papa francesco sulle orme del beato puglisi · santo padre ha spronato e incoraggiato i giovani...
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PapaPapaFrancescoFrancesco
sulle orme delsulle orme delBeato PuglisiBeato PuglisiLo speciale della Visita del Santo PadreLo speciale della Visita del Santo Padre
in Sicilia, da pagina 2 a pagina 6in Sicilia, da pagina 2 a pagina 6
DIOCESI DIM AZARA DEL VALLO
LE NOMINEAvvicendamenti nelle parrocchieLa nuova mappadi parrocie vicari in Diocesi
NELLA FOTO: Papa Francesco sulluogo dove venne ucciso don
Pino il 15 settembre 1993.
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2018
Senza scadere nelbanale, possiamodire che l’inizio del
nuovo anno pastoralenon poteva essere piùscintillante. La presenta-
zione del Piano pastorale ha avviato unitinerario incentrato sullo Spirito santo efocalizzato quest’anno sul discernimento,inteso come azione dello Spirito che ri-chiede sguardo acuto e sapiente persaper cogliere i segni dei tempi nelle
persone enelle cose.Gli eventiche hannocoinvolto igiovani nelpercorso di
avvicinamento al Sinodo dei Vescovi aloro dedicato, sono stati vissuti congrande intensità partecipativa e con unforte coinvolgimento a livello diocesano,regionale e nazionale. Guardando a loroe riflettendo sulle risposte che Papa Fran-cesco ha offerto nell’incontro di Palermonon possiamo non rinsaldare la nostrasperanza, talora somigliante al lucignolofumigante di cui parla il Signore nel Van-gelo.In un crescendo entusiasmante, la
giornata del 15 settembre è stata senz’al-tro un evento di cui conservare memoriagrata e fattiva. Il Papa non si è rispar-miato e in tanti ci siamo chiesti comeabbia retto un ritmo così incalzante e fa-ticoso, senza una pausa per riprenderefiato. Certo, alla fine dell’incontro diPiazza Politeama ha ammesso, con stilenon propriamente pontificale, di averemale alle caviglie; ma questo non hacondizionato il puntiglioso svolgimentodel programma in tutte le sue tappe.Quello che ha stupito, tra l’altro, è comeil Papa abbia avuto attenzioni per le per-sone, e in particolare per alcune personesimbolo, e per i luoghi; e come abbiaavuto parole appropriate per tutti e dap-pertutto.E se l’occasione era il 25° anniversariodel martirio del Beato don Pino Puglisi,sono stati esemplarmente evitati la piag-geria di una retorica fuori luogo e i tonitrionfalistici così antitetici alla figura, allavita e agli esempi di don Pino. Nellostesso tempo non si è caduti in una de-riva che, esaltando il Beato, lo emargi-nasse dalla storia e dalla vita della ChiesaPalermitana e di tutte le Chiese per con-finarlo in una nicchia dorata ma inacces-sibile. Il Papa ha custodito con amore dipadre e ci ha restituito con l’autorevo-
lezza del suo magistero la figura di 3P,salda come roccia ma indifesa come unbambino, riaffidandoci il suo modello divita e il suo stile di Pastore che vive tra eper il suo popolo, fino a dare per esso lasua vita; e ciò perché egli «è stato sem-plicemente un prete, un prete vero»(Papa Francesco).Il nuovo anno pastorale ci chiamain causa, chiedendoci di fare memo-ria vera del nostro Confratello Beato.Se l’onorarne la memoria si è esau-rito nei diversi momenti della Visitapastorale del Successore di Pietro,allora oc-correrà am-mettere cheha vintol’emozione.Se queimomenti equei mes-saggi invece hanno innescatoun’onda lunga che ha fatto scoprireo ha illuminato di nuova luce la suatestimonianza lo si verificherà prestodal fatto che si assottiglierà nella no-stra Chiesa locale la schiera deglispettatori passivi e disinteressati, afavore dei protagonisti audaci, re-sponsabili e propositivi.
di DOMENICO MOGAVERO
Mensiledella Diocesidi Mazara del Vallo
Registrazione Tribunaledi Marsala n. 140/7-2003
EditoreAssociazione “Orizzonti Mediterranei”Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallo
Direttore editorialemons. Domenico MogaveroDirettore responsabileMax FirreriRedazionePiazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallotel. [email protected]
Hanno collaboratoAnnalisa Gallo, don Daniele Donato,Gaspare Magro, Aurora Palermo,Vania Stallone, Jean Yamegogo.Questo numero è stato chiuso in reda-zione il 27 settembre 2018. È vietata lariproduzione integrale o parziale.
Periodico associato alla:Anno XVI - n. 08 del 28 settembre 2018
L’EDITORIALE Domenico Mogavero
n. 08/28settembre2018, pag. 2
Don Puglisi un prete veroSorridente davanti alla morte
«È statosemplicementeun prete, unprete vero»
La figura di 3Proccia saldama indifesa
In questa foto, gentilmente concessa dallafamiglia di Gaetano Puglisi: don Pino Puglisigiovane seminarista insieme ai suoi genitori.
DI ANNALISA GALLOPAPA FRANCESCO IN SICILIA
La carica dei giovaniCiccio, Ciccio... l’accoglienza per Francescoe in 5.000hanno invaso la piazza
www.diocesimazara.it
n. 08/28settembre2018, pag. 3
«Rabbì dove abiti?»: questo il ti-tolo del convegno che si èsvolto a Palermo in occasione
della visita del Santo Padre, mettendo in-sieme tutti gli operatori di Pastorale giovaniledella Sicilia. La nostra Diocesi ha partecipatocon un nutrito numero di giovani, circa 300,che, con zaino e sacco a pelo, ha raggiuntoPalermo colorandone le piazze e le vie. Nelpomeriggio di venerdì la pioggia non hascoraggiato i nostri ragazzi che, nella chiesadi Santa Lucia, con tantissimi altri giovani,hanno vissuto un momento di festa can-
tando insieme, in modo spontaneo, con unrimbalzare di strofe accompagnate dalsuono delle chitarre.Tantissimi i gruppie i movimenti presenti,ma anche singoli giovani che si sono ritrovatiinsieme, uniti nella fede. Un momento digioco/riflessione nella chiesa di San Mami-liano li ha visti partecipi e pronti al confronto.La serata si è conclusa in Piazza Politeamacon giochi e canti spontanei in una festa gio-iosa di aggregazione di giovani, felici di in-contrare e conoscere tanti altri loro coetanei.Gli appuntamenti sono proseguiti anche
nella solare mattina di sabato, dapprima conuna partecipata ed emozionante santamessa presieduta da Papa Francesco e, nelpomeriggio, con l’incontro che il Santo Padreha fortemente voluto coi giovani di Sicilia apiazza Politeama. Più di 5.000 giovani in at-tesa di Papa Francesco hanno preso parteallo spettacolo organizzato dall’Ufficio regio-nale di Pastorale giovanile in un crescendodi gioia che solo i giovani sanno disincarna-tamene mostrare.E poi finalmente il momento tanto attesocon l’esplosione di gioia all’arrivo di PapaFrancesco, accolto col vezzeggiativo tutto si-culo di Ciccio-Ciccio. Nel suo discorso ilSanto Padre ha spronato e incoraggiato igiovani sull’ esempio di padre Pino Puglisi«a mettersi in gioco, a sognare in grande, amettersi in cammino, a servire gli altri, a es-sere accoglienti, a essere giovani di incontro,a essere giovani con la speranza nelle mani,con il futuro nelle mani e essere giovani cheprendono dalle radici la capacità di far fioriresperanza nel futuro». Col cuore ancora gon-fio per le emozioni vissute i nostri giovanisono ritornati a casa consapevoli più che maiche «se ognuno fa qualcosa, si può faremolto».
