e la tipologia degli esercizi o delle prove proposti nonché il tempo previsto per lo svolgimento.

Le verifiche vengono riconsegnate corrette ed accompagnate dalla griglia di valutazione recante l’elenco degli items (performance richieste descritte in termini di comportamenti attesi) svolti correttamente da ciascun allievo e il relativo punteggio, in modo tale che, confrontando il tabulato con il proprio compito e con la correzione dello stesso, l'allievo possa desumere quali obiettivi non ha ancora raggiunto (verifica formativa).

Il voto viene attribuito riportando il punteggio ottenuto su una scala da 1 a 10 e la valutazione del livello di competenza raggiunto.

Poiché tutti gli insegnanti dell'Istituto sono consci dell'importanza che una buona capacità di autovalutazione riveste nel processo educativo, la griglia di valutazione viene stilata in modo da accertarsi che l'allievo stesso sia in grado di assegnare all'elaborato lo stesso punteggio assegnato dall'insegnante (valutazione indipendente dal valutatore).

VERIFICHE ORALI

La valutazione delle prove orali avviene associando ai valori numerici i seguenti descrittori:

DESCRITTORE VOTO

l’allievo si rifiuta di sottoporsi alla verifica 1

l’allievo si sottopone alla verifica, ma non riesce a rispondere ad alcuno dei quesiti proposti 2

l’allievo si sottopone alla verifica, ma risponde in maniera confusa, incompleta e con gravi errori

3

l’allievo risponde solo in parte alle domande, non utilizza un linguaggio specifico, esegue gli eventuali esercizi con al più due errori gravi

4

l’allievo risponde alla maggior parte delle domande, non sempre utilizza un linguaggio specifico; esegue gli eventuali esercizi con difficoltà, ma non commette gravi errori

5

l’allievo risponde a quasi tutte le domande, ma non sempre utilizza un linguaggio specifico, esegue gli eventuali esercizi in maniera corretta anche grazie a qualche domanda-guida

6

l’allievo risponde a tutte le domande utilizzando un linguaggio abbastanza appropriato; risolve autonomamente eventuali esercizi di tipo noto

7

l’allievo risponde esaustivamente a tutte le domande utilizzando un linguaggio appropriato; rielabora parzialmente i contenuti; risolve autonomamente eventuali esercizi di tipologia non nota, ma di bassa difficoltà

8

l’allievo risponde esaustivamente a tutte le domande utilizzando un linguaggio appropriato; rielabora i contenuti in maniera personale; svolge autonomamente eventuali esercizi di tipologia non nota e discreta difficoltà

9

l’allievo risponde esaustivamente a tutte le domande utilizzando un linguaggio appropriato; rielabora i contenuti in maniera critica effettuando collegamenti interdisciplinari; svolge autonomamente eventuali esercizi di tipologia non nota e notevole difficoltà scegliendo in maniera motivata fra diverse possibilità risolutive la migliore

10

In alternativa alcuni insegnanti utilizzano anche per le prove orali una griglia di valutazione analoga a quella utilizzata per le prove scritte che riportano nella programmazione per dipartimento.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE E STRUMENTI DI VERIFICA PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

E' valutato:

Insufficiente: l’assenza di impegno in classe e domestico, con nessuna elaborazione e comprensione dei contenuti proposti

Sufficiente: l’intervento/elaborato che dimostra di aver compreso l’argomento e ne richiama alcuni elementi

Buono: l’intervento/elaborato che dimostra di aver compreso l’argomento trattato e ne richiama i contenuti essenziali

Distinto: l’intervento/elaborato che dimostra comprensione, completezza e acquisizione della terminologia specifica

Ottimo: l’intervento/elaborato che alle caratteristiche precedenti assomma una rielaborazione personale

In particolare modo saranno utilizzati i seguenti strumenti di verifica in itinere e sommativa:

a. interventi spontanei di chiarimento degli/lle studenti/esse

b. domande strutturate scritte

c. temi con uso delle fonti

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA DEGLI STUDENTI

PREMESSE

Sono considerate valutazioni positive della condotta quelle comprese tra l’eccellente e il buono, cioè i voto otto, nove e dieci. Il sei e il sette sono considerate valutazioni sufficienti e più che sufficienti. Le valutazioni minori o uguali a cinque sono considerate valutazioni negative.

