piazzaparola - i testi dal don chisciotte
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SilviaDemartinieAdolfoTomasini,settembre2016
PIAZZAPAROLA2016
Sulletraccedell’ingegnosonobiluomodonChisciottedellaMancia
UnariletturadelromanzodiMigueldeCervantes(1547-1616)acuradiSilviaDemartinieAdolfoTomasiniAlTeatrodiLocarnogiovedì15settembre2016
Aperturadellagiornata,conSilviaDemartinieAdolfoTomasini«EnunlugardelaMancha...»,conFabioDoriali♥ «DelbuffomodoconcuiDonChisciottesifecearmarecavaliere»,con
lavocediSaraGiulivielamusicadiDanieleDell’Agnola♥ «Lespaventoseestupefacentiavventuredelvalorosocavaliereerran-
te», con le voci di Cristina Zamboni e di Fabio Doriali, lamusica diGiovanniGalfettieleillustrazionidiSimonaMeisser
♥ «Principessa Dulcinea, signora di questo cuore prigioniero!», con la
vocediTatianaWintelerelamusicadiOlivieroGiovannonieGiovan-niGalfetti
«Laverdaderahistoriademisfamososhechos».Ovvero:«Forse,inuntem-pofuturo,siconosceràlaverastoriadellemieimprese…»LaparolaaDonChisciotte,finalmente.ConSimoneFornara,FabioDorialietuttigliartisti.NotaaltestoCimentarciinunadattamento,cheèquasiunariscrittura,dialcuniepisodidelclassicodiCervantesèstataunasfidamoltoduramastimolante,che–conledovuteproporzioni–cicollocafraimoltichesisonopostiindialogoconquest’opera.Dalconfrontocoltestooriginale−riferimentoimprescin-dibile−econalcuneversioniperragazzi,ènatoilDonChisciottepropostoil15settembre,ulteriormenteinterpretatoepersonalizzatodagliartistisulpalco. I testi raccoltiquidi seguitononsono,dunque,né la sceltadiunapropostagiàcircolante,néuncollagesistematico,maunareinterpretazio-ned’insiemeestremamentefedeleall’opera(atratticitata letteralmente)e,allostessotempo,liberaladdovesisiaritenutoefficace.Questoperché,purcontuttiilimitipresentinell’interventosuuntestoletterarioditalele-
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vatura,cipremevanoinparticolarealcuniaspetti:salvaguardareedonareai ragazzi lacomplessitàdelpersonaggio (deipersonaggi),e lasciarnetra-sparire lamodernitàe l’ironiaattraversounascoltopiacevoleapiù livelli.Insomma: offrire loro imulini a vento senza tralasciare il controcanto diSancho.
Conquestapremessa,percompletezza,riportiamonell’ultimapaginaunabreve bibliografia di edizioni del testo che, inmisura diversa (dallamini-citazioneallapresadidistanza),cisonostateutiliperl’adattamento,echepotrannoservireachivorràaddentrarsiconspiritocriticonellaletturadelromanzo.
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PrologoRegistrazioneINIZIODONCHISCIOTTE.mp3[inapertura]
Musica:Fanfarra(strumentale)–Anonimo[Trattoda:MIGUELDECERVANTES,DonQijote de laMancha - Romances yMúsicas, Idea originale di testi emusiche:JordiSavall]
EnunlugardelaMancha,decuyonombrenoquieroacordarme,nohamuchotiempoquevivíaunhidalgodelosdelanzaenastillero,adargaantigua,rocínflacoygalgocorredor…(MIGUELDECERVANTES,ElIngeniosoHidalgoDonQuixotede laMancha:Capítuloprimero,Que tratade lacondiciónyejerciciodelfamosohidalgoD.QuijotedelaMancha).
La vocedella versione italianaèdiMARCO FASOLA, per gentile concessonedellaRSI.
InunpaesedellaManciadicuinonvogliodireilnome,viveva,qualchesecolofa,ungentiluomodiquelliconlalanciaappoggiatanell’armadio,unvecchioscudo,uncavallomagromagroeunlevrierodacaccia.Ilsuopassatempopreferitoeraquellodileggerelemirabolantiavventuredeicavalieri, e le leggevacon tantapassionee tanto coinvolgimento che,poco per volta, il pover’uomo perse il giudizio; rinunciava persino adormirepercomprenderleeacapirneilsensofinoinfondo.Siimmersetantoneilibri,chepassavalenottileggendo,dalleultimelucidellaserafinoalleprimedelmattino,epoiigiornidall’albaaltramonto;inquestomodo,perildormirepocoeilleggeremolto,diconocheglisiconsumòilcervelloeimpazzì…
RegistrazioneLAVOCEDIDONCHISCIOTTE.mp3[inchiusura]
Rivolgounapreghieraparticolareachisioccuperàdellamiamemoriadopolamiamorte, e soprattutto a chi ascolterà lemie avventure: se per casoavretemododiconoscerel’autorechehacompostounastoriadaltitoloLeavventure dell’ingegnoso nobiluomodonChisciotte dellaMancia, chiede-tegliunfavoredapartemia.
Diteglidiperdonarmise,senzavolerlo,glihodatooccasionediscriveretut-telestupidagginicheinessahascritto.Maditegliancheun’altracosa:che,forse,questestupidagginieranosogniechedietroaisognipuònascondersiunarealtàpiùveradelreale…
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«DelbuffomodoconcuiDonChisciottesifecearmarecavaliere»
ConSARAGIULIVI(attrice,Mari)eDANIELEDELL’AGNOLA(fisarmonicaecajón)
IlraccontodiMariMari:[all’avventoremusicista,cheforsehabevutounbicchiereditroppo]Ancoraqui?Manonvedetechelalocandaèchiusa?Voleteforseaiutarmicoi lavori? Non è possibile, non è possibile! Pare che tutti i matti e glisbandatideidintorni,negliultimitempi,passinodiqui.
Daniele:Siatebuona, raccontateancoraquella storia...quella che sapeteripeterecosìbene...Sonosoloetristee...be’,lacosamigliorequandosièsoli e tristi è qualcuno che racconta una bella storia. Non me ne andròprimadiaverlasentita.Siategentile...
Mari:Esia!Masoloperchéinsisteteemelochiedetecosì.Cioè,nonchemidispiacciariposarmiunpo’echiacchierare...soprattuttodavantiatuttaquestagentenuova.Vivadisentirechecos’ècapitatoquiquand’èpassatounmezzomattochesifacevachiamareDonChisciotte?Questastorialasocosìbenenonsoloperchéhovistocom’èandatacoimieiocchi,maperchéaqualcuno‒altrettantomatto‒èvenutoinmentediscriverla.
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Nonèmicafacileperunasemplicecamerieraprocurarsiunlibro(purtrop-posoncosedaricchi),mahofattodituttoperrecuperarealmenolepagi-neincuisiparladiquesta locanda.Comemelesonoprocurate?Echeviimporta? Ci son cose difficili per le cameriere e facili per i ricchi, e cosedifficiliperiricchiefaciliperlecameriere.
Unsignoredipassaggioamavacosì tanto ilvinodatrascurare il librocheavevaconséecosì...Maquestaèun’altrastoria.
Aiutandomi con quel poco che so leggere, sarà un piacere raccontarvi dicomeDonChisciottesifecearmarecavaliereproprioqui,nell’osteriaincuilavoroechealui(chepazzo!),erasembrata,pensateunpo’...uncastello!
