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Percorsi d’esperienza Sezione FARFALLE Anno Educativo 2018 - 2019

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Page 1: Percorsi d’esperienza...Alle mani sapienti Agli audaci corpi Alle idee nascenti Ai Bambini e alle Bambine Che hanno dato vita ad ogni istante di questo percorso Cari mamme e papà,

Percorsi d’esperienza

Sezione FARFALLE

Anno Educativo 2018 - 2019

Page 2: Percorsi d’esperienza...Alle mani sapienti Agli audaci corpi Alle idee nascenti Ai Bambini e alle Bambine Che hanno dato vita ad ogni istante di questo percorso Cari mamme e papà,

Idee e azioni a cura di:

Adjia

Alessandro

Ali

Anita F. D.

Anita L.

Arone

Chloe

Daniele

Delia

Diego

Giovanni

Giulia

Giuseppe

Kevin

Irene

Leonardo

Matilde

Matteo

Mia

Nicolò

Riccardo M.

Riccardo T.

Sofia

Vittoria

Immagini e racconti a cura di:

Claudia, Francesca, Gea, Roberta, Silvia V.

Page 3: Percorsi d’esperienza...Alle mani sapienti Agli audaci corpi Alle idee nascenti Ai Bambini e alle Bambine Che hanno dato vita ad ogni istante di questo percorso Cari mamme e papà,

Alle mani sapienti

Agli audaci corpi

Alle idee nascenti

Ai Bambini e alle Bambine

Che hanno dato vita ad ogni istante

di questo percorso

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Cari mamme e papà, cari bambini,

ecco arrivato il tempo dei racconti, il tempo in cui prendonoforma i ricordi del tempo trascorso insieme. Vogliamo provare a riassumere inquesto piccolo libro l’Anno Educativo che volge al termine, con la moltitudine diemozioni che ci ha regalato.Abbiamo imparato ogni giorno di più l'importanza di stupirci e di meravigliarci,come voi, di ogni nuovo incontro e di ogni nuova scoperta, con entusiasmo efiducia.In un perfetto alternarsi tra gli spazi interni e il grande giardino, le vostre azioni

ci hanno guidato nella costruzione di percorsi d'esperienza che hanno

visto crescere competenze, linguaggi e relazioni. È difficile, o forse impossibile,condensare in queste pagine la quantità di momenti a cui, ognuno di voi inmodo diverso, ha saputo dare significato. Ma proveremo a descrivere l'evolversidei vostri interessi e le nostre scelte per sostenerli, nel pieno rispetto dellesoggettive attitudini, con l’obiettivo di costruire intorno a voi un tempo ed unospazio in cui sperimentare e sperimentarvi. Un luogo denso di opportunità edoccasioni in cui essere bambini nella pienezza del suo significato.Da settembre ad oggi sono nati questi tre percorsi:

❖ Suoni e movimento

❖ Dieci piccole dita

❖ Dagli impasti ai fiori

Tutto è accaduto in un ambiente in cui fossero possibili l’errore el’autocorrezione, l’ipotesi e la verifica, l’esperienza del rischio e la scoperta dellimite, sempre mutevole e mai definitivo e la possibilità di affinare le proprieabilità manuali e di creare connessioni tra teoria e pratica attraverso l’esperienzadel riflettere e del progettare.Il contributo di tutti voi bambini li ha resi ricchi, interessanti, coinvolgenti esoprattutto indimenticabili. Il nostro compito è stato quello di osservare eattribuire significato al vostro agire, predisponendo strumenti che losostenessero in ogni sua espressione.

“L’apprendimento non avviene attraverso la trasmissione o la riproduzione,l’apprendimento è un processo di costruzione nel quale ciascun individuocostruisce le ragioni, i “perché” e i significati delle cose.”

Carla Rinaldi

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Suoni e movimento

Nasce tra i bambini un grande interesse: cantare, e battere sul tunnelin giardino come fosse un tamburo, e passare dei legnetti sullaringhiera ascoltando divertiti il suono prodotto. Al grande piacere diprodurre suoni si unisce il grande piacere che scaturisce dalgioco senso-motorio. Con questo percorso, che stiamo perraccontarvi, ci siamo poste l’obiettivo di sostenere l’uno e l’altrobisogno dei bambini.

