percorso di formazione/workshop come attrarre i …...(1/4) caratteristiche valori tratti...
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Silvia Merafino, 16 novembre 2017
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PERCORSO DI FORMAZIONE/WORKSHOPCOME ATTRARRE I TALENTI IN AZIENDA
MONDO AZIENDA
"Ho imparato che le grandi aziende hanno a cuore
l'estetica perché trasmette un messaggio su come
l'azienda percepisce se stessa, sul senso di disciplina dei
suoi progetti e su come è gestita".
Steve Jobs2
Silvia Merafino
Come si può definire un’AZIENDA?
Ecco alcuni passaggi fondamentali:
L’Azienda è un’organizzazione che coordina i fattori produttivi, la tecnologia e le informazioni al
fine di produrre prodotti e servizi per soddisfare i bisogni dei consumatori (domanda di mercato)
Le caratteristiche principali dell’Azienda: coordinamento di fattori e tecnologia, produzione
(offerta di mercato) e soddisfazione dei bisogni (domanda di mercato)
L’Azienda è una organizzazione di persone e di beni economici, materiali e immateriali che
rappresentano i fattori essenziali e fondamentali del processo produttivo.
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Silvia Merafino
AZIENDA: DEFINIZIONE
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Silvia Merafino
COSA CARATTERIZZA UN’AZIENDA? (1/2)
AZIENDA
Valori
Mission
Immagine
RiconoscibilitàResponsabilità
Cultura
Identità
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Silvia Merafino
COSA CARATTERIZZA UN’AZIENDA? (2/2)
Attraverso COSA un’Azienda veicola i propri valori e la propria immagine?
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Silvia Merafino
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (1/12)
Come si può definire un BRAND?
Partiamo dal significato originario attribuito dall’American Marketing Association (AMA):
In inglese, il brand è (almeno in origine) il marchio. È cioè il nome, il termine, il simbolo, il disegno
o una combinazione di questi elementi, che distingue un produttore da ogni altro.
Brand deriverebbe infatti dall’Antico Norreno ‘brandr’, che significa bruciare. Rimanda quindi
all’antica pratica di segnare il bestiame con un marchio a fuoco per riconoscerne la proprietà.
In origine, dunque un brand era un insieme di segni grafici e parole utili per identificare in
maniera univoca un’Azienda. Oppure i suoi prodotti/servizi. O ancora l’insieme di prodotti e
servizi offerti al mercato.
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Silvia Merafino
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (2/12)
Ma che cos’è un BRAND nella sua essenza più profonda? Qual è il vero significato? Facciamoci aiutare
dalla lingua italiana…
Molti studiosi di marketing sottolineano la differenza tra marchio e marca.
Un marchio è ciò che abbiamo detto prima: un insieme di tratti grafici, nomi, slogan. La marca invece
rappresenta un concetto più complesso e astratto. Non è tangibile come un marchio. È ciò che il marchio,
l’Azienda, i suoi prodotti, rappresentano nella mente del consumatore.
All’interno della marca troviamo sì il marchio, ma c’è molto di più. C’è la storia di una determinata
Azienda o di un prodotto. C’è la Customer Experience. Ci sono la Brand Awareness e Identity, sia online
che offline. C’è un mondo di aspettative, promesse e valori che i Consumatori, i Dipendenti, i Competitor
e gli Azionisti percepiscono in maniera astratta, ma non possono quantificare esattamente.
In sintesi: si può parlare di branding come l’insieme di attività strategiche e operative che contribuiscono alla
costruzione e alla gestione della marca. La strategia e la gestione di un brand non si limitano alla
riproduzione grafica di un logo: riguardano piuttosto la comunicazione dei valori, della mission e della
visione di un’Azienda.