Inunacasanonlontanadaquestoposto,conunagrandebiblioteca,vivevaun signore non più giovanema non ancora vecchio, non ricchissimomaneppurepovero.Quest’uomotenevanelripostigliounalanciaeunvecchioscudo,mainrealtàpassava lamaggiorpartedelsuotempoa leggereeafantasticare sulle mirabolanti peripezie dei veri cavalieri... Questo finchénondecisechelasuavitameritavaun’ultimaoccasione:diventareuncava-liereluistesso,contantodicavallo,scudieroalsuoservizioenobildonnadicui essere innamorato. Da quel giorno decise di farsi chiamare Don Chi-sciottee cominciòa girarealla ricercadi avventure:battaglieda vincere,ingiustizie da combattere, tesori da conquistare. Tutto questo per esserericordatocomeungrandeevalorosocavaliere,purodisentimentiesenzanessunapaura.
Bisognadire,però,cheerauntipounpo’particolare.Nonsocomevoiviimmaginiateuncavaliere:iolopensavoforte,robusto,insellaaungiovanecavallo scalpitante,con loscudodoratoe l’elmo lucente...Be’,devocon-fessarechequandoDonChisciotteèarrivatoalla locandamisonodovutaricredere.Eraunuomoaltoemagro,dal visounpo’ scavatoepallido,edall’ariasognante;equandoparlavanonsicapivamaisedicevacosevereo se seguiva qualche sua fantasia.Nonostante l’armatura e la lancia, piùcheincuteretimorefacevaunpo’tenerezzaunepo’simpatia.Ancheper-chél’armaturaerafuorimoda,cosìcomelalanciaeloscudo,eintestain-dossavaunastranaspeciedielmo,cheglieragrandeegliballonzolavagof-famentesugliocchi.
Comeognicavalierechesi rispetti,avevaancheuncavallo,cheperònoneragiovanenémaestoso:eraunanimalemalconcio,spelacchiato,magroecosì in làconglianni che,guardandolo,venivadachiedersi comepotevacorrere al galoppo in battaglia o anche semplicemente portarsi Don Chi-sciotteingroppa.
Quest’animaleavevaancheunostranonome,chegliavevadatoDonChi-sciotteappenaprimadipartire incercadiavventure:Ronzinante.FuDonChisciottestessoaspiegarediaverloribattezzatocosìperunmotivo:sape-tequale?Farsapereatutticheante–cioèprima–questocavalloeraun
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ronzino,cioèunanimalesmilzoesgangherato,mainfuturo,graziealleav-venturecheavrebberovissutoinsieme,sarebbediventatouncavallonobi-leericordatoalungoneisecoli.
Acompletarelostranogruppoc’eraloscudiero,SanchoPanza.Unconta-dinoche,insellaaunasino,seguivaDonChisciotteeloassecondavanellesuefollie.Sapeteperché?Perchésperavadiguadagnarciqualcosa:qualco-sadamangiareedabere,emagari– chissà−, se le cose fosseroandatebene,ancheunaterralontanadagovernare,oaddiritturaun’isola.Unpaz-zoeunosciocco:bellacoppia!
La sera in cuiDonChisciotte sipresentò inquesta locanda, si capì subitochecisarebbestatodaridere.Erabuio,edalontanosentimmoqualcunochegridava:
−Sancho!MiobuonSancho,vedoinlontananzadellealtetorrieunpontelevatoio:finalmenteuncastello!Vedrai:ilsuopadroneciaccoglieràadove-re.
−MaSignore–risposeSancho−chedite?Amesembrasolodivedereunpaesinodipochecasenon troppobelleequalcosachemi ricordauna lo-canda,neppurefralemiglioricheconosco.
Fatto sta che la strana coppia arrivò qui e avvenne una serie di cose al-quantostrane.DonChisciottesipresentòaduepovereservechesitrova-vanosullaportascambiandoleperduegrandame:tuttoaisuoiocchieradiversodaciòcheglialtrivedevanonellarealtà!Ecosìdisseloro:
−Nonabbiatetimore,illustrisignorediquestanobiledimora:sonoquiperservirvi incambiodellavostraospitalitàediunpastopermeeper ilmioscudiero.
Esi inginocchiòai loropiedi.Ledue,spaventatedall’armaturaarrugginitadell’uomo,checigolavanellanotte,nonsapevanocomerispondereaunapresentazionedelgenere:nessuno,infatti,avevamaiparlatolorocosì.Masentendosi chiamare più volte “dame” e “gentili signore” non poteronoevitarediridere:poichéeranotuttofuorchéstupide,intuironosubitochequelpazzoerabuonoecheforseavrebberopotutoprendergliqualchesol-doo,almeno,divertirsiunpo’.
ProprioquandoDonChisciottestavaperoffendersiperlerisatinedellera-gazze,uscìillocandiere,proprietarioecuocodellalocanda:unomaccionealtoegrossodallosguardoastuto,conungrembiuledacucinatuttomac-chiatodallecuitaschespuntavanoossadipollo,cosciottidiagnelloezam-pedi gallina.Questi, cheeraun gran furbone, con imodi più gentili cheaveva,einchinandosiprofondamentedifronteaDonChisciotte,glidisse:
−Qualeonore,Signorcavaliere!Lavostrafamaprecedeilvostroarrivo!Sedesideratemangiarequalcosa,questaloc…ehm,ilmiocastelloviaccoglie-ràcomecasavostra.
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Chiunqueavrebbecompresoaunprimosguardocheunsimileuomononpotevaessereilsignoredinessuncastello,néunnobiluomodialcuntipo.ESanchoPanza sene accorsedi certo.MaDonChisciotte, conquistatodaisuoimodielegantieguidatosoloallesuefantasie,glirispose:
−GentileSignore,viringrazio,mapermeognipiattoandràbene,perchélemiearmisono ilmiobagaglioe lebattagliesono ilmioriposo: lavitadelcavaliereèbellamadura,dunquemisoaccontentare.Prendeteviperòcuradelmiocavallo,cheèilmigliorealmondo.
IllocandiereincrociòdisfuggitalosguardostancodiRonzinanteenonriu-scì a trattenere uno scoppio di risa; tuttavia, chiese a un suo stalliere diportarel’animalenellastalla.Nellostessomomento,unguardianodiporcisuonò il corno per radunare i suoimaiali e Don Chisciotte scambiò il ri-chiamo per uno squillo di tromba suonato in suo onore; non sapeva piùcomeringraziareil“signoredelcastello”perunataleaccoglienza.
Il bello, però, doveva ancora arrivare. Far togliere l’armatura a Don Chi-sciotte fuun’autentica impresa,ma, soprattutto,nessuno riuscì a levargliquellaspeciedielmocheavevaintesta–“Giammai!”,disseilcavaliere–,eche, mangiando, gli cadeva continuamente sul davanti; così, il cavalieremangiòilmiserocibodellalocandaconl’elmocalcatosugliocchi,convintodistareassaporandolemigliorideliziepossibili,circondatodanobildonneenobiluomini…cheerano, invece,solo ipovericlientidiquestopoveropo-sto,qualcunounpo’ubriaco, che se la ridevaalle spalledelmatto.Auncertopunto, l’elmosi incastròa talpunto sul voltodiDonChisciottechenoncifuversoditirarlosu;percontinuareacenare,dovettefareditutto:gliportaronoancheunacannaforataperfarloberepiùcomodamente.