Sono presi in considerazione per la valutazione della condotta tutti i comportamenti posti in atto sia nell’ambiente scolastico, durante le attività scolastiche vere e proprie, sia durante le attività parascolastiche (visite guidate, viaggi di istruzione …).

In casi eccezionali il Consiglio di classe può decidere di discostarsi dalle indicazioni di seguito riportate con votazione acquisita a maggioranza qualificata.

I singoli docenti hanno il compito di annotare sul registro di classe ogni informazione utile alla formulazione dei giudizi di condotta. Si suggerisce, per una maggiore efficacia dei provvedimenti, che le annotazioni abbiano sempre carattere nominativo e non generico per la classe e che riportino fatti accaduti e non valutazione degli stessi

TABELLA B - Criteri di valutazione del comportamento

VOTO DESCRITTORE

10

Interesse e partecipazione attiva alle lezioni Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica Ruolo propositivo all’interno della classe Scrupoloso rispetto del regolamento scolastico Frequenza regolare e puntualità

9

Partecipazione attiva alle lezioni Costante adempimento dei doveri scolastici Rispetto delle norme disciplinari d’Istituto Ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe Frequenza regolare e puntualità

8 Partecipazione alle lezioni con interventi pertinenti Adeguato adempimento dei doveri scolastici Osservazione delle norme relative alla vita scolastica

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Comportamento adeguato all’interno del gruppo classe Frequenza regolare e puntualità

7

Occasionali mancanze relative ai seguenti punti : A5 bighellonare durante le lezioni B1 disturbare B2 assenze mirate B3 copiare i compiti B4 mancata consegna dei compiti B5 svolgere attività non previste B6 essere sprovvisto del materiale didattico C1 linguaggio scurrile e blasfemo D7 abbigliamento non adeguato D1 violazione delle normativa sulla sicurezza D8 utilizzo improprio di attrezzature e sostanze D9 fumare

6

Mancanze sistematiche o reiterate relative ai seguenti punti: A5 bighellonare durante le lezioni B1 disturbare B2 assenze mirate B3 copiare i compiti B4 mancata consegna dei compiti B5 svolgere attività non previste B6 essere sprovvisto del materiale didattico D4 falsificazione di documenti C1 linguaggio scurrile e blasfemo D7 abbigliamento non adeguato D9 fumare E1 insudiciare i beni e gli ambienti

Mancanze relative ai seguenti punti: D1 violazione delle normativa sulla sicurezza qualora non comporti gravi rischi/pericoli per

l’integrità fisica propria o altrui D8 utilizzo improprio di attrezzature e sostanze qualora non comporti gravi rischi/pericoli per

l’integrità fisica propria o altrui

5

Sistematiche e reiterate mancanze, globalmente valutate dal Consiglio di classe, relative ai seguenti punti:

A5 bighellonare durante le lezioni B1 disturbare B2 assenze mirate B3 copiare i compiti B4 mancata consegna dei compiti B5 svolgere attività non previste B6 essere sprovvisto del materiale didattico D1 violazione delle normativa sulla sicurezza qualora comporti rischi/pericoli per l’integrità

fisica propria o altrui D4 falsificazione di documenti D8 utilizzo improprio di attrezzature e sostanze qualora comporti rischi/pericoli per l’integrità

fisica propria o altrui E1 insudiciare i beni e gli ambienti

Mancanze relative ai seguenti punti: C2 offese e molestie C3 offese e molestie sessuali e razziali

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C7 abuso di sostanze alcoliche D5 allontanarsi arbitrariamente dall’istituto E2 danneggiare o distruggere il patrimonio

4

Mancanze relative ai seguenti punti: C3 offese e molestie sessuali e razziali C4 minacce gravi e violenze morali D2 violazione del diritto allo studio e interruzione di pubblico servizio E2 danneggiare o distruggere il patrimonio E3 commettere furti

3

2

1

Mancanze relative ai seguenti punti: C3 offese e molestie sessuali e razziali C4 minacce gravi e violenze morali C5 violenza fisica C6 ripetuto uso di sostanze stupefacenti e sostanze psicotrope accertato da parte dell’autorità

giudiziaria C8 induzione all’uso di sostanze stupefacenti e sostanze psicotrope accertato dall’autorità

giudiziaria D3 spaccio di sostanze stupefacenti e sostanze psicotrope accertato dall’autorità giudiziaria

CRITERI PER LA PROMOZIONE ALL’ANNO SUCCESSIVO

Il Regolamento indicante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e le modalità applicative è contenuto nel DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 giugno 2009 , n. 122.

