per una congruenza degliaspettiplanetarii valori salienti, per così dire vitali di un tema,...
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Per una Congruenzadegli Aspetti Planetari
di Antonio Alessi, 1992___________________
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PER UNACONGRUENZADEGLI A SPETTI
o quali aspetti?o l’ albero genealogicoo caratteri e valenzeo portata degli aspettio potenza dei pianeti in aspettoo un esempio storicoo sintesi teoreticao “ dulcis in fundo..” 0
© rel. 6.0
MOLTE CONTRADDIZIONI E INCOMPATIBI-
L I T À H A N N O S PA Z I O N E L L A C O N C E Z I O N E
CORRENTE DEI RAPPORTI ASPETTUALI IN UN
OROSCOPO, ESSENDO I PARAMETRI DI RIFERI-
MENTO QUASI SEMPRE AFFIDATI ALL’EMPI-
RISMO ED A SCELTE INTUITIVE ED APPROS-
SIMATIVE, CHE PERTANTO DISCOSTANO LE
R I S U LTA N Z E D I U N A U T O R E D A Q U E L L E
D E L L’ A LT R O , L A S C I A N D O L E P R I V E D I U N
RICONOSCIUTO FONDAMENTO COMUNE.
LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI UNA
«AGENDA ASTROLOGICA», VERO E PROPRIO
M E C C A N I S M O A D O R O L O G E R I A , S E P P U R E
E D I T O R I A L E , H A R E S A N E C E S S A R I A P E R
P R I M A L A S TA N D A R D I Z Z A Z I O N E D I U N A
TECNICA PER DEFINIRE ED INTERCETTARE
GLI ASPETTI LA QUALE, ATTRAVERSO UNA
CORRETTA MISURAZIONE DEGLI INGRANAGGI,
R ISOLVESSE T U T T E L E C O N T R A D D I Z I O N I
I M P L I C I T E N E L L E O R B I T E AT T U A L M E N T E
CONCLAMATE, ALLONTANANDONE I LIMITI
P E R L’ O M O G E N E I T À , L’ A D AT TA B I L I T À A D
O G N I S I T U A Z I O N E E L A F L E S S I B I L I T À E
CONGRUENZA TEORICA DELLE SUE FORMULE.
Agenda Astrologica/cap.0 -gliAspetti,pag.1
O 0.1quali aspet t i?
Affrontare l’argomento «aspetti» è in modo spe-
ciale calarsi in un dibattito.
Gli Aspetti sono il dibattito.
Animando la pista centrale del tema, ove i Pianeti
relazionano, partecipanti ad una tavola rotonda o gla-
diatori sull’arena di un circo, danno forma allo spetta-
colo. Sono le relazioni che si stabiliscono spontanea-
mente tra i partecipanti ad un simposio; le affinità tra
gli allievi di una classe, i componenti un nucleo fami-
liare; le interazioni tra gli ingredienti di un medicina-
le. In un oroscopo essi non sono che la rappresenta-
zione evidenziata delle situazioni armoniche o disar-
moniche esistenti tra le parti; nell’astrazione pura del-
la geometria del cerchio, con la sua totale perfezione,
tali condizioni possono essere ricercate e definite
semplicemente... in base al rapporto circolare o ango-
lo di distanza che separa - per meglio dire combina -
ciascun elemento agli altri.
Tale proiezione infatti è necessaria e sufficente a
stabilire la sinergia o discordanza in fase tra il pulsare
dell’una e l’altra parte; di conseguenza l’arricchi-
mento o dispersione insiti nel profondo del nostro
modo di essere, come negli eventi che si alternano
nella nostra esistenza.
Condizioni di accordo o disaccordo si stabiliscono
tra i punti di un oroscopo come tra i componenti di un
nucleo sociale, in base alle posizioni di partenza,
quanto alle tendenze, carattere, esigenze proprie di
ciascuno, che può trovarsi avvantaggiato o frenato da
quelle di un altro. Quasi fosse un dibattito ad un tavolo
di discussione, in cui gli interessi tra i partecipanti sia-
no funzione della poltrona occupata, e l’intesa dialet-
tica favorita dalla disposizione dei posti.
I vari Aspetti ci indicano così come il soggetto af-
fronterà situazioni e conflitti, nella palestra della vita,
e quali interazioni hanno luogo tra i vari lati della sua
personalità. Ciò vale per lo stesso principio per cui
nell’arco solare annuo è racchiuso tutto il ciclo stagio-
nale ed ogni relativa manifestazione della natura in
tutta la sua gamma, dal polo Nord al polo Sud.
Agenda Astrologica/cap.0 -gliAspetti,pag.2
Gli aspetti costituiscono il reticolo cristallino della
personalità e dell’esistenza, e ne marcano le tendenze.
Con il loro evolversi nell’arco della vita, attraverso le
contrazioni e dilatazioni delle Case del tema in Pro-
gressione, essi mutano alternativamente tutto l’asset-
to della persona, riconfigurandone tensioni e privilegi
e trasformando continuamente gli uni negli altri.
Dinnanzi alla totalità che abbraccia ogni cosa, ha
senso discutere sulla classificazione di maggiore o
minore, se contano solo i principali etc.? la Natura
non dà la precedenza ai fenomeni macroscopici, igno-
rando le sfumature; siamo noi a reagire alle cose in
proporzioni ispirate dalla nostra dimensione e dal co-
stante bisogno di punti fermi. I virus esistono, come le
correnti d’aria, che possono scatenare guai se trascu-
rate; eppure nessuno dei due è appariscente.
Il segreto di un medicinale sta spesso nel dosaggio
di elementi presenti in proporzioni “trascurabili”,
nell’azione sinergica da essi espletata o promossa; e
lo studio della natura ogni giorno rivela particelle e
microespressioni di energia ancora da valutare, che
sole ci permettono di inquadrare correttamente
l’andamento di fenomeni eclatanti. Non sto peroran-
do la teoria a favore degli aspetti minori: cerco di in-
durre al concetto che non è costruttivo dare rilievo ad
aspetti maggiori e minori, se non nel senso di una pre-
cisa distinzione tecnica, che verrà motivata al § 0.3.
Esistono gli Aspetti, e si producono in tutta la loro
gamma, dai minimi ai massimi quozienti, se proprio
vogliamo, ciascuno con la precisa incidenza convali-
data dalla propria natura, che è peculiare espressione
di un momento dinamico dell’onda sinusoidale.
Dipenderà dai parametri del caso e dalle circostan-
ze tematiche l’importanza del loro assunto: un quinti-
le assai preciso può assumere maggior rilievo di un
trigono scarso in relazione, come vedremo, anche alla
potenza dei pianeti coinvolti. A mio avviso, l’impe-
dimento a focalizzare correttamente, cioè natural-
mente la complessione degli aspetti, deriva dalla ten-
denza di sempre a classificarne gli effetti secondo il
criterio della maggiore evidenza.
Agenda Astrologica/cap.0 -gliAspetti,pag.3
La pista centrale si anima veramente attraverso un
gioco di riflessi angolari - definibili solo da formule
dalla meccanica raffinata e sottile - nei quali l’occhio
può
Gli aspetti sono estremamente significativi, oltre
che fra i pianeti dello stesso tema, anche tra i pianeti
del proprio tema e quelli... del cielo di domani, o del
tema natale di un’altra persona. La pista centrale è
pulsante, fa da specchio al carattere di un soggetto, o
di un’analisi comparata, sinastria o transito.
Essi accendono favori e sfavori, vitalizzando le
proprietà intrinseche di ogni parte. La risposta alla do-
manda se due Segni vanno d’accordo (?!) risiede in-
fatti principalmente nel loro rapporto angolare.
Da ciò traggono spunto le previsioni sulle tendenze
implicite ai futuri eventi celesti, come pure le analisi
di sintonia tra persone diverse etc.
E qui inizia la speculazione Astrologica.
La distanza angolare tra due punti in aspetto non è
quasi mai uguale all’angolo teorico di riferimento.
Dunque l’esistenza di un aspetto è relativa, e di conse-
guenza anche la sua efficacia. Inoltre ogni pianeta
esprime
Nella pratica dunque va anzitutto riconsiderato
questo approccio nella sua chiave visiva. La forza di
ogni aspetto deve poter essere rappresentata nella sua
variazione alla partenza e all’arrivo, in proporzione
all’intensità che l’aspetto presenta ai due estremi, cioè
dalla parte di ciascun pianeta.
Molti sforzi sono stati dedicati nel mio lavoro a che
la resa di un diagramma risultasse il più corretta possi-
bile, oserei dire scientifica; affidando ad ogni grafico
non solo la funzione di schematizzare i dati del caso,
ma anche il compito non meno rilevante di rendere
l’interpretazione dell’insieme fluida, articolata, intui-
tiva; esprimendo i valori con un’esattezza coerente
agli assunti. Cogliere in ogni momento - anche a di-
stanza dalla prima attenta lettura - e con immediatezza
La pista centrale si anima veramente attraverso un
gioco di riflessi angolari - definibili solo da formule
dalla meccanica raffinata e sottile - nei quali l’occhio
può perdersi, a momenti, anche una volta tracciati.
Figuriamoci poi nel doverle intercettare!
Gli aspetti sono estremamente significativi, oltre
che fra i pianeti dello stesso tema, anche tra i pianeti
del proprio tema e quelli... del cielo di domani, o del
tema natale di un’altra persona. La pista centrale è
pulsante, fa da specchio al carattere di un soggetto, o
di un’analisi comparata, sinastria o transito.
Essi accendono favori e sfavori, vitalizzando le
proprietà intrinseche di ogni parte. La risposta alla do-
manda se due Segni vanno d’accordo (?!) risiede in-
fatti principalmente nel loro rapporto angolare.
Da ciò traggono spunto le previsioni sulle tendenze
implicite ai futuri eventi celesti, come pure le analisi
di sintonia tra persone diverse etc.
E qui inizia la speculazione Astrologica.
La distanza angolare tra due punti in aspetto non è
quasi mai uguale all’angolo teorico di riferimento.
Dunque l’esistenza di un aspetto è relativa, e di conse-
guenza anche la sua efficacia. Inoltre ogni pianeta
esprime la propria potenza in modo diverso, e secon-
do l’angolazione, in virtù dell’apporto dinamico di-
pendente dalla sua velocità orbitale.
Nella pratica dunque va anzitutto riconsiderato
questo approccio nella sua chiave visiva. La forza di
ogni aspetto deve poter essere rappresentata nella sua
variazione alla partenza e all’arrivo, in proporzione
all’intensità che l’aspetto presenta ai due estremi, cioè
dalla parte di ciascun pianeta.
Molti sforzi sono stati dedicati nel mio lavoro a che
la resa di un diagramma risultasse il più corretta possi-
bile, oserei dire scientifica; affidando ad ogni grafico
non solo la funzione di schematizzare i dati del caso,
ma anche il compito non meno rilevante di rendere
l’interpretazione dell’insieme fluida, articolata, intui-
tiva; esprimendo i valori con un’esattezza coerente
agli assunti. Cogliere in ogni momento - anche a di-
stanza dalla prima attenta lettura - e con immediatezza
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 4
i valori salienti, per così dire vitali di un tema, rispet-
tandone gli equilibri.
Molti oroscopi tracciati in modo «congruente» si
rivelano assai diversi da come sono sempre apparsi,
proposti con linee indifferenziate e tolleranze sogget-
tive. Per l’appunto ciò si evidenzia soprattutto al cen-
tro, dove si dibatte. E dato che ormai l’elaboratore ha
sostituito la penna, nel raffigurare gli aspetti inizia ad
affinarsi strumentalmente il primo dettato:
la traccia di un aspetto deve poter rappresentare,
oltre all’arco di estensione e alla tipologia, l’intensità
dello stesso, variandone lo spessore.
L’intensità, che si pone come caratteristica termi-
nale dell’aspetto, è la prima cosa da definirsi e varia di
caso in caso, in relazione a due fattori:
a) l’efficienza o precisione dell’aspetto: quanto più
l’arco si avvicina al valore ideale o modulare.
b) la potenza espressa da ogni pianeta, in quel tipo
di aspetto.
In questo trattato introduttivo il lettore non troverà
una descrizione statica dei vari aspetti, più o meno af-
fermati nell’uso professonale, accompagnata dal
commento sul loro significato. Questo lavoro è già
stato svolto ad oltranza dai vari autori nelle loro pub-
blicazioni, senza tuttavia rendere il merito, nella mag-
gior parte dei casi, alla vera importanza filosofica e
conoscitiva di questa sub-disciplina o branca specia-
lizzata dell’astrologia.
A fianco del ricercato sviluppo tecnico, necessario
a coprire macroscopiche lacune in quest’area, sopra
denunciate, ho cercato di render leggibile il significa-
to intrinseco del fenomeno “aspetti”, correlandolo
ove più possibile alle leggi della ricorsività e
dell’evoluzione naturale di un evento, fornendo ogni
elemento logico, numerico e grafico che possa essere
adatto ad alimentare la riflessione e l’indagine
sull’argomento.
Parti di testo bordate da una sottile cornice com-
pongono il filo conduttore primario di tutto il trattato;
sono marcate da richiami alle pagg. preced. e segg. í
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 5
O 0.2tut to parte da Uno
î Cominciamo col definire e selezionare gli aspetti: è
tradizione esplicita che il fenomeno definito aspetto
angolare tra due punti di forza sia idealmente connes-
so ad una suddivisione modulare (con resto zero)
dell’entità circolare, o eclittica, o di un suo multiplo.
Vediamo subito quale ne è il principio motore.
Immagina una corda tesa da A a B. In uno spazio
curvo, in cui le sue estremità si tocchino essa identifi-
ca un cerchio, nostra unità di partenza. Questa imma-
gine diverrà significativa al § 0.4, quando verrà trasla-
ta al concetto di CONGIUNZIONE.
La corda vienepizzicata nel suo punto medioM e comincia a vibrare,alla frequenza più bassa possibile, regolata sullasemi-lunghezza d’onda definita dalla sua stessaestensione (1). Il punto di sollecitazione viene acostituire il solo ventre di vibrazione e le dueestremità i due nodi. Abbiamo dato forma all’ondafondamentale del sistema, oprima armonica.
Tentiamo ora di dimezzare la lunghezza d’onda,
eccitando la corda in modo da raddoppiarne la fre-
quenza. í
Ottenuto ciò, al punto medio M dovrà risultare un
nodo anziché un ventre, che verrà quindi alimentato
pizzicando la corda nel punto intermedio IM1, a metà
tra A ed M (ma sarebbe lo stesso anche in IM2). Sap-
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 7
L’onda si completa - in relazione alla linea A - Z della corda inerte - solo producendosi in un
doppio ventre, quello inferiore (A MZ , f ig. 1) e quello superiore e simmetrico, cioè l’immag-
ine che l’occhio coglie di una corda in vibrazione. La rappresentazione matematica del proc-
esso vibratorio segue invece nel tempo il movimento del punto M , che si allontana dall’asse
A - Z di riferimento, raggiunge l’estremo inferiore consentito, per poi scattare verso il punto
più alto al di sopra dell’asse e di lì tornare al punto di partenza, ove completa il ciclo e si pre-
para a ripeterlo. Un gesso fissato al punto M continuerebbe a tracciare su una lavagna immo-
bile una semplice linea sempre uguale, lunga quanto la distanza tra gli estremi raggiunti; ma
se la lavagna scorresse orizzontalmente a velocità costante la linea risulterebbe sinusoidale,
con una lunghezza d’onda doppia della distanza esistente tra due nodi (f ig. 1; il ciclo com-
pleto è dato dalle semionde IM1 in fe r .+IM2 super ., o viceversa).
piamo dalla fisica, se la pratica non bastasse, che tale
impulso stabilizzerà un’oscillazione della corda tale
da doppiare il ventre in IM2, generando una semionda
simmetrica ed opposta alla prima.
î Così si configura l’onda detta seconda armonica
nel sistema assunto. í
Dividendo idealmente la corda in tre parti, si può
applicare la tensione sia ad 1/3 che a 2/3 di distanza tra
A ed M nei punti n1 ed n2, assistendo in entrambi i casi
al sorgere di due nodi e tre ventri in vibrazione.
È interessante osservare come si comporta la corda
nel secondo caso: la seconda semionda, che si inter-
rompe esattamente a metà, rientra alla stessa fase, in-
crociando il nodo dei 240°; in tal modo va a conferma-
re l’esistenza di una semionda minore, da 240° a 360°
con il ventre ad 1/3 tra Z e M.
Tale semionda tenderà quindi a persistere, ripeten-
dosi 3 volte quale massimo comune divisore e for-
mando la terza armonica, il cui ventre centrale è di
nuovo sul punto M (1).
La quarta armonica nasce dalla seconda come
questa dalla prima e qui sorge un nuovo concetto: se
consideriamo la 2ª come la fondamentale di una fami-
glia, la 4ª può essere vista come la sua seconda armo-
nica; il che vale anche per la 6ª nei confronti della 3ª,
che diventa a sua volta fondamentale, non essendo de-
rivata da alcun gruppo preesistente.
Resta da scoprire cosa ci riserva la quinta armoni-
ca. Si dovrà eccitare la corda ad 1/5 e a 2/5 diAM. Notia-
mo infatti che, mentre le frazioni successive ricadono
nei primi due casi per lo stesso principio già descritto,
le prime due presentano soluzioni divergenti: una
semplice, di 72° e una doppia di 144° all’interno dello
spazio AM. Come per la 3ª, entrambe inducono lo
stesso numero finale di nodi.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 8
1) Di fatto non serve cercare di ottenere valori modulari superiori a 180º, al di sopra dei
quali ogni angolo ricade spontaneamente nel caso complementare a 360º; come si vede,
l’arco di 240º corrisponde a quello già calcolato di 120º, ma in direzione opposta.
Presa come fondamentale, questa frequenza intro-
duce ad una seconda armonica, ottenuta dimezzando
il suo periodo.
È importante notare che nel caso della quinta non
hanno luogo ulteriori livelli di divisione, mentre si ve-
rifica un effetto di simmetria al 1º e 2º livello.
Per garantire la massima chiarezza, escludendo
ogni criterio non solo soggettivo, ma men che rigoro-
so, cercherò di esporre gli argomenti decisivi sia sotto
il profilo strettamente numerale che geometrico,
quest’ultimo definitivamente adatto a tradurre in
aspetti quel che la teoria numerica impone.
Abbiamo aperto 5 classificazioni principali: í 14
À intero cerchio 360°
Á mezzo cerchio 180°
 un terzo di cerchio 120°
à un quarto di cerchio 90°
Ä un quinto di cerchio 72°
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 9
FIG. 2 - Grafico dioscillazioni in fuga
prospettica
FIG. 3 - Radiografia di conchiglia di «Tritone»,
eloquente proiezione in materia dell’evoluzione
di una sequenza di armoniche
Considerando il caso Á - che non determina alcuna
figura iscrivibile nel cerchio se non se stesso - integra-
to nel caso Ã, ci proponiamo di classificare le suddi-
visioni dell’unità di 360° in tre famiglie di ar-
chi-aspetti contraddistinte dai rapporti armonici di1/3, 1/4, 1/5 dell’intero, iscrivendone nel cerchio i ri-
spettivi poligoni.
Il procedimento seguito nei tre i casi è come ordi-
nato da un principio quaternario: calcola le misure di
metà e di un quarto (o metà e il doppio per quadrato e
quintile), trovandone il denominatore comune in una
unità di misura che risulti ≥30° (1/12 ovvero
l’estensione di un intero Segno, all’interno del quale
tra due pianeti avalliamo soltanto l’asp. di
CONGIUNZIONE).
Geometricamente ciò significa, partendo dalla fi-
gura iniziale, dividere gli archi di cerchio delimitati
da una coppia di vertici (AE) in 2 sottoarchi (AC, CE),
iscrivendo un ulteriore poligono avente un numero
doppio di lati rispetto al precedente, e ripetere fintanto
che l’estensione di un singolo arco non risulti inferio-
re ad un settore zodiacale (AB, BC); infine la misura di
un modulo intero più l’unità trovata (AE+EF).
I valori discendenti così ottenuti sono:
 per un terzo di cerchio 60°, 30°
à per un quarto di cerchio 45°
Ä per un quinto di cerchio 36°
Ecco tracciate così le prime 7 figure o poligoni dai
3 ai 4, 5 poi 6 e 12, infine 8 e 10 lati.
Notare che fin qui le figure sono ottenute traccian-
do segmenti che uniscono solo i punti consecutivi, ad
ogni progressiva suddivisione calcolata. Il che signi-
fica dar forma a poligoni convessi, il cui perimetro si
avvicina sempre più alla circonferenza. È il modo più
elementare per intercettare i possibili angoli che asso-
ciano due punti in un contesto di modularità.
Restano da congiungere tre ordini di punti non
contigui, derivati dall’ultima suddivisione.
Si veda la figura triangolare: possiamo unire i punti
Ae B, che delimitano un arco di 30°; ma anche il punto
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 10
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 11
t 120° x 3Trigono
AB
C
D
E
F
u90° x 4Quadrato
v 72°,144° x 5Quintile/Bi−
1,2 giri
q150° x 12Quinconce
5 giri
02
4
1
3
s 135° x 8Sesquiqd.
3 giri
0
1
2
�108° x 10Tridecile
3 giri
02
1
FIG. 4 - Genesi degli Aspetti
A al punto C, delimitando un arco di 60°.
Se uniamo A con D, distanza 90°, continuando a trac-
ciare segmenti della stessa ampiezza scopriremmo
una condizione unica: otterremmo un quadrato, e così
per ogni vertice del triangolo.
Ciò quivale ae dire che la suddivisione ternaria ge-
nera anche quella quaternaria; non è interessante?
Naturalmente, ogni vertice essendo caratterizzato
dalla qualità di Cardinale, Fisso e Mutevole darà ori-
gine alla croce quaternaria corrispondente.
Dal punto A al punto E si tende l’arco di 120°, il più
ampio che consenta di delimitare un’area chiusa
all’interno del cerchio; costituisce il confine tra la for-
mazione di figure convesse e la formazione di figure
concave.
Infatti, se aumentiamo l’ampiezza dell’angolo di
tracciamento dal punto A al punto E (ma anche solo da
120° a 121°), e continuiamo a tracciare all’interno del
cerchio tanti segmenti consecutivi, mantenendo
l’intervallo costante sino a raggiungere il punto esatto
di partenza, assistiamo ad un nuovo tipo di andamen-
to: una figura concava, o stella con un numero di pun-
te equivalente a quello di segmenti elementari già evi-
denziati per lo stesso mudulo, che si sovrappone alla
loro stessa suddivisione formando, per intersezione
all’interno della nuova figura, un poligono ridotto
identico a quello periferico.
I due tipi di aspetto investono fasi intermedie del
ciclo, in qualche misura cosignificanti, sebbene col-
legate a differenti rapporti circostanziali: l’angolo
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 12
aspetti: convergenti divergenti
À congiunzione [36]0
 di trigono 30, 60, 120, 150*
à di quadrato 45, 90, 135, 180
Ä di quintile 36, 72, 108, 144
* l’angolo di 75° (150/2) dovrebbe partire dal modulo di 15º
maggiore è prossimo (o tende) all’opposizione, ove il
minore evoca gli effetti della congiunzione.