L’incessantesentirsichiamare“cavaliere”e“signoria”,egliinchinichetuttigli rivolgevano,però,aun tratto fecerovenire inmenteaDonChisciotteunacosachelopreoccupòmolto:nonpotevaancoraessereproprioconsi-deratocavaliere!
Ehsì,perchémicasidiventacavaliericosì,dall’oggialdomani,soloperchélosidiceolosipensa:inrealtà,civolevaunaproceduraspecificaetutt’al-trochesemplice,chiamata investitura,dopo laqualesipotevanoufficial-menteportarelearmicomecavaliere.Eraunacerimoniaabbastanzacom-plicata: il futurocavalieredovevapassareunanottesveglioapregareeavegliarelearmi;dopodiche,solounaltronobilecavaliereavrebbepotuto“armarlocavaliere”,cioèrenderlouncavaliereatuttiglieffetti,recitandoalcuneformulespecifiche.
Auncertopunto,DonChisciotte,persoinquestipensieriesenzanemme-noaverfinitodimangiare,chiamòillocandiereeglichiesesepotevadirglidueparoleatupertu:
‒Mio illustrissimo Signore, vi chiedo un’immensa cortesia. Dovete accor-darmiundono!
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Eillocandiere,checistavaprendendogusto,glirispose:
‒Chiedete,nobilecavaliere!Sonoquiperservirvi.
‒Vedete‒spiegòDonChisciotte‒Hounproblemanondapoco:inrealtà,nonsonoancorauncavaliere!Perciòvichiedo,dopocheavròvegliatotuttalanottenellacappelladelvostrocastello,diarmarmicavalieredomattina,conlacerimoniachedicertoconoscete.
Illocandiere,chenonavevamaisentitoparlarediquestacerimoniainvitasua,finsedisapereperfettamentedicosastavaparlandoedisse:
‒Macerto,mioillustreamico!Sonostatoanch’iocavalierequand’erogio-vane e perme sarà un onore rendere cavaliere voi. Purtroppo però devodirvi che qui non c’è nessuna cappella per ritirarvi in preghiera,ma so dicertochequalsiasipostovabene,senelcuorec’è ildesideriodicompierequestopasso.
EcosìdicendoaccompagnòDonChisciotteinunastalla,convincendolochelìavrebbepotutopregare.Invece,l’altrapartedellavegliasisarebbesvoltaincortile, intornoalpozzo:dovevasistemare lì lesuearmiepoivegliarleconcura,senzadormiremaieinvocandomoltebenedizioni.
Credendoa tuttequestesciocchezze,edavverocontentoche lecosean-dasserocosìbene,DonChisciottenonsirendevacontodellacolossalepre-saingiro.ChiamòSanchoeglidisse:
‒Andiamo!Ègiuntapermel’oradellaveglia,etustaraiconme.
Dopoaverrecitatoqualchepreghieranellastallaframuccheemaiali,DonChisciottedepositòconcura lancia,spadaescudosulpozzodelcortile,einiziòunostranorito,fruttodiquantoavevalettonellesueamatestoriedicavalleria:iniziòagirareintondointornoalpozzo.
Sancho,dopoqualchegirodietroaDonChisciotte, seneandòadormirenelladispensa,senzaesserevistodanessuno:glisembravaunpostocomo-dissimosiaperdormire,siaperfarequalchespuntinodurantelanotte.
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Don Chisciotte, invece, camminò senza fermarsi mai fino all’alba, con losguardopersoerecitandolesuebizzarreinvocazioni:
Cavalieredall’Ardentespada,guidatelamiaovunqueiovada.Cavalieresenzacolpanépaura,infondeteforzaall’armatura.Maghi,sapientieincantatori,tributatealmioscudoigiustionori.SpiritodiBucefalo,agileescattante,guidailmiodestrieroRonzinante.MioDio,vegliatesudime:doveiopasso,ingiustiziapiùnonc’è.
Tutti,nella locanda, chidalle finestre, chidadietro leporte,osservavanodivertitilostranofigurocheimmaginavadiesserechissàchi,eascoltavanoleparoleincomprensibilieinomimisteriosicheuscivanodallasuabocca.
Unostalliere,però,noninformatodellafolliadell’ospite,auncertopuntosi avvicinòalpozzoper tirarne suacquaper cavalli emuli,perchéquelloerailsuolavoro.
‒Chestafacendoquestofulminato?‒disseabassavoce,e,preselearmidiDonChisciotte,liberòilpozzolanciandolelontano,comefosserovecchiaferraglia.
Al vedere ciò, il nostro cavaliere diventòuna furia e, recuperate lancia espada,preseacolpireilpoverostallierelasciandolomezzomortoaterraegridando:
‒Sottoachitocca!
Lecose, insomma, iniziavanomettersimale,e il locandieresiaccorsecheerailcasodiintervenireediliberarsidiquestostranoindividuopiùinfret-tapossibile,perchéglistavaprocurandopiùguaichedivertimento.Maperliberarsene, l’unicomodoeradargliquellochecercava,cioèsimulareunaspeciediritoperproclamarlocavaliere.
Allalucedelprimosole,lacerimoniafuorganizzataintuttafretta.Illocan-dierepreseunlibronesucuitenevaicontidell’osteriaefinsechefosseunlibroprezioso,checonteneva l’esattaspiegazionedellacerimoniadi inve-stitura.Diededuecandeleinmanoalledueserve,feceinginocchiareDonChisciotteeiniziòaborbottarecoseincomprensibili,chevolevanosembra-reformulealtisonanti.Eallafinedisse:
−Io,Signorediquestocastello,viproclamocavaliere,armatoeprontoperpartireincercadiavventure.
Edettequesteparole, sferròaDonChisciotteduegrancolpi:unocon lamanoeunoconlaspada,perchécosìdovevaessere(almenodisse lui). Ilcavalieresognatore,emozionatoefelicecom’era,nonsentìquasiildoloredelle botte ricevute; si alzò commosso e salutò il locandiere-castellano,prontoperripartire.
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Dalmomentochestavaperandarsene,però,illocandiereglichiese:
‒Madite,Signorcavalieredellemillelance,dellegrandiavventuree…deimiei stivali.Nonavetedeldenaro convoi?Scusate semipermetto,ma ilvostro scudieromiha svuotato ladispensa,e il vostro ronzinoe l’asinellohannomangiatopiùdiquattroocinquemucchetutteassieme.Chimipa-gherà?
Sconvoltoeindignato,DonChisciottereplicò:
‒Oh,questaèbuona!Nonsièmaisentitocheuncavaliereerrantedebbapagarequalcosaalsuopassaggio.Nemmenofossequestaunalocanda!
EseneandòseguitodaSancho,cheavevacapitotuttoeridacchiavadietrolapancia.Manonglisfuggìlosguardoarrabbiatodellocandiere,chesiri-promisechesequeiduedannatifosseroripassatidilì,liavrebbespennaticomepolliperlacena.
E, ineffetti, il casohavolutocheDonChisciotteeSanchoPanzadiquicisianoripassatiqualchetempodopo.Equellavolta,volaronobottedatutteleparti:DonChisciottesieraconvintocheiofossilanobilefigliadelcastel-lano,cioèdellocandiere,echemifossiinnamoratadilui.Emidicevacosecome: “Damigella, sarei vostro schiavo d’amore se solo ilmio cuore nonfossegiàimpegnatoconlastupendaDulcinea…”.
