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CRESCERE SI PUÒ PAROLE D’ORDINE: SEMPLIFICAZIONE, INNOVAZIONE E RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE Bressanone, 8 aprile 2014 ing. Carlo Costa La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.Albert Einstein

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CRESCERE SI PUÒ PAROLE D’ORDINE: SEMPLIFICAZIONE, INNOVAZIONE E RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE

Bressanone, 8 aprile 2014 ing. Carlo Costa

“La crisi può essere una vera

benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.” Albert Einstein

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sono le parole più utilizzate negli ultimi mesi dai media esteri per descrivere la situazione italiana

L’ITALIA VISTA DALL’ESTERO

Uno degli indicatori più importanti per valutare lo stato di salute di un’economia sono gli investimenti dall’estero. Dall’estero si investe sempre meno in Italia: i flussi medi degli investimenti diretti esteri (non puramente finanziari) negli ultimi 5 anni sono stati all’incirca la metà di quelli verso la Spagna e la Germania, quasi un terzo di quelli verso la Francia e un quinto del Regno Unito

I cambiamenti geopolitici ed economici degli ultimi anni hanno trovato l’Italia impreparata creando così un divario sempre più ampio tra la nostra economia e quella di Paesi che hanno invece saputo resistere e rispondere alla crisi. Il grande bisogno di cambiamento che questa crisi così grave fa emergere deve creare lo spazio per una nuova leadership che sappia dare risposte moderne e sia in grado di interpretare ed affrontare in modo corretto il nuovo

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 2

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Pur riconoscendo i passi compiuti dal governo italiano "per assicurare la sostenibilità fiscale e applicare le riforme strutturali" in un contesto di crescita "difficile" ed apprezzando il pacchetto di misure a favore della crescita e del mercato del lavoro, lo scenario che emerge dal Rapporto del FMI è alquanto negativo

L’ITALIA OGGI La fotografia dell’UE, del FMI e della BCE

L'economia italiana è stata in recessione per quasi due anni, sulla scia di "un drastico calo della domanda interna", che riflette aspre condizioni del credito, aggiustamenti fiscali ed un calo della fiducia

Oggi sono oltre 100 le procedure di infrazione aperte, per oltre due terzi determinate da violazioni di norme comunitarie. È un danno per l’immagine e l’affidabilità dell’Italia e un costo per i cittadini e per le imprese

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 3

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L’ITALIA OGGI La fotografia del FMI e della BCE

In Italia il tasso di disoccupazione è allarmante, soprattutto tra i giovani

Il deficit di bilancio nominale dell'Italia è calato al 3% del PIL nel 2012, sulla scia di considerevoli aggiustamenti fiscali, consentendo al Paese di uscire dalla procedura per deficit eccessivo dell'UE. Ma è di pochi giorni fa la notizia secondo cui la BCE ritiene che l’Italia non abbia fatto progressi tangibili rispetto alla raccomandazione della Commissione UE di far scendere nel 2013 il deficit al 2,6% del PIL, rimasto invece al 3%

La Commissione Europea ha accolto positivamente l'intenzione del nuovo Governo di ridurre il cuneo fiscale tramite risorse ottenute dalla spending review ma richiama l’Italia al rispetto del Patto di stabilità e di crescita

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L’ITALIA OGGI Lavoro e disoccupazione

A febbraio 2014 il tasso di disoccupazione in Italia ha toccato la quota del 13% , superando la soglia dei 3,3 milioni di persone: è il tasso più alto dal 1977 (dati Istat)

Quella giovanile, che riguarda le persone tra i 15 e i 24 anni, è pari al 42,3% (dati Istat)

Un recente sondaggio Confesercenti-Swg mostra come il lavoro sia in cima alle preoccupazioni: 6 italiani su 10 temono di perdere il posto di lavoro o che lo perda un proprio familiare. Solo 1 su 10 si sente sicuro

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L’ITALIA OGGI Lavoro e disoccupazione giovanile

2,6 milioni di giovani under 30 non studiano né lavorano Su 10 nuovi posti di lavoro solo 1 è occupato da un giovane

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

In Italia durante la crisi il tasso di disoccupazione giovanile è quasi raddoppiato e non riguarda più solo alcune aree

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L’ITALIA OGGI Lavoro e disoccupazione giovanile

