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L’efficienza energetica al centro della strategia delle imprese: dalla Diagnosi all’implementazione di un Sistema di Gestione Ing. Domenico Santino Unità Tecnica Efficienza Energetica - EEAP Giovedì 16 febbraio 2017 - Percorrere la strategia dell’efficienza energetica nella propria azienda - la diagnosi, il piano degli investimenti e la realizzazione degli interventi

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L’efficienza energetica al centro della strategia delle imprese: dalla Diagnosi all’implementazione di un Sistema di Gestione

Ing. Domenico SantinoUnità Tecnica Efficienza Energetica - EEAP

Giovedì 16 febbraio 2017 -

Percorrere la strategia dell’efficienza energetica nella propria azienda - la diagnosi, il piano degli investimenti e la realizzazione degli interventi

Sommario

1. Contesto normativo

2 La diagnosi energetica

16 febbraio 2017

Decreto legislativo 102/14

16 febbraio 2017

Con il Decreto Legislativo n° 102 del 4 Luglio 2014 (G.U. Serie Generale n°165 del

18/07/2014) l’Italia ha recepito la Direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica

Direttiva 2012/27/UEArt. 8. : Diagnosi energetiche e sistemi di gestione

dell’energia

• Elaborazione da parte degli Stati Membri di programmi intesi ad incoraggiare le PMI a

sottoporsi a audit energetici e favorire la successiva attuazione delle raccomandazioni

risultanti da tali audit

• Obbligo di diagnosi per le imprese che non sono PMI

16 febbraio 2017

PMI

16 febbraio 2017

Decreto legislativo 102/14 Art. 8. : Diagnosi energetiche e sistemi di gestione

dell’energia

L’art. 8 definisce che i soggetti obbligati alle diagnosi energetiche sono:

• le grandi imprese (comma 1);

• le imprese a forte consumo di energia (comma 3)

16 febbraio 2017

Grande Impresa

Tutte le imprese che non sono qualificabili PMI ai sensi del DM del 18

aprile 2005, sono da considerarsi grandi imprese e come tali soggette

all’obbligo di diagnosi di cui all’articolo 8 del D.Lgs. 102/2014.

16 febbraio 2017

Impresa energivora

Tutte le imprese che non sono qualificabili PMI ai sensi del DM del 18

aprile 2005, sono da considerarsi grandi imprese e come tali soggette

all’obbligo di diagnosi di cui all’articolo 8 del D.Lgs. 102/2014.

16 febbraio 2017

Decreto legislativo 102/14 Art. 8. comma 9

«Entro il 31 dicembre 2014 il Ministero dello sviluppo economico, di

concerto con il Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del

mare, pubblica un bando per il cofinanziamento di programmi

presentati dalle Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di

diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione nelle PMI di sistemi di

gestione conformi alle norme ISO 50001…

16 febbraio 2017

Decreto legislativo 102/14 Art. 8. comma 9

….I programmi di sostegno presentati dalle Regioni prevedono che gli

incentivi siano concessi alle imprese beneficiarie nel rispetto della

normativa sugli aiuti di Stato e a seguito della effettiva realizzazione

delle misure di efficientamento energetico identificate dalla diagnosi

energetica o dell’ottenimento della certificazione ISO 50001»

16 febbraio 2017

DM 21 dicembre 2015

Il decreto interministeriale approva i programmi presentati da 14

Regioni finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche e

l’adozione di sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001 nelle

piccole e medie imprese.

16 febbraio 2017

DM 21 dicembre 2015

Le risorse messe a disposizione dallo Stato per il cofinanziamento dei

programmi ammontano a circa 10 milioni di euro.

Considerando anche le risorse che dovrebbe essere allocate dalle

Regioni, saranno disponibili 20 milioni di euro a copertura del 50% dei

costi che le PMI sosterranno

16 febbraio 2017

16 febbraio 2017

Bandi attivati:

Lombardia

Piemonte

Convenzioni firmate:

Sardegna

Friuli

Liguria

16 febbraio 2017

Bando 4 agosto 2016

• Il bando mette a disposizione delle Regioni e Province autonome 15

milioni di euro per il cofinanziamento di nuovi programmi volti ad

incentivare gli audit energetici nelle PMI o l’adozione di sistemi di

gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001.

• La scadenza per presentare i programmi era fissata al 15 ottobre

2016.

16 febbraio 2017

Bando 4 agosto 2016

• Considerando anche le risorse che saranno allocate dalle Regioni, per

le PMI saranno disponibili 30 milioni di euro a copertura del 50% dei

costi che sosterranno per la realizzazione delle diagnosi energetiche.

