pet ology magazine #5

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1 Pet - OLOGY Magazine 05 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE! DICEMBRE 2013 IL COLLARE GIUSTO PER IL CANE SCEGLIERE UNA TARTARUGA REGALARE UN ANIMALE, SÌ O NO? c o p i a g r a t u i t a , s e m p r e !

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La rivista che sta dalla parte dei pet, sempre.

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Pet-ologYMagazine

05 LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE!

DIC

EMBRE 2013

IL COLLARE GIUSTO PER IL CANE

SCEGLIEREUNA TARTARUGA

REGALARE UN ANIMALE, Sì O NO?copia gratuita, se

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Una consuetudine comune spinge molti potenziali cinofili privi di case gran-di a prendere un cane di piccola taglia, pensando (in proporzione) che in questo modo si riducono le esigenze di spazio, le spese per l’alimentazione e finanche i problemi di trasporto dell’animale. Tutto vero, non c’è dubbio. Ma ci si chiede mai che carattere abbia l’animale, e se in ogni caso si è in grado di gestirlo fuori dalle mura di casa? Mi pongo questa domanda ogni volta che porto a passeggio il mio molosso: cuore d’oro, certo, ma pur sem-pre dotato di 50 kg di muscoli e una capacità di scattare, seppur in cerca del gioco, tale da slogare facilmente una spalla. Eppure la scena, quasi ogni mattina, è la stessa. Io con il mio gigante rego-larmente tenuto al guinzaglio, e un paio di cagnetti nelle vicinanze lasciati liberi per fare pipì, oppure tenuti col guinzaglio estensibile a 5 metri dalla proprietaria. Risultato: il “nanerottolo” si avvicina, e il gigante inizia a tirare per fare conoscenza.A vederli sembrano il Gigante e Golia. A ben guardare, però, in alcuni casi del padrone non c’è neanche l’ombra, oppure chiacchiera amabilmente lon-tano, davanti al cancellino. In altri vedi il guinzaglio estendersi a dismisura, mentre cerco di indietreggiare e prepararmi a un possibile scatto entusiasta del mio molosso. In qualche altro caso, infine, il piccoletto s’è creduto un guerriero ninja, e spavaldamente ha iniziato a puntarci abbaiando come un isterico.Per fortuna per ora tutto è sempre andato per il meglio. Ma un domani? Forse, allora, converrebbe ricordare che l’uso corretto del guinzaglio non solo è obbligatorio all’aperto, ma è anche segno di buon senso. A cinque metri di distanza, o peggio libero ma lontano dal padrone, qualsiasi cane è fonte di pericolo per gli altri, ma anche se stesso, soprattutto quando le macchine non rispettano la velocità richiesta da una via residenziale.

Stefano Nicelli

l’editoriale

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SoMMARIo05 - dicembre 2013

Pet-ologY Magazine

EditoreGruppo Editoriale Castel Negrino - 20886 Aicurzio (MB)www.pet-ology.itredazione: [email protected]

Pubblicazione on-line Rivista periodica d’informazione a diffusione gratuitaIscritta nel registro operatori comunicazione AGCOM n. ROC 38567

Direttore responsabileStefano Nicelli

Coordinamento editorialee supervisione scientificaLOGOGEST di Stefano [email protected]. 347-6692528

ImpaginazioneVirtuosa-Mentewww.virtuosa-mente.com

Foto: Fotolia

Hanno collaboratoMaria Rita Grassi, Laura Fregonese

Autori citatiMarta Avanzi

Pet-ology® è un marchio registrato La riproduzione anche parziale di testo, foto e illustrazioni, anche parziale, è vietata.L’editore non si assume alcuna responsabilità per l’uso di marchi, immagini e slogan da parte degli inserzionisti.L’editore ringazia tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito alla realiz-zazione di questa rivista. Inoltre l’editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta au-torizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla pronta rimozione di suddette immagini.

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NOTIZIE DAL MONDOL’eco dalla nostra pagina Facebook

COVER STORYRegalare un animale, si o no?

PET FOR DUMMIESScegliere una tartaruga

ANGOLO TECNICOCollari per cani

V.I.P. - VERY IMPORTANT PETTartarughe Ninja

I CONSIGLI DI...Tratarughe acquatiche

CONSIGLI DEL VETERINARIOMalanni da tartaruga

INTERVISTA A...Maria Rita Grassi

ETOLOGYÈ Natale, regali anche per loro...

AGENDA PETGli eventi top

I LIBRI DA LEGGEREVoglio una tartaruga terrestre

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LA CLONAZIONE CANINA SBARCA NEL REGNO UNITO - Clonare il cane gratis, risparmiando così almeno 63mila sterline. È quanto potranno fare i cinofili britannici, grazie al lan-cio “promozionale” di questo servi-zio nel Regno Unito. Ma gli scienziati frenano gli entusiasmi: i proprietari che sperano di creare una “copia carbone “ del loro animale preferito possono restare delusi perché, come due gemelli identici, il clone non sarà una replica perfetta della prima. Anche se condivideranno lo stesso codice genetico, le condizioni nel grembo materno e l’ambiente a cui

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sono esposti a dopo la nascita cam-bierà in modo significativo alcune caratteristiche, compresi l’aspetto e il comportamento. Gli esperti inol-tre avvertono che la clonazione di animali è estremamente inaffidabi-le, con successi pari a un esemplare sano ogni cento tentativi. (…). (Fon-te: The Telegraph)

A fronte di una notizia simile ci si chiede: chi non vorrebbe una replica esatta del suo Fufi, Charlie o Pallina? Nessuno, è facile dirlo. Perché ognu-no di noi, in fondo, cova entro di sé il sogno proibito da moderni dottor Frankenstein: fermare il tempo; elu-dere la morte; provare l’ebbrezza di una vita senza fine. E se questo desi-derio coinvolge i nostri animali d’affe-zione, tale sogno diventa ancora più forte. Non fosse altro che in questo modo noi stessi – seppur mortali – sentiremmo di poter fermare l’oro-logio della vita, e reiterare noi stessi verso un futuro replicabile.Per contro gli scienziati (nonché le

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News dal m

ondo

persone di buon senso) frenano: “At-tenzione”, dicono, “non aspettatevi una copia esatta del vostro animale. La delusione è dietro l’angolo”. Ma, diciamoci la verità, chi dà veramen-te peso a questo saggio monito? Chi, dentro di sé, sotto sotto non si augu-ra che invece il miracolo possa realizzarsi? Nessuno. O quasi.C’è tuttavia un non so che di tristezza in tut-to questo. La stessa che suscitano quegli anziani che, non accet-tando il passare del tem-po, si vestono e si com-portano da ragazzini. È brutto dirlo, ma chi adotta un animale firma inconsciamente un contratto con il dolore, quello che deriverà dalla sua inevitabile scomparsa. Allora se non accetti questa clausola, è meglio non fir-mare tale contratto (leggi: adotta-re un animale). Allo stesso modo chi si innamora accetta anche la possibilità di una separazione. E tut-ti noi sappiamo quanto sia difficile,

se non impossibile, clonare un amo-re finito. Allo stesso modo clonare un animale ha poco senso. È un capric-cio che mostra chiaramente che non accettiamo le regole del gioco. Tanto vale, allora, entrare in campo.

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Regalare un animale: è giusto o sbagliato?

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egalare un animale è sem-pre sbagliato? La domanda si pone dal momento che il

più delle volte al concetto di rega-lo, solo per ciò che riguarda i pet, si associa un qualcosa di negativo che evoca subito scenari tragici qua-li l’abbandono dopo pochi mesi di convivenza, la cattiva o inadatta ge-stione, fino al maltrattamento vero e proprio. Ma è sempre così? No. E vediamo ora il perché.

IL REGALO VOLUTO E QUELLO INA-SPETTATO – Partiamo da un dato di fatto: regalare qualcosa, sia esso un oggetto o un animale, significa sem-plicemente che il mittente (cioè chi regala) si accolla il costo a beneficio del destinatario (chi lo riceve), che non dovrà sborsare un euro, quan-tomeno per vedersi arrivare a casa un pet. In questo non c’è allora nien-te di male. Il problema sta invece se questo regalo è voluto oppure – per qualche motivo – è inaspettato. Se è voluto, il problema non si pone. In questo, infatti, non entrano in gio-co fattori che possano determinare

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Regalare un animale: è giusto o sbagliato?

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il benessere o meno dell’animale. Anzi, si presuppone che se ad esem-pio Maria, ipotetica moglie di Gior-gio, desidera un cane, abbia tutte le caratteristiche per gestirlo a dovere. Allora il fatto che gli venga regalato dal marito è semplicemente un ge-sto carino. Se invece Giorgio regala un cucciolo al figlio Mattia, magari per Natale, senza che quest’ultimo abbia l’età e la maturità per trattarlo correttamente, allora si va incontro a dei seri problemi. Diciamo allo-ra che il regalo voluto dà maggiori garanzie di successo e di futuro be-nessere dell’animale, in quanto si spera che sia un passo fatto da per-

sone responsabili e consce di ciò a cui andranno incontro. Il regalo ina-spettato è invece più rischioso: chi lo riceve lo vuole ma semplicemen-te non sa quando lo riceverà? Chi lo riceve non ha espresso un chiaro desiderio in questo senso? Sono do-mande a cui rispondere in maniera ponderata.

REGALARE ANIMALI A NATALE - An-che in questo caso occorre non ce-dere alla tentazione di dire un imme-diato “No, mai!” e valutare le cose con più attenzione. Non c’è infatti niente di male ad esempio a regala-re un cucciolo di cane alla persona

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C’è una piccola regola che do-vrebbe essere seguita quando si decide di adottare un qualunque animale: scegliere il momento giusto per farlo entrare in casa. Il concetto è semplice: qualunque pet ha bisogno di essere segui-to soprattutto nei primi giorni di inserimento. Di conseguenza è fondamentale che chi lo accoglie possa avere il tempo e la concen-trazione giusta per dedicarsi a lui. E parlando di tempo non inten-diamo un’oretta al giorno, prima di cena, ma di giorna-te quasi intere. Detto questo è fortemente scon-sigliabile adotta-re un animale in questi momenti: in prossimità di un pe-riodo impegnativo sul fronte del lavoro o della famiglia; prima di un trasloco; in periodi di partico-lare stress emotivo. Ma anche in prossimità di una vacanza spesa fuori casa. Infatti l’albergo o la seconda casa non rappresen-teranno l’habitat definitivo del nostro animale.Quali sono allora i momenti giu-

sti? Sostanzialmente quando sia-mo sicuri di poter restare a casa a lungo senza particolari impegni, e quando ci sentiamo psicologica-mente ed emotivamente pronti a tornare a essere (o diventare) una sorta di genitori in grado di segui-re il piccolo pet fino a dargli quel giusto grado di educazione e abi-tudini che lo rassereneranno.

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che è pronta a riceverlo (psicologi-camente e a livello di preparazione specifica). Soprattutto se proprio durante il periodo natalizio questa stessa persona avrà il tempo per se-guire l’animale nel suo inserimento in casa. Diverso è invece il regalare un animale al pari di un giocattolo, solo per stupire il destinatario (un figlio, la fidanzata, la moglie ecc.) e approfittare del clima natalizio per farlo.In questo senso è illuminante ciò che ha recentemente detto il pre-sidente dell’Associazione Italiana in difesa di Animali e Ambiente (AIDAA) al sito Cronacamilano.it: “Adottare o acquistare un animale

da regalare è un atto consapevole che esige il suo tempo di conoscen-za reciproca. Per questo chiediamo a tutti di evitare di regalare anima-li a Natale, anche perché l’estate prossima ci ritroveremo ancora una volta con le strade e le autostrade, ma anche i fiumi e i laghi, pieni di cani, gatti , tartarughe nonché ani-mali esotici quali serpente e igua-na, abbandonati. Piuttosto compe-rate un peluche”. I dati forniti da questa associazione sono d’altra parte impressionanti: si stima che sotto l’albero quest’anno ci saranno tra i 20 e i 25.000 cuccioli di cane, circa 10.000 gatti, ma anche 20.000 uccelli, 4.000 animali esotici, 5.000

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conigli, un migliaio di furetti e al-meno 30.000 tartarughe d’acqua, per un totale di quasi 120.000 ani-mali e cuccioli di animali.Ma coniugare il concetto di regalo unicamente col Natale, è un errore. Ci si dimentica infatti di tutti que-gli animali regalati in maniera su-perficiale per un compleanno, per festeggiare un anniversario, una bella pagella oppure finanche per tentare di recuperare un rapporto affettivo in crisi. IL PROBLEMA NON È IL REGALO - Dovrebbe risultare a questo pun-to chiaro come in discussione non sia tanto il regalare un animale; piuttosto il desti-natario e il motivo per cui lo si regala. Chi riceve questo dono è davvero pronto a riceverlo? Ha la maturità, la pazienza, l’in-telligenza e la giusta pre-parazione per sapere come gestirlo, curarlo, allevarlo a dovere? E se per caso ne ha fatto esplicita richiesta (vedi quanto detto sopra), è vera-mente il caso di accondiscen-dere ad essa, oppure si tratta di un capriccio, di un surrogato di qualche altra mancanza, o persino una ripicca? Legato a questo discorso è poi

il motivo di tale regalo. Se questo sfonda le sue radici in futili motivi (es. voglia di stupire) , allora cala un NO netto. Davvero sarebbe meglio comprare un enorme peluche di cane, gatto o finanche di serpente per evitare guai. Se invece i motivi sono validi, ponderati ed esaminati col giusto grado di raziocinio, allora i problemi non ci sono. E non resta altro che augurare una serena, di-vertente e preziosa convivenza!

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Scegliere una tartaruga le cose da sapere

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cegliere come animale da compagnia una tartaruga è spesso quasi un ripiego ri-

spetto ad altri animali giudicati erro-neamente più impegnativi. Questo rettile, infatti, ha caratteristiche tali da non renderlo meno impegnativo di altri: ad esempio non ama essere maneggiato, tende a crescere molti-plicando così la sua stazza e i rela-tivi fabbisogni di spazio, ed è molto longevo. Se comunque hai deciso di acquistarlo, ecco qualche indicazio-ne utile. TARTARUGA D’ACQUA O DI TER-RA? - È il primo dilemma da risol-vere. Come parametro generale si può prendere questo: se si ha a disposizione uno spazio all’aperto, si può optare per una terrestre. Di-versamente è meglio prendere una tartaruga d’acqua. Attenzione però: specie come la G. pardalis e la G. sul-cata sono relativamente semplici da allevare, anche se richiedono spazi grandi come una stanza o un recin-to. Quelle mediterranee possono es-sere allevate bene solo se si dispone

Scegliere una tartaruga pet f

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SOgni tipologia

ha esigenze specifiche

di ambiente e gestione

le cose da sapere

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di un giardino o un terreno recinta-to. Specie invece come la T. graeca graeca sono delicate ed è meglio lasciarle a mani esperte. Le specie tropicali e deserticole vanno infine bene quasi solo nel terrario. Occor-re pertanto capire bene quali sono le esigenze di ogni singola specie. IL TERRARIO - Rappresenta il mi-crohabitat in grado di fornire alla tartaruga le condizioni climatiche ideali. La lunghezza dovrebbe essere almeno 10 volte quello della tartaru-ga ospitata. Per rettili molto grandi come la G. Geochelone nigra e la G. sulcata, occorre invece provvedere ad una stanza dedicata o un locale.Il terrario dovrà essere provvisto di una fonte riscaldante che offra un punto caldo (con la temperatura massima) e altri punti più freschi. Il terrario dovrà poi essere provvisto di lampade ad emissioni UVA, che migliorano l‘ambiente e stimolano l’assunzione di cibo. Queste dovran-no restare accese non più di 12-14 ore al giorno, con 12 ore di buio per permettere un riposo natura-le. Fondamentale è poi la presenza di lampade a ragi UVB, che hanno il compito di permettere la sintesi della vitamina D, indispensabile per assimilare il calcio.Il substrato del terrario dovrà infine essere sicuro (in caso di ingestione),

igienico, facile da sostituire e in gra-do di garantire una buona umidità in caso di specie tropicali. L’ACQUATERRARIO - È un acquario fornito di una zona emersa. Qui, ol-tra ad una lampada UVB, va posta anche una lampada riscaldante. La profondità dell’acqua può variare da 10-15 cm per le tartarughe ne-onate, fino a circa 60 cm per quel-le adulte. In generale la profondità dev’essere come minimo il doppio della lunghezza della tartaruga. La parte emersa dev’essere invece alta almeno quanto la lunghezza dell’ani-male, in modo da evitare che riesca ad uscire e cada, ferendosi.L’igiene dell’acqua è fondamentale e non è cosa facile dato che sono ani-mali che tendono a sporcare molto. Questa si ottiene attraverso due me-todi: il filtraggio e il rinnovo periodi-co dell’acqua stessa. L’uso del solo fil-tro interno è in genere insufficiente. Meglio un filtro esterno a bidoncino che sia in grado di effettuare un rici-clo di almeno 2-2,5 volte il volume totale dell’acqua. Questa potrà be-nissimo essere quella del rubinetto. IL LAGHETTO - Dovrà essere costru-ito (o alloggiato, se prefabbricato) in una zona che permetta sia un’ottima insolazione che periodi d’ombra. La profondità dovrà essere di almeno

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un metro e larghezza dovrà essere compatibile con il numero di anima-li presenti. Anche in questo caso la cura dell’acqua è fondamentale: se

piccolo, una vegetazione adegua-ta farà essa stessa da filtro. Se più grande si dovrà invece provvedere a sistemi di filtraggio artificiali.

Le tartarughe sono animali protetti che rientrano nella “Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali in pericolo di estinzione” (CITES), detta anche “Convenzione di Washington” con riferimento alla città in cui è stata firmata nel 1973. Se si intende ven-dere, regalare o movimentare dei nuovi nati, è necessario richiedere i documenti CITES. Questo significa che, indipendentemente dal fatto che si intenda cedere i nuovi nati o tenerli per sé, la denuncia di na-scita va fatta obbligatoriamente ed entro 10 giorni dalla schiusa delle uova, utilizzando l’apposito modu-lo reperibile presso il sito del Corpo Forestale dello Stato. Detto questo, ecco un utile consiglio tratto dal sito www.tartarugando.it: “Pensa-teci due volte prima di acquistare o accettare in regalo una tartaruga senza documenti: non potrà mai essere regolarizzata e, come po-tete vedere, le sanzioni sono rile-vanti. Il documento deve sempre

accompagnare l’animale! Diffidate da chi vi offre tartarughe dicendovi che i documenti arriveranno in un secondo momento: non solo vi sta gabbando, ma vi sta anche ceden-do un grande problema, perché le tartarughe prive di documenti ge-nereranno piccoli che non sarà mai possibile regolarizzare, esponendo-vi al rischio di sanzioni sempre più elevate!”.

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Collari per cani: quale scegliere

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ollare e guinzaglio sono due strumenti consueti (ma an-che obbligatori per legge,

vedi box a parte) per il cinofilo e rap-presentano i mezzi principali con i quali il conduttore può governare il cane ad esempio durante la passeg-giata. Ma siamo sicuri di scegliere quello giusto? I modelli sono tanti e ciascuno con precise caratteristi-che. Vediamo quali a partire da cosa offre il mercato, concentrandoci sui collari che possono essere: “fissi”, “a strangolo”, “a semi-strangolo”, “a pettorina”, “a cavezza”, “da expo”, “da retriever”. Cominciamo dal collare fisso, soli-tamente di cuoio o nylon, con una fibbia per regolarne il diametro. Va bene soprattutto per i cuccioli e per i cani al primo approccio con questo strumento. Va chiuso in modo tale che tra collare e collo del cane ci passi circa un dito. Permane comun-que il rischio che si sfili se ad esem-pio il cane arretra di colpo.Sui collari “a strangolo” o “semi-strangolo” c’è da anni una feroce

Angolo te

cnico

CI trattamenti

per trasformare l’acqua di rubinetto

in acqua “buona”

Collari per cani: quale scegliere

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polemica. Sono composti da una semplice catena di metallo con due anelli alle estremità che si chiudono a cappio completo o parziale (nel caso di quelli a semi-strangolo). Il principio è semplice. Se fatti indos-sare correttamente, se il cane tira il

collare si chiude suscitando una sen-sazione di fastidio. Se invece il cane resta “al piede”, cioè accanto alla gamba del conduttore, il collare re-sta allentato e non provoca fastidio. La polemica nasce dal fatto che un uso improprio (cioè violento, a strat-toni) può provocare danni anche seri alla struttura scheletrica del cane, oltre che problemi alla trachea, fino a determinare gravi paralisi. Tuttavia per arrivare ad un uso così estre-mo e pericoloso, occor-re che il cane sia vera-mente ingestibile. Ma in questi casi, più che un collare diverso, servireb-be qualche lezione sul campo da addestramen-to. I collari di questo tipo sono in genere a “maglia

larga” (utile per cani a pelo lungo) e a “maglia stretta” (utile per cani a pelo corto), e possono essere usati per soggetti adulti (mai sui cuccioli!) già abbastanza disciplinati.La “pettorina”, solitamente in nylon, è l’alternativa ideale del collare a

strangolo, dal momento che fascia il cane nella zona toracica. In questo modo non c’è una costri-zione del collo. Occorre però prestare attenzione al fatto che la fettuccia non sfreghi ad esempio

nella zona delicata tra l’attaccatura degli arti anteriori e il torace e che non si apra se il cane tende a tirare.Passiamo ora a collari “per speciali-sti”: quello “a cavezza” cinge il muso del cane come se fosse quello di un cavallo. Di non facile uso, andrebbe lasciato solo a mani esperte e com-petenti. Quello “da expo” è molto sottile, per cui non va bene per la passeggiata, ma va usato solo nelle esposizioni di bellezza per presenta-

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re il cane al giudice. Quello “da retri-ever” è di fatto un lazo che serve per tenere temporaneamente il cane per la zona toracica, prima di dar-gli il via a riportare un oggetto. Ha

il vantaggio di poter essere levato velocemente ma è sconsigliato per un uso al di fuori dell’addestramen-to dei cani da riporto o per chi non fa Agility.

L’uso del guinzaglio e del collare è previsto dalla legge. Il D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320 Regola-mento di polizia vete-rinaria pre-vede all’arti-colo 83 “l’ob-bligo della museruola e del guinza-glio per i cani condotti nei locali pubbli-ci e nei pub-blici mezzi di t rasporto” . L’Ordinanza contingibile ed urgente concernen-te la tutela dell’ incolu-mità pubblica dall’aggressione dei cani”, emanata dal ministero della Salute in data 6 agosto 2013, all’articolo 1 impone di “utilizzare

sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle

aree urbane e nei luo-ghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”. D’altra parte l’art. 2052 del Codice Civile (Danni da animali) ricorda che “il proprieta-rio di un ani-male o chi lo ha in custo-dia è respon-sabile dei

danni causati dall’animale, sia che esso fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salva sempre la prova del caso fortuito”.

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V.I

.P.

a serie di fumetti Tartaru-ghe Ninja (titolo origina-le Teenage Mutant Ninja

Turtles, Tartarughe Ninja mutanti adolescenti) è stata creata nel 1984 dalla casa editrice statunitense Mi-rage Stu-dios e rea-lizzata dai disegnatori Kevin East-man e Pe-ter Laird. Secondo la storia, del liquido ra-d i o att i vo finisce a causa di un incidente nelle fogne di New York, dove contamina quattro piccole tar-tarughe. Queste subiscono così una mutazione genetica che gli fa assu-mere caratteristiche antropomorfe e capacità intellettive simili all’uomo.A loro guida si pone un ratto, il Mae-stro Splinter, contaminato anch’esso ed esperto di arti ninja. Inizia così un duro allenamento che fa di que-

ste tartarughe (Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo) dei com-battenti fenomenali pronti a colpire segretamente i criminali delle stra-de della metropoli. La lotta si spinge a tal punto da porre di fronte, in un

conf l i tto portento-so, le tar-t a r u g h e m u t a n t i con il Clan del Pie-de, una p o t e n t e setta di guerr ier i anch’essi ninja, che

ha in mano tutto il crimine organiz-zato di New York.Leonardo è il leader del gruppo. Raffaello rappresenta invece il più irascibile del gruppo, e per questo indossa una maschera rossa. Dona-tello è il tecnico del gruppo, capace di costruire le armi. Michelangelo è infine il più pigro dei quattro, ma eroico quando serve.

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Tartarughe Ninja

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I c

onsigli di...

bbiamo deciso di acquistare una tartaruga d’acqua, ma-gari perché ce l’ha chiesta

nostro figlio o pensiamo che sia più facile da gestire rispetto a un cane, un gatto, o anche una tartaruga terrestre. Ma ne siamo proprio sicuri? Marta Avanzi, medico veterinario e autore del libro Voglio una tartaruga acqua-tica (Gruppo Edito-riale Castel Negrino, pp. 104, 2010) da cui è tratto il testo che segue, ci spiega perché le cose non stanno proprio così. “Le tartarughe d’acqua (…) sono ani-mali belli da vedere, interessanti da osservare per la loro vivacità, ma solo apparentemente semplici da allevare. L’allestimento di un acqua-terrario adeguato richiede esperien-za e una spesa importante, nonché tempo per gestirlo. Molte specie da adulte raggiungono dimensioni rile-vanti che richiedono molto spazio, e vivrebbero molto meglio in un la-

ghetto all’aperto, cosa che non tutti possono permettersi di allestire.Le tartarughe d’acqua in generale non sono adatte ai bambini, sia per la difficoltà di gestione sia perché

sono portatrici di sal-monelle, batteri che possono trasmettere quando vengono pre-se in mano o sempli-cemente toccando l’acqua in cui vivono. Sono animali longe-vi, che possono arri-vare a vivere più di

trent’anni se gestite adeguatamen-te, pertanto si deve essere disposti a prendersene cura a lungo. Inoltre, se si ammalano, si devono mettere in conto spese veterinarie che in alcuni casi possono essere anche conside-revoli. Prima di acquistare una tarta-rughina occorre quindi valutare tutti questi aspetti, e procedere solo se in coscienza si ritiene di poterle fornire tutto ciò di cui ha bisogno, per tutta la durata della sua vita”. “Voglio una tartaruga acquatica” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 15,90

A

Tartarughe acquatiche di Marta Avanzi

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Il vet. d

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ancanza d’appetito, apa-tia, alterazioni del colore della corazza: sono alcuni

dei tanti sintomi che denotano una possibile patologia in atto nella no-stra tartaruga d’acqua o di terra. Ve-diamo allora i problemi più comuni.

TARTARUGHE D’ACQUA – Il proble-ma più frequente è la carenza di vi-tamina A, causata perlopiù da un’a-limentazione con soli gamberetti secchi (che ne sono privi). I sintomi sono occhi chiusi e palpebre tume-

fatte, spesso confusi con un inizio di letargo. La terapia prevede la som-ministrazione della vitamina man-cante e lavaggio degli occhi. La man-canza di vitamina D e di calcio sta invece alla base della malattia ossea metabolica, che determina un inte-nerimento della corazza. La terapia consiste in una dieta corretta.Ancora legato ad una scorretta ali-mentazione è poi la steatosi epa-tica, che induce ad un’alterazione della funzionalità epatica e causa inappetenza.

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Malanni da tartaruga le principali patologie

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L’elenco delle possibili infezioni è piuttosto lungo. Quelle batteriche sono legate all’acqua (scarsa igiene, temperatura fredda), a errori ali-mentari (carenza vitamina A), stress e sovraffollamento. Solitamente col-piscono la pelle (patina grigiastra sulla cute), la corazza (alterazione del colore, presenza di macchie fino alla formazione di ulcere), il sistema respiratorio (respirazione a bocca aperta) e l’orecchio medio. La frattura della corazza è anch’es-so un problema frequente, dovuto a cadute o schiacciamento fortuito. Rappresenta un’emergenza che ri-chiede l’immediato intervento di un veterinario specializzato. TARTARUGHE DI TERRA – L’accresci-mento eccessivo del becco può es-sere determinato da alimenti troppo teneri o da una malformazione della bocca congenita o secondaria alla malattia ossea metabolica. In questi casi interverrà il veterinario con una fresa che ridurrà la parte in eccesso.La già citata malattia ossea metabo-lica è causata da un’alimentazione povera di calcio, per cui la corazza si intenerisce e si deforma. La cura è a base alimentare.Sempre una non corretta alimenta-zione è alla base della sindrome del-la crescita piramidale, dove gli scuti della corazza si alzano e assumono

un aspetto a piramide . È una pato-logia non reversibile ma si può evita-re usando alimenti equilibrati, ricchi di fibra e di calcio. L’uso di mangimi troppo ricchi di proteine e la man-canza di acqua può poi determinare la gotta, ovvero il deposito di cristal-li di acido urico negli organi e nelle articolazioni.Le infezioni respiratorie possono prevedere la rinite (scolo nasale) fino alla ben più grave polmonite, caratterizzata da una respirazione a bocca aperta. Un intervento tem-pestivo può, in questi casi, essere risolutivo. Anche l’infezione da her-pesvirus può dare origine a perico-lose infezioni respiratorie. Qui oc-corre però procedere con esami di laboratorio e mettere in quarantena i soggetti malati prima che infettino gli altri.Tra i parassiti che possono colpire una tartaruga di terra troviamo le zecche e i parassiti intestinali. Per le prime l’uso degli insetticidi dev’es-sere molto cauto, per evitare di in-tossicare il rettile. Per i secondi oc-corre invece un esame delle feci per arrivare ad una terapia adeguata.Anche per le tartarughe di terra, infine, la frattura della corazza rap-presenta un problema frequente che, come già detto, richiede l’im-mediato intervento di un veterinario specializzato.

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oman

de a

...

egli ultimi anni hanno pre-so piede sempre di più le cosiddette medicine alter-native, tra cui l’omeopatia

e la floriterapia con i “fiori di Bach”. Relativamente nuovo è invece l’uso di questi rimedi anche nel campo animale. Maria Rita Grassi è un’e-sperta della materia e autrice del volume I fiori di Bach. Metodo oli-stico per animali (Gruppo Editoriale Castel Negrino, 2011). Dott.ssa Grassi, tra i disagi degli animali che si possono affrontare con i fiori di Bach troviamo la pau-ra, la solitudine e l’insicurezza. Ma com’è possibile capire dov’è neces-saria la terapia e dove invece baste-rebbe cambiare le abitudini di chi li gestisce?«Purtroppo nella maggior parte dei casi questi disagi sono imputabili all’azione umana, sia consciamente che inconsciamente. A volte è in-fatti sufficiente amare l’animale nel modo corretto per risolvere il pro-blema, ma capita anche di trovarsi davanti a un pet che ha subìto ves-

sazioni ripetute, traumi che hanno lasciato il segno: quando si assiste allora a un’assenza di miglioramento nonostante un atteggiamento amo-revole e corretto, si rende indispen-sabile un supporto. C’è pure da aggiungere che molte persone hanno difficoltà a modifica-re le proprie abitudini, non per scar-sa volontà, ma perché non riescono a mettere in atto un cambiamento. Tra l’altro in una famiglia assumo-no peso le abitudini di ogni singolo componente e sincronizzarle tutte non è affatto semplice. Ed ecco allo-ra intervenire la floriterapia che ha il potere incredibile di ripristinare l’equilibrio…». Recentemente aveva fatto notizia la messa sul mercato di veri e pro-pri farmaci antidepressivi per cani. Non le sembra che stiamo forse un po’ esagerando?«In effetti sì! L’ideale sarebbe far co-esistere in modo sinergico scienza e medicina alternativa, utilizzando la prima quando è strettamente ne-cessario, visti gli effetti collaterali

N

Maria Rita Grassi Esperta di Floriterapia

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che comporta.Lo psicofarmaco è più “comodo” perché ha un’azione più rapida. Del resto si ha sempre fretta di stare bene... ma a che prezzo? Gli animali non hanno il mentale, non fingono ma esternano emozioni e disagi, all’opposto di noi che preferiamo optare per il “tutto più facile”, senza farci la minima introspezione, e im-ponendo questo modo di vivere fre-netico e s u p e r -f i c i a l e anche a loro». S i c u r a -mente il rapporto tra noi e gli anima-li è cam-biato nel corso degli ultimi decenni e tale da generare disturbi come quelli che si possono affrontare con la floritera-pia. Ma un tempo questi problemi non esistevano, oppure semplice-mente non venivano considerati? «Considerazione giustissima.. un tempo! Erano ben altri tempi: meno stress nella gente, famiglie coese dove i ruoli erano rispettati, i cani potevano gironzolare indisturbati per strada per rientrare la sera sen-

za alcun problema, perché tutto ciò era possibile senza conseguenze spiacevoli.Oggi si assiste ai due antipodi: da un lato maltrattamento, randagismo, crudeltà, abbandono, dall’altro una smisurata e ridicola umanizzazione dell’animale, che diventa così lo stru-mento per riempire dei vuoti, l’uni-ca forma di vita con cui purtroppo molti, anzi sempre più numerosi, ri-

escono a comu-nicare.La do-m e s t i -cazione si è tra-sforma-ta in un a s s o g -g e t t a -m e n t o e per

questo sta perdendo i suoi aspetti positivi, ossia quelli di una convi-venza nel reciproco rispetto delle diversità di entrambe le parti. L’uo-mo non perde occasione di dare il peggio di sé.Tutto ciò è molto triste.. una volta si dava alle cose la giusta dimen-sione.. ora o vengono ignorate o si fa di un granello una montagna. Ripeto: è sempre una questione di l’equilibrio..».

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Eto

logy

na delle cose che più stupi-sce i non-animalisti, è l’u-sanza diffusissima di mette-

re sotto l’albero di Natale un regalo

anche per gli animali di casa. Pur senza dati certi (in qualche caso prevale il pudore nel ri-spondere affermativamente ad eventuali sondaggi), è pur certo che la stragrande maggioranza di chi possiede un pet ha l’abi-tudine di regalargli qualcosa. Basti pensare che, secondo i dati del Rapporto Assalco-Zoo-mark 2013, su un totale di oltre 61 milioni di euro spesi per gli accessori, un 10,1% era rappre-sentato dalla vendita di giochi.

Ma, in un’ottica etologica, è giusto o no? NON ESISTE UN’UNICA RISPOSTA – Diciamo subito che non esiste una risposta univoca, in quanto questa dipende da molti fattori, perlopiù personali, a prescindere ovviamen-te dal benessere psicofisico dell’a-nimale che dev’essere preservato. Al di là dunque del fatto che questa usanza possa far storcere il naso a qualcuno, occorre andare più a fon-

U

È Natale anche per loro: è giusto fargli un regalo?

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do alla questione e chiedersi: cosa regaliamo all’animale? È qualcosa di cui veramente può avere bisogno, oppure si tratta un nostro semplice vezzo?È chiaro in questo senso che una ciotola più funzionale e igienica, oppure un guinzaglio più adatto alla stazza del no-stro cane o qualunque cosa possa migliorarne la gestibili-tà, è la benvenuta. Che poi si approfitti del Natale per acqui-starla, unendo all’utilità anche il piacere di fare sentire il no-stro pet parte integrante della famiglia, è un altro discorso. Se invece questa festività rappresenta solo lo spunto per toglierci un no-stro sfizio che nulla a che fare con la funzionalità intrinseca all’oggetto o il miglioramento delle condizioni di vita del nostro animale, allora il discorso cambia.

UN NUOVO STATO DI FAMIGLIA – È pur vero che il ruolo degli animali domestici è cambiato nel tem-po, e che ormai ci si deve abi-tuare al fat-to che loro sono dav-

vero diventati parte integrante della nostra casa e del relativo nucleo fa-miliare che ci vive. In questo senso fare anche a loro un regalo può es-sere considerato un atteggiamento normale, segno dell’affetto e delle attenzioni che in genere li circonda-no. Criticare una scelta personale come questa, dunque, può essere legittimo ma si tratta in ogni caso di sindacare su scelte del singolo che

si presup-pone (o, meglio, si spera) ven-gano fatte n e l l ’ i n -t e r e s s e dell’anima-le stesso.

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Age

nda

pet

ESPOSIzIONI CANINE

5 gennaio 2014Esposizione Regionale - Ercolano (NA) Tel. 081.3445101; 081.3445089 11 gennaio 2014Esposizione Nazionale - Rho (MI) Tel. 02.9777782; 02.9777782

Raduno Club Italiano Schnauzer & Pinscher Rho (MI) Tel. 0174.563471; 0174.563198

Raduno Società Italiana Collies - Rho (MI) Tel. 0385.245615

Raduno Retriever’s Club Italiano Rho (MI) Tel. 335-7113062; 0523-1904572 Raduno Club Italiano Razze Nordiche Rho (MI) Tel. 0522-865259; 0522-865259 Raduno Amici Bassotto Club Rho (MI) Tel. 0523-852081; 0523-852800 12 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Rho (MI) Tel. 02.76008814; 02.9777782

18 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Biella Tel. 015.8491729

24 gennaio 2014 Raduno Club Italiano Bracco Francese Gonnoscodina (OR)

Tel. 091-6916870; 340-7128240

25 gennaio 2014 Raduno Società Amatori Bracco Italiano Gonnoscodina (OR) Tel. 329.0903877 25-26 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Eboli (SA) Tel. 082.536007 26 gennaio 2014 Raduno Club Italiano Razze Nordiche Eboli (SA) Tel. 0522.865259; 0522.865259

Raduno Associazione Italiana Amatori Dobermann Campiglia Marittima (LI) Tel. 0586.984591; 0586.984591

ESPOSIzIONI FELINE

11-12 gennaio 2014Esposizione Internazionale Felina Padova 340.5404205

25-26 dicembre 2013Esposizione Internazionale Felina Prato 348.8223778

Gli eventi top dove e quando

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I libr

i da legge

re

e tartarughe non sono ani-mali domestici, che amano essere coccolati e tenuti in

mano. Nella migliore delle ipotesi, quando sono ben adattate alla no-stra presenza, sopportano senza stress eccessivo di essere occasional-mente solleva-te per essere spostate”.

Sono parole di Marta Avanzi, medico veteri-nario e autrice del libro “Vo-glio una tar-taruga terre-stre”, e da sole basterebbero a mettere in guardia molti che desiderano questo animale sen-za conoscerlo. Eppure, come scrive l’autrice, resta pieno di “fascino e vitalità”.

Questo dell’Avanzi è insomma un classico libro utile, e tale perché è franco e sincero. Non ha difatti lo scopo di promuovere una specie, semmai di offrire in maniera puntua-le consigli, indicazioni e avvertimen-ti che possono rendere un padrone

più responsabi-le; finanche al punto da fargli capire che non è l’animale più adatto a lui. Puntuale e ric-co, questo volu-me fa insomma veramente cul-tura animale, nel benessere di quest’ultimo e fuori da qual-siasi logica di

moda. “Voglio una tartaruga terrestre” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 15,90

“l

Voglio una tartaruga terrestre

di Marta Avanzi

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la

vetr

ina

Tetra AquaArt Explorer Line – È un pro-dotto premium adatto ai consumatori più esigenti, con un’attenzione partico-lare ai dettagli innovativi e un impegno concreto per la sostenibilità ambienta-le. Impiegando ad esempio, le nuove luci a LED con tecnologia COB (chip-on-board) per ridurre i consumi ener-getici. La forma a “mezza luna”, inoltre, porta un nuovo punto di vista e un de-sign innovativo nell’affascinante hobby dell’acquariologia. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 99,00 euro.