Dalla tavola delle frequenze (fig. 1) e dal grafico
soprastante possiamo direttamente verificare che tali
angoli, di 135°, 150° e 108°, inducono il sistema a vi-
brare alla stessa frequenza generata dalla suddivisio-
ne minore raggiunta presso ogni gruppo; in particola-
re equivalgono ad un valore angolare triplo.
Vale a dire che se si eccita la corda al punto medio
del 3º ventre minore, anziché del 1º (dalla destra in
tabella), si genera l’identico tipo di oscillazione.
Soffermiamoci ancora sull’andamento della divi-
sione quinaria. Qui è facile visualizzare l’equità di
72° e 144°, che dividono parimenti il cerchio in 5 ar-
chi; nel pentagono il tentativo di unire un vertice al se-
condo successivo provoca un repentino rovesciamen-
to, che si traduce nella figura stellata, il passaggio di-
retto dalla forma introvertita a quella estrovertita.
Notare la figura pentagonale interna generata dalla
stella convessa, capovolta rispetto a quella esterna:
ciò introduce al significato profondo di questa fami-
glia di aspetti, che verrà chiarito tra breve; merita tut-
tavia sottolineare sin d’ora la natura Yin o esplosiva
della figura concava, rispetto alla natura Yang della
sua matrice convessa ed implosiva.
Nel quadrato lo stesso passaggio si esaurisce nel
semplice asse di opposizione. Il primo caso sviluppa
una figura in moto continuo senza arresto; mentre nel
secondo ci troviamo di fronte ad un vicolo cieco, la cui
unica soluzione concepibile è la complementarità,
l’unione nell’unità. È interessante dedurre come il
passaggio spontaneo ad una struttura dinamicamente
equilibrata in senso opposto - nel pentagono - veda, e
ci aiuti a comprendere, lo stesso rapporto tra la ten-
denza inclusiva nel quadrato che diviene esclusiva
nell’opposizione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 13
1
0° 135° 270°2
45° 180° 315°
3
90° 225°0°
Ciclo completo del SESQUIQUADRATO nel cerchio e suoi NODI
Il Dodecaedro stellatoa 12 punte integra tutti i4 aspetti di quintile; laparticolare prospettiva
svela 2 triangoliintersecanti nello
spazio
In generale si rileva che l’angolo chiave di ogni
gruppo separa l’andamento di quei poligoni il cui
tracciato è più vicino al cerchio - che esprimono ten-
denza a contenere e racchiudere, o centripeta - da
quelli i cui lati vieppiù sono attratti dal centro, mani-
festando la figura complessiva un’esigenza estremi-
stica nel suo andamento centrifugo, che si carica man
mano dell’intolleranza propria dell’opposizione.
Queste riflessioni possono aiutarci ad inquadrare
l’influenza degli aspetti secondo la tipologia angola-
re, prima ancora di qualificarne lo specifico gruppo di
appartenenza: con l’aumentare dell’angolo si estre-
mizzano evidentemente problemi e presupposti.
Aumenta la distanza, il senso di compressione e di
instabilità. Ad angoli sempre più contenuti, per con-
tro, eventuali conflitti si sviluppano più a senso unico;
o si va verso una maggiore adattabilità, fino ad anco-
rare il soggetto al proprio confine più stretto, agli inte-
ressi più vicini, o adagiarsi sul compromesso e
l’inerzia; la partecipazione e proiezione sembra farsi
sentire meno o diminuire.
Esaminiamo il QUINCONCE in quanto equidistante
dai 120° ed i 180°; il SESQUIQUADRATO a cavallo tra i
90° ed i 180°; quale sarà il loro rapporto con gli estre-
mi; e ancora tra questi e le loro unità modulari 30° e
45°, simmetrici rispetto al crinale dei 90°?
Sarebbe pure interessante completare la connota-
zione di ogni Aspetto con i vari Campi cui punta a par-
tire dall’Ascendente, preso come soggetto di una qua-
lunque situazione. Ciò esula per ora dai propositi del
presente lavoro.
î 9 Per ogni classe sono stati modulati i divisori inizia-
li, fino ad ordinare 3 ulteriori sottomultipli, per un to-
tale di 12 aspetti distribuiti nei tre gruppi o famiglie,
aventi ciascuna un proprio carattere; più la
CONGIUNZIONE che pare autonoma, o meglio poliva-
lente. í 19
Una correlazione estremamente interessante - base
di un’avanzata informazione sulla relazione tra i si-
gnificati aspettuali - deriva dal proiettare ogni angolo
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 14
considerato in un ordine armonico diverso, osservan-
do la sua trasformazione e la posizione che occupa
sotto ogni diversa prospettiva ondulatoria.
Mi spiego meglio: abbiamo visto nella tavola delle
armoniche gli estremi Ae Z della prima semionda, che
rappresenta l’aspetto di congiunzione, identificare il
punto di partenza e di arrivo del sistema circolare,
dove due pianeti si congiungono. Sono anche i due
soli nodi che caratterizzano questo aspetto; possiamo
enunciare lo stesso caso con l’espressione: due punti
distanti 360° si trovano in congiunzione sull’armo-
nica fondamentale. Perché questo insolito enunciato?
Se lo applichiamo alla figura di 2ª armonica vedia-
mo come su di essa la stessa definizione toccherà due
punti distanti 180°, in particolare corrispondenti a due
nodi contigui: questi vengono dunque a trovarsi in
congiunzione sulla 2ª armonica o meglio al livello di
questa. Non è essenziale, perché ciò sia valido, che i
punti corrispondano ai nodi dell’armonica; ciò che è
determinante è la distanza relativa che essi coprono,
rapportata al ciclo dell’onda di riferimento.
Rispetto ad un ciclo che si rinnova ogni 180°, due
pianeti così distanti sono associati dall’identica fase,
che li «sposa» rispetto a quella proiezione dinamica.
ARMONICHE: 1ª 2ª 3ª 4ª 5ª
Congiunzione 0° 0° 0° 0° 0°
Opposizione 180° 0° 180° 0° 180°
Quinconce 150° 60° 90° 120° 30°
Biquintile 144° 72° 72° 144° 0°
Sesquiquadrato 135° 90° 45° 180° 45°
Trigono 120° 120° 0° 120° 120°
Tridecile 108° 144° 36° 72° 180°
Quadrato 90° 180° 90° 0° 90°
Quintile 72° 144° 144° 72° 0°
Sestile 60° 120° 180° 120° 60°
Semiquadrato 45° 90° 135° 180° 135°
Semiquintile 36° 72° 108° 144° 180°
Semisestile 30° 60° 90° 120° 150°
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 15
Allo stesso modo ogni distanza angolare subisce
un’alterazione, se considerata sotto il profilo di
un’armonica diversa da quella iniziale. Ciò equivale
in qualche modo al ripercorrere la scala musicale nel-
le differenti chiavi. Sarà così possibile riconsiderare
tutti i valori di un tema sintonizzandolo su svariate
lunghezze d’onda, ciascuna strettamente significativa
del ventaglio di attributi riconosciuti alla corrispon-
dente categoria armonica.
Per quanto concerne il nostro intento, qui cerchere-
mo e suggeriremo di osservare con spirito critico
come ogni aspetto si riproponga, attraverso il filtro
delle frequenze diverse da quella di appartenenza.
La tabella fornisce i valori di conversione di ogni
aspetto, rivissuto nelle armoniche di 2º, 3º, 4º e 5º or-
dine; seguiranno alcuni dei tanti commenti possibili
(la 2ª colonna ha solo valore indiretto, essendo rap-
portata al la 4ª) : vediamo subi to come la
CONGIUNZIONE abbracci tutti i casi, restando inequi-
vocabilmente ancorata alla sua natura, qui a maggior
ragione unificatrice di tutti i gruppi.
Non appaia banale ribadire qui che due punti di-
stanti 0° o meglio 360°, tradotti in ogni chiave armo-
nica tra quelle considerate, si riconducono allo zero
iniziale, cioè su qualunque sinusoide, quest’angolo
corrisponde ad un nodo. Ciò diviene più eloquente se
osserviamo che allo stesso modo ogni aspetto princi-
pale sotto la propria armonica assume valore di con-
giunzione. Quindi la CONGIUNZIONE si iden-
tifica con il significato di ciascun Aspetto mae-
stro, riprodotto sulla propria armonica.
Peraltro, mentre il QUADRATO ed il TRIGONO
mantengono reciproca identità, l’uno sull’armonica
dell’altro e pure in 5ª armonica, è estremamente inte-
ressante il fatto che QUINCONCE e SEMISESTILE alla
luce della 3ª armonica (cioè in casa propria) svolgano
la funzione di un QUADRATO; ed il SEMI- e
SESQUIQUADRATO in 4ª armonica assumono la valen-
za di OPPOSIZIONE. QUINTILE e BIQUINTILE si rive-
lano, come vedremo, due facce della stessa medaglia,
scambiandosi le parti in 3ª armonica, come pure
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 16
TRIDECILE e SEMIQUINTILE, che gli si contrappongo-
no simmetricamente nella 3ª e nella 5ª.
A questo punto gli argomenti da meditare si molti-
plicano a dismisura; e poiché ogni soggetto rappre-
senta un’espressa proposta di lavoro e di avanzamen-
to nei modi e termini di indagine, mi limiterò a queste
citazioni per porre in evidenza l’intrinseca e vitale tes-
situra che lega ogni aspetto dell’argomento, ponendo-
lo decisamente al di fuori da ogni superficialità stru-
mentalistico-applicativa.
Mi riprometto di sviluppare quest’area in un tempo
successivo, non senza additare sin d’ora che il conte-
nuto della tabella servirà utile a collocare ciascun
aspetto nella pertinente posizione sulla croce cardina-
le, entro l’assetto del proprio gruppo.
Prima di affrontare l’analisi del significato degli
aspetti, possiamo disporre di maggior chiarezza
quanto al meccanismo di azione.
Abbiamo enunciato all’inizio del paragrafo il prin-
cipio di suddivisione modulare esatta dell’eclittica,
con il limite minimo all’estensione di 30° (1).
Senza approfondire troppo le leggi fisiche sulle ar-
moniche, possiamo immaginare cosa accadrebbe alla
corda in tensione se venisse eccitata in un punto qua-
lunque, ad es.: 11° 43’ 16". Si verrebbe a creare
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 17
(1) Nel contesto oggettivo nulla vieta che delle semionde ridotte anche fino a 12° possano
generare vibrazioni armoniche significative al livello di Aspetti nel cerchio zodiacale, mo-
tivando l’insorgere di nodi-eventi a 12°, 24°, 36°, 48°, 60°, 72°, 84°, 96°, 108°, 120°, 132°,
144°, 156°, 168° e simmetrici rispetto a 180°. Notare che in questo esempio, di chiara perti-
nenza della famiglia Ä, i nodi 60° e 120° costituiscono nodi comuni con la famiglia Â, e
che a 180° tutti i gruppi si incontrano; mentre una oscillazione estesa 15° riunirebbe tutti i
nodi dei gruppi  e Ã, il cui solo nodo comune si trova a 90°.
Questo induce a verificare ad es. se vi sia d’ufficio nella QUADRATURA un che di probante e
costruttivo (esclusivo del modulo base di 30°), che manca invece al SEMIQUADRATO e al
SESQUIQUADRATO. La massima armonica che contiene le tre tipologie ha quindi 3° di am-
piezza, mentre le prime semilunghezze che differenziano le tre categorie si trovano a 5° e
6°, il cui prodotto numerico dà appunto 30°, base della triplicità. Le radici della distinzione
di classi risiedono dunque nei numeri 2 e 3, combinati come segue:
(2 + 3) × (2 × 3)= 30° (2 × 3) × (2 × 3)= 36° (2 + 3) × (3)2 = 45°
Ancora tre combinazioni possibili rimangono aperte:
(2 + 3) (2)3 = 40° (2 3) (2)3 = 48° (2 3) (3)2 = 54°
un’onda vibratoria più o meno spuria, polverizzata
dalla somma di sfasature e nodi di ogni ordine, indotti
dai residui modulari sopraggiunti alle estremità, che
sarebbe impossibile ricondurre a componenti prima-
rie ed omogenee, o per meglio dire, a direttive fonda-
mentali dello sviluppo individuale.
Questo, pur fermamente partecipe della sincronici-
tà storica, delle caratteristiche armoniche di un’epoca
e di una razza, costituisce bagaglio autonomo sancito
dal principio di un microcosmo individuale, la cui in-
terdipendenza con l’ambiente può essere assicurata
da una sorta di modulazione di qualunque frequenza a
livelli intermedi, ma la cui struttura funzionale si basa
sulla consistenza di un circuito chiuso o universo au-
tonomo (tutta la sfera del proprio essere), all’interno
del quale a due punti di forza sia dato di eccitare uno
specifico campo energetico-armonico, capace di risu-
onare in tutta la sfera con implicazioni concepibili e
non ancora concepibili.
Cosa si deve intendere per modulazione di fre-
quenza? Modulare, lo abbiamo già visto, significa per
noi suddividere esattamente un fattore ciclico. Pos-
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 18
L’UOMO-MICROCOSMO secondoH. Cornelius Agrippa (1486-1535)
siamo modulare una frequenza scelta - ad es. quella di
2ª armonica - suddividendola in ulteriori stadi di svi-
luppo, ovvero le sue fasi di qualunque ordine: 2º, 3ºetc. Come abbiamo considerato, il ciclo di 2ª armoni-
ca prevede le sue quadrature, i suoi semiquintili e così
via, dando luogo ai rispettivi angoli di 90° (o 1/4 di ci-
clo), 36° (o 1/10 di ciclo) etc. all’interno dei 180° di
partenza, che costituiscono detto ciclo all’interno
dell’unità iniziale di 360°. Così un QUADRATO in 2ª
armonica sarà costituito da un angolo di 45° assoluti
(180°/4), come appare nella tabella precedente; un
SEMIQUINTILE in 2ª armonica corrisponderà ad un
angolo di 18° (180°/10), e così per ogni caso e numero
di sottolivelli, fino a raggiungere frammentazioni mi-
nime, risultanti dalle possibili combinazioni di se-
quenze armoniche e dalla traslazione ripetuta della
loro significanza ad un preciso contenuto relativo.
La concezione qui esposta vede i corpi celesti di un
tema ubbidire alla legge di un’armonia generale origi-
nata dal Respiro cosmico o Suono primordiale,
il Suono che contiene tutti i suoni.
Al contrario quindi di una lunghezza d’onda occa-
sionale o indefinita, ogniqualvolta due nodi (vuoi uno
degli estremi ed un nodo intermedio) coprano una di-
stanza equivalente ad un modulo (di ogni ordine o
sott’ordine) del sistema esaminato, tra essi può insor-
gere una vibrazione che risulti armonica e di conse-
guenza individuata nell’insieme. Ne deriva che:
î 14 ogni distanza tra due elementi rotanti nell’Eclittica
che corrisponda in particolare ad uno degli angoli fin
qui rilevati, può incentivare - in termini elementari -
una semionda in vibrazione (con fasi positiva/negati-
va) basata su almeno un ventre riconosciuto. Tale con-
nessione esalterà la condizione individuale dei due
corpi, amplificandone la risonanza all’interno del si-
stema, in un rapporto generativo tipico del livello
energetico [o armonico] che li investe: cfr. § 0.3; sia
felice o dolorosa, vibrazione è sinonimo di vita. í 31
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 19
Come vedremo più avanti l’onda armonica, per ri-
sultare tale, dovrà ricondursi ad un momento ideale, o
per meglio dire potenziale della sua esatta configura-
zione, giacché in un qualsiasi tema verrà sempre a
mancare tra una coppia di pianeti quella prefetta misu-
ra distanziale che sola può autorizzare la teoria e far
scattare la pratica.
Nondimeno questa visione del fenomeno dovreb-
be indurre a verificare (ed è ciò che proporrò alla fine
del capitolo seguente) se quell’Aspetto, che raccorda i
due elementi iniziali, non si rifletta - in virtù della
stessa legge e secondo le condizioni di importanza -
anche su tutti gli altri nodi virtuali esistenti
sull’eclittica, distribuendone gli effetti, avvertiti
come vedremo in ragione inversa alla sua frequenza,
ed interessando e concatenando i contenuti potenziali
e sensibili di ogni anello di tale sequenza, anche se
non direttamente investito da presenze planetarie.
Appare ad esempio evidente , per fare
un’osservazione indicativa, che la somma delle fasi
iniziali di oscillazione originate da uno stellium, i cui
pianeti siano in aspetto con altri a seguire, genera nor-
malmente un’onda complessiva assai ampia, la cui
fase crescente si estende in modo tanto più rilevante
all’area che segue tale conglomerato, accentuando le
prestazioni del soggetto nel campo che essa copre.
Questo profilo, cui non è d’uso ricorrere nello stu-
dio di un tema, offre un modo più elastico e vitale di
condurre l’analisi di transiti, ponendosi come un mez-
zo atto a spiegare come e perché di certe apparenti
aritmie nella distribuzione degli eventi nel tempo.
Per poter avvicinare quest’orizzonte nuovo e pro-
mettente, dovremo però disciplinare i lati essenziali
della casistica aspettuale - che presenta fin d’ora tutti i
caratteri di una specialità - e stabilire precise defini-
zioni e modalità omogenee di valutazione, le sole a
consentirci di interagire con applicazioni flessibili e
rettificabili ogni qualvolta si renda utile o necessario,
senza dover rinunciare al confronto con i risultati pre-
esistenti per motivi di totale incompatibilità di termini
o incongruenza dei parametri adottati.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 20
O 0.3carat ter i e valenze
Passiamo ora alla definizione del carattere che pre-
sentano i diversi raggruppamenti di aspetti.
È fatto carico alla tradizione di distinguere aspetti
“buoni” e “cattivi”; la congiunzione sta su entrambe
le sponde, secondo i pianeti coinvolti; ma siamo sicuri
che questa sia proprio da considerarsi un aspetto, più
che la condizione conclusiva ed iniziale ad un tempo
di tutta la catena di aspetti, o l’esperienza di sintesi
che tutti li racchiude?
Presupposto che per porsi all’altezza della
[co]scienza astrologica si debba prescindere quanto
possibile dalla reattività della componente umana,
ispirata da una sensibilità contingente - o egocentrica
- di fronte ad esempio a certi effetti devastanti di un
quadrato in piena regola, non prenderò in esame in
questa sede gli aspetti in quanto positivi e negativi o
tantopeggio “buoni” e “nefasti”, qualità che forse al-
bergano solo nella nostra fantasia.
Classifichiamo le tre famiglie secondo criteri più
appropriati ad un’analisi in profondità: CARDINALE,
FISSO e MUTANTE, in ottemperanza alla ripartizione
ciclica stagionale. In termini dialettici potremmo
dire: T E S I , A N T I T E S I , S I N T E S I o s s i a
AFFERMAZIONE, NEGAZIONE, DISCUSSIONE.
G L I A S P E T T I D I T R I G O N O R I V E S TO N O
CARATTERE IMMANENTE, NEL PROMUOVERE LA SI-
NERGIA E LA COMUNIONE, CON L’EFFETTO DI
FACILITARE I COMPITI TRA LE PARTI; E TRA-
SCENDENTE, IN QUANTO TENDONO A SINTONIZZARE
E COORDINARE I TRE PIANI DELLA ATTUAZIONE O
ESISTENZA. NATURA FISSA.
Orientati alla realizzazione, investono favorevol-
mente la componente spirituale della vita. Stabilizza-
no l’essere nella sua totalità, e gli conferiscono senza
fatica una spinta in avanti; la loro essenza latente e
manifesta ad un tempo, si concretizza nella sintesi
delle potenzialità. Sono connessi al Tempo e alla dire-
zione verticale; soluzioni esenti da conflitto.
Accordo e armonia, comunione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 21
GLI ASPETTI DI Q U A D R AT O PRESENTANO
CARATTERE COERCITIVO, PIATTO E DUALISTICO.
SONO INTESI A GARANTIRE L’EQUILIBRIO AT-
TRAVERSO LA DISCIPLINA DEGLI OPPONENTI,
R I C O N D U C E N D O O G N I M A N I F E S TA Z I O N E , I N
QUANTO TENDENZA, ALL’INTERNO DELLE LEGGI
IMPERTURBABILI CHE REGOLANO LA CICLICITÀ
CIRCOLARE E CON ESSA L’ALTERNANZA DA UN
ESTREMO ALL’ALTRO.
IN TAL MODO SOTTINTENDONO LA COESISTENZA
D E L L E PA RT I AT T R AV E R S O I L R A P P O RTO D I
POLARITÀ, SUBLIMANDO I CONTRAPPOSTI INSITI
NEL QUADRATO VERSO L’IMPECCABILE UNITÀ DEL
CERCHIO. NATURA CARDINALE.
Agiscono come forza di gravità, che impedisce
idealmente ai corpi rotanti (noi) di uscire per la tan-
gente dalla propria orbita, contestando implacabil-
mente alla logica del comportamento umano il suo
tendere all’andamento lineare, unipolare ed autocen-
trico. Ciò sviluppa una tensione apparentemente de-
stabilizzante, che esalta discussione e contraddizione
fra i termini, provocando inibizione delle parti e sof-
ferenza, rigidità e attrito.
Integrano il piano fisico della vita, la periodicità in
senso statico di flusso e riflusso e con essa il rinnova-
mento, che non avviene mai se non in qualche forma
dolorosa; qualcuno ha affermato che la Natura proce-
de per collassi. Sono connessi allo Spazio e alle [4] di-
rezioni orizzontali; rivelano il conflitto senza presen-
tare soluzioni [immediate].
Dis-accordo.
Infine gli aspetti di QUINTILE, quelli geometrica-
mente più vicini al cerchio.
ESSI INVESTONO IL PROCESSO EVOLUTIVO
DELLA FORMA ATTRAVERSO IL TEMPO, LA
TRASMUTAZIONE DELLA MATERIA-ENERGIA.
IN LUOGO DELLA COESISTENZA GOVERNANO I
PASSAGGI DI STATO, ATTRAVERSO UN PROCESSO DI
MEDIAZIONE PER CUI IL SACRIFICIO DI UNA PARTE
FLUISCE VERSO IL SORGERE DELL’ALTRA:
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 22
è la soluzione dei confl i t t i , or iginata
dall’avvicendarsi di interessi e pulsioni diverse.
NATURA MUTANTE, o MUTEVOLE.
Come il quadrato ci riporta ai quattro elementi, fu-
oco, terra, aria, acqua della tradizione mediterranea,
figli di una scomposizione bipolare, per meglio com-
prendere il pentagono e la stella a 5 punte riferiamoci
per un momento ai cinque elementi descritti dalla me-
dicina tradizionale cinese, la grande Agopuntura, for-
se il più perfetto sistema binario di conoscenza che
mai abbia arricchita la mente umana.
