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Anno Accademico 2010-2011Corso di laurea in STA
Programma della disciplina:
ZOOTECNICA (8 CFU – 64 ore)
Docenti: Proff. Giuseppe Pulina e Anna Nudda
[email protected]; [email protected]
Dipartimento di Scienze ZootecnicheUniversità di Sassari
44 ore di lezioni 20 ore di esercitazioni
Prove in itinere (orale)
Esame finale
Obbiettivi del corso
l’insegnamento si propone di fornire un quadro generale sulla diffusione e sulle caratteristiche morfologiche e funzionali delle specie di interesse zootecnico e delle loro principali razze e le conoscenze sulle basi anatomiche e fisiologiche della produzione del latte e della carne e la qualità di tali prodotti. Saranno inoltre esaminati gli aspetti della valutazione degli alimenti, delle esigenze nutritive degli animali e dell’ingestione alimentare ai fini del corretto razionamento. Saranno poi enunciati i principali temi del miglioramento genetico degli animali zootecnici e della salvaguardia delle popolazioni rare o a rischio di estinzione. Saranno infine studiati i sistemi di allevamento e le tecniche di programmazione dell’allevamento anche con l’uso dello strumento informatico. Le conoscenze acquisite consentiranno di inquadrare gli aspetti relativi alla gestione dei sistemi di allevamento, per ottenere produzioni idonee sotto l'aspetto quanti-qualitativo alle richieste del mercato e alle esigenze dei consumatori.
Programma del corso [1]Programma del corso [1]PARTE GENERALE Cenni introduttivi su diffusione e importanza economica produzioni animali nel
mondo ed in Italia; Terminologia zootecnica; Cenni di morfologia: principali regioni anatomiche e zoognostiche; principi di Anatomia e fisiologia della digestione nei monogastrici e nei
ruminanti: ambiente ruminale (batteri, protozoi, funghi), ruminazione e fermentazioni
ruminali (carboidrati, lipidi, proteine); digestione gastrica ed intestinale (carboidrati, lipidi, proteine); Etnologia zootecnica: principali specie e razze utilizzate per la produzione del
latte e della carne. Analisi degli alimenti zootecnici; Valore nutritivo: utilizzazione dei nutrienti (energia, proteine) ed unità di
misura dell’energia e delle proteine; Alimenti zootecnici: foraggi (erba, fieno, insilato); paglie; concentrati;
sottoprodotti industriali; integratori minerali e vitaminici; Fabbisogni nutrizionali: mantenimento, accrescimento ed ingrassamento,
produzione, gestazione Il razionamento e i piani alimentari Principi di miglioramento genetico degli animali
Programma del corso [2]Programma del corso [2]
LATTE Produzione del latte: struttura della mammella
e principali costituenti del latte; sintesi, emissione, rimozione;
Qualità del latte: fattori che la influenzano (grasso, proteine, lattosio, cellule somatiche, carica batterica, sali minerali, sostanze minori)
principali fattori che influenzano la produzione quanti-qualitativa di latte;
Programma del corso [3]Programma del corso [3]CARNE Cenni sui tessuti muscolari; Categorie animali utilizzate; Principali razze rustiche e specializzate allevate in
Sardegna; Incrocio industriale; Peso corporeo alla macellazione;
Indice di conversione alimentare; Resa alla macellazione; Qualità e composizione della carne. Principi generali sulla produzione di carne suina; Macellazione Classificazione delle carcasse, griglia SEUROP
Programma del corsoProgramma del corsoTECNOLOGIE E PROGRAMMAZIONE DEGLI
ALLEVAMENTI ZOOTECNICI 21. Sistemi di allevamento: intensivo, estensivo 22. La programmazione dell’allevamento
ESERCITAZIONI
Materiale di studio: fotocopie delle slides utilizzate a lezione; Libri: L’ALLEVAMENTO DEI RUMINANTI: Brandano P. – Edizione
Global Print, settembre 2008 Fondamenti di Zootecnica. Bittante e coll.