Ammissione allo scrutinio (Art.14 comma 7): per essere ammesso allo scrutinio finale lo studente deve aver frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato che , nel nostro Istituto ammonta generalmente a 1056 ore.

Le Istituzioni scolastiche possono per casi eccezionali, stabilire motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite, purché le assenze, non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.

In questo Istituto Il Collegio dei Docenti, sentito il Consiglio di classe potrà accordare deroga su istanza della famiglia o dello studente se maggiorenne, esclusivamente per gravi comprovati e documentati motivi di forza maggiore, considerati anche la motivazione, l’impegno e il profitto complessivo dello studente.

Ammissione alla classe successiva (Art. 4 comma 5): sono ammessi alla classe successiva gli allievi che conseguono in sede di scrutinio finale un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.

In questo Istituto, il voto dello scrutinio finale, determinante ai fini della promozione in quanto tiene conto dei livelli di apprendimento complessivi di tutto l'anno scolastico, dovrà essere assegnato dal Consiglio di classe tenendo presente i seguenti indicatori:

media dei voti attribuiti

progressione nell'apprendimento rispetto ai livelli di partenza

impegno manifestato

partecipazione alle attività didattiche

Sospensione del giudizio (Art. 4 comma 6): nello scrutinio finale il Consiglio di classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione.

In questo Istituto il Consiglio di classe nel decidere e nell’assegnare i Debiti formativi (in genere non più di tre) terrà conto delle effettive possibilità di recupero da parte dello studente.

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Nel corso dello scrutinio finale il docente della disciplina propone il voto in base ad un giudizio motivato desunto dagli esiti di un congruo numero di prove effettuate durante l’ultimo quadrimestre e sulla base di una valutazione complessiva dell’impegno, interesse o partecipazione dimostrati nell’intero percorso formativo. La proposta di voto tiene altresì conto delle valutazioni espresse in sede di scrutinio intermedio nonché dell’esito delle verifiche relative ad eventuali iniziative di sostegno e ad interventi di recupero precedentemente effettuati.

Il Consiglio di classe collegialmente decide quindi in merito al voto per ciascuna disciplina concludendo con l’ammissione/non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato per ciascuno studente in base ai voti assegnati, fatto salvo quanto sotto precisato.

Per gli studenti che in sede di scrutinio finale, presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, il Consiglio di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad una valutazione della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate entro un ulteriore periodo di tempo, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi corsi di recupero.

In tal caso il Consiglio di classe sospende la formulazione del giudizio finale e indica le modalità di recupero. La scuola, subito dopo le operazioni di scrutinio finale, comunica alle famiglie, per iscritto, le decisioni assunte dal Consiglio di classe, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascuno studente dai docenti delle singole discipline e i voti proposti in sede di scrutinio nella disciplina o nelle discipline nelle quali lo studente non abbia raggiunto la sufficienza. Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi, le modalità e i tempi delle relative verifiche.

Qualora i genitori o coloro che esercitano la relativa potestà non ritengano di avvalersi delle iniziative di recupero organizzate dalla scuola, devono comunicarlo alla scuola stessa, fermo restando l’obbligo per lo studente di sottoporsi alle verifiche alle verifiche programmate dal Consiglio di classe che ne comunica l’esito alle famiglie.

CREDITO SCOLASTICO

In sede di scrutinio finale delle classi terza, quarta e quinta viene attribuito, ad ogni allievo promosso, un punteggio denominato “credito scolastico”: si tratta di un patrimonio di punti che ogni studente costruisce durante gli ultimi tre anni di corso e che contribuisce per un quarto (25 punti al massimo su 100) a determinare il punteggio finale dell’esame di stato. Il credito scolastico viene attribuito secondo la seguente tabella:

TABELLA A

(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)

CREDITO SCOLASTICO

CANDIDATI INTERNI

MEDIA DEI VOTI CREDITO SCOLASTICO (PUNTI)

I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento

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vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.

CREDITO FORMATIVO

Il Credito formativo riconosce e valorizza le esperienze di significativo rilievo realizzate dallo studente e registranti competenze coerenti con gli obiettivi educativi e formativi dell’Istituto e del tipo di corso prescelto.