A dispetto del termine «elementi», comunemente
usato, si tratta qui di ben diverse sostanze, almeno sot-
to il profilo relazionale: le prime 4, qualità eterogenee
e complementari della realtà fisica, componenti della
sua totalità strutturale, rispetto ai 5 stadi di transizio-
ne, [per i cinesi: organi] rappresentativi dello scorre-
re e del tradursi dell’energia vitale, che si generano
alimentandosi, secondo il ciclo del pentagono con-
vesso, si fagocitano e distruggono secondo il ciclo
del pentagono stellato. Esistono svariati approcci dia-
lettico-filosofici agli effetti di reciprocità dei 5 fattori
suddetti ed al loro concatenamento dinamico; per
orientare il lettore riporto le due formule più vicine al
processo stagionale, esortandolo ad approfondire i
termini primi del pensiero taoista.
È qui che il ciclo di costruzione e quello di distru-
zione si garantiscono vicendevolmente:
il legno genera il fuoco, che genera la terra, che ge-
nera il metallo, che genera l’acqua che genera il le-
gno..;
e per il ciclo di distruzione, o di conquista:
il legno conquista la terra, il fuoco conquista il me-
tallo, la terra conquista l’acqua, il metallo conquista
il legno, l’acqua conquista il fuoco.
Vale la pena di completare il quadro di siffatto svi-
luppo accennando alle due implicazioni dialettiche
primarie:
1. un principio di controllo, esercitato dal fattore
generato sul distruttore della sua sorgente (terra con-
trolla l’acqua che attacca il fuoco);
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 23
legn
o
fuoco
terr a
metalloacqu
a
genera
i 5 momenti
stagionali, visti
in senso orario
2. un principio di compensazione riferito ad ogni
elemento genitore nei confronti del suo precedente (il
nonno) che tenderebbe ad aggredire il di lui figlio: egli
soccorre naturalmente il proprio generato, interrom-
pendo l’aggressione del[la natura del suo] genitore
[verso la natura del suo generato] grazie al fatto che,
avendolo questi stesso generato, non può niente con-
tro di lui (il fuoco sorregge la terra rispetto all’attacco
del legno).
In pratica, come dal quintile nasce l’arricchimento
di una tendenza, qualità o condizione da parte di
un’altra, nel biquintile ha luogo il cambiamento, la
rinuncia ad una soluzione a favore dell’altra.
Due situazioni si alternano, sostituendosi l’una
all’altra, per amore... o per forza.
Nella completezza di tale avvicendamento e reci-
procità in perfetto equilibrio, questa classe di aspetti
presenta un’esplicita relazione col divenire.
Come si può vedere dalla fig. seguente, il rapporto
tra questi due aspetti, AP ed AF, è esattamente quello
di media ed estrema ragione(1), espresso dalla formu-
la aurea:
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 24
(1) La «ragione» in una progressione gemetrica esprime il rapporto costante fra ciascun
termine ed il precedente. Dividere un segmento (A F) inmedia ed estrema ragione,
equivale a individuarne la porzione di media r., (A B ) che risulti media proporzionale
tra l’intera e la parte restante (BF), l’estrema r.. Se chiamiamo s il segmento A F ed r la
lunghezza della ragione, la formula che rappresenta tutto ciò è data da s:r=r:(s r).
Se partiamo da s=1, r sarà = 0.618034..; se invece poniamo r=1, s è = 1.618034...
Sono in un certo senso uno l’inverso dell’altro; moltiplicati tra loro danno 1. In virtù
della mirabile armonia che scaturisce questo doppio valore, esso è stato appunto defi-
nito nel secolo scorso: AUREO. Se esaminiamo per un momento lo sviluppo del rettan-
golo aureo (in fig. 1) - formato appunto dai due lati rispondenti a questa proporzione -
vediamo come su di esso si impernia l’infinita serie crescente o decrescente di rapporti
che, rispettando una proporzione numerica costante, lo ricostruiscono in espansione o
contrazione, ogni 4 tempi, sempre uguale e ritmicamente contenuto in se stesso. Due
parole sulla sua costruzione geometrica: dato il quadrato A BCD, dalla metà del lato
A B , in m , si prolunga il segmento A B fino ad F, riportando da m una distanza mC . Ogni
rettangolo finale può originare un quadrato che libera un nuovo rettangolo, sia verso il
centro, per divisione di se stesso, sul lato minore, che per moltiplicazione, sul lato mag-
giore verso l’esterno. Si tracci la curva continua che accompagna ogni quarto di ciclo, o
fase, lo sviluppo di tale serie, mantenendo il centro costante; ecco nascere la spirale
(alla pag. seguente), che raffigura l’evoluzione di questo ineffabile rapporto dinamico.
( √ 5 ± 1 ) / 2
Esso rappresenta l’uscita dalla fissità del cerchio -
inteso come circolo chiuso indifferenziato - nel forni-
re la chiave al processo di sviluppo della spirale, trac-
ciato ideale dell’evoluzione, in un perfetto equilibrio
tra ciò che è passato e ciò che è a venire.
Il passaggio da un concetto di ciclicità statico ad
uno dinamico è assai bene interpretato dalle forma-
zioni naturali a spirale, essendo questa la risultante di
due vettori: un moto circolare ed un moto che tende ad
allontanarsi da (o a raggiungere) un punto centrale.
Ricorsività ed espansione.
Ho proposto perciò alcune immagini che attestano
come la vita si espanda fin dalle forme più semplici,
perseguendo l’output della spirale logaritmica - o
in accordo con le serie di Fibonacci o di altro tipo -
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 25
A Fm B
D C
P
FIG. 5
divenute da tempo un connettivo nell’analisi infinite-
simale e nella statistica, la biologia, la genetica etc..
A sua volta la piramide con la base orientata alle 4
direzioni cardinali (rappres. orizzontale) ed il vertice
(vertic-ale) che le dà vita (5), esprime perfettamente
ternario e quaternario(2) quale integrazione di spazio e
tempo. Il passaggio dal movimento circolare a quello
spirale trasforma la piramide in un elicoide conico,
simbolo dell’espansione-contrazione dell’universo.
La figura 2 contiene un invito a meditare.
L’aspetto di CONGIUNZIONE, combinazione a chiu-
sura della formula, il trait-d’union, l’ultimo elemento
che si riunisce al primo, è ovviamente correlabile agli
aspetti di quadrato come di trigono; a maggior ragio-
ne, alla luce di tutto quanto detto, ritengo doveroso as-
sociarlo al gruppo di quintile per l’integrale affinità.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 26
FIG. 6 - Sviluppo della
spirale AUREA
(2) Ricordo brevemente l’assunto della scuola pitagorica 32+ 42= 52= 25. Rimando peraltro al
pregevolissimo saggio di S. Ghivarello «QUALE ZODIACO?» - LINGUAGGIO ASTRALE nº 1, 1993
Rilievo della sezione di una conchiglia «Nautilus»
mirabile sviluppo naturale di spirale logaritmica
Traslare il senso del rapporto evolutivo-involuti-
vo insito nei due angoli 72°, 144° potrebbe fornire a
sua volta una chiave all’approfondimento dei rapporti
simbolici tra gli archi di 45° e 135° come di 30° e 150°,
entrambe le paia facendo perno sull’angolo di 90°.
Sappiamo che la croce degli equinozi e dei solstizi,
che determina le posizioni angolari fondamentali in
un tema, come nel ciclo solare annuo, dà l’avvio alle 4
stagioni. Facendo perno sui suoi cardini, imprime
una spinta innovatrice al corso dei mesi.
Lo sforzo, o il sacrificio cui prelude ogni cambiamen-
to è Negazione di ciò che sussiste, figlia dell’Antitesi
sancita dall’opposizione. Quest’ultima, nella sua e-
spressione negativa, è la quintessenza della separa-
zione e della ribellione.
Il triangolo equilatero iscritto nell’eclittica unisce
sempre, da qualunque grado si parta, i tre Segni del
medesimo elemento: trigonocrazia di Fuoco, Terra,
Aria o Acqua, evidenziando nel contesto globale
ognuna delle 4 componenti nel suo triplice livello di
manifestazione, cioè nella sua integrità e realtà.
È pertanto da considerarsi fisso, alla cui Tesi o
Affermazione nulla vi sia da aggiungere
Quanto al pentagono, nella sua rotazione
all’interno dell’eclittica abbraccia le più svariate
combinazioni di Segni e di Elementi; ma se lo esami-
niamo proiettato sulla catena dei Decani emerge una
caratteristica assai speciale: lasciando partire il suo
primo vertice dal grado 0 di Ariete, governo di Marte,
vediamo ogni vertice successivo puntare egualmente
alle decadi governate da Marte; ciò avviene però in
concomitanza dei gradi 0, 2, 4, 6, 8 di ogni successiva
decade in senso antiorario. Perciò, se ci spostiamo di
due gradi per volta lungo i primi di Ariete, dopo 2 gra-
di vedremo il vertice di Capricorno passare al Decano
del Sole; dopo altri due toccherà al vertice di Scorpio-
ne, poi di Leone e Gemelli, infine Ariete.
Aquesto punto abbiamo 5 Decani del Sole in linea,
e il primo vertice è sulla cuspide del 2º Decano.
Procedendo, si accendono uno ad uno i Decani di
Venere, sempre in ordine orario, cioè opposto al moto
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 27
La porta di unaconchiglia, raccolta alle
isole Seychelles(foto al naturale);
in dimensione ridottada noi è chiamata
«Occhio di S. Lucia»
dei vertici. Quindi avremo sempre almeno 3/5 di Deca-
ni dello stesso tipo dominanti, e 2/5 pure eguali, in al-
ternanza. Non è questo un bell’esempio di rinnova-
mento organizzato?
L’ordinamento dei Decani, pilastro dell’astrologia
(esoterica) egizia, intesse nello Zodiaco una trama di
vibrazioni vitalizzanti come sottopelle, una corrente
di rinnovamento senza sosta, che pare proprio fluidi-
ficare la rigidità delle partizioni ieratiche, percorren-
dola in doppio senso con peculiare autonomia presta-
bilita da un’alternanza numerica insolita: cinque vol-
te sette [pianeti]. La coesistenza Yang-Yin in questo
binomio generatore-distruttore emerge quindi come
una pulsione capace di stimolare le nostre facoltà ri-
flessive, fino a trasformare le figure in elementi par-
lanti alla nostra percezione.
Sulla mutevolezza del quintile, la sua flessibilità,
malleabilità, volatilità e dulcis in fundo fatalità o pote-
re ordinativo, credo di aver detto quanto basta.
La legge del karma agisce a posteriori, distribuendo
onori ed oneri secondo le nostre attuazioni. Gli aspetti
di quadratura e trigono ne sono allora gli esecutori.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 28
O
P
Q R
S
TU
V
WX
Y
Z
FIG. 7 I Decani e la Stella rotante
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 29
30°,�
60°,w
120°,t
150°;q
0°o
45°,x
90°,u
135°,s
180°p
36°,y
72°,v
108°,�
144°r
L E G E N D A
OPQ
RS
T
UV
W
XY
ZO
PQ
RS
T
UV
W
XY
Z
XII
VI
XIV
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
ML
K
JIH
G
F
E
AC B
14°28
8°08 8°18
13°4R⁄
12°1
5
19°5
5
6°32 12°1
2
11°4
17°21
2°2
21°3
ASC DS
MC
IC
1992−95
AGE
NDA
fig. 1base 12
XIIVI
XI
V
X
IV
IX
III
VIIIII
VIII
ML
KJ
IH
GF
EAC B
fig. 2base 7
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
ML
KJ
IH
G
F
EAC B
fig. 3base 5
XIIVI
XI
V
X
IV
IX
IIIVIII
II
VIII
ML
K
J
IHG
F
E
AC B
fig. 4base 3
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
ML
K
J
IH
G
F
E
AC B
figure5a e 5b
XIIVI
XI
V
X
IV
IX
III
VIIIII
VIII
ML
K
J
IH
GF
E
AC B
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
ML
K
J
IH
G
F
E
AC B
Esempio diapplicazione
di diversi criteriselettivi degli
Aspetti e dei loroparametri
FIG. 8
Spartito di un’immensa sinfonia, il diagramma
astrologico si propone dunque come un pentagram-
ma, circolare anziché lineare.
La prima doppia divisione dell’Unità nel 2 e nel 4
simboleggia la scansione, o distribuzione del tempo
nello spazio delle stagioni; la combinazione trina la
contemporaneità nell’interspazio: uno e due sono si-
multanei e coesistenti, da cui ogni cosa trae origine e
in cui tutto si risolve; cinque è organizzatore ed effetto
di sincronicità, ché di tutto tiene conto e misura.
È il fattore dell’individuazione e di tutte le trasfor-
mazioni che il soggetto deve attraversare ed attua-
re; contiene le premesse per la percezione della realtà
e la sua conseguente manipolazione. I cinque sensi ne
sono i testimoni. È l’etere; le forze plasmatrici.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 30
alla pagina precedente:
Tema di L. MILIA nata l’ 1, 11, 1990 alle 0.45
Al diagramma principale il tema calcolato con orbita di con-
giunzione media (solare) di ±12°. La f ig. 1 mostra lo stesso
tracciato degli aspetti senza valorizzare quelli (primari) di
Quintile e Biquintile; la f ig. 2 sviluppa lo stesso tema appli-
cando 7° di tolleranza per la congiunzione (vedi §. 4); la f ig.3 porta la riduzione a 5° e la f ig. 4, limitando a 3°, trattiene
solo gli aspetti essenziali per precisione raggiunta. La sele-
zione che ne deriva è eloquente e, se può in certi casi sor-
prendere, rispetta sempre le proporzioni naturali.
Notare che il Quinconce FI, più marcato del Trigono JF,
mantiene la prevalenza quanto più si riduce l’orbita.
Le figure 5a e 5brisultano dall’applicazione a pari tracciato
di parametri orbitali richiesti da un committente e cioè:
Congiunz. e Opposiz. 9°, Trigono 8°, Quadrato 7°, Sestile
5°, Bi/Quintile 3°, minori 2°.
La 5a non contiene gli aspetti di Quintile e Biquintile e ad
un’analisi superficiale il Quinconce EI (per noi del tutto in-
sufficiente) tende a sostituire il Biquintile EG, e EB a ED,
che invece esiste ed è predominante. I Sestili EF esistono
solo a senso unico, per insufficienza da parte di FE e E,
particolare questo assai difficile da rilevare a vista, e che
certo non emerge dai grafici indifferenziati 5a e 5b .
O 0.4portata degli aspet t i
î 19 Stabilito il ventaglio di aspetti da valutare, vanno
definiti i coefficienti di elasticità, cioè l’escursione
massima consentita all’angolo che separa effettiva-
mente, o accomuna una coppia di pianeti, rispetto al
modulo, per rientrare nell’attività di aspetto. Il primo
postulato, punto di partenza per ogni deduzione, è che
ogni modulo è titolato da una sua PORTATA, (chiama-
ta anche orbita, probabilmente a causa di una frettolo-
sa traduzione dall’uso straniero) senza la quale ogni
aspetto si ridurrebbe ad un puro istante teorico.
La PORTATA di un aspetto gli conferisce una tolle-
ranza dello scarto angolare, oltre la quale l’aspetto
non ha più risonanza specifica, anche se resta convali-
data una certa dinamica relazionale tra le parti; di fat-
to, due pianeti in Segni opposti si guarderanno sempre
con interessi contrapposti, dato l’ambiente che li ospi-
ta in dipendenza dalla fase ciclica.
Definire la PORTATA è da sempre uno dei compiti più
malcurati, o meno formalizzati della tecnica astrologica,
frutto della totale libertà di ogni operatore di stabilire,
nell’ambito della propria sensibilità ed esperienza, i valori di
riferimento applicabili ad ogni caso. Ne conseguono le
associazioni e distinzioni più disparate tra aspetti e punti
celesti, con valori che oscillano addirittura secondo il tipo di
situazione astrologica in esame; come se la fenomenologia
energetica potesse risentire a priori del fatto di interessare un
transito anziché il nascere di un evento. Necessitano chiari
punti fermi, che consentano lo svolgimento di ricerche coordi-
nate a risultati comparabili.
La PORTATA non è direttamente regolata dall’am-
piezza angolare - poiché il modulo di 135° avrebbe
maggiore peso di quello di 120° - ma deve essere cer-
tamente rapportata al numero di aspetti consecutivi
contenuti in un cerchio, o ricorrenza, il che equivale
alla frequenza(1). Più alta sarà, nei 360°, minore la
PORTATA. Lo studio introduttivo alle definizioni fon-
damentali viene a darcene conferma. í
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 31
Riassumendo, in una corda tesa tra i due estremi
(0°, 360°) eccitata nel suo punto centrale (a=1), si ge-
nera una semilunghezza d’onda, con un solo ventre di
vibrazione centrale.
Per a=2 si ha una frequenza doppia.
Per a=3, 4, 5 si generano frequenze tripla, quadru-
pla etc.. Dopo aver assunto come fondamentali la 3ª,
4ª e 5ª armonica, non abbiamo fatto che stabilire le re-
lative sub-divisioni armoniche di 1º e 2º ordine, mo-
strando come determinate lunghezze d’onda che su-
perano la fondamentale di un nodo si riconducano in
un sistema chiuso alla frequenza delle minori.
Abbiamo evidenziato l’eloquente parallelo tra
principi armonici ed aspetti, la cui meccanica si fà de-
gno complemento alla pulsante immagine della musi-
ca delle sfere. Dobbiamo ora raccordare il tradiziona-
le concetto di arco di influenza di un aspetto con quel-
lo assai meno elastico di oscillazione e relativi nodi
armonici.
Se la fisica non ammette a priori alcuna approssi-
mazione dal punto di vista armonico, l’esperienza di-
mostra il verificarsi, o piuttosto il predisporsi di un
fattore di reciprocità tra l’influenza di due diversi cor-
pi che si accingono ad entrare in aspetto; come il cari-
carsi di una molla o di un magnete, pronti a scattare ad
un momento previsto.
Possiamo liberamente ipot izzare - con
un’approssimazione limitata dall’oscillazione che
definisce l’aspetto - un campo di attesa del contatto (2).
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 32
(1) Non occorre spender troppe parole per dimostrare che maggiore è l’importanza di un
evento, tanto più raramente esso si presenta; ciò è vero in ogni campo in cui si parli di ricor-
sività più che di statistica. Un cliente si sentì in dovere di informarmi che aveva letto su un
trattato di astrologia essere il quintile trascurabile in quanto molto raro in un oroscopo!
Sarebbe come sostenere che lo è.. il primo quarto di luna, puntuale ogni mese, con una ca-
denza decisamente non opinabile; ed è significativo esattamente in proporzione a questo ri-
petersi; come un quadrato ds. del Sole al punto γ scatta una volta l’anno; e di Saturno ogni
29, ma il punto è: ad ogni rivoluzione di ogni corpo celeste si verificano immancabilmente 4
possibilità di quadratura contro 5 di quintile su un punto scelto a caso; e li vedremo distri-
buiti nei temi né più né meno secondo questa legge di presenza.
Peraltro il fatto stesso di essere così raro avrebbe reso il quintile assai più prezioso di quan-
to l’autore in questione volesse far apparire.
La rarità di qualunque aspetto può dipendere in effetti solo dal ritmo proprio dei transiti.
A posteriori invece è tutto più semplice: se l’aspet-to ha già raggiunto la lunghezza armonica e se ne stadiscostando, la vibrazione si è liberata ed ha sortito ilsuo effetto; sarà allora il caso di parlare di persistenza.
î 31 La precisione dell’angolo dovrà essere in ognicaso relazionata alla frequenza ondulatoria, cioè in-
versamente proporzionale alla lunghezza dei ven-
tri in vibrazione. Non vi può essere discussione cheprescinda da tale regola, stabilita nella natura. í
Ogni interpretazione potrà risentire di circostanzevariabili da un tema all’altro, ma non potrà sostituireneppure parzialmente questa formulazione oggettiva._ Un semiquadrato ad es. può manifestarsi in modo
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 33
(2) Tanto vale aggiungere che il fattore determinante nei transiti non è necessariamente ilperfezionamento dell’aspetto, ma l’atteso spostamento di Luna o Sole (soprattutto se si par-la di Direzioni) che agiscono come relais, o il giorno o l’ora governati dal promittente, qualifattori catalizzanti; lungi dall’essere contradditorio, questo concetto induce ad una spiega-zione ulteriore. I luminari, talvolta Mercurio, si comportano in questo caso come la lancettadei secondi, che dice l’ultima parola sull’ora esatta.Come conciliare tutto ciò? È necessario distinguere la predisposizione di un’influenza puraad opera di due forze planetarie nel Disegno metafisico, dal prender forma e sostanzadell’effetto, ovvero il tradursi di tale potenziale in un evento nella sfera fisico-esistenziale.Da uno stadio all’altro - che intervengono in dimensioni del tempo diverse - intercorre unprocesso di rallentamento che è lo stesso per ogni fenomeno di nascita o creazione, frutto diaggregazione ed accordo di tutte le influenze in essere, e soprattutto di quella legge che re-gola i rapporti tra ciò che si vede e ciò che non tutti possono vedere, implicita nel misterodella vita. Dall’altro lato tutto è per così dire simultaneo; nel nostro, ogni processo è diffe-renziato talché, anche se le tubature sono piene, l’acqua non sgorgherà se non all’aperturadel rubinetto terminale; o come in un grande teatro, con attori, orchestra e tutto il personaleal proprio posto, non inizia il movimento se non quando è il portiere ad inaugurare l’ingres-so. In breve, quando qualcosa accade qua, in cielo è già approntata, oserei dire successa;del resto i pianeti non sono che proiezioni nello spazio di centri di energia, così come le lan-cette di un orologio non possono venir confuse col tempo che scorre. In un tema di nascita,ove il movimento viene congelato, o comunque nel tema di un momento dato, il predisporsidi due corpi ad una configurazione aspettuale stabilisce un campo di calore, o forza latente,che ha il senso di uno stato di tendenza, oltretutto destinata a maturare sia nel Transito stes-so che può seguire la cristallizzazione del tema che, talvolta, nell’esperienza delle Direzio-ni post-nascita.Può bastare a spandere una nebbia o luce, grigio o colore tanto più densi e sentiti quanto piùl’aspetto è prossimo al nodo armonico; ma se non bastasse, altri fattori correlati alle posi-zioni dei pianeti subentreranno ad esaltare le forze in gioco.Sotto questo profilo è lecito ritenere l’aspetto capace di produrre effetti.
certamente più doloroso di un quintile, e quindi più
sentito; ma ciò non significa che la sua incidenza
nell’economia evolutiva sia più ampia di quella del
quintile, e comunque non giustifica che gli venga ri-
conosciuta una maggiore escursione.
