pechakucha 12 05 14 · 2015. 5. 5. · pechakucha 12 05 14 g. fulizio, m. sciolis_palazzo del...
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Corso di Teorie del Progetto_Per una pratica del collettivo e della documentalità
pechakucha120514
G. Fulizio, M. Sciolis_Palazzo del Lavoro, P.L. Nervi, Torino_A.A. 2013/2014, _A. Armando, G. Durbiano
Questi sono alcuni dei simboli che rappresentano i temi affrontati durante il corso, la presentazione narra in parallelo la teoria affrontata e l'applicazione di questa al nostro caso studio. Il caso scelto è il Palazzo del lavoro di P.L. Nervi che a differenza degli altri casi non ha ancora un progetto definitivo con cui potersi confrontare.
X YW
le narrazioni morali e i diversi narratori
Cinque racconti morali, tra i più at-tuali nella società, che producono controversie in cui il progettista può svolgere il suo ruolo.
Quale narrazione mi appartiene?
decrescita
sostenibilità
patrimonio
qualità estetica
consumo di suolo
autori
burocrati
Come punto di partenza, siamo andati a indagare cinque dei racconti morali tra i più attuali nella so-cietà che producono controversie, individuando il ruolo del progettista quando si trova ad operare nella società. Ne è emersa una distinzione tra due diversi atteggiamenti quello dell'artista e quello del burocrate.
la crisi dell’autorialità il caso studio:palazzo del lavoro P.L. Nervi
Autonomia del soggetto /autore dagli effetti della propria azione
Dipendenza del sogget-to /autore dagli effetti della propria azione
ESPRESSIONE
TECNICARAPPRESENTAZIONE
AUTENTICITA’
“...uno fra i più si-gnificativi proget-ti di rigenerazione urbana dell’area metropolitana to-rinese...”
da un’etica dell’intenzione... ...verso un’etica della responsabilità?
i’m a shopping
mall
Quindi abbiamo cercato di metterne in discussione il loro essere caratteristico, guardando da un lato al mondo caratterizzato dall'etica dell'intenzione, in cui l'autore si sente autonomo dagli effetti della pro-pria azione, dall’altro al mondo dell'etica della responsabilità, in cui invece se ne fa carico. Parallelamen-te, nel nostro caso studio, l'autorialità risulta legata alla rifunzionalizzazione dello stesso.
il caso studio:palazzo del lavoro
la crisi della burocrazia
frammentaria
alienanteomologante
dominante
effettualeneutrale
contrattualesociale
t1 t2 t3 t4
i’m a black box
PARS DESTRUENS
PARS COSTRUENS
Analizzando il fenomeno della burocrazia abbiamo distinto due parti fondamentali nella sua storia: una pars destruens ed una pars costruens. Concentrandoci sulla seconda ne abbiamo evidenziato l'effettua-lità positiva e trasferendoci al nostro caso studio l'abbiamo applicata cercando di aprire la black box per analizzare da vicino il suo contenuto.
teoria della documentalità 1.0
EVENTI OGGETTI
TRACCE
DOCSATTIATTI SOCIALI
ONTOLOGIA: dai SOGGETTI agli OGGETTI
comportano: INTENZIONI INTERAZIONI
effimeri transitori
duraturi
privati / pubblici
singolari / ripetibili
generano azioni future
fissano le
azioni
deboli <--> FORTI
Spostando l'attenzione dai soggetti agli oggetti siamo approdati alla teoria della Documentalità. Map-pando le famiglie di oggetti per spostare la questione dalla testa dell'autore agli oggetti del suo lavoro, il documento forte diventa l'attore principale che, con le sue caratteristiche di fissare le azioni e generare azioni future, ha la capacità di trasformare gli eventi transitori in oggetti duraturi.
teoria della documentalità 2.0ONTOLOGIA SOCIALE v/s DOCUMENTALITA’
INTENZIONALITà COLLETTIVA
X conta come Y in C
segno referente reale
contesto
soggetti
J. Searle M. Ferraris
atti documenti
critica: troppo astratto!
le entità sociali si formano a partire da entità fisiche
si esprime attraverso atti lingui-stici
dipendono dai soggetti
non sono soggettive
Secondo M. Ferraris il concetto di intenzionalità collettiva di J. Searle risulta essere troppo astratto in quanto si esprime attraverso gli atti linguistici. In realtà, le entità sociali dipendono sì dai soggetti, ma non sono soggettive, perché non possono essere modificate dai pensieri delle persone; si formano, infat-ti, a partire da entità fisiche.