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Silvia Merafino
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (3/12)
Chiariamoci meglio le idee con alcune definizioni date da esperti di marketing e business, nel corso degli anni:
«Il brand è la somma intangibile delle
caratteristiche di un prodotto»
David Ogilvy – Pubblicitario britannico
«Il brand è una promessa. Attraverso l’identificazione e
l’autenticazione di un prodotto/servizio, il brand si impegna
solennemente a fornire determinati standard di
soddisfazione e qualità»
Walter Landor - Disegnatore e un pioniere del brand,
della ricerca delle tecniche sui consumatori«Il brand è l’insieme delle percezioni nella
mente dei Consumatori»
Colin Bates– Brand Manager
«Un brand non è più ciò che l’Azienda
comunica al Cliente. È ciò che i Clienti
comunicano tra loro»
Scott Cook– CEO di Intuit
«Fare delle promesse e mantenerle è un’ottima strada da
percorrere verso la costruzione di un brand»
Seth Godin– Scrittore e imprenditore statunitense
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BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (4/12)
Tenendo in mente ciò che abbiamo detto sinora, sarà più semplice capire che cos’è la Brand Awareness.
Awareness si traduce con conoscenza, consapevolezza....quindi cos’è la Brand Awareness?
La Brand Awareness non è altro che la conoscenza, presso i Consumatori, di una determinata
marca. Può essere tradotta con «notorietà di marca».
Dal punto di vista specialistico possiamo dire che la Brand Awareness è quel concetto che consente
ai Marketer di quantificare il livello o il trend di conoscenza e consapevolezza dell’esistenza di
una marca presso i Consumatori.
Detto in parole povere, il concetto risponde in maniera quantificabile alle domande: qual è la
percentuale di Consumatori che conoscono il brand? Qual è il trend di mercato: la marca è più o
meno conosciuta rispetto a ieri?
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Silvia Merafino
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (5/12)
Per finire gli aspetti concettuali e le definizioni…parliamo di Brand Identity
Quindi cos’è la Brand Identity?
La Brand Identity è infine l’insieme di caratteristiche uniche e originali con cui un’Azienda o un
organizzazione vorrebbe essere riconosciuta. L’identità di un brand è come l’Azienda vorrebbe
essere percepita all’esterno, nel mercato.
È la rappresentazione della reputazione dell’Azienda attraverso la convergenza di attributi,
valori, proposte, punti di forza e passioni.
Risponde essenzialmente a due domande: «come comunichi i valori della tua marca?», «Quali
emozioni vuoi che la tua marca e i tuoi prodotti suscitino nei consumatori?»
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BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (6/12)
La Brand Identity include almeno sei aspetti:
1. Aspetti fisici: il logo, il pattern di colori, il packaging, le community online e così via
2. Personalità: come il brand si comunica all’esterno. Include aspetti come il tono di voce, il design e
anche l’approvazione da parte di Personaggi importanti e noti
3. Cultura: sistema di valori in cui una marca si riconosce e su cui basa il proprio comportamento
4. Relazioni: riflette il tipo di relazioni tra persone che un brand può simbolizzare. Coca-Cola, per
esempio, condivide un’immagine di convivialità, uguaglianza tra persone, amicizia.
5. Riflesso: chi è il top buyer di una marca? Qual è cioè il segmento principale di persone che comprano
i prodotti di una marca? Quali sono le loro caratteristiche? I loro interessi?
6. Percezione di sé: è l’immagine che il target di riferimento ha di se stesso
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BRAND
PERSONALITÀHA LA SUA
OGNI
“Ogni brand-name deve avere dentro di sé un’anima,
in grado di trasformare una marca in un’entità dotata
di personalità, proprio come se fosse una persona.”
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (8/12)
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BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (9/12)
look
relazionecomunicazione
affinità
cultura
mission
vision
PERCEZIONE
PERSONALITÀGli stessi termini usati per descrivere una persona possono essere utilizzati per definire la PERSONALITA’ di una MARCA
look
relazionecomunicazione
gusti interessi
cultura
ideali
principi
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BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (10/12)
valore
look
relazionecomunicazione
gusti interessi
cultura
ideali
principi
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Silvia Merafino
BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO (11/12)
valoreemozionale
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BRAND: QUESTO SCONOSCIUTO 12/12)
Brand che vengono riconosciuti e vivono di una «vita propria»
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STORIE DI BRAND (1/)
Tratti di personalità
Brand Value:
INNOVAZIONE
ANTICONFORMISMO
LIBERTA’
CREATIVITA’……
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STORIE DI BRAND (4/)
Tratti di personalità
Brand Value:
ENERGIA
DIVERTIMENTO
OTTIMISMO
SEMPLICITA’
BRIO……
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STORIE DI BRAND (2/)
Stile che ha attraversato un secolo con i medesimi valori….Un design al passo coi tempi senza
rinunciare ai caratteri originali
MONDO CANDIDATO
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"Cambia prima di essere costretto a farlo".
