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BILINGUAL MIDDLE SCHOOL OF BRESCIA SCUOLA BILINGUE SECONDARIA DI PRIMO GRADO PARITARIA PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA PIANO EDUCATIVO D’ISTITUTO REGOLAMENTO D’ISTITUTO a. s. 2014/2015 SEDE: VIA FERRANDO 1- 25127 BRESCIA TEL. 030320933 - FAX 030320340 COD. FISC. e P. IVA 03572180986

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BILINGUAL  MIDDLE  SCHOOL  OF  BRESCIA  SCUOLA BILINGUE SECONDARIA DI PRIMO GRADO PARITARIA

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA PIANO EDUCATIVO D’ISTITUTO

REGOLAMENTO D’ISTITUTO a. s. 2014/2015

SEDE: VIA FERRANDO 1- 25127 BRESCIA TEL. 030320933 - FAX 030320340 COD. FISC. e P. IVA 03572180986

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

SOMMARIO 1. IDENTITA’ DELA SCUOLA 1.1. Storia della Scuola 2. IL CONTESTO TERRITORIALE 2.1 Il bacino di utenza 2.2 Caratteri socio – economici 2.3 La domanda formativa 3 . LE RISORSE 3.1 Gli Organi Collegiali 3.1.1 Consiglio d’Istituto 3.1.2 Collegio Docenti 3.1.3 Consiglio di Classe 3.1.4 Rappresentanti dei genitori 3.2 Risorse strutturali e strumentazione didattica e tecnologica 3.3 La scuola bilingue 3.3.1 Educazione bilingue 3.3.2 Organico della scuola 3.3.3 Tempo scuola 3.4 Organizzazione Didattica 3.4.1 Organizzazione delle classi 3.4.2 I laboratori 3.4.3 I Piani di studio personalizzati 3.4.4 Il Portfolio 3.4.5 Tutor 3.4.6 Mediazione didattica 4. PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE Premessa 4.1 Scelte curricolari per i Piani di Studio Personalizzati 4.2 Valutazione del Gruppo 4.3 Verifica e Valutazione degli Apprendimenti e del Comportamento 4.3.1 Criteri generali 4.3.2 Strumenti di verifica 4.3.3 Criteri per la valutazione 4.3.4 Criteri per la valutazione delle singole prove 4.3.5 Valutazione del comportamento 4.3.6 Criteri per la valutazione intermedia e finale 4.4 L’Arricchimento dell’Offerta Formativa 4.4.1 L’Arricchimento dell’Offerta Formativa in orario scolastico 4.4.1.1 Le uscite 4.4.1.2 I progetti 5. CONTROLLO DELLA QUALITA’ 5.1 Verifica e valutazione del POF. 6. INFORMAZIONI GENERALI, ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 6.1. Funzioni di supporto e di organizzazione Allegati: All.1 Progetto Educativo All.2 Patto Formativo All.3 Regolamento

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1. IDENTITA’ DELLA SCUOLA Denominazione: “Bilingual Middle School of Brescia” (BMSB) Indirizzo: 25127 Brescia – via Tommaso Ferrando 1 Telefono: 030/320933 Fax: 030/320340 E-mail: [email protected] Sito internet: www.bmsb.it Codice fiscale: 03572180986 1.1. Storia della Scuola Nata come naturale prosecuzione della scuola primaria bilingue, BMSB intende creare un indirizzo bilingue rivolto a tutti gli alunni dagli 11 ai 14 anni anche se provenienti da percorsi di studio tradizionali. Il piano di studi, conforme ai programmi Ministeriali italiani, è integrato ed arricchito dal programma inglese del British National Curriculum. A garanzia della padronanza linguistica e della preparazione dello studente le discipline curricolari di base sono insegnate da docenti italiani mentre il patrimonio culturale inglese viene proposto da uno staff di insegnanti madrelingua inglese.

2. IL CONTESTO TERRITORIALE 2.1. Il bacino di utenza Le statistiche relative alla provenienza degli alunni attestano che la scuola può contare, su un bacino di utenza di alunni provenienti oltre che dal comune di Brescia, da altri comuni della provincia, in particolare quelli della cintura del capoluogo. 2.2. Caratteri socio-economici L’intera provincia di Brescia pur trovandosi nel cuore economico del nord produttivo, possiede ampie possibilità di trasformazione ed ampliamento del comparto turistico ricettivo. Se nella tradizione economica il territorio bresciano è stato caratterizzato dalla piccola e media impresa d’ambito meccanico e siderurgico, ora la sfida del futuro è rappresentata proprio dalla capacità di trasformare questa vocazione storica nelle opportunità di rilancio economico investendo formazione e risorse nel comparto turistico ricettive che il territorio bresciano offre. 2.3. La domanda formativa Le trasformazioni socio-economiche del territorio e i processi in atto generano alcuni bisogni formativi che la nostra scuola intende soddisfare e che si possono riassumere in alcuni punti:

• Continuità educativa • Ampliamento dell’Offerta Formativa e internazionalizzazione della stessa • Flessibilità operativa • Attitudine all’autoformazione • Conoscenza approfondita della lingua inglese.

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3. LE RISORSE 3.1 Gli Organi Collegiali 3.1.1 Consiglio d’Istituto È costituito da 14 membri (6 rappresentanti dei docenti - 6 dei genitori - 1 del personale non docente - il Coordinatore Didattico) eletti in carica per 3 anni. Si riunisce almeno due volte nell’arco dell’anno scolastico in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti e agli organi gestionali della scuola proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative finalizzate all’ampliamento dell’offerta formativa. Può inoltre essere convocato da due terzi dei membri effettivi. Fatte salve le competenze del Consiglio d’amministrazione e del Collegio dei docenti, ha potere deliberante su quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti della disponibilità del bilancio, nelle seguenti materie:

• adozione, su proposta del Collegio dei Docenti, del POF, del Regolamento generale d’Istituto e dei regolamenti relativi al funzionamento dei laboratori e all’uso delle attrezzature didattiche;

• promozione di contatti con altre scuole o istituti, al fine di realizzare scambi di informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione.

Ha inoltre funzione consultiva nelle seguenti materie: • andamento generale, didattico e amministrativo della scuola; • valutazione di particolari richieste che possano essere presentate alla scuola; • partecipazione della scuola ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse

educativo; • acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature e dei sussidi didattici.

Le funzioni di segretario vengono attribuite dal Coordinatore Didattico ad uno dei presenti. Di ogni riunione viene redatto sintetico verbale. 3.1.2 Collegio dei Docenti Il Collegio dei Docenti è composto dal personale insegnante della scuola, è presieduto dal Coordinatore o, in sua assenza, dal collaboratore vicario o da un suo delegato. Si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce in orario di servizio (in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni) ogni volta che il Coordinatore ne ravvisi la necessità. Oltre alle funzioni inerenti alla programmazione dell’attività didattica, il Collegio dei Docenti:

• cura la programmazione dell’azione educativa e dell’attività didattica; • valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne

l’efficacia in rapporto agli obiettivi programmati; • esamina i casi di alunni che presentano particolari difficoltà di inserimento, allo scopo di

individuare le strategie più adeguate per una loro utile integrazione; • valuta casi di alunni in difficoltà per elaborare strategie educative e didattiche per affrontarli; • elabora e aggiorna il Piano dell’Offerta Formativa e il Regolamento d’Istituto; • esamina e propone progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa; • individua modelli per la certificazione delle competenze; • segnala alle famiglie i casi di scarso profitto e l’irregolare comportamento degli alunni e

dispone gli interventi correttivi; • provvede all’adozione dei libri di testo, su indicazione dei consigli di sezione e di classe; • propone alla direzione l’acquisizione di sussidi didattici; • promuove iniziative di sperimentazione e di aggiornamento didattico per i docenti; • elegge annualmente al suo interno il collaboratore del Coordinatore.

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Il Collegio dei Docenti è articolato in Consiglio di Classe che si può riunire:

• Consiglio di Classe al completo (docenti e rappresentanti dei genitori) • Consiglio di Classe per soli docenti

3.1.3 Consiglio di Classe

• favorire il rapporto scuola - famiglia • esprimere pareri al Collegio Docenti e al Consiglio di Istituto sulle attività della scuola • proporre i libri di testo da adottare.

Il Consiglio per soli docenti ha il compito di:

• formulare i programmi didattici e educativi Il Consiglio di classe è composto da tutti i docenti che operano nella classe ed ha la funzione della:

• valutazione degli alunni. 3.1.4 Rappresentanti dei Genitori I Rappresentanti dei Genitori:

• intervengono nei consigli per segnalare a nome dei Genitori situazionirilevanti e riferire ai genitori considerazioni e sollecitazioni dei Docenti.

• collaborano con gli insegnanti di classe per l’organizzazione delle iniziative della scuola • mantengono i contatti con i Genitori per promuovere una partecipazione attiva alla

vitascolastica • coordinano le Assemblee dei Genitori • costituiscono un efficace tramite tra la scuola e le famiglie.

3.2 Risorse strutturali e strumentazione didattica e tecnologica L’edificio dispone di: Locali

• aule idonee • servizi igienici • aula informatica • biblioteca • laboratorio di scienze e fisica • 1 aula sala insegnanti • 1 palestra • 2 spogliatoi • 4 uffici direzione • 1 locale segreteria

Sicurezza L’edificio risponde a tutti i requisiti di salubrità che vengono regolarmente certificati dall’Ufficio Igiene Pubblica.La scuola è impegnata nel Servizio di Prevenzione e Protezione per il Sistema Aziendale di Sicurezza adempiendo a quanto rilevato nel piano di adeguamento alla valutazione dei rischi negli ambienti della scuola, provvedendo ai controlli e alle manutenzioni degli impianti e

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dei presidi diprotezione, sensibilizzando tutto il personale della scuola in materia di Sicurezza, designando e formando gli addetti alle Emergenze (antincendio, primo soccorso, evacuazione), I locali della scuola dispongono di uscite di sicurezza che consentono una rapida evacuazione in caso di incendio.Periodicamente si effettua una simulazione d’incendio, con 2 prove di evacuazione all’anno, in modo che gli alunni siano preparati al comportamento da tenere in caso di emergenza. Spazi aperti

• Ampio giardino con spazi distinti per l’utilizzo degli alunni della scuola di 1° grado Strumentazione didattica e tecnologica

• Biblioteca • Laboratorio di informatica • Laboratorio di scienze • Rete LIM didattica in tutte le aule

3.3 LA SCUOLA BILINGUE Premessa La scuola Secondaria di 1° grado BMSB, offre una formazione caratterizzata da un rilevante uso della lingua inglese, in un ambiente educativo di qualità mette a disposizione degli alunni i migliori strumenti intellettuali, emotivi e linguistici.La didattica della lingua inglese è finalizzata: alla comprensione della lingua (OralComprehension) all’ascolto (Listening) alla capacità di leggere, di scrivere, (Reading and Writing) alla comunicazione orale (Speaking). 3.3.1 Educazione bilingue BMSB offre l’opportunità di un’educazione caratterizzata da numerose ore in linguainglese e di un contesto linguistico che vanta la presenza di insegnanti di madrelingua inglese. L’apprendimento della lingua straniera parte dal presupposto che quanto prima si inizial’esposizione alla seconda lingua, tanto meglio questa viene appresa. Il principio generale a cui ci ispiriamo è quello di John Dewey, secondo il quale ‘welearnwhatwelive’ (impariamo quello che viviamo). Il processo di apprendimento linguistico parte dall’esperienzadiretta del ragazzo in un contesto di situazioni vicine al ragazzo e a ciò che egli ama.

Per gli alunni, inizialmente viene data priorità alla comprensione della lingua, poi alla capacità di esprimersi e alla correttezza linguistica, legate al tempo e all’esperienza.Il nostro programma bilingue prevede che la percentuale d’insegnamento in lingua straniera – inglese – corrisponda, più o meno, al 30/40% del monte ore totale durante il primo anno di corso, con la possibilità di incrementare tale percentuale negli anni successivi. La restante parte dell’attività didattica viene invece svolta in lingua italiana. Le materie coinvolte nella sperimentazione bilingue sono: arte e immagine, tecnologia, musica ed educazione fisica. Durante queste lezioni, gli insegnanti curricolari sono affiancati da docenti madrelingua, con i quali hanno predisposto una serie di interventi/moduli da somministrare agli studenti esclusivamente in lingua inglese. La scelta di tali discipline è stata determinata dall’elevato livello di praticità e duttilità che le contraddistingue, sulle quale i vari docenti possono far leva al fine di sfruttare l’inglese come lingua veicolare. A queste discipline vanno inoltre aggiunte le

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tradizionali ore di lingua inglese, nonché le ore di conversazione gestite da un docente madrelingua. L’obiettivo del nostro programma è di consolidare e ampliare le competenze degli studenti nella lingua straniera in oggetto, puntando ad un livello il più possibile simile a quello dei coetanei madrelingua inglesi. Tuttavia, in tale percorso la lingua italiana e materie tradizionali quali matematica, storia e geografia non vengono trascurate, nella consapevolezza che una loro padronanza sia condizione indispensabile per il superamento dell’Esame nazionale finale. Per questo motivo, i requisiti fondamentali previsti dal Ministero dell’Istruzione sono rispettati e recepiti anche nei programmi di lingua e letteratura italiana, geografia, storia, matematica e scienze. Per quanto riguarda la lingua inglese, l’obiettivo finale al termine del triennio della Scuola Secondaria di Primo Grado è di fornire agli studenti le conoscenze e le competenze necessarie per l’ottenimento di una certificazione internazionale, quale, per esempio, il KET (Key English Test) della Cambridge University, o un livello 3/4 dei GESE (GradedExaminations in Spoken English), rilasciati dal Trinity College di Londra. Entrambe le certificazioni attestano un livello di conoscenza della lingua inglese equipollente al livello A2 (Waystage) del Quadro Comune di Riferimento per le Lingue redatto dal Consiglio d’Europa. 3.3.2 Organico della scuola Gli insegnanti della Bilingual Middle School of Brescia, si avvalgono oltre che della collaborazione del Coordinatore Didattico, di quella offerta da specialisti (pedagogisti – psicologi) per la coordinazione, per la stesura e la verifica dei piani educativi e di studio personalizzati, per la valutazione degli standard di profitto e delle competenze acquisite dagli alunni, per problematiche inerenti l’apprendimento, per la valorizzazione delle attività di osservazione e valutazione curate dai docenti, per la valutazione del benessere emotivo e relazionale degli alunni, per valutazione complessiva della qualità della scuola. La scuola organizza conferenze su argomenti che i genitori desiderano approfondire con consulenti specifici e offre la disponibilità dello psicopedagogista interno per uno sportello consulenziale alle famiglie. 3.3.3 Il tempo scuola La scuola si avvale della flessibilità organizzativa consentita dall’autonomia (DPR 275/99, art. 5) secondo queste direzioni:

• Articolazione dell’orario scolastico tra il lunedì e il venerdì (“settimana corta”). Tale scelta si basa su tre considerazioni. La prima riguarda la tipologia dell’utenza, che per due terzi risiede fuori Brescia, per cui l’impegno scolastico è appesantito dalla pendolarità. È evidente che per questi alunni al tempo-scuola ordinario si deve sommare il tempo della trasferta giornaliera. La seconda perché sembra corrispondere maggiormente alle esigenze degli alunni disporre di un tempo di apprendimento ampio e di due giorni di pausa per il riposo e il divertimento. La terza per meglio rispondere alle esigenze di tutta la famiglia di poter contare su un fine settimana dedicato al consolidamento delle relazioni affettive e all’arricchimento delle esperienze extra –curricolari offerte ai figli (attività sportive, spettacoli, escursioni, incontri con amici e parenti, coltivazione di hobbies, riposo e ricreazione,..).

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Orario annuale: Le attività didattiche sono articolate su cinque giorni settimanali, dalle ore 8.00 alle ore 13.30. La scelta della settimana corta (lunedì – venerdì) oltre a permettere uno stacco dalle attività didattiche, offre una maggiore disponibilità di tempo da dedicare alla propria famiglia o agli impegni sportivi.La scuola, per supportare i genitori con specifiche esigenze logistiche o di orario, offre un servizio di accoglienza a partire dalle ore 7.30 e fino all'inizio delle attività scolastiche. ORA LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 7.30 ACCOGLIENZA 8.00 Matematica Spagnolo Matematica Italiano Matematica 9.00 Matematica Italiano Scienze Storia Scienze

10.00 Italiano Italiano Italiano Spagnolo Italiano INTERVALLO

11.00 Storia Inglese Geografia Inglese Geografia

11.50 Ed. Fisica

(comp. Inglese)

Tecnologia (comp. Inglese)

Ed. artistica (comp. Inglese)

Inglese (comp. Inglese)

Musica (comp. Inglese)

12.40 Ed. Fisica

(comp. Inglese)

Tecnologia (comp. Inglese)

Ed. artistica (comp. Inglese)

Conversazione Inglese

Musica (comp. Inglese)

NOTA: Nel rispetto dell’orario con ore da 60 minuti verrà organizzato il recupero dei minuti mancanti attraverso attività pomeridiana obbligatoria (1,5 ore a settimana) e moduli formativi extra-didattici obbligatori indicati al paragrafo 4.4.1.1. In tutti gli altri giorni la scuola offre ai propri studenti un pacchetto di attività pomeridiane strutturate in due moduli:

• primo modulo, dalle ore 14,30 alle 16,10 in cui l’alunno può partecipare ad attività di supporto/approfondimento delle materie scolastiche oppure scegliere la pratica di discipline sportive proposte dalla scuola;

• secondo modulo, dalle 16,20 alle 18,00 dedicato allo studio assistito, per svolgere i compiti e le attività didattiche domestiche con il supporto di un docente della scuola.

Tutte le attività pomeridiane sono facoltative, bimensili e modificabili ogni due mesi; trattandosi di un servizio che BMSB intende offrire ai suoi studenti, saranno vagliate e inserite eventuali attività proposte o suggerite dalle famiglie, qualora realizzabili.

Nell’anno scolastico 2014 – 2015 le lezioni nella prima classe saranno così ripartite:

Materia Classe 1^ Italiano 6 Inglese 4 Spagnolo 2 Storia 2 Geografia 2 Matematica 4 Scienze 2 Tecnologia 2(*) Musica 2(*) Ed. Artistica 2(*) Scienze motorie e sportive 2(*)

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Totale 30 (*) Nell’anno scolastico 2014 – 15 le discipline non linguistiche, studiate in lingua straniera secondo la modalità CLIL (Contentand Language Integrated Learning) sono: Musica, Tecnologia, Ed. Artistica , Ed. Fisica. L’Anno Scolastico 2014 - 2015 si articolerà in due periodi settembre-gennaio e febbraio- giugno. La valutazione formativa e gli scrutini sono programmati secondo la seguente scansione:

• inizio di ottobre per la valutazione di entrata. La scelta è funzionale ad esigenze di orientamento degli insegnanti per valutare, alla luce dei risultati ottenuti, le scelte da compiere per il seguente periodo;

• fine gennaio per lo scrutinio del 1° quadrimestre; • fine maggio per lo scrutinio finale.

Agli scrutini e alle valutazioni seguono gli incontri individuali con le famiglie. 3.4 Organizzazione Didattica 3.4.1 Organizzazione delle Classi Le classi sono composte da un numero massimo di 20 alunni. Questo permette un rapporto ottimale insegnante/alunni ai fini di una personalizzazione dell’insegnamento imperniata sulla considerazione della specificità degli interessi-attitudini-potenzialità-difficoltà-stili di apprendimento e relazionali di ogni singolo alunno, dell’attenzione e dell’ascolto che possono essere dedicati a ciascuno e della necessità di assicurare tempi distesi e situazioni psicologicamente favorevoli ai processi di apprendimento. Personalizzazione e socializzazione costituiscono le linee-guida del lavoro educativo degli insegnanti. 3.4.2 I Laboratori Il Laboratorio è una delle novità più rilevanti del progetto di riforma e si basa sul principio “si impara a fare facendo” e stimola l’impegno progettuale dell’alunno e della scuola. Il “fare” è un sapere complesso che coinvolge mente, volontà, emozioni, comportamenti. Il laboratorio, pertanto, è considerato come una situazione di apprendimento, un modo di fare scuola. Contiene una dimensione progettuale e operativa allo stesso tempo:

• propone problemi da risolvere e progetti da realizzare; • utilizza conoscenze pregresse degli alunni; • propone una situazione cooperativa tra alunni.

Viene realizzato con gruppi di alunni della stessa classe per eseguire un preciso compito/progetto, o per interessi e attitudini comuni. Il percorso formativo pertanto si sviluppa in due modalità:

• la prima è quella che impiega il Gruppo Classe chiamato a svolgere attività prevalentemente omogenee e unitarie

• la seconda è quella centrata sui Laboratori, nella quale gli alunni lavorano in gruppi di livello, di compito, elettivi.

I Laboratori previsti sono: • attività informatiche • attività di lingue (laboratori linguistici per potenziare l'apprendimento della lingua inglese e

spagnolo) • attività espressive (dal teatro alla musica, dalla pittura al modellaggio, ecc.) • attività di progettazione • attività motorie e sportive

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3.4.3 Piani di Studio Personalizzati Secondo la Riforma, il Piano di Studio Personalizzato è il progetto didattico predisposto dallascuola, dove la parola chiave è, appunto, personalizzato sia nella progettazione e nellosvolgimento (cfr. le Unità di Apprendimento) , sia nella verifica (cfr. il Portfolio delle Competenze). Il Piano ha l’obiettivo di confermare la centralità dell’alunno non solo nel momentodell’organizzazione del Piano, ma anche nella considerazione degli aspetti relazionali e didattici. Il piano di studio di un alunno è costituito dall’insieme delle unità di apprendimento previste, con leeventuali differenziazioni che si rendessero nel tempo necessarie per singoli alunni (dalle Indicazioni Ministeriali). Nella prima riunione del Collegio Docenti verranno indicate le linee guida per attivare la predisposizione di tali piani. 3.4.5 Tutor Il Tutor (coordinatore della classe)è un insegnante a cui sono assegnate alcune funzioni:

• riferimento per gli alunni • coordinatore della valutazione complessiva della loro persona, per gli aspetti che si

manifestano a scuola: processi di apprendimento, comportamento sociale e di lavoro • coordinamento dei percorsi formativi degli insegnanti che intervengono con il gruppo classe • verifica della gradualità dei percorsi formativi di ogni alunno • coordinamento e gestione del portfolio delle competenze

3.4.6 Mediazione Didattica La nostra scuola, riservando al momento educativo un'importanza che accompagna favorevolmente l'apprendimento, va oltre l'acquisizione di soli contenuti disciplinari e si pone come scuola formativa in grado di promuovere negli alunni la conoscenza di se stessi, della realtà in cui vivono, delle situazioni e delle problematiche che caratterizzano l'ambiente sociale cui appartengono. Per raggiungere gli scopi previsti nel piano dell'offerta formativa, ci si ispira alle seguenti linee metodologiche:

• La contestualizzazione, intesa come superamento – attraverso attività operative (esplorative, manipolative, grafiche, motorie,) - della dimensione puramente ricettiva dell'alunno, stimolato e guidato progressivamente alla progettazione e realizzazione di prodotti culturali attraverso una sequenza metodologica di tipo scientifico: sapere e saper fare;

• rilevazione e valorizzazione degli stili individuali di apprendimento, utili per lo sviluppo delle competenze;

• l'interdisciplinarità come coinvolgimento dei docenti di discipline diverse, in un'azione unitaria di approfondimento e di confronto, ciascuno con il suo contributo di conoscenze e professionalità;

• la programmazione di classe, intesa come abitudine ad individuare ed indicare preventivamente con maggiore completezza e precisione, obiettivi, metodi, percorsi, strumenti, tempi e risultati attesi del lavoro didattico. Si proporranno unità di apprendimento, atte ad elaborare informazioni, usare strategie di problemsolving, costruire forme di conoscenza, sviluppare concetti e competenze;

• l'apertura progressiva della scuola al territorio, considerato come luogo da cui attingere informazioni, materiali e competenze, come possibile collaboratore e destinatario delle esperienze didattiche;

• l'orientamento e la didattica personalizzata, per aiutare ogni alunno a costruirsi una percezione coerente delle sue azioni e reazioni e dell'evoluzione della sua personalità in vista delle sue scelte future;

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• l’utilizzo di mediatori didattici, di strategie e tecniche diversi e flessibili, in modo da valorizzare la diversità di stili di apprendimento e di intelligenza e perseguire l’individualizzazione;

• la visione non penalizzante dell’errore, inteso non come fallimento, ma, al contrario, come stadio della padronanza e fonte di informazione sui processi mentali e sulle strategie operative seguiti dall’alunno, nonché come elemento di partenza per l’individuazione di nuove ipotesi e strategie solutive;

• il rinforzo delle abilità trasversali, come la motivazione, l'interesse, l'autovalutazione, lo studio personale, la costanza, la resistenza alla fatica;

• l'archiviazione dei materiali prodotti a documentazione dei percorsi effettuati. Le scelte metodologiche, pertanto, sono orientate allo sviluppo ottimale delle competenze ritenute essenziali nel percorso formativo di ciascun alunno. La gestione della classe, del gruppo e del laboratorio, è finalizzata a favorire la partecipazione attiva di tutti nel processo d'apprendimento, attraverso l'alternanza delle seguenti azioni:

• lezione dell'insegnante; • promozione di attività di discussione e di argomentazione; • elaborazione di strategie di comunicazione tra alunni e con gli insegnanti,

fondatasull'ascolto, nel rispetto dei ruoli e della dignità personale, per favorire un clima sociale erelazionale nel gruppo;

• valorizzazione dei fattori cognitivi, meta-cognitivi e affettivo-relazionali; • lavoro individuale, a coppie, di gruppo, cooperativo; • laboratori didattici (linguistico, scientifico, artistico, informatico, …); • esercitazioni per l'applicazione di quanto appreso, di rinforzo o di sviluppo; • continua ripetizione, sommari riepiloghi per assicurarsi che l’alunno abbia

effettivamenterecepito le istruzioni; • ruolo di modello linguistico dell’insegnamento; • correzione indiretta dell’errore inteso come momento di autovalutazione, autocorrezione

eproposizione al miglioramento; • costante controllo del livello di comprensione linguistica.

4. PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE Premessa L’azione educativa e didattica da noi proposta si pone l’obiettivo di promuovere il potenziale umano di ogni alunno, portandolo a scoprire progressivamente, a partire dalla propria esperienza, i saperi disciplinari che li introducono ai significati culturali. Nell’ottica pedagogica della nostra scuola il progressivo dominio delle discipline non può risolversi nella semplice acquisizione di CONOSCENZE. In relazione all’età e al grado di sviluppo cognitivo e personale dei ragazzi, il processo formativo deve concretarsi nella conquista delle ABILITÀ procedurali e nelle modalità di pensiero proprie delle discipline stesse, per tradursi in COMPETENZE. L’apporto delle varie attività e delle singole discipline e le continue interazioni dei programmi rispondono alla precisa scelta di formare negli allievi una mente critica, caratterizzata da una radicata autonomia di pensiero. 4.1 Scelte curricolari Le scelte curricolari trovano il loro fondamento nella definizione di:

• finalità generali del processo formativo; • indicatori di competenza: • abilità specifiche (obiettivi specifici).

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Finalità generali del processo formativo Esse ispirano le scelte educative fondamentali enucleate più specificamente nel ProgettoEducativo d’Istituto e si possono riassumere in modo essenziale nel modo seguente: - Valorizzarel’esperienza del ragazzo; la Scuola si propone di apprezzare il patrimonioconoscitivo del fanciullo, e di dedicarvi particolare attenzione. - La corporeità come valore; la Scuola è consapevole che l’espressione corporea è il risultato ditutte le altre dimensioni della persona. - Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali;la Scuolaaccompagna i ragazzi a passare dal mondo dell’esperienza a quello ordinato e interpretato allaluce delle categorie critiche, presenti nelle discipline di studio. In questo passaggio, tiene conto chegli allievi ‘accomodano’ sempre i nuovi apprendimenti e comportamenti con quelli già interiorizzatie condivisi. - Praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale;la Scuola opera, in modo che gli alunnipossano sperimentare l'importanza sia dell'impegno personale, sia del lavoro di gruppo attivo esolidale, attraverso i quali accettare e rispettare l'altro, dialogare e partecipare in manieracostruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. Indicatori di competenza e abilità specifiche Nella formulazione della programmazione didattica, si parte da indicatori di competenza adatti esignificativi per i singoli allievi, che rispecchiano i concetti e i nuclei fondanti delle discipline,declinati a loro volta in obiettivi specifici di apprendimento, che rappresentano il grado di abilità checi si propone di far conseguire all’allievo in un dato arco di tempo. Nella formulazione degli obiettivispecifici di apprendimento, per la formulazione dei Piani di Studio Personalizzati e delle diverseUnità di Apprendimento, si fa riferimento alle Indicazioni Nazionali. 4.2 La valutazione della classe La valutazione é di tipo formativo, condotta attraverso l’osservazione sistematica. La valutazione é fatta dagli insegnanti responsabili per valutare:

• l’efficacia numerica; • l'abbinamento degli alunni; • il livello di cooperazione; • la tenuta del lavoro; • l'autonomia del gruppo nel prepararsi e nel concludere; • la creatività ; • la capacità di programmazione e realizzazione di manufatti (dal prodotto manuale

allaricerca teorica) • il sentimento di sé come gruppo; • la percezione della differenza con gli altri.

4.3 Verifica e valutazione degli apprendimenti e del comportamento 4.3.1. Criteri generali Secondo i dettami della Riforma, la Scuola non si limita a far acquisire CONOSCENZE e ABILITÀ, ma si propone anche di trasformarle in COMPETENZE spendibili dall’alunno. Nell’Ambito del problema della VALUTAZIONE vanno distinti VERIFICA E VALUTAZIONE:

• VERIFICA DISCIPLINARE DELLE CONOSCENZE / ABILITA’ Il docente misura attraverso prove strutturate e non strutturate, il livello delle conoscenze e delle abilità (l’apprendimento) raggiunto da un alunno nei diversi obiettivi di apprendimento;

• VALUTAZIONE La valutazione è l’azione con la quale si attribuisce un valore a determinati comportamenti, azioni, conoscenze, competenze, abilità. Affinché la valutazione sia attendibile, deve essere fatta collegialmente degli insegnanti, basata su criteri condivisi e

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sulla lettura ed interpretazione di diversi elementi di verifica raccolti nel tempo (prove strutturate, non strutturate, colloqui, osservazioni, ecc.

4.3.2 Strumenti di verifica disciplinare Le verifiche seguono il percorso formativo dell’alunno. Consentono all’alunno di valutare la propria preparazione e all’insegnante di verificare il raggiungimento degli obiettivi proposti, per adeguare di conseguenza l’attività didattica. La verifica del percorso didattico è attuata per mezzo di:

• verifiche individuali scritte in classe e prove oggettive, per gli ambiti disciplinari che prevedono la valutazione della prova scritta;

• verifiche orali, che possono essere integrate, da prove scritte; • prove pratiche, per le materie che le prevedono la sola pratica.

I docenti di ciascuna classe programmano e comunicano il calendario delle verifiche e ne informano gli alunni. Si eviterà, di norma, la coincidenza di più verifiche nella stessa giornata e di un numero eccessivo di verifiche nella stessa settimana. Il risultato delle verifiche orali è comunicato allo studente al termine della prova stessa; il risultato delle prove scritte e pratiche al termine del periodo necessario per la correzione. Tali risultati sono annotati dall’insegnante nel registro elettronico e consultabile dalle Famiglie attraverso l’area riservata. Accanto alle verifiche inerenti gli obiettivi della programmazione e le relative unità didattiche, proposte dagli insegnanti, la scuola somministra prove di valutazione delle competenze secondo la seguente tabella:

• Abilità e motivazione allo studio; • Abilità di calcolo e di problemsolving; • Valutazione multidimensionale dell’autostima.

4.3.3 Criteri per la valutazione disciplinare La valutazione è espressa in decimi secondo i seguenti descrittori:

Voto Giudizio Conoscenze Competenze

nella applicazione delle conoscenze

Capacità nell’applicazione delle

competenze

Competenze nella comprensione del testo

Capacità di analisi e di

sintesi delle conoscenze

acquisite

Capacità di linguaggio

4 grav. insuff. Conoscenze gravemente lacunose

Anche se guidato rileva notevoli difficoltà nelle applicazioni.

Gravi carenze nella assimilazione dei contenuti e/o delle procedure di applicazione.

L’organizzazione, l’esposizione e l’applicazione risulta

frammentaria e disorganizzata

Guidato effettua analisi e sintesi molto carenti

Si esprime con un linguaggio

scorretto

5 insufficiente Conoscenze scarse, frammentarie parziali

Acquisisce le conoscenze in modo

disorganico

Assimilazione parziale, superficiale dei contenuti e / o

delle procedure di applicazione L’organizzazione, l’esposizione e l’applicazione risulta non corretta

Guidato effettua analisi e sintesi

parziali ed imprecise

Si esprime con un linguaggio

impreciso

6 sufficiente Conoscenze essenziali

Sa applicare con difficoltà le conoscenze a

situazioni analoghe.

Dimostra incertezze

nell’applicare le conoscenze a situazioni

analoghe.

Essenziale l’assimilazione dei contenuti e / o delle procedure di

applicazione, permangono carenze nella

organizzazione,nell’esposizione e/o nell’applicazione

Guidato effettua analisi e sintesi

in modo semplice

Si esprime con un linguaggio semplice, ma

sostanzialmente corretto

7 buono Conoscenze

generalmente sicure

Acquisisce le conoscenze in

modo mnemonico

Sa applicare, se richiesto, le

conoscenze a situazioni analoghe.

Buona assimilazione dei contenuti unita

ad adeguate capacità di comprensione organizzazione ed esposizione/applicazione

degli stessi in forma coerente

Effettua analisi e sintesi

abbastanza corrette

Si esprime con un linguaggio chiaro e nel complesso

corretto

8 distinto Conoscenze sicure

Acquisisce le conoscenze in modo talvolta mnemonico

Applica le conoscenze a

situazioni analoghe in

modo autonomo.

Piena assimilazione dei contenuti unita a buone capacità

di comprensione organizzazione, rielaborazione

applicazione ed approfondimento

Effettua analisi e sintesi

Si esprime con un linguaggio

chiaro e corretto

9 ottimo Conoscenze complete e coordinate

Acquisisce le conoscenze con sicurezza

Applica le conoscenze a situazioni nuove.

Rielabora le conoscenze in modo personale

Piena assimilazione dei

contenuti unita ad ottima

capacità ci comprensione organizzazione rielaborazione

applicazione ed approfondimento

Effettua analisi corrette e sintesi

coerenti

Si esprime con un linguaggio

ricco e appropriato

10 eccellente

Conoscenze complete,

coordinate e approfondite

Acquisisce le conoscenze con sicurezza

Applica le conoscenze a situazioni nuove.

Rielabora le conoscenze in modo personale e

Piena assimilazione dei

contenuti unita ad eccellenti

Effettua analisi corrette ed

approfondite e sintesi coerenti

Si esprime con un linguaggio

ricco ed appropriato

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Questi criteri di valutazione hanno validità generale. Gli insegnanti delle singole discipline possono dettarne la formulazione, sulla base delle caratteristiche specifiche della propria disciplina. I criteri di valutazione delle diverse discipline devono essere esplicitati nel documento di programmazione annuale. Nell’assegnare i voti i singoli docenti e i consigli di classe utilizzano l’intera scala del punteggio. 4.3.4 Criteri per la valutazione delle singole prove Per la valutazione delle prove di verifica, in base alla loro tipologia, di volta in volta i docenti nestabiliscono i criteri e possono esprimere la valutazione stessa sia con giudizi discorsivi, sia con ilcalcolo delle risposte esatte, sia con i voti. Per la valutazione delle singole prove strutturate, a punteggio, in batteria, tendenti a verificarel’acquisizione di ampi nuclei di programma, viene adottata una misurazione in percentuale: 97 - 100 %.......10 90 - 96 %...........9 80 - 89 %...........8 70 - 79 %...........7 60 - 69 %...........6 40 - 59 %...........5 0 – 39 %............4 Per la valutazione di singole prove strutturate o non strutturate, tendenti a verificare singoli obiettivispecifici, abilità, conoscenze, ecc. il criterio di sufficienza è fissato in linea di massima al 60% delle risposte esatte; a partire dall’85% si intende “criterio pienamente raggiunto”.ù 4.3.5 Valutazione del Comportamento Obiettivi educativi della valutazione del comportamento degli studenti. La valutazione del comportamento degli studenti di cui all’art. 2 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, risponde alle seguenti prioritarie finalità:

• accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;

• verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;

• diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri;

• dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti. Caratteristiche ed effetti della valutazione del comportamento La valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo grado è espressa in decimi.

originale,dimostrando capacità critiche. E’ in grado di fare

inferenze.

capacità di comprensione organizzazione rielaborazione

applicazione ed approfondimento

ed originali

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La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione in questione viene espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e, a partire dall’anno scolastico 2008-2009, concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. In attuazione di quanto disposto dall’art. 2 comma 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, la valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi. La votazione insufficiente può essere attribuita dal Consiglio di classe soltanto in presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità, secondo i seguenti criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento:

• ai fini della valutazione del comportamento dello studente, il Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti posti in essere dallo stesso durante il corso dell’anno;

• la valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singoloepisodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile eculturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto dellavalenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, ilConsiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramentirealizzati dallo studente nel corso dell’anno.

Criteri per la valutazione del comportamento La valutazione del comportamento (D.M. n° 5 del 16 gennaio 2009) risponde alle seguente finalità:

• accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento allacultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;

• verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita diciascuno istituzione scolastica;

• diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunitàscolastica;

• dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10e fa riferimento ai seguenti criteri:

Votazione Decimale Descrittori

10

E’ in grado di mantenere un buon autocontrollo. Conosce i propri doveri e li applica nelquotidiano. E’ rispettoso e ha

una disponibilità costruttiva verso tutti. E’ rispettoso e si sa prenderecura dell’ambiente e delle cose.

9 Quando è richiamato è’ in grado di autocontrollarsi.

Conosce i propri doveri e vi adempie quandosollecitato. E’ disponibile e rispettoso con tutti. E’ rispettoso

dell’ambiente e delle cose.

8

E’ stato oggetto di richiami verbali e/o scritti. Non sempre adempie ai propri doveri. Ha unadisponibilità circoscritta e

un rispetto incostante verso gli altri. Non è sempre rispettosodell’ambiente e delle cose.

7

E’ stato oggetto di molteplici richiami e/o provvedimenti disciplinari. Non sempre rispetta i propridoveri e vi adempie con difficoltà. E’ poco disponibile e poco

rispettoso verso gli altri. Provocadanni all’ambiente e/o alle cose.

6 E’ stato oggetto di provvedimenti disciplinari per mancanze particolarmente gravi. Non rispetta i

propri doveri. Non è corretto nè rispettoso verso gli altri. Provoca danni all’ambiente e/o alle cose.

5 Presenza di molteplici provvedimenti disciplinari e ripetuti comportamenti di particolare gravità.

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Non rispetta i propri doveri. Attua comportamenti che violano la dignità e il rispetto della personaumana o che mettono in pericolo l’incolumità delle persone. Provoca

gravi danni intenzionaliall’ambiente e alle cose. Criteri ed indicazioni per l’attribuzione di una votazione insufficiente La valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti - D.P.R. 249/1998, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 - nonché i regolamenti di istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4, commi 9, 9 bis e 9 ter dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria). L’attribuzione di una votazione insufficiente, vale a dire al di sotto di 6/10, in sede di scrutinio finale, ferma restando l’autonomia della funzione docente anche in materia di valutazione del comportamento, presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che lo studente: a) nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una delle sanzioni disciplinari di cui sopra; b) successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione in ordine agli obiettivi educativi sopra citati. Il particolare rilievo che una valutazione di insufficienza del comportamento assume nella carriera scolastica dell’allievo richiede che la valutazione stessa sia sempre adeguatamente motivata e verbalizzata in sede di effettuazione dei Consigli di classe sia ordinari che straordinari e soprattutto in sede di scrutinio intermedio e finale. In considerazione del rilevante valore formativo di ogni valutazione scolastica e pertanto anche di quella relativa al comportamento, le scuole sono tenute a curare con particolare attenzione sia l’elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità, sia l’informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli. 4.3.6 Criteri per la valutazione intermedia e finale I profili valutativi sono espressi per quadrimestri e contengono oltre alla valutazione degli apprendimenti, la valutazione del livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno, le osservazioni dei processi di apprendimento e dello sviluppo sociale. La valutazione del singolo alunno viene restituita alla famiglia in appositi incontri con scadenza quadrimestrale e su richiesta del genitore o del docente ogni qualvolta venga ravvisata la necessità. Gli insegnanti nel formulare la valutazione finale del profitto dell’allievo in ogni singola disciplina tengono conto dei seguenti parametri:

• livelli di prestazione accertati tramite le verifiche scritte, orali e pratiche; • frequenza scolastica; • partecipazione e disponibilità al dialogo educativo; • assiduità nel lavoro individuale; • l’applicazione delle conoscenze in contesti reali; • progressi intervenuti rispetto ai livelli di partenza; • impegno e profitto dimostrati nei piani di studio personalizzati.

La valutazione formativa degli apprendimenti degli alunni riassume un articolato e attento processo di osservazione e non deve intendersi come la semplice media aritmetica degli esiti delle prove di verifica e delle interrogazioni, né può essere confrontato superficialmente. Il voto di comportamento, definito dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente, in quanto determina, autonomamente, la non ammissione alla classe successiva o

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all’esame di Stato nel caso sia inferiore a sei decimi, indipendentemente dalla votazione conseguita nelle singole discipline di studio. Per l’eventuale non ammissione alla classe successiva o all’esame di stato di primo ciclo la decisione è assunta a maggioranza dal consiglio di classe. 4.4 Arricchimento dell’offerta formativa 4.4.1 L’Arricchimento dell’Offerta Formativa in orario scolastico Premessa Per offrire occasioni di esperienze nuove, di conoscenze dirette, occasioni di vivere direttamente l’apprendimento, per evitare che gli alunni possano identificare la scuola solo con qualcosa di impegnativo, di costrittivo, di faticoso, di monotono e per presentare un’immagine di scuola viva, attenta ai loro bisogni, attenta a favorire motivazione, piacere, gioia (che si riversano positivamente anche sul profitto), la scuola programma uscite, feste, progetti. 4.4.1.1 Attività curriculari extra didattiche Ogni anno, verranno programmate attività curriculari extra didattiche con lo scopo di integrare il monte ore settimanale e approfondire conoscenze tramite visite ed esperienze. Le attività saranno obbligatorie e verranno organizzate nella giornata di sabato.

• Accoglienza in montagna (recupero di 16 h dell’orario curriculare) • Legalità ed educazione civica e cittadinanza • Museo di storia (recupero di 6 h dell’orario curriculare) • Museo di scienze o conoscenza di un ambiente di lavoro (recupero di 6 h dell’orario

curriculare) • Museo di arte e visita al territorio (recupero di 5 h dell’orario curriculare) • Gita scolastica: settimana bianca (facoltativa)

4.4.1.2 I Progetti Obiettivo della scuola è quello di attivare diversificati progetti nei seguenti ambiti:

• Progetto “Accoglienza” • Progetto “Educazione socio – affettiva” (sviluppo della competenza

sociale) • Progetto “Social network” • Progetto “Scientifico” • Progetto “Lettura” • Progetto “Sportivo” • Progetto “Alimentazione”

5.CONTROLLO DELLA QUALITA’ 5.1. Verifica e valutazione del POF La qualità del POF come impegno condiviso e sottoscritto dal Collegio è dimostrata dal gradimento manifestato dagli alunni e dalle loro famiglie. La verifica del POF è così articolata:

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• Controllo costante da parte dei docenti, attraverso i risultati delle verifiche dell’andamento della programmazione attraverso anche il confronto con i colleghi e il dialogo con alunni e famiglie;

• Controlli periodici in itinere da parte del Coordinatore Didattico, nei Consigli di Classe e nei Collegi Docenti.

• Controllo finale da parte del Collegio, che valuterà l’efficacia del suo lavoro in rapporto agli obiettivi prefissati e pianificherà la revisione del progetto iniziale oltre a eventuali iniziative di aggiornamento su problemi emersi.

6. INFORMAZIONI GENERALI, ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Funzioni organizzative particolari: Referente POF: Coordinatore Didattico Prof. Roberto Viani Referente biblioteca: Prof.ssa Silvia Giannì Referente laboratori di informatica e chimica: Prof.ssa Lucia Comparcini Referenti viaggi di istruzione e soggiorni-studio: Coordinatore Didattico Prof. Roberto Viani, Prof. Stephen Nicol Segreteria amministrativa e didattica: Annamaria Ferrari.

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Allegato 1

AREA PROGETTUALITA’ - PEI PROGETTO ACCOGLIENZA Per facilitare il passaggio dalla scuola primaria di provenienza al nuovo ciclo di studi presso la scuola secondaria di 1° ciclo Bilingual Middle School of Brescia e creare un clima positivo di lavoro e di continuità educativa, tutti i docenti del Consiglio attivano opportuni interventi che permettono allo studente di:

• inserirsi bene nella nuova organizzazione scolastica; • rinforzare la propria motivazione della scelta scolastica; • consolidare conoscenze e abilità già acquisite; • acquisire capacità di attenzione e concentrazione; • essere consapevole del proprio percorso formativo. • acquisire capacità di auto-valutazione;

Già all’atto dell’iscrizione il personale di segreteria spiega con dovizia di particolari e grande disponibilità il funzionamento della scuola sia agli alunni che ai genitori in modo da rendere non solo meno pesante l’impatto col primo giorno di lezione, ma anche per far sentire che la scuola “BMSB” è molto attenta alle problematiche dei ragazzi e notevole è l’impegno per facilitare la socializzazione fra i gruppi di diversa estrazione. SPORTELLO D’ASCOLTO Per permettere un sereno e proficuo inserimento dei nuovi alunni provenienti da differenti realtà scolastiche e per ovviare al possibile disagio che il discente può incontrare nell’affrontare un nuovo corso di studi più impegnativo la scuola ha voluto offrire all’alunno ed al genitore, un supporto che permetta di monitorare e guidare l’allievo nell’intero percorso triennale. L’intervento di una figura professionale ed esperta in coaching, stimolato da docenti che vivono la classe e sono in grado di cogliere possibili malesseri o disagi dello studente o anche richiesto dal genitore che ravvede nel figlio dei segnali di tensione, può aiutare il ragazzo ad affrontare e risolvere il suo disagio.

A tale fine sono pianificati nelle classi degli incontri periodici al fine di far conoscere questo servizio e per cogliere segnali importanti dalla classe, ed ogni studente o genitore può far richiesta di un incontro personale.

AZIONI DI SUPPORTO DIDATTICO AGLI STUDENTI Qualora l’alunno, manifesti difficoltà nell’ apprendimento, nell’organizzazione del lavoro da svolgere autonomamente, nel metodo di studio, la scuola ha previsto due periodi (ad inizio ed a fine anno) in cui tre insegnanti delle materie caratterizzanti questo percorso di studi (italiano, inglese, matematica) si rendono disponibili per supportare l’alunno e indicargli come organizzare il proprio lavoro (priorità degli argomenti da affrontare, identificazione dei concetti chiave, argomenti su cui contentare i propri sforzi per l’ottenimento di un risultato positivo ecc…).

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I momenti di intervento scelti hanno come obiettivo: • ad inizio anno - acquisizione di un sollecito passo ed una consapevolezza di ciò che il

corso di studi richiede; • a fine anno - recupero almeno parziale delle materie insufficienti per evitare di vanificare il

lavoro svolto in un intero anno scolastico.

Per i casi di alunni con disabilità preventivamente dichiarate o che manifestino difficoltà nell’apprendimento, oltre ad una preliminare comunicazione e sensibilizzazione di tutti i docenti facenti parte del consiglio di classe, la scuola dispone di un referente esperto in questi tipi di problematiche (dislessia, discalculia, disgrafia) che seguirà l’intero iter procedurale previsto dalla normativa vigente per addivenire, qualora ipotizzabile, alla certificazione di DSA dell’alunno e supporterà i docenti durante l’intero anno scolastico qualora vi sia la presenza di studenti DSA per far sì che lo studente viva serenamente questa condizione e nel contempo possa esprimersi al meglio adottando gli opportuni accorgimenti. Prima dell’avvio dell’anno scolastico 2014 – 2015 ed in recepimento della legge 170/2010 la scuola organizzerà un corso di formazione per i docenti al fine di chiarire le tematiche correlate ai disturbi specifici di apprendimento ed illustrare le modalità di stesura di un PDP (piano didattico personalizzato) e sono previsti incontri di aggiornamento prima dell’avvio di ogni anno scolastico.

PROGETTO HANDICAP PER L’INSERIMENTO E L’INTEGRAZIONE DI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP O DI SVANTAGGIO Premessa L’art. 3 comma 1 della L. 104 del 1992 definisce soggetto handicappato colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo sociale o di emarginazione. L’art. 1 comma b della Direttiva n. 48 del 2003 individua, tra gli interventi prioritari, le iniziative volte al potenziamento ed alla qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap/…/ nell’ambito dei piani dell’offerta formativa. Il Progetto Handicap, perciò, deve necessariamente prevedere la presenza di alunni in situazione di handicap o di svantaggio ed attivare adeguate strategie. La condizione in cui si trova l’alunno non deve però essere interpretata e vissuta come un’etichetta, ma al contrario, come un aspetto che caratterizza il cosiddetto diversamente abile e proprio dalle sue potenzialità è opportuno partire per costruire il percorso di crescita personale. Il Progetto Il Progetto, tenuto conto delle normative, deve necessariamente interessare:

- Enti Locali - ASL - Scuola - Famiglia

e deve essere definito coinvolgendo il Collegio Docenti, il Consiglio di classe ed il Consiglio di Istituto. ENTI LOCALI In caso di certificazione, la legge 104 attribuisce agli Enti Locali l’attuazione di interventi per l’inserimento e l’integrazione sociale (art. 8,9,10) e scolastica (art. 13). In particolare, l’art. 13 riguarda la fornitura di trasporto assistito e l’assegnazione di un assistente ad personam. Questa figura è prevista anche in presenza di problemi relazionali in alunni non in situazione di handicap. ASL

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L’ASL ha compiti specifici in relazione alla scuola: - individuazione e certificazione dell’handicap; - consulenza al personale docente; - verifica con la scuola e la famiglia; - raccordo con realtà extrascolastiche.

SCUOLA Come garante del diritto all’educazione, la scuola deve:

- mantenere il raccordo con gli “esperti ” esterni; - definire ed elaborare progetti educativi individualizzati nei contenuti e nelle metodologie; - prevedere, se necessario, la presenza di personale educativo specializzato; - adottare attrezzature e materiali didattici adatti; - prevedere ambienti idonei; - coinvolgere la famiglia nel Progetto; - garantire l’aggiornamento del personale docente; - ridurre, in caso di handicap, il numero degli alunni per classe; - attivare il gruppo di lavoro handicap.

In particolare, la scuola BMSB opera secondo un iter collegialmente approvato che prevede: • Incontro preliminare con gli esperti e con la famiglia; • Presentazione del caso e della relativa documentazione al Consiglio di classe da parte degli

esperti e/o dal responsabile interno del Progetto; • Monitoraggio: ciascun docente raccoglie tutti gli elementi utili per una prima valutazione

relativamente all’apprendimento, all’attenzione, alla memoria, alla capacità di organizzare lo spazio, i tempi e lo studio, alle modalità di relazionarsi con i coetanei e con gli adulti. In questa fase gli insegnanti compilano una griglia valutativa corredata da osservazioni personali;

• Prima verifica: la documentazione raccolta viene valutata dal docente responsabile e poi analizzata e discussa collegialmente con i docenti curricolari coinvolti;

• Intervento: è modulato sul caso e può prevedere: Ø colloqui individuali con la famiglia e con gli esperti; Ø incontro del Consiglio di classe con gli esperti e valutazione delle strategie di

intervento; Ø restituzione alla famiglia dei risultati dell’incontro con gli espertielaborazione di una

programmazione adeguata alla situazione di handicap o disvantaggio. • Verifica e valutazione in itinere del percorso scolastico ed educativo; • Incontri di sintesi e confronto su richiesta dei docenti e/o del docente responsabile oltre ai

Consigli di classe programmati dall’Istituto ed alleriunioni del gruppo di lavoro handicap. FAMIGLIA La famiglia deve:

- presentare la certificazione all’atto dell’iscrizione scolastica; - firmare il PEI o comunque una programmazione “personalizzata”; - partecipare ai Consigli di classe nei quali siano presenti i soli docenti o anche gli specialisti

che seguono il soggetto; - essere regolarmente informata, da parte della scuola, sul percorso didattico e relazionale

del soggetto interessato.

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Allegato 2

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA (Art. 3 DPR 21 novembre 2007, n° 235)

Premessa Che cosa è il patto educativo di corresponsabilità Nella Gazzetta n. 293 del 18.12.2007 è stato pubblicato il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 Regolamento che apporta modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. Tra le suddette modifiche ed integrazione c’è anche l’introduzione del patto educativo di corresponsabilità (art. 5 bis dello Statuto). All’indirizzo webhttp://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2008/prot3602_08.shtml è possibile consultare unacircolare del ministro della Pubblica Istruzione che chiarisce alcuni punti relativi alle suddettemodifiche ed integrazioni, compresa l’introduzione del patto educativo di corresponsabilità. …..”La disposizione di cui all’art. 5 bis va coordinata con le altre disposizioni dello Statuto ed in particolare, laddove fa riferimento a “diritti e doveri nel rapporto fra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”, essa va coordinata con gli artt. 2 e 3 che prevedono già “diritti” e “doveri” degli studenti, anche al fine di distinguere il Patto educativo di corresponsabilità, così introdotto, dal regolamento d’istituto e/o di disciplina. L’obiettivo del patto educativo, in sostanza, è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. …… L’introduzione del Patto di corresponsabilità si inserisce all’interno di una linea di interventi di carattere normativo e amministrativo attraverso i quali si sono voluti richiamare ruoli e responsabilità di ciascuna componente della comunità scolastica: docenti, dirigenti scolastici, studenti e, da ultimo, genitori. Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative e formative cui è istituzionalmente preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere correttamente ai doveri che l’ordinamento gli attribuisce. In questa ottica, pertanto, gli studenti sono tenuti ad osservare i doveri sanciti dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, in particolare quelli contemplati negli articoli 3 e 4 del D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 come modificato ed integrato dal recente D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235; il personale docente quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla legge e dai Contratti collettivi nazionali di lavoro. L’inosservanza di tali doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione delle sanzioni disciplinari secondo il sistema che è stato sopra illustrato, per il personale scolastico, l’esercizio rigoroso, tem-pestivo ed efficace del potere disciplinare anche alla luce di quanto previsto dalla più recente nor-mativa.

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Con particolare riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a carico dei genitori, soprat-tutto in presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a persone o cose durante il periodo di svolgimento delle attività didattiche, si ritiene opportuno far presente che i genitori, in sede di giudizio civile, potranno essere ritenuti direttamente responsabili dell’accaduto, anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto di corresponsabilità…. Di seguito è riportato il patto educativo di corresponsabilità approvato dal Consiglio di Istituto

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ’ (ai sensi del D.P.R. n. 235/2007 )

La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori, me-diante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. La Scuola si impegna a:

• Creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento nelle situazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione.

• Realizzare i curricoli disciplinari e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elaborate nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere.

• Procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto alle Indicazioni nazionali e alla programmazione di classe, chiarendone le modalità e motivando i risultati.

• Comunicare costantemente con le famiglie in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline di studio e agli aspetti inerenti il comportamento e la condotta.

• Prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti, così da favorire l’interazione pedagogica con le famiglie.

La Famiglia si impegna a:

• Essere garante delrispetto, da parte dei propri figli, dei doveri stabiliti all’art. 3 dello “Statuto delle studentesse e degli studenti”, nonché del Regolamento di Istituto (affisso all’Albo della Scuola e consultabile sul sito web).

• Instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa.

• Tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente il libretto personale e le comunicazioni scuola-famiglia (circolari cartacee o su web), partecipando con regolarità alle riunioni previste.

• Far rispettare l’orario d’ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate, giustificare le assenze (con la necessaria certificazione medica dopo le assenze superiori a cinque giorni) e responsabilizzare il figlio nell’organizzazione di tutto il materiale necessario per la sua permanenza nella classe ( libri, attrezzatura didattica, merenda…).

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• Verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa.

• Intervenire, con senso di responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno.

L’ alunno si impegna a:

• Rispettare le persone, l’ambiente e le regole ( vedi Regolamento di Istituto). • Essere attento alle proposte educative dei docenti. • Essere disponibile a partecipare e a collaborare.

Allegato 3

REGOLAMENTO INTERNO

Premessa Il presente regolamento nasce dalla volontà di tutte le componenti scolastiche diassicurare un’ordinata convivenza civile nell’ambito della scuola. La scuola è il luogo privilegiato in cui si educa al rispetto della dignità dellapersona, all’impegno consapevole nelle attività comuni e all’esercizio dellademocrazia secondo i principi sanciti dalla Costituzione italiana. Presupposto indispensabile al libero sviluppo della personalità dell’alunno è ilconvincimento che l’educazione deve ispirarsi a criteri di tolleranza e solidarietàreciproca. 1. Entrata e uscita Alle ore 7.55 gli alunni entrano ordinatamente nella scuola e raggiungono lapropria aula dove l’insegnante li attende;alle ore 8.00 hanno inizio le lezioni. L’orario giornaliero delle lezioni è fissato dalle ore 8.00 alle ore 13.30 e integrazione pomeridiana il martedi dalle 14.30 alle 16.00.Tutte le attività pomeridiane complementari si svolgeranno dalle ore 14.30 alle ore 18.00 di tutti gli altri giorni. 2. Assenze e ritardi Gli alunni ritardatari, con giustificazione scritta e firmata, sono ammessi in classedal Coordinatore Didattico, da un suo Collaboratore o dal Docente della classe alcambio d’ora e non durante la lezione. Le assenze e i ritardi devono essere giustificati dai genitori, o da chi ne fa le veci,sull’apposito libretto. La firma dei genitori deve essere depositata presso laSegreteria didattica; pertanto non sono accettate giustificazioni sul diario. Legiustificazioni d’assenza sono controllate dall’insegnante della prima ora che leannota sul registro di classe. Nello stesso modo devono essere giustificate leassenze dalle attività scolastiche ed extrascolastiche pomeridiane. Eventuali assenze prolungate o particolarmente frequenti e ritardi ripetutiverranno segnalati dal Docente Coordinatore di classe al CoordinatoreDidattico cheprenderà gli opportuni provvedimenti, inclusa, per le assenze che compromettonol’adempimento dell’obbligo scolastico, la segnalazione agli organi competenti. 3. Uscite anticipate

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L’uscita anticipata deve essere richiesta utilizzando le apposite pagine del librettodelle assenze. L’alunno può uscire soltanto con un genitore o con un’altrapersona maggiorenne fornita di delega e di documento di riconoscimento. L’adulto che preleva l’alunno deve rivolgersi al personale scolastico per apporrela propria firma sul registro di classe. Le giustificazioni per assenze o ritardi e le autorizzazioni per uscite anticipatenon sono ammesse per telefono. Nel caso in cui l’alunno abbia un malore a scuola, la famiglia è avvisatatelefonicamente. Se si ravvisa l’urgenza, è chiesto il pronto intervento medico. 4. Frequenza delle lezioni La presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, anche a tutte le altreattività, che si svolgono durante il normale orario scolastico. Responsabili di tale frequenza sono i genitori o chi ne fa le veci. Si segnala che, ai sensi del D.L. n. 59/2004 art. 11, ai fini della validità dell’annoscolastico per la valutazione degli allievi, è richiesta la frequenza di tre quartidell’orario annuale, che corrisponde ad un massimo di 45 giorni di assenzaconsentiti. 5. Vigilanza sugli alunni a) L’insegnante della prima ora di lezione deve trovarsi in classe alle ore 7.55. b) E’ dovere dei docenti presenti sorvegliare il comportamento di tutti gli alunni. c) Durante l’intervallo gli insegnanti, con i collaboratori scolastici, curanoparticolarmente la vigilanza sugli alunni della classe nella quale sonoimpegnati e consentono agli studenti di recarsi ai servizi. d) Durante il cambio dell’ora gli insegnanti che hanno terminato la lezioneattendono il collega dell’ora successiva; nei casi in cui ciò non siapossibile, l’insegnante uscente si allontana solo dopo aver affidato laclasse ad un collaboratore scolastico per la sorveglianza. e) I docenti che hanno necessità di allontanarsi temporaneamente dallaclasse devono affidarne la sorveglianza ad un collaboratore. f) I collaboratori scolastici curano sempre la vigilanza nei corridoi e negli altrispazi disponibili fuori dalle aule. g) Non è consentito per nessun motivo effettuare attività didattica nei corridoi. h) I docenti di Ed. Fisica sono tenuti ad accompagnare gli studenti dall’aula allapalestra e a riaccompagnarli in aula alla fine della propria lezione, in tempoper quella successiva. i) Gli insegnanti delle ultime ore di lezione devono accompagnareordinatamente le classi fino al cancello d’uscita del cortile e gli alunni cheusufruiscono della mensa si recano autonomamente negli spazi predisposti. 6. Comportamento a) Gli alunni devono comportarsi in modo corretto: sono tenuti al massimorispetto nei confronti del Coordinatore Didattico, degli insegnanti, deicompagni e di tutto il personale che concorre al buon funzionamentodella scuola. b) Durante le ore di lezione è assolutamente vietato sostare e correre neicorridoi o disturbare lo svolgimento delle attività didattiche.È’ proibito affacciarsi alle finestre, sporgersi dalle scale, gettare fuori carteo altri oggetti, spostarsi da un piano all’altro, uscire dalla classe durante ilcambio dell’ora.

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c) L’uso dei servizi è consentito durante l’intervallo; in caso di necessità glialunni possono recarsi ai servizi durante le ore di lezione, previaautorizzazione del docente. 7. Intervallo Durante gli intervalli, gli alunni devono tenere un comportamento corretto; devonorecarsi a turno ai servizi. Non è consentito gridare in modo smodato, correre, faregiochi violenti o pericolosi, entrare nelle altre aule. Gli alunni devono rimanere neltratto di corridoio adiacente alla loro aula e non è consentito recarsi negli altripiani della scuola. Alla fine dell’intervallo gli alunni devono recarsi sollecitamente al proprio posto elasciare puliti gli spazi utilizzati. 8. Impegni di studio e di lavoro scolastico Gli alunni devono: - eseguire sempre i compiti assegnati, rispettandone le scadenze; - studiare le lezioni con regolarità e in modo accurato; - in caso di assenza, informarsi sul lavoro svolto in classe, sui compiti e sullelezioni assegnati. L’assenza non può essere usata come giustificazione perun compito non svolto o una lezione non studiata. 9. Cura dei materiali e della struttura scolastica. a) Gli alunni devono portare sempre tutto e solo il materiale occorrente nellagiornata; tute e scarpe da ginnastica fanno parte del materiale didattico:devono essere tenute pulite e ordinate, portate a scuola e indossate primadella lezione negli appositi spogliatoi. In caso di dimenticanze ripetute eravvicinate viene avvisata la famiglia. Non è consentito farsi consegnare a scuola materiale dimenticato a casa. b) Gli alunni devono portare sempre il diario e il libretto delle comunicazioni,strumenti essenziali per il raccordo scuola-famiglia e che pertanto devonoessere tenuti in ordine ed usati per segnare i compiti, le lezioni, gli avvisi, lecomunicazioni tra genitori e insegnanti. c) Ogni alunno deve avere cura delle proprie cose. Nulla deve essere lasciatosotto i banchi. Non si deve lasciare denaro o altro nelle tasche degliindumenti appesi agli attaccapanni o lasciati negli spogliatoi. d) Gli alunni non devono portare a scuola oggetti di valore, pericolosi ocomunque estranei alle attività didattiche. Nessun ricorso è ammesso per eventualesmarrimento o scomparsa degli oggetti dimenticati. e) E’ vietato agli alunni introdurre il cellulare all’interno della scuola. Ai sensidel D.L. 15/03/07 protocollo n. 30 “ è dovere specifico dello studente nonutilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante losvolgimento delle attività didattiche, La violazione di tale dovere comportaadeguate sanzioni disciplinari secondo il criterio di proporzionalità” Il docente potrà invitare l’alunno a consegnare il cellulare al personaleaddetto alla custodia, oppure ritirarlo temporaneamente per depositarlo inPresidenza. Il Dirigente provvederà ad informare tempestivamente i genitorie a convocarli per la riconsegna. f) Chiunque trovasse oggetti dimenticati o smarriti è tenuto a consegnarli alpersonale al quale ci si deve quindi rivolgere per il recupero.

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g) Gli alunni devono avere la massima cura dei locali scolastici, dei banchi,delle suppellettili e del materiale didattico, il cui buon uso e la cuiconservazione sono affidati anche alla loro educazione. Alla fine dellelezioni devono lasciare la propria aula in ordine e pulita. h) In base alle disposizioni vigenti, le famiglie degli alunni, riconosciutiresponsabili dei danni causati alle strutture e alle attrezzature scolastiche,sono tenute a risarcire il danno. Qualora non si individuino i responsabilidiretti, il risarcimento sarà addebitato al gruppo o alla classe. 10. Comportamento La valutazione del comportamento si propone di favorire l’acquisizione di unacoscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizzanell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propridiritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civilein generale e la vita scolastica in particolare. CRITERI Voto 10 a) scrupoloso rispetto del regolamento scolastico b) comportamento maturo, responsabile e collaborativo c) frequenza alle lezioni assidua e puntuale d) vivo interesse e partecipazione attiva alle lezioni e) regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche f) ruolo propositivo all’interno della classe Voto 9 a) rispetto del regolamento scolastico b) comportamento corretto ed educato c) frequenza alle lezioni assidua e puntuale d) costanti interesse e partecipazione alle lezioni e) regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche f) ruolo positivo all’interno della classe Voto 8 a) nel complesso rispettoso del regolamento scolastico b)comportamento per lo più corretto c) frequenza alle lezioni regolare d) adeguati interesse e partecipazione alle lezioni e) svolgimento abbastanza puntuale delle consegne scolastiche f) in genere disponibile alla collaborazione Voto 7 a) episodi di inosservanza del regolamento scolastico tali da comportare notificaalla famiglia b) comportamento poco responsabile e controllato c) frequenza alle lezioni irregolare d) disinteresse e partecipazione saltuaria alle lezioni e) inadeguato svolgimento delle consegne scolastiche f) limitata disponibilità alla collaborazione Voto 6

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a) ripetuti episodi di inosservanza del regolamento scolastico tali da comportarenotifica alla famiglia b) ripetute sanzioni disciplinari con sospensione c) disturbo del regolare svolgimento delle lezioni d) frequenza molto irregolare e) scarso interesse per le lezioni f) discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche Voto 5 a) grave inosservanza del regolamento scolastico tale da comportare notifica allafamiglia b) ripetute sanzioni disciplinari con sospensione c) disturbo del regolare svolgimento delle lezioni d) frequenza molto irregolare e) completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche f) comportamenti offensivi nei confronti di compagni e adulti 11. Sanzioni. Per gli alunni che manifestano un comportamento scorretto, prima di ricorrere aiprovvedimenti disciplinari, è prevista la comunicazione scritta, per lettera o tramitediario, ai genitori. Con la comunicazione i genitori vengono invitati a conferire coni singoli insegnanti. Per i comportamenti scorretti tenuti ripetutamente dagli alunni o per gravimancanze sono adottati i seguenti provvedimenti a seconda dell’importanza dellatrasgressione.

• convocazione dei genitori da parte del Consiglio di Classe e/o del Coordinatore Didattico. • sospensione con obbligo di frequenza decisa dal Coordinatore Didattico e dal Consiglio di

Classe; • sospensione dalla scuola fino ad un massimo di 15 giorni, decisa dal Coordinatore

Didattico e dal Consiglio di Classe. Per sanzioni di ordinesuperiore si demanda delibera al Consiglio di Istituto. La scuola si è dotata dell’organo di garanzia previsto dal DPR n°235 /07. 12. Comunicazioni scuola – famiglia a) Per ricevere informazioni circa il profitto e il comportamento degli alunni,i genitori possono rivolgersi ai docenti durante le ore di ricevimento. Nonè consentito chiedere informazioni telefoniche,né interpellare il Coordinatore Didattico e gli insegnanti nelle loro abitazioni. b) Le verifiche, in quanto documenti ufficiali, possono essereconsultate dai genitori a scuola durante i colloqui; è facoltà degliinsegnanti consegnare a tutti o ad alcuni degli allievi leverifiche per farle vistare dai genitori e quindi restituirle alla scuola. c) La Scuola comunica con le famiglie tramite avvisi scritti sul libretto dellecomunicazioni. Gli alunni sono tenuti a far firmare gli avvisi dai genitori entro il giornosuccessivo; gli insegnanti della prima ora controllano le firme e prendononota, sul registro di classe, di quelle eventualmente mancanti. d) Per scioperi o motivi sindacali di diversa natura, previsti dalle leggivigenti, le lezioni possono essere interrotte: la Scuola provvede con ilmaggior anticipo possibile ad avvertire le famiglie.

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a) Le famiglie sono tenute a controllare tutti i giorni il diario e il libretto dellecomunicazioni dei propri figli, a firmare tempestivamente gli avvisi, agiustificare assenze e ritardi degli alunni il giorno stesso del rientro ascuola. 13. Uscite didattiche, visite e viaggi d’istruzione Per le uscite nell’ambito del Comune, viene richiesta a settembreun’autorizzazione ai genitori, valida per tutto l’anno scolastico; ogni singola uscitaviene comunicata con avviso sul diario, che dovrà essere firmato dai genitori perpresa visione: in caso di mancanza di firma, lo studente rimane a scuola inun’altra classe per il normale orario scolastico. Le uscite fuori dal territorio comunale e i viaggi d’istruzione vengono autorizzatidai genitori previa comunicazione del programma e del costo individuale. 14. Funzionamento degli uffici scolastici Le famiglie sono tenute a comunicare tempestivamente in Segreteria gli eventualicambi di indirizzo e di telefono.La Segreteria è aperta al pubblico secondo l’orario esposto all’Albo della scuola.Docenti, personale della scuola ed utenti sono invitati a rispettare l’orario.