Una notte ilmio fidanzato, grande e grosso comeun armadio, sentendoquestecosesiarrabbiòmoltoe,nelbuio,simiseintestadiprendereabot-teeabastonateDonChisciotte:glielediededisantaragionee,nellaconfu-sione,nediede tanteancheSancho.Mi sembraancoradi sentirlourlare,quelpoveroscudierodelcavalierematto:
−Perlamalora,perlamiapancia!Ohiohi,dadovepiovonoquestischiaf-foni?
DonChisciotte,convintochetuttofosseunterribileincantesimo,decisedilasciare subito la locanda.Per guariredallebotte ricevutebevettee fecebereaSanchounintrugliovomitevolefattodaluiesimiseincammino.
E alla fine, purequesta volta, seneandòmoltoammaccatoedolorante,masenzasganciareunsoldo.L’unicoapagarefuilpoveroSancho,alqualealcunimieiamicifecerounoscherzononpropriopiacevole,approfittandodellasua lentezza:preserounacopertarobusta,cimiserosopraaforza ilpoveroscudiero,elofecerovolareinariacomefosseungrossopallone.
Intanto,DonChisciottesen’eragiàandatofuoridiqui,prontoapartireperqualcheimpresafolle.
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«Lespaventoseestupefacentiavventuredelvalorosocavaliereerrante»
ConCRISTINAZAMBONI(attrice,AntoniaChisciana,nipotediDonChi-sciotte),FABIODORIALI(attore,SanchoPanza)eGIOVANNIGALFETTI(pianoforte)
IlraccontodiAntoniaAntonia,con,accanto,unapiladilibrigrandiepiccoli,aterra,suuntavoli-no:Sonostatiloro!Sonostatiquestiquiafareimpazziremiozio,AntonioQuijano,o…DonChisciottedellaMancha,comesifachiamareadesso!
Ècolpa loro!Sapete… i librinonsonoquasimai innocenti!Lacosagiustasarebbebuttarliunoperunodallafinestragiùnelcortile,farneunmucchioeappiccarviilfuoco.Ilibririempionolatestadisciocchezze!Unocredediimparareeinvece…perdedivistalarealtà.Crededicapiremeglioilmondoeinvece…vaafinirechenoncapiscepiùniente,anzi:iniziaacrederechelecosesianodiversedaquellechesono,aimmaginarsiquellochenonesiste,adaverelamentepienadifantasie.Eailludersidipotercombattereperunmondomigliore.Sentite,sentitequa,chemontagnadisciocchezze:
– Quattro libridell’AmadigidiGaula(laprimastoriaspagnoladicava-lieriedame…allefiamme!)
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– LeprodezzediEspladián(troppisogni inquestepagine.Nellapolve-re!)
– ilDonOlivantedeLaura(stupidastoriastravagante…apezzi!Nonnerestinemmenolacenere!)
– ilFlorismarted’Ircania(…inutilivolidifantasia!Nelrogo!)
– IlcavalieredellaCroce(equesto?Dalnomecosìserio…peggiodeglialtri!)
– Lospecchiodellecavallerie(Uh!Buonoquesto!)
– IlfamosocavaliereTiranteilBianco(ilpiùmattodeimatti,chegirailmondoincercadiavventure…quantefollie!)
Esemioziocercheràisuoilibri,glidirò…glidiròcosì:“Qualebibliotecastaicercando,zio?Quanonc’èpiùunabiblioteca,noncisonopiùilibri:unma-go,untremendoincantatore,hafattospariretuttoperfartidispetto”.
Prendiamoacaso ilnomediunmagodaquest’ultimo libro rimasto:Fre-stone(maancheFrittoneoBruttone,vabenelostesso).Ilmiopoverozio,mattocom’è,siberràtutto.
Sottoallapiladeilibri,trovalepagineingiallitedellabozzadiromanzo(lastoriadiDonChisciotte)
Equestepagine?MigueldeCervantes?
Maguardaunpo’: il raccontodellemirabolanti sciocchezzeche ilmio si-gnorzio–credendosiuncavaliere–staandandoafareingiroperilpaeseconquelloscioccodelsuoscudiero.Cosechesapevogià,maleggerleèdi-verso. Che vergogna, che vergogna! Povero lui, e…poverame!Ascoltatequesta!
UngiornoDonChisciotteeSanchoPanzastavanocavalcandolentamente.ImprovvisamenteadonChisciottesembròdivederemoltigigantiinapertacampagna.AllorasirivolsealsuoscudieroSanchoe,sorridendosottoibaf-fiecontemplandol’orizzonte,glidisse:
–Oggilafortunamisorridepiùdelsolito:vedoinlontananzaun’avventurachemifaràgrande.Guardalà,caroSancho,trentaoquarantagigantidav-veroenormi:gentagliapericolosissimadaeliminaredallafacciadellaterra!Faròcosì:oralispaventeròavvicinandomifiero,altosulmiocavallo,poiliinfilzeròcon la lanciae, combattendoliagrandi colpi, li solleveròdipesounoauno.
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–Ehm…scusate,mioSignore.Houndubbio–disseSanchoPanza.–Saràlavistachemifrega,saràlapanciachemipesa,manonlivedo.Dovesonoigiganti?
–Malà,laggiù!–risposeilpadrone–Nonvedi,miobuonSancho?Nonve-diquellebraccialuuuunghe,chesimuovonovelocinelvento?Quelleenor-mifaccescureearrabbiate?
–Ahahahahah!Guardibene,signoriavostra,chequellilànonsonogiganti;sonoMULINIAVENTO,senzabraccia,maconPALEchegirano,com’èasso-lutamentenormalechesiapermuoverelamacina.
–Sicapisce,caroSancho,cheseiunpoverocontadinoignoranteenonsaiancoranulladelleavventurechepuòincontrareuncavaliereerranteperlestradedelmondo!–disseDonChisciotte.–Quellilìsonopropriodeigigan-ti.Sta’qui,sehaipaura,fattidaparteepregaperme,chevedoilvero,eche,piccolocontroigrandi,vadoacombattereunabattagliadicuisiparle-ràneglianniavenire.
–Sì,seneparleràdisicuro:perlafiguracciacheneverràfuori…–
Dettoquesto,DonChisciottepartìalgaloppo,percomepotevagaloppareilsuopoveroRonzinante,mentreSanchocontinuavaagridare:
–Sonomuliniaventooooo!
Sulsuocavallostriminzito,barbaebaffialvento,l’eroicocavalieregridavaagranvoce:
–Nonfuggite,creaturecodardeevili!Sfidateinbattagliaincavalierechevivieneincontro!
Proprio quando Don Chisciotte stava per scontrarsi coi mulini, un po’ diventocominciòafarmuoverelegrandipale.
–Agitatevipure:melapagheretecomunque!–gridavailcavaliere.E,postalalanciainresta,infilzòunapaladelprimomulinochesitrovòdavanti,cheridusseinpezzilalanciaesitiròdietro,impigliati,cavalloecavaliere.