Lezione 1 Introduzione al corso Inquadramento del settore
zootecnico nel mondo e in Italia Terminologia zootecnica Cenni di anatomia
La zootecnica si occupa anche degli animali selvatici e del rapporto animali-ambiente
- gli allevamenti selvatici sono orientati alla produzione della carne, al ripopolamento venatorio, al ripopolamento naturalistico
- i rapporti con l’ambiente riguardano la gestione dei reflui zootecnici, l’impatto degli animali e del loro allevamento sui sitemi agricoli e naturali
- un aspetto particolare è quello relativo allo studio dell’acquacoltura e della maricoltura
- produzioni particolari derivano dall’uso di prodotti animali per fini farmaceutici e sanitari e delle informazioni assunte dagli animali come modello nella medicina umana
Le produzioni zootecniche
latte (consumo diretto, caseificazione) carne (consumo fresco, insaccati, conservati) lana e pellami uova attività sportive e di compagnia
Ann
a N
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– P
rodu
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mal
i – T
ecno
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e Al
imen
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ano
la specie è costituita dall'insieme degli organismi capaci di incrociarsi tra loro, dando origine a prole simili ai genitori e, a sua volta feconda
Le specie maggiormente allevate in italia (in ordine di importanza)
avicoli
1 2 3
Le specie di interesse zootecnico
5. Cunicoli6.caprini
7.equini
8.ittiche
4. ovini
Consistenza assoluta (in 000 capi) e relativa (in %) delle 4 specie ruminanti nel 2000 (Fonte FAO).
Bovina Bufalina Ovina Caprina Totale in CGC
n % n % n % n % n %
Mondiale
Europea
UE
Italiana
1.346.430
146.342
82.490
7.162
100,00
10,87
6,13
0,53
164.446
257
202
201
100,00
0,16
0,12
0,12
1.057.827
150.640
112.220
11.017
100,00
14,24
10,61
1,04
725.470
17.864
11.676
1.397
100,00
2,46
1,61
0,19
1.689.206
163.449
95.082
8.604
100,00
9,68
5,63
0,51
• circa 7 milioni di bovini …pari allo 0,53% della consistenza mondiale• 200.000 bufali• 11 milioni di ovini• Circa 1,5 milioni di caprini
Prospetto 1.2. - Produzioni (in 000 T) delle 4 specie ruminanti nel 2000 (Fonte FAO). Bovina Bufalina Ovina Caprina Totale Latte Mondiale
Europea Comunitaria Italiana
488.213 208.843 122.071
11.741
681.177 172 160 160
8.004 2.919 2.214
850
12.377 2.356 1.495
140
576.771 214.290 125.940
12.891 Carne Mondiale
Europea Comunitaria Italiana
56.517 11.684
7.396 1.154
3.095 3 1 1
7.624 1.376 1.056
65
3.813 124
80 4
71.049 13.187
8.533 1.224
Pelli Mondiale Europea Comunitaria Italiana
7.361 1.354
796 143
1.620 353 185
15
860 23 13
1
9.841 1.730
994 159
Lana Mondiale Europea Comunitaria Italiana
2.323 271 178
11
2.323 271 178
11
2,2%
1,7%
1,6%
0,5%
Contributo % dell’Italia alla produzione mondiale
