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LA CONVENZIONE SUL CONTROLLO E LA PUNZONATURA DEGLI OGGETTI IN METALLI PREZIOSI “CONVENZIONE DI VIENNA” 1.introduzione La Convenzione sul controllo e la punzonatura degli oggetti in metalli pre- ziosi è un trattato internazionale tra Stati, firmato a Vienna il 15 novembre 1972 tra Austria, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Svezia e Svizzera, è entrato in vigore il 27 giugno 1975. Attualmente i membri della Convenzione sono Austria, Danimarca, Fin- landia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Svezia, Svizzera ed Ungheria, mentre è in corso la procedura di adesione di Cipro, Slovacchia ed Ucrai- na. Altri Paesi (quali Bahrein, Cina, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Francia, India, Slovenia, Spagna, ecc.) seguono regolarmente i lavori della Con- venzione. Scopo della Convenzione è quello di facilitare il commercio internazionale degli oggetti in metalli preziosi, preservando, allo stesso tempo, la tutela del consumatore e la correttezza delle transazioni commerciali, in consi- derazione della particolare natura di questi prodotti. Per raggiungere tale obiettivo la Convenzione fornisce una serie di requi- siti tecnici per la verifica di conformità da parte di un organismo indipen- dente (hallmarking) e un Marchio Comune di Controllo (CCM) indicante il titolo degli oggetti. Ogni Stato contraente si impegna a consentire la libera commercializ- zazione, sul proprio territorio, degli oggetti in metalli preziosi che recano il Marchio Comune di Controllo, anche se provenienti da un altro Paese aderente alla Convenzione, senza ulteriori controlli e punzonature. 2.titoli e marchi I titoli ammessi dalla Convenzione sono: Oro: 375, 585, 750, 916, 999 millesimi Argento: 800, 830, 925, 999 millesimi Platino: 850, 900, 950, 999 millesimi Il Marchio Comune di Controllo è apposto sugli oggetti in metalli preziosi dall’Ufficio del Saggio a ciò autorizzato del Paese di provenienza, previa verifica della loro conformità ai requisiti previsti dalla Convenzione. MARCHIO COMUNE DI CONTROLLO oro argento platino Gli oggetti in metalli preziosi devono recare il Marchio Comune di Con- trollo, il marchio dell’Ufficio del Saggio, il marchio di responsabilità del soggetto che ne garantisce la conformità e l’indicazione del titolo previsto dalla normativa nazionale. marchio comune di controllo marchio dell’Ufficio del Saggio marchio di responsabilità indicazione del titolo I marchi degli Uffici del Saggio previsti attualmente sono:

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LA CONVENZIONESUL CONTROLLO

E LA PUNZONATURADEGLI OGGETTI

IN METALLI PREZIOSI“CONVENZIONE DI VIENNA”

1.introduzioneLa Convenzione sul controllo e la punzonatura degli oggetti in metalli pre-ziosi è un trattato internazionale tra Stati, firmato a Vienna il 15 novembre 1972 tra Austria, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Svezia e Svizzera, è entrato in vigore il 27 giugno 1975.Attualmente i membri della Convenzione sono Austria, Danimarca, Fin-landia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Svezia, Svizzera ed Ungheria, mentre è in corso la procedura di adesione di Cipro, Slovacchia ed Ucrai-na. Altri Paesi (quali Bahrein, Cina, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Francia, India, Slovenia, Spagna, ecc.) seguono regolarmente i lavori della Con-venzione.Scopo della Convenzione è quello di facilitare il commercio internazionale degli oggetti in metalli preziosi, preservando, allo stesso tempo, la tutela del consumatore e la correttezza delle transazioni commerciali, in consi-derazione della particolare natura di questi prodotti.Per raggiungere tale obiettivo la Convenzione fornisce una serie di requi-siti tecnici per la verifica di conformità da parte di un organismo indipen-dente (hallmarking) e un Marchio Comune di Controllo (CCM) indicante il titolo degli oggetti.Ogni Stato contraente si impegna a consentire la libera commercializ-zazione, sul proprio territorio, degli oggetti in metalli preziosi che recano il Marchio Comune di Controllo, anche se provenienti da un altro Paese aderente alla Convenzione, senza ulteriori controlli e punzonature.