Egirava,giravainalto,DonChisciotte,sospesonell’aria,finchéconungrantonfo…caddegiù,schiantandosisullaterradura.Dopoavervistolascena,SanchoPanzacorseasoccorrerlo–comepoteva,allavelocitàdelsuoasino–ecorrendogridava:
–Chiunqueavrebbe visto cheeranomulini a vento!Chiunque li avrebbericonosciuti!Checosastavatesognando,mioSignore?
EDonChisciotte, sdraiato a terra e dolorante in tutte le parti del corpo,spiegò al suo scudiero di non fidarsi troppo della realtà, perché le cosecambianodicontinuo:soprattuttoilmalecambiaforma,eciòchesembrain un certomodo a qualcuno in un certomomento, a qualcun altro puòsembrarequalcosadicompletamentediverso.Difficiledirechiharagione.
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−Ma Signore – riprese Sancho − io questi vostri discorsi li capisco poco.Vedosolochesietetuttorottoespelacchiatodafarridere!–
– Sancho… ricorda, ricorda bene: le ferite che si ricevono nelle battaglieportanoonoreachilericeve,piuttostochetoglierlo!–
Edettoquesto,DonChisciottesvenne,efucaricatodaSanchosulpoveroRonzinante,cheastentosireggevainpiedi.
IlraccontodiSanchoPanzaEntraSanchodicorsa,inciampandoegridando:
–SeñoritaAntonia,IMULINIepoiLEPECORE,ILEONIE…L’ELMOdiMAM-BRINO,CHEINVECEERAUNCATINOSBRECCATO,EPOI…
Hotrovatoanch’iounpezzodiquellastoria…èscrittoqui,mel’hannolettoilpreteeilbarbiere,amicidiDonChisciotte,vostrozio;eio,chec’ero,pro-veròaleggervi–amiomodo,s’intende–lestoriedelmiosignoreepadro-ne.Cheforseèunpo’matto,sì,manonglisipuònonvolerebene…
Ah, finalmentemi presento: Sancho, Sancho… Panza. Lo scudiero di DonChisciottedellaMancha.Quellocheeraconluiaimuliniavento…eintan-ti,tantialtriposti.
Perchénonèmicafinitacoimulini,ehno:eppurel’hovistoio,chegirava,giravaegirava,sedereall’aria,infilzatoinunapala.Cavalloecavaliere,unasola,stranacosa,finchénonsonovolatigiù,chequasihanfattoilbucoperterra.
Enonvidicochecomplimenti cihanno fatto imugnai, che si son trovaticonunapalainmenoeunmulinobell’escassato:mentrerimettevoinpie-diRonzinanteeDonChisciotte,unosull’altro,nonsapetechecalcinelse-deremisonopresoio!
Manonglièbastato,alsignorcavaliereerrante,nono.Tempopochigiornicheavevarimessoinsiemeisuoipezzi, ilmioSignoree iocavalcavamodinuovoviciniincercadialtreavventure.C’èscrittoanchesuquestifogli.Io,chesonounocoipediperterra,auncertopuntoglifeci:
–Gentilissimae coraggiosissimaSignoriaVostrissima.Chenedite separ-liamodime?Unoscudierodevepurguadagnarequalcosapervivere,ono?Mi avevate promesso che, al vostro fianco, sarei diventato Governatoredell’isoladiTrebisonda!Maperora…ecco:nonsimangianemmeno.
Per tutta risposta, Don Chisciotte, con il suo solito sguardo sognante,midisse:
–Porgil’orecchio,prodeSancho!
−Checifaccioconl’orecchio?
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−Porgi l’orecchio,prodeSancho!Unesercito!Sancho,senti ilrumorepe-santedellearmaturelucentideicavalieriinbattaglia.
–Comeno!Pecore.Unesercitodipecore,Signore.
–Dueeserciti!Sentilespadechesispezzanonellabattaglia.
–Beeebeee,comenondarviragione!Sentobelaredueeserciti:pecoreemontoni.
–Cheavventura!Guardailpolveronealzatodaicavallialgalopponellapia-nura!
–Cirisiamo.Èandato.Enoichefacciamo,Signore?
–Macome,Sancho?Corriamoinsoccorsoaipiùdeboli.Vedi,tral’esercitodelgrandeimperatoreAlifanfarone,signoredell’isolaTaprobana,equellodelsuonemicoPentapolino,redeiGaramanti,ilsecondohabisognodinoi.
Coisuoisogni,avolte,facevasognareancheme,e,auncertopunto,nonmisembravaquasipiùdivederepecoreemontoni,macavalieridallearmisfavillantiedainomimagici.
Inunattimo,viadinuovocomeunpazzo:DonChisciottesicacciòinmezzoallosquadronedellepecore,einiziòainvestirleconunaforzatalecomeseveramente fosse andato ad affrontareunnemico.Una zampadi qua, unbelatodilà…purequellesidifendevanomicamale,eh!
Ma il vero problema, carimiei, erano i pastori. Dopo aver gridato aDonChisciottedi smetterladi fare ilmattocon le lorobestie, cominciaronoaprenderloasassateconpietregrossecomeunpugno.DonChisciotte,co-mesenonlesentisse,correvaquaecolàurlando:
–Dovesei,malvagioAlifanfarone!
–Ènellasuatesta,Signoreeeee!–Gligridavoiodall’altodellacollinasucuimiavevalasciato.
Finchéuno,duesassipiùgrossideglialtrilopreserobenbenenellecosto-le:DonChisciottecaddedaRonzinanteemisembrò…mortostecchito.
Alcheio,Sancho,corsi(sempreingroppaall’asino,chevelocenonè)ave-dereseeramorto,mezzomortootuttovivo.E,dinuovo,nonèmancatapermeunascortadicalci inquelpostoche,pernonsbagliarsi,mihannorifilatoipastori,infugaconlepecoresopravvissute.
Nondicoun’isola,maalmeno il sedere intero,unpastocaldoeunpostoperdormire…DonChisciotte,lotroveremomai?Voielevostreavventureperlagloria!
Antonia: Ben ti sta, Sancho! Ben ti sta. Tu assecondimio zio per guada-gnarciqualcosa,equestoèquellocheciguadagni.Echediredell’episodio
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dell’elmo diMambrino?Guarda, guarda qui! Avresti potuto impedirgli direndersicosìridicolo.
Sancho:L’elmodiMambrinocheinveceerauncatino,dite?
Antonia:Nonfaridere!
Sancho:Sepensatechevostroziohascambiatounbarbiereconunabaci-nellaintestaingroppaaunasinoperuncavaliereconunelmodoratodaipoterimagici…faridere,señoritaAntonia.
Lecosesonoandatepiùomenocosì: ioeDonChisciotteeravamocomesempreingiroincercadiavventure,quandoall’improvvisocominciòapio-vere.Naturalmente,iomisareifermato,mailprodecavalierevolleconti-nuarelostessoilcammino.Dopounpo’ditempovidelontano,inunaval-lata,unuomoconsullatestaqualcosachesembravad’oroedesclamò:
−MiocaroSancho,lasortechemihaingannatocoimulinieconlegreggiorami sorridedinuovo!Senonmi inganno, stavenendoversodinoiunuomoconintestal’elmodiMambrino: l’elmodaimagicipoterichetantohodesiderato,passatodimano inmanodipiùgrandieonorati cavalieri.Voloaimpossessarmeneconduecolpidispada.
−Lasignoriavostraguardibenequelchediceequelchefa,perchétemosisbagli:quellochevedo ioèunuomosuunasinochesièmesso in testaunabellabacinellalucidaperripararsidallapioggia.Unabacinelladabar-biere.