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Le competenze dei giovani sono ritenute adeguate dal 70% di scuole e università, ma solo dal 43% degli studenti e dal 42% dei datori di lavoro: le carenze che il mondo del lavoro rileva non riguardano contenuti specifici bensì generali (padronanza lingue straniere, capacità di problem solving e di leadership, esperienza pratica acquisita con stage o tirocini) (Dati e grafici Rapporto Studio ergo lavoro – McKinsey&Company 2014)

Emerge quindi, in attesa della ripresa dell’economia reale, la necessità di un riallineamento tra l’offerta formativa e l’evoluzione della domanda di lavoro

Nonostante il minor numero di laureati rispetto alla media UE, in Italia si registrano minori opportunità lavorative

Inoltre:

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L’ITALIA OGGI Il rapporto ISTAT Noi Italia 2014 - PIL

Nel 2012 il PIL pro capite valutato ai prezzi di mercato in termini reali ha segnato un

-2,8% (-5,1% tra il 2000 e il 2012).

L'Italia manifesta una performance particolarmente negativa: nel 2000 il PIL pro capite dell'Italia era più alto di quello della media dei Paesi Ue27 del 17,3%, gli effetti della profonda crisi economica sperimentata dal nostro Paese hanno portato il livello nel 2012 al di sotto della media dei Paesi Ue27 (-1,6%). Nel periodo considerato il PIL pro capite in Italia è aumentato del 12,5%, la crescita più bassa tra i 27 Paesi dell'Unione

Pil pro capite nei paesi Ue Anni 2000 e 2012 (in parità di potere d'acquisto e variazioni percentuali)

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 8

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L’ITALIA OGGI PIL e debito pubblico

Nel 2013 il PIL ha subito una caduta dell’1,8%.

Dopo 9 trimestri consecutivi in cui il saldo è stato sempre

negativo, secondo i dati ISTAT il PIL ha fatto segnare un +0,1% nel 4° trimestre 2013 rispetto al trimestre precedente. Il lieve

incremento congiunturale è la sintesi di un andamento positivo del valore aggiunto nei settori dell’agricoltura e dell’industria e di una variazione nulla del valore aggiunto nel comparto dei servizi

Secondo le previsioni della BCE il PIL della zona euro crescerà dell’1,2% nel 2014. Le proiezioni per il 2014 indicano in Italia una crescita

complessiva dello 0,7% nel primo semestre per poi rallentare

a 0,1% nel secondo semestre (dati OCSE)

Il rapporto percentuale tra il debito delle amministrazioni pubbliche e il PIL è un indicatore di solvibilità importante, incluso tra gli indicatori strutturali della Commissione europea e tra gli obiettivi definiti nel trattato di Maastricht (livello obiettivo inferiore al 60 per cento).

L’Italia è tra i Paesi dell’Ue caratterizzati da un rapporto debito/PIL molto elevato, secondo solo a quello della Grecia. Nel 2012 questo rapporto, in

crescita rispetto al 2011 di 6,3 punti percentuali, si è attestato al 127% (dati Istat Noi Italia 2014).

Nel secondo trimestre 2013 il debito pubblico italiano ha raggiunto la soglia record del 133,3% del PIL

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 9

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L’ITALIA OGGI Il rapporto ISTAT Noi Italia 2014 – pressione fiscale

In Italia, la pressione fiscale nel complesso ha registrato una diminuzione dal 2001 fino al 2005 (ad eccezione del 2003) per poi riprendere ad aumentare fino al 43,1% rilevato nel 2009 Dopo la flessione rilevata nel biennio 2010-2011, nel 2012 ha ripreso a crescere,

raggiungendo il 44,1% del PIL, attestandosi a 3,6 punti percentuali in più rispetto alla media UE.

