persepolis: un fumetto letterario

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LA RASSEGNA O ggi le cose sembrano essere in via di cambiamento. Nonostante l’elezione di Ahmadinejad, che rappresenta l’ala più integralista del Paese. La modernizzazione culturale continua, come sembra evidente visitando le pagine di www. iranianradio.com, e ascoltando la musica che trasmette via Internet da Teheran. Un mix di basi tecno- dance occidentali fanno da supporto a melodie e vocalizzi tipicamente mediorientali. S embra ben rappresentare la voglia di affrancamento e crescita tratteggiata dalla Satrapi e raccontata anche da Azar Nafisi, in “Leggere Lolita a Teheran” (Adelphi 2004, 18,00 Euro), in cui un’insegnante accoglie in casa propria le sue studentesse per sviluppare un percorso di lettura di testi poco “ortodossi”. E colpisce scoprire che sotto il chador queste ragazze nascondono pettinature, trucco, magliette corte: la conquista della libertà passa anche attraverso questi segni personali, solo apparentemente secondari. D i tratto personale, scanzonato, è il racconto di viaggio “Mosafer Hastam” di Massimo Giannini (Edizioni dell’Arco 2003, 6,20 Euro). È proprio il diario del viaggio che Massimo ha compiuto nel 1997, partendo da San Donato Milanese con la fida “lonli” in mano per visitare Teheran, Isfahan, Shiraz, Bam, e altri luoghi mitici. Raccontato con toni leggeri, in perfetto stile Compagnia dei Viaggiatori. PERSEPOLIS: DALLA PERSIA CON DOLORE Viaggiare è immergersi nella cultura di un popolo. Non sempre è necessario essere in movimento per farlo. Un libro può portarci lontano, lasciandoci comodamente seduti in poltrona e spalancare l’immaginazione su paesi mitici ma pieni di contraddizioni, come l’Iran di oggi A vete presente Snoopy, Linus, Charlie Brown e Lucy Van Pelt ? Icone eterne di un certo modello di civiltà occidentale, ci hanno raccontato la pacifica vita della provincia nor- damericana, dove il tempo passava tra partite di baseball, limonate con ghiaccio e problemi scolastici. Disegnavano un’infanzia felice e spensierata e sembrava che tutto sarebbe andato avanti così per sem- pre. E invece, più o meno nello stesso tempo, altri bambini e bambine vive- vano una realtà tragica. Come quella di Persepolis, la bambina iraniana con il chador, che racconta la vita della sua autrice Marjane Satrapi. Il tratto è pulito, fanciullesco, appa- rentemente tranquillizzante. E i toni velati di una delicata ironia. Ma i colori – solo bianco e nero, neanche il grigio – rendono forte l’impatto drammatico di questo fumetto che tutto è tranne che banalità infantile. I contrasti, le inquadrature inclinate, i fondi spesso neri con le figure in bianco stupiscono per la loro forza, mentre il viso dolce di Persepolis commuove, comunica e coinvolge nelle sue storie, raccontando con apparente pacatezza gli eventi di un’infanzia che, prima di quest’opera, non potevamo immaginare. Nata a Teheran nel 1970, la Satrapi è bambina di buona famiglia, colta e alto-borghese, frequenta scuole Preparare il viaggio in libreria: Iran 28 Parole Vagabonde 28_29_CDV2_Parole vagabonde.indd 28 28_29_CDV2_Parole vagabonde.indd 28 6-12-2005 16:14:10 6-12-2005 16:14:10

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Recensione apparsa su La Compagnia Dei Viaggiatori #2

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Page 1: Persepolis: Un fumetto letterario

LA RASSEGNA

Oggi le cose sembrano essere in via di cambiamento. Nonostante

l’elezione di Ahmadinejad, che rappresenta l’ala più integralista del Paese. La modernizzazione

culturale continua, come sembra evidente visitando le pagine di www.iranianradio.com, e ascoltando la

musica che trasmette via Internet da Teheran. Un mix di basi tecno-dance occidentali fanno da supporto a melodie e vocalizzi tipicamente mediorientali.

Sembra ben rappresentare la voglia di affrancamento e

crescita tratteggiata dalla Satrapi e raccontata anche da Azar Nafi si, in “Leggere Lolita a Teheran” (Adelphi

2004, 18,00 Euro), in cui un’insegnante accoglie in casa propria le sue studentesse per sviluppare un percorso di lettura di testi poco “ortodossi”. E colpisce scoprire che sotto il chador queste ragazze nascondono pettinature, trucco, magliette corte: la

conquista della libertà passa anche attraverso questi segni personali, solo apparentemente secondari.

Di tratto personale, scanzonato, è il racconto di viaggio

“Mosafer Hastam” di Massimo Giannini (Edizioni dell’Arco 2003, 6,20 Euro). È proprio il diario del viaggio che Massimo ha compiuto nel 1997, partendo da San Donato Milanese con la fi da “lonli” in mano per visitare Teheran, Isfahan, Shiraz, Bam, e altri luoghi mitici. Raccontato con toni leggeri, in perfetto stile Compagnia dei Viaggiatori.