Il Consiglio di classe può attribuire un credito formativo nella misura massima di un punto entro il limite della banda di oscillazione. Di tali attività l'allievo avrà cura di produrre dettagliata documentazione in segreteria entro il 15 maggio dell'anno di competenza.

Possibili tipologie d’esperienza:

1. Attività culturali

Corsi di lingue all'estero con certificazione del livello raggiunto (almeno B1) University of Cambridge ESOL Examination:

P.E.T. (Preliminary English Test)

F.C.E. (First Certificate in English)

C.A.E. (Certificate in Advanced English)

C.P.E. (Certificate of Proficiency in English)

Certificazione Trinity College London: da GESE grade 5 a GESE grade 12

SEW (Spoken English for Work)

Certificazioni AICA

ECDL CORE

ECDL ADVANCED

EUCIP IT- ADMINISTRATOR

2. Attività artistiche

Certificazioni del Conservatorio

3. Attività di formazione professionale

Alternanza scuola-lavoro

Stage presso aziende

4. Attività lavorative

Attività effettuate nell'ambito della propria specializzazione

5. Attività legate alla tutela dell'ambiente

6. Volontariato

7. Attività sportive

Tesseramento presso società sportive

(D.P.R. 23 luglio, 1998 n.323; D.M. n.34)

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AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA AREA ESPRESSIVA

LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO ED AUDIOVISIVO

L’educazione al linguaggio cinematografico ed audiovisivo appare utile all’arricchimento dell’offerta formativa. In numerose classi del biennio e del triennio), è programmata la visione di film d’autore all’interno dell’istituto o presso una sala cinematografica esterna. Tale attività viene intesa sia come ausilio nelle esperienze didattiche curricolari sia come strumento per promuovere un approccio critico e consapevole al cinema da parte degli alunni.

Possono essere effettuati anche incontri con esperti, registi e attori allo scopo di coinvolgere gli studenti, di accrescere il loro interesse e dare loro la possibilità di passare da una fruizione passiva di film e telefilm ad una comprensione attiva degli elementi basilari del linguaggio dei loro media preferiti.

LA LINGUA STRANIERA INGLESE - PROGETTO C.L.I.L.

Lo studente che esce oggi da una scuola media superiore deve essere in grado di studiare testi in lingua straniera, di partecipare a progetti europei, di poter approfittare degli scambi Erasmus se decide di frequentare l’università, di istituire legami di lavoro anche oltre confine, pertanto deve possedere delle competenze che gli consentano di poter affrontare questo tipo di impegno linguistico.

Un valido supporto all’apprendimento della lingua straniera da parte degli studenti (in linea con le indicazioni provenienti dal Consiglio d’Europa e dal Consiglio dei Ministri Europei dell’Istruzione) è data dal progetto C.L.I.L. (Content and Language Integrated Classroom/Learning) che prevede l’inserimento di moduli didattici in lingua straniera all’interno della programmazione curricolare di alcune discipline: l’idea alla base di questo progetto è che l’uso veicolare della lingua straniera durante la scolarizzazione possa favorire le condizioni perché le competenze sopra elencate possano svilupparsi ulteriormente.

Il nostro Istituto, alla continua ricerca di strategie che possano migliorare l’offerta formativa, a partire dall’a.s. 2002-2003 ha aderito al C.L.I.L. con un cospicuo numero di docenti di svariate discipline che già effettuano lezioni in lingua inglese in team con i rispettivi colleghi di L2.

Esporre i ragazzi a diversi registri linguistici e coinvolgerli in un numero sempre maggiori di attività linguistiche contribuisce a migliorare la loro competenza comunicativa in L2; l’uso della lingua straniera per veicolare altri contenuti disciplinari fa comprendere agli allievi come la lingua sia un mezzo, uno strumento di acquisizione e trasmissione del sapere e non un’astratta entità regolata da grammatica e sintassi. Allo stesso tempo, l’applicazione delle metodologie interattive tipiche dell’insegnamento della lingua straniera alle altre discipline contribuisce a rendere accessibili materie spesso considerate ostiche dagli studenti. Il piacere di saper utilizzare la lingua come strumento operativo crea una forte motivazione all’apprendimento e l’uso veicolare della lingua nello studio di un’altra materia rappresenta un contesto di uso autentico nonché una prima esperienza operativo-lavorativa, primo passo verso la mobilità auspicata dall’Unione Europea.

