piazza del popolo ottobre 2013

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C RONACA LOCALE - N EWS DALLE ASSOCIAZIONI C ULTURA - E VENTI - R UBRICHE E C URIOSITÀ P IAZZA DEL P OPOLO ‘98 ‘98 Notiziario di Besate Anno XVI Num. 3 (128) - Ottobre 2013 Non solo sport FESTONE 2013: EDIZIONE N° 100 BESATE -AFRICA: IL LEGAME CONTINUA FAHLBERG: L’AMERICANO PRECIPITATO A MOTTA NEL ’45 CALCIO A 7: IL PARCHETTO CI RIPROVA Esec_ott2013:Layout 1 16/10/13 23:34 Pagina 1

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Non solo sport, la festa per Alessandro.

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Page 1: Piazza del Popolo Ottobre 2013

CRONACA LOCALE - NEWS DALLE ASSOCIAZIONI

CU LT U R A - EV E N T I - RU B R I C H E E CU R I O S I T À

PIAZZA DEL POPOLO‘98‘98Notiziario di Besate Anno XVI Num. 3 (128) - Ottobre 2013

Non solosport

FESTONE 2013: EDIZIONE N° 100BESATE -AFRICA: IL LEGAME CONTINUAFAHLBERG: L’AMERICANO PRECIPITATO A MOTTA NEL ’45CALCIO A 7: IL PARCHETTO CI RIPROVA

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2 Piazza del Popolo ‘98E D I T O R I A L E

SOMMARIO

2/5 EDITORIALE/STRABESATE

4/5 STRABESATE

6/9 FESTONE DI BESATE

10/11 IL CAMMINO DELLECOMMENDE

12/15 L’AFRICA CHIAMABESATE RISPONDE

16/17 LETTERA AL PARCO

18/21 LA PASSIONE DOMINANTE/IL PILOTA AMERICANO

22/24 COMUNICATO STAMPAFONDAZIONE PER LEGGERE

25/27 ARTE A BESATE/VARIE AVARIE

28/29 UNITRE MILANO/LE FIABE SMARRITE

30/31 L’ANGOLO DEL GALLO

32/33 ADICONSUM

34/37 POP CORN: GRAVITY/SPORT: CALCIO A 7

38/43 DELIBERE DA COMUNE/TARIFFE INSERZIONI

40 INFORMAZIONI UTILI

O T T O B R E 2 0 1 3

ragazzi a cui partecipavano oltre alCalvignasco e al Casorate, la squadradell’Inter femminile e la squadra deicompagni di classe di Alessandro che siè aggiudicata alla fine il primo posto. Iltifo e l’incitamento di genitori e di tuttoil pubblico entusiasmava i ragazzi,orgogliosi di gareggiare di fronte a uncosì grande e caloroso pubblico. Ci sono state le premiazioni con lemedaglie per i karateka e le coppe perle squadre di calcio, consegnate da ungrande pupazzo che vestiva la magliadel Milan, la squadra del cuore del pic-colo Alessandro. Un piccolo pensiero per i genitori di Aleche è stato ricordato e salutato con ipalloncini rossoneri saliti in cielo: èanche grazie a lui che così tante perso-ne si siano trovate tutte insieme a tra-scorrere una giornata in serenità. La giornata si è conclusa con l’estrazio-ne dei numeri della lotteria organizzatada Dynamo Camp, che aveva in paliomolti premi e come primo addiritturauna bicicletta. Un grazie doveroso a tutti coloro chehanno organizzato lo Sport Day:Marzia e Andrea, della scuola diKarate, che hanno lanciato l’idea loscorso anno e l’hanno portata avanticon determinazione e impegno,Damiano del Parchetto che ha messoa disposizione la struttura, il Comunedi Besate che ha patrocinato l’iniziati-va e sponsorizzato Pompieropoli e ipremi, l’Associazione dei Volontari deiVigili del Fuoco, la Pro Loco che hagestito la cucina, le associazioni divolontariato Dynamo Camp e CroceAzzurra, tutte le scuole, palestre, asso-ciazioni sportive che sono intervenutee tutti i ragazzi che hanno partecipatoe hanno reso indimenticabile questabella giornata di sport, di gioia, di ami-cizia, di ricordo.

Michele Abbiati

� Lo sport può ancora trasmetteremessaggi positivi? Sembra unadomanda scontata, ma nel mondo dioggi in cui l’agonismo è portatoall’esasperazione, e tante manifesta-zioni sportive sono accompagnate daviolenza non è così banale. Fortunatamente però la risposta è sì, ene abbiamo avuto una prova lampanteproprio qui a besate domenica 22 set-tembre, quando presso il CentroSportivo si è svolta la seconda edizio-ne dello Sport Day, dedicata al piccoloAlessandro Laera. Il sole splendeva e rendeva la giorna-ta perfetta per uscire, incontrarsi,gareggiare, divertirsi. Già dal primomattino c’era movimento sui campi digioco e non solo per preparare almeglio la giornata. Verso le 9 arriva-vano già i primi ragazzi che avrebbe-ro preso parte al trofeo di karate,organizzato dalla nostra inossidabilemaestra Marzia gambino e dai suoicollaboratori.Poi man mano il centro sportivo hasempre più preso vita, riempito dabambini, ragazzi, genitori festosi. Sono arrivati anche i volontaridell’Associazione dei Vigili del Fuocodel comando di Pavia, che hanno alle-stito sulla piattaforma i vari scenari diPompieropoli, una iniziativa per farimparare ai più piccoli ad affrontaresituazioni di pericolo e di emergenza,far loro conoscere il lavoro dei Vigilidel Fuoco divertendosi allo stessotempo. I bambini facevano la fila per poterusare la manichetta per spegnere unpiccolo incendio e per arrampicarsicon casco e imbragatura sulla finta

parete e suonare la campanella siste-mata in cima. Terminate le gare di kata delle diversecategorie, c’è stata la possibilità dipranzare insieme, grazie alla cucinadella Pro Loco. Per ricordarci che anche con lo sport sipuò fare del bene era presente l’asso-ciazione Dynamo Camp, con alcunivolontari, tra cui la besatese ValentinaPasini. Dynamo Camp è una associazione cheorganizza vacanze speciali per bambi-ni di tutta Italia affetti da malattie gravio croniche, all’interno di un campo inToscana che è una grande riservanaturale e con personale specializzatoche segue in tutto e per tutto i ragazziper far provare loro tutti gli sport chenon potrebbero fare da soli, senzadimenticare le terapie mediche di cia-scuno ha bisogno, per regalare un po’di serenità a questi bambini e alle lorofamiglie. Per chi volesse saperne di più può con-sultare il sito www.dynamocamp.orgAnche la nostra Croce Azzurra ha alle-stito il proprio gazebo per far conoscela propria attività, facendo degustaredell’ottimo limoncello. Nel primopomeriggio si è svolta la partita di cal-cio del campionato CSI a 7 tra la nostrasquadra del Parchetto e il Casorate, incui i besatesi si sono imposti con unsonoro 6 a 0. Poi sono iniziate le dimostrazioni diTennis, minivolley e mini basket dellevarie polisportive e palestre e quelledella scuola di ballo. E’ stata poi la volta delle seguitissimegare di combattimento di karate, ilkumite, e del torneo di calcio dei

SPORT DAY

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ragazzi a cui partecipavano oltre alCalvignasco e al Casorate, la squadradell’Inter femminile e la squadra deicompagni di classe di Alessandro che siè aggiudicata alla fine il primo posto. Iltifo e l’incitamento di genitori e di tuttoil pubblico entusiasmava i ragazzi,orgogliosi di gareggiare di fronte a uncosì grande e caloroso pubblico. Ci sono state le premiazioni con lemedaglie per i karateka e le coppe perle squadre di calcio, consegnate da ungrande pupazzo che vestiva la magliadel Milan, la squadra del cuore del pic-colo Alessandro. Un piccolo pensiero per i genitori di Aleche è stato ricordato e salutato con ipalloncini rossoneri saliti in cielo: èanche grazie a lui che così tante perso-ne si siano trovate tutte insieme a tra-scorrere una giornata in serenità. La giornata si è conclusa con l’estrazio-ne dei numeri della lotteria organizzatada Dynamo Camp, che aveva in paliomolti premi e come primo addiritturauna bicicletta. Un grazie doveroso a tutti coloro chehanno organizzato lo Sport Day:Marzia e Andrea, della scuola diKarate, che hanno lanciato l’idea loscorso anno e l’hanno portata avanticon determinazione e impegno,Damiano del Parchetto che ha messoa disposizione la struttura, il Comunedi Besate che ha patrocinato l’iniziati-va e sponsorizzato Pompieropoli e ipremi, l’Associazione dei Volontari deiVigili del Fuoco, la Pro Loco che hagestito la cucina, le associazioni divolontariato Dynamo Camp e CroceAzzurra, tutte le scuole, palestre, asso-ciazioni sportive che sono intervenutee tutti i ragazzi che hanno partecipatoe hanno reso indimenticabile questabella giornata di sport, di gioia, di ami-cizia, di ricordo.

Michele Abbiati

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� Lo sport può ancora trasmetteremessaggi positivi? Sembra unadomanda scontata, ma nel mondo dioggi in cui l’agonismo è portatoall’esasperazione, e tante manifesta-zioni sportive sono accompagnate daviolenza non è così banale. Fortunatamente però la risposta è sì, ene abbiamo avuto una prova lampanteproprio qui a besate domenica 22 set-tembre, quando presso il CentroSportivo si è svolta la seconda edizio-ne dello Sport Day, dedicata al piccoloAlessandro Laera. Il sole splendeva e rendeva la giorna-ta perfetta per uscire, incontrarsi,gareggiare, divertirsi. Già dal primomattino c’era movimento sui campi digioco e non solo per preparare almeglio la giornata. Verso le 9 arriva-vano già i primi ragazzi che avrebbe-ro preso parte al trofeo di karate,organizzato dalla nostra inossidabilemaestra Marzia gambino e dai suoicollaboratori.Poi man mano il centro sportivo hasempre più preso vita, riempito dabambini, ragazzi, genitori festosi. Sono arrivati anche i volontaridell’Associazione dei Vigili del Fuocodel comando di Pavia, che hanno alle-stito sulla piattaforma i vari scenari diPompieropoli, una iniziativa per farimparare ai più piccoli ad affrontaresituazioni di pericolo e di emergenza,far loro conoscere il lavoro dei Vigilidel Fuoco divertendosi allo stessotempo. I bambini facevano la fila per poterusare la manichetta per spegnere unpiccolo incendio e per arrampicarsicon casco e imbragatura sulla finta

parete e suonare la campanella siste-mata in cima. Terminate le gare di kata delle diversecategorie, c’è stata la possibilità dipranzare insieme, grazie alla cucinadella Pro Loco. Per ricordarci che anche con lo sport sipuò fare del bene era presente l’asso-ciazione Dynamo Camp, con alcunivolontari, tra cui la besatese ValentinaPasini. Dynamo Camp è una associazione cheorganizza vacanze speciali per bambi-ni di tutta Italia affetti da malattie gravio croniche, all’interno di un campo inToscana che è una grande riservanaturale e con personale specializzatoche segue in tutto e per tutto i ragazziper far provare loro tutti gli sport chenon potrebbero fare da soli, senzadimenticare le terapie mediche di cia-scuno ha bisogno, per regalare un po’di serenità a questi bambini e alle lorofamiglie. Per chi volesse saperne di più può con-sultare il sito www.dynamocamp.orgAnche la nostra Croce Azzurra ha alle-stito il proprio gazebo per far conoscela propria attività, facendo degustaredell’ottimo limoncello. Nel primopomeriggio si è svolta la partita di cal-cio del campionato CSI a 7 tra la nostrasquadra del Parchetto e il Casorate, incui i besatesi si sono imposti con unsonoro 6 a 0. Poi sono iniziate le dimostrazioni diTennis, minivolley e mini basket dellevarie polisportive e palestre e quelledella scuola di ballo. E’ stata poi la volta delle seguitissimegare di combattimento di karate, ilkumite, e del torneo di calcio dei

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Soldato di leva - cl. 1920 - Distretto diMilano- chiamato alle armi il 28 otto-bre1940 nel REGGIMENTO ARTIGLIE-RIA FORLI’. Partito per l’ ALBANIA il 18 novembre1940 in territorio dichiarato di guerra.

FRONTE GRECO ALBANESE“L’ aggressione alla GRECIA preparatadal 1939 era il risultato di gelosie fragli Alleati Dell’ ASSE e le ambizioni diMussolini di condurre una guerraparallela a quella tedesca dopo la noti-zia dell’ occupazione nazista dellaRomania.” . Non era ancora l’ alba del 20 ottobre1940 quando tutte le Colonne travol-gevano i piccoli posti avanzati deiGreci . Piogge torrenziali, fiumi in pienae nelle zone montane neve e tormenta.Sentieri trasformati in torrenti di fango.Le condizioni atmosferiche ostacola-vano tutto. Il contrattacco ellenico di 9Battaglioni fece fallire l’offensiva. Inostri battaglioni erano decimati dalleperdite per le condizioni penose in cuile truppe agivano: dal vestiario ai vive-ri alla mancanza di munizioni. Fame,freddo: una battaglia furibonda…mori-rono uomini e muli maciullati dallegranate e sotto un micidiale fuoco di

mitragliatrici…le passerelle bruciava-no e i soldati annegavano nel fiumesottostante…Da 9000 a 800 soldati la DivisioneJulia. Proprio qui è nata la gloria dellaDIVISIONE JULIA. Il Battaglione EDOLO come unità nonc’era più. Un costo umano altissimo!Il soldato NIDASIO PIETRO era qui, suquesto fronte. IL 30.11.1940 riportòuna ferita. Venne trattenuto alle armipresso il DIP.44 Regg. ART. FORLI’ finoal. 16. 11. 1941 .Partito per la CROAZIA nell’ aprile1943. Prigioniero di guerra nel pattod’armi. Rientrato dal DIP. 44 Fant. Interritorio in stato di guerra il 4.8.1943

Internato in Germania. 8 settembre1943: liberato e rientrato in ITALIA.Collocato in licenza straordinariasenza assegno. Collocato in congedo il19.nov, 1943.Concessogli un distintivo per la feritariportata sul fronte greco- albanese.Ha partecipato dal 19. 11. 1940 al 3.4.1941 alle operazioni di guerra svoltesialla frontiera greco-albanese colCOMANDO 41° REGGIMENTO FANTE-RIA.(dal foglio matricolare.)Riposa nel Camposanto di Besate nellatomba di famiglia. Dalla Grecia e dall’isola di RODI hariportato fotografie e banconote inricordo.

La testimonianza è carica di angosciae di commozione anche nel ricordoormai lontano. Fortunati NOI per non aver sopportatoquesto fardello di disperazione e di fol-lia umana che si chiama guerra.

Ma il male non è soltanto di chi lo fa ,scrive Giulio Bedeschi (Centomilagavette di ghiaccio) citando TUCIDIDE ,è anche di chi potendolo impedire, nonlo impedisce.

Matilde Butti

“STRABESATE”CARE MEMORIE

Nidasio Pietro di Giuseppe e fu Monti Marian. il 10 giugno 1920 a Besate.

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Soldato di leva - cl. 1920 - Distretto diMilano- chiamato alle armi il 28 otto-bre1940 nel REGGIMENTO ARTIGLIE-RIA FORLI’. Partito per l’ ALBANIA il 18 novembre1940 in territorio dichiarato di guerra.

FRONTE GRECO ALBANESE“L’ aggressione alla GRECIA preparatadal 1939 era il risultato di gelosie fragli Alleati Dell’ ASSE e le ambizioni diMussolini di condurre una guerraparallela a quella tedesca dopo la noti-zia dell’ occupazione nazista dellaRomania.” . Non era ancora l’ alba del 20 ottobre1940 quando tutte le Colonne travol-gevano i piccoli posti avanzati deiGreci . Piogge torrenziali, fiumi in pienae nelle zone montane neve e tormenta.Sentieri trasformati in torrenti di fango.Le condizioni atmosferiche ostacola-vano tutto. Il contrattacco ellenico di 9Battaglioni fece fallire l’offensiva. Inostri battaglioni erano decimati dalleperdite per le condizioni penose in cuile truppe agivano: dal vestiario ai vive-ri alla mancanza di munizioni. Fame,freddo: una battaglia furibonda…mori-rono uomini e muli maciullati dallegranate e sotto un micidiale fuoco di

mitragliatrici…le passerelle bruciava-no e i soldati annegavano nel fiumesottostante…Da 9000 a 800 soldati la DivisioneJulia. Proprio qui è nata la gloria dellaDIVISIONE JULIA. Il Battaglione EDOLO come unità nonc’era più. Un costo umano altissimo!Il soldato NIDASIO PIETRO era qui, suquesto fronte. IL 30.11.1940 riportòuna ferita. Venne trattenuto alle armipresso il DIP.44 Regg. ART. FORLI’ finoal. 16. 11. 1941 .Partito per la CROAZIA nell’ aprile1943. Prigioniero di guerra nel pattod’armi. Rientrato dal DIP. 44 Fant. Interritorio in stato di guerra il 4.8.1943

Internato in Germania. 8 settembre1943: liberato e rientrato in ITALIA.Collocato in licenza straordinariasenza assegno. Collocato in congedo il19.nov, 1943.Concessogli un distintivo per la feritariportata sul fronte greco- albanese.Ha partecipato dal 19. 11. 1940 al 3.4.1941 alle operazioni di guerra svoltesialla frontiera greco-albanese colCOMANDO 41° REGGIMENTO FANTE-RIA.(dal foglio matricolare.)Riposa nel Camposanto di Besate nellatomba di famiglia. Dalla Grecia e dall’isola di RODI hariportato fotografie e banconote inricordo.

La testimonianza è carica di angosciae di commozione anche nel ricordoormai lontano. Fortunati NOI per non aver sopportatoquesto fardello di disperazione e di fol-lia umana che si chiama guerra.

Ma il male non è soltanto di chi lo fa ,scrive Giulio Bedeschi (Centomilagavette di ghiaccio) citando TUCIDIDE ,è anche di chi potendolo impedire, nonlo impedisce.

Matilde Butti

“STRABESATE”CARE MEMORIE

Nidasio Pietro di Giuseppe e fu Monti Marian. il 10 giugno 1920 a Besate.

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Piazza del Popolo ‘98

� Gli ultimi giorni d’agosto: costumi damare e calzettoni da montagna stannostesi fianco a fianco al caldo sole di fineestate, le valigie svuotate giaccionomalinconiche accanto a scarpe e scarpo-ni rivoltati, a prendere l’ultima boccatad’aria prima di tornare sotto naftalina. Ilpaese è ancora semi deserto, i bar sonchiusi o scarsamente popolati, i negozicon la saracinesca impietosamenteabbassata su cui è appiccicato il classicoliberatorio messaggio: “Chiuso per ferie”.Ne approfitti per fare quei quattro lavo-retti in casa rimandati da troppo tempo oper dare una sistemata al giardino, tra-scurato per lunghe settimane, con lostesso animo dei ragazzi che svogliata-mente sono costretti a finire i compitidelle vacanze. Il pomeriggio neanche aparlarne: prendi la bici e vai a canaledove qualche ombrellone aperto sotto ilsole e qualche motoscafo che passarombando sul fiume ti danno la fugaceeppur desiderata sensazione d’essereancora in vacanza. Poi, d’improvviso, un venerdì sera, tirisvegli: esci al tramonto e la via è tuttoun brulicare. Ci son quelli che scaricanoun carro agricolo pieno di sedie, quelliche discutono squadrando i tavoli, li gira-no e li rigirano poco convinti, quelli chemontano un banchetto e han dimentica-to le tovaglie, quelli che sono alle “prese”con cavi e quadri elettrici, quelli che dalvolante guardano inebetiti le transenne ehan già formato una coda fino al sema-foro… e ti ritrovi con una panca in spal-la da spostare da qui a là. Una doccia, ticambi, e sei pronto a fare festa.Esci a piedi. Sulla via ti fermano già in

COME TI (RI)VIVO IL FESTONE

quattro: gli amici che son tornati dallevacanze, ti raccontano, vogliono sapere,organizzano già una serata per ritrovar-si. Sei già contento. Arrivi in Piazza ementre saluti e sorridi a destra e amanca, cominci a sbirciare sui banchet-ti alla ricerca di quello che più solleticail tuo appetito: di qua la pizza, di là labirra, più avanti il risotto, e poi la trippa,più in giù salamelle, patatine e pescioli-ni, fino ad arrivare alla polenta e brasa-to. Distratto dai profumi ti senti toccarela spalla: un tuo vecchio compagno discuola: “come va? cosa fai di bello?Prendi un aperitivo?” E ti siedi a parlarecol bicchiere in mano. Ti metti in fila peril risotto e incontri il tuo parente che nonvedi da due mesi: gli racconti di tutto edi più, vuoi sapere le novità. Col piatto inmano giri tra i tavoli e la folla a cercareun posto e trovi la tua compagnia alcompleto, ti siedi, ridi, scherzi, mangi eoffri una bottiglia di vino. Sei ancora piùcontento. Laggiù cominciano a suonare,qualcuno balla.. Il tempo vola mentrepassi da un discorso all’altro, ti sembradi aver girato tutto il mondo. Ti alzi aprendere una fetta di torta di mele.Incontri altri amici, parli, balli una maca-rena. E’ già mezzanotte, qualcunocomincia a sbaraccare, dai una mano,saluti, tiri la una, un’ultima birretta con iquattro rimasti, e vai a letto contento.Ti svegli, è sabato. Ma non un sabatoqualunque: è Il Sabato del Villaggio diLeopardiana memoria. E’ l’attesa dellafesta, il preparativo che è già esso stes-so festa. Le vetrine sono tirate a lustro esi riempiono di fantasia, la calcinculo fa’arrivare la musica e il profumo di zuc-chero filato fino in piazza attirando comemosche i ragazzini che racimolano tuttele mancette da barattare con un bel po’di gettoni... Bei tempi, pensi. I più piccolihanno adocchiato il gonfiabile, sembradivertente: un timido passo, un salto e…cascasse il mondo non scenderanno piùfinchè non saranno esausti e madidi disudore. Lo sai, perché lo facevi anche tu.

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Piazza del Popolo ‘98

� Gli ultimi giorni d’agosto: costumi damare e calzettoni da montagna stannostesi fianco a fianco al caldo sole di fineestate, le valigie svuotate giaccionomalinconiche accanto a scarpe e scarpo-ni rivoltati, a prendere l’ultima boccatad’aria prima di tornare sotto naftalina. Ilpaese è ancora semi deserto, i bar sonchiusi o scarsamente popolati, i negozicon la saracinesca impietosamenteabbassata su cui è appiccicato il classicoliberatorio messaggio: “Chiuso per ferie”.Ne approfitti per fare quei quattro lavo-retti in casa rimandati da troppo tempo oper dare una sistemata al giardino, tra-scurato per lunghe settimane, con lostesso animo dei ragazzi che svogliata-mente sono costretti a finire i compitidelle vacanze. Il pomeriggio neanche aparlarne: prendi la bici e vai a canaledove qualche ombrellone aperto sotto ilsole e qualche motoscafo che passarombando sul fiume ti danno la fugaceeppur desiderata sensazione d’essereancora in vacanza. Poi, d’improvviso, un venerdì sera, tirisvegli: esci al tramonto e la via è tuttoun brulicare. Ci son quelli che scaricanoun carro agricolo pieno di sedie, quelliche discutono squadrando i tavoli, li gira-no e li rigirano poco convinti, quelli chemontano un banchetto e han dimentica-to le tovaglie, quelli che sono alle “prese”con cavi e quadri elettrici, quelli che dalvolante guardano inebetiti le transenne ehan già formato una coda fino al sema-foro… e ti ritrovi con una panca in spal-la da spostare da qui a là. Una doccia, ticambi, e sei pronto a fare festa.Esci a piedi. Sulla via ti fermano già in

COME TI (RI)VIVO IL FESTONE

quattro: gli amici che son tornati dallevacanze, ti raccontano, vogliono sapere,organizzano già una serata per ritrovar-si. Sei già contento. Arrivi in Piazza ementre saluti e sorridi a destra e amanca, cominci a sbirciare sui banchet-ti alla ricerca di quello che più solleticail tuo appetito: di qua la pizza, di là labirra, più avanti il risotto, e poi la trippa,più in giù salamelle, patatine e pescioli-ni, fino ad arrivare alla polenta e brasa-to. Distratto dai profumi ti senti toccarela spalla: un tuo vecchio compagno discuola: “come va? cosa fai di bello?Prendi un aperitivo?” E ti siedi a parlarecol bicchiere in mano. Ti metti in fila peril risotto e incontri il tuo parente che nonvedi da due mesi: gli racconti di tutto edi più, vuoi sapere le novità. Col piatto inmano giri tra i tavoli e la folla a cercareun posto e trovi la tua compagnia alcompleto, ti siedi, ridi, scherzi, mangi eoffri una bottiglia di vino. Sei ancora piùcontento. Laggiù cominciano a suonare,qualcuno balla.. Il tempo vola mentrepassi da un discorso all’altro, ti sembradi aver girato tutto il mondo. Ti alzi aprendere una fetta di torta di mele.Incontri altri amici, parli, balli una maca-rena. E’ già mezzanotte, qualcunocomincia a sbaraccare, dai una mano,saluti, tiri la una, un’ultima birretta con iquattro rimasti, e vai a letto contento.Ti svegli, è sabato. Ma non un sabatoqualunque: è Il Sabato del Villaggio diLeopardiana memoria. E’ l’attesa dellafesta, il preparativo che è già esso stes-so festa. Le vetrine sono tirate a lustro esi riempiono di fantasia, la calcinculo fa’arrivare la musica e il profumo di zuc-chero filato fino in piazza attirando comemosche i ragazzini che racimolano tuttele mancette da barattare con un bel po’di gettoni... Bei tempi, pensi. I più piccolihanno adocchiato il gonfiabile, sembradivertente: un timido passo, un salto e…cascasse il mondo non scenderanno piùfinchè non saranno esausti e madidi disudore. Lo sai, perché lo facevi anche tu.

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La passione e l’estro si mettono inmostra nelle scuole. Quest’anno ci sonotre giovani presi dal modellismo agricolo:dispongono con cura i plastici, i trattori,le mietitrebbie, i carri in una immensacascina di tutti i tempi e di tutte le stagio-ni. Ci sono anche gli attrezzi veri, quellivecchi trovati nella cantina del nonno, sifermano un po’ a pensare come si scrive“martladùra”... Ci sono i lavori artistici eoriginali dei miei compaesani, il merloindiano impagliato, le conchiglie, le radi-ci del Ticino… Ammiri: c’è ancora chi cimette della passione e riesce a fartelaprovare. Arriva il furgone dell’orchestra,scaricano armi e bagagli, allestiscono ilpalco, “uno, due, tre, prova…”. Profumodi soffritto nell’aria. Arriva la gente, gliappassionati del liscio prendono i postimigliori, ordinano il risotto e del buonvino, la cucina della Pro Loco è in fer-mento, le salamelle sfrigolano sulla pia-stra, le friggitrici vomitano patatine aciclo continuo, le bottiglie si stappano, ibicchieri si riempiono. Si accendono leluci, “Buonasera Besate!”, l’orchestraattacca, è il segnale: in tanti si rizzanodalla panca e prendono la mano dell’al-tro/a, sono già in pista e volano sullepunte. Mille volti ti passano davanti, ingran parte familiari. La serata è nelpieno, non c’è più un posto a sedere néin pista, la macchina del fumo entra inazione e amalgama in un tutt’uno orche-stra, ballerini, commensali, curiosi, cuo-chi, baristi, perfino i volontari della CroceRossa. Ti scateni anche tu, che non saiballare, trascinato inesorabilmente in unballo di gruppo. Poi… “E’ arrivato ilmomento di salutarci, con l’ultima can-zone”. Le ultime note di fisarmonica, lamusica finisce, i tavoli si svuotano. “Adomani”; soddisfatto, te ne vai a fargrandi sogni. Ci siamo, è domenica, ilFestòn arrivato. E’ mattina presto, già lebancarelle hanno in mostra tutta la mer-canzia. Suonano le campane a festa, èl’ora della Messa Solenne, c’è il coro cheaccompagna. Ti lasci rapire dal Mistero.

Sul sagrato è un ritrovarsi in famiglia. Faiun giro tra le bancarelle, da una partemangi e bevi a kilometri zero, dall’altraun po’ di tutto tra la fantasia gli hobbisti;compri una formaggella di capra e unbracciale per la fidanzata e ti avvii versocasa, dove ti aspetta il sontuoso ban-chetto della Festa. Mangi e bevi in alle-gria in famiglia, ti stiracchi dopo l’am-mazzacaffè ed esci a goderti uno splen-dido sole. Per la strada incontri un grup-po di signori anzianotti in tenuta d’altritempi: zoccoli di legno, camicia bianca egilet gli uomini, gonna scura foulardrosso e scialle le donne: sono i contadinidella brianza, che portano per le nostrestrade gli antichi canti e mestieri delleloro terre. Cardano lana, colgono bachi,affilano coltelli, falciano il grano e cuocio-no pure la polenta! Un nugolo di bimbista a bocca aperta di fronte all’ultimaillusione del Mago Max, che ne combinadi cotte e di crude, un altro gruppetto sela spassa sui carretti e gli altri strani ani-mali del “parco giochi di legno”; chi fa lamerenda, chi chiacchera seduto ascol-tando la musica, chi va’ alle giostre acomprar dolcetti. Potenti scoppi e sbuffidi fumo bianco si levano dal cortile dellescuole: è il vecchio Landini “testacalda”che, rimesso in funzione per l’occasione,attira tutti i curiosi alla mostra di model-lismo agricolo. La festa è al suo culmine.Suonan le campane: in chiesa c’è l’ado-razione Eucaristica. Quest’anno, il SantoInnocente non passa sulle nostre strade,ma sta al suo posto sull’altare a dar lasua testimonianza a Qualcun Altro piùimportante cui rivolger la prece. E la pre-ghiera sale da molti cuori.E’ il tramonto, di nuovo l’orchestra si pre-para a una serata di balli, di nuovo la trip-pa bolle nel pentolone, di nuovo la gentesi ritrova. Ti diverti ancora in compagniafino a tardi. Domani è lunedì, si torna allavoro. Ma non come tutti gli altri lunedì.E’ il lunedì del Festone, e sei tranquillo,perché domani sera sarà ancora festa.

Michele Abbiati

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Sul sagrato è un ritrovarsi in famiglia. Faiun giro tra le bancarelle, da una partemangi e bevi a kilometri zero, dall’altraun po’ di tutto tra la fantasia gli hobbisti;compri una formaggella di capra e unbracciale per la fidanzata e ti avvii versocasa, dove ti aspetta il sontuoso ban-chetto della Festa. Mangi e bevi in alle-gria in famiglia, ti stiracchi dopo l’am-mazzacaffè ed esci a goderti uno splen-dido sole. Per la strada incontri un grup-po di signori anzianotti in tenuta d’altritempi: zoccoli di legno, camicia bianca egilet gli uomini, gonna scura foulardrosso e scialle le donne: sono i contadinidella brianza, che portano per le nostrestrade gli antichi canti e mestieri delleloro terre. Cardano lana, colgono bachi,affilano coltelli, falciano il grano e cuocio-no pure la polenta! Un nugolo di bimbista a bocca aperta di fronte all’ultimaillusione del Mago Max, che ne combinadi cotte e di crude, un altro gruppetto sela spassa sui carretti e gli altri strani ani-mali del “parco giochi di legno”; chi fa lamerenda, chi chiacchera seduto ascol-tando la musica, chi va’ alle giostre acomprar dolcetti. Potenti scoppi e sbuffidi fumo bianco si levano dal cortile dellescuole: è il vecchio Landini “testacalda”che, rimesso in funzione per l’occasione,attira tutti i curiosi alla mostra di model-lismo agricolo. La festa è al suo culmine.Suonan le campane: in chiesa c’è l’ado-razione Eucaristica. Quest’anno, il SantoInnocente non passa sulle nostre strade,ma sta al suo posto sull’altare a dar lasua testimonianza a Qualcun Altro piùimportante cui rivolger la prece. E la pre-ghiera sale da molti cuori.E’ il tramonto, di nuovo l’orchestra si pre-para a una serata di balli, di nuovo la trip-pa bolle nel pentolone, di nuovo la gentesi ritrova. Ti diverti ancora in compagniafino a tardi. Domani è lunedì, si torna allavoro. Ma non come tutti gli altri lunedì.E’ il lunedì del Festone, e sei tranquillo,perché domani sera sarà ancora festa.

Michele Abbiati

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� Dal 10 al 23 agosto un gruppo dicavalieri in abito medievale ha percor-so 330 chilometri partendo daBellinzona fino ad arrivare a Genova.Questo percorso prende il nome di: “ IlCammino delle Commende” e ha le sueradici nel Medioevo. Nel lontano 1113 il papa Pasquale IIriconobbe all’ordine di San Giovanni diassistere ai pellegrini diretti in TerraSanta. Da Gerusalemme si trasferironoin seguito a Rodi e quindi a Malta; fu inquesto periodo che divennero noticome Cavalieri di Malta. L’Ordine si dif-fuse anche in Svizzera diviso in 19Commende, una delle quali a Contone,collegata alla sede di Genova.Oggi l’ordine comprende 13.500 cava-lieri e dame e con lo stessa energiacontinua a manifestarsi nello spirito diservizio, disciplina e lotta alle malattie,alla povertà e all’emarginazione.Il 9 febbraio 2013 il Sovrano Ordine diMalta ha indetto a Roma un incontroper celebrare il 900esimo anniversariodella loro nascita “ufficiale”. Il gruppo svizzero di rievocazionimedioevali “la Spada nella Rocca” hadeciso di festeggiare questa ricorren-za con una manifestazione di largorespiro, che ha richiesto un lavoro dipreparatorio durato cinque anni.Hanno così individuato, dopo ricercheapprofondite, l’antico percorso che nelmedioevo collegava la commenda diContone a quella di Genova ricalcan-do, almeno in parte, l’antico tracciatodella Via del Sale.Il 10 agosto 2013 un gruppo di figuran-ti a cavallo è così partito da Bellinzonaper arrivare il 23 agosto a Genova. Tra le tappe vogliamo sottolineare quel-la di mercoledì 14 agosto. Arrivati aBesate il gruppo di cavalieri ha fattososta per la cena e per la notte pressola Cascina Cantarana. Un soffio dimedioevo è arrivato quindi anche nellenostre campagne.

Michele Abbiati

Il cammino delle Commendefa tappa a Besate

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Il cammino delle Commendefa tappa a Besate

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di una ragazzo lucchese di trent’anni perito tragicamentesulle alpi apuane circa 5 anni fa e che i genitori hanno volu-to ricordare finanziando in parte la costruzione della casa diaccoglienza). KAVINVIRA Io con altri 6 volontari ci siamo fermati per una settimana inquesta cittadina, adagiata presso il lago Tanganica, uno degli

12B E S A T E C I T YPiazza del Popolo ‘98

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� Anche quest’anno le mie vacanze estive invece che tra-scorrerle in montagna , le ho passate in Africa, precisamen-te nella Repubblica Democratica del Congo, in una regionedenominata del Sud Kivu. Dopo un anno di pausa dovuta a problemi di salute, miocognato Giovanni mi ha ricordato che il progetto della casaper i bambini a Bukavu non era terminato. Occorrevano alcu-ni lavori di finitura e c’era da rifare il manto di copertura inlamiera dell’edificio, destinato 6 anni fa all’accoglienza deibambini di strada, che da diversi anni vengono accolti dalleSuore di Santa Gemma. Tre anni fa, quando sono stato per la prima volta, con alcunivolontari preparammo il sistema fognario di scarico dei bagnie delle docce e costruimmo una fossa biologica da 3 x 4 pro-fonda oltre 3 metri scavata interamente a mano; due anni fa,con altri volontari provenienti da diversi parti dell’Italiacostruimmo le pareti in legno e in muratura dell’edificio;durante la pausa dell’anno scorso che mi sono preso, altrivolontari hanno realizzato gli impianti idraulici ed elettrici.Quest’anno però non potevo mancare all’appuntamento fina-le. Qualche timore c’era: la distanza, la mancanza di struttureospedaliere adeguate in caso di problemi di salute, l’alimen-

tazione sempre un po’ precaria, la cronica mancanza diacqua potabile, il clima, le malattie endemiche sempre dietrol’angolo, tutto ciò mi ha fatto “tremare” nella scelta di ritor-nare nel continente africano. Ma poi il cosiddetto “mald’Africa” ha avuto il sopravvento e il 2 di agosto, con altri 17volontari provenienti da Milano, Aprilia, Lucca, Desio, BovisioMasciago, accompagnati sempre dalla “inossidabile” madregenerale della Congregazione Madre Antonia, sono partitoda Malpensa per Bujumbura con uno scalo tecnico ad AddisAbeba e dopo oltre 12 ore di volo siamo arrivati in Burundi.Da lì, dopo 2 ore di jeep e due dogane da attraversare, siamogiunti a Kavinvira, sul lago Tanganica, nella RepubblicaDemocratica del Congo, prima sosta di quello che diventeràil viaggio che ci porterà poi a Bukavu, capitale del Sud Kivu,destinazione finale. Quest’anno, dato che i volontari erano diversi, il coordinato-re dei lavori, Giovanni, ha suddiviso il gruppo in due sotto-gruppi: uno è rimasto a Kavinvira in quanto c’erano dei lavo-ri urgenti nella casa delle suore e al dispensario medico(gestito dalle Suore in un’area che raccoglie oltre 10.000persone), l’altro gruppo invece si sarebbe spostato subito aBukavu per terminare la casa di Matteo, (così è stata deno-minata la casa di accoglienza dei bambini di strada, in onore

L’Africa chiama …Besate risponde

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di una ragazzo lucchese di trent’anni perito tragicamentesulle alpi apuane circa 5 anni fa e che i genitori hanno volu-to ricordare finanziando in parte la costruzione della casa diaccoglienza). KAVINVIRA Io con altri 6 volontari ci siamo fermati per una settimana inquesta cittadina, adagiata presso il lago Tanganica, uno degli

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� Anche quest’anno le mie vacanze estive invece che tra-scorrerle in montagna , le ho passate in Africa, precisamen-te nella Repubblica Democratica del Congo, in una regionedenominata del Sud Kivu. Dopo un anno di pausa dovuta a problemi di salute, miocognato Giovanni mi ha ricordato che il progetto della casaper i bambini a Bukavu non era terminato. Occorrevano alcu-ni lavori di finitura e c’era da rifare il manto di copertura inlamiera dell’edificio, destinato 6 anni fa all’accoglienza deibambini di strada, che da diversi anni vengono accolti dalleSuore di Santa Gemma. Tre anni fa, quando sono stato per la prima volta, con alcunivolontari preparammo il sistema fognario di scarico dei bagnie delle docce e costruimmo una fossa biologica da 3 x 4 pro-fonda oltre 3 metri scavata interamente a mano; due anni fa,con altri volontari provenienti da diversi parti dell’Italiacostruimmo le pareti in legno e in muratura dell’edificio;durante la pausa dell’anno scorso che mi sono preso, altrivolontari hanno realizzato gli impianti idraulici ed elettrici.Quest’anno però non potevo mancare all’appuntamento fina-le. Qualche timore c’era: la distanza, la mancanza di struttureospedaliere adeguate in caso di problemi di salute, l’alimen-

tazione sempre un po’ precaria, la cronica mancanza diacqua potabile, il clima, le malattie endemiche sempre dietrol’angolo, tutto ciò mi ha fatto “tremare” nella scelta di ritor-nare nel continente africano. Ma poi il cosiddetto “mald’Africa” ha avuto il sopravvento e il 2 di agosto, con altri 17volontari provenienti da Milano, Aprilia, Lucca, Desio, BovisioMasciago, accompagnati sempre dalla “inossidabile” madregenerale della Congregazione Madre Antonia, sono partitoda Malpensa per Bujumbura con uno scalo tecnico ad AddisAbeba e dopo oltre 12 ore di volo siamo arrivati in Burundi.Da lì, dopo 2 ore di jeep e due dogane da attraversare, siamogiunti a Kavinvira, sul lago Tanganica, nella RepubblicaDemocratica del Congo, prima sosta di quello che diventeràil viaggio che ci porterà poi a Bukavu, capitale del Sud Kivu,destinazione finale. Quest’anno, dato che i volontari erano diversi, il coordinato-re dei lavori, Giovanni, ha suddiviso il gruppo in due sotto-gruppi: uno è rimasto a Kavinvira in quanto c’erano dei lavo-ri urgenti nella casa delle suore e al dispensario medico(gestito dalle Suore in un’area che raccoglie oltre 10.000persone), l’altro gruppo invece si sarebbe spostato subito aBukavu per terminare la casa di Matteo, (così è stata deno-minata la casa di accoglienza dei bambini di strada, in onore

L’Africa chiama …Besate risponde

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invasi d’acqua più grandi dell’Africa centrale, lungo circa 800km e largo circa 90 km, (pari al nostro mar Adriatico), conacqua salata e con la bassa e l’alta marea. Qui le suore, oltrea dare accoglienza a circa una decina di bambini, organizza-no un’attività di formazione nel settore della sartoria e gesti-scono un progetto iniziato tre anni fa, e che già su questepagine avevo spiegato, denominato “ADOTTA UN CAMPOAGRICOLO”, fornisce da mangiare ormai a circa 800 persone(15 campi acquistati per circa 50/60 persone che coltivanoe che ne possono trarre sostentamento). Hanno un dispensa-rio medico , un piccolo ospedale (diremmo noi), che oltre aiprimi interventi sanitari si occupa di maternità, con una salaparto, una di degenza per i neonati e un reparto di pediatriache si occupa dei bambini “buaki”, quei bambini che per

diversi problemi ( fame, disidratazione, problemi igienici,sanitari, patologie mediche..) sono denutriti e che necessi-tano di interventi medici per cercare di riportarli in salute. In questa situazione, che sarà meta di progetti nei prossimianni, occorreva sistemare un marciapiedi di circa 30 metri dilunghezza, che con le piogge torrenziali di quest’anno è statodistrutto e che non permetteva più ai lettini di degenti rag-giungere i reparti; inoltre la cucina della casa delle suore èstata oggetto di infiltrazioni e necessitava di un intervento diimbiancatura e ristrutturazione. Era necessario inoltre demo-lire una vecchia struttura edile ormai in disuso, che occupa-

va inutilmente spazio. Armati di badili, picconi (ma che fatica trovarli), pennelli,mazzuole, vernice ma soprattutto di buona volontà, abbiamoiniziato i lavori. Dopo 6 giorni di intensa fatica i lavori previ-sti erano già terminati. Anzi, siamo riusciti anche a fare unbagno nel Tanganica, sotto lo sguardo incuriosito dei bambi-ni africani che non avevano mai visto ragazze e ragazzi bian-chi seminudi, in costume, nuotare nell’acqua calda del lago. BUKAVUCosì, dopo una settimana, il 9 di agosto partiamo con duejeep alla volta di Bukavu, passando dal famigerato “scarpa-mant”, un passo che sale a circa 1500 metri di altitudine eche permette di raggiungere “velocemente”, cioè dopo 5 oredi jeep, la capitale del Sud Kivu .

Come al solito la polvere rossa l’ha fatta da padrone e anco-ra oggi a distanza di due mesi me la ritrovo nelle scarpe e neltrolley usato per i bagagli. Stanchi, impolverati e assetatigiungiamo a destinazione. Già nel pomeriggio abbiamo iniziato i lavori presso la casa diMatteo. C’era da imbiancare le pareti interne in legno, quel-le in muratura, la zoccolatura in smalto, tutte le facciateesterne, oltre 1200 mq di pareti da verniciare, un tetto darifare. Ma per quest’ultimo lavoro ci hanno aiutato alcuni car-pentieri locali, che, sotto la guida di mio cognato architettoma anche imbianchino, carpentiere, muratore, e soprattutto

“urlatore”, ha fatto sì che in 5 giorni di intenso lavoro, ini-ziando alla mattina alle 6,00 e terminando alle 18,00, tutte lelamiere fossero sostituite. Infine dopo le opere di finitura, gli smalti di rivestimento peri servizi igienici, le lenzuola colorate, le tende, la posa dellacucina a gas, la verniciatura dei serramenti e una bella puli-zia a tutta la struttura, il 18 agosto abbiamo finalmente e congioia consegnato la struttura ai “ committenti”, cioè ai primi22 bambini che dalla sera stessa hanno iniziato a “vivere”dentro la casa di Matteo. La possibilità di avere dei servizi igienici “normali” , la doc-cia con l’acqua corrente , un letto solo per loro , un armadiet-to per riporre i quattro vestiti, una piccola scrivania, uno spa-zio per poter mangiare assieme era stata fino a quel momen-

to una situazione insperata. I loro sguardi, il sorriso, la felicità che sprizzava da ogni poro,sono stati il miglior grazie che mi potevo aspettare.Un progetto questo, che è durato cinque anni: cinque anni difatiche, di delusioni, di soldi , alcuni donati dalla famiglia diMatteo, altri provenienti da altri amici, fra cui anche quelli diBesate, altri dalla Congregazione stessa… anche qualchedebito ancora da pagare, ma come dice la madre Antonia: “cipenserà la PROVVIDENZA, quella con la P maiuscola “.

UN SOGNO … ANCORA Realizzato un sogno, se ne apre un altro: il dispensariomedico di Kavinvira necessita di un notevole intervento diristrutturazione e soprattutto di un ampliamento, servonoaltre camere di degenza per le neo mamme, è necessarioampliare il reparto pediatrico, occorrono nuovi laboratori,nuovi macchinari (come l’ecografo), nuovi letti, altri strumen-ti di laboratorio, un’ incubatrice per i prematuri, poi c’è lasala parto che è attualmente in condizioni “pietose”: ne ser-virebbe un’altra e questa andrebbe ampliata… e così via. Unsogno questo che si sta formando e che sarà mia premuraportare a conoscenza degli amici besatesi, che, come al soli-to, sono sempre attenti e disponibili a queste iniziative.

RINGRAZIAMENTI Un doveroso e grande grazie va tutte quelle persone che inquesti anni, sotto diverse forme e modalità, hanno contribui-to alla realizzazione di un piccolo ma importante sogno . Un grazie particolare non puo’ mancare: alla farmacia diBesate del dottor Lombardi, a Francesca Bordogna del nego-zio Follie di Moda, alla signora Elena del negozio “i Monelli”,all’amico Mario Vigoni, alla signora Ivana e alle sue amiche,alla signora Caterina, alla signora Franca Ferrari e soprattut-to a Damiano e agli amici del bar Parchetto che tra un bian-co, un rosso e un aperitivo non si sono dimenticati dei bam-bini più sfortunati. Si può fare del bene anche stando al bar, mi verrebbe vogliadi dire, ma penso che le mogli e/o compagne degli amici delbar non la pensino allo stesso modo… Mi auguro comunqueche il prossimo anno non ci si dimentichi di Veronique, diRichard, di Cisa, di Samuel, di Rachel, di….. tutti quei bam-bini che con il loro sguardo mi hanno toccato il cuore e mihanno fatto ammalare di una malattia che si chiama “mald’Africa”.

Franco NidasioPer chi volesse maggiori informazioni può contattare : CONGREGAZIONE SORELLLE MISSIONARIE DI SANTA GEMMA Via della Chiesa, 1- 55010 Camigliano S. Gemma – Lucca – Tel. 0583 - 927165

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invasi d’acqua più grandi dell’Africa centrale, lungo circa 800km e largo circa 90 km, (pari al nostro mar Adriatico), conacqua salata e con la bassa e l’alta marea. Qui le suore, oltrea dare accoglienza a circa una decina di bambini, organizza-no un’attività di formazione nel settore della sartoria e gesti-scono un progetto iniziato tre anni fa, e che già su questepagine avevo spiegato, denominato “ADOTTA UN CAMPOAGRICOLO”, fornisce da mangiare ormai a circa 800 persone(15 campi acquistati per circa 50/60 persone che coltivanoe che ne possono trarre sostentamento). Hanno un dispensa-rio medico , un piccolo ospedale (diremmo noi), che oltre aiprimi interventi sanitari si occupa di maternità, con una salaparto, una di degenza per i neonati e un reparto di pediatriache si occupa dei bambini “buaki”, quei bambini che per

diversi problemi ( fame, disidratazione, problemi igienici,sanitari, patologie mediche..) sono denutriti e che necessi-tano di interventi medici per cercare di riportarli in salute. In questa situazione, che sarà meta di progetti nei prossimianni, occorreva sistemare un marciapiedi di circa 30 metri dilunghezza, che con le piogge torrenziali di quest’anno è statodistrutto e che non permetteva più ai lettini di degenti rag-giungere i reparti; inoltre la cucina della casa delle suore èstata oggetto di infiltrazioni e necessitava di un intervento diimbiancatura e ristrutturazione. Era necessario inoltre demo-lire una vecchia struttura edile ormai in disuso, che occupa-

va inutilmente spazio. Armati di badili, picconi (ma che fatica trovarli), pennelli,mazzuole, vernice ma soprattutto di buona volontà, abbiamoiniziato i lavori. Dopo 6 giorni di intensa fatica i lavori previ-sti erano già terminati. Anzi, siamo riusciti anche a fare unbagno nel Tanganica, sotto lo sguardo incuriosito dei bambi-ni africani che non avevano mai visto ragazze e ragazzi bian-chi seminudi, in costume, nuotare nell’acqua calda del lago. BUKAVUCosì, dopo una settimana, il 9 di agosto partiamo con duejeep alla volta di Bukavu, passando dal famigerato “scarpa-mant”, un passo che sale a circa 1500 metri di altitudine eche permette di raggiungere “velocemente”, cioè dopo 5 oredi jeep, la capitale del Sud Kivu .