cronologia e classificazione dei documenti
“ ’”,
’à
à
°°
à
à à
“”
forte
articolo di Bruno Zevi
1960
variante 190
2010
zoom 1
Applicando questa teoria al nostro caso studio abbiamo messo in ordine cronologico tutti i documenti, infine, li abbiamo distinti in due grandi categorie: forti e deboli e in sottocategorie sulla base delle loro caratteristiche.
il problema degli effetti:
essere PERFORMATIVI
Capire come i documenti deviano e rimbalzano per arrivare al progetto
à
definizione delle catene d’effetti tra i documenti
effettualità
deviazioni forti
legendazoom 2
deviazioni deboli
connessioni
Il passaggio successivo è stato capire la catena di effetti che lega i documenti, ossia analizzare come essi rimbalzano e le deviazioni che subiscono per arrivare al progetto. L'analisi si è concentrata sugli anelli della catena distinguendoli gerarchicamente in: deviazioni forti, deboli e connessioni. L'effettualità è dettata dalla capicità del documento di essere performativo.
la catena degli effetti
ONTOLOGIA + EPISTEMOLOGIA
MECCANISMO DI COMPLICAZIONE DEL SISTEMA TECNICO
MENZOGNA = la menzogna esiste se c’è:-convenzione di verità presupposta -smascheramento
vision
meccanismo sociale
intrinsecaestrinseca
associazioni / implicazioni
IMPLICAZIONI DEVIAZIONI
deviazioni / tempo
B. Latour
La catena degli effetti evidenzia il meccanismo di complicazione del sistema tecnico mettendo in relazio-ne le implicazioni e le deviazioni. Si passa da una linearità diretta ad un sistema di implicazioni che devia il percorso. Le deviazioni sono state legate alla menzogna, intesa come meccanismo sociale. Essa, per esistere, necessita di una convenzione di verità presupposta ed uno smascheramento.
nel nostro caso studio le menzogne
si manifestano come caratteristi-che dei documenti
esempi di menzogne nel caso studio
’
€ ’
“ ”’
“”
zoom 3
Provando ad analizzare la menzogna nel nostro caso studio, essa si presenta sottoforma di caratteristi-ca propria di alcuni documenti. Ad esempio la sostituzione dell'impianto arboreo esistente con un verde di progetto su soletta definita nel permesso di costruire convenzionato, non potrà mai garantire il rim-pianto di specie arboree simili, come invece previsto dal piano regolatore.
valori
comunità
fatti
t1 tn
dentro
entitàin appello
entitàesteriorizzate
il democratico
1 2
34
fuori!
dall’umanesimo e relazionismo...al ciclo del collettivo
maggiore effettualità
i d e n t i t à condivisa
forte spinta progettuale
Con una breve incursione nel tema dell'umanesimo e del relazionismo ci siamo avvicinati al tema della comunità. La quale, per avere una maggiore effetualità, necessita di un'identità condivisa ed una mag-giore spinta progettuale. Ci siamo così avvicinati al tema del collettivo attraverso l'introduzione del nuovo diagramma del circolo/ciclo, unico strumento in grado di misurare l'effettualità degli attanti.
à
à
à
à
à
à
il ciclo del collettivo applicato alla città
i documenti vengono consi-
derati come unici attanti in
gioco all’interno del ciclo
zoom 4
Applicando il nuovo diagramma del ciclo del collettivo alla città, abbiamo considerato come attanti i do-cumenti classificati precedentemente. Si può notare come questi, nel percorrere le quattro fasi di per-plessità, consultazione, gerachia, ed istituzione, non sempre concludono il ciclo e vanno così a scandire più cicli temporali.
DOCUMENTALITA’
classifica-zione dei documenti
catena d’effetti
movimento del collettivo
DEVIAZIONI / /IMPLICAZIONI COLLETTIVO
M E N Z O G N A NEL COLLETTIVO
la menzogna nel ciclo del collettivo
+ +cronologia dei
documenti
Arrivati a questo punto, abbiamo cercato di interpretare in un unico diagramma i temi della documenta-lità, delle deviazioni/implicazioni e del collettivo. Ne è emersa una versione più dinamica del ciclo che tiene in considerzione anche le deviazioni.