MamentredicevoquesteparoleDonChisciottechefaceva?Avevagiàlan-ciato Ronzinante verso quel poveretto, che dallo spavento si era buttatogiùdall’asinoecorrevaviavelocecome il vento, lasciandocadere il fintoelmoperterra.
Tuttofelice,DonChisciottepreseilbaciledirameeselocacciò,fiero,sullatestasecca.
Magrocom’era,glistavapuregrande,ma luiniente:eraconvintodiavertrovatochissàqualeoggettomagicoescacciaguai.
E,sentiteunpo’,parevadaancoraingiroconquest’«elmod’oro»,soste-nendodiaverragionelui:sedovestevederlo,loriconoscerestedicerto!Esedovessiincontrarloio,be’…potreiquasiquasifarmelodare:loaggiuste-reiperfarmicilabarbaopermetterciabolliredeifagioli.
Antonia:Libri,maledettilibri!Ècolpaloro!
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«PrincipessaDulcinea,signoradiquestocuo-reprigioniero!»
ConTATIANAWINTELER(attrice,DulcineadelToboso),OLIVIEROGIO-VANNONI(percussioni),GIOVANNIGALFETTI(pianoforte)eDANIELEDELL’AGNOLA(fisarmonicaecajón).
IlraccontodiDulcineaDulcinea:Equesta?Checos’è?Ecom’èfinitaqui?
SovranaedeccelsaSignora,miadama,DulcineadelToboso,
coluicheèstatotrafittodallapuntadella lontananzae feritonelpro-fondo del cuore dalla vostra assenza vi manda, con una lettera,l’auguriodistarebene,moltomegliodiquantostialui.
Lavostrabellezzaangelicamidisprezza,ilvostrosguardonobilenonsirivolgemaiame,levostreparoledelicatemirespingono.Sappiatechelamiacapacitàdi sopportare lepened’amoreèmolta,manonpotròreggerealungoquest'angoscia:èunasofferenzatroppointensaedura-tura.
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Bellissimadamaingrata,amatanemicamia!IlmiobravoscudieroSan-cho,cheportaquestalettera,vipotràraccontarecomesonodistruttoacausavostra.
Sevorreteaiutarmi conun salutoounaparola, consideratemivostro;altrimenti,fateciòchepreferite.Masappiatechelavostracrudeltàmiporteràallamorte.
Vostrofinoallafinedeisuoigiorni,
CavalieredallaTristeFigura
Piacere, mi presento: sono la “dolcissima dama Dulcinea del Toboso” equesta letterame l’ha scritta un cavaliere alto e pallido,magro,ma cosìmagro…etriste,macosìtristedaessersiguadagnatoilsoprannomediCa-valieredallaTristeFigura.
Inrealtà,questostravagantecavalieresifachiamaredatuttiDonChisciot-te:selovedeste,loriconoscerestesubito!VaingiroperlaSpagnainsellaauncavalloseccocomechiglistaingroppa,conloscheletropiùgrossodellapelle, e con un nome che è tutto un programma: Ronzinante! E quandononèacavallo,avanzaconariaromanticaesognante,barcollandosottoilpesodellasuavecchiaarmatura.
Ah,dimenticavo!Portasullatestaunaspeciedicatinochepensasiaunel-momagico(sapestecomenevafiero!Comesicredebello!)esiaccompa-gna conuna specie di scudiero – che in realtà è un contadino né più némenodime,edèilsuoopposto:SanchoPanza.“Panza”perchéèbassino,mangioneehaunapancia taleche fa faticaadabbassarsipermettere lescarpe.DonChisciotteètuttosogni,Sanchoètuttorealtà;ah,iolihocapi-ti:ilprimoinsegueleavventureeroiche(difendereideboli,conquistarelagloriacombattendoperlagiustizia),mentreilsecondo…be’,ilsecondoin-segue polli arrosto, otri di vino, e belle ragazze, e spera di guadagnarciqualcosaadandareingiroconquellatestamattadiDonChisciotte.
Equeste?Perquelpocochesoleggere,qualcunohascrittolastoriadiDonChisciotte…eanchelamia!Malasciatechevispieghimeglio:ilavoriinca-saeincampagnapossonoancheaspettare.
Allora,lecose,perquelchemiriguarda,sonoandatepiùomenocosì.Par-tiamocoldireche,aquantopare,ogninobilecavalierechesirispetti,oltrealcavallo,all’armatura,allaspadaealloscudierohabisognodiunadamadicuiinnamorarsieallaqualededicaretuttelesueimprese.
Unosbudelladiecieroi inbattaglia impilandolisulla lancia?Lofapen-sandoalei.
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Sgozzaundragoeperricordosimetteintascalacodasanguinolenta?Lofaconleiinmente.
Salvadalpericolounapoveradonzellapiagnucolante?Tuttociòlodedi-caalsuoamore.
Spesso, quest’amore è una ragazza lontanissima, delicatissima, biondissi-ma,pallidissima,nobilissimaesospirosissima,chemangiapochissimoesispaventa per tuttissimo (praticamente, per farvi un esempio, una comeme!).
Setuttovabene,ilcavaliereinquestionel’avràvistaunaoduevolteinvitasua,ladamigella.Maneègiàinnamoratoperso!Ilfurbone.Mentrelei…leiprobabilmentenonl’hamaidegnatodiunosguardo.
FattostacheDonChisciotte,credendosiuncavalierebell’efatto,siècer-cato anche lui una dama da amare perdutamente. Ebbene, quella damasonoio:AldonzaLorenzo,figliadiLorenzoCorciuelo,proprietariodiquesto“palazzo”.Manonresisto,sonocuriosa:vediamounpo’checosasidicedimeinquestepagine…Chil’avrebbemaidettochesareifinitainunroman-zoecomeunagrandama,perdipiù.
Laprimavoltachepartìacavalloincercadiavventure,DonChisciottepen-sòtraséeséamoltecose;unafratutte,pensòall’amore,perchéognica-valiereerrantechesirispettihabisognodiunadamaallaqualededicarelesueimprese:
“Seio,andandomeneingiro,avessilafortunadiincontraredeigigantidasconfiggere,degliesercitidacombattereounleonedaaddomestica-recomeungattino…achipotreidedicaretuttoquesto?SaràbenecheioabbiaunadolceSignoraacuipensareedifronteallaqualepormiinginocchio offrendole il mio amore puro e raccontandole le mie vitto-rie…”.
Pensaeripensa,DonChisciottesiricordòcheinunpiccolopaesevicinoalsuoabitavaunagiovanecontadinadibell’aspetto,altaerobusta,dicuiuntempoerastatoinnamorato.Anchesenonlavedevadaalmenodiecianni,decisechelasignoradeisuoipensierisarebbestatapropriolei,AldonzaLo-renzo.Ilcavaliere,tuttopresodallesuefantasie,propriocomeavevalettonei romanzi, dopo aver identificato la damadecise di cambiarle il nome,così che invece di Aldonza (nome poco da dama, diciamo la verità), lachiamòinunmodomoltopiùpoeticoenobile:Dulcinea,persottolinearnela dolcezza; anzi,Dulcinea del Toboso, perché il Toboso era il nome delpaesinoincuilaragazzaabitava.