Come al solito la polvere rossa l’ha fatta da padrone e anco-ra oggi a distanza di due mesi me la ritrovo nelle scarpe e neltrolley usato per i bagagli. Stanchi, impolverati e assetatigiungiamo a destinazione. Già nel pomeriggio abbiamo iniziato i lavori presso la casa diMatteo. C’era da imbiancare le pareti interne in legno, quel-le in muratura, la zoccolatura in smalto, tutte le facciateesterne, oltre 1200 mq di pareti da verniciare, un tetto darifare. Ma per quest’ultimo lavoro ci hanno aiutato alcuni car-pentieri locali, che, sotto la guida di mio cognato architettoma anche imbianchino, carpentiere, muratore, e soprattutto

“urlatore”, ha fatto sì che in 5 giorni di intenso lavoro, ini-ziando alla mattina alle 6,00 e terminando alle 18,00, tutte lelamiere fossero sostituite. Infine dopo le opere di finitura, gli smalti di rivestimento peri servizi igienici, le lenzuola colorate, le tende, la posa dellacucina a gas, la verniciatura dei serramenti e una bella puli-zia a tutta la struttura, il 18 agosto abbiamo finalmente e congioia consegnato la struttura ai “ committenti”, cioè ai primi22 bambini che dalla sera stessa hanno iniziato a “vivere”dentro la casa di Matteo. La possibilità di avere dei servizi igienici “normali” , la doc-cia con l’acqua corrente , un letto solo per loro , un armadiet-to per riporre i quattro vestiti, una piccola scrivania, uno spa-zio per poter mangiare assieme era stata fino a quel momen-

to una situazione insperata. I loro sguardi, il sorriso, la felicità che sprizzava da ogni poro,sono stati il miglior grazie che mi potevo aspettare.Un progetto questo, che è durato cinque anni: cinque anni difatiche, di delusioni, di soldi , alcuni donati dalla famiglia diMatteo, altri provenienti da altri amici, fra cui anche quelli diBesate, altri dalla Congregazione stessa… anche qualchedebito ancora da pagare, ma come dice la madre Antonia: “cipenserà la PROVVIDENZA, quella con la P maiuscola “.

UN SOGNO … ANCORA Realizzato un sogno, se ne apre un altro: il dispensariomedico di Kavinvira necessita di un notevole intervento diristrutturazione e soprattutto di un ampliamento, servonoaltre camere di degenza per le neo mamme, è necessarioampliare il reparto pediatrico, occorrono nuovi laboratori,nuovi macchinari (come l’ecografo), nuovi letti, altri strumen-ti di laboratorio, un’ incubatrice per i prematuri, poi c’è lasala parto che è attualmente in condizioni “pietose”: ne ser-virebbe un’altra e questa andrebbe ampliata… e così via. Unsogno questo che si sta formando e che sarà mia premuraportare a conoscenza degli amici besatesi, che, come al soli-to, sono sempre attenti e disponibili a queste iniziative.

RINGRAZIAMENTI Un doveroso e grande grazie va tutte quelle persone che inquesti anni, sotto diverse forme e modalità, hanno contribui-to alla realizzazione di un piccolo ma importante sogno . Un grazie particolare non puo’ mancare: alla farmacia diBesate del dottor Lombardi, a Francesca Bordogna del nego-zio Follie di Moda, alla signora Elena del negozio “i Monelli”,all’amico Mario Vigoni, alla signora Ivana e alle sue amiche,alla signora Caterina, alla signora Franca Ferrari e soprattut-to a Damiano e agli amici del bar Parchetto che tra un bian-co, un rosso e un aperitivo non si sono dimenticati dei bam-bini più sfortunati. Si può fare del bene anche stando al bar, mi verrebbe vogliadi dire, ma penso che le mogli e/o compagne degli amici delbar non la pensino allo stesso modo… Mi auguro comunqueche il prossimo anno non ci si dimentichi di Veronique, diRichard, di Cisa, di Samuel, di Rachel, di….. tutti quei bam-bini che con il loro sguardo mi hanno toccato il cuore e mihanno fatto ammalare di una malattia che si chiama “mald’Africa”.

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Piazza del Popolo ‘98

Lettera al Parco: pericolo casetta

� Egregi signori, Considerando che le molte segnalazioni verbali non hannoottenuto risposte, desideriamo inviare due foto significativeche mostrano il pericolo che corre la casa di proprietà delParco del Ticino situata nel bosco dello Zerbo a Besate.Lo spazio tra le mura della casa e l’alveo del Ticino è ridot-to ormai a soli tre / quattro metri, mentre solo alcune setti-mana fa era di circa dodici metri, inoltre se pensiamo che, solo tre anni fa, i metri di distanzadal fiume erano almeno trenta, l’erosione continua delbosco, ci fa dedurre che se non venissero prese adeguatemisure di sicurezza, alla prossima piena del fiume, la casaverrà inghiottita dallo stesso.L'eventuale cedimento del manufatto, che è già mal ridottodi suo e che comporta un pericolo per i bagnanti che ulti-mamente si spingono nei pressi della casa, secondo noi,darebbe un'immagine negativa dell'operato del Parco inquanto l'immobile si trova proprio all'ingresso del nuovosentiero didattico, inaugurato la scorsa primavera con ilvostro coinvolgimento e lascerebbe visibile a tutti un gran-de ammasso di macerie comportando ulteriori e più gravipericoli.Una difesa spondale di quella zona come già avvenuto inpassato nella parte superiore, proteggerebbe, oltre allacasa, anche quel poco che rimane del secolare bosco delloZerbo con il suo nuovo sentiero.Sperando che il nostro grido d'allarme venga raccolto por-giamo i più cordiali saluti.

Associazione Amici del TicinoBesate

Riceviamo e pubblichiamo una letterainviata al Parco del Ticino dall’AssociazioneAmici del Ticino per attirare l’attenzionedell’ente sulla grave situazione in cui versala antica “casa di caccia” del duca, situatanel bosco sulla rive del fiume in localitàZerbo e attualmente di proprietà dello stes-so Parco del Ticino.

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Lettera al Parco: pericolo casetta

� Egregi signori, Considerando che le molte segnalazioni verbali non hannoottenuto risposte, desideriamo inviare due foto significativeche mostrano il pericolo che corre la casa di proprietà delParco del Ticino situata nel bosco dello Zerbo a Besate.Lo spazio tra le mura della casa e l’alveo del Ticino è ridot-to ormai a soli tre / quattro metri, mentre solo alcune setti-mana fa era di circa dodici metri, inoltre se pensiamo che, solo tre anni fa, i metri di distanzadal fiume erano almeno trenta, l’erosione continua delbosco, ci fa dedurre che se non venissero prese adeguatemisure di sicurezza, alla prossima piena del fiume, la casaverrà inghiottita dallo stesso.L'eventuale cedimento del manufatto, che è già mal ridottodi suo e che comporta un pericolo per i bagnanti che ulti-mamente si spingono nei pressi della casa, secondo noi,darebbe un'immagine negativa dell'operato del Parco inquanto l'immobile si trova proprio all'ingresso del nuovosentiero didattico, inaugurato la scorsa primavera con ilvostro coinvolgimento e lascerebbe visibile a tutti un gran-de ammasso di macerie comportando ulteriori e più gravipericoli.Una difesa spondale di quella zona come già avvenuto inpassato nella parte superiore, proteggerebbe, oltre allacasa, anche quel poco che rimane del secolare bosco delloZerbo con il suo nuovo sentiero.Sperando che il nostro grido d'allarme venga raccolto por-giamo i più cordiali saluti.

Associazione Amici del TicinoBesate

Riceviamo e pubblichiamo una letterainviata al Parco del Ticino dall’AssociazioneAmici del Ticino per attirare l’attenzionedell’ente sulla grave situazione in cui versala antica “casa di caccia” del duca, situatanel bosco sulla rive del fiume in localitàZerbo e attualmente di proprietà dello stes-so Parco del Ticino.

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Piazza del Popolo ‘98C U L T U R A

� Per la strada più solitaria, sull’op-posta via del Naviglio, mi recai nellevacanze di Pasqua al mio Castelletto.La piazzetta del sagrato e poi le stan-ze a pian terreno della casa di un mioamico d’infanzia. Una pace immensa edesolata. Dalla saletta vedevo fuori il giardinopieno di sole, silenzioso e immoto.L’ombra del campanile lo attraversava,e le parti in luce vibravano già degliaccesi colori dei primi fiori. Il silenziodella casa era opprimente. Le sorelle del mio amico mi parlavanopiano piano, con voce velata e gliocchi rossi per la veglia della notte. Ilmistero della fine, come invisibile

nube, vagava nell’aria di quelle mura,così vicine alla chiesa, da averne unleggero profumo di incenso, di sacro,di chiuso.Il ruscello in fondo gorgogliava e nar-rava la storia delle cose che passano,e vanno non si sa dove.-Sì, sì, sarà contento di vederti. -Salgoi pochi scalini. La stanzetta ha le finestre aperte. Ilmio Piero mi fissa subito con occhigrandi, quasi spauriti; la bocca ha unaincrespatura di angelo morente. Sottola leggera coperta sento l’ossame delsuo corpo consunto.- Ciao, grazie che sei venuto a trovar-mi - mi dice con una voce che sentogià lontana, come nel cielo.E mi prende una mano e la tiene stret-ta. Tutto il respiro del giardinetto entrae parla della dolcezza della vita prima-

verile, delle cose belle che pure visono al mondo, e che, qualunque siala fede, siamo certi di non più rivederedopo il nostro addio alla terra...- Non disperare, caro Piero. Verrannoancora i giorni lieti. Ricordi?I suoi occhi si riempiono di lagrime.- No, no, non verranno.Abbandona la mia mano, si tira le len-zuola sopra il viso fino a nasconderlodel tutto... Sotto vedo agitarsi il suocorpo finito.Una sorella mi prende per un braccio emi allontana.-Addio, Piero. Verrò ancora...Sono sulla scala e mi fermo un istantea sciogliere il nodo che mi serra lagola, mentre le campane suonanomezzogiorno per tutti gli uomini viviche lavorano, e hanno ancora la forzadi sperare.

“La passione dominante”L’autobiografia di Felice Lattuada (38ma puntata)

Col ritorno a Castelletto di Abbiategrasso per un periodo di vacanze scolasti-che, il sedicenne Felice viene chiamato un'altra volta a vivere il mistero dellamorte. Poco prima ha visto inermi cittadini accasciarsi per le strade di Milano,vittime della reazione di Bava Beccaris alla sommossa per il pane. Ma adessol'angoscia è più opprimente, perché quel mistero sta colpendo nella came-retta dell'amico Piero. E così Felice, pur nell'esuberanza della natura, hamodo di constatare che si muore un po' ogni giorno.

Mario Comincini

� Venerdì 12 gennaio 1945 era unafredda giornata del quinto inverno diguerra. Era caduta la neve. Il cielo eragrigio e un’umida nebbiolina avvolgevala campagna sulle rive del Ticino.Improvvisamente – intorno alle due emezza del pomeriggio – forti detonazioniruppero il silenzio. Apparve un aereocolor argento, che scese fumando, pic-chiò con la pancia in un campo e si tra-scinò per qualche metro. Trascorseroalcuni istanti. Il pilota sgusciò fuori dallacabina, illeso, e si allontanò. La radio abordo continuava a gracchiare. Altri aereisorvolavano il Ticino. Poi tutto tornòcome prima, silenzioso. Quell’aereo era un cacciabombardiere P-47 dell’aviazione degli Stati Uniti. Il pilotaera un giovane del Wisconsin, il tenenteErnest D. Fahlberg. Circa un’ora prima,era decollato da Pisa insieme ad altrisette apparecchi del 350° Fighter Group,con l’ordine di bombardare la linea ferro-viaria del Brennero. Il comandante, ilcapitano James Daily, si rese però contoche non sarebbe stato possibile distin-guere il bersaglio a causa della densafoschia, così ordinò di cambiare rotta. Gliaerei deviarono verso Milano e poiGallarate. Fahlberg, in coppia con il sot-totenente Alva Henehan, scese in pic-chiata a mitragliare un aeroporto pressoVizzola Ticino.I due cacciabombardieri vennero accoltida un intenso fuoco di contraerea.Fahlberg ordinò a Henehan di riprenderequota. In quel momento, il suo aereo fucolpito da una scheggia di granata.Fahlberg mantenne il controllo, ma capìsubito che non lo avrebbe conservato alungo. Chiamò per radio il capitano Daily,

comunicandogli la propria posizione, epoi per informarlo che l’aereo perdevaolio e poteva incendiarsi.Fahlberg planò verso sud, sorvolando ilcorso del Ticino. Le batterie di cannoniappostate alla Cascina Brugginetta, tra

Ozzero e Morimondo, lo scorsero all’oriz-zonte e spararono alcuni colpi: non locentrarono, ma, vedendolo cadere, cre-dettero di averlo abbattuto loro. Nonappena avvistò un terreno adatto a unatterraggio di fortuna, Fahlberg eseguì ladifficile manovra, cercando di mantener-si lontano dai filari di alberi. Era un buonpilota, ci riuscì. Lanciò un messaggio viaradio per avvisare di essere a terra inco-lume, poi saltò fuori dall’aereo.Il capitano Daily captò la segnalazione etentò insistentemente di richiamareFahlberg, ma questi era già lontano.Allora, assieme a Henehan, effettuòdiversi passaggi a bassa quota, ma labruma impediva di scorgere l’aereo. Ai

due non rimase che rientrare alla base.Ernest David Fahlberg aveva ventitrèanni e veniva dalla città di Madison, nelWisconsin. Aveva terminato le scuolesuperiori nel 1939 e si era iscrittoall’Università, frequentandola per dueanni. Poi si era messo a lavorare, facen-do le consegne a domicilio del giornalelocale. Nel 1942, richiamato alle armi,aveva chiesto di entrare in aviazione:superate le prove di idoneità, dopo unlungo addestramento aveva ottenuto, il1° ottobre 1943, il brevetto di pilota dacaccia e il grado di sottotenente. Il mesesuccessivo si era sposato. Tra la primavera e l’estate del 1944

Il pilota americano caduto a Motta Visconti

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� Per la strada più solitaria, sull’op-posta via del Naviglio, mi recai nellevacanze di Pasqua al mio Castelletto.La piazzetta del sagrato e poi le stan-ze a pian terreno della casa di un mioamico d’infanzia. Una pace immensa edesolata. Dalla saletta vedevo fuori il giardinopieno di sole, silenzioso e immoto.L’ombra del campanile lo attraversava,e le parti in luce vibravano già degliaccesi colori dei primi fiori. Il silenziodella casa era opprimente. Le sorelle del mio amico mi parlavanopiano piano, con voce velata e gliocchi rossi per la veglia della notte. Ilmistero della fine, come invisibile

nube, vagava nell’aria di quelle mura,così vicine alla chiesa, da averne unleggero profumo di incenso, di sacro,di chiuso.Il ruscello in fondo gorgogliava e nar-rava la storia delle cose che passano,e vanno non si sa dove.-Sì, sì, sarà contento di vederti. -Salgoi pochi scalini. La stanzetta ha le finestre aperte. Ilmio Piero mi fissa subito con occhigrandi, quasi spauriti; la bocca ha unaincrespatura di angelo morente. Sottola leggera coperta sento l’ossame delsuo corpo consunto.- Ciao, grazie che sei venuto a trovar-mi - mi dice con una voce che sentogià lontana, come nel cielo.E mi prende una mano e la tiene stret-ta. Tutto il respiro del giardinetto entrae parla della dolcezza della vita prima-

verile, delle cose belle che pure visono al mondo, e che, qualunque siala fede, siamo certi di non più rivederedopo il nostro addio alla terra...- Non disperare, caro Piero. Verrannoancora i giorni lieti. Ricordi?I suoi occhi si riempiono di lagrime.- No, no, non verranno.Abbandona la mia mano, si tira le len-zuola sopra il viso fino a nasconderlodel tutto... Sotto vedo agitarsi il suocorpo finito.Una sorella mi prende per un braccio emi allontana.-Addio, Piero. Verrò ancora...Sono sulla scala e mi fermo un istantea sciogliere il nodo che mi serra lagola, mentre le campane suonanomezzogiorno per tutti gli uomini viviche lavorano, e hanno ancora la forzadi sperare.

“La passione dominante”L’autobiografia di Felice Lattuada (38ma puntata)

Col ritorno a Castelletto di Abbiategrasso per un periodo di vacanze scolasti-che, il sedicenne Felice viene chiamato un'altra volta a vivere il mistero dellamorte. Poco prima ha visto inermi cittadini accasciarsi per le strade di Milano,vittime della reazione di Bava Beccaris alla sommossa per il pane. Ma adessol'angoscia è più opprimente, perché quel mistero sta colpendo nella came-retta dell'amico Piero. E così Felice, pur nell'esuberanza della natura, hamodo di constatare che si muore un po' ogni giorno.

Mario Comincini

� Venerdì 12 gennaio 1945 era unafredda giornata del quinto inverno diguerra. Era caduta la neve. Il cielo eragrigio e un’umida nebbiolina avvolgevala campagna sulle rive del Ticino.Improvvisamente – intorno alle due emezza del pomeriggio – forti detonazioniruppero il silenzio. Apparve un aereocolor argento, che scese fumando, pic-chiò con la pancia in un campo e si tra-scinò per qualche metro. Trascorseroalcuni istanti. Il pilota sgusciò fuori dallacabina, illeso, e si allontanò. La radio abordo continuava a gracchiare. Altri aereisorvolavano il Ticino. Poi tutto tornòcome prima, silenzioso. Quell’aereo era un cacciabombardiere P-47 dell’aviazione degli Stati Uniti. Il pilotaera un giovane del Wisconsin, il tenenteErnest D. Fahlberg. Circa un’ora prima,era decollato da Pisa insieme ad altrisette apparecchi del 350° Fighter Group,con l’ordine di bombardare la linea ferro-viaria del Brennero. Il comandante, ilcapitano James Daily, si rese però contoche non sarebbe stato possibile distin-guere il bersaglio a causa della densafoschia, così ordinò di cambiare rotta. Gliaerei deviarono verso Milano e poiGallarate. Fahlberg, in coppia con il sot-totenente Alva Henehan, scese in pic-chiata a mitragliare un aeroporto pressoVizzola Ticino.I due cacciabombardieri vennero accoltida un intenso fuoco di contraerea.Fahlberg ordinò a Henehan di riprenderequota. In quel momento, il suo aereo fucolpito da una scheggia di granata.Fahlberg mantenne il controllo, ma capìsubito che non lo avrebbe conservato alungo. Chiamò per radio il capitano Daily,

comunicandogli la propria posizione, epoi per informarlo che l’aereo perdevaolio e poteva incendiarsi.Fahlberg planò verso sud, sorvolando ilcorso del Ticino. Le batterie di cannoniappostate alla Cascina Brugginetta, tra

Ozzero e Morimondo, lo scorsero all’oriz-zonte e spararono alcuni colpi: non locentrarono, ma, vedendolo cadere, cre-dettero di averlo abbattuto loro. Nonappena avvistò un terreno adatto a unatterraggio di fortuna, Fahlberg eseguì ladifficile manovra, cercando di mantener-si lontano dai filari di alberi. Era un buonpilota, ci riuscì. Lanciò un messaggio viaradio per avvisare di essere a terra inco-lume, poi saltò fuori dall’aereo.Il capitano Daily captò la segnalazione etentò insistentemente di richiamareFahlberg, ma questi era già lontano.Allora, assieme a Henehan, effettuòdiversi passaggi a bassa quota, ma labruma impediva di scorgere l’aereo. Ai

due non rimase che rientrare alla base.Ernest David Fahlberg aveva ventitrèanni e veniva dalla città di Madison, nelWisconsin. Aveva terminato le scuolesuperiori nel 1939 e si era iscrittoall’Università, frequentandola per dueanni. Poi si era messo a lavorare, facen-do le consegne a domicilio del giornalelocale. Nel 1942, richiamato alle armi,aveva chiesto di entrare in aviazione:superate le prove di idoneità, dopo unlungo addestramento aveva ottenuto, il1° ottobre 1943, il brevetto di pilota dacaccia e il grado di sottotenente. Il mesesuccessivo si era sposato. Tra la primavera e l’estate del 1944

Il pilota americano caduto a Motta Visconti

segue �

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aveva combattuto nei cieli delNordafrica, dell’Italia e della Francia.Promosso tenente e decorato, il 12 gen-naio 1945 stava compiendo la sua cen-toventesima missione.Qualche settimana dopo, la scuola fre-quentata da Fahlberg pubblicò un alma-nacco in cui erano elencati i nomi degliex alunni impegnati sui vari fronti diguerra. Veniva riportato anche il suonome, precisando che era stato abbattu-to e che si era probabilmente salvato, manon si avevano ulteriori notizie sulla suasorte. I familiari – il padre Ernest senior,la madre Vera, tre sorelle e due fratelli,anch’essi sotto le armi - nonchè la giova-ne moglie Lucille erano, ovviamente, inansia.Dov’era finito il pilota americano?Se l’erano chiesto anche i soldati tede-schi che, nel gennaio del 1945, si trova-vano a Motta Visconti per costruire forti-

ficazioni lungo la sponda del Ticino.Erano subito accorsi sul luogo dove si eraposato l’aereo, e lo avevano trovatovuoto. Le tracce del pilota si perdevano indirezione delle case. I soldati entrarononelle cascine, frugarono nei fienili.Niente. Nessuno seppe che ne era statodel pilota. Fuggito, certo. Don AmbrogioPalestra, nello scrivere la sua Storia diMotta Visconti, annotò la caduta di unaereo americano durante la guerra e pre-cisò che il pilota era, appunto, riuscito afuggire. Fahlberg, in realtà, non era lontano daisoldati tedeschi che lo stavano cercando.Li aveva uditi mentre lo cercavano eaveva temuto di esser stato individuato.Certo, il posto in cui si era cacciato nonera tale da invitare a ispezioni accurate.Il pilota, infatti, era saltato dentro a unletamaio di una cascina e vi era rimastonascosto, coprendosi di letame.

Più tardi, quando i soldati se n’eranoormai andati via, Fahlberg uscì dal suonascondiglio, ma vi ritornò appena udì unrumore sospetto. Trascorse così duegiorni. Se ne stava rintanato nel letamaioe, di tanto in tanto, veniva fuori. Pernutrirsi, aveva con sé alcune barretteenergetiche in dotazione ai piloti nel casodi situazioni come la sua. Ingannava iltempo leggendo. Nella tasca della tuta divolo aveva un libro, una cronaca umori-stica della vita del bel mondo diHollywood, scritta da un giornalista: erauna lettura frequente tra i soldati ameri-cani al fronte.Ernest Fahlberg trascorse così il suoimprevisto soggiorno a Motta Visconti.Infine decise di allontanarsi. Si mise acamminare lungo le sponde del Ticino:era l’inizio di una lunga odissea. Il pilotacosteggiò il Ticino e poi il Po, aggirò cittàcome Pavia e Piacenza, attraversò il Po erisalì la Val d’Arda. Probabilmente sapeva che in Emilia erastata paracadutata una missione militareamericana, il cui compito era ancherecuperare gli aviatori caduti dietro lelinee nemiche.Quando giunse in Emilia, tuttavia, le suecondizioni erano pietose. Era sporco,stremato, intirizzito dal freddo. Non avevapiù nulla con cui sfamarsi. Si rassegnò:decise che si sarebbe arreso ai tedeschi.Vide due uomini armati in lontananza.Alzò le mani e li attese.Quei due uomini erano partigiani.Fahlberg era capitato nella zona doveoperava la 38^ Brigata Garibaldi,comandata da Giuseppe Prati, che, neldopoguerra, sarà un esponente localedella Democrazia Cristiana. La brigataera sotto pressione a causa dei rastrella-menti tedeschi, ma controllava ancoraestese zone sulle pendici degliAppennini. I partigiani condusseroFahlberg presso la missione americana equindi lo ospitarono in una baita, dove sitrovavano già altri tre piloti. Uno di loroera un amico di Fahlberg: si chiamava

Alexander ed era stato abbattuto in otto-bre, proprio mentre accorreva in suoaiuto, durante un mitragliamento vicino aPiacenza.Alexander (che racconterà la propriaavventura in una registrazione, il cuinastro è conservato in un’Università delTexas) non dimenticherà mai l’incontrocon l’amico, che, dirà, “faceva veramen-te schifo”. Fahlberg, infatti, s’era portatoaddosso sin sugli Appennini il letame diMotta Visconti… Per prima cosa, il pilotavenne ripulito. Quindi fu rivestito conun’uniforme inglese, messa a disposizio-ne da una missione militare britannica,presente in zona da diversi mesi.I quattro piloti rimasero una decina digiorni nella baita, bevendo latte appenamunto e rimettendosi in forze. All’inizio difebbraio intrapresero un lungo camminosino a Rossano, in Liguria. Da qui partivaun percorso che, attraverso le AlpiApuane, conduceva al Monte Altissimo,

sovrastante Massa. Il gruppo vi arrivòintorno alla metà di febbraio, non senzaqualche imprevisto: Fahlberg, infatti, sci-volò in una scarpata, ma, fortunatamen-te, riportò solo lievi ferite. Ai piedi del Monte Altissimo c’era la basedi una formazione di partigiani, il GruppoAutonomo Apuane, comandato da PietroDel Giudice, un singolare personaggio,che si era laureato in Diritto Canonico epoi era stato frate cappuccino. I suoiuomini avevano creato un sentiero cheportava alla vetta della montagna escendeva dal versante opposto, sino araggiungere gli avamposti americani. Sene servivano ebrei, perseguitati politici,prigionieri in fuga, agenti segreti. E ancheaviatori.Fahlberg e i suoi compagni si inerpicaro-no di notte, in fila indiana, attenti a nonfinire su qualche mina. I mortai tedeschi,ogni tanto, sparavano qualche colpo.All’alba del 15 febbraio, comparvero

alcuni soldati. Erano di colore: non pote-vano essere che americani. Si trattava,infatti, dell’avanguardia della 92^Divisione, pressochè interamente com-posta da afroamericani. Fahlberg cel’aveva fatta.Ernest Fahlberg e i suoi amici rientraronoai rispettivi reparti e furono rimandatinegli Stati Uniti, a riabbracciare le fami-glie. In seguito Fahlberg decise di rima-nere in aviazione. Partecipò alla Guerra diCorea e si congedò con il grado di colon-nello. Sino a non molti anni fa, a MottaVisconti, il signor Luigi Pizzarelli prima diandare a tagliar l’erba in campagnainforcava un paio di occhiali da aviatore:gli occhiali di Fahlberg, persi dal pilota inprossimità del letamaio in cui aveva tro-vato la salvezza.

Alberto MagnaniSi ringrazia la Signora Rosa Marmonti per ilprezioso contributo alla ricostruzione dellavicenda

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aveva combattuto nei cieli delNordafrica, dell’Italia e della Francia.Promosso tenente e decorato, il 12 gen-naio 1945 stava compiendo la sua cen-toventesima missione.Qualche settimana dopo, la scuola fre-quentata da Fahlberg pubblicò un alma-nacco in cui erano elencati i nomi degliex alunni impegnati sui vari fronti diguerra. Veniva riportato anche il suonome, precisando che era stato abbattu-to e che si era probabilmente salvato, manon si avevano ulteriori notizie sulla suasorte. I familiari – il padre Ernest senior,la madre Vera, tre sorelle e due fratelli,anch’essi sotto le armi - nonchè la giova-ne moglie Lucille erano, ovviamente, inansia.Dov’era finito il pilota americano?Se l’erano chiesto anche i soldati tede-schi che, nel gennaio del 1945, si trova-vano a Motta Visconti per costruire forti-

ficazioni lungo la sponda del Ticino.Erano subito accorsi sul luogo dove si eraposato l’aereo, e lo avevano trovatovuoto. Le tracce del pilota si perdevano indirezione delle case. I soldati entrarononelle cascine, frugarono nei fienili.Niente. Nessuno seppe che ne era statodel pilota. Fuggito, certo. Don AmbrogioPalestra, nello scrivere la sua Storia diMotta Visconti, annotò la caduta di unaereo americano durante la guerra e pre-cisò che il pilota era, appunto, riuscito afuggire. Fahlberg, in realtà, non era lontano daisoldati tedeschi che lo stavano cercando.Li aveva uditi mentre lo cercavano eaveva temuto di esser stato individuato.Certo, il posto in cui si era cacciato nonera tale da invitare a ispezioni accurate.Il pilota, infatti, era saltato dentro a unletamaio di una cascina e vi era rimastonascosto, coprendosi di letame.

Più tardi, quando i soldati se n’eranoormai andati via, Fahlberg uscì dal suonascondiglio, ma vi ritornò appena udì unrumore sospetto. Trascorse così duegiorni. Se ne stava rintanato nel letamaioe, di tanto in tanto, veniva fuori. Pernutrirsi, aveva con sé alcune barretteenergetiche in dotazione ai piloti nel casodi situazioni come la sua. Ingannava iltempo leggendo. Nella tasca della tuta divolo aveva un libro, una cronaca umori-stica della vita del bel mondo diHollywood, scritta da un giornalista: erauna lettura frequente tra i soldati ameri-cani al fronte.Ernest Fahlberg trascorse così il suoimprevisto soggiorno a Motta Visconti.Infine decise di allontanarsi. Si mise acamminare lungo le sponde del Ticino:era l’inizio di una lunga odissea. Il pilotacosteggiò il Ticino e poi il Po, aggirò cittàcome Pavia e Piacenza, attraversò il Po erisalì la Val d’Arda. Probabilmente sapeva che in Emilia erastata paracadutata una missione militareamericana, il cui compito era ancherecuperare gli aviatori caduti dietro lelinee nemiche.Quando giunse in Emilia, tuttavia, le suecondizioni erano pietose. Era sporco,stremato, intirizzito dal freddo. Non avevapiù nulla con cui sfamarsi. Si rassegnò:decise che si sarebbe arreso ai tedeschi.Vide due uomini armati in lontananza.Alzò le mani e li attese.Quei due uomini erano partigiani.Fahlberg era capitato nella zona doveoperava la 38^ Brigata Garibaldi,comandata da Giuseppe Prati, che, neldopoguerra, sarà un esponente localedella Democrazia Cristiana. La brigataera sotto pressione a causa dei rastrella-menti tedeschi, ma controllava ancoraestese zone sulle pendici degliAppennini. I partigiani condusseroFahlberg presso la missione americana equindi lo ospitarono in una baita, dove sitrovavano già altri tre piloti. Uno di loroera un amico di Fahlberg: si chiamava

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Alexander ed era stato abbattuto in otto-bre, proprio mentre accorreva in suoaiuto, durante un mitragliamento vicino aPiacenza.Alexander (che racconterà la propriaavventura in una registrazione, il cuinastro è conservato in un’Università delTexas) non dimenticherà mai l’incontrocon l’amico, che, dirà, “faceva veramen-te schifo”. Fahlberg, infatti, s’era portatoaddosso sin sugli Appennini il letame diMotta Visconti… Per prima cosa, il pilotavenne ripulito. Quindi fu rivestito conun’uniforme inglese, messa a disposizio-ne da una missione militare britannica,presente in zona da diversi mesi.I quattro piloti rimasero una decina digiorni nella baita, bevendo latte appenamunto e rimettendosi in forze. All’inizio difebbraio intrapresero un lungo camminosino a Rossano, in Liguria. Da qui partivaun percorso che, attraverso le AlpiApuane, conduceva al Monte Altissimo,

sovrastante Massa. Il gruppo vi arrivòintorno alla metà di febbraio, non senzaqualche imprevisto: Fahlberg, infatti, sci-volò in una scarpata, ma, fortunatamen-te, riportò solo lievi ferite. Ai piedi del Monte Altissimo c’era la basedi una formazione di partigiani, il GruppoAutonomo Apuane, comandato da PietroDel Giudice, un singolare personaggio,che si era laureato in Diritto Canonico epoi era stato frate cappuccino. I suoiuomini avevano creato un sentiero cheportava alla vetta della montagna escendeva dal versante opposto, sino araggiungere gli avamposti americani. Sene servivano ebrei, perseguitati politici,prigionieri in fuga, agenti segreti. E ancheaviatori.Fahlberg e i suoi compagni si inerpicaro-no di notte, in fila indiana, attenti a nonfinire su qualche mina. I mortai tedeschi,ogni tanto, sparavano qualche colpo.All’alba del 15 febbraio, comparvero

alcuni soldati. Erano di colore: non pote-vano essere che americani. Si trattava,infatti, dell’avanguardia della 92^Divisione, pressochè interamente com-posta da afroamericani. Fahlberg cel’aveva fatta.Ernest Fahlberg e i suoi amici rientraronoai rispettivi reparti e furono rimandatinegli Stati Uniti, a riabbracciare le fami-glie. In seguito Fahlberg decise di rima-nere in aviazione. Partecipò alla Guerra diCorea e si congedò con il grado di colon-nello. Sino a non molti anni fa, a MottaVisconti, il signor Luigi Pizzarelli prima diandare a tagliar l’erba in campagnainforcava un paio di occhiali da aviatore:gli occhiali di Fahlberg, persi dal pilota inprossimità del letamaio in cui aveva tro-vato la salvezza.

Alberto MagnaniSi ringrazia la Signora Rosa Marmonti per ilprezioso contributo alla ricostruzione dellavicenda

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Fotografando gode della partnership diGuglie Viaggi, tour operator di Acli. Il progetto vede il coinvolgimento di 6Comuni (Abbiategrasso, Motta Visconti,Bereguardo, Ozzero, Besate, Mori-mondo) dove si sviluppa questo primopercorso per visite guidate nel Parco delTicino in ottica di Expo, per la sperimen-tazione di un modello di sistema turisti-co che parte dal coinvolgimento dellecomunità e realtà presenti nel territorioe che ha come punti di riferimento lebiblioteche e il sistema bibliotecario diFondazione, e che utilizzerà per promuo-versi il nascente Vivicultura, finalizzatonon tanto a promuovere i centri e le real-tà già famose ma le meraviglie nascoste

del territorio che sono il nostro veropatrimonio. Ci sarà il coinvolgimento dipartner privati (Nikon, Cascina Selva diOzzero e “La Cantina” di Vermezzo,Produttori del parco dl Ticino). Si trattadell’inizio di un percorso che proseguiràsubito a Motta Visconti, il 21 e 22 set-tembre 2013, dove Fotografando saràriproposto durante la festa del fungoporcino. L’obiettivo degli organizzatori èarrivare alla partecipazione al salone“FA’ LA COSTA GIUSTA 2014, assiemealla realizzazione di un grande eventofotografico, da tenersi nel territorioAbbiatense nell’arco del 2014.Fotografando, infine, è collegato al pro-getto insito nel portale www.saperiesa-

pori.info.IL COMMENTO DI ANDREA CAPELLOPRESIDENTE DELL’APS IL PUNTO E LA GENESI DEL PROGETTO:“Il progetto, impostato nel 2008, avevacome arco temporale di sviluppo dimedio lungo termine il 2015 annodell’Expo, e ha un titolo che in sé contie-ne tutti gli elementi che troverete anchein Fotografando. II progetto, oggi cono-sciuto come “Seguendo le voci delfiume” ha questo titolo: “Conoscil’Europa? Turismo d’incontro, Saperi eSapori, le nostre cascine tra passatopresente e futuro”. Percorso: le sfide e icambiamenti imposti dalla globalizza-

Piazza del Popolo ‘98

20080 BESATE (MI) - VIA PAPA GIOVANNI XXIII, 15

PRODUZIONE E AMMINISTRAZIONE:TEL. 02 905.04.726 - FAX 02 905.04.733

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DUE NUOVI CAMPI POLIVALENTICALCETTO A 5 E TENNIS

NUOVO CAMPO IN SINTETICO CALCIO A 7

AL VIA ALL’ANNUNCIATA LA PRIMA EDIZIONE DI “FOTOGRAFANDO, NON SOLO FOTOGRAFIA”

Una nuova proposta culturale dell’Associazione de Il Punto, con il contributo di prestigiosi partner, e il patrocinio di Fondazione Per

Leggere, Comune di Abbiategrasso e Parco del Ticino

COMUNICATO STAMPA

ABBIATEGRASSO, 9 settembre 2013 - Un progetto, un per-corso, un viaggio che ha già avuto altre tappe e che puntoalla data fondamentale di EXPO 2015.L’Associazione di promozione de Il Punto, guidata da AndreaCapello, venerdì sera, nello splendido contesto dell’ex con-vento dell’Annunciata ha dato il via ad una nuova interessan-te proposta culturale ‘Fotografando - non solo fotografia”patrocinata da Fondazione Per Leggere, Parco del Ticino eComune di Abbiategrasso e con la preziosa collaborazione

del Nuovo Gruppo Fotografico.IL PROGETTO:Il Punto prosegue il filone di Vivere il bosco, format propostolo scorso anno con grande successo, con la presentazione dipercorsi di educazione ambientale e il coinvolgimento difotografi del territorio in collaborazione con il Parco delTicino. Si tratta di un progetto autofinanziato dalla rete, unavera novità e sfida, che non si pone in concorrenza ma è complementare e di supporto ai progetti istituzionali.

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Page 23: Piazza del Popolo Ottobre 2013

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Fotografando gode della partnership diGuglie Viaggi, tour operator di Acli. Il progetto vede il coinvolgimento di 6Comuni (Abbiategrasso, Motta Visconti,Bereguardo, Ozzero, Besate, Mori-mondo) dove si sviluppa questo primopercorso per visite guidate nel Parco delTicino in ottica di Expo, per la sperimen-tazione di un modello di sistema turisti-co che parte dal coinvolgimento dellecomunità e realtà presenti nel territorioe che ha come punti di riferimento lebiblioteche e il sistema bibliotecario diFondazione, e che utilizzerà per promuo-versi il nascente Vivicultura, finalizzatonon tanto a promuovere i centri e le real-tà già famose ma le meraviglie nascoste

del territorio che sono il nostro veropatrimonio. Ci sarà il coinvolgimento dipartner privati (Nikon, Cascina Selva diOzzero e “La Cantina” di Vermezzo,Produttori del parco dl Ticino). Si trattadell’inizio di un percorso che proseguiràsubito a Motta Visconti, il 21 e 22 set-tembre 2013, dove Fotografando saràriproposto durante la festa del fungoporcino. L’obiettivo degli organizzatori èarrivare alla partecipazione al salone“FA’ LA COSTA GIUSTA 2014, assiemealla realizzazione di un grande eventofotografico, da tenersi nel territorioAbbiatense nell’arco del 2014.Fotografando, infine, è collegato al pro-getto insito nel portale www.saperiesa-

pori.info.IL COMMENTO DI ANDREA CAPELLOPRESIDENTE DELL’APS IL PUNTO E LA GENESI DEL PROGETTO:“Il progetto, impostato nel 2008, avevacome arco temporale di sviluppo dimedio lungo termine il 2015 annodell’Expo, e ha un titolo che in sé contie-ne tutti gli elementi che troverete anchein Fotografando. II progetto, oggi cono-sciuto come “Seguendo le voci delfiume” ha questo titolo: “Conoscil’Europa? Turismo d’incontro, Saperi eSapori, le nostre cascine tra passatopresente e futuro”. Percorso: le sfide e icambiamenti imposti dalla globalizza-

Piazza del Popolo ‘98

AL VIA ALL’ANNUNCIATA LA PRIMA EDIZIONE DI “FOTOGRAFANDO, NON SOLO FOTOGRAFIA”

Una nuova proposta culturale dell’Associazione de Il Punto, con il contributo di prestigiosi partner, e il patrocinio di Fondazione Per

Leggere, Comune di Abbiategrasso e Parco del Ticino

COMUNICATO STAMPA

ABBIATEGRASSO, 9 settembre 2013 - Un progetto, un per-corso, un viaggio che ha già avuto altre tappe e che puntoalla data fondamentale di EXPO 2015.L’Associazione di promozione de Il Punto, guidata da AndreaCapello, venerdì sera, nello splendido contesto dell’ex con-vento dell’Annunciata ha dato il via ad una nuova interessan-te proposta culturale ‘Fotografando - non solo fotografia”patrocinata da Fondazione Per Leggere, Parco del Ticino eComune di Abbiategrasso e con la preziosa collaborazione

del Nuovo Gruppo Fotografico.IL PROGETTO:Il Punto prosegue il filone di Vivere il bosco, format propostolo scorso anno con grande successo, con la presentazione dipercorsi di educazione ambientale e il coinvolgimento difotografi del territorio in collaborazione con il Parco delTicino. Si tratta di un progetto autofinanziato dalla rete, unavera novità e sfida, che non si pone in concorrenza ma è complementare e di supporto ai progetti istituzionali.

segue �

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24C U L T U R APiazza del Popolo ‘98

zione rendono difficile la programmazio-ne di lungo ma anche di breve periodo.Serve una visione, un’idea, un sogno dasviluppare, ma bisogna sapere fare pic-coli passi, spesso faticosi, fatti di suc-cessi ma anche di insuccessi, sapereproseguire senza scoraggiarsi e facendotesoro dell’esperienza acquisita. Il per-corso avevamo deciso di farlo insiemead altri, che avessero creduto che nevalesse la pena, applicando motivazio-ne e tecniche di quel “lavoro di rete” dicui tanto si parla, che è difficile da rea-lizzare perché richiede un cambiamentoculturale e il superamento di pregiudizispesso consolidati, ma non impossibilee Fotografando lo dimostra. Viaggio:l’idea del viaggio nasce leggendo il libroTicino le voci del fiume di GiuseppeCederna e Carlo Cerchioli. L’autore ,accompagnato dall’amico fotografo,racconta del loro viaggio seguendo l’ac-qua del Ticino dalla Svizzera aBereguardo. Sensazioni, emozioni, luo-ghi, incontri. Cederna è alla ricerca diqualcosa nella nostra terra, vede luoghi,incontra persone, e non viene da solo,

ma si fa accompagnare da “guide loca-li”. Grazie alla disponibilità e collabora-zione dell’Amministrazione di MottaVisconti nel 2009, portiamo gli autori adun incontro “raccontato” ed insieme aloro invitiamo alcuni dei “protagonisti”del libro e cioè le guide che li avevanoaccompagnati nel viaggio. Cederna miscrive nella sua dedica : “A Andrea, Ciaoe grazie per tutto quello che fai e chefarai e faremo! Buon viaggio”. Accetto la sfida del viaggio di scoperta eincontro, so che non potrò avvalermidell’accompagnamento di Cederna maseguo l’invito e cerco i suoi compagni diviaggio che diventano le guide del nostroviaggio, in particolare il poeta del Ticino,Lucio Da Col che ci insegna a vedere,scoprire e provare sensazioni ed emo-zioni capaci di essere trasformate inpoesia, e Norino Canovi la Guida delParco del Ticino che rappresenta chi, hafatto scelte di vita al servizio del rispettodell’ambiente e che viene così ringrazia-to nel libro dal fotografo Cerchioli: graziea Norino Canovi profondo conoscitoredell’animo umano e delle acque, del ter-

ritorio, della flora edella fauna delParco della Valledel Ticino” e Norinosarà la guida natu-ralistica che segui-rà i workshop fotonaturalistici, checon gli amici delNuovo GruppoFotografico, i veriprotagonisti diquesta manifesta-zione, proponia-mo di venire a spe-rimentare nei mesidi ottobre e no -vembre 2013, per-ché crediamo cheper rispettare lanatura prima deviconoscerla, sco-

prirla, viverla.Gli intervenuti alla cerimonia d’inaugu-razione: accanto ad Andrea Capello sonointervenuti Graziella Cameroni -Vicesindaco di Abbiategrasso, CristianaFusi - Vicesindaco di Motta Visconti, GianPietro Beltrami - Presidente del Parcodel Ticino - Maria Teresa Castiglioneresponsabile Europe Direct Lombardia.Il SALUTO DI CESARE NAI, PRESIDENTEDI FONDAZIONE PER LEGGERE:“Pur non avendo potuto partecipare allacerimonia d’inaugurazione di ‘Foto -grafando, non solo fotografia’, intendoqui far pervenire il mio saluto e il mioplauso agli organizzatori di questa nuovaproposta culturale alla quale, Fon -dazione Per Leggere, è stata ben lieta diconcedere subito il suo patrocinio.L’ente, che ho l’onore di presiedere,infatti, è da tempo impegnato nel pro-muovere e sostenere la diffusione dellacultura a trecentosessanta gradi. In que-sto contesto, quest’iniziativa diventaun’altra ghiotta occasione per avvicinarealtri cittadini e consentire loro, attraver-so l’amore della fotografia, di conosceree, quindi, meglio rispettare le bellezzeambientali e storico-artistiche di questoterritorio. Mi fa infine molto piacere il riscontroassai positivo avuto dalla ‘tre giorni’dell’Annunciata dove il ritorno sia in ter-mini di partecipazione,sia di commenti,è andato al di là di ogni più rosea aspet-tativa. Segno che questo territorio e lesue comunità, se opportunamente sti-molato e con proposte di qualità, rispon-de sempre alla grande”.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:Ticino Comunicazione 02.36544423, 335.5297492 [email protected] Ufficio Stampa di Fondazione Per LeggereAssociazione di Promozione Sociale Il Punto - Tel. 339 76 87 400andrea.capello50@alice it

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Page 25: Piazza del Popolo Ottobre 2013

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Piazza del Popolo ‘98

AVE MARIA!

È nato un nuovo giornotutto si risveglia attornoun rintocco di campanati viene ad annunciareche è ora di ricominciare

per il nuovo giorno il Signorebisogna ringraziare……….

Din…Don… Din…Don…Ave Maria… Ave…………

Sulle ali del vento quel rintocco mattutino

si perde nell’immenso……chissà il nuovo giorno cosa può portare…

nessuno lo può immaginareper alcuni il sole

nel cielo continua a brillareper altri non resta

che il Signore pregareper trovar la forza

di continuare………

Tu guarda il volo spensieratodegl’uccelli

che nonostante tutto imperterriti

nel cielo continuano a cinguettare

e nella grazia del Signoresanno confidare………

Ave Maria…Ave…………

Rosanna

Arte a Besate

A PAPA RONCALLI IL PAPA BUONO

Papa Roncalli,da bambino correvi veloce tra i prati in fiore,

delle tue montagne ammiravi il colore,semplice e solenne è il tuo paesello,

come un dipinto d’acquarello,quando in ciel s’udiva il suon d’una campana,in te, sentivi musica arcana, da Sotto il Monte, tuo piccolo paesello, ha spiccato il grande volo,

a Dio hai ubbidito al suo comando,per portar una nuova luce nel mondo,

con tanta costanza, al mondo porti un messaggio di speranza, Papa Roncalli tu, che sei il Papa buono,a noi tutti porti un grande dono, tanto è l’amor

che tieni in core, perché tu ami tanto nostro Signore,chi con fede viva a te s’affida, fai il miracolo

di vita attiva, la tua fede per tutti è una grande luce,in te porti il dono della pace, dopo una vita spesa seguendo la volontà Divina, la Sua presenza ti fu

sempre vicina, or dal ciel con gli Angeli ed i Santi insegna a noi i più bei canti.

Giancarlo Andreoni

zione rendono difficile la programmazio-ne di lungo ma anche di breve periodo.Serve una visione, un’idea, un sogno dasviluppare, ma bisogna sapere fare pic-coli passi, spesso faticosi, fatti di suc-cessi ma anche di insuccessi, sapereproseguire senza scoraggiarsi e facendotesoro dell’esperienza acquisita. Il per-corso avevamo deciso di farlo insiemead altri, che avessero creduto che nevalesse la pena, applicando motivazio-ne e tecniche di quel “lavoro di rete” dicui tanto si parla, che è difficile da rea-lizzare perché richiede un cambiamentoculturale e il superamento di pregiudizispesso consolidati, ma non impossibilee Fotografando lo dimostra. Viaggio:l’idea del viaggio nasce leggendo il libroTicino le voci del fiume di GiuseppeCederna e Carlo Cerchioli. L’autore ,accompagnato dall’amico fotografo,racconta del loro viaggio seguendo l’ac-qua del Ticino dalla Svizzera aBereguardo. Sensazioni, emozioni, luo-ghi, incontri. Cederna è alla ricerca diqualcosa nella nostra terra, vede luoghi,incontra persone, e non viene da solo,

ma si fa accompagnare da “guide loca-li”. Grazie alla disponibilità e collabora-zione dell’Amministrazione di MottaVisconti nel 2009, portiamo gli autori adun incontro “raccontato” ed insieme aloro invitiamo alcuni dei “protagonisti”del libro e cioè le guide che li avevanoaccompagnati nel viaggio. Cederna miscrive nella sua dedica : “A Andrea, Ciaoe grazie per tutto quello che fai e chefarai e faremo! Buon viaggio”. Accetto la sfida del viaggio di scoperta eincontro, so che non potrò avvalermidell’accompagnamento di Cederna maseguo l’invito e cerco i suoi compagni diviaggio che diventano le guide del nostroviaggio, in particolare il poeta del Ticino,Lucio Da Col che ci insegna a vedere,scoprire e provare sensazioni ed emo-zioni capaci di essere trasformate inpoesia, e Norino Canovi la Guida delParco del Ticino che rappresenta chi, hafatto scelte di vita al servizio del rispettodell’ambiente e che viene così ringrazia-to nel libro dal fotografo Cerchioli: graziea Norino Canovi profondo conoscitoredell’animo umano e delle acque, del ter-

ritorio, della flora edella fauna delParco della Valledel Ticino” e Norinosarà la guida natu-ralistica che segui-rà i workshop fotonaturalistici, checon gli amici delNuovo GruppoFotografico, i veriprotagonisti diquesta manifesta-zione, proponia-mo di venire a spe-rimentare nei mesidi ottobre e no -vembre 2013, per-ché crediamo cheper rispettare lanatura prima deviconoscerla, sco-

prirla, viverla.Gli intervenuti alla cerimonia d’inaugu-razione: accanto ad Andrea Capello sonointervenuti Graziella Cameroni -Vicesindaco di Abbiategrasso, CristianaFusi - Vicesindaco di Motta Visconti, GianPietro Beltrami - Presidente del Parcodel Ticino - Maria Teresa Castiglioneresponsabile Europe Direct Lombardia.Il SALUTO DI CESARE NAI, PRESIDENTEDI FONDAZIONE PER LEGGERE:“Pur non avendo potuto partecipare allacerimonia d’inaugurazione di ‘Foto -grafando, non solo fotografia’, intendoqui far pervenire il mio saluto e il mioplauso agli organizzatori di questa nuovaproposta culturale alla quale, Fon -dazione Per Leggere, è stata ben lieta diconcedere subito il suo patrocinio.L’ente, che ho l’onore di presiedere,infatti, è da tempo impegnato nel pro-muovere e sostenere la diffusione dellacultura a trecentosessanta gradi. In que-sto contesto, quest’iniziativa diventaun’altra ghiotta occasione per avvicinarealtri cittadini e consentire loro, attraver-so l’amore della fotografia, di conosceree, quindi, meglio rispettare le bellezzeambientali e storico-artistiche di questoterritorio. Mi fa infine molto piacere il riscontroassai positivo avuto dalla ‘tre giorni’dell’Annunciata dove il ritorno sia in ter-mini di partecipazione,sia di commenti,è andato al di là di ogni più rosea aspet-tativa. Segno che questo territorio e lesue comunità, se opportunamente sti-molato e con proposte di qualità, rispon-de sempre alla grande”.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:Ticino Comunicazione 02.36544423, 335.5297492 [email protected] Ufficio Stampa di Fondazione Per LeggereAssociazione di Promozione Sociale Il Punto - Tel. 339 76 87 400andrea.capello50@alice it

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Page 26: Piazza del Popolo Ottobre 2013

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C U L T U R APiazza del Popolo ‘98

passare del tempo e i più pignoliricorsero alle clessidre, clessidreda polso, clessidre da carriola(quelle che duravano 24ore... 50kg di sabbia!).

Comunque tutto andò un po' invaccis, come s'usa dire, ma tuttosommato non era male.Sinché un tal giorno accadde unacosa strana:la gente, non vedeva l'ora.

Non vedeva l'ora di andare alavorare, non vedeva l'ora di incontrare il-la-gli fidanzato-a-i e il la gli mari-to o moglie, non vedeva l'ora diportare a giocare i pargoli o pas-seggiare le mandrie di animalidomestici di cui ormai si era riem-pita, non vedeva l'ora di mangia-re e di far da mangiare...

non vedeva l'ora di dormire edi svegliarsi...In fin dei conti avraianzichenò capito che"non si vedeva l'ora".

Questo desideriopopolare fu tale,e talmenteall'unisono chegli orologicominciarono asentire la man-canza di eserci-tare le meccani-che per il fineultimo di farvedere l'ora allagente che "nonvedeva l'ora di..."Sicché insomma,

cominciarono a mette-

re da parte l'orgoglio, senti-rono la voglia di ricomincia-re con il miracolo di daretempo al tempo. I cronografi si misero sincro-nicamente d'accordo riguar-do all’idea di tornare ai cam-panili, ai polsi, nei taschini, suicomodini, dove cavolo stavanosolitamente insomma.Dal lato loro i senzagnente ave-vano fantasia e talento da vende-re. Nientepopodimeno istituiro-no un concorso poeto canoro. Il premio: una nuova pezza per ilculo. Sarebbe stato consegnatoalla migliore opera dedicata altempo.

Questa la poesia che vinse il pre-mio (del resto visto il premio):L'unico oro che conta è quellologioOro, logio,quante volte t'ho guardatomentre correvi più veloce di me all'appuntamentosono arrivato lì,lei non c'era più,l'hai portata via tu?L'unico oro che conta è quello logioEssì che le avevo regalato un anelloun anello molto belloun anello di valore e tutto d'oroun anello al mio tesoroma non contavanè cantavaperchèèèèèè (all togheter...)L'unico oro che conta è quellologio o o ooouuuooo

Ecco.Una volta che le radio trasmisero

q u e -sta canzonela pace fu fatta e tornarono stor-mi di orologi, usurati, impolvera-ti, ma contenti.I senzagnente divennero eroimondiali, un giorno all'anno sicommemorava l'evento, un riccoregalava una pezza nuova per ilvecchio culo e via. Poi comincia-rono i ricchi a regalarsi pezze alculo per nascondere la loro ric-chezza e poi i senzagnente fecerolo stesso per celare la loro indi-genza e così via.Vi fu un grande convegno plane-tario e l'umanità, in pieno accor-do con i rappresentanti dei cro-nografi di tutto il mondo decisedi portare le ore giornaliere da 24a 48 e anche se dapprima succes-se davvero, un quarantotto, poi cisi abituò e ci fu molto più tempoper tutti.Olè!

Epilogo:Se ci si doveva trovare ventiquat-trore dopo, per una colazione,non si diceva più "ci vediamodomani mattina" ma si diceva "civediamo oggi alla second'alba"

Gianluca Recalcati

C'era un tempo il tempo, perchè poi se ne andò.

Non ci fu più tempo.L'orologio era l'oggetto più odiato da taluni e piùvezzeggiato da altri.Sicchè l'orologio, tutti gli orologi uniti... utilizzaronomeccaniche, componenti elettroniche e digitali perlevarsi di torno. Come?

Gli orologi a lancette fecero roteare a velocità inim-maginabili (per un orologio) le lancette sinchè lacoppia rotante diede loro la forza per staccarsi daipolsi, dai campanili, dai muri e dai pali e molti furo-no quelli che in città videro stormi di orologi migra-re verso destinazioni ignote, pochi furono invecequelli che non sentirono il loro ticchettio farsirombo acuto. Alcune persone, particolarmente leggere, venneropersino sollevate dal proprio orologio da polso esbattacchiate per le strade in grandi balzi.Gli orologi digitali diedero i numeri, nella lorofreddezza utilizzarono i cristalli liquidi per com-porre poesie o parolacce, a seconda del tratta-mento che avevano ricevuto dal loro posses-sore. Alcune persone lessero nel displaycose bellissime, al punto tale che i proprie-tari li regalarono alle persone più care, magli orologi, sentendosi scaricati, presero ascrivere cose tristi sicchè questi ultimi lideposero in cassetti definiti cassetti-cas-sonetti-discariche della tristezza digitale.Talaltri invece furono oggetto degli insul-ti più offensivi e bislacchi e, tempo per-mettendo, vere composizioni di epiteti inrima. Dapprima la cosa fece ridere, ma dopo dueore di "scimunito quante volte ti ho visto coldito nel naso", uno si stufa e depone l'orologioin un cassetto-cassonetto-discarica che sia.I digital timer più dispettosi fecero finta di niente

per un po', aspettando il momento meno opportu-no (congressi, concerti, conferenze, cinema,momenti intimi) per fare sibilare le suonerie piùfastidiose che conoscevano. Cassetto-cassonetto-discarica.Il pianeta fece un balzo all'indietro di trecent’anni,l'informatica, senza la misura temporale dilapidòfiles e risorse, quindi tutta la telefonia, quindi l'im-presa, quindi... tutto... Per l'economia planetaria non fu un bel periodo,anche se i senzaniente non se ne accorsero manco..Certo non erano un bel vedere i campanili col buco,ma anche l'assenza del rintocco delle campane nonera male sicché, per quei circa quasi bho, la gentecercò di farne senza.Il sole scan-diva il

C'era un tempo il tempo che c'era (rivisited)

VARIE AVARIE

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passare del tempo e i più pignoliricorsero alle clessidre, clessidreda polso, clessidre da carriola(quelle che duravano 24ore... 50kg di sabbia!).

Comunque tutto andò un po' invaccis, come s'usa dire, ma tuttosommato non era male.Sinché un tal giorno accadde unacosa strana:la gente, non vedeva l'ora.

Non vedeva l'ora di andare alavorare, non vedeva l'ora di incontrare il-la-gli fidanzato-a-i e il la gli mari-to o moglie, non vedeva l'ora diportare a giocare i pargoli o pas-seggiare le mandrie di animalidomestici di cui ormai si era riem-pita, non vedeva l'ora di mangia-re e di far da mangiare...

non vedeva l'ora di dormire edi svegliarsi...In fin dei conti avraianzichenò capito che"non si vedeva l'ora".

Questo desideriopopolare fu tale,e talmenteall'unisono chegli orologicominciarono asentire la man-canza di eserci-tare le meccani-che per il fineultimo di farvedere l'ora allagente che "nonvedeva l'ora di..."Sicché insomma,

cominciarono a mette-

re da parte l'orgoglio, senti-rono la voglia di ricomincia-re con il miracolo di daretempo al tempo. I cronografi si misero sincro-nicamente d'accordo riguar-do all’idea di tornare ai cam-panili, ai polsi, nei taschini, suicomodini, dove cavolo stavanosolitamente insomma.Dal lato loro i senzagnente ave-vano fantasia e talento da vende-re. Nientepopodimeno istituiro-no un concorso poeto canoro. Il premio: una nuova pezza per ilculo. Sarebbe stato consegnatoalla migliore opera dedicata altempo.

Questa la poesia che vinse il pre-mio (del resto visto il premio):L'unico oro che conta è quellologioOro, logio,quante volte t'ho guardatomentre correvi più veloce di me all'appuntamentosono arrivato lì,lei non c'era più,l'hai portata via tu?L'unico oro che conta è quello logioEssì che le avevo regalato un anelloun anello molto belloun anello di valore e tutto d'oroun anello al mio tesoroma non contavanè cantavaperchèèèèèè (all togheter...)L'unico oro che conta è quellologio o o ooouuuooo

Ecco.Una volta che le radio trasmisero

q u e -sta canzonela pace fu fatta e tornarono stor-mi di orologi, usurati, impolvera-ti, ma contenti.I senzagnente divennero eroimondiali, un giorno all'anno sicommemorava l'evento, un riccoregalava una pezza nuova per ilvecchio culo e via. Poi comincia-rono i ricchi a regalarsi pezze alculo per nascondere la loro ric-chezza e poi i senzagnente fecerolo stesso per celare la loro indi-genza e così via.Vi fu un grande convegno plane-tario e l'umanità, in pieno accor-do con i rappresentanti dei cro-nografi di tutto il mondo decisedi portare le ore giornaliere da 24a 48 e anche se dapprima succes-se davvero, un quarantotto, poi cisi abituò e ci fu molto più tempoper tutti.Olè!

Epilogo:Se ci si doveva trovare ventiquat-trore dopo, per una colazione,non si diceva più "ci vediamodomani mattina" ma si diceva "civediamo oggi alla second'alba"

Gianluca Recalcati

O T T O B R E 2 0 1 3

C'era un tempo il tempo, perchè poi se ne andò.

Non ci fu più tempo.L'orologio era l'oggetto più odiato da taluni e piùvezzeggiato da altri.Sicchè l'orologio, tutti gli orologi uniti... utilizzaronomeccaniche, componenti elettroniche e digitali perlevarsi di torno. Come?

Gli orologi a lancette fecero roteare a velocità inim-maginabili (per un orologio) le lancette sinchè lacoppia rotante diede loro la forza per staccarsi daipolsi, dai campanili, dai muri e dai pali e molti furo-no quelli che in città videro stormi di orologi migra-re verso destinazioni ignote, pochi furono invecequelli che non sentirono il loro ticchettio farsirombo acuto. Alcune persone, particolarmente leggere, venneropersino sollevate dal proprio orologio da polso esbattacchiate per le strade in grandi balzi.Gli orologi digitali diedero i numeri, nella lorofreddezza utilizzarono i cristalli liquidi per com-porre poesie o parolacce, a seconda del tratta-mento che avevano ricevuto dal loro posses-sore. Alcune persone lessero nel displaycose bellissime, al punto tale che i proprie-tari li regalarono alle persone più care, magli orologi, sentendosi scaricati, presero ascrivere cose tristi sicchè questi ultimi lideposero in cassetti definiti cassetti-cas-sonetti-discariche della tristezza digitale.Talaltri invece furono oggetto degli insul-ti più offensivi e bislacchi e, tempo per-mettendo, vere composizioni di epiteti inrima. Dapprima la cosa fece ridere, ma dopo dueore di "scimunito quante volte ti ho visto coldito nel naso", uno si stufa e depone l'orologioin un cassetto-cassonetto-discarica che sia.I digital timer più dispettosi fecero finta di niente

per un po', aspettando il momento meno opportu-no (congressi, concerti, conferenze, cinema,momenti intimi) per fare sibilare le suonerie piùfastidiose che conoscevano. Cassetto-cassonetto-discarica.Il pianeta fece un balzo all'indietro di trecent’anni,l'informatica, senza la misura temporale dilapidòfiles e risorse, quindi tutta la telefonia, quindi l'im-presa, quindi... tutto... Per l'economia planetaria non fu un bel periodo,anche se i senzaniente non se ne accorsero manco..Certo non erano un bel vedere i campanili col buco,ma anche l'assenza del rintocco delle campane nonera male sicché, per quei circa quasi bho, la gentecercò di farne senza.Il sole scan-diva il

VARIE AVARIE

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C U L T U R APiazza del Popolo ‘98

Le fiabe smarrite

� A proposito di bambini miviene in mente che in questoperiodo di crisi i nostri cuccioli nonstanno meglio di noi, ci osservano.Quelli più piccoli, se il loro biberonnon ha almeno un microchip cherilevi la temperatura del latte te losputano addosso, vanno in crisi.Quelli più grandini, in grado di leg-gere , dalle loro scrivanie spiano lavita degli adulti in 3D. Chiusi nellasolitudine delle loro piccole stan-zette fotografano il mondo attra-verso schermi ad alta definizione:IPad dove le immagini scorronosotto le loro piccole dita, smartPhone sfogliabili, consultabili inmille modi.Sapendo che hanno tutto a portatadi click, iniziano a giocare con letecnologie smettendo di fantasti-

care e “inventare” giochi.Per cor-rere ai ripari occorre fermarsi unmomento a pensare. Accanto alla tecnologia inarresta-bile e affascinante in tanti suoiaspetti, bisogna recuperare iltempo perduto e tornare tutti unpo’ bambini, recuperare il “fanciul-lino” nascosto dentro di noi che hala capacità di sognare, di correrecon la mente quei mondi che fannoviaggiare con la fantasia. È proprio qui che si chiede ai gran-di, alle mamme, ai papà, allenonne e ai nonni il compito di rac-contare ai cuccioli, riscoprireinsieme novelle, fiabe e giochid’altri tempi.Mi sono accorta che quando dicia-mo “non ho tempo” stiamotogliendo tempo a noi stessi e ai

nostri bambini. Dobbiamo avertempo di giocare, di leggere ungiornale, di lavare l’insalata senzaricorrere al “sacchettino”. Occorre quindi fissare un momen-to nella giornata e dedicarlo a que-ste attività, all’aggregazione, allascuola, alla biblioteca e agli amici.Recentemente ho avuto la possibi-lità di assistere all’interpretazionedi semplici racconti di un paese(Gaggiano) da parte di un’attriceteatrale. E’ stata una bella espe-rienza. Questa “lettura interpreta-ta” viene non so perché chiamatareeding, è il nostro “raccontarfavole”. E’ una cosa semplice, si può fare adiversi livelli. Basta un racconto, eun po’ di tempo da darsi.

LaRoby - Roberta Casotto

Caro amico, gentile amica di UNITRE MILANO,L’UNITRE MILANO ha concluso un altro anno accademico conpartecipazioni attive ed ottimi risultati didattici. E tanti corsiestivi si stanno ancora svolgendo, in attesa della partenza delnuovo anno accademico.Più di mille sono stati i corsi programmati nelle discipline piùvarie, ed il numero previsto per il 2013-2014 crescerà ancora. Contiamo sul supporto di amici e simpatizzanti per incremen-tare il numero degli iscritti e per confermare il crescente suc-cesso di UNITRE. E’ merito anche di chi ci conosce, se UNITRE ha un’immagineinconfondibile sempre più popolare: la partecipazione e ilpassa parola sono indispensabili a creare l’immagine unica diUNITRE.Grazie per il Vostro supporto. Nuovi traguardi ci attendono. Il primo è raggiungere un numero crescente di iscritti per l’an-no 2013-2014: nuove iscrizioni ci consentono di crescere e diaffinare un sistema di insegnamento originale e unico. E’ partita la campagna “nuove iscrizioni” con lo slogan:“DIVENTA UN PROMOTER UNITRE. AIUTA ALTRI A CRESCERECOME TE.”Questo è un semplice invito che facciamo a tutti gli amici per-ché si attivino alla diffusione della nostra filosofia di base, rias-sunta nella “formula UNITRE”.Eccone una sintesi:

FORMULA UNITRE1. Basta una sola iscrizione, a circa 0,60 euro al giorno, eogni studente ha diritto a frequentare tutti i corsi che vuolefra i mille in programma.

2. Lo studente ha una fonte inesauribile di potenzialità nelleattività presenti, programmate secondo scelte personali.3. Lo studente socializza in un ambiente comunitario che haforte spirito associativo ed è aperto alla comunicazione eall’interscambio.

Contiamo sulla Vostra solidarietà e partecipazione attiva perdare una spinta al successo del nostro nuovo anno accademi-co 2013-2014.

Ancora grazie e cordiali saluti!UNITRE MILANOLa DirezioneVia San Calocero 16 – 20123 MilanoTel. 02 58102458 – 02 89415017 – cell. 333 6092746email: [email protected] Fate conoscere la nostra formula e aiutate altri a crescere.Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto didisturbo, quindi la preghiamo di accettare le nostre più since-re scuse se la presente non è di Suo interesse. A norma dellaLegge 196/03 la Sua e-mail è stata inserita nella nostra mai-ling-list o perché espressamente da Lei richiesto o perchél'abbiamo reperita navigando in rete. Qualora non intendessericevere ulteriori comunicazioni la preghiamo di inviare una e-mail con oggetto “RIMUOVI INDIRIZZO”.Il nostro sistema è costantemente aggiornato antivirus.Grazie per l’attenzione. UNITRE MILANO

UNITRE MILANOUNIVERSITÀ DELLE TRE ETÀ Via San Calocero n. 16 - 20123 Milano - Tel. 0258102458 - 02 89415017 - Fax 02 89418649 e-mail: [email protected] sito: www.unitremilano.com

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Piazza del Popolo ‘98O P I N I O N I E R I F L E S S I O N I

Le fiabe smarrite

� A proposito di bambini miviene in mente che in questoperiodo di crisi i nostri cuccioli nonstanno meglio di noi, ci osservano.Quelli più piccoli, se il loro biberonnon ha almeno un microchip cherilevi la temperatura del latte te losputano addosso, vanno in crisi.Quelli più grandini, in grado di leg-gere , dalle loro scrivanie spiano lavita degli adulti in 3D. Chiusi nellasolitudine delle loro piccole stan-zette fotografano il mondo attra-verso schermi ad alta definizione:IPad dove le immagini scorronosotto le loro piccole dita, smartPhone sfogliabili, consultabili inmille modi.Sapendo che hanno tutto a portatadi click, iniziano a giocare con letecnologie smettendo di fantasti-

care e “inventare” giochi.Per cor-rere ai ripari occorre fermarsi unmomento a pensare. Accanto alla tecnologia inarresta-bile e affascinante in tanti suoiaspetti, bisogna recuperare iltempo perduto e tornare tutti unpo’ bambini, recuperare il “fanciul-lino” nascosto dentro di noi che hala capacità di sognare, di correrecon la mente quei mondi che fannoviaggiare con la fantasia. È proprio qui che si chiede ai gran-di, alle mamme, ai papà, allenonne e ai nonni il compito di rac-contare ai cuccioli, riscoprireinsieme novelle, fiabe e giochid’altri tempi.Mi sono accorta che quando dicia-mo “non ho tempo” stiamotogliendo tempo a noi stessi e ai

nostri bambini. Dobbiamo avertempo di giocare, di leggere ungiornale, di lavare l’insalata senzaricorrere al “sacchettino”. Occorre quindi fissare un momen-to nella giornata e dedicarlo a que-ste attività, all’aggregazione, allascuola, alla biblioteca e agli amici.Recentemente ho avuto la possibi-lità di assistere all’interpretazionedi semplici racconti di un paese(Gaggiano) da parte di un’attriceteatrale. E’ stata una bella espe-rienza. Questa “lettura interpreta-ta” viene non so perché chiamatareeding, è il nostro “raccontarfavole”. E’ una cosa semplice, si può fare adiversi livelli. Basta un racconto, eun po’ di tempo da darsi.

LaRoby - Roberta Casotto

Caro amico, gentile amica di UNITRE MILANO,L’UNITRE MILANO ha concluso un altro anno accademico conpartecipazioni attive ed ottimi risultati didattici. E tanti corsiestivi si stanno ancora svolgendo, in attesa della partenza delnuovo anno accademico.Più di mille sono stati i corsi programmati nelle discipline piùvarie, ed il numero previsto per il 2013-2014 crescerà ancora. Contiamo sul supporto di amici e simpatizzanti per incremen-tare il numero degli iscritti e per confermare il crescente suc-cesso di UNITRE. E’ merito anche di chi ci conosce, se UNITRE ha un’immagineinconfondibile sempre più popolare: la partecipazione e ilpassa parola sono indispensabili a creare l’immagine unica diUNITRE.Grazie per il Vostro supporto. Nuovi traguardi ci attendono. Il primo è raggiungere un numero crescente di iscritti per l’an-no 2013-2014: nuove iscrizioni ci consentono di crescere e diaffinare un sistema di insegnamento originale e unico. E’ partita la campagna “nuove iscrizioni” con lo slogan:“DIVENTA UN PROMOTER UNITRE. AIUTA ALTRI A CRESCERECOME TE.”Questo è un semplice invito che facciamo a tutti gli amici per-ché si attivino alla diffusione della nostra filosofia di base, rias-sunta nella “formula UNITRE”.Eccone una sintesi:

FORMULA UNITRE1. Basta una sola iscrizione, a circa 0,60 euro al giorno, eogni studente ha diritto a frequentare tutti i corsi che vuolefra i mille in programma.

2. Lo studente ha una fonte inesauribile di potenzialità nelleattività presenti, programmate secondo scelte personali.3. Lo studente socializza in un ambiente comunitario che haforte spirito associativo ed è aperto alla comunicazione eall’interscambio.

Contiamo sulla Vostra solidarietà e partecipazione attiva perdare una spinta al successo del nostro nuovo anno accademi-co 2013-2014.

Ancora grazie e cordiali saluti!UNITRE MILANOLa DirezioneVia San Calocero 16 – 20123 MilanoTel. 02 58102458 – 02 89415017 – cell. 333 6092746email: [email protected] Fate conoscere la nostra formula e aiutate altri a crescere.Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto didisturbo, quindi la preghiamo di accettare le nostre più since-re scuse se la presente non è di Suo interesse. A norma dellaLegge 196/03 la Sua e-mail è stata inserita nella nostra mai-ling-list o perché espressamente da Lei richiesto o perchél'abbiamo reperita navigando in rete. Qualora non intendessericevere ulteriori comunicazioni la preghiamo di inviare una e-mail con oggetto “RIMUOVI INDIRIZZO”.Il nostro sistema è costantemente aggiornato antivirus.Grazie per l’attenzione. UNITRE MILANO

UNITRE MILANOUNIVERSITÀ DELLE TRE ETÀ Via San Calocero n. 16 - 20123 Milano - Tel. 0258102458 - 02 89415017 - Fax 02 89418649 e-mail: [email protected] sito: www.unitremilano.com

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I-COSO

� Passerò per l’ennesima volta perindefesso conservatore ma questa vela voglio raccontare. Pensavo fosseuna presa per i fondelli, uno scherzoma purtroppo è tutto vero: ho visto untizio parlare con un “I-COSO” e questomiracolosamente rispondere!Il dialogo è andato avanti a suon di stu-pidaggini, con l’essere umano letteral-mente rapito dalla creatura virtuale.Scusate, ma come diavolo si fa a dialo-

gare con una scatoletta munita dischermo e tasti e soprattutto: PER-CHE’??? Che gusto ci può essere nel-l’ascoltare le sconclusionate rispostemetalliche dell’apparecchietto?Beh, sembra questa sia la novità degliI-BOH, roba per la quale la gente fa lafila davanti ai negozi di elettronica.Merce diffusa molto tra le personesole...terribilmente sole.Rimango fermamente convinto chequalunque essere vivente sia meglio diciò per scambiare due parole, ancheun cane o un gatto. A proposito di micio, ho visto un altrocazzicchio tecnologico che capta leparole che vengono dette e le trasfor-

ma in un ipotetico vocabolario della lin-gua felina. Per favore, lasciate starealmeno gli animali e soprattutto libera-teci dalla schiavitù di questi inutiliapparecchi.Ci sono ragazzi che vanno nel panicose dimenticano il cellulare a casa edaltri che girano con tre o quattro telefo-nini in tasca. Sono andato a visitare ungatto a domicilio e di fronte all’imman-cabile televisore acceso, o megliomegaschermo con diecimila effettisonori, ho visto cinque ragazzi comple-tamente immersi nel cellulare. Non sisono neanche accorti che sono entra-to... Progresso, direte voi...

Gallo

Suinicultura� L’altra sera, ad un raduno di amici,tutti più o meno laureati, si parlava diricerca e naturalmente di fondi desti-nati alla stessa... Il discorso era cominciato con duechiacchiere sulla validità dei lavori distudio, scientifici o umanistici, e sullaloro utilità sia per la società che, piùterra terra, per i concorsi pubblici. Unarticolo, per essere considerato taledeve essere pubblicato su riviste“accreditate” e più queste lo sono e piùpunteggio ottiene, indipendentementedalla validità dello stesso.Un autorevole giornalista, in un pezzosu di un quotidiano nazionale, prende-va ad esempio negativo la rivista“Suinicultura” chiedendosi quantopotesse essere importante una ricercapubblicata su tale mensile.Da lì era nato il dibattito tra le varie

scuole di pensiero. Purtroppo per gliastanti, era presente il sottoscritto checonosce la rivista per averla maneg-giata ai tempi dell’università pur nonessendone attualmente un lettore.Ordunque seguitemi nel ragionamento:ma secondo voi, gente comune, è piùutile un articolo sulle malattie delsuino, uno sulla scoperta di un anoni-mo dipinto dell’ottocento, sull’indivi-duazione di una nuova stella o sulcommento di un misterioso testo insanscrito?Faccio umilmente notare che la carnesuina giunge quotidianamente sullenostre tavole ed è un indubbio interes-se collettivo far sì che l’allevatore siaistruito per il meglio su benessere edigiene degli animali in suo possesso.Certo, le notizie veramente utili nonsono molte ma vi posso garantire che,

per quanto concerne la veterinaria,nuove scoperte anche grosse non sonostate citate nemmeno sulle pubblica-zioni “autorevoli”.Questa mia presa di posizione volevasolo esprimere un principio che poi nerichiama altri. In tempi di vacchemagre, vere o finte che siano, è giusto,secondo me, che i fondi per la ricercavengano momentaneamente dirottativerso quei campi che possono portareun miglioramento tangibile per la gentecomune. Non me ne vogliano per que-sto matematici, astronomi, filosofi edumanisti vari...A proposito, per la cronaca, il mio unicolavoro scientifico, la mia tesi di laurea,è stato pubblicato sulla rivista“Coniglicoltura” nel lontano 1991....

Gallo

L ’ A N G O L O D E L G A L L O

Vorrei essere...� Dai, chi di voi non ha mai imma-ginato di rinascere “animale”, provaread essere un altro esemplare dell’uni-verso faunistico? Nooo!?!? Non cicredo, mentite spudoratamente...Sognare di volare sopra i monti comeun’aquila o nuotare nell’oceano comeun delfino... fantastico!!!Vi confesso che anch’io ho le mie pre-ferenze zoologiche nonostante nutracomunque rispetto ed ammirazioneper tutti gli esseri viventi. Ebbene, sedovessi reincarnarmi, lo vorrei fare ...in un gatto. Un sorianone di quelli giu-sti!Sarei libero di scegliermi il padrone,senza naturalmente farglielo capire,lasciandogli credere che sia lui acomandare.Mangerei solo quello che mi parelasciando tutti di stucco per la miacapacità di digiunare se il cibo non è dimio gradimento. Compierei dei saltipazzeschi ed atterrerei sempre inpiedi, fiero di essere la più perfetta

macchina di madre natura. Andare evenire come mi pare e piace a qualsia-si ora del giorno e della notte ma colpiffero che mi castrate!!!Riuscirei ad addormentarmi centovolte al giorno e cento volte riuscirei asvegliarmi in un battibaleno. Inseguireitutto ciò che si muove, mi divertireicome un pazzo con un banale tappo dibottiglia ei inseguire da chi è più gros-so di me senza mai farmi prendere allespalle. Se servisse poi una sfoderatinadi unghie, a necessità, non la neghereia nessuno.Avrei poi il tempo necessario per pulir-mi con cura: animale sì, ma l’igieneprima di tutto. Sarei silenziosissimo,imparerei a nascondermi nei posti piùimpensati, vedrei benissimo di notte emi arrampicherei dove gli altri non arri-vano poi, da lì, miagolererei finchè

qualcuno, preso da sfinimento mi daràretta, micie comprese.Sarei dolce eprecoce, gentile e bastardo, curioso edindifferente, tenero e violento, ruffianoed integerrimo.... mi spezzerei, ma dif-ficilmente mi piegherei.Deciderei se farmi curare o nasconder-mi e dire basta.Imparerei finalmente a fare le fusa,così, anche solo per capire qual è illoro segreto.Allontanerei i rompipalle semplice-mente pisciandogli sulla macchina eterrei lontane le zanzare sdraiandomitra il basilico o sotto il rosmarino. vor-rei essere gatto per parlare con gliocchi, ascoltare il vento sdraiato nel-l’erba alta e da l’ seguire con lo sguar-do una farfalla che vola...e scoprirefinalmente quanto è grande la natura!!!

Gallo

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� Passerò per l’ennesima volta perindefesso conservatore ma questa vela voglio raccontare. Pensavo fosseuna presa per i fondelli, uno scherzoma purtroppo è tutto vero: ho visto untizio parlare con un “I-COSO” e questomiracolosamente rispondere!Il dialogo è andato avanti a suon di stu-pidaggini, con l’essere umano letteral-mente rapito dalla creatura virtuale.Scusate, ma come diavolo si fa a dialo-

gare con una scatoletta munita dischermo e tasti e soprattutto: PER-CHE’??? Che gusto ci può essere nel-l’ascoltare le sconclusionate rispostemetalliche dell’apparecchietto?Beh, sembra questa sia la novità degliI-BOH, roba per la quale la gente fa lafila davanti ai negozi di elettronica.Merce diffusa molto tra le personesole...terribilmente sole.Rimango fermamente convinto chequalunque essere vivente sia meglio diciò per scambiare due parole, ancheun cane o un gatto. A proposito di micio, ho visto un altrocazzicchio tecnologico che capta leparole che vengono dette e le trasfor-

ma in un ipotetico vocabolario della lin-gua felina. Per favore, lasciate starealmeno gli animali e soprattutto libera-teci dalla schiavitù di questi inutiliapparecchi.Ci sono ragazzi che vanno nel panicose dimenticano il cellulare a casa edaltri che girano con tre o quattro telefo-nini in tasca. Sono andato a visitare ungatto a domicilio e di fronte all’imman-cabile televisore acceso, o megliomegaschermo con diecimila effettisonori, ho visto cinque ragazzi comple-tamente immersi nel cellulare. Non sisono neanche accorti che sono entra-to... Progresso, direte voi...

Gallo

Suinicultura� L’altra sera, ad un raduno di amici,tutti più o meno laureati, si parlava diricerca e naturalmente di fondi desti-nati alla stessa... Il discorso era cominciato con duechiacchiere sulla validità dei lavori distudio, scientifici o umanistici, e sullaloro utilità sia per la società che, piùterra terra, per i concorsi pubblici. Unarticolo, per essere considerato taledeve essere pubblicato su riviste“accreditate” e più queste lo sono e piùpunteggio ottiene, indipendentementedalla validità dello stesso.Un autorevole giornalista, in un pezzosu di un quotidiano nazionale, prende-va ad esempio negativo la rivista“Suinicultura” chiedendosi quantopotesse essere importante una ricercapubblicata su tale mensile.Da lì era nato il dibattito tra le varie

scuole di pensiero. Purtroppo per gliastanti, era presente il sottoscritto checonosce la rivista per averla maneg-giata ai tempi dell’università pur nonessendone attualmente un lettore.Ordunque seguitemi nel ragionamento:ma secondo voi, gente comune, è piùutile un articolo sulle malattie delsuino, uno sulla scoperta di un anoni-mo dipinto dell’ottocento, sull’indivi-duazione di una nuova stella o sulcommento di un misterioso testo insanscrito?Faccio umilmente notare che la carnesuina giunge quotidianamente sullenostre tavole ed è un indubbio interes-se collettivo far sì che l’allevatore siaistruito per il meglio su benessere edigiene degli animali in suo possesso.Certo, le notizie veramente utili nonsono molte ma vi posso garantire che,

per quanto concerne la veterinaria,nuove scoperte anche grosse non sonostate citate nemmeno sulle pubblica-zioni “autorevoli”.Questa mia presa di posizione volevasolo esprimere un principio che poi nerichiama altri. In tempi di vacchemagre, vere o finte che siano, è giusto,secondo me, che i fondi per la ricercavengano momentaneamente dirottativerso quei campi che possono portareun miglioramento tangibile per la gentecomune. Non me ne vogliano per que-sto matematici, astronomi, filosofi edumanisti vari...A proposito, per la cronaca, il mio unicolavoro scientifico, la mia tesi di laurea,è stato pubblicato sulla rivista“Coniglicoltura” nel lontano 1991....

Gallo

Vorrei essere...

O T T O B R E 2 0 1 3

� Dai, chi di voi non ha mai imma-ginato di rinascere “animale”, provaread essere un altro esemplare dell’uni-verso faunistico? Nooo!?!? Non cicredo, mentite spudoratamente...Sognare di volare sopra i monti comeun’aquila o nuotare nell’oceano comeun delfino... fantastico!!!Vi confesso che anch’io ho le mie pre-ferenze zoologiche nonostante nutracomunque rispetto ed ammirazioneper tutti gli esseri viventi. Ebbene, sedovessi reincarnarmi, lo vorrei fare ...in un gatto. Un sorianone di quelli giu-sti!Sarei libero di scegliermi il padrone,senza naturalmente farglielo capire,lasciandogli credere che sia lui acomandare.Mangerei solo quello che mi parelasciando tutti di stucco per la miacapacità di digiunare se il cibo non è dimio gradimento. Compierei dei saltipazzeschi ed atterrerei sempre inpiedi, fiero di essere la più perfetta

macchina di madre natura. Andare evenire come mi pare e piace a qualsia-si ora del giorno e della notte ma colpiffero che mi castrate!!!Riuscirei ad addormentarmi centovolte al giorno e cento volte riuscirei asvegliarmi in un battibaleno. Inseguireitutto ciò che si muove, mi divertireicome un pazzo con un banale tappo dibottiglia ei inseguire da chi è più gros-so di me senza mai farmi prendere allespalle. Se servisse poi una sfoderatinadi unghie, a necessità, non la neghereia nessuno.Avrei poi il tempo necessario per pulir-mi con cura: animale sì, ma l’igieneprima di tutto. Sarei silenziosissimo,imparerei a nascondermi nei posti piùimpensati, vedrei benissimo di notte emi arrampicherei dove gli altri non arri-vano poi, da lì, miagolererei finchè

qualcuno, preso da sfinimento mi daràretta, micie comprese.Sarei dolce eprecoce, gentile e bastardo, curioso edindifferente, tenero e violento, ruffianoed integerrimo.... mi spezzerei, ma dif-ficilmente mi piegherei.Deciderei se farmi curare o nasconder-mi e dire basta.Imparerei finalmente a fare le fusa,così, anche solo per capire qual è illoro segreto.Allontanerei i rompipalle semplice-mente pisciandogli sulla macchina eterrei lontane le zanzare sdraiandomitra il basilico o sotto il rosmarino. vor-rei essere gatto per parlare con gliocchi, ascoltare il vento sdraiato nel-l’erba alta e da l’ seguire con lo sguar-do una farfalla che vola...e scoprirefinalmente quanto è grande la natura!!!

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IVA: aumento dal 21 al 22%

Pietro Giordano, AdiconsumUn eventuale aumento dell’Iva sarebbe inutile e dannoso. Ci auguriamo che gli sforzi del Governo per impedire

l’aumento dell’Iva vadano a buon fine.

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Piazza del Popolo ‘98

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IVA: aumento dal 21 al 22%

Pietro Giordano, AdiconsumUn eventuale aumento dell’Iva sarebbe inutile e dannoso. Ci auguriamo che gli sforzi del Governo per impedire

l’aumento dell’Iva vadano a buon fine.

� Adiconsum accoglie favore-volmente – dichiara PietroGiordano, Presidente nazionale –le dichiarazioni del ministroZanonato sulle misure allo studiodel Governo per impedire l’au-mento dell’Iva dal 1° ottobreprossimo.

Un aumento dell’Iva - prosegueGiordano - porterebbe ad un’ulte-riore contrazione dei consumi equindi ad una minore spesa egettito in un momento in cui alcontrario è necessario che ilnostro Paese si agganci quel altreno europeo della ripresa che apartire dalla produzione di beni eservizi riporti occupazione,disponibilità di reddito e rilanciodei consumi delle famiglie.

Considerando che l’IVA è la tassapiù evasa – conclude Giordano –si può ipotizzare con la quasiassoluta certezza che l’aumentodell’IVA al 22% non solo sarà inu-

tile, ma anche dannoso per ilPaese. Sarebbe più opportunoripristinare un’aliquota maggio-rata, rispetto a quella ordinaria,sui beni di lusso al 25%, rispet-tando il principio costituzionaleche afferma che “chi più ha piùpaghi”

Ecco l’elenco dei prodotti chesarebbero interessati da uneventuale aumento dell’Iva:

- alcuni prodotti alimentari, tracui vino, birra, bibite

- tabacco e sigaretteprodotti e servizi dell’industriaculturale, come cd musicali e dvd(i libri hanno aliquota agevolata),e-books, cinema, teatro, concertie spettacoli in genere

- prodotti per la casa e per l’igie-ne personale

- abbigliamento e tessili in gene-

rale, calzature, valigeria, orologe-ria e gioielleria, elettrodomestici,hi-fi e computers, telefonia,casalinghi, giocattoli, materialiedili (i servizi edili hanno aliquotaagevolata)

- veicoli (auto, moto, ciclomotorie biciclette, natanti), carburanti,assicurazioni

- beni e servizi di interesse gene-rale come energia elettrica, tele-comunicazioni, gas (GPL, metanoda riscaldamento, mentre laquota stimata per cottura ha ali-quota agevolata), trasporti (tutti)

- servizi dei liberi professionisti(esclusi medici e prestazioni dia-gnostiche che godono di aliquotaagevolata), servizi di artigianicome riparazione e manutenzio-ne della casa, dell’auto ecc., ser-vizi di parrucchiere, barbiere,istituti di bellezza, palestre.

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� Lo spazio nero è profondo, la lucedel sole illumina una porzione dellacrosta terrestre. Immagini mozzafiato,per chi, come me, è abituata alle ras-sicuranti scene di tutt’altro genere dipellicola. Due esseri umani fluttuano.Parlano tra loro. Si tratta dei soli pro-tagonisti visibili del film, la dottoressaRyan Stone (Sandra Bullock) e del-l’abile astronauta Matt Kowalski(George Clooney), impegnati in mis-sione speciale a bordo dello spaceshuttle Explorer per riparare parti mal-funzionanti di una stazione orbitante.Dopo 15 minuti di dialoghi, battute eaneddoti raccontati e vissuti tra i duein una apparente“atmosfera” di con-trollo e quasi grottesca calma, ha ini-zio un susseguirsi di eventi chesegnano un ritmo incalzante a più di90 minuti di vibrante tensione.

Un’imprevista tempesta di detriti siscaglia violentemente contro la stazio-ne, a causa della distruzione di un vici-no satellite, i due astronauti si trovanocosì, vittime dell’impatto, alla deriva, evagano nello spazio, nel tentativo disopravvivere e ritornare sulla Terra.

Ma lassù non c’è suono, non c’è ossi-geno e non c’è gravità.

Il regista messicano Cuaròn era giàstato apprezzato per il suo talento indiverse opere, Harry Potter e il prigio-niero di Azkaban, Il labirinto del fauno,I figli degli uomini; ma quest’ultima,Gravity, catalogata forse imprecisa-

mente come film di“fantascienza” èstata presentato fuoriconcorso alla 70°edizione della Mostradel Cinema diVenezia e, dopo pochi

giorni dalla sua uscita, sta già facendomolto parlare.

La realizzazione degli straordinarieffetti speciali eseguiti con mezzimoderni della computer grafica hanno

richiesto 4 anni di lavorazione, e final-mente il 3D ha raggiunto, dopo tantiabusi e immeritati elogi, un sensopoetico e intelligente.

Lo spettatore fluttua, danza e si dime-na insieme agli astronauti nel nero delvuoto, viene persino invitato adentrareall’interno del casco che calzano,potendosi immedesimare in quelloche sembra essere, tra respiri affan-nosi, paura e disorientamento, unospaesante viaggio senza ritorno.Il montaggio è assente, i movimenti di

macchina, ora fluidi, ora convulsi,creano un andare sincopato che simu-la perfettamente la sensazione diangosciosa vertigine che dà il vuotospaziale. La fotografia di EmmanuelleLubezki poi, regala scenari di bellezzastruggente, dove è possibile andarelontano non soltanto a livello fisico,ma anche metafisico, esplorando unSé più profondo e intimo, dove lapaura dà accesso a visioni interiori nelrapporto con l’infinito, con l’originedella vita. L’ingenuità di cavalcare il

simbolo di rinascita attraverso la vitaprivata segnata da un trauma delladottoressa Stone, è forse l’unico anel-lo di retorica che non si inserisce aglialtri nella catena narrativa, ma in unaforsennata danza nel nulla, una par-venza di stabilità è quasi d’obbligo, ecosì come nella densità del silenzio siascoltano trasmissioni radio, una goc-cia sospesa a mezz’aria, è anche unalacrima di disperazione.

Aloisa Clerici

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[email protected]:

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� Lo spazio nero è profondo, la lucedel sole illumina una porzione dellacrosta terrestre. Immagini mozzafiato,per chi, come me, è abituata alle ras-sicuranti scene di tutt’altro genere dipellicola. Due esseri umani fluttuano.Parlano tra loro. Si tratta dei soli pro-tagonisti visibili del film, la dottoressaRyan Stone (Sandra Bullock) e del-l’abile astronauta Matt Kowalski(George Clooney), impegnati in mis-sione speciale a bordo dello spaceshuttle Explorer per riparare parti mal-funzionanti di una stazione orbitante.Dopo 15 minuti di dialoghi, battute eaneddoti raccontati e vissuti tra i duein una apparente“atmosfera” di con-trollo e quasi grottesca calma, ha ini-zio un susseguirsi di eventi chesegnano un ritmo incalzante a più di90 minuti di vibrante tensione.

Un’imprevista tempesta di detriti siscaglia violentemente contro la stazio-ne, a causa della distruzione di un vici-no satellite, i due astronauti si trovanocosì, vittime dell’impatto, alla deriva, evagano nello spazio, nel tentativo disopravvivere e ritornare sulla Terra.

Ma lassù non c’è suono, non c’è ossi-geno e non c’è gravità.

Il regista messicano Cuaròn era giàstato apprezzato per il suo talento indiverse opere, Harry Potter e il prigio-niero di Azkaban, Il labirinto del fauno,I figli degli uomini; ma quest’ultima,Gravity, catalogata forse imprecisa-

mente come film di“fantascienza” èstata presentato fuoriconcorso alla 70°edizione della Mostradel Cinema diVenezia e, dopo pochi

giorni dalla sua uscita, sta già facendomolto parlare.

La realizzazione degli straordinarieffetti speciali eseguiti con mezzimoderni della computer grafica hanno

richiesto 4 anni di lavorazione, e final-mente il 3D ha raggiunto, dopo tantiabusi e immeritati elogi, un sensopoetico e intelligente.

Lo spettatore fluttua, danza e si dime-na insieme agli astronauti nel nero delvuoto, viene persino invitato adentrareall’interno del casco che calzano,potendosi immedesimare in quelloche sembra essere, tra respiri affan-nosi, paura e disorientamento, unospaesante viaggio senza ritorno.Il montaggio è assente, i movimenti di

macchina, ora fluidi, ora convulsi,creano un andare sincopato che simu-la perfettamente la sensazione diangosciosa vertigine che dà il vuotospaziale. La fotografia di EmmanuelleLubezki poi, regala scenari di bellezzastruggente, dove è possibile andarelontano non soltanto a livello fisico,ma anche metafisico, esplorando unSé più profondo e intimo, dove lapaura dà accesso a visioni interiori nelrapporto con l’infinito, con l’originedella vita. L’ingenuità di cavalcare il

simbolo di rinascita attraverso la vitaprivata segnata da un trauma delladottoressa Stone, è forse l’unico anel-lo di retorica che non si inserisce aglialtri nella catena narrativa, ma in unaforsennata danza nel nulla, una par-venza di stabilità è quasi d’obbligo, ecosì come nella densità del silenzio siascoltano trasmissioni radio, una goc-cia sospesa a mezz’aria, è anche unalacrima di disperazione.

Aloisa Clerici

35S P E T T A C O L O

Piazza del Popolo ‘98

[email protected]

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Page 36: Piazza del Popolo Ottobre 2013

� E’ iniziato con una sonora vittoriaper 5 a 2 in casa del Trovo, domenica15 settembre, il campionato amatoriCSI di calcio a 7 della besatese “AlParchetto”, al suo secondo anno diesistenza.La squadra, nata nel 2012, racco-gliendo parte dei giocatori delle socie-tà A.C. Besate e della PolisportivaOratorio S. Luigi, entrambe scioltesi,ha partecipato per la prima volta loscorso anno al campionato CSI di cal-cio a 7, nel girone B pavese, classifi-candosi al 6° posto appena fuori dallazona play-off.Quest’anno , la preparazione è iniziatapresto e al rientro dalle ferie, già nelmese di agosto si è iniziato a lavorare,sia perché l’inizio del campionato èstato anticipato rispetto agli anniscorsi, sia perché la voglia di farebene è tanta.La rosa al completo è fomata da:Ferrario Matteo, Amantia

Giuseppe, Granata Roberto, AmantiaMassimiliano, Ghiazzi Alberto, CurioneEdoardo, Longhi Andrea, AbbiatiMichele, Santagostino Andrea,Sangaletti Gianluca, CataniaEmanuele, Santagostino Fabio, FossatiGiancarlo, Perfetti Davide, RaponeDiego, Lonati Mattia, CastiglioniDaniele, Caliari Gabriele, sempre gui-dati dal mister Poirè Angelo.

Dopo alcune amichevoli di prova,disputate con esito positivo, la squa-dra è quindi pronta per iniziare la sta-gione 2013-2014. Nel piovoso pome-riggio della prima giornata scende incampo contro il Trovo la seguente for-mazione: Ferrario, Amantia M.,Ghiazzi, Santagostino A., Perfetti,Catania, Lonati. Sotto la pioggia scro-sciante il fischio d’inizio. Nella primafase le due formazioni si studiano,poche occasioni nette e molto posses-so di palla su entrambi i fronti. A

sbloccare la situazione ci pensaPerfetti a metà del primo

tempo con una giratain area. I nostri ten-gono in vantaggiofino alla fine delprimo tempo.

Tuttavia proprio in pieno recuperodella prima frazione i nostri commet-tono fallo in area e l’arbitro assegna ilrigore. Ferrario para con decisione untiro forte ma non troppo angolato:parata che vale un gol e manda allapausa il Parchetto in vantaggio. Nellaripresa il campo si fa’ pesante e lepozzanghere sommate al fondo delcampo non proprio perfetto fannoassumere alla palla traiettorie impre-vedibili, tuttavia il Besate dilaga: va asegno Ghiazzi con un gran tiro da fuoriarea e poco dopo di nuovo Perfetti conuna azione personale partita dal cen-trocampo. C’è spazio anche perCatania che segna prima su seguito diuna confusa azione di attacco in areae verso la fine su punizione dal limitedell’area di rigore. Nel finale il Trovoha uno scatto d’orgoglio e butta den-tro due gol, ma non c’è più tempo e lapartita, ben diretta dall’arbitro e moltocorretta da entrambe le parti, si con-clude sul 5 a 2 sempre sotto la piog-gia. La partenza quindi è buona e ipresupposti ci sono tutti per farmeglio dello scorso anno.

La seconda giornata ci vede avversaridel Casorate nella prima partita casa-

linga. Il pubblico è quello delle grandioccasioni, dal momento che ilParchetto è affollato da molti ragazzi efamiglie accorsi per lo Sport Day dedi-cato al piccolo Alessandro. La squadradi casa non delude. Dopo appenapochi minuti dal fischi di inizio Lonatiapre le marcature con uno splendidogol di tacco. Ancora Lonati va in goldopo pochi minuti, e poi Catania,Perfetti segnano ad un Casorate com-pletamente stordito. Nel finale delprimo tempo ancora un rigore contro:per la seconda volta Ferrario para e siva negli spogliatoi sul 5 a 0 per ilBesate. Nella ripresa c’è spazio per unaltro gol da parte del solito Perfettiche sigla la tripletta personale e ildefinitivo 6 a 0 che fa rimanere ilParchetto in testa alla classifica dopodue giornate.

La musica cambia domenica 29, intrasferta contro un ostico Trivolzio. Giàdalle prime battute si capisce che nonsarà una passeggiata. La patita èequilibrata, i nostri hanno un paio dioccasioni nette che però non vanno abuon fine. Lo stesso dalla parte degliavversari. Poi su un tiro insidioso delloro attaccante Ferrario para, ma lapalla rimane lì e loro sono più rapidiad approfittarne e si portano in van-taggio. Dopo pochi minuti l’arbitrofischia una ghiotta punizione dal limi-te dell’area del Trivolzio per ilParchetto. Catania tocca perSantagostino A. che scarica un grantiro. Traversa e gol: 1 a 1 palla al cen-tro. Verso la fine del primo tempo, daun passaggio sbagliato dei nostri, gliavversari creano l’azione per il 2 a 1.Si va al riposo tesi ma convinti che lapartita si possa ancora raddrizzare.Nel secondo tempo però la grinta non

basta. La partita si fa più nervosa, l’ar-bitro sembra sbagliare più del dovuto.Un altro errore della nostra retroguar-dia permette al Trivolzio di allungare ledistanze: 3 a 1. Il Besate rimane in 6 acausa dell’espulsione di Longhi perfallo da ultimo uomo. Le speranzeormai sono poche, e vengono spentedel tutto dal 4 a 1. Fischio finale e tuttisotto la doccia. Ma non ci demoraliz-ziamo. Il campionato è lungo ed è sol-tanto all’inizio.

Cogliamo l’occasione su queste pagi-

ne di Piazza del Popolo ’98 per ringra-ziare gli sponsor, in primis il barCentro Sportivo Al Parchetto, poiBelloni e Longhi arredamenti diCasorate Primo, il PanificioSantagostino e tutti gli altri simpatiz-zanti e amici che hanno aiutato esostenuto anche economicamente lasquadra. Inoltre invitiamo tutti a veni-re a fare il tifo: le partite casalingheverranno disputate alle ore 14.30 sulnuovo campo sintetico a 7 del CentroSportivo Al Parchetto. Vi aspettiamo!

Michele Abbiati

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S P O R TPiazza del Popolo ‘98

Calcio a 7

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� E’ iniziato con una sonora vittoriaper 5 a 2 in casa del Trovo, domenica15 settembre, il campionato amatoriCSI di calcio a 7 della besatese “AlParchetto”, al suo secondo anno diesistenza.La squadra, nata nel 2012, racco-gliendo parte dei giocatori delle socie-tà A.C. Besate e della PolisportivaOratorio S. Luigi, entrambe scioltesi,ha partecipato per la prima volta loscorso anno al campionato CSI di cal-cio a 7, nel girone B pavese, classifi-candosi al 6° posto appena fuori dallazona play-off.Quest’anno , la preparazione è iniziatapresto e al rientro dalle ferie, già nelmese di agosto si è iniziato a lavorare,sia perché l’inizio del campionato èstato anticipato rispetto agli anniscorsi, sia perché la voglia di farebene è tanta.La rosa al completo è fomata da:Ferrario Matteo, Amantia

Giuseppe, Granata Roberto, AmantiaMassimiliano, Ghiazzi Alberto, CurioneEdoardo, Longhi Andrea, AbbiatiMichele, Santagostino Andrea,Sangaletti Gianluca, CataniaEmanuele, Santagostino Fabio, FossatiGiancarlo, Perfetti Davide, RaponeDiego, Lonati Mattia, CastiglioniDaniele, Caliari Gabriele, sempre gui-dati dal mister Poirè Angelo.

Dopo alcune amichevoli di prova,disputate con esito positivo, la squa-dra è quindi pronta per iniziare la sta-gione 2013-2014. Nel piovoso pome-riggio della prima giornata scende incampo contro il Trovo la seguente for-mazione: Ferrario, Amantia M.,Ghiazzi, Santagostino A., Perfetti,Catania, Lonati. Sotto la pioggia scro-sciante il fischio d’inizio. Nella primafase le due formazioni si studiano,poche occasioni nette e molto posses-so di palla su entrambi i fronti. A

sbloccare la situazione ci pensaPerfetti a metà del primo

tempo con una giratain area. I nostri ten-gono in vantaggiofino alla fine delprimo tempo.

Tuttavia proprio in pieno recuperodella prima frazione i nostri commet-tono fallo in area e l’arbitro assegna ilrigore. Ferrario para con decisione untiro forte ma non troppo angolato:parata che vale un gol e manda allapausa il Parchetto in vantaggio. Nellaripresa il campo si fa’ pesante e lepozzanghere sommate al fondo delcampo non proprio perfetto fannoassumere alla palla traiettorie impre-vedibili, tuttavia il Besate dilaga: va asegno Ghiazzi con un gran tiro da fuoriarea e poco dopo di nuovo Perfetti conuna azione personale partita dal cen-trocampo. C’è spazio anche perCatania che segna prima su seguito diuna confusa azione di attacco in areae verso la fine su punizione dal limitedell’area di rigore. Nel finale il Trovoha uno scatto d’orgoglio e butta den-tro due gol, ma non c’è più tempo e lapartita, ben diretta dall’arbitro e moltocorretta da entrambe le parti, si con-clude sul 5 a 2 sempre sotto la piog-gia. La partenza quindi è buona e ipresupposti ci sono tutti per farmeglio dello scorso anno.

La seconda giornata ci vede avversaridel Casorate nella prima partita casa-

linga. Il pubblico è quello delle grandioccasioni, dal momento che ilParchetto è affollato da molti ragazzi efamiglie accorsi per lo Sport Day dedi-cato al piccolo Alessandro. La squadradi casa non delude. Dopo appenapochi minuti dal fischi di inizio Lonatiapre le marcature con uno splendidogol di tacco. Ancora Lonati va in goldopo pochi minuti, e poi Catania,Perfetti segnano ad un Casorate com-pletamente stordito. Nel finale delprimo tempo ancora un rigore contro:per la seconda volta Ferrario para e siva negli spogliatoi sul 5 a 0 per ilBesate. Nella ripresa c’è spazio per unaltro gol da parte del solito Perfettiche sigla la tripletta personale e ildefinitivo 6 a 0 che fa rimanere ilParchetto in testa alla classifica dopodue giornate.

La musica cambia domenica 29, intrasferta contro un ostico Trivolzio. Giàdalle prime battute si capisce che nonsarà una passeggiata. La patita èequilibrata, i nostri hanno un paio dioccasioni nette che però non vanno abuon fine. Lo stesso dalla parte degliavversari. Poi su un tiro insidioso delloro attaccante Ferrario para, ma lapalla rimane lì e loro sono più rapidiad approfittarne e si portano in van-taggio. Dopo pochi minuti l’arbitrofischia una ghiotta punizione dal limi-te dell’area del Trivolzio per ilParchetto. Catania tocca perSantagostino A. che scarica un grantiro. Traversa e gol: 1 a 1 palla al cen-tro. Verso la fine del primo tempo, daun passaggio sbagliato dei nostri, gliavversari creano l’azione per il 2 a 1.Si va al riposo tesi ma convinti che lapartita si possa ancora raddrizzare.Nel secondo tempo però la grinta non

basta. La partita si fa più nervosa, l’ar-bitro sembra sbagliare più del dovuto.Un altro errore della nostra retroguar-dia permette al Trivolzio di allungare ledistanze: 3 a 1. Il Besate rimane in 6 acausa dell’espulsione di Longhi perfallo da ultimo uomo. Le speranzeormai sono poche, e vengono spentedel tutto dal 4 a 1. Fischio finale e tuttisotto la doccia. Ma non ci demoraliz-ziamo. Il campionato è lungo ed è sol-tanto all’inizio.

Cogliamo l’occasione su queste pagi-

ne di Piazza del Popolo ’98 per ringra-ziare gli sponsor, in primis il barCentro Sportivo Al Parchetto, poiBelloni e Longhi arredamenti diCasorate Primo, il PanificioSantagostino e tutti gli altri simpatiz-zanti e amici che hanno aiutato esostenuto anche economicamente lasquadra. Inoltre invitiamo tutti a veni-re a fare il tifo: le partite casalingheverranno disputate alle ore 14.30 sulnuovo campo sintetico a 7 del CentroSportivo Al Parchetto. Vi aspettiamo!

Michele Abbiati

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Piazza del Popolo ‘98

Calcio a 7

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Page 38: Piazza del Popolo Ottobre 2013

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D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L EPiazza del Popolo ‘98

Delibera di C.C. n. 18 del 29.07.2013Prima dell’inizio della seduta, il Sindaco invita il

Consiglio Comunale ad osservare un minuto di silenzioper la tragica scomparsa del Sindaco del Comune di

Cardano al Campo.IL CONSIGLIO COMUNALE

Dato atto che nella seduta del 30.04.2013 sono state assun-te le deliberazione dal n.12 al n. 17 aventi ad oggetto:Ritenuto di approvare i predetti verbali dando per letti i testidegli stessi;Recepito il parere di regolarità tecnica di cui all’art. 49, Icomma, del D.L.vo n. 267/2000;Con otto voti favorevoli e due astenuti (Pasini, Poirè), resi peralzata di mano dai dieci Consiglieri presenti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle deliberazionidal n.12 al n.17 della seduta del 30.04.2013.

Delibera di C.C. n. 19 del 29.07.2013OGGETTO: P.G.T. VIGENTE - CORREZIONE ERRORE MATE-RIALE E RETTIFICA N. 1/13 NON COSTITUENTE VARIAN-TE (ART. 13, COMMA 14 BIS DELLA L.R. 12/05)

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi per alzata di mano daidieci consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1. Di approvare, per le narrazioni di fatto espresse in pre-messa, le correzioni di errore materiale, Rettifica n. 1 agli attidi P.G.T. vigente, meglio illustrate nei sotto elencati docu-menti, allegati alla presente deliberazione:- Relazione illustrativa- Tavola grafica rappresentate confronto confini comunalida CTR, rilievo aerofotogrammetrico e mappa catastali inscala 1:5.000- Tavola 20.DP assetto strategico per lo sviluppo del terri-torio con individuazione delle trasformazioni previste nelquinquennio- Tavola 27.1.PR ambiti e aree assoggettati a specificadisciplina: l’intero territorio comunale2. Di dare atto che le correzioni di errori materiali e la ret-tifica di cui sopra non costituiscono variante agli atti di P.G.T.e riguardano:a) migliore puntualizzazione del confine territoriale (noncoincidente rispetto alle diverse basi territoriali) attestando-lo sulla base “catastale” (la quale risulta maggiormente cor-

retta rispetto al rilievo

“aerofogrammetrico” e la C.T.R. della Regione Lombardia);b) introduzione di chiarimenti applicativi agli artt. 33 e 82delle Norme di attuazione del PGT, disciplinanti l’applicazio-ne “dell’incentivazione urbanistica” connessa all’efficienzaenergetica degli edifici; c) rettifica di imprecisioni agli artt. 99 e 100 delle Norme diattuazione del PGT, per obbligatorietà “dell’AutorizzazionePaesaggistica” nel territorio del Parco del Ticino;3. Di dare atto che gli elaborati cartografici di P.G.T. oppor-tunamente variati non vengono allegati alla presente delibe-razione; 4. Di dare atto che ai sensi dell’art. 13 c. 14 bis della L.R.12/2005 la presente deliberazione corredata degli atti saràdepositata presso la Segreteria Comunale per gg. 15 in libe-ra visione e inviata per conoscenza alla Provincia ed allaRegione ed acquista efficacia a seguito di pubblicazione sulBollettino Ufficiale della Regione dell’avviso di approvazionee di deposito;5. Di dare atto che la presente deliberazione corredatadegli atti sarà inviata altresì per conoscenza al ParcoLombardo della Valle del Ticino;6. Di demandare al responsabile dell’area tecnica tutti gliatti inerenti e conseguenti la presente deliberazione.

Delibera di C.C. n. 20 del 29.07.2013OGGETTO: ADOZIONE P.I.I. DI INIZIATIVA PUBBLICA INVARIANTE N. 1 AL P.G.T. VIGENTE, AI SENSI DELL'ART.92, COMMA 8 DELLA L.R. 12/05.

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di prendere atto della Deliberazione di ConsiglioComunale n. 19 del 29.07.2013 con la quale si è procedutoall’approvazione di correzioni di errori materiali alla carto-grafia di piano degli atti di P.G.T. vigente (rettifica n. 1 alPGT), tra cui una migliore puntualizzazione del confine terri-toriale (non coincidente rispetto alle diverse basi territoriali)attestandolo sulla base “catastale” (la quale risulta maggior-mente corretta rispetto al rilievo “aerofogrammetrico” e laC.T.R. della Regione Lombardia);2) di prendere atto della Deliberazione di Giunta Provincialen. 254 del 25.06.2013 avente per oggetto “Comune diBesate - Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A) di PIIin Variante al Piano di Governo del territorio ai sensi dell’art.25 bis della LR 86/83”, con la quale è stata rilasciataValutazione di Incidenza positiva a seguito dell’esame dello

Studio di Incidenza pervenutoci in data 08.04.2013 prot. n.2263 da parte del tecnico incaricato e relativo parere positi-vo di competenza da parte del Parco Lombardo della Valledel Ticino pervenutoci in data 23.04.2013 prot. n. 2606; 3) Di prendere atto dello svolgimento della procedura diesclusione dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) edin particolare del Decreto n. 1 del 16.07.2013 prot. n. 4370,(provvedimento di esclusione dalla Valutazione AmbientaleStrategica) con il quale è stato disposto di non assoggettareil P.I.I. in variante n. 1 al PGT vigente alla procedura diValutazione Ambientale – VAS, a seguito di appositaConferenza dei Servizi tenutasi in data 12.07.2013 (Verbaleprot. n. 4326 del 12.07.2013) di valutazione del RapportoPreliminare depositato in libera visione dal 05.06.2013;4) Di adottare ai sensi dell’art. 14, comma 2 della LeggeRegionale n. 12/2005 e s.m.i. la variante n. 1 al Piano diGoverno del Territorio del Comune di Besate vigente redattadall’Arch. Fausto Rosso di Tradate, costituito dagli elaboratitecnici e grafici che vengono allegati al presente provvedi-mento quali parti integranti sostanziali del medesimo.5) Di dare atto che il procedimento finalizzato all’approva-zione del P.I.I. di cui al punto precedente 4) comporta l’ado-zione di variante allo strumento urbanistico vigente, per cuiviene attivata la procedura prevista dagli artt. 14 e 92 dellaL.R. 12/05;6) Di dare atto che, secondo quanto disposto dal secondocomma dell’art. 14 L.R. n. 12/2005:- la deliberazione di adozione sarà depositata per quindi-ci giorni consecutivi nella segreteria comunale, unitamente atutti gli elaborati e gli atti stessi saranno altresì pubblicati nelsito informatico dell’amministrazione comunale; - del deposito e della pubblicazione nel sito informaticodell’amministrazione comunale sarà data comunicazione alpubblico mediante avviso pubblicato all’albo pretorio on-linedel Comune; 7) Di dare atto altresì che durante il periodo di pubblicazio-ne, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depo-sitati e, entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza deltermine per il deposito, può presentare osservazioni.8) Di disporre, contemporaneamente al deposito di cui alprecedente punto 6):- ai sensi del quinto comma dell’articolo 13 della L.R. 12/05la trasmissione degli atti relativi al PII in variante n. 1 al PGTvigente, di cui sopra, alla Provincia di Milano ai fini del-l’espressione del parere di compatibilità con il proprio PTC;- ai sensi del sesto comma dell’art. 13 della L.R. 12/05 latrasmissione degli atti relativi al PII in variante n. 1 al PGT

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Deliber

e

Consig

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Com

unale

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39D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

Delibera di C.C. n. 18 del 29.07.2013Prima dell’inizio della seduta, il Sindaco invita il

Consiglio Comunale ad osservare un minuto di silenzioper la tragica scomparsa del Sindaco del Comune di

Cardano al Campo.IL CONSIGLIO COMUNALE

Dato atto che nella seduta del 30.04.2013 sono state assun-te le deliberazione dal n.12 al n. 17 aventi ad oggetto:Ritenuto di approvare i predetti verbali dando per letti i testidegli stessi;Recepito il parere di regolarità tecnica di cui all’art. 49, Icomma, del D.L.vo n. 267/2000;Con otto voti favorevoli e due astenuti (Pasini, Poirè), resi peralzata di mano dai dieci Consiglieri presenti

DELIBERADi dare per letti e di approvare i verbali delle deliberazionidal n.12 al n.17 della seduta del 30.04.2013.

Delibera di C.C. n. 19 del 29.07.2013OGGETTO: P.G.T. VIGENTE - CORREZIONE ERRORE MATE-RIALE E RETTIFICA N. 1/13 NON COSTITUENTE VARIAN-TE (ART. 13, COMMA 14 BIS DELLA L.R. 12/05)

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi per alzata di mano daidieci consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1. Di approvare, per le narrazioni di fatto espresse in pre-messa, le correzioni di errore materiale, Rettifica n. 1 agli attidi P.G.T. vigente, meglio illustrate nei sotto elencati docu-menti, allegati alla presente deliberazione:- Relazione illustrativa- Tavola grafica rappresentate confronto confini comunalida CTR, rilievo aerofotogrammetrico e mappa catastali inscala 1:5.000- Tavola 20.DP assetto strategico per lo sviluppo del terri-torio con individuazione delle trasformazioni previste nelquinquennio- Tavola 27.1.PR ambiti e aree assoggettati a specificadisciplina: l’intero territorio comunale2. Di dare atto che le correzioni di errori materiali e la ret-tifica di cui sopra non costituiscono variante agli atti di P.G.T.e riguardano:a) migliore puntualizzazione del confine territoriale (noncoincidente rispetto alle diverse basi territoriali) attestando-lo sulla base “catastale” (la quale risulta maggiormente cor-

retta rispetto al rilievo

“aerofogrammetrico” e la C.T.R. della Regione Lombardia);b) introduzione di chiarimenti applicativi agli artt. 33 e 82delle Norme di attuazione del PGT, disciplinanti l’applicazio-ne “dell’incentivazione urbanistica” connessa all’efficienzaenergetica degli edifici; c) rettifica di imprecisioni agli artt. 99 e 100 delle Norme diattuazione del PGT, per obbligatorietà “dell’AutorizzazionePaesaggistica” nel territorio del Parco del Ticino;3. Di dare atto che gli elaborati cartografici di P.G.T. oppor-tunamente variati non vengono allegati alla presente delibe-razione; 4. Di dare atto che ai sensi dell’art. 13 c. 14 bis della L.R.12/2005 la presente deliberazione corredata degli atti saràdepositata presso la Segreteria Comunale per gg. 15 in libe-ra visione e inviata per conoscenza alla Provincia ed allaRegione ed acquista efficacia a seguito di pubblicazione sulBollettino Ufficiale della Regione dell’avviso di approvazionee di deposito;5. Di dare atto che la presente deliberazione corredatadegli atti sarà inviata altresì per conoscenza al ParcoLombardo della Valle del Ticino;6. Di demandare al responsabile dell’area tecnica tutti gliatti inerenti e conseguenti la presente deliberazione.

Delibera di C.C. n. 20 del 29.07.2013OGGETTO: ADOZIONE P.I.I. DI INIZIATIVA PUBBLICA INVARIANTE N. 1 AL P.G.T. VIGENTE, AI SENSI DELL'ART.92, COMMA 8 DELLA L.R. 12/05.

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di prendere atto della Deliberazione di ConsiglioComunale n. 19 del 29.07.2013 con la quale si è procedutoall’approvazione di correzioni di errori materiali alla carto-grafia di piano degli atti di P.G.T. vigente (rettifica n. 1 alPGT), tra cui una migliore puntualizzazione del confine terri-toriale (non coincidente rispetto alle diverse basi territoriali)attestandolo sulla base “catastale” (la quale risulta maggior-mente corretta rispetto al rilievo “aerofogrammetrico” e laC.T.R. della Regione Lombardia);2) di prendere atto della Deliberazione di Giunta Provincialen. 254 del 25.06.2013 avente per oggetto “Comune diBesate - Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A) di PIIin Variante al Piano di Governo del territorio ai sensi dell’art.25 bis della LR 86/83”, con la quale è stata rilasciataValutazione di Incidenza positiva a seguito dell’esame dello

Studio di Incidenza pervenutoci in data 08.04.2013 prot. n.2263 da parte del tecnico incaricato e relativo parere positi-vo di competenza da parte del Parco Lombardo della Valledel Ticino pervenutoci in data 23.04.2013 prot. n. 2606; 3) Di prendere atto dello svolgimento della procedura diesclusione dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) edin particolare del Decreto n. 1 del 16.07.2013 prot. n. 4370,(provvedimento di esclusione dalla Valutazione AmbientaleStrategica) con il quale è stato disposto di non assoggettareil P.I.I. in variante n. 1 al PGT vigente alla procedura diValutazione Ambientale – VAS, a seguito di appositaConferenza dei Servizi tenutasi in data 12.07.2013 (Verbaleprot. n. 4326 del 12.07.2013) di valutazione del RapportoPreliminare depositato in libera visione dal 05.06.2013;4) Di adottare ai sensi dell’art. 14, comma 2 della LeggeRegionale n. 12/2005 e s.m.i. la variante n. 1 al Piano diGoverno del Territorio del Comune di Besate vigente redattadall’Arch. Fausto Rosso di Tradate, costituito dagli elaboratitecnici e grafici che vengono allegati al presente provvedi-mento quali parti integranti sostanziali del medesimo.5) Di dare atto che il procedimento finalizzato all’approva-zione del P.I.I. di cui al punto precedente 4) comporta l’ado-zione di variante allo strumento urbanistico vigente, per cuiviene attivata la procedura prevista dagli artt. 14 e 92 dellaL.R. 12/05;6) Di dare atto che, secondo quanto disposto dal secondocomma dell’art. 14 L.R. n. 12/2005:- la deliberazione di adozione sarà depositata per quindi-ci giorni consecutivi nella segreteria comunale, unitamente atutti gli elaborati e gli atti stessi saranno altresì pubblicati nelsito informatico dell’amministrazione comunale; - del deposito e della pubblicazione nel sito informaticodell’amministrazione comunale sarà data comunicazione alpubblico mediante avviso pubblicato all’albo pretorio on-linedel Comune; 7) Di dare atto altresì che durante il periodo di pubblicazio-ne, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depo-sitati e, entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza deltermine per il deposito, può presentare osservazioni.8) Di disporre, contemporaneamente al deposito di cui alprecedente punto 6):- ai sensi del quinto comma dell’articolo 13 della L.R. 12/05la trasmissione degli atti relativi al PII in variante n. 1 al PGTvigente, di cui sopra, alla Provincia di Milano ai fini del-l’espressione del parere di compatibilità con il proprio PTC;- ai sensi del sesto comma dell’art. 13 della L.R. 12/05 latrasmissione degli atti relativi al PII in variante n. 1 al PGT

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE

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segue �

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dell’art.52 – comma 6 – dello Statuto comunale, è sogget-to a duplice pubblicazione all’albo pretorio;5) Di trasmettere, a norma dell’art. 13, comma 15, del D.L.201/2011 e dell’art. 52 del D.Lgs. 446/97, la presente deli-berazione e copia del regolamento approvato al Ministerodell’Economia e delle Finanze, dipartimento delle finanze,entro il termine di 30 giorni dalla sua esecutività, o comun-que entro il termine di 30 giorni dalla scadenza del termineper l’approvazione del bilancio di previsione

Delibera di C.C. n. 22 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO ERELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO PER LA TARIFFADEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI - ANNO2013

IL CONSIGLIO COMUNALECON VOTI unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di istituire in via sperimentale, congiuntamente aiComuni di Morimondo, Motta Visconti e Ozzero il mercatocontadino a Km. “0” denominato GUSTICINO, per la venditadiretta di prodotti agricoli, con n°10 posteggi;2) di stabilire che il mercato , a frequenza settimanale, sisvolga nella giornata di domenica , dalle ore 8 alle ore 13,nel periodo compreso tra il 25 agosto e il 31 dicembre 2013,secondo il seguente calendario:- 25 agosto : Morimondo , Corte deiCistercensi- I domenica del mese : Besate, Via B. Pisani- II domenica del mese : Ozzero, Piazza Vittorio Veneto- III domenica del mese : Motta Visconti, Piazzetta S.Ambrogio- IV domenica del mese : Morimondo, Corte deiCistercensi3) di approvare l’allegato disciplinare per le modalità digestione e di controllo del Mercato contadino a Km. “0”,denominato GUSTICINO;4) di affidare, in accordo con gli altri Comuni, la gestionedel citato mercato a soggetto idoneo, individuato secondoquanto previsto nell’allegato disciplinare.