Consistenza assoluta (in .000 di capi) e relativa (in %) in Italia delle 4 specie ruminanti nel 1998 (Fonte ISTAT). Regione Bovina Bufalina Ovina Caprina Totale in CGC n % n % n % n % n % Piemonte 924 13,0 0,0 95 0,9 55 4,1 939 11,0
Valdaosta 46 0,6 0,0 3 0,0 4 0,3 47 0,5
Lombardia 1963 27,6 1 0,5 110 1,0 47 3,5 1980 23,2
Trentino A. A. 197 2,8 0,0 51 0,5 24 1,8 205 2,4
Veneto 943 13,2 1 0,5 31 0,3 11 0,8 948 11,1
Friuli V.G. 105 1,5 2 1,0 4 0,0 12 0,9 109 1,3
Liguria 23 0,3 0,0 28 0,3 15 1,1 27 0,3
Emilia Romagna 709 10,0 0,0 112 1,0 7 0,5 721 8,4
Toscana 129 1,8 1 0,5 632 5,8 15 1,1 195 2,3
Umbria 71 1,0 0,0 197 1,8 3 0,2 91 1,1
Marche 87 1,2 0,0 192 1,8 4 0,3 107 1,2
Lazio 305 4,3 40 20,6 1174 10,8 56 4,2 468 5,5
Abruzzo 104 1,5 0,0 348 3,2 18 1,4 141 1,6
Molise 65 0,9 1 0,5 157 1,4 16 1,2 83 1,0
Campania 268 3,8 143 73,7 340 3,1 62 4,7 451 5,3
Puglia 187 2,6 3 1,5 354 3,2 75 5,6 233 2,7
Basilicata 86 1,2 0,0 391 3,6 133 10,0 138 1,6
Calabria 156 2,2 2 1,0 346 3,2 242 18,2 217 2,5
Sicilia 457 6,4 0,0 1294 11,9 240 18,0 610 7,2
Sardegna 294 4,1 0,0 5034 46,2 292 21,9 827 9,7
Totale 7119 100 194 100,0 10893 100,0 1331 100 8535 100
Il 60% del patrimonio zootecnico bovino è concentrato in quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.Circa il 50% del patrimonio ovino è localizzato nelle due grandi isole
Produzioni (in %) delle 4 specie ruminanti in Italia nel 1998 (Fonte ISTAT). Regione Bovina + Bufalina Ovina + Caprina Totale Latte Carne Latte Carne Latte Carne Piemonte 7,9 13,6 0,4 1,1 7,5 12,9
Valdaosta 0,5 0,2 0,4 0,2 0,5 0,2
Lombardia 32,8 20,6 0,3 1,7 30,9 19,4
Trentino A. A. 5,7 1,0 0,1 0,5 5,4 0,9
Veneto 11,5 19,8 0,3 0,6 10,8 18,6
Friuli V.G. 3,7 1,2 0,1 0,0 3,5 1,2
Liguria 0,3 0,7 0,1 0,2 0,3 0,7
Emilia Romagna 15,1 18,1 0,7 0,8 14,3 17,0
Toscana 0,8 1,9 9,6 6,5 1,4 2,2
Umbria 0,5 1,4 0,8 2,2 0,5 1,4
Marche 0,4 1,2 0,7 2,3 0,4 1,3
Lazio 5,0 3,1 5,8 16,7 5,0 3,9
Abruzzo 0,5 1,0 1,8 9,0 0,5 1,5
Molise 0,8 0,8 0,3 1,0 0,8 0,9
Campania 4,5 3,6 2,1 4,1 4,4 3,7
Puglia 4,4 1,8 3,4 10,6 4,4 2,4
Basilicata 0,5 0,9 2,1 3,8 0,6 1,1
Calabria 1,8 2,1 3,5 3,7 1,9 2,2
Sicilia 1,3 4,1 9,9 9,3 1,9 4,4
Sardegna 1,8 2,7 57,6 25,7 5,1 4,1
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Latte = 12,9 milioni di T, di cui 92% bovini+bufalini e 8% ovini+caprini
Carne = 1,2 milioni di T, di cui 94% bovini+bufalini e 6% ovini+caprini
Produzione di Latte bovino (tons)
USA 77,252,000 India 36,500,000 Russian Federation 32,800,000 Germany 28,350,000 France 24,614,100 Brazil 23,315,000 United Kingdom 15,056,000 New Zealand 14,354,112 China 14,335,250 Ukraine 13,400,000 Poland 11,803,697 Italy 11,000,000
Italia: 11° posto a livello mondiale FAOSTAT 2004
Milk Cheese China 1,025,000 104,000 Italy 790,000 95,200 Turkey 780,000 28,000 Greece 670,000 125,000 Syrian Arab Republic 535,873 44,650 Sudan 463,000 14,250 Spain 378,110 45,200 Iran, Islamic Rep of 350,000 29,500 Romania 271,880 9,900 France 263,720 52,000