Fieno per rettili erbivori - Salad Style Grass Hay Blend è un integratore di fibre studiato per i rettili erbivori e altri animali che traggono benefi-cio da una dieta ricca di fibre. Que-sta combinazione di tagli di fieni Timothy e Orchard può essere usa-ta come nutrimento unico o me-scolata con insalate fresche. Molte tartarughe, e altri rettili, sono vi-ziati e spesso assuefatti da prodot-ti che non forniscono le fibre di cui hanno bisogno. Il fieno è finemente tagliato per una utile presentazione nelle applicazioni dell’alimentazione dei rettili. La lunghezza del fieno è mi-nore ai due pollici(circa 5cm) mantenendo la stessa alta qualità del foraggio che vi aspettate dai prodotti per animali Oxbow. Questo prodotto è ideale

Prodotti del mese consigli per gli acquisti

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per i rettili erbivori, contiene un medio-basso livello di proteine , e un alto contenuto di fibre, essenziale per una buona salute digestiva e funzionale.Confezione da 454 gr. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 12,00 euro.

Guinzaglio da addestramento della linea “Rose Heart” – Con riporto de-corativo, in nylon doppio molto re-sistente. Regolabile su 3 lunghezze. Colori: nylon (rosa pastello) riporto (rosa con cuoricini e ossi). Disponibile nelle seguenti misure: XS: 2,00 m/10 mm; XS–S: 2,00 m/15 mm; M–L: 2,00 m/20 mm; L–XL: 2,00 m/25 mm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 6,58 euro.

Cuscino per cani “Gino” – Cusci-no con 8–14 cm di imbottitura in fibra di poliestere. Colore: bei-ge/marrone scuro. Disponibile nei seguenti formati: 60x40 cm; 70×45 cm; 80×55 cm; 90×65 cm; 120×75 cm; 140×100 cm. Lo tro-vi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 10,40 euro.

Pettorina per pappagalli - Disponibile nei seguenti formati: PETIT (per Calopsitte, piccoli Conuri, Mona-ci); SMALL (per Caicchi, Pionus, Senegal); MEDIUM (Per Amazzoni, Cenerini, Cacatua, piccole Ara, Ecletti); LARGE (per Ara, Cacatua delle Mollucche). La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 14,64 euro.

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Tetra Cascade Globe - Con gradevole cascata per un effetto rilassante. Manutenzione semplice: uti-lizza cartucce filtranti Tetra da sostituire ogni 4 set-timane. 8 LED per un’illuminazione intensa dall’al-to. Un solo cavo a bassa tensione alimenta filtro e luci LED. L’interruttore ON/OFF controlla l’illumi-nazione LED. Capacità di 6,8 litri. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 44,90 euro.

Tartarughiera con kit - Tartarughiera compo-sta da rampa in resina, riscaldatore 50W, filtro interno per mantenere pulita l’acqua, blocco di minerali e vitamine da immergere nell’ac-qua per proteggere il carapace delle tartaru-ghe e eliminare gli acidi. Disponibile in due formati: 40x20x20 cm; 50x20x20 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prez-zo di 46,36 euro. Gammarus per tartarughe acquatiche - COMPOSIZIONE: 100% Gammarus (gamberetti essiccati) interi e selezionati. ANALISI QUALITATIVE: Proteina 38,5% Lipidi 8,5% Chitina e fibra equivalente 7,5% Umidità 8,0% Ceneri 26,5% Contiene: Ca, P, K, NA, Mg, Fe, Mn, Zn e altri oligoelementi.

DOSAGGIO E MODALITA’ D’USO: Som-ministrare l’alimento da due a tre volte al giorno. La quantità dell’alimento di-pende dalle caratteristiche fisiologiche dell’animale; si raccomanda una dose tale che non avanzi del prodotto. Pro-dotto disponibile nei seguenti formati: 30 gr./250 ml; 120 gr./1 l. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 2,86 euro.

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Gabbia per pappagalli “Arthur-Venus” - Misure: 120x89x160 cm misure CON pa-raspruzzi. 107x66x160 cm misure SENZA paraspruzzi. Altezze interne gabbia: 129 cm circa nella parte più alta, 90 cm circa nella parte più bassa. Misura tra le sbar-re: 16 mm. Filo rete: 4 mm circa. Ac-cessori: 5 ciotole e 4 posatoi. Diametro ciotole: 12,5 cm circa. Diametro posatoi: 20 mm circa. Colore: bianco puntinato in colore grigio metallizzato. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 427,00 euro.

Semi di girasole per pappagalli - INGRE-DIENTI: Miglio giallo, semi di girasole piccoli, miglio rosso, miglio bianco, semi alpiste (scagliola), avena decorticata, semi di cartamo, orzo, semi di girasole nero, semi di canapa, cereali, mais, gra-no e zigolo dolce. Può contenere OGM. Additivi: coloranti. Disponibile nei se-guenti formati: 2kg; 8 kg. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 4,68 euro.

Tiragraffi igloo “Giuseppe” – Con fo-dera in peluche e superficie in sisal. Munito di nicchia completamente ri-vestita in peluche/pile e piattaforma imbottita. Orecchie e coda con foglio plastificato che emette fruscii. Colo-re: marrone/bianco. Misure: Ø 42 x 62 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Sto-re (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 64,00 euro.

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