2.titoli e marchiI titoli ammessi dalla Convenzione sono:Oro: 375, 585, 750, 916, 999 millesimiArgento: 800, 830, 925, 999 millesimiPlatino: 850, 900, 950, 999 millesimi

Il Marchio Comune di Controllo è apposto sugli oggetti in metalli preziosi dall’Ufficio del Saggio a ciò autorizzato del Paese di provenienza, previa verifica della loro conformità ai requisiti previsti dalla Convenzione.

MARCHIO COMUNE DI CONTROLLO

oro

argento

platino

Gli oggetti in metalli preziosi devono recare il Marchio Comune di Con-trollo, il marchio dell’Ufficio del Saggio, il marchio di responsabilità del soggetto che ne garantisce la conformità e l’indicazione del titolo previsto dalla normativa nazionale.

marchio comune di controllo marchio dell’Ufficio del Saggio

marchio di responsabilità indicazione del titolo

I marchi degli Uffici del Saggio previsti attualmente sono:

3.requisiti tecnici3.1. Esenzioni

Il marchio comune di controllo non può essere apposto su:a) gli oggetti in lega di metallo prezioso aventi un titolo inferiore, rispettivamente, a 850 per il platino, 375 per l’oro, 500 per il palladio e 800 per l’argento;b) qualsiasi oggetto che sia destinato ad essere utilizzato a fini me-dici, odontoiatrici, veterinari, scientifici o tecnici;c) le riserve legali;d) le parti o i semilavorati incompleti (ad es. parti in metallo o strati superficiali);e) le materie prime come barre, lastre, fili o tubi;f) gli oggetti in metallo comune rivestiti con metallo prezioso;g) qualsiasi altro oggetto indicato dal Comitato Permanente.

3.2. TolleranzeNon sono ammesse tolleranze negative sul titolo dei metalli preziosi.

3.3. SaldatureNegli oggetti in oro le saldature devono essere realizzate utilizzando leghe saldanti in oro dello stesso titolo dell’oggetto, tranne:- negli oggetti in oro a titolo 916 millesimi o superiore, si possono utilizzare leghe saldanti in oro con titolo non inferiore a 750 millesimi;- nei lavori in filigrana e nelle casse d’orologio a titolo 750 mille-simi, si possono utilizzare leghe saldanti in oro con titolo non inferiore a 740 millesimi;- negli oggetti in oro bianco a titolo 750 millesimi, si possono utilizzare leghe saldanti in oro con titolo non inferiore a 585 millesimi.Negli oggetti in argento, le saldature devono essere realizzate utilizzan-do leghe saldanti in argento con titolo non inferiore a 650 millesimi, se l’oggetto è a titolo 925 millesimi, o 550, se l’oggetto è a titolo 800 o 830 millesimi.Negli oggetti in platino le saldature devono essere realizzate utilizzato le-ghe saldanti con un contenuto di metalli preziosi (oro, argento, platino e palladio) non inferiore a 995 parti su 1000.Negli oggetti costituiti da due o più metalli preziosi, le saldature devono essere quelle consentite per il metallo prezioso di minor valore.Negli oggetti costituiti da parti in metalli preziosi e parti in metalli comuni, può essere utilizzata qualsiasi saldatura adatta, incluse quelle in metallo comune.Le saldature, in ogni caso, non possono essere utilizzate per rinforzare, appesantire o riempire gli oggetti.

3.4. Oggetti di due o più metalli preziosiSe un oggetto è costituito da metalli preziosi diversi e se il colore e l’estensione di ciascun metallo sono chiaramente distinguibili, i marchi

- viti per fissare il retro dell’orologio;- viti per modificare la lunghezza dei braccialetti;- tubi separabili per meccanismi a carica in casse d’orologio in oro, platino e palladio;- tubi separabili o inseparabili per meccanismi a carica in casse d’orologio in argento;- supporti del movimento e anelli di sostegno;- cupole (seconde coperture posteriori nelle casse degli orologi da tasca), a condizioni che rechino l’indicazione della loro natura, ad esempio “METALLO” o “ACCIAIO INOSSIDABILE”.

D. Penne stilografiche – biro – roller-balls – portamineQuanto segue si applica agli strumenti per scrivere quando il cappuccio, se c’è, è separato dal corpo.1. Per gli articoli con un continuo tubo di metallo prezioso, il ser-batoio interno può essere di metallo comune, plastica, resina o metallo comune rivestito da resina. Le parti interne in metallo non prezioso non devono essere utilizzate per rinforzare il tubo di metallo prezioso.2. Per gli oggetti con un tubo traforato, il serbatoio interno può es-sere solo di plastica, resina o metallo comune rivestito da resina.3. I fermagli possono essere di metallo comune e, in tal caso, de-vono recare l’indicazione “METALLO”. Possono essere placcati.Nota: La separabilità è irrilevante.4. Le parti terminali, ad esempio cappucci, pulsanti, possono es-sere di metallo comune e, in tal caso, recare l’indicazione “METALLO” se sono parte del meccanismo interno. Esse possono essere di resina, plastica o metallo comune rivestito da resina o plastica.5. Fascette – Sul serbatoio, se la fascetta fa parte del meccanismo di chiusura del cappuccio o serve ad assicurare la tenuta di una penna, la fascetta può essere di metallo comune. Essa può essere placcata. La fascetta deve essere chiaramente distinguibile per colore dai metalli preziosi.Qualsiasi altra fascetta, sul corpo o sul cappuccio, è decorativa e deve essere in metallo prezioso.La sola eccezione è una fascetta integrata con il fermaglio fissata al-l’estremità del cappuccio.6. Punta – Una punta in metallo comune è consentita a condizione che sia di un colore diverso. Se è placcata deve recare l’indicazione “ME-TALLO”. E’ ammessa una punta di metallo comune rivestita di resina o plastica.Se tutte le parti in metallo comune sono dello stesso colore, è necessario che solo una di queste rechi l’indicazione “METALLO” in modo chiaro e visibile.

devono essere apposti su un metallo prezioso e sugli altri metalli solo il marchio comune di controllo.Se un oggetto è costituito da metalli preziosi diversi e se il colore e l’estensione di ciascun metallo non sono distinguibili, i marchi devono essere apposti sul metallo meno prezioso. Il marchio comune di controllo relativo ai metalli più preziosi non può essere apposto.

3.5. Presenza di materiali non preziosiE’ vietato l’utilizzo di parti in metallo comune negli oggetti in metallo pre-zioso, con le seguenti eccezioni:a) movimenti di portamina e orologi, i meccanismi interni di ac-cendini e meccanismi simili, in cui non possono essere utilizzati metalli preziosi per ragioni tecniche;b) lame di coltelli e quelle parti di apribottiglie e cavatappi e oggetti simili, in cui non possono essere utilizzati metalli preziosi per ragioni tec-niche;c) molle;d) perni nelle cerniere in argento;e) spilli per spille in argento.Le parti in metallo comune devono, ove possibile, recare impressa o incisa la parola “METALLO” o l’indicazione specifica del metallo; dove ciò non sia possibile queste devono essere chiaramente distinguibili per colore dal metallo prezioso. Queste disposizioni non si applicano ai mo-vimenti degli orologi.L’utilizzo di parti in metallo comune è, inoltre, consentito per quelle funzio-ni meccaniche in cui i metalli preziosi non possono usati, sia per motivi di robustezza, sia per motivi di durevolezza. Tali parti in metallo comune non devono essere trattate per dar loro l’apparenza di un metallo prezioso.

A. Ad esempio:- fili d’acciaio per l’assemblaggio di collane (i fili d’acciaio non devono essere utilizzati come decorazione);- calamite per fibbie;- sicurezze per fermacravatte o distintivi;- viti.

B. Esclusivamente per gli oggetti in argento:- solo la linguetta nelle fibbie a scatola;- spilli per le spille in argento;- spilli per i distintivi in argento;- fermagli a molla per fermacapelli, fermacravatte, etc.