î Si tratterà semmai di stabilire l’unità di riferi-mento, che diventi la base per tutte le altre. í
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 34
Tabella generale dei parametri di PORTATA degli aspetti
Congiunzione 360/ 360 = 1 12* 1/ 1 = 12 o (senso simbolico (1))
Semisestile 360/ 30 = 12 12* 1/12 = 1 z punto medio d/sestile
Semiquintile 360/ 36 = 10 12* 1/10 = 1.2 y punto medio d/quintile
Semiquadrato 360/ 45 = 8 12* 1/ 8 = 1.5 x
Sestile 360/ 60 = 6 12* 1/ 6 = 2 w
Quintile 360/ 72 = 5 12* 1/ 5 = 2.4 v
Quadrato 360/ 90 = 4 12* 1/ 4 = 3 u
Tridecile 360/ 108 = 10 12* 1/10 = 1.2 _
Trigono 360/ 120 = 3 12* 1/ 3 = 4 t
Sesquiquadrato 1080/ 135 = 8 12* 1/ 8 = 1.5 s [90+45]
Biquintile 720/ 144 = 5 12* 1/ 5 = 2.4 r
Quinconce 1800/ 150 = 12 12* 1/12 = 1 q [120+30]
Opposizione 360/ 180 = 2 12* 1/ 2 = 6 p
ricavati dalla formula: portanza_base.12 = 12 / (360 / modulo)
(1) I simboli degli aspetti adottati nel contesto editoriale dell’agenda, soprattutto quando
non definitivamente usuali, sono stati parzialmente [ri]costruiti rispettando un criterio di
rapida e univoca individuazione, sia mnemonica che simbolico-geometrica. Quanto
all’etimologia, può interessare il lettore l’origine di alcuni termini invalsi. QUINCONCE dal
latino «quincunx», deriva il suo significato dalla misura monetaria di un quinto di dodici
(oncia) ovvero 5/12. Infatti 30*5=150, 30*12=360. La radice SESQUI- significa un
rapporto di una volta e 1/2, 1.5 a 1; infatti il SESQUIQUADRATO è 135=90+45;
il TRIDECILE, di 108º, potrebbe quindi giustamente venire chiamato SESQUIQUINTILE,
in quanto 72+36=108; ma, a rammentare che 72º/2 cioè 36º corrisponde ad un decimo del
cerchio e che quindi questo aspetto misura tre decimi di 360º, si è preferita l’adozione di
questo termine, evitando anche parziali ripetizioni ed assonanze.
î Attribuendo simbolicamente all’angolo di 30° qua-
le aspetto elementare (1/12 di cerchio) valore 1, avre-
mo 12 quale PORTATA massima, conferita all’aspetto
di CONGIUNZIONE. Ecco allora come la lista si com-
pleta automaticamente: per gli aspetti di 30°, 36°, 45°,
60°, 72°, 90°, 120°, 180° direttamente modulari
dell’unità, il calcolo è immediato: basta dividere 12
per il numero di archi contigui contenuti nei 360°.
Per gli aspetti di 108°, 135°, 144°, 150° modulari di
un multiplo di 360°, si è dovuto fare riferimento a
quest’ultimo.
108 *10 = 1080 ( / 3 = 360 )
135 * 8 = 1080 ( / 3 = 360 )
144 * 5 = 720 ( / 2 = 360 )
150 *12 = 1800 ( / 5 = 360 )
La formula adottata, in sintesi, divide la tolleranza
per quanti aspetti si formano a coprire l’arco visivo di
360° (percorrendo il cerchio anche più volte). í 38
I risultati generali sono esposti in tabella.
La prima novità che colpisce è che la PORTATA at-
tribuita alla OPPOSIZIONE risulta dimezzata rispetto
alla CONGIUNZIONE; ciò è in contrasto con l’usuale,
che stabilisce valori paritetici o quasi riguardo ai due
aspetti primi. Eppure i numeri parlano.
Colto di sorpresa da questa provocazione ho riflet-
tuto a lungo, onde conciliare l’accettazione intuitiva,
l’abitudine e la logica numerale.
Il criterio della suddivisione della torta per il nu-
mero dei commensali non fa una grinza. Tuttavia la
CONGIUNZIONE vede due entità come minimo e mas-
simo, tal quale l’OPPOSIZIONE. Ma nel primo caso
vanno a sedere sulla stessa sedia. Dove sta la differen-
za nel dire che uniti gestiscono una torta intera, men-
tre opposti ciascuno gestisce mezza torta? Forse in ciò
risiede un enigma più sottile di quanto appaia a prima
vista. La condizione chiarificatrice e risolutiva consi-
ste, a mio avviso, nell’interpretare in chiave armonica
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 35
la CONGIUNZIONE come un aspetto di 360° an-
ziché di 0° (1).
È nel rispetto alla totalità del cerchio che le due par-
ti si incontrano, ed è nei confronti della chiusura di un
ciclo che debbono rispondere in precisione; quindi la
misura è doppiamente facilitata rispetto a quella di un
semicerchio, o di un terzo di cerchio etc.
Possiamo stabilire una più accurata connessione
caratteriale tra gli aspetti, relazionando ciò che acco-
muna nei tre gruppi ciascun livello armonico; e dei pa-
ralleli che si stabiliscono tra detti livelli all’interno di
ciascun gruppo (2).
Un invito a riflettere deriva dal considerare che il
TRIDECILE è in rapporto 1.5 rispetto all’angolo di 72°
e il SESQUIQUADRATO rispetto ai 90°; lo stesso rap-
porto applicato all’angolo di 120° conduce dritto
all’OPPOSIZIONE.
L’apporto del TRIDECILE rispetto ad un pianeta ri-
cevente sta a metà strada tra ciò che questo ha nutrito -
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 36
Portanza degli aspetti per gruppo:
 1 + 4 + 2 + 1 = 8 2/3
à 6 + 1.5 + 3 + 1.5 = 12 4/4
Ä 1.2 + 2.4 + 2.4 + 1.2 = 7.2 3/5
Somme dei
fattori di
portanza
e loro
proporzioni
fisse
(1) Idealmente la congiunzione ha luogo quando i due corpi si avvicinano, non mentre si al-
lontanano; un aspetto in effetto di retrogradazione va visto ed interpretato come un’esten-
sione dell’aspetto base, sopraggiunto in moto diretto.
(2) Personalmente, credo assai più ad un continuo amplificare la percezione dei significati
ed ad ogni applicazione che sensibilizzi al caleidoscopio aspettuale, che alle definizioni
prefabbricate, proprio quelle che in fondo rallentano e condizionano maggiormente il giu-
dizio, ma che sovente amiamo confondere con la tradizione; quest’ultima va intesa come
affermata struttura portante, tronco di un albero che estende e rafforza i suoi rami in ogni
direzione, non come reticolo che cristallizza ogni cosa.
E comunque non tutte le direzioni possono essere raggiunte contemporaneamente.
Nell’ampliare questo lavoro, per renderlo più completo e comprensibile, è emersa con chi-
arezza crescente l’importanza del numero 5, che mi appare ora inconcepibilmente trascu-
rato dai maestri del passato, laddove il 3 e il 4 hanno incontestabilmente dettato la propria
legge. Perciò gran parte del capitolo ho volutamente dedicata alla rivalutazione di questa
componente, sforzandomi di dar rilievo alle implicazioni più profonde.
in direzione di QUINTILE, nel punto e nell’ambiente
dell’area di domificazione interessata - e ciò che lo
stesso si accinge a sottomettere, nella medesima dire-
zione, ma in arco di BIQUINTILE ed ambiente connes-
so; ciò che tenderà a verificarsi ad opera del transito
sarà in funzione di questi due fattori, con tendenza
complessiva alla dissociazione se il promittente è alla
destra del ricevente, al contrario se alla sinistra.
Oltre alla CONGIUNZIONE abbiamo individuato 12
aspetti, numero esemplare.
Li abbiamo raggruppati in 3 classi di 4 elementi
ciascuno, rivelanti un certo potenziale accordo. Sono
stati coperti tutti i valori modulari eccetto 7, 9, 11.
Il 7 e l’11 non presentano alcun modulo intero pos-
sibile riferito ai 360° (intesi come ciclo Zodiacale), né
ad un suo multiplo di qualunque ordine.
× ÷1 ÷2 ÷3 ÷4 ÷5 ÷6 ÷7 ÷8 ÷91 360 180 120 90 72 60 51.42 45 40
2 720 360 240 180 144 120102.85 90 80
3 1080 540 360 270 216 180154.28 135 120
4 1440 720 480 360 288 240205.71 180 160
5 1800 900 600 450 360 300257.14 225 200
6 2160 1080 720 540 432 360308.57 270 240
7 2520 1260 840 630 504 420 360 315 280
8 2880 1440 960 720 576 480411.42 360 320
9 3240 1620 1080 810 648 540462.85 405 360
La tabella mostra come, moltiplicando 360 per va-
lori da 1 a 9 (colonna sinistra verticale) e dividendo i
totali per valori da 1 a 9 (riga superiore orizzontale), si
ottengano valori interi in tutte le colonne, tranne che
dalla divisione per 7.
Il 7 - numero dei pianeti classici - rappresenta una
scala di fattori agenti all’interno della tessitura zodia-
cale, ma con un ritmo proprio. Le 7 note musicali ed i
colori in cui la luce si scompone nell’arcobaleno non
sono direttamente correlabili ad alcun ciclo stagiona-
le; piuttosto alla vita delle funzioni sensoriali, che
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 37
D
C
B
n G
F
f
I sette pianeti «classici», a
partire dalla Luna, nella loro
successione oraria (per la ve-
locità orbitale), e in alternanza
settimanale antioraria (figura
concava o stella).
sono i tramiti dell’unità microcosmica individuale,
della creatività e del potere esecutivo.
L’11 a sua volta ha già superato i confini dell’unità
pitagorica, la tetractis, rappresentata dalla decina che
tutto racchiude.
Quanto al 9, le suddivisioni di 40°, 80° e 160°, tutte
con lo stesso quoziente 9 e tolleranza 1.3, allo stato at-
tuale del discorso e dell’impostazione che ci siamo
data, parrebbe un’aggiunta effettuata a viva forza,
senza certo guadagnare in sintonia generale. È invece
sostanziale il fatto che ad es. l’aspetto di 40° può esse-
re visto come un TRIGONO in terza armonica, cioè la
terza parte in ogni ciclo di 120°.
Ciò significa che, a qualunque livello di frammen-
tazione della fondamentale di 360° si possano scopri-
re e valorizzare le caratteristiche di frequenze armoni-
che e subarmoniche di ogni ordine. Il singolo grado,
primo criterio di individuazione di una posizione, è
esso stesso esempio lampante di scansione ritmica.
La stessa armonia che accompagna il trascorrere di
ogni giorno (1°) e il variare delle sue fasi nell’arco
delle 24 ore; come quella delle 4 stagioni, non è essa
pure giusta fonte di ispirazione? Essa nasconde preci-
se sintonie con i cicli maggiori, atte a determinare
strettamente il minuto e il secondo del manifestarsi di
ogni cosa che attende.
î 35 In ragione dei valori fin qui fissati, l’arco di esisten-
za degli aspetti minori può ridursi al di sotto del mez-
zo grado, soprattutto se applicato a pianeti lenti, come
si potrà desumere dalla tabella completa finale. Ciò li
conferma minori a tutti gli effetti, fuori da qualunque
preconcetto, ma non impedisce che, qualora esistano
in precisione, possano emettere un proprio suono lim-
pido e brillante, che va ascoltato con attenzione e te-
nuto nel giusto conto. í
Se lo studioso ha accettato tutti i presupposti che ci
hanno guidato fin qui, sta ora per affrontare la parte
più delicata e critica di questa esposizione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 38
Infatti mi accingo ad introdurre una ipotesi dedutti-
va ed una proposta sperimentale che, nonostante la
mia avversione per le supposizioni e le invenzioni più
o meno cabalistiche, che spesso infiorano il terreno
della pratica astrologica, quando va bene nel tentativo
di trovare agganci per spiegare ciò che non si riesce a
spiegare con gli scarni parametri tradizionali (ma sarà
poi un problema di parametri?); nonostante, dicevo,
non desideri affatto accodarmi a questa lista, credo di
dover attirare l’attenzione degli studiosi e per quanto
concesso la loro sperimentazione, nei confronti di un
principio che emerge da sè e da leggi armoniche.
Delicata perciò in quanto proposta.
Critica lo è ancor più, poiché richiede di miscelare
valori iniziali dedotti, probabilmente solo indicativi
che, proprio in quanto «variabili» di un sistema scel-
to, possono dare adito a risultati sufficientemente di-
versi, finanche divergenti a fronte di scelte iniziali tut-
te da discutere. È duro da ammettere, ma è così; del re-
sto se non si cerca, non si può trovare.
î Al capitolo precedente si è visualizzato il fenome-
no ASPETTO come un’onda armonica definita da due
punti principali, che, manifestandosi all’interno di un
cerchio e quindi percorrendolo nella sua interezza,
genera un preciso numero di nodi e ventri, di cui due
corrispondono appunto a dette posizioni, occupate da
pianeti che sono il fulcro della vibrazione.
Apparenaturale che l ’osci l lazione, che coinvolgeinizialmente i due punti,debba estendersi a tutto ilsistema, non essendo concepibile un’oscillazionearmonica che nasce in un punto e finisce in un altrosenza neppure ripetersi uguale a se stessa, finoall’esaurirsi delle condizioni che l’hanno generata..í
D’altro canto il rapporto aspettuale tra i due punti
trae significato e valore proprio dal fatto che ad un
dato momento due corpi si trovano in sintonia, in
quanto partecipi di una formazione geometrica ben
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 39
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
mL
Kn
I
H
G
F
E
ACB
FIG. 9
SEMIQUADRATO
Marte-MedioCielo eSESQUIQUADRATO
Marte-Ascendente
precisa, la quale investe nella natura - per restare sulle
generali - una gamma definibile di attinenze.
Basta studiare il mondo minerale per rendersi con-
to di come la geometria stabilisca le qualità delle so-
stanze e ripartisca gli aggregati; e poi le concatenazio-
ni più complesse delle formazioni genetiche.
In tal senso saremmo autorizzati ad ipotizzare il
moltiplicarsi di nodi lungo l’eclittica, tali da costituire
i punti chiave di quell’aspetto, ovvero i punti sui quali
ogni pianeta in transito si troverebbe in sintonia aspet-
tuale con i generanti, che abbiamo già chiamata con-
giunzione virtuale su quell’armonica (1).
Ogni coppia di pianeti che formi aspetto immette-
rebbe quindi nel sistema una proprio impulso, gene-
rando un’onda più o meno intensa, o meglio di altezza
variabile, e di ampiezza corrispondente a quella stabi-
lita dal livello armonico dell’Aspetto.
Qualora si dimostrasse che i pianeti, anziché esse-
re parte attiva, promotori magnetici della formazione
aspettuale, ne fossero solo i recettori, elementi passi-
vi, galvanizzati da una condizione armonica latente
che preesiste nel ritmo stesso dell’energia cosmica -
come lampade accese da condizioni di passaggio
dell’energia elettrica - possiamo comunque supporre
che la loro posizione sensibilizzi il circuito attivando
un’onda stabile di cui verrebbero ad essere il fulcro.
î I molteplici impulsi che vengono a coesistere in un
tema naturalmente si sommano, generando una unica
curva armonica finale. Essa in ogni suo punto è la ri-
sultante dell’esatta spinta di ciascuna onda singola,
con propria forza e direzione, combinata alla forza e
direzione delle altre. Infine questa curva presenterà
un andamento più o meno simmetrico, che potremo
rappresentare rispetto ad un asse centrale, indifferen-
temente orizzontale o circolare, dando luogo ad una
esclusiva distribuzione di nodi, ovvero i punti di inter-
sezione della curva con l’asse e di ventri ovvero anse.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 40
(1) È bene tenere presente che, mentre un’oscillazione rappresentata da un grafico sinusoi-
dale attraversa due volte per ogni ciclo l’asse di direzione, passando dalla fase positiva o
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
mL
Kn
I
H
G
F
E
ACB
FIG. 10
BIQUINTILE Marte-Urano esuo svolgimento nel cerchio
Ebbene, tali punti vengono a costituire una serie di
posizioni sulle quali ogni pianeta in transito si troverà
in particolare sintonia con l’insieme del tema che li
determina, quindi argomenti speciali ed unici.
Nel contempo (ciò che forse interessa ancor più) si
verranno a delineare zone di massima e di minima at-
tività, positive e negative, molto probabilmente capa-
ci di dispiegare particolari attitudini del soggetto,
maggiore presenza o assenza in certi campi, inerente
reattività ai TRANSITI etc., in relazione alle Case o
fasi del cerchio soggettivo che attraversano. í 44
Si aprono qui ancora due ordini di incognite.
Il primo, che riguarda la qualificazione dei nodi
aspettuali, è relativo anche alla potenza espressa da
ogni pianeta nell’aspetto, e di ciò parleremo tra breve.
Poiché come si è detto, dal punto di vista armonico
l’angolo deve risultare perfetto per generare una riso-
nanza regolare e identificabile, e nel caso di un tema
radix ciò non si verifica mai, ci si imbatte assai presto
nella necessità di stabilire quali siano da considerarsi i
punti di aspetto effettivi dal punto di vista armonico.
Tra le non poche possibilità, mi appare essenziale
riferirsi allo storico del movimento planetario, piutto-
sto che a disposizioni simboliche o ricavate da medie
geometriche. È mia opinione che ogni aspetto tragga
il suo effetto - sia virtuale poco prima del perfeziona-
mento, che di coda, per un certo tempo a seguire - dal
momento esatto della maturazione.
Nel tentare di stabilire i valori armonici ideali di
un tema, ho scelto la via (decisamente più scomoda)
di ricercare il momento in cui l’aspetto cristallizza,
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 41
superiore a quella inferiore, tali nodi vanno considerati esistere soltanto in presenza dell’i-
nizio o della fine di ogni ciclo, quindi nel cerchio i nodi reali sono la metà esatta di quelli ap-
parenti, risultanti dal percorso simbolico dell’onda. In pratica si può descrivere lo stesso
tipo di fenomeno in due modi: quello illustrativo (cfr. pag. 5) ove una corda in vibrazione
oscilla per intero passando da un lato all’altro dell’asse centrale (fase + e − ); e quello sim-
bolico sinusoidale, che traccia il variare del raggio di oscillazione dall’alto in basso nel
tempo; quindi non ravvisa il fenomeno ma ne segue il decorso algebricamente.
Il suo punto d’intersezione centrale non va quindi inteso come un nodo, ma come il sempli-
ce passaggio critico da un emiciclo all’altro, attraverso lo zero inerte.
coerentemente ai valori spazio-temporali reali, peral-
tro estremamente variabili da caso a caso date le pos-
sibili combinazioni di retrogradazioni singole o mul-
tiple etc.; e qualora l’aspetto si ripeta a breve distanza,
sia la posizione del momento precedente che se-
guente, scegliendo poi quella più prossima in termi-
ni di tempo, considerata esercitare la maggiore in-
fluenza sull’apparato nel momento significato dal
tema (fig. 11, 12).
L’alternativa più praticabile a questa escursione bi-
direzionale, se non si fa uso dell’elaboratore e di mol-
ta, molta pazienza, potrebbe essere di “quotare” quali
punti di aspetto i gradi simmetrici al punto me- dio di
distanza vera tra i pianeti (figura citata, curva a lungo
tratteggio); per dare un esempio, calcolato il punto
mediano tra due pianeti in trigono approssimato, si
considerano gli estremi dell’aspetto come situati a
60° prima e 60° dopo tale punto. Oppure calcolare il
punto d’aspetto a far capo alla posizione del pianeta
più lento; tutti palliativi rischiosi, giacché ogni ap-
prossimazione si sommerà fatalmente a tutto il resto
deviando anche i valori sani e condizionando irrever-
sibilmente ed irriconoscibilmente tutta l’indagine.
Seconda incognita: quali parti far rientrare in que-
sto assetto e quali escludere rappresenta un problema.
Inizialmente ho scelto di assiemare tutti i pianeti,
escludendo l’ASC ed il MC, la Parte-di-Fortuna, lo
stesso Nodo lunare che è appunto solo un nodo.
Essi possono risultare indicativi dei contenuti più
importanti, ma non immettono, a mio vedere, vibra-
zioni proprie. Non ho potuto evitare nel contempo di
sviluppare un lavoro parallelo che tenga conto solo
dei 7 pianeti classici, che considero strettamente indi-
viduali, per poi confrontarlo a tutto il resto (fig. 11,
12). Forse da un’analisi differenziata dell’incidenza
armonica dei tre grandi, Urano, Nettuno e Plutone è
possibile cogliere informazioni sulla dominante kar-
mica di un soggetto. Come si può constatare, questi
accenni bastano ad giustificare un’esperimentazione
assai vasta, la cui codifica iniziale non presenta alcun
lato semplice e tantomeno scontato.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 42
Ci imbatteremo nel problema dell’altezza di ogni
onda aspettuale o intensità della stessa, subordinato
alla scelta iniziale di una tolleranza di riferimento.
Posso comunque anticipare che, sviluppando per
prime le varianti descritte, rapportate a valori parame-
trici equilibrati e congruenti, il risultato è tutt’altro
che scoraggiante: si osservano deviazioni
nell’andamento delle curve ottenute, che si non con-
traddicono l’un l’altra, ma anzi confermano i presup-
posti di una certa reciprocità. Come già accennato, si
può assumere la circonferenza a riferimento, oppure il
suo diametro come asse x, per tracciarvi la cur-
va-somma di tutte le armoniche di un tema, la quale ci
mostrerà le aree di maggior interesse, delimitate dal
suo attraversamento della linea di orizzonte.
Ove la curva si innalzi al di sopra di essa, o all’e-
sterno del circolo, si noteranno aree positive-attive
del carattere e nelle realizzazioni attinenti i campi zo-
diacali e terrestri coinvolti; al contrario per le fasi ca-
lanti o interne, come per qualunque altro tipo di grafi-
co. Possono presentarsi grandi o piccoli campi distri-
buiti, frammentati come spruzzati in tutte le direzioni,
o combinati in poche bolle significative secondo i
casi, i quali evidenziano appunto degli agglomerati o
zone di fondo che non è posibile identificare egual-
mente attraverso la sola analisi delle Case o degli
Aspetti; una certa sintonia oscillatoria può esaltare ad
esempio un’area particolare affatto lontana da qua-
lunque stellium o anche da semplice presenza plane-
taria. Esse potranno rivelare la maggiore o la minore
sensibilità alle influenze di transiti e la predisposizio-
ne all’osmosi con i vari settori che attraversano, men-
tre i punti nodali che ne derivano, se ben determinati,
potrebbero costituire dei relais o punti critici, in qual-
che misura ricettivi e significatori di eventi.
Tali fattori riconducono la mia intuizione agli
Hsueh, ovvero i “punti” situati lungo lo scorrimento
degli Tching - meglio conosciuti come meridiani o
canali energetici, che percorrono in superficie e in
profondità tutto il nostro corpo - utilizzati dalla mille-
naria Agopuntura per ripristinare equilibrio e salute
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 43
nell’organismo, provocando attraverso di essi afflus-
so o deflusso di energia vitale, a seconda
dell’esigenza diagnosticata dall’esame della circola-
zione globale, effettuata principalmente sui polsi del
paziente. Si tratta naturalmente di una semplice im-
magine, della quale solo la più impegnata osservazio-
ne astrologica potrebbe convalidare la fondatezza.
Eccoci allora al problema finale, il distinto valore
dei pianeti nel contesto aspettuale, essenziale per con-
sentirci di accedere all’uso più avanzato della temati-
ca degli aspetti. Stabilita la potenza di ogni pianeta,
col concorso dei parametri e delle norme formulate al
paragrafo seguente, verrà esemplificata in fine
l’analisi e sintesi armonica di un tema, tal quale può
essere applicata a ciascun oroscopo.
î 41 L’analisi armonica consta della descrizione grafi-
ca di ogni singola oscillazione aspettuale, sotto forma
di sinusoide, di cui sono mappati tutti i nodi (definiti
dalla verticale con grado numerico esatto) e i ventri
della curva che incontra l’asse centrale. Essa fornisce
indicazioni sui riflessi di ogni situazione aspettuale
lungo tutta l’eclittica, delle sue fasi attive e passive.
La sintesi armonica è data dalla somma numerica e
grafica in ogni punto di tutte le curve analizzate (ori-
ginate da tutti gli Aspetti considerati validi) esatta-
mente come ci insegna la fisica dei suoni. í
Anch’essa rivela fasi attive e passive, tracciate sia
rispetto all’asse centrale che al circolo zodiacale.
In questo caso si tratta di aree e nodi che interessa-
no il soggetto in modo definitivo e permanente, essen-
do la risultante simultanea di tutte le influenze.
Naturalmente nulla vieta che lo stesso principio
possa essere applicato ad es. all’evolvere del tema in
Direzione solare, per scoprire il variare dell’onda ar-
monica generale, aggiornando la sua composizione
ed i suoi influssi alle varie età conseguite.
Questo argomento troverà ampio sviluppo al § 0.6.
Il lettore è invitato sin d’ora a rivolgere ogni gradito
commento e/o richiesta ad A ntonio A lessi (vedere
recapito, telefoni e indirizzi INTERNET a pagina 66).
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 44
O 0.5potenza dei pianet i
î Definiti i parametri propri degli aspetti, resta da
collegare il carattere di ogni combinazione angolare
alla forza con cui ogni pianeta interagisce con la con-
troparte. Anche in questo caso non pare lecito fare “di
tutte le erbe un fascio”.
Ogni corpo celeste ha una precisa connotazione che
lo differenzia nel modo, riferito in questo capitolo allo
spazio e al tempo effettivi di influenza.
Durante un transito in sestile al Sole, Mercurio o
Nettuno interagirebbero forse allo stesso modo? certo
che no; altrimenti l’effetto di Nettuno potrebbe risul-
tare drammatico, data la sua persistenza, ove l’azione
di Mercurio, a parità di parametri spaziali, finirebbe
col risultare trascurabile. Occorre ancora una volta
potersi affidare ad un criterio che consenta una classi-
ficazione naturale, non soggettiva e riadattata.
La disciplina astrologica non è un gioco di cui stabilire le
regole ma una realtà da comprendere, adottando parametri
confacenti ad un progressivo approfondimento, ed il più
possibile coerenti a ciò che è certo.
Una meditata ricerca mi ha indotto a servirmi del
logaritmo del periodo di rivoluzione siderale espresso
in giorni, ottenendo infine i valori riportati in tabella,
che paiono esprimere convenientemente la differenza
relativa tra un caso e l’altro, mantenendosi all’interno
di una scala unitaria, i cui estremi vanno da tre a dodi-
ci. Il fattore che principalmente distingue ogni pianeta
è infatti la velocità orbitale, che soprattutto in questo
caso ottempera il principio taoista:
«la quantità altera la qualità».
L’esempio sopra citato ci porta diretti all’assunto
che la forza espressa in aspetto da un pianeta sia
proporzionata alla sua velocità orbitale. í
Come dire che - a parità di spazio o arco percorsi -
un pianeta rapido espleterà in aspetto una forza pro-
porzionalmente maggiore per un tempo limitato; ciò
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 45
risulta più consono all’individualità cosciente e
all’immediato. Il contrario per un pianeta lento e in-
trinsecamente più potente, ma (proprio perciò) disco-
sto dalla quotidianità e dalla sfera dell’«ego».
Un pianeta in retrogradazione, nonostante la decele-
razione che accompagna il suo moto, non assumerà
questo tipo di valenze e manterrà la sua dinamica.
î Per poter definire in un tema la condizione dei pia-
neti in aspetto, è necessario rapportare preventiva-
mente la potenza delle entità planetarie alla serie dei
parametri aspettuali che si è deciso di adottare; ovvero
precalcolare i coefficienti di accettazione dei suoi
possibili aspetti applicando la costante di ogni pianeta
alla tabella di PORTATA. Prescindendo in questa sede
dalla posizione potenziale dei pianeti nel tema (Case,
Angoli, Domicilii etc.), si può già predisporre una
tantum una tavola universale, valida per tutti i casi. í
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 46
pianeta anni + giorni giorni totali LOG.(gg.t.)
Luna d 0 29.5306 29.5306 3.3854
Mercurio B 0 87.9690 87.9690 4.4770
Venere C 0 224.7010 224.7010 5.4148
Sole D 0 365.2560 365.2560 5.9006
Marte E 1 321.7300 686.9800 6.5323
Giove F 11 314.8400 4332.5898 8.3739
Saturno G 29 167.0000 10759.2500 9.2835
Urano H 84 7.0000 30688.0000 10.3316
Nettuno I 164 280.0000 60181.0000 11.0051
Plutone K 247 249.0000 90465.7500 11.4127
Nodo L 18 219.0000 6793.5000 8.8237
I parametri di Potenza dei pianeti, ricavati dalle velocità orbitali
Si parte dall’unità centrale, il SOLE e dal
SEMISESTILE come fattori di riferimento.
Dato il Sole in Semisestile con potenza = 1, la for-
mula che determinerà tutti i valori è:
portata_Pianeta x Aspetto =
pot_Sole / pot_Pianeta x portata_modulo
dalla quale, per fornire un esempio pratico, èsviluppato il calcolo dei gradi di PORTATA perogni Aspetto, relativi a Giove:
5.901/8.374* 12 Congiunzione 8.46
5.901/8.374* 6.00 Opposizione 4.23
5.901/8.374* 1.00 Quinconce 0.70
5.901/8.374* 2.40 Biquintile 1.69
5.901/8.374* 1.50 Sesquiquadrato 1.06
5.901/8.374* 4.00 Trigono 2.82
5.901/8.374* 2.40 Tridecile 1.69
5.901/8.374* 3.00 Quadrato 2.11
5.901/8.374* 2.40 Quintile 1.69
5.901/8.374* 2.00 Sestile 1.41
5.901/8.374* 1.50 Semiquadrato 1.06
5.901/8.374* 1.20 Semiquintile 0.85
5.901/8.374* 1.00 Semisestile 0.70
Procedendo allo stesso modo per ogni pianeta otte-
niamo la serie completa (tabella alla pag. seguente),
relativa a questa unità di partenza.
î A questo punto va stabilito il valore iniziale da at-
tribuire alla CONGIUNZIONE - che equivale al fattore o
quoziente di PORTATA - da cui dedurre tutte le orbite
cioè la PORTATA di ogni pianeta per ogni singolo
aspetto. Nell’effettuare questa scelta è necessario an-
zitutto tenere conto che 12 è il valore massimo, al di
sopra del quale si verifica sovrapposizione di orbite;
ritengo infatti che ciò non debba mai verificarsi. í
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 47
La Luna infatti presenta in aspetto di 144° una tol-
leranza di 4.18 gradi, che estende l’arco possibile fino
a 148.18; a 150° si sottrae 1.74 che dà 148.26: come si
vede in questo caso a separare le due orbite contigue
resta un interspazio libero di 8 centesimi.
Notare bene che, ove il parametro di accettazione
di 6 gradi per l’opposizione possa sembrare scarso, in
pratica Luna, Mercurio e Venere assommano valori
maggiori, compensando determinate situazioni in cui
gli stessi valori attribuiti a pianeti lenti risulterebbero
probabilmente ingiustificati.
î L’applicazione di questa metodologia permette di
indagare un tema preselezionando la visione degli
aspetti validi secondo il grado di dettaglio o contrasto
voluti (pag. 29), sempre nel rispetto delle proporzioni
naturali tra i dati, evitando scelte di tendenza ed of-
frendo risultati generalmente più affidabili. í 56
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 48
670.800.001.341.601.012.800.672.001.601.670.014.028.8248.k
520.620.780.031.241.551.620.072.780.241.520.103.206.41311.K
540.640.800.071.291.611.640.142.800.291.540.223.436.00511.I
570.690.860.141.371.711.690.282.860.371.570.433.856.33210.H
640.760.950.271.531.911.760.542.950.531.640.813.637.2849.G
700.850.061.411.691.112.850.822.061.691.700.234.468.3748.F
900.081.351.811.172.712.081.613.351.172.900.425.8410.5326.f
001.201.501.002.402.003.201.004.501.402.001.006.0012.9015.D
091.311.631.182.622.273.311.364.631.622.091.546.0813.4155.C
321.581.981.642.163.953.581.275.981.163.321.917.8215.4774.B
741.092.612.493.184.235.092.976.612.184.741.4610.9220.3853.c
per ogni pianeta, sulla base di 12° per la CongiunzioneTabella completa dei Gradi di Tolleranza degli Aspetti
0°1.2°1.5°1.0°2.4°2.0°3.2°1.0°4.5°1.4°2.0°1.0°6.0°12.portanza
0°36°35°40°62°70°98°100°125°134°140°150°180°36modulo
�yxwvu�tsrqposimbolo
msesmqtlmquasestqtilquadtridtrigsquabiqtquinoppocongaspetto
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 49
280.330.420.560.670.840.330.111.420.670.280.671.343.8248.k
220.260.320.430.520.650.260.860.320.520.220.291.592.41311.K
220.270.340.450.540.670.270.890.340.540.220.341.682.00511.I
240.290.360.480.570.710.290.950.360.570.240.431.862.33210.H
260.320.400.530.640.790.320.061.400.640.260.591.183.2849.G
290.350.440.590.700.880.350.171.440.700.290.761.523.3748.F
380.450.560.750.900.131.450.511.560.900.380.262.524.5326.f
420.500.630.830.001.251.500.671.630.001.420.502.005.9015.D
450.540.680.910.091.361.540.821.680.091.450.722.455.4155.C
550.660.820.101.321.651.660.202.820.321.550.293.596.4774.B
730.870.091.451.741.182.870.902.091.741.730.364.718.3853.c
Tolleranze degli Aspetti sulla base di 5° per la Congiunzione
0°36°35°40°62°70°98°100°125°134°140°150°180°36modulo
�yxwvu�tsrqposimbolo
Nell’intento di far cosa utile, pubblico le tabelle dei valori ricavati dalla portanzabase di 5° e di 7°, per consentire a chi lo desideri di verificare la funzionalità dei prin-cipi esposti, sperimentandone direttamente i risultati. I dati sono pronti per esseregestiti direttamente nei programmi di calcolo. È autorizzato l’utilizzo sia a scopo distudio, didattico o commerciale, alla sola condizione di citare la fonte su ogni pro-dotto finale, sia cartaceo o elettronico, con la dizione:«Parametr i aspe t tua l i enuncia t i da The WATCH PUBLISHER™ ». Grazie.
390.470.590.780.940.171.470.561.590.940.390.342.684.8248.k
300.360.450.600.720.900.360.211.450.720.300.811.623.41311.K
310.380.470.630.750.940.380.251.470.750.310.881.753.00511.I
330.400.500.670.800.001.400.331.500.800.330.002.004.33210.H
370.440.560.740.890.111.440.481.560.890.370.222.454.2849.G
410.490.620.820.990.231.490.641.620.990.410.472.934.3748.F
530.630.790.051.261.581.630.112.790.261.530.163.326.5326.f
580.700.880.171.401.751.700.332.880.401.580.503.007.9015.D
640.760.950.271.531.911.760.542.950.531.640.813.637.4155.C
770.920.151.541.851.312.920.083.151.851.770.614.239.4774.B
021.221.531.032.442.053.221.074.531.442.021.106.2012.3853.c
Tolleranze degli Aspetti sulla base di 7° per la Congiunzione
0°36°35°40°62°70°98°100°125°134°140°150°180°36modulo
�yxwvu�tsrqposimbolo
Una pratica triennale nella produzione ed analisi di
agende astrologiche personalizzate mi ha indotto ad
appl icare la PORTATA standard per la
CONGIUNZIONE di 7° anziché 8°, come era program-
mata all’inizio della produzione. La flessibilità
dell’insieme è comprovata proprio dal suo promuove-
re la messa a punto attraverso la valutazione di tutti i
dettagli.
È chiaro che solo l’elaboratore consente di addentrarci in un
grafico praticando una così accurata disamina degli aspetti; ma
è anche evidente che il ventaglio delle interazioni implicite nel
sistema planetario presenta sfumature che vanno ben oltre a
quanto l’occhio possa intravvedere all’esame di prima lettura,
come ad una sintesi sommaria. Va anzi sottolineata la speranza
che questo tentativo di meglio focalizzare l’interazione delle
forze in gioco possa presto essere sostituito dai risultati di
ricerche atte a fornirci nozioni intime dettagliate sulla natura e
la vitalità propria di ogni relazione armonica, ciò che mi sembra
a tutt’oggi piuttosto nebuloso. Del resto non avrebbe molto
senso - se non quale ricorsività già storica negli atteggiamenti
umani - rifiutare l’uso di strumenti che nascono dalla scienza, a
favore della primitiva manualità, in questo campo che è da
considerarsi scientifico. A meno che qualcuno si ostini a
confondere l’importanza dell’interpretazione con gli strumenti
necessari per la sua pratica ottimale (1).
Alla pag. seguente: Diagrammi dell’entrata del Solein alcuni Segni nel 1993, coordinate di Milano.
Selezionati su un’orbita di congiunzione di 5° o di8°(esc=8), essi illustrano in particolare l’elongazione abase 8°, centrata sul punto ideale d’aspetto del pianetapiù rapido (in nero sul circolo più interno e in grigio sullafascia zodiacale), per ogni coppia di pianeti indicata.La tacca di posizione di ogni pianeta può occupare unpunto non centrale dell’arco di attività dell’aspetto.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 50
(1) Uno dei campi di applicazione e verifica più decisivi, potrei dire drastici, è la stesura
dell’ASPECTOSCOPE, ovvero un diagramma atto ad evidenziare tutti i transiti che si veri-
ficano in un anno su un tema qualunque (Radix o di Direzione). In tale ambito infatti, ogni
aspetto è rappresentato nella sua estensione temporale da una banda a tono grigio, le cui
sfumature chiaro-scure riferiscono sulla variazione di intensità dell’aspetto nel tempo.
Vengono così a confronto immediato tutti i tipi di aspetto e balza subito agli occhi la mag-
giore o minore coerenza e la pertinenza nel distribuire gli attributi di validità. ß
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 51
LEONE '93quadrato [esc=8]
venere marte
M
L K
jIHG
F
EA
C
B
18°3
R⁄
18°3
0°
17°3
8°3
28°6R⁄
19°5
R⁄19°
3R⁄
15°4
22°5R⁄9°4
6°2
VERGINE '93biquintile
mercurio urano
M
LKJ
IH
G
FE
AC
B23°4
24°4
0°7°
13°3
26°4R⁄
18°4
R⁄18°
4R ⁄
13°2 22°58°
27°3
BILANCIA '93biquintile
sole saturno
M
LK
JIH
G
FEA
C
B
18°31°4
0°
27°219°4
24°4R⁄
18°1
R ⁄18°
2R ⁄
2°3
23°36°2
3°2
SCORPIONE '93sestile
marte nettuno
MLK
JIH
GF
EA
CB22
°1
9°1
0°
18°
26°1
23°4 R⁄
18°318°3
11°5
24°3
4°5
25°
SAGITTARIO '93trigono [esc=8]
luna mercurio
MLK
JIH
G
F
EaCB
10°2
16°3
0°
9°3
2°3
24°1
19°3
19°1
13°3
25°4
3°1
20°
CAPRICORNO '93semiquadratovenere giove
M
LKJ
IHG
FEACB
22°4 23°40°
1°2
8°1
26°
20°6
20°
9°6
26°5 1°4
18°
1992−95
AGE
NDA
30°,�
60°,w
120°,t
150°;q
0°o
45°,x
90°,u
135°,s
180°p
36°,y
72°,v
108°,�
144°r
L E G E N D A
Per quanto riguarda le DIREZIONI solari da noi trat-
tate, o comunque di altro tipo, sono state eleborate
formule apposite, le cui motivazioni approfondite non
sono oggetto di questa trattazione, delle quali tuttavia
per le stesse suddette ragioni, fornirò i parametri sia di
potenza dei pianeti, che di PORTATA degli aspetti.
Nel movimento delle sfere interiori costituite dai
pianeti in progressione, i fattori di potenza di ogni ele-
mento in aspetto sono affatto diversi dalla condizione
siderale; si potrebbe dire capovolti: qui la velocità di
movimento di ogni corpo è virtualmente la stessa, se
non per l’occupare un punto del sistema delle Case
che in un dato periodo orario si muova più o meno ra-
pidamente.
Inoltre, al livello propriamente individuale, non
mondiale o storico cui le direzioni «solari» si colloca-
no, guadagna un discreto rilievo l’influenza dei piane-
ti quanto più rapidi. Perciò i parametri planetari sono
stati rivalutati per le applicazioni direzionali da for-
mule specificamente atte a porre in evidenza questi
fattori, e che qui riassumerò brevemente.
Premessa la costante di inversione delle priorità
derivanti dalla velocità orbitale:
inv# = LOG ( 365.256 )2
partendo dalla formula di calcolo già presentata,
basata sul logaritmo del periodo di rivoluzione:
Pot = LOG ( anni x 365.256 + giorni )ho rivalutato la potenza di ogni pianeta al rapporto:
PDIR = LOG ( inv# x 365.256 / Pot )
I risultati figurano nella tabella alla pag. accanto.
La durata degli aspetti può estendersi generalmen-
te da uno a sette anni, raggiungendo picchi significati-
vi della durata di poche settimane, secondo il tipo di
aspetto ed il pianeta considerato.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 52
pagg. segg.: Struttura armonica del tema di L. Milia,valutata con tolleranza max. di 7° alla congiunzione.
Prevale la configurazione pentagonale, delineata neiventri dei cinque «poli» assai ben definiti di questo temaeccezionale. Alla curva continua, somma di tutte le armo-niche rilevate, sviluppata sia in orizzontale che sul circolo,sono comparate sul cerchio, con orbita di cong. 12°: a) lapiù proiettata verso l’esterno, al tratteggio; b) la risultantedalla selezione dei 7 pianeti classici, esclusi i transatur-niani, leggermente più interna e fluente.Mentre la distribuzione delle aree sensibili di questo casoresta pressoché invariata, i punti nodali si spostano più omeno a seconda dei casi. La 4ª curva, quasi sovrappostaalla a) deriva dal calcolo virtuale dei nodi aspettuali comeposizioni idealmente equidistanti dal punto medio dell’a-spetto reale. La curva seghettata, ridotta al centro, som-ma le curve oscillatorie generate dalle distanze naturalitra i pianeti in aspetto (con orb. 7°); naturalmente ha luo-go un’interruzione alla continuità della traccia a 0° di O.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 53
210.250.320.420.510.630.250.840.320.510.210.271.532.2737.k
220.260.330.440.530.660.260.880.330.530.220.311.632.0167.K
220.260.330.440.520.650.260.870.330.520.220.311.612.0527.I
220.260.320.430.520.650.260.860.320.520.220.291.592.1157.H
210.260.320.430.510.640.260.850.320.510.210.281.552.2227.G
210.250.310.420.500.630.250.840.310.500.210.261.512.3267.F
200.240.300.410.490.610.240.810.300.490.200.221.432.5747.f
200.240.300.400.480.600.240.800.300.480.200.201.402.6767.D
200.240.300.400.470.590.240.790.300.470.200.191.372.7627.C
190.230.290.390.460.580.230.770.290.460.190.161.322.9527.B
190.220.280.370.450.560.220.750.280.450.190.121.242.2318.c
Tolleranze degli Aspetti di DIREZIONE sulla base iniziale di 12°
0°36°35°40°62°70°98°100°125°134°140°150°180°36modulo
�yxwvu�tsrqposimbolo
Un ASPECTOSCOPE elaborato sui parametri dettati da un cliente, si rivelò poco meno di
una pagina coperta da strisce scure... Le orbite proposte rispondevano ai valori più comu-
nemente usati, prevedibilmente tutti numeri interi; ciò determina seri problemi, obbli-
gando ad ingrandire le cifre per rispettare le proporzioni avvertite dall’intuito.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 54
F q I 8.403282° 312° 342°12° 42° 72° 102° 132° 162° 192° 222° 252° 282°
C v G 5.883290°2° 74° 146° 218° 290°
F r H 6.297277° 349°61° 133° 205° 277°
d r K 4.796227° 299°11° 83° 155° 227°
f r G 5.706290°2° 74° 146° 218° 290°
C o D 5.531219°219°
D v G 4.854290°2° 74° 146° 218° 290°
d t F 4.119132° 252°12° 132°
d u I 3.689282°12° 102° 192° 282°
C r f 3.82874° 146° 218° 290°2° 74°
D r f 3.13474° 146° 218° 290°2° 74°
B o K 2.71227°227°
B o D 1.089209°209°
B o C 1.16198°198°
B u F 0.08132° 222° 312°42° 132°
d w f 0.03374° 134° 194° 254° 314°14° 74°
Analisi armonica del tema di L. Milia, data una tolleranza di 7° per la CONG.FIG. 11
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 55
4°O
7°P
15°
Q
17°
R
29°
S
28° T
9°V 18°
W13°
X
28°
Y
ML
K
J
I
H
G
F
E
AC B
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
IIIVIII
II
VII
I
OP
Q
RS
T
UV
W
X
YZ
O
PQ
RS
T
U
VW
X
YZ
ESATTI10 − Asp/7° Pian.Orb:
REALI [ ridotta, all'interno ]10 − Asp/7° Pian.Orb:
ESATTI [ esterna ]10 − Asp/12° Pian.Orb:
ESATTI7 − Asp/12° Pian.Orb:
MEDI [ sovrapp. esterna ]10 − Asp/12° Pian.Orb:
4°
37°
75°
107°
149°
178°
219°
258°
283°
328°
44.297
-45.5853
0° 30° 60° 90° 120° 150° 180° 210° 240° 270° 300° 330° 360° ORB. 7°
max
min
SOVR.*
SOMMA
FIG. 12
Sintesi armonica
del tema di L. Milia, ottenuta
dalla somma di tutte le curve
aspettuali, analizzate alla
pagina a fianco
L’esempio scelto a scopo dimostrativo presenta il
vantaggio di evidenziare in modo deciso la deviazio-
ne delle sommatorie armoniche rispetto all’asse me-
diano. Ciò non accade normalmente e, nella maggio-
ranza dei casi, le curve si discostano dalla media per
valori assai meno appariscenti. Sarà quindi più facile
rappresentare e apprezzare attraverso il suo grafico le
differenti sfumature che ancora restano da chiarire.
Alla fine verrà proposto in ogni suo dettaglio il
tema di una personalità del mondo politico e storico
italiano contemporaneo, sul quale non sarà difficile
ad ogni studioso effettuare tutte le valutazioni che ri-
tiene utili, rapportandole anche agli strumenti che
stiamo presentando.
î 48 Nelle pagine precedenti abbiamo scomposto il
tema di L. Milia in ogni singola onda armonica deri-
vata dalla formazione di un suo aspetto, per poi as-
sommarle in uno schema complessivo (la curva nera
continua) che ne è la risultante. Tale schema è stato ri-
proposto su quattro ulteriori impostazioni parametri-
che (senza tuttavia produrne le analisi), stabilite va-
riando: 1. il NUMERO DI PIANETI implicati da 7 a 10;
2. il criterio di scelta o TIPOLOGIADEGLI ASPETTI, an-
che in funzione della PORTATA;
3. le modalità atte a definirne i PUNTI ESTREMI.
Come già è stato precisato, numerosi sono i possi-
bili criteri cui appoggiarsi. Le scelte qui effettuate
hanno lo scopo di raffrontare i principali, anche per
documentare quella sufficente omogeneità comples-
siva, che ci autorizzi a proseguire in direzione di ulte-
riori più o meno prevedibili messe a punto, sia col
supporto della teoria che della verifica sperimentale.
È stato fin qui volutamente trascurato di includere
uno degli argomenti più delicati della teoria esposta:
la variabile della potenza planetaria ai due poli di ogni
formazione aspettuale; ciò per poter presentare un
quadro iniziale - già troppo ricco di incognite - esente
da quest’ulteriore cagione di sbilanciamento. í 62
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 56
Dovremo ora integrare il compito già svolto con
questa componente formalmente essenziale ad una
corretta lettura delle interazioni planetarie. In tal mo-
do chi intende approfondire il lato tecnico sarà in gra-
do di valutare quanto possa incidere l’applicazione
del suddetto principio su un assetto armonico piano.
Le curve sinusoidali fin qui usate per presentare le
oscillazioni armoniche di un aspetto si presentano
perfettamente simmetriche e regolari, tra un nodo e
l’altro. Ciò rende il percorso abbastanza semplice ed
intuibile.
Per poter meglio comprendere quanto seguirà, è
invece opportuno addentrarci un po’ più nella struttu-
ra di un tracciato.
La curva ciclica sale e scende, attraversa l’asse
centrale fino al minimo inferiore e riguadagna il punto
d’origine, e, dopo aver percorso un certo tempo
sull’asse orizzontale - che rappresenta i 360 gradi e/o
le 24 ore - riavvia un altro ciclo.
Ogni curva si distingue dalle altre, essendo caratte-
rizzata da due fattori essenziali: l’ampiezza e
l’altezza, cioè la sua dimensione orizzontale e verti-
cale. Quanto più l’oscillazione è ampia, tanto più è
bassa la frequenza, cioè meno cicli hanno luogo nello
stesso tempo. L’altezza invece è l’espressione della
sua intensità o forza nell’esprimersi. Se è minima non
vi è praticamente pulsazione, fino allo zero o assenza
di vibrazione. Ciò vale ugualmente per curve di qua-
lunque ampiezza.
Ne deriva che, mentre l’ampiezza definisce il tipo
di aspetto e la sua risonanza armonica, l’altezza deri-
va dalla forza con cui questo si esprime, e pertanto la
rappresenta.
Alla fig. 11, il QUINCONCE Giove/Nettuno presen-
ta un’altezza di 8.403, con elongazione dal punto di
aspetto di 0°03’ (è un esempio singolare del prevalere
di un aspetto minore in un tema tanto articolato); la
congiunzione Venere/Sole ha potenza media di 5.531
ed elongazione di 1°10’. La banda grigia che fa da
sfondo alla sinusoide per tutti i 360° copre esattamen-
te l’altezza dichiarata; infatti gli estremi della curva si
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 57
mantengono al suo interno, pur toccandone i margini
superiore ed inferiore nei punti di massima e minima.
Negli aspetti in fondo alla pagina, essendo partiti
dall’alto in ordine di importanza, la curva si confonde
fino a identificarsi con l’asse orizzontale, e la lettura è
guidata piuttosto dalle cifre che indicano i gradi di
ogni nodo che non dalle anse, ormai piatte.
Notare anche che i punti di conversione delle cur-
ve, dove queste attraversano l’orizzonte, passando
dalla fase positiva alla negativa, pur non essendo indi-
cizzati dai valori dei nodi veri e propri, vengono a tro-
varsi regolarmente al punto medio tra il nodo iniziale
e finale.
Ora, se partiamo dal presupposto che ai due poli tra
cui sorge un aspetto sono situati due pianeti che espri-
mono il loro potenziale con una diversa dinamica spa-
zio-temporale, ciascuno veicolerà una quantità/quali-
tà diversa di energia, che verrà immessa all’unisono
nel circuito aspettuale. O per semplificare, si esprime-
rà secondo la propria forza nei confronti dell’altro,
che lo riceverà in sintonia o distonia, secondo la fase
che li accomuna.
Nel momento dell’aspetto virtuale, essa corrispon-
derà semplicemente alla potenza del pianeta in toto;
nel momento di un aspetto reale, tale forza sarà condi-
zionata dalla potenza del pianeta limitata dallo scarto
rispetto al modulo, in modo diverso per ogni pianeta,
come già è stato spiegato.
Anche se nell’analisi armonica di un tema è assun-
to il momento ed il luogo in cui gli aspetti giungono al
perfezionamento per stabilire i nodi esatti, è giusto te-
nere conto comunque della forza reale che i pianeti
sono in grado di sviluppare secondo le posizioni che
occupano.
Ho affrontato il problema di rappresentare con una
curva armonica tale differenza di potenziale tra i due
poli, ricorrendo alla somma della fondamentale di
quell’aspetto con una seconda curva, la cui altezza
corrisponda alla [metà della] differenza di potenziale;
attribuendo naturalmente alla curva fondamentale
un’altezza equivalente alla potenza minore tra quelle
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 58
dei due pianeti. Naturalmente tale curva di correzione
dovrà presentare ampiezza doppia rispetto alla prima:
ciò soltanto le consentirà di sommare la sua altezza ad
uno dei due emisferi del ciclo aspettuale e sottrarla
all’altro.
Il principio può essere meglio compreso osservan-
do la figura 13, con un QUADRATO Mercurio-Saturno
che inizia a 30°, ove Mercurio sviluppa potenza 7 e
Saturno 4.5; la prima curva presenta quindi 2.5 unità
di altezza, la differenza tra le due a vantaggio di Mer-
curio, mentre la seconda è di 4.5 dal lato di Saturno.
La loro somma grafica fornisce la curva armonica
dell’aspetto, riportata sia su un asse orizzontale che
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 59
B u G 2.530° 210°30°
G u B 4.5
30° 120° 210° 300°30°
0° P23°
Q0°
S
7°T
0°V
23°W
0°
Y
7°Z
G
B
O
P
Q R
S
TU
V
WX
Y
ZO
PQ R
S
TU
V
WX
Y
Z
30° 120° 210° 300°
FIG. 13 - Diversificazione armonica di un QUADRATO
sul circolo dal diametro equivalente. I punti di con-
versione non risultano più mediani ai due nodi, poiché
la spinta che irrompe da un lato, in fase positiva o ne-
gativa ovvero in partenza o in arrivo, è maggiore
dell’altro, il che è rappresentato graficamente
dall’ansa più accentuata.
Peraltro, come si può vedere soprattutto dal grafico
circolare, la curva ottenuta è simmetrica e continua,
cioè non presenta gradini, ma termina esattamente
dove inizia. Ciò avviene grazie al fatto che la curva di
correzione è contenuta nel cerchio un numero intero
di volte. Ma vi sono casi in cui ciò non può verificarsi,
e cioè quelli in cui è richiesta ai fini correttivi una si-
nusoide di ampiezza doppia di un TRIGONO, di un
BI-QUINTILE e ovviamente della CONGIUNZIONE; in
una parola nelle armoniche fondamentali dei numeri
primi 1, 3, 5, che rivestono valore simbolico di sintesi.
Infatti se tentiamo di doppiare un ciclo di 120° con un
ciclo di 240°, si verifica che la curva non si ricongiun-
ge a fine ciclo con la sua origine poiché il secondo ci-
clo non termina a 360° ed il valore da esso aggiunto
introduce uno scarto senza soluzione a 3/2 della sua
corsa.
Che succede allora?
A questo punto è presumibile un passaggio di
estremo interesse: l’onda complementare, che è parti-
ta da zero ed ha completato un ciclo aspettuale rag-
giungendo il suo massimo valore, da questo rientra,
grazie alla differenza di potenziale instaurata;
l’oscillazione prosegue la sua corsa fino ad incontrare
la soluzione al termine del secondo giro, con altezza
zero. In tal modo, ciò che al primo ciclo aspettuale
(suo 1º emiciclo) ha aggiunto, al 2º ha sottratto, finen-
do col compensare automaticamente la sua azione di
complementarità e riequilibrando il risultato finale.
Questo processo è illustrato alla fig. 14, che pre-
senta lo sviluppo di un TRIGONO Venere/Sole, ipo-
tizzato con la stessa potenza relativa, onde facilitare
il raffronto, ma che inizia a 60° dello Zodiaco; con
ciò il punto di massima simmetria viene a trovarsi al
centro e si nota ugualmente bene il divergere dei
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 60
punti iniziale e finale del ciclo, l’uno tendente a
scendere, l’altro a salire rispetto all’asse ed alla
stessa circonferenza: il massimo divario è infatti a
0° dell’Ariete.
La linea ciclica continua in grigio tratteggiato da
ciascuno dei due estremi e si ricongiunge all’altro al
termine del giro successivo. Sommando tra loro le
due curve sviluppate, otterremo una curva il cui anda-
mento corrisponde perfettamente ad un’onda ciclica
regolare di 3ª armonica, con suoi tre poli equidistanti
dal centro. Non è questo perfettamente pertinente al
concetto di sinergia e simbiosi attribuito al TRIGONO?
Le due forze planetarie sembrano fondersi in que-
sto tipo di rapporto armonico, laddove la figura del
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 61
C t D 2.5180° 300°60° 180°
D t C 4.5
180°60°
13° P
0°Q
17°Q
U
13°
X0°
Y
17°
Y
D
C
O
P
Q R
S
TU
V
WX
Y
ZO
P
Q R
S
TU
V
WX
Y
Z
60° 180° 300°
FIG. 14 - Diversificazione armonica di un TRIGONO
QUADRATO conferma perfettamente il suo bibolari-
smo strutturale.
Lo stesso vale naturalmente per la CONGIUNZIONE,
al di là del fatto che le forze che si combinano siano in
accordo l’una con la natura dell’altra; questo è un pro-
blema diverso e indipendente dal rapporto aspettuale
in esame. Per il QUINTILE infine, con il suo doppio
volto, si riconferma il principio unitario. Ove una
qualità sia direttamente generatrice di un’altra, o la in-
gerisca, annullandola nel proprio principio, non vi
può essere che una perfetta rispondenza e traduzione,
garantita dal fatto che l’una cosa diventa l’altra.
Quindi in questi tre casi e solo in questi, non verifi-
candosi conflitto, si dovrà ritenere che l’aspetto tra
due pianeti qualsiasi, da qualunque verso lo si consi-
deri, sia paritetico data la sua costituzione e vada
quindi esaminato sulla base di un valore medio tra le
due forze in gioco. Va anche notato che tale principio
non potendosi applicare agli altri aspetti, ciò implichi
una certa qual conflittualità o incompletezza latente
da parte loro; sia detto in particolare per gli angoli ap-
partenenti alla famiglia di trigono, ma anche per di-
stinguere i due casi complementari di quintile, il
SEMIQUINTILE ed il TRIDECILE, che a loro volta hanno
già dimostrato, nella tabella a pag. 14, di tradursi in
aspetti oppositòri in 5ª armonica e in aspetti primari
nella 2ª, che è appunto la sede del bipolarismo.
î 56 Siamo ora pronti a rivedere alle pagine seguenti il
tema già esemplificato, sotto analisi differenziata dei
valori polari. È ricalcolato e riprodotto per consentire
allo studioso una valutazione dettagliata numerica e
visiva dell’effettivo slittamento delle variabili rispet-
to all’analisi media proposta alla prima istanza. Ô
[FINE]
La doppia numerazione al lato di ogni striscia ri-
porta, oltre all’altezza minima soprastante l’asse, il
valore dell’incremento in altezza (numero più in pic-
colo), che differenzia i punti massimi e minimi rispet-
to alla curva media.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 62
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 63
282° 312°2° 42° 72° 102° 132° 162° 192° 222° 252° 282°
290°74° 146° 218° 290°
277°61° 133° 205° 277°
227° 299°1° 83° 155° 227°
290°74° 146° 218° 290°
219°219°
290°74° 146° 218° 290°
132° 252°2° 132°
282°2° 102° 192° 282°
FIG. 15 - Analisi armonica del tema di L. Milia; portanza di 7° e scartamento di potenza
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 64
3°
7°15°
16°
27°
28°
9°18°
13°
28°
ML
K
J
I
H
G
F
E
AC B
XII
VI
XI
V
X
IV
IX
IIIVIII
II
VII
I
OP
Q
RS
T
UV
WX
YZ
O
PQ
RS
T
U
VW
X
YZ
ESATTI10 − Asp/7° Pian.Orb:
REALI [ ridotta, all'interno ]10 − Asp/7° Pian.Orb:
ESATTI [ esterna ]10 − Asp/12° Pian.Orb:
ESATTI7 − Asp/12° Pian.Orb:
MEDI [ sovrapp. esterna ]10 − Asp/12° Pian.Orb:
3°
37°
75°
106°
147°
178°
219°
258°
283°
328°
43.4548
-45.5073
0° 30° 60° 90° 120° 150° 180° 210° 240° 270° 300° 330° 360° ORB. 7°
max
min
SOVR.*
SOMMA
Sintesi armonica del tema
di L. Milia, ottenuta dalla
somma di tutte le curve as-
pettuali, con i valori di po-
tenza planetaria differenziati
FIG. 16
Annotazioni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 65
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Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 66
O 0.6un esempio stor ico
Un tema per il quale la cronaca non nega spunti di
comune attualità, è senza dubbio quello di Silvio Ber-
lusconi. Nato a Milano il 29 settembre 1936, l’ora uf-
ficiale reperita dal servizio stampa - in occasione di un
redazionale sulla rivista «Class», che nel dic. ‘94 gli
dedicò ed illustrò al pubblico un’agenda astrologica
stampata a suo nome - è 6 e 30 minuti primi.
L’oroscopo per tale ora porterebbe l’ASC a 7° di Ucon il D in XII c. e la cuspide della II c. a 3° di V con Egovernatore, lasciando C in I c.; tutto questo presenta
assai meno senso nella storia del personaggio che non
il contrario: D in I c. assieme a B, C in II c., di cui è mae-
stra stante la cuspide di questo campo ancora in U (1).
Ciò poteva verificarsi soltanto diversi minuti prima e
un’annotazione ritardata, tutto sommato, è la più accet-
tabile tra le possibili disattenzioni.
Ma gli argomenti decisivi ad una rettifica più pro-
babilmente esatta intervengono alla luce degli avve-
nimenti che hanno coinvolto tutta la nazione italiana.
Questo capitolo è dedicato alla descrizione del co-
strutto astrologico che ha alimentato la sua ascesa a
capo del governo italiano nel 1994.
Essa abbraccerà i tre livelli: TRANSITI-RADIX,
DIREZIONI-RADIX,TRANSITI-DIREZIONI, DISPIEGANDO
COME LA SFERA DI OGNI PIANETA SI RIFLETTA
SINERGICAMENTE IN CIASCUNO DI ESSI, ATTINGENDO E
RIVERSANDOVI VALORI CHE SI TRASMETTONO DA UN
PIANO ALL’ALTRO, PER COMPLETARSI E COMBINARSI
IN ATTRIBUTI SOSTANZIALI DEGLI AVVENIMENTI (2).
Infine verrà introdotto l’inquadramento del tutto alla
luce del processo armonico globale.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 67
(1) Vengono usate notazioni simboliche solo per l’analisi astrologica dei casi citati.
(2) Per mantenere il bandolo delle principali connessioni tra i commenti, distribuiti in varie
fasi, evitando ripetizioni superflue e senza forzare i limiti di spazio previsti, sono stati ac-
cesi alcuni riferimenti incrociati, inserendo nel testo notazioni tipo [pag. ## n], che richia-
mano alla pagina ## e al segnalino numerico n, in corrispondenza del pianeta citato o
dell’argomento corrente. Se ad es. alla pag 68 si troverà il puntatore [pag. 75 1], alla pag.
75 gli corrisponderà il puntatore [pag. 68 1]; il numerino aumenterà in progressione solo in
caso di ulteriori rinvii incrociati sulle stesse due pagine.
Esse non alterano il testo e possono comunque essere ignorate, almeno in prima lettura.
Grazie ad una laboriosa ricerca, documentata dal
corso dell’esposizione, ho potuto rettificarla in defi-
nitiva alle 6, 12 minuti e 10 secondi circa.
Consideriamo innanzitutto il tema del Cavaliere a
prescindere dall’esatto minuto in più o in meno; me-
glio ancora con l’occasione, l’ipotetica pagina della
sua agenda il giorno 27 marzo del ‘94, che riporta, ol-
tre al tradizionale oroscopo del giorno all’ASC nata-
le in alto, un grafico al centro pagina dove i pianeti in
transito sono confrontati al suo tema definito
all’interno, con gli aspetti di Transito direttamente de-
lineati. Il tracciato è normalmente in grigio molto
chiaro, per non impedire la scrittura sulla pagina.
È il momento del suo ingresso ufficiale nella storia
della politica del Paese. Come si vede gli aspetti mag-
giormente significativi sono costituiti da un F retro-
grado che recupera il TRIGONO alla d, relativamente
gratificante ma non tale da spiegare l’accaduto, se non
fosse per la speciale presenza di F sul grado armonico
radix 14 di V (fig. 21) [pag. 70 1].
Nel contempo da HrE, giunge un chiaro segno che
qualcosa sta trasformandosi irreversibilmente nel
mondo delle relazioni sociali della persona [pag. 75 1].
Inoltre FvE garantisce l’apporto costruttivo della
Istituzione, vissuta nell’ottica delle proprie capacità,
sebbene si tratti di edificare su una triste eredità, per
non dire su un discreto cumulo di macerie ( V ), vita-
lizzate dalla presenza del Nodo lunare e dalla speran-
za o ottimismo, sostenuto da K che si dondola sulla
soglia del W [pag. 76 1]. Dalla VII c. in O il DsE radix
sembra preannunciare il conflitto con un alleato che è
sotto il suo governo.
Un SEMIQUADRATO di F al L denuncia forse qual-
che imprudenza nelle scelte di determinati legami,
che definirei nelle premesse più fatalistica che lesio-
nista, dal carattere del grado occupato dal promittente
(cfr. A. L’Eclair) e per essere il NODO uno dei punti
chiave positivi nell’oroscopo del nativo [pag. 75 2].
Infine il predisporsi di KtK, che appoggiano il Ein VI c., K_E nel cielo del giorno e E [pag. 75 1] quasi
TRIDECILE al MC in R , all’ora della rivoluzione
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 68
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 69
«Pagina d’Agenda» di S. Berlusconi il giorno delle elezioni ‘94,grafico centrale di sinastria dei pianeti in transito su quelli radix.
FIG. 17
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 70
giornaliera; aspetto e pianeta nel contempo messag-
geri del successo dell’aver giocato il tutto per tutto
( Z ), ma forieri dei conflitti e delle diatribe che ne sa-
rebbero conseguite.
Da tempo H e I sono situati al centro della IV c. ra-
dix, in merito alla quale, come vedremo tra poco, han-
no intessuto le trame del karma attraverso l’azione di
F e G (introd. all’Agenda, cap. 03.4 «I tre Maestri del desti-
no»). Il loro punto mediano, ad 1° tra i due, è il secon-
do rilevato [pag. 68 1] tra i 6 punti armonici totali del
tema radix! (fig. 21)
Questi fattori potranno introdurre ad una diagnosi
coerente dell’accaduto, ma non costituiscono estremi
sufficienti a sorreggere una maturazione così sostan-
ziale e profonda e quello scatto tanto importante nella
vita dell’interessato (1).
Per svelarne il vero fondamento dovremo ricercare
nell’evolvere del tema radix attraverso le DIREZIONI
SOLARI, delle quali la descrizione tecnico-concettuale
è contenuta nell’introd. all’agenda, cap. 06, (2).
La fig. 18 mostra il raffronto globale del tema di
DIREZIONE solare (che si discosta poco dalle Direzio-
ni primarie) alla data del 27 marzo ‘94 (nella fascia
esterna) con quello radix, i cui pianeti sono distribuiti
(1) Chi ha chiesto ai soli Transiti la spiegazione di tali eventi, si è imbattuto in segnali in
qualche modo deludenti o incompleti, che hanno autorizzato interpretazioni talvolta super-
ficiali e prive di affidabilità. Solo scavando più a fondo emerge quel concorso di forze ed il
coordinamento straordinario di tutti quei fattori, che hanno dato corpo ad esperienza di tale
intensità da render difficile credere che alcunché sia rimasto al caso.
(2) È il caso di ricordare che le DIREZIONI SOLARI rappresentano la controparte evolutiva
del tema radix e che al contrario del fenomeno TRANSITI, che interconnettono l’individuo
alle influenze dell’ambiente, esprimono il progresso che si attua e le predisposizioni che
mutano dall’interno nel corso della propria vita, per così dire autonomamente ed in profon-
dità, concernendo la sfera della personalità come pure tutto il mondo circostanziale. Per
questa ragione, e soprattutto poiché si tratta di spostamenti planetari simbolici ed equiva-
lenti, senza distinzione di velocità orbitali, come ho precisato proponendo le formule che
riguardano i coefficienti di portanza degli aspetti per i pianeti in Progressione, va tenuto
presente che sul terreno strettamente personale acquistano tanto maggior rilievo i pianeti
quanto più rapidi, cioè più vicini al mondo della soggettività e dell’immanenza. Premesso
quindi che le velocità di spostamento medio in ogni tema progresso sono le stesse per ogni
simbolo oroscopico, è evidente che l’influenza della Luna e di Mercurio siano primarie, in
quanto più immediatamente determinanti ad es. rispetto a quelle di Saturno ed Urano.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 71
Grafico delle DIREZIONI SOLARI del tema di S. Berlusconi,proiettate al 27 marzo 1994, con il tracciato degli aspetti
FIG. 18
O
PQR
S
TU
V
W X
Y
ZO
PQR
S
TU
V
W X
Y
Z
0°
30°
60°
90°
120°
150°
180°
210°
240°
270°
300°
330°
XII
VI
XI
VX
IV
IX
III
VIII
II
VII
I
3°5
29°2
29°5
4°3
8°6
9°0
I
M
D
A
M
L
K
jI
HG
F
EA
CB9°4
R⁄
0°3
5°5
1°4
18°18
°R⁄
8°5R⁄
17°1
13°
28°3
29°
27°
XII
VIXI
VX
IV
IX
IIIVIII
II
VII
I0°4
2°5
12°0
19°5
19°3
12•1
I
MD
A
ML
Kj
I
HG
F
E
AC
B
8°R⁄
4°3
3°2
6°4 2°5
18°4R⁄
15°1R⁄
18Ï1
14°4
11°
13°5
0°1
SILVIO BERLUSCONI
DIREZIONI Solari comparate, al 27 marzo '94
1992−95
AGE
NDA
30°,�
60°,w
120°,t
150°;q
0°o
45°,x
90°,u
135°,s
180°p
36°,y
72°,v
108°,�
144°r
nel circolo più interno. Vi sono anche tracciati gli
aspetti tra i pianeti dell’uno e dell’altro assetto oro-
scopico, nel rispetto dei parametri descritti alla pagina
51, volti esclusivamente a questo tipo di relazione.