Jack Welck (ex CEO General Electric)
"Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E
all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".
S. Francesco d’Assisi
Silvia Merafino
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Silvia Merafino
CAMBIAMENTO MONDO DEL LAVORO
«Negli ultimi 15 anni l’ambiente di lavoro ha attraversato dei grandi cambiamenti, ma la vera rivoluzione
deve ancora arrivare e sarà il fattore generazionale a provocarla. Il profondo mutamento che investirà
filosofia, regole e prassi del luogo di lavoro rende necessario individuare un fattore «sostenibile» e
unificante, capace di trarre il meglio dalle nuove correnti generazionali emergenti all’interno dell’azienda
focalizzandole su di un obiettivo comune»
2011: Bill Conley in Studying varied sustainability perspectives – Studioso ed economista americano
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QUATTRO GENERAZIONI A CONFRONTO(1/4)
CARATTERISTICHE VALORI TRATTI
PROFESSIONALI
MOTIVAZIONE
• nati i tra il 1946 e il 1964,
sono cresciuti con la
televisione, la Guerra
fredda, l’attivismo
studentesco e femminista,
la cultura dei giovani, i
viaggi nello spazio e lo
stare in casa dei genitori
fino a un’età avanzata
• sono connessi in Rete per il
76% del loro tempo,
accedono per lo più da
casa con linea telefonica
Adsl, piuttosto che wireless,
in particolare per scrivere
e-mail, ricercare notizie di
salute e collegarsi alla
banca
• reputazione,
riconoscimento,
competizione,
indipendenza e duro
lavoro
• in ufficio sono motivati,
orientati al servizio,
lavorano bene in squadra
e non vogliono essere
controllati eccessivamente
• si fermano oltre l’orario di
lavoro: arrivano presto e
se ne vanno tardi
• prediligono promozioni e
aumenti di stipendio
• il loro motto è “formazione
e lavoro duro equivalgono
al successo”
• formazione per loro
significa crescita
professionale
Baby Boomer
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QUATTRO GENERAZIONI A CONFRONTO(2/4)
CARATTERISTICHE VALORI TRATTI
PROFESSIONALI
MOTIVAZIONE
• nati tra il 1964 e il 1980,
si sono formati attraverso
la crisi energetica, la prima
ondata di tecnologia, la
caduta del muro di Berlino,
i video, l’Aids, le mamme
lavoratrici (leggi figli
lasciati soli), la diffusione
del divorzio
• i suoi rappresentanti sono
connessi in Rete per il 96%
del loro tempo e utilizzano
il web in un’ottica multi-
tasking: non solo social
networking, ma anche siti
governativi, istituzionali,
ricerca di informazioni
finanziarie ed economiche,
organizzazione di viaggi e
salute
• la flessibilità, l’onestà, il
feedback e l’equilibrio tra
lavoro e vita personale
• sono indipendenti,
autonomi, non riconoscono
l’autorità e sono focalizzati
sulla crescita individuale
• lavorano per vivere
• si impegnano molto per
concludere i progetti a loro
assegnati, ma quando non
è necessario vogliono
essere liberi di vivere la
loro vita fuori dal lavoro
• prediligono tempo libero
piuttosto che bonus
• il loro motto è “investire in
competenze professionali
mobili”
• se imparano restano
Generazione X
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QUATTRO GENERAZIONI A CONFRONTO(3/4)
CARATTERISTICHE VALORI TRATTI
PROFESSIONALI
MOTIVAZIONE
• nati dal 1980 al 2000,
sono cresciuti con
l’esplosione della
tecnologia e dei media, la
multiculturalità e la varietà
della struttura familiare
• sono in Rete per il 95% del
loro tempo; utilizzano il
web in modo massiccio per
comunicare e relazionarsi
attraverso i social network,
per svolgere ricerche,
studiare, giocare,
guardare video e
ascoltare musica
• forte leadership, il concetto
di comunità e condivisione,
fair play e diversità
• sul lavoro si fidano di loro
stessi: sono competenti,
ottimisti, espliciti e
collaborativi
• vedono il lavoro come
un’attività che svolgono tra
i weekend
• confidano molto nelle loro
abilità e nella visibilità del
loro valore e hanno una
buona interazione con i
leader dell’organizzazione
• vogliono lavorare con una
squadra di alto livello
sviluppando progetti in cui
credono
• il loro motto è “multitasking
o muori!”