• L’iniziativa verrà replicata annualmente con analoghe risorse sino al

2020.

16 febbraio 2017

Diagnosi energetica

La diagnosi energetica:

definizioni, normativa di riferimento suggerimentiENEA

16 febbraio 2017

Sito produttivo

Per “sito produttivo” si intende una località geograficamente definita in

cui viene prodotto un bene e/o fornito un servizio, entro la quale l’uso

dell’energia è sotto il controllo dell’impresa .

16 febbraio 2017

Consumi del sito produttivo

Ai fini della definizione dei consumi del sito, bisogna tener conto di

tutta l’energia derivante dai combustibili e dai vettori energetici

entranti nel sito nonché di quella prodotta nel sito da fonti rinnovabili

ed autoconsumata. Ai fini del calcolo si utilizzano i coefficienti di

conversione in tep applicati per la comunicazione di cui all’articolo 19

della Legge 10 del 1991 (circolare MiSE del 18/12/2014). Nel caso di

biomasse il PCI è quello proprio di ciascuna tipologia di biomassa

16 febbraio 2017

Consumi del sito produttivo

16 febbraio 2017

STABILIMENTOEnergia elettrica

Gas Naturale

CHP

Energia Elettrica

Calore

FVSITO EE

EE

Diagnosi energetica

DIRETTIVA 2012/27/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 25 ottobre 2012 sull'efficienza energetica

Articolo 2

Definizioni

• 25. «audit energetico», una procedura sistematica finalizzata aottenere un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energeticodi un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industrialeo commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare equantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilocosti-benefici e a riferire in merito ai risultati;

16 febbraio 2017

Diagnosi energetica

• La diagnosi energetica deve essere conforme ai dettati dell’Allegato 2

al decreto legislativo 102/2014.

• Tale prescrizione risulta rispettata se la diagnosi è conforme ai criteri

contenuti nelle norme tecniche UNI CEI EN 16247 parti da 1 a 4

16 febbraio 2017

Diagnosi energetica

Allegato 2 al decreto legislativo 102:

I criteri minimi che devono possedere gli audit di qualità sono di seguitoriportati:

a) sono basati su dati operativi relativi al consumo di energia aggiornati,misurati e tracciabili e (per l'energia elettrica) sui profili di carico;

b) comprendono un esame dettagliato del profilo di consumo energetico diedifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali, ivicompreso il trasporto;

16 febbraio 2017

Diagnosi energeticac) ove possibile, si basano sull'analisi del costo del ciclo di vita, invece

che su semplici periodi di ammortamento, in modo da tenerconto dei risparmi a lungo termine, dei valori residuali degliinvestimenti a lungo termine e dei tassi di sconto;

d. sono proporzionati e sufficientemente rappresentativi perconsentire di tracciare un quadro fedele della prestazioneenergetica globale e di individuare in modo affidabile leopportunità di miglioramento più significative;

16 febbraio 2017

Norme attualiNel campo della Diagnosi Energetica al momento sono presenti leseguenti norme

a) la norma EN 16247.1 “Diagnosi Energetiche - Requisiti generali ” e

le successive norme specialistiche:

• EN 16247.2 “D.E. – Edifici” ,

• EN 16247.3 “D.E. – Processi” ,

• EN 16247.4 “D.E. - Trasporti“ ,

• EN 16247.5 Auditor energetico;

16 febbraio 2017

Norme attualib. Rapporto Tecnico UNI-CEI TR 11428 “Gestione dell’Energia –

Diagnosi Energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosiEnergetica:• Definisce requisiti e metodologia comune per le diagnosi energetiche nonché la

documentazione da produrre.

• Si applica a tutti i sistemi energetici e a tutti gli usi

• Non definisce requisiti specifici di settori

• Linee guida nazionali per il REDE (Referente della diagnosi energetica)

• Individua uno schema di flusso logico secondo il quale articolare l’intero percorso delladiagnosi energetica

16 febbraio 2017

Diagramma di flusso per l’esecuzione della diagnosi

16 febbraio 2017

* processo produttivo, censimento deimacchinari, layout e planimetrie, contratti difornitura energetica, dati dell’edificio e degliimpianti di produzione e trasformazionedell’energia

media di settore,benchmark, riferimento dilegge oppure unmiglioramento quantitativorispetto alla situazione exante

Che cos’è una diagnosi energeticaUna diagnosi energetica è una valutazione sistematica di come vengautilizzata l’energia dal punto in cui essa viene acquisita al suo punto di utilizzofinale, in pratica la diagnosi energetica identifica come l’energia venga gestitae consumata, cioè:

