piano triennale dell’offerta formativa · mappa concettuale pagina 3 a) comunita’ educativa ......
TRANSCRIPT
1
“Cittadini del mondo”
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
EX ART.1, COMMA 14 LEGGE 107/2015
CODICE FIIC82900C
Approvato dal Consiglio di Istituto in data 17 dicembre 2015
ISTITUTO COMPRENSIVO SCARPERIA-SAN PIERO A SIEVE SCUOLA DELL'INFANZIA - PRIMARIA E SECONDARIA DI 1^ GRADO VIALE MATTEOTTI, 30 - 50038 SCARPERIA (FI) - TEL. 055 846050
FAX 055846667 SITO WEB: WWW.SCUOLASCARPERISANPIERO.GOV.IT
2
MAPPA CONCETTUALE
pagina 3
A) COMUNITA’ EDUCATIVA
A1) Mission della scuola
A2) Paradigmi formativi
pagina 4
B) COMUNITA’ DI PRATICA
B1) Comune, Istituzioni, Territorio
B2) Gli Organi collegiali
B3) I Regolamenti
B4) Il Bilancio Le Risorse
B5) Il Tempo scuola
B6) L’Organizzazione plessi
B7) Le Consulte
pagina 6
C) AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
C1) Il Curricolo
C2) La Formazione/Aggiornamento
C3) La Matrice competenze trasversali
C4)La Progettazione
C41)Il Piano digitale
C5) Il Piano Inclusività
C6) Le Metodologie/Laboratorialità
C7) La Documentazione
pagina 43
D) VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE
D1) Il Documento di valutazione
D2) Le Prove di verifica
D3) La Prova nazionale INVALSI
D4) Le Certificazione competenze
D5) Il RAV
D6) Il Piano di Miglioramento
pagina 72
3
A) COMUNITA’
EDUCATIVA
B) COMUNITA’ DI PRATICA
C) AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
D) VALUTAZIONE
B1) Comune Istituzioni
Territorio
B5) Tempo scuola
Organici
B4) Bilancio
Risorse
C2) Formazione
C3) Matrice
Competenze trasversali
disciplinari
B2) Organi
collegiali
B7)
Consulte
D4) Certificazione
competenze
C4) Progettazione Plesso
Ordine Classi parallele
Continuità
C5) BES
Piano
inclusività
C6) Metodologia: Inclusione
Laboratorialità
A1) Mission: Centro civico
Democrazia partecipata Comunità educante
A2) Paradigmi EA EM
C1) Curricolo
B6) Organizzazione
plessi
PTOF
D5) RAV
D6) Piano
Miglioramento
D1) Documento di
valutazione
B3)
Regolamenti
D2) Prove
verifica
D3)
Invalsi
C7)
Documentazione
C4a) Piano
digitale
4
L’appartenenza ad un territorio e alla sua comunità connota e orienta l’agire delle istituzioni e in particolare l’identità culturale della scuola che cura la maturazione nelle giovani generazioni degli strumenti di comprensione, interpretazione e azione della e nella realtà. La società civile e culturale, il tessuto produttivo e lo sviluppo economico si articolano sempre più tra la dimensione locale e lo scenario globale e la valorizzazione delle biografie, delle competenze e delle vocazioni territoriali concorrono alla formazione di un cittadino del mondo.
L’Amministrazione comunale e la società civile del Comune di Scarperia e San Piero, nato il 1° gennaio 2014 dalla fusione delle municipalità di Scarperia e di San Piero a Sieve, raccolgono l’eredità di due governi locali che hanno maturato una tradizione di attenzione e di forte impegno delle politiche territoriali verso l’educazione e la scuola, curandone la qualità e investendo nei servizi e nelle strutture che rendono effettivo il diritto allo studio per tutti e per ciascuno. In particolare nell’ultimo decennio, grazie alla Associazione delle Scuole e al Sistema Formativo Integrato del Mugello, sono stati concertati e realizzati percorsi progettuali di ampio respiro, volti a sviluppare le competenze di cittadinanza e a rispondere alle criticità della popolazione scolastica nel suo complesso immigrazione, disabilità, disagio e dispersione) senza tralasciare l’innovazione educativa, l’orientamento e la sostenibilità ambientale. Il territorio del Mugello, coltivando infatti una tradizione di impegno per la scuola, ha sviluppato le coordinate della Legge Regionale 32/2002 ispirata alla visione strategica europea del Memorandum di Lisbona. Tali istanze vengono valorizzate all’interno del POF del nostro Istituto attraverso un’ampia concezione delle relazioni e delle interazioni con la realtà extrascolastica tanto da definire l’ambiente scolastico come “centro civico” della comunità locale e attraverso un curricolo che punta alla costruzione delle competenze trasversali nutrite di conoscenze significative perché multidisciplinari e orientate alla contemporaneità. Nel lavoro sistematico di questi anni emerge la necessità di combinare interventi differenziati a partire da un approccio coordinato che punta alla qualità complessiva dell’istruzione al successo formativo, a partire dal prevenire fenomeni di abbandono e di dispersione scolastica, integrando il ruolo educativo della famiglia e della scuola, e mettendo a punto interventi sulle criticità comportamentali, relazionali, emotivi e/o cognitivi che portano a difficoltà di apprendimento. Nella cosiddetta “società postmoderna” gli stili cognitivi e le modalità di apprendimento dei giovani sono in rapida trasformazione, non più ancorati ai valori “solidi” (della coerenza, della memoria, della continuità, della costruzione di “sistemi”, della linearità, ecc..), bensì sempre più determinati dalla frammentazione e dalle discontinuità che connotano le comunicazioni di massa, le relazioni improntate al consumo e alla virtualità, la reticolarità della mondializzazione, tanto da porre alla scuola stessa l’esigenza di modificare in maniera significativa le proprie coordinate di lavoro, sia in termini di funzione sociale, di mission civica, di senso formativo, che dal punto di vista delle strategie metodologiche e di relazione educativa. Nasce quindi l’urgenza che la scuola rinnovi i propri ambienti di apprendimento, adegui la sintassi civica verso una cittadinanza non più solo e sempre meno “nazionale”, articolata tra locale e globale, e incardinata alle competenze di “senso” dell’imparare a imparare/a progettare/a comunicare, della sostenibilità e dell’apprezzamento delle diversità.
A) COMUNITA’EDUCATIVA (valore della reciprocità)
L’educazione può aiutare ad essere migliori e, se non più felici, ci insegna ad accettare la parte prosaica e a vivere la parte poetica della
nostra esistenza” E. Morin
Collegato al Piano di Miglioramento attraverso le priorità 1 e 2
5
Obiettivi da perseguire con i linguaggi e i codici delle discipline e della multidisciplinarietà, dell’inclusione, della cooperazione formativa.
Il POF rappresenta la declinazione dell’AUTONOMIA SCOLASTICA nel contesto territoriale in cui la scuola opera e ne esprime l’identità culturale. L’Istituto Comprensivo Scarperia San Piero a Sieve persegue un modello formativo ad alta densità sociale, mirante a configurare la scuola come CENTRO CIVICO: una infrastruttura formativa ad ampia intelaiatura, aperta per 14 ore al giorno, integrata nel territorio, orientata a mobilitare e interagire con tutti i protagonisti della comunità per: 1) capire i segni dei tempi, cogliere le caratteristiche della contemporaneità; 2) conoscere e interpretare i bisogni formativi del paesaggio sociale, culturale e economico in cui la scuola opera; 3) progettare e realizzare percorsi di apprendimento volti allo sviluppo delle competenze cognitive, relazionali e culturali di cittadinanza attiva, unitaria e plurale; 4) promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo situato tra la soggettività locale e la dimensione globale/planetaria; 5) costituire reti tra scuole; 6) organizzare sinergie tra svariati soggetti aprendo la scuola all’interazione costante, nella logica del CENTRO CIVICO, con e tra: a) Collegio docenti e operatori ATA b) Genitori c) Istituzioni (Comune/ CRED/ Provincia/ Regione/ASL) e) Territorio (Agenzie formative/Associazioni/Volontariato) 5) valorizzare la professionalità dei docenti e del personale ATA come comunità professionale/variabile fondamentale per la promozione della qualità dei saperi e delle competenze; 6) privilegiare il lavoro in equipe, le metodologie attive, laboratoriali e cooperative; 9) approntare percorsi personalizzati attraverso le potenzialità didattiche offerte dal tempo pieno nella scuola dell'infanzia e nella primaria, e del tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado (scuola delle pari opportunità) 10) offrire parità di condizioni di partenza e di opportunità, approntando percorsi differenziati perchè "non esiste peggior ingiustizia che fare parti uguali fra disuguali" (Don Lorenzo Milani). Il Consiglio di Istituto, il Collegio dei Docenti, le Consulte dei genitori sono consapevoli dell'importanza della scuola come ambiente di accoglienza, di integrazione, di inclusione, come polo di aggregazione sociale e culturale che stimoli la motivazione, le capacità cognitive e relazionali verso la conquista delle competenze-chiave di cittadinanza (Raccomandazioni del Parlamento Europeo), orizzonte di riferimento per la formazione di un/a cittadino/europeo. . Ritengono pertanto che debba essere sviluppata una reale collaborazione con gli Enti territoriali e un'apertura al confronto per la messa in atto di progetti integrati ed evolutivi, mirati ad un'azione incisiva sul tessuto collettivo stesso. Questo sia per contenere il disagio giovanile, in modo che i ragazzi possano trovare nella scuola un ambiente in cui i loro bisogni e le l oro esigenze siano accolti e riconosciuti, sia per connotare la scuola stessa come “centro civico”, cantiere dell’educazione permanente, del lifelong learning e del sistema formativo integrato, le due piste di sviluppo della road map formativa della Unione europea.
Soprattutto due sono le grandi sfide che i nostri giovani, come cittadini contemporanei, devono e si troveranno ad affrontare: la sostenibilità ambientale e la relazione con la diversità. Questi due orizzonti vengono pertanto scelti, nell’accezione di EDUCAZIONE AMBIENTALE e di EDUCAZIONE MULTICULTURALE come chiavi di senso e di orientamento per la costruzione di una cittadinanza contemporanea. E’ secondo i principi della democrazia critica, della sostenibilità, della valorizzazione delle differenze, che il POF della scuola vuole promuovere:
Collegato al Piano di Miglioramento attraverso il Traguardo 2
6
l’impianto educativo dell’istituto come “luogo/tempo” di socialità e di cooperazione per una
comunità educativa;
I percorsi formativi curriculari multidisciplinari che sostanziano il POF come esperienze
connotate dalla promozione della sensibilità ambientale (risorse nell’accezione più lato,
utilizzo, conservazione, valorizzazione e creatività, sviluppo) e dell’apprezzamento della
diversità culturale e antropica che gli ambienti locali e globali stanno determinando;
I processi di programmazione/progettazione come una mappa fortemente integrata con il territorio e in particolare con i soggetti che contribuiscono istituzionalmente (Amministrazione Comunale, CRED, ASL) e non (Consulta dei genitori, Associazioni, Agenzie formative) alla qualificazione dell’offerta formativa Il POF ha quindi definito nel proprio titolo “CITTADINI NE MONDO” l’urgenza civica di un nuovo umanesimo che pone al centro l’ idea di rifondazione della democrazia attraverso un " risveglio umano " che non può che avere una visione ecologica, unitaria e di senso.
Favorire un percorso formativo unitario (Continuità educativa) Attraverso:
· L'elaborazione di curricoli verticali condivisi · L’adozione di metodologie e strategie didattiche attive e cooperative
- La condivisione e l’elaborazione di criteri di valutazione e autovalutazione
Promuovere la conquista dell'autonomia e della progettualità (Cura dei processi) Intesa come:
· Conoscenza di sé, valorizzazione delle “vocazioni”, orientamento · Capacità di autogestione sul piano corporeo, affettivo, cognitivo, relazionale
· Convivenza civile nel rispetto di sé, degli altri e dell'ambiente (Il Collegio dei Docenti ha espresso la necessità di dare particolare rilevanza a quest'ultimo punto)
Motivare al successo formativo (metodologie attive-inclusive) · Sviluppando l'interesse e le motivazioni all'apprendere anche al fine di contenere il fenomeno della
dispersione scolastica · Ampliando le occasioni per realizzare esperienze concrete all'interno dei vari ambiti disciplinari
· Valorizzando le diversità e le attitudini emergenti anche ai fini dell'orientamento · Favorendo lo sviluppo della personalità dell'alunno, cioè sollecitando le sue potenzialità e le sue
capacità di apprendimento nel rispetto delle caratteristiche psicologiche peculiari di ogni età
Creare benessere-Prevenire e superare il disagio (personalizzazione e orientamento) · Promuovendo contesti formativi mirate allo star bene con sé e con gli altri
· Sviluppando la partecipazione, la collaborazione e la cooperazione · Favorendo l’inclusione di alunni provenienti da realtà diverse · Agevolando la conoscenza e il confronto di/tra culture diverse
· Promovendo la personalizzazione didattica degli alunni con bisogni educativi speciali
Promuovere la conquista delle competenze di cittadinanza (Cittadini del mondo) - Imparare ad imparare
- Progettare - Comunicare
- Collaborare e partecipare - Agire in modo autonomo e responsabile
- Risolvere problemi - Individuare collegamenti e relazioni
- Acquisire e interpretare l’informazione
7
La montanità del territorio è un elemento da tenere in attenta considerazione nell’interpretazione dei fenomeni sociali e nella programmazione dei servizi nei Comuni del Mugello in quanto condiziona il tessuto economico, le vocazioni produttive, la viabilità e i trasporti. La zona è caratterizzata da una bassa densità della popolazione, che nel 2013 risulta pari a 56,8 abitanti per kmq, La densità di popolazione è il 35% di quella media toscana e appena il 20% di quella provinciale. Ciò significa scarsa congestione e migliore qualità ambientale, ma di converso elevata dispersione antropica, difficoltà di accesso ai servizi, maggiori costi nell'erogazione degli stessi e problematicità a garantire il presidio del territorio. Il saldo attivo demografico è sostenuto essenzialmente dal saldo migratorio dovuto in prevalenza all'afflusso di persone provenienti dall’estero. Le famiglie che vengono ad abitare nel Mugello sono prevalentemente giovani, spesso con bambini, senza particolari radici nel territorio e quindi anche senza una rete parentale di supporto. La popolazione residente del Mugello al 31/12/2013 contava n. 64.296 individui di cui 5.929 di nazionalità straniera - pur con tutti i limiti che ormai questa definizione ha, visto che risultano stranieri anche bambini e giovani di seconda generazione ormai a tutti gli effetti italiani nella lingua e nei costumi -, pari al 9,2% del totale, in linea col livello regionale ma inferiore a quello provinciale. Le donne superano gli uomini di 1.014 unità, situazione comune a tutte le popolazioni 'vecchie'. Tuttavia, per il Mugello, anche in questo caso la componente migratoria influisce sull'asimmetria di genere: infatti tra gli stranieri presenti le donne superano gli uomini di 391 unità e rappresentano il 53,3% del totale degli stranieri. Se andiamo ad analizzare i dati delle singole annualità, vediamo però che la ripresa demografica, a partire dal 2008, ha ridotto la sua spinta propulsiva; tra il 2010 e il 2012 la popolazione mugellana è cresciuta di appena 161 unità, mentre nel 2013 è addirittura diminuita di 541 persone. La diminuzione della popolazione nell'intera area è un fenomeno che il Mugello non sperimentava più dagli anni '70. Se è doveroso premettere che i dati del periodo 2011-13 possono risentire di fattori tecnici legati al riallineamento fra dati anagrafici e dati censuari, appare comunque evidente come la pressione demografica nel Mugello si stia riducendo. Su questo incidono sia fattori locali che fattori esterni. Fra i primi la chiusura dei cantieri dell'alta velocità ferroviaria che aveva portato sul territorio nuova popolazione temporanea, ma che in parte aveva poi trovato collocazione stabile. Ai grandi lavori è collegato il fondamentale, per il Mugello, settore dell'edilizia e delle costruzioni, che successivamente ha sperimentato un vero e proprio crollo con la crisi economica che ha colpito l'intero paese a partire dal 2009. Dal 2004 al 2009, anni di crescita economica, l'aumento della popolazione del Mugello è stata dovuta per il 72% dalla crescita della componente migratoria straniera. Successivamente i dati si sono stabilizzati per tre anni (2010 - 2012). Il fatto che nel 2013 il saldo migratorio non italiano risulti per la prima volta ampiamente negativo, significa che sta venendo meno l'attrattività economica del Mugello e quindi i flussi si sono orientati verso altre zone. Non solo, ma percependo la crisi come strutturale, parte della popolazione già immigrata nel Mugello ha probabilmente iniziato a muoversi verso territori che offrono maggiori opportunità di lavoro. media provinciale e regionale. Le opportunità di lavoro si sono ridotte con conseguente diminuzione di lavoratori e famiglie trasferite nell'area. Infine, il perdurare della crisi economica ha portato ad una riduzione dei valori immobiliari anche
B) COMUNITA’ DI PRATICA (Valore della responsabilità)
“L’EDUCAZIONE è IL MOMENTO CHE DECIDE SE AMIAMO
ABBASTANZA IL MONDO DA ASSUMERCENE LA RESPONSABILITà E SALVARLO”
A. HARENDT
Informa il piano di Miglioramento nei Traguardi 1 e 2
8
nell'area centrale della provincia che ha reso scarsamente appetibile il trasferimento nel Mugello di popolazione fiorentina, che era stata la causa primaria della crescita demografica degli ultimi 20 anni. Ovviamente queste considerazioni richiederanno conferme negli anni prossimi. In relazione alla componente estera della popolazione ben oltre la metà sono di nazionalità albanese (37%) e rumena (29%). Le altre nazionalità, pur numerose, hanno consistenze numeriche molto minori. I minori residenti nella zona sociosanitaria Mugello al 31/12/2009 erano 11.250, il 16% circa della popolazione totale. L’incidenza degli stranieri su tale valore è abbastanza elevata (8,5%), in particolare sulle prime fasce si età. L’analisi del cambiamento sociale in atto nel nostro territorio svolta dai servizi e integrata dalle osservazioni del mondo della partecipazione (cooperative sociali e associazioni di volontariato) hanno evidenziato l’aumento delle problematiche educative di bambini e adolescenti. Di grande importanza l’attenzione da dedicare alle famiglie, alle loro difficoltà nello svolgere i ruoli genitoriali sia nelle situazioni di sostanziale equilibrio, sia per quei nuclei le cui condizioni siano aggravate da separazioni, (significativo in questo senso il peso del 14% dei nuclei mono-genitoriali con figli), conflittualità, difficoltà economiche, sociali, o da patologie che comunque incidano sulla capacità genitoriale.
LA POPOLAZIONE SCOLASTICA Il numero di iscritti all'anno scolastico 2013/2014 è leggermente diminuito in ogni ordine di scuola (da 8.593 a 8.471 = - 122) rispetto all'anno precedente. La diminuzione è tutta da ascriversi alla riduzione del numero di alunni stranieri, che si riducono di 153 unità ed in percentuale dal 13,7% al 12,1%. Il dato non sorprende vista la diminuzione di popolazione straniera verificatasi nel 2013 ma, permanendo i saldi naturali negativi, rappresenta un campanello d'allarme sulla possibilità di mantenimento nel tempo dei presìdi scolastici, in particolare nelle frazioni e nei borghi montani.
2006/2007 2007/2008 2008/2009 2009/2010 2010/2011 2011/2012 2012/2013 2013/2014
Ordine di scuola Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale % stranieri Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale
Materne 1.322 184 1.506 12,2 1.409 174 1.583 11,0 1.503 219 1.722 12,7 1.572 234 1.806 13,0 1.623 253 1.876 13,5 1.552 247 1.799 13,7 1.566 231 1.797 12,9 1.608 188 1.796 10,5
Elementari 2.498 342 2.840 12,0 2.470 375 2.845 13,2 2.376 354 2.730 13,0 2.427 388 2.815 13,8 2.734 434 3.168 13,7 2.492 338 2.830 11,9 2.491 423 2.914 14,5 2.583 317 2.900 10,9
Medie 1.516 185 1.701 10,9 1.562 222 1.784 12,4 1.592 231 1.823 12,7 1.614 236 1.850 12,8 1.715 250 1.965 12,7 1.612 253 1.865 13,6 1.553 262 1.815 14,4 1.469 253 1.722 14,7
Superiori 1.676 126 1.802 7,0 1.858 172 2.030 8,5 1.929 216 2.145 10,1 1.923 214 2.137 10,0 1.968 259 2.227 11,6 1.776 236 2.012 11,7 1.804 263 2.067 12,7 1.785 268 2.053 13,1
Totale 7.012 837 7.849 10,7 7.299 943 8.242 11,4 7.400 1.020 8.420 12,1 7.536 1.072 8.608 12,5 8.040 1.196 9.236 12,9 7.432 1.074 8.506 12,6 7.414 1.179 8.593 13,7 7.445 1.026 8.471 12,1
%
stranieri
%
stranieri
%
stranieri
%
stranieri
%
stranieri
%
stranieri
%
stranieri
31/12/99 31/12/00 31/12/01 31/12/02 31/12/03 31/12/04 31/12/05 31/12/06 31/12/07 31/12/08 31/12/09 31/12/10 31/12/11 31/12/12 31/12/13
Barberino Mugello 9.268 9.396 9.515 9.684 9.896 10.120 10.312 10.404 10.666 10.786 10.853 10.888 10.962 11.008 10.868
Borgo San Lorenzo 15.814 16.022 15.779 16.331 16.524 16.766 17.028 17.349 17.744 17.923 18.049 18.190 18.224 18.362 18.136
Dicomano 4.781 4.787 4.963 5.037 5.111 5.190 5.231 5.387 5.585 5.626 5.676 5.777 5.764 5.735 5.648
Firenzuola 4.733 4.787 4.809 4.821 4.902 4.939 4.945 4.921 4.957 4.937 4.908 4.950 4.932 4.876 4.839
Marradi 3.631 3.650 3.616 3.541 3.503 3.501 3.455 3.383 3.366 3.339 3.295 3.298 3.278 3.252 3.225
Palazzuolo sul Senio 1.322 1.329 1.300 1.293 1.272 1.257 1.251 1.234 1.244 1.219 1.199 1.198 1.189 1.175 1.170
Scarperia e San Piero 10.310 10.414 10.536 10.794 11.007 11.194 11.340 11.503 11.671 11.828 12.033 12.114 12.197 12.168 12.154
di cui: San Piero a Sieve 3.874 3.849 3.758 3.763 3.842 3.921 3.973 4.065 4.133 4.143 4.239 4.305 4.367 4.350 4.312
Scarperia 6.436 6.565 6.778 7.031 7.165 7.273 7.367 7.438 7.538 7.685 7.794 7.809 7.830 7.818 7.842
Vicchio 7.043 7.152 7.114 7.424 7.553 7.736 7.808 7.956 8.092 8.199 8.234 8.262 8.233 8.261 8.256
Totale 56.902 57.537 57.632 58.925 59.768 60.703 61.370 62.137 63.325 63.857 64.247 64.677 64.779 64.837 64.296
COMUNIVALORI ASSOLUTI
9
In generale si nota un trend della popolazione scolastica negli ultimi anni sostanzialmente in linea con l'andamento demografico del territorio mugellano, con una continua crescita fino al 2011 e una successiva stabilizzazione e lieve decrescita. Incidenza della popolazione straniera Come evidenziato più sopra, la popolazione scolastica straniera è diminuita significativamente, tornando a registrare in termini percentuali un valore pari a quello del 2008/2009 (12,1%). Ciò discende da un andamento differenziato nei vari ordini di scuole, con una popolazione straniera che si riduce, anche in maniera cospicua nel 2013, nelle scuole materne ed elementari ed invece continua a crescere (ma non in valore assoluto) nelle medie inferiori e superiori. In queste ultime in particolare la componente con cittadinanza non italiana è quasi raddoppiata fra il 2006/07 e il 203/14 (da 7% a 13,1%). Il dato risulta assai significativo in quanto dimostra come le famiglie straniere ormai inserite da anni nel contesto mugellano (e che presumibilmente hanno figli più grandi) tendano comunque a rimanere sul territorio, mentre stia progressivamente venendo meno il contributo di nuove e giovani famiglie.
Popolazione scolastica con handicap
Ordine di ScuolaAnno scolastico
13/14 12/13 11/12 10/11 09/10
Infanzia 25 19 22 16 18
Primaria 71 67 78 58 60
Secondaria I grado 65 68 60 52 49
Secondaria II grado 59 46 48 40 38
Totali 220 200 208 166 165
10
Un incremento cospicuo e progressivo si è avuto invece nella popolazione scolastica con handicap certificato ex L.104, che ha raggiunto nel 2013 le 220 unità, con un aumento di oltre il 33% in quattro anni. Le cause di tale incremento meriterebbero un approfondimento specifico che qui non è possibile fare, ma appare evidente che l'aumento delle certificazioni debba vedere accurate analisi in quanto richiede modifiche gestionali e didattiche - oltre che ad aumenti dei costi - non trascurabili per gli istituti scolastici. Popolazione scolastica per comune
Quasi la metà (46,8%) degli studenti inseriti nelle scuole mugellane gravita negli istituti di Borgo San Lorenzo, sia perché comune di maggior dimensione demografica sia, soprattutto, perché sede dei due soli istituti superiori della zona. Gli altri comuni si ripartiscono infatti gli studenti più o meno proporzionalmente alla loro dimensione demografica.
N. alunni iscritti per anno
Incidenza % popolazione straniera per ordine di scuola ed anno
scolastico
13,2
11,412,1
13,8
12,8
10,0
13,5 13,7
12,7
11,6
12,913,7
11,9
13,6
11,7
12,612,2 12,0
10,7
7,0
10,911,0
8,5
12,413,012,7
10,1
12,713,0 12,5
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grardo Totale
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Distribuzione popolazione scolastica nelle scuole per comune
AASS 2013/2014
Barberino
13,5%
Borgo S. L.
46,8%
Dicomano
6,1%
Firenzuola
5,2%
Marradi
3,0%
Palazzuolo
0,9%
Scarperia e San Piero
15,4%
Vicchio
9,2%
11
Alunni e classi Primaria Scarperia
N° Alunni e classi per anni di corso (A.S. 2015/16)
Anno di corso Alunni Classi N° medio alunni per classe
1 87 4 21.8
2 73 3 24.3
3 69 3 23
4 93 4 23.2
5 72 3 24
N° Classi del primo anno per indirizzo di studio/tempo scuola (A.S. 2015/16)
Descrizione Classi
27 ore settimanali 1
tempo pieno per 40 ore settimanali 3
.
12
13
Alunni e classi Primaria San Piero
Anno di corso Alunni Classi N° medio alunni per classe
1 22 1 22
2 28 2 14
3 30 2 15
4 41 2 20.5
5 37 2 18.5
.
N° Classi del primo anno per indirizzo di studio/tempo scuola (A.S. 2015/16)
Descrizione Classi
fino a 30 ore settimanali 1
.
14
15
Alunni e classi Secondaria Scarperia
N° Alunni e classi per anni di corso (A.S. 2015/16)
Anno di corso Alunni Classi N° medio alunni per classe
1 98 4 24.5
2 63 3 21
3 66 3 22
.
N° Classi del primo anno per indirizzo di studio/tempo scuola (A.S. 2015/16)
Descrizione Classi
tempo prolungato a 36 ore settimanali 4
.
16
17
18
19
Alunni e classi Secondaria San Piero
N° Alunni e classi per anni di corso (A.S. 2015/16)
Anno di corso Alunni Classi N° medio alunni per classe
1 41 2 20.5
2 48 2 24
3 37 2 18.5
.
N° Classi del primo anno per indirizzo di studio/tempo scuola (A.S. 2015/16)
Descrizione Classi
tempo prolungato a 36 ore settimanali 2
20
21
22
23
La collegialità rappresenta per l’Istituto Comprensivo, un valore strategico che sostanzia e connota l’esperienza di “democrazia partecipata” quale pratica civica incardinata nelle relazioni e nei paradigmi dell’educazione ambientale e dell’educazione multiculturale. In particolare, il reticolo di interazioni e di progettualità sviluppata con il territorio e soprattutto con la Consulta dei genitori attraversa il confronto e il dialogo e qualifica molte delle scelte educative espresse dagli organi collegiali della scuola. La dimensione partecipativa necessita di una continua “cura” e di ulteriore sviluppo. Nel Piano di Miglioramento la qualità delle relazioni viene richiamata nell’area delle priorità e dei traguardi:
la collegialità-la partecipazione come valori che favoriscono la costruzione delle competenze chiave di cittadinanza degli studenti;
il territorio concepito come un “laboratorio a cielo aperto” e la comunità vista come officina civica;
il reticolo dei processi di integrazione nella comunità scolastica e tra questa e la società civile come il tessuto che irrobustisce la formazione;
le Consulte dei genitori come gli interlocutori e coprotagonisti del POF.
ORGANO durata COMPOSIZIONE FUNZIONI SEDUTE
CONSIGLIO DI
ISTITUTO (3 anni)
art. 1 DPR 416-1974 CM 105-1975 art. 8-9 TU 297-1994 art.21 L. 59-1998
Dirigente scolastico/otto docenti/otto genitori tra i quali il Presidente/due ATA
Approva il POF Delibera i regolamenti, le convenzioni, i progetti,
4 volte annualmente
COLLEGIO DEI DOCENTI (1 anno)
art. 4 DPR 416-1974 art. 7 -37 TU 297-1994 art.21 L. 59-1998 art. 16 DPR 275-1999 OM 267-1995 CM 268-1995
Dirigente scolastico e tutti i docenti dell’Istituto tra i quali il segretario del Collegio.
Elabora il POF Delibera la progettazione formativa Definisce l’organizzazione curricolare, didattica, formativa Valuta l’organizzazione curricolare, didattica, formativa e i risultati connessi
6 sedute: 2 settembre 1 novembre 1 gennaio-marzo 1 maggio 1 giugno
COORDINAMENTO (1 anno)
art. 29 comma 3a e 3b CCNL 2003-2006 Impegni collegiali annuali
Dirigente scolastico/ Collaboratori/Coordinatori di plesso/Funzioni strumentali/ Referenti dislessia e biblioteca
Propone l’organizzazione, l’impianto dell’offerta formativa, Monitora l’andamento dell’organizzazione e organizza le fasi di lavoro e di gestione dei plessi
ogni 2 mesi
INTERSEZIONE INFANZIA (1 anno)
art. 29 comma 3a e 3b CCNL 2003-2006 Impegni collegiali annuali
Dirigente scolastico/tutti i docenti del plesso o dei due plessi.
Approfondisce le problematiche, i bisogni e le proposte educative , le modalità organizzative, didattico-metodologiche e valutative per favorire l’ambiente di apprendimento. Definisce gli itinerari formativi trasversali e le iniziative di plesso e ne valuta l’efficacia in termini di risultati.
ogni 2 mesi
INTERCLASSE PRIMARIA (1 anno)
Dirigente scolastico/tutti i docenti del plesso o dei due plessi.
INTERCONSIGLIO SECONDARIA
(1 anno)
Dirigente scolastico/tutti i docenti del plesso o dei due plessi.
CONSIGLIO DI CLASSE (1 anno)
art. 29 comma 3a e 3b CCNL 2003-2006 Impegni collegiali annuali
Scuola dell’Infanzia: dirigente scolastico, docenti i sezione, rappresentante dei genitori. Scuola Primaria: dirigente scolastico, docenti della classe/Plesso, rappresentanti di classe dei genitori Scuola Secondaria di primo grado: dirigente scolastico, docenti i tutte le discipline, rappresentanti dei genitori.
Promuove la coesione della sezione-classe dal punto di vista relazionale, dell’inclusione, dei bisogni formativi e dell’apprendimento disciplinare. Condivide l’orario, le strategie metodologiche, le piste di lavoro multidisciplinare, le uscite di istruzione. Esprime la valutazione. Adotta eventuali provvedimenti disciplinari.
4 volte annualmente
ASSEMBLEA
(1 anno)
art. 29 comma 3a e 3b CCNL 2003-2006 Impegni collegiali annuali
Dirigente scolastico/docenti di classe/ tutti i genitori della classe e/o Plesso.
Promuove la coesione della sezione-classe dal punto di vista relazionale, dell’inclusione, dei bisogni formativi Condivide forme di flessibilità oraria, le strategie metodologiche, le piste di lavoro multidisciplinare, le uscite di istruzione.
2 volte annualmente
CONSULTA DEI
GENITORI (1-3 anni)
Statuto della Consulta Approvato Consiglio di Istituto
Organismo partecipativo composto dal Direttivo (4 genitori) e dall’Assemblea di tutti i genitori del Plesso.
Promuove la coesione della sezione-classe dal punto di vista relazionale, dell’inclusione, dei bisogni formativi Condivide forme di flessibilità oraria, le strategie metodologiche, le piste di lavoro multidisciplinare, le uscite di istruzione
autogestione dei genitori
6 incontri annuali
COMITATO DI VALUTAZIONE
(3 anni)
ex art. 11 DLgl 274-1994 art. 1 comma 129 L 107-2015
3 docenti due genitori 1 componente esterno dirigente scolastico
Individua i criteri per valorizzazione merito docenti; esprime parere sul superamento periodo di formazione e prova docenti neo-immessi in ruolo
da definire annualmente
Collegato al piano di Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
24
Le diverse componenti della scuola (alunni, docenti, personale ATA, dirigente scolastico, genitori) costituiscono e animano la comunità educativa nel rispetto del corredo di norme deliberate dagli organi di governo dell’Istituto, definite nel Regolamento di Istituto. Alcuni aspetti della scuola come comunità di pratica sono più direttamente collegati alla dimensione formativa: il patto di corresponsabilità, i criteri di formazione delle classi,
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ (art. 3 D.P.R. 21/11/2007 n. 235)
LA SCUOLA SI IMPEGNA A…
LA FAMIGLIA SI LA FAMIGLIA IMPEGNA A…
L’ALUNNO SI L’ALUNNO/A IMPEGNA A…
Offerta Formativa
Proporre un’Offerta Formativa rispondente ai bisogni
dell’alunno/a ed a lavorare per il suo successo formativo.
Leggere, capire e condividere il Piano dell’Offerta Formativa
ed a sostenere l’Istituto nell’attuazione di questo
progetto.
Dialogare con gli insegnanti e a porre domande pertinenti quando vengono presentate
le proposte educative di carattere generale.
Relazioni
Favorire un ambiente sereno e adeguato al massimo sviluppo delle capacità
dell’alunno/a. Promuovere rapporti
interpersonali positivi fra alunni ed insegnanti,
stabilendo regole certe e condivise.
Informare la famiglia qualora si presentino difficoltà
significative nei rapporti interpersonali.
Considerare la funzione formativa della Scuola e dare ad essa, la giusta importanza in confronto ad altri impegni
extrascolastici. Impartire ai figli le regole del
vivere civile, dando importanza alla buona
educazione, al rispetto degli altri e delle cose di tutti.
Collaborare con la scuola rispetto agli obiettivi
programmati.
Comportarsi correttamente con compagni ed adulti.
Rispettare gli altri evitando offese verbali e/o fisiche.
Utilizzare correttamente gli spazi disponibili e il materiale
di uso comune. Accettare il punto di vista degli altri e sostenere con
correttezza la propria opinione.
Rivolgersi in maniera corretta a tutte le persone.
Interventi Educativi
Mandare avvisi, comunicazioni e annotazioni per mantenere un costruttivo
contatto con le famiglie. Dare agli alunni competenze sociali e comportamentali.
Non esprimere opinioni sigli insegnamenti della famiglia in
presenza degli alunni/e.
Firmare sempre tutte le comunicazioni per presa
visione facendo riflettere il/la figlio/a, ove opportuno, sulla
finalità educativa delle comunicazioni.
Non esprimere opinioni o giudizi sugli insegnanti e sul
loro operato in presenza degli/le alunni/e.
Riflettere con adulti e compagni sui comportamenti
da evitare. Riflettere sulle eventuali
annotazioni ricevute. Tenere un comportamento
adeguato alle regole condivise per ogni situazione.
Partecipazione
Tenere in considerazione le proposte di alunni e genitori cercando anche un loro contributo attivo.
Partecipare attivamente alle riunioni previste.
Fare proposte e collaborare alla loro realizzazione.
Esprimere il proprio pensiero (opinioni, idee, emozioni).
Collaborare alla soluzione di problemi comuni.
Interventi didattici
Migliorare l’apprendimento degli/le alunni/e, effettuando interventi individualizzati e/o
personalizzati, o in piccoli gruppi.
Prendere periodico contatto con gli insegnanti.
Cooperare con loro per l’attuazione di eventuali
strategie di recupero o di potenziamento.
Partecipare con impegno a tutte le attività didattiche proposte esprimendo al
meglio le personali capacità.
Collegato al piano di Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
25
LA SCUOLA SI
IMPEGNA A… LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A…
L’ALUNNO SI IMPEGNA A…
Puntualità
Garantire la puntualità e la continuità del servizio scolastico secondo il calendario proposto.
Garantire la regolarità della frequenza scolastica.
Garantire la puntualità del/la figlio/a.
Giustificare le eventuali assenze e ritardi. Conoscere bene il
Regolamento di Istituto.
Rispettare l’ora di inizio delle lezioni.
Far firmare gli avvisi scritti. Portare con puntualità i
materiali e i compiti richiesti.
Uscita dalla scuola
Consegnare gli alunni esclusivamente ai genitori
(infanzia e primaria fino alla terza elementare) o a persona delegata
sull’apposito modello. (Per le classi quarta e quinta della Scuola Primaria e per le tre classi della Scuola secondaria l’uscita da
soli deve essere autorizzata dai genitori per iscritto).
Effettuare la vigilanza da parte degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.
Garantire la presenza all’uscita e eventualmente effettuare la delega ad altri adulti (Infanzia e Primaria).
Rispettare le regole e mantenere l’ordine per
favorire la vigilanza.
Compiti
Richiedere i compiti non svolti il giorno successivo.
(Per la Scuola Primaria i compiti vengono assegnati il venerdì).
Per la scuola Secondaria di primo grado a non assegnare i compiti
nei giorni di rientro (martedì o giovedì) per il giorno successivo.
Fare in modo che ogni lavoro intrapreso venga portato a
termine.
Evitare di sostituirsi ai figli nell’esecuzione dei compiti.
Aiutare i figli a pianificare e ad organizzarsi (orario, angolo
tranquillo, televisione spenta, controllo del diario,
preparazione della cartella, ecc.).
Richiedere ai figli di portare a termine ogni lavoro
intrapreso.
Prendere regolarmente nota dei compiti assegnati.
Pianificare il lavoro da fare a casa.
Svolgere i compiti con ordine e completezza.
Valutazione
Tenere sempre nella giusta considerazione l’errore, senza
drammatizzarlo. Considerare l’errore come tappa
da superare nel processo individuale di apprendimento.
Controllare con regolarità i compiti, correggerli in tempi
ragionevolmente brevi e garantire la trasparenza della valutazione.
Adottare un atteggiamento nei confronti degli errori dei
propri figli, in linea con quello degli insegnanti.
Collaborare per potenziare nel/la figlio/a, una coscienza
delle proprie risorse e dei propri limiti.
Considerare l’errore occasione di miglioramento.
Riconoscere le proprie capacità, le proprie conquiste
ed i propri limiti come occasione di crescita.
In particolare la scuola e la famiglia, attraverso l’azione collettiva e condivisa orienteranno gli interventi educativi alla maturazione delle competenze di cittadinanza, con particolare focus, così come individuato nel Piano di Miglioramento, verso lo sviluppo di livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali.
26
CRITERI FORMAZIONE CLASSI PRIME
ORDINE CRITERI VARIABILI Scuola dell’INFANZIA: dirigente scolastico, funzione strumentale Valutazione-Continuità, coordinatrice di plesso dell’Infanzia, docenti delle sezioni uscenti del plesso; Scuola PRIMARIA: dirigente scolastico, funzione strumentale Valutazione-Continuità, coordinatrice di plesso della Scuola Primaria, docenti delle sezioni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, docenti della Scuola Primaria delle future prime; Scuola SECONDARIA DI PRIMO GRADO: dirigente scolastico,funzione strumentale Valutazione-Continuità, docenti delle sezioni delle classi quinte della Scuola Primaria e coordinatore/trice di plesso della Scuola Secondaria di primo grado.
CRITERI DI
OMOGENEITA
Equilibrato numero di alunni nelle diverse classi; Equilibrio tra numero delle alunne e degli alunni; Sezioni miste (scuola dell’Infanzia) con gli alunni più piccoli dell’anno precedente e gli alunni più grandi dell’anno successivo;
CRITERI
RELAZIONALI
Abbinamento equilibrato tra alunni/e che si sostengono affettivamente; Abbinamento equilibrato tra alunni/e che collaborano positivamente o che presentano dinamiche relazionali connotate da criticità; Abbinamento o divisione
CRITERI
FORMATIVO-DIDATTICI
Attenzione: abbinamento di alunni/e tenendo conto dei tempi e delle modalità di apprendimento; Autonomia: abbinamento di alunni/e in base alle modalità di lavoro; Competenze cognitive: abbinamento in base ai diversi livelli di maturazione delle abilità/conoscenze di base;
CRITERI LEGATI A ESIGENZE
LOGISTICHE
Eventuale abbinamento di alunni/e in relazione alla stessa provenienza (frazione, località isolata).
Precedenze assolute
Alunno/a con disabilità
Alunno/a già frequentante il plesso
ORDINE INDICATORI PUNTEGGIO
INFANZIA (a parità di punteggio
si procede per ordine di età: dal più grande al più piccolo)
Alunno/a residente nella zonizzazione di appartenenza del plesso del Comune di Scarperia San Piero
100
Alunno/a residente nell’altra zonizzazione del Comune di Scarperia San Piero
50
Alunno/a con nucleo familiare in situazione di disagio segnalato dai Servizi socio-sanitari/presenza di
disabilità nel nucleo familiare L.104-92
10
Alunno/a con nucleo familiare composto da un solo genitore (vedovo/a-separato/a- divorziato/a-single….)
10
Fratelli maggiori che frequentano la scuola nella zonizzazione di richiesta
10
Alunno/a non residente con almeno un genitore che lavora nel Comune di Scarperia San Piero
5
Alunno/a che compie 5 anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento
8
Alunno/a che compie 4 anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento
6
Alunno/a che compie 3 anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento
4
27
Precedenze assolute
Alunno/a con disabilità
Alunno/a già frequentante il plesso
ORDINE INDICATORI PUNTEGGIO
PRIMARIA (a parità di punteggio si
procede per ordine di età: dal più grande al più piccolo)
Alunno/a residente nella zonizzazione di appartenenza del plesso del Comune di
Scarperia San Piero
100
Alunno/a residente nell’altra zonizzazione del Comune di Scarperia San Piero
50
Alunno/a con nucleo familiare in situazione di disagio segnalato dai Servizi socio-
sanitari/presenza di disabilità nel nucleo familiare L.104-92
10
Alunno/a con nucleo familiare composto da un solo genitore (vedovo/a-separato/a- divorziato/a-
single….)
10
Fratelli maggiori che frequentano la scuola nella zonizzazione di richiesta
10
Alunno/a non residente con almeno un genitore che lavora nel Comune di Scarperia San Piero
5
Precedenze assolute
Alunno/a con disabilità
Alunno/a già frequentante il plesso
ORDINE INDICATORI PUNTEGGIO
SECONDARIA PRIMO GRADO
(a parità di punteggio si procede
per ordine di età: dal più grande
al più piccolo)
Alunno/a residente nella zonizzazione di appartenenza del plesso del Comune di Scarperia
San Piero
100
Alunno/a residente nell’altra zonizzazione del Comune di Scarperia San Piero
50
Alunno/a con nucleo familiare in situazione di disagio segnalato dai Servizi socio-
sanitari/presenza di disabilità nel nucleo familiare L.104-92
10
Alunno/a con nucleo familiare composto da un solo genitore (vedovo/a-separato/a- divorziato/a-
single….)
10
Fratelli maggiori che frequentano la scuola nella zonizzazione di richiesta
10
Alunno/a non residente con almeno un genitore che lavora nel Comune di Scarperia San Piero
5
28
FONTI NORMATIVE: DPR 275/1999 Dlg.vo 165/2001 DL 44/2001 DM 21/2007 Il Programma annuale della scuola, concepito come interfaccia finanziario degli obiettivi formativi delineati nel POF, rispetta e adotta i sei principi di:
TRASPARENZA (chiarezza di esposizione)
ANNUALITA’ (rinnovo dei fatti contabili ogni anno)
INTEGRITA’ (definizione degli importi per intero al lordo di eventuali oneri)
UNIVERSALITA’ (non compensazione di entrate con uscite)
UNICITA’ (registrazione di tutte le entrate /spese in un solo conto, senza conti paralleli) e i tre criteri di EFFICACIA/EFFICIENZA/ECONOMICITA’. Il Programma Annuale, che esprime una situazione finanziaria “sana”, interagisce, rispecchia e orienta le scelte progettuali degli organi collegiali e ne sostanzia i processi attraverso la fisionomia dell’impianto che si struttura in coerenza con i cinque ambiti di operatività della scuola che corrispondono anche alle uscite:
FUNZIONAMENTO GENERALE e DIDATTICO EDUCAZIONE AMBIENTALE/TIC EDUCAZIONE MULTICULTURALE ORIENTAMENTO RICERCA/AZIONE CONTINUITA’ VALUTAZIONE
Per quanto concerne le entrate le voci fondamentali di acquisizione delle risorse sono:
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE (aggregato 01) FINANZIAMENTI DALLO STATO (aggregato 2) FINANZIAMENTO DALLA REGIONE TOSCANA (aggregato 03) FINANZIAMENTI DA ENTI LOCALI O DA ALTRE ISTITUZIONI (aggregato 04) CONTRIBUTI DA PRIVATI (aggregato 05)
L’impronta che il Programma Annuale dà e riceve dalla progettazione formativa e dai processi educativi promossi dagli organi collegiali tende a sviluppare nel triennio, in coerenza con il Piano di Miglioramento:
La costruzione della scuola come “centro civico”; La ricerca di modelli didattici adeguati al tessuto sociale nel quale si trova ad agire la scuola
intesa come comunità educativa che interagisce in modo strutturato e partecipativo nella rete sociale;
La valorizzazione/interazione con il territorio e con le sue vocazioni culturali e produttive attraverso il curricolo connotato dall’educazione ambientale e dall’educazione multiculturale;
L’aggiornamento continuo delle risorse umane, degli ambienti di apprendimento e delle metodologie.
Collegato al Piano di Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
29
La scuola ha adottato e tende a consolidare nell’ottica triennale, sia nelle classi della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria che in quelle della scuola Secondaria di primo grado, il tempo pieno e quello prolungato (La scuola Primaria di San Piero a Sieve funziona a 31 ore settimanali, ma grazie al finanziamento ad hoc dell’Amministrazione comunale, può offrire un arricchimento del tempo-scuola anche per i due pomeriggi non coperti dall’organico dell’autonomia). I “tempi lunghi” favoriscono:
L’ insegnamento/apprendimento in modo più disteso, robusto, flessibile e aperto Il lavoro didattico anche a classi aperte, l’adozione di metodologie cooperative e laboratoriali e personalizzate
La Scuola dell'Infanzia ha un'organizzazione oraria di 8 ore giornaliere; le attività si svolgono dal lunedì al venerdì.
Alunni 297 ( Scarperia 189 San Piero a Sieve 108) 11 Sezioni/aule (7 Scarperia 4 San Piero a Sieve)
ORARIO Scarperia dal lunedì al venerdì 8:30 -16:30 ORARIO San Piero a Sieve dal lunedì al venerdì 8:00 -16:00
Oorario:
La Scuola Primaria ha un'organizzazione oraria a "TEMPO PIENO" con 40 ore settimanali a Scarperia, a MODULO PARALLELO di 31 ore settimanali a San Piero a Sieve più due pomeriggi opzionali finanziati dall’Amministrazione comunale.
In ogni classe operano più docenti:
NEL TEMPO PIENO: Uno per l'area antropologico-linguistico-espressiva/Uno per l'area matematico-scientifica-espressiva
NEL MODULO: (tendenzialmente) Uno per l’area linguistica/Uno per l’area matematico-scientifica/Uno per l’area antropologica INOLTRE: Uno per la lingua comunitaria (Inglese). E' presente un docente di religione, quando gli insegnanti di classe non svolgono tale insegnamento.
Alunni (Scarperia San Piero a Sieve) Sezioni 5/6 (Scarperia 3/4 San Piero a Sieve 2)
Classi 26 (17 Scarperia 9 San Piero a Sieve) ORARIO Scarperia dal lunedì al venerdì 8:30 -16:30
ORARIO San Piero a Sieve lunedì mercoledì giovedì 8:20 -16:00 martedì venerdì 8.20 – 12.20 (martedì pomeriggio 12.20-16.30 opzionale)
La Scuola Secondaria ha un'organizzazione oraria a TEMPO PROLUNGATO. Le attività si svolgono per 36 ore settimanali su 6 giorni con due rientri pomeridiani, di martedì e venerdì
ORARIO Scarperia lunedì mercoledì giovedì 8.30 –13.30 martedì venerdì 8.30 – 16.30 sabato 8.30 -12.30
ORARIO San Piero a Sieve lunedì mercoledì giovedì 8.05 –13.45 martedì venerdì 8.05 – 16.20
Collegato al Miglioramento nei Traguardi 1 e 2
e in particolare alle Aree di processo 2, 4, 5
30
In questa sezione viene indicato il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L’organico
dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015. Il nostro Istituto
ha 54 classi, distribuite su 6 plessi tutte funzionanti a tempo pieno e tempo prolungato.
a. posti comuni e di sostegno
SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Ordine di scuola
Annualità
a.s. 2016-2017
Fabbisogno
Motivazione
Posto comune
Posto di sostegno
Scuola dell’Infanzia
Scarperia 7/8 sezioni
14/16
2
Si richiede una sezione in più per Scarperia per aumento n° iscrizioni. Sono presenti 4 alunni con disabilità e 2 in osservazione.
San Piero a Sieve 4 sezioni
8
1 e 1/2
totale
24
3 e 1/2
Scuola Primaria
Scarperia
34
6
Si richiedono 2 docenti in più per aumentare l’orario a San Piero (32 ore) e garantire il tempo pieno(40 ore) a Scarperia. Sono presenti 18 alunni con disabilità.
San Piero a Sieve
14
3
totale
48
9
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GALILEO CHINI
Classe di concorso/sostegno
a.s. 2016-17 Motivazione
A43 lettere
8 + 6 ore
10 classi a tempo prolungato
A059 5
A345 1 + 12 ore
A032 1+2 ore
A030 1+ 2 ore
A033 1+ 2 ore
A028 1+ 2 ore
A245 1 + 2 ore
sostegno 3
31
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ANDREA DEL CASTAGNO
Classe di concorso/sostegno
a.s. 2016-17 Motivazione
A43 lettere
5 6 classi a tempo prolungato
A059 3
A345 1
A032 12 ore
A030 12 ore
A033 12 ore
A028 12 ore
A245 12 ore
sostegno 3
b. Posti per il potenziamento
Tipologia n. docenti Motivazione
Posto comune scuola Primaria
6
Raggiungimento obiettivi Piano di miglioramento, ampliamento dell’orario curricolare, attività di alfabetizzazione, continuità con scuola dell’Infanzia o Secondaria, laboratori alunni Dsa, attività laboratori ali,semiesonero collaboratore del DS. 2 docenti A043, 1 docente A059 Raggiungimento obiettivi Piano di miglioramento, ampliamento dell’orario curricolare, attività di alfabetizzazione, continuità, laboratori alunni Dsa, attività laboratoriali.
Posto sostegno Scuola secondaria
1 3
c. Posti per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto di quanto
stabilito dal comma 14 dell’art. 1, legge 107/2015.
Tipologia n.
Assistente amministrativo
6
Collaboratore scolastico
21
DSGA 1
Collegato al Piano di Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
e in particolare le Aree di processo 2,3, 4, 7
32
(con variazioni annuali)
1. ORARIO
Il tempo scuola è di 40 ore con il seguente funzionamento: plesso di Scarperia 8.30 - 16.30
2. SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili nel plesso di Scarperia sono: angolo morbido, biblioteca, salone per accoglienza dei bambini del pre-scuola (dalle 7.30 alle 8.30).
3. CONSIGLI
D’INTERSEZIONE
A ciascun docente sarà data copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per i consigli. Si ricorda che ai consigli è necessaria la presenza di tutti gli insegnanti di classe.
4. CAMBI/PERMESSI BREVI
cambi di orario, quando se ne presenti la necessità per esigenze personali, vanno comunicati utilizzando l’apposito modulo da ritirare in aula insegnanti, alla coordinatrice del plesso Lepri Romana. I permessi brevi devono essere richiesti alla stessa coordinatrice, con almeno due giorni di anticipo, previa compilazione del modulo da ritirare in aula insegnanti e non possono superare le due ore giornaliere. Ne sarà richiesto il recupero per coprire le insegnanti, anche di altre sezioni, quando saranno assenti.
5. SUPPLENZE
SOSTITUZIONI
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore in sala insegnanti e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio. Qualora sia necessario dividere gli alunni di una classe, il Dirigente delega la coordinatrice a farlo.
6. GITE E VISITE
Le visite ai musei e le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) e 1 insegnante ogni 2 alunni disabili.
7. MENSA
Tutte le classi accedono alla mensa dalle scale dell’ingresso secondario della scuola dell’infanzia. I docenti partono dalle rispettive aule, si raccomanda la puntualità e di non sostare sulle scale.
8. USCITE/PRELIEVO/
RITARDI
Gli alunni che hanno la necessità di uscire in anticipo rispetto all’orario del giorno devono comunicarlo la mattina alle insegnanti, il genitore o un suo delegato preleveranno il/la proprio/a figlio/a firmando il registro di classe al momento dell’uscita. In caso di ritardo gli alunni devono avere motivata giustificazione e devono essere accompagnati dal genitore e consegnanti al personale ATA di custodia. I custodi li accompagneranno in classe, altrimenti non saranno accettati e segnanti assenti.
9. FOTOCOPIE
Ogni docente avrà, come l’a.s. precedente, un tesserino con una dotazione di fotocopie per classe. Nel caso in cui si prevedano fotocopie in più per i progetti di classe lo si dichiara nella scheda di progettazione e, verificata la disponibilità, si richiede un tesserino accessorio.
10. AULA DOCENTI
In biblioteca si possono ricevere i genitori. Sul tavolo sono presenti due raccoglitori, uno per le circolari e uno per le sostituzioni dei colleghi assenti: si pregano i docenti di prenderne visione ogni giorno.
11. SEGRETERIA
Ogni docente è tenuto a rispettare, in maniera rigorosa, l’orario di ricevimento.
GIORNI MATTINO POMERIGGIO
Lunedì Mercoledì Venerdì
dalle 7:30 alle 9:00 dalle 12:00 alle14:00
Martedì Giovedì dalle 10:00 alle 12:00 dalle 14.00 alle 17:00
33
ORARIO
ATTIVITÀ’
SPAZI
GRUPPI
COSA FANNO I BAMBINI
COSA FANNO LE MAESTRE
7.30-8.30
PRESCUOLA (CON PERSONALE AUSER) ENTRATA ACCOGLIENZA, GIOCO E ATTIVITÀ LIBERE
SEZIONE/ SALONE FINO ALL’ARRIVO DEI DOCENTI
TUTTI I BAMBINI PRESENTI
GIOCANO NELLO SPAZIO STRUTTURATO
8.30-9.30
INGRESSO DEI BAMBINI
SEZIONE
GRUPPI SEZIONE
ATTIVITA’ DI GIOCO LIBERO FINO ALLE 9.00 COLAZIONE TUTTI INSIEME TEMPO DEL CERCHIO: CALENDARIO PRESENZE
COORDINANO, GUIDANO, CONVERSANO, AIUTANO, PROPONGONO.
9.30-11.30
ATTIVITA’ DIDATTICHE NEI VARI CAMPI DI ESPERIENZA
SEZIONE/ SALONE
GRUPPI SEZIONE
SVOLGONO LE ATTIVITA’ IN GRUPPI O INDIVIDUALMENTE ENTRANO IN CONTATTO CON I “SAPERI”. RACCONTANO, ASCOLTANO, PROGETTANO, DISEGNANO, COSTRUISCONO, MANIPOLANO, COLLABORANO TRA LORO
ELABORANO E CONDUCONO LE ATTIVITÀ PREVISTE DAI VARI PROGETTI, INOLTRE OSSERVANO LE MODALITÀ DI APPRENDIMENTO E DI INTERAZIONE DEI BAMBINI.
11.30-12.00
RIORDINO MATERIALI E AMBIENTE E PREPARAZIONE PER IL PRANZO
SEZIONE E /O SALONE
SEZIONE
RIORDINANO E A TURNO VANNO IN BAGNO
COORDINANO, GUIDANO,
CONVERSANO, AIUTANO,
PROPONGONO
12.00-13.15
PRANZO
REFETTORIO
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
ASSAGGIANO, MANGIANO, SE VOGLIONO, I CIBI PREVISTI DAL MENÙ.
PRANZANO CON I BAMBINI, CONVERSANO CON LORO, AIUTANO, PROPONGONO DI ASSAGGIARE I CIBI.
13.15-14.15
GIOCO E ATTIVITÀ SPONTANEE ALLE H.13,30 I BAMBINI DELLA STANZA BLU INIZIANO IL RIPOSO POMERIDIANO
SALONE E/O GIARDINO
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
I BAMBINI SCELGONO AUTONOMAMENTE UN GIOCO CON GLI AMICI.
CONTROLLANO, COLLABORANO, AIUTANO, PROPONGONO, SOLLECITANO.
14.15-15.30
PROGETTI, ATTIVITÀ’ GUIDATE E/O LIBERE
SEZIONE
GRUPPI SEZIONE
SVOLGONO LE ATTIVITÀ’ PREVISTE.
ORGANIZZANO, COORDINANO, PROPONGONO.
15.00-16.00
SPUNTINO CON FRUTTA, USCITA DEI BAMBINI DEL PULMINO, GIOCO LIBERO
SEZIONE
GRUPPI SEZIONE
DOPO AVER FATTO LA MERENDA I BAMBINI GIOCANO IN ATTESA DEI PULMINI E GENITORI.
PROPONGONO GIOCHI, CONTROLLANO, COORDINANO.
16.00-16.30
USCITA
SEZIONE
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
ASPETTANO L’ARRIVO DEI GENITORI.
CONTROLLANO.
34
(con variazioni annuali)
1. ORARIO
Il tempo scuola è di 40 ore con il seguente funzionamento: plesso di San Piero a Sieve 8.00 – 16.00
2. SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili nel plesso sono salone, biblioteca ed aula azzurra secondo calendario concordato.
3. CONSIGLI D’INTERSEZIONE
A ciascun docente sarà data copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per i consigli. Si ricorda che ai consigli è necessaria la presenza di tutti gli insegnanti di classe.
4. CAMBI/PERMESSI BREVI
I cambi di orario, quando se ne presenti la necessità per esigenze personali, vanno comunicati utilizzando l’apposito modulo da ritirare in aula insegnanti, alla coordinatrice del plesso Susanna Bini. I permessi brevi devono essere richiesti alla stessa coordinatrice, con almeno due giorni di anticipo, previa compilazione del modulo da ritirare in aula insegnanti e non possono superare le due ore giornaliere. Ne sarà richiesto il recupero per coprire le insegnanti, anche di altre sezioni, quando saranno assenti.
5. SUPPLENZE E
SOSTITUZIONI
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore in sala insegnanti e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio. Qualora sia necessario dividere gli alunni di una classe, il Dirigente delega la coordinatrice a farlo.
6. GITE E VISITE
Le visite ai musei e le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) e 1 insegnante ogni 2 alunni disabili.
7. MENSA
Plesso di San Piero a Sieve: le sezioni gialla e rossa pranzeranno alle ore 12.00 (1° turno) mentre verde e viola alle ore 12.30 (2° turno). Si raccomanda la puntualità.
8. USCITE/PRELIEVO/RITARDI
Gli alunni che hanno la necessità di uscire in anticipo rispetto all’orario del giorno devono comunicarlo la mattina alle insegnanti, il genitore o un suo delegato preleveranno il/la proprio/a figlio/a firmando il registro di classe al momento dell’uscita. In caso di ritardo gli alunni devono avere motivata giustificazione e devono essere accompagnati dal genitore e consegnanti al personale ATA di custodia. I custodi li accompagneranno in classe, altrimenti non saranno accettati e segnanti assenti.
9. FOTOCOPIE
Plesso San Piero: Le fotocopie verranno fatte dai collaboratori scolastici i quali registreranno nel quaderno il numero effettuato.
10. AULA DOCENTI
Sul tavolo sono presenti due raccoglitori, uno per le circolari e uno per le sostituzioni dei colleghi assenti: si pregano i docenti di prenderne visione ogni giorno.
11. SEGRETERIA
Ogni docente e ogni genitore è tenuto a rispettare, in maniera rigorosa, l’orario di ricevimento.
GIORNI MATTINO POMERIGGIO
Lunedì Mercoledì Venerdì
dalle ore 7:30 alle ore 9:00 dalle ore 12:00 alle ore 14:00
Martedì Giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 dalle ore 14.00 alle ore 17:00
35
(con variazioni annuali)
ORARIO ATTIVITÀ’ SPAZI GRUPPI COSA FANNO I BAMBINI
COSA FANNO LE MAESTRE
8.00-9.15
ENTRATA, ACCOGLIENZA, GIOCO E ATTIVITÀ LIBERE
SEZIONE / SALONE FINO ALL’ARRIVO DEL 1° PULMINO E POI NELLE RISPETTIVE SEZIONI
TUTTI I BAMBINI PRESENTI
ARRIVANO A SCUOLA CON I GENITORI E CON IL PULMINO, SALUTANO MAESTRA ED AMICI, INIZIANO UN GIOCO O UN’ATTIVITÀ. SONO LIBERI DI SCEGLIERE!
COORDINANO, CONTROLLANO, INCORAGGIANO, COLLABORANO, PROPONGONO, GIOCANO, AIUTANO ECC…
9.15-9.30
RIORDINO
SEZIONE GRUPPI SEZIONE
RIORDINANO I GIOCHI E MATERIALI USATI, SI SISTEMANO IN CONVERSAZIONE
AIUTANO I BAMBINI NELLE ATTIVITÀ DI RIORDINO, CONVERSANO, AIUTANO, PROPONGONO.
9.30-10.30
CARTELLONE DEGLI INCARICHI, APPELLO, CALENDARIO, LETTURA E CONVERSAZIONE
SEZIONE
GRUPPI SEZIONE
RIMANGONO IN CONVERSAZIONE, COMPILANO I CARTELLONI, CONVERSANO, DISCUTONO,ASCOLTANO.
PROPONGONO LE MODALITÀ DI COMPILAZIONE, FAVORISCONO LA CONVERSAZIONE E L’ASCOLTO.
10.30-11.45 (PER SEZIONE GIALLA E ROSSA) 10.30-12.15 (PER SEZIONE VERDE E VIOLA)
ATTIVITÀ, PROGETTI, MOMENTO DIDATTICO DEL GRUPPO ETÀ
SEZIONE E /O LABORATORIO
SEZIONE O GRUPPI PER ETÀ
ENTRANO IN CONTATTO CON I “SAPERI”. RACCONTANO, ASCOLTANO, PROGETTANO, DISEGNANO, COSTRUISCONO, MANIPOLANO, COLLABORANO TRA LORO.
ELABORANO E CONDUCONO LE ATTIVITÀ PREVISTE DAI VARI PROGETTI, INOLTRE OSSERVANO LE MODALITÀ DI APPRENDIMENTO E DI INTERAZIONE DEI BAMBINI.
11.45-12.,00 (PER SEZIONE GIALLA E ROSSA) 12.15 -12.30 (PER SEZIONE VIOLA E VERDE)
RIORDINO E USO SERVIZI IGIENICI
SALONE SEZIONI
GRUPPI SEZIONE
GIOCANO E A TURNO VANNO IN BAGNO.
COORDINANO, AIUTANO, PROPONGONO MODALITÀ PER GESTIRE L’IGIENE PERSONALE.
12.00-12.30 (SEZ. GIALLA E ROSSA) 12.30-13,.00 (SEZ. VERDE E VIOLA)
PRANZO
REFETTORIO
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
ASSAGGIANO, MANGIANO, SE VOGLIONO, I CIBI PREVISTI DAL MENÙ.
PRANZANO CON I BAMBINI, CONVERSANO CON LORO, AIUTANO, PROPONGONO DI ASSAGGIARE I CIBI.
12.30-14.15 (PER SEZIONE ROSSA, E GIALLA) 13.00 -14.15 (PER SEZIONE VIOLA E VERDE)
GIOCO E ATTIVITÀ’ SPONTANEE ALLE H.13,30 I BAMBINI DELLA STANZA GIALLA INIZIANO IL RIPOSO POMERIDIANO
SALONE E/O GIARDINO
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
I BAMBINI SCELGONO AUTONOMAMENTE UN GIOCO CON GLI AMICI.
CONTROLLANO, COLLABORANO, AIUTANO, PROPONGONO, SOLLECITANO.
14.15-15.00
PROGETTI, ATTIVITÀ LIBERE
SEZIONE O LOCALI COMUNI
GRUPPI SEZIONE
SVOLGONO LE ATTIVITÀ PREVISTE.
ORGANIZZANO, COORDINANO, PROPONGONO.
15.00-15.40
SPUNTINO CON FRUTTA, USCITA DEI BAMBINI DEL PULMINO, GIOCO LIBERO
SEZIONE
GRUPPI SEZIONE
DOPO AVER FATTO LA MERENDA I BAMBINI GIOCANO IN ATTESA DEI PULMINI E GENITORI.
PROPONGONO GIOCHI, CONTROLLANO, COORDINANO.
15.40 – 16.00
USCITA
SALONE
TUTTI I BAMBINI DELLA SCUOLA
ASPETTANO L’ARRIVO DEI GENITORI.
CONTROLLANO.
36
(con variabili annuali)
1) L’ORARIO
Tutte le classi funzionano con un orario settimanale di 40 ore, dalle 8.30 alle 16.30, dal lunedì al venerdì. L’organizzazione interna alle classi parallele è differenziata secondo lo schema allegato.
2) GLI SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili sono i seguenti: aula 1, aula 2, aula 3, laboratorio informatica 1, laboratorio informatica 2, aula inglese, aula scienze, Sulla porta di ciascuna aula sarà affisso il calendario riferito alle compresenze lingua/matematica nell’ orario stabilito da ciascuna classe. L’utilizzo di questi spazi, compresa l’aula polivalente nella zona nuova, deve essere sempre segnato sul calendario appeso alla porta.
3) I CONSIGLI DI CLASSE
A ciascun docente sarà data copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per i consigli. Si ricorda che ai consigli è necessaria la presenza di tutti gli insegnanti di classe. Lo svolgimento dei consigli di classe svolti in parallelo vanno verbalizzato nell’apposito registro.
4) CAMBIO PERMESSI
BREVI
I cambi di orario, quando se ne presenti la necessità per esigenze personali, vanno comunicati, utilizzando l’apposito modulo da ritirare in aula insegnanti, alla Vicaria del plesso, ins. Paola Azzerboni. I permessi brevi devono essere richiesti alla stessa Vicaria, con almeno due giorni di anticipo, previa compilazione del modulo da ritirare in aula insegnanti e non possono superare le due-tre ore giornaliere. Ne sarà richiesto il recupero, dando, se possibile, la priorità alla classe in cui sono mancate le ore, per la sostituzione dei colleghi assenti. Si ricorda che il coordinatore del Plesso non può essere disturbato in classe.
5) LE SOSTITUZIONI
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore in sala insegnanti e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio. Sarà nominato un supplente solo per assenze di 5 giorni od oltre.
6) LE VISITE DI ISTRUZIONE
Le visite ai musei e le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre: il piano gite/uscite deve essere consegnato insieme la progettazione, della quale è parte integrante, entro la fine di novembre. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) e 1 insegnante ogni 2 alunni disabili.
7) LE USCITE
Gli alunni che hanno la necessità di uscire in anticipo rispetto all’orario del giorno devono portare la richiesta sul quaderno scuola-famiglia e comunque non si possono allontanare da soli: il genitore, od un suo delegato, preleveranno il/la proprio/a figlio/a compilando il modulo predisposto al momento dell’uscita. In caso di ritardo gli alunni devono avere motivata giustificazione sul quaderno scuola-famiglia o devono essere accompagnati dai genitori e consegnati al personale ATA di custodia che provvederà a far compilare il modulo predisposto. I custodi li accompagneranno in classe, altrimenti non saranno accettati per la prima ora e segnati assenti. Le uscite ordinarie giornaliere delle classi sono così organizzate:
ORE 16.25 I A- I B uscita lato scuola nuova; I C- I D - II A-II B-II C uscita anteriore
ORE 16.30 III A - IV A-IV B- IV C-IV D uscita lato scuola nuova; III B - III C- V A-V B- V C uscita anteriore
8) MENSA
Tutte le classi accedono alla mensa dall’atrio della scuola primaria, seguendo la nuova turnazione stabilita con il Comune e consegnata a ciascuna classe. I docenti partono con la classe dalle rispettive aule,si raccomanda la puntualità e di non sostare sulle scale. Docenti ed alunni si atterranno alle regole previste nel regolamento di Istituto (pag. 7 e 8) . Inoltre i docenti in turno sorveglieranno le zone assegnate per lo svolgimento della ricreazione secondo lo schema stabilito in Interclasse consegnato a ciascuna classe.
9) LA RICREAZIONE
La ricreazione del mattino inizia alle ore 10.20 e termina alle ore 10.40, La ricreazione del dopo-mensa termina alle ore 14.00. CLASSI PRIME: giardino posteriore (“area forno”)
CLASSI SECONDE: giardino posteriore (“area forno”) CLASSI TERZE: Giardino lato scuola nuova
CLASSI QUARTE: giardino davanti alla scuola CLASSI QUINTE: giardino davanti alla scuola
10) LE FOTOCOPIE
Ogni docente avrà, come l’a.s. precedente, un tesserino con una dotazione di 2.400 fotocopie per classe. Nel caso in cui si prevedano fotocopie in più per i progetti di classe lo si dichiara nella scheda di progettazione.
11) L’AULA DOCENTI
In aula docenti si possono ricevere i genitori ma non portare gli alunni. Sul tavolo sono presenti due raccoglitori, uno per le circolari ed uno per le sostituzioni dei colleghi assenti: si pregano i docenti di prenderne visione ogni giorno. Un ulteriore raccoglitore contiene tutti i modelli dei moduli per gli alunni e per gli insegnanti da usarsi in base alle differenti necessità, sempre con comunicazione al Dirigente scolastico e alla Segreteria (ufficio alunni o ufficio personale) dell’attività intrapresa.
12) L’ORARIO DELLA
SEGRETERIA
Ogni docente è tenuto a rispettare, in maniera rigorosa, l’orario di ricevimento.
GIORNI MATTINO POMERIGGIO
Lunedì Mercoledì Venerdì
dalle ore 7:30 alle ore 9:00 dalle ore 12:00 alle ore 14:00
Martedì Giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 dalle ore 14.00 alle ore 17:00
37
(con variazioni annuali)
1) ORARIO
Tutte le classi funzionano con un orario settimanale di 31 ore, su 5 giorni dal lunedì al venerdì:
2 giorni con orario antimeridiano (martedì-venerdì) dalle 8.20 alle 12.20
3 giorni con orario sia antimeridiano che pomeridiano (lunedì-mercoledì-giovedì) dalle 8.20 alle 16.00.
un pomeriggio opzionale di martedì dalle 12.20 alle 16.20 finanziato dall’Amministrazione comunale
2) GLI SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili sono da definire causa lavori.
3) I CONSIGLI
DI CLASSE
A ciascun docente viene inviata copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per i consigli. Una copia in cartaceo è affissa all’ Albo. Si ricorda che ai consigli è necessaria la presenza di tutti gli insegnanti di classe. Lo svolgimento dei consigli di classe svolti in parallelo va verbalizzato nell’apposito registro.
4) CAMBIO DI
ORARIO PERMESSI
BREVI
I cambi di orario, quando se ne presenti la necessità, vanno comunicati ai coordinatori di plessoutilizzando l’apposito modulo presente nel raccoglitore della modulistica del personale o da richiedere al coordinatore di plesso. I permessi brevi devono essere richiesti ai coordinatori di plesso, quando possibile, con almeno due giorni di anticipo, previa compilazione di relativo modulo e non possono superare le due ore giornaliere. Ne sarà richiesto il recupero per la sostituzione dei colleghi assenti.
5) LE SOSTITUZIONI
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore posto sul tavolo presso i collaboratori scolastici e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio.
6) VISITE DI ISTRUZIONE
Le visite ai musei e le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre: il piano gite/uscite deve essere consegnato insieme alla progettazione, della quale è parte integrante, entro la fine di novembre.Prima di ciascuna uscita didattica/visita di istruzione va effettuata richiesta di autorizzazione al D.S. su relativo stampato. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) più l’insegnante di sostegno e/o altro insegnante dove fossero presenti alunni diversamente abili.
7) LE USCITE I genitori che hanno occasionalmente la necessità di anticipare l’uscita dei propri figli rispetto all’orario scolastico previsto, dovranno dare comunicazione alle insegnanti e, al momento del ritiro, compilare l’ apposito modulo da richiedere ai collaboratori scolastici che lo consegneranno ai docenti della classe. Gli alunni non possono allontanarsi da soli: solo il genitore, o un suo delegato, potrà infatti prelevare il/la proprio/a figlio/a. In caso di ritardo/ ingresso posticipato gli alunni dovranno essere accompagnati dai genitori/persone delegate e consegnati al personale ATA di custodia che li accompagna in classe. Anche in questo caso il genitore/persona delegata dovrà compilare il relativo modulo da richiedere ai collaboratori scolastici che lo consegneranno ai docenti della classe. Gli insegnanti annotaranno le uscite anticipate, i rientri o i ritardi nell’ apposito spazio del registro elettronico. In caso di variazioni riguardanti entrate o uscite per tutto l’ anno scolastico è necessaria l’autorizzazione del D.S. ORGANIZZAZIONE ENTRATE/USCITE ORDINARIE GIORNALIERE (lunedì-mercoledì-giovedì ore 16.00; martedì-venerdì ore 12.20)
ENTRATA ALUNNI
Gli alunni della scuola primaria entrano alle ore 8.15. Per motivi di sicurezza è necessario rispettare la seguente tabella con disposizioni relative all’attuale situazione del cantiere:
ALUNNI NON TRASPORTATI
l’entrata e l’uscita degli alunni delle classi 1° e 2° saranno effettuate dalla porta su Via Provinciale.
l’entrata e l’uscita degli alunni delle classi 3° 4° e 5° classe saranno effettuate dalla porta “lato Papani”. Per l’uscita sarà rispettato il seguente ordine: -su via Provinciale: classe I e successivamente classi II -su “lato Papani”: in successione classi III, IV, V.
ALUNNI TRASPORTATI L’area di sosta e manovra dei pulmini è costituita dal parcheggio posto sotto via di Cafaggio, in corrispondenza del cancello di accesso alla biblioteca (è stato introdotto il divieto di sosta in alcuni posti-auto). Tutti gli alunni del plesso che usufruiscono del pulmino, anche per uscite di istruzione, utilizzeranno il cancello, l’accesso pedonale esterno e il corridoio di collegamento auditorium-scuola. Al mattino gli alunni saranno accolti al cancello del parcheggio dalle operatrici del pre-scuola secondo l’orario già in vigore. All’uscita il personale ATA di servizio accompagnerà gli alunni che usufruiscono del trasporto con la seguente modalità:
Martedì/Venerdì: Ore 12.10: suono campanella per trasportati, raduno presso atrio ingresso via Provinciale, accompagnamento al cancello del parcheggio
Lunedì/Mercoledì/Giovedì: Ore 15.50: suono campanella per trasportati, raduno presso atrio ingresso via Provinciale, accompagnamento al cancello del parcheggio. ACCESSO ALLA SCUOLA DOCENTI-GENITORI L’ingresso durante l’ orario di apertura del plesso avviene dalla porta “lato Papani” adiacente via Provinciale.
USCITE DI SICUREZZA Al piano terra restano invariate le uscite di sicurezza (porta via Provinciale e porta “lato Papani”).
8) MENSA
Durante i lavori dei cantieri le classi accedono alla mensa seguendo la seguente turnazione: Ore 12.00 1E 2E-2F Ore 12.30 3E-3F 5E-5F Ore 13.00 4E-4F
38
GESTIONE DEI TURNI MENSA Per consentire il rispetto dei turni e dei tempi mensa durante la turnazione si richiede ai docenti di rispettare i canali di flusso in entrata e uscita dall’auditorium mantenendo la fila disposta sulla destra e si raccomanda la massima puntualità nel rispetto dell’ orario. Si informano i docenti che il bagno dell’auditorium è ad uso esclusivo del personale addetto alla mensa. Per gli alunni è consentito, solo per urgenze, l’uso dei servizi all’inizio del corridoio sotto la sorveglianza del personale scolastico.
9) LA RICREAZIONE
La ricreazione del mattino inizia alle ore 10.05 e termina alle ore 10.20. L’ orario della ricreazione del dopo-mensa è subordinata al turno assegnato. SPAZI ESTERNI L’unico spazio esterno attualmente utilizzabile è il giardino tergale lato Biblioteca. E’ previsto un utilizzo alternato di questo, onde evitare il sovraffollamento. Nella ricreazione in orario pomeridiano l’ alternanza fra le classi è determinata dai turni della mensa. SORVEGLIANZA ALUNNI I docenti devono eseguire stretta sorveglianza degli alunni dislocandosi negli spazi assegnati ovvero in prossimità delle estremità del giardino.
10) LE FOTOCOPIE
I docenti avranno un tesserino con una dotazione di fotocopie: Posto comune 2.500 Inglese 2000 Sostegno 220/450 Religione 2.500 DOTAZIONE PER CLASSE: 3.850 fotocopie
11) CIRCOLARI
All’ ingresso, sul tavolo presso i collaboratori scolastici, sono presenti due raccoglitori, uno per le circolari da firmare ed uno per le sostituzioni dei colleghi assenti. A fianco sono visionabili tutte le comunicazioni relative a proposte didattiche, progetti e percorsi per le classi, iniziative di formazione e convegni raccolte in distinti inserti. Si pregano i docenti di prenderne visione ogni giorno. Un ulteriore raccoglitore, tenuto nell’ armadio dell’ Aula di informatica, contiene tutti i modelli dei moduli per gli alunni e per gli insegnanti da usarsi in base alle differenti necessità, da comunicare sempre al Dirigente scolastico e alla Segreteria (ufficio alunni o ufficio personale).
12) ORARIO SEGRETERIA
Ogni docente è tenuto a rispettare, in maniera rigorosa, l’orario di ricevimento.
GIORNI MATTINO POMERIGGIO
Lunedì Mercoledì Venerdì
dalle ore 7:30 alle ore 9:00 dalle ore 12:00 alle ore 14:00
Martedì Giovedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 dalle ore 14.00 alle ore 17:00
39
(con variazioni annuali)
1) INGRESSO
L’ingresso dei docenti/alunni è alle ore 8.25 con inizio delle lezioni alle ore 8.30. Da quest'anno le classi 3°B, 2°B, 1°C e 2°A per l'ingresso saliranno al piano superiore dalla scala prospiciente l'auditorium (ed usciranno dalla stessa scala al termine giornaliero delle lezioni.). La vetrata d'ingresso viene aperta al suono della campana dai collaboratori scolastici che svolgono vigilanza continuativa per tutto il tempo dell’entrata. In caso di imprevista assenza o ritardo dell’insegnante il collaboratore scolastico in servizio al piano dovrà vigilare la classe scoperta fino all’arrivo di un docente. Gli alunni che arrivano in ritardo devono avere motivata giustificazione sul Quaderno scuola-famiglia o devono essere accompagnati dai genitori e consegnati al personale ATA di custodia che li accompagnerà in classe. Non è consentito l’ingresso dei genitori nei locali scolastici. Solo per validi motivi potranno accedere al banco dei collaboratori scolastici che daranno loro le spiegazioni necessarie. A lezioni iniziate non è ammesso portare agli allievi materiale scolastico, necessario ma dimenticato a casa. I collaboratori scolastici devono evitare la sosta di alunni al loro banco. Gli insegnanti della prima ora devono fare l’appello, segnare gli alunni assenti, controllare le eventuali giustificazioni e le firme di avvisi o comunicazioni con la famiglia.
2) ORARIO
ORARIO SETTIMANALE
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato
1 ora 8.30/9.30 8.30/9.30 8.30/9.30 8.30/9.30 8.30/9.30 8.30/9.30
2 ora 9.30/10.30 9.30/10.30 9.30/10.30 9.30/10.30 9.30/10.30 9.30/10.30
intervallo 10.30/10.40 10.30/10.40 10.30/10.40 10.30/10.40 10.30/10.40 10.30/10.40
3 ora 10.40/11.30 10.40/11.30 10.40/11.30 10.40/11.30 10.40/11.30 10.40/11.30
4 ora 11.30/12.30 11.30/12.30 11.30/12.30 11.30/12.30 11.30/12.30 11.30/12.30
5 ora 12.30/13.30 12.30/13.30 12.30/13.30 12.30/13.30 12.30/13.30
Mensa/intervallo 13.30/14.30 13.30/14.30
7 ora 14.30/15.30 14.30/15.30
8 ora 15.30/16.30 15.30/16.30
3) USCITE PRELIEVI
Alla fine delle lezioni i docenti dell’ultima ora dovranno accompagnare gli alunni fino all’uscita della scuola, preoccupandosi che la discesa delle scale avvenga con ordine. Gli alunni usciranno dalle porte a vetro del corridoio d’ingresso prospicienti la presidenza e l'entrata principale. Per le quattro classi sopra menzionate l'uscita sarà sorvegliata fino alla completa discesa delle scale verso l'auditorium Gli alunni che hanno la necessità di uscire in anticipo rispetto all’orario del giorno devono portare la richiesta sul Quaderno scuola-famiglia e comunque non si possono allontanare da soli: il genitore, od un suo delegato, preleveranno il/la proprio/a figlio/a firmando il registro di classe al momento dell’uscita.
4) SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili sono i seguenti: aula Cucina, aula Video, aula Benessere (quando non è occupata), aula di Scienze (quando non occupata per LSS e non prenotata), aula Musica e aula d'Arte (se libere). Sulla porta di ciascuna aula sarà affisso un calendario settimanale ove sarà possibile prenotane l’uso per le compresenze nelle ore di non utilizzo.
5) MENSA
I docenti dell’interscuola partiranno con la classe dalle rispettive aule (si raccomanda la puntualità) ed accederanno alla mensa
dall'ingresso antistante la vetrata vicina alla presidenza secondo il turno prestabilito (a rotazione secondo il calendario affisso sulla
porta di classe). Si raccomanda ai docenti di rispettare il proprio turno per evitare inutili discussioni in fila. Docenti e alunni si
atterranno alle regole previste nel regolamento di istituto. I docenti di turno sorveglieranno le zone loro assegnate. Ancora a causa dei
cantieri aperti gli spazi per l'interscuola risultano ridotti. Non sarà possibile condividere lo spazio del campone davanti alla primaria.
Gli alunni della secondaria potranno usufruire dello spazio antistante la palestra e dell'area asfaltata che dal cancello grande conduce
alla palestra e alla scuola. Pertanto lezione di sorveglianza, con un massimo di due docenti per area, risultano essere le seguenti:a) in
caso di bel tempo: spazio auditorium, piazzalino davanti alla vetrata lato presidenza, spazio verde davanti alla palestra e viale di
accesso asfaltato, oltre al piano terra sempre disponibile. A tale scopo si ricorda l'osservanza della circolare che quest'anno
regolamenta il divieto di accesso dal cancello grande. b) in caso di maltempo: gli alunni rimarranno ai due piani e gli insegnanti
sorveglieranno (come nella ricreazione del mattino) la propria zona di competenza che comprende oltre all’aula anche la zona di
corridoio antistante. La zona bagni sarà sempre controllata dai collaboratori scolastici i quali avranno anche il compito di vigilare i
corridoi al cambio delle varie ore. I docenti in servizio sorveglianza si distribuiranno al piano terra quelli ad esso destinati e quelli
della zona auditorium e piazzalino, al primo piano quelli della zona palestra e viale di accesso dal cancellone. In sala insegnanti e
nella bacheca a vetro dietro il banco dei custodi sarà affisso un elenco di turnazione sulle aree di sorveglianza durante l'interscuola.
6) CONSIGLI DI CLASSE
A ciascun docente sarà data copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per i consigli di classe, i collegi e tutte le altre riunioni . I docenti con 2 scuole o con cattedra orario inferiore a 18 sono pregati di concordare con il Coordinatore di Plesso, quando possono astenersi dalla presenza.
7) CAMBI
PERMESSI BREVI
I cambi di orario, quando se ne presenti la necessità per esigenze personali, vanno comunicati al Coordinatore di Plesso con almeno due giorni di anticipo (salvo necessità improvvise) previa compilazione del modulo apposito (che si troverà in sala insegnanti). I permessi brevi devono essere richiesti al Coordinatore di plesso tramite apposito modulo (sempre in sala insegnanti) e non possono superare le due ore giornaliere e le diciotto ore annue. Ne sarà richiesto il recupero, dando la priorità alla classe in cui sono mancate le ore, appena la scuola ne abbia la necessità o per coprire gli insegnanti anche di altre classi o sezioni, quando saranno assenti.
8) SUPPLENZE
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore sul 1° tavolo della sala insegnanti e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio. Nella sostituzione delle assenze prima si utilizzano le ore a recupero, successivamente su disponibilità si darà precedenza a: docente della classe, docenti della disciplina. Sarà nominato un supplente in via ordinaria solo per assenze di 11 giorni od oltre.
9)FOTOCOPIE
Ogni docente avrà un tesserino con una dotazione di fotocopie per tutte le sue classi: Italiano/Storia e Geografia 1.400; Matematica e
Scienze 1.000; Musica, Educazione tecnica, Arte, Inglese e Francese 1.300; Religione 650; Educazione fisica 300; Sostegno 220.
10)SEGRETERIA
Ogni docente è tenuto a rispettare in maniera rigorosa l'orario di ricevimento della segreteria (lun/merc/ven 7.30/9.00 e 12.00/14.00 mart/giov 10.00/12.00 e 14.00/17.00 sabato chiusa all'utenza).
11) DIVIETI In tutti i locali della scuola è fatto divieto di fumare, di utilizzare i telefoni cellulari che devono essere spenti e riposti nello zaino e di masticare chewing gum durante le ore di lezione (tali divieti valgono per tutto il personale scolastico). Se l’alunno viene sorpreso con il cellulare acceso, l’insegnante provvederà a ritirarlo e a riconsegnarlo al termine delle lezioni, annotando l’episodio sul giornale di classe. Se il fatto si ripete una seconda volta, il cellulare viene portato al Dirigente Scolastico o suo delegato, dando comunicazione alla famiglia che l’apparecchio potrà essere ripreso solo personalmente da uno dei due genitori.
40
12) COMUNICAZIONI
Per tutte le comunicazioni fra scuola e famiglia (avvisi, richieste, annotazioni, valutazioni, note disciplinari, appuntamenti per colloqui ecc.) vanno utilizzati gli appositi spazi presenti nel Quaderno scuola-famiglia che va, pertanto, portato a scuola tutte le mattine.I genitori si ricevono prioritariamente in aula insegnanti o in altra aula libera da compresenze, recuperi e laboratori e senza intralciare l'attività didattica curricolare.
13) CIRCOLARI
Sul tavolo a sinistra in sala insegnanti è presente un raccoglitore per le circolari: si pregano i docenti di prenderne visione ogni giorno e di apporre la propria firma p.p.v. Trascorsa una settimana dalla data di esposizione della circolare, necessaria a permetterne la consultazione anche da parte dei docenti in servizio presso altre scuole, la suddetta si considererà visionata.
14) VISITE DI ISTRUZIONE
Le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) e 1 insegnante ogni 2 alunni disabili.
(con variazioni annuali)
1) INGRESSO
L’ingresso degli alunni (e quindi anche quello degli insegnanti) è fissato alle ore 8.00 con inizio delle lezioni alle ore 8.05. I portoni d’ingresso vengono aperti al suono della campana dai collaboratori scolastici che svolgono vigilanza continuativa per tutto il tempo dell’entrata. In caso di imprevista assenza o ritardo dell’insegnante il collaboratore scolastico in servizio al piano dovrà vigilare la classe scoperta fino all’arrivo di un docente. Gli alunni che arrivano in ritardo devono avere motivata giustificazione sul Diario Scolastico o devono essere accompagnati dai genitori e consegnati al personale ATA di custodia che li accompagnerà in classe. Non è consentito l’ingresso dei genitori nei locali scolastici. Solo per validi motivi potranno accedere nei corridoi e attendere lì i collaboratori scolastici i quali daranno loro le spiegazioni necessarie. A lezioni iniziate non è ammesso portare agli allievi materiale scolastico, necessario ma dimenticato a casa. I collaboratori scolastici devono evitare la sosta di alunni al loro tavolo. Gli insegnanti della prima ora devono fare l’appello, segnare gli alunni assenti, controllare le eventuali giustificazioni e le firme di avvisi o comunicazioni con la famiglia.
2) ORARIO
ORARIO SETTIMANALE30 unità didattiche frontali 4 unità didattiche in compresenza 2 unità didattiche di mensa Ore da effettuare 1122
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì
1 ora 8.05 – 9.05 8.05 – 9.05 8.05 – 9.05 8.05 – 9.05 8.05 – 9.05
2 ora 9.05 – 10.00 9.05 – 10.00 9.05 – 10.00 9.05 – 10.00 9.05 – 10.00
intervallo 10.00 – 10.50 10.00 – 10.50 10.00 – 10.50 10.00 – 10.50 10.00 – 10.50
3 ora 10.50 – 11.00 10.50 – 11.00 10.50 – 11.00 10.50 – 11.00 10.50 – 11.00
4 ora 11.00 – 11.55 11.00 – 11.55 11.00 – 11.55 11.00 – 11.55 11.00 – 11.55
5 ora 11.55 – 12.50 11.55 – 12.50 11.55 – 12.50 11.55 – 12.50 11.55 – 12.50
6 ora 12.50 – 13.45 12.50 – 13.45 12.50 – 13.45 12.50 – 13.45 12.50 – 13.45
Mena/intervallo 13.45 – 14.35 13.45 – 14.35
7 ora 14.35 – 15.30 14.35 – 15.30
8 ora 15.30 – 16.25 15.30 – 16.25
3) USCITE PRELIEVI
Alla fine delle lezioni i docenti dell’ultima ora dovranno accompagnare gli alunni fino all’uscita della scuola, preoccupandosi che la discesa delle scale avvenga con ordine. Gli alunni non trasportati usciranno dalla prima porta a vetri del corridoio d’ingresso e utilizzando l’apposito corridoio preparato per isolare i cantieri, si porteranno al cancello centrale per uscire su via Trifilò, i trasportati invece usciranno dalla seconda vetrata (piazzale pulmini) accompagnati da un collaboratore scolastico che si assicurerà della loro salita nei rispettivi autobus. Gli alunni che hanno la necessità di uscire in anticipo rispetto all’orario del giorno devono portare la richiesta sul Quaderno Scuola-Famiglia e comunque non si possono allontanare da soli: il genitore, od un suo delegato, preleveranno il/la proprio/a figlio/a firmando il registro di classe al momento dell’uscita.
4) SPAZI
Per le compresenze gli spazi utilizzabili sono i seguenti: aula Compresenze accanto a quella degli insegnanti, aula Video, aula Handicap (quando non è occupata), aula Informatica (quando non prenotata), aula Musica (se libera). Sulla porta di ciascuna aula sarà affisso un calendario settimanale ove sarà possibile prenotane l’uso per le compresenze nelle ore di non utilizzo. I docenti dell’interscuola partono con la classe dalle rispettive aule. Docenti e alunni si atterranno alle regole previste nel regolamento di istituto. I docenti di turno sorveglieranno le zone loro assegnate. In caso di maltempo gli alunni rimarranno al piano e gli insegnanti sorveglieranno (come nella ricreazione del mattino) la propria zona di competenza che comprende oltre all’aula anche la zona di corridoio antistante. La zona bagni sarà sempre controllata dai collaboratori scolastici i quali avranno anche il compito di vigilare i corridoi così come al cambio delle varie ore.
5) MENSA 6) CONSIGLI
DI CLASSE
I docenti dell’interscuola partiranno con la classe dalle rispettive aule (si raccomanda la puntualità) e, percorrendo il
corridoio della scuola primaria, accederanno al refettorio (auditoriium) secondo il turno prestabilito (a rotazione ogni mese).
Primo turno di mensa inizio ore 13.40, secondo turno inizio ore 14.00.
Docenti e alunni si atterranno alle regole previste nel regolamento di istituto. I docenti di turno sorveglieranno le zone loro
assegnate. In caso di maltempo gli alunni rimarranno al piano e gli insegnanti sorveglieranno (come nella ricreazione del
mattino) la propria zona di competenza che comprende oltre all’aula anche la zona di corridoio antistante. La zona bagni
sarà sempre controllata dai collaboratori scolastici i quali avranno anche il compito di vigilare i corridoi al cambio delle varie
ore. A ciascun docente sarà data copia del calendario annuale degli impegni collegiali dai quali ricavare i propri impegni per
i consigli di classe, i collegi e tutte le altre riunioni. I docenti con 2 scuole o con cattedra orario inferiore a 18 sono pregati di
concordare con il Coordinatore di Plesso, quando possono astenersi dalla presenza.
7) CAMBI
PERMESSI BREVI
I cambi di orario, quando se ne presenti la necessità per esigenze personali, vanno comunicati al Coordinatore di Plesso con almeno due giorni di anticipo (salvo necessità improvvise) previa compilazione del modulo apposito. I permessi brevi devono essere richiesti tramite apposito modulo e non possono superare le due ore giornaliere e le diciotto ore annue. Ne sarà richiesto il recupero, dando la priorità alla classe in cui sono mancate le ore, appena la scuola ne abbia la necessità.
41
8) SUPPLENZE
Le sostituzioni per i colleghi assenti vengono annotate nel raccoglitore sul 1° tavolo della sala insegnanti e ciascun docente ne prenderà visione giornalmente in base al proprio turno di servizio. Nella sostituzione delle assenze prima si utilizzano le ore a recupero, successivamente su disponibilità si darà precedenza a: docente della classe, docenti della disciplina. Sarà nominato un supplente in via ordinaria solo per assenze di 11 giorni od oltre.
9) FOTOCOPIE
Ogni docente avrà un tesserino con una dotazione di fotocopie: Italiano/Storia e Geografia 1.400; Matematica e Scienze
1.000; Musica, Educazione tecnica, Arte, Inglese e Francese 1.300; Religione 650; Educazione fisica 300; Sostegno 220
10) SEGRETERA
Oni docente è tenuto a rispettare in maniera rigorosa l'orario di ricevimento della segreteria (lun/merc/ven 7.30/9.00 e
12.00/14.00 mart/giov 10.00/12.00 e 14.00/17.00 sabato chiusa all'utenza).
11) DIVIETI
In tutti i locali della scuola è fatto divieto di fumare, di utilizzare i telefoni cellulari che devono essere spenti e riposti nello zaino e di masticare chewing gum durante le ore di lezione (tali divieti valgono per tutto il personale scolastico). Se l’alunno viene sorpreso con il cellulare acceso, l’insegnante provvederà a ritirarlo e a riconsegnarlo al termine delle lezioni, annotando l’episodio sul giornale di classe. Se il fatto si ripete una seconda volta, il cellulare viene portato al Dirigente Scolastico o suo delegato, dando comunicazione alla famiglia che l’apparecchio potrà essere ripreso solo personalmente da uno dei due genitori.
12) COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA
Per tutte le comunicazioni fra scuola e famiglia (avvisi, richieste, annotazioni, valutazioni, note disciplinari, appuntamenti per
colloqui ecc.) vanno utilizzati gli appositi spazi presenti nel Quaderno Scuola-Famiglia che va, pertanto, portato a scuola
tutte le mattine. Devono essere comunicate alle famiglie, ogni quadrimestre, le valutazioni di almeno 4 prove scritte e 2 orali
per italiano, matematica, inglese e francese; 2 per le altre discipline.
13) CIRCOLARI Sul tavolo in sala insegnanti è presente un raccoglitore per le circolari: i docenti devono prenderne visione ogni giorno e di apporre la propria firma (p.p.v.). Solo le comunicazioni più importanti o urgenti saranno poste alla firma sul tavolo dei collaboratori scolastici. Non sarà più possibile rincorrere gli insegnanti né entrare in classe per fare firmare le circolari che saranno considerate recepite, anche senza la firma, una volta inserite nel raccoglitore in sala insegnanti..
14) VISITE DI ISTRUZIONE
Le uscite didattiche vanno stabilite entro il mese di novembre. Si ricorda che occorre prevedere 1 docente accompagnatore ogni 15 alunni (inderogabile per uscite con i mezzi di trasporto) e 1 insegnante ogni 2 alunni disabili.
Nell’intento di animare e rivitalizzare la trama collettiva, promuovere il risveglio del sentire civico e del riapprezzamento della dimensione pubblica, coltivando il passaggio da una visione “verticale” a un approccio “orizzontale” del decidere e del fare insieme, le Consulte dei genitori svolgono un ruolo centrale nella elaborazione del progetto di istituto: un modo per restituire ad alcuni fondamentali processi deliberativi inerenti l’educazione alla cittadinanza attiva l’approvvigionamento di idee e di energie diffuse. L’impianto educativo dell’Istituto è stato concepito come “luogo/tempo” di socialità e di cooperazione attraverso un curricolo che punta alla costruzione delle competenze trasversali nutrite di conoscenze significative perché multidisciplinari e orientate, come già esplicitato nella mission della scuola, alle due grandi sfide della contemporaneità:
l’educazione ambientale, intesa come sostenibilità, qualificazione delle risorse e risparmio energetico;
l’educazione multiculturale come apprezzamento delle diversità e del dialogo. Queste due dimensione, agite attraverso la progettazione unitaria della scuola, condivisa con i soggetti istituzionali e con la Consulta dei genitori, attraversano e sostanziano tutte le attività educative integrate che si articolano in tre filoni/percorsi di sviluppo secondo una visione ecologica e partecipata: La Consulta dei Genitori ha attuato nel corso degli anni molteplici iniziative. Tra queste possiamo ricordare: Il metodo usato è quello del percorso reticolare, con forte e integrata cura del processo, attraverso la condivisione e la cooperazione: i tre protagonisti principali, Scuola-Comune-Consulta dei genitori, interagiscono sia nella programmazione degli obiettivi comuni che nella condivisione di un “pezzo” del proprio bilancio finanziario, di un “pezzo” di competenze tecniche specifiche e di un “pezzo” di volontariato/solidarietà civica: quindi tempo di lavoro e tempo “donato”. Il percorso di condivisione con le Consulte dei genitori permea tutte le fasi dell’anno scolastico (Input-Progettazione inizale/Road map-Realizzazione dei percorsi didattico-formativi/Output-verifica e valutazione) e ne integra e irrobustisce molti moduli e UdA
Collegato al Miglioramento attraverso il Traguardo 2
e in particolare alle Aree di processo b, d, e
42
RIBALOCCHIAMOCI
Recupero e ristrutturazione di giocattoli usati, che vengono venduti durante mercatini gestiti dai genitori.Con il ricavato sono stati acquistati giochi da giardino per la scuola dell’infanzia, è stato possibile ripiantumare il prato di una parte dello stesso plesso e delimitare alcune aree con apposite staccionate in legno.
RESTAURO AMBIENTALE
Attraverso una condivisa, contestualizzata e puntuale programmazione e progettazione, manutenzione/ristrutturazione/qualificazione di ambienti e arredi scolastici sia interni che esterni (imbiancatura, giardinaggio, falegnameria, verniciatura, piccoli interventi di muratura, adeguamento di infissi, abbellimento e igienizzazione di pareti con piastrelle e decorazioni ceramiche realizzate dagli studenti, approntamento di aule e laboratori) attraverso un percorso integrato tra scuola (progettazione), Comune (risorse economiche) e genitori (competenze di mestiere e operatività insieme ai docenti e al personale ATA);
RIUSO LIBRI Riuso dei libri di testo (circa 70) attraverso un’azione integrata tra genitori. Raccolta, scelta e ri-distribuzione anche di edizioni ormai sorpassate, che, ad eccezione dell'ISBN, sono del tutto identiche a quelle in uso.
AMBIENTALMENTE Orto e giardinaggio nel parco della scuola per la riqualificazione del verde (potature, innesti, coltivazione di fiori, attraverso un percorso didattico e una compartecipazione dei genitori);
INFORMATICAMENTE
Allestimento di due laboratori informatici per la scuola primaria e secondaria.I PC usati per l’allestimento sono materiali dismessi dagli uffici di Poste italiane e dall’Ufficio delle Entrate. Sono stati "intercettati", formattati, dotati di sw opportuni e installati nelle classi.Con i fondi che sono stati risparmiati, la Consulta dei Genitori prevede anche di acquistare videoproiettori per la costruzione di lavagne interattive "fatte in casa", progetti già realizzati ed attivi in altre realtà.
RICICLARTE
allestimento di uno spazio per “costruire”, in collaborazione tra insegnanti /Consulta genitori / Comune al fine di educare ad un uso consapevole delle risorse, e alla loro trasformazione. Con materiali di riciclo verranno realizzati vari laboratori di manipolazione e costruzione (pittura, piccoli lavori di falegnameria, lavorazione della creta, della pasta di sale…) sia dagli insegnanti sia dai genitori.
IL CURRICOLO
MULTIDISCIPLINARE Il curricolo disciplinare e interdisciplinare centrato sull’educazione ambientale e sull’educazione multiculturale,
CIRCOLI DI STUDIO PER GENITORI
cicli di formazione per genitori e docenti centrati sull’educazione alla contemporaneità/globalizzazione, alle competenze tecnologiche, alla conoscenza del tema “nativi digitali”, alla costruzione di una comunità aperta e solidale.
BANCA DEL TEMPO Supporto e cooperazione reciproca in attività inerenti la solidarietà genitoriale e il risparmio del tempo.
IL FORNO DELLA SCUOLA
Gestione condivisa dello spazio-forno della scuola, valorizzazione dei laboratori culinari, a fini aggregativi ed educativi.
CENE A TEMA Cene organizzate a tema per integrare il curricolo attraverso la socialità e la raccolta di fondi per i viaggi di istruzione.
FESTA MULTIETNICA Coinvolgimento attraverso menù tipici e animazione collettiva dei genitori e delle famiglie di origine non italiana.
FESTA DEI VOLONTARI E DELLE
ASSOCIAZIONI
Giornata di incontro in uno spazio all’aperto, scolastico o comunale,con tutte le associazioni del territorio che offrono laboratori e animazione alla scuola, ai bambini e alle famiglie
43
Le relazioni
Competenze multidiscipinari Conoscenze e abilità di
cittadinanza
con l’ambiente (Educazione
ambientale)
con gli altri (Educazione
multiculturale)
C) AMBIENTE DI APPRENDIMENTO (VALORE DELLA CONDIVISIONE)
“Una scuola innovativa, calda e appassionata, per tutti e per ciascuno”
M. Recalcati
VARIABILI di contesto/processo/risultato
Collegato al Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
e in particolare con tutte le Aree di processo a, b, c, d, e, f, g
44
“Non può esistere vera EDUCAZIONE laddove non ci sia costruzione innovativa”
Francesco De Bartolomeis
DAL CURRICULO ALLA VALUTAZIONE
Nel contesto della cosiddetta “società della conoscenza” la formazione rappresenta la variabile centrale per lo sviluppo e la crescita delle risorse umane sia nella dimensione biografica individuale che, soprattutto, nel contesto civico. Inoltre la formazione costituisce il motore della qualità evolutiva di ogni esperienza e di ciascun processo sociale, culturale, produttivo.
Collegato al Piano di Miglioramento nei Traguardi 1 e 2
e in particolare alle Aree di processo a, f
45
OBIETTIVI DI AGGIORNAMENTO:
Contestualizzare le INDICAZIONI per Il CURRICOLO
Produrre strumenti/modelli didattici/UdA/materiali relativi al CURRICULO
Padroneggiare criteri di progettazione curricolare
Utilizzare metodologie innovative e alternative
Favorire circolarità e pratiche condivise
Costruire strumenti di verifica/valutazione dell’apprendimento
AMBITI DI AGGIORNAMENTO
ATTIVITA’ DURATA DESTINATARI
c u r r i c o l o
Curricolo di Istituto
multidisciplinare
Costruzione del curricolo di Istituto per discipline attraverso i Dipartimenti, i Gruppi disciplinari e un processo di formazione, ricerca-azione, documentazione dei moduli sperimentati (Storia, LSS, Matematica, Musica) per innovare, aggiornare e qualificare la metodologia e la mediazione didattica.
triennale Tutti i docenti Scuola dell’infanzia Scuola primaria Scuola secondaria primo grado
Laboratori dei Saperi Scientifici
Metodologia induttiva di ricerca-azione a carattere curricolare corredata di formazione e di documentazione sul modello regionale c2
triennale
Tutti i docenti della scuola dell’Infanzia Tutti i docenti di Scienze Scuola primaria Scuola Secondaria
Ricerca-azione di
Storia
Metodologia induttiva di ricerca-azione a carattere curricolare corredata di formazione e di documentazione sul modello Clio92
ea Educazione ambientale
Formazione presso sedi deputate per potenziare le competenze di docenza a carattere laboratoriale e per la valorizzazione del territorio e delle sue risorse (Villa Demidoff/RegioneToscana/Publiambiente)
triennale Tutti i docenti
o r i
e n t a
m e n t
o
Orientamento Inclusione
Percorsi volti a migliorare la professionalità docente in relazione alle strategie per l’inclusione e per affinare la personalizzazione educativa (bes).
annuale e triennale
Tutti i docenti
Metodologie cooperative e
laboratoriali
Percorsi formativi volti a irrobustire la mediazione didattica in chiave di cooperative-learning e cooperative-working.
annuale e triennale
Tutti i docenti
Nuove tecnologie
(LIM/coding/ robotica)
Percorsi per potenziare l’utilizzo e la creazione di ambienti virtuali sia nell’ambito curricolare che multidisciplinare. In particolare le azioni qui rappresentate sono espressione del Piano Digitate della scuola.
annuale e triennale
Vedi Piano digitale
Progetti europei
Moduli di aggiornamento e ricerca-azione inseriti in contesti di finanziamento istituzionale e /o europeo a forte cifra innovativa e collegiale. “Girls coding it better” “Unplugged”
annuale Docenti delle classi seconde della Scuola secondaria di primo grado Docenti della scuola Secondaria
Sicurezza Moduli di aggiornamento in rapporto a quanto normato dal D.Lgsl. 81/2009 dall’Accordo Stato-Regione e dalle proposte territoriali (Protezione civile/Prefettura/Corpi di sicurezza)
Tutti i docenti
46
La progettualità, variabile strategica della programmazione educativa nella dimensione autentica, attinge le proprie coordinate triennali dal Piano di Miglioramento e dagli obiettivi formativi della L. 107/2015 così come scelti ed elaborati dal Collegio dei docenti:
Direttiva Ministeriale n°11 del 18 settembre 2014 “Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per gli anni scolastici”
LEGGE 13 luglio 2015, n.107 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (COMMA 7)
PRIORITA’ E TRAGUARDI RISULTATI SCOLASTICI Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonchè alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learnin b) potenziamento delle competenze matematico-logiche scientifiche
PRIORITA’ E TRAGUARDI COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali Progettare e realizzare percorsi annuali dedicati a una competenza di cittadinanza condivisa tra gli ordini come continuità verticale
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonchè della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri
OBIETTIVI DI PROCESSO CURRICOLO/PROGETTAZIONE/VALUTAZIONE Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia) AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali Promuovere percorsi didattici concependo il territorio come un laboratorio “a cielo aperto” INCLUSIONE DIFFERENZIAZIONE Diffusione e adozione pratiche educative inclusive Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata CONTINUITA’ ORIENTAMENTO Consolidamento/strutturazione di continuità didattica infanzia-primaria-secondaria Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo. ORIENTAMENTO STRATEGICO Sviluppo della scuola come “centro civico” SVILUPPO E VALORIZZAZIONE RISORSE UMANE Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA) INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità
i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese
Collegato al Miglioramento nei Traguardi 1 e 2
e in particolare alle Aree di processo a, b, c, d
47
La realizzazione del curricolo trova la propria centralità nella progettazione didattica intesa come la pianificazione condivisa del “fare scuola”. La scuola, come comunità educativa di pratica esprime la propria capacità di pianificazione attraverso la collegialità che trova una diversa unità di misura a seconda della tipologia di ordine, pur perseguendo il fine comune della continuità educativa incardinata nel curricolo di Istituto. Entro il 30 novembre i tre diversi ordini di scuola, dentro la cornice di una condivisa matrice progettuale espressa nei seguenti allegati, redigono il percorso didattico annuale, corredato di uscite/esplorazioni, viaggi d’istruzione, integrazioni con associazioni/enti/istituzioni/esperti:
SCUOLA DELL’INFANZIA: ALL.A/per plesso
SCUOLA PRIMARIA: ALL.B/per plesso/classi parallele
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: ALL. C e ALL. F/per Consiglio di classe
SCUOLA PRIMARIA-SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ALL. B1 Potenziamento
PREVENTIVO AZIONI CON SPESA: ALL. D
PREVENTIVO AZIONI SENZA SPESA: ALL. D1
CONSUNTIVO AZIONI CON SPESA: ALL. E Particolare attenzione viene posta alla personalizzazione come forma di inclusione e di motivazione al successo scolastico:
PEI: ALL. G1 Piano Educativo Individualizzato per alunni con H
PDP: ALL. H Piano Educativo personalizzato per alunni con DSA/ADHD/Disturbi evolutivi
PDP: ALL. I Piano Didattico personalizzato per alunni in condizioni di svantaggio
PEP: ALL. L Piano Educativo personalizzato per alunni non italofoni
Nella fase di rendicontazione finale vengono usati strumenti per:
SCUOLA DELL’INFANZIA-SCHEDA DI RACCORDO ALL. F
SCUOLA DELL’INFANZIA-SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO - DOCUMENTO INTEGRATIVO IN CASO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA CON CARENZE DISCIPLINARI ALL. L
SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO – DOCUMENTO INTEGRATIVO IN CASO DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO CON CARENZE DISCIPLINARI ALL. M
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE SCUOLA PRIMARIA (modello ministeriale sperimentale) ALL. G
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (modello ministeriale sperimentale) ALL. N
RELAZIONE FINALE SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO CLASSE PRIMA E SECONDA ALL. P1
RELAZIONE FINALE SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO CLASSE TERZA ALL. P2
DOCUMENTAZIONE UdA/MODULO
RELAZIONE FINALE FUNZIONI STRUMENTALI secondo il seguente schema:
PROGETTAZIONE PLESSI E CLASSI AMBITI TITOLO
PERCORSI AZIONI ABSTRACT Costo INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
48
Anni scolastici 2015-2018
Percorsi di educazione ambientale/Raccolta differenziata/Rapporti con il territorio/Laboratori Saperi Scientifici Fab Lab Corner/Formazione docenti
(Gli incarichi saranno variati annualmente)
Collegamenti con: Organi collegiali/Consulte dei genitori; FS/Consigli di classe/ ambiti disciplinari per “progetto unitario”; Collaboratori; Coordinatori di classe CRED/Amministrazione comunale; Regione/Unione Comuni Mugello/Villa Demidoff; Publiambiente/Publiacqua; Soggetti-Aziende del territorio.
Funzione strumentale Educazione Ambientale
Anna Maria Dreoni SC Letizia Coretti SP
Referenti Educazione fisica/C.S.S.
Luigi Checchi SP Emilio Nardoni SC Letizia Coretti SP
Marianna De Iorio SC
Referenti Educazione ambientale Maria Pantusa SC Letizia Coretti SP
Referenti Infiorata
Anna Cecchi SC Daniela Messeri SC Grazia Frascati SC
Referente scuola-territorio Carla Benci SP
Laboratori Saperi Scientifici (finanziamento regionale)
Cristina Ciappelli SP Anna Maria Dallai SC
TIC
Luca Michelini SC Lorenzo Giustini SC
Manuela Salvi SP Andrea Michelini SP
ASPP/Sicurezza Lucia Cantini SC Daniela Lascialfari SC Luca Giovannini SC Cristina Ciappelli SP
Letizia Coretti SP
49
Priorità del Piano di Miglioramento:
1) Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta. 2) Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali Obiettivi di processo Piano di Miglioramento: a1) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia); a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia); b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali; b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come “laboratorio a cielo aperto”; d1) Consolidamento/strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria; d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo; 5b) Sviluppo della scuola come “centro civico” ;
f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA); g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità; Obiettivi di apprendimento trasversali di area:
Contribuire alla strutturazione del curricolo delle diverse discipline secondo un un’ottica verticale e secondo una doppia matrice: valorizzazione ambientale e valorizzazione delle diversità, le due grandi sfide della contemporaneità;
Impostare azioni didattiche volte ad attribuire significato e valore alla sostenibilità come stile di pensiero e di comportamento civico;
Stimolare la costruzione di un apprendimento “ecologico” e sistemico, che tenga conto delle relazioni tra le quattro aree chiave che l’Unesco ha individuato come basilari per l’educazione ambientale/sostenibilità: società/ambiente/economia/cultura;
Operare azioni di riqualificazione ambientale della e nella scuola; Valorizzare le risorse/vocazioni del territorio e della comunità interpretando l’ambiente come un laboratorio,
un’officina a cielo aperto; Ambito di azione:
Costruzione dell’impianto del progetto unitario POF in sede di Coordinamento; Moduli/Percorsi afferenti l’educazione ambientale/raccolta differenziata; Moduli/Percorsi relativi alle tematiche energetiche; Percorsi che riguardano la “sostenibilità e il consumo”; Percorsi inerenti il riuso; Percorsi inerenti la sicurezza negli ambienti scolastici ed extrascolastici; Laboratori Saperi Scientifici; Fab lab Corner; Moduli connessi a eventi/tempi dedicati; Azioni di educazione motoria e sport; Verifica e valutazione dei percorsi.
AGGIORNAMENTO- FORMAZIONE DOCENTI
Percorsi di educazione ambientale
LINEE GUIDA PER L’INTRODUZIONE DI PRATICHE DI GESTIONE ECOSOSTENIBILE ALL’INTERNO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (Documento programmatico prodotto dai partecipanti al corso RPA organizzato dalla Comunità Montana Mugello - 2009) Percorsi di Villa Demidoff
LSS Laboratori dei Saperi Scientifici
Partecipazione al progetto della Regione Toscana Aggiornamento (5 incontri) con il prof. C. Fiorentini come continuazione della formazione del seiennio di finanziamento regionale; Partecipazione alla rete delle scuole LSS e al comitato di gestione;
FAB LAB CORNER Partecipazione alla formazione per l’uso tecnico e didattico della stampante 3D e dei robot/strumenti della dotazione
TIC Formazione per uso LIM e tecnologie in classe
2 incontri per utilizzo LIM 5 ore di formazione in ogni plesso per l’utilizzo corretto delle tecnologie in classe 2 ore formazione per registro elettronico per coordinatori plesso
Cambiamenti climatici (Regione Toscana)
Percorso di formazione/UdA in classe
50
AZIONI SPECIFICHE DI AREA
PROGETTAZIONE UNITARIO DI ISTITUTO
a forte matrice “ambientale”
L’EA sostanzia la prospettiva interdisciplinare del POF attraverso la promozione di un sapere integrato, non concentrato sui contenuti delle singole discipline ma orientato a costruire una competenze trasversali, maturate attraverso metodologie cooperative, laboratoriali, inclusive, promuovendo compiti di realtà e valorizzando il territorio come officina di apprendimento.
DA SEGUIRE:
o Impianto generale secondo i criteri della programmazione organizzativa; o Strutturazione del percorso secondo gli ambiti progettuali scelti dai consigli di classe; o Supporto logistico, monitoraggio e verifica in itinere.
EDUCAZIONE AMBIENTALE Finanziamenti:
CRED/Regione Toscana Comune di Scarperia e
San Piero Percorsi: Legambiente,
Coop, ASL, Regione Toscana
Villa Demidoff
Laboratori didattici con insegnanti ed esperti. Eventuali visite guidate ai musei e alle emergenze culturali del territorio; Attività di documentazione e divulgazione dei percorsi didattici; Realizzazione di prodotti finali. In particolare sarà curata la progettazione di moduli:
multidisciplinari, trasversali e integrati nel curricolo;
fondati sui valori che sottendono alla visione dello sviluppo sostenibile;
capaci di utilizzare varietà di metodi e di linguaggi;
orientati a costruire partecipazione, responsabilità e pensiero critico;
motivanti nell’accogliere le vocazioni, le competenze e le risorse del territorio.
LABORATORI SAPERI SCIENTIFICI Finanziamenti: Regione Toscana per la disseminazione
Riflessione condivisa e guida da esperti sugli aspetti epistemologici, sulle metodologie didattiche e sugli stili relazionali, relativi all’insegnamento delle discipline scientifiche; La progettazione, la messa in opera, il monitoraggio, la verifica, la valutazione e la documentazione dei percorsi didattici attuati nelle classi in ambienti e con materiali adeguati allo scopo; Confronto e condivisione di buone pratiche connettive al curricolo; Progressiva costruzione del modello di Laboratorio scientifico. Organizzazione giornata disseminazione del progetto nel Mugello.
FAB LAB CORNER Regione Toscana
Approntamento e fruizione didattica di un ambiente tecnologico laboratoriale e interattivo attrezzato in collegamento con LSS
CAMBIAMENTI CLIMATICI
Unità di apprendimento promosse dalla Regione Toscana e accompagnate dalla formazione docenti/finanziamento ad hoc.
PULIAMO IL MONDO FESTA DELL’ALBERO NON TI SCORDAR DI ME
Organizzazione e animazione/sensibilizzazione con e di iniziative collegate alla dimensione ambientale; Valorizzazione di aspetti dell’ambiente scolastico interno ed esterno; Codifica della promozione in appositi manifesti divulgativi
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Differenziazione dei rifiuti in classe e in ogni ambiente scolastico/Sensibilizzazione educativa alla differenziazione e al consumo consapevole/raccolta dei tappi di plastica
RESTAURO AMBIENTALE
Progettazione e realizzazione di interventi di restauro/qualificazione di ambienti scolastici (giardino/orto/aule/mobili/giocattoli) in collaborazione con la Consulta dei genitori.
SERR Individuare una serie di iniziative/opportunità, anche in collegamento con il territorio, volte a sviluppare la sensibilità verso il contenimento dei rifiuti. Pubblicizzare la settimana e le iniziative promosse.
SCUOLA E TERRITORIO Partecipazione agli incontri promossi dalla Proloco/Associazioni di San Piero al fine di organizzare iniziative didattiche integrate/animazione/mercatini in coincidenza di manifestazioni della e nella comunità (festa del marrone, Carnevale, Festa di Primavera, Estemporanea, Festa dell’Associazionismo).
INFIORATA Partecipazione alle riunione organizzative con l’Amministrazione comunale e le associazioni di riferimento. Definizione del tema, produzione dei bozzetti, del disegno e preparazione dello stesso nella piazza. Spetalatura dei fiori e approntamento della colorazione.
AULA DEL FARE Spazio attrezzato per attività creative e di riuso/riciclo in collaborazione con i genitori della Consulta
TIC/AMBIENTI VIRTUALI PON
Partecipazione a bandi e iniziative volte all’implementazione, arricchimento degli ambienti virtuali e della dotazione tecnologica; Manutenzione/funzionamento delle strumentazioni in dotazione ai vari plessi/ supporto ai docenti per piccole consulenze/aggiornamento per 5 ore;
SPORTIVAMENTE Organizzazione di percorsi integrati con le società/associazioni sportive del territorio di educazione motoria per la scuola dell’infanzia e Primaria e con l’USP per il progetto motoria nella scuola Primaria; Organizzazione delle Olimpiadi della scuola Primaria. Organizzazione degli SPORTGAMES per la scuola Secondaria di primo grado.
SICURAMENTE Attività di protezione e prevenzione con Forze dell’ordine/Protezione Civile/Prefettura/Polizia stradale e Municipale, nelle classi e nei plessi secondo il D.Lgls 81/2009; Attività con l’Autodromo del Mugello; Percorso di continuità didattica verticale sulla sicurezza a San Piero a Sieve.
51
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa si prefigge di sviluppare una “cultura digitale” nella nostra scuola sia at traverso
percorsi di formazione e autoformazione dei docenti, sia mediante progettazione e realizzazione di attività di
alfabetizzazione informatica e digitale, in verticale, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di II grado, in modo
tale da mettere realmente le tecnologie al servizio dell’attività didattica e dell’apprendimento degli studenti.
1) Analisi della situazione attuale (A.S. 2015/2016)
Dotazione informatica intero Istituto, A.S. 2015/2016: Progetti attivati nell’anno scolastico 2015/2016:
Laboratori di robotica educativa: percorso di formazione che ha per oggetto l'utilizzo didattico di robot, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di I° grado.
Laboratori di orientamento tecnologico di coding/pari opportunità: Girls Code It Better (GCIB), progetto di programmazione e robotica riservato a 25 studentesse della scuola secondaria ed orientato al raccordo tra l’artigianato tradizionale locale (i coltelli di Scarperia) e l’artigianato digitale.
Laboratori di orientamento tecnologico-scientifico: esperienze laboratoriali in collaborazione con istituti di istruzione superiore di Firenze e provincia volte all'avvicinamento dei ragazzi alle pratiche della programmazione e della robotica, in previsione della scelta della scuola superiore.
2) Obiettivi triennali:
L’ottica cui puntare viene definita dalle Indicazioni Nazionali, ed in particolare al termine del primo ciclo di istruzione lo studente dovrebbe possedere “buone competenze digitali, usare con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo”. Nello specifico occorre perseguire i seguenti obiettivi:
Favorire l’accesso, gli ambienti di apprendimento, i dispositivi, le piattaforme, la formazione e ovviamente la didattica, la metodologia e le competenze.
Educazione degli studenti alla multimedialità e alla comunicazione (uso attivo e creativo delle tecnologie)
Migliorare l’efficacia dell'insegnamento e dell'apprendimento delle discipline
Raccordarsi con la normativa nazionale sulla digitalizzazione nella scuola
Introduzione al pensiero logico e computazionale e comprensione degli aspetti operativi delle tecnologie informatiche
Promuovere lo sviluppo di un sistema formativo aperto ai nuovi linguaggi dell’informatica e della comunicazione
Favorire le abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.
I suddetti obiettivi possono essere declinati tra gli ordini di scuola secondo lo schema seguente:
INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I° GRADO
TRAGUARDI SVILUPPO COMPETENZE:
Si avvicina alle tecnologie informatiche, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media esplora e sperimenta prime forme di comunicazione.
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.
TRAGUARDI SVILUPPO COMPETENZE:
Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale.
TRAGUARDI SVILUPPO COMPETENZE:
Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Esplora e sa riconoscere oggetti, materiali e
simboli della tecnologia Inizia ad orientarsi nel mondo dei simboli e
delle rappresentazioni degli strumenti tecnologici.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Riconoscere e documentare le
funzioni principali di una nuova applicazione informatica.
Cercare, selezionare, scaricare e installare sul computer un comune programma di utilità.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Accostarsi a nuove applicazioni
informatiche esplorandone le funzioni e le potenzialità.
Programmare ambienti informatici e elaborare semplici istruzioni per controllare il comportamento di un robot.
3) Azioni:
Per introdurre gli studenti verso i nuovi strumenti e i nuovi linguaggi della multimedialità, elementi fondamentali ormai di tutte le discipline, e permettere ai docenti di attuare nuovi modelli di interazione didattica occorre superare le criticità emerse anche dal Piano Nazionale Scuola Digitale, ovvero carenze strutturali e infrastrutturali in termini di accesso digitale, oltre a quelle formative, il primo limite ad un utilizzo diffuso di risorse e ambienti digitali. Per il raggiungimento degli obiettivi elencati si rende dunque necessario perseguire le seguenti azioni:
Proseguire nel piano di accesso alle dotazioni tecnologiche (per abilitare la didattica digitale) con il cablaggio in tutti i plessi.
Migliorare ed implementare la dotazione tecnologica di classi e laboratori (integrazione quotidiana del digitale nella didattica), anche attraverso la realizzazione di “laboratori mobili”, ovvero dispositivi mobili a disposizione di tutta la scuola, per varie discipline/esperienze laboratoriali (tablet e similari).
Formare il personale docente all’innovazione didattica ed alla gestione delle abilità digitali differenziate.
STRUMENTAZIONE N.
LIM 34
PC 61
TABLET 4
52
Raccogliere le esigenze formative del personale della scuol
Mappa EDUCAZIONE AMBIENTALE (variabile annuale/ a.s. 2015-2016)
SC SP RACCOLTA DIFFERENZIATA
Raccolta e differenziazione rifiuti solidi di varia natura
Raccolta tappi (SP differenziata anche mensa)
SC SP ORTO Primaria
SC SP Puliamo il mondo Festa dell’albero
Non ti scordar di me Azioni di
sensibilizzazione all’ecologia
SC SP SERR Iniziative reticolari per la sensibilizzazione e l’approccio didattico
alla riduzione dei rifiuti SC SP LSS
Moduli didattici tematici Incontri aggiornamento con il prof.
Carlo Fiorentini
SC SP Sito
Dotazione TIC
SC SP RESTAURO
AMBIENTALE In collaborazione con il
Comune e con le Consulte dei genitori contro la dispersione
scolastica
SC SP SPORTIVAMENTE Progetto Sport Scuola Infanzia Scuola Primaria
In orario curriculare attività propedeutiche allo sport/varie discipline
CSS/Sport games Scuola secondaria primo grado Classi quinte Scuola Primaria
SC SP FESTA DI PRIMAVERA Animazione di strada con
laboratori realizzati dalla Scuola dell’Infanzia/ eventuale continuità
con Scuola Primaria;
SC SP PERCORSI AMBIENTALI COOP
PERCORSI AMBIENTALI VILLA DEMIDOFF
ASL PERCORSI
ALTRI INTERVENTI
SC SP GIARDINAGGIO Secondaria
SP CARNEVALE
Primaria seconde classi
SC SP SICUREZZA
Moduli di apprendimento collegati all’agire sicuro
nell’ambiente
SC CAMBIAMENTI CLIMATICI
UdA con formazione Regione Toscana
AULA DEL FARE
Laboratori creativi per qualificare l’ambiente
LDA VILLA DEMIDOFF SC SP
Percorsi laboratoriali
SC SP MERCATINI Gestioni di postazioni di
vendita manufatti per qualificazione attività
didattiche
SC SP FAB LAB CORNER
Spazi e dotazioni per la gestione della creatività coding
SC INFIORATA Disegno e
allestimento tappeto di fiori
53
a.s. 2015-2019
Promozione di moduli/azioni finalizzati alla promozione dei linguaggi espressivi (arte, musica, teatro, cinema), all’integrazione dei temi, alla conoscenza del patrimonio culturale (musei, siti,
archivi; Sviluppo del percorso “memoria” come cittadinanza attiva;
La biblioteca come laboratorio: percorsi di educazione e di animazione alla lettura; Servizi bibliotecari: prestito, acquisti, mostra del libro.
(Gli incarichi sono annuali)
Collegamenti con: Dipartimenti/Collaboratori (Commissione POF) FS Referenti EA e LSS Coordinatori delle classi Amministrazione Comunale/Biblioteche /Associazioni territorio/ CRED-Sistema museale Associazioni del territorio Consulta dei genitori
Funzione strumentale
Multicultura
Eleonora Mammini SP
Rossella Masi SC
Referenti Biblioteca Referenti Biblioteca
Cinzia Saturni SC Silvia Collini SC Manuela Salvi SP Eleonora Mammini SC
Referente Percorso “Memoria”
Tiziano Pecchioli SC SP
Referente DELF Cinque SP Cinque SC
Percorso musica scuola dell’Infanzia
scuola Primaria e scuola Secondaria
Stefania Vigiani SC Valentina Carpini SP Manuela Tizzanini SP Luca Giovannini SC
54
Priorità del Piano di Miglioramento:
1) Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta; 2) Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali; Obiettivi di processo Piano di Miglioramento: a1) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia); a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia); b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali; b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come “laboratorio a cielo aperto”; d1) Consolidamento/strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria; d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo; 5b) Sviluppo della scuola come “centro civico”; f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA); g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità;
Obiettivi di apprendimento trasversali di area:
Educare alla varietà dei linguaggi comunicativi ed espressivi nella cornice transculturale;
Sensibilizzare gli alunni alla diversità delle codifiche di significato e di senso delle narrazioni e delle loro strutture nei diversi contesti etnici, sociali, culturali;
Promuovere la conoscenza e la fruizione dei luoghi della produzione-fruizione-conservazione culturale: cinema, teatro, museo, biblioteca, archivio;
Favorire l’incontro con esperti, autori, testimoni;
Valorizzare la memoria culturale nelle diverse fonti orali, scritte, materiali;
Sviluppare il senso civico dell’integrazione culturale e della cooperazione;
Ambito di azione:
Sviluppare l’espressione e la fruizione dei contenuti attraverso l’utilizzo di vari linguaggi; Promuovere percorsi e attività afferenti all’educazione all’ascolto e alla lettura; Sviluppare l’animazione alla lettura; Strutturare il servizio di prestito librario; Coordinare l’acquisto nuovi testi/volumi/Mostra del libro; Organizzare incontri con autori (scrittori, poeti, illustratori ecc…); Stimolare la capacità critica nella fruizione di codici non verbali e/o espressivi: teatro, cinema ecc…e loro
apprezzamento; Valorizzazione delle vocazioni territoriali; Promuovere l’apprezzamento delle diversità con percorsi interculturali (costume, cucina, linguaggi disciplinari
ecc…); Sviluppare la cooperazione e la solidarietà multiculturale; Verificare l’efficacia delle iniziative.
.
AGGIORNAMENTO (a.s. 2015-2016)
Tavolo CRED sull’accoglienza/integrazione L’intercultura nella scuola
Curricolo di STORIA 7 incontri con esperti dell’associazione CLIO ‘92
Canto corale
11 incontri con E. Materassi
55
AZIONI SPECIFICHE DI AREA
ALFABETIZZAZIONE LINGUA ITALIANA L2 SP SC
Kit accoglienza. Integrazione linguistica e culturale di alunni stranieri; Moduli di L2 Mediazione linguistica.
DELF 1 e 2 SC e SP
Percorso di preparazione all’approfondimento linguistico di spessore motivazionale e didattico volto al potenziamento della LINGUA FRANCESE IN VISTA DEL CONSEGUIMENTO DEL D.E.L.F. - (Diplôme d’études en langue française).
SERVIZIO PRESTITO SC e SP
Scuola dell’Infanzia: Prestito quindicinale per alunni 5 anni
Scuola Primaria: Prestito in classe per prima e seconda classe;
prestito individuale in biblioteca per terza, quarta, quinta classe; Scuola Secondaria di primo grado:
Prestito individuale in biblioteca
PREMIO BANCARELLINO SC SP
Lettura, con relativa valutazione, di 20 libri selezionati per il premio tra i neo-pubblicati
ANIMAZIONE ALLA LETTURA SP e SC
Incontro con autori, poeti, illustratori, esperti, testimoni; Letture a tema/Animazione di fiabe, miti
TEATRO/PROGETTO STORIA/Il museo va a scuola
MOSTRA DEL LIBRO In collaborazione con l’Amministrazione comunale e i genitori
SC e SP
Ampio allestimento di un itinerario tra i libri della durata di due settimane circa presso la bilioteca di San Piero a Sieve
e il Palazzo dei Vicari di Scarperia
PERCORSO MEMORIA SC SP Itinerario storico-geografico-artistico-sociale per le classi tere della scuola secondaria dentro il Novecento attraverso incontri con testimoni, interviste,
film, ricorrenze, uscite, esplorazioni, visite guidate
FESTA DELLA TOSCANA SC SP Segmento del percorso memoria dedicato al tematico dei diritti
CULTURA NEL/DEL TERRITORIO Ricerca-azione e valorizzazione dei beni culturali del territorio in collaborazione con Istituzioni (civili e religiose) e associazioni della comunità
INFIORATA SP Percorso formativo per rappresentare graficamente/realmente il simbolo del tema 2016
MUSICA IN CLASSE SP SC
Percorso di 8 lezioni per classe presso la primaria di San Piero a cura del prof. Materassi
Incontri di
PROVA D’ORCHESTRA SP
Percorso volto alla creazione di una orchestra scolastica con studenti della scuola Secondaria di primo grado
LABORATORI MULTIETNICI CON I GENITORI SC SP
Attività di integrazione, cooperazione, animazione e laboratorialità promossa dai genitori della Consulta in collaborazione con la scuola. Festa multietnica.
ESTEMPORANEA SP
Manifestazione espressiva di pittura all’aperto a San Piero a Sieve
TEATRO A SCUOLA SP SC
Produzione e fruizione di spettacoli teatrali collegati a tematiche del curricolo
56
Mappa Multicultura (annualità 2015-2016)
PERCORSO MEMORIA SC SP Secondaria con ANPI/Associazioni del territorio /Visione di film/Incontri con protagonisti Interviste visite di istruzione ecc..
PRIMA ALFABETIZZAZIONE SC SP Interventi estivi su alunni
neo arrivati Pacchetti per alfabetizzazione A1
LABORATORI AFABETIZZAZIONE L2 e Potenziamento L2 Moduli per Scuola Primaria e
Scuola Secondaria SC SP
DELF 1 e 2 LS FRANCESE SC SP
Percorso di qualificazione
linguistica UE
PRESTITO BIBLIOTECARIO SC SP Lettura, consultazione e prestito
Funzione strumentale
MULTICULTURA
Rossella Masi SC
Eleonora Mammini SP
DOTAZIONE SC SP Scelta e acquisto di
testi/volumi con introiti Mostra ed eventuali altri
finanziamenti
SC PERCORSI STRUMENTALI con
bibliotecarie Classi prime e seconde primaria e alunni non
italofoni
PERCORSO STORIA SC primaria
Il museo va a scuola
ANIMAZIONE ALLA LETTURA SC SP
Incontro con autori, poeti, illustratori, esperti, testimoni;
Letture a tema Animazione di fiabe, miti In prima, seconda, terza classe Scuola Primaria
TEATRO Incontro con Boccaccio
Letture su Dante
MOSTRA DEL LIBRO SC SP Allestimento mostra;
Collegamenti con Biblioteca comunale-Consulta genitori;
CONCORSI Scrittoio SP SC
AUSER SC Bancarellino (Secondaria)
CORSO PER DOCENTI PRIMARIA SC SP 11 incontri di didattica della musica con prof.
E. Materassi
MUSICA IN CLASSE SP Moduli di 8 ore per
classe Primaria
Orchestra Secondaria SC
ESTEMPORANEA SP Giornata di pittura a
tema all’aperto MUSICA IN CLASSE
PRIMARIA SC SP Moduli didattici musicali con esperti per
la scuola Primaria (8h per classe SP)
(8 incontri con Agorà SC)
CORSO DI RICERCA-AZIONE PER IL CURRICOLO DI STORIA SC SP
incontri di didattica della Storia con Clio 92
57
anni scolastici 2015-2019
Interventi di accoglienza e integrazione formativa degli alunni portatori di disabilità (bes a); Organizzazione e gestioni interventi/moduli di personalizzazione dei percorsi e di individualizzazione dell’azione educativa (bes b, c); Organizzazione PEI ed elaborazione dei modelli di progettazione (bes a); Interventi di accoglienza e orientamento formativo e informativo (bes a, b, c); (organizzazione e gestione moduli trasversali e complementari al curricolo); Azioni contro la dispersione scolastica e interventi tesi a contenere il disagio scolastico e sociale attraverso la gestione dei rapporti con il CRED ed eventualmente con altre agenzie formative coinvolte nei percorsi (bes c); Coordinamento delle azioni sullo svantaggio scolastico (organizzazione sportello di ascolto, interventi su alunni di altre nazionalità, coordinamento laboratori per alunni in difficoltà, bes c); Orientamento informativo (organizzazione e gestione incontri, diffusione informazioni e materiale divulgativo).
(Gli incarichi hanno durata annuale) Collegamenti con: Collaboratori (Commissione POF/Coordinatori classi/Gruppi disciplinari
Amministrazione Comunale CRED Regione Toscana Centro per l’Impiego Associazioni varie del territorio (Proloco/Ass. sportive/CTP), Istituti di Istruzione Superiore
Priorità del Piano di Miglioramento:
1) Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta; 2) Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali; Obiettivi di processo Piano di Miglioramento: b1) Consolidamento dei modelli di scuola tempo “lungo” (pieno-prolungato-integrato); b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali; b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come “laboratorio a cielo aperto”; c1) Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive;
Funzione strumentale BES
Anna Dallai SC Cristina Cappelli SP
Referente H (Bes a) Carla Benci SP Debora Ialeggio SC
Gruppo GLHI (Bes a)
Docenti di sostegno (eventuale presenza educatori, docenti, genitori)
Referente orientamento (Bes a, b, c)
Sara Gromuli SC Valentina Brunetti SP
Referente DSA (BES b) Carla Calzolari SC SP
Referenti alla salute Letizia Coretti SC Sara Gromuli SP
Referente “Compagni di strada” Carla Benci SP Cristina Rabatti SC
Referente Campo solare Romana Lepri SC SP
58
c2) Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata; d1) Consolidamento/strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria; d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo; 5b) Sviluppo della scuola come “centro civico”; f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA); g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità;
Obiettivi trasversale di area:
Promuovere l’orientamento formativo e la sua “pervasività” attraverso proposte laboratoriali, metodologiche e relazionali contro la dispersione scolastica, nell’ottica del conseguimento del successo formativo da parte di ogni studente;
Favorire contesti formativi inclusivi e una positiva integrazione/partecipazione degli alunni/e alla vita scolastica;
Gestire la flessibilità organizzativa e didattica prevista dall'autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche per articolare l'attività di insegnamento secondo le più idonee modalità per il raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni, fermo restando il rispetto dei principi inerenti la normativa di legge ( a cura del dirigente scolastico su proposta dei docenti);
Porre gli alunni in grado di prendere coscienza di sé al fine di autovalorizzare le proprie vocazioni/potenzialità;
Valorizzare i punti di forza di ogni alunno/a e renderlo/a protagonista consapevole del proprio processo formativo;
Progettare realizzare percorsi individualizzati per gli alunni portatori di disabilità attraverso una visione molto contestualizzata;
Progettare realizzare percorsi personalizzati per gli alunni con bisogni educati speciali collegati ai DSA/ADHD e disturbi evolutivi attraverso una visione molto contestualizzata;
Progettare realizzare percorsi personalizzati per gli alunni con bisogni educati speciali collegati allo svantaggio socio-familiare e al disagio scolastico attraverso una visione molto contestualizzata;
Accompagnare il lavoro didattico degli alunni con bes con attenzione e cura educativa molto individualizzate/personalizzate;
Condividere con le famiglie il percorso di orientamento intrapreso dai propri figli;
Curare l’orientamento per gli alunni di cittadinanza non italiana (anche attraverso un accurato bilancio delle competenze in ambito linguistico);
Organizzare percorsi di scolarità nell’ambiti della formazione professionale agli studenti nel 16esimo anno di età;
Tenere i necessari contatti con i colleghi per la conoscenza dei casi specifici e la situazione generale del benessere/disagio scolastico con particolare attenzione ai bes c;
Costruire percorsi e azioni di benessere formativo nell’ambito sportivo;
Costruire percorsi e azioni di orientamento formativo (anche come auto-orientamento);
Seguire in maniera personalizzata gli studenti con disagio familiare/sociale/scolastico in modo da prevenire l’abbandono scolastico;
Informare alunni e genitori sulle risorse del territorio: mestieri/professioni/attività produttive collegate a prodotti/competenze/tradizioni locali;
Informare alunni e genitori sul nuovo sistema di Istruzione e sugli Istituti secondari di II grado di Borgo San Lorenzo, della provincia di Firenze, della provincia di Prato;
Interagire con le Istituzioni del territorio (Comune, CRED, ASL, Società della Salute, Agenzie e Associazioni formative), per costruire una rete integrata e calibrata alle necessità di formazione dei giovani in età scolare;
Monitorare a livello di scuola il Protocollo zonale per l’orientamento;
Verificare l’efficacia delle iniziative. Ambito di azione:
Cura e lettura “orientante” della documentazione e delle relazioni dei bes a,b,c depositate in ogni fascicolo personale;
Incontri per ordine di scuola di consulenza/condivisione/progettazione comune all’inizio dell’anno scolastico e in itinere (secondo le esigenze) sui bes a,b, c;
Incontri per confronto formativo con gli operatori (docenti e esperti) del Ciclo di istruzione precedente;
Predisposizione dei modelli di PEI/verbale, PDP, PEP e controllo della loro stesura entro novembre;
Inserimento degli alunni con disabilità in classi tendenzialmente composte da un numero di studenti non elevato;
Proposta di assegnazione delle ore di sostegno alle classi con alunni portatori di disabilità secondo il principio della valutazione dei bisogni formativi;
Integrazione del lavoro dei docenti di classe con la presenza di educatori nelle situazioni di maggiore necessità di personalizzazione dell’apprendimento di alunni con disabilità;
59
Organizzazione con il dirigente scolastico dei PEI;
Coinvolgimento attivo delle famiglie degli alunni con bes rispetto alle proposte educative, garantendone la partecipazione durante l’elaborazione del PEI;
Attivazione di specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico degli alunni con bes da parte della scuola successiva o del percorso post-scolastico prescelto;
Costruzione di percorsi e azioni di benessere formativo in relazione alle offerte territoriali (PEZ, Delphino, agenzie del territorio ecc..);
Organizzazione di collegamenti, incontri, contatti con esperti della ASL, Servizi Sociali, Cooperativa educativa e di altre agenzie/associazioni in relazione ai bisogni educativi speciali e all’orientamento formativo;
Collegamenti strutturati con Centro di Ascolto;
Promozione di eventuali iniziative necessarie per individuare e rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o senso- percettive;
Organizzazione di percorsi educativi e didattici, avvalendosi di metodologie innovative e inclusive, tra i diversi ordini di scuola con particolare attenzione agli anni-ponte;
Organizzazione di azioni formative e di laboratori anche in orario extrascolastico per alunni a rischio dispersione scolastica (Compagni di strada, teatro, restauro ambientale);
Implementazione di moduli di alfabetizzazione L2 per alunni neo-arrivati anche durante il periodo estivi;
Organizzazione del Campo solare estivo per i bambini della scuola dell’Infanzia e del primo anno della scuola Primaria; Monitoraggio delle situazioni educative degli alunni con bisogni educativi speciali;
Promozione di percorsi e azioni di orientamento formativo (anche come auto-orientamento);
Diffusione delle Linee guida disabilità 2009;
Diffusione normativa (L.170) DSA;
Diffusione indicazioni formative BES. FASE ORIENTAMENTO INFORMATIVO
Informazioni sugli open-day degli Istituti di istruzione superiore; Informazioni sugli orari delle scuole secondarie e dei mezzi pubblici per raggiungerle; Ciclo di incontri con i genitori (organizzato insieme alla Consulta dei genitori); Interventi orientatrice specializzata della ex provincia di Firenze; Orientamento informativi specifico alunni stranieri; Orientamento informativo specifico alunni diversamente abili, Orientamento informativo specifico alunni in situazione di svantaggio socio-economico e/o familiare.
AZIONI
LINGUAGGI ESPRESSIVI Utilizzando codici espressivi e di contesto non verbali
Musicoterapica Arteterapia Tecniche di rilassamento Fruizione Ludoteca IL DELPHINO Laboratorio cucina-forno Laboratorio giardino/orto Laboratorio restauro Laboratorio pet terapy Finanziamenti per azioni didattiche collegate alla presenza della disabilità (ore aggiuntive docenza/laboratori)
CENTRO DI ASCOLTO PEZ (piano Educativi Zonale) L. R. Toscana 32/2002
Il percorso, tramite uno sportello di consulenza con la presenza di una psicologa e di una educatrice, offre consulenza ad insegnanti, studenti e genitori su tematiche relative alle diverse fasi dello sviluppo evolutivo, in particolare sulle problematiche dell’adolescenza e preadolescenza, facilita la collaborazione e la comunicazione sia all’interno della scuola che tra scuola e famiglia, creando uno spazio di incontro tra le diverse componenti. A cadenza bisettimanale, di lunedì a San Piero a Sieve e di venerdì, per due ore a intervento da ottobre a maggio con gestione della dott.ssa Eloisa Mingione.
60
ALFABETIZZAZIONE L2 PEZ (piano Educativi Zonale) L. R. Toscana 32/200
Interventi a moduli per l’alfabetizzazione L2 di alunni neo-arrivati o necessitanti di ulteriore conoscenza della lingua italiana; Raccordo con Percorsi PIAcevoli: Integrazione linguistica e culturale di alunni stranieri con riferimento anche ad un contesto più ampio di inserimento delle famiglie nel tessuto socio-culturale del territorio.
DALLO SCONTRO ALLINCONTRO
Sportello settimanale di counseling per l’orientamento familiare in caso di conflitti e problematiche relazionali tra adulti tenuto dall’associazione TUTT’ALTRO
DIDATTICA ORIENTATIVA SALUTE LEGALITA’
Disseminare nel curricolo buone pratiche, metodologie, contenuti a forte valenza orientativa che possono permeare qualsiasi attività curricolare; Incontri per classi (conoscenza dell’impianto della Scuola Secondaria di secondo grado); Incontri/colloqui individuali, di gruppo e di classe per meglio approfondire un “progetto” di studio/lavoro futuro (aspettative, desideri, speranze, opportunità); Promozione del successo formativo attraverso la conoscenza di percorsi di apprendimento alternativi all’istruz (formazione professionale e apprendistato); Percorsi individualizzati per valorizzare e sviluppare passioni/capacità;
ORIENTAMENTO INFORMATIVO
Orientamento con le famiglie (incontri con alcuni genitori e nuclei familiari che necessitano di indicazioni più specifiche per la scelta del percorso di scuola secondaria di secondo grado); Interazione con il centro di ascolto; Informazioni sugli Istituti d’Istruzione secondaria di II grado di Borgo San Lorenzo e della provincia di Firenze. Creazione di uno spazio/bacheca dedicato all’informazione all’interno della scuola; Creazione di un apposito spazio in ogni classe per informazioni e volantini delle scuole superiori; Visita a scuole e secondarie di II grado del territorio; Partecipazione a laboratori negli IIS; Incontro con decenti delle scuole secondarie del territorio; Pomeriggio di scuola aperta per incontro con scuole superiori di Borgo San Lorenzo; Sitografia degli Istituti di istruzione secondaria della provincia di Firenze, della provincia di Prato
COM PAGNI DI STRADA Tutoraggio contro la dispersione scolastica
Al fine di ridurre il fenomeno della dispersione scolastica in un’ottica di solidarietà/coesione sociale e di prevenzione/promozione del successo scolastico nella fascia di drop out;
Circa 40 studenti seguiti individualmente o in piccoli gruppi da volontari;
Convezione con IIS Pascoli e con Facoltà Scienze della Formazione per validazione percorsi scuola-lavoro per tirocinio universitario;
AGGIORNAMENTO
Partecipazione delle FS al Tavolo CRED sull’accoglienza/ orientamento/disabilità
Condivisione e approfondimento delle Linee Guida territoriali per la disabilità; Condivisione e approfondimento delle Linee Guida territoriali per l’orientamento;
La rete territoriale di supporto per l’orientamento; Strumenti professionali per l’insegnante responsabile dell’orientamento
D I I N D C A L T U T S I I C V A A
PAS Partecipazione e applicazione in classe degli strumenti didattici appresi
La scuola del NOI Incontri con Marchesini per approntamento di un ambiente di apprendimento motivazionale e cooperativo
Metodo SEGNO GRAFICO
Incontri di formazione con F. Venturelli Modulo di continuità tra scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria centrato sul segno grafico e fonico
DSA Modulo formativo per FS Orientamento e referente DSA presso scuola secondaria di Borgo San Lorenzo
Canto corale Ciclo di incontri con E. Materassi per scuola dell’Infanzia e scuola Primaria
Curricolo di Storia
Ciclo di incontri con esperti CLIO ’92 per una didattica della storia motivazionale e concettuale
Percorso Scacchi Modulo formazione docenti e attività didattica
61
Finalità generale e normativa di riferimento
Il modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS,
considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Attraverso la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute - Versione per bambini e adolescenti (ICF-CY), l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2001, ha infatti cercato di superare le prospettive teoriche riguardanti il concetto di handicap improntate fino a quel momento sulle idee di mancanza e di perdita nei confronti di un quadro di “normalità”, per proporre una visione più globale che potesse caratterizzare la visione della diversa abilità. Il modello antropologico che viene proposto dall'OMS è orientato ad una visione globale della salute di una persona intesa come unione armonica delle varie componenti presenti in un individuo e legate, oltre che all'aspetto fisico, psicologico e cognitivo, anche a quello ambientale nella relazione con altre persone, con i bisogni e gli ostacoli che vengono incontrati nella crescita. In questo modo la diversa abilità si inserisce in un contesto dove vengono considerati non solo l'aspetto sanitario del singolo, ma tutto il quadro di funzioni, strutture ed attività che una persona presenta e che sono inserite in un gruppo classe, una prospettiva questa finalizzata alla descrizione delle capacità dell'alunno di relazionarsi con la realtà socio-culturale e familiare di riferimento. Secondo questo indirizzo teorico la didattica viene ad essere strutturata non più in modo solo settoriale, ma deve avere come caratteristica quella di essere inclusiva in un gruppo classe che viene definito resiliente, intendendo con questo termine la capacità di apertura ed accoglienza. In questo modo l'alunno diversamente abile ha la possibilità di sviluppare e mettere alla prova in maniera positiva la sua efficacia, la sua determinazione ed il suo comportamento. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. Secondo l'ICF il Bisogno Educativo Speciale (BES) rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo, indipendentemente dall'eziologia, che necessita di educazione speciale individualizzata.
Legge del 5 febbraio 1992, n. 104
A livello normativo, negli ultimi quaranta anni si sono fatte grandi conquiste, sono state approvate leggi a tutela dell’inserimento e dell’integrazione sociale dei bambini disabili, a partire dal 1975 con il Documento Falcucci, si afferma l’esigenza di far operare gli alunni in difficoltà con gli altri. “Una vita scolastica perfettamente articolata, nella quale le attività integrative e di recupero non abbiano un posto separato dalla normale azione didattica, può essere ancora, per molte situazioni, più una meta e un criterio di riferimento nel processo di crescita della scuola che non una piena realizzazione, per le difficoltà legate alla preparazione degli insegnanti e alle concrete possibilità organizzative che la scuola oggi offre. Si ritiene, tuttavia, indispensabile inserire nella prospettiva di sviluppo della vita scolastica la
ORIENTAMENTO INFORMATIVO MIRATO
Interventi di orientamento personalizzato per alunni con disabilità o con altri bisogni educativi speciali al fine di organizzare forme di accompagnamento verso la Scuola di Istruzione Superiore e/o altri servizi.
INTERVENTI PERSONALIZZATI DSA
Modulo per orientare gli alunni con DSA nell’utilizzo personalizzato di misure compensative nel metodo di studio.
IL SEGNO GRAFIC0
Modulo di continuità didattica tra scuola dell’Infanzia e scuola Primaria focalizzato sul segno grafico e sulla competenza fonetica.
IL TERRITORIO COME OFFICINA DI ORIENTAMENTO
Azioni integrate tra scuola e territorio, destinate a interventi didattici finalizzati al conseguimento da parte degli studenti di competenze di auto-orientamento; Conoscenza e incontro con realtà produttive del territorio (imprenditori, operatori, artisti ecc..).
NON PERDIAMOCI DI VISTA
Interventi contro la dispersione scolastica nella scuola secondaria di primo grado attraverso l’organizzazione di alcuni laboratori per compiti di realtà.
LA SCUOLA DEL NOI Approntamento in due classi della scuola primaria di un ambiente di apprendimento motivazionale e cooperativo.
CAMPO SOLARE (autofinanziato)
Organizzazione di percorsi formativi per alunni dell’istituto della scuola dell’Infanzia e del primo anno della scuola Primaria, nel mese di luglio presso la scuola dell’Infanzia di Scarperia.
LA CONSULTA DEI GENITORI
Percorso di democrazia partecipata articolato in varie attività di supporto alla genitorialità, all’educare insieme, alla collaborazione formativa.
Collegato al Miglioramento nei Traguardi 1 e 2
e in particolare all’Area di processo 3
62
dimensione dell’integrazione, affinché ad ogni livello di programmazione della scuola a tempo pieno venga adeguatamente affrontato il problema degli alunni in difficoltà”. Questo documento contiene i principi ispiratori della Legge 517/1977, che recita: “le classi di aggiornamento e le classi differenziali sono abolite. Inoltre prevede gli strumenti necessari per adempiere tale obbligo: insegnanti di sostegno specializzati e numero di alunni per classe non superiore a venti, interventi specialistici dello Stato e degli Enti locali”. Ma la vera svolta avviene con la Legge 104/1992, "Legge Quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate". La quale “garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.” L’art 12 comma 5 della L. 104/92 esprime in pieno il diritto all’educazione e all’istruzione per i bambini ed i ragazzi con disabilità: “All'individuazione dell'alunno come persona handicappata e all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della Pubblica Istruzione. Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali e affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata”.
Legge 8 ottobre 2010, n. 170, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico”. Con tale legge sono state dettate nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico. Inoltre, sono state introdotte per la prima volta in un testo legislativo sia la definizione di DSA, sia quella di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Le linee guida allegate al decreto attuativo della legge 170, emanato il 12.07.2011, invitano chi si relaziona con questi
disturbi per motivi professionali a comprendere come il bambino con DSA abbia stili cognitivi che seguono modalità di apprendimento che non sono quelle comuni. Un esempio citato dalle Linee guida è quello del turista che si trova in Paese straniero e non ne conosce la lingua in uso. Secondo quanto indicato dalle Linee guida gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo-didattiche anche nell’ambito dei DSA, senza più delegare “tout court” a specialisti esterni funzioni proprie della professione docente, fermo restando la consapevolezza della complessità del problema e delle sue implicazioni neurobiologiche. Fondamentale risulta che gli interventi diagnostici e terapeutici attuati da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri siano realizzati in sinergia con il personale della scuola. I bambini affetti da uno o più Disturbi specifici di apprendimento sono soggetti normodotati che, secondo le ricerche attualmente più accreditate, sono affetti da un disturbo di origine neurobiologica, che ha matrice evolutiva e si mostra come un’ ”atipia dello sviluppo”. Si tratta di un disturbo che può presentarsi isolatamente o insieme agli altri (in tal caso si parla di “comorbilità”), che è “modificabile attraverso interventi mirati”. In questo contesto alla scuola viene assegnato il compito fondamentale di effettuare, attraverso l’osservazione, l’identificazione dei casi sospetti e la conseguente messa in atto delle attività di recupero didattico mirato. Alcune ricerche hanno evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata ed efficace. La capacità di osservazione degli insegnanti svolge un ruolo fondamentale, per il riconoscimento di un potenziale DSA non solo a partire dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria, ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare non solo le difficoltà, ma anche quelle caratteristiche e quegli stili cognitivi su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo. I docenti non devono necessariamente ricorrere a strumenti appositi, ma è sufficiente in una prima fase il ricorso all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati da un disturbo che può riguardare la lettura, la scrittura e il calcolo.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012
La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all'integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all'intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente:
o alunni disabili (Legge 104/1992, Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità del 2006, Linee guida del 2009);
o alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge 170/2010); o alunni con svantaggio sociale e culturale, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della
lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell'apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003 "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale". La Direttiva ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale può far fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione. Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macro-categoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i
63
disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico-culturale... Il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogico-politica.
Le recenti disposizioni ministeriali (Circolare Ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013; Nota Ministeriale del 27 giugno 2013 (Piano Annuale Inclusione, PAI); Nota Ministeriale del 22 Novembre 2013),
sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità. Le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le è proprio. L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, è una scelta importante che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere.
Legge di riforma della scuola, n. 107, 13 luglio 2015
All’interno della nuova legge, l’aspetto più importante per gli alunni con disabilità è dettato dal comma 181 in cui si prevede una delega al Governo per l’emanazione di un decreto legislativo sul miglioramento dell’inclusione scolastica che dovrà attenersi alla “promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione attraverso: 1) la ridefinizione del ruolo del personale docente di sostegno al fine di favorire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, anche attraverso l’istituzione di appositi percorsi di formazione universitaria; 2) la revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il sostegno didattico, al fine di garantire la continuità del diritto allo studio degli alunni con disabilità, in modo da rendere possibile allo studente di fruire dello stesso insegnante di sostegno per l’intero ordine o grado di istruzione; 3) l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livel li di competenza istituzionale; 4) la previsione di indicatori per l’autovalutazione e la valutazione dell’inclusione scolastica; 5) la revisione delle modalità e dei criteri relativi alla certificazione, che deve essere volta a individuare le abilità residue al fine di poterle sviluppare attraverso percorsi individuati di concerto con tutti gli specialisti di strutture pubbliche, private o convenzionate che seguono gli alunni riconosciuti disabili ai sensi degli articoli 3 e 4 della legge 104/92, e della legge 170/2010, che partecipano ai gruppi di lavoro per l’integrazione e l’inclusione o agli incontri informali; 6) la revisione e la razionalizzazione degli organismi operanti a livello territoriale per il supporto all’inclusione; 7) la previsione dell’obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugl i aspetti pedagogico-didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica; 8) la previsione dell’obbligo di formazione in servizio per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle specifiche competenze, sull’assistenza di base e sugli aspetti organizzativi ed educativo-relazionali relativi al processo di integrazione scolastica; 9) la previsione della garanzia dell’istruzione domiciliare per gli alunni che si trovano nelle condizioni di cui all’articolo 12, comma 9, della legge 104/92”.
Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti: n°
Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 39
Minorati vista -
Minorati udito -
Psicofisici 39
Disturbi evolutivi specifici 34
DSA 30
ADHD/DOP -
Borderline cognitivo 2
Disturbo generalizzato degli apprendimenti 2
Svantaggio (indicare il disagio prevalente) 36
Socio-economico 8
Linguistico-culturale 27
Disagio comportamentale/relazionale 1
Totali 109
% su popolazione scolastica 9%
N° PEI redatti dai GLHO 39
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 34
N° di PEP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 36
64
Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Si
Educatori Scolastici Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
Si
Referenti di Istituto (disabilità, DSA) Due referenti DSA Tre referenti disabilità
Si
Operatori esterni (ASL e privati) Si
Docenti tutor Si
Altro: -
Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili Sì
Progetti di inclusione / laboratori integrati No
Altro: -
Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
No
Coinvolgimento in progetti di inclusione Sì
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
No
Altro: -
Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza.
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
Sì
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
Sì
Procedure condivise di intervento sulla disabilità Sì
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
Sì
Progetti territoriali integrati Sì
Progetti integrati a livello di singola scuola Sì
Rapporti con CTS / CTI No
Altro: -
Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati Sì
Progetti integrati a livello di singola scuola Sì
Progetti a livello di reti di scuole No
Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe
Sì
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a Sì
Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie Sì
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro: -
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie No
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro: -
Altri docenti
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie Sì
Tutoraggio alunni Sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
Sì
Altro: -
65
prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2 No
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
No
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
No
Altro: -
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati:
Punteggio* 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
x
Valorizzazione delle risorse esistenti x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
x
Altro:
Punteggio totale registrato 26
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
(Livello di inclusività della scuola: 0 – 15 = inadeguato, 16 – 20 = da migliorare, 20 – 30 = sufficiente-adeguato, 31 – 44 = buono, 45 – 52 = eccellente).
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il triennio
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Dirigente Scolastico: coordina tutte le attività, stabilisce priorità e strategie, presiede i gruppi di lavoro (GLH/GLI ) e
promuove l’inclusione per rispondere ai bisogni e alle diversità di tutti gli alunni. Funzione Strumentale Orientamento: effettua uno screening per l’individuazione precoce dei disturbi specifici
d’apprendimento, tabula i risultati e condivide e consiglia interventi di recupero/rinforzo; favorisce la comunicazione tra famiglia/scuola/servizi sanitari/uffici scolastici al fine di promuovere interventi integrati; raccoglie e tabula dati relativi alle criticità presenti in ogni classe/sezione al fine di favorire eventuali inserimenti ponderati in corso d’anno e per la compilazione del Piano dell’Inclusività d’Istituto. Docenti curricolari: rilevano le situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con le funzioni strumentali e i
referenti, condividono interventi specifici. Personale ATA: collabora con tutte le figure coinvolte nell’inclusività e osserva gli aspetti non formali e comportamentali
degli alunni. Personale educativo assistenziale volontario: collabora con tutte le figure coinvolte nell’inclusività e osserva gli aspetti
non formali e comportamentali degli alunni, contribuisce all’organizzazione e realizzazione di laboratori per soddisfare i bisogni di socializzazione, autonomia e apprendimento degli alunni BES. Operatori ASL: all’inizio di ogni anno scolastico gli operatori dell’ASL forniscono all’istituto un calendario di incontri con
gli insegnanti degli alunni in difficoltà onde definire un percorso d’intervento condiviso (insegnanti, operatori e genitori). Effettuano l’accertamento, fanno la diagnosi e redigono una relazione. Servizi Sociali Comunali: partecipano agli incontri della scuola organizzati per i diversi alunni; collaborano con la scuola
affiancando gli insegnati di classe e/o l’insegnante di sostegno per gli alunni interessati; collaborano nella realizzazione di
66
iniziative di informazione e formazione sia del personale scolastico che delle famiglie. Nel caso di alunni in situazione di handicap con deficit particolarmente gravi dovrebbero fornire personale per svolgere interventi mirati anche ai bisogni materiali (cura della persona, deambulazione, assistenza durante la vestizione e la nutrizione, uso di strumenti protesici ecc); in generale dovrebbero fornire personale specializzato che collabora in tutti gli aspetti strettamente educativi, assistenziali e globali individuati nel PEI, fondamentali per una effettiva integrazione scolastica. Famiglie: la famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò viene coinvolta attivamente
nelle pratiche inerenti l’inclusività. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso: • la condivisione delle scelte effettuate • l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento • il coinvolgimento nella redazione dei piani educativi. Gruppo di Lavoro H Operativo
Per ogni alunno disabile iscritto presso l’Istituto, opera collegialmente un gruppo di lavoro inter-professionale, denominato Gruppo di Lavoro (GLHO). Esso è costituito da: - Dirigente Scolastico o suo delegato; - dal Consiglio di Classe ; - dagli operatori Psico-Socio-Sanitari referenti per il caso; - dai genitori dell’alunno. Inoltre partecipano ai lavori del GLHO gli eventuali operatori educativi-assistenziali e/o tecnici del Comune, i collaboratori scolastici e tutte le altre figure istituzionali e professionali di interesse per l’integrazione dell’alunno. Il gruppo si riunisce in date prestabilite secondo il calendario concordato e provvede a elaborare e verificare il PEI. GLI Il Gruppo di lavoro per l'inclusione (GLI) svolge le seguenti funzioni:
-rilevazione dei BES presenti all’interno dell’Istituto; -raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell'Amministrazione; -focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; -rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; -raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell' art. 1, comma 605, lett. b), della legge n. 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall' art. 10, comma 5 della legge 30 luglio 2010, n. 122; -elaborazione di una proposta di Piano per l'Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES. Il Gruppo procederà ad un'analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell'anno appena trascorso e formulerà un'ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell'anno successivo. Insegnanti di sostegno
L'insegnante di sostegno è prima di tutto un insegnante: va ribadita e mai dimenticata questa affermazione banale, ma che non dobbiamo mai dare per scontata. Troppo spesso si vede ancora oggi l'insegnante di sostegno relegato in ruoli assistenziali che lo vedono come un insegnante delegato all'alunno disabile. L'insegnante di sostegno condivide con tutti gli altri colleghi i compiti professionali e le responsabilità sull'intera classe. L'insegnante "di” sostegno", in realtà, è un insegnante "per" il sostegno, o meglio per attivare le varie forme di sostegno che la comunità scolastica deve offrire. "Un insegnante competente che permetta al contesto scolastico di essere competente, e non limiti e chiuda, quindi, la competenza alla sua presenza ma la colleghi all'investimento strutturale dell'ambiente scolastico" (Canevaro, 2002). Un insegnante dunque che attivi sostegni e competenze varie nella vita scolastica di tutti e che non si racchiuda in una relazione didattica individuale e separata con l'alunno disabile. Questo non è affatto facile e richiede una forte specializzazione universitaria. Per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità infatti occorrono studi aggiuntivi rispetto a quelli che permettono l’accesso alla professione docente, che sono svolti presso le università, di durata annuale o biennale, a numero programmato. Secondo le leggi vigenti, l’insegnante di sostegno si adopera per garantire una piena inclusione degli alunni con disabilità presenti all’interno dell’istituto; partecipa alla programmazione educativo-didattica; fa da supporto al consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; interviene sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti; rileva situazioni da individuare come BES; coordina e stila il Piano di Lavoro (PEI e PDP). Per tali finalità, nel nostro Istituto saranno anche allestiti alcuni laboratori per soddisfare i bisogni di socializzazione, di autonomia e di apprendimento degli alunni con BES (lab. di psicomotricità, lab. di musica, lab. di cucina, lab. di compravendita).
67
Inoltre i rapporti con il territorio saranno volti ad attuare attività di collaborazione, mediazione, counseling, corsi di alfabetizzazione di italiano L2 (Associazione Delphino, Borgo di Elisa, Il Rocchetto, Comune, CRED, Biblioteca comunale.)
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Le attività di formazione dovrebbero aiutare gli insegnanti ad affrontare le diversità delle classi e degli alunni ed a sviluppare risorse per sostenere l’apprendimento e la partecipazione nella consapevolezza dell’indicazione legislativa ad educare insieme alunni che hanno o non hanno difficoltà di apprendimento. Sarà importante prevedere una formazione su metodi di didattica non frontale per favorire la motivazione, il coinvolgimento attivo degli allievi nel processo di apprendimento e lo sviluppo delle competenze sociali. Inoltre, una conseguente attività di formazione reciproca dei docenti nell’ottica dell’apprendimento continuo e della ricerca-azione. Le attività di aggiornamento dei docenti aiuteranno effettivamente a migliorare la loro capacità di lavorare in modo cooperativo in classe. Particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di un clima relazionale caratterizzato da un atteggiamento di buona accoglienza, interesse reciproco che possa da subito evitare l’ostilità e la paura per il diverso. I corsi di formazione (proposti direttamente dal nostro Istituto o in alternativa da enti di formazione, reti di scuole, università) concerneranno:
Strutturazione di percorsi e curricoli che promuovano l'inclusione.
Corretto monitoraggio-valutazione.
Metodologie didattiche attive, centrate sull'ascolto, sul coinvolgimento, sulla partecipazione, sul lavoro di gruppo e sulle attività laboratoriali.
Utilizzo di misure dispensative e/o strumenti compensativi.
Scelte metodologiche inclusive: cooperative learning, tutoring, peer tutoring, didattiche plurali sugli stili di
apprendimento, didattica per problemi.
Rispetto dei tempi di apprendimento.
Metodologie didattiche e pedagogia inclusiva;
Gestione dei comportamenti problema in classe.
Sistemi di comunicazione alternativi al linguaggio (Comunicazione Aumentativa Alternativa, Linguaggio dei Segni...).
Principali e più frequenti patologie di riscontro nella scuola (Disturbi Evolutivi Specifici, Autismo, Paralisi Cerebrali Infantili, Disturbi della Condotta e del Comportamento...).
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente sia il Consiglio di Classe nella sua interezza. In fase di valutazione si terrà conto della situazione di partenza, delle capacità e potenzialità, nonché dei ritmi di apprendimento dei singoli alunni. La valutazione dovrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti gli alunni. In dettaglio, agli alunni con BES verranno predisposte e garantite adeguate forme di verifica e valutazione iniziale, intermedia e finale coerenti con gli interventi pedagogico-didattici previsti. Si valuterà l’effettivo livello di apprendimento conseguito, mediante l'applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l'espletamento delle attività da valutare. Relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove, nel tener conto di eventuali strumenti compensativi e misure dispensative, si riserverà particolare attenzione alla padronanza, da parte degli alunni, dei contenuti disciplinari e si prescinderà dagli aspetti legati all'abilità deficitaria. Dove il Consiglio di Classe lo riterrà necessario potrà adottare una valutazione differenziata, opportunamente formalizzata in un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che tenga conto delle effettive capacità, potenzialità, punti di partenza e crescita dei singoli alunni. Nei PEI e nei PDP si dovranno specificale le modalità di verifica attraverso le quali si intende operare e valutare durante l’anno scolastico, in particolare si dovrà specificare:
l’organizzazione delle interrogazioni (modalità, tempi e modi); l’eventuale compensazione, con prove orali, di compiti scritti non ritenuti adeguati; i tipi di mediatori didattici (mappe, tabelle, formulari, calcolatrici,…..) ammessi durante le verifiche; altri accorgimenti adottati e ritenuti utili.
Per gli Esami di Stato.
Il Consiglio di Classe dovrà stendere una relazione di presentazione dell’alunno con BES da consegnare alla Commissione Esaminatrice, contenente le seguenti informazioni:
descrizione del deficit e dell’handicap;
descrizione del percorso formativo realizzato dall’alunno;
esposizione delle modalità di formulazione e di realizzazione delle prove per le valutazioni (tecnologie, strumenti, modalità, assistenza).
La Commissione, dopo aver esaminato la documentazione, predisporrà le prove equipollenti e, quando necessario, quelle relative al percorso differenziato con le modalità indicate dal Consiglio di Classe. Per prove equipollenti si intendono:
le prove inviate dal Ministero della Pubblica Istruzione svolte con mezzi e/o strumenti diversi (uso del computer,
68
dettatura dell’insegnante di sostegno…);
le prove proposte dalla Commissione d’esame con contenuti culturali, tecnici e professionali differenti da quelli proposti dal Ministero ma ad essi equipollenti.
Le prove equipollenti dovranno essere omogenee con il percorso svolto dall’alunno, il quale deve poterle svolgere con le stesse modalità, gli stessi tempi (possono essere previsti anche tempi più lunghi rispetto a quelli stabiliti per tutti) e la stessa assistenza fornita nelle prove di verifica fatte durante l’anno scolastico. Per gli alunni con BES i livelli di apprendimento da raggiungere sono fissati nei Piani Educativo-Didattici Individualizzati o Personalizzati. Per alcuni alunni con BES in particolare (per es. nei casi di istruzione domiciliare) si potranno attuare deroghe per le bocciature e la validazione dell’anno anche se il numero delle assenze ha raggiunto il limite stabilito. Per gli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento si effettueranno valutazioni che privilegeranno le conoscenze e le competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che la correttezza formale. Potranno essere previste verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per le lingue straniere). Si farà uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove di verifica sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe mentali) e strumenti compensativi ove necessario. La valutazione terrà conto prevalentemente degli aspetti metacognitivi (verificare che il risultato ottenuto corrisponda a quello atteso). Per gli alunni con disabilità che non conseguono la licenza sarà rilasciato un attestato di credito formativo valido per l’iscrizione e la frequenza alle classi successive o ai percorsi integrati di istruzione e formazione. Occorre far presente che, ai sensi dell’art. 16 commi 1 e 2 della L. n. 104/92, la valutazione degli apprendimenti nella scuola dell’obbligo (che deve avvenire sulla base del Piano Educativo Individualizzato), deve riguardare i progressi realizzati rispetto ai livelli iniziali di apprendimento, sulla base di un percorso didattico predisposto fin dall’inizio della scuola secondaria, che deve essere calibrato sulle effettive capacità e potenzialità dell’alunno. Conseguentemente, in presenza di progressi accertati, anche se non riconducibili ai livelli considerati “normali” per il diploma di scuola secondaria di I grado, il diploma non dovrebbe essere negato, poiché, come ha stabilito la Corte costituzionale con la Sentenza n. 215/87, “capacità e merito per gli alunni con disabilità intellettiva non vanno considerati secondo parametri oggettivi, ma vanno rapportati alle loro peculiari capacità”. È inoltre da tener presente che il mancato rilascio del diploma esclude le persone con disabilità dalla partecipazione a pubblici concorsi, pur in presenza della L. n. 68/99 sul
collocamento lavorativo obbligatorio mirato su progetto, che è stata voluta proprio per i soggetti più difficili, giacché per i meno gravi sarebbe bastata la vecchia L. n. 482/68 sul collocamento obbligatorio basato su semplici graduatorie regolate dalle percentuali di invalidità.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all'interno della scuola
Tipologie di BES
L’area dei Bisogni Educativi Speciali, conosciuta in Europa come Special Educational Needs, rappresenta quell’area dello svantaggio scolastico che comprende tre grandi sottocategorie:
A. quella della disabilità fisica psichica sensoriale (richiedono una certificazione sulla base della legge 104/92)
(BES A);
B. quella dei disturbi evolutivi specifici (i DSA; i deficit del linguaggio; i deficit delle abilità non verbali; i deficit della
coordinazione motoria; i deficit dell’attenzione e dell’iperattività) (BES B);
C. quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (BES C).
Il funzionamento cognitivo limite, invece, rappresenta il limite di separazione fra disabilità e disturbo specifico.
Certificazione di handicap
“Alla individuazione dell'alunno come persona handicappata (…) provvede lo specialista su segnalazione ai servizi di base, anche da parte del competente capo d'istituto, ovvero lo psicologo esperto dell'età evolutiva in servizio presso le UU.SS.LL. o in regime di convenzione con le medesime (…) entro il termine di dieci giorni dalle segnalazioni” (DPR 24/02/94, art. 2). La Diagnosi Funzionale (DF)
Per DF si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap. Alla DF provvede l'unità multidisciplinare composta: • dal medico specialista nella patologia segnalata; • dallo specialista in neuropsichiatria infantile; • dal terapista della riabilitazione; • dagli operatori sociali. La DF deriva dall'acquisizione di elementi clinici, tramite la visita medica diretta dell'alunno e la documentazione medica preesistente e psico-sociali, tramite relazione comprendente i dati anagrafici e i dati relativi al nucleo familiare. Essendo finalizzata al recupero del soggetto deve tenere conto delle potenzialità registrabili in ordine ai seguenti aspetti: cognitivo, affettivo-relazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico e dell'autonomia. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
“È l'atto successivo alla DF e indica il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione d i handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)” (DPR 24/02/94, art. 4). Il PDF viene redatto:
69
• dall'unità multidisciplinare della DF; • dai docenti curricolari e dagli insegnanti specializzati della scuola; • con la collaborazione dei familiari dell'alunno. Il PDF comprende: 1. La descrizione funzionale dell'alunno in relazione alle difficoltà che dimostra di incontrare; 2. L'analisi dello sviluppo potenziale dell'alunno desunto dai seguenti parametri: cognitivo, affettivo-relazionale, della comunicazione, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, dell'autonomia. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI, BES A)
“Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione” (DPR 24/02/94, art. 5). Il PEI è redatto per gli alunni con BES di tipo A: • dagli operatori sociali individuati dell’ASL; • dal personale insegnante curricolare e di sostegno della scuola; • dell'insegnante operatore psico-pedagogico; • in collaborazione con i genitori. Il PEI tiene presente i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastica. Solitamente vengono effettuati due incontri in cui sono presenti le parti sopra citate: un primo incontro nei mesi di Ottobre/Novembre per valutare la situazione iniziale e per la successiva stesura del PEI; un secondo incontro nei mesi di Aprile/Maggio per valutare l'andamento dell'anno trascorso, trarre le conclusioni finali e porre le basi per l'anno successivo. Eventualmente ed in caso di necessità l'équipe multidisciplinare si può riunire per un incontro intermedio nei mesi di Gennaio/Febbraio. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP, Bes B)
Il PDP è uno strumento che nasce per gli studenti con Disturbi Evolutivi Specifici, citato all'interno della legge 170/2010 e delle linee guida seguenti. Questo strumento esplicita la programmazione didattica personalizzata che tiene conto delle specificità segnalate nella diagnosi. E' un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d'intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le misure dispensative che servono all'alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico. L'iter della scuola presenta queste tre fasi:
Incontro dei docenti con la famiglia e lo specialista al fine di acquisire quante più informazioni possibili sulla specificità e la peculiarità dell'alunno con DSA. Questo incontro è molto utile in quanto il docente può acquisire molte informazioni sia sul vissuto del ragazzo, sia sulla caratteristica del disturbo ed eventuali punti di forza/debolezza già individuati con lo specialista.
Stesura del documento da parte del Consiglio di Classe. Ogni insegnante potrà indicare per la propria materia quali sono gli obiettivi didattici personalizzati che propone allo studente e quali misure dispensative e strumenti compensativi suggerire per il raggiungimento di tali obiettivi. Ad esempio, in matematica sarà inserito lʼutilizzo della calcolatrice e/o del formulario per lo svolgimento dei problemi, piuttosto che in storia lʼuso delle mappe per lo studio e per le interrogazioni.
Condivisione con la famiglia al fine di apporre la propria firma sul documento condiviso.
Il PDP non è un documento statico, ma può essere modificato ogni qualvolta sia necessario. E' possibile prevedere dei momenti di monitoraggio e verifica in cui il PDP può venire aggiornato con nuove informazioni derivanti dall'osservazione dell'alunno da parte degli insegnanti o degli specialisti. Infatti lʼalunno con il tempo acquisisce sempre più autonomia e sicurezza, e magari, crescendo, ha necessità di cambiare anche le strategie che utilizza e gli obiettivi didattici identificati. Il PDP è uno strumento che orienta e monitora il lavoro didattico; uno strumento fondamentale per lo studente con DSA che potrà così accedere a tutto ciò che gli è necessario anche in sede di esami di stato, in quanto la normativa permette l'uso di quanto già concesso durante gli anni scolastici; un documento che "racconta" la storia scolastica del ragazzo, al quale qualsiasi docente può accedere, sia esso di ruolo che sostituto.
Il Piano Educativo Personalizzato (PEP, Bes C)
Il PEP dovrà essere il punto di riferimento essenziale per adattare il curricolo alle competenze dei singoli alunni e per valutarli (insieme al lavoro eventualmente svolto dall’alunno con svantaggio linguistico nei corsi di alfabetizzazione in italiano, L2). Nella stesura del PEP e nel valutare l’alunno con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale i Consigli di classe potranno inoltre prendere in considerazione i seguenti indicatori: • il percorso scolastico pregresso; • gli obiettivi possibili, rispetto alla situazione di partenza; • i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2; • i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati; • la motivazione, la partecipazione e l’impegno; • la progressione e le potenzialità d’apprendimento. Modalità operative
Le modalità operative saranno necessariamente diverse nei casi di:
-alunni con disabilità (BES A) (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77): uno dei genitori, o chi esercita la potestà
70
genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione scolastica la documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di accertamento della disabilità previsto dalla Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della gravità e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico l’alunno con disabilità. -alunni con “disturbi evolutivi specifici” (BES B): agli alunni con BES di tipo B si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente (Legge170/2010) previa presentazione da parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. La famiglia richiede alla scuola l’elaborazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato). Entro tre mesi la scuola si impegna ad elaborare il PDP. Si prevedono incontri periodici con la famiglia (colloqui, in orario di ricevimento e in occasione dei Consigli di classe). Il documento dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal Consiglio di classe e dalla famiglia. -alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale/relazionale (BES C): tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio. Il Piano Educativo Personalizzato sarà redatto dal Consiglio di Classe e sottoposto all’attenzione della Dirigente e della famiglia.
In generale, i PEI, PDP, PEP vanno redatti:
-all’inizio di ogni anno scolastico entro il primo trimestre (scadenza 30 Novembre) per gli studenti con diagnosi già consegnata e protocollata presso la scuola (BES A, BES B) e per situazioni già individuate negli anni precedenti o nei primi mesi di scuola (BES C); -subito dopo la consegna delle diagnosi a scuola da parte della famiglia (BES A, BES B); appena venga individuata una problematicità o qualora ci sia l'arrivo di un nuovo alunno con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (BES C).
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
La definizione dei bisogni individuali e la personalizzazione del curricolo passano necessariamente attraverso la condivisione di scelte che riguardano la definizione dei contenuti della programmazione e le metodologie utilizzate per somministrare conoscenze e far sviluppare competenze. A questo scopo la comunicazione dei docenti curricolari con quelli di sostegno è la base per un percorso il più possibile condiviso alla luce del numero di ore disponibili per ogni ragazzo che coprono solamente una parte dell’orario scolastico: in questo modo le pratiche che portano all’esclusione dalle attività disciplinari verranno ridotte. In primo luogo, dove sia necessario (in particolare per la tipologia di BES A), la copertura delle ore dovrebbe rispettare un criterio di equilibrio nelle diverse aree disciplinari; gli insegnamenti che non usufruiscono della copertura potranno trovare una collaborazione nel dialogo con gli insegnanti delle loro aree disciplinari dove operano i docenti di sostegno per individuare obiettivi trasversali di potenziamento e consolidamento. La ricaduta della attività didattiche in cui è presente l’insegnante di sostegno dovrebbe riguardare non l’attività di una singola ora o di un singolo insegnamento ma quelle di tutta un’area disciplinare o interdisciplinare. In questa direzione l’organizzazione e la condivisione di strategie didattiche nel percorso d’apprendimento dell’alunno BES riguarderà non solo le ore in cui è presente l’insegnante di sostegno ma anche quelle in cui questo non sia presente. Per questo l’insegnante curriculare si dovrà aprire ad attività didattiche che, accanto alle lezioni frontali, potranno prevedere momenti di apprendimento collaborativo (favoriti anche dall’organizzazione a tempo pieno di alcuni plessi del comprensivo) ed attività in cui il gruppo-classe organizzi il proprio lavoro consentendo un percorso di potenziamento o consolidamento in base ai gruppi di livello della classe, l’attività di tutoring che favorisca l’autonomia degli alunni, il rafforzamento dei rapporti del gruppo classe, la presa in carico della classe dei progressi di ogni singolo alunno. Natura interdisciplinare e collaborativa dell’apprendimento (già contenuta, per i BES A, nel PEI in cui le discipline vengono raggruppate in aree distinte) può, da un lato, a migliorare la condivisione di scelte e metodologie didattiche di insegnamenti appartenenti alla stessa area disciplinare e dall’altro a monitorare i progressi della classe per ogni singolo alunno. Gli insegnanti curricolari in questo modo saranno portati a collaborare nella progettazione, nell’insegnamento e nella valutazione degli alunni BES; gli insegnanti di sostegno d’altro canto promuoveranno l’apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunni della classe. Altra attenzione da dedicare all’inclusione riguarderà il tema stesso ad essa sotteso che può essere oggetto per i ragazzi, di lezioni riguardanti temi correlati come intercultura, genere, diversa abilità: le differenze tra gli alunni verranno utilizzate come risorsa per l’insegnamento e l’apprendimento; le lezioni svilupperanno la comprensione della differenza. I progetti che sviluppino le competenze sono un ulteriore fattore di arricchimento del percorso di apprendimento a patto che vengano accordate delle ore sufficienti per progetti che hanno una reale ricaduta di attività progettuali sugli alunni della classe. L’elasticità dell’orario degli insegnanti di sostegno potrebbe essere modellato in base alle esigenze settimanali, sempre rispettando l’equilibrio delle ore di un insegnante di sostegno nel canonico rapporto 1:2 ma adattandolo alle esigenze delle attività didattiche in corso d’anno. Una particolare attenzione verrà posta alle attività esterne all’aula (siano esse laboratori, uscite didattiche, gite di più giorni), che saranno costruite in modo che tutti gli alunni possano prendervi parte.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Nell’ambito della valorizzazione delle risorse esistenti, si procede all’individuazione delle competenze metodologiche specifiche (cooperative learning, tutoring, peer tutoring, didattiche plurali sugli stili di apprendimento, didattica per problemi) degli insegnanti nell’ambito della didattica inclusiva, in modo che queste vengano utilizzate al meglio. I docenti potranno essere invitati ad esplicitare le proprie conoscenze con un modulo da compilare all’inizio di ogni anno scolastico, proponendo anche eventuali percorsi formativi al riguardo.
71
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Ė importante che le risorse della comunità siano conosciute e ben utilizzate e che le risorse della scuola siano equamente distribuite così da sostenere l’inclusione. Nell’ambito del Piano Triennale dell’Offerta Formativa del nostro Istituto, verranno predisposti piani di utilizzazione di fondi derivanti da progetti o da finanziamenti pubblici (Piano Educativo Zonale), finalizzati ad attività inclusive per le fasce deboli. A tal proposito si prevede la creazione di prodotti multimediali o artistici, la progettazione, il coding e la realizzazione di ausili, il tutto con la partecipazione di tutti gli alunni della classe e la valorizzazione degli alunni con BES.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Continuità: nella fase di transizione dalla scuola dell’infanzia a quella primaria e da quest’ultima a quella secondaria sono predisposte delle riunioni fra i coordinatori e gli operatori delle classi dove sono presenti alunni con BES e quelle dove verranno inseriti nel segmento di istruzione successivo, al fine di:
esporre la situazione degli alunni BES e delle classi nei quali sono inseriti;
condividere strategie didattiche ed organizzative applicate ed applicabili nel futuro percorso scolastico. Il coordinatore e l’insegnante di sostegno in particolare predisporranno una scheda di sintesi (che può essere formalizzata nella sua struttura) per i docenti del consiglio di classe in modo da condividere le informazioni su detti alunni ed in modo da esplicitare modelli condivisi di gestione del processo di apprendimento e della condivisione dello spazio scolastico. Tale sintesi potrà essere corredata dalle indicazioni che i docenti curricolari vorranno fornire all’insegnante di sostegno per favorire un percorso di intervento condiviso. Orientamento: durante tutto l’arco della scuola secondaria di primo grado sono attivati percorsi di orientamento formativo ed informativo finalizzati a definire il percorso dell’alunno nel secondo grado della scuola secondaria. A tal fine sono predisposte attività didattiche che con l’intervento dei docenti e di soggetti esterni possano guidare l’alunno e la famiglia nella scelta della scuola superiore. Durante il terzo anno della scuola secondaria di primo grado, l’attività di orientamento degli alunni con BES si sovrappone con quella della classe ed il referente delle attività che precedono la scelta della scuola superiore risulta coinvolto, insieme al coordinatore di classe ed ai docenti che lo desiderino alla luce di particolari abilità mostrate dagli alunni nelle singole materie, in una attività che sia finalizzata a ridurre il rischio di dispersione scolastica da parte degli alunni BES ed a organizzare incontri ad hoc per i soggetti interessati per condividere conoscenze, coadiuvare le famiglie nel percorso di scelta e fornire all’alunno un percorso che lo possa accompagnare nei diversi gradi di scuola.
L’Istituto ha iniziato, dall’a.s 2011-2013, a costruire un archivio didattico comprensivo di:
Curricolo di Istituto;
Progettazione iniziale;
Rendicontazione finale;
Relazioni Funzioni strumentali;
Unità di Apprendimento/Moduli didattici a corredo di alcuni, significativi percorsi, molti dei quali, appartenendo ai percorsi LSS, codificati sul modulo C2 della Regione Tocana.
Un obiettivo di lavoro triennale consiste nel creare un modello di documentazione didattica adeguato alla progettazione della scuola
Collegato al Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
e in particolare nelle Aree di processo d
72
Durante il corso dell’anno scolastico ogni docente:
attua la valutazione nella sua dimensione formativa, come processo che aiuta l’alunno/a a crescere, evitandone il carattere sanzionatorio e selettivo;
considera la valutazione come autoregolazione dell’attività didattica. La valutazione è, infatti, un processo
che registra come gli alunni stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni in itinere che permettono anche la misurazione e la stima dell’efficacia delle strategie formative adottate e l’eventuale adeguamento/rimodulazione della progettazione;
utilizza prove di verifica scritte, orali e pratiche, coerenti con le Indicazioni Nazionali e con i curricoli
d’Istituto, tali da consentire la misura e la le prestazioni degli alunni; somministra prove costruite, in proprio, ed anche in team, in base al percorso didattico proposto; decide, in proprio o in team, la modalità di valutazione (voto, voto con giudizio,..) delle prove ufficiali di
verifica; il docente non dovrebbe mai omettere, per tali prove, la valutazione; usa, se le ritiene utili, le Prove Invalsi somministrate ufficialmente negli anni precedenti; anche in questo
caso è preferibile assegnare i voti usando criteri uguali almeno a classi parallele; si attiene alle disposizioni di legge per somministrare le Prove Invalsi; deve essere sempre in grado di motivare e documentare l’assegnazione dei voti;
L’INDIVIDUALIZZAZIONE/LA PERSONALIZZAZIONE Ogni docente e Consiglio di classe avrà particolare attenzione nel costruire e valutare, in proprio o in gruppo, prove individualizzate/personalizzate:
BES A - Alunni portatori di disabilità: verifica e valutazione correlate al P.E.I.;
BES B - Alunni con certificazione DSA/ADHA, per i quali il Consiglio di classe dovrà prevedere un Piano Didattico Personalizzato (PDP) in cui siano evidenziate misure dispensative e strumenti compensativi;
BES C – Alunni non italofoni per i quali è possibile predisporre un Piano Educativo Personalizzato (PEP) in cui siano selezionati contenuti ed individuati i nuclei di apprendimento portanti. Alunni in situazione di svantaggio per i quali potrà prevedere un Piano Personalizzato (PDP) interdisciplinare, multidisciplinare, di disciplina, di area o di parte di una disciplina;
LA PROVA NAZIONALE INVALSI L’Istituto si attiene alle disposizioni di legge per somministrare le prove Invalsi sia intermedie che finali:
4 maggio 2016: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V scuola Primaria; 5 maggio 2016: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V scuola
Primaria; 17 giugno 2016: Esame di stato – Prova di italiano e matematica - classi III scuola Secondaria di primo grado -
Sessione ordinaria. Nel Collegio dei docenti di gennaio, dedicato alla valutazione, viene illustrata, da parte dei docenti Funzione strumentale per l’Autovalutazione/ Continuità/Valutazione, l’analisi dei risultati delle prove Invalsi della scuola, con particolare attenzione alle prove di comprensione testuale, priorità del piano di miglioramento.
D) LA VALUTAZIONE (VALORE DEL BILANCIO SOCIALE)
“Non tutto ciò che conta può essere contato, non tutto cià che può essere contato conta” A. Einstein
Collegato al Miglioramento attraverso i Traguardi 1 e 2
e in particolare nelle Aree di processo 1, 2, 3, 4
73
LE PROVE DI VERIFICA PERIODICHE
Sono inoltre svolte verifiche periodiche: Infanzia: per sezione attraverso modalità individuate nella progettazione. Primaria: a classi parallele vengono predisposte verifiche di italiano e matematica all'inizio dell'anno scolastico, alla fine del primo quadrimestre e del secondo quadrimestre. Secondaria: viene somministrata ad inizio classe prima la prova concordata con la scuola primaria, predisposta da una commissione composta da insegnanti di scuola primaria e secondaria. Vengono poi somministrate verifiche concordate di italiano e matematica alla fine di ciascun anno scolastico. Tutte queste prove vengono raccolte ed archiviate. Potrebbe essere utile un'analisi statistica delle prove di fine anno in alcune classi (es. fine 5^ primaria e fine 3a secondaria) e la loro diffusione a classi parallele per contribuire all'autovalutazione di istituto.
GLI ESITI DEGLI ALUNNI Ogni alunno/a ha diritto ad una valutazione trasparente, tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo/la porti ad individuare le proprie forze e le proprie debolezze e a migliorare il proprio rendimento. Tale diritto è particolarmente importante nel passaggio tra un anno e l’altro, nella transizione da una scuola all’altra e, a conclusione del Primo Ciclo di istruzione, ai fini anche di un buon orientamento. Quindi l’Istituto assicura alle famiglie un’informazione esauriente ed attendibile sui risultati raggiunti dagli alunni, in itinere, attraverso:
dialoghi di collaborazione con le famiglie per attuare in modo concreto un’autentica centralità del bambino/a a cominciare dalla scuola dell’Infanzia;
assemblea di classe o Consigli di classe aperti: in queste sede si può anche prevedere una spiegazione sull’uso dei voti, delle correzioni sul quaderno,….;
colloqui individuali con modalità differenziate tra i vari ordini di scuola; colloqui individuali per illustrare il documento di valutazione (pagella); comunicazione del voto conseguito nei diversi compiti scritti attraverso il Quaderno Scuola-Famiglia o
l’eventuale invio a casa degli elaborati per presa visione (obbligatoria) di una verifica; invio alle famiglie di una nota scritta, da parte di ogni Consiglio di Classe – con firma del Dirigente Scolastico –
qualora sussistano problematiche inerenti l’apprendimento e/o il comportamento, oppure per il prolungarsi di assenze non legate a problemi di salute;
nota allegata al Documento di valutazione, a conclusione dell’anno scolastico, qualora l’ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato, sia stata deliberata in presenza di carenze nell’apprendimento disciplinare;
giudizio orientativo per il proseguimento degli studi, formulato dal Consiglio di classe al termine del primo quadrimestre della terza classe della Scuola Secondaria di primo grado.
LA CONTINUITA’ Nel passaggio da un ordine al successivo, Infanzia-Primaria e Primaria-Secondaria di primo grado (secondaria di primo grado-secondaria di secondo grado, dove è possibile) vengono promossi due incontri in momenti diversi: ad inizio anno con lo scopo di presentare, tramite anche la certificazione delle competenze, le caratteristiche dei singoli alunni; nel mese di Febbraio, con lo scopo di confrontarsi sull'evoluzione dei comportamenti degli alunni e sull'attività didattica.
LA VALUTAZIONE SUL DOCUMENTO (PAGELLA) Infanzia: viene predisposto un documento individuale di passaggi/continuità al termine del ciclo triennale che contempla le diverse aree dello sviluppo delle abilità/conoscenze. La valutazione per gli alunni frequentanti le classi prime della Scuola Primaria sarà formalizzata attraverso i voti solo al termine dell’anno scolastico, per il primo quadrimestre sarà formulato soltanto il giudizio narrativo ed espressa la valutazione del comportamento (Non sufficiente/Sufficiente/Buono/Distinto/Ottimo). Primaria: viene predisposta la pagella info rmatica con i voti, espressi in due quadrimestri, nelle diverse discipline, la valutazione narrativa del comportamento e il giudizio intermedio e finale; Secondaria di primo grado: viene predisposta la pagella informatica con i voti, espressi in due quadrimestri, nelle diverse discipline e del comportamento; La valutazione quadrimestrale, non deve essere il risultato della media aritmetica delle varie prove sostenute dall’alunno/a; la valutazione è un processo complesso che si avvale, oltre che delle verifiche disciplinari e interdisciplinari, anche: . dei punti di partenza . dei progressi conseguiti durante il periodo . del potenziale . dello stile cognitivo . delle attitudini . degli interessi . degli atteggiamenti . delle motivazioni . delle condizioni ambientali, fisiche ed emotive . dell’efficacia dell’azione formativa . della diagnosi DSA/ADHD/DISTURVI EVOLUTIVI . della certificazione di disabilità . della cittadinanza/lingua-madre
74
La valutazione, quindi, deve tener conto delle prestazioni, del percorso individuale di ciascun alunno/a e del suo impegno. Pertanto è bene che ogni docente annoti sul Registro Personale tutte le variabili che concorrono alla definizione del voto e quanto la scuola va facendo per l’alunno. L’espressione numerica della valutazione disciplinare nel documento (pagella) tendenzialmente non dovrebbe essere inferiore al cinque (5) per gli alunni della Scuola Primaria e al quattro (4) per gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado, al fine di farne emergere soprattutto la dimensione formativa e orientativa, più connaturata alle finalità del primo Ciclo di istruzione e sempre volte al possibile recupero delle carenze e delle fragilità nell’apprendimento delle competenze. Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva – sia per la Scuola Primaria che per la Scuola Secondaria – venga deliberata (in sede di scrutinio) in presenza di carenze, il Consiglio di classe degli insegnanti contitolari allega al Documento di valutazione la nota integrativa come da modello già in dotazione nella scuola. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti/e gli alunni/e, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri del d.l. Inoltre anche gli Esperti di cui si avvale l’Istituto e gli Educatori, possono fornire ai docenti informazioni educative sugl i alunni. Al termine della scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado, ma anche della Scuola dell’Infanzia, si certificano i livelli di competenza di ciascun alunno/a secondo i modelli ministeriali. Nella Scuola Secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico, l’ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato, può essere deliberata anche in presenza di assenze superiori a tali regole nel caso l’alluno/a si trovi in grave situazione di salute e/o di significativo disagio socio-familiare, evidenziato anche dai servizi sociali, a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. Per gli alunni con disabilità il Consiglio di classe può decidere di aggiungere nella pagella anche un giudizio narrativo.
LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO È espressa, collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio per la scuola Primaria (Non sufficiente/Sufficiente/Buono/Distinto/Ottimo) e attraverso un voto nella Scuola Secondaria. Sia il voto che il giudizio comprendono i seguenti aspetti:
conoscenza ed applicazione delle regole di convivenza civile, atteggiamento nei confronti degli adulti e dei compagni tutti, impegno durante il lavoro a casa e scuola, grado di correttezza e di rispetto negli e degli ambienti scolastici ed extrascolastici (aula, mensa, cortile, musei,
alberghi, mezzi di trasporto…), cura del materiale proprio ed altrui, puntualità nel portare a scuola il necessario, livello di collaborazione e di partecipazione, puntualità nel riportare a scuola un avviso, un voto debitamente
firmato dai genitori, rispetto degli orari della Scuola, conoscenza ed applicazione delle norme per la sicurezza propria ed altrui.
E’ proposta dal docente titolare della disciplina e in sede di Consiglio di classe diviene patrimonio dell’intero team docente. Viene espressa attraverso un voto numerico, che, considerando il valore formativo e orientante assunto dalla valutazione in ogni fase del percorso di scolarizzazione del primo Ciclo di Istruzione, tendenzialmente va dal 5 (cinque) al 10 (dieci) per la Scuola Primaria e dal 4 (quattro) al 10 (dieci) nella Scuola Secondaria di primo grado. A tal fine il Collegio dei docenti propone una batteria di descrittori trasversali da usarsi in maniera flessibile in base al la classe e alla relativa programmazione/progettazione. Saranno analizzati con criteri statistici i voti di fine quadrimestre di italiano e storia per valutare le competenze relative alla comprensione testuale nelle discipline a più alta testualità.
GRIGLIE DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Indicatori
voti
Partecipazione
Capacità
relazionali
Rispetto delle regole
e dell’ambiente
5/6
Segue passivamente e non esprime opinioni personali
Tende ad isolarsi e non collabora
Reagisce spesso in modo incontrollato e/o con aggressività
7/8
Se sollecitato, sa proporre il suo punto di vista
Il suo apporto non sempre è proficuo e produttivo
Non sempre valuta con attenzione le proprie reazioni
9/10
Interviene con pertinenza esprimendo valutazioni personali
Sa collaborare ed offrire il suo apporto
Sa controllare le proprie reazioni ed osservare le regole della classe/scuola
75
GRIGLIE DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
SCUOLA SECONDARIA
DESCRITTORI
VOTO
Conoscenze complete, organiche, approfondite; Piena capacità di comprensione, analisi e sintesi, con apporti critici e rielaborativi Corretta e efficace applicazione dei concetti, delle regole, delle procedure, Sicura capacità di orientarsi nell’analisi e nella soluzione di un problema; Piena autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri della disciplina; Esposizione fluida, ricca e articolata; Capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni anche con apporti originali e creativi;
10
Conoscenze strutturate e approfondite; Sicura capacità di comprensione, analisi e sintesi; Corretta applicazione dei concetti, delle regole, delle procedure, Puntuale capacità di orientarsi nell’analisi e nella soluzione di un problema; Sicura autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri della disciplina; Esposizione chiara, precisa e articolata; Capacità di operare collegamenti tra discipline.
9
Conoscenze generalmente complete; Apprezzabile capacità di comprensione, analisi e sintesi; Discreta applicazione di concetti,regole e procedure; Adeguata capacità di orientarsi nella soluzione di un problema; Apprezzabile autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri delle discipline; Esposizione chiara e sostanzialmente corretta.
8
Conoscenze corrette dei principali contenuti disciplinari; Accettabile capacità di comprensione, analisi e sintesi; Generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure; Discreta capacità di orientarsi nella soluzione di in problema; Discreta autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri delle discipline; Esposizione sostanzialmente corretta, con qualche carenza nel linguaggio specifico.
7
Conoscenze semplici e parziali; Limitata capacità di comprensione, analisi e sintesi; Modesta applicazione di concetti, regole e procedure; Capacità di orientarsi, se guidato, nella soluzione di un problema; Incerta autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri delle discipline; Esposizione non sempre lineare e coerente ,con imprecisioni linguistiche;
6
Conoscenze generiche e incomplete; Stentata capacità di comprensione,analisi e sintesi; Difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure; Scarsa autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri delle discipline; Esposizione superficiale e carente, con errori linguistici;
5
Conoscenze minime dei contenuti basilari; Scarsa capacità di comprensione,analisi e sintesi; Scarsa applicazione di concetti, regole e procedure; Mancanza di autonomia e consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti propri delle discipline; Esposizione confusa e approssimativa, con gravi errori linguistici.
4
GRIGLIE DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA
INDICATORI VOTI
Non rispetta le regole condivise/ Spesso non rispetta le persone e l’ambiente Disturba frequentemente le lezioni; Ha evidenziato gravi mancanze disciplinari documentate (note scritte sul registro di classe e/o richiami alla famiglia scritti sul registro);
Non sufficiente
Fatica a rispettare le regole/Talvolta disturba le lezioni; Talvolta non rispetta le proprie cose, quelle altrui, le persone e l’ambiente; Ha evidenziato gravi mancanze disciplinari documentate (note scritte sul registro di classe e/o richiami alla famiglia scritti sul registro);
Sufficiente
Cerca di migliorare il proprio autocontrollo; Si impegna a rispettare le regole, ma non sempre vi riesce; Si controlla se richiamato; E’ abbastanza autonomo.
Buono
Generalmente rispetta le regole; Tiene un comportamento corretto con gli altri; Generalmente rispetta le proprie cose, quelle altrui, le persone e l’ambiente; E’ autonomo.
Distinto
Rispetta le proprie cose, quelle altrui, le persone e l’ambiente; E’ disponibile a collaborare costruttivamente con gli altri; E’ autonomo e progettuale.
Ottimo
76
Scuola Secondaria di primo grado Chi, per gravi motivi, durante il corso dell’anno è stato sospeso più di una volta dalle lezioni e non ha mostrato di cambiare atteggiamento, può ricevere dal Consiglio di classe una valutazione sul comportamento inferiore a 6/10. In tal caso l’alunno/a non è ammesso/a alla classe successiva o all’Esame di Stato (D.M. n. 5 del 16 Gennaio 2009). Art.2, comma 10 del D.P.R. n. 122/09: Ogni alunno/a non può superare un quarto del monte ore totale della scuola in cui è inserito. Se viene superato il limite concesso l’alunno/a non può essere ammesso/a alla classe successiva.
a.s. 2015-2019
Continuità formativa/ Autovalutazione di Istituto (coordinamento e gestione prove oggettive di italiano, matematica)/ Valutazione quadrimestrale e strumenti valutativi/ definizione RAV Rapporto di autovalutazione/ definizione PM Piano di Miglioramento/Prove INVALSI e diffusione dei risultati/ Rapporti con il CRED/Scuole secondarie di secondo grado
Collegamenti con:
Coordinatori di plesso per continuità e con gruppi disciplinari per prove di ingresso; Coordinatori Dipartimenti per elaborazione curricolo di Istituto e formazione-aggiornamento; FS orientamento per eventuali prove studenti di cittadinanza non italiana; Referenti GLI per eventuali prove personalizzate studenti con BES; Referenti TIC per codifica dati verifica.
Funzione strumentale Continuità/Valutazione/ Autovalutazione di Istituto
Stefania Meucci SC Virginia Mirabelli SC Lucrezia Fontana SC
Curricolo di storia C. Ciappelli SP C. Lisi SC
P. Esposito SP
LSS
Comitato di valutazione
Comitato di garanzia L. Falsini SC P. Esposito SP C.Ciappelli SP
77
Priorità del Piano di Miglioramento:
1) Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta. 2) Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali Obiettivi di processo Piano di Miglioramento: a1) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia); a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia); b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali; b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come “laboratorio a cielo aperto”; d1) Consolidamento/strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria; d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo; 5b) Sviluppo della scuola come “centro civico” ;
f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA); g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità; Obiettivi di area:
Implementazione di un sistema di progettazione e di valutazione a livello di Istituto partecipato e condiviso;
Raccordo con la normativa nazionale sulla valutazione e sull’autovalutazione di Istituto (D.P.R 122; Documento Poli Provincia di Firenze 2010, varie);
Personalizzazione della valutazione attraverso gli strumenti previsti dalla normativa: PEI, PDP, PEP, Patto di corresponsabilità;
Costruzione del curricolo di Istituto come azione di sistema articolata in tre aree: impianto, formazione, sperimentazione di moduli, UdA, percorsi e loro documentazione;
Sviluppo di un sistema di valutazione e di autovalutazione attraverso l’implementazione del RAV (rapporto di autovalutazione) e del PM (piano di miglioramento) secondo le coordinate e il veicolo elettronico del Sistema di Valutazione Nazionale.
Ambito di azione:
Diffusione e condivisione delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (settembre 2012);
Costruzione del curricolo di Istituto; Somministrazione e analisi delle prove di verifica per discipline (italiano, matematica) per la valutazione
diagnostica e per la valutazione sommativa (entrambe in chiave formativa) e diffusione dei risultati codificati;
Individuazione criteri di valutazione formativa e sommativa riassunti nel Documento di Valutazione della scuola;
Compilazione della Certificazione delle Competenze al termine della scuola Primaria e della scuola Secondaria di primo grado secondo il modello nazionale;
Somministrazione prove INVALSI (escluso Esame di Stato); Ricognizione risultati INVALSI della scuola; Aggiornamento RAV e implementazione del RAV e approntamento del PM
AZIONI FORMAZIONE CON LE QUALI RACCORDARSI
POF: Curricolo di Storia con Clio’92, LSS con C. Fiorentini Regione Toscana e Matematica con prof. De Martino POF/Continuità per anni ponte (Infanzia-Primaria-Secondaria primo grado) con A. Venturelli
INVALSI (prove nazionali) Somministrazione prove di verifica annuali;
Pagelle e certificazione competenze su modelli elettronici
Eventuale raccordo con Comitato di valutazione
78
RAV Rapporto di autovalutazione
PM Piano di miglioramento
SC SP RILEVAZIONI Rapporto con lo SFI
(portale e banche dati) Rapporto con L’Osservatorio
Scolastico Provinciale Tendenze
successo/insuccesso formativo
Scuola Secondaria di secondo grado
(Liceo Giotto Ulivi e IPSIA Chino Chini)
Prove INVALSI
SC SP LINEE GUIDA di ISTITUTO
Criteri per la valutazione in
relazione al DPR 122/2009 Regolamento
sulla valutazione
SC SP GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE DELLA
VALUTAZIONE Schede/pagelle Formato digitale
Archivio/voti informatici
Funzione Strumentale VALUTAZIONE
Stefania Meucci SC Virginia Mirabelli SP
Lucrezia Fontana SC
SP SC PROVE IN ENTRATA (INFANZIA-PRIMARIA-
SECONDARIA) Italiano
Matematica Analisi dei risultati
grafici/istogrammi/ percentuali
SC SP Costruzione CURRICOLO DI
ISTITUTO DI STORIA
Competenze/ Conoscenze/Abilità
disciplinari/ interdisciplinari/del
comportamento
CONTINUITA’ SP SC
Lavoro Commissione per raccordo Curricolo con
Scuola Primaria Partecipazione Secondaria di secondo grado (Giotto Ulivi-Chino Chini e altre
scuole medie del Mugello)
79
COLLEGAMENTO RAV-PINO DI MIGLIORAMENTO Il RAV nella versione integrale si trova
Caratteri innovativi dell’obiettivo RAV
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
Sviluppare la fisionomia della scuola come “centro civico” fortemente integrato con il territorio
Connessione con gli obiettivi prioritari della L. 107/2015
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,con particolare riferimento all'italiano nonchè alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche scientifiche; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonchè della solidarietà e della cura dei beni comuni; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese e della consapevolezza dei diritti e dei doveri
Connessione con l’innovazione promossa da INDIRE attraverso le Avanguardie Educative:
1. Trasformare il modello trasmissivo della scuola: le azioni prevedono la messa in atto di metodologie e strategie didattiche diverse dalla lezione frontale: didattica laboratoriale, classe capovolta, ricerca-azione.
2. Creare nuovi spazi per l’apprendimento. le azioni prevedono modifiche degli ambienti di apprendimento, tipo classe 2.0, scuola senza zaino.
3. Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile: le azioni prevedono l’elaborazione di materiale didattico da far circolare tra i docenti attraverso la costruzione di una piattaforma online.
Formazione dei docenti sulla didattica curricolare laboratoriale;
Percorsi\aggiornamenti che intervengano sulla prevenzione e
sul recupero di difficoltà di apprendimento sulla didattica
cooperativa e sulla valutazione per competenze rappresenta un
carattere innovativo.
Favorire metodologie basate su meta-cognizione, cooperative
learning, laboratorialità. Diffusione e adozione consapevole pratiche
educative inclusive: utilizzo di strategie didattiche personalizzate e individualizzate che permettono
di raggiungere tutti gli alunni rappresentano caratteri innovativi.
Tab.1. RELAZIONE TRA AREE DI PROCESSO, OBIETTIVI DI PROCESSO E PRIORITA’ STRATEGICHE
AREA DI PROCESSO Obiettivi di processo E’ connesso alle Priorità
1 Priorità 2 Priorità
a) CURRICOLO PROGETTAZIONE E
VALUTAZIONE
a1)Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia)
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia)
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
80
b) AMBIENTE DI
APPRENDIMENTO
b1) Consolidamento dei modelli di scuola tempo “lungo” (pieno-prolungato-integrato)
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturale
b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e produzione testuale sia orale che scritta.
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come un “laboratorio a cielo aperto”
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e produzione testuale sia orale che scritta.
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
c) INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
c1) Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
c2) Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
d) CONTINUITA’ ORIENTAMENTO
d1) Consolidamento/ strutturazione di continuità didattica infanzia-primaria-secondaria
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
e) ORIENTAMENTO STRATEGICO E
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
e1) Consolidamento dei tempi lunghi (pieno-prolungato-integrato)
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
e2) Sviluppo della scuola come “centro civico”
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
f) SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE
RISORSE UMANE
f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA)
Migliorare i livelli di comprensione, di interpretazione e di produzione testuale sia orale che scritta.
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
81
g) INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI
CON LE FAMIGLIE
g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità
Sviluppare i livelli di autonomia e di progettualità della scuola come valori ambientali e multiculturali
TAB. 2. CALCOLO DELLE NECESSITA’ DELL’INTERVENTO SULLA BASE DELLA FATTIBILITA’ ED
IMPATTO
Obiettivo di processo elencati Fattibilità
( da 1 a 5) Impatto
(da 1 a 5) Prodotto:valore che
identifica la rilevanza dell’intervento
a1 a1)Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia)
4 5 25
a2 a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia)
4 5 20
b1 b1) Consolidamento dei modelli di scuola tempo “lungo” (pieno-prolungato-integrato)
3 5 15
b2 b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali
4 5 20
b3 b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come un “laboratorio a cielo aperto”
3 5 15
c1 c1) Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive
5 5 25
c2 c2) Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata
5 5 20
d1 d1) Consolidamento/ strutturazione di continuità didattica infanzia-primaria-secondaria
4 5 20
d2 d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo
4 5 20
e1 e1) Consolidamento dei tempi lunghi (pieno-prolungato-integrato)
3 5 15
e2 e2) Sviluppo della scuola come “centro civico”
4 5 20
f1 f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA)
4 5 20
g1 g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità
4 5 20
82
Tabella 3. RISULTATI ATTESI E MONITORAGGIO
Obiettivo di processo
in via di attuazione Risultati attesi Indicatori di monitoraggio Modalità di
rilevazione
a1 Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia)
- Incremento delle competenze (abilità e conoscenze) in ambito matematico-scientifico e tecnico valutate in termini di successo formativo;
- Media degli apprendimenti superiore alla valutazione 7 nelle discipline oggetto di
ricerca-azione; - Risultati INVALSI
- Schede di valutazione
quadrimestrali; - Prove INVALSI
Prove di altra natura L.107/2015; Indicazioni Nazionali 2012; Linee Guida
certificazione delle competenze
a2
Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia)
- Incremento delle prestazioni scolastiche valutate in termini di successo formativo;
-Media degli apprendimenti superiore alla sufficienza nelle discipline oggetto di
formazione;
- Schede di valutazione quadrimestrali
Raccomandazioni europee 2006; L.107/2015;
Indicazioni Nazionali 2012; Linee Guida certificazione
delle competenze
b1 Consolidamento dei modelli di scuola tempo “lungo” (pieno-prolungato-integrato)
Rafforzamento della risposta alla domanda di “tempo scuola”;
- Numero di iscritti ai tempi lunghi; - Media degli apprendimenti superiore alla valutazione 7
- Iscrizioni annuali; - Schede di valutazione
quadrimestrali
b2
Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali
- Miglioramento dei livelli di apprendimento; Incremento dei docenti che partecipano alle attività di ricerca-azione e documentazione; - Qualificazione di nuovi spazi didattici (auditorium, aule informatiche, spazi benessere)
- Innalzamento dei risultati INVALSI; - N° di docenti che partecipano ai percorsi formativi ed elaborano ricerca-azione; - Tipologia e quantità di spazi qualificati; N° di percorsi laboratoriali nel territorio
- Prove INVALSI; - Rilevazione presenze agli aggiornamenti - Rilevazione
documentazione UdA;
- Relazione FS Ambiente;
Relazioni FS Ambiente;
b3
Promozione della progettazione concependo il territorio come “laboratorio a cielo aperto”
Crescita delle relazioni formativo-progettuali con il territorio;
- Numero e tipologia di attività promosse con le Consulte dei genitori - Numero di UdA che prevedano la collaborazione con il territorio; - Numero di istituzioni, Enti, Associazioni con cui interagire;
- Depliants attività svolte con il
territorio; - Progettazioni
annuali; - Attività Consulte
genitori; -Relazioni FS
c1
Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive
- Ampliamento delle conoscenze metodologiche sui bes e sulle relative misure compensative e dispensative; -Incremento UdA laboratoriali; - Incremento delle prestazioni scolastiche valutate in termini di successo formativo, rispetto all'anno precedente.
- UdA/laboratori per l’inclusione;
-Valutazione media degli apprendimenti superiore alla
sufficienza;
- Progettazioni annuali
- Schede di valutazione
quadrimestrali
c2
Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata
- Affinamento degli strumenti di progettazione PEI/PDP/PEP
- Affinamenti apportati agli impianti;
- Progettazione e allegati; Riunioni GLI; Verifiche periodiche; CdC; Relazione FS Orientamento sentiti i referenti H
L. 104/1992; L. 170/2010; Linee guida DM luglio 2011; DM 2012; CM 8/2013; Nota
MIUR 2563/2013)
83
d1
Consolidamento/strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria
- Progettazione di forme di continuità didattica tra ordini
- Tipologia di raccordo didattico; - Numero di classi e di docenti coinvolti;
- Progettazione Allegati D/D1; 2 Incontri di
continuità per ponte; Incontri verifica UdA
di continuità; - Relazione FS
Continuità;
Raccomandazioni europee 2006; L.107/2015; Indicazioni Nazionali 2012; Linee Guida certificazione delle competenze
d2 Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo.
- Costruzione di un repertorio curricolare, pubblicato anche sul sito web, di moduli didattici trasferibili disciplinari e multidisciplinari, a corredo del curricolo di Istituto
Numero di documentazioni prodotte;
Numero di documentazioni condivise
Archivio didattico scuola relativo alla
progettazione iniziale e alla
documentazione finale
e1 Consolidamento dei tempi lunghi (pieno-prolungato-integrato)
Favorire la robustezza del curricolo e l’inclusione di tutti gli allievi
Numero di classi a tempo pieno e tempo prolungato;
Integrazione oraria
Organico della scuola
e2
Sviluppo della scuola come “centro civico”
Consolidare l’apertura della scuola a iniziative integrate; Promuovere le relazioni e coprogettazione con il territorio e le Consulte dei genitori
Numero di ore di apertura della scuola;
Numero e tipologia di attività svolte nella scuola e nel
territorio con altre Istituzioni/ Associazioni/
POF annuale Relazioni FS
f1 Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA)
Irrobustire e innovare la professionalità docente e ATA; Creare cultura dei Dipartimenti
Numero e tipologia di percorsi;
Numero di docenti che partecipano;
Numero di progettazioni che recepiscono la formazione
Report presenze; Report
attività che recepiscono le
innovazioni formative;
L. 104/1992; L. 170/2010; Linee guida certificazione competenze primo ciclo di istruzione 2013; DM 2012;
CM 8/2013; Nota MIUR 2563/2013)
g1 Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità
Connotare l’Istituto come “scuola aperta”;
- Numero e tipologia di attività promosse con le Consulte dei genitori; - Numero di UdA che prevedano la collaborazione con il territorio; - Numero di istituzioni, Enti, Associazioni ospitate; - Valutazione del comportamento superiore al 7
-Incontri con l’Amministrazione comunale; Incontri con le Consulte dei genitori; - Relazioni FS;
TAB. 4. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLE AZIONI
Obiettivo di processo in
via di attuazione
Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
a1) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in
Ricerca-azione curricolare di Matematica,Scienze e Tecnologia con: -formazione; -documentazione di
Qualificazione/ Valorizzazione
delle risorse umane
Miglioramento delle competenze
Difficoltà a gestire le uscite in termini di risorse (trasporti/ore) Eventuale
Innovazione metodologica come prassi ordinaria
Nessuno
84
ambito matematico-scientifico (LSS-Matematica-Tecnologia)
processo delle UdA; -Partecipazione al progetto LSS Regione Toscana; Partecipazione al Fab Lab Corner Regione Toscana
matematico-scientifico-
tecnologiche e delle metodologie laboratoriali
Valorizzazione del territorio: Istituzioni,
Associazioni, tessuto culturale,
produttivo
sostituzione dei docenti in formazione Eventuale compressione delle scelte professionali individuali
Integrazione con la comunità e
arricchimento offerta formativa
Circolarità e partecipazione
della e alla formazione come prassi ordinaria
a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia)
Ricerca-azione curricolare in ambito umanistico e antropologico (Storia/Geografia) -documentazione di processo delle UdA; -Partecipazione al progetto Clio92;
Qualificazione/ Valorizzazione
delle risorse umane
Miglioramento delle competenze matematico-scientifico-
tecnologiche e delle metodologie laboratoriali
Valorizzazione del territorio: Istituzioni,
Associazioni, tessuto culturale,
produttivo
Difficoltà a gestire le uscite in termini di risorse (trasporti/ore) Eventuale sostituzione dei docenti in formazione Eventuale compressione delle scelte professionali individuali
Innovazione metodologica come prassi ordinaria
Integrazione con la comunità e
arricchimento offerta formativa
Circolarità e partecipazione
della e alla formazione come prassi ordinaria
Nessuno
Obiettivo di processo in
via di attuazione
Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
b1) e1) Consolidamento dei modelli di scuola tempo “lungo” (pieno-prolungato-integrato)
-Modulare l’organico per
garantire i tempi scuola lunghi a più
classi possibile; - Integrazione delle
risorse erogate dall’A.C. nella
Convenzione per tempo scuola a 40h Primaria San Piero
Maggiori azioni di consolidamento e
potenziamento Abilità/conoscenze
trasversali
Incremento delle
risorse da utilizzare in UdA
orientanti e di raccordo
Consolidamento del team di lavoro e della continuità
del curricolo
Nessuno
b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali
-Cura generale degli ambienti a
matrice laboratoriale
(aule/spazi vari) con “angoli caldi”;
-Approntamento di aule laboratoriali
(Scienze,Tecnologia/Musica/Arte/Cucina/Giardino/Orto/Ben
essere/del Fare/Psicomotricità/
Inglese)
Valorizzazione di tutti gli alunni;
Valorizzazione delle peculiari modalità di apprendimento degli studenti con BES;
Incremento del lavoro a casa per gli insegnanti per la predisposizione
di materiale didattico attivi e
autentico;
Inclusione e prevenzione del bullismo e della
dispersione. Produzione di
materiale “attivo” fruibile da altri
docenti; Circolarità delle
esperienze metodologiche;
Nessuno
85
b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come un “laboratorio a cielo aperto”
- Progettazione di UdA e Moduli
didattici integrati con i soggetti del
territorio; - Progettazione di
UdA e Moduli didattici integrati che valorizzino il
territorio;
Conoscenza delle vocazioni sociali,
culturali, produttive del territorio e delle
opportunità che offre;
Difficoltà nella gestione delle
uscite
Il territorio come variabile per la
costruzione dell’identità
collettiva e per l’orientamento
soggettivo;
Nessuno
Obiettivo di processo in
via di attuazione Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi all’interno della
scuola a lungo
termine
c1) Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive
- Promozione della laboratorialità volta alla dimensione inclusiva anche con il territorio; -Attivazione Centro di Ascolto e Consueling per adulti; -Afabetizzazione L2; - Organizzazione didattica per gruppi/individualizzata/personalizzata; - Incontri formativi tramite FS Orientamento;
Condivisione e adozione di pratiche didattiche connettive a impronta inclusiva; Metariflessione professionale circa le metodologie personalizzate/individualizzate;
Difficoltà nella gestione degli
spostamenti nelle uscite
Costruzione di una permanente
fisionomia inclusiva per tutto il curricolo
di Istituto
Nessuno
c2) Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata
-Adeguamento degli strumenti di Inclusio (PEI-PDP-PEP) in
relazione alle verifiche condivise degli
apprendimenti in costruzione;
-Consolidamento attività del gruppo
GLI; - Formazione sulla didattica inclusiva;
nessuno
Obiettivo di processo in
via di attuazione
Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
d1) Consolidamento/ strutturazione di continuità didattica infanzia-
-Strutturazione del modulo di raccordo
tra Infanzia-Primaria;
- Progettazione del/i modulo/i di raccordo tra
Primaria-
Condivisione del curricolo verticale in
rapporto con particolare
attenzione agli snodi tra ordini
diversi; Lavoro
Cambiamenti nell’organico
possono portare ad alcune
discontinuità nella
Definizione di un itinerario di Istituto con un curricolo raccordato
Nessuno
86
primaria-secondaria
Secondaria di primo grado;
realizzazione del repertorio
d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo
-Progettazione di UdA condivise per:
Scuola dell’Infanzia/Plesso/
Sezione; Scuola
Primaria/Classi parallele;
Scuola Secondaria di primo
grado/Classi parallele;
- Documentazione finale delle UdA
Approntamento di un repertorio di
Moduli operativi di riferimento a
corredo del curricolo
Costruzione della dimensione agita del curricolo come
ossatura di
Nessuno
Obiettivo di processo in via
di attuazione Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
e1) Consolidamento dei tempi lunghi (pieno-prolungato-integrato)
Vedi b1 Vedi b1 Vedi b1 Vedi b1 Vedi b1
e2) Sviluppo della scuola come “centro civico”
-Definizione di un programma integrato
di attività di “democrazia
partecipata” con A.C./Consulte dei
genitori/ Soggetti del territorio;
- Promozione della laboratorialità integrata
con le Istituzioni/Associazioni
del territorio a cifra ambientale e multiculturale;
-Apertura della scuola per 12 ore al giorno;
Sviluppo delle deliberazioni
democratiche; Promozione d una visione di “scuola
aperta”;
Difficoltà nel coordinare le normative con la “scuola aperta”;
Visione condivisa e agita da tutte le
componenti (alunni/docenti/Ata/genitori/Istituzioni/Associazioni)
della Scuola come “centro
civico”
Nessuno
Obiettivo di processo in via
di attuazione Azioni previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio
termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
f1) Promozione di percorso pluriennali di formazione/aggiornamento per tutto il personale della scuola (insegnanti-ATA)
-Definizione di un Piano articolato di percorsi formativi
coerenti con le quattro aree di articolazione
del POF; -Organizzazione del
lavoro di auto-formazione per Dipartimenti;
-Attivazione di
Costruzione di sistematicità nelle
pratiche didattiche;
Difficoltà a inserire la formazione nella settimana di lavoro
a tempo pieno;
Maturazione di una cultura condivisa della formazione
come buona pratica
permanente;
87
TAB. 5 RISORSE UTILIZZATE a.s. 2015-2016
AREA DI ATTIVITA’ Tipologia di attività Costo Risorse umane Fonte finanziaria
COLLABORATORI Incarichi 4.000€ Docenti MOF
EDUCAZIONE AMBIENTALE
Docenza Incarichi
FS Esperti
Formazione LSS/Matematica
5.600 € 2.400 € 1.150€ 6.600€ 2.100€
Docenti esperti
MOF e progetti
EDUCAZIONE MULTICULTURALE
Docenza Incarichi
FS Formazione
Esperti PEZ
Formazione Storia
3.500€ 865€ 750€
5.900€ 320€
2.250€
Docenti Esperti
MOF e progetti
ORIENTAMENTO Docenza Incarichi
Fs Formazione
Esperti PEZ
Formazione Gesto Grafico/Coro/
Linguaggio video
6.200€ 1.500€ 1.760€ 9.300€ 5.200€ 3.400€
Docenti Esperti
MOF e progetti
VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE Docenza Incarichi
Fs Esperti
1.100€ 6.300€ 1.200€ 846€
docenti MOF e progetti
PERSONALE ATA COLLABORATORI SCOLASTICI ASSISTENTI
AMMINISTRATIVI DSGA
4.890€ 9.350€
ATA MOF e progetti
formazione collegata alla carta docente;
g1) Elaborazione del percorso Scuola/Consulta dei genitori come ossatura del “CENTRO CIVICO” e progettazione di percorsi con la comunità
vedi e2 vedi e2 vedi e2 vedi e2 vedi e2
88
TAB 6. TEMPISTICA DELLE ATTIVITA’
Attività
a1
Obiettivo a1)Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito matematico-scientifico-tecnologico
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Ricerca-azione curricolare di Matematica,Scienze e Tecnologia con formazione specifica;
x x x x x x x x x x
Partecipazione al progetto LSS Regione Toscana
x x x x x x x x x
Partecipazione al Fab Lab Corner Regione Toscana
x x x x x x x x x
Corso di robotica x x x x Fomazione Girls code it better
x x x x x x x x
documentazione di processo delle UdA
x x x x x x x x
Attività
a2
Obiettivo a2) Sviluppo curricolare di formazione e ricerca-azione in ambito umanistico (Storia-Geografia)
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Ricerca-azione curricolare in ambito umanistico e antropologico (Storia/Geografia)
x x x x x x x x x x
Partecipazione al progetto Clio92;
x x x x x x x x x
Documentazione di processo delle UdA;
x x x x x x x x x
Attività
b1
Obiettivo b1 -Modulare l’organico per garantire i tempi scuola lunghi a più classi possibile;
- Concertare con l’A.C. integrazione risorse nella Convenzione per tempo scuola Primaria San Piero
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Modulare l’organico per garantire i tempi scuola lunghi a più classi possibile;
x x x x x x x x
Integrazione tramite risorse Convenzione con Comune per tempo scuola allungato Primaria San Piero
x x x x x x x x x
89
Attività
b2
Obiettivo b2) Sviluppo di metodologie di ricerca-azione e spazi attrezzati per attività laboratoriali
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Cura generale degli ambienti a matrice laboratoriale (aule/spazi vari) con “angoli caldi”;
x x x x x x x x x x
Approntamento di aule laboratoriali (Scienze,Tecnologia/Musica/Arte/Cucina/Giardino/Orto/Benessere/del Fare/Psicomotricità/Inglese)
x x x x x x x x x
Attività b3
Obiettivo b3) Promozione della progettazione concependo il territorio come un “laboratorio a cielo aperto”
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Progettazione di UdA e Moduli
didattici integrati con i soggetti del
territorio;
x x x x x x x x x x
Progettazione di UdA e Moduli didattici integrati che valorizzino il territorio
x x x x x x x x x
Attività
c1
Obiettivo c1) Diffusione e adozione consapevole pratiche educative inclusive
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Promozione della laboratorialità volta alla dimensione inclusiva anche con il territorio
x x x x x x x x x x
Attivazione Centro di Ascolto e Consueling per adulti
x x x x x x
Alfabetizzazione L2 anche estiva x x x x x x x x x x Organizzazione didattica per gruppi/individualizzata/personalizzata
x x x x x x x x x
Attività
c2
Obiettivo c2) Utilizzo e adeguamento di strumenti per la progettazione personalizzata
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Adeguamento degli strumenti di Inclusione (PEI-PDP-PEP) in
relazione alle verifiche condivise degli apprendimenti in costruzione;
x x x x x x x x x x
Consolidamento gruppo GLI x x x x x x x x x x Formazione sulla didattica inclusiva
tramite FS Orientamento; x x
90
Attività d1
Obiettivo d1) Consolidamento/ strutturazione di continuità didattica Infanzia-Primaria-Secondaria
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Strutturazione del modulo di raccordo tra Infanzia-Primaria;
x x x x x x x x x x
Progettazione del/i modulo/i delle azioni di raccordo tra Primaria/Secondaria primo grado;
x x x x x x x x x x
Attività d2
Obiettivo d2) Documentazione delle UdA svolte attraverso una progettazione condivisa come corredo/modello trasferibile del curricolo
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Progettazione di UdA condivise per: Scuola dell’Infanzia/Plesso/Sezione;
Scuola Primaria/Classi parallele; Scuola Secondaria di primo
grado/Classi parallele;
x x x x x x x x x x
Documentazione finale delle UdA per corredare il curricolo
x x x x x x x
Attività e2
Obiettivo e2) Sviluppo della scuola come “centro civico”
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
-Definizione di un processo integrato di iniziative di “democrazia
partecipata” con A.C./Consulte dei genitori/ Soggetti del territorio;
x x x x x x x x x x
- Promozione della laboratorialità integrata con le Istituzioni/Associazioni del territorio a cifra ambientale e multiculturale
x x x x x x x x x x
-Apertura della scuola per 12 ore al giorno;
x x x x x x x x x x
Attività
f1
Organizzazione del lavoro di auto-formazione per Dipartimenti;
Obiettivo
Pianificazione delle attività 2015-2016 Continuazione a.s. 2016/2019
1 Sett.
2 Ott.
3 Nov
4 Dic
5 Gen
6 Feb
7 Mar
8 Apr
9 Mag
10 Giu
Definizione di un Piano articolato di percorsi formativi coerenti con le
quattro aree di articolazione del POF;
x x x x x x x x x x
91
Organizzazione del lavoro di auto-formazione per Dipartimenti;
x x x x x x x
Attivazione di formazione collegata alla carta docente;
x x x x x x x x x x
TAB. 7. MONITORAGGIO DELLE AZIONI (per ciascuna azione)
Data di
rilevazione Indicatori di
monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate (testo libero)
Progressi rilevati (testo libero)
Modifiche/necessità di aggiustamenti (testo libero)
Progettazione iniziale
Valutazioni quadrimestrali
Riunioni collegiali (specificare)
Relazioni FS
INVALSI
Documentazioni UdA finali
TAB 8. CONDIVISIONE INTERNA DELL’ANDAMENTO DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Strategie di condivisione del PdM all’interno della scuola Momenti di
condivisione interna Persone coinvolte Strumenti Considerazioni nate dalla
condivisione
Gruppo di autovalutazione
ristretto
5 Slide/ tabelle Google drive
Gruppo di autovalutazione
allargato ai coordinatori delle
classi e ai responsabili dell’infanzia
19 Slide/ tabelle Google drive
Collegio 156 Slide/tabelle
TAB. 9 e TAB. 10. LE AZIONI DI DIFFUSIONE DEI RISULTATI INTERNE ED ESERNE ALLA SCUOLA
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola
Metodi/Strumenti Destinatari Tempi
Posta elettronica/ Riunione Collegio Docenti Giugno
Posta elettronica/ Riunione Consiglio d’Istituto Giugno
Azioni di diffusione dei risultati del PdM all’esterno della scuola
Metodi/Strumenti Destinatari Tempi
Posta elettronica/ Riunione Consulta dei genitori Giugno
Sito WEB Genitori Giugno
Sito WEB Territorio Giugno
92
TAB. 11. COMPOSIZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
Nome Ruolo
Fiorenza Giovannini Dirigente scolastico
Paola Azzerboni Collaboratrice ds
Luigi Checchi Collaboratore ds
Romana Lepri Coordinatrice plesso Infanzia SC
Susanna Bini Coordinatrice plesso Infanzia SP
Elisabetta Bellacci Coordinatrice plesso Primaria SP
Maria Antonietta Folgiero Coordinatrice plesso Primaria SP
Laura Falsini Coordinatrice plesso Secondaria SC
Anna Maria Dreoni Funzione strumentale Ed. Ambientale
Letizia Coretti Funzione strumentale Ed. Ambientale
Rossella Masi Funzione strumentale Ed. Multiculturale
Eleonora Mammini Funzione strumentale Ed. Multiculturale
Anna Maria Dallai Funzione strumentale Orientamento
Cristina Ciappelli Funzione strumentale Orientamento
Stefania Meucci Funzione strumentale Ed. Ambientale
Virginia Mirabelli Funzione strumentale Valutazione
Lucrezia Fontana Funzione strumentale Valutazione
Lucia Macina/Carla Benci/Debora Ialeggio/David Freducci
Referenti GLI
Lucia Valeri DSGA
Il dirigente scolastico Fiorenza Giovannini
Scarperia, 22 gennaio 2016