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–Sancho!–chiamòpocodopoDonChisciotte,rivolgendosialsuoscudiero.
–MiocaroSancho,desideroparlartidellagentiledama,giornodellamianotte,stelladelmiocammino,allaqualededicheròognimiaimpresa…Laamodaannipiùdimestesso,ma l’hovistasolopochevolte.Epotrebbeanchedarsichediquestepochevolteleinonsisianemmenoaccorta…Abi-taalToboso,ilsuonomeèDulcinea,esuopadreèLorenzoCorciuelo.Èlapiùnobileedelicatadamacheabbiamaivisto,coneleganzaequalitàsen-zapari.
–Dulcinea?!Leavetecambiatoilnome?Laconoscoeccome!–disseSan-choridacchiando–eineffettipossodirechelequalitànonlemancano:ècapacedi lanciareunabarradi ferro tanto lontanoquanto il più robustogiovanottodelvillaggio.Perlamiseria!Senonèunaragazzaingambaque-sta!Unastangona,difegato,capaceditirarefuoridaiguaiqualunquepo-verocavaliereerrantecomevoi!Conleichecifalaguardiasiamoaposto,Signoria!Echevoce!Ungiornol’hosentitaconlemieorecchiesaliresullacimadelcampaniledelvillaggioachiamaredeicontadinicheerano inuncampodisuopadre:lasentironocomesesitrovasseroappenasottolator-re.Quelchepoihadibellosonoimodimoltosciolti:scherzacontuttiesifagrasserisate!Ècerto,però,coldovutorispetto…chenonèunaprinci-pessanéunadamigella,oquelcheandatecercandovoi!
– Solennissimo chiacchierone impertinente che non sei altro! Quandoesprimiiltuopareretifermisoloall’apparenzadellecose.DulcineadelTo-bosovalequanto lapiùnobileprincipessadella terra: il solopensierodelsuovisoedeisuoimodidelicatimispingeadamarla.Quellochedico,San-cho,ècosìvivonelmiocuore,dadiventareveroanchenellarealtà.
–Esia,Signore:sapetequestecosemegliodime.Nonvorreiperòchecirimanestemale:potrebbesuccedereche,nelmandarleunalettera,unre-galoounmessaggero…AldonzaLorenzo,cioèlasignoraDulcineadelTobo-so,neancheloguardasse,essendomagariimpegnataaraccogliereverdureoaspennareunagallina.
UngiornoDonChisciotteeraparticolarmenteinquieto:ildesideriodicom-piereavventuremirabolantidi cui si sarebbeparlatonei secoliera tanto,manontrovavanulladimeritevolesullasuastrada.Allorasiritiròinunbo-scosuunamontagnaconun’intenzionemolto stravagante:dimostrare lasuaforzaeilsuocoraggiocompiendogestafollicomesradicarealbericonlemaniodistruggererocceprendendoleaspallate.
Gestasenzaunprecisoscopo,fattesemplicementeperchépotesseroesse-reraccontateallasuaDulcinea.
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Intanto,mentreluisidedicavaasimiliimprese,chieseaSanchodisellareilsuodestrieroRonzinanteediandarealTobosoperportareaDulcineaunalettera d’amore (proprio quella che avete ascoltato prima): infatti era datantochenonvedevalasuadamaetemevachesisarebbecompletamentedimenticatadilui.
Sanchoeraormaisicurissimodiunacosa:ilsuosignoreeradeltuttofuoriditesta.PianopianoandòalToboso,cercòlamiseracasadellabellacon-tadina,accartocciòlaletteraelalanciòattraversounafinestraaperta,sen-zapreoccuparseneoltre;poigironzolòperunpo’ inpaese, facendovarietappenellelocandeestudiandochecosadireperfarcrederealsuosigno-rediaverdavveroparlatoaDulcinea.Qualcheoradopo,Sanchotornònelbosco incuiaveva lasciatoDonChisciotteurlandocose inventatedi sanapianta:
–MioSignore,tornooradalToboso!HovistolaprincipessaDulcinea,ilvo-strosole,lastellapiùluminosadelcielo…
–Edov’era,caroSancho?Nelsuocastello?Affacciata?Edimmi,tihaparla-to?Tihadettodiriferirmiqualcosa?Riportamilesueesatteparole,comeseiopotessisentirelasuavocesoaveevederlaquivicinaame.
Colto alla sprovvista da una richiesta tanto precisa, Sancho – per nullaespertodiparoled’amore–nonsapevachecosaescogitareecominciòafarfugliarefrasisenzasenso.
Fortunavollechesistesseroavvicinandoproprioperquellostessosentierotrecontadinesutreasini.AppenaSancholeebbevistedalontanodisse:
–LabellaDulcineahadettochedesideravederviatalpuntochevoinondovretenemmenoscomodarviasaliresuRonzinanteperandaredalei: lasignorastavenendoatrovarviqui,accompagnatadaduedonzelle.
–Miprendi ingiro,Sancho?Chevaidicendo?Tistai inventandoqualcosaperrendermimenotriste,manonèvero…–disseDonChisciotte.
Al che Sancho, sperandonella capacità del suo signore di scambiare unacosaperun’altra,glidissechenon lostava ingannando,perché luistessopotevavedereinlontananzatrebellissimedamebionde,convestitilucen-ti,sutrecavallibianchi,chesiavvicinavanoalbosco.
Incerto,DonChisciottefaticavaaesseresicurochecos’avevadavveroda-vantiagliocchi.“Misembranotrecontadineenontredame…”pensavatrasésenzariuscireamuoversi.“Maseinvecefosseunqualchemagomalignochesidiverteamutarelarealtàmentrelaosservo?Sanchoècosìsicuro…
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non voglio rischiare che la bella Dulcinea passi di qui e io non le rivolganemmenounsaluto”.
Dopoavercipensatounpo’su,ilnostrocavaliere,pazzod’amore,corsein-controalletrecontadineesigettòinginocchiosuglizoccolidelprimoasi-nellogridando:
–Oh,principessaDulcinea,signoradiquestocuoreprigioniero!Reginadeimieipensieri!Quantomièmancatalavostrabellezza.Abbiatecompassio-nediquestocuorechetantepened’amoresoffrepervoi.
Sorpresaespaventatadallosguardoedalleparolediquellostranoperso-naggio, lacontadina iniziòagridare,e l’asino,con leorecchie indietroe imuscolitesi,eravisibilmenteprontoallafuga.
–Pazzochenonsietealtro,fatemipassare!Viavia,vadodifretta!–strilla-valaragazza.
DonChisciotte,però,nonsimuoveva,efunecessariocheSancholosolle-vassequasidipeso;vistafinalmentelastradalibera,lagiovanecontadinapunzecchiòsulsederecontantaforzailsuoasinochequesto,giàimpauritodi suo,partìagrandisgroppate,mentre la ragazzavolava in terraconunsaltomortale.SoloallavistadiquestomezzodisastroDonChisciottesiria-nimòecorseinaiutoallapoveracontadina;malei,purdinonaverpiùnul-laachefareconunsimilematto,preferìrialzarsidasola,rincorrerel’asinoesaltarcisuconunbalzomaivisto.Dopodichescappòviaconlesueduecompagne.
–VediSancho?–disseDonChisciotteal suoscudiero,che intantoridevasonoramente,–qualcunochemiodiahavolutoprivarmipersinodellagioiadivedereDulcinea!Elehatoltotuttalagraziaelabellezza!