• l’apprendimento continuo è
un modo di vivere
Millennial (o Generazione Y o Echo Boomer)
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QUATTRO GENERAZIONI A CONFRONTO(4/4)
CARATTERISTICHE VALORI TRATTI PERSONALI MOTIVAZIONE
• nati quando si era già in
recessione, nati dopo l’11
Settembre, cresciuti dai GenX
con cura infinita, spendono un
quantitativo di tempo in casa
(da cui homelanders) superiore
a ogni generazione precedente
e cresciuti in un’epoca in cui si è
attenti fin dalla scuola primaria
a questioni psicologiche
profondissime di
apprendimento, comportamento,
attitudine
• sono iperconnessi e multimediali
di nascita, prima generazione
mobile-first, totalmente immersi
in una dimensione visuale; non si
limitano a condividere contenuti,
ma li creano.
• giovani sensibili, attenti e
generosi
• sono artisti
• non sono fedeli ai brand,
lasciano costantemente
feedback e recensioni,
naturalmente votati all’e-
commerce e impazienti
• la loro soglia di attenzione
media è di 8 secondi:
bombardati costantemente da
ogni tipo di messaggio
commerciale, hanno sviluppato
un’innata capacità di
percezione e analisi preventiva
dell’informazione
• non ancora del tutto
«registrata» data la giovane
età e la contenuta esperienza
professionale
Generazione Z
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Silvia Merafino
QUATTRO GENERAZIONI A CONFRONTO:CANALI DI COMUNICAZIONE
Baby BoomerContinuano a prediligere la comunicazione face-to-face. La maggior parte di loro occupano
tutt’oggi posizioni di prestigio, cariche manageriali e di direzione delle Aziende: allo
scrivere e-mail preferiscono il confronto telefonico e le riunioni.
Tramite email e sms. Sono stati pionieri delle prime grandi rivoluzioni tecnologiche in termini
di comunicazione: i media iniziano ad alleggerirsi, a divenire sempre più personal (walkman,
PC, cellulare), si passa da un modello comunicativo prettamente informativo
all’intrattenimento puro, fatto di videogame, sale giochi e cartoni animati.
Comunicano attraverso i social network, condividendo contenuti di valore (fotografie e
video), taggando altre persone, alla ricerca spasmodica di like, commenti, reaction.
Generazione X
Millennial – Generazione Y
Generazione Z Su Instagram, Snapchat, Youtube ma anche Musical.ly per i più giovani.
Comunicano attraverso immagini, video, sempre più d’impatto, personalizzati e creativi.
Come comunicano le diverse generazioni e che canali utilizzano:
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Silvia Merafino
PAURE DELLE NUOVE GENERAZIONI
Le più grandi paure dei Millennials
Millennials sono molto preoccupati dall’affinità
culturale, hanno paura di non trovare un
lavoro che corrisponda alla loro personalità!