Alla fine di ogni anno viene somministrato agli allievi delle classi seconde un Test generale in base al quadro di riferimento europeo per l’insegnamento delle lingue straniere, in modo da valutare con test oggettivi le competenze linguistiche acquisite dagli allievi alla fine del biennio.

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LA LINGUA STRANIERA INGLESE: AVVIO ALLE CERTIFICAZIONI

L'Istituto, nell'ambito del progetto di sperimentazione dell'autonomia scolastica, organizza annualmente corsi pomeridiani di conversazione con insegnanti di Inglese. Tali corsi tendono a far conseguire agli allievi una maggiore e migliore integrazione nella realtà europea e permettono di acquisire presso centri autorizzati esterni alla scuola, il P.E.T. e il FIRST Certificate del Cambridge U.C.L.E.S. (University of Cambridge Local Examination Syndicate), certificazione riconosciuta a livello europeo.

L’Istituto è inoltre Centro esame P.E.T. per la British School of English (U.C.L.E.S.)

CREATIVITÀ STUDENTESCA

L’Istituto partecipa con tempi e modalità proprie allo sviluppo della creatività studentesca, attraverso mostre di pittura, concorsi di fotografia, esibizioni musicali, ecc...

CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO

Promozione delle attività sportive individuali o a squadre attraverso lezioni in orario extracurricolare per io avviamento alla pratica sportiva finalizzata anche alla partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi. La metodologia è volta ad una corretta educazione nello sviluppo motorio, fisico e sportivo, proiettando una maggior motivazione degli alunni partecipanti alle attività o Giochi Sportivi

AREA DELLE COMPETENZE

POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE

Nelle materie scientifiche e di indirizzo attraverso l’allenamento specifico e la partecipazione a varie gare organizzate dal MIUR o da specifici Enti autorizzati inerenti matematica, fisica, chimica, statistica, le materie di indirizzo, problem solving In particolare si citano le diverse Olimpiadi e le cosiddette Gare dell’istruzione tecnica.

In tutte le materie attraverso sportelli didattici di sostegno all’apprendimento e di promozione delle eccellenze.

L’Istituto pratica il sostegno all’apprendimento con interventi di prevenzione della dispersione scolastica, attività rivolte ad allievi diversamente abili e/o affetti da Disturbi specifici di apprendimento certificati e allievi di recente immigrazione.

AREA DELLE EDUCAZIONI

EDUCARE A…

alla Legalità all’Accoglienza ed Integrazione attraverso il comportamento (l’esempio) e lo studio. ( progetto “Educazione al volontariato ed alla solidarietà”)

L’insegnamento della lingua italiana come seconda lingua

Protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri. E’ uno strumento che permette all’Istituto di realizzare un’accoglienza competente e strutturata in base alla normativa vigente (D.P.R. n°394/1999) (per gli allievi che necessitano di questo intervento). Volto a motivare e coinvolgere gli studenti di recente immigrazione al fine di favorire l’apprendimento dell’italiano come L2 e lingua di studio. Il progetto è inoltre finalizzato a favorire i rapporti scuola-famiglia e facilitare la conoscenza e la diffusione delle tematiche interculturali.

all’internazionalizzazione

Incontri con esperti esterni soprattutto su temi di carattere tecnico e scientifico. Partecipazione a manifestazioni organizzate dagli Enti locali o altri enti del territorio (fiera) per l’approfondimento di temi inerenti la specificità dell’istruzione tecnica

ad altri aspetti della condizione giovanile in collaborazione con competenti esperti esterni individuati dalla scuola

alla salute e alla sicurezza sia a scuola che sul lavoro, anche attraverso la partecipazione a bandi esterni

alla differenziazione dei rifiuti

al volontariato nella Protezione civile: coinvolgimento dei Docenti e personale della scuola e studenti del secondo biennio e quinto anno nella formazione e addestramento, anche attraverso l’uso di attrezzature in dotazione all’Istituto stesso.

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AREA ORIENTAMENTO

SCUOLA APERTA

Ogni anno vengono organizzate almeno due giornate in cui la scuola è aperta al pubblico. Tutti coloro che lo desiderano e, in particolare, i ragazzi delle medie inferiori e i loro genitori possono visitare la scuola, vedere le attrezzature di cui è dotata e parlare con gli insegnanti per chiarire dubbi e avere informazioni.