PERSEPOLIS:

DALLA PERSIA CON DOLOREViaggiare è immergersi nella cultura di un popolo.Non sempre è necessario essere in movimento per farlo. Un libro può portarci lontano, lasciandoci comodamente seduti in poltrona e spalancare l’immaginazione su paesi mitici ma pieni di contraddizioni, come l’Iran di oggi

Avete presente Snoopy, Linus, Charlie Brown e Lucy Van Pelt? Icone eterne di un certo modello di civiltà

occidentale, ci hanno raccontato la pacifica vita della provincia nor-damericana, dove il tempo passava tra partite di baseball, limonate con ghiaccio e problemi scolastici. Disegnavano un’infanzia felice e spensierata e sembrava che tutto sarebbe andato avanti così per sem-pre. E invece, più o meno nello stesso tempo, altri bambini e bambine vive-vano una realtà tragica. Come quella di Persepolis, la bambina iraniana con il chador, che racconta la vita della sua autrice Marjane Satrapi.

Il tratto è pulito, fanciullesco, appa-rentemente tranquillizzante. E i toni velati di una delicata ironia. Ma i colori – solo bianco e nero, neanche il grigio – rendono forte l’impatto drammatico di questo fumetto che

tutto è tranne che banalità infantile. I contrasti, le inquadrature inclinate, i fondi spesso neri con le figure in bianco stupiscono per la loro forza, mentre il viso dolce di Persepolis commuove, comunica e coinvolge nelle sue storie, raccontando con apparente pacatezza gli eventi di un’infanzia che, prima di quest’opera, non potevamo immaginare.

Nata a Teheran nel 1970, la Satrapi è bambina di buona famiglia, colta e alto-borghese, frequenta scuole

Preparare il viaggio in libreria: Iran

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di Alberto D’Ottavi

internazionali fino alla rivoluzione del ’79, quando lo scià Reza Pahlavi viene cacciato dai moti di popolo ispirati dall’ayatollah Khomeini. Se il regime dello scià aveva accentuato le disuguaglianze sociali senza con-tribuire all’avanzamento del Paese nonostante i guadagni del petrolio, la nuova repubblica islamica dell’Iran

porta rapidamente a un integralismo che soffoca anche le più semplici aspirazioni personali, oltre che la libertà di pensiero. E nasconde le donne (e le bambine) sotto il chador, gli uomini sotto la barba, fa spegnere presto le luci la sera vietando anche le feste private, e porta verso la prima Guerra del Golfo dell’era moderna, quella con l’Iraq, negli anni ‘80.

Marji cresce così, anche se i genitori non le fanno mancare una formazione cosmopolita e di mentalità aperta, fino a spingerla – adolescente – a partire per l’Europa, in una pagina – quella del momento della separa-zione – tra le più commoventi della letteratura degli ultimi anni. A Vienna Persepolis farà vita dura, lasciandosi andare e perdendo la sua identità culturale, che cercherà di ritrovare tornando a casa qualche anno dopo. Riprenderà a studiare, si sposerà con l’uomo sbagliato, e tra mille tentativi e ripensamenti cercherà di trovare una propria dimensione. Una storia comune, se vogliamo. Ma proprio per questo di valore universale. Anche se non si tratta di una grande epopea, ma di un semplice fumetto. n

12,90 euro

Persepolis è pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer in due volumi

(15 Euro ciascuno), in quattro fascicoli da Lizard,

ma è stato pubblicato in volume unico anche

nella collana “I classici del fumetto” di Repubblica.

Potete chiederlo come arretrato al 199.130.130 o collegandovi sul sito www.

servizioclienti.repubblica.it

tre editori per un libro

Un buon ritratto dell’Iran di oggi, e della voglia di affrancamento

che hanno g l i iraniani, sembra essere “Pellegrinaggi persiani” di Afshin Molavi (Il Saggiatore 2005, 19,00 Euro). Giornalista, Molavi raccoglie i resoconti degli incontri che gli sono capitati durante i suoi ritorni in Iran con le persone più disparate: da studenti a politici, da tassisti a commercianti.

Per ricostruire il percorso che vede nella rivoluzione

khomeinista un punto d’inizio dell’Iran moderno, invece, non si può tralasciare “Shah-In-Shah” di Ryszard Kapuscinski (del 1982, ma in Universale Economica Feltrinelli nel 2004, 7,00 Euro), che dalle sue foto, da ciò che vede dalla sua stanza d’albergo a Teheran, dai suoi pellegrinaggi in quella città scossa dai tumulti e dagli incontri riesce a creare e trasmettere un racconto partecipato, e non una semplice descrizione.

Di tutt’altro tono, ma altrettanto utile, “Iran e Iraq – Guida storico-

politica” di Giancarlo Lannutti (Datanews 2003, 9,30 Euro). Non un racconto ma un breve testo di geo-politica, che in poche pagine riesce a condensare i tratti fondamentali della storia di quelle terre. Una storia quasi infi nita, che affonda le sue radici nell’impero persiano di Ciro il Grande, a metà del VI secolo a. C., e prima ancora, tra il secondo e il primo millennio a.C., nei primi insediamenti delle tribù indoeuropee degli Arii – ovvero degli Ariani. “Iran” signifi ca appunto “Terra degli Ariani”.

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