Produzione di latte e formaggio ovino (F.A.O. 2004)
Food and Agriculture Organization of the United Nations – FAO Statistical Database
637,3837,368,144WORLD
Formaggi DOP nell’UE
Misto = V/O/C
avicola31%
ovicaprina5%
bovina24%
suina40%
tonnellatebovina suina avicola ovicaprina totale
mondo 63,000,000 102,441,149 81,436,269 13,058,860 265,428,707Italia 1,180,000 1,550,000 1,000,000 65,600 4,098,800
Produzione mondiale di carne. Fonte: FAOSTAT 2008
PLV: - carni (pollo, pollame, tacchino, ecc.) - uova
3.900 mld 1.950 mld
Produzione carni avicole 1.170.000 ton. - pollo 690.000 ton - tacchino 325.000 ton - gallina 115.000 ton - faraona 22.000 ton - altre specie
18.000 ton
Consumi pro capite di carni avicole - pollo - tacchino - gallina - altre specie (faraona, anatra e piccione)
19.51 kg 11.44 kg 5.14 kg 1.57 kg 1.36 kg
Produzione di uova 12.298.000.000 di pezzi Consumi pro capite di uova 222 pezzi (pari a 14 kg)
Fonte statistica: Annuario INEA dell’Agricoltura Italiana
Produzioni avicole in Italia
L’Italia, il 3° produttore avicolo europeo dopo la Francia ed il Regno Unito, produce circa 1,2 milioni di tonnellate di carne e 12 miliardi di uova, con una PLV pari a quasi 3 miliardi di € ed 80.000 occupati nel settore.
Produzione di carne avicola nell’UE (anno 2002) – 9,317 milioni di tonnellate
1564
1210
1163
995
701
1424
2260Francia
Gran Bretagna
Italia
Spagna
Germania
Olanda
altri paesi UE
produzione di carne di coniglio nell'UE
Altri UE6%Grecia
5%
Portogallo3%
Spagna 17%
Francia25%
Italia44%
Italia Francia Spagna Grecia Portogallo Altri UE
Pacchioli et al. 2002. L’I.A., 23:65.
Nell’UE, l’Italia è il maggior produttore di carne di coniglio
http://www.coniglionline.com
Produzione di carne di coniglio
Lazio : si trovano i più grandi allevamenti di coniglio del Centro Italia.
Sardegna : nell'ultimo decennio si è avuto un buon sviluppo della coniglicoltura. Gli allevamenti sono di media grandezza (200 - 400 fattrici). E' significativa anche la coniglicoltura tradizionale.
Veneto : è la regione italiana più importante per la coniglicoltura. Vengono allevate circa 400.000 fattrici in allevamenti di medie e grandi dimensioni
carne prodotta (t) 200,000 conigli prodotti all'anno (n.) 100,000,000 conigli prodotti a settimana 1,950,000 costo di produzione di 1 kg di carne (euro) 1,5 consumo pro-capite (kg) 4,7 autoapproviggionamento (%) 98,8
Coniglicoltura in Italia
Le produzioni bufaline
0
50000
100000
150000
200000
19081930
19421950
19851995
2000
In Italia si alleva l’80% delle bufale dell’UE In Italia ci sono 2500 allevamenti concentrati soprattutto nella Campania ed in misura minore nel Lazio, mentre è poco diffuso nelle altre regioni italianeLa mozzarella di bufala campana (MBC) è un prodotto DOP: 28.000 t/anno82% venduto in Italia e 18% all’estero (Francia, Germania, USA, Regno Unito, Giappone…..)