I rapporti aspettuali tra i vari elementi sono ben in
vista ma ancora non del tutto probanti al riguardo che
ci interessa, se non in riferimento ad un fatto vitale:
l’ingresso di C nella IV c., che rappresenta per il sog-
getto la collettività, l’Istituzione, lo Stato, ed è posta
sotto il governo di G [pag. 76 1][pag. 77 1].
Questo ingresso, che potrebbe essere trionfale, po-
iché C governa la Casa che occupa nel tema radix ed è
maestra dell’ASC e del D, tende ahimè verso un
QUADRATO all’ASC seguito da un QUADRATO al D.Gli effetti sono noti a tutti. Non è mia intenzione ef-
fettuare previsioni; ciò che mi pongo in questa sede è
additare gli elementi essenziali a focalizzare determi-
nati sviluppi del tema, parallelamente ad una certa
metodologia d’indagine; e con l’occasione anche
quelli vitali per la sua rettifica oraria.
Possiamo quindi concludere con sufficiente margi-
ne di certezza che l’ingresso in IV c. sia elemento im-
prescindibile in questa storia, chiave di volta
dell’evento, come lo è della personalità del nativo, e
che l’ImoCielo e di conseguenza l’ASC non potesse-
ro trovarsi che in posizioni tali da corrispondere al
punto raggiunto da C a quella data (1).
Ma non è tutto: l’ASC, ora al 1º grado del W gover-
nato da F, ha varcato da pochi mesi la soglia della IIIc. radix, che inizia al 29° dello V , governata da E ; la
combattiva ( E ) campagna informativa ( III ) che ha
lanciata l’impalcatura elettorale ( F ) è divampata
come un incendio ( W ), grazie all’ascendente del Ca-
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 72
(1) Le DIREZIONI sviluppate hanno fatto uso del metodo Placidiano. Questa è una preroga-
tiva dell’impianto tecnico che propongo ai miei utenti: l’iter concettuale è sempre il mede-
simo, basato su un principio che non ripeterò qui, ma di cui va detto che, anziché svolgere
calcoli intesi a proiettare ogni pianeta in aspetto diretto o converso o simbolico etc. etc. ad
una certa epoca, esso fa riferimento alla rotazione dell’intero sistema di domificazione nel
tempo, restando così dipendente e liberamente interfacciabile al metodo di calcolo delle
Case preferito, sia classico, moderno o ancora da venire.
valiere (qui è più che mai il caso di dirlo) riscaldando
aspirazioni e speranze.
È un quadro fin troppo eloquente, che vale la pena
di completare, riesaminando la pagina dell’agenda
elaborata questa volta nella chiave delle DIREZIONI.
Suo tramite potremo ricollegarci alle osservazioni
effettuate sui transiti, per completarne il senso ed il
contenuto potenziale. Alla fig. 19 si comparano nuo-
vamente le posizioni planetarie del 27 marzo ‘94 con i
pianeti personali, ma in questo caso (2) quelli [radix]
proiettati nel tempo attuale dalla rotazione simbolica.
Non vorrei diventar monotono, ma invito a non con-
fondere il grafico di fig. 19 con il diagramma di compa-
razione proposto alla fig. 18, che ha visto un confronto
tra dati radix e le evoluzioni nel cerchio degli stessi, a
57 anni e rotti di età: quindi gestione e confronto di dati
unicamente individuali; mentre nell’agenda appaiono i
pianeti del cielo vero e proprio, come si può rilevare
dalle effemeridi a quella data.
Riassumendo, nel diagramma di confronto al centro
pagina la fascia circolare più esterna - subito sotto quella
zodiacale - riporta sempre i pianeti promittenti, in questo
caso siderali (in transito); quella interna i pianeti (rice-
venti) del proprio tema, in questo caso diretto all’età in-
dicata nel datario. Come sopra, le tracce interne indica-
no Aspetti tra i primi ed i secondi.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 73
(2) Per chi non ne fosse edotto, la struttura della pagina è la stessa, ma la colonna destra, an-
ziché informazioni siderali generiche, reca i Transiti relativi al tema progresso del titolare;
il diagramma del giorno è ruotato in modo da presentare alla linea dell’orizzonte l’ASC di-
rezionato e lo stesso per il grafico di sinastria centrale, che riporta tutti gli aspetti di transito
sulle posizioni dei pianeti diretti all’età attuale dell’interessato.
Il diagramma in alto è attraversato da settori in grigio alternati al bianco, che indicano le
Case distribuite all’età attuale; ciò evita la difficoltà di doverle ricordare - essendo abituati
a tenere presenti soprattutto quelle radix - e inoltre considerandone la continua variabilità
nel tempo. Tale aggiunta grafica inoltre aiuta a distinguere immediatamente un tipo di
pagina dall’altra.
Infatti i modelli di agenda che prevedono questa opzione vedono sempre affiancati i due
tipi di pagina, quella sinistra orientata al tema radix, quella destra al tema diretto. In tal
modo non si rinuncia né all’abitudine fondamentale di visionare l’assetto planetario sec-
ondo il proprio oroscopo natale, né all’indubbio vantaggio aggiunto, ma non meno fondato,
di seguire l’andamento del cielo in relazione al proprio cammino nel tempo.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 74
«Pagina d’Agenda» di S. Berlusconi il 27 marzo 1994, graficocentrale con la sinastria dei pianeti in transito su quelli Diretti.
FIG. 19
Vediamo allora, tra gli aspetti determinanti, un
TRIGONO fra G siderale e E diretto a 6° di V, il E - per
dirla così - dei 58 anni di S. B.; il primo agisce dal
Campo III, che abbiamo già commentato, ed è mia
precisa opinione che quale mandatario rifletta anche
il potere di H, che troneggia appunto al centro della IVc., pure già inquadrata, affiancato da I .
Dal canto suo E siderale, che nella stessa III c. ha
già visto la CONGIUNZIONE a G per poi formare uno
stellium, mediato ora dal sopraggiungere di B, dopo
aver transitato sul L entra in duplice TRIGONO niente-
meno con H [pag. 68 1] ed in seguito I, dando luogo
alla risonanza con uno dei punti focali dell’oroscopo
radix del neo-Presidente del Consiglio, che vede il L a
28° del W, TRIGONO alla PARTE-DI-FORTUNA e in un
fortissimo QUINCONCE a K (v. figura).
Un TRIGONO di F al L diretto in III c. viene a com-
pensare il SEMIQUADRATO sullo stesso Nodo radix
[pag. 68 2], accentuando la necessità di effettuare delle
scelte nel relazionarsi politicamente, anche se non
esenti da qualche forzatura ( F in XII ) e dall’insidiosa
condizione dominante in II c. di I x B in I c..
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 75
FIG. 20
Gli Aspetti neltema radix diS. Berlusconi
Un QUINTILE cui attinge quello stesso F in V da
H I siderali è forse indice trasmesso all’Uomo, attra-
verso il suo ricettivo L in Z , del doversi misurare col
mistero, e la fede in una vocazione da cui si sente in-
vestito? Se è così, l’invito c’è stato, poiché nel tema di
DIREZIONE appare un ben dichiarato ItG in V - Z[pag. 72 1].
K o L siderali [pag. 77 1] coabitano in V con F, [pag.68 1] e si sono incontrati in prossimità dell’ASC diret-
to, sprigionando una forza potenziale che va ad ali-
mentare una scelta importante, tutti nella XII c..
I significati desunti, per restare sulle generali, si in-
tegrano in un intreccio complesso. Sarebbe oltremo-
do stimolante approfondire maggiormente il rapporto
definitivo tra le interazioni aspettuali, in questo mosa-
ico articolato in varie dimensioni: l’esame d’insieme
svolto sin qui è comunque teso ad evidenziare l’area
chiave dall’esperienza scelta come campione, in
quanto riveste senza dubbio importanza capitale
nell’evoluzione della persona Silvio Berlusconi.
Area evidentemente ravvisabile nell’angolo IC.
Tutto il resto fa da corollario; influenzerà gli sviluppi
futuri, immediati e non; potrà spiegare il dipanarsi di
pro e contro; l’alternanza del buono e del meno buo-
no; ma il fatto sostanziale, il motore che ha determina-
to il rinnovamento o la grande presa di posizione, pur
con tanti annessi e connessi e relative implicazioni, è il
giungere di C, governatore del SOLE,
dell’ASCENDENTE e della II c. all’angolo inferiore
dell’oroscopo, o IMO CIELO, cuspide della IV c..
Se ancora non bastasse, mutuato a sua volta (radix)
da un fortissimo TRIGONO dalla PARTE-DI-FORTUNA
progressa alla cuspide del R (ancora un ingresso nel
4º settore! una sorprendente rispondenza sincronica
tra Cielo e Terra, interazione di valori zodiacali ed
ascensionali) e da un SEMISESTILE da parte dell’ASC(fig. 18). Nondimeno la stessa C governa l’VIII c. ra-
dix, dalla quale il SESQUIQUADRATO di G diretto (in
sua VI naturale) all’ASC radix non ha permesso illu-
sioni ( R ) [pag. 72 1]. Nella VI c. il k(od)s K ha scandi-
to a sua volta il tempo ad una prova capitale, (fig. 18)
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 76
dal 12º segno dei Z [pag. 76 1]. La sua III c. naturale è la
XII della IV: grande ostacolo quindi per la grande,
sentita scelta. Le sfere si allineano.
Eccoci pronti per l’escursione armonica sul tema
di S. Berlusconi; che cosa sarà in grado di dirci? Se ci
siamo posti una domanda, la risposta emerge palese.
Vi sono esaltate tre aree ben precise, senza alcuna
ambiguità. Il mondo dell’io, che si allarga dalla I c. a
parte della II c. e ad una minore implicazione della
XII c.; il mondo del lavoro e dei partners, che investe
VI e VII c.; infine, tra i due, con due pianeti in transito
su nodi attigui, il punto che più ci interessa: l’ImoCie-
lo, ove la curva assunta come base (7° di PORTATAalla
CONG.) presenta un picco di sporgenza, e la curva in
base 12° a sua volta si estende al massimo, equiparan-
dosi ai picchi raggiunti nelle altre due aree angolari.
Lascio al lettore ogni ulteriore deduzione e com-
mento, augurandomi di averne alimentati; ma non
senza un’ultima osservazione: forse quello che sto per
citare può essere considerato un fattore di interpreta-
zione discutibile o precario, ma il punto d’ingresso in
Sagittario, se è giusto identificarvi i prodromi di una
nascita politica, denuncia un sostanzioso avallamento
della curva armonica, ovverosia carenza di validità,
lato debole. Dai risultati immediati, il fuoco è divam-
pato; ma quello che era identificabile con un punto di
forza: l’informazione ( III ), il possesso ( II ) di 3 reti
televisive, si è presto trasformato nel punto più attac-
cato e contestato. Un secondo avallamento, 1º in ordi-
ne di importanza, inizia categoricamente a metà della
IV c. per investire tutto il V c.. Mentre per il soggetto
qui è la sua opera, ciò che ha creato, per l’Uomo di
Stato (C in IV c.) la Casa V equivale alla II: le sue pro-
prietà ed acquisizioni; occorre altro?
Mi pare insomma ben delineato il passaggio immedia-
to e deciso dai vantaggi che presenta la curva alla cuspide
della IV c. alle limitazioni proprie dell’ambito limitrofo
alle cuspidi precedente e seguente.
Tuttavia l’interpretazione di una sommatoria ar-
monica, che per quanto mi consta nasce in queste pa-
gine, riserva per certo misteri e sorprese che solo la
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 77
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 78
Sintesi armonica del tema radix di S. Berlusconi FIG. 21
18°
26°
14°
18°24°
10°
M
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Z
LEGENDA:
ESATTI10 − Asp/7° Pian.Orb:
REALI10 − Asp/7° Pian.Orb:
ESATTI10 − Asp/12° Pian.Orb:
ESATTI7 − Asp/12° Pian.Orb:
MEDI10 − Asp/12° Pian.Orb:
78°
176°
224°
258°
294°
340°
9.79067
-9.20203
0° 30° 60° 90° 120° 150° 180° 210° 240° 270° 300° 330° 360° ORB. 7°
max
min
SOVR.*
SOMMA
pratica su una cospicua casistica potrà iniziare a sco-
prire. Sorge la necessità di poter meglio apprezzare le
modalità con cui tale prospetto grafico rispecchia le
concomitanze della vita; di inquadrare meglio il si-
gnificato delle ondulazioni che essa presenta piutto-
sto che le fasi dall’andamento lineare; la maggiore o
minore simmetria della curva nel suo insieme; in so-
stanza di affinare l’abilità a coglierne tutte le domi-
nanti appunto armoniche, come dire la timbrica - am-
messo che ogni curva affermi una propria sonorità - e
le caratteristiche espressive.
E a questo punto la natura mi ha teso una mano.
Passeggiando ai bordi di un bosco in cui erano stati
abbattuti diversi alberi, sono stato attratto da tronchi
accatastati in una pila un po’ macerata dal tempo e da
almeno un paio di stagioni. Dapprima non ne afferrai
il motivo; osservavo la sezione di questi tronchi ro-
tondi, su cui a volte il taglio irregolare ed uno strappo
finale aveva realizzato strani rilievi che parevano pae-
saggi; li esploravo da un punto di vista fotografico,
mia vecchia passione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 79
F u G 7.09
0.308
G p I 6.777
0.359
167° 347°167°
D v F 6.187258° 330°42° 114° 186° 258°
F u I 1.777
0.615
167° 257° 347°77° 167°
B o D 2.663188°188°
B v K 1.172119° 191° 263° 335°47° 119°
d o G 0.955348°348°
d s K 0.0
0.539
119° 164° 209° 254° 299° 344°29° 74° 119°
C w f 0.0
0.412
153° 213° 273° 333°33° 93° 153°
d p I 0.0
0.383
167° 347°167°
Analisi armonicadel tema radix di
S. Berlusconi,(portanza di 7°
per la CONG.)
FIG. 22
Ma continuavano ad attrarmi. Osservavo la loro
età, i diversi campi concentrici di colore che il tempo,
l’aria e la pioggia aveva brunito di più o di meno, di-
stinguendo istintivamente le diverse fasi di crescita
della pianta. Un’altra cosa che catturava la mia atten-
zione erano le varie spaccature sottili che dal centro,
asciugandosi il legno, si erano prodotte a raggera, di-
stribuendosi in figure stellari irregolari, in evidente
equilibrio con l’assetto e gli addensamenti della fibra.
Era come se nella mia mente il «processo armoni-
co» che coltivavo in quei giorni avesse preso a vibra-
re, sempre più deciso, finché ad un tratto emerse con
chiarezza. Si configurava la possibilità di rappresen-
tare lo sviluppo della vita su un grafico a cerchi con-
centrici, uno per ogni anno (meglio ancora bimestre),
ove ciascun anello rappresentasse lo sviluppo armo-
nico del tema di DIREZIONE per quell’arco di età.
Ciò che mi rese subitamente curioso di poterne os-
servare al più presto il risultato fu l’immediata certez-
za che tale schema avrebbe portato in luce d’un sol
colpo relazioni ed effetti, che non era possibile rap-
presentare in alcun altro modo, sul decorso di una
vita, trasformando un diagramma singolo in una spe-
cie di mandala personale che rivelasse, proprio col
metterli insieme, moti e sommovimenti della sfera
esistenziale. In altre parole, poter visualizzare l’intero
mare, evitando di doverlo identificare come sempre in
una singola onda.
Non intendo che si possa raggiungere ogni detta-
glio informativo dall’esame di un siffatto grafico, in
cui tutto bolle in una pentola unica (1); ma che questo
ci fornisca un quadro pulsante e fortemente indicativo
di una certa trasformazione, sui particolari della quale
sarà sempre possibile indagare, scomponendolo in
una o più parti ed amplificandone la visione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 80
(1) Purtroppo alcune curve debordano dallo spazio medio destinato ad ogni anno in questa
spazio-pagina, andando a sovrapporsi ai tracciati vicini. Ciononostante l’effetto d’insieme
rende ugualmente l’idea che mi sono proposto di trasmettere.
Su richiesta possono venir stampati grafici di qualunque dimensione, anche poster o gigan-
tografie da parete, distanziando le curve nel modo più leggibile offrendo così lo spazio a no-
tazioni da studio.
Non senza aver duramente provate le risorse tecniche, già
impegnate per l’elaborazione e la stampa di una singola
armonica, questo tipo di impianto programmatico fu
realizzato e prontamente applicato al caso in esame. Mi
riferisco ad un’attrezzatura in grado di elaborare e stampare
una Carta-del-cielo in pochi secondi, impegnata per oltre 50
minuti da questo processo.
Applicare il principio armonico agli aspetti degli
spostamenti planetari per DIREZIONE pone alcuni
problemi: anzitutto la scelta dei punti nodali non può
essere riferita al punto di perfezionamento neppure
teorico dell’aspetto, in quanto il trascinamento dei
punti planetari da parte del sistema di domificazione
fa sì che alcuni aspetti si verifichino certamente, altri
forse ed altri mai. Mai, riguarda le CONGIUNZIONI e le
OPPOSIZIONI, per le quali vale il medesimo principio:
per quanto un settore possa contrarsi, due pianeti di-
ciamo congiunti a 2° zodiacali potranno avvicinarsi
anche fino a pochi secondi, ma non si toccheranno
mai, fintanto che la Casa che li ospita mantenga una
sua estensione. Per un’OPPOSIZIONE non perfetta vi è
sempre la possibilità che lo scarto, contraendosi o di-
latandosi giochi pro o contro un maggiore avvicina-
mento ai 180° zodiacali, variando nel tempo la poten-
za dei pianeti coinvolti l’incidenza di questo Aspetto
sul tema progresso; ma vale sempre quanto detto per
la CONGIUNZIONE.
Alcune posizioni planetarie (ricordiamo che si par-
la di spostamenti simbolici, non astronomici) posso-
no avvicinarsi al punto di accensione di un Aspetto,
per poi regredire ad una distanza maggiore, inverten-
dosi ad un certo punto della marcia oraria dell’ASCl’effetto di contrazione-espansione dei campi che li
ospitano e per conseguenza il loro moto relativo.
Altri aspetti poi potrebbero giungere a perfeziona-
mento in aree troppo lontane come spazio e come
tempo dalla situazione che interessa valutare, forse
anche oltrepassare i limiti della vita del soggetto. Sa-
rebbe perlomeno discutibile riferirsi a tali estremi di-
stanti interi anni, per la collocazione di punti nodali ri-
guardanti un aspetto entrato in area di accettazione.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 81
Quindi restano due metodi principali da applicare:
i nodi virtuali, ricavati calcolando un Aspetto esatto in
base all’equidistanza dal punto medio dell’Aspetto; o
quelli reali, che generano aspetti spuri, cioè di am-
piezza occasionale. Il primo meglio si adatta alle esi-
genze illustrative di questo lavoro preliminare, senza
precludere l’auspicabile approfondimento che
l’argomento richiede. Debbo dire che quanto conti-
nuava a prendere forma nel pensiero, veniva a giusti-
ficare una certa qual aspettativa.. trepidante, data la
singolarità del caso in esame; la figura 23 lo può con-
validare con apprezzabile obbiettività.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 82
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Z
Analisi armonicaDIREZIONALEdel tema diSilvio Berlusconida 1 ai 60 anni.
FIG. 23
Vi sono sviluppate le curve armoniche di S. Berlu-
sconi a partire dalla nascita, prima curva al centro, fino
al 60º anno, ultima traccia esterna in grigio.
Le prime 8 curve sono in nero continuo, come
quelle degli anni 57, 58, 59. I pallini grigio neri rap-
presentano le posizioni dei pianeti sottoposti a
DIREZIONE di anno in anno, ed il loro diametro varia
in proporzione alla massima importanza aspettuale
raggiunta all’epoca significata da ogni curva (1).
Osserviamo per esempio come la curva armonica
iniziale, già vista in dettaglio alle pagg. precedenti, è
seguita negli anni da 6 curve ad effetto normalizzante,
per iniziare ad 8 anni un movimento ondulatorio assai
pronunciato che la rovescia in quasi 2 anni, per ruota-
re ed alternarsi in modo sempre più vivace fino a circa
34 anni; torna ad una fascia omogenea per altri 8 anni
per poi ripresentare turbolenze e moto ondoso, anche
se non così accentuato come per gli anni precedenti.
Non conosco tutta la vita del Cavaliere, né ho il
tempo materiale per imbastire anche questa ricerca, se
non al rischio di non veder mai stampato questo scrit-
to. Ma non dispero che qualcuno, stimolato da questa
proposta e dal materiale fin da ora disponibile - in sca-
la utile - si metta in condizioni di tradurre questo as-
sieme di anse e di vibrazioni all’ambito concreto ed
agli elementi che hanno composto tutta la vita della
persona. Quanto alle aspettative riguardo al discorso
iniziato, è opportuno notare che erano stati esaminati
la curva armonica radix, di sicuro dominante per tutta
la vita, ed il tema diretto al 1994; ma non l’armonica
di questo anno tanto importante.
Ebbene, come si nota senza alcun dubbio, le curve
esterne nuovamente evidenziate riprendono, proprio
in quest’epoca, una struttura armonica molto simile a
quella iniziale, la radix di Fig. 21, con una rotazione in
avanti di oltre 2 Segni (quanto ha percorso C diretta),
accentuando il polo positivo originariamente centrato
in U alla cuspide della IV c., identificandosi il sog-
getto in prima persona con l’evento maturato.
Aquesto punto tutta la struttura ha subito un legge-
ro schiacciamento longitudinale a vantaggio dell’asse
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 83
verticale e soprattutto del polo IC, che risulta ora assai
più sporgente rispetto ai 4 assi, e come tale verosimil-
mente il più attivo.
Il 60º anno (1996) mostra nuovamente una tenden-
za alla normalizzazione o ad un livellamento di queste
priorità. Ciò porterà da un lato ad una minore pulsio-
ne, che d’altra parte ha già avuto modo di affermarsi; e
dall’altro ad una minore conflittualità di interessi.
Per ragioni di spazio e di trattazione il grafico si ar-
resta a quest’epoca. Ma le curve susseguenti riacquista-
no repentina turbolenza entro i successivi 4 anni, con af-
fermazioni di Plutone, Venere e Giove.
Vedremo cosa il futuro riserverà all’ex 1º mini-
stro.. ed anche allo studio che qui ha preso inizio.