PUNTO DI ASCOLTO

L’iniziativa è rivolta ai docenti, ai genitori e in particolare agli allievi che incontrano problematiche afferenti all’orientamento scolastico, al metodo di studio e a situazioni di difficoltà legate a fattori riconducibili all’ambito scolastico o, comunque, pregiudizievoli di un sereno e proficuo inserimento nel gruppo-classe. L’attività è coordinata dal docente referente per l’orientamento e gestita da un operatore del C.O.R. di Pordenone secondo le seguenti modalità:

consulenza ai docenti

colloqui individuali con gli studenti, su richiesta degli operatori scolastici, presso la sede del C.O.R. a Pordenone

La metodologia d’intervento è quella dello sportello:

accesso per iniziativa del singolo studente o su segnalazione degli insegnanti del Consiglio di classe sempre con il consenso dei genitori per gli studenti minorenni.

ORIENTAMENTO IN ENTRATA E PROGETTO ACCOGLIENZA

Il progetto accoglienza, per le classi prime, prevede un graduale e consapevole inserimento nella realtà scolastica mediante: conoscenza della struttura organizzativa dell'istituto, visita dei laboratori, conoscenza degli insegnanti, dei compagni, delle materie di studio [contenuti ed obiettivi didattici]. Questo progetto prevede anche una serie di attività finalizzate ad educare gli studenti ad una scelta consapevole e ad elaborare strategie per fronteggiare le difficoltà connesse all'inserimento nella scuola superiore.

ORIENTAMENTO ALLA SCELTA DELL’INDIRIZZO

Riguarda la scelta dell’indirizzo per la prosecuzione degli studi dopo il biennio propedeutico. L’attività vuole mettere lo studente di classe seconda a contatto diretto con le materie tipiche dei quattro indirizzi presenti in questo Istituto.

Le modalità in cui si svolgono queste attività sono indicate a pag. 21 del presente documento.

ORIENTAMENTO ALLO STUDIO

Sportelli didattici disciplinari

Durante le ore pomeridiane i docenti disponibili sono presenti a scuola per gli studenti che richiedano chiarimenti, approfondimenti didattici o orientamento nel metodo di studio. Gli elenchi dei docenti disponibili col relativo orario sono affissi nelle bacheche dell'Istituto. Gli allievi possono accedere allo sportello, previo appuntamento, compilando un apposito modulo da ritirare in segreteria.

Le eventuali assenze degli allievi agli ”sportelli didattici” devono essere comunicate alle famiglie degli allievi tramite il libretto personale e per tali assenze deve essere richiesta la relativa giustificazione.

Corsi di recupero

a. In corso d’anno possono essere attivati corsi che riguardano carenze di base, di cui si ritiene indispensabile il recupero per il prosieguo dell’apprendimento. Sono rivolti a gruppi di studenti di classi parallele, che saranno composti secondo le segnalazioni dei consigli di classe e dei docenti proponenti. Il numero di tali corsi dovrà essere compatibile con le risorse umane e finanziarie e sostenibile dagli studenti.

b. corsi di recupero estivi: saranno organizzati nel periodo estivo con una durata e secondo un calendario che verrà predisposto dai docenti incaricati. Sarà chiesta prioritariamente la disponibilità del personale interno. I gruppi degli studenti dovranno essere formati di norma da non più di 20 elementi.

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ORIENTAMENTO AL LAVORO

Progetti alternanza scuola/lavoro - stage aziendali

L'alternanza scuola lavoro si fonda sull'intreccio tra le scelte educative della scuola, i fabbisogni professionali delle imprese del territorio, le personali esigenze formative degli studenti.

Il nuovo ordinamento degli istituti tecnici, professionali e dei licei richiama l'attenzione dei docenti e dei dirigenti sull'alternanza scuola lavoro.

(...) Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio ( D.P.R. 15 marzo 2010, n.88)

(…) I percorsi (...) si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su: la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento; il lavoro cooperativo per progetti; la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo; la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro ( D.P.R. 15 marzo 2010, n.87).