• Come e dove l’energia entra nell’impianto, reparto, sistema o parte diattrezzatura

• Dove essa vada e cioè come venga usata

• Ogni variazione tra i punti di ingresso ed i suoi utilizzi

• Come essa possa essere utilizzata in modo più efficace ed in modo piùefficiente

16 febbraio 2017

Che cos’è una diagnosi energeticaSebbene le diagnosi energetiche possono avere diversi gradi di complessità epossono variare da un’organizzazione ad un’altra, ogni diagnosi tipicamentecomprende:

• Raccolta, revisione ed elaborazione di dati

• Analisi e Valutazioni di impianti: processi e sistemi di monitoraggio

• Analisi e revisione di pratiche operative

• Elaborazione di un rapporto conclusivo.

16 febbraio 2017

Che cos’è una diagnosi energetica

Le diagnosi energetiche devono essere usate

• per identificare opportunità per migliorare l’efficienza e diminuire i

costi dell’energia.

• Per verificare l’efficacia degli interventi effettuati

16 febbraio 2017

Suggerimenti ENEA

Suggerimenti ENEA per la redazione della diagnosi:

• Proposta di un indice del rapporto

• Definizione di una possibile struttura energetica aziendale

16 febbraio 2017

Il rapporto

1. Nota su chi ha redatto la diagnosi energetica: in questa partedevono essere riportati i dati di chi ha redatto la diagnosi: seesterno o interno all’azienda, qualifica professionale (ingegnere,architetto, geometra, perito industriale) e la qualifica energetica(EGE, auditor) ed eventuale certificazione posseduta.

Qualora tale soggetto sia esterno si dovranno dare informazionisull’organizzazione di appartenenza, la posizione ricoperta ed il tipodi rapporto esistente con il sito da diagnosticare; qualora sia interno,la posizione aziendale.

16 febbraio 2017

Il rapporto

2. Dati dell’azienda: Dati generali di riferimento, incluso il numero didipendenti, settore di appartenenza e classificazione dell’attività(codice ATECO completo di anno di riferimento), fatturato ebilancio.

3. Indicare il periodo di riferimento della diagnosi

4. Unità di misura e valori di riferimento adottati eventuali fattori diaggiustamento utilizzati (ad esempio temperatura esterna o GGreale)

16 febbraio 2017

Il rapporto5. Informazioni sul metodo di raccolta dati:

Si devono raccogliere tutti i dati disponibili:

• Bollette e fatture,

• Dati operativi (consumi, produzione, …) pertinenti la diagnosi

• Strumentazione per contabilizzazione dei vettori energetici

.

16 febbraio 2017

Il rapportoLa strumentazione dovrà essere elencata e dovranno essere fornite leinformazioni tecniche relative, il grado di incertezza e il programma ditarature cui è sottoposta.

Indicare se le misure siano state eseguite in continuo oppure se sianorelative ad un breve periodo.

Se i dati utilizzati sono derivati da stime indicare la metodologiaseguita e la relativa approssimazione

16 febbraio 2017

Il rapporto6. Prodotti: Descrizione dei prodotti finiti, ivi inclusi i semilavorati che,

a vario titolo, escono dal ciclo produttivo e dei sottoprodotti,incluso il codice di riferimento dell’attività e relativa descrizione. Perogni tipologia di prodotto occorre fornire: quantità annua prodottanell’unità di misura normalmente utilizzata per la specifica tipologiae quantità annua prodotta in unità di misura confrontabile conprodotti della stessa tipologia ma non uguali (solitamente massa[kg] o [t])

• Materie prime: Tipologia utilizzata e quantità

16 febbraio 2017

Il rapporto8. Processo produttivo: Descrizione del processo produttivo,

diagramma di flusso con indicati i vettori energetici interessati,descrizione di ogni fase riportata sul diagramma

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

La procedura suggerita da ENEA per l’esecuzione del punto precedente

prevede la definizione della “struttura energetica aziendale”

(“alberatura”) che, attraverso un percorso strutturato a più livelli,

consente di avere un quadro completo ed esaustivo della realtà

dell’impresa al fine di definire al meglio la prestazione energetica di

uno Stabilimento.

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

16 febbraio 2017

AZIENDA

Reparto n.1

Reparto n.x

S.A. n.1

S.G. n.1

Attività principali

Servizi ausiliari

Servizi generali

S.G. n.x

S.A. n. x

Vj

Vj Vj Vj

Vj Vj Vj Vj Vj Vj

Dg

D.g.