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Ripensare il Vangelo, dopo l’incontro aPalermo con Papa Francesco, è un im-perativo categorico: non solo si può, ma
si deve! Ascoltare sue parole e viverle dentro at-traverso una “presenza sentita” e consapevoleha avuto un sapore unico e profondo, quellodel rinnovamento della fede. Perché è vero chela fede o si possiede o non si possiede, ma èanche vero che credere è una scelta di vita,quando si è posti di fronte all’aut-aut di kierke-gardiana memoria. Il credere è una scelta cheva alimentata, proprio come l’amore e attraversol’amore. La giornata a Palermo, per un credente,non può che avere avuto questo significato,quello cioè di “prendere per dare”, prendere/ap-prendere dalle parole di San Giovanni apostoloe dalla pagina del suo Vangelo attraverso l’ome-lia e la presenza di Papa Francesco, presenza spi-rituale e, nello stesso tempo, terrena, per
rinnovare la propria fede intraprendendo uncammino: il cammino del divenire altro.Forte il messaggio: «Se il chicco di grano ca-duto in terra non muore, rimane solo; se invecemuore produce molto frutto». Se il chicco nonmuore come chicco e non diviene altro, se nonsi schiude ed esce fuori di sé, la solitudine el’egoismo lo caratterizzeranno per sempre. Seinvece muore come chicco, lasciandosi allespalle ciò che era, e si apre agli altri, ha donato lapropria vita producendo amore. Questo èl’uomo di fede; è l’uomo che deve scegliere traegoismo e amore, tra rimanere solo, caduto interra, sprofondato, o aprirsi all’altro; è l’uomo chedeve scegliere tra sconfitta e vittoria.All’interno di questa dicotomia si gioca la vitadel credente e l’omelia di sabato scorso, scuo-tendo le coscienze in un crescendo rossiniano,ha penetrato nella parte più profonda del-l’animo dei presenti. In religioso silenzio, cia-scuno è stato posto di fronte al paradossodell’inconciliabilità: amare Dio e odiare il fratello,amare Dio che non vedi e odiare il fratello che èdavanti a te, amare Dio ed essere mafiosi. Duree impietose le parole del Papa, che da lì ha rivolto
il suo pensiero a don Pino Puglisi, nel 25° anni-versario di quel giorno in cui veniva trucidatoper mano della mafia. A lui interamente dedi-cata la parte centrale dell’omelia, dove l’uso ditermini antitetici hanno continuato a costituire ilfilo conduttore di un messaggio nel quale iltrionfo dell’amore è diventato la vittoria dellafede e allora….«uomini di amore» e non «uo-mini d’onore», «servizio» e non «sopraffazione»in un monito, quello di Papa Francesco, che hainneggiato al cambiamento e invitato all’azione.Non si può essere cristiani in teoria, nonsi può attendere che altri facciano per primi,«non aspettare la società, inizia tu!». Dal-l’esempio di don Pino cogliamo il sorriso diDio sulle strade del mondo, la vittoria dellafede che nasce dal dono di sé all’altro, ognigiorno, senza tregua. Col sorriso padre Puglisiha costellato gli ultimi istanti della sua vita,testimoniando la luce che portava dentro,quella dell’amore e del servizio, quella stessaluce che Papa Francesco ha voluto accenderee risvegliare in chi lo stava ascoltando mentrediceva a se stesso: «Signore aiutami adamare!».
PAPA FRANCESCO IN SICILIA
n. 08/28settembre2018, pag. 4
L’esempio di don Pino PuglisiCome lui cogliamo il sorrisodi Diosulle stradedel mondo
ILPONTEFICEha inneggiato al cambiamentoe invitato all’azione
DI VANIA STALLONE www.diocesimazara.it
Il mio nome è Jean esono un giovane ra-gazzo partito dalla Costa d'Avorio con unavoglia immensa di vivere la vita. Arrivato in
Italia la mia vita è cambiata, il mio cuore si èriempito di gioia e tutto questo grazie allepersone che ho incontrato (in particolaremamma Ivana e papà Enzo). Ho cominciatoad avvicinarmi sempre di più alla religione cri-stiana e a un Dio che prima non avevo. Ungiorno don Giuseppe Inglese, responsabiledel Servizio di Pastorale giovanile della Dio-cesi, mi ha comunicato che sarei stato unodei due ragazzi della Diocesi e l’unico del
gruppo scout a cuiappartengo a sa-lire sul palco perincontrare PapaFrancesco in visitaa Palermo. Nonbastano pocheparole per descri-vere le emozioniche ho provato.Dire che ne ero fe-lice è poco; sen-tivo di avere avutouna opportunitàgrandissima. Igiorni precedentia quel 15 settem-
bre erano pieni di pensieri rivolti a quel mo-mento: proprio non vedevo l'ora!Però questa esperienza mi ha dato unagrande responsabilità: avrei rappresentato ilmio gruppo scout e gli altri giovani della Dio-cesi che avevano grande fiducia in me.Quando sono salito su quel palco davanti auna folla immensa ho sentito piacere della li-bertà, ho sentito di essere felice. Stringere lamano del Papa mi ha fatto sentire protetto,mi ha donato un calore immenso attraversola sua benedizione, tanta voglia di andareavanti e amare la vita sempre più.