Lo stage ha la finalità primaria di avvicinare il mondo scolastico a quello lavorativo e la sua pratica rientra tra le attività didattiche. L’istituto con gli stage offre agli studenti l’opportunità di:

utilizzare nozioni teoriche, apprese durante il percorso scolastico, per la soluzione di problemi concreti

frequentare direttamente le realtà lavorative comprendendone logiche e dinamiche, ampliando il bagaglio delle conoscenze, competenze, capacità e tecniche operative

migliorare le proprie capacità relazionali confrontandosi con le proprie attitudini

L’alternanza scuola lavoro come anche le visite aziendali si realizzano intorno a nuclei didattici dedicati.

ORIENTAMENTO IN USCITA

Didattica laboratoriale e orientamento al mondo produttivo

promozione della didattica laboratoriale anche in collaborazione con Enti esterni

corsi di arricchimento curricolare, per i propri studenti, in collaborazione con Enti di formazione professionale

partecipazione al Club dei 15 e al progetto STARS con Unindustria

corsi post-diploma brevi e work experience, in collaborazione con Università, Enti di formazione professionale, Aziende. Detti corsi sono destinati ai diplomati del Kennedy o di altre scuole superiori e sono promossi da ITST Kennedy in qualità di Ente di formazione accreditato

potenziamento dei laboratori didattici anche in collaborazione con Enti esterni (Progetto Lauree scientifiche con Chimica TS) per aggiornamento della didattica e maggiori contatti con il territorio (precompliance e possibile accreditamento)

potenziamento della informatizzazione delle procedure scolastiche

collaborazione con Enti locali, Polo tecnologico, COmet. Consorzio universitario, Unindustria e altri enti del territorio coerenti con le specificità dell’istruzione tecnica

custodia, uso e promozione della conoscenza delle norme UNi CEI

orientamento al corso dalla “Fondazione ITS per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione”

RACCOLTA CV E SERVIZIO DI PLACEMENT L’Istituto eroga servizi di orientamento e intermediazione, come misure di politiche attive del lavoro. In ottemperanza alla normativa vigente, l’Istituto mette a disposizione degli studenti che frequentano l’ultimo anno la possibilità di pubblicare il proprio curriculum vitae sulle pagine dedicate del sito istituzionale. L’art. 29 della legge 111/11, nel sostituire l’art. 6 del decreto legislativo 276/03, prevede infatti:

la pubblicazione sui siti istituzionali delle scuole secondarie di II grado dei “curricula dei propri studenti all’ultimo anno di corso e fino ad almeno dodici mesi successivi alla data del conseguimento del titolo di studio”

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l’interconnessione dei soggetti sopra elencati alla borsa continua nazionale del lavoro per il tramite del portale ClicLavoro (http://www.cliclavoro.gov.it) nell'ambito del progetto FIXO per l’a.s. 2013-14.

il rilascio alle Regioni e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di ogni “informazione utile relativa al monitoraggio dei fabbisogni professionali e al buon funzionamento del mercato del lavoro”

Il modello di placement proposto valorizza il sistema scuola quale anello di congiunzione tra studenti e famiglie, da una parte, e la molteplicità di attori del mercato de lavoro sul territorio di riferimento, dall’altra. L’offerta di servizi dovrà interessare da una parte gli studenti (diplomati e diplomandi) e i loro contesti di provenienza e dall’altra i contesti di destinazione ossia la rete territoriale (aziende, università, servizi per il lavoro ecc.). Il servizio di placement intende:

- favorire l’incontro tra diplomati/diplomandi e il mondo del lavoro attraverso l’attività di intermediazione, gestendo e attivando i rapporti con le aziende del territorio per favorire la transizione scuola-lavoro;

- governare le relazioni all’interno della rete territoriale per attivare i servizi più idonei a raggiungere gli obiettivi di placement;

- sviluppare servizi coerenti con le esigenze del target di riferimento.

ISTITUTO TECNICO SUPERIORE

Al termine dei cinque anni di Istituto Tecnico, i diplomati possono completare la loro formazione nell’ Istituto Tecnico Superiore (I.T.S.), scuola di alta formazione tecnica della durata di due anni caratterizzata da due importanti stages aziendali. Al termine gli studenti conseguono il titolo di Tecnico Superiore corrispondente al quinto livello del quadro europeo delle qualifiche.

Nella regione Friuli Venezia Giulia sono attivi due Istituti Tecnici Superiori:

L’I.T.S. per la Meccanica presso il “Malignani” di Udine e l’I.T.S. per l’Informatica presso il “Kennedy” di Pordenone.