Per l’anno 2013 la pressione fiscale si è attestata al 44,3% del PIL (dati Ministero

dell’Economia e delle Finanze)

Italia, Paese delle tasse: sono ben 162 i giorni 'divorati dal fisco' ogni anno. E così per festeggiare il 'Tax Freedom Day', il "Giorno della libertà Fiscale", che nel 1990 poteva essere festeggiato il 20 maggio, nel 2013 si è dovuto attendere il 12 giugno

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 10

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L’ITALIA OGGI Total tax rate e burocrazia: il record negativo dell’Italia

Comparando il nostro peso fiscale con gli altri Paesi emerge l'insostenibilità di quello italiano. Un’impresa di medie dimensioni paga in Italia quasi 70 euro tra tasse e contributi su 100 euro di utile. L’Italia è "al primo posto in Europa nel 'total tax rate' (somma delle imposte sul lavoro, sui redditi d’impresa e sui consumi), con un 65,8% che ci vede quasi doppiare i livelli di Spagna e Regno Unito e ci colloca bel oltre quello della Germania (49,4%)" (Rapporto Doing Business 2014)

La "gigantesca opera di semplificazione" che risulta tra gli obiettivi di Governo,

è una necessità prioritaria

A questo dato si aggiungono alcune considerazioni sulla burocrazia: 15 il numero di versamenti a cui sono chiamate le imprese italiane e 269 il numero di ore che gli adempimenti richiedono ogni anno contro una media europea di 179 ore. La burocrazia costa al mondo delle imprese italiane ben 31 miliardi di euro all’anno (dati Presidenza del Consiglio dei Ministri)

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L’ITALIA OGGI La situazione delle imprese

Le più penalizzate dalla crisi economica sono le PMI. In 6 anni (2008-2013) sono sparite in Italia 134 mila piccole imprese, in particolare artigiani e commercianti (dati CGIA di Mestre)

Penalizzati anche i settori più esposti alla concorrenza internazionale

Tra le diverse cause legate alla crisi economica: - costo dell’energia (+21,3% in 6 anni) - prezzo del gasolio (+23,3%) - allungamento dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione

- situazione legata al credito (contrazione prestiti erogati a piccole imprese pari a 17 miliardi di euro)

- tasse e burocrazia sempre più pesanti

Per Confindustria l’Italia è a rischio desertificazione industriale. Ad essere in gioco non è solo il destino delle singole imprese, ma la storia industriale del nostro Paese e la capacità di difendere la propria base produttiva

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 12

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Fare Impresa in Italia non è affatto semplice per: - forte tassazione - densa burocrazia - sistema di pagamenti incerto - per il difficile accesso al credito - per regole e leggi complicate e gravose. Il rapporto Doing business 2014 posiziona l’Italia al 90° posto su 189 Paesi per la facilità di fare impresa

L’ITALIA OGGI La situazione delle imprese

Troppi i ritardi accumulati sul terreno della competitività, anche a causa dell’incapacità del nostro Paese di risultare attraente agli occhi degli investitori italiani e stranieri. Pochi investimenti comportano la diminuzione esponenziale delle opportunità di crescita ed innovazione ed il mercato del lavoro ne risente profondamente. L'Italia è un terreno sempre meno “fertile”, anche al Settentrione

L’Italia è fanalino di coda in Europa per competitività di costo delle imprese: ogni 100 euro di costo del lavoro il rapporto % del valore aggiunto per addetto e costo del lavoro unitario (rif. a 100 €) si è attestato nel 2011 a 128,5% (dati Istat 2014) In Italia l’indice di competitività ha perso quasi 10 punti dal 2001 al 2010

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 13

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La crisi di liquidità soffoca gli imprenditori italiani: da una parte i finanziamenti bancari sempre più scarsi e costosi, dall'altra i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione che non onora i propri debiti: "Una morsa che sta stritolando le nostre imprese". Sempre meno credito alle imprese italiane: tra maggio 2012 e maggio 2013 i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti di 41,5 mld (- 4,2%) - rapporto di Confartigianato

L’ITALIA OGGI Crisi della liquidità e del credito

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Al calo della quantità di finanziamenti al sistema produttivo si accompagna l'aumento dei tassi di interesse. Secondo Confartigianato, a maggio 2013 il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,36% ma sale al 4,85% per i prestiti fino a 250.000 euro. Con questi valori, l'Italia è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d'Europa: la differenza rispetto alla media Ue è di 84 punti base in più, ma lo spread sale a 148 punti base nel confronto con i tassi medi pagati dalle imprese in Germania

