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Daniela Galeone
Il sistema di sorveglianza Okkio alla Salute: risultati 2012
Roma, 20 febbraio 2013
Pianificazione nazionale delle Pianificazione nazionale delle strategie di prevenzione dell’obesitàstrategie di prevenzione dell’obesità
Malattie croniche : un allarme mondiale
• Alto tasso di mortalità (morti premature)
• La loro frequenza aumenta di pari passo con l’allungamento della vita
• Altamente invalidanti (effetti negativi sulla qualità della vita delle persone colpite)
• Richiedono un’assistenza a lungo termine
• Gravi e sottovalutati effetti economici negativi
• Coinvolgono le classi economicamente e socialmente svantaggiate
Malattie croniche: tanti pregiudizi
sono un problema degli anziani
L’obesità e le malattie croniche sono esclusivamente il risultato di comportamenti non salutari
Oggi sappiamo che quasi la metà dei decessi per malattie croniche avviene prima dei 70 anni e un quarto entro i 60 anni
Vero Falso
Le responsabilità del singolo possono essere chiamate in causa Le responsabilità del singolo possono essere chiamate in causa solo solo quando esiste la possibilità di accedere a stili di vita sani e di godere di aiuto quando esiste la possibilità di accedere a stili di vita sani e di godere di aiuto nelle scelte di salutenelle scelte di salute
I governi hanno un ruolo determinante nel migliorare la salute e il benessere I governi hanno un ruolo determinante nel migliorare la salute e il benessere delle persone e nel sostenere i gruppi più a rischio (giovani, poveri)delle persone e nel sostenere i gruppi più a rischio (giovani, poveri)
Vero Falso
Fonte: WHO global Report. Geneva, 2005
Obesità: una delle più grandi sfide per la salute pubblica del 21° secolo
• Prevalenza triplicata dal 1980 in poi
• Continuo aumento soprattutto tra i bambini
• Drastico aumento del rischio di sviluppare NCDs
(patologie cardiovascolari, cancro, diabete)
• Il rischio di sviluppare una o più di queste patologie
(co-morbidità) aumenta all’aumentare del peso corporeo
Incide sui costi sanitari (fino all’ 8%)e sulla mortalità (10–13% delle morti in diverse parti della regione europea dell’OMS)
The Lancet: allarme obesità a livello mondiale - un miliardo e mezzo gli adulti in sovrappeso- mezzo miliardo gli obesi - 170 milioni i bambini in eccesso di peso.- la percentuale di persone obese entro il 2030 potrebbe subire un ulteriore aumento
Cause dell’epidemia di obesità
• Non esiste una causa unica e identificabile
• Suscettibilità genetica
• Ampia gamma di fattori ambientali influenza l’apporto e il dispendio energetico individuale
• E’ il risultato di profonde trasformazioni dell’ambiente sociale, economico, culturale
La somma delle influenze che l’ambiente, le opportunità e le condizioni di vita hanno sulla promozione dell’obesità individuale
o di popolazione.Swinburn B et al. Prev Med 1999
Costi dell’obesità
• Costi per i sistemi sanitari (farmaci e ospedalizzazioni)
• Costi da assenteismo nel lavoro e ridotta performance lavorativa
Regione Europea dell'OMS (Conferenza Istanbul 2006)• Fino all’8% dei costi sanitari e causa del 10-13% dei decessi (più di 1 milione)• Al 6° posto tra le cause di disabilità con perdita di 12 milioni di DALY (Disability-
Adjusted Life Years), anni di vita in salute persi per disabilità o morte prematura• I costi indiretti, conseguenti alla perdita di vite umane, di produttività e guadagni correlati,
sono almeno il doppio dei costi diretti (ospedalizzazioni e cure mediche)
Italia• I costi diretti e indiretti annui per le condizioni di sovrappeso e/o obesità ammonterebbero
a 22,8 miliardi di euro, dei quali il 64% per ospedalizzazioni (Studio SPESA, Università degli Studi di Milano- 2005).
Stati Uniti• I costi di assenteismo e ridotta performance lavorativa conseguenti all'obesità stimati
intorno agli 11,7 miliardi di dollari (Ricci et al. hanno stimato nel 2002)
• I costi sanitari legati alle patologie associate all’obesità nel 2030 aumenteranno di 48-66 miliardi di dollari all’anno in Usa pari al 2,6% del Pil.(da Lancet agosto 2011)
L’allarme mondiale: la soluzioneL’allarme mondiale: la soluzione
ma è necessaria una strategia:globaleintegrata intersettorialeapproccio per fasi
Fonte: WHO global Report. Geneva, 2005
La prevenzione e il controllo dell’obesità e delle malattie croniche
ad essa associate è possibileè possibile
Global Action Plan2008-2013
Sei obiettivi
1. Aumentare la priorità riconosciuta alle malattie non trasmissibili
a livello mondiale e nazionale e integrare la prevenzione e il
controllo di tali malattie nelle politiche dell’intero Governo
2. Promuovere la ricerca per la prevenzione e il controllo delle
malattie non trasmissibili
3. Stabilire e rafforzare politiche e piani nazionali per la prevenzione e il controllo delle
malattie non trasmissibili
4. Promuovere «partenarship» per la prevenzione e il controllo delle malattie non
trasmissibili
5. Promuovere interventi per ridurre i principali fattori di rischio comuni e modificabili
delle malattie non trasmissibili: tabacco, cattiva alimentazione, inattività fisica,
consumo nocivo di alcol
6. Monitorare le malattie non trasmissibili e i loro determinanti e valutare i progressi a
livello nazionale, regionale e globale
Piano d'azione OMS- Europa per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2012-2016
Promuovere la salute per un’Europa libera dalle malattie non trasmissibili, dalle morti prematura
e dalle disabilità evitabili
Obiettivi
• Intraprendere azioni integrate sui fattori di rischio e i loro
determinanti
• Rafforzare i sistemi sanitari per migliorare la prevenzione
e il controllo delle malattie croniche
Approccio strategico
• Approccio globale con sistematica integrazione di
politiche e azioni per ridurre le disuguaglianze in materia
di salute e le malattie non trasmissibili attraverso:
1. programmi di promozione della salute e prevenzione
delle malattie a livello di popolazione
2. azioni rivolte a gruppi e individui ad alto rischio
3. incremento della copertura di trattamenti e cure efficaci
Piano d'azione OMS-Europa per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2012-2016
Messaggi chiave
• La prevenzione è efficace per tutta la vita e deve essere considerata come un investimento in salute e sviluppo (Approccio «life course»)
• L'accesso universale alla promozione della salute, alla prevenzione delle malattie e ai servizi sanitari è fondamentale per garantire l’eguaglianza in salute (Equità)
• La società dovrebbe creare ambienti favorevoli alla salute, in modo da rendere le scelte sane le più facili (Coinvolgimento dell’intera società)
• Le persone dovrebbero essere consapevoli della propria salute («empowered»), interagire in modo efficace con i servizi sanitari ed essere parte attiva della gestione delle malattie
(Integrazione tra interventi rivolti ai singoli ed alla popolazione)
• I Governi hanno la responsabilità di costruire politiche per la salute pubblica e di garantire l’azione in tutti i settori interessati (Health in all policies)
• I servizi sanitari dovrebbero essere in grado di rispondere all’attuale carico di malattia e aumentare le opportunità di promozione della salute (Rafforzamento dei sistemi sanitari)
WHO Global Action plan for the prevention
and control of NCDs 2013–2020
EU Strategy on nutrition, overweight and obesity-related health issues -White Paper 2007
• Focus su interventi e politiche da adottare a livello nazionale ed europeo per ridurre i rischi connessi con cattiva alimentazione e sedentarietà, affrontando il tema delle disuguaglianze
• Sviluppo di azioni e politiche a livello europeo finalizzate a migliorare la nutrizione e alla prevenzione di sovrappeso/obesità (etichettatura dei prodotti alimentari, programma Frutta nelle scuole, progetti di ricerca di ricerca su alimenti, nutrizione e salute, trasporti urbani puliti, Libro bianco sullo sport, ecc.)
• Promozione del coinvolgimento di tutti gli attori interessati (Piattaforma UE su dieta, attività fisica e salute, Gruppo ad alto livello sulla nutrizione e l'attività fisica)
• Azioni basate sulle evidenze scientifiche che dimostrano i rapporti tra attività fisica e dieta, fattori di rischio per alcune malattie croniche e promozione di ricerche nel settore
• Ruolo centrale della Commissione nel facilitare i partenariati e promuovere un quadro comune di azione
RUOLO DELLE ISTITUZIONI CENTRALI
AGIRE IN DIREZIONE DELLA SALUTE COLLETTIVA
(condivisione dei principi basilari della «Salute in tutte le politiche»,
GARANTIRE L’EQUITÀ COME VALORE FONDAMENTALE PER LA SALUTE
(attenzione ai determinanti sociali delle disuguaglianze nella salute)
GARANTIRE LA SOSTENIBILITÀ(sviluppo di politiche sostenibili nel tempo e che non mettano in
pericolo la salute delle generazioni future)
GARANTIRE CONDIZIONI E RISORSE FONDAMENTALI PER LA SALUTE
(istruzione, abitazione, cibo, reddito sufficiente, ecosistema stabile, giustizia, equità sociale e continuità delle risorse)
La strategia italiana
- approccio innovativo alla “salute”, non piùresponsabilità solo del sistema sanitario, ma obiettivoprioritario per tutti i settori del Paese.
- approccio “multistakeholder” con coinvolgimento di altri soggetti istituzionali e della società civile
per facilitare scelte e comportamenti adeguati attraverso:
interventi normativi e/o regolatori
modifiche ambientali
l'educazione, l'informazione, la comunicazione qualistrumenti di empowerment
PIANO SANITARIO NAZIONALE
PIANO NAZIONALEPIANO NAZIONALEDELLA PREVENZIONEDELLA PREVENZIONE
20052005--20092009
PROGETTI CCMPROGETTI CCM(Area Sostegno a GS e al PNP)(Area Sostegno a GS e al PNP) PIANO NAZIONALE
DELLA PREVENZIONE
La strategia italiana
GUADAGNARE SALUTEDPCM 4 maggio 2007
La strategia italiana
Pogetti CCM:Sperimentazione
modelli di intervento
Piano Nazionaledella Prevenzione 2010-2012:diffusione «buone pratiche»,Interventi «evidence based»
“Guadagnare salute”:sostegno «HiAP»
Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo
delle Malattie
Legge del 26.5. 2004 n.138
Organismo di coordinamento tra ilMinistero della Salute e le Regioniper attività di sorveglianza,prevenzione e risposta tempestivaalle emergenze di salute pubblicanell’ambito del Sistema Sanitariogovernato dalle Regioni
Il CCM opera attraverso convenzioni con le Regioni, l’ISS, l’INAIL, gli IZS, le Università, gli IRCCS, gli organi di sanità militare in base a programmi annuali approvati con decreto del Ministro della Salute
DPCM 4 maggio 2007
Un programma d’azione
condiviso e coordinato per contrastare i quattroprincipali fattori di rischiodi malattie croniche(sedentarietà, fumo, abuso/uso scorretto di alcol, alimentazionescorretta)
Una strategia
per promuovere la salute come bene collettivo con integrazione tra le azioni che competono alla collettività e quelle che sono responsabilità dei singoli
Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (Intesa Stato Regioni
29.4.2010)
Atto programmatico che impegna le Regioni ad attuare programmi di prevenzione collettiva - con interventi rivolti sia alla persona sia agli ambienti di vita e di lavoro -sulla base di:
priorità (sorveglianza epidemiologica)
evidenza di efficacia attenzione al cittadino
(sano o malato)
Quattro «macroaree»
1. prevenzione universale2. medicina predittiva3. prevenzione nella
popolazione a rischio4. prevenzione delle
complicanze e delle recidive di malattia
I sistemi di sorveglianza
• Sono alla base delle strategie di prevenzione e promozione della salute
• Permettono di:
- ottenere dati sulla prevalenza dei fenomeni
- monitorarne l’ andamento nel tempo
- valutare i bisogni effettivi di intervento e
l’efficacia delle azioni intraprese.
Per conoscere i problemi
Per orientare le scelte dei decisori, ma anche dei cittadini, verso la tutela e la promozione della salute
Per favorire responsabilità, crescita culturale, competenza della popolazione e degli operatori
INFORMAZIONE
AZIONE
scelte di policy e valutazione di efficacia degli interventi realizzati
uso di informazioni precise, tempestive e territorializzate
La sorveglianza epidemiologica è il prerequisito dell’azione
«Gli interventi
per la prevenzione dell’obesità devono essere continuativi,
multistrumentali, sistemici,
partendo dalla informazione e formazione degli individui, ma
rendendo possibili le scelte salutari, migliorando le
condizioni ambientali
e focalizzando sull’acquisizione di
motivazioni personali per le scelte salutari,
e non su un “dovere di salute”»
World Health Assembly.
Global strategy on diet, physical activity and health. WHO, Geneva, 22
May 2004.
Ma quali azioni?
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TOTALE
1 1.1 rischio individuale 1 2 2 1 2 2 2 2 1 2 3 2 2 2 1 1 1 1 2 32
2 2.1 incidenti stradali 1 1 3 1 1 2 2 2 1 1 1 2 1 1 1 2 2 1 2 28
2.2 infortuni sul lavoro 2 2 4 2 6 3 2 5 2 2 2 3 5 2 4 5 1 3 12 67
2.3 incidenti domestici 1 1 4 3 1 2 1 1 1 1 1 4 1 1 2 1 1 1 4 32
2.4 malattie infett. prev.con vacc. 1 3 4 1 3 1 2 3 1 1 4 3 1 3 2 1 3 2 4 43
2.5 infezioni correlate all'assistenza 0 0 1 1 1 0 0 2 1 1 1 3 1 0 0 0 1 1 0 14
2.6 malattie infett. non prevenbili 1 2 4 4 3 2 1 4 1 2 2 4 2 0 2 1 1 2 8 46
2.7 agenti chimici, fisici, biologici 1 0 4 2 11 1 0 2 2 2 0 2 3 0 1 5 1 1 11 49
2.8 malattie da alimenti e acqua 2 1 5 1 3 1 0 1 2 1 1 6 1 0 2 3 0 1 6 37
2.9 fattori di rischio comportamentali 3 5 15 12 10 1 5 13 1 8 2 20 9 1 10 10 9 6 14 154
3 3.1 tumori e screening 3 0 5 4 3 1 2 6 1 3 3 3 3 3 1 10 2 3 7 63
3.2 malattie cardiovascolari 1 0 3 1 3 1 1 0 1 0 1 0 1 1 2 1 2 1 6 26
3.3 diabete 1 1 3 2 3 1 1 1 0 3 3 1 3 1 1 1 1 1 28
3.4 malattie respiratorie croniche 0 0 0 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 1 1 0 0 6
3.5 malattie osteoarticolari 0 0 2 0 1 1 1 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 3 11
3.6 patologie orali 1 0 1 3 0 0 1 0 1 0 2 1 0 1 1 0 0 0 12
3.7 disturbi psichiatrici 0 2 2 2 5 1 2 0 0 1 3 4 0 1 2 2 1 2 30
3.8 malattie neurologiche 0 2 1 0 2 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 7
3.9 cecità e ipovisione 0 0 3 0 0 0 1 0 1 1 0 0 0 1 0 0 1 0 8
3.10 ipoacusia e sordità 0 1 1 0 1 0 0 0 1 1 0 1 0 1 1 0 1 0 9
4 4.1 medicina della complessità 0 1 0 0 0 1 0 1 0 3 0 2 0 1 0 0 1 10
4.2 disabilità e non autosufficienza 2 1 2 1 3 1 1 2 1 2 2 2 1 0 1 2 2 1 1 28
TOTALE 21 24 70 42 62 18 22 50 18 30 31 66 39 19 35 49 32 28 84 740
154 progetti su Guadagnare Salute: circa 1/3 dell’area e 1/5 del totale
Piani Regionali di Prevenzione Piani Regionali di Prevenzione -- Distribuzioni di frequenzDistribuzioni di frequenza
Piani Regionali della Prevenzione: distribuzione di frequenza
Tra i 154 progetti dell’area “Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie”
• 56 hanno riguardato la prevenzione dell’obesità infantile, affrontando il tema della corretta alimentazione e dell’attività fisica.
• 41 prevedono il coinvolgimento della scuola• 8 hanno come target SOLO gli adolescenti• 8 riguardano l’allattamento al seno
Piani Regionali della Prevenzione: distribuzione di frequenza
36,4% i progetti legati all'obesitàgiovanile
72% i progetti che vedono ilcoinvolgimento delle scuole
CCM 2012
512 progetti
46 realizzati nell’area GS
CCM
19 hanno come obiettivo la promozione della salute di bambini /adolescenti attraverso attività finalizzate alla corretta alimentazione e/o alla promozione dell’attività fisica
16 di questi sono stati realizzati grazie alla stretta collaborazione salute -scuola
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!