Istat, 1999
Ratiticoltura
2 grossi allevamenti: Ortacesus e Siliqua
Allevamento equino in EU
Romania 805000Germany 541890Ukraine 534300France 419500United Kingdom 384000Poland 329164Italy 300000Spain 250000
300.000 cavalli (7° posto UE)
Asini: Italia 7° posto
Spain 110000Portugal 40000
Greece 25000Albania 18500France 15100
Bulgaria 9767Italy 9000
Ire land 923
Malta 300
Russian Federation202Hungary 180
UNIRE = Unione Nazionale Incremento Razze Equine
Le produzioni equine
Cavallo da corsa
L’importanza del mercato delle corse è dimostrato dalla crescita continua della consistenza dei cavalli allevati
18/03/11 Food Lipids 30
Mercato della carne equina in Italia
Fino a qualche anno fa proveniva dalla macellazione di: -cavalli da sella a fine carriera o con problemi; -puledre da rimonta non fertili. OGGI anche allevamenti solo x produzione di carne.
Carne equina prevalentemente di importazioneImportati nel 2002150.000 cavalli dai paesi dell’Est europeo (Polonia)7.000 asini dalla Romania
Nell’UEconsumo di carne equina in Italia, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Lusseburgo
CONSUMO di CARNE EQUINA in ITALIA
27%
18%9%6%
5%4%
31%
puglia lombardia piemonte emilia
veneto lazio altre SISTEMA di ALLEVAMENTO brado o semi-brado
Età e peso alla macellazione 6-7 mesi 250 -300 kg 18-24 mesi 550 -850 kg 30 mesi (castrati a 18) 670 -740 kg
Il patrimonio zootecnico della Sardegna
228.700 capre
razze:SardaSaanenAlpineMalteseNumerosi incroci
RAZZA SAANEN
Latte: 300-600 LG: 3.5% PR 2.5%
RAZZA ALPINAo Camosciata delle Alpi
Latte: 250-550 LG: 3.5% PR 3%
Mantello castano scuro e riga mulina marrone
RAZZA MALTESE
Latte: 150-350 LG: 4% PR 3%
Elevata rusticità
RAZZA SARDA
Produzione di latte caprinoProduzione totale in Italia (2004): 94.700 TProduzione totale in Italia (2004): 94.700 T
Sardegna (2004): circa 24.000 T (25% dell’Italia)Sardegna (2004): circa 24.000 T (25% dell’Italia)
ISTA
T 20
06
286.900 vacche
Frisona
Bruna x Sarda
SardaBruna
La razza bovina Sardo-Modicana (3974 capi, ARA 2004) è attualmente allevata principalmente nel Montiferro e Planargia e nell’Iglesiente e Sulcis.
La diminuzione rapida del numero dei capi e degli allevamenti ha portato questa razza quasi all’estinzione
Per evitare la sua estinzione e per il mantenimento della razza in purezza, gli allevatori del Montiferru con l’aiuto dell’Unione Europea si sono riuniti nell’associazione “Il Bue Rosso” che conta circa 30 soci, con l’obbiettivo di valorizzare questa carne che viene ancora allevata allo stato brado.
SardaModicana
…alcune razze bovine a rischio di estinzione
Razza: Sardo Modicana
800 kg toro500 kg vacca
Razza: Sarda
toro
Vacca
300-600 kg toro200-400 kg vacca
Razza: Bruno Sarda
toro
Vacca
800 kg toro500 kg vacca
30.000 equini
Arabo
Anglo-Arabo-Sardo
400-450 kg
Asino sardo
Originario della Sardegna. H al garrese: 85-100 cm.
Mantello grigio-topo, riga mulina crociata, bordo scuro delle orecchie
Peso 170-200 kg
L'asinello bianco dell'Asinara
è una variante albina del comune asinello sardo. Questa varietà è presente in numero limitato sull'Isola
dell'Asinara e nella foresta Demaniale di Porto Conte e a Foresta Burgos.
Alcuni esemplari si possono ritrovare in altre località della Sardegna
L'asinello bianco raggiunge circa 1 m di altezza al garrese; ha una testa pesante, collo corto, arti sottili ma robusti ed un folto mantello.