In particolare:
• Un lavoro che non soddisfa la mia
personalità
• Non realizzare i miei obiettivi di carriera
• Non ci sono opportunità di sviluppo
• Mescolare le mie vite personali e
professionali
• Nessuno mi ascolta
65% dei Millennials ritiene che le gerarchie rigide e
i metodi manageriali obsoleti non sono in grado di
permettere ai giovani assunti di dare il meglio di se’
al lavoro
46% dei Millennials pensa che i propri Manager non
sempre comprendano il modo di utilizzare la
tecnologia in ambito lavorativo
Silvia Merafino
ORIENTAMENTO DELLE NUOVE GENERAZIONI: ITALIA
0
1
2
3
4
5
6
7
Equilibrio vita professionale vita
personale
Carriera internazionale Posto di lavoro sicuro o stabile
Gestire risorse Diventare imprenditore o essere creativo/innovativo
Essere autonomo o indipendente
Obiettivi di carriera per generazione in Italia
Gen X Gen Y Gen Z
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MUOVERSI VERSO IL CAMBIAMENTO: ATTRATTIVITA’ PER L’AZIENDA
FORTE
DEB
OLE
ESTRINSECO
REPUTAZIONE ED IMMAGINE
• Prodotti e servizi attrattivi/entusiasmanti
• Responsabilità sociale d'impresa
• Trasparenza aziendale
• Standard etici
• Azienda in rapida espansione / imprenditorialità
• Missione/obiettivo stimolante
• Successo di mercato
• Prestigio
• Innovazione
• Leader in grado di motivare
PERSONE E CULTURA
• Ambiente lavorativo creativo e dinamico
• Ambiente lavorativo amichevole
• Accettazione delle minoranze
• Integrare gli interessi personali nell’agenda quotidiana
• Interazioni con Colleghi e Clienti internazionali
• Superiori che sostengono lo sviluppo dei Collaboratori
• Meritocrazia: riconoscere i risultati individuali
• Azienda che assume solo i migliori
• Rispetto per le Risorse
• Uguaglianza di genere
INTRINSECO
REMUNERAZIONE E OPPORTUNITA’ DI CARRIERA
• Chiaro percorso di carriera
• Salario di base competitivo
• Benefit competitivi
• Buone referenze per la carriera futura
• Alti guadagni futuri
• Possibilità di leadership
• Retribuzione/recupero delle ore straordinarie
• Premi di produzione
• Carriera veloce
• Sponsorizzazione di studi futuri
CARATTERISTICHE DEL LAVORO
• Un lavoro stimolante
• Focus sui clienti
• Condizioni di lavoro flessibili
• Elevati livelli di responsabilità
• Focus sul alto rendimento
• Opportunità di viaggi e trasferimenti all'estero
• Formazione e sviluppo professionale
• Un posto di lavoro sicuro
• Lavorare all’interno di un gruppo
• Varietà nelle attività da svolgere
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RECRUITING E
SELEZIONE
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«Un uomo saggio deve essere così intelligente da
assumere persone più intelligenti di sé stesso»
(John Fitzgerald Kennedy)
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PROCESSO DI SELEZIONE: FLUSSO
Analisi della Posizione (vacancy)
Definizione Job Description
Sourcing Recruiting SelezioneInserimento in
Azienda
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PROCESSO DI SELEZIONE: DETTAGLIO
Contatto Cliente
interno (linea):
brief della
posizione
Pubblicazione
annuncio, ricerca
in database, uso
di Linkedin
Lettura attenta e
analisi dei CV Primo filtro :
intervista
telefonica
Selezione:
colloquio
individuale o di
gruppo
Inserimento in
Azienda:
induction e
monitoraggio
Silvia Merafino
CANALI DI SOURCING E RECRUITING(1/2)
• Entro il 2020 i Millennials
rappresenteranno oltre un
terzo dei lavoratori a
livello globale
• I Millennials cresceranno
anagraficamente e saranno
la nuova generazione di
Middle Manager
costituendo oltre un terzo
della popolazione di
riferimento
• I Candidati dei prossimi
anni saranno sempre più
digital oriented e innovativi
nel loro modo di ricercare,
valutare e cambiare
opportunità lavorative
Nel contesto della Digital
Trasformation anche
l’approccio al Recruiting
necessita di innovazione,
maggiore rapidità e
digitalizzazione
Ci concentriamo su due teorie motivazionali:
1. Teoria duale di Frederick Herzberg
2. Teoria dei bisogni intrinseci
di David McClelland
Pone l’accento sul ruolo della motivazione estrinseca, ovvero i fattori esterni che possono incidere
sulla motivazione dei collaboratori
Sottolinea l’importanza delle diverse tipologie di bisogni personali (fattori interni) che incrementano
il senso di appartenenza a un «progetto»
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Silvia Merafino
TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (1/7)
Esempio:
Risorsa con background accademico, a cui viene offerta una retribuzione di tre volte superiore a quella precedente con il solo
scopo di fare fotocopie per otto ore al giorno; questa persona sarà forse soddisfatta ma potrebbe non essere particolarmente
motivata all’oggetto del lavoro, con la ricaduta nel tempo sul livello di performance e sulla diminuzione della produttività.