“Il gioco senso-motorio si caratterizza per la presenza di bruscherotture toniche e di sollecitazioni intense che si esprimono con corse,salti, rotolamenti, cadute, equilibri e disequilibri. In generale, èpresente un coinvolgimento corporeo intenso sia sul piano emotivoche fisico: il corpo viene usato per conoscere il mondo econquistarlo; al bambino non interessa il risultato della sua azione,quanto piuttosto l’intenso piacere di essere dentro ilmovimento e di sperimentare il proprio corpo nelle suepotenzialità.Spesso questo gioco non viene percepito dagli adulti come gioco, macome semplice “movimento” fine a se stesso. In realtà, da circa 18 mesifino ai 7-8 anni, il gioco senso-motorio ha un’importanza significativanello sviluppo del bambino e nella sua esperienza di sé.Attraverso quest’attività il bambino arriva a sentirsi autonomo,indipendente e acquisisce la consapevolezza di essere un corpo interoe integro.” P.F. 0-6

Correre …..

….. Suonare

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Decidiamo di assecondare la curiosità sonora dei bambini e di sfruttare lebelle giornate di inizio autunno per “ascoltare” il giardino

Lanciamo le foglie, le guardiamo e le sentiamo cadere, passiamo con inostri piedi sulle foglie e le sentiamo scricchiolare.

Silvia: “Che rumori

ci sono oggi?”

G.: “Sento gli uccellini”

R.: “Anche le foglie!”

G.: “Lanciamo le foglie!”

E le foglie diventano protagoniste:

il loro scricchiolio prodotto dai

piedi si trasforma in

un’esperienza.

E dall’ascolto si passa al movimento: ❖ Entrare uscire❖ Scavalcare❖ Saltare❖ in equilibrio su superfici instabili

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Correre tra le foglie diventa un appuntamentoed un piacere quotidiano In diversi puntidel giardino si formano distese sonore che ibambini cercano e sfruttano con grandeentusiasmo.All’arrivo dei giardinieri, che avevano ilcompito di pulire il giardino dalle fogliedecidiamo di preservare questo interesse e,con l’occasione, di diversificarlo dandogli laforma di un vero e proprio percorso…

Iniziano i lavori:

selezione dei materiali …

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… Trasporti

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_______________________….Posa e sperimentazione

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Per diverso tempo questo percorso sensoriale attrae molti bambini.Diventa ad un certo punto lo scenario della storia “A caccia dell’orso” : ➢Il campo di erba frusciante➢Il fiume freddo e fondo➢Melma densa e limacciosa➢Il bosco buio e fitto➢La tempesta di neve che fischia

E poi tutti sotto al piumone…

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Nel frattempo anche nella mudKitchen pentole, piatti, forchette e mestoli diventano produttori si suoni erumori che generano molta soddisfazione e suggeriscono nuove sperimentazioni.

Battere i cucchiai sulle

pentole;

Soffiare in un imbuto di

metallo;

Passare un bastoncino

sulla tavola di legno

I gesti e le azioni dei

bambini sono tutte

finalizzate alla

produzione di suoni

e rumori….

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Per rilanciare il percorso decidiamo di utilizzare gli stessi materiali(legno e metallo) inserendoli in un pannello mobile.

Scopriamo che si possono ottenere molti suoni sul pannello con varie combinazioni dei materiali e degli strumenti proposti, ai quali la libera e spontanea iniziativa dei bambini aggiunge ciò che l’ambiente circostante offre.

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In un giorno di pioggia decidiamo di proseguire il percorso all’internodel salone mettendo il pannello del suono nella zona che utilizziamo perle attività motorie.

Ed ecco ricrearsi spontaneamente

l’intreccio tra suono, azione e corpo.

I bambini prendono possesso dello spazio dove sono presentiscatole di cartone, sedie e triangolo di Pikler; entrano ed escono daicartoni, suonano sulle sedie e sulle panchine, cantano usando ilpannello.

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Questa ambientazione fatta di motorio e sonoro viene proposta più volte e con la ripetitività delle azioni arriva anche l’intenzionalità. Ripetendo esperienze o azioni si arriva a padroneggiare un determinato gesto per ottenere una certa qualità di suono. L’attenzione si sposta dal gesto al risultato sonoro, per arrivare all’intenzionalità musicale.Contemporaneamente il piacere senso motorio inizia a focalizzare movimentisempre più diversificati.