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Più di tre miliardi all'anno, quasi dieci milioni al giorno. È il costo aggiuntivo che le aziende italiane sostengono rispetto ai propri concorrenti tedeschi per il solo effetto del maggiore costo del denaro nel nostro Paese. In Germania lo "stock" di crediti erogati alle imprese ha un costo medio del 3,22%, a fronte del 3,62% in Italia. Un gap di quaranta punti base che ribaltato sugli 830 miliardi di crediti alle società non finanziarie rappresenta per le aziende italiane un onere aggiuntivo di 3,3 miliardi su base annua. Ma se nello stock di debito il risultato è mediato dalle operazioni "a buon mercato" contratte in passato, nelle nuove operazioni di indebitamento l'effetto è ancora più dirompente

L’ITALIA OGGI Crisi della liquidità e del credito

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Nonostante le misure ed iniziative messe in campo a livello nazionale negli ultimi tempi, le difficoltà di accesso al credito appaiono solo in moderata attenuazione

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- tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato del 7,3%

- la povertà assoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012

- una famiglia su tre non riesce ad arrivare a fine mese: il 35,8% delle famiglie ritiene che le proprie entrate siano insufficienti ad arrivare alla fine del mese (contro il 29,9% del 2010 ed il 24,3% nel 2004)

- metà delle famiglie italiane inoltre vive con meno di 2.000 € al mese

L’ITALIA OGGI I bilanci delle famiglie italiane e le disuguaglianze

Durante la crisi economica e finanziaria degli ultimi anni è aumentata la concentrazione della ricchezza in Italia. Il 10% delle famiglie più ricche possiede oggi il 46,6% della ricchezza netta familiare totale (era al 45,7% nel 2010). La concentrazione della ricchezza è salita al 64% (dal 62,3% del 2010)

L’aumento dei consumi da parte dei ricchi non può compensare la contrazione della domanda determinata dall’impoverimento dell’ampia classe media

Il divario minaccia quindi crescita, ma anche coesione sociale e stabilità

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Dati Indagine sui bilanci delle famiglie italiane 2012, redatta dalla Banca d'Italia:

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LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

Il 2013 è stato un anno negativo per l’economia altoatesina. Fatturato, costi ed ordinativi sul mercato locale e nazionale hanno registrato un andamento sfavorevole; solo il 70% delle imprese segnala una situazione reddituale positiva nel secondo semestre. Ma in Provincia di Bolzano la recessione non ha assunto toni drammatici: la stima della riduzione del PIL è pari a -0,5%

Nel corso del 2012 e del 2013 la crisi economica si è avvertita anche nel nostro territorio, in particolare per quanto riguarda occupazione e fallimenti di imprese. La diminuzione delle importazioni ha inciso negativamente sul commercio all’ingrosso, considerando che l’Alto Adige svolge un’importante funzione di ponte tra i Paesi di lingua tedesca ed il mercato nazionale

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LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Alcuni elementi inducono però a mitigare questo quadro negativo, confermando come l’economia regionale sia ancora competitiva, soprattutto per quanto riguarda esportazioni e turismo

Alcuni settori, come quello dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica costituiscono aree d’eccellenza per l’Alto Adige. Già oggi l’Alto Adige riesce a far fronte a più della metà del suo consumo energetico tramite energie rinnovabili, ed entro il 2020 ambisce a coprire il 75% del suo fabbisogno di corrente e calore tramite fonti energetiche alternative (traffico escluso)

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LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

L’Italia è stata suddivisa da un recente studio dell’Agenzia delle Entrate in 8 aree per indice di rischiosità fiscale, indicatori sulla criminalità, tenore di vita, densità di popolazione, presenza industriale, servizi dei trasporti: la nostra Provincia e quella di Trento, insieme ad altre, rientra nell’area "Stanno tutti bene": 9,0 mln di residenti, pericolosità fiscale 1, pericolosità sociale 1, tenore di vita 4

Anno dopo anno le statistiche de Il Sole 24 Ore posizionano l’Alto Adige tra le località italiane dove si vive meglio. Nel 2012 si è ad esempio piazzato al primo posto nella categoria “Affari e Lavoro”. Un altro punto di forza è costituito dal basso tasso di criminalità: l’Istituto nazionale di statistica ha definito Bolzano la provincia più sicura d’Italia anche per la sicurezza percepita. Un altro primo posto arriva dal giudizio che gli altoatesini danno alla qualità della pubblica amministrazione, mentre il reddito più alto d’Italia conferisce alla popolazione un elevato potere d’acquisto

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LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