UNIVERSITÀ

La scuola promuove e facilita la conoscenza dei vari corsi di studio attivati all’Università, facilita le preiscrizioni universitarie tramite Internet, collabora con il progetto “Scuole Eccellenti” promosso dal Comune di Pordenone per avviare gli studenti ai percorsi di eccellenza attivati da alcune sedi universitarie.

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GLOSSARIO DEI “NUOVITECNICI”

Abilità: Le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale, uso di metodi, materiali).

Alternanza scuola-lavoro: Modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dell'istruzione secondaria superiore, sia nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Apprendimento in contesto formale: Apprendimento che si realizza in un contesto organizzato e strutturato (per esempio, in un istituto d’istruzione, o di formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale (in termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento). L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente e di norma sfocia in una convalida e/o in una certificazione.

Apprendimento in contesto informale: Apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato (in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse) e di norma non sfocia in una certificazione. L’apprendimento informale può essere intenzionale, ma nella maggior parte dei casi non lo è (ovvero è “fortuito” o casuale).

Apprendimento in contesto non formale: Apprendimento che si realizza nell’ ambito di attività pianificate non specificamente concepite come apprendimento (in termini di obiettivi, di tempi o di sostegno all’apprendimento). L’apprendimento non formale non sfocia di norma in una certificazione. L’apprendimento non formale, a volte denominato “apprendimento semi-strutturato”, è intenzionale dal punto di vista del discente.

Apprendimento permanente: Qualsiasi attività di apprendimento intrapresa nelle varie fasi della vita al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale.

Asse culturale: Gli assi culturali costituiscono il “tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa. Gli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione sono quattro: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Certificazione dei risultati di apprendimento: Rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che attesta formalmente che un ente competente ha accertato e convalidato un insieme di risultati dell’apprendimento (conoscenze, know-how, abilità e/o competenze) conseguiti da un individuo rispetto a uno standard prestabilito. La certificazione può convalidare i risultati dell’apprendimento conseguiti in contesti formali, non formali o informali.

Cittadinanza e Costituzione: Acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell'ambito delle aree storico-geografica e storico sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Negli istituti tecnici, le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico- economico.

Competenze: Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro Europeo delle Qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Competenze chiave di cittadinanza: Otto competenze, da acquisire al termine dell’obbligo d’istruzione, che costituiscono il risultato che si può conseguire – all’interno di un unico processo di insegnamento/apprendimento - attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali.

Competenze chiave per l’apprendimento permanente: Combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

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Conoscenze: Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

EQF (European Qualification Framework): Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente. Strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche dei diversi sistemi delle qualifiche e per promuovere sia l'apprendimento permanente sia le pari opportunità nella società basata sulla conoscenza, nonché l'ulteriore integrazione del mercato del lavoro europeo, rispettando al contempo la ricca diversità dei sistemi d'istruzione nazionali. Il termine qualifica si riferisce a titoli di studio e qualifiche professionali.

Livelli EQF: Il quadro europeo delle qualifiche e dei titoli EQF definisce otto livelli articolati in conoscenze, abilità e competenze. Ciascuno degli 8 livelli è definito da una serie di descrittori che indicano i risultati dell'apprendimento relativi alle qualifiche a tale livello in qualsiasi sistema delle qualifiche. Le competenze sono progressivamente differenziate in relazione all’acquisizione, da parte dello studente, di gradi diversi di autonomia e responsabilità.

Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (Common European Framework of Reference for Languages): L’implementazione di politiche d’educazione linguistica trasparenti e coerenti. Il Quadro fornisce parametri e criteri per la validazione delle competenze linguistiche definite secondo una scala di misurazione globale che si sviluppa in 6 livelli ascendenti di riferimento (dal livello A1, il più basso, al livello C2 , il più alto). La scala viene utilizzata, a livello europeo, anche per definire il livello di padronanza linguistica raggiunto da un apprendente.

Risultati dell’apprendimento: Descrizione di ciò che un discente conosce, capisce ed è in grado di realizzare al termine di un processo di apprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze.

Spazi di flessibilità: Possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo di cui agli Allegati B) e C) del Regolamento degli istituti tecnici per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, con riferimento all’orario annuale delle lezioni: entro il 30% nel secondo biennio e il 35% nell’ultimo anno. La flessibilità è utilizzata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale.