piazza carignan ino torino

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QUINDICINALE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO SffiV"™!™ L. 100 PIAZZA CARIGNANO IN TORINO " . . . nella piazza spicca per particolare bellezza e nobiltà di forme il palazzo " del Principe di Carignano, costruito su disegni del Padre Guarfni. Peristilio e vesti' " bolo di esso palazzo sono di gusto sommo e originale, e gli scaloni armoniosamente " e ingegnosamente distribuiti, ripetendo le linee curve cbe tanta grazia donano alla " facciata. Nell'interno soffitti e pareti di sale e gallerie sono degnamente decorati da " affreschi e ornamenti dei fratelli Galliari e di Stefano Maria Legnani..."

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QUINDICINALE A CURA D E L L A CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO SffiV"™!™ L. 100

P I A Z Z A C A R I G N A N O I N T O R I N O " . . . nella piazza spicca per part icolare bellezza e nobiltà di forme il palazzo

" del Pr incipe di Car ignano, costruito su disegni del Padre Guarfni . Per ist i l io e ve s t i '

" bolo di esso palazzo sono di gusto sommo e originale , e g l i scaloni armoniosamente

" e ingegnosamente distribuit i , r ipetendo le l inee curve cbe tanta grazia donano alla

" facciata. Ne l l ' i n t e rno soffitti e pareti di sale e gal ler ie sono degnamente decorat i da

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N. 24 15 Dicembre 1947

lift hALì n fc E b U l l U l l l b h E

QUINDICINALE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

r ^ CONSIGL IO DI REDAZIONE

dot t . A U G U S T O B A R G O N I prof. dott. A R R I G O B O R D I N prof. avv. ANTONIO CALANDRA dot t . G I A C O M O F R I S E T T I prof . dot t . S I L V I O G O L Z I O p ro f . d o t t . F R A N C E S C O P A L A Z Z I - T R I V E L L I

*

prof. dott . L U C I A N O GIRETTI D i r e t t o r e

dott . A U G U S T O B A R G O N I C o n d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

LA F A V O L A D E L N A B A B B O C'era una volta un Re, anzi un Nababbo, il quale

reggeva felicemente le sorti d'un impero ricco di gem-me, d'ori ie di uomini industri che alacremente opera-vano per aumentare la prosperità dei singoli e della comunità. Fra le attività 'cui maggiormente si dedica-vano i sudditi del nostro Nababbo spiccava quella del commercio internazionale 'con paesi vicini e lontani. A mezzo di tale commercio i prodotti degli artigiani e operai del luogo venivano con reciproco vantaggio scambiati con gli altri prodotti in cui più eccellevano gli stranieri. Tutto sarebbe dunque andato per il me-glio nel Principato della nostra favola, se — come in tutte le favole degne 'd,i questo nome — non fosse com-parso un Orco e cioè una potenza maligna, rappre-sentata qui da un'organizzazione di interessi occulti e sfruttatori che riuscì a procurarsi il monopolio dei dazi posti alle frontiere sui beni importati per essere destinati al consumo degli abitanti, con la conseguenza di aumentarne indebitamente il costo e di diminuire quindi assai il benessere del Principato.

Il Nababbo, che si considerava iil primo servitore del suo paese e teneva alla felicità dei sudditi, decise di combattere la potenza del male. « Fece ricorso a un espediente inatteso — racconta una cronaca dei suoi tempi — e improvvisamente a'bolì del tutto i dazi sul commercio internazionale ». Era questo, fuor di dub-bio, il rimedio adatto a combattere i malefici del-l'Orco. « Mai c'era stato — continua la cronaca — un metodo più efficace, più semplice e più equo per sba-ragliare le vessazioni del monopolio ».

Purtroppo però questa nostra favola ha una triste fine, perchè l'organizzazione monopolistica, così dura-mente e improvvisamente colpita nei suoi interessi, riuscì con pretesti bugiardi a fomentare disordini nel Principato. Il Nababbo venne deposto, i dazi sul com-mercio rimasero e l'Orco continuò a prosperare alle spaile degli ingenui.

Cose del genere capitano purtroppo spesso, nella storia, ed anche quella che abbiamo riportato non è una ¡fiaba triste, ma un fatto storico realmente acca-duto. Il Nababbo era Cossim Ali Khan, signore del Bengala; l'organizzazione monopolistica e sfruttatrice la Compagnia delle Indie, e il cronista Edmund Burke, che si valse di tale avvenimento, nel 1783, come di un capo d'accusa nelle sue requisitorie parlamentari con-tro Warren Hastings (1).

Come da tutte le favole o dagli avvenimenti della storia, anche da quelli concernenti il Nababbo Cosisim Ali Khan può trarsi una morale, la seguente: che cioè il Nababbo vide allora il meglio, ma non agì per « meglio; operò da moralista, ma non da politico; si propose un fine di giustizia, ma non seppe rag-giungerlo. Si può dire di lui ciò che Machiavelli diceva ne « Il Princi-pe » di coloro che si raffigurano Repubbliche e Principati quali mai si son visti nella realtà, non misu-rando la differenza che corre da •come si vive a come si dovrebbe vivere, preferendo stoltamente la

i l

immaginazione delle cose alla « verità effettuale » di esse, incorrendo così in fallimenti immancabili che riducono a zero la somma di tutte le loro buone in-tenzioni.

Di questa morale bisogna tener conto proprio oggi, quando molti uomini di buona volontà di ogni paese, apparentemente ammaestrati dalla esperienza dei di-sastri del recente passato, vanno discorrendo e trat-tando di leghe doganali, di unioni economiche e di fe-derazioni politiche. Bisogna agire in maniera che gli Orchi della favola, le organizzazioni monopolistiche e sfruttatrici, i « vested interests », creàti dappertutto da cinquanta e più anni dal protezionismo e da un inter-ventismo statale falsamente orientato, non abbiano da coalizzarsi ancora una volta, riuscendo purtroppo a far deporre — come i l Na'babbo — i Ibene intenzionati che non si dimostrassero abbastanza a v v e d u t i . Come i « bootleggers », i contrabbandieri d'alcool americani, furono i più accaniti fautori del proibizionismo che co-stituiva per loro la ragione prima di larghi cespiti di entrata; come i « borsaneristi » d'ogni tempo sono sem-pre stati 'i partigiani più accesi dei calmieri e' degli ammassi, così il presente, disordinatisisimo e caotico sistema feudale dell'Europa e del mondo, dovuto in primo luogo all'interventismo protezionista, troverebbe difensori potentissimi sia nei baroni della burocrazia che interviene e protegge, sia in quelli protetti, Eia infine nei contrabbandieri della produzione e dello scambio, tutti insieme alleati per combattere senza esclusione di colpi chi volesse toglier loro d'un tratto la fonte del guadagno.

E' per simile « verità 'effettuale » che, pur essendo i piani di moda — così come generalmente li si intende — mere superstizioni, rivelantisi alla lunga assai dannose per l'economia, un'eccezione può esser fatta per un piano a lunga scadenza, che Serva a smobilitare poco alla volta, gradualmente, le sovrastrutture malsane cresciute nelle serre protezioniste, concedendo loro la relativa sicurezza di una morte lenta e contribuendo in tal modo ad evitarne la lotta a coltello, difensiva e coalizzata, contro le forze del bene e della prosperità.

Nel 'tentare opera coraggiosa e rivoluzionaria quanto quella del ritorno alla libertà economica occorre sag-giare bene le forze degli infiniti avversari e non ri-nunciare a nessuno degli elementi capaci a tenerli in ¡scacco.

*

S O M M A R I O :

(A. Crespi) Deflazione privata e inflazione pub

Crisi del Piemonte (A. Bordin)

Rosa dei venti

(1) The works of the right honoura-

ble E d m u n d Burke. - L o n d r a , G e o r g e B e l l & Sons , 1889. . V o l . I V , p a g . 56.

Borsa compensazioni

Macchine per l'industria (G. F. Miche-pag- 14

Notiziario estero pag. 17

. pag. 2 Il mondo offre e chiede pag. 19

i- D i s p o s i z i o n i u f f i c i a l i p e r il 4 commercio con l'estero pag. 21

• Pag. 5 Breve rassegna della «Gazzet ta uf-

. pag. 9 f ic ia le» pag. li

II Comunicati U . P . I .C pag. 24

• pag. 13 Produttori italiani pag. 25

APPUNTI DI SIMBOLISMO ISTITUZIONALE La notizia della conclusione a Ginevra dell'accordo

tra ventitré nazioni per ridurre le tariffe doganali nel mondo ci è giunta simultaneamente o quasi col nobile discorso Truman concernente gli aiuti econcmici all'Europa e col discorso Marshall in reazione, come già il discorso Attlee, alla campagna sovietica contro il successo del piano Marshall, proprio nel mo-mento in cui a Londra la celebrazione del matri-monio della Principessa reale, or Duchessa di Edim-burgo, col luogotenente Mountbatten, or Duca di Edimburgo, ha dato luogo a manifestazioni di entu-siasmo superiori a quelle stesse per la vittoria finale sull'Asse. E' fortuito questo- convergere di eventi? O vi è tra essi un qualche profondo nesso organico? S:no queste manifestazioni mere espressioni di su-perficiali emozioni da parte di folle volubili, forse più o meno servili, in reazione alla politica dell'au-sterità o alla propaganda antimonarchica del grup-petto comunista, o hanno esse un significato pro-fondo e non meramente inglese o anglosassone? Ecco alcune domande a-cui vorremmo cercar di rispondere con una seria analisi storica e sociolo-gica, convinti -come siamo che ci sono verità su questi punti che in Italia sono ignorate o sotto-valutate.

E' un fatto indiscutibile che se nel 1939 non fosse esistito tra l'Inghilterra, l'Australia, la Nuova Ze-landa, il Canadà, Terranova, il Sud Africa, ecc. quell'unico vincolo che è ormai il vincolo dinastico; ossia se questi paesi fossero stati con l'Inghilterra nella stessa relazione che gli Stati Uniti, essi non si sarebbero immediatamente trovati in guerra con l'Asse ed è estremamente probabile che a sarebbero l'uno dopo l'altro caduti preda della Germania e del Giappone con tutta l'Europa, l'Asia, l'Africa e come tanti paesi neutri europei, ovvero... sarebbero intervenuti troppo tardi per sè e per l'Inghilterra! Senza l'immediata cooperazione dell'Impero Bri-tannico l'anno d'eroica solitaria resistenza dell'In-ghilterra sarebbe stato impossibile; senza gli aiuti transoceanici dal Canadà e soprattutto dall'Au-stralia e dalla Nuova Zelanda, il Mediterraneo sa-rebbe stato ben presto perduto. .V'è di più. Pur dopo tale solitaria annata di resistenza e pur dopo quel-l'intervento americano che Dio solo sa quanto an-cora avrebbe potuto tardare senza l'attacco prodi-torio giapponese a Pearl Harbour, la vittoria sul Giappone sarebbe stata immensamente difficile je forse Impossibile senza le basi navali ed aeree prov-vedute dall'Impero Britannico in India, in Africa, in Oceania; pur quella sulla Germania sarebbe stata immensamente più difficile senza le basi navali nel Med.terraneo e in Africa.

Senza la solitaria resistenza britannica prima, e, immediatamente dcpo, senza gli aiuti materiali con-siderevoli americani e britannici inviati alla Russia per le vie dell'oceano Artico sfidando i sott; marini tedeschi o per la via del golfo Persico, la Russia sovietica che parecchie volte fu lì lì per ricevere colpi mortali, presso che certamente sarebbe stata vittima. Tante sono le inestimabili conseguenze del persistere del vincolo dinastico imperiale tra i po-poli dell'Impero Britannico sparsi per tutti i con-tinenti e divisi da tanti oceani.

Né questo è tutto. L'inglese che dopo la vittoria alleata contempla il resto dell'Europa non può es-sere cieco al fatto che è solo nella Norvegia, nella Svezia, nella Danimarca, nell'Olanda, nel Belgio, cioè in monarchie più o meno nordiche dall'Impero Britannico liberate, che, all'infuori della Svizzera, sono sicuramente rispettate le libertà individuali, le libertà di riunione, d'associazione, di stampa, di co-scienza, di culto. In tutte le repubbliche europee, tranne la Svizzera, o ci sono dittature, talora ultra-dispotiche come quelle sotto controllo sovietico, ov-vero vi è pericolo di cadere o ricadere sotto regimi dittatoriali, spesso per pressione di partiti di massa. Pur nel Nuovo Mondo è così: l'Argentina è una

dittatura; nessun Dominion Britannico ha la mi-nima voglia di toglier la testa del re britannico dai suoi francobolli per divenir pari in dignità e libertà di qualsiasi repubblica americana; nemmeno degli Stati Uniti, giacché mediante la chiara distinzione tra le funzioni del Re e quelle del Gabinetto responsa-bile al Parlamento, è resa impossibile, in momenti gravi, la perdita di tempo talora pericolosissima, che può derivare dall'essere il Presidente, come capo d'un partito, di fronte talora a un Parlamento do-minato dal partito opposto. E la stessa Svizzera, che è sola fra le repubbliche europee a dar tuttavia sta-bile esemplo di civiltà e libertà, sopravvive a tutte le altre repubbliche in questo carattere solo perchè l'anno di solitaria resistenza britannica rese pos-sibile la successiva integrale vittoria alleata!

Senza di questa probabilmente gli Stati Uniti sarebbero non solo la sola repubblica superstite, ma l'unica oasi di libertà nel mondo intero. E se noi ci chiediamo perchè gli Stati Uniti siano quella tra le repubbliche americane che, da che esiste, è sola a nor> aver conosciuta altra dittatura dopo quella di Washington e la sola che non ha pressoché mutata la sua Costituzione, troviamo 'che ciò è dovuto al fatto che i Padri di questa, sotto l'influenza del-l'ammirazione del Montesquieu per la monarchia inglese, cercarono di mantenerne tutto ciò che si poteva nonostante l'impossibilità di avere un mo-narca e una Camera ereditaria, e di nulla erano più preoccupati che della necessità di non essere una... democrazia, cioè un governo dittatoriale da parte di -una maggioranza numerica, senza riguardo a diritti di individui e di minoranze. Nessun feno-meno più ha colpito l'Inghilterra che pensa dello spettacolo offerto dalla Germania, da questo pcpolo che pareva assurto al monopolio naturale della cultura, nel mandare a spasso dozzine di dinastie e nel prostituirsi poi ai piedi d'un imbianchino ne-vropatico, seguito da un'orda di nevropatici e squi-librati come lui, spesso emersi dalla feccia della popolazione. Ecco perchè a ogni inglese che pensa la sopravvivenza pur ora in tanti spiriti d'Europa e d'America di entusiasmi per l'ideologia repubblicana pare pur essa un fenomeno psicopatico. Non si era la Germania data la più perfetta delle cicstituzioni repubblicane fin qui concepita?

Ebbene come si spiega storicamente e sociologica-mente questa sopravvivenza e questo indubitato im-menso successo del vincolo dinastico in un popolo, che nessuno che lo conosca può accusare di servilità, visto che non son pochi nella sua storia i re uccisi o costretti ad abdicare e che esso ha preceduto la Francia nel dar l'esempio d'una solenne decapita-zione, dopo processo più io meno regolare d'un re, e visto che è solo nel 1937 che un altro sovrano — Edoardo V i l i — si vide additata la via dell'abdica-zione nientemeno che dall'Arcivescovo di Canterbury della Chiesa Anglicana di cui il Re è capo e da un Primo Ministro, capo non di radicali o di socialisti, ma del partito conservatore?

Per spiegare degnamente il fenomeno occorrerebbe scrivere un intero commento di quelle Riflessioni sulla Rivoluzione Francese, che, se pur contengono molti radicali fraintendimenti di questa da parte del Burke sono un documento luminosissimo del come funziona politicamente lo spirito inglese pur oggi. Ci limiteremo a dire che la spiegazione potrebbe riassumersi così. A cagione della conquista norman-na del 1066 si trovarono di fronte ima forte Mo-narchia, una forte aristocrazia feudale ed un forte popolo vinto anglosassone; ossia tre forze di cui nes-suna potè mai sopraffar da sola le altre due, e di cui ciascuna ebbe bisogno di qualche altra per re-sistere alla terza; donde un equilibrio instabile che un po' alla volta educò tutte al senso del limite e a preferire l'unità che viene da reciproche conces-sioni che tutti s'impegnano di rispettare, alla unità che è mera uniformità livellatrice imposta da una

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/

parte a tutte le altre. S'aggiunga che l'Inghilterra medievale oltre a vari re di genio •— Guglielmo il Conquistatore, Enrico I I e I I I , Edoardo I e I I I fon-datori del sistema giuridico inglese — ebbe ot-timi cooperatori arcivescovi che prima di essere ecclesiastici erano stati giuristi: tali Lanfranco di Pavia, ed Anselmo d'Aosta, nonché vari altri di grande spirito di conciliazione tra queste parti e di res.stenza nientemeno che a papi come Innocen-zo I I I : tale Stefano Langton, arcivescovo di Londra e padre della « M a g n a Charta » . E' sotto questi in-flussi fondamentali che si è sviluppato il genio emi-nentemente pratico del popolo inglese e che questo, protetto per molti secoli dall'insularità, ha appreso, per dirla col Carlyle, che le piramidi stanno in piedi sulla base e non sul vertice!

Ebbene, è il senso del limite al cuore di questo sempre più diffuso eminentemente genio pratico che ha condotto il popolo inglese alla scoperta che una società, come ogni organismo vivente, ha bisogno ad un tempo di unità e di mutamento e che gli or-gani per la preservazione dell'unità e quelli per l'a-dattamento a nuove circostanze interne ed esterne non possono essere riuniti nelle stesse mani senza presto o tardi condurre a conseguenze disastrose. E' quello che avviene quando un re come Carlo I , oltre a rappresentare il bisogno d'unità, cerca anche con-durre od iniziare la politica di adattamento a :iuove situazioni; o quando un uomo, sia pur di grandissimo genio come Cromwell, oltre ad attendere alla poli-tica si mette in testa di creare o ricreare e rappre-sentare l'unità nazionale. Siccome presto o tardi è inevitabile che si commettano errori, in entrambi questi casi si costringe il popolo o a rendersi cor-responsabile di errori e di colpe io a ribellarsi, in ambo le eventualità mettendo in pericolo la pace e financo l'indipendenza del paese. Ecco ciò che, ri-petendosi più volte, ha finito col condurre alla sco-perta della monarchia limitata, cioè a lasciare al Mi -nistero e al Parlamento la responsabilità ultima delle innovazioni politiche e ad aff idare al caso della nascita o a Dio, cioè a una forza superiore ai con-flitti d'idee e d'interessi politici, la conservazione e la rappresentazione dell'unità. L'esperienza ha inse-gnato che la scelta d'una famiglia il « l i capo rap-presenti l'unità e può essere educato a rappresen-tarla e può esser mandato a spasso o al patibolo ove trasgredisca i limiti assegnatigli dalla legge supe-riore a tutti è il miglior modo di risolvere il pro-blema, in quanto utilizza ai fini della pace e della coesione nazionale le emozioni domestiche connesse nella vita di tutti con gli eventi misteriosi e solenni della nascita, del matrimonio e della morte e le emo-zioni religiose in quanto per chi non crede nella for-tuna o nei fato, pure i casi della nascita, dell'amore e della morte, che interrompono o possono interrom-pere la regolarità della successione, acquistano so-lennità quando sono riguardati come voluti da Dio.

Per di più non v'è chi non veda che i costi e i rischi d'una rivoluzione sono immensamente mag-giori delle spese occasionate da simili festività; que-ste sono financo infinitesimali in confronto delle conseguenze pur di tanti scioperi ufficiali o non ufficiali e di molto assenteismo; e laddove i vantaggi della scoperta di questo vero e proprio meccanismo istituzionale sono, come si vide, incalcolabili :.ion solo per gli inglesi, ma pel mondo intero. Senza dub-bio all'invenzione e alla fortuna di questo meccani-smo ha concorso anche il caso della frequente man-canza di prole nelle famiglie regali inglesi, ciò che contribuì a mantenere sempre vivo il controllo na-zionale in materia di successione; laddove, ad es. in Francia, la prole non mai mancata contribuì a man-tenere per secoli la corona ininterrottamente nella stessa famiglia. Ma è indiscutibile che molto a tale invenzione contribuì tanto il concetto medievale del-la regalità e della autorità come servigio quanto il concetto medievale della legge come superiore al sovrano. I l concetto imperiale romano del princeps a legibus Solutus non trionfò mai in Inghilterra.

Soprattutto vi contribuì per altro lo sviluppo e la preservazione promossi considerevolmente da in-flussi ecclesiasdcl e monastici, delle istituzioni rap-

presentative parlamentari : sono queste che hanno impedito in Inghilterra lo sviluppo della monarchia feudale prima e poi assolutistica a tipo francese. An-che i re più dispotici hanno preferito governare per mezzo di parlamenti anche servili, anziché farne sen-za; e durante la guerra delle Due Rose le due case di-nastiche rivali andarono a gara a far registrare i pro-pri diritti dal Parlamento. In tempi recentissimi vi è la secessione delle colonie americane che andarono a costituire gli Stati Uniti che, in combinazione con la lunga vedovanza e il lungo regno della Regina Vittoria, contribuì a sviluppare quél regime di Gabi-netto responsabile al Parlamento che, se fosse esi-stito nel secolo XVI I I , avrebbe impedito tale seces-sione, con conseguenze incalcolabili per la pace nel mondo e che, sviluppatosi ininterrottamente dal 1837 in poi, permise lo sviluppo del regime parla-mentare nei paesi britannici transoceanici.

Lord Samuel, liberale ed ebreo, in una recente conferenza ha richiamato l'attenzione sul fatto che, in contraddizione della tesi marxista secondo la quale ogni grande progresso politico sociale non sarebbe stato fin qui che strappato rivoluzionaria-mente dagli sfruttati privilegiati, in Inghilterra, mercè « la diffusa coscienza cristiana, l'abitudine del compromesso tra i partiti e libero gioco delle idee e la pace nella legalità resa possibile dalla monarchia parlamentare, la transizione dal governo aristocra-tico al governo delle classi medie e lavoratrici, non-ché il conferimento dell'autonomia ai Dominion» sotto l'egida della stessa Corona si sono compiuti nel secolo XIX e si stanno compiendo ora (Birmania. India, Ceylon, Malta) senza rivoluzioni dal basso e semplicemente per la forza della persuasione mo-rale, costituendo un fenomeno unico nella sua gran-diosità storica. V'è di più: non è negli Stati Uniti, ma in Giamaica, sotto la Corona britannica, chc-abbiamo un paese governato da negri ed in cui giudici negri possono giudicare cittadini bianchi!

• • •

Ed ora il nesso tra i tre eventi da cui abbiamo preso le mosse — l'accordo di Ginevra riducente le tariffe doganali fra ventitré nazioni, il messaggio Truman al Congresso circa gli aiuti all'Europa e la celebrazione del matrimonio della Principessa Reale d'Inghilterra — è ovvio : quest'ultimo studiato nelle cause storiche che hanno reso possibile una simile cerimonia, in un momento economico tanto buio e grave pel Regno Unito ed in mezzo a manife-stazioni di devozione e d'entusiasmo superiori a quelle stesse della recente vittoria mette in evidenza le forze che sole possono permettere il regolare e co-struttivo funzionamento delle energie economiche: le forze morali. La condizione essenziale al costrut-tivo funzionamento delle forze economiche si è la possibilità di far piani a lunga scadenza e questa esige fiducia nella pace, spirito di tolleranza, di transazione, di rispetto reciproco tra popoli come tra classi sociali; abitudine a preferire la coopera-zione -al conflitto tra le classi, l'unità che è sintesi volontaria di "differenze a quella che è mera uni-formità livellatrice impesta dall'alto. In un mo-mento in cui la Russia e i suoi ammiratori in tutti i modi, per settantadue ore al giorno si sbracciano ad accusar d'imperialismo il mondo anglosassone, vai la pena di meditare l'immenso contributo, a van-taggio di tutti e della stessa Russia, apportato dalla frazione britannica di questo mondo, semplicemen-te mediante l'invenzione nel corso dei secoli del meccanismo istituzionale che pone in organi di-versi l 'appagamento dei bisogni organicamente con-nessi della unità e del divenire sociale in ogni na-zione. Quei riti, quelle cerimonie, quelle istituzioni che, a bella prima, a chi le consideri superficial-mente, paiono mere reliquie feudali, al sociologo osservatore si rivelano i simboli della capacità di preferire il concreto all'astratto, di distinguere ad ogni momento il possibile dall'impossibile e di con-seguire i massimi risultati col minimo sforzo e col massimo comune consenso.

ANGELO CRESPI Londra, dicembre 1947.

DEFLAZIONE PRIVATA e INFLAZIONE PUBBLICA? Negli sviluppi della politica anti-inflazionistica

del governo, definita in sintesi dalle cosiddette «restrizioni creditizie», e nelle reazioni ed effetti sul complesso economico del Paese sono da distin-guersi, a nostro avviso, alcune ben determinate e successive fasi.

— In un primo tempo (luglio-agosto), provocato dalle iniziative e dai richiami della Banca d'Italia e dalle crescenti restrizioni praticate dalle maggio-ri banche (gruppo dell'I.R.I.), abbiamo avuto un periodo di riflessione, di quasi incredula attesa: con riflessi sensibili solo sul contegno delle Borse (caduta dai massimi di maggio) e del mercato dei beni strumentali.

— In secondo tempo (settembre-ottobre), al ri-gido obbligato estendersi delle restrizioni per il com-plesso bancario nazionale hanno corrisposto un ri-sveglio quasi affannoso, una levata di proteste vee-menti e una attiva insurrezione — delle organizza-zioni padronali e di quelle sindacali — contro au-tori ed esecutori di quella politica: in seguito ad evidenti e gravi difficoltà di giro e di assestamento delle economie aziendali, del tutto impreparate alla brusca inversione degli indirizzi e delle abitudini facili, assunte in un lunghissimo periodo di espan-sione dei mezzi di pagamento e dei prezzi.

— In terzo tempo (novembre), con lo stabilirsi di un giudizio obbiettivo nella pubblica opinione (compresi ceti e gruppi direttamente colpiti) sulla necessità dei sacrifici particolari per l'interesse generale della salvezza monetaria, con l'apparire dei primi frutti in sensibili ribassi di materie pri-me e anche di generi alimentari, col volonteroso sforzo di aggiustamento delle economie aziendali, si è potuto rilevare un primo adeguamento alla nuova situazione: con molte premesse — dall'of-ferta delle materie prime agli abbondanti arrivi di forniture americane — per il passaggio a una politica di « produzione » .

Da questi primi giorni di dicembre faremmo de-correre un quarto tempo, che costituisce per noi la fase critica e delicata: perchè vengono a galla le manchevolezze organiche ed esecutive di una manovra di vasta portata, mossa col tocco quasi magico di un meccanismo — le restrizioni credi-tizie — di efficacia insospettata ma pur sempre parziale. Le restrizioni han potuto segnare lo spun-to della nuova tendenza, ma debbono essere inte-grate da direttive convergenti nei vari strumenti e forme dell'attività economica: altrimenti la ten-denza stessa rischia di esaurirsi e ci ritroveremo al punto di partenza, con una nuova delusione e l'aggravante di dispersioni e di sacrifici inutil-mente sopportati.

Premettiamo che, parlando di manchevolezze, non si allude agli uomini che l'odierna politica economica hanno progettato e vanno con grandis-sima tenacia conducendo, perchè il problema eco-nomico si risolve, purtroppo, assai meno in sede tecnica che non in quella politica: è questione della forza e autorità dello stato nel seguire una direttiva (per la quale non mancano certo schemi né consulenti) in confronto alle fortissime pres-sioni politico-sociali. Non quindi l'intenzione e la competenza di quegli uomini sono in gioco, ma i compromessi inevitabili in uno scontro di forze: con tale avvertenza sono da porre in rilievo le pe-ricolose carenze dell'azione del governo, nei con-fronti della politica anti-inflazionistica: diretta-mente, nel proprio settore monetario-finanziario (costi pubblici); indirettamente, nel settore pro-duttivo-sindacale (costi privati).

E' logico pensare che le « restrizioni creditizie » , intese a comprimere l'espansione e le disponibilità dei settori produttivi, ossia la « spesa privata »,

dovevano essere affiancate da una disciplina al-trettanto energica della « spesa pubblica » : perchè altrimenti dal cronico disavanzo del bilancio sta-tale rinasce e dilaga, in tutti i settori dell'econo-mia, la spinta inflazionistica. E occorre riconosce-re che tale affiancamento è mancato dall'origine, fino a farci concludere che la spesa pubblica resta la nemica prima del risanamento monetario ed economico.

Che vale, infatti, aumentare la pressione fisca-le, pompare il risparmio coi buoni ordinari, assor-bire indirettamente (tesserandolo ai settori pri-vati) il risparmio bancario, se poi ogni maggior entrata viene superata in tromba dalle spese e non ci salva neppure dalla continua emissione (ancora 13 miliardi in ottobre) di biglietti? Si è riusciti, con la ripresa dell'apparato fiscale e raggiungendo limiti pesanti di pressione anche straordinaria, a contenere il deficit nei 300 miliardi previsti, ma se continua la corsa delle spese, imposta da fattori politici e sociali, come potrà frenarsi la stampa di biglietti?

Converge sul bilancio pubblico un enorme com-plesso di « spese generali » della collettività, dai prezzi politici alle integrazioni salariali, al blocco del personale statale, ai lavori pubblici escogitati all'infuori dei giudizi di economicità, nella luce illusoria dello slogan tutt'altro che nuovo del « dar lavoro » . Tutta la nostra vita economica è viziata da un paternalismo disordinato e spendereccio, che accolla al bilancio pubblico il peso di ognuno e di molti senza conto di funzioni nè di rendi-mento, spegnendo l'iniziativa e la responsabilità dell'individuo, ogni stimolo a muovere verso gli impieghi più utili a sè e al prossimo. I blocchi, i freni ai trasferimenti dai settori in crisi a quelli attivi e ampliabili, il mantenimento artificioso dei complessi inguaribilmente antieconomici, sono sta-ti gli ostacoli primi alla ricostruzione: si sterilizza la nostra ricchezza di mano d'opera e si disper-dono dal bilancio statale i nostri scarsi capitali, prelevati con imposte, con prestiti e, indiscrimi-natamente a carico dei ricchi e dei poveri, con stampa di biglietti.

Quando fu istituito il ministero del bilancio, per forzare il r itomo al pareggio, pensammo che ciò doveva comportare al Ministro non già il compito di inseguire l'equilibrio finale tra le due gigante-sche colonne di entrate e uscite, ma il potere di operare in senso qualitativo tra queste ultime: se-lezionare e ridurre le spese veramente pubbliche, eliminare senza compromessi gli oneri e le gestio-ni di natura privata. Invece, evidentemente, il Ministro deve limitarsi a contenere il danno, a cir-coscrivere le falle che le richieste esterne tendono a creare ed allargare.

E' urgente che lo stato normalizzi le sue fun-zioni e i suoi oneri, in modo da poter rompere non solo metaforicamente il torchio dei biglietti, sta-bilizzare una pressione fiscale divenuta fattore gra-voso dei costi, ridurre il ricorso del Tesoro al mer-cato del risparmio. Ossia cessare l'inflazione pub-blica a lato della deflazione privata, garantire alle aziende un sano ambiente monetario e lasciare loro i mezzi per assumere, produttivamente, i cari-chi privati tenuti dallo stato con scusa di «emer-genza » .

• • « Pure logico appare, passando al campo privato,

che la pressione sui prezzi investa anche i costi e che, in sostanza, alla imposta riduzione delle ca-pacità di spendita dei produttori corrisponda ana-loga riduzione di quella dei consumatori: altri-menti, mancando — come manca — un vero in-cremento della produzione di beni e servizi, si riforma un potente fattore d'inflazione. Vediamo

(Cont inua a pag. 7)

-X, I 3B 1«. i r

C R I S I D E L P I E M O N T E La Commissione di

studio nominata dal-la Camera di Com-mercio ha avuto ed ha tuttora il compito di mettere in luce gli aspetti più sa-lienti dell'economia piemontese, di ra f -frontarli con quelli delle regioni limitrofe e di seguirne la mu-tevole vicenda, spe-cialmente in questi ultimi anni di fat i -cosa e, per vari indizi, ancora non ben orientata ripresa. Essa ha pertanto un fine strettamente conoscitivo anche quando allarga la sua indagine alle cause, ai motivi, cui è dovuto un certo stato di cose; esclude senz'altro dai suoi lavori la dimo-strazione d'una tesi a priori stabilita e tanto più esclude la giustificazione d'una tesi che le fosse comunque imposta.

Per il fine dianzi chiarito la Commissione è stata composta di tecnici, di professionisti, di studiosi che, per coltura ed attività e con l'aiuto della Ca-mera e di altri enti collaboratori, fossero in grado di ottenere le più ricche e sicure informazioni dai vari settori dell'economia piemontese e di descri-verne la fisionomia con la più-stretta approssima-zione al vero. E, mentre con contorno via via più sicuro si andavano delineando i vari capitoli della sua fatica, non ha mancato d'accogliere altri e-sperti, di rilevare la specifica competenza dei suoi componenti ed ha coordinato le diverse indagini delle quali il primo frutto è l'opera del prof. Zi-gnoli (1). A questo lavoro, appena pronto, segui-ranno altre pubblicazioni sul credito, sull'agricol-tura, sul sistema fiscale, sui trasporti, ecc. Non è punto detto che l'orientamento e la composizione della Commissione siano definitivi: aperta ad ogni critica e ad ogni collaborazione essa accoglie tutti i suggerimenti che si palesino utili al fine che si è proposto.

La Commissione, come tale, orienta dunque le singole indagini e le coordina; il merito e la re-sponsabilità d'ogni lavoro restano ai singoli rela-tori. La seconda e forse la maggiore difficoltà da superare è la ricerca dei dati : scarsissime sono le statistiche regionali, poche e talora mal sicure sono pure quelle a base nazionale, specie se ri fe-rite a questi ultimi tre anni. A queste lacune s'è tentato di rimediare con inchieste sistematiche sia pure limitate ad alcune aziende tipiche rappresen-tative d'ogni ramo e, nell'impossibilità di sfruttare questa via, si è proceduto alla raccolta di notizie, di rilievi, fatta da persone serene, competenti, e in grado di meritare l'intera fiducia delle aziende interrogate. Ma i risultati, almeno , sinora, sono tutt'altrò che cospicui.

Tutto ciò mostra due cose: in primo luogo la necessità di por mano al più presto ad un ben or-ganizzato servizio statistico a carattere regionale. Non si può parlare di regione e dei suoi problemi senza conoscerla se non per informazioni sporadi-che ed indirette oppure attraverso ad un coro di lamentele non sempre giustificate. In secondo luo-go, che i lavori che si andranno via via pubbli-cando, in particolare i primi, non sono che la prefazione ad altri lavori più completi e sistema-

t i ) V I T T O R I O Z I G N O L I - Aspetti tecnici della crisi del Piemonte - Quaderni di « Cronache Economiche », I - Ca-mera di Commercio, Industria e Agr ico l tura d i T o -rino 1947.

tici. Nessun relatore ha la pretesa d'aver esaurito il suo tema: a parte il naturale futuro aggiornamen-to, egli ha coscienza d'aver appena inizia-to un lavoro che per divenire definitivo re-sta aperto ad ogni nuovo suggerimento e ad ogni volenterosa Icol laborazione. Se, nonostante q u e s t o stato di cose, si è

cominciato subito a pubblicare è perchè l'urgenza di certi problemi consigliavano a farlo.

L'esperienza ha purtroppo dimostrato che se è facile udire le critiche ai vigenti ordinamenti eco-nomici, meno facile è ottenere dagli interessati le prove dei loro lamenti, anche quando le domande, e non furono poche, che ad essi si posero, non er9-no nè indiscrete nè pericolose. I l naturale e per vari aspetti legittimo riserbo in cui si avvolge la attività di ogni azienda, delle organizzazioni sin-dacali e di categoria, dei professionisti, ecc., è so-vente portato agli eccessi forse per giustificare lo scarso interesse o addirittura l'avversione a certe inchieste o per evitare una fatica che si spera possa essere sopportata con gli stessi vantaggi da altri.

Questo spirito individualista così diffuso nel no-stro paese se ha taluni aspetti certamente positivi (bisogna pur prendere gli uomini come sono e non come, secondo le variabili circostanze, si vorrebbe-ro) ne ha altri negativi, dannosissimi: nessun in-teresse di gruppo, di regione, può essere difeso senza il concorso di tutti i loro componenti. L'occasionale sporadico privilegio di alcuni pochi a lungo andare scompare e nella lotta con gruppi compatti ed agguerriti resta infine il danno di tutti. Bisogna pur vedere, e ciò nel proprio illu-minato interesse, un po' al di là della porta della propria bottega, del proprio ufficio, della propria fabbrica: ogni azienda è una cellula d'un tessuto complesso e vasto formato da tutte le altre azien-de, da tutti gli altri operatori, che costituiscono il suo mercato. L'utile individuale che non tenga conto di codesta interdipendenza tosto o tardi di-legua e lascia il posto a .vere e proprie perdite.

Tutte queste cose si son dette non per recri-minare su di una esperienza passata, il che è inutile, ma per invocare maggiori aiuti per-l 'avve-nire: forse gli immancabili consensi e le stesse critiche allo studio dello Zignoli susciteranno ima collaborazione più ricca di quella passata. Così vogliamo sperare.

• • • Non intendiamo riassumere il lavoro del prof.

Zignoli ma mettere in risalto il filo conduttore di un'indagine che al massimo si spinge ai primi mesi di quest'anno.

Per scarsità di nascite e perchè sempre più s'al-lenta i l suo potere d'attrazione sulle correnti im-migratorie è il Piemonte una regione a scarso in-cremento demografico; ha una occupazione indu-striale relativa che sta f ra quella della Liguria, la più bassa, e quella della Lombardia ed impiega nell'industria circa un terzo della popolazione in età produttiva. Sotto questi rispetti poco si stacca dalla Lombardia, molto dalla Liguria.

Se l'industria lombarda e la ligure sono carat-terizzate da una diffusa composita varietà di a-ziende sicché, specie in Lombardia, pochi sono

E' uscito per la collana dei « Quaderni di Cronache Economiche » il primo volume del prof. Vittorio Zignoli, del Politecnico di Torino, nella serie de-stinata allo studio della crisi del Piemonte. Il pro-fessore Arrigo Bordini, della nostra Università, Presidente della Commissione di studio costituita dalla Camera di Commercio, ha scritto per l'opera del prof. Zignoli la prefazione che riportiamo qui

di seguito.

i rami d'industria che non siano rappresentati, l'industria piemontese, astrazion fatta del gruppo biellese che per molti versi gravita più su Milano che su Torino, in larga parte fa capo e come ausi-liaria e come tributaria al gruppo Fiat' e a pochi altri gruppi indipendenti minori. Manica d'altra parte in Piemonte l'alto grado di attività mercan-tile, d'intermediazione, del credito, dei trasporti proprio alle altre due regioni, in particolare alla lombarda; lungo la congiungente delle due città, Milano e Genova, corre, infatti, l'arteria principale dei traffici nazionali e di transito.

Da questi due fatti discende che il settore indu-striale piemontese che non cada sotto orbita dei gruppi considerati, e in quanto difetti di autono-mia, resta tributario delle regioni limitrofe sia per l'approvvigionamento di manufatti, di materie e di servizi e sia per lo sbocco dei prodotti; esso per-tanto si trova in condizioni d'inferiorità rispetto alle industrie similari delle altre due regioni. In un'economia di mercato è parziale correttivo a questa situazione la possibile espansione di talune aziende dei gruppi autonomi testé ricordati oltre i limiti strettamente necessari ad alimentare i grup-pi stessi, sempre che la finalità del massimo utile dell'intero gruppo cui queste aziende appartengono lo consenta; tale correttivo viene a mancare in un'economia regolata, di razionamento, quando le materie, l'energia, siano disponibili in quantità in-feriore a quella necessaria ad ogni gruppo. In se-condo luogo, un'accentuata specializzazione della industria pone la regione di fronte al rischio di restare paralizzate quando una crisi gravi sul ramo cui si è dedicata.

Queste due conseguenzìe della situazione de-scritta fatalmente pesano sull'industria piemon-tese e la spingono sempre più verso le caratteri-stiche che già da lungo tempo la distinguono da quella delle altre due regioni. E, poiché anche in una economia di mercato l'ottima dimensione dei gruppi ricordati non si sviluppa automaticamente in ragione inversa del volume delle imprese rima-nenti, alla regione vengono a mancare i compensi derivanti da un più rigoglioso fiorire di gruppi au-tonomi. Così il Piemonte dopo un passato glorioso, corre il rischio di divenire, almeno rispetto altre due regioni, un'area depressa che non potrà risollevarsi se non rimovendo o almeno neutraliz-zando le cause che a tale stato l'avranno portata oppure ricorrendo agli aiuti di un'economia supe-riormente regolata.

Sostituisce, infatti, quest'ultima un interesse ex-tra-economico, diremo politico, all'interesse privati-stico mancante pro-tempore, e d'imperio inserisce un'aliquota del reddito di altre regioni in quella che desidera bonificare. Può darsi che tale drenag-gio dalle prime alla seconda debba continuare in-definitivamente come, ml& con minore probabilità, può darsi che. ammortizzati gli impianti, l'area bo-nificata viva di vita propria.

Ma per il Piemonte tutto questo fare e disfare comporterebbe sacrifici, rischi e spese che è meglio evitare fin che c'è tempo. D'altra parte non si vede perchè si debbano porre, le ultime speranze in una economia del tipo descritto quando, pur nella sua crisi, la nostra regione per vari segni mostra una congenita vitalità suscettibile del miglior sviluppo.

• • «

Non ci nascondiamo che la situazione industriale delle tre regioni sia ad un tempo un prodotto po-litico da un Iato ed economico-geografico dall'al-tro; un prodotto, per cosi dire, misto, artificiale e naturale insieme, sul quale hanno in variabilissima misura pesato interessi locali, nazionali e stranieri, mentre sono rimasti soffocati interessi che, nella lotta per sopravvivere, si sono rivelati più deboli. E' una situazione di fatto, codesta, cui nessuna collettività politico-sociale può sottrarsi, giacché la realtà è un tutto composito del quale l'economico, nonostante le astrazioni e l'importanza, non è sem-pre l'aspetto preminente e non è mai il solo: la

storia dell'industria, della banca, delle comunica-zioni italiane dall'unità d'Italia in poi è sufficien-temente istruttiva a questo proposito.

Non ci nascondiamo, di conseguenza, che certe incrostazioni dforiginie politica costituisca/no or-mai una forza concorrenziale di chi ne beneficia che difficilmente potrà essere abbattuta anche se si potesse instaurare una pura e semplice economia di mercato: chi gode d'una ferrovia, d'un impianto, ormai ammortizzati, sarà sempre in condizioni più favorevoli di chi questa ferrovia e questo impianto, dovunque li ponga, debba costruirseli ex-novo.

Tutto ciò concesso, non possiamo peraltro na-scondere l'impressione — e il lavoro dello Zignoli è chiara testimonianza — che dal 1920 in poi, e specie in questi ultimi tre anni, non tanto per il ricordato naturale processo quanto per l'accentuarsi del fattore politico la situazione piemontese si sia andata progressivamente aggravando; e s'è aggra-vate perchè l'elemento politico ha avuto facile gioco nella distribuzione arbitrale di beni, di materie, di servizi, disponibili soltanto in misura inferiore a quella richiesta dai bisogni già consolidati di una economia di mercato.

Chi dice intervento, agli effetti pratici, dice fa-vore concesso a certi gruppi a danno di certi al-tri; raramente il male dei secondi è confrontabile con il bene dei primi e, quando lo sia, non sempre i conti chiudono con un attivo del quale i sacrifi-cati del resto poco si curano. Nonostante gli sforzi della classe dirigente per convincere se stessa e le altre classi del contrario, ancor più raro è l'inter-vento per il quale i conti si chiudono con un attivo, 0 almeno con un pareggio, per ogni membro della collettività. Naturalmente, e magari in tutta buona fede, l'intervento è promosso in omaggio ad un presunto obbiettivo pubblico interesse e sarebbe in-genua malizia pensare che questo pubblico inte-resse sia sempre il velo ben fitto di potenti inte-ressi privati. Comunque sia di ciò, e sapendo che di obbiettivo in questa materia c'è ben poco, non ci curiamo delle intenzioni ma guardiamo ai fatti, e cioè ai pratici effetti degli interventi che quelle intenzioni hanno promosso. Questi effetti, non sem-pre voluti perchè bisogna tenere pur conto delle evasioni ai controlli, sono stati particolarmente gravi per l'industria piemontese.

In secondo luogo, con la nuova carta d'Europa e specialmente della sua parte centrale, con lo smantellamento dell'industria tedesca, i fattori che in passato hanno tanto influito sul nostro orienta-mento industriale e su quello delle correnti di traf-fico si sono indeboliti e lo saranno forse più in se-guito; se non c'inganniamo, dette correnti si pie-gheranno in futuro più verso occidente. Se non vogliamo che le incrostazioni del passato abbiano peso decisivo anche per l'avvenire- accampando, a motivo della loro storia, una vitalità che non sarà del nuovo ordine naturale delle cose (e però, se perpetuata, decisamente antieconomica) è gioco-forza vigilare e far sentire la voce del Piemont». Iti un'economia povera come la nostra non si ricon-verte, non si sostituisce, senza un esame scrupoloso di quanto si perde e di quanto si acquista. Tutto ciò è vero, conti ben ponderati adunque; ma' non si continui a mettere al passivo, perchè ogni inizia-tiva a priori appaia decisamente antieconomica. 1 rami che stanno intristendo con la speciosa ra-gione che fino a ieri erano rigogliosi.

Non c'è industria senza combustibili, senza ener-gia. I combustibili solidi e liquidi fin dal '38 erano sottoposti a disciplina, a più blando intervento era sottoposta fin da quell'epoca la distribuzione del-l'energia elettrica; fin da quell'epoca il Piemonte era sacrificato alle altre due regioni. Ebbene, i consumi del dopoguerra sono stati tutti disciplinati e ridotti sia pure in misure diverse tanto che la energia elettrica in parte sostituì i carboni e i petroli. Ma la contrazione fu diversa da regione a regione. Per il carbone è in testa il Piemonte se-guito da vicino dalla Lombardia (decurtazione di circa il 50%), ben ultima la Liguria con l ' 8% ;

per l'energìa è ancora in testa il Piemonte (51 %), segue la Liguria (45 %), buona ultima la Lombardia con appena il 30 % ; per i petroli, di minore im-portanza, s'ebbe un andamento analogo a quello del carbone. Qualche aggiornamento anche rile-vante di cifre, in quanto sarà comune a tutte le regioni, non sposterà i rapporti da una regione al-l'altra; e sono questi rapporti che contano. La spe-requazione del '38 si è enormemente aggravata.

Qual è stato il criterio distributivo? A quale mi-sterioso e, se si vuole, obbiettivo interesse nazio-nale si è esso inspirato? Il numero degli abitanti, quello degli addetti all'industria, l'importanza de-

k gli impianti, la qualifica — si noti bene — delle imprese secondo il genere del prodotto? Nulla di tutto questo, le cifre dello Zignoli ne fanno fede. E allora? Si deve di necessità concludere che quel misterioso interesse nazionale, qualunque faccia avesse potuto avere, praticamente si risolveva come se fosse stato un interesse prettamente regionale.

L'energia con prezzi bloccati e validamente con-trollati, rispetto al carbone con prezzi di borsa nera e con mercato meno sorvegliato, diventa energia a basso costo e va consumata sia al posto del secondo (v. trasformazioni e consumi di forni) e sia in pro-duzioni che, almeno in certe stagioni, in tempi nor-mali. non avrebbero mai avuto luogo.

D'altro canto il prezzo d'assegnazione del car-bone ne facilitava l'impiego nelle centrali termo-elettriche per essere successivamente trasformato magari in vapore e in calore! Anche le strade più complicate, e che tecnicamente girano su se stesse, possono al privato riuscire le più convenienti. Ma chi fa le spese?

E' naturale che della nuova artificiosa dinamica dei mercati di questi fattori concorrenti (carbone ed energia) più facilmente hanno saputo appro-fittare le regioni che avevano l'attrezzatura ade-guata. Ma il Piemonte non è del numero, anzi ne soffre le conseguenze. Non ultima, fra queste, un eccesso di maestranza il quale si risolve in un'im-posta a carico delle imprese che meno sono in grado (l'eccesso stesso ne è testimonianza) di sop-portarla: un sistema tributario veramente a rove-scio giacché è pacifico che il peso della disoccu-pazione sia un peso non del singolo ma della col-lettività e pertanto debba far capo alle imposte.

Abbiamo voluto sintetizzare talune conclusioni del lavoro del prof. Zignoli per invogliare il let-tore ad un esame attento e diffuso di questa opera per tanti aspetti pregevole. La morale spiccia del frettoloso lettore potrebbe essere che i danni del Piemonte sono dovuti ai non piemontesi e che ogni intervento politico sull'economia sia da de-precare. Non è così. Un più attento giudizio sulla fatica dello Zignoli porta, invece, a concludere: le cause della depressione piemontese stanno tanto nelle persone quanto nelle cose e le prime sono sia in Piemonte e sia al di fuori, anche in regioni diverse dalle limitrofe. E, per quanto riguarda gli interventi, sono certamente dannosi quando non siano nè efficaci (fra l'altro perchè non adeguati al fine), nè coordinati e non abbiano un fine con-

forme alla più urgente necessità di quest'epoca: quella di ricostruire, e ricostruire al più presto, un * reddito che in larga misura è andato perduto.

ARRIGO BORDIN

Deflazione privata e inflazione pubblica? (Cont inuazione da paj». 4)

invece che i due settori procedono in brillante in-dipendenza e che, per bizzarrie della scala mobile, ai ribassi di molti prezzi, specie alimentari, fa ri-scontro un aumento della contingenza.

Permane l'opinione che i ribassi dei prezzi deb-bano consolidarsi e accentuarsi senza toccare le retribuzioni, mentre già si pattuisce di ridurre que-ste ultime in modeste quote rispetto a una corsa in discesa dei prezzi. Non si vende, così facendo, la pelle di un orso che non sarà più ucciso? Si dimentica che ogni prezzo, in misura maggiore o minore, oltre a materiali e imposte e ammorta-menti, è fatto di salari e stipendi; si mostra di credere nell'esistenza, anche per i grandi comples-si a forte carico di maestranze, di sopraprofittì tali da assorbire, proprio oggi, una riduzione dei ricavi con icosti quasi invariati.

La realtà è che moltissime aziende, per effetto di trenta mesi di una politica di pura e irriflessiva « distribuzione » imposta dall'alto con impegni di diritto e di fatto (dal blocco dei licenziamenti al-l'incessante aumento dei carichi previdenziali e contrattuali), hanno perduto l'equilibrio dei conti economici e consumato gli ingenti aumenti di ca-pitale fresco fatti nello scorso semestre, fino a tro-varsi ora in quella posizione giuridica che tecnica-mente si definisce « cessazione dei pagamenti » . Come faranno, ad esempio, a corrispondere la tre-dicesima mensilità le aziende, per talune delle qua-li la maggior spesa salirà in dicembre a qualche miliardo?

11 problema urgente è di tornare, senza altri ri-tardi, a una politica di « produzione », strettamente econòmica, ossia a costi accetti ai mercati e quin-di tali da non provocare magazzini congelati ma sviluppo di ricavi. Comunque si giri la questione, ogni azienda può spendere entro il limite massimo dei ricavi: deve quindi commisurare ad essi, ossia alle concrete possibilità del suo ciclo economica-mente impostato, l'impiego di energie retribuite, sempre che esse forniscano il loro pieno rendi-mento potenziale.

Elevare la produzione al livello della massa del-le retribuzioni, o fatalmente abbassare queste ul-time, in esse compresi profitto e interesse, al li-vello della prima. Altrimenti la riduzione dei prez-zi si circoscrive nei limiti di tempo di una forzata liquidazione degli « stocks » costituiti, col solo frut-to di un depauperamento dei capitali aziendali, e la produzione nuova impone al mercato il ricono-scimento del proprio costo: con l'alternativa di ar-restarsi oppure di ottenere un'immediata ripresa di inflazione, per conseguire in ogni scaglione cre-scente di prezzi la copertura del precedente sca-glione di costi. GIUSEPPE ALPINO

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R O S A D E I V E N T I LA RELAZIONE HARRIMAN

SUL PIANO MARSHALL

II Comitato Harriman per gli aiuti all'Europa ha dato atto delle sue conclusioni favorevoli al piano Marshall in un circon-stanziato rapporto sottoposto al Presidente Truman il 9 novem-bre scorso. Il programma con-cepito dal ministro degli esteri nordamericano nel mese di giu-gno ed elaborato sotto la direzio-ne del signor Claytcm a Parigi nel mese di settembre ha quindi superato con successo il primo difficile esame e, se procederà nella sua gestazione di questo passo, c'è da sperare che sia pron-to per entrare in azione col 1" aprile dell'anno prossimo, quan-do appunto dovranno cessare gli aiuti di emergenza a favore del-l'Italia, della Francia e dell'Au-stria recentemente approvati dal Senato di Washington.

Affermato il principio che gli aiuti statunitensi debbono assi-curare ai paesi dell'Europa occi-dentale non più che la scintilla necessaria per avviare la loro macchina produttiva (the spark whieh cari fire the erigine), la relazicme Harriman sfronda con-siderevolmente la richiesta di 19.310 milioni di dollari avanzata dalla Commissione parigina dei 16 stati, determinando il loro fab-bisogno per il quadriennio 1948-1951 in misura che potrà variare, secondo le scorte disponibili e l'andamento dei prezzi sul mer-cato mondiale, da 13 a 18,5 mi-liardi di dollari. Tenuto poi con-to che a) parte del programma di aiuti potrà essere finanziato dalla Banca Mondiale e da ban-che private e b) che gli Stati Uniti non dovranno assumersi l'intero finanziamento del deficit commerciane dei 16 stati euro-pei verso gli altri paesi dell'area del dollaro, la relazione Harriman conclude valutando l'onere finan-ziario del piano Marshall per il governo americarìo nella cifra sempre rispettabile di 12-17 mi-liardi.

Quanto al finanziamento del piano di aiuti, il Comitato Har-riman suggerisce che le provvi-ste alimentari, i combustibili e i fertilizzanti, per un importo nel solo primo anno da 3 a 3,5 mi-liardi di dollari, siano forniti a titolo gratuito e posti a carico del bilancio statale. Le forniture di macchine e attrezzi dovranno essere invece finanziate dalla Banca Internazionale, mentre le rimesse di malterie prime, escluse quelle fornite gratuitamente, sa-ranno sussidiale dalla Export-Import Bank, sotto la direzione del nuovo organismo creato per amministrare l'intero programma. Alla prestazione dei fondi occor-renti per stabilizzare la circola-

zione monetaria nei paesi aderen-ti al piano Marshall dovrà infine provvedere il Fondo Monetano Internazionale con le somme già ricevute a tal fine dal governo di Washington.

I primi commenti della stam-pa economica internazionale sul-la relazione Harriman sono con-cordi nell'ammettere che, per quanto limitato alla cifra di 12-17 miliardi, il contributo nord-americano alla rinascita dell'Eu-ropa occidentale sia sufficiente a riattivare l'assetto produttivo dei sedici stati adereìiti al piano di aiuti. La lettera e lo spirito del-la relazicme contraddicono poi apertamente alla profezia del si-gnor Molotof, secondo la quale l'adesione al piano Marshall im-plicherebbe l'accettazione della schiavitù del dollaro. Il Comitato Harriman ha naturalmente pro-posto che l'esecuzione del piano sia subordinata aUa condizione che i paesi partecipanti provve-dano quanto prima a risanare la loro circolazione e ad assestare i loro bilanci; inoltre, ha esplici-tamente richiesto che le disponi-bilità finanziarie ricavate con la vendita delle forniture a titolo gratuito non possano venire uti-lizzate dagli stati beneficiari per colmare i loro deficit di bilancio. Ma siffatte condizioni, ed altre dì minor conto suggerite nella rela-zione, non appaiono così vessa-torie che possa risultarne minac-ciata la sovranità o l'indipenden-za degli stati partecipanti; co-munque, ogni dubbio in proposito dovrebb'essere fugato dalle pre-cise dichiarazioni del Comitato Harriman, che, pur affermando le sue preferenze per il sistema economico americano fondato sul principio della libera iniziativa, riconosce in termini chiari che « valersi di un programma di aiuti per imporre quel sistema ad altri paesi costituirebbe un'in-giustificata interferenza nei loro affari interni ».

C'è piuttosto da chiedersi se alcuna delle contropartite im-poste ai sedici stati destinatari degli aiuti nordamericani non fi-nisca per ostacolarli nell'intento, d'altronde in armonia con la fina-lità del piano Marshall, di rag-giungere al più presto la loro au-tosufficienza economica. Ma se è vero che la considerevole falcidia apportata dal Comitato Harri-man alle richieste europee di ac-ciaio per costruzioni navali pre-giudica manifestamente i piani industriali di alcuni paesi, e l'ob-bligo imposto ai sedici stati par-tecipanti di finanziare le spese locali del governo americano col ricavo delle forniture gratuite è suscettibile di ridurre sensibil-mente l'entità degli aiuti presta-ti, non è meno vero che l'America non può illudersi di sovvenziona-

re la ripresa dell'Europa occi-dentale rifiutandosi di accettarla come futura rivale nei traffici co-muni. Dice bene The Economist avvertendo che l'America può fa-re degli stati europei altrettanti competitori solvibili, oppure al-trettanti non competitori disse-stati; essa non potrà farne inve-ce, come forse preferirebbe, dei non competitori assestati.

IMPIANTI INDUSTRIALI E DEFLAZIONE

Chi osservi l'indice dei prezzi in Italia rileverà subito che molti di essi divergono fortemente dalla curva che ne segna l'andamento medio generale. Tali deviazioni ri-flettono, per una parte, durevoli modificazioni dell'equilibrio eco-nomico, e sono perciò destinate a permanere nel tempo; per altra parte, ovviamente si connettono al parallelo comportamento dei prezzi mondiali, anch'essi lontani dall'aver trovato la loro definitiva sistemazione; ma in misura assai più rilevante esse traggono ori-gine dai vincoli e dalle sollecita-zioni di ogni specie, in cui si è venuto concretando l'intervento statale nello svolgimento della vita economica.

E' chiaro che la compressione esercitata dall'alto sui prezzi di certi beni ne scoraggia la produ-zione, mentre la protezione di-retta o indiretta accordata ad al-tri beni, spingendone i prezzi al-l'aumento, vale a stimolarne l'ap-prestamento. E poiché i processi produttivi moderni richiedono la formazione di cospicui investi-menti a carattere duraturo, que-sti, ovviamente orientati sul si-stema attuale e prospettico dei prezzi, si sviluppano in propor-zioni tanto più artificiosamente deformati dalla politica econo-mica dello Stato.

In fase di generale deflazione, com'è appunto quella avviata dal-le recenti restrizioni creditizie, le imprese che, sotto lo stimolo di fallaci prospettive, hanno costi-tuito immobilizzazioni in periodi di costi elevati, mal si adattano allo sfioramento dei prezzi, di cui esse per prime sono destinate a sopportare il peso. Esse, quindi, reagiscono ai ribassi, reclamano dal governo la tutela dei loro im-mobilizzi, si fanno forti del nu-mero di maestranze occupato. Oserà lo Stato abbandonarle a un destino, del quale esse non hanno tutta la colpa? Oppure si rasse-gnerà ad aiutarle, addossando alla collettività l'onere indefinito della loro sopravvivenza? Tra le due so-luzioni, che ne ammettono altre intermedie, il governo dovrà pur decidersi a sceglierne una, e sen-za perdere altro tempo; poiché, di tutti i mali che possiamo at-tenderci, l'incertezza sui futuri indirizzi della politica economica sarebbe certo il peggiore. g. c.

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M E R C A T I Rassegna del periodo dal 26/11 al 10/12 1947 (le quotazioni riportate sono puramente indicative e le più recenti al momento della chiusura della rassegna)

I T A L I A

M E T A L L I FERROSI . — La produzio-ne è in migl ioramento. Sono diminui-ti i - prezzi delle lamiere e del mate-riale siderurgico per edil izia. Scarsi invece i rottami. Si registrano' casi di semi lavorati venduti a prezz i in-fer ior i a quelli dei rottami.

M E T A L L I N O N FERROSI . — A -stensioine quasi completa dagli ac-quisti. I prezzi sarebbero ancora più cedenti se non li trattenesse la scar-sità mondiale di metalli. I n tre me-si le quotazioni dell'alluminia sono ribassate del 15-20 %,• quelle del ra-me del 12-18 °/o e quel le dello stagno del 25 % circa.

PREZIOSI . — In ribasso l 'oro, sia Pier i più faci l i approvv ig ionamen-ti, sia per la diminuita richiesta della piccola speculazione e sia ancora per il diminuito valore del le divise este-re. Anche l'argento ribassa per le continue o f fer te di monete fuor i cor-so'. Instabile il mercato del platino.

C O M B U S T I B I L I E C A R B U R A N T I . — I combustibil i mi menali segnano quotazioni quasi uguali a quel le <ii assegnazione, ma trovano lo stesso pochi compratori. La Gazzetta Uffi-ciale del 22 novembre riporta nuovi prezzi ufficiali, ribassati, dei carboni esteri. Sono stati sbloccati i fossili inazionali e le ligniti, eccezion fatta per qualche tipo di carbone. I pro-duttori di ligniti nazionali accusano un periodo di crisi in seguito ai mi -gl iorat i r i fornimenti di carboni este-ri. Andamento calmo e riflessivo' per i carburanti a mercato l ibero dopo

E S T E R O

M E T A L L I FERROSI . — La produ-zione americana di acciaio è sempre in fer iore alla domanda. In v i vace at-tività i mercat i siderurgici inglesi. La produzione di acciaio è im aumen-to ma l 'esportazione è sempre molto l imitata; prezzi l iberi in aumento.

M E T A L L I N O N FERROSI . — An -damento in genere più sostenuto; molt i e lementi che sembravano dover premere in senso contrario hanno perduto la loro importanza. Dagli Sta-ti Unit i giungono notizie di qualche aumento del rame e dello zinco. Cor-re voce che la Bol iv ia r ichiederebbe per i l nuovo contratto del lo stagno con gl i Stati Uniti un prezzo di 90 cents. la l ibbra (prezzo del l 'anno scorso: 6 cents.). Fermo il piombo. In ribasso invece il nichelio. Moderata richiesta per i l mercurio.

C O M B U S T I B I L I E C A R B U R A N T I . — 'L'European Goal Organiaation sta per cessare la sua attività in seguito alla sostituzione con il Comitato del carbone della Commissione economi-ca europea prevista dal piano Mars-hall. In aumento la produzione e l 'e-sportazione del carbone Westfalo-Re-nano.

PREZ IOS I . — Maggior i disponibilità di oro sui mercat i americani ; i quan-t i tat iv i sono però prontamente as-sorbiti e i prezzi non mostrano sen-sìbili mutamenti.

TESSIL I . — Secondo le ult ime sti-m e la produzione mondiale d i cotone si aggirerebbe quest'anno sui 26,1 mi -lioni di balle; nel 1946 la produzione fu invece di 21,5 mil ioni di balle; la media prebell ica era di 31,7 mil ioni. Malgrado la buona produzione degli Stati Unit i (11,5 mil ioni di balle) que-sto paese teme una scarsità di cotone nella prima metà del 1948. Sempre f e rme le lane in Argentina e Austra-lia. 'SI pensa però che esse non au-menteranno ulter iormente di prezzo; d'altra parte non si prevedono nep-pure ribassi, essendo ancora notevo-le la domanda. Nel la primavera del 1948 si terrà a L ione un congresso in-ternazionale della seta.

CEREALI . — I mercat i americani dei cereali sono sempre dominati da una tendenza sostenuta. I prezzi de l frumento sono però così alt i che po-che vendite di realizzo, o temporanee sospensioni degli acquisti per i r i f o r -nimenti all 'Europa, o notizie di mi -gliorate condizioni atmosfer iche ba-stano per provocare pronti ribassi. Unico vantaggio degl i alt i prezzi del f rumento americano è che, essendo molto più alti dei prezzi del mais, risulta meno probabi le l ' impiego del grano per l ' a l imen ta t one del .be-stiame.

A L I M E N T A R I . — Secondo recenti stime la produzione mondiale di zuc-chero per la campagna 1947-1948 sarà di 28,3 mil ioni di tonnellate, con un netto migl ioramento rispetto al l 'anno scorso. Dagli Stati Unit i si segnalano aumenti nei prezzi del l 'ol io di scia e ribassa nelle quotazioni degli o l i i d'oliva. Eccezionale produzione di champagne in Francia. I vini del Cile risultano sempre più pericolosi con-correnti dei nostri anche sui mercati europei.

V A R I E . — E' ritenuto probabile l 'aumento del prezzo internazionale della carta; specialmente quella da giornali.

le punte al rialzo provocate dalla smobilitazione del le truppe alleate. La produzione di metano per i l 1947 è prevista in 100 mi l ioni di metr i cubi, contro 65 mil ioni registrati nel 1946.

GOMMA. — Sono stati sbloccati i pneumatici.

TESSIL I . — Permane il generale senso di debolezza nel settore dei tessili provocato dall 'abbondanza di filati in seguito alla ridotta esporta-zione e alla scarsità di danaro. Per la seta nel periodo dal gennaio a ot-tobre del corrente anno risultano esportati 543 mila chi logrammi. Si è parlato di un finanziamento statale di 2-3 mil iardi di l ire ai Setaioli. I filati di coitone sono o f fer t i a prezzi cedenti. Indebolito l 'andamento delle lane. Accogl ienza riservata ai filati di rayon.

P E L L I . — Sono mancate completa-mente le tradizionali vendite autun-nali di pelli da parte delle conce-rie. I l prezzo de l le pelli italiane è sceso talvolta a l i ve l l i infer ior i a quel l i internazionali. La produzione di pel l i grezze iraazicnafi baste al 50% dell ' industria conciaria; mag-giori importazioni di grezzo potreb-bero permetterci l 'esportazione di conciato a condizioni favorevo l i .

BEST IAME. — Bovini: notevol i a f -flussi di capi e prezzi in r ip iegamen-to; scarsi affari . Suini: in ribasso do-po la temporanea ripresa segnalata

G O M M A . — Mercato sempre fermis-simo e molt i a f far i a Londra.

nella rassegna del periodo scorso. Iti ribasso i foraggi, anche se questo andamento non è pienamente giu-stificato dalla realtà economica,* mol-te Prov incie trovandosi in una si-tuazione deficitaria per quanto r i -guarda appunto i foraggi e i mangimi.

CEREAL I . — Tendenza debole per i l grano; of ferta buona. Ribassi dei prezzi del riso; i prezz i l iberi di que-sto cereale hanno quasi raggiunto il l ivel lo dei prezzi d'assegnazione; al-cuni grossisti rifiutano addirittura le assegnazioni e gli industriali risieri temono di r imanere con giacenze in-vendute.

A L I M E N T A R I . — Debol i i legumi. Stazionari in alcune piazze, cedenti in altre, i prezzi dell 'ol io d'oliva. Molto sensibili le quotazioni del bur-ro : bastano pochi acquisti in più o in meno per mutare la tendenza. I l nor-male rapporto tra i prezzi del burro, dei grassi suini e dell 'ol io d'oliva è attualmente sfasato a svantaggio de l -l 'ol io. Non è improbabi le che se bur-ro e grassi non ribasseranno all i-neandosi con l 'ol io, sarà quest 'ultimo ad aumentare leggermente di prezzo per ristabil ire i l rapporto normale. Lo zucchero ha fermato il suo mo-v imento di ribasso in seguito all 'au-mento dell ' imposta di fabbricazione

e della sovraimposta di confine. In ribasso le carni e l e patate. Per gli ortofrutt icol i in genere resta da r i -so lvere i l problema della nostra esportazione; occorre puntare verso i l migl ioramento della qualità. Stasi generale sul mercato dei vini; men-tre alcuni produttori temoijo una vera crisi, a l tr i sono in attesa di rialzi dei prezzi provocati -dal ri-sveglio della demanda e dalla con-statazione che la produzione di que-st'anno non è abbondante mentre la qualità è ottima. Depresso il mercato degl i agrumi.

V A R I E . — Pe r i prodotti chimici si notano fort i disparità di prezzo tra prodotto e prodotto, tra contratto e contratto. ¡In aumento ùe disponi-bilità di concime; per alcuni tipi si quotano prezzi di mercanto l ibero in-f e r i o r i a quel l i d'assegnazione. In ribasso i saponi e le candele, data la flessione delle quotazioni dei grassi. Scarse richieste e flessioni di prezzo per i l legname; talvolta il prezzo na-zionale risulta in fer iore a quel lo estero. Sono previst i ulteriori ribas-si per i materiali da costruzione. Mercato però, piuttosto resistente per i l vetro; ciò per mot iv i solo sta-gionali, p i i chè la produzione è sod-disfacente. Mercato stazionario per la carta con tentativi di ripresa.

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BOLLETTINO DEL 28 NOVEMBRE 1947 Ditte esportatrici dei prodotti sot-

toindicati chiedono contropartite in importazione: B U L G A R I A — 1) n. 50 apparecchi

elettrosani.ari e n. 20 poltrone per dentisti per doll-ard U S A 28.850. Cam-bio proposto 475. Già iniziate tratta-t ive col contraente estero.

C E C O S L O V A C C H I A — 2) pel l i per guanti per Kr . 950.000. Vendita già de-finita (contro importaz ione di bottoni a pressione, bottoni di vetro, art icol i in vetro, tovagliati di liho, argil la, le-gname da costruzione); 3) esportazio-ne già eseguita. Cercasi importatore per cristallerie e serv iz i in genere per K r . 400.000. Cambio proposto 9 trat-tabile; 4) e rbe aromatiche per Kr . 1.800.000. Cambio proposto 10,50. I l contratto di vendita è già per fe-zionato; 5) agrumi per circa 30 mi l io-ni di l i re ; 6) manufatt i di sughero per K r . 1/3 mil ioni. Cambio proposto 10 trattabile; 7) prodott i aroma.ici per K r . 2.000.000. Cambio proposto lo trat-tabile; 8) manufatt i di canapa per im-port i notevoli.

D A N I M A R C A — 9) macchina pie-gatr ice per l ire 1.300.000. Cambio pro-posto 100; 10) macchine utensili per Kr . 1.500.000. Cambio proposto 105. Contralto di vendita perfez ionato; 11) tessuti di rayon per Kr . 300.000 mensili . Cambio proposto 105. Già in possesso di licenza di esportazione italiana scadente i l 31-12-1947; 12) gra-fite per Kr . 34/35.000. Cambio propo-sto 100; 13) tessuti di rayon per im-porto non precisato. Cambio propo-sto 110. Ordine già concluso; 14) fu -c i l i da caccia, molinel l i per la pesca per Lit. 1.000.000. Cambio proposto 105. Già iniziate tra.tative col contraente estero.

F R A N C I A — 15) strumenti musicali per L. 500.000. Cambio proposto 380; 16) sediame (3° categoria) per un im-porto notevole. Cambio proposto 320. Già iniziate trattative col contraente estero; 17) lavor i in alpacca argenta-ta per circa 5 mil ioni di frs. ; 18) tes-suti di rayon per frs. 2.000.000 circa. Cambio proposto 370; 19) mandor le (2a categoria) per un importo notevole. Cambio proposto 340; 20) autovetture per frs. 200.000.000. Cambio proposto 340. Già iniziate trattative col con-traente estero; 21) merc i di 1* cate-goria per frs. 4.000.000. Cambio propo-sto 385. Già iniziato trattative col con-traente estero; 22) legumi da semina ( fagio l i ) q.li 100 per Lit. 2.800.000. Cam-bio proposto 300; 23) merc i di 3a ca-tegoria per vari mi l ioni di frs. Cam-bio proposto 400. Già iniziate tratta-t ive col contraente estero.

G R E C I A — 24) prodotti ottici per doli. 15.000. Vendita già conclusa; 25) tele ferro per doli . 15.000. Cambio proposto minimo 500 per doli.

N O R V E G I A — 26) tessuti di rayon per un imporlo notevole. Cambio proposto 115; 27) doppio concentrato di pomodoro per circa 50/100.000 co-rone.

O L A N D A — 28) piante v i v e per fio-rini 35.714. Cambio proposto 160; 29) fuc i l i da caccia - mol inel l i per la pe-sca - per Lit. 1.000.000. Cambio pro-posto 160. Già iniziato trattative col contraente estero; 30) cuoi e pell i r i-generati per Lit. 18.700.000 (fiorini 110.000) anche frazionabil i . Cambio proposto 170 trattabile.

S V E Z I A — 31) prodotti ottici per Kr . 25.000-Kr. 30.000. Cambio propo-sto 150.

S V I Z Z E R A — 32) strumenti musi-cali per frsv. 3333. Cambio proposto 155. 33) macchine utensili per f rsv . 50.000 mensili. Cambio proposto 160.

U N G H E R I A — 34) zol fo (contro im-portazione di carne di bue) per 40 mi l ioni di lire. Già inziate trattative col contraente estero; 35) agrumi (con-tro importazione di polpe albicocche,

succo ci l iege, paprika, the di camo-milla, piume screziate di gall ine e tacchine, acqua Janos, minerale di bauxite, minerale manganese, lamie-ra di al luminio puro e blocchi fusi di al luminio).

Ditte importatrici dei prodotti sot-toindicati chiedono contropartite in esportazione: BELGIO — 36) rame, ottone ed altri

metal l i ferrosi per frsb. 500 mil ioni (contro esportazione di bentonite, po-satene, trattori agricol i , autocarri, vet ture utilitarie, mo.ociclette, motor i marini , barche da pesca). Già inizia-te trattative col contraente estero; 37) trebbia e vegetal i filamentosi per L. 600.000. Già iniz iate trat.ative col contraente estero; 38) ciottoli silice per frsb. 45.000; 39) materiale re frat-tario per frsb. 500.000. Cambio pro-posto 13.

BOLLETTINO DEL Ditte esportatrici dei prodotti sot-

toindicati chiedono contropartite in importazione:

A U S T R I A — 1) spugne di mare per dol lari 4/5000 (contro importazione di merc i non troppo pregiate).

BELGIO — 2) fazzolett i da testa in ra-.-on - partite important i - (per i l Congo Belga).

B U L G A R I A — 3) tessuti gommati (cotone, fiocco, lana) per diversi im-porti. Già iniziate trattative col con-traente estero.

C E C O S L O V A C C H I A — 4.) mandorle per K r . 2.842.000. Cambio proposto 9 -operazione già per fez ionata; 5) pro-dotti aromatici per K r . 400.000. Cam-bio proposto 9; 6) piante medicinal i per diversi import i - esportazione continua .iva. Già iniziate trattative col contraente estero'.

D A N I M A R C A — 7) prodotti ottici per K r . 100.000. Cambio proposto 100. Già iniziate trattative col contraente estero; 8) annullata; 9) tessuti lana per uomo e signora per corone 500.000 (af fare già concluso e già ac-cettata importazione da parte de l le autorità danesi) — Cambio propo-sto 105; 10) macchine utensili per co-rone 106.866 — Cambio proposto 105 — Già -iniziale trattative col con-traente estero.

F R A N C I A — 11) montature per oc-chial i (3.a categoria) per frs. 250/ 300.000. Cambio proposto 340; 12) tu-bolari per cicli e fanali per frs. 1.500.000. Cambio proposto 350. Opera-zione già perfez ionata; 13) farina di legumi per frs. 20.000.000. Cambio pro-posto 350 (contro imp. di derrate a l i -mentar i : tonno, sardine, merluzzo, cacao, eventualmente pesce) vendita già eseguita; 14) macchinario ( l a cate-goria) per frs. 4.000.000. Cambio pro-posto 360; 15) cravatte di seta per frs. 550.000. Cambio proposto 350. Vendita per fez ionata; 16) pannello di fibre di legno (3a categoria) per frs. 975.000 in due riprese. Cambio proposto 350 trat-tabile; 17) bambole di fe l tro per frs. 310.000. Cambio proposto 350. Già ini-ziate trattative col contraente estero.

N O R V E G I A — 18) l inoleum per Kr . 150.000. Cambio proposto 108; 19) con-serva d'i pomodoro per Kr . 50/100.000. Cambio proposto 105. Già iniziate trattative col contraente estero.

O L A N D A — 20) montature da oc-chial i per fiorini 40.892 (contro im-portazione di ar inghe) ; 21; tartrato di sodio* e potassio per circa Lit. 1 mi -l ione 600.000. Cambio proposto 180 trattabile. Già iniziate trattative col contraente estero.

C E C O S L O V A C C H I A — 40) merci va -rie per import i notevol i . Cambio pro -pesto da 6 a 8 secondo la qualità della merce in esportazione.

F R A N C I A — 41) strumenti scienti-fici (2« categoria) per frs. 200.000. Cambio proposto 350. Già iniz iate trat-tative col contraente estero; 42) merc i di l a categorie per frs. 1.500.000. Con-tratto già per fez iona.o; 43) kg. 500 d i Scurol per frs. 160.000. Cambio pro-posto 320. Già iniziate trattative col contraente estero; 44) pizzi a mac-china di cotone e tulli di seta per un mi l ione di l ire. Cambio proposto 350. Già iniziate traitat ive col con-traente estero.

N O R V E G I A — 45) pel l i per pel l ic-cerie grezze per K r . 500.000. Cambio proposto 100.

S P A G N A — 46) tonno sott'olio ed acciughe per 250.000 pesetas.

S V I Z Z E R A — 47) acido acetico anidro e acido acetico per frsv. 20.000 circa. Cambio proposto 150. Già in i -ziate trattative col contraente estero.

5 DICEMBRE 1947 S P A G N A — 22) spugne di mare per

circa 400.000 pesetas. Cambio propo-sto 27 trattabile.

S V E Z I A — 23) occhiali da sole e montature per occhiali in cel luloide per circa Kr . 19.000. Cambio proposto 140; 24) tessuti e passamanerie per circa Kr . 100.000. Cambio proposto 150 trattabile. Già iniziate trattative col contraente estero; 25) v ini e vermouth per Kr . 130.000.

S V I Z Z E R A — 26) calzature d i lusso per frsv. 60-70.000. Cambio proposto 145 trattabile. Già iniziate trattative col contraente estero; 27) si cerca im-portatore di acido acetico anidro o acido acetico per f rsv . 20.000. Cambio proposto 150. Già in possesso di l icen-za di compensazione; 28) biancheria per signora in seta pura e misto se-ta, camicette, vestaglie, ecc. per frsv. 20.000. Cambio proposto 150. Già ini-ziate trattative col contraente estero; 29) erica scoparla per frsv. 10/15.000 (contro importazione di orologi ) . Già iniziate trattative col contraente este-ro; 30) una macchina lavorazione marmi e graniti per frsv. 25.000. Già effettuata la vendita; 31) pian.e me -dicinali per diversi import i - espor-tazione continuativa.

U N G H E R I A — 32) prodott i ottici per dollari 2.000. Cambio proposto 560 trattabile; 33) tessuti di lana per uo-mo. e signora per dollari 60.000 circa. Cambio proposto 550. A f fa re già con-cluso con contraente estero.

Ditte importatrici dei prodotti sot-toindicati chiedono contropartite in esportazione:

BELGIO — 34) diverse merc i per le quali la Ditta ha già licenza di im-portazione in clearing, per frb. 1 m i -lione. Già concluse tratta.ive coi con-traente estero.

F R A N C I A — 35) cr ine vegetale per frs. 1.500.000. Cambio proposto 320 ; 36) legname da costruzione per frs. 30 m i -lioni. Cambio proposto 300. Già ini-ziate tratt ive col contraente estero.

N O R V E G I A — 37) carta comune da stampa e carte speciali per Kr . 25/ 30.000. Già concluse trattative col con-traente estero.

S P A G N A — 38) tonn. 1000 cacao in grani per L ire 492.000.000 frazionabil i (contro espor.azione di solfato di ra-me). Già iniziato trattative col con-traente estero.

S V E Z I A — 39) o l io ¡legno di pino q.l i 5000 circa per K r . 250.000. Cambio proposto 100; 40) carta abrasiva per Kr . 6.000. Già iniziate trattative col contraente estero,

RETT IF ICATR IC I L ISCIATRICI

LA produzione mondiale di macchine utensili ha avuto in questi ultimi tempi un gi-

gantesco incremento quantitativo ed è stata altresì caratterizzata da un sorprendente miglioramen-to delle qualità costruttive.

I l programma industriale rias-sunto nella formula «p iù e me-g l i o » - h a richiesto da parte dei progettisti e costruttori di mac-chine utensili sempre maggiori sforzi soprattutto per dare a det-ta formula un completamento es-senziale: « con meno » . Difatt i so-no i fattori economici a decidere la convenienza di una lavorazione e l 'impiego di determinate mac-chine nel quadro generale della organizzazione della produzione.

Queste esigenze « maggior pro-duzione » e « minor costo » han-no portato allo sviluppo delle macchine semi - automatiche ed automatiche, con attrezzature at-te alle lavorazioni di serie. E' sta-to così segnato un trapasso della maggior parte della responsabi-lità di lavorazione, dall'operaio alla macchina.

La tendenza ad aumentare l ' im-piego di macchine automatiche si è affermata specialmente negli Stati Uniti, dove la produzione

complessiva del 1946 fu corrispondente al valore di 327,2 milioni di dollari, ripartiti tra i vari tipi di macchine, come indicato nel grafico. Tale pro-duzione è pressoché raddoppiata dal 1939. Analoghi aumenti sono stati re-gistrati in altri paesi, come l'Inghilterra, dove nel 1935 furono costruite macchine per 6 milioni di sterline, mentre nel solo primo semestre del 1946 se ne costruirono per 8.500.000 sterline.

A questo aumento quantitativo si uniscono molti miglioramenti costruttivi ottenuti anche con l'applicazione, a questo settore, dei risultati delle ricerche

FRESATRICI

T R A P A N I

ALESATR IC I

D E N T A T R I C I

L IMATR IC I

P IALLATR IC I

B R O C C I A T R I C I

ALTRE M A C C H I

Fig. I. — Va lo re in dol lar i de l le macchine utensili costrui te negli Stati Unit i nel 1946

Fig. 3. — Retti f icatrice per piani a tavola circolare Giustina, t ipo R 1

intraprese e sempre più intensificate in ogni campo dell'ingegneria. La metal-lurgia, l'elettrotecnica, l'elettronica, la fluoidinamica, si sono affiancate alla mec-

canica per dare alle nuove macchine una struttura ed una veste più perfetta.

La metallurgia ha suggerito la fab-bricazione di utensili con carburi me-tallici che possono sopportare tempera-ture, e quindi velocità di taglio, più elevate dei normali acciai al carbonio, rapidi e superrapidi.

L'aumentata velocità di taglio richie-se una maggiore potenza per le mac-chine, ed una maggiore rigidezza e ro-bustezza per i vari organi sottoposti a sollecitazioni più grandi; richiese cambi di velocità a più largo raggio, per po-ter sempre avere la velocità economica con ogni tipo di materiale e di lavo-razione; richiese ancora una maggior cura nel montaggio dei mandrini ed al-beri rotanti, onde evitare vibrazioni, e nella preparazione delle guide, cui fu applicato il processo di rettifica e trat-tamento termico.

La maggiore precisione ottenuta nei cuscinetti a sfere e l'introduzione dei cuscinetti autolubrificanti, costruiti con i nuovi processi dovuti alla metallurgia delle polveri e dei cuscinetti al carburo

Le nuove tendenze nella costruzione delle macchine utensili in Italia ed all'estero

Fig. 2. — T o r n i o automat ico Giustina, t ipo A 8

Fig. 4. — Retti f icatrice senza centri, t i po R 2 - S C Massimo d iametro di rettif ica mm. 90

Fig. 6. — A lesat r i ce Universal Neb i o l o , mod . U A B

Fig. 5. Dentatr ice Giustina, t ipo D 450

di tungsteno per le alte velocità, ha permesso ai progettisti di macchine una maggiore libertà nel loro uso e maggior sicurezza per la loro durata.

Fig. 7. Fresatrice-pialla O l i v e t t i FP O a c on t r o l l o automat ico

Queste migliorate possibilità costrut-tive hanno imposto una revisione negli schemi stessi delle macchine, esigendo una corrispondente riduzione dei tempi passivi. L'influenza di questi tempi pas-sivi, evidente in ogni lavorazione, è an-cora più sensibile nel taglio delle leghe leggere, sempre in crescente sviluppo per impieghi aeronautici, dove usando utensili di lega extradura (velocità di taglio per la tornitura fino a 500 m/min con avanzamento di 1 — 2 mm/giro) il tempo passivo raggiunge il 90 % dei tempo totale del ciclo di lavorazione.

L'intervento dell'elettrotecnica con le sue infinite possibilità ha ampiamente contribuito alla riduzione di questi tempi passivi.

L'accoppiamento diretto motore man-drino è stato reso possibile con l'ado-zione di variatori di frequenza (che tra-sformano la frequenza normale in alta frequenza). Il problema meccanico del cambio di velocità si è così trasformato in problema elettrico, cui sono state prospettate brillanti soluzioni con l'in-

troduzione di servomotori che permettono le variazioni di velo-cità senza interrompere la-vorazione.

L'elettronica ha già anch'es-sa avuto applicazioni alle mac-chine utensili americane con i suoi tubi a vuoto, per il con-trolio dei movimenti. Le soluzioni idrauliche per i vecchi problemi di comando di organi di macchine sono state sempre più applicate e perfezionate con l'applicazione di sistemi pneumatici ed elettrici.

La macchina a comando elet-tro-idraulico-pneumatico che rag-giunge in un certo senso il ver-tice della complicazione costrut-tiva, rappresenta però uno degli ultimi stadi dei moderni perfe-zionamenti, che hanno portato alla riduzione dei tempi passivi dell'80 %.

Nel comando delle macchine utensili non si può dire che vi siano sostanziali mutamenti, dopo la ormai non più recente sostitu- Fig. 8. — Fresatrice vert icale Wes t inghouse

zione del sistema a linee d'alberi (per la derivazione del movimento a ciascuna macchina da un unico motore) con i motori indipendenti; si nota però un ulteriore passo nel senso di dare hon un solo motore ad ogni macchina, ma un motore ad ogni movimento. Sono state perciò realizzate macchine con un numero talvolta anche elevato di motori: in una fresa-trice tipo piallatrice a tre mandrini sono stati montati fino a 13 motori con potenze variabili da 25 CV. a 1/2 CV.

Una nuova tecnica si è poi sviluppata per il taglio, ed è bene ricordarla' in queste pur brevi note, perchè ha già dato risultati promettenti: il taglio ad alte velocità con utensile ad angolo di spoglia (frontale negativo (1). Questa novità tecnologica, che può essere definita come una vera e propria nuova tecnica nel taglio dei metalli, ha condotto ad un'aumentata richiesta di potenza essendo aumentati i due elementi (sforzo di taglio X e velocità di taglio V) da cui la potenza stessa (P) dipende : P = X V.

Occorre quindi avvertire che questo metodo non può essere applicato con profitto a macchine utensili normali, ma richiede macchine disegnate con principii nuovi.

Ricordiamo ora alcuni tipi di macchine estere ed italiane di recentissima costruzione che, per le eccezionali caratteristiche, meglio rappresentano gli ultimi progressi.

La dentatrice speciale Michigan per la costruzione di ingranaggi del diametro fino a 120 mm. compie la lavorazione di ogni ruota dentata in

(1) G. F. MICHEL/ETTI, La possibilità di ottenere sutpervelocità nel taglio dei metalli con l' uso di utensili ad angolo 7iG>Q>Q,tiv>o. « At t i G 'Rassegna T'&'cnica della Società Ingegner i di Tor ino », N. 8, Agoisto 1947.

ATTIVITÀ DELLA CAMERA sette operazioni in meno di un minuto. I l taglio avvien^ su tutta la periferia della ruota contem-poraneamente con utensili mul-tipli, disposti ed avanzanti ra-dialmente verso il centro per compiere le successive passate. I l moto di lavoro è dato al pezzo ed è alternati lo e verticale; il ciclo delle operazioni è automa-tico ed il comando idraulico.

In alcune piallatrici è stato usa-to materiale plastico laminato co-me rivestimento delle guide del carro per diminuire il coefficiente d'attrito e per impedire la tra-smissione del calore dalle guide al carro ed evitare così possibili deformazioni di quest'ultimo.

Una lisciatrice americana per fori con la precisione del 0,007 mm. è stata equipaggiata con ap-parecchiature di controllo elet-troniche.

In Italia ed in particolare mo-do in Piemonte il contributo al progresso delle macchine utensili è stato notevole: le illustrazioni qui riprodotte ne sono una testi-monianza.

La ditta Giustina produce vari tipi di macchine tra cui sono da segnalare :

I torni automatici tipo È 8 (f i-gura 2) dotati di sei mandrini ro-tanti alla medesima velocità: a due a due opposti in modo da sostenere tanto la barra quanto il pezzo da troncare, evitando co-sì che rimanga su di esso il pic-colo codolo.

Le rettificatrici per piani tipo R 1 (fìg. 3) che presentano un aspetto particolarmente compatto e rigido: hanno la mola montata su un mandrino verticale ed il pezzo su piattaforma magnetica. I l motore di azionamento della mola (ca. 30 CV.) è calettato di-rettamente sul mandrino, ed altri tre motori provvedono all'aziona-mento della tavola, agli sposta-menti rapidi della testa porta mo-la, ed alla pompa refrigerante.

La rettificatrice senza centri R 2 - S C (fìg. 4) caratterizzata dalla presenza di una mola ope-ratrice (che può anche avere oscillazioni assiali) col relativo di-spositivo di ravvivatura ad avan-zamento idraulico, e di una mola alimentatrice tra cui è posto il pezzo cilindrico da rettificare.

La dentatrice tipo D 450 (fig. 5) basata sul principio di taglio Fel-low: l'utensile (il coltello Fel-low) ha moto alternativo verti-cale, moto rotatorio insieme col pezzo il quale ha anche un moto che lo allontana dal coltello du-rante la corsa di ritorno di questo.

La Nebiolo costruisce tra l 'altro:

Un'alesatrice universale, mod. UAB (fìg. 6), interessante per la originalità del disegno e per la possibilità di effettuare su di essa

ESPONENTI D E L L ' E C O N O M I A I T A L I A N A A L O N D R A

Il comm. Cesare Minala, Presi-dente della Cerniera di Commercio di Torino, si è pacato in Inghilterra accompagnato da otto esponenti del-le categorie produttive cittadine, e unitamente ai Presidenti delle Cambre di Commercio di Milano, di Genova ed a una decina di membri dell'Unione Nazionale Associazioni Commercianti con l'Estero.

La -coirunisisiione ha preso contatto con numerose organizzazioni bri-tanniche, tra cui il Board of Trade e la Camera di Commercio di Lon-dra, e ha fatto visita ai -centri in-dustriali di Manchester e Birmin-gham.

Scopo del viaggio è stato essen-zialmente quello idi riallacciare o di stringere rapporti personali tra i produttori inglesi e quelli dell'I-talia settentrionale, e di rendere sempre più proficua la collabora-zione fra le -organizzazioni econo-miche dei due Passi. Un risalto par-ticolare è stato 'dato al problema degli acquisti nell'area della ster-lina; problema serio, che si riallac-cia alla scarsità di dollari di cui soffrono l'Italia e il mondo intiro.

V'è da augurarsi che il viaggio abbia contribuito a permettere di stabilire un benefico flusso di affari tra i mercati del Regno Unito e i nostri e a ristabilire la tradizionale atmosfera di fiducia che ha carat-terizzato nel passato i rapporti com-merciali itailo-britannici.

C O M U N I C A Z I O N I FERROVIARIE PIEMONTESI

A l fine di concordare le richieste -che Torino ha presentato in occa-sione delle -conferenze per gli orairi ferroviari di Milano e Genova, la Camera di Commercio ha invitato ad una riunione le autorità provin-cial i e i rappresentanti delle cate-gorie economiche interessate. Alla riunione ha presenziato l'ing. Sa-voia, capo del nostro Compartimen-to ferroviario, il quale ha illustrato con dafa e notizie l'attuale situa-zione delle comunicazioni piemon-tesi.

Numerosi sono stati gli argomen-ti trattati e i desiderata formulati.

varie lavorazioni (alesatura, f r e -satura, foratura, ecc.).

La fresatrice-pialla a controllo automatico Olivetti PP O (fig. 7) e la Fresatrice verticale Wes'in-ghouse (fig. 8) concludono la bre-ve rassegna cui si potrebbero aggiungere numerosissimi altri esempi attestanti il livello rag-giunto in questp settore dove l 'at-tività di prova e di ricerca, pre-messa indispensabile ad ogni pro-gresso, continua intensa onde produrre macchine sempre mi-gliori.

Tor ino ed il Piemonte, che in ogni tempo hanno saputo acqui-

Innanzitutto, anche in previsione del più intenso traffico ferroviario che si verificherà per la celebra-zione del centenario del Risorgi-mento, si -desidera il miglioramento generale delle comunicazioni pie-montesi, sia come acceleramento dei treni, sia come perfezionamento delle comodità di viaggio. Per la linea Torino-Mflano-Venezia si ri-chiederà in particolare l'istituzione di una nuova coppia di rapidi. Due coppie di diretti saranno doman-date per la Torino-Savona-Ventim'-glia. Per la Roima-Torino-Parigi è stata riconosciuta la necessità di un acceleramento -dei lavori dì ri-pristino di tutta la linea e del ri-torno a comunicazioni rapide e co-mode. E' stata pure rilevata l'op-portunità di nuovi treni diretti sul-la Toirino-Arona-Domodossola-B'er-na e sulla Torino-Bologna con pro-seguimento sino ad Ancona e Fi-renze. In particolare risalto è stata messa la necessità di migliorare gli allacciamenti ferroviari fra il Pie-monte e l'Emilia, regioni caratteriz-zate da una economia complemen-tare. Fra le linee che hanno for-mato oggetto di discussione e di proposte, sono comprese quelle con-giungenti Torino ad Aosta, Casale, Acqui, Pinerolo e altri centri pie-montesi.

Durante la riunione sono stati presi in esame svariati altri proble-mi, come quello concernente le sta-zioni di Torino.

T O R I N O IN CIFRE

Edito dalla Camera, in collabora-zione con l'Ufficio Provinciale In-dustria e Commercio, è uscito nei giorni scorsi Torino in cifre, una raccolta delle più significative sta-tistiche relative alla vita economi-ca della nostra città. La pubblica-zione non vuole essere altro che un primo passo nella ripresa della ri-levazione statistica dell'economia locale dopo l'interruzione bellica. A questo scopo la Camera di Com-mercio auspica la creazione di un Ufficio regionale statistico degna-mente attrezzato di personale com-petente e macchinario moderno, il quale unifichi, sovrintenda e rac-colga il lavoro dei molti uffici peri-ferici dediti alla rilevazione stati-stica nel campo economico.

starsi in Italia e all'estero larga rinomanza per l'abilità e l ' inge-gnosità dei loro costruttori di macchine utensili, possono anche in questo settore dare un grande contributo alle affermazioni del nostro paese sui mercati mondiali. Poiché la costruzione di una mac-china utensile richiede una per-centuale relativamente molto alta di mano d'opera, si tratta qui di una -delle attività tipiche che, in un paese superpopolato come l 'Italia, debbono essere maggior-mente sfruttate per la nostra ri-presa economica.

GIAN FEDERICO MICHELETTI

N O T I Z I A R I O E S T E R O AUSTRALIA

* Le curiose evoluzioni della mo-neta australiana sono narrate da Keith Aldag sul Journal de Ge-nève.

La prima moneta australiana fu il rhutn; all'inizio del X I X secolo una bottiglia di rhum sostituiva comunemente in Australia il por-tafogli; e ciò non per la men-talità arretrata idei primi coloni, ma per la scarsità di altre mo-nete normali. Oltre al rhum fu tentato, ma con meno successo', l'impiego di altre merci (grani, cuoio, eoe.) pel medesimo scopo. Spesso il cliente abituale di un ne-gozio portava al bottegaio una provvista di rhum ed otteneva in cambio un buono che dava diritto ad1 acquisti per un valore corri-spondente a quello dell'alcool. Que-sti buoni erano trasferibili, e rap-presentarono in certo qual modo la prima cartamoneta australiana.

Le monete regolari che giunge-vano d'oltremare alleviarono ma non eliminarono la scarsità di mo-nete australiane pure regolari. Per sopperire ai bisogni furono create monete private. Nell'Australia me-ridionale un caffettiere emise una moneta di bronzo che portava da un lato la sua effigie e dall'altro la scritta « Hindemarsh Hotel » . Un sellaio fece circolare una moneta di cuoio del valore di un penny e mezzo- Nel 1868 si contavano 400 diverse monete private che circo-lavano tutte in modo sorprendente; furono specialmente le banche ad emettere biglietti, finché preval-sero le monete d'oro ufficiali co-niate dai singoli Stati del Continen-te, apparse dopo la scoperta dei grandi giacimenti d'oro nel 1851.

Nello Stato di Victoria ci fu ad esempio una moneta con l'iscrizio-ne e il peso, mentre il valore, non indicato, variava con il prezzo del-l'oro.

La prima succursale della zecca reale di Londra fu creata in Au-stralia nel 1855. Con la costituzione della Federazione degli Stati au-straliani fu creata la banca centra-le, la CommonwexMth Bank. Essa cambiò alla pari tutti i biglietti emessi dialle banche private. Ma poiché fu stabilito che le banche private dovessero pagare il dieci per cento annuo del valore dei bi-glietti non presentati agli sportelli per il cambio, e poiché vi furono 198 mila sterline di tali biglietti trattenuti come ricordo, si consta-ta che ancora oggi le banche pri-vate pagano 15.800 sterline all'anno alla Commonwealth Bank. Quest'ul-tima è stata nazionalizzata nel 1945. Attualmente si parla della naziona-lizzazione anche delle altre ban-che australiane.

AUSTRIA

V Secondo statistiche pubblicate dall'Istituto austriaco di ricerche economiche e politiche, il 63,4 "lo de-gli austriaci di -cui è stata « sonda-ta » l'opinione (si tratta di elettori politici) si è dichiarato contrario alle statizzazioni, il 29 °/o si è dichia-

rato favorevole e il 7,6 °/o non ha risposto.

Secondo un'altra indagine, il 39 % è favorevole ad una economia inte-ramente libera, il 35 °/o è propenso ad una economia solo indiretta-mente influenzata dallo Stato, e il 20 °/o è favorevole ad una pianifica-zione totale. Tra gli operai il 37 °/o è favorevole alla pianificazione to-tale.

DANIMARCA * Questo paese, secondo le stati-stiche dell' International Emergency Food Council, ha l'invidiabile pri-mato, tra le altre 15 nazioni ade-renti al Piano Marshall, di permet-tere ai suoi abitanti la più sostan-ziosa alimentazione.

•Risulta infatti che la disponibi-lità giornaliera di calorie per abi-tante è, in Danimarca, superiore a 3000. Seguono Irlanda, Svezia e Gran Bretagna con 2:900 calorie; Norvegia e Islanda con 2800; Fran-cia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Svizzera con 21600-21700; Turchia e Portogallo con 2400-21500; Grecia con 2300; Italia con poco più di 2100; Austria con 2000; Germania (zone americana, inglese e francese) con 11900.

Tutti i suddetti paesi registrano riduzioni della dieta rispetto all'an-teguerra; la riduzione più forte è sofferta dalla Germania, dall'Au-stria, dall'Italia e, 'sorprendente-mente, dalla Svizzera. Si noti che il minimo indispensabile è 2500 calorie al giorno.

Per contrasto riportiamo le ci fre degli S.U.: 3200 calorie, cioè 200 ca-lorie in più rispetto all'anteguerra.

OLANDA V Dalla rivista della Amsterdam-sche Bank stralciamo qualche dato statistico significativo sull'economia olandese.

I l commercio con l'tístero ha mo-strato negli ultimi mesi graduali miglioramenti. La percentuale delle importazioni coperta dalle esporta-zioni del 39,6 per i primi nove mesi del 1947; percentuale superiore a quella corrispondente del 1946. ma sempre cattiva se paragonata .a quella prebellica ((circa il 74 •/o). A l -cuni mutamenti si notano nella composizione delle importazioni e delle esportazioni: le importazioni di beni di consumo hanno segnato una diminuzione relativa in sèguito al diradarsi dei soccorsi di emer-genza di alimenti, vestiario e cal-zature; l'aumento relativo delle im-portazioni di materie,prime si sp'e-ga invece con il ravvivarsi del com-mercio con le Indie olandesi e con il facilitarsi degli acquisti all'estero.

L'industria olandese, constatato die la industrializzazione di molti paesi extraeuropei avvenuta duran-te la guerra renderà più difficile l'esportazione di prodotti industriali, ha deciso di orientarsi sempre più verso le produzioni di qualità, ri-chiedenti un'alta specializzazione. Tra i primi frutti di questo nuovo orientamento gli olandesi elencano: il motore ad « aria calda » costruito dalla Philips, con rendimenti che stanno tra il motore a benzina e

quello Diesel, ma con costruzione molto più semplice e funzionamento tale da non richiedere un partico-lare tipo di carburante; la produ-zione di numerose materie plasti-che e sintetiche e di nuovi prodotti chimici, come la vitamina A sinte-tica; l'impianto di numerosi labora-tori tecnologici e 'di ricerca; ecc.

11 numero indice della produzione industriale con base 1938 = 100 è in aumento fin dal 1945, con un mas-simo di 95 nel mese di luglio 1947 e una leggera regressione nel mese di agosto, ultimo dato disponibile.

Fino al mese di agosto di questo anno i prezzi all'ingrosso hanno mostrato in genere tendenza all'au-mento, sia a causa dei rialzi sui mercati internazionali riflettutosi all'interno tramite le importazioni, sia per la riduzione dei sussidi sul carbone. Il costo della vita ha un indice di circa 200 (anni 1938-39 = 100) e nell'agosto scorso è l ieve-mente diminuito a causa di una ri-duzione dell'imposta sul reddito per le classi meno albbienti.

I l bilancio statale di previsione per l'anno prossimo mostra un defi-cit di ¡11566 milioni di guilders. Pur registrandosi un sostanziale pro-gresso rispetto al deficit di 2380 mi-lioni del 11947, resta sempre gra-ve la posizione della finanza statale. Un passivo del genere non man-cherà di fare sentire i suoi 'effetti inflazionistici. ;La circolazione mo-netaria (di 2940 milioni di guilders alla fine idei 1946) era salita a 2955 milioni al 31 marzo 1947 per dimi-nuire a 1946 al 30 giugno.

STATI UNITI

¥ Una tabella sulle produzioni dei Paesi interessati al Piano Marshall è stata pubblicata dalla rivista Bu-siness Week. La tabella mostra co-me i Paesi che hanno aderito al Piano, gli S. U. e la Russia rappre-sentano l'80 % della produzione in-dustriale prebellica. Inoltre, sem-pre secondo le cifre di anteguerra, i Paesi del Piano vengono secondi dopo gli S. U., mentre in coda è la Russia.

( m i l i a r d i (m i l i a rd i (m i l i on i di torni . ) di kwh) d i y a r d s ) ( m i l i o n i )

a c c i a i o carbone c e r e a l i e l e t - t e s s i l i p o p o l a ; , t r i c i t à

S.U.A. 1940 67 303 lSii 145 10,5 132 1»47 85 016 M I 2'5'0I 1)1,1 l'42 1950 90 600 11185 085> l'2,0 146

EUROPA OOCID. 1940 60 '607 71 1140 10,0 2611 11947 3'3 4183 5'4 ¡17'0 6,3 2'7'0 191511 81 642 712 2'22 10,1 290

U.R.S.S. 1940 20 18« 1.18 48 4,5 1193 l'94'7 19 ai96 1001 50 2,8 197 1950 2« 275 1S6 «2 4,6 205

EUROPA 0RIENT . 1940 5 SO la 17 1,8 131

Passando invece alla situazione attuale, post-bellica, si notano pro-fondi mutamenti- Gli S. U. hanno aumentato di un terzo la loro pro-duzione, mentre la Russia, tenuto conto che alcune produzioni sono migliorate e altre peggiorate, è

pressapoco allo stesso livello di pri-ma. I sedici Paesi del Piano mo-strano invece un regresso della pro-duzione di circa un quarto.

Supponendo ora che il Piano Marshall fallisca e l'Europa occi-dentale non riesca a rimettersi in piedi, la Russia, grazie anche al suo piano quinquennale d'i espansione industriale, non avrebbe altri ri-vali che l'America. Al contrario, un successo del Piano relegherebbe nuovamente la Russia all'ultimo po-sto tra i grandi gruppi interna-zionali. Considerato poi i l rapporto tra la produzione e la popolazione come un indice del tenore di vita, Si vede che l'Europa occidentale, prima della guerra, coltivava solo metà del grano raccolto in Russia; ma questo fattore sfavorevole era più che compensato dalla produ-zione industriale, tripla rispetto a quella russa. Oggi l'Unione Sovie-tica è molto più vicina all'Europa occidentale per produzione indivi-duale; se l'occidente persiste in crisi mentre l'oriente continua a guadagnare terreno, nel 1950 la Russia sorpasserà l'Europa dell'o-vest.

Viceversa un successo del Piano Marshall manterrà o magari accen-tuerà il nostro maggiore tenore di vita riscontrato prima della guerra.

* Il Segretario degli Interni, Krug, ha preparato uno studio sulle risor-se degli S. U. in vista dell'attua-zione del piano di aiuti all'Europa. La conclusione dello studio è che gli aiuti all'Europa non saranno d'i un ammontare tale da pregiudica-re lo sviluppo dell'economia ame-ricana; ma il paese sarà esposto a soffrire la scarsità di quei prodot-ti che difettano su scala mondiale (alimentari, fertilizzanti, carbone, acciaio e macchinari).

Negli anni prossimi (nell'ipotesi di condizioni atmosferiche norma-li) la produzione di generi alimen-tari sarà leggermente al disotto del massimo raggiunto nel 1947. Nel mentre, l'aumento della popolazio-ne americana e quindi dei consumi domestici permetterà di esportare solo 2/3 del volume di alimenti in-viati all'estero nel 1947. Maggiori esportazioni saranno possibili solo tagliando i consumi domestici.

Per il 1952 la produzione di der-rate dovrebbe ritornare al livello di quest'anno, grazie ai perfezio-namenti tecnici.

La produzione attuale di acciaio è al disotto del quantitativo doman-dato all'interno. Questo deficit sa-rà colmato e l'esportazione sarà possibile su vasta scala nel 1948-49, se la produzione aumenterà, co-me si spera, fino ai 91 milioni di tonn- all'anno. A l presente, maggio-ri esportazioni in Europa sono pos-sibili solo limitando le esportazio-ni nel Sud America, le quali ulti-me rappresentano' ben il 44 % delle esportazioni totali.

Per il carbone è previsto il bi-lancio della domanda e della pro-duzione per il 1952.

La scarsità di prodotti chimici dovrebbe avere termine, per molti generi, per la metà del 1948.

Per i fertilizzanti la domanda do-mestica sta aumentando in modo così rapido che le esportazioni non potranno migliorare senza tagli nei consumi americani.

Per i macchinari, la scarsità maggiore è avvertita nel settore agricolo. La produzione aumente-

rà l'anno prossimo, per diminuire negli anni successivi.

& Gli Stati Uniti hanno iniziato da tempo un vasto programma di co-struzioni stradali, che comporterà la spesa di tre miliardi di dollari e modificherà notevolmente la rete delle comunicazioni, specie nelle zo-ne metropolitane.

Tale programma si fonda sul Fe-der-al-Aid Highway Act del 1944, autorizzante lo stanziamento di un miliardo e mezzo di dollari per i primi tre anni del dopoguerra ai seguenti fini: miglioramento delie principali arterie federali; costru-zione di 'autostrade e strade di cir-convallazione; e rinnovamento delle strade di seconda classe. Ogni anno vengono difatti spesi 225 milioni di dollari per le prime, 125 milioni per le seconde; e 150 milioni per le terze.

Con i contributi dati da ciascuno Stato il piano ha potuto essere pro-rogato di due anni e si conta di por-tarlo a termine in cinque anni. Cia-scuno Stato può costruire un suo sistema stradale scegliendo i mate-riali e i sistemi di costruzione che preferisce, ira attenendosi al pro-getto presentato alla Public Roads Administration, che si incarica ap-punto di coordinare i progetti dei vari Stati e di integrarli in un pia-no generale, ohe comporta la costru-zione di una rete stradale nazionale che allacci tutte le città con più di 300 mila abitanti e tutti i centri con popolazione da 100 a 300 mila abi-tanti.

La parte più interessante di tale programma, specie per gli automobi-listi, riguarda la costruzione di au-tostrade dirette, con accessi ben de-limitati, con sopraelevazioni e con sottopassaggi, che permetteranno alle macchine di traversare anche le città più congestionate a una ve-locità fra i 64 e gli 80 chilometri all'ora, senza creare interferenze con il normale traffico della zona urbana.

Non meno importante è tuttavia il rinnovamento della rete federale, che ha 371 mila chilometri di svi-luppo e da alcuni anni è stata tra-scurata. Essa verrà largamente ri-parata e integrata dall'apertura al traffico di numerose strade di cam-pagna e mediante tronchi di colle-gamento opportunamente scelti. An-che per questi lavori massima li-bertà è lasciata ai vari Stati per la scelta dei materiali e dei sistemi di costruzione.

'Gli uffici per la viabilità nei vari Stati hanno concesso numerosi ap-palti, che nel 1946 hanno- raggiunto il totale di 748 milioni di dollari, e nei primi cinque mesi del 1947 un nuovo- totale di 326 milioni di dol-lari. Grandi lavori sono già in corso e. si spera di poterne accelerare il ritmo ora che le maggiori deficienze nel campo dei materiali e delle at-trezzature volgono alla fine.

SVEZIA V Durante l'estate e l'autunno la situazione economica è assai peg-giorata, informa la rivista ideila Skandinaviska Banken.

-La siccità ha causato un cattivo raccolto, costretto al razionamento dell'energia elettrica e impedito il trasporto fluviale 'del legname. Le importazioni sono state ridotte. Tut-to fa supporre inevitabile un decli-no del tenore di vita.

L'aumento delle paghe e la ridu-zione di alcune tasse, contempora-nei alla riduzione delle disponibilità di (merci, ha portato in primo piano il problema dell'inflazione.

Ecco alcuni dati statistici. L'indice dei prezzi all'ingrosso -con base 1935 uguale a 100 è passato da una media di 190-195 nel 1945 a 185-190 nel 1946; a 195 nel primo trimestre del 1947; 198 nel secondo trimestre e a 199 nell'agosto di quest'anno, ultimo dato disponibile.

L'indice del costo della vita riflet-te ancora meglio la crescente pres-sione inflazionistica. Esso, infatti, con ibas e 1914 = 100, è salito da 241 nel 1945 a 243 nel 1946 e a 255 alla metà di quest'anno.

L'indice della produzione indu-striale, calcolato dalla Federazione delle industrie svedesi con base 1938 = 100 e con limitazione dei mu-tamenti stagionali, ha segnato qual-che aumento nel 1946, passando da 125 a ,130, per rimanere pressoché costante nei primi mesi di quest'an-no (130-131).

In continua diminuzione la disoc-cupazione. All'inizio del 1945 si con-tavano 12 mila disoccupati, mentre nell'agosto idei 1947 il numero era disceso a 1067.

UNGHERIA

¥ La situazione economica unghe-rese è in miglioramento, a segui-to della riuscita riforma valutaria. Informa la Neue ZUrcher Zeitung che la produzione si avvicina già nei rami principali dell'industria al livello prebellico. Fin dall'apri-le scorso, la produzione di car-bone ha superato questo livello, quella dell'acciaio ha raggiunto il 90 per cento, la produzione di lana e cotone ha toccato il 70 per cento, quella delle scarpe è salita pure al 70 per cento.

Il rapido sviluppo dell'industria è da attribuirsi in parte al fatto che sono stati assicurati regolari trasporti delle materie prime e delle merci, in modo da utilizzare più convenientemente la capacità produttiva. Anche l'aumento dell rendimento del lavoro ha avuto una certa influenza; attualmente esso è superiore del 40 per cento in media al livello dell'agosto 1946, pur essendo ancora ben lon-tano da quello prebellico.

Anche la produzione agricola ha registrato aumenti, grazie special-mente a favorevoli condizioni me-teorologiche. In sviluppo il com-mercio coin l'estero.

Ci si è pure avvicinati alla so-luzione di quello che resta il pro-blema centrale: l'equilibrio del bi-lancio statale. Le spese pubbliche mostrano tendenza all'aumento, ma si mantengono ad un livello che si allontana sempre meno da quel-lo delle entrate. Nei primi undici mesi dell'anno della stabilizzazio-ne, contro 3258,2 milioni di fiorini di spese di bilancio, si hanno 2991,9 milioni di entrate.

L'aiuto dato alile miniere di car-bone statizzate e all'industria pe-sante (posta sotto la gestione dello Stato) ammonta negli stessi undici mesi a 160 milioni di fiorini circa.

Naturalmente non mancano le dif-ficoltà, alcune di esse sollevate pro-prio da quelle misure di stabiliz-zazione che hanno segnato l'inizio del miglioramento economico. Basti accennare al problema dei prezzi, della redditività, del risparmio e della formazione di capitali.

IL MONDO OFFRE E CHIEDE La Camera di Commerc i o Industria e Agr ico l tura di To r ino e « C r o n a c h e E c o n o m i c h e »

n o n a s s u m o n o r e s p o n s a b i l i t à p e r g l i a n n u n c i q u i di s e g u i t o p u b b l i c a t i

ALGERIA Adolphe & Albert Akoun

Rue Saint Louis, 5 - A L G E R I Si of frono come rappresentanti a dit-te italiane esportatrici di tessuti, mer-cerie, camicerie, calzature, in grado di assicurare consegne in Alger ia. As-sicurano re ferenze commercial i e bancarie (corrispondenza in francese).

ARGENTINA J. Coumantaros

Avda Pte. R. S. Peña 846 - BUENOS A I R E S Desidera of f r i re la rappresentanza e ditte italiane dei seguenti prodott i : cuoio, lana, cereali, ferti l izzanti, olio di lino, pannelli di mater ie oleose, ar-ticoli varil .

Sociedad Comercial Cherplat Galle Sarmiento, 1887 - BUENOS A I R E S Desidera importare dall 'Italia i se-guenti prodotti : prodotti chimici in-dustriali, materie pr ime per l ' indu-stria, material i da costruzione.

Carlos B. Prelocker Calle Santiago dell 'Estero 286 - BUE-NOS A IRES Desidera iniziare rapporti d 'af fari con importatori italiani di pellami secchi e salati.

L. P. Sánchez Lamo Avda de Mayo 1365 - BUENOS A I R E S Desidera iniziare rapporti d 'af far i con fabbricanti italiani di stoffe da uomo.

Mario Tato Avda Callao 410 - BUENOS A I R E S -L ibrer ie « La Nena » Desidera iniziare rapporti d 'af fari con fabbricanti dei seguenti articoli : can-celleria per ufficio, cancelleria per scolari, articoli da disegno.

Oscar M. Garibaldi Calle Estados Unidos 1873 - BUENOS A IRES Desidera iniziare rapporti d 'af far i con fabbricanti italiani degli art icol i : ma-terie pr ime e macchine per l ' indu-stria, pittura, tinte, ed altri inchio-stri per l 'industria tipografica, pro-dotti chimici.

Carlos G. Jarnheim Calle San Martin 551 - BUENOS A I -RES Desidera iniziare rapporti d 'af fari con importatori italiani dei seguenti pro-dotti : mica, berillo, tantalio, asbesto, piombo, cristallo di rocca.

Miguel M. Pistone Cal le Juan José Paso 839 - BUENOS A IRES Desidera Iniziare rapporti d 'af fari con esportatori italiani di camion e auto-mobil i .

Nessin Fresco Calle San Martin 233 . BUENOS A I -RES - cables (Promser-Baires) Desidera esportare in Ital ia: setole e crini, rosso e albumina d'uovo per uso industriale, mica in fogl i .

Alberto Carchak Canes Calle Paraná 26-2» A - BUENOS AI-RES - Cables: Carimpex-Baires Desidera allacciare rapporti d 'af far i con importatori italiani dei seguenti prodott i : formagg io , , latte in poüvere, uova in polvere, uova conservate, gli-cerina industriale, estratto d i quebra-d o , acido stearico, ferti l izzanti. Desidera pure iniziare rapporti d 'af-far i con italiani che esportano in A r -gentina: articoli di ferramenta, posa-teria, aghi da cucire in genere, lamie-re di bronzo e rame.

C.A.D.R.I. Corporación Argentina de Representaciones Internacionales

Calle Pasteur 359 - BUENOS A I R E S Desidera importare o rappresentare: rhácchine industriali in generale, mac-chine da scr ivere e calcolatrici, no-vità nel campo domestico, prodotti chimici industriali, articoli di ferra-menta e ferramenta in generale.

Bianchi Hnos Calle Rio ja 1846 - ROSARIO (Prov. Santa Fé) Desidera iniziare rapporti d'affari con ditte italiane che esportano i seguen-ti gener i : batticarne, macinini da caf-fè, macchine express, registratori au-tomatici di cassa, bilance .automatiche.

Carlos B. Prelooker Calle Santiago del Estero 286 - cables Comersud-Baires - BUENOS A IRES Desidera esportare in Italia i l seguen-te prodotto farmaceutico: Colesterol (materia prima per l'industria farma-ceutica.

Victor Jaeger Calle Oro 2979 - BUENOS A IRES Desidera iniz iare rapporti d 'af fari e d ottenere la rappresentanza da firme italiane dei seguenti prodotti : pen-nell i di setola pura, pennelli di pelo in genere, bachelite.

Ricardo Haberkorn Calle Córdoba 427 (cables: Caisings-Baires) - BUENOS A I R E S Desidera iniz iare rapporti d 'af fari con fabbricanti ¡italiani dii ferramenta, carta, cartoline fini e speciali, cellu-loide in fogl i , penne, aghi in genere da fcuclre a mano e a macchina.

Rio Beni Ltda. Av . 9 de Julio 867 - BUENOS A I R E S Esporta: cuoi e pell i di animali sel-vatici, articoli in cuoio, macchine in-dustriali, materiale fino (legname), cacao, vaniglia, cannella, cotone, chi-na, piante medicinali, ol io di Caimán, o l i vegetal i , saponi fini di cocco (cor -rispondenza in spagnuolo).

Agencia Neo-Press Casilla 263 - BUENOS A IRES Chiede di al lacciare relazioni con fo-tografi ed agenzie fotografiche. Cerca materiale pubblicitario per riviste e giornali sudamericani riguardanti: mede, agricoltura, bestiame, architet-tura, commestibil i , lavori, note di in-teresse generale, fotograf ie propagan-distiche, ecc. (corrispondenza in spa-gnuolo).

AUSTRIA Alpenlandische Handelsgesell-

schaft B. Auernig & Co. Speckbacherstr. 32 - I N N S B R U C K Esporterebbero in compensazione fu-sioni grezze 0 semplicemente sgros-sate (eventualmente pezzi di macchi-ne) contro importazione di materie pr ime per prodotti chimico-farmaceu-tici (corr ispondenza in tedesco).

BELGIO Monsieur Paul Lebon

Rue Jean Stos 26 (Porte Louise) -B R U X E L L E S Desidera prendere contatti con fab-briche specializzate nella produzione di seterie inerenti l.a modisteria: cre-spi, taffetàs, ottomani, nastri di vel-luto, molrés, sete artificiali, ecc. e con fabbricanti di fe l tr i di ogini ge-nere per modisteria (corrispondenza in francese).

Albert Ledecq lN IVELLES Esportano agg lomerat i di gesso per costruzione, lastre di fibra, gesso per soff itt i e piastrelle « Mixed » per tra-mezze (corr ispondenza in francese).

1 CIPRO Ch. Papacharalampous

V A T I L I Importa: piccole macchine da 3 a 10 HP . con funzionamento a paraf -fina od ol io crudo (ma non a benzi-na), pompe centr i fughe o di altro ge-nere per Irrigazione, aratri montati su ruote, a conduttura animale, mac-chine mietitrici (corrispondenz'a in in-glese).

Yacinthos G. Giordamlis P.O.B. 22 - L I M A S S O L Importa: contatori elettrici, interrut-tori, ed ogni sorta di materiale e let -trico (corrispondenza in inglese).

A. M. Argyrides St. Andrew 's Str. 261 - L I M A S S O L Importa: v inometr i tascabili, lanterne e lampade >a pressione per petrolio, apparecchi radiestesici tascabili per la ricerca dei minerali , ecc., orologi a braccialetto-, macchine idrauliche per

mosaici, fornel l i a gas di petrol io (cor-rispondenza in francese).

EGITTO L. Smaga

28, Ohérif Pash-a Street - P.O.B. 1631 - C A I R O Importa: materiale da costruzione, persiane scorrevoli , in legno o in me-tallo, impianti sanitari, piastrelle in ceramica e maiolica, marmi, assiti per pavimentazione, vetri, porte di legmic, ferramenta e chincaglieria per costruzioni e mobi l i , ecc. (corrispon-denza in francese).

The British Stationery & Supply Company 9, Rue Debbiane - A L E X A N D R I A Importa: materiale scolastico e fo r -niture per ufficio. Chiede la rappre-sentanza esclusiva per tutto il Me-dio Oriente di ditte italiane interes-sate nell 'esportazione di detti articoli (corrispondenza in inglese).

A. J. Gerteiny 23, rue Delta Sportlng - Barn.eh -A L E S S A N D R I A Importa macchinario per panifici e pasticcerie, per forno moderno (cor-rispondenza in francese).

A. A. Askalani P. O. BOX 183 - C A I R O Cerca rappresentanza di fabbriche che producono occhiali da sole, oc-chiali da vista, lenti, montature in cel luloide e metal lo (corrispondenza in italiano).

FRANCIA Roger L. Corbignot

16 bis, rue de la Voûte - L Y O N (4°) Importa in Francia e nel l 'America Latina e cerca rappresentanze di ap-parecchi sanitari e piastrelle per ca-mere da bagno, tubi di f erro galva-nizzato e di piombo, metall i diversi, utensili e macchinario, cicli per bam-bini, prodotti chimici, rayon (corri-spondenza in francese).

A. M. Paysa Palais Lutetia - M E N T O N E (A. M.) Acquista per l 'esportazione dalla Francia bambole vestite e parti se-parate, come teste, membra, tronchi, occhi, capelli (corrispondenza in fran-cese).

Monsieur Hugo Chiger Rue Venture, 6 - M A R S I G L I A Desidera prendere contatti con com-merciante di transito intemazionale residente Tor ino al quale af f idare eventualmente deposito in consegna di raphias per un valore approssi-mativo di U S A dollari 3.000 (corri-spondenza in francese).

Maurice Vexenat Avenue de Saxe, 20 - L I O N E Chiede rappresenta esclusiva per la Francia d: una fabbrica italiana di caramelle e cioccolato (corrispondenza in francese).

GERMANIA Friedrich Sorg

Hei lbronn-Bockingen - Zabergaustr. 16 - W Ü R T T E M B E R G - U. S. ZONE Chiede di al lacciare relazioni com-merciali con grandi esportatori ita-liani attrezzati per la fornitura di ge-neri al imentari, coloniali, materiale greggio di ogni qualità ed articoli -di uso comune (corrispondenza in in-glese).

GRECIA Carpet and Rug Manufacturing

Co. 7, Karageorg i Servias Street - A T E N E Importa macchine per la lavorazione dei tappeti (corrispondenza in in-glese).

Christos Stavropoulos Dodecanisson 13 - SALON ICCO Importa lamiera nera e galvanizzata (liscia ed ondulata), lamierino, filo di ferro, cerchi di ferro, ecc, pneuma-tici ed accessori d'auto-, ecc. (corri-spondenza in francese).

Georges J. Tchobanoglou Rue Vassileos Irakliou, 9 - SALO-NICCO Importa matite, pennini metallici, forbici, catenacci e -serrature per por-te, occhial i da sole, montature per occhiali (corrispondenza in francese).

Manolis N. Petihakis P. O.y B. 457 - A T E N E Inserisce avvisi pubblicitari su gior-nali e riviste greche al prezzo di 20 cents (dollari 0.20) per parola. In -vita 1 commerciant i italiani ad usu-fruirne (corrispondenza in inglese).

Dimitrios Diakoyannis Aguissilau S.reet, 2 - A T E N E Esporta: caolino e silice per porcel-lane. maiol iche e vetrerie, anche in cambio di prodott i di fabbricazione italiana (corrispondenza in francese).

Michel L. Lazarides Eolou Str., 18 . A T E N E Esporta: lane di concia, pel l i di capra di c :ncia (corrispondenza in francese).

INGHILTERRA Northern Exporters Limited

Golden House - Great Pulteney Street - L O N D R A w . I. Importano: chincaglieria, art icol i per costruzione e decorazione, elettricità, apparecchi elettrici, ferro, metalli, prodotti metal lurgici in genere, tessili (cotone, seta, rayon, lana, ecc.), pro-dotti chimici e farmaceutici . Importano attualmente piccoli moto-ri e corrente alternata, 220 Volta, 1/4, 1/2, 3/4 e 1 a 2 HP., carta ondulata per la lavorazione di p iccole scatole o cartoni d ' imbal lo per frutta, vini, cosmetici, ecc., macchinario minuto per la fabbr icaz ione di scatole o car-toni di carta ondulata; macchinario d'occasione e macchine utensili per varie industrie (corrispondenza in francese).

The Mercantile Oils & Products Ltd. 24, The Grove - L O N D R A N. W. 11 Importa stracci di cotone, colorati, non lavat i (corrispondenza in inglese).

ISLANDA Hans Petersen

4. Bankastraeti - R E Y K J A V I K Importa macchine fotograf iche (cor-rispondenza in inglese).

LIBANO Nassif M. Wakim & Co.

B. P. 1089 - B E Y R O U T H Importa: tessuti, art icol i per l'elet-

tricità, prodotti alimentari, conserve, biancherie (corrispondenza in fran-cese).

Oikran Aprat & Co. Rue du Por t - B E Y R O U T H Importano nel Libano ed in Sirla qualsiasi prodotto italiano (corrispon-denza in francese).

MALTA Moniblanc House .

44, Church Street - M A L T A Esporta: mer le t t i lavorati a mano, coltelleria, ferramenta di ogni genere, carrozzel le per bambini, biiancie. Importa: tessuti, maglierie, vestiti per uomo e donna, carta di ogni genere (corrispondenza in italiano).

MAROCCO Pierre Salvareschi

49. rue de D i j on - R A B A T Esporta: prodott i marocchini (maroc-chineria corrente e di lusso), tappeti grandi e piccol i in vari colori, cuoi, borse d 'avvocato e di scolaro, porta-monete, portafogl i , babucce, calza-ture prodotte da artigiani, sacchi da viaggio, ecc. - Importa quale agente consegnatario (corrispondenza in fran-cese).

Comptabiiité Moderne 172, Bd. D 'A lsace - C A S A B L A N C A Importa ed esporta qualsiasi prodotto (corrispondenza in francese).

M-arcos F. Toledano Casella Postale 158 - C A S A B L A N C A Richiede prevent iv i , cataloghi per fo r -nitura impianto completo macchine per la fabbricazione di concentrato di pomodoro. Materiale imballato Cif Casablanca o Fob Genova (corrispon-denza in francese).

PALESTINA M. B. Hayon & Co.

P. O. Box 874 - T E L - A V I V Importano tessuti per mobil i per Pa-lestina e Siria (corrispondenza in francese).

PERÙ' M. D. Besso & Cia.

Casilla Correo 117 - QUITO (Rio Ama-zon,as) Importa prodotti italiani (corrispon-denza in italiano).

SIRIA Amedee Girardi

B. P. 88 - A L E P P O Importa pompe centr i fughe ad aspi-razione da 2 a 20 pollici (corrispon-denza in italiano).

Mustafa Sayem El-Dahr A L E P P O Importa canevaccio per r icamo e fo-dere (corrispondenza in francese).

STATI UNITI Philco International Corporation

50, Broadway - N E W Y O R K 4, N. Y . Esporta radio-apparecchi Phi lco Tro -pic, modello 1860, a dollari 275, Fob fabbrica (corrispondenza in inglese).

TUNISIA Victor Barouch & Fils

17, rue Bab el Khadra - T U N I S I Importano: tessuti di cotone, in mo-do speciale tralicci, satin (raso), ga-bardine, calicot, tele per materassi, foderame, ecc. (corrispondenza in francese).

Jean Morana 19, rue d 'Athènes - T U N I S I Chiede rappresentanze di specialità di Tor ino (corrispondenza in italiano).

TURCHIA Nigogos Davityan & Marcello

Luzzatto Sirketi P. O. B. 587 - I S T A N B U L Importa spilli di ogni genere (sem-plici, doppi, per capelli), fermagl i , ecc. (corrispondenza in inglese).

Surku Yemenicioglu & C. Import Export - Asir Efendi Caddesi; Issaniye Han 10 - P. O. Box 133 -I S T A N B U L Importerebbe macchine per la fab-bricazione del Alato di lana Merinos, nuove o semi nuove purché in buo-no stato. Entrerebbe in contatto con fabbricanti o ditte disposte esportare (corrispondenza in francese).

Ragip Sipahi - Import-Export P. O. Box 1045 - I S T A N B U L Importa macchine per la rilegatura di libri, cuoi :in diversi colori per ri-legature. Desidera mettersi in con-tatto con fabbricanti ed avere o f fer te dirette (corrispondenza in francese).

« Turas » Ihsan Uruslar ve Izzet-tin Turanli Sirketi P. O. B. 1791 - I S T A N B U L Importa : tessuti di cotone e di lana, filati di lana, cotone e rayon (co r r i -spondenza in italiano).

Georges Constantinides Hassan Pacha Han, n. 9 - Galata -Moumhané - I S T A N B U L Importa : badili, zappe e reti metall i-che, macchine da cucire (corrispon-denza in italiano).

Durdali Karasan Kemera l t i Bir inci Mihcilar n. 3 -I Z M I R Importa : tessuti di -lana, cotone e l i-no, filati di cotone (corrispondenza in francese).

Adelmo Gorlero & C. - Soc. in acc. Boite postale 1690 - I S T A N B U L Importano accessori da pesca in gè-nere e particolarmente monofi lo nai-lon ed -aghi (corrispondenza in ita-liano).

VENEZUELA Leiser Import

Apartado 202 - C A R A C A S Importano: minuterie, in particolare medagl ie rel igiose in oro da 10 a 12 carati (corrispondenza in inglese).

George Alfredo Wolf C. A. Apartado 1848 - C A R A C A S Importa : macchine per -La lavorazio-ne del legno, seghe, seghe a nastro, pialle, l imatrici, ecc. (corrispondenza in inglese).

OFFERTE-RICHIESTE R A P P R E S E N T A N Z E Ditta di Piacenza desidera rappre-

sentare, per la zona di Piacenza e provincia, una Casa torinese produt-trice di biscotti e cioccolato.

Ditta Cobelli Giuseppe di Lonato (Brescia), fabbricante di serramenti ed avvo lg ib i l i in legno, cerca rap-presentante per Tor ino e provincia, bene introdotto presso imprese di co-struzione, per la vendita dei prodott i d-i propria fabbricazione.

Istituto Agrobiologico Helvey di Mi-lano, con stabil imento in Lecco, via Cavour 27, produttrice di insetticidi, anticrittogamici, ferti l izzanti, prodott i chimici e veterinari , cerca rappre-sentante e propagandista molto bene introdotto nel campo veterinario ed antiparassitario.

DISPOSIZIONI UFFICIALI PER IL COMMERCIO CON L'ESTERO

NORME PER L ' A P P L I C A Z I O N E DELL 'ACCORDO COMMERCIALE DEL S NOVEMBRE 1947 C O N LA BULGARIA .

Il Ministero del commercio con l 'eslero, Direz ione ge-nerale accordi commercial i , con circolare in. 1620 ha impartite le seguenti norme per l 'appl icazione dell 'ac-cordo commerciale de l 5 novembre 1947 con la Bulgaria, la cui entrata in v i gore -verrà stabilita con successivo scambio, di note.

Per la durata dell 'accordo, gli scambi commercia l i f ra l ' Italia e la Bulgaria dovranno effettuarsi sulle base degl i a f far i di reciprocità sottoposti alla prevent iva autorizza-zione delle competenti autorità dei due paesi (in Italia, il Ministero del commerc io con l'estero, Serviz io com-pensazioni; In Bulgaria, Direz ione generale del commercio con l 'estero).

In linea generale potranno fo rmare oggetto di tali a f -far i di reciprocità le merc i italiane e le merc i bulgare indicate rispett ivamente nelle liste « A » e « B » annesse all 'accordo.

A i fini dell 'autorizzazione delle singole operazioni, si terrà conto dell ' importanza economica dei prodotti ida scambiare, f e rmo restando che nell ' Insieme degli scambi sarà mantenuto il rapporto di proporzionalità, tra i pro-dotti stessi quale esso risulta dalle predette l iste « A » e « B ».

Tuttavia, è prevista la possibilità • di autorizzare af fari di reciprocità anche oltre ai contingenti di cui al le liste stesse come pure per merci non espressamente contem-plate dall 'accordo.

L e domande concernenti gli a f far i di reciprocità do-vranno essere presentate al Ministero del commercio con l 'estero, Servizio compensazioni, in qualsiasi momento, seguendo le norme attualmente in v igore per tali opera-zioni e con i valori indicati in dollari .

P e r quanto riguarda i grassi, 1 prodotti al imentari e altre merc i sottoposte a speciale ¡disciplina, valgono le norme generali emanate in proposito dal Ministero del commercio con l 'estero e dalle altre Amministrazioni competenti.

Le operazioni che verranno approvate dal Ministero del commercio con l 'estero sono soggette ad analoga appro-vazione del Governo bulgaro, la quale verrà direttamente richiesta dal l 'Uf f ic io italiano dei cambi alla Banca Na-zionale di Bulgaria.

L e operazioni di importazione e di esportazione rela-t ive ad ogni af fare di reciprocità dovranno, di regola, essere effettuate entro un periodo di tempo non supe-r iore a tre mesi; eccezionalmente potranno essere con-cesse delle proroghe.

I l regolamento finanziario degli a f far i di reciprocità da concludere secondo i termini sopraindicati, sarà e f fe t -tuato come prescritto dalle norme che a tale scopo sa-ranno emanate dal l 'Uf f ic io italiano dei cambi.

L e operazioni di compensazione privata non sono più ammesse. Tuttavia le compensazioni pr ivate autorizzate da entrambi i Governi precedentemente alla data della firma dell 'accordo, potranno avere esecuzione, al di fuori dei contingenti previsti per le merc i da scambiare, an-che dopo l'entrata in v igore del l 'accordo stesso.

E' stato anche firmato un protocol lo re lat ivo a talune commesse a lungo termine, riguardanti impianti elet-trici ed altre Installazioni industriali, che 11 'Governo bulgaro intende passare all ' industria italiana. P e r il re-golamento di tali forniture è stato stabilito il reintegro totale delle materie prime, occorrenti per la loro fabbr i -cazìone, o in natura o in valuta libera od in prodotti di primaria importanza per l 'economia italiana (cereali o semi oleosi a l l ' ln fuor i dei contingenti stabiliti ).

I S T R U Z I O N I P E R I P A G A M E N T I C O N L ' A R G E N T I N A

L 'U f f i c io italiano de i cambi ha impartito le istruzioni seguenti per l 'applicazione dell 'accordo commercia le e finanziario con l 'Argent ina :

Cap. I. — ACCORDO PER IL R E G O L A M E N T O DEI P A -G A M E N T I T R A L ' I T A L I A E L ' A R G E N T I N A .

A ) - Applicabilità. — In base al l 'accordo in oggetto, le disposizioni in appresso riportate si applicano al regola-mento :

a) del valore f ob porto argentino, del le merc i argen-tine da importare in Italia;

b) del le spese pagabili in Argentina, relative alla conservazione e spedizione delle merc i di cui al prece-dente punto a), iv i compresi i nol i da corrispondere alla bandiera argentina;

c) del valore cif delle merci italiane da importare in Argentina ;

d) delle somme dovute per pagamenti da fare in Italia o ¡in Argentina a titoli diversi da quel l i sopra menzionati, in relazione alle disposizioni di ordine gene-

rale vigenti in ciascuno dei due paesi in materia di cambi e particolarmente:

1) pagamenti di carattere uff ic iale (ad es. delle A m -ministrazioni statali, per fabbisogno delle ambasciate, dei consolati, del le missioni diplomatiche o> ufficiali di un paese nel l 'a ltro e similari ) ;

2) rimesse degli emigrati ; 3) pagamenti di spese accessorie al l ' interscambio

commerciale ; 4) pagamenti per salari, stipendi, onorari, sussidi,

spese di m-antenimnnto e sostentamento e similari; 5) pagamenti per rendite, interesse e util i ; 6) pagamenti per spese di gestione e per ammorta-

menti contrattuali; 7) pagamenti relativi -a diritti d: brevetto, licenze di

fabbricazione, « redevances », diritti di autore e similari; 8) pagamenti per impost i , tasse e similari; 9). pagamenti di carattere assicurativo e riassicurativo

(premi ed indennità); 10) pagamenti diversi da quelli sopra menzionati, previo

accordo tra l 'Uf f ic io italiano dei cambi ed il Banco Cen-trale della Repubblica Argentina.

B) - Modalità di principio in base alle quali si effet-tuerà il regolamento dei pagamenti tra i due paesi. — L'accordo si applica in liinea di massima al regolamen o di transazioni concluse .anche anteriormente alla firma dell 'accordo stesso.

I l regolamento dei debiti italiani ed argentini ai titoli menzionati al precedente comma A, sarà effettuato in dollari U.S.A. attraverso conti aperti al nome del l 'Uf f ic io i-taliano dei cambi presso il Banco Centrale della Repub-blica Argentina. In conseguenza del l 'adozione di tale valuta, come moneta di pagamento (misura questa che è stata resa necessaria dal fatto che la molteplicità dei cambi vigenti in Argentana per ogn i singola valuta estera, a seconda del t ipo di pagamento da eseguirsi, non ha consentito lia fissazione d i un cambio tra la lira ed il peso argentino per la esecuzione dei pagamenti pre-visti dall 'accordo) si è stabilito che tutte le transazioni tra i due paesi dovranno essere espresse in dollari U.S.A.

C) - Pagamenti da eseguirsi da parte di debitori in Argentini in favore di creditori in Italia. — I pagamenti ai titoli considerati al comma A ) del presente capitolo, saranno eseguiti dai debitori in Argentina presso gii Istituti bancari autorizzati dal Banco Centrale della Re-pubblica Argentina che accrediterà il corrispettivo im-porto in un conto aperto al nome del l 'Uf f ic io italiano dei cambi mediante invio di note di accreditameinto che recheranno l ' indicazione del l 'ammontare in dollari da riconoscere ai creditori in Italia.

Le provvig ioni da corrispondersi ai rappresentanti in Argentina di ditte italiane potranno essere dedotte dal le somme da pa.gare in misura però non superiore al 6 (sei) per cento del le somme stesse.

D) - Cambi applicati per la cessione di mezzi di paga-m nto in dollari U.S.A. ai debitori in Argentina. — Come dette, e l precedente comma B), tutte le transazioni tra l ' I tal ia e l 'Argentina, a partire dalla data di entrata in v igore dell 'accordo, dovranno essere stipulate in dollari .U.S.A.

Nel caso in cui venissero invece stipulate transazioni in terza valuta, i creditori in Italia dovranno tener pre-sente che la conversione in dollari U.S.A., del l 'ammon-tare in valute diversa del debito, agli e f fett i del succes-s ivo versamento da parte del debitore argentino sarà fatta dagli Istituti bancari argentini :

1) per le operazioni che in Argentina si eseguono al « Mercado oficial de cambios » (pagamenti del prezzo di merci) , al cambio vigente in Buenos Aires per il deter-minato tipo di operazione nel giorno in cui si inizia la pratica dello sdoganamento;

2) per le operazioni che in Argentina si eseguono tal « Mercado l ibre de cambios » (pagamenti di noli, assicu-razioni, rimesse, pagamenti non commercial i in genere), in base alla quotazione v igente nel citato mercato l i -bero nel giorno del pagamento.

Dopo eseguita la conversione in dollari U.S.A. allfe con-dizioni sopra riportate, nessun ulteriore pagamento a ti-tolo di d i f ferenze di cambio sarà consentito dal Banco Centrale della Repubblica Argentina.

Quindi, se l 'ammontare riscosso dal creditore italiano non corrispondesse esattamente al l ' importo fatturato, nes-sun reclamo potrà essere avanzato dal creditore italiano nei confronti del creditore argentino, nè nei confronti del l 'Uf f ic io italiano dei cambi o del Banco Centrale della Repubblica Argentina.

Le banche italiane avranno cura di .attirare partico-larmente l 'attenzione delia clientela -interessata su quanto s:pra riportato e sulla convenienza di usare nelle loro transazioni esclusivamente il dollaro U.S.A.

E) - Pagamenti ai creditori in Italia. — I l regolamento in favore dei creditori in Italia degli importi in dol lari U.S.A., indicati sulle note di accreditamento del Banco Centrale, sarà eseguito nel seguente modo:

— per il 50 %, sulla base del cambio ufficiale del dollaro U.S.A., i n v i gore il giorno dell 'emissione del man-dato alle casse di pagamento;

— per il restante 50 %, sulla base del cambio di chiu-sura del dollar o U.S.A. di conto valutario 50 % (cambio di esportazione) quotato alla borsa di Roma nel g iorno precedente quel lo dell 'emissione del mandato alle casse di pagamento. •

F) - Pagamenti da eseguirsi da parte dei debitori in Italia in favore -di creditori in Argentina.. — Per eseguire pagamenti in Argentina, ai titoli considerati al comma A ) del presente capitolo, i debitori italiani r ichiederanno al l 'Uf f ic io italiano dei cambi d necessari mezz i di paga-mento in valuta estera, mediante versamento in f a vo r e del l 'Uf f ic io italiano dei cambi stesso, presso qualsiasi fi-l iale della Banca d'Italia, direttamente o per tramite d'una del le note banche intermediarie, del l 'equivalente in l ire del debito, calcolato in base a quanto indicato al se-guente comma G).

Giusta quanto disposto dall 'accordo, il pagamento del le merc i argent ine esportate verso l ' Italia dovrà effettuarsi contro presentazione dei documenti di imbarco.

In conseguenza gli importator i italiani di merc i a rgen-tine dovranno predisporre le relat ive aperture di credito, provvedendo — ove necessario — alla relativa costitu-zione dei fondi .

Tal i operazioni di versamento anticipato saranno am-messe alla condizione che l ' importatore sia in possesso della licenza di importazione, in quanto necessaria, e che esista la prev ia autorizzazione de l l 'Uf f ic io italiano dei cambi.

L 'Uf f ic io ital iano dei cambi invierà al Banco Centrale della Repubblica Argent ina ordini di pagamento in dol -lari U.S. A .

In base a l le disposizioni valutarie argentine, i cred i -tori argentini sono tenuti a cedere gli Importi in dol lar i U.S.A. dei predett i ordini al Banco Centrale della Re-pubblica Argent ina, che li acquisterà contro pesos, al cambio tra il peso ed i l dol laro U.S.A. v igente in Argen-tina per il tipo di operazione regolata con l 'ordine in discorso.

Le provv ig ion i da corrispondersi ai rappre;entanti in Italia di ditte argentine, potranno essere dedotte dal le somme da pagare, in misura però non superiore al 6 (sei) per cento delle somme stesse.

G) - Cambio do applicare ai versamenti dei debitori in Italia. — Ag l i effetti dei versamenti di cui al precedente comma F), la conversione in l ire dei debiti espressi in dollari U.S.A. o in altra divisa avrà luogo:

a) per i debit i espressi in dollari U.S.A. : — per il 50 % al cambio uf f ic iale tra la lira ed il

dollaro U.S.A., i n v igore i l g iorno del versamento; — per il restante 50 % al cambio di chiusura del

dollaro U.S.A. di conto valutario 50 % (cambio di espor-tazione) quotato alla borsa di Roma i l g iorno precedente quel lo del versamento;

b) per i debit i espressi in altra divisa, ef fettuando an-zitutto la conversione della divisa in dollari U.S.A. e con-vertendo poi questi ult imi ,in l ire secondo ?a procedura di cui alla precedente lettera « ) . La conversione della terza divisa in dollari U.S.A. sarà effettuata convertendo la divisa stessa in l ire sulla base del cambio uff ic iale e l ' importo in l i re risultante in dollari U.S.A., sempre sulla base del cambio uf f ic iale;

c) nel caso in cui di debito sia espresso in pesos ar-gentini, non essendo tale divisa quotata sul mercato dei cambi d'esportazione, si dovranno invece convert i re i pesos in dol lar i u.S.A. in base al cambio del peso rispetto al dollaro, va l ido in Buenos A i r e s per la specie di ope-razione da regolare, considerando poi 11 debito, agl i e f -fet t i del versamento, come se fosse espresso in dol lar i .

La quotazione del peso rispetto al .dollaro U.S.A. potrà essere richiesta a l l 'Uf f ic io ital iano dei cambi che la f o r -nirà in base alle ult ime notizie pervenuteg l i dal Banco Centrale e senza, peraltro, assumere responsabilità per eventuali variazioni che potessero essere intervenute nel frattempo.

C A P . II. — D E N U N C E DI I M P O R T A Z I O N E E DI ESPOR-T A Z I O N E .

1) Denunce di importazione. — Gli importator i in Ita-lia di merci or ig inar ie e provenient i dal l 'Argentina, sono tenuti a compi lare presso g l i uf f ic i doganali la denuncia di importaz ione util izzando il Mod. 2 Import . Qualora l ' importazione non abbia dato luogo alla compilazione de l Mod. 2 Impor t o si tratti comunque di transazioni previste a l comma A ) del capitolo I, i l debitore sarà te-nuto a denunciare i suoi impegni al momento in cui si ch iede di e f fe t tuare il pagamento, uti l izzando a tale scopo i l Mod. DD (debit i d iversi ) .

2) Denunce di esportazione. — Gli esportatori di merc i italiane verso ' l 'Argentina sono tenuti a compi lare presso gl i uffici doganal i la denuncia di esportazione uti l izzando i l Mod. 2 Esport. Qualora l 'esportazione non abbia dato luogo alla compilazione del Mod . 2 Esport e si tratti comunque di transazioni previste al comma A ) del cap. I, il creditore sarà tenuto a denunciare i suoi erediti ut i-l izzando i l Mod . DC (denuncia credit i ) al momento in cui riceve il pagamento.

CAP . III. — D I S P O S I Z I O N I E N O T I Z I E D I C A R A T T E R E G E N E R A L E - M O D A L I T À ' T E C N I C H E PER L 'ESE-CUZ IONE DE L L ' ACCO R DO.

A ) - Stampati. — I Mod. 2 Impor t e 2 Esport sono in distribuzione presso le dogane.

B) - Provvigioni - Rimborso spese. — À copertura del lè spese inerenti alla gestione del l 'accordo sarà dovuta al-l 'Uf f ic io ital iano dei cambi una commissione del 6 per mi l le (comprensiva dell ' imposta generale entrata), mini-mo l ire 30, o l tre ad un rimborso fìsso per spese, stampati e bol l i d i l i re 30 per operazione.

La commissione ed il r imborso fisso- predetti non sono comprensivi degli a l tr i eventual i diritti, commissioni, spese, ecc. spettanti alla Banca d'Italia ed alle banche intermediarie nei confront i dei loro clienti importatori ed esportatori .

C) Penalità. — Il decreto ministeriale in corso- di ema-nazione stabilisce che, senza pregiudizio delle pene com-minate dalle leggi comuni, ai contravventor i a l le dispo-sizioni de l citato decreto si applicano le norme del R.D.L. 5 d icembre 1938, n. 1928, convert i to nella l egge 2 giu-gno 1939, n. 739.

F ) - Corrispondenza. — A d ev i tare confusione è indi-spensabile che nella corrispondenza concernente le di-sposizioni contenute nella presente circolare non si tratti più di un argomento per lettera.

AFFARI DI RECIPROCITÀ C O N LA D A N I M A R C A MEDIANTE C O M P E N S A Z I O N I DI SPORTELLO

L 'U f f i c io italiano dei cambi, con lettera circolare n. 52 del 15 settembre u. s., a seguito e complemento di quanto contenuto nelle lettere circolari n. 44 del 23 giugno u. s. e n. 47 del 19 lugl io u. s. ha reso noto che la Banca Na-zionale di Danimarca si è dichiarata d'accord-o ad adot-tare la part icolare fo rma di regolamento mediante com-pensazioni di sportello per gli a f far i di reciprocità nei quali intervengono una sola ditta italiana ed una sola ditta danese nella duplice veste di importatrice ed espor-tatrice.

SCAMBI COMMERCIAL I C O N LA D A N I M A R C A

I l Ministero ' del commerc io con l 'estero, Direz ione ge-nerale accordi commercial i , con circolare n. 816150 ha comunicato che, in dipendenza di intese intercorse tra le competent i autorità italiane e danesi, sono state ap-portate l e seguenti modi f iche alle tabelle dei contin-genti previsti dal protocol lo addizionale con la Danimarca del 23 magg io 1947:

a) il contingente di patate da consumo di 10.000 ton-nellate previsto a l l ' importaz ione in Italia è stato- modi-ficato in un contingente di patate da semina per lo stesso quantitativo;

b) il contingente di importazione in Italia previsto per le budella salate è stato aumentato da cor. dan. 500 mila a cor. dan. 1.500.000;

c) i l contingente di esportazione verso la Danimarca di 1.000.000 d i corone danesi previsto per la noci, nocciole e noccioli senza guscio, potrà essere utilizzato -anche per la fornitura al mercato danese di mandorle.

I T A L I A - F R A N C I A

SCAMBIO DI N O T E DELL'8 NOVEMBRE 1947

Con scambio- di note f irmato a Par ig i l'8 novembre corr., sono state approvate le seguenti -aggiunte e modi f iche alle liste dei cont ingenti previst i dag l i accordi in v igore . Importazioni dalla Francia:

1) A l la lista A (merci importabi l i con pagamento in clearing) è -aggiunta la seguente voce :

— sabbie silicee, tonn. 3000 mensil i . 2) Al la lista A - l (merc i in a f far i di reciprocità) è ag-

giunta la voce « minera l i di ferro- » senza precisazione di contingente e di categoria. Esportazione verso la Francia:

I contingenti previst i per le voc i sotto indicate com-prese inetta tabella B (merci esportabili con pagamenti in clearing) sono stati aumentat i come appresso:

— Arance e mandarini, da tonn. 15.000 a tonn. 25.000. — Ortaggi freschi, da -tonn. 2000 a tonn. 3000.

E' stato ino l tre convenuto che per i rottami di f e r ro importat i dalla Francia e per de macchine importate dall 'uno nell 'altro paese, potrà essere ammesso lo scam-bio, oltre che in a f far i di -reciprocità, anche con paga-mento in clearing.

N O R M E I N MATERIA DI CESSIONE DI DIVISE ESTERE A L L ' U F F I C I O I T A L I A N O DEI CAMBI

Con decreto legislativo del Capo provvisor io de l lo Stato 28 novembre 1947 sono state emanate nuove norme in materia di cessione di divise estere a l l 'Uf f ic io italiano dei cambi.

Riport iamo qui di seguito il testo del decreto suddetto: « Ar t . 1. — L 'Uf f i c io italiano dei cambi acquista i l 50

per cento del le valute estere che accetta in cessione in rapporto al prezzo de l le merc i esportate, al cambio in l ire italiane risultante dalla media mensile delle quota-zioni d i ciascuna valuta sul mercato delle divise di espor-

tazione previsto nel punto 2) dell 'art. 1 del decreto legisla-t ivo luogotenenziale 26 marzo 1946, n. 139.

Art . 2. — La .media mensile prevista nel l 'art icolo pre-cedente è determinata dal l 'Uf f ic io italiano dei cambi l 'ul-timo giorno di ognii mese ed è va levo le per tutto i l mese, successivo. Essa è calcolata, per ciascuna del le valute estere negoziate ai sensi del R.D.L. 26 marzo .1946, n. 139, sulla base delle quotazioni giornal iere di chiusura ver i f i -catesi durante il mese presso le borse d i Roma, e di Milano.

Dal calcolo delle medie sono escluse, per i l dol laro degli Stati Unit i d 'America, le quotazioni di chiusura infer ior i a l ire 350 e superiori a l ire 650 e, per le altre valute negoziate a sensi del predetto decreto legislativo luogotenenziale 26 marzo 1946, n. 139, l e quotazioni di chiusura che, in rapporto alile parità uf f ic ia l i esistenti tra i l dollaro degl i Stati Uniti d 'Amer ica e le valute in questione, risultino infer ior i o superiori agli import i pre-cedentemente indicati per il dollaro.

P e r le divise estere non quotate presso le borse di Roma e di Milano ed accettate in ^pessione dal l 'Uf f ic io italiano dri cambi, il computo del le medie de l l e valute stesse è fatto tenendo contio della parità u f f i c ia le stabilita tra le valute in questione ed il dollaro degli Stati Urniti d 'Amer ica e della media di quest'ultima moneta calco-lata in conformità ai precedenti comma del presente articolo.

I cambi medi così fissati sono pubblicati sulla « Gaz-zetta Uf f ic ia le » della Repubblica all ' inizio d;i ogni mese.

Art . 3. — I l presente decreto si applica ainche .al 50 per cento delle valute estere accettate in cessione dal l 'Uff ic io italiano dei cambi per fondi trasferiti in Italia a scopo turistico ed a scopo di invest imento in Italia od a scopo di mantenimento e di donazione a favore di residenti in Italia o comunque rappresentanti rimesse di natura finan-ziaria.

F ino al 31 dicembre 1947, l 'o f ferta in cessione al l 'Uf f ic io italiano dei cambi del 50 per cento delle valute estere di cui al comma precedente estingue l ' infraz ione di omessa denuncia o cessione di valuta estera e di crediti verso l 'estero previsto dalle norme di l egge vigenti in materia.

Ar t . 4. — I l presente decreto si applica anche al 50 per cento delle valute estere che sono accettate in cessione dal l 'Uf f ic io italiano dei cambi in corrispett ivo de i nol i netti r icavati dall 'esercizio della navigazione dagli arma-tori italiani o dai noleggiatori italiani di navi mercanti l i .

Ar t . 5. — I cambi medi fissati in conformità a quanto previsto al precedente art. 2 si applicamo, con lo scarto del 20 %, anche all 'acquisto da parte del l 'Uf f ic io italiano dei cambi delle valute estere che, trascorso i l termine stabilito dal Ministero del commerc io con l 'estero, devono essere o f fer te in cessione a l l 'U f f i c io stesso a sensi del quarto comma dell 'art. 1 del decreto legis lat ivo luogote-nenziale 26 marzo 1946, n. 139.

Art . 6. — L 'U f f i c io italiano dei cambi non può, in, nessun caso, fa re cessioni di va lute estere a cambi infer ior i a quel l i medi fissati in applicazione del precedente articolo 2.

L 'U f f i c io italiano dei cambi non può 'del pari, in nes-sun caso, mettere .a disposizione di coloro- che cedono divise estere, in conti presso la Banca d'Italia o presso una delle banche autorizzate a fungere da agenzia di que-st'ultima, al iquote d i divise estere superiori alla percen-tuale del 50 per cento fissata dal decreto legislativo luo-gotenenziale 26 marzo» 194-6, n. 139, dal decreto ministeriale 20 agosto 194-6 e dal decreto ministeriale 20 gennaio 1947.

Art . 7. — Nel caso di contratti tra ditte in Ital ia e ditte all 'estero, regolarmente approvat i dal Ministero del com-mercio con l 'estero, che prevedono la tornitura da parte del le ditte al l 'estero d i mater ie pr ime da Importare in Italia per la trasformazione in prodott i lavorat i o semila-vorati da esportare all 'estero, il compenso dovuto al le ditte in Italia, per tali lavorazioni per conto dell 'estero, deve essere fissato sotto forma di pagamento di un determinato importo espresso in una delle valute estere, che sono ac-cettate in cessione dal l 'Uf f ic io ital iano dei cambi.

Ta l e importo deve essere interamente ceduto a l l 'Uf f ic io italiano dei cambi sino .a concorrenza del 50 per cento del valore del prodotto esportato; la quota eventualmente eccedente potrà invece essere accreditata in uno dei conti previst i dal decreto legislativo luogotenenziale 26 marzo 1946, n. 139.

Art . 8. — I l Ministro del commerc io coin l 'estero prov-vederà a revocare tutte le concessioni amministrat ive che siano in contrasto con le norme del presente decreto, salvo l 'adempimento di quegl i eventual i impegni contrat-tuali assunti alla data dell 'entrata in v igore del presente decreto in base al le concessioni medesime.

Art . 9. — I l presente decreto ha ef fetto dal 28 novembre 1947 e le sue norme hanno- va lore per tutti gli acquisti di valuta ef fettuati a partire dalla data stessa.

L e med ie va levo l i sino .alla fine del mese di novembre sono determinate dal l 'Uf f ic io italiano dei cambi, nei mod i previst i dall 'art. 2, prendendo come base le quotazioni dal 20 al 26 novembre inclusi ».

BREVE RASSEGNA della ..GAZZETTA UFFICIALE» D. L. d. C. P. 17 ottobre 1947, n. 1134 (G. U. » n. 347).

Disposizioni particolari per garantire i crediti degli Impiegati e degli operai dipendenti da imprese in-dustriali per retribuzioni ed indennità di licenzia-mento.

Il pagamento del le retribuzioni re lat ive al l 'ult imo mese di servizio non corrisposte ai prestatori di lavoro, ap-partenenti alle categorie degli impiegati e degli operai, e dipendenti da imprese industriali, nonché il pagamento delle indennità che ad essi spettino nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, possono essere effettuati in sosti-tuzione del l ' imprenditore inadempiente dalla c-assa per l ' integrazione dei guadagn-i per gli operai dell ' industria La Cassa per l ' integrazione dei guadagni per gli operai dell ' industria può essere autorizzata .ad ef fettuare i paga-menti previsti sopra nel caso di fa l l imento o di l iquida-zione c-oatta amministrativa dell ' impresa. iLa Cassa per l ' integrazione dei guadagni degl i operai dell ' industria è surrogata in tutti i diritti, compresi -quelli di prelazione, ai prestatori di lavoro verso l ' imprenditore.

D. M. 14 agosto 1947 (« G. U. » n,. 251). Contrassegno di Stato per i biglietti della Banca d'Italia.

Il contrassegno di Stato da applicarsi sui biglietti delta Banca d'Italia è modif icato e i re lat iv i distintivi e segni caratteristici sono stabiliti come appresso: un vólto d) giovane donna in prospettivo, raf f igurante una immagine mitologica denominata « Medusa ». Al due lati di esso, superiormente, si aprono due brev i ali piumate, e, più in basso, escono dailla chioma disordina- -a due -teste di ser-pentelli, i quali, col resto del loro corpo, si .attorcigliano al disotto del mento. I l vólto predetto, disegnato a trat-tini e puntini, con effetti di chiaro-scuro, emerge da un fondino a tratti retti l inei orizzontali, ombreggiati , for-mante un disco di mm. 15 di diametro. Tale disco è a sua volta contenuto in una cornice costituita da una fascia circolare con fondo tratteggiato da cerchi concen-trici, sulla quale sono disposte 24 perl ine equidistanti, e da un f reg io che si sviluppa esternamente alla fascia, fermato da mot iv i ornamentali triangolari, simmetrici, con intreccio di fog l ie -stilizzate, in bianco, su un fondino finemente tratteggiato. Compresa la cornice di cui al pre-cedente capoverso, il diametro del medaglione, tra gli opposti vert ic i degl i anzidetti mot i v i ornamentali, risulta pari a mm. 22. I l detto contrassegno sarà stampato tipo-graficamente, sul solo recto dei biglietti, con inchiostro rosso vermigl ione. I .biglietti di Banca d'Italia recheranno impressa, con lo- stesso colore del contrassegno -di Stato, la data del presente decreto.

D. M. 3 novembre 1947 (« G. U. » n. 258). Modificazioni alla disciplina degli approvvigionamenti di taluni prodotti industriali.

I bitumi di petrol io sono sottratti alla disciplina, e re-stituiti al l ibero commercio. E' altresì sottratta alla v i -gente disciplina e restituita al l ibero commercio tutta la pece di carbone fossile, compresa quella ottenuta dalla distillazione a fondo del contingente di catrame grezzo pari al due per cento in peso del carbone fossile distil-lato- dalle cokerie e dalle of f ic ine di gas. [Restano in- v igo-re l 'obbligo fatto alle cokerie ed al le off icine da gas, che distillano più di cento tonnellate al mese di carbone fos-sile, di avv iare alla distillazione a fondo tutto il catrame gregg io prodotto dalla distillazione del carbone fossile, nonché i div iet i di impiego dei derivat i della distilla-zione del carbone.

D. L. d. C. P. S. 5 ottobre 1947, n. 1208 (« G. U. » n. 262). Aumento delle sanzioni pecuniarie comminate da leggi tributarie e finanziarie.

I l imiti minimi e massimi della multa, dell 'ammenda e della pena pecuniaria in materia tributaria e finanziaria, sono r ispett ivamente quintuplicati -e decuplicati, se dette sanzioni sono comminate da leggi di data anteriore del 1° ottobre -1944, e duplicati o quadruplicati se comminate da leggi di data posteriore al 30 settembre 1944. L e san-zioni pecuniarie comminate in misura fissa da leggi tri-butarie e finanziarie d i data anteriore al -1° ottobre 1944 sono sestuplicate, sono -triplicate quelle comminate da leggi di data posteriore al 30 settembre 1944. Gli aumenti di cui ai comma precedenti si calcolano sulla misura del le sanzioni previste dalle singole leggi tributarie e finanziarie, senza applicare l 'aumento stabilito dall 'art. 3 del D. L. L. 5 ottobre 1945, n. 679. Le disposizioni prece-denti non si applicano al le soprat.asse ed alle altre san-zioni pecuniarie fissate dalle leggi tributarie e finan-ziarie in misura proporzionale, nonché a quelle previste nel decreto L. L. 24 apr i le 1946, n. 401, e nelle leggi di data posteriore al 1° ottobre 1946. L e disposizioni mede-sime per quanto riguarda le sanzioni previste per la omessa presentazione della dichiarazione dei redditi sog-getti alle imposte dirette, cesseranno di avere ef f icacia alla data di emanazione del decreto L. L. 24 ottobre 1945, n. 585, concernente la dichiarazione unica per l'accert-a-mento delle imposte dirette.

2S

D. L. L. d. C. P. S. 3 ottobre 1947, n. 1222 (« G . U. » n. 264). Assunzione obbligatoria dei mutilati ed in-validi del lavoro nelle imprese private.

L e imprese pr ivate , le qual i abb iano a l l e lo ro d i p e n -denze p iù di c inquanta l avora to r i tra opera i e imp i e -gati , seno tenute ad assumere un mut i la to o un inva l i do del l avo ro p e r ogn i c inquanta d ipendent i , o f raz i one d i c inquanta, supe r i o r e a vent i c inque . L e imprese di nav i -gaz ione aerea e mar i t t ima non sono tenute, p e r quanto concerne il persona le nav igante , a l l ' osservanza de l l ' ob -bl igo di cui a l p r eceden te comma. N e l computo d i tale percentua le sono compres i i mut i la t i e g l i i nva l i d i de l l avoro assunti an t e r i o rmente a l l ' entrata in v i g o r e d e l presente decreto . Hanno d i r i t to ad essere assunti ag l i e f fe t t i del presente decreto, i l a vo ra to r i che non abb iano superato ! 60 ann i se uomini , e i 55 se donne , i qual i a causa di i n f o r tun io sul l avo ro o d i malat t ia pro f ess io -nale abbiano subito una r iduz ione pe rmanen te al la capa-cità l avora t i va .non i n f e r i o r e a l 40 %. La d ispos iz ione precedente non è app l i cab i l e nei c on f r on t i dei mut i l a t i e d inva l id i del l a vo ro che abbiano perduto ogn i capa-cità lavorat iva e di que l l i c h e p e r la natura ed i l g rado del la loro inva l id i tà possono r iusc i re di danno al la sa-lute ed al la inco lumi tà dei compagn i di l avo ro e al la sicurezza deg l i impiant i . I dator i di l a vo ro possono r isol-v e r e i l rappor to di l a vo ro con i mut i l a t i e d inva l id i , qualora a g iud i z i o de l l ' I s t i tuto naz iona le in f o r tun i sul lavoro , e de l l ' I spe t tora to del l avoro , risulti un a g g r a -vamento de l l ' inva l id i tà che imped i sce al l avora to re d i prestare l e mans ion i pe r l e qua l i è stato assunto o v v e r o quando l ' I spe t tora to de', l a vo ro acce r t i la esistenza d e -gl i es tremi precedent i . Entro quindic i g iorn i dalla data di entrata in v i g o r e del p resente decreto , i da tor i di lavorio devono comunicare a l l ' U f f i c i o p rov inc i a l e de l la-v o r o competen te per terr i tor io , i l numero comp less i vo dei l avora tor i d ipendent i d istr ibuit i pe r s tab i l imento e distinti pe r categor ia e sesso. Entro il 30 g iugno e 1 31 d i c embre di c iascun anno i dator i di l avo ro dov ranno comunicare a l l ' u f f i c i o del l a vo ro compe ten te pe r t e r r i -tor io i dat i di cui sopra nonché i l numero e l e g ene -ral i tà dei mut i l a t i ed inva l id i del l avoro assunti in ap-p l icaz ione del presente decreto. .

PREZZI DEI MEZZI DI PRODUZIONE PER AGRICOLTORI ( P rov . di T o r i n o - N o v e m b r e 1947)

COMUNICATI U.P.LC. COMBUSTIBIL I N A Z I O N A L I

In con fo rmi tà de l l e dec is ioni adottate da l Comi ta to In -te rmin is te r ia l e P r e z z i , si comunica che, con decorrenza dal g iorno 16 del co r rente mese , i combust ib i l i naz ional i appresso speci f icat i sono sbloccat i dal v inco l o di p r e z z o :

a) - carbone Sulcis - Sch lamm - carboco t to ; b) - l i gn i t i p i cee : c ) - l igni t i x i l o i d i ; d) - to rbe ; e ) - agg lomera t i di carbone (mat tone l l e e o v o i d i ) ; f ) - ma t t one l l e di l i gn i t i ; g) - p o l v e r i no di c oke me ta l lu r g i c o e da gas (da 0 a

10 m i l l ime t r i ) . E' fa t to obb l i g o a l l e ditte p rodut t r i c i dei combust ib i l i

e lencat i di comun icare al Comi ta to In te rmin is te r ia l e de i P rezz i , a l la fine di. o gn i mese , i p rezz i da esse prat icat i nel corso de l mese .

C A R B O N E SULCIS

Con r i f e r imen to a l le d isposiz ioni comunicate con c i r c o -lare, n- 145, dell '8 n o v e m b r e 1947 de l Ministero , re la -t iva allo sblocco de l le l i gn i t i e di a l t r i combust ib i l i d i p roduz ione naz ionale , si prec isano le disposizioni, che deb -bono rego lare , a par t i re dalia data del la presente, la d i -s tr ibuz ione de l Carbone Sulcis.

L e assegnaz ion i minis ter ia l i d i ca rbone Sulcis r e l a t i v e a! b imest re n o v e m b r e - d i c e m b r e debbono essere cons ide-ra te va l i d e , s emprechè s iano finanziate dagl i assegnato l i entro il 31 d i c e m b r e cor rente anno.

Success ivamente la Soc. M inerar ia Carbon i f e ra Sarda p-rovvederà ad e f f e t tuare d i r e t tamente l e f o rn i tu r e di Sulcis a i consumator i del la Sardegna, compresa la Mar ina M i l i -tare ed i l bunker . P e r i r i f o rn imen t i n e l Cont inente , la Società anz ide t ta st ipulerà d i r e t tamente contrat t i con i consumator i di carbone Sulcis cui finora è stato dest inato i l carbone sardo dai competent i o rgan i min is ter ia l i .

PREZZI DEI P R O D O T T I SIDERURGICI « E R R A T A - C O R R I G E » A C I R C O L A R E 123

( C A L C I O C I A N AMIDE)

I n con fo rmi tà de l le decisioni adot ta te da l Comitato In -te rmin is te r ia l e dei P r e z z i è stato comp i l a t o a comp l e t a -m e n t o del la c i r co l a r e p re z z i n. 108 del 12-5-1947, i l l is t ino genera l e dei p rodo t t i s iderurg ic i .

T a l e l ist ino è in corso d i pubb l i caz ione sulla Gazzet ta U f f i c ia l e .

Si c on f e rma c h e i p rezz i del l ist ino anz ide t to v a l g o n o p e r l e quo t e p r e f e r enz i a l i p r e v i s t e dal l 'ar t . 12 del D .L . Capo P r o v v i s o r i o de l lo Stato 19 m a g g i o 1947, n. 405 (Gaz-zetta U f f i c i a l e n. 126 del 6-6-1947), ed hanno app l i caz i one dal le consegne e f f e t tua te a par t i r e dal 27 agosto u. s.

PRODOTTI VARIETÀ E QUALITÀ

Unità di

m isura P rez z i l e g a l i a f i n e m e s e

P rez z i e f f e t t i v i med ia mens i l e

Concimi chimici edI antipa-• rassitari:

P e r f o s f a t o m i n e r a l e 14/16 . . So l fa to a m m o n i c o N i t ra to a m m o n i c o 1 5 / 1 ® . .

. N i t ra to a m m o n i c o 20/21 . . . N i t ra to di ca l c i o 13/14 . . . Oa l c i oc ianamide 15/16 . . . C l o ru ro potassico So l fa to di r ame Ossictoruro idi r ame . . . . Z o l f o ramato Z o l f o ra f f ina to Arsen la to di p i ombo . . . . A rsen ia to di ca lc io

ql . 4.900 2.1130 2.600 4.600 4/900

2.200

kg.

9.310 15.035 8.410

Foraggi e mangimi concen-trati:

Pag l ia pressata Crusca Pane l l i d i g ranoturco . . .

Utensili agricoli:

V a n g h e Zappe Badi l i „

Predotti industriali per uso agrario:

Pe t ro l i o a g r i c o l o ql. Benz ina uso ag r i co l o . . . . » Gasol io a g r i c o l o »

Macchine ed attrezzi agricoli:

Trat t r i c i a ruote F iat 700 Tra t t r i c i a c ingo l i F i a t 50 A ra t r i vo l t , b i v o m e r e A ra t r i a t raz ione meccan i ca kg . 105 sempl i ce Seminatr i c i 7 file 1,08 . -. Seminatr i c i da col l ina 12 file 1 ,72 Seminat r i c i da pianura 1,23 lama Falc ia tr ic i t ipo tedesco Mie t i t r i c i e l i c o ida l i 52 l a m e 2 sezioni . . . T r i n c i a f o r a g g i snod. 38 t r ident i Erp ic i f e r r o 7 zappe Co l t i va tor i 32 denti p ia t t i Rastre l l i 6 f o r c h e Vo l ta f i eno 2 bis Svecc ia tor i 2 bocche

3.300 14.500 13.000 7.000 5.400

45.000 20.000

1.800 6 . 0 0 0 6.500

300 300 300

11.000 14,000 12.000

1.950.000 4.700.000

280.000 50.000 90.000

170.000 165.000 585.000 24.000 25.000 25.000 25.000

105.000 124.000 38.000

PREZZI A U A PRODUZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ( P rov . di T o r i n o - N o v e m b r e 1947)

PRODOTTI Unità | di

misura P rez z i l ega l i P r e z z i e f f e t t i v i

VARIETÀ E QUALITÀ

Unità | di

misura a f i n e mese med ia mens i l e

1

q l . 4,000 15.000 » 4.000 12.000

Granoturco » 3.500 6.500 » — x 6.500

Pa ta te » — 3.100 Insalate v e r d i . » _ - ' 5.000

» — 3.400 A g l i o secco » — 15.000 Cipol le g ia l l e . . . . ' . . . » — 4.700 Cavo l i v e r z e » — 900 Cavo l f ior i • » 1.600

» 4.000 » • • _ 6.000

Castagne » \ — 4.200 Me l e ( var i e tà d iv . ) l a qualità » — 4.500 Me l e ( var ie tà d iv . ) 2a qual i tà » — - 4.000 P e r e ( var i e tà d iv . ) 1° qual i tà « — 4.500 P e r e ( var i e tà d iv . ) 2a qual i tà — 4.000 V ino ( t ip ico pieme-n.) . . . hi. —J 9.000 Canapa t ig l io q i . 13.650 Pag l ia di f r u m e n t o sciolta » — 1.600

» — 3.000 Buo i (peso v i v o ) 1» qual i tà mgr . — 2.500 Buo i (peso v i v o ) 2" qual i tà » — 2.200 Vacche (peso v i v o ) 1" qual i tà Hi — 2.000 Vacche (peso v i v o ) 2" qual i tà » — 1.800 1 V i te l l on i (peso v i v o ) :l» qual . » 3.800 V i t e l l on i (peso v i v o ) 2a qual. » — 3.400 Suini (peso v i v o ) l a qual i tà kg. — 430. Suini (peso v i v o ) 2» qua l i tà » — 390 Lat te hi. 6.38:6 7.725 Uova (al c en t o ) — ' 4.500 Po l l i (peso v i v o ) kg. — 440 Conig l i (peso v i v o ) . . . . » — 250

PRODUTTORI ITALIANI C O M M E R C I O - I N D U S T R I A - A G R I C O L T U R A - I M P O R T A Z I O N E - E S P O R T A Z I O N E

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COMMERCE - INDUSTRIE - A G R I C U L T U R E - I M P O R T A T I O N - E X P O R T A T I O N T R A D E - I N D U S T R Y - A G R I C U L T U R E - I M P O R T - E X P O R T

ABBIGLIAMENTO Confectlons — Clothing

NUOVE INDUSTRIE TESSILI ITALIANE di Napoleone Leumann Junior TORINO - Via Arsenale, IO - Telefoni 48.894 -43.586. Telegr-: LEOTESSILI. Produzione - Reparto tessuti: tessuti per donna fantasia ed uniti in rayon, cotone e lana, scoz-zesi, stoffe operate, shantung - Reparto confe-zioni: abiti per uomo, giacche sport, pantaloni, impermeabili. - Vestiti fantasia per donna, cami-cette, b'.ouses, sottane.

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et articles de ménage Electric apparatus and household articles

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S I A G A TORINO - Corso Rosselli. 11 - Telef.: 31.679. Alluminio martellato - Cucine economiche « BA-BER » _ Porcellana organica - FORNO pentola elettrico brevetto 29-50 « SEBA » è un prodotto che sostituisce qualsiasi forno ed il consumo è di 600 Watt. Funziona benissimo sull'impianto della luce. Chiedete istruzioni. Esportazione in tutto il mondo.

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DITTA MARIO SIMMA SUCC. RE TORINO - Via Garibaldi, 40 - Telef. 41-061 -Casa fondata nel 1908. Export Articles: Special Light-Alloy Pistons for Cars & Trucks - Improved Piston Rings -Pins - Brake Linings & Plates - Ring & Pinion Gear Sets - Ignition Coils - Cylinder Liners -Indicators for Traffic Signals - Bearings - Roll and Ball Bearings - Con-rods. Pistons - Segments - Axes de Piston - Carter Moteur Spécial pour Simca - Coussinets de pa-lier - Bielles - Garniture d'embrayage - Gar-niture pour mâchoires - Indicateurs de direction - Bobine pour distributeur - Pièces de rechange.

CASE SPECIALIZZATE PER L IMPORTAZIONE-ESPORTAZIONE IN GENERE

Maisons spécialisées pour l'importation-exportatvGn en général

v General import-export specialized firms

COMITEX Soc. It. TORINO - Corso Rosseldi, 214. Cable address: EXTRAG. Export: Tools for the workmanship of metals and woods - Hardware - Padlocks - Doar-iocks -Precisions's mechanics - Measure's instruments - Abrasives - Eletric lines - Photographic mate-rials - Fittings for manufactures - Textiles -Fittings for house - Cosmetics, etc. - We accept applications for any other goods of Italian Ma-nufacture.

S.C.I.R.E. - S. r. I. Société Commerciale Import-Export Rsprésen-tations TURIN - Via Accademia Albertina, 21. Exporte: Dalies en ciment amiante lises et on-dulées - Machines ustensiles pour tous les usa-ges - Presses et martinets hydrauliques - In-stallations réfrigérateurs pour industries - In-stallations pour la fabrication des pâtes et pour moulins - Fraises - Alésoirs sensitifs - Fil d'aoier au chrome alluminium pour résistences élec-triques - Motopompes et pompes" centrifugés -Lunettes à soleil - Machines cinématographiques a pas réduit - Pellicules cinématographiques italiennes et étrangères en exclusive - Produits chimiques et pharmaceutiques - Vins « Marsala » et de Sicile - Essences de fruits et de fleurs -Filages de coton, de rayon, de laine - Bois en genres.

Importe: Amiante canadien, Sud Africain et de Cypre.

Nello scrivere agli inserzionisti citate " Cronache Economiche

F. I. C.I. T. - Soc. Finanziaria Italiana Com-mercio Internazionale Torino - Financial Italian Company International Trade.

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GENERAL EXPORT - S. r. 1. Compagnie Commerciale pour les Importations et les Exportations. TURIN - Corso Sommeiller, 17 - Tel.: 682.220. Adresse télégraphique: « FOSSESPORT ». Importation: Matières pour l'industrie - Produits alimentaires conservés. Exportation: Ferronnerie et outillage en général (Pinces, marteaux, cadenas, serrures normales et pour malles, rabots, faux, trépans, villebré-quins, grilles, caisses-forts et petites caisses porte-valeurs, soudeurs électriques). Articles sanitaires et instruments chirurgicaux, séringues hypodhermiques.

S. I. R. I. R. - S. r. 1. TORINO - Corso Duca degli Abruzzi, 15 - Te-lefono: 50.863. Telegr.: SIRIR TORINO. Utensili - Ferramenta - Casalinghi - Elettrodo-mestici - Rubinetteria. Outillage - Ferronnerie - Robinets. Tools - Hard-ware - Domestic and Electrodo-mestic-ware - Cocks.

S. I. S. E. R. - Società Internazionale Scambi coll'Estero e Rappresentanze. TORINO - Via Lamarmora, 30 - Telef.: 43.193. Telegr.: IMSISEREX TORINO. Buying Agents of Generai Merchandise. Commissions - Representations - Importation -Exportation. Comisiones - Representaciones - Importación -Exportación.

CONTATORI PER ACQUA ED APPARECCHI PER IL CONTROLLO TERMICO

Compteurs d'eau et appareils de contrôle thermique Water meters and thermie control instruments

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COSTRUZIONI METALLICHE, MECCANICHE ELETTRICHE E FERROTRANVIARIE

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203.8119 - C O O P E R A T I V A P R O D U T -T O R I L A T T E DI N I C H E L I N O s. r. 1. - produzione vendita latte e ge-neri a f f in i - Nichel ino.

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203.801 - « V E T M O N » V E T R E R I E DI M O N D O V I ' s. r. 1. - lavoraz. fabb. vetro - Torino, via Pastrengo 16.

203.822 - CHIUSURE L A M P O s. p. ia. - fabb. chiusure lampo - Torino, via S. Quintino 18.

203.823 . S A N L O R E N Z O M A R I A . sar-ta . Tor ino, p. Vittorio Veneto 21.

203.824 - D E L L ' A G L I O A N T O N I O -autotrasporti - Torino, via Rica-soli 21.

203.825 - COHEN GIUSEPPE . ripara-tore tappeti - Torino, via Bruno Buozzi 3.

203.826 - T O R C H I O M.ADD A L E N A -ambulante articoli casalinghi - To-rino, via Balme 31.

203.8127 . GHABBRT R I T A - drogheria - Tor ino, via San Francesco da Paola 4.

203.828 . S A N T O R O F E D O R A . ambu-lante gelat i sciroppi cocomeri cal-darroste frutta - Tor ino, corso Boi-zaino 4.

203.8219 - V I T T O N E M A R I A . ambu-lante mercer ie e chincagl ier ie -Torino, via Valprato 26.

203.830 - F R A G O M E N I & C I M I N O SOC. di fatto - autotrasporti . Torino, via Nizza 85.

203.831 . D I B E R N A R D O C A R M E L A -ine. dolciaria - Torino, via P i o V numero 14.

203.832 - P A V I O L O A L B I N A . ingros-so verdura e frutta - Torino, via Giordano Bruno 18:1.

203.833 . M I L A N O I R M A - caf fè tosta-to ingrosso zucchero _ Tor ino, via Ast i 29.

203.834 - B R U N A T I A G O S T I N O - amb. frutta - Av ig l iana.

203.835 - G A L L I N A R I M A R I A . caf fè bott igl ieria . Tor ino, via, Pe-trarca 8.

203.836 - R A F F I N E R I A P A D A N A OL I I M I N E R A L I «' S A F R O M » soc. per az. - raf f ineria olii mineral i _ To-rino, p. Castello 71.

203.837 - T E B O di TESSORE & C. SOC. acc. semp. _ autotrasporti - Torino, via Sobrero 15.

203.838 - SOC. COMIMIiSSIONARIA T R A S P O R T I D I G A R A V I N I & F A . Z IO soc. nome coli. - autotra-sporti _ Torino, via Riccardo Si-neo 11.

203.839 - MAiFFE' P A D R E & F I G L I O di N A T A L E MAIFFE' & C. SOC. acc. semp. - produzione commer-cio vini - Tor ino, c. Vinzagl io 2.

203.840 . CAMPEOIL E D D A - rappre-sentante Castellamonte, v. Roma 8.

203.841 - BE.SSONE G I O V A N N I - am-bulante trasporto pacchi e piccoli col l i . Vigone, via Luisia 12.

203.842 _ N O L A S C O G I O V A N N A -mercer ie chincagl ierie scope am-bulante - Montanaro, via Cavour 3.

203.843 - G I A N E L L O A R M A N D O . am-bulante drogheria - Courgnè.

203.844 - BU-LLETTI ENRICO - ambu-lante dolciumi - Cuorgnè.

203.845 - B A N C O N E e P I C C I N I -« REP » soc. di fatto - lavoraz. le-gna - Tor ino , via Mong inevro 71.

203.846 - M. P I O V A N O & C. soc. nome -coli. - fabb. tessuti . Chieri, via iLagna 2.

203.847 - G I O R A T O INES - drogheria vini . Tor ino, via E. GÌ achino 71.

203.848 - C O O P E R A T I V A A G R I C O L A O P E R A I A D I B O R G A R O TORI -NESE s. r. i. - acquisto fabbr icare generi alimentari _ Borgaro To-rinese.

203.849 . F A B B R I M A R I O - autotra-sporti - Moncalieri , via F iume 19.

203.850 - R I G H I ERNESTO - ambulaiT-te dolciumi - Torino, p. S. Giu-lia 11.

2013.851 - B R A G A T O A N G E L O - mura, tare - Tor ino, via Tr ipo l i 75.

203.852 . C R E A Z I O N I P A N T O R I N O di L A U R A G IOV INE I N P A N E -lavori artistici in lana e r icamo -Torino, v ia Misericordia 4.

203.853 . S IGCA V I R G I N I O - autotra-sporti . Tor ino, c. Emil ia 21.

203.854 - E M I L I O MENAD.A & C. R A P . PRE lSBNTANZA I M P O R T A Z I O N I E S P O R T A Z I O N I , s. r. 1. - rappre-seti .anza importazioni esportazioni commerc io in genere - sede Mi-lano, via Andrean: 6; filiale To-rino, via Saiuzzo 75.

203.855 - CONDOR A U T O F F I C I N A SOC. noie coli, di V I G N A L I C C I A R -DELLO B L L E N A - eserciz io autof-ficine - Tor ino, c. Palestro 4 bis.

203.856 _ OBERTO R E N A T O - ambu-lante frutta verdura . Tor ino, c. Peschiera 162.

203.857 - « F. I .A.B. » Fabbrica It. Ar -m i Righet t i s. r. 1. - fabbr. smer-cio in Italia armi pneumatiche -Torino, v ia dei Quartieri 10.

203.858 - D E L A U R E N T I GROSSO DO-M E N I C A _ au.©trasporti - Riva-rolo C.se.

203.859 - DE S A N T I S M A R I O - sarlo -Torino, p. Raineri 13.

203.860 - B A R D GIUSEPPE - lavoraz. legname abbattimento piante . To-rino, v ia Stradella 236.

203.861 . G A S P E R I N I EUGENIO - am-bulante frutta verdura - Torino, v ia Crea 5.

203.862 - C A B R A G IUSEPPE . macel-leria carni bovine fresche - To-rino, via Monferrato 18.

203.863 - C O N I U G I T E R N A V A S I O SOC. di fatto - commercio minuto tes-suti - Cavour.

203.864 . B E R G A M A S C O L U I G I - pa-netteria . Plnerolo, via C. Le-quio 12.

203.865 - G I O R D A N O L E A . ambulante frutta verdura fiori - S. Mauro T o . riñese.

203.866 - B O Z Z E T T I O T T O R I N O . am. bulante scope spazzole spugne -S. Mauro Torinese.

203.867 . D U C A LODOVICO - legna-me da lavoro e da ardere _ Susa, via Tor ino.

203.868 - P R I M O R ICCARDO - panet-teria in genere - Frossasco.

203.869 . « S A M P I » A R T I G I A N A MO-D E L L I PER I N D U S T R I A soc. di fatto - costruzioni mode l l i in le-gno - Tor ino, via Mong inevro 65.

203.870 - B E R A E D O A R D O . trattoria . Torino, corso Vercel l i , 148.

203.871 . R A M O N D A C L A R A - tratto-ria . Tor ino, v ia Bizzozzero ang. c. Spezia 15.

203.872 . N A N O M A R I O - ambulante tessuti - Torino, p. Giulio 8.

203.873 - L A Z Z A R I N I C L A U D I O BAR-T O L O M E O . macelleria salume-ria _ Almese.

203.874 - ROCCO C A U Z O - di f fusione della Stampa estera - Tor ino, via A . A vogad ro 24.

2,03.875 - R I G O T T I G IUSEPPE . edili-zia in genere - Torino, v ia Bardo-necchia 94.

203.876 - M A R C A O C I N I G IUSEPPE -ambulante frutta verdura . Torino, via Collegno 44.

203.877 - CODA C A T E R I N A - ambu-lante dolc'umi frutta secca _ To-rino, via Acc. Albertina 10.

203.878 . DI CRISTOFARO ROCCO F IORENTINO - drogheria comme-stibili - Torino, via Massena 14.

203.879 _ O F F I C I N A R A D I O T E C N I C A A P P L I C A Z I O N I « ORA » s. r. 1. -costruzione vendita riparazione apparecchi radiofonici - Courgnè.

203.880 - VERCELL I P IETRO - camme, stlblli carni insaccate - Torino, c. Duca degli Abruzzi.

203.881 - A R G E N T O A N T O N I O _ cal-zolaio - Tor.no, v. S. Dalmazzo 11.

203.882 V A C C A R I LU IG I . ambulante frutta verdura _ Torino, v. Silvio Pel l ico 9. ,

203.8183 - ROSSI ROMOLO - ambulante mercerie . Torino, via Musiné 23.

203.884 . C O S T A N Z A M A R I O - calzo-laio riparatore . Torino, via Fer-rera 3.

203.885 - CRAVERO AJNGiBLO _ ambu-lante frutta verdura _ Torino, via Martir i della Libertà 4 bis.

203.886 - FERRO MILONE L U I G I - car-ne . Torino, via Sobreiro 2,9.

203.887 - ' " I N D U S T R I A G A L V A N I C A TORINESE « I.G.T. » s. r. 1. - pu-lii.ura, ramatura cromatura niche-latura ecc. - Torino, v. F.l.i Carle num. 65.

203.888 - SERRI GIUSEPPE _ ambu-lante frutta verdura - Torino, c. Racco nigi 63.

203.889 - GElRINO SERGIO . tessuti in . grosso - Torino, v. Don Manzoni 2.

203.890 . O A P P A G L I DINO . parruc-chiere - Sestrieres.

203.891 - CONTE A N G E L O . sarto -Torino, via X X Settembre 79.

2,03.832 - BOlRLA C A T E R I N A _ tratto-ria - Venaria, via Fiume 30.

203.893 . BOSINO A N N A - commesti-bili drogheria - Torino, largo Bre-scia 49.

203.894 - Z A P P O L A T O G I O V A N N I -pavimen.atore . Torino, via Fon-tanella 5.

203.895 . SOC. COMMERCIALE TUB I I N D U S T R I A L I s. r. 1. - comm. tubi industriali - Torino, via Cano Alberto 33.

203.896 - ORSELLO LU IG I & BORSA 'CARLO soc. di fatto . comm. c om . busti-bili solidi ingrosso _ Torino, e. Tassoni 50.

203.897 - TARIC'CO ELENA - latteria bevande - Torino, via F.lli Calan-dra 8.

203.898 . G A L L O A N G E L O SILVE-STRO - latteria vendita minuto uova burro formaggi freschi -Ivrea, st. Tor ino -37.

203.899 . P I A P A S Q U A L E - bottiglie-ria - Torino, v ia Asinari di Ber-nezzo 67.

203.900 - OH,ERIO DOMENICA - com-mestibili - Torino, via Netro 22.

203.901 - ROSA GENESIO - osteria -Torino, c. Francia 310.

203.902 . B I A G I O T T I F E R D I N A N D O -generi di raffia e paglia . Torino, via Nizza 11 (chiosco)..

203.903 - F R A T E L L I FUCHAR di PU-CHAR A N T O N I O - casa di spedi-zioni - Torino, via P. Amedeo 12.

203.904 . C A L Z A T U R E N A Y L O N S. r. 1. _ fabb. vendita calzature nay-lon e generi aff ini - Torino, p. Car-lo Felice 30.

203.905 - MASOBRO A N D R E A - comm. ingrosso prodotti ortofrutticoli -Torino, via G. Bruno 18.

203.906 . CARTOLA G I O V A N N I - in-grosso prodotti ortottrutticoli _ To-rino, via G. Bruno 18«1.

203.907 - NOBILE RENZO - ambulan-te mercerie chincaglierie in gene-re -, Torino, via Garibaldi 19.

203.908 - PORTO & B E L L A soc. di fat-to - comm. ingrosso prodotti orto-frutticoli . Torino, via G. Bruno num. 191.

203.909 . M A G G I O R O T T I A N G E L A -albergo . Torino, via Nizza 3.

203.910 - BLUNDO & TULI A N O soc. di fatto - comm. ingrosso prodotti ortofrutticol i - Torino, via G. Bruno 181.

203.911 . A R R I & C. fabb. pneumatici s. r. 1. - fabb. pneumatici e ca-mere d'aria ed il commercio - To-rino, via Borgaro 88.

203.912 - S. A. PRODUZIONE ELET-T R O T E R M I C A M E T A L L I « S. A. P. E. M. » - fabbr. barre, laminati trafilati e semi lavorati di metalli - Torino, corso Regina Margherita numero 259.

2:03.913 - B E R T A L O T ETTORE . am-bulante ferravecchi cenci - Torino, via Usseglio 2.

203.9114 - Z A N I B O N I ARTURO - lavo-'raz. prodotti cosmetici ciprie - To-rino, via G. di Barolo 19.

203.915 - D I A F E R I A N I C O L A . ambu-lante calzature . Torino, via S. Do-menico 27.

203.916 - B R E V E T T I LOMBARIDIiNI TORINO s. r. 1. - sfruttamento brevetti _ Torino, via Forlamni 9.

203.917 - P I A N O & F A T T O R I SOC. di fatto - comm. ingrosso prodotti or-tofrutticoli _ Torino, via G. Bruno num. 181.

203.918 - C A V A L L O G I O V A N N I . be-stiame - Carmagnola, via Bellino 3.

203.019 - BOCCA A N T O N I O - tratto-ria _ Foglizzo.

203.920 - T A R T A G L I N O F R A T E L L I & C. soc. di fatto - fabb. mobil i -Torino, via Carena 10.

203.921 _ BORDINO LUIGI - caffè bot-tiglieria - Torino, corso Racconi-gl 137.

203.922 - FRANCESCONI R A I M O N D O _ ambulante biancherie confezio-nate _ Torino, via Mon.,emagno 33.

203.92:3 - M I A N U L L I CARLO - calzo-laio - Torino, via Del Ridotto 22.

203.924 - « O.F.E.M. » - OFF IC INA E L E T T R O M E C C A N I C A TOR INO -soc. nome coli. - officina elettro-meccanica - Torino, via S. Paolo num. 96.

203.925 - L A L I T O G R A F I C A s. r. 1. • lavori tipografici litografici - To-rino, via Barolo 20.

203.926 - PORRO F O R T U N A T O - am-bulante mercerie chincaglierie -Torino, via Baveno 49.

203.927 - COPPO EGIDIA - stiratrice - Torino, via Pisa 39.

203.928 - G R A G L I A & M A R T I N I SOC. di fatto - panificio panetteria -Torino, via S. Giulia 39.

203.929 - M A R T I N I TERESA - botti-glieria - Torino, via Fontanesi 33.

203.930 - B A R R A RODOLFO - impre-sa costruzioni edili - Alpignano, via Parrocchia 5.

203.931 - M O N T I GIUSEPPE - ambu-lante dolciumi frutta secca - To-rino, via Garibaldi 8.

203.932 - JENNACO TERESA - ambu-lante dolciumi frut.a secca - To-rino, via Garibaldi 8.

203.933 - F A B B R I C A M A N O M E T R I F. M. s. r. 1. - produzione manome-tri - Torino, via Rodi 4.

203.934 - Grosso Maria - filati accesso-ri per macchine cucire - Torino, via S. Tommaso 7.

203.935 - Z U N I N O CAMILLO - rap-presentante - Torino, via Carlo Alberto 27.

203.936 - P R O C L A M A s. r. 1. - produ-zione commercio mezzi pubblici-tari Tor ino, via Montecuccoli.

203.937 - F A R I N A F E R D I N A N D O - ma-celleria - Torino, via Cibrario 48.

203.938 - DELMO di DEL GROSSO M O R T A R A & C. soc. acc. semp. - trattamenti termici dell 'acciaio - Torino, p. Santa Giulia 11.

203.939 - C A R T E L L A A N T O N I O - am-bulante tessuti - Torino, p.za T. Campanella 4.

203.940 - V A G I N A CARLO - ambu-lante uova polli conigli - Torino, via E. Giachino 75.

203.941 - MONTRUCCHIO G I O V A N N I - ingrosso pasticceria - Torino, via S. A. da Padova 11.

203.942 - S P E R A N Z A G I O V A N M A R I A - ambulante frutta verdura - To-rino, via Santhià 56.

203.943 - G A M B I N I A R M A N D O - fab-bro meccanico - Torino, via G. Verdi 24.

203.944 - CLERICI G I O V A N N I - ge-neri commestibil i - Torino, corso Svizzera 49.

203.945 - M O R A N D O FELICE - botti-glieria - Torino, corso Vercel l i 82.

203.946 - CONCESSIONI B U T L E R CHEMICAL CO. soc. acc. semp. di R IORDA & C. - rappresentan-za di prodotti di bellezza - To-rino, via P. Micca 18.

203.947 - B A R P IETRO & BOLLEY N O R M A soc. di fat.o - panetteria Venalzio.

203.948 - F A R B I M P O R T s. r. 1. - com-mercio coloranti prodotti chimici affini - Torino, via Beinette 8.

203.949 - M A R I A N I M A R I A - comme-stibili drogheria banane - Torino, via Reggio 14.

203.950' - A L P A T O N GIUSEPPE & F I -GLIO soc. di fatto - off icina mec-

% canica, Ciriè. 203.951, - CENA A N A C L E T O - latto-

niere - Torino, via Valprato 1. 203.952 - R E G G I A N I GUIDO - ambu-

lante accessori cicli - Torino, via Martinetto 12.

203.953 - D E L F I N M A R I A - ambulan-te manufatti mercer ie - Torino, via Corte d 'Appel lo 4.

203.954 - A R G E N T E R O M A R I O - arti-coli tècnici in cuoio - Torino, via Rivarossa 32.

203.955 - G A T T I UGO - ambulante tes-suti tañerle mercerie - Torino, via S. Secondo 11.

203.956 - M. TOSSI s. r. 1. - tratta-mento termico di metalli - To-rino, corso Svizzera 135.

203.957 - B A R A L E M A R I A - stireria - Torino, via Ormea 17 bis.

203.958 - G A R O F A L O G I U S E P P I N A - commestibili banane - Torino, via Ormea 148.

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203.970 - B I A N C H I LORENZO - au-totrasporti - Torino, via Ave t 4.

203.971 - I M M O B I L I A R E S. B A R T O -LOMEO s. r. 1. - investimenti di capitali in stabili e loro am-ministrazioni in investimenti im-mobiliari - Torino, via Giulio 8.

203.972 - I M M O B I L I A R E L A P INE -T A s. r. 1. - invest imenti di ca-pitali in stabili e loro ammini-strazione, bonifica - Torino, cor-so Stupinigi 12-14.

203.973 - I M M O B I L I A R E L A G A R -B A R I N A s. r. 1. - investimenti di capitali in stabili e loro am-ministrazioni, bonifica - Tor ino, corso Stupinigi 12-14.

203.974 - « S.I.C.O.V. » SOC I T A L I A N A COMMISS ION I C R E A Z I O N I O-P E R A Z I O N I V A R I E SOC. di fatto - commissioni in borsa - Torino, via S. Francesco da Paola 16.

203.975 - M A R I O B O C C A D E L L I & C. s. r. 1. - concia tintura d i pelli per pel l iccerie - Chieri, st. Bal-dissero 59.

203.976 - « S.T.I.G. » STUDIO 'TEC 'N ICO I N G E G N E R I G A L L O N I s. r. 1. -sfruttamento brevett i fabbricabi-li plesso terzi - Torino, via Vil la delia Regina, 7.

203.977 - L O C A T E L L I A N G E L O -carpentiere - Caselle Torinese.

203.978 - M A G N I N O L E N C I A GIO-V A N N A - ingrosso minuto com-mestibi l i - Sperone, via Loca-na 32 bis.

203.979 - G R I S O L A N O P I E T R O - le-gname ingrosso - Sparane.

203.980 - G H I O T T I E L V I R A - comme-stibil i salumi banane carni f r e -sche suini - Vero lengo, f raz . Bor-go Reve l .

203.981 - C H I A D O ' M U R E T T O ROSA-L I A - ambulante burro uova for -magg i - Collegno, v. P. Micca 29.

203.982 - T A B O N E L U I G I - ambulan-te mercer ie chincaglierie - Col-legno, via G. Leopardi 25.

203.983 - O L D A N O A N G E L O - com-bustibili solidi - Torino, via Van-chiglia 39.

203.984 - P A L M I E R I M A R I O - am-bulante frutta verdura - Torino, via G. Verd i 24.

203.985 - B O N E L L O N E L L O - ambu-lante frutta verdura - Tor ino, v ia T r i v e ro 8.

203.086 - B I N E L L O E R N E S T I N A -mercer ie chincagl ier ie scampoli, Tor ino, corso Lepanto 8.

203.987 - E D O A R D O MASOERO - im-presa edi le - Torino, corso Fer-rucci 99.

203.988 - C O O P E R A T I V A REDUCI T O -R I N O « C O . RE. TO. » s. r. 1, - ge-neri a l imentari e abbigl iamento - Torino, p. Bernini 2.

203.989 - C A L L I G A R I S G I U L I O - am-bulante mercer i e chincagl ierie -Tonno , via Romagnano 26.

203.990 - P I E T R O P A O L O P A S Q U A L E - .ambulante mercer ie chincagl ie-rie - Tor ino, via Palazzo di Cit-tà 19.

203.991 - D O G L I A N I M A R G H E R I T A - pr ivat ive minuter ie pro fumer ie - Torino, via G. di Barolo 5.

203.992 - A L T R U D A FEDERICO -commissioni in borsa - Tor ino, via E. de Soranaz 11.

203-993 - CRESCIO M A U R I Z I O - tra-sporto merc i - Torino, via Fe l ice Brica'relLo 15.

203.994 - C E R A N Z A N O A N T O N I O -ambularne pesci freschi - T ro f a -rello, via Tr ieste 4.

203.995 - SOC. A U T O T R A S P O R T I T O BO s. r. 1. - trasporto merc i -Torino, via A . Cecchi 7 bis.

203.996 - P O Z Z A T O G IUSEPPE - am-bulante frutta verdura - Tor ino, via Cim arosa 30.

203.997 - D I C A S T R I A N G E L O - cal-zolaio - Tor ino, via G. Grassi 12.

203.998 - F O R N E R O M O N I A G IUSEP-PE - segheria autotrasporti -Ivrea, v ia Verce l l i 7.

203.999 - P O N Z O N E U M B E R T O - pro-fumer ie bott ig l ier ie drogheria -Torino, via M. Lessona 93.

204.000 - G I O A N N I N I G I U S E P P E -bottigl ieria - Pinerolo, via S. Se-condo 34.

204.001 - SOC. IT . COMMERCIO COLO-N I A L I A R T . V A R I I « S.I .C.A.V. » s. r. 1. - comm. gener i colonial i ed art. var i i ed af f ini - Tor ino, via Madama Cristina 35.

204.002 - G I O V A N N I L O M B A R D I & C. soc. acc. semp. - borsette va-l iger ie guanli pel l iccerie rappre-sentanze - Tor ino, corso Re Um-berto 65.

204.003 - B R A C C O P I E T R O - ambu-lante frutta verdura - Tor ino, via Massena 21.

204.004 - P R I V E A T O FELICE - trat-toria - Tor ino, via Av ig l iana 32.

204.005 - O C C H I E N A A T T I L I O - pa-v imentatore - Torino, corso Cal-roli 32.

204.006 - COPPO O N O R I N A - com-mestibili v in i - Torino, via Stra-della 148.

204.007 - SOC. I N C R E M E N T O T U R I -STICO E S P O R T I V O « S.I.T.E.S. » s. r. 1. - incremento turistico ita-liano - Tor ino, via Santa Giulia num. 12.

204.008 - GEST IONE A U T O R I M E S S A C E R V I N I A G.A.C.E. s. r. 1. - con-duzione gestione d i aulorimessa - Torino, via S. Agostino 5.

204.009 - CAMOSSO V I N C E N Z O - ma-teriale fotograf ico vario - Caluso, via Bettoia 2.

204.010 - F O R C H I N I G IUSEPPE -commestibi l i - Pianezza, via Ca-duti per la Libertà 29.

204.011 - P O N Z O N E GUIDO - panet-teria pasticceria cereali paste al i-mentar i scatolame in genere -Rivol i .

204.012 - C A R E L L O FELICE - com-mestibil i - Callegno, vie Latinia 2.

204.013 - C A S T E L L I F E L I C I T A - ri-vendita pane - Torino, corso Rac-conigi 48.

204.014 - O N G A R O A N G E L O - oste-ria - Torino, via Passalacqua 4.

204.015 C A N T O N E G I O V A N N I - am-bulante burro: - Tor ino, via del le Or fane 34.

204.016 - SOC. I T A L I A N A T E C N I C O C O M M E R C I A L E « S.I.T.E.C. » s. r. 1. - commerc io rappresentanze ar-ticoli tecnici - Torino, via Po 31.

204.017 - P A G L I E R O G I U S E P P I N A -commestibi l i - Torino, corso Na-pol i 20.

204.018 - G I L L O N E G I O V A N N I - au-totrasporti - Torino, via V igooe num. 51.

204.019 - COLORIF IC IO F IORIO del dott. S C H I R A T T I G O Z Z A N O & C. soc. nome coli. - confezione ven-dita biacche mastici vernici ecc. - Torino, via Catania 10.

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