L’indagine sulla produzione di suoni procede anche con strumenti ludici diversi: una macchinina che si muove su superfici diverse produce suoni diversi. La stessa ricerca coinvolge bambini diversi….

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“La capacità di comprendere la musica è importante perchèl’ascolto e la produzione musicale diretta sono esperienze quotidiane: sviluppando questa attitudine il bambinoimparerà ad apprezzare e ascoltare la musica con una consapevolezza che renderàla sua vita più ricca di significato”.

Edwin Gordon

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Cercare, produrre, ascoltare suoni diventa per molti bambini motivo di costante ricerca ed interesse……

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“Dal punto di vista cognitivo: Ilcervello stimolato musicalmente è piùricco di connessioni sinaptiche, piùmalleabile ed è dimostrato come lamusica supporti tutte le attivitàcognitive, a partire dall’apprendimentodel linguaggio.Studi recenti sostengono che il cantopossa aiutare il bambino a imparare lelingue, in quanto ne facilita lasegmentazione, ossia l’estrapolazione e ilriconoscimento delle parole.Linguaggio e musica per svilupparsicoinvolgono le stesse funzioni cognitive ein parte anche le stesse strutture neurali.Intonazione, ritmo, durata, tono,intensità e accenti sono elementi comunia linguaggio e musica.” (P.F. 0-6)

“Dal punto di vista emotivo: Lamusica insegna fin da subito adascoltare se stessi, la propria voce e leproprie emozioni, per dar loro unaforma.L’uso consapevole della voce e di unmovimento esplorativo e fluidomigliorano la conoscenza del propriocorpo e della propria interiorità.Tutti possiamo cantare, tutti nasciamocon un’attitudine musicale che ci dà lapossibilità di esprimerci creativamentee di entrare in relazione con gli altri.L’ascolto, fin dalla più tenera età, dimusica cantata con sillabe neutre in unambiente curato e attento alle esigenzedel bambino, facilita l’apprendimentomusicale e favorisce la sua crescitaaffettiva e relazionale.” (P.F. 0-6)

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In gioco senso-motorio in giardinoha mantenuto un grandecoinvolgimento dei bambiniprendendo via via forme e percorsidiversi ed articolati .Lo abbiamo sostenuto e rilanciatoutilizzando strumenti direcupero: grossi tubi di cartone,bobine, pneumatici, assi di legno.Con tutti questi elementi i bambinihanno liberamente agito nellacostruzione stessa dei setting sucui sperimentarsi. La stessaprogettazione è diventata occasionedi coinvolgimento edelaborazione, sostenendoparallelamente la relazione ed ilconfronto tra i bambini.

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IL GIOCO SENSO-MOTORIO

“Attraverso quest’attività il bambino arriva asentirsi autonomo, indipendente e acquisiscela consapevolezza di essere un corpo intero eintegro.Il motore del gioco è il piacere fisico edemotivo derivante dal movimento che portaalla ricerca continua dello stesso. Glipsicomotricisti lo definiscono centripeto(diretto verso di sé) oppure centrifugo(diretto verso l’esterno). Nel primo casoabbiamo giochi di contatto con se stessi,sensazioni propriocettive e cinestesiche; nelsecondo caso, il movimento è attuato perconoscere cose nuove, a scoprire lo spazio e ilmondo oggettuale.Entrambi possono essere settoriali(coinvolgendo solo alcuni segmenti corporei)o globali attraverso l’interezza del corpo delbambino).Nel gioco sensomotorio, in generale, èimportante che l’adulto:strutturi un ambiente favorevole a permetterel’esperienza;colga l’attività del bambino in modo positivo ela sostenga.”

Percorsi Formativi 0-6

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Arrampicata: tra 2-3 anni. È un passaggio importante nella maturazionedel bambino sia dal punto di vista motorio per la coordinazione richiestadall’azione sia perché, arrampicandosi, il bambino sfida se stesso e ilmondo, cercando di conquistarlo da una nuova posizione.

Salto verso il basso, che viene dopo la scalata: Il bambino mette alla prova il proprio potere per vincere la forza di gravità e volare. A seguito dell’atterraggio, inoltre, sperimenta una aumentata consapevolezza dei propri limiti, il ritrovamento di sé (come corpo intero) e sviluppa il principio di realtà. ___________________

CHILDREN YOGA POSES

Il movimento spontaneo del corpo è un’irrinunciabile fonte di benessere per i bambini, che in uno dei momenti di igiene e cura in bagno decidono di fare la posizione del delfino …..____________________

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Nello nostro spazio dedicato alla motricità fine, un vassoio moltoapprezzato era quello delle scatole a sorpresa, in cui alcuni contenitori, inparticolare i barattoli con tappo a vite, risultavano sempre troppo difficiliper i bambini da aprire autonomamente.A partire da questo osservazione abbiamo pensato di proporre, come centrodi interesse, del materiale che offrisse l’occasione di sperimentare insiemelamotricità fine e la coordinazione oculo-manuale.La viteria grossa, con dadi e bulloni, catenelle, ganci a vite, piccole rondelle,si prestava particolarmente a offrire spunti interessanti: è un materialeinusuale per i bambini, che di solito lo vedono maneggiare dagli adulti, eper questo ne sono incuriositi; attira per la sua lucentezza, per le forme e lefiniture diverse che presenta al tatto; consente esplorazioni diverse aciascun bambino, secondo il proprio istinto e la propria curiosità.

Nel “centro di interesse” l’esperienza nasce dal

desiderio spontaneo del bambino di partecipare.

Dieci piccole dita

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Il primo setting prevedeva il lavoroal tavolo, con la viteria al centro inun vassoio grande e un vassoio piùpiccolo per ogni bambino.Ciascuno ha scelto i propri pezzie si è messo a studiarli coninteresse, cercando di scoprire checosa “poter fare”.

Il fulcro principale del loro lavoroera proprio il cercare di“combinare” insieme i diversielementi che avevano adisposizione, più che cercare diaccoppiare viti e bulloni peravvitarli insieme, cosa cui si èinteressato solo a uno di loro. Laconcentrazione era visibile nelleespressioni del viso di ciascuno enel silenzio con cui tuttiaccompagnavano il lavoro dellemani.

“La mano è quell’organo,

fine e complicato nella sua

struttura, che permette

all’intelligenza non solo di

manifestarsi, ma di entrare in

rapporti speciali con

l’ambiente: l’uomo prende

possesso dell’ambiente con la

sua mano e lo trasforma sulla

guida dell’intelligenza,

compiendo così la sua missione

nel gran quadro dell’universo.”

M.Montessori Il segreto dell’infanzia

interesse

concentrazione

silenzio

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Nella fase successiva, abbiamo introdotto unaltro materiale che consentisse ai bambinimaggiore interazione con quanto avevanogià sperimentato: barattoli in metallo, con foridi dimensioni diverse che si adattavano a quelledella viteria a disposizione.

Il setting così predisposto ha attirato l’interessedi un maggior numero di bambini: al gruppoiniziale, composto da Delia Diego, Giuseppe,Chloe e Matteo, si sono aggiunti Riccardo T.,Riccardo M.,Anita L.e, in un secondomomento, ancheLeonardoe Alessandro.

Infilo…

soddisfacenti tentativi…

“guarda!”

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Il maggior interesse continuava evidentemente ad essere quello diinfilare, inserire ed estrarre, molto più che non avvitare/svitarecome avevamo pensato in un primo momento. Per questo, nellaproposta successiva abbiamo introdotto un materiale che potesseessere forato dai bambini stessi utilizzando le viti a disposizione: ungrande pannello di polistirolo.Abbiamo portato il lavoro all’esterno, posizionando il pannello su untelo a terra con al centro la cassetta contenente viti e barattoli.

L’attenzione iniziale si è comunqueconcentrata sul barattolo, replicandol’esperienza fatta al tavolo…

…ma ad un certo punto si è rivoltadecisamente al pannello dipolistirolo, che i bambini hannoiniziato a forare non solo con le vitia disposizione, ma anche conrametti raccolti in giardino.

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Inserire…

Estrarre… Cosa sono

quei pallini bianchi?

Scoperte…

Inserire…

l’azione di Anita

incuriosisce

Mia che la osserva

attentamente

Estrarre…

Anita iniza a

staccare pezzetti

di polistirolo

usando le dita e li

mette in uno dei

contenitori a

disposizione…

Anche Mia inizia

a interessarsi

a queste “palline”

bianche…

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Lavorare all’aperto ha messo in qualche modo più “in luce” il nostro centrodi interesse, al quale si sono avvicinati anche bambini che prima nonavevano mai sperimentato con questi materiali.Mentre l’attenzione degli esperti era decisamente ormai catalizzata dalpannello di polistirolo e dal micro-lavoro che staccarne pezzetti sempre piùpiccoli, fino ad arrivare alle singole palline, per gli ultimi arrivati l’elementodi interesse rimaneva invece la ferramenta, e con i loro gesti ripercorrevanole esperienze fatte dai compagni durante gli step precedenti.

. Adjia studia il

funzionamento

del moschettone a vite:

vuole estrarre l’anello

Arone infila

Giuseppe fora

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Per permettere ai bambini diripetere l’esperienza finchè nonavessero esaurito l’interesse, inuna giornata di pioggia abbiamoriproposto il setting all’interno,sul tavolo, prima utilizzando ilpannello di polistirolo intero e poipreparando spazi di lavoro singoli,in cui ogni bambino aveva adisposizione tutti i materialiutilizzati sin dall’inizio: il vas-soio in cui raccogliere i “propri”pezzi, un barattolo forato e ilpolistirolo.

In questo modo, anche l’esplo-razione si è diversificata ibambini hanno:

● raccolto tanti pezzi diferramenta sul polistirolo;● sperimentato la diversasensazione che dà infilare nelpolistirolo e nel ba-rattolo forato;● infilato con ordine e grandeconcentrazione le sue viti nelpolistirolo.

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Qualcuno si è dedicato ad esplorare l’unoo l’altro degli elementi:

● dopo un breve interesse per laferramenta, la concentrazione si èspostata sul pannello di polistirolo,lavorando con minuzia, facendo tantipiccoli buchi con le dita, esbriciolandolo e osservando le pallineche ne risultavano e che si attaccavanoalle mani;

● per quaklcuno il pannello di polistiroloè diventato un vassoio per appoggiarele proprie viti, per poi ha continuare adinfilare nei buchi del barattolo diacciaio.

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Successivamente, decidiamo di riproporre l’esperienza con viti, bulloni ebarattolo nella nostra area dedicata alla motricità fine e al gioco logico-strategico. In questo modo, anche bambini che prediligono il lavoroindividuale, in cui si possono concentrare singolarmente, decidono disperimentare questi materiali, e chi già ne aveva fatto esperienza liritrova sempre a disposizione.

.

Per qualche settimana,

questo diventa il lavoro

preferito di alcuni bambini

Chi aveva già

sperimentato con viti e

bulloni, può decidere di

continuare a farlo finché

la sua curiosità lo sostiene

…e il polistirolo? Un giorno

arriva al tavolo dell’atelier e

qualcuno decide di provare a

colorarlo

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Attraverso la manipolazione,

il bambino può

elaborare il suo vissuto

legato alla nutrizione,

fisica e affettiva, con la

madre. Inoltre, la materia

plasmabile e modellabile

gli consente di sperimentare

l’autoefficacia, che va

a rinforzare il senso

di autostima e l’autonomia.

Il grande interesse dei bambini per il tavolo degli impasti, durante l’accoglienzadel mattino, ci ha suggerito di proporre un percorso specifico in cui sostenere lascoperta e il piacere delle mani di plasmare e modellare.La manipolazione è un’esperienza che ha molteplici valenze e permette albambino di acquisire fiducia e sicurezza nelle proprie abilità. Sul pianoemotivo spesso rappresenta un’occasione per scaricare alcune tensioni,rivivere il distacco attraverso la capacità della materia di separarsi e riunirsitornando ad essere un tutt’uno.

Schiacciare, tagliare battere, manipolare l’impasto con forza oppure condelicatezza, separare e unire pezzi grandi o piccoli, creare forme che talvoltadanno vita a simbolici immaginari, attraverso la manipolazione i bambinisperimentano la possibilità di agire nel mondo e sul mondo,modificandolo secondo la propria intenzionalità attraverso il corpo esoprattutto attraverso le mani.

Dagli impasti ai fiori

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Ho iniziato offrendo ai bambini la pasta di sale ed alcuni utensili comemattarello, coltelli, formine, forchette.I bambini hanno subito provato il piacere di manipolare il mate-riale e si sono lasciati incuriosire dalle scoperte che pian piano facevano.Ognuno di loro ha lasciato il proprio segno sulla pasta di sale scegliendostrumenti e modalità diverse:

Matilde ha lavorato con le mani e con il mattarello

Anita usava forchetta e coltello per

tagliare l’impasto

Irene, dopo aver formato una pagnottella, ha fatto tanti

buchini con le dita.