Mantello bianco, di consistenza morbida, pelle rosata e parziale pigmentazione dell'iride, di colore rosa – celeste (li rende particolarmente fotosensibili).
258.100 suini
Suino sardo
Landrace
Adulto: 70-100 kg
verro: 300-350 kg
3.301.952 pecore da latte - razza Sarda 3.301.952 pecore da latte - razza Sarda
Istituto Zooprofilattico Sperimentale - http://statistiche.izs.it Istituto Zooprofilattico Sperimentale - http://statistiche.izs.it
FAOSTAT - Statistical Database
Produzione di latte di pecora (t/anno) (FAO, 2007)
China 1072000Syrian Arab Republic 873673Turkey 782587Greece 727000Romania 637702Italy 560000Iran, Is lam ic Republic of 534000Sudan 498000Somalia 468000Spain 410000France 264000world 9043925
Italia: 560.000 t di latte di pecora
Sardegna: 290.000 t (più del 60% del latte di pecora prodotto in Italia)
95% del latte di pecora è trasformato in caseifici industriali5% trasformato in azienda
80 caseifici circa (metà privati, metà cooperative)
Country Value (*1000 $)Italy 163074
France 27962
Bulgaria 17729
Greece 6823
Spain 4708
Israel 2574
Germany 2217
Belgium 1485
Denmark 1296
Serbia 1239
Cyprus 979
Turkey 942
Italia è il leader nel mercato internazionale del pecorino (70% del totale).
FAOSTAT (2009)
Mercato internazionale di Pecorino nel 2007 = $ 235 mln
Quindi la Sardegna rappresenta più del 60% del mercato internazionale
In Sardegna 3 DOP (denominazione di origine protetta) (t/anno)
• Latte intero• coagulazione a 38-40°C con caglio in pasta di agnello
Pecorino Romano prodotto sewcondo un disciplinare di produzione
stagionatura > 12 mesi
Forme cilindriche:25-32 cm h25-30 cm diametro22-32 kg peso
Pecorino Romano è venduto nel Nord America (20,000 t/anno)
Pecorino SardoPecorino Sardo
Denominazione di origine protetta (DOP)Reg. CE n.1263/96 (GUCE L. 163/96 del 02.07.1996)
stagionatura
20 d - 2 mesi :DOLCE> 2 mesi: MATURO
Forma cilindrica10-13 cm h15-20 cm diametro1.7-4.0 kg peso
Denominazione di origine protetta (DOP)
Reg. CE n.1107/96 (GUCE L. 148/96 del 21.06.1996)
Fiore Sardo Fiore Sardo (latte crudo)DOP
5.5 kg peso
Ripening time < 2 mesi formaggio da tavola> 2 mesi da grattugia
Terminologia anatomica e regioni del corpo
Apparato scheletrico di bovino7 13 6 5 18-20
Colonna vertebrale7 13 6 5 18-20
Regione cervicale
Regione toracica Regione
lombare
regione sacrale
regione caudale
Ripartizione numerica delle vertebre nelle diverse regioni
Specie Cervicali Toraciche Lombari Sacrali Coccigee
Cavallo 7 18 6 5 17-20
Bovino 7 13 6 5 18-21
Pecora 7 13 6-7 4 16-22
Capra 7 13 6 5 11-14
Maiale 7 14-15 6-7 4-5 20-23
Cane 7 13 7 3 19-23
Gatto 7 13 7 3 21-24
Coniglio 7 12 7-8 4 14-16
Struttura della vertebra
PROCESSO SPINOSO
PROCESSO TRASVERSO
PROCESSO ARTICOLARE (serve per l’articolazione con le altre vertebre)
FORO VERTEBRALE
CORPO VERTEBRALE
VERTEBRE CERVICALI
ATLANTE (C1)
EPISTROFEO (C2)
La prima vertebra cervicale (atlanteatlante) manca del corpoI processi trasversi, molto estesi, sono denominati ALI
La seconda vertebra (epistrofeoepistrofeo) presenta un processo articolare detto dente dell’epistrofeoProcessi trasversi ridotti
VERTEBRE TORACICHE
In numero di 13 nelle 3 principali specie ruminantiHanno i processi spinosi molto alti, in particolare quelli della 4-5 vertebra.Processi trasversi ridotti
VERTEBRE LOMBARI
In numero di 6-7 nelle principali specie di interesse zootecnicoCaratterizzate dal grande sviluppo dei processi trasversi
VERTEBRE SACRALIVERTEBRE COCCIGEE
Si saldano, più o meno completamente, tra di loro a seconda della specie in modo da formare un unico osso (OSSO SACRO) di forma triangolare
Le vertebre coccigee formano la base scheletrica della coda.