C. Per gli orologi (oltre ai movimenti):- parti di movimenti quali quadranti, corone, alberi di carica e bottoni;- barre per fissare i braccialetti all’orologio;- altre parti a molla;

Nota: L’intenzione di queste concessioni è di definire le parti consentite in metallo comune e di dare una scelta ai fabbricanti. Si ritiene che il metallo comune rivestito da resina possa essere facilmente distinguibile, per il consumatore, dal metallo prezioso.Il metallo comune, in ogni caso, non può essere utilizzato allo scopo di rafforzare, appesantire o riempire l’oggetto.L’uso di parti in sostanze non metalliche è consentito a condizione che queste siano chiaramente distinguibili dal metallo prezioso, non siano ricoperte o colorate così da somigliare ai metalli preziosi e la loro esten-sione sia visibile.E’ consentito il riempimento con materiali non metallici dei basamenti per assicurare una maggiore stabilità (ad es. candelabri, vasi portafiori e simili oggetti in argento).E’ consentito il riempimento con mastice dei manici (ad es. coltelli, po-sate di servizio per l’insalata, coltelli e forchette da scalco, coltelli da des-sert, completi per manicure, servizi da toletta e oggetti simili).

3.6. Oggetti rivestitiGli oggetti in metalli preziosi possono essere rivestiti di metallo prezioso a condizione che il rivestimento sia, come minimo, allo stesso titolo del-l’oggetto o di un metallo più prezioso.Sono, inoltre, consentiti i seguenti rivestimenti:a) Rivestimenti esterni (ad es. galvanici) metallici secondo la se-guente tabella:

Su Consentito Platino rodio Oro rodio, platino Argento rodio, platino, palladio, oro

b) Trattamenti chimici o trattamenti termici durevoli (ad es. argento solforato)La colorazione della superficie degli oggetti in metallo prezioso median-te trasformazioni chimiche della lega o dei suoi componenti può essere consentita secondo la Convenzione purché il procedimento non alteri il titolo.c) Rivestimenti non metallici (ad es. smalto, niello).

3.7. Metodologia di controlloL’esame degli oggetti in metalli preziosi per cui è richiesta l’apposizione del marchio comune di controllo si divide in due fasi:a) valutazione dell’omogeneità del lotto;b) determinazione del titolo del metallo prezioso.L’omogeneità del lotto può essere valutata utilizzando uno dei seguenti metodi:a) metodo della tocca;

b) spettroscopia a raggi X;c) analisi degli sfridi assemblati da diversi oggetti estratti dal lotto.

Il titolo dei metalli preziosi è determinato utilizzando uno dei seguenti me-todi di analisi:Platino: Metodo gravimetrico dopo precipitazione di esacloroplatinato di ammonio (documento EN 31210/ISO 11210:1995)Metodo gravimetrico dopo riduzione con cloruro di mercurio (documento EN 31489/ISO 11489:1995)Metodo spettrometrico / soluzione ICP (documento prEN 31494/ISO DIS 11494)Assorbimento atomico (documento ISO WD 11492)Oro: Metodo della coppellazione (documento EN 31426/ISO 11426:1997)Metodo spettrometrico / soluzione ICP (documento ISO/WD 11493)Argento: Metodo volumetrico (potenziometrico) con uso di bromuro di potassio (documento EN 31427 / ISO 11427:1993)Metodo volumetrico (potenziometrico) con uso di cloruro di sodio o clo-ruro di potassio (documento ISO 13756:1997)

3.8. VarieQuando un oggetto è costituito da diverse leghe dello stesso metallo pre-zioso, l’indicazione del titolo ed il Marchio Comune di Controllo dovranno indicare il titolo più basso presente nell’oggetto.

Se un oggetto è costituito da parti che sono unite con cardini o facilmen-te separabili, i marchi sopra indicati devono essere apposti sulla parte principale. Dove possibile, il marchio comune di controllo deve essere apposto anche sulle parti minori.

4.recapitiI recapiti del Segretariato della Convenzione sono i seguenti:Hallmarking Convention SecretariatIndirizzo: c/o PIC/S, P.O. Box 5695, 1211 Geneve 11, SvizzeraTelefono: +41-22-7389215Telefax: +41-22-7389217Sito web: www.hallmarkingconvention.orgE-mail: [email protected]