pof primaria 2012
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POF PRIMARIA 2012TRANSCRIPT
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anno scolastico 2011 - 2012
piano offerta formativa
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TERZA PARTE Pianificazione
scolastica
centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli
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TERZA PARTE
pianificazione scolastica
Le soluzioni di carattere educativo e didattico
del Centro educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli
PIANO GENERALE POF fascicolo 1 Progetto educativo della Congregazione
fascicolo 2 La Scelta educativa (I parte) Percorsi formativi (II parte)
fascicolo 3 Pianificazione scolastica (III parte): pof - Scuola dell’infanzia A pof - sezione Primavera B pof - Scuola primaria pof - Scuola secondaria
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Questa terza parte riguarda la PIANIFICAZIONE SCOLASTICA nell’in-dividuazione delle soluzioni di carattere organizzativo e didatti-co. Questo livello corrisponde alle rifiniture di una casa. È la parte più pratica e organizzativa e ha il compito di tradurre in metodologie adeguate e scelte chiare il progetto di fondo. Le diverse parti in cui è strutturata l’intera organizzazione permette di sud-dividere l’intera proposta formativa. Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presenteremo i progetti del POF della Scuola dell’Infanzia (materna), della Scuola Primaria (elementare) e della Scuola Secondaria (media) Questa parte comprende anche la DIMENSIONE VALUTATIVA. Nel progetto di una casa corrisponde da un lato alla soddisfazione di tutte le certificazioni vigenti in ordine alla sicurezza e dall’altro alla interrogazione circa la soddisfazione di colui che l’ha co-struita e di colui che la abita. Concretamente vi si trovano i crite-ri per l’autovalutazione, la valutazione dell’apprendimento e la valutazione dello stesso piano dell’offerta formativa.
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La Scuola primaria santa Elisabetta Cerioli è una scuola cattoli-
ca, pubblica, legalmente riconosciuta dal 2003. È gestita dai religiosi della Congregazione religiosa della Sa-
cra Famiglia, fondata nel 1863 dalla santa Paola Elisabetta Cerioli, una madre di famiglia divenuta educatrice di tanti altri figli. I reli-giosi si avvalgono della competente e ideale collaborazione di do-centi ben istruiti e formati.
La scuola è situata alla periferia di Orzinuovi ed inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività sportive e ricreative dei ragazzi. Accanto alla scuola sorge un centro sportivo con pisci-ne aperte al pubblico e utilizzate durante l'anno scolastico dagli stes-si alunni.
Con la scuola dell’Infanzia e la Scuola secondaria è frequenta-ta da circa 600 alunni provenienti dal territorio dei paesi distanti fino a 30 Km da Orzinuovi ed inserita nel contesto del Centro educa-tivo. La Scuola ha 10 sezioni scolastiche.
ORARIO DI APERTURA DEL CENTRO EDUCATIVO SCOLASTICO
da lunedì a venerdì: 07.30 - 17.30
ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA E' aperta ai genitori, docenti e alunni:
da Lunedì a Venerdì dalle ore 8:00 alle 9:00 dalle 12:00 alle 13:00 dalle 16:00 alle 17:00
ORARIO DELLE LEZIONI SCOLASTICHE
da lunedì a venerdì: 08.15 - 16.00 ORARIO EXTRASCOLASTICO
tempo pre-scuola: 07.30-08.15 tempo mensa: 12.30-13.00
tempo ricreazione: 13.00- 14.00 tempo post-scuola: 16.00-17.00
organigramma
alunni docenti religiosi educatori classi
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I N D I C E
0 □ □ Fanciullezza. Un’età della vita
1 □ □ pianificazione DIDATTICA
1. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
2. I LABORATORI
2.1 I Laboratori opzionali
3. LA METODOLOGIA
3.1 Linguistica per l’alfabetizzazione
4. LA CONTINUITÀ
2 □ □ pianificazione ORGANIZZATIVA
1.IL TUTOR E L’ÉQUIPE PEDAGOGICA
2.L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
2.1 Settimana corta
2.2 Orari
3. COSTITUZIONE DELLE CLASSI
4. FORMAZIONE DELL’ORARIO SETTIMANALE
5. ORE DI CONTEMPORANEITÀ
6. USCITE E VISITE DI ISTRUZIONE
7. LA DOCUMENTAZIONE
8. LE COMMISSIONI
9. GLI ORGANI COLLEGIALI
10. LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE
11. SPAZI E STRUMENTI
11. 1. criteri per