Il loro numero è assai variabile anche nell’ambito della stessa specie.
TORACE
lo scheletro del torace è formato:dorsalmente dalle vertebre toraciche lateralmente dalle costoleventralmente dallo sterno
Costole
Ossa allungate e arcuate Numero di paia uguali al numero delle vertebre toraciche Ogni costola comprende 2 porzioni: una ossea ed una
ventrale cartilaginea Le costole dello sterno sono dette STERNALI o VERE Le altre coste sono dette ASTERNALI o FALSE perchè le
loro cartilagini non raggiungono lo sterno
BCS è un metodo semplice ed economico per valutare lo stato di ingrassamento degli animali
Il BCS è un importante indicatore dello stato nutrizionale dell’animale. Un BCS troppo basso o troppo alto può comportare peggioramento delle prestazioni produttive e riproduttive.
Quando le esigenze energetiche dell’animale sono superiori alla ingestione l’animale non depone grasso.
Quando l’ingestione è superiore alle esigenze energetiche dell’animale si ha accumulo di grasso.
Esiste una scala di BCS (range 1-5) che permette di valutare lo stato nutrizionale dell’animale
BCS = 1 l’animale è troppo magro BCS = 5 l’animale è troppo grasso
Avere familiarità con la struttura scheletrica è fondamentale per valutare correttamente il body condition score (BCS) dell’animale.
BCS = 1-2 Processi spinosi ben
visibili
BCS = 5 Processi spinosi non
più evidenti
0 1 2 3 4 5
BCS ⇒ stato d’ingrassamento
Usato per:
definire stato ingrassamento ottimale nelle diverse fasi produttive (salti, parto, etc.)
Stimare costo energetico delle variazioni di riserve corporee
Regioni anatomiche del bovino7 13 6 5 18-20
collo Garrese e dorso lombi groppa
spallacoscia
costato
Ad ogni parte scheletrica corrisponde una determinata regione anatomica
gomito
TERMINOLOGIA ANATOMICA
LA CONOSCENZA DELLE REGIONI ANATOMICHE CONSENTE DI DISTINGUERE ANCHE I TAGLI DELLA CARNE
quarto POSTERIORE
1. Costata2. Lombata3. Filetto4. Scamone 5. Fesa6. Sottofesa7. Girello8. Geretto posteriore9. Noce
Quarto ANTERIORE
10. Collo11. Sottospalla12. Copertina di sotto (muscoli della spalla)13. Copertina di spalla14. Girello di spalla15. Petto16. Muscolo di spalla17. Fesone di spalla18. Geretto anteriore19. Biancostato20. Pancia
Esempi2. Lombata. Taglio Di 1a categoria, è uno dei tagli più classici, gustosi e pregiati. 3. Filetto. E' la parte più nobile e pregiata dell'animale, che sta sotto la lombata. Consistendo in muscoli che, per la loro posizione, lavorano molto poco, la carne di questo taglio è particolarmente tenera e succosa. 7. Girello e fesa: muscoli della coscia
Altezza al garrese: utilizzata per misurare l’altezza di un animale dalla sommità del garrese al suolo (a).
Lunghezza del tronco: dalla punta della spalla alla punta dell'ischio (b).
Circonferenza del torace: misurata subito dietro le articolazioni del gomito (c).
…Permette di eseguire le corrette misurazioni sugli animali….