Credo comunque che tutto ciò sia sufficiente ad in-
trodurre ed a mostrare i fondamenti (oltre che la fon-
datezza) e l’importanza dei vari principi addotti; e di
aver presentato in questo primo saggio materia meri-
tevole di un perfezionamento su larga scala da parte
dei ricercatori più impegnati.
Studi paralleli su diversi sistemi di Direzione o di for-
mulazione armonica possono essere impostati e chi lo
desidera è nuovamente invitato a prendere contatto,
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 84
0°
5°
20°
20°
10°
5°
15°0°
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60°
155°
170°
200°
250°
305°
345°
360°
Tracciato armonico del temadi Direzione di S. Berlusconial 27 marzo ‘94.Due zone di forza appaionoben evidenti all’IC e in X c.È interessante rilevare che,mentre un nodo armonico hada poco scavalcata la Lunaradix in Pesci - col sollevarsidella curva in VI c. - la Luna,che transita in I c. (v. Fig. 17),raggiunge il 28 marzo il nodoarmonico a 17° di Bilancia:si tratta di due punti antiscii.
nell’intento di aprire una finestra sperimentale che pos-
sa allargare il nostro orizzonte conoscitivo.
O 0.7la sintesi teoret ica
Il termine aspetto non deve essere riassunto nel concetto direciproca influenza tra due entità, ma scompostodistinguendo l’influenza di ciascuna entità verso l’altra.
Ogni pianeta deve essere esaminato come partepromittente, sia come parte ricevente un aspetto.
Perciò un aspetto D B va esaminato quale aspetto di D su B,
con propri valori in dipendenza dai parametri del D e quale
aspetto di B su D, con valori dipendenti dai parametri di
comportamento di B.
Questo principio pare non doversi applicare ai casi diCONGIUNZIONE, TRIGONO e BI-QUINTILE, per i quali ladifferenza tra i fattori di potenza attivati dalla relazioneangolare vera dovrebbe risultare virtualmente compensata oriequilibrata dalla natura del rapporto che si instaura.
La distinzione si basa su: intensità, la relazione tra potenzadel pianeta ed efficienza dell’aspetto;orientamento attivo/passivo del Punto considerato.
La potenza è relativa al pianeta in causa ed alla dinamicadella sua azione: intensa e concentrata per i pianeti lenti,distribuita e permanente per i pianeti rapidi; in ogni caso verràposta in relazione a circostanze implicite nella geometria deltema.
L’efficienza dipende dall’approssimazione, relativa allamodularità dell’aspetto; essa riduce drasticamentel’influenza di pianeti lenti con l’allontanarsi dall’angolazioneideale, mentre conferisce maggiore ampiezza e convalidaall’azione dei più veloci. Tutto ciò concilia la divergenza di ter-mini che si pone nel valutare gli aspetti in un tema fissorispetto all’analisi dei transiti: più lento il corpo celesteconsiderato, più preciso deve essere l’angolo di influenza perciascun aspetto, perché questo assuma valore significativo epersonalizzabile.
L’orientamento è condizionato dal semplice fatto che solo icorpi celesti sono in grado di svolgere un’azione energeticadiretta ed attiva propria. Ogni altra Parte o Punto sensibile, lo
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 85
stesso Ascendente, non può esercitare che un’influenzaindiretta, per tramite di Governatori, o favorire determinateinflessioni delle Entità con cui è in aspetto, ma non agisce suun’altra Entità; riceve e riflette. La si può anche considerareuna sfumatura, ma in ogni caso non è trascurabile.
Dalla distinzione tra efficienza dell’aspetto e potenzamanifestata dal pianeta deriva che un aspetto puòpresentare maggiore efficienza di un altro e risultare tuttaviameno efficace o viceversa. Non si può neppure escluderel’ipotesi che per la valutazione effettiva della portata di unaspetto lo si debba poter ricondurre al punto ed al momentostorico del suo perfezionamento. Si verificano talvolta effettidi “parallelismo” nel moto tra pianeti, che paiono avvicinarliper un tempo interminabile, ma non si concretizzano mai, osolo in fasi successive di ritorno.Un po’ come la storia della lepre e la tartaruga..Ciò diversifica certamente un aspetto che, pur vantando lastessa precisione di un altro “identico” , tuttavia ha luogo incircostanze preclusive o assai difformi e riduttive.
Ancora due parole su un caso limite: i dati relativi
alla Luna potranno in taluni casi sorprendere, o appa-
rire compromessi; ad es. un aspetto molto preciso da
parte della Luna presenterà un indice apparentemente
basso, mentre si riscontra un valore di poco inferiore
in un aspetto ad ampio margine di scarto.
Ciò è naturalmente dovuto al fatto che l’arco di in-
fluenza della Luna risulta assai più ampio rispetto ad
ogni altro pianeta, ed il suo effetto, lungi dall’essere
potente soprattutto se concentrato, appare distribuito,
continuo e per così dire imprescindibile. Sono sempre
più convinto che ciò risponda al carattere lunare e che
l’impostazione che ne deriva all’analisi offra una cor-
retta dimensionalità all’interpretazione.
Tuttavia non nego di essere rimasto colpito dalle
implicazioni di tale concezione al suo primo sviluppo.
Attualmente ciò concorda con i postulati di uno studio
sul tragitto e l’influenza transitoria della Luna nei
campi definiti dalle sue 28 fasi. Tali fasi, scandite da
formazioni aspettuali Sole-Luna, generano diagram-
mi di variazioni in accelerazione del moto lunare, so-
vrapponibili ad ogni tema, al fine di evidenziare
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 86
l’influenza latente della dinamica lunare sulle parti
sensibili toccate al suo passaggio negli ultimi 2 stadi.
Chiunque fosse interessato, potrà farne richiesta.
Anche i parametri di tolleranza dei pianeti interni
Mercurio e Venere risultano più ampi di quelli del
Sole. È un chiaro esempio di ciò che ho inteso defi-
nire fin dall’inizio «congruenza».
Casi estremi giustificherebbero l’esigenza - sorta
al di fuori dai nostri assunti - di convalidare l’effetto
di reciprocità di due corpi ospiti dello stesso Segno
(«sintopia», di F. Capone); sarebbe perciò interessan-
te rilevare in quali occasioni tale esigenza si sia mani-
festata con maggiore evidenza.
La raffigurazione degli aspetti è definita, nei nostri
diagrammi, da tre tipi di tracciato:
linea nera continua per gli aspetti di trigono più la
congiunzione;
linea tratteggiata, con frammentazione perpendi-
colare alla sua direzione, per gli aspetti di quadrato;
linea tratteggiata con frammentazione obliqua per
gli aspetti di quintile.
* * *
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 87
Annotazioni
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Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 88
O 0.8M r. JOHN M. A DDEY
Siamo alla fine dei Pesci, nel 1995 e quest’ultimo
paragrafo è destinato a fare le veci di una prefazione.
L’amico S. Orsini, a sua volta antico cultore di
astrologia, mi ha recapitato la sua copia di un libro
intitolato «RITMI ARMONICI IN ASTROLOGIA»,
di JOHN M. ADDEY M. A. (Ed. Elefante), mostrando-
mi subito e non senza una certa eccitazione, una ta-
bella ivi presente che proponeva parametri orbitali
postulati per gli aspetti, identici a quelli da me desun-
ti, già pubblicati ed in uso sull’Agenda Astrologica.
Inutile aggiungere che me lo sono letto quasi d’un
fiato: il linguaggio piano ed organico lo consente, al-
meno per quanto riguarda la prima assimilazione dei
contenuti, rimandando la disamina degli studi parti-
colari documentati.
Questo testo mi era stato già segnalato nel ‘93 dal
sig. G. Russo di Bologna, che mi aveva contattato per
commissionare un’agenda astrologica per sé; tutta-
via, risultando esaurito e trovandomi a mia volta
completamente spadroneggiato dagli impegni assun-
ti per il perfezionamento del mio progetto e la sua pre-
sentazione sul mercato, mi fu impossibile dedicare ul-
teriore attenzione al suo reperimento.
D’altra parte, l’imprescindibile necessità di tra-
scrivere il frutto di ogni progressivo avvicinamento e
maturazione dei vari problemi connessi alla pratica
astrologica - che lievitano nella mia mente da oltre
due decenni - già in parte condensati e fissati in es-
senza nei brevi capitoli che accompagnano l’agenda,
mi ha indotto a sacrificare l’attenzione per la mia
stessa promozione commerciale, alla stesura spesso
accompagnata da programmazione, per i diagrammi
ed altri accessori, di quanto il momento mi forzava ad
esporre. Il lavoro che sto svolgendo presenta infatti
un carattere assai curioso, essendo costituito da una
miscela di competenze e di applicazioni che sconfina-
no continuamente l’una nell’altra, interagendo come
sangue, linfa e tessuti nel costruire un nuovo modo di
comunicare che, specialmente in questo campo, può
rivelarsi il futuro dell’editoria: calcoli e teoremi, pro-
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 89
poste e didascalie, programmazione di esempi e com-
prensione di certi fatti sono tutt’uno con l’uso di que-
sta macchina infernale che è il computer.
Mi concedo, per una volta, di chiamarlo col suo
nome d’oltre oceano.
È come se la mente si appropriasse ormai impre-
scindibilmente dei più svariati strumenti, come pro-
paggini degli arti che già governa, e pensasse ed
agisse per esprimersi in funzione di questi. Nuovi oc-
chi, nuove dita la cui prensilità si estende al di là dei
polpastrelli, fino oltre la tastiera, dentro allo schermo
che comandano, su cui scrivono e disegnano e fabbri-
cano in “tempo reale” (oh, neologismo!) materiale
alla mente, nuovi neuroni e magazzini di memoria per
aiutarla e per aiutare il lettore a pensare! Non voglio
commentare ciò che succede poi, al di fuori dal com-
puter.
Mi limito ad aggiungere che non riesco più a fir-
mare un documento con una stilografica.
Perdona lo sfogo.
Quel libro, dicevo, è giunto nelle mie mani al mo-
mento giusto. Giusto per non arrestare anzitempo un
certo mio mio lavoro interno; giusto per evitarmi di
dover spianare in questa direzione.. strade già battu-
te. L’universo delle armoniche costituisce infatti, non
appena se ne intravveda la potenziale portata, argo-
mento da capogiro.
Esso costituisce uno studio tra i più seri e rivelato-
ri che mi siano capitati tra le mani da quando pratico
le librerie, antiche e moderne, così piene di tanto
fumo e poco arrosto, a caccia di misteri, di conoscen-
ze, di soluzioni. Sviluppa con estrema compostezza di
stile e di intenti, direi con signorilità, un argomento
ben preciso, restituendolo alla sua luminosa impor-
tanza e rischiarando uno degli angoli più ingiusta-
mente bui e negletti della ricerca astrologica.
Le argomentazioni mi appaiono serie, positive e
fondate; l’autore si rapporta correttamente a ciò che
sa come a ciò che dichiara di non conoscere; ha aper-
to un enorme spiraglio sul futuro e glie ne sono, in pri-
ma persona, doppiamente grato.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 90
La prima ragione già l’ho confessata.
Ogni volta che una conoscenza si cristallizza alla
superficie della coscienza, si fa impellente il bisogno
di comunicarla, renderla disponibile, comprensibile
o quantomeno accessibile; di non smarrirla tra i me-
andri della dispersione quotidiana, né lasciare che
venga riassorbita dall’evolvere dell’esperienza stes-
sa, ma produrla, come un albero offre i suoi frutti.
Ciò comporta un impiego di mezzi e di risorse che
sovente oltrepassa la normale disponibilità e quasi sem-
pre l’interesse personale - intendo dire il guadagno - e
che ciò nonostante non ho mai rifiutato.
Perciò mi sento come alleggerito non poco.
La seconda ragione viene da alcuni dei contenuti
stessi del libro.
Le idee che ho ritenuto valide; che ho adottato e
proposto, ma che non hanno avuto un riscontro speci-
fico se non presso coloro a cui mi sono sforzato di
spiegarle ripetutamente.
Quando si inizia un progetto destinato ad impe-
gnare le migliori risorse per un periodo di sette anni,
consapevoli o meno di tanto, se si ha a che fare con
una trappola spietata come il software, e si intende
costruire qualcosa di utile che serva, che funzioni, ci
si deve fare tre volte il segno della croce prima di affi-
dare a dei programmi le direttive fondamentali per lo
svolgimento del lavoro.
Poiché in base a quelli essi si espanderanno in se-
guito, condizionando nelle scelte noi, utenti e pro-
grammatori direttamente e indirettamente. Partire
con idee approssimative, traballanti o men che affi-
dabili, organiche e fondate significa letteralmente in-
filare la propria testa in una ragnatela che si farà
sempre più fitta, col procedere dell’investimento e
della speculazione logica, e da cui sarà vieppiù diffi-
cile sbrogliarsi.
Orbene, cosa offre il mercato di affidabile, organi-
co e fondato sul terreno degli aspetti astrologici?
Ben poco; e soprattutto nulla che sia universalmen-
te riconosciuto, accettato ed utilizzato. Eppure questo
argomento indicizza la prima scelta tecnica che ho do-
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 91
vuto effettuare con la massima precisione e certezza
possibili. Ho sollevato in varie occasioni il paragone
con gli ingranaggi di un orologio.
Le “rotelle” debbono collimare, corrispondere,
incastrarsi e interagire prefettamente; partecipare
ciascuna all’esigenza rotatoria di tutte le altre. Non ci
crederai (e quasi nemmeno io) ma avevo meno di 2
anni quando smontai la mia prima sveglia.
Evidentemente vi ero portato. Conservo ricordi di
me piccolo, seduto sul pavimento, mentre mi divertivo
a far piroettare le sue rotelline come trottole; ma fu
mio padre a giurarmi di essere uscito di casa mentre
ero seduto su un letto con la sveglia in mano ancora
intera (lo rammento), ed essere tornato quando già
l’avevo completamente aperta. Non so che dire, que-
sto non si è fissato nella mia coscienza; dovevo essere
troppo concentrato per partecipare emotivamente, e
si sa che la memoria è soprattutto emotiva.
Forse mi guidò il destino; ma trascorsero altri die-
ci anni prima che mi imbattessi nella mia seconda
sveglia. Non funzionava, forse per pigrizia o i sedi-
menti del tempo, ma era provvista di suoneria e que-
sto forse costituì uno stimolo ulteriore a smontarla.
Così l’aprii con cura e, quando mi riusci di rimontar-
la, funzionava pure.
Non sono cose che io ricordi tanto spesso ma,
come sono affiorate, le ho raccontate.
Ragione di compiacimento quindi, l’aver potuto
verificare che qualcuno, in un altro paese e a circa
dieci dieci anni di distanza, era giunto alle stesse con-
clusioni sugli argomenti che costituirono per me il
fulcro del problema. Persino il percorso argomentati-
vo proposto si svolge perfettamente parallelo a quello
che figura in questo trattato, con frasi ed motivazioni
che paiono riprese e riusate come in un collage. La
sola curiosa differenza è nel fatto che, mentre Mr. J. M.
ADDEY parte dal concetto di armoniche per determi-
nare i parametri di Portata degli Aspetti, io sono par-
tito dalla semplice valutazione di ricorrenza e di den-
sità geometrica, lo sviluppo della quale mi ha natu-
ralmente condotto alle armoniche.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 92
Nel primo saggio, pubblicato nel ‘93 sulla rivista
del Centro Italiano di Astrologia «LINGUAGGIO
ASTRALE» e inteso a presentare l’Agenda Astrologica
per la prima volta, e da cui questo testo proviene, mi
sentii in dovere di esporre, sebbene in una prima for-
ma rudimentale, le scelte effettuate e le motivazioni
tecniche che ad esse mi avevano condotto, parendomi
essenziale divulgare ed affermare tali criteri fonda-
mentali per la determinazione effettiva delle orbite.
Fu solo in seguito, desiderando spiegare meglio
queste prime affermazioni, ampliando la gamma del-
le argomentazioni, e dimostrare sotto tutti i punti di
vista e al di là di ogni dubbio la validità delle norme
applicate alle orbite degli aspetti di andamento con-
cavo (135°, 150°..), che mi sono trovato nel bel mezzo
del concetto espresso di armonica e del suo affasci-
nante sviluppo, il quale tutt’ora sta procedendo (e di
fronte ad un saggio quattro volte più esteso, ma di nu-
ovo in una forma rudimentale).
Vi è tuttavia una dif ferenza sostanziale
nell’impostazione e quindi nel tipo di lavoro, da me
condotto sin qui. Mentre le argomentazioni di J. M.
ADDEY sono rivolte al mondo fenomenico ed al suo
inquadramento statistico - dal quale peraltro sono
già derivate osservazioni di importanza vitale - per-
sonalmente sono orientato ad una comprensione no-
umenica dei fatti armonici e ad una speculazione in-
centrata sull’esperimentazione individuale “quoti-
diana”.
Mi sono proposto di affiancare lo sviluppo della fi-
losofia e della consapevolezza astrologica nella vita
di tutti i giorni e presso ogni persona che lo ricerchi.
Ciò conforta la possibilità che il tipo di applicazio-
ne alla quale dedico le mie energie, possa in qualche
misura affiancarsi ed integrarsi con quanto è già sta-
to proposto e messo in luce.
Non mi occupo della gestione di dati già riguar-
danti gruppi scelti o categorie artistiche e professio-
nali, ma posso supportare la sperimentazione diretta
e la casistica documentale di evidenze vissute.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 93
Pertanto, chiunque desideri approfondire o valo-
rizzare qualche lato della questione, valendosi di
mezzi direttamente o indirettamente connessi con
l’editoria o la programmazione, purché rientri
nell’ambito suddetto, troverà in me ampia disponibi-
lità, naturalmente.. tempo permettendo.
Vi è un solo argomento, nell’opera di J. M. ADDEY,
che desidero commentare sin d’ora: la sua ripetuta
affermazione dell’eccessiva importanza riconosciuta
da sempre allo Zodiaco ed al numero 12 quale suo fat-
tore. Personalmente credo nello sviluppo della ricer-
ca armonica in direzione dei microaspetti; ritengo
che l’analisi delle armoniche possa rivelare la trama
del principio di sincronicità negli accadimenti, ed es-
sere apprezzata col tempo in ogni sfumatura e in una
miriade di sottolivelli. Ma, proprio per questo, sono
anche convinto che ciò non debba giustificare la si-
stematica frantumazione in singoli valori indipen-
denti in cui ogni tendenza valga quanto qualunque al-
tra tendenza. Ho tentato di dar volto a questo proble-
ma alla fine del 2º paragrafo, ma l’ho solo sfiorato.
Esiste in natura una gerarchia di valori, come una
piramide, per cui ciascun piano di manifestazione di-
scende da un altro, proprio come le armoniche; per la
quale esistono valori differenziati, primari, secondari
etc.. Lo Zodiaco è la base della realtà in cui siamo im-
mersi e costituiti ed il suo simbolismo numerico ed
energetico, maturato il ciclo della scoperta e
dell’universalizzazione dei ritmi armonici, finirà
certamente col riconfermare la sua priorità funziona-
le e generante, datosi che la sua esistenza non appar-
tiene alla pura speculazione descrittiva del cielo, né
alla semplice proiezione di una suddivisione geome-
trica dello spazio celeste.
Questo insegna la tradizione ermetica, la cui pro-
fondità formale non è per nulla da confondersi con
quanto ci è pervenuto della disciplina astrologica,
anche se la onoriamo come Tradizione.
Qualità primordiali sono iscritte nei rapporti nu-
merici contenuti nello Zodiaco e da queste discende
ogni livello della vita.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 94
Anche ove ciascun livello risultasse articolato in
una serie indefinita di frequenze armoniche superio-
ri, si dovrà a mio avviso evitare in ogni modo di per-
dere di vista la concatenazione iniziale, il legame pri-
mario che prima o poi, nella forma corretta, riemer-
gerà.
E sarà allora per i nostri occhi qualcosa di più di
una lista di attributi e di definizioni.
Sono certo che la corrente concezione dovrà subi-
re una profonda modifica, ma questo è un problema
scolastico e culturale o meglio sarebbe dire, a
tutt’oggi come non mai, anticulturale.
Forse è possibile distinguere categorie di frequen-
ze che investono l’individuo nella sua complessione e
nella sua autonomia creativa da altre che non riguar-
dano la consapevolezza, ma agiscono al di sotto della
sua soglia, determinando a loro volta cause ed effetti.
La coscienza del singolo animale ad esempio ap-
partiene alla sfera energetica complessiva di tutta la
sua razza, principio che non limita l’uomo. Perché
non concepire che determinati principi agiscano a li-
velli indifferenziati su determinate lunghezze d’onda,
indipendentemente da altri capaci di interagire con
l’io e la supercoscienza?
È possibile che noi confondiamo il valore di una
scelta professionale, ispirato nella maggior parte dei
casi statistici da fattori genetico-organizzativi, di raz-
za, di ambiente, di opportunità alla pianificazione
della natura, con quello di scelte profondamente le-
gate all’evoluzione di un soggetto che ha raggiunto
un alto grado di sviluppo interiore.
Certe curve statistiche di Gauquelin si fanno sem-
pre più pronunciate con l’aumentare della selezione
qualitativa dei campioni.
Questo quadro può addirittura, in casi limite, tro-
varsi rovesciato: quando un musicista raggiunge una
certa grandezza, se non l’apice, entra in sintonia e
partecipa di principi guida che lo pongono sotto
l’attrazione gravitazionale o armonica di un’entità
espressiva e creativa di ordine superiore, ancora una
volta non personificabile.
Agenda Astrologica/ cap. 0 - gli Aspetti, pag. 95
Chiudo in fretta questa porta, prima che ne fuorie-
sca un fiume in piena. In ognuno dei due esempi si ten-
de a suggerire che l’analisi indifferenziata comporta
il rischio della dissociazione dei contenuti e della per-
dita delle relazioni fondamentali sulle quali si artico-
la il Sistema complessivo.
Del resto l’autore del libro citato si mostra ben
consapevole dei limiti di ogni posizione unilaterale e
della necessità intrinseca di una reciprocità fra ani-
ma e corpo, spirito e ricerca tecnologica, noumeno e
fenomeno. Consiglio vivamente la lettura di
quest’opera, che tocca i fondamenti della verità
astrologica.
In questo mio breve ma impegnato excursus avrai
incontrato molti suggerimenti e spunti di osservazio-
ni che hanno più l’aria di quesiti che di risposte.
Mi difenderò dicendo che, ogni volta che mi accin-
go a renderne una parte più comprensibile, riesco
solo ad approfondire maggiormente... ed il tempo
corre; ma, giacché ritengo di avere fornito alcune ri-
sposte compiute, questo è il prezzo da pagare.
Le risposte appartengono al passato e generano
armonicamente nuovi indizi per l’avanzamento della
conoscenza.
Rispondere a tutto - anche solo tentarvi - sarebbe
come chiudere un argomento in una scatola, e questo
è soggetto che merita tutt’altro che di essere circo-
scritto.
Secondo la regola espressa dal NUMERO D’ORO.
A. A.
0© seconda edizione il 19 agosto 1995 * * *
terza edizione il 29 dicembre 2001 * * *edizione elettronica il 5 gennaio 2003 * * *
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