Diego ha usato il coltello per tagliare l’impasto

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Le mani rappresentano la capacità di

fare e modificare il mondo a propria

immagine, così come anche la

capacità di prendere e dare: prendere

ciò di cui si ha bisogno e dare agli altri,

in un confronto arricchente che è

insito nella nostra natura di esseri

profondamente sociali ed orientati

alla relazione di scambio, emotivo e

materiale, con l’altro.

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All’aperto…

L’esperienza ingiardino ha consentitoai bambini diarricchire liberamentela proposta iniziale,andando alla ricerca dimateriali naturali cheattirassero la lorocurio-sità e il lorointeresse.Alcuni hanno raccoltolegnetti, altri erba efio-ri, e li hannoaggiunti ai loroimpasti come elementidecorativi, o li hannoimpiegati comeutensili.

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Anche i rametti dirosmarino hanno suscitatomolto interesse esostenuto diverse azioni…Per Adjia, un rametto erala candelina di una tortaMatteo, Alessandro, Sofiae Leonardo invece li usa-vano per fare tantibuchini nell’impasto.Li infilavano e poi, stac-candoli, osservavano se irametti erano sporchi;quindi ripetevano il lavoro.

LA CONCENTRAZIONEERA ALTISSIMA!!

Nella successiva proposta ho offerto ai bambini dei rametti dirosmarino e la curcuma. Li hanno toccati, osservati ed annusati,lasciando coinvolgere la vista, l’olfatto e il tatto in questa nuovaesperienza.Sostenendo la grande curiosità che mostravano per questi nuovi elementiho proseguito aggiungendo insieme a loro la curcuma alla pasta di sale.Con le loro piccole dita spingevano la sostanza dentro all’impasto chediventava giallo e aggiungeva stupore alla soddisfazione…anche lapunta elle dita avevano cambiato colore!!!

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Osservando le molteplici azioni edinterazioni, messe in atto dai bambini, congli elementi naturali scelti liberamente(erba e rametti) o da me offerti (curcume erosmarino) ho pensato di aggiungereconchiglie e sassi.Dopo aver formato una specie di tortina ibambini hanno affondato nell’impasto isassi e le conchiglie. Ripetevano più volte ilgesto, togliendo gli elementi, osservando ilbuco rimasto nella pasta di sale e poi dinuovo, con elementi diversi in cerca didiversi effetti.

I bambini procedono nella scopertadelle proprietà fisiche del mondoattraverso il principio di causa-effetto, nel susseguirsi di tentativi everifiche, fino a quando trovanosoddisfazione alla curiosità che lispinge ad apprendere.

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Abbiamo pensato di offrire una diversa occasione di scoperta portandoun melograno. Lo abbiamo tagliato e osservato insieme i chicchi colorrosso intenso e li abbiamo anche assaggiati!!Alcuni bambini si sono divertiti a sgranare il frutto con le dita, chiccoper chicco, e ad inserirli nell’impasto, che dopo un po’ si è colorato dirosa. Altri, invece, hanno preferito usare il coltello per togliere i grani.

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Abbiamo riproposto l’impasto aibambini partendo dall’inizio,cioè offrendo loro la possibilità diunire da soli gli ingredienti.Ognuno di loro aveva adisposizione un barattolino con unpo’ di sale, uno con la farina e unabottiglietta con dell’acqua.

I. VersareII. MischiareIII. impastare

Alcuni impasti sono risultatitroppo molli aggiungendo un po’di farina, l’impasto diventava piùcompatto e non si attaccava allemani. Al contrario altri eranotroppo duri e serviva l’aggiunta dialtra acqua.

La soddisfazione di mischiare dasoli gli ingredienti per formare unimpasto personale era evidentequanto la meticolosaattenzione per ogni gesto.

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Dopo aver lavorato con la pasta di sale, abbiamo pensato di far conoscereai bambini l’argilla. E’ un materiale naturale, piacevole al tatto perchéfresca e si lascia modellare con facilità, perché molto morbida.Partendo dal presupposto che l’apprendimento si sviluppa attraversol’agire, abbiamo dato ai bambini la possibilità di fare, senza pensare alrisultato finale.La prima volta, mostrando loro il panetto di argilla, di colore marrone ela prima sensazione è stata: ” Sembra cioccolato”.