L’indice di fiducia dei consumatori è in crescita dall’inizio del 2013 e gli operatori economici guardano al primo semestre del 2014 con maggiore ottimismo. La stima per l’economia altoatesina nel 2014 prevede una crescita dello 0,8%. Migliorerà di conseguenza anche la situazione occupazionale, seppure con un certo ritardo temporale. (Dati Camera Commercio Bolzano)

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

La ripresa potrebbe però risentire di alcuni fattori di rischio, in gran parte dipendenti dalla realtà italiana

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Gli sviluppi del panorama nazionale hanno infatti indotto il Governo italiano a tagli decisivi, aumenti delle tasse e riforme che colpiscono pesantemente anche la nostra Provincia ed impongono alcune riflessioni

Anche nel nostro territorio quindi occorre una “spending review”, ovvero una verifica e riduzione di tutte le spese pubbliche. Ma apportare tagli ai singoli capitoli di bilancio non basta: con il calo delle risorse pubbliche urge anche una ridefinizione del ruolo della “mano pubblica”

Laddove la mano pubblica non lavora o non può lavorare in modo efficiente va dato più spazio alle iniziative dei privati

LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 21

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ALCUNI SPUNTI PER FRONTEGGIARE LA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA:

- monitorare e sostenere la situazione finanziaria delle imprese attraverso la costituzione di appositi tavoli del credito

- immettere nuova liquidità nel sistema

finanziario piuttosto che intervenire sul costo dei finanziamenti

LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

- trovare accordi tra gli attori istituzionali per far sì che vengano messe a

disposizione da parte del sistema bancario maggiori risorse a favore delle imprese

- supportare le imprese con manovre di semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai rapporti con la pubblica amministrazione, con uno sgravio dell’oppressione fiscale e con uno snellimento di quella complessa macchina burocratica che assorbe ingenti capitali ed energie imprenditoriali

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 22

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- favorire strumenti di sostegno ordinario alle garanzie parallelamente all'iniezione di liquidità (il problema per le imprese non è soltanto connesso all’onerosità del tasso d’interesse ma alla stessa attivabilità di nuovo credito), indipendentemente dal costo dello stesso

LA SITUAZIONE ECONOMICA PROVINCIALE

ALCUNI SPUNTI PER FRONTEGGIARE LA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA:

- attuare fondi di rotazione ad alimentazione mista e paritetica tra pubblico

e privato

- incentivare sempre di più le imprese che fanno ricerca, perché le innovazioni aziendali creano valore aggiunto e posti di lavoro

- ricorrere alla potenzialità di strumenti finanziari innovativi che vedano la

compartecipazione di pubblico e privato: in un momento di forti tagli alle risorse pubbliche, le diverse forme di partenariato pubblico-privato (PPP) rappresentano un promettente strumento finanziario per i grandi investimenti. L’amministrazione pubblica deve trovare nuove soluzioni per attuare gli investimenti infrastrutturali più urgenti.

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 23

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LE POSSIBILI SOLUZIONI SUL PANORAMA NAZIONALE

EUROPA

FISCO

LAVORO

INFRASTRUTTURE

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

IMPRESE

INNOVAZIONE

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LE POSSIBILI SOLUZIONI EUROPA

Dal 1° luglio 2014, 11 anni dopo l’ultima Presidenza, l’Italia sarà alla guida dell’UE: è l’occasione per rafforzare la credibilità e l’impegno dell’Italia e per una svolta con la proposta di programmi mirati:

sviluppo e lavoro (lotta alla disoccupazione giovanile)

promozione dei progetti infrastrutturali, anche con innovativi strumenti di finanziamento a lungo termine, con utilizzo dei project bond

politiche che favoriscano l’impresa, l’innovazione, la riduzione del costo dell’energia, la semplificazione amministrativa

facilitazione dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese, sinergia tra programmi UE, finanziamenti BEI e azioni BCE

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 25

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LE POSSIBILI SOLUZIONI LAVORO

La parola d’ordine: ridare competitività

Dare spazio ad una politica industriale basata anche su interventi selettivi, quali il rilancio del settore manifatturiero e il rinnovamento tecnologico

Puntare sull’innovazione

Puntare sulla domanda estera, su progetti di sviluppo integrati e di ampia scala

Ridurre il costo del lavoro agendo sulla componente fiscale

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Allineare l’offerta formativa all’evoluzione della domanda di lavoro, con particolare riferimento ai settori chiave per il Paese