Il 15 settembre scorso, Palermo è stata alcentro dell’attenzione nazionale per la ve-nuta del Santo Padre Francesco. L’evento è
stato preceduto da numerosi preparativi e datanta emozione e voglia di ascoltare le sueparole da parte di molti giovani che sono ar-rivati in città da ogni parte della Sicilia. Pieni dientusiasmo la mattina presto ci siamo sve-gliati e messi in cammino verso il Foro Italicodove il Papa ha celebrato la Santa Messa e
parlato a noi giovani con parole semplici e ric-che di speranza, capaci di far riflettere, scuo-tere gli animi e far capire che il futuro siamonoi e per tale ragione spingerci a vivere nel-l’amore e nella libertà, sempre con la voglia difare .Il caldo torrido ha caratterizzato tutta lagiornata, ma questo non ci ha impedito di vi-vere delle emozioni forti e intense. Nel po-meriggio, intorno alle 17.00, si è svoltol’incontro con i giovani, su un palco montatoin piazza Politeama, e lì i ragazzi hanno potutoesternare tutto il loro affetto e la loro gratitu-
dine verso un Papa che sa par-lare direttamente alle persone,coinvolgerci tutti e, con moltasemplicità, arrivare al cuore deiproblemi. Io personalmente hoavuto la grande opportunità di
salire sul palco e stare accanto a Lui per tuttol’incontro. Alla fine ho avuto anche la possibi-lità di abbracciarlo e baciarlo e ciò mi ha riem-pito il cuore di grande gioia e commozione.Davanti a noi una grande moltitudinedigiovani e non solo che hanno espresso congrande amore e devozione il loro entusiasmo.Insomma un memorabile giorno di festa e diesultanza in una Palermo allegra e festosa;città che sa esprimere nei momenti significa-tivi le giuste sensazioni. Un grande giorno pertutti noi, giovani e non, per dire finalmente allafine: valeva la pena di essere presenti e attivi.
n. 08/28settembre2018, pag. 5DI JEAN YAMEGOGOPAPA FRANCESCO IN SICILIA
La mano stretta al Santo Padre«ho sentitodi essere protetto»
JEAN È DELLA COSTA D’AVORIOe oggi vive a Marsala
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DI AURORA PALERMO
Sul palco col Papa«il mio cuoreriempito di gioia»
In questa foto: Aurora Palermo e JeanYamegogo con Carlo Lucentini.
Tra i vari appuntamenti che hannocaratterizzato la Visita pastorale diPapa Francesco alla Chiesa di Palermo,
significativo è stato l’incontro in Cattedralecon il clero, i religiosi e i seminaristi. Il SantoPadre, dopo essersi soffermato in preghierasulla tomba del beato sacerdote martireGiuseppe Puglisi, ha rivolto ai presenti un di-scorso, condividendo tre aspetti che hannocaratterizzato il ministero di don Pino, che,ha ricordato il Papa, possono essere di aiutoal nostro ministero e aiutare anche i consa-crati e le consacrate a dire il proprio “sì” totalea Dio e ai fratelli.Ricordando l’esemplarità di don Pino,«che è stato semplicemente un prete, unprete vero. E come prete un consacrato aDio», il Papa ha articolato l’intera allocuzioneintorno a tre verbi: «celebrare, accompa-gnare, testimoniare». Il “celebrare”, ha ricor-dato il Pontefice, ci rimanda alle paroledell’istituzione che noi ministri pronunciamodurante la consacrazione del pane e del vino;non devono rimanere solo una formula cherecitiamo in persona Christi, ma vanno as-
sunte nella nostra vita di presbiteri come unvero e proprio programma di vita. Ricordaancora il Papa che «le parole dell’istituzionedelineano la nostra identità sacerdotale, ci ri-cordano che il prete è uomo del dono, deldono di sé, ogni giorno, senza ferie e senzasosta. Perché la nostra non è una professionema una donazione; non un mestiere, chepuò servire per far carriera, ma una mis-sione».Inoltre, nell’esercizio dell’assolvere i pe-nitenti il presbitero fa esperienza della gioiadel donare il perdono di Dio, dove il sacer-dote da “uomo del dono” diventa “uomo delperdono”, capace di essere strumento di co-munione e di pace e non di divisione e ri-corda che «la palestra dove allenarsi a essereuomini del perdono è il seminario prima e ilpresbiterio poi». Il perdono è parte costitu-tiva della nostra esperienza ministeriale. Haricordato l’importanza dell’essere ministri dicomunione e di nutrire «il desiderio di uniresecondo Dio; non di dividere secondo il dia-volo».E, rinforzando ancor più il discorso, ha af-fermato: «mettere zizzania, provocare divi-sioni, sparlare, chiacchierare non sono“peccatucci che tutti fanno”: è negare la no-stra identità di sacerdoti”». Ci ha esortati auna coerenza nel vivere il ministero, ricor-dandoci che testimoniare vuol dire fuggire
ogni doppiezza di vita, in seminario, nella vitareligiosa, nel sacerdozio. Non si può vivereuna doppia morale: una per il Popolo di Dioe una per se stessi. Nel suo intervento il Papapiù volte ha citato il Beato don Puglisi decli-nando la sigla con cui affettuosamente lo siindicava “3P” in “Preghiera, Parola e Pane”.Bergoglio ha ricordato l’importanza dellapietà popolare che «è un tesoro che va ap-prezzato e custodito, perché ha in sé unaforza evangelizzatrice», richiamandoci all’ac-coglienza e alla vigilanza, affinché essa nonvenga strumentalizzata dalla presenza ma-fiosa. Come presbiteri siamo chiamati ad“accompagnare” sul modello del Buon Pa-store e “testimoniare” il nostro essere ministridi Dio. Ritengo che il discorso del Papa abbiascosso il modo con cui viviamo quotidiana-mente il ministero che c’è stato affidato conconsapevolezza e responsabilità nell’esseresempre e dovunque gli annunciatori del-l’Evangelii Gaudium e testimoni credibilisull’esempio di don Pino. Oggi, il discorso delSanto Padre diventa per ogni presbitero illuogo di partenza per un serio esame di co-scienza e per una revisione del vissuto cri-stiano e presbiterale; ma, anche, la base peruna programmazione e rivitalizzazione del-l’essere discepoli e nel rimotivare la propriamissione e il ministero sacerdotale che ci èstato affidato.
n. 08/28settembre2018, pag. 6DI DON DANIELE DONATOPAPA FRANCESCO IN SICILIA
Il monito ai presbiteri«Il nostronon è un mestiere, ma una missione»
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n. 08/28settembre2018, pag. 7VOCE DAI [email protected]
#CONDIVIDERETVI video del Festino,tra religione e folclore
A POCO PIÙ DI UN MESE dal Festino di San Vito, sul ca-nale #CondividereTV di Youtube sono online ivideo dei momenti più significativi della festa de-dicata al Patrono di Mazara del Vallo. Dal mo-mento dell’uscita del simulacro d’argento dallachiesa di San Michele, tra la gioia delle monachedi clausura (nella foto una di loro) alla storia dellamazza del Capitolo della Cattedrale portata incorteo. In visione gratuita anche il video col Mes-saggio del Vescovo.