L’approccio al nuovo materiale è stato positivo, infatti i bambini l’hanno toccato e manipolato incuriositi. Ognuno aveva a disposizione un pezzetto d’argilla da conosce con i propri tempi. I bambini toccandola hanno notato che le mani si sporcavano di marrone.

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Manipolare l’argilla è un’esperienza creativa e sensoriale davvero unica. L’argilla ha in sé tutte le caratteristiche per consentire un’esperienza manipolativa libera, autonoma, che coinvolge tutti i sensi.È un materiale naturale, proviene dalla terra, è umida, ha un buon profumo, è piacevole al tatto, è fresca, morbida e si lascia modellare con facilità. È una materia affascinante, non solo per la sua straordinaria plasticità, ma anche perché si trasforma in modi diversi. Vediamone alcuni:

❖- si può utilizzare in forma solida, in polvere o liquida;❖- al tatto si presenta fredda, ma manipolandola si scalda;❖- sotto l’azione dell’acqua si scioglie e all’aria si asciuga.

Quest’ultimo aspetto, in particolare, entusiasmato i bambini.Più manipolavano e più le mani prendevano colore.

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I bambini hanno toccato, impastato, schiacciato, spezzettato e appallottolato.Ad ognuna di queste azioni corrispondeva un modo diverso di usare le mani e quindi di accrescere le competenze e la loro soddisfazione.

”Torta tortina, se diventi bella ti do la caramella…”.

Una mattina, durante l’appuntamento quotidiano con l’argilla si intona questa canzoncina che presto diventa contagiosa, e soprattutto si ripete spesso, non solo durante la manipolazione dell’argilla , ma anche fuori in giardino.….

Ed è così che il nostro percorso cambia scenario, si allarga a nuove scoperte, nuove sensazioni, e nuovi apprendimenti.

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Inizia un periodo di grandi scavi che coinvolge sempre più bambini.

L’interesse per la manipolazione e gli impasti non viene meno, ogni mattina infatti, durante l’accoglienza non ci facciamo mai mancare un lungo tempo dedicato alla ripetizione di questa scoperta.

Ma appena arriviamo in giardino i bambini cercano il contatto con la terra, A volte si presenta umida, altre asciutta ma, proprio come l’argilla regala lunghi momenti di piacevole concentrazione

•Scavare

•Riempire

•Rovesciare

•Cantare

•Osservare

•Intuire

•Apprendere

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Durante le attività di scavo hanno iniziato a nascere, insieme a torte e tortelle, buchi e buche, su cui i bambini ogni giorno tornavano a portare il proprio interesse e un alacre lavoro.Arrivata la primavera abbiamo pensato di finalizzare la creazione di queste buche all’accoglienza e custodia di bulbi, di cui poterci prendere cura, e da cui poter osservare la nascita di fiori. Dopo averli sotterrati abbiamo iniziato ad innaffiarli quotidianamente in attesa di qualche risultato.

I lavori di giardinaggio che hanno appassionato tutti per qualche settimana ci hanno suggerito una grande idea…..

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Avvicinandosi la festa della mamma abbiamo pensato che nessuno più delle nostre mamme avrebbe potuto dare un grande significato a questa passione.Preparare insieme a loro un giardino di cui continuare a prenderci cura le avrebbe rese ancora più presenti e partecipi delle nostre giornate.

Abbiamo quindi predisposto con i bambini una grande aiuola e atteso il loro arrivo…..

...Ed ecco il magnifico risultato

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Ed ecco un giorno davvero speciale: per arricchire ilnostro “giardino delle mamme” decidiamo diandare al mercato a comprare qualche piantina.Con il nostro pedibus siamo partiti , attraversatostrade, incontrato persone e animali, cantatocanzoni e poi finalmente abbiamo trovato tantissimifiori profumati e colorati…. c’era solol’imbarazzo della scelta!!!!________________________________

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Li abbiamo trapiantati e ora non resta che innaffiare e ….

Continuare a vederli crescere …….. ____________________

Anche voi cari bambini e bambini continuerete a crescere e a noi non resta che lasciarvi andare. Ci mancheranno i vostri gesti, i vostri sorrisi, le vostre voci e i vostri abbracci, vi auguriamo buona vita, buone intuizioni, tanto amore e tante tante SODDISFAZIONI!

Claudia , Daniela, Gea, Francesca, Roberta, Silvia G,. Silvia V., Virginia

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