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LE POSSIBILI SOLUZIONI FISCO

Ridurre le tasse sul lavoro a favore di famiglie e imprese

Ridurre gli adempimenti fiscali e assicurarne la chiarezza Rafforzare la lotta all’evasione

Riformare il catasto e le rendite finanziarie

Attivare sistemi certi di compensazione tra crediti e debiti fiscali

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 27

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LE POSSIBILI SOLUZIONI INFRASTRUTTURE

Riequilibrare il sistema dei trasporti e renderlo sostenibile e competitivo

Recuperare il deficit infrastrutturale accumulato negli ultimi 30 anni, con la volontà di riposizionare l’Italia nel contesto geo-economico europeo e mondiale (4 dei 10 corridoi UE passano attraverso il territorio italiano)

Il rilancio delle opere infrastrutturali può essere volano di crescita economica con effetto positivo sull’immediato e sul lungo periodo in termini di occupazione, mobilità, potenziamento della logistica, competitività del territorio e capacità imprenditoriale

Rilanciare le opere infrastrutturali tramite: - investimenti pubblici (che hanno segnato -23% tra il 2009 e il 2012, con una

ulteriore flessione tendenziale fino al 26,2% nel 2015) - partecipazione dei privati (PPP e project financing)

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 28

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Il valore complessivo degli investimenti necessari per realizzare il piano delle opere strategiche nazionali è stimabile in diversi punti percentuali di PIL e potrebbe costituire un adeguato volano per lo sviluppo

L’obiettivo è pregiudicato dalla scarsità di risorse pubbliche –> soluzione: PROJECT FINANCING / PPP COME IMPULSO E VOLANO PER LA RIPRESA ECONOMICA

Perché la PPP e la Finanza di Progetto?

Necessità di rispettare i vincoli di bilancio

Contenimento della spesa per investimento e ottimizzazione dei costi operativi

Coinvolgimento di risorse e competenze private in tutte le fasi della gestione dell’opera e dell’erogazione dei servizi

Superamento del gap infrastrutturale

Sviluppo delle infrastrutture a livello nazionale e locale

Limitato utilizzo di risorse finanziarie dell’amministrazione

Maggiore certezza sui costi e sui tempi di investimento

Maggiore coinvolgimento dei soggetti finanziatori al successo dell’iniziativa

Maggiore legame tra investimenti e risorse finanziarie impiegate

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

LE POSSIBILI SOLUZIONI INFRASTRUTTURE

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LE POSSIBILI SOLUZIONI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary

Promuovere la semplificazione

Snellire le procedure di maggiore impatto economico-sociale

Completare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione

Affiancare al taglio della spesa pubblica un suo totale processo di revisione

Mettere a punto puntuali strumenti di controllo, anche qualitativo, della spesa

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LE POSSIBILI SOLUZIONI IMPRESE

Sostenere l’accesso al credito, potenziare le garanzie pubbliche e gli incentivi ad investire nell’economia reale

Ridurre il costo dell’energia

Sostenere i processi di internazionalizzazione ed export delle imprese

Semplificare gli adempimenti per le imprese

Promuovere le forme di PPP (partenariato pubblico privato) come volano per la ripresa economica dell’Italia

Sostenere i processi di innovazione e di ricerca e sviluppo

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 31

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LE POSSIBILI SOLUZIONI INNOVAZIONE

La distinzione tra i settori non è più tra agricoltura, manifattura e servizi, bensì tra i settori che producono innovazione e gli altri. I settori che producono innovazione sostengono lo sviluppo, crescono più rapidamente degli altri e stimolano la domanda di altri settori: la creazione di 1 posto di lavoro nel settore dell’innovazione ne induce altri 5 in settori che offrono servizi ausiliari nella stessa città (studio di Enrico Moretti, economista italiano che insegna a Berkeley)

L’innovazione è prodotta dal capitale umano: investire nel capitale umano, creando e attirando i talenti, con i finanziamenti di ricerca, con l’istruzione ed il miglioramento della qualità della vita, è una delle migliori strategie di politica industriale per un Paese moderno

Bressanone, 8 aprile 2014 – Incontro Rotary 32

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"Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa" Daniel J. Boorstin (storico americano)

Bressanone, 8 aprile 2014

ing. Carlo Costa