Giovane sveglio con poca esperienza a cui viene offerto uno stipendio basso e affidato un compito impegnativo e di
responsabilità; potrà dimostrare un elevato grado di motivazione, impegno e dedizione, ma un basso livello di soddisfazione, a
cui dover «riparare» in un lasso temporale ridotto se non si vuole perdere la Risorsa («Strano! Era così motivato!»)
1. Teoria duale di Frederick Herzberg
Opera una netta distinzione tra soddisfazione e motivazione di una persona sul lavoro: vi possono
essere, infatti, persone soddisfatte ma poco motivate e, viceversa, persone molto motivate ma
insoddisfatte
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Silvia Merafino
TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (2/7)
In sintesi: la soddisfazione rappresenta la volontà di una Persona di rimanere in una data
organizzazione; la motivazione rappresenta il livello d’impegno e di dedizione verso lo
specifico ruolo/lavoro
Fattori esterni che incidono maggiormente sulla soddisfazione e sulla motivazione delle persone:
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TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (3/7)
1. Fattori igienici
2. Fattori motivazionali
Incidono maggiormente sulla soddisfazione delle persone e sono:
Sicurezza fisica del posto di lavoro
Igiene dell’ambiente lavorativo
Relazioni interpersonali
Retribuzione
In mancanza di tali fattori le Risorse tenderanno a cambiare organizzazione; purtuttavia non
incidono in maniera significativa sulla motivazione
I fattori motivazionali sono:
Riconoscimento ricevuto a fronte di certi risultati
Contenuti e natura del lavoro
Livello di responsabilità
Possibilità di crescere professionalmente
Fare carriera
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TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (4/7)
PIRAMIDE DI MASLOW (1954)
1. Fattori igienici
2. Fattori motivazionali
Bisogno di riuscita e successo: le persone che vivono il bisogno di riuscita manifestano una spinta interiore a portare a termine
un determinato compito o obiettivo con successo; preferiscono situazioni in cui il successo è stato raggiunto da solo e non in
gruppo. Risulta fondamentale la prova tangibile del successo.
Bisogno di potere: le persone che vivono il bisogno di potere manifestano la tendenza a imporsi all’attenzione altrui
stabilendo il proprio prestigio e/o la propria influenza. In questi individui è forte lo spirito competitivo.
Bisogno di affiliazione: le persone che vivono il bisogno di affiliazione manifestano la tendenza a ricercare relazioni positive
con tutti gli interlocutori. Ricercano il sostegno, la simpatia e l’accettazione delle persone e dei gruppi che sono oggetto della
loro stima. Si sentiranno motivate quando riusciranno a instaurare relazioni cordiali, soprattutto quando questo non ha
ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi.
Nel momento in cui si verifica una frattura tra l’ottima relazione e il raggiungimento dei risultati tali individui con difficoltà
riescono a conciliare la due situazioni (feedback negativo)
Il modello dei bisogni intrinseci evidenzia come le persone sono costantemente guidate da tre
tipologie di bisogni: bisogno di riuscita e successo, bisogno di potere e bisogno di affiliazione.
Si tratta di bisogni presenti in ogni essere umano e tuttavia uno di questi è tendenzialmente
dominante sugli altri.
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Silvia Merafino
TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (5/7)
2. Teoria dei bisogni intrinseci
di David McClelland
I due modelli precedenti non prendono in considerazione le differenze individuali e la complessità di ogni persona.
L’unico strumento significativo per gestire i collaboratori è conoscere bene, individualmente, le proprie Risorse.
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Silvia Merafino
TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (6/7)
In sintesi: il Leader valorizza e motiva le persone in quanto conosce a fondo aspettative,
caratteristiche e bisogni.
L’attenzione ai bisogni dei collaboratori ha un’influenza diretta sulla stima reciproca e
sull’instaurazione di relazioni interpersonali proficue e di reciproco vantaggio.
Un esercizio utile per comprendere e conoscere le caratteristiche e i bisogni dei collaboratori è la compilazione della Rosa
dei Bisogni – distribuire 100 punti andando a individuare i più importanti
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Silvia Merafino
TEORIE SULLA MOTIVAZIONE (7/7)
Competenti
Sicuri
In crescita
Importanti
Con uno scopo
Nel nuovo
Amati
Altro esercizio: chiedersi quali sono i tre aspetti
principali a cui un collaboratore attribuisce valore
nella propria vita professionale