CONSULTAZIONE
X
allargamento del collettivo
LEGENDA
interruzione del ciclo + inizio nuovo T
deviazione
GERARCHIAISTITUZIONE
t0t1
t2
t3
tn
1 234
PERPLESSITA’
la menzogna e il ciclo del collettivo: il caso studio
Questo diagramma cerca di rappresentare come i vari tempi e cicli interagiscono nel passaggio tra le quattro fasi latouriane. Quello che si può notare è che gli attanti subiscono o delle deviazioni che allarga-no il ciclo o delle vere e proprie interruzioni che ne danno inizio ad uno nuovo.
il diagramma di Shenzhen:il caso studio
à
ESPLOSIONE DEI DOCS
Per descrivere al meglio la non linearità di un processo nato dal basso, abbiamo provato ad utilizzare lo strumento del diagramma di Shenzhen. Per applicare in maniera più corretta il diagramma-tipo al nostro caso studio, abbiamo esploso la colonna dei documenti andando a creare degli effetti collaterali dovuti alle relazioni causa-effetto tra i documenti che generano lo spostamento del processo.
Le proprietà del progetto: tracciamento_occultamento_compresenza_diacronia
J. Searle
Applicando la legge della realtà sociale alla mappa:
F. Farinelli
X conta come Y in Csegno referente
realecontesto
X conta come Y in Mspazio fisico
mappa
X conta come Y in W
segnocartografico
referente reale
mondo
se C lo riconosce
M conta come W in Cmappa territorio contesto
politico
+segno
cartografico
Infine abbiamo cercato di definire le proprietà di un progetto distinguendole in tracciamento, occulta-mento, compresenza e diacronia. Il tracciamento è il tema della mappa: mettendo, per ipotesi, a sistema l'equazione di Searle e Farinelli abbiamo provato a dedurre come il segno cartografico conta come il refe-rente reale nel mondo, in un contesto che lo dà per vero.
X Yt1 t0 Wt0conta come in
X Yt1 t1 t1Wconta come in
X ICONA
simbolicamente X nasconde Yindicalmente X sostituisce Y
indica molti livelli di informazioni dentro lo stesso segno
il problema del differimento temporale:
quindi anche
nel mondo a una dimensione c’è coincidenza tra forma del disegno e forma fisica
SIMBOLOagisce come
agisce
EMBEDDEDNESSM E N Z O G N A CARTOGRAFICA
PANOPTICON
DIACRONICAMENTE
SINCRONICAMENTE
principio di annidamentoINDICE
Le proprietà del progetto: tracciamento_occultamento_compresenza_diacronia
Quindi abbiamo dimostrato che il segno cartografico risiede in tutte e tre le categorie: icona, simbolo e indice. Attraverso il gioco di nascondimento e sostituzione della menzogna cartografica, esso agisce sia sincronicamente che diacronicamente. Ad esempio, nel nostro caso studio, l'approvazione della varian-te 190 ha sincronicamente dato origine a più implicazioni e diacronicamente ha dato origine ad un para-dosso, ovvero che ho un documento che vale in t1 anche se sono ancora in t0.
le relazioni tra i documen-ti hanno contorni incerti, il fantsma è l’intreccio della menzogna (struttura narratologica della menzo-gna)
X Yt1
t1
t0
t0
t0
Wt0diverso da la forma del disegno è solo uno degli attanti che si contendono la determinazione della forma fisica lungo le catene di deviazioni da t0 a t1
tutti i panopticon sono costruiti su catene di-chiarate dalla menzogna (come possibile esito parziale del processo verso una direzione)
in
1e proprietà del progetto: tracciamento_occultamento_compresenza_diacronia... ...nel mondo reale a più dimensioni
Nel mondo reale a più dimensioni la funzione diacronica si complica, dando origine a tempi intermedi nel lasso temporale tra t0 e t1. I tempi intermedi sono legati da catene di deviazioni che tengono assieme esiti parziali del processo attraverso l'intreccio della menzogna.
1
CONFLITTI/DEVIAZIONI
AZIONI/EVENTI
1959-2004
2005-2009
2010-2011
2011-2014
2014-...
interruzioni del ciclo
menzogna
fantasmi
I CICLI:start
DOCUMENTI EFFETTI MATERIALI
2
3
4
PERP
LESS
ITA’
CON
SULT
AZI
ON
EG
ERA
RCH
IAIS
TITU
ZIO
NE
esiste una relazione tra il ciclo del collettivo e Shenzhen?
Per concludere, nel tentativo di creare un diagramma finale che unisse il ciclo latouriano al diagramma di Shenzhen, abbiamo messo a sistema le quattro fasi del ciclo del collettivo con gli effetti collaterali di interruzioni, menzogne e fantasmi.
l’evoluzione dell’effettualità progettuale