Daquelgiorno,ilnostroDonChisciottesiconvinsediunacosa:nondies-sersisbagliato,macheunmago,unperfidoincantatore,lostessepersegui-tandoconfondendoglilarealtàdavantiagliocchi.Questomago,percolpireil cavaliere, aveva cominciato a prendersela anche con la bella Dulcinea,togliendoletuttelequalità.EsedapprimaSanchosirendevacontodell’as-surditàdiquestopensiero,pianpianofinìcolconvincersicheDonChisciot-teavevaragione.
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Inbrevetempo,questanuova,stranaconvinzionedeiduefunota,ediven-tòpaneperglischerzidiunsaccodigentechevolevadivertirsiaidannidelsognatoreedelsuoscudierosempliciotto.
Sinarra,adesempio,cheunducaeunaduchessa,particolarmenteamantideglischerziemoltobravinelrealizzarli,neorganizzaronounomoltobenriuscito:deciserodiospitarenelloropalazzoDonChisciottecomeunverocavaliere,assecondandolointuttoquellochediceva,edipresentargliaddi-rittura ilcelebreMagoMerlino,affinchépotesseaiutarloa liberareDulci-neadall’incantesimo.Ovviamente,questoMagoMerlinononeraaltricheunamicodeiduchi travestitoe incappucciato, che suggerìun rimedioal-quantostranopertoglierel’incantesimodaDulcinea.
Sentitecomesuonavalaformulamagica:
SedesiderirestituireaDulcinealabellezza
Sanchosidevefrustareilsedereconallegrezza.
Sidovràdardasolotremilafrustatefinchélechiappenonsarannoammaccate.
All’udire ciò, per quanto fosse affezionato al suo SignoreDon Chisciotte,Sanchoreplicò:
–Frustatesulsedere?Neancheaparlarne!Vivogliobene,mioSignore,maquestoètroppo:saròpureuncontadino,malamiacarneèdelicatacomequelladiunneonato.AlmassimoproveròadarmiqualchesculacciataognitantoevediamoseDulcineasidisincantalostesso.
PergiorniegiornicontinuaronoscherzidiquestotipoaidannidelpoveroDonChisciotte,cheselebevevatutte,edelsuoscudiero,cheunpo’loas-secondava, un po’ cercava di svignarsela, sempre illudendosi di poterciguadagnarequalcosa.
Quantoame,Aldonza,anzi,Dulcinea,nessunincantesimomihamaistre-gata.Sonosemprerimastaqui,nellamiapiccolacasadicampagnaadaiu-tareneilavoripiùpesanti.Èvero,hosempresentitoraccontarechequestoDonChisciotteeraunpazzocompletamentesquinternato,chevedevaunacosaperun’altraenonsapevaquelchediceva,emifacevaancheunpo’paura.Mavidicounacosainconfidenza:nelprofondodelmiocuore,nonmidispiacevasapereche,daqualchepartenelmondo,c’eraqualcunochemidedicava lesuebattagliee isuoipensieripiùnobili.Qualcunoche,at-traverso i suoi occhimatti da innamorato,mi rendevamigliore di quellachesono.
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«Forse,inuntempofuturo,siconosceràlaverastoriadellemieimprese…»
LatestimonianzadiDonChisciotte(SIMONEFORNARA)
Hosentito,Sancho:hosentitotutto.Hosentitochesonostateraccontatedavoialcunedellemieavventure,eche,spesso,nesonovenutofuorico-meunpazzototale.Evoialtri?[alpubblico]Avetecredutoproprioatuttoquellocheèstatodetto,vero?Già,eracosìfacile…Manonavetepensatonemmenoperunsecondoche,magari, ilpazzononero io?Oche, forse,qualchevolta,aglialtripossiamosembraretuttiunpo’pazzi?
Antoniaviavràdettochesonoimpazzitoacausadeilibri,perchémihannomessointestaunsaccodifantasiechemiimpedivanodivedereedifarele“cosenormali”.Machinonhamaisognatoconunlibrotralemani?
ESancho,compagnoditanteavventure,viavràraccontatodiaverassistitoallemieeroichebattagliestrampalate.Mavoic’eravate?Liavetevisti,voi?Achipotetedareragione?
EDulcinea? La bella Dulcinea, poi, vi avrà fatto credere che sognavo unamoreinesistenteperunadonnainesistente.Manonmiditechenessunodivoihamaifantasticatosull’amore!
Eall’osteria?All’osteriaavretesentitodiredallacamerierachemisonoin-ventatodacimaafondounpersonaggio,emisonoresoridicolorecitandolapartedelcavaliereerrante.
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Sapeteunacosa?Sonocertochetutti,propriotutti,guardandociallospec-chiovorremmoesserequalchevoltaunpo’diversidacomesiamo.
Ècosì?
Be’ inuncertosensoavetesentito ilvero.Masolo inuncertosenso:nelsensochevihannoraccontato loro.Orachepossoparlare io,vidicounacosa:qualchevolta,magarinon sempre, fidatevidiun sognatore, e siatesognatorivoiperprimi.
[Guardandounoaunoipersonaggi,epoigirandosiversoilpubblico].
o Quando vi diranno che i librimettono in testa strane idee e fannopensaretroppo,LEGGETELI,leggeteliafondo:visalverannodallaba-nalità.
o Quandovidirannoche le vostrebattaglieperunmondomiglioreepiù giusto sono assurde, CREDETECI e combattetele fino alla fine,senzapauradifarvimale.
o Quandovidirannochesietemattiperamore,alloraAMATEancorapiùintensamente:chidovràcapirecapirà.
o E quando vi diranno che sognate di essere qualcuno e magari viprenderannoingiroperquellochefateopercomevivestite,be’,al-lora FIDATEVI DI VOI senza paura. Solo così il vostro personaggiosmetteràdiesseresolofinzione.
Eccoquello che volevodirvi. Spero comunque che lamia storia, la storiadell’ingegnoso nobiluomo Don Chisciotte dellaMancha, vi sia piaciuta, eche,ascoltandola,chieratristeabbiacominciatoaridereechigiàeraalle-grolosiadiventatoancoradipiù;chieramoltoseriononsisiaoffesoperlasua leggerezzaechi inveceamascherzareneabbia imparatoqualcunodiquellibuoni.
Ericordate:qualchevolta,magarinonsempre,maalmenoqualchevolta,fidatevidiun sognatore.Provatea credereche la realtàpuòesserevistaanche indueotremodidiversi.Ecosì ilmondo,ugualeper tuttiglialtri,pervoipotrebbeessereunpochinomigliore.
Andiamo,Sancho?Oggisentocheèunagiornatapropiziaperleavventure.
Sancho:CertoSignore!Ronzinanteèlàfuoricheviaspetta.
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Leillustrazioni,eseguitedurantelospettacolo,sonodiSIMONAMEISSER.Illogo,presenteinognipaginadiquestofascicoloeprimadonnadelsegnalibro,èdiSTEPHANIEGROSSLERCHER(SUPSI).
27
Breverepertoriobibliografico(inordinealfabeticopercuratoreotraduttore)
Edizioniintegrali(initaliano)FALZONE,L.,DonChisciottedellaMancia,Milano,Garzanti,2014.
GIANNINI,A.,DonChisciottedellaMancia,Milano,BUR,2007.
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