Livello B – LB

Livello C – LC

Livello D – LD

Livello A – LA

INFO STABILIMENTO+

CONSUMI e PRODUZIONE TOTALI

D.g.D.g.D.g.

D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.

Vtot

Ipg.j

Ipg.j.h

Ipg.j.h.k

Ips.j.h.k

Struttura energetica aziendale

L’azienda viene suddivisa in aree funzionali, per le quali si procede

all’acquisizione dei dati energetici; i dati complessivi sono presi dai

contatori generali, mentre per i dati energetici dei sottoinsiemi si

ricorre ai contatori dedicati. Nel caso i dati non siano disponibili, come

in una prima diagnosi, è possibile fare ricorso a valutazioni progettuali

(utilizzando i dati targa dei vari dispositivi e le relative ore di utilizzo)

nonché a misure ad hoc con strumentazione portatile.

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

• L’obiettivo è quello di calcolare l’entità energetica e l’indice

prestazionale di ogni fase, produttiva e non.

• Il primo passo consiste nell’individuare i vettori energetici utilizzati e

per ognuno realizzare un’alberatura.

• Ciò permette di individuare quali fasi sono più o meno energivore e

quali sono più o meno prestazionali.

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

• L’alberatura deve essere realizzata seguendo il percorso di ogni

vettore energetico e non la sequenza del processo produttivo.

• Infatti alcune fasi che dal punto di vista di un vettore possono

risultare energivore per un altro vettore possono risultare poco

energivore, o viceversa.

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendaleIndici prestazionali generali “Ipg” e specifici “Ips”

16 febbraio 2017

Ipg3 =kWh

ton

STABILIMENTO

kWh ton

RepartiServizi

ausiliariServizi

generali

kWh kWh kWh

Rep. 1

Rep.2

kWh kWh

Pezzi Pezzi

Sala pompe

Cent. compr.

litri Aria comp.

kWh kWh

Illumin. Raffresc.

lux GG x gg

kWh kWh

Ipg1 =kWh

ton

Ips =kWh

litri Ips =

kWh

pezzi

Ips =kWh

Nmc Ips =

kWh

lux Ips =

kWh

GG x gg

Ipg2 =kWh

ton Ipg2 =

kWh

ton Ipg2 =

kWh

ton

Ipg3 =kWh

ton Ipg3 =

kWh

ton Ipg3 =

kWh

ton Ipg3 =

kWh

ton

Struttura energetica aziendale

Tale schematizzazione mette in evidenza :

consumi energetici per ogni vettore energetico utilizzato riferendosi

all’anno solare precedente all’anno n-esimo;

caratterizzazione della destinazione d’uso dell’azienda e della

specifica area funzionale

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

indice prestazionale di area (Ipg) dato dal rapporto tra i consumi di area e la

destinazione d’uso dell’azienda;

indice prestazionale di area (Ips) dato dal rapporto tra i consumi di area e la

specifica destinazione d’uso

16 febbraio 2017

Struttura energetica aziendale

mappatura dei macchinari e degli impianti che caratterizzano la

specifica area funzionale;

confronto delle tecnologie utilizzate con l’obbiettivo definito all’inizio

della diagnosi

16 febbraio 2017

Il rapporto

9. Indicatori energetici: Fornire l’elenco dettagliato degli indicatoridi riferimento per il processo in esame reperibili in letteratura, IPPC,associazioni di categoria, ecc. (per ciascuno dare riferimentidettagliati delle fonti, incluso l’anno di pubblicazione). Qualora siaffermi che non sono reperibili indicatori, è necessario qualificarel’affermazione indicando le fonti di ricerca indagate e quindiindividuare quelli ritenuti significativi per il processo in esame. Inogni caso andranno forniti almeno gli indicatori generali, ovveroquelli ricavabili per ogni vettore energetico riferendosi allaproduzione globale ed ai consumi totali del vettore, possibilmentecalcolati con riferimento agli ultimi tre anni

16 febbraio 2017

Il rapporto• 10 - Consumi energetici: Devono essere riportati i consumi sotto

specificati, il consumo totale deve includere, se presente, anche la quotaprodotta da sistemi interni e auto consumata.

Consumi complessivi

- Contatore elettrico

- Consumi elettrici (dettaglio) e relativa spesa (possibilmente tre anni)

- Indicatore energetico elettrico globale

16 febbraio 2017

Il rapporto- Contatore gas naturale

- Consumi termici (dettaglio) e relativa spesa (possibilmente treanni)

- Indicatore energetico termico globale

- Altri combustibili e vettori energetici

16 febbraio 2017

Il rapporto11. Modelli energetici: Elettrico, termico e relativi ad ogni altro vettore

energetico costruiti e validati come descritto nel paragrafoseguente.