Delibera di C.C. n. 24 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'APPLI-CAZIONE DEI CANONI NON RICOGNITORI

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi approvare le seguenti modifiche allo Statuto Comunale:1. Il comma 2 dell’art. 29 viene così riscritto: “I componen-ti della Giunta, tra cui un vicesindaco, sono nominati dalSindaco, ai sensi dell’art. 6, comma 3, del D.Lgs. 267/2000– come modificato dalla L. 215/2012 – garantendo la rap-presentanza dei due sessi”2. Il comma 1, lettera d), dell’art. 34 viene così riscritto: IlSindaco “provvede, sulla base degli indirizzi stabiliti dalConsiglio Comunale alla nomina, alla designazione e allarevoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende,istituzioni, garantendo la presenza di entrambi i sessi, invirtù delle norme sulla pari opportunità e, in particolare, dellalegge 215/2012”.3. Di adempiere alle disposizioni dell’art. 6 del D.Lgs. n.267/2000;

Delibera di C.C. n. 26 del 29.07.2013OGGETTO: MODIFICA REGOLAMENTO CONSIGLIO COMU-NALE

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi approvare la seguente modifica al Regolamento delConsiglio Comunale:4. all’art. 1 viene inserito il comma 2 così formulato: “ Perle nomine e le designazioni da parte del Consiglio Comunaledi propri rappresentanti negli organi di aziende, enti, societào istituzioni occorre garantire, complessivamente, la rappre-sentanza dei due sessi, in conformità a quanto disposto dallaL. 215/2012.5. di prendere atto inoltre che il presente regolamento, aisensi dell’art. 52 – comma 6 – dello Statuto comunale, èsoggetto a duplice pubblicazione all’albo pretorio;267/2000;

Delibera di C.C. n. 27 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'AC-CESSO E L'UTILIZZO DEL CENTRO CIVICO SOCIALE

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano gli undi-ci consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1. di approvare il nuovo Regolamento per l’accesso e l’uti-lizzo del Centro Civico Sociale, costituito da n. 13 articoli, quiallegato quale parte integrante del presente atto;2. di prendere atto inoltre che il presente regolamento, aisensi dell’art. 52 – comma 6 – dello Statuto comunale, è

D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

vigente, di cui sopra alle competenti ASL e ARPA territorial-mente interessate per l’espressione dei pareri di competen-za;9) Di dare atto inoltre, che la medesima documentazione:- sarà trasmessa all’Ente gestore del Parco Lombardodella Valle del Ticino, per l’espressione del parere di compe-tenza e per la verifica della congruità delle proposte di retti-fica rispetto alle previsioni del vigente P.T.C., ai sensi dellanormativa ambientale di riferimento;- sarà trasmessa alla Regione Lombardia ai fini del-l’espressione del parere di compatibilità con il proprio PianoTerritoriale d’Area Navigli Lombardi (PTRA); 10) Di prendere atto che entro sessanta giorni dalla scaden-za del termine di presentazione delle osservazioni, a pena diinefficacia degli atti assunti, il Consiglio comunale approve-rà il PII in variante n. 1 al PGT vigente, decidendo nel con-tempo sulle osservazioni presentate;11) Di dare atto che nel periodo intercorrente tra l’adozionee la definitiva approvazione degli atti del P.G.T., ai sensi del-l’art. 13, comma 12, della L.R. 12/2005, saranno applicate lemisure di salvaguardia in relazione a interventi, oggetto didomanda di Permesso di Costruire ovvero di Denuncia diInizio Attività, che risultino in contrasto con le previsioni degli

atti medesimi;12) Di demandare al Responsabile dell’Area Tecnica l’ado-zione degli atti di gestione per dare attuazione al presenteprovvedimento.

Delibera di C.C. n. 21 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'AP-PLICAZIONE DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E ISERVIZI - TARES

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di approvare il regolamento per la disciplina del tributocomunale sui rifiuti e sui servizi, composto di n. 37 articoli eallegato alla presente deliberazione per costituirne parteintegrante e sostanziale. 2) Di dare atto che il regolamento approvato con la presen-te deliberazione entra in vigore il 01/01/2013. 3) Di dare inoltre atto che per quanto non disciplinato dalregolamento continuano ad applicarsi le vigenti disposizioni dilegge in materia di tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. 4) Di prendere atto che il presente regolamento, ai sensi

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dell’art.52 – comma 6 – dello Statuto comunale, è sogget-to a duplice pubblicazione all’albo pretorio;5) Di trasmettere, a norma dell’art. 13, comma 15, del D.L.201/2011 e dell’art. 52 del D.Lgs. 446/97, la presente deli-berazione e copia del regolamento approvato al Ministerodell’Economia e delle Finanze, dipartimento delle finanze,entro il termine di 30 giorni dalla sua esecutività, o comun-que entro il termine di 30 giorni dalla scadenza del termineper l’approvazione del bilancio di previsione

Delibera di C.C. n. 22 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO ERELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO PER LA TARIFFADEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI - ANNO2013

IL CONSIGLIO COMUNALECON VOTI unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) di istituire in via sperimentale, congiuntamente aiComuni di Morimondo, Motta Visconti e Ozzero il mercatocontadino a Km. “0” denominato GUSTICINO, per la venditadiretta di prodotti agricoli, con n°10 posteggi;2) di stabilire che il mercato , a frequenza settimanale, sisvolga nella giornata di domenica , dalle ore 8 alle ore 13,nel periodo compreso tra il 25 agosto e il 31 dicembre 2013,secondo il seguente calendario:- 25 agosto : Morimondo , Corte deiCistercensi- I domenica del mese : Besate, Via B. Pisani- II domenica del mese : Ozzero, Piazza Vittorio Veneto- III domenica del mese : Motta Visconti, Piazzetta S.Ambrogio- IV domenica del mese : Morimondo, Corte deiCistercensi3) di approvare l’allegato disciplinare per le modalità digestione e di controllo del Mercato contadino a Km. “0”,denominato GUSTICINO;4) di affidare, in accordo con gli altri Comuni, la gestionedel citato mercato a soggetto idoneo, individuato secondoquanto previsto nell’allegato disciplinare.

Delibera di C.C. n. 24 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'APPLI-CAZIONE DEI CANONI NON RICOGNITORI

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi approvare le seguenti modifiche allo Statuto Comunale:1. Il comma 2 dell’art. 29 viene così riscritto: “I componen-ti della Giunta, tra cui un vicesindaco, sono nominati dalSindaco, ai sensi dell’art. 6, comma 3, del D.Lgs. 267/2000– come modificato dalla L. 215/2012 – garantendo la rap-presentanza dei due sessi”2. Il comma 1, lettera d), dell’art. 34 viene così riscritto: IlSindaco “provvede, sulla base degli indirizzi stabiliti dalConsiglio Comunale alla nomina, alla designazione e allarevoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende,istituzioni, garantendo la presenza di entrambi i sessi, invirtù delle norme sulla pari opportunità e, in particolare, dellalegge 215/2012”.3. Di adempiere alle disposizioni dell’art. 6 del D.Lgs. n.267/2000;

Delibera di C.C. n. 26 del 29.07.2013OGGETTO: MODIFICA REGOLAMENTO CONSIGLIO COMU-NALE

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERADi approvare la seguente modifica al Regolamento delConsiglio Comunale:4. all’art. 1 viene inserito il comma 2 così formulato: “ Perle nomine e le designazioni da parte del Consiglio Comunaledi propri rappresentanti negli organi di aziende, enti, societào istituzioni occorre garantire, complessivamente, la rappre-sentanza dei due sessi, in conformità a quanto disposto dallaL. 215/2012.5. di prendere atto inoltre che il presente regolamento, aisensi dell’art. 52 – comma 6 – dello Statuto comunale, èsoggetto a duplice pubblicazione all’albo pretorio;267/2000;

Delibera di C.C. n. 27 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'AC-CESSO E L'UTILIZZO DEL CENTRO CIVICO SOCIALE

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli resi per alzata di mano gli undi-ci consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1. di approvare il nuovo Regolamento per l’accesso e l’uti-lizzo del Centro Civico Sociale, costituito da n. 13 articoli, quiallegato quale parte integrante del presente atto;2. di prendere atto inoltre che il presente regolamento, aisensi dell’art. 52 – comma 6 – dello Statuto comunale, è

vigente, di cui sopra alle competenti ASL e ARPA territorial-mente interessate per l’espressione dei pareri di competen-za;9) Di dare atto inoltre, che la medesima documentazione:- sarà trasmessa all’Ente gestore del Parco Lombardodella Valle del Ticino, per l’espressione del parere di compe-tenza e per la verifica della congruità delle proposte di retti-fica rispetto alle previsioni del vigente P.T.C., ai sensi dellanormativa ambientale di riferimento;- sarà trasmessa alla Regione Lombardia ai fini del-l’espressione del parere di compatibilità con il proprio PianoTerritoriale d’Area Navigli Lombardi (PTRA); 10) Di prendere atto che entro sessanta giorni dalla scaden-za del termine di presentazione delle osservazioni, a pena diinefficacia degli atti assunti, il Consiglio comunale approve-rà il PII in variante n. 1 al PGT vigente, decidendo nel con-tempo sulle osservazioni presentate;11) Di dare atto che nel periodo intercorrente tra l’adozionee la definitiva approvazione degli atti del P.G.T., ai sensi del-l’art. 13, comma 12, della L.R. 12/2005, saranno applicate lemisure di salvaguardia in relazione a interventi, oggetto didomanda di Permesso di Costruire ovvero di Denuncia diInizio Attività, che risultino in contrasto con le previsioni degli

atti medesimi;12) Di demandare al Responsabile dell’Area Tecnica l’ado-zione degli atti di gestione per dare attuazione al presenteprovvedimento.

Delibera di C.C. n. 21 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L'AP-PLICAZIONE DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E ISERVIZI - TARES

IL CONSIGLIO COMUNALECon voti unanimi favorevoli, resi per alzata di mano dagliundici consiglieri presenti e votanti

DELIBERA1) Di approvare il regolamento per la disciplina del tributocomunale sui rifiuti e sui servizi, composto di n. 37 articoli eallegato alla presente deliberazione per costituirne parteintegrante e sostanziale. 2) Di dare atto che il regolamento approvato con la presen-te deliberazione entra in vigore il 01/01/2013. 3) Di dare inoltre atto che per quanto non disciplinato dalregolamento continuano ad applicarsi le vigenti disposizioni dilegge in materia di tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. 4) Di prendere atto che il presente regolamento, ai sensi

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D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L EPiazza del Popolo ‘98

soggetto a duplice pubblicazione all’albo pretorio;

Delibera di C.C. n. 28 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIO-NE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2013, DELLARELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E DELBILANCIO PER IL TRIENNIO 2013/2015

IL CONSIGLIO COMUNALECon nove voti favorevoli e due astenuti (Pasini, Poirè), resiper alzata di mano dagli undici consiglieri presenti

DELIBERA1. Di approvare il bilancio di previsione per l'esercizio2013, di cui all'allegato A, facente parte integrante e sostan-ziale del presente atto, nelle seguenti risultanze finali:

2. Di approvare a corredo del Bilancio annuale, la RelazionePrevisionale e Programmatica (allegato B) con il connessoBilancio Pluriennale (allegato C) entrambi redatti per il trien-nio 2013/2015;3. Di dare atto che alla Relazione Previsionale eProgrammatica è allegato il Piano del fabbisogno del perso-nale per il triennio 2012/2014, come deliberato con attodella Giunta Comunale n. 2 del 09.01.2012;4. Di prendere atto che per il triennio 2013/2015 non sus-sistono i requisiti per approvare il Piano triennale delle operepubbliche di cui all’art.128 del D.Lgs. 163/2006; 5. Di approvare, inoltre, gli altri allegati al bilancio analiti-camente previsti dall’art. 172 del D.Lgs. 267/2000 (All. E);6. Di dare atto che, ai sensi dell’art. 1, comma 169, dellalegge 296/2006, si intendono prorogate per il 2013 tutte letariffe ed aliquote vigenti per il 2011 fissate con precedentideliberazioni ed in particolare:• le tariffe dell’Imposta di Pubblicità e Pubbliche Affissioniapprovate con deliberazione di G.C. n.98 del 18.12.2001;• le tariffe della Tassa Occupazione Spazi ed AreePubbliche approvate con deliberazione di G.C. n.99 del

18.12.2001;• le aliquote e la fascia di esenzione aliquotadell’Addizionale Comunale all’IRPEF anno 2012 approvatecon deliberazione di C.C. n.06 del 04.04.2012• le aliquote e le detrazioni dell’Imposta MunicipalePropria (IMU) approvate con deliberazione di C.C. n.12 del26.06.2012 e successivamente modificata e integrata condeliberazione di C.C. n.27 del 16.11.2012;7. Di dare atto che:a. con deliberazione di C.C. n.39 del 30.11.2012 è statoapprovato il programma delle alienazioni dei beni immobili diproprietà comunale per l’anno 2013; b. con deliberazione di G.C. n.52 del 28.05.2012 è statoapprovato il piano per l’individuazione di misure finalizzatealla razionalizzazione dell’uso di beni e strutture comunali;c. con deliberazione di G.C. n.53 del 01.07.2013 sono stateapprovate i servizi a domanda individuale per l’anno 2013;d. con deliberazione di C.C. n. 21 della seduta odierna èstato approvato il regolamento per l’applicazione del tributocomunale sui rifiuti e servizi (TARES) anno 2013;e. con deliberazione di C.C. n. 22 della seduta odierna è

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rivolgersi al 3391445315

stato approvato il piano finanziario e relazione di accompa-gnamento per la tariffa del servizio gestione dei rifiuti urba-ni anno 2013;f. con deliberazione di C.C. n. 24 della seduta odierna èstato approvato il regolamento per l’applicazione dei canoninon ricognitori;8. Di prendere atto che, ai sensi dell’art. 3, comma 56,della legge 244/2007 come modificato dalla Legge133/2008, non si prevede di dare incarichi di consulenza estudio nell’anno 2013;9. Di dare atto che, ai sensi dell’art. 31, comma 18 dellaLegge 183/2011 il bilancio di previsione annuale e plurienna-le è costruito in modo tale da consentire il rispetto del pattodi stabilità e di approvare l’apposito prospetto allegato;

Delibera di C.C. n. 29 del 29.07.2013OGGETTO: COMUNICAZIONI DEL SINDACO Il Sindaco lascia la parola al Segretario Comunale, il qualeinforma che – secondo quanto previsto dall’apposito

Regolamento Comunale approvato ad inizio anno – si è prov-veduto al controllo successivo di regolarità amministrativasugli atti del primo semestre: non sono emerse irregolarità.Il Sindaco comunica che l’Amministrazione ha ordinato larealizzazione di un impianto di filtraggio dell’acqua potabile,a cura della Società Amiacque in qualità di gestore del ciclointegrato delle acque.Tale provvedimento è stato adottato a scopo preventivo, nono-stante l’acqua di Besate non ha problemi di potabilità, in quan-to la concentrazione del microinquinante Atrazina desetil (pro-dotto utilizzato a scopi agricoli tempo fa) risulta vicina al valo-re limite consentito dalla normativa vigente in materia.L’intervento è ritenuto urgente in quanto il Comune di Besateè dotato di un solo pozzo per la captazione dell’acqua pota-bile (che non può rischiare di rimanere fermo).La presente comunicazione viene inviata allo scopo di forni-re le adeguate delucidazioni, qualora chiunque richiedainformazioni in merito.

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soggetto a duplice pubblicazione all’albo pretorio;

Delibera di C.C. n. 28 del 29.07.2013OGGETTO: APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIO-NE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2013, DELLARELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E DELBILANCIO PER IL TRIENNIO 2013/2015

IL CONSIGLIO COMUNALECon nove voti favorevoli e due astenuti (Pasini, Poirè), resiper alzata di mano dagli undici consiglieri presenti

DELIBERA1. Di approvare il bilancio di previsione per l'esercizio2013, di cui all'allegato A, facente parte integrante e sostan-ziale del presente atto, nelle seguenti risultanze finali:

2. Di approvare a corredo del Bilancio annuale, la RelazionePrevisionale e Programmatica (allegato B) con il connessoBilancio Pluriennale (allegato C) entrambi redatti per il trien-nio 2013/2015;3. Di dare atto che alla Relazione Previsionale eProgrammatica è allegato il Piano del fabbisogno del perso-nale per il triennio 2012/2014, come deliberato con attodella Giunta Comunale n. 2 del 09.01.2012;4. Di prendere atto che per il triennio 2013/2015 non sus-sistono i requisiti per approvare il Piano triennale delle operepubbliche di cui all’art.128 del D.Lgs. 163/2006; 5. Di approvare, inoltre, gli altri allegati al bilancio analiti-camente previsti dall’art. 172 del D.Lgs. 267/2000 (All. E);6. Di dare atto che, ai sensi dell’art. 1, comma 169, dellalegge 296/2006, si intendono prorogate per il 2013 tutte letariffe ed aliquote vigenti per il 2011 fissate con precedentideliberazioni ed in particolare:• le tariffe dell’Imposta di Pubblicità e Pubbliche Affissioniapprovate con deliberazione di G.C. n.98 del 18.12.2001;• le tariffe della Tassa Occupazione Spazi ed AreePubbliche approvate con deliberazione di G.C. n.99 del

18.12.2001;• le aliquote e la fascia di esenzione aliquotadell’Addizionale Comunale all’IRPEF anno 2012 approvatecon deliberazione di C.C. n.06 del 04.04.2012• le aliquote e le detrazioni dell’Imposta MunicipalePropria (IMU) approvate con deliberazione di C.C. n.12 del26.06.2012 e successivamente modificata e integrata condeliberazione di C.C. n.27 del 16.11.2012;7. Di dare atto che:a. con deliberazione di C.C. n.39 del 30.11.2012 è statoapprovato il programma delle alienazioni dei beni immobili diproprietà comunale per l’anno 2013; b. con deliberazione di G.C. n.52 del 28.05.2012 è statoapprovato il piano per l’individuazione di misure finalizzatealla razionalizzazione dell’uso di beni e strutture comunali;c. con deliberazione di G.C. n.53 del 01.07.2013 sono stateapprovate i servizi a domanda individuale per l’anno 2013;d. con deliberazione di C.C. n. 21 della seduta odierna èstato approvato il regolamento per l’applicazione del tributocomunale sui rifiuti e servizi (TARES) anno 2013;e. con deliberazione di C.C. n. 22 della seduta odierna è

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rivolgersi al 3391445315

stato approvato il piano finanziario e relazione di accompa-gnamento per la tariffa del servizio gestione dei rifiuti urba-ni anno 2013;f. con deliberazione di C.C. n. 24 della seduta odierna èstato approvato il regolamento per l’applicazione dei canoninon ricognitori;8. Di prendere atto che, ai sensi dell’art. 3, comma 56,della legge 244/2007 come modificato dalla Legge133/2008, non si prevede di dare incarichi di consulenza estudio nell’anno 2013;9. Di dare atto che, ai sensi dell’art. 31, comma 18 dellaLegge 183/2011 il bilancio di previsione annuale e plurienna-le è costruito in modo tale da consentire il rispetto del pattodi stabilità e di approvare l’apposito prospetto allegato;

Delibera di C.C. n. 29 del 29.07.2013OGGETTO: COMUNICAZIONI DEL SINDACO Il Sindaco lascia la parola al Segretario Comunale, il qualeinforma che – secondo quanto previsto dall’apposito

Regolamento Comunale approvato ad inizio anno – si è prov-veduto al controllo successivo di regolarità amministrativasugli atti del primo semestre: non sono emerse irregolarità.Il Sindaco comunica che l’Amministrazione ha ordinato larealizzazione di un impianto di filtraggio dell’acqua potabile,a cura della Società Amiacque in qualità di gestore del ciclointegrato delle acque.Tale provvedimento è stato adottato a scopo preventivo, nono-stante l’acqua di Besate non ha problemi di potabilità, in quan-to la concentrazione del microinquinante Atrazina desetil (pro-dotto utilizzato a scopi agricoli tempo fa) risulta vicina al valo-re limite consentito dalla normativa vigente in materia.L’intervento è ritenuto urgente in quanto il Comune di Besateè dotato di un solo pozzo per la captazione dell’acqua pota-bile (che non può rischiare di rimanere fermo).La presente comunicazione viene inviata allo scopo di forni-re le adeguate delucidazioni, qualora chiunque richiedainformazioni in merito.

TARIFFARIOINSERZIONI

Periodico bimestraleAut. nr. 295 del 14/4/1998 del Tribunale di Milano

Direttore responsabile:Michele Abbiati

Redazione:Marco Gelmini, Carlo Rolandi, Danilo Zucchi, Matilde Butti, Gianluca Recalcati

Progetto e impag. grafica: Daria Leva

Illustrazioni: Samuele Montaldi

Sede: Via dei Mulini - 20080 Besate (MI)Presso la Biblioteca Comunale

PIAZZA DEL POPOLO‘98

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Page 44: Piazza del Popolo Ottobre 2013

PROMEMORIARACCOLTA DIFFERENZIATA

Umido Martedì e VenerdìResto & pannolini Martedì e VenerdìCarta MartedìPlastica MartedìVetro & lattine Apposite campaneEcomobile (*)

(*) In piazza Aldo Moro dalle 8.00 alle 10.00 il secondomercoledì del mese, dalle 12.00 alle 14.15 il quarto merco-ledì del mese per la raccolta di batterie esauste, toner, latti-ne vernici, bombolette spray, componenti elettronici, televi-sori, computer, neon, olii minerali e vegetali.

COMUNE DI BESATEOrario di apertura al pubblicoMATTINO POMERIGGIO

ANAGRAFE - SEGRETERIA - PROTOCOLLOlunedì 08,30-12,00 -martedì 08,30-12,00 15,00-18,00giovedì 08,30-12,00 15,00-18,00 venerdì 08,30-12,00 -sabato 09,00-12,00

RAGIONERIA - TRIBUTIlunedì 08,30-12,00 -martedì - 15,00-18,00giovedì - 15,00-18,00venerdì 08,30-12,00 -sabato 09,00-12,00 il primo sabato del mese

UFFICIO TECNICOil lunedì, SOLO su appuntamentoil giovedì dalle 15.00 alle 18.00il primo sabato del mese dalle 9.00 alle 12.00

SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE E COMMERCIOConsorzio “I Fontanili” - tel. 9081818 Da lunedì a sabato 07,00-24,00Domenica 09,30-12,30 - 14,30-18,30Uffici: Via Europa, 22 - Vigano di GaggianoDa lunedì a venerdì 09,00-12,00

Il materiale per la raccolta differenziata (sacchi, sacchetti,cartellini, fascette) viene distribuito nei seguenti punti, conle modalità descritte:

Sacchetti umido Libera vendita nei negozi

Sacchi plastica Gratis in Comune, sportello TIA il giovedì ore 9-10

Sacchi pannolini Gratis in Comune, sportello TIA il giovedì ore 9-10

Sacchi resto 110lt./50lt. Gratis, presentandoCartellini identificativi, tessera Navigli Cardfascette nei negozi convenzionati

ATTENZIONE!!!Per lo smaltimento di

RIFIUTI INGOMBRANTI e FRIGORIFERIIl ritiro viene effettuato a domicilio,

prenotando con una telefonata agli uffici della società Navigli Ambiente (tel. 0294608018

da lunedì a venerdì dalle 13.30 alle 16.30).La società incaricata confermerà il giorno del ritiro.

NEGOZI CONVENZIONATI:� Alimentari Lazzari (Via Matteotti)� Ferramenta Moro (Via Bertoglio Pisani)� Alimentari Scotti (Via IV Novembre)

SERVIZIO AREA VERDE (Via Sgalgina):Orario di apertura: Mattino Pomeriggio

lunedì 08,00-12,00 -martedì 08,00-12,00 -giovedì 08,00-12.00 -sabato 08,00-12,00 14,00-17,00

Numeri Utili:CROCE AZZURRA 3349046133AMBULATORIO 029050952GUARDIA MEDICA - Casorate 02900401GUARDIA MEDICA - Abbiategrasso 800103103FARMACIA 029050917MUNICIPIO 029050906POLIZIA LOCALE 029081818CARABINIERI MOTTA V. 0290000004BIBLIOTECA 0290098165

44D A L L ’ A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

O T T O B R E 2 0 1 3

AMBULATORIO - Via Duca Uberto, 5lunedì 10,30-12,00 16,00-19,30martedì - 15,00-18,30mercoledì - 16,00-19,30giovedì 09,30-12,00 -venerdì - 16,00-19,30

CROCE AZZURRA-Via Duca Uberto, 5lunedì 10,00-11,00 -giovedì 10,00-11,00 -

BIBLIOTECA-Via dei Mulini c/o Centro Civico

lunedì chiusamartedì 16,00-19,00mercoledì chiusa giovedì 16,00-19,00venerdì 16,00-19,00sabato 9,30-12,30

Piazza del Popolo ‘98

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