IN BREVEWWW.DIOCESIMAZARA.IT
S.R.R. “TRAPANIPROVINCIASUD”Il sindaco Nicola Catanianuovo presidenteIL SINDACO DI PARTANNANICOLÒ CATANIA è il nuovopresidente della S.R.R. “Trapani Provincia Sud” cheha sostituito l’Ato Tp2. La Società di regolamenta-zione rifiuti è costituita dai sindaci degli undici co-muni di Partanna, Castelvetrano, Santa Ninfa,Mazara del Vallo, Poggioreale, Salaparuta, Campo-bello di Mazara, Gibellina, Petrosino, Vita e Salemi.Nell’ultima seduta l’assemblea della società ha de-liberato, all’unanimità dei presenti, la nomina deitre componenti del Cda. Il neo Consiglio di ammi-nistrazione è composto dal sindaco di Partanna, diCampobello Giuseppe Castiglione e di PetrosinoGaspare Giacalone. A sua volta il Cda ha proce-duto all’elezione a presidente di Nicolò Catania edi Giuseppe Castiglione come vicepresidente.
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SALEMINuovo manto erbosoallo stadio comunaleUN NUOVO MANTO ERBOSO, ma anche la sistema-zione della pista di atletica con superficie in tar-tan e un impianto di illuminazione a bassoconsumo: sono alcuni degli interventi effettuatial Centro sportivo “San Giacomo” di Salemi,dopo i lavori avviati dal Comune e finanziati at-traverso un mutuo da 150 mila euro con l'Istitutoper il credito sportivo. Il progetto - redatto dal-l'Ufficio tecnico comunale, guidato dall'architettoPaola D'Aguanno - ha portato anche al riammo-dernamento dell'impianto di illuminazione conl'installazione di luci a led, in sostituzione diquelle vecchie ad alto consumo, e ad alcuni in-terventi di recupero del campo di calcio a 5 atti-guo al terreno di gioco principale. Pulita anchel'area che divide il terreno di gioco dal canale de-maniale esterno all'impianto. Ripristinata ancheuna parte della recinzione che era crollata.
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n. 08/28settembre2018, pag. 8
Gentilissimo diret-tore, seguo attenta-mente la vostra
rubrica che trovo molto interessante.Qualche giorno fa ho avuto modo dileggere una notizia su un sito ed es-sendo un imprenditore che desidera in-vestire su una campagna pubblicitaria,ho letto che è possibile ottenere delleprovvidenze. È vero quello che ho lettodi recente?
A CURA DELLA REDAZIONEL’ESPERTO INFORMAwww.diocesimazara.it
Credito d’impostaper spese di pubblicità
CONLAMANOVRACORRETTIVAdal 2018 agevolazionericonosciuta per impresee lavoratori autonomi
SCRIVICIPoni una domandae l’esperto rispondesul giornaleSI CHIAMA A tu per tu la rubrica del nostrogiornale che in ogni numero ospita ungruppo di professionisti (commercialisti,medici, nutrizionisti, avvocati) che rispon-dono gratuitamente ai quesiti dei nostrilettori. Come fare? Basta inviare una e-mail a [email protected], in-dicando nome, cognome e recapitotelefonico, oppure inviando un messag-gio privato sulla pagina Facebook DiocesiMazara/Condividere. Nel successivo nu-mero, la risposta degli esperti che colla-borano con il nostro giornale.
Gentilissimo lettore,ha letto bene. Le con-siglio di rivolgersi al
suo commercialista di fiducia perché, tra lenovità introdotte dal D.L. n. 50/2017 (c.d.“Manovra correttiva”), è concessa una impor-tante agevolazione, a decorrere dall’anno2018, alle imprese e ai lavoratori autonomirelativamente alle spese di pubblicità su gior-nali, televisione e radio. L’agevolazione inquestione si sostanzia in un credito d’impo-sta connesso alle spese in campagne pub-blicitarie effettuate tramite: stampaperiodica/quotidiana, emittenti televisive eradiofoniche locali. Per aver diritto al creditod’imposta è necessaria la sussistenza di un“investimento incrementale”, ossia del fattoche l’investimento effettuato sia superiore al-meno dell’1% di quello sui medesimi mezzidi informazione dell’anno precedente. Meritaevidenziare che il beneficio in esame sarà at-tribuito nel 2018 con riferimento agli investi-menti pubblicitari “effettuati a far datadall’entrata in vigore della legge di conver-sione” del decreto, ossia dal 24.6.2017.
RISPONDEGaspare MagroDottore commercialista
SCRIVEAntonino PanepintoMarsala
LA CURIOSITÀEventi mondani,sono deducibilile spese di promozioneSONO DEDUCIBILI quali spese di pubblicitàquelle sostenute per i c.d. trunk show,ossia per eventi mondani, organizzati inlocation esclusive, durante i quali vengonoofferti agli ospiti clienti prodotti raffinati eunici. Tale strumento di marketing è utiliz-zato tipicamente nel campo della moda edelle imprese del segmento del lusso.
n. 08/28settembre2018, pag. 9
Il discernimento, la missione e la spe-ranza. Su questi tre temi si articolerà ilnuovo itinerario della Chiesa maza-
rese per i prossimi tre anni. Il Vescovo,monsignor Domenico Mogavero, ha pre-sentato in Cattedrale a Mazara del Valloil nuovo Piano pastorale di quest’annoche, specificatamente, focalizza l’atten-zione sul primo dei tre temi: il discerni-mento. Il Vescovo, nel testo presentato aifedeli, richiamando Papa Francesco,scrive di un «superamento definitivo diuna concezione del discernimento vistosoprattutto nella direzione della pastoralevocazionale indirizzata verso il ministeroordinato o la vita consacrata».È sempre il Vescovo: «Il discernimentoè un impegno quotidiano che riguarda lescelte ordinarie e quelle più ardue in or-dine alla piena realizzazione di sé; unavera e propria sfida, dal momento che siscolorano le differenze e si appannano iconfini tra bene e male, determinando unapprossimativo indifferentismo, che sco-raggia ogni sforzo previo al processo de-cisionale in merito alle scelte personali daoperare». Discernimento significa ascolto,«quello che chiama in causa non tantol’udito, ma piuttosto il cuore, un cuore inascolto». E il Vescovo richiama la logicadella sinodalità che «implica il coraggiotanto nel parlare quanto nell’ascoltare.
Non si tratta d’ingaggiarsi in un dibattitoin cui un interlocutore cerca di sopravan-zare gli altri o controbatte le loro posi-
zioni con argomenti contundenti, ma diesprimere con rispetto quanto si avvertein coscienza suggerito dallo Spirito Santocome utile in vista del discernimento co-munitario, aperti al tempo stesso a co-gliere quanto nelle posizioni degli altri èsuggerito dal medesimo Spirito “per ilbene comune”».Nell’ottica di un ottimo discernimentoil Vescovo ha richiamato i luoghi dioce-sani, a partire dal Consiglio pastorale dio-cesano che verrà rinnovato nelleprossime settimane. «Bisogna ridareslancio e vitalità operativa anche ai con-sigli pastorali parrocchiali, organismi fan-tasma il più delle volte, oppure realtàpassive che non incidono per nulla nellavita delle comunità parrocchiali», ha ri-chiamato il Vescovo nella sua presenta-zione.
A CURA DELLA REDAZIONEIL CAMMINOwww.diocesimazara.it
Piano pastoraleDiscernimentomissione speranza:il nuovo itinerariodella Chiesa mazareseIL TESTOpresentato dal Vescovonella Cattedrale
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www.diocesimazara.itIl testo digitaledisponibile onlineCOME GIÀ DA ANNI AVVIENE, il testo in edi-zione cartacea, èstato distribuitonelle parrocchiedella Diocesi ed èanche disponibilegratuitamente per isupporti digitali:smartphone e ta-blet. Per favorirel’accesso diretto alsito, i fedeli all’ingresso delle proprieparrocchie possono utilizzare il QrCodesegnato sui manifesti.
n. 08/28settembre2018, pag. 10A CURA DELLA REDAZIONEIL PROGETTO
Prima serata di successo, nel-l’ambito di “Ciancio Fest” dellaparrocchia Maria Ss. Madre della
Chiesa a Marsala, per l’iniziativa “Il tuogesto per la comunità”, promossa dalnostro giornale diocesano (edito da“Associazione Orizzonti Mediterranei”)e mirato alla promozione del sostegnoeconomico alla Chiesa cattolica e deivalori del Sovvenire. Il progetto pre-sentato dalla nostra testata giornali-stica affiliata alla Fisc (Federazioneitaliana stampa cattolica) è risultato trai 14 finanziati a livello italiano e l’unicoin Sicilia. Le giornate dedicate alla pro-mozione degli interventi realizzati colcontributo dell’8×1000 saranno quat-tro in Diocesi: Marsala, Mazara delVallo, Partanna (a novembre) e Castel-vetrano (a dicembre).Dopo la tappa di Marsala, sabato 6ottobre la seconda iniziativa si svol-gerà nel palazzo vescovile di Mazaradel Vallo, nell’ambito della manifesta-zione “Blue Sea Land”. Come già avve-nuto a Marsala, sarà allestita unamostra fotografica sul tema “Dai pro-getti…alle opere”: sedici pannelli cheraccontano gli interventi di restauroconservativo e di manutenzione ordi-
Il tuogesto per la comunitàA Marsalaprima tappadell’iniziativa dell’8x1000
naria e straordinaria nelle parrocchiedella Diocesi, che sono stati possibiligrazie ai fondi dell’8×1000, che ognicontribuente - come si sa - decide a chidestinare nella propria dichiarazionedei redditi. Dalla chiesa storica dei SantiFilippo e Giacomo, alla chiesa madre diMarsala, al Seminario vescovile, allachiesa del Purgatorio di Santa Ninfa.«Questa mostra fotografica – ha riba-dito il direttore responsabile Max Firreri(che l’ha pensata e realizzata insieme aNinni Scovazzo e Filippo Azzarito) –vuole essere la testimonianza di cosa inquesti anni si è realizzato nelle parroc-chie della Diocesi. Alla scelta dei citta-dini di destinare l’8×1000 alla Chiesacattolica, corrisponde l’impegno con-creto sul territorio attraverso l’utilizzo ditali somme per opere a favore della co-munità».
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n. 08/28settembre2018, pag. 11
Ancora prima della proclamazione,da settimane i chiacchiericci hanno ac-compagnato i colloqui che i parroci
hanno avuto col Vescovo, in vista dei cambinelle parrocchie. Ma l’ufficialità «che dà rile-vanza ecclesiale alle scelte - ha detto il Vescovocomunicando gli avvicendamenti – avviene in
tale sede». Così, al termine della presentazionedel Piano pastorale in Cattedrale, il Vescovo hacomunicato i cambi in alcune parrocchie.Gli avvicendamenti riguardanoprevalente-mente il territorio di Marsala: don TommasoLombardo è il nuovo parroco a Maria Ss. Bam-bina e prende il posto di don Marco Renda, no-minato nuovo parroco nella chiesa madre. DonGiacomo Marino è stato nominato parroco
della parrocchia Sant’Anna (prendendo il postodi don Tommaso Lombardo); padre RaffaeleMontano è il parroco nominato a Maria Ss. Im-macolata (contrada Birgi); don Giovanni CarloTumbarello sarà parroco della parrocchia MariaSs. Addolorata a Strasatti di Marsala; don Gian-luca Romano è il nuovo parroco di Maria Ss.
della Cava a Ciavolo, in Marsala.Nella Diocesi sono stati nominati tre nuoviamministratori parrocchiali. A Salaparuta ePoggioreale padre Giovanni Butera guiderà ledue comunità (parrocchia Santa Caterina ver-gine e martire, in Salaparuta e parrocchia MariaSs. Immacolata, in Poggioreale). A Vita don Sal-vatore Cipri è il nuovo amministratore parroc-chiale (prende il posto di don AntoninoAguanno) ed è stato riconfermato parroco aGibellina. A collaborarlo, come vicario, sarà don
Marco Laudicina. A Mazara del Vallo, le parroc-chie San Pietro, Santa Chiara e San Lorenzo orafanno parte dell’Unità pastorale del Transmaz-zaro, il cui responsabile è don Giacinto Leone,confermato parroco di San Pietro e ammini-stratore parrocchiale di San Lorenzo e SantaChiara. Don Fi-lippo Romano,che era parroco aSan Lorenzo, saràil nuovo cappel-lano dell’Istitutodelle Suore Fran-cescane di SantaChiara a Strasatti.Il Vescovo haanche nominatonuovi vicari par-rocchiali. A Mar-sala padre Brunode Cristofaro nellaparrocchia MariaSS.Immacolata(contrada Birgi),don Daniele Do-nato in chiesamadre, don Sal-vino Raia a Maria Ss. Ausiliatrice (Salesiani). DonGiuseppe Ponte, che per decenni ha guidatola chiesa madre di Marsala, e don AntoninoAguanno, parroco a Vita, che lasciano il mini-stero per raggiunti limiti d’età, il Vescovo ha ri-volto un particolare ringraziamento. Infine, donGiuseppe Lupo lascia la direzione dell’Ufficiodiocesano missionario, ora affidato a suorSuenì do Carmo Brito, dell’Istituto FrancescaneMissionarie di Maria.
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LE NOMINE
Avvicendamenti nelle parrocchieNuovi parroci, amministratorie vicariparrocchiali: ecco cosa cambia
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In questa foto: don Marco Renda e il Vescovo. Nelle altredue foto: don Giacinto Leone e padre Giovanni Butera.
La memoria del tempo è quellache più fugge via. Dimenticarsi ierie correre dietro al quotidiano, pen-
sando al futuro. Riusciamo ancora un at-timo a fermarci e capire chi siamo? Perfarlo dobbiamo spolverare i ricordi, sa-pere come eravamo, insomma cono-scere la nostra storia. È un meccanismoche dovrebbe portarci indietro, come sifaceva con le lancette dell’orologioquando cambiava l’ora legale. Ora che iquadranti coi pendoli nelle case non cisono più, la memoria del tempo svaniscetra il digitale e l’ora segnata dai gps au-tomatici sui telefonini. E nei nostri paesidove ancora c’è una torre dell’orologiofunzionante, è diventato solo un monu-mento, nulla di più, a cui spesso non ri-volgiamo nemmeno lo sguardo. Eppuregli orologi comunali, ripassando la storiaattraverso le testimonianze, erano i puntidi riferimento della vita di un’intera co-munità, quando l’orologio da polso eraun lusso.Un rintocco di campane, due, un suonodiverso l’uno dall’altro e si conosceval’ora oppure i momenti particolari dellagiornata: l’alba (risbigghiarinu), il tra-monto (vint’uri), l’Ave maria, «ma c’eraanche il suono tipico dell’entrata ascuola», racconta Tommaso Biondo. ASanta Ninfa, nella Valle del Belice chequest’anno ricorda il 50° del terremotodel 1968, era bello e rumoroso l’orologioche dal 1860 e per quasi un secoloscandì la vita di una comunità. Il suogrande quadrante si affacciava sullapiazza Libertà, proprio sulla sommità delpalazzo comunale. «Per chi è meno gio-vane come me si ricorda ancora il suonodell’orologio nel vecchio Municipio», ri-corda Tommaso Biondo, che ebbe la for-tuna, più degli altri suoi coetanei, ditoccare da vicino quegli ingranaggi. Chiaveva cura di quell’orologio era suo
nonno, Tommaso Randazzo detto “Cic-cio” che, una volta al giorno, lo ricaricavae capitava pure che per mano si portavaTommasino. «Il pesante complesso mec-canico all’interno della torretta, con i suoiingranaggi e i suoi lunghi pesi scende-vano per 14 metri ogni 24 ore, e se nonsi dava corda, l’orologio si fermava».Successe qualche volta e in paese tuttipensarono che a “Ciccio” Randazzo fossesuccesso qualcosa. Poi il forte sisma del1968 ha lasciato il segno: cancellò interipaesi, ferì comunità e memoria. E anchequell’orologio, che diede lustro al paesedel rosminiano don Antonio Riboldi, sifermò per sempre. Si ruppe un pezzo delquadrante e quello che rimase degli in-granaggi fu messo in un deposito comu-nale quando fu demolito il Municipiopericolante. Ruggine e oblio nei decennidella ricostruzione hanno lasciato chetutto finisse nel buio della memoria. Manon è stato così per Tommaso Biondoche pensava sempre: «Un giorno vogliotrovarlo e restaurarlo, come omaggioalla mia città e a mio nonno». Non èstato mai orologiaio Tommaso, ma hasempre avuto manualità da meccanico.Ha ripulito i pezzi dalla ruggine edall’ossido, ha riparato i pezzi danneg-giati, ricostruito quelli mancanti e hamodificato il sistema di leve per far suo-
nare le campane. Il sistema di ricarica damanuale è stato modificato con quattromotori elettrici che azionano i quattropesi con dei timer. Il restauro a opera diTommaso Biondo (commissionato dalComune) è stato anche accompagnatoda un’appassionante e originalissima at-tività di ricerca. «Sul piccolo quadrantespia posto dietro il meccanismo ho tro-vato l’incisione “fratelli fu Giovanni e fillidi Giacomo di Pesariis provincia diUdine” e la scritta “Fratelli Solari” sul te-laio dell’orologio. Ho fatto ricerchepresso il Museo dell’orologio di Pesariisma non c’è traccia della data esatta dicostruzione.Consultando il registro storico delladitta “V. Scibetta e figli” presso il Museodi Bisacquino, invece, ho trovato anno-tato un montaggio a Santa Ninfa tra il1850 e il 1860». Le campane originali cheerano posti sulla sommità dell’ex Muni-cipio, non sono state mai più ritrovate.Stessa sorte è toccata a un peso di pietradi 28 chili. Tommaso Biondo ne ha rico-struito altri due in pietra, simili alle origi-nali. Tutto è stato sistemato a vista –quadrante e ingranaggi – dentro unateca di vetro in piazza Libertà, in quellastessa piazza dove, a ogni rintocco dipiccole campane, rivive ancora la memo-ria segnata dal tempo.
di MAXFIRRERICULTURA
n. 08/28settembre2018, pag. 12
L’orologio rinato dal sismadel 1968,a Santa Ninfa il dono di Tommaso Biondo
L’INTERVENTO DI RESTAUROsui resti conservati inun magazzino comunale
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n. 08/28settembre2018, pag. 13
La città di Marsala ospita un avveni-mento veramente eccezionale di spi-ritualità, fede e folclore insieme.
Vedere sfilare una confraternita con le vestimulticolori, i labari, i crocifissi o i simulacridella Madonna è uno spettacolo piuttostoconsueto nelle piccole città o nei paesi, maquello che si svolgerà a Marsala il 29 e 30settembre è un raduno regionale al qualeparteciperanno migliaia di rappresentantidelle oltre 800 confraternite siciliane checonfluiranno proprio a Marsala per il se-
condo Cammino regionale delle confrater-nite di Sicilia. L’iniziativa è del Centro dioce-sano delle confraternite laicali, istituito nel2015 dal Vescovo monsignor DomenicoMogavero, e vuole rappresentare un in-tenso momento di riflessione sul ruolo so-ciale e spirituale di questi antichi sodalizi.«La nostra è una forza evangelizzatrice-ha spiegato Arianna Marino, delegato dio-cesano per le confraternite - attraverso lasemplicità della nostra devozione pun-tiamo a portare a tutti la nostra fede».«Papa Francesco ha attribuito alle confra-ternite una missione specifica e importanteossia quella di tenere vivo il rapporto tra lafede e la cultura dei popoli a cui appartieneattraverso la pietà popolare» continuaArianna Marino. «Attraverso il Camminoconfraternale di Marsala ci rivolgiamo al-l'uomo di oggi, che non si relaziona e che
vive in un sostanziale isolamento, non pergiudicarlo, ma per dialogare con lui, così daconquistarlo con il nostro messaggio: que-sto è il nuovo umanesimo su cui le confra-ternite lavorano».Una mostra dedicata agli abiti e ai sim-boli confraternali farà da cornice all’inizia-tiva: decine di abiti e simboli centenari dellatradizione confraternale siciliana prove-nienti da tutte le Diocesi dell'Isola rimar-ranno esposti sino al 21 ottobre a palazzoFici. «Quella che vivremo è un’esperienzacomunitaria con l’intento di dimostrare chele confraternite sono una realtà ancora for-temente radicata nel nostro territorio. Leconfraternite rappresentano un ponte tra ilpassato perché conservano una tradizioneculturale e rituale e il futuro in virtù di uncontinuo ricambio generazionale che per-mette loro di crescere». Poi il momento for-mativo con don Vito Impellizzeri edomenica 30, parata di colori, stendardi einsegne per le vie di Marsala verso la chiesamadre per la messa conclusiva.
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IL RADUNO
CONFRATERNITE IN SICILIAponte tra passatoe futuro: esperienzacomunitaria a Marsala
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#CONDIVIDERETVL’intervista al delegatodiocesano Marino
SULCANALE#Condivide-reTV, l’intervista adArianna Marino (nellafoto), delegato dioce-sano delle Confrater-nite, che ha coordinatoil raduno a Marsala. LaMarino è la prima
donna e il primo laico, in Diocesi, a esercitare questoservizio, da sempre affidato a preti e laici uomini.
n. 08/28settembre2018, pag. 14A CURA DELLA REDAZIONEIL BANDO
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Anche la Caritas diocesana di Ma-zara del Vallo ha avuto approvato ilProgetto Giovani in Laboratorio, che
prevede il coinvolgimento di 8 giovani nellasede operativa di via Casa Santa, 41 in Ma-zara del Vallo. Per partecipare è necessariopresentare la documentazione, debita-mente compilata, o consegnandola a manodirettamente alla Caritas Diocesana di Ma-zara del Vallo, nelle giornate di lunedì, mer-coledì e venerdì, dalle 9 alle 12,30 e,comunque, entro le ore 18 del 28 settembre,oppure inviarla a mezzo posta con racco-mandata A/R all’indirizzo: Caritas Diocesanadi Mazara del Vallo, piazza della Repubblica,6 – 91026 Mazara del Vallo (TP), entro e nonoltre il 28 settembre.La documentazione si potrà anche inviarevia PEC (posta elettronica certificata), di cuiè titolare l’interessato, avendo cura di alle-gare tutto quanto previsto all’indirizzo: [email protected], entro le ore23.59 del 28 settembre. Le domande tra-smesse con modalità diverse da quelle in-
dicate non saranno prese in considerazione.In particolare, non saranno accolte le do-mande inviate via e-mail o via fax.Per l’ammissione alla selezione è richie-sto il possesso dei seguenti requisiti: a) cit-tadinanza italiana, ovvero di uno degli Statimembri dell’Unione Europea, ovvero di unPaese extra UE purché regolarmente sog-giornante in Italia; b) aver compiuto il di-ciottesimo anno di età e non aver superatoil ventottesimo anno di età (28 anni e 364giorni) alla data di presentazione della do-manda; c) non aver riportato condannaanche non definitiva alla pena della reclu-sione superiore a un anno per delitto noncolposo, ovvero a una pena della reclu-sione anche di entità inferiore per un de-litto contro la persona o concernentedetenzione, uso, porto, trasporto, impor-tazione o esportazione illecita di armi omaterie esplodenti, ovvero per delitti ri-guardanti l’appartenenza o il favoreggia-mento a gruppi eversivi, terroristici o dicriminalità organizzata.
SERVIZIO CIVILEOtto postidisponibiliin Caritasdiocesana:come partecipare
SCUOLA TEOLOGICAIl 6 ottobre al via le lezioni,in cattedra anche il Vescovo
TRA I DOCENTI DELLA SCUOLA DIOCESANA di forma-zione teologica, da quest’anno ci sarà anche ilVescovo, monsignor Domenico Mogavero,che terrà il corso di Introduzione al Diritto ca-nonico. Le lezioni della Scuola inizieranno il 6ottobre e saranno attivi i corsi dei primi quat-tro anni. Maggiori informazioni sul Piano distudi e sugli orari delle lezioni si possono ot-tenere consultando il sito internet diocesima-zara.it, alla voce formazione.
CARITAS DIOCESANADa Milano a Castelvetrano,esperienza in carcere coi detenuti
QUATTORDICI RAGAZZIdella provincia di Milano hanno vis-suto anche quest’anno un’esperienza di carità – su ini-ziativa della Caritas diocesana – nel carcere diCastelvetrano. Accolti e accompagnati dalle suore diCarità (dette di Maria Bambina) e dai volontari di Ca-stelvetrano, i giovani hanno condiviso l’esperienzadentro le mura della casa circondariale insieme ai de-tenuti. In carcere hanno incontrato il comandante dellaPolizia Penitenziaria Linda De Maio, l’educatrice SeleniaConigliaro e anche i carcerati.
n. 08/28settembre2018, pag. 15DI MAX FIRRERIZOOM SUL TERRITORIO
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Lo hanno definito un campo di“sosta temporanea” che, tradotto intempi, significa che un migrante vi
potrà stare all’interno non più di 5 giorni.Per il secondo anno consecutivo l’ex oleifi-cio “Fontane d’oro” di contrada Corsale aCampobello di Mazara torna a diventare unprimo campo di sosta in regola per mi-granti economici, nato col coordinamentodella Prefettura di Trapani. Lo scorso annonon andò bene, perché il Comune sistemòl’area interna (spendendo quasi 60 milaeuro), predisponendo 250 piazzole di sostadove ogni migrante avrebbe potuto alle-stire la propria tenda; ma il campo è rimastovuoto. I migranti hanno preferito conti-nuare a vivere nell’accampamento sponta-neo di contrada Erbe Bianche, tra rifiuti econdizioni igieniche precarie.Quest’anno per l’ex opificio confiscatoalla mafia e passato al patrimonio del Co-mune, si è pensato diversamente, sulla
scorta anche di un indirizzo preciso di Pre-fettura e Questura: niente più accampa-menti spontanei e accoglienza garantita suiterreni dei datori di lavoro. Dopo il caso chelo scorso gennaio si verificò in una tendo-poli nella piana di Gioia Tauro, dove unadonna morì per un incendio, si è deciso diporre “tolleranza zero” agli accampamentispontanei.Questo ha portato, proprio i primi mesi diquest’anno allo smantellamento del campodi contrada Erbe Bianche a Campobello diMazara. L’avvio della campagna olivicola hariproposto, dunque, la questione dei mi-granti e della loro accoglienza sul territorio.Secondo quanto è stato deciso nelle riu-nioni in Prefettura, dovranno essere glistessi datori di lavoro a dare accoglienza aimigranti (garantendo anche i servizi igie-nici), consentendo loro anche l’allestimentodi tende sui propri terreni. Ma non si è pen-sato ai migranti che, pur arrivando a Cam-pobello di Mazara col “passaparola”, nonsubito iniziano a lavorare. Per questo è natoil campo di prima sosta all’interno dell’exoleificio gestito dal Comitato di Castelve-trano della Croce Rossa. I volontari hanno
già montato 4 tende gonfiabili e climatiz-zate dove all’interno sono stati sistematiquasi 120 letti, «misure minime per una di-gnitosa accoglienza a questi lavoratori cherappresentano ormai forza lavoro indi-spensabile per l’economia locale», ha riba-dito il sindaco Giuseppe Castiglione.Sarà cura dello stesso Comitato dellaCroce Rossa Italiana gestire il campo, men-tre il Comune provvederà al servizio di pat-tugliamento dello stesso (per mezzo delCorpo di Polizia municipale di Castelve-trano), alla manutenzione dei servizi igie-nici, alla predisposizione dei servizi dipulizia e igiene ambientale (compresa laraccolta differenziata), nonché alla fornituradell’energia elettrica. La Croce Rossa dovrà,invece, garantire anche le lenzuola per i letti,vestiario e kitdi prodotti igienici, nonché laregistrazione e la gestione della sosta degliospiti. All’interno del campo temporaneopotranno entrare solo quelli in regola con ipermessi di soggiorno. Per facilitare le ope-razioni di registrazione e assunzione daparte delle aziende, all’interno del camposarà inoltre attivato un apposito sportellodell’Ufficio di collocamento.
MIGRANTI ECONOMICIA Campobello di Mazaraun campo temporaneoCRI
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n. 08/28settembre2018, pag. 16
7 ottobre 2018MAZARA DEL VALLO4-7 ottobre 2018MAZARA DEL VALLO4-
PAESI MAIN PARTNER
BURKINA FASO TUNISIAREGIONE SICILIANA
Blue Sea LandExpo dei Distretti Agroalimentaridel Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente
Nel segno della promozione delle eccellenze ittiche e agroalimentari
del territorio, del dialogo e dell’incontro fra culture e con Giovanni Tumbiolo nel cuore, torna per la sua VII edizione Blue Sea Land. L’Expo dei Cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente avrà luogo dal 4 al 7 ottobre nella suggestiva kasbah di Mazara del Vallo, da sempre luogo simbolo di dell’incontro fra popoli e culture e di scambi di prodotti e merci provenienti da tutto il Mediterraneo e sarà dedicato alle buone pratiche della green, blue economy e della bio-economia.Blue Sea Land è organizzato dal Distretto della Pesca e Crescita Blu e dal suo organismo esecutivo per i servizi, il Centro di Competenza Distrettuale, in collaborazione con la Regione Siciliana, il Comune di Mazara del Vallo e la Venice International University. Importante la malleva del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, del Ministero dello Sviluppo Economico, ITA-ICE, Agenzia Italiana per la Cooperazione
allo Sviluppo, la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, Sace-Simest.Blue Sea Land costituisce un formidabile laboratorio di diplomazia
ed enogastronomica. Blue Sea Land è lo scenario dove il gusto, oltre che incontrare il palato, diviene formidabile strumento di dialogo e aggregazione tra popoli e culture diverse. A Blue Sea Land si potranno degustare, tra spettacoli e animazione, prelibatezze ed eccellenze agroalimentari frutto del sapiente lavoro delle aziende
pesca e dell’agro-alimentare. Nella sua precedente edizione, l’Expo ha fatto registrare la presenza di oltre 100mila visitatori, una ulteriore conferma di come Blue Sea Land rappresenti sempre di più un’importante piattaforma per la valorizzazione di eccellenze, sapori e saperi del mare e della terra. Anche la VII edizione vedrà la partecipazione, con maxi aree allestite nelle principali piazze del centro storico, del Dipartimento Regionale
Pesca Mediterranea (piazza della Repubblica), MIPAAFT (piazza Santa Veneranda), TuttoFood (Piazza Plebiscito) e San Lorenzo Mercato di Palermo (Largo Badiella).Paesi main partner della VII edizione di Blue Sea Land saranno la Repubblica di Tunisia e quella del Burkina Faso, Paesi i quali rappresenteranno l’Africa Mediterranea e l’Africa Subsahariana. Sono circa 50 invece tutti i Paesi che ad oggi hanno confermato la loro presenza alla manifestazione. Numerosi saranno i convegni e i workshop che si svolgeranno nella quattro giorni all’interno delle strutture del centro storico mazarese. In parallelo all’Expo si terranno delle sessioni di incontri B2B con i buyers provenienti dai Paesi partecipanti alla manifestazione. Uno dei momenti più suggestivi della manifestazione è la Preghiera per la pace fra i popoli, dove i rappresentanti di tutte le religioni si uniranno sul palco allestito nella piazza fra la Chiesa di San Francesco e la Mosche Ettakwa, quella che Giovanni Tumbiolo amava chiamare “piazza blu”.
Blue Sea LandExpo dei Cluster del Mediterraneo, dell ’Africa e del Medioriente
Dal 4 al 7 ottobre a Mazara del Vallo, la VII edizione di Blue Sea Land, l’Expo dei cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente.
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, del Ministero dello A-ICE, ITITA-ICE, , Economico
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7 ottobre 20187 ottobre 2018MAZARA DEL VALLOMAZARA DEL VALLO
, del e del centro storicogionale etimento R
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REGIONE SICILIANA
RNETRAPN AIMIESAP
OSAFABURKIN AIUNIST
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