12. Calcolo degli indicatori energetici individuati e confronto conquelli di riferimento

13. Interventi effettuati in passato: Descrivere gli interventi piùimportanti già effettuati e se sono stati realizzati nell’ambito di unprogramma di incentivi erogati dallo stato o dalla regione.

16 febbraio 2017

Analisi

L’auditor deve individuare le possibilità di miglioramento dell’efficienza

energetica sulla base della prestazione energetica corrente includendo

una o più delle seguenti:

• misure finalizzate a ridurre o recuperare le perdite di energia

• sostituzione, modifica o aggiunta di apparecchiature

16 febbraio 2017

Analisi

• esercizio più efficiente ed ottimizzazione continua

• miglioramento della manutenzione

• attuazione di un programma di cambiamento comportamentale

• miglioramento della gestione dell’energia

16 febbraio 2017

Analisi

L’auditor deve individuare le possibilità di miglioramento dell’efficienza

energetica sulla base di:

• età, condizioni, modalità di esercizio delle apparecchiature (come sono gestite

e fatte funzionare);

• tecnologia delle apparecchiature

• durata di vita pianificata dei processi

16 febbraio 2017

Analisi

L’auditor dovrebbe tenere in considerazione l’utilizzo di fonti rinnovabili

e di impianti di cogenerazione.

Le opportunità dovrebbero essere suddivise sulla base :

• del personale a disposizione

• della tecnologia

• dell’organizzazione

Quando possibile sarebbe opportuno analizzare il costo del ciclo vita

16 febbraio 2017

AnalisiL’auditor deve valutare l’impatto di ogni opportunità di miglioramento

dell’efficienza energetica sul livello di prestazione energetica corrente

basandosi su:

• Risparmi economici attivati dalle misure individuate

• Gli investimenti necessari

• Sui criteri economici concordati con l’organizzazione

• Altri possibili vantaggi non energetici (produttività, manutenzione)

• Interazioni tecniche tra azioni multiple

16 febbraio 2017

Analisi

• Le azioni di risparmio energetico devono venire elencate secondo una

graduatoria basata su criteri concordati.

• L’auditor deve, se necessario per scopo, finalità e accuratezza,

integrare i risultati con:

• Richiesta di ulteriori dati

• Definizione dei bisogni di ulteriori analisi

16 febbraio 2017

AnalisiL’auditor energetico deve:

• Valutare l’affidabilità dei dati forniti ed evidenziare carenze ed anomalie

• Utilizzare metodi di calcolo trasparenti e tecnicamente appropriati

• Documentare i metodi utilizzati ed ogni assunzione fatta

• Sottoporre i risultati dell’analisi ad appropriate verifiche di qualità e validità

• Considerare ogni vincolo normativo o di altra natura che può influire sulle

opportunità potenziali di miglioramento dell’efficienza energetica

16 febbraio 2017

Il rapporto14. Per ogni intervento individuato fornire:

a. Descrizione tecnica dettagliata corredata, per quanto possibile e oveapplicabile, da documentazione del/dei possibile/i fornitore/idell’apparecchiatura, sistema, ecc. sul quale si intende intervenire

b. Analisi costo benefici basata sul calcolo del VAN.

c. Piano di misure e verifiche, da implementare in caso di realizzazione, peraccertare i risparmi energetici che saranno conseguiti e la bontà dellaproposta. Per ogni misura indicare il tipo di strumentazione che saràutilizzata

d. Eventuale possibilità di accedere ad incentivi statali o locali

16 febbraio 2017

Il rapporto

15. Tabella riassuntiva degli interventi individuati: Per ogniintervento significativo, ordinati secondo il VAN/I, indicare iseguenti dati:

• a- Investimento (I)

• b- Flusso di cassa

• c- Risparmio

• d- Tempo di ritorno semplice (TR)

• e- TIR

• f- VAN

• g- VAN/I

16 febbraio 2017

Individuazione degli interventi

Installazione strumentazione di misura

Ottimizzazione contratti di fornitura energetica

Recupero energie disperse

Tecnologie con maggiore efficienza

Rifasamento

16 febbraio 2017

Iniziative dell’ENEA

• E-mail: [email protected]

• Sito: http://www.agenziaefficienzaenergetica.it/per-le-imprese/diagnosi-energetiche

• Portale: https://audit102.casaccia.enea.it

16 febbraio 2017

Grazie per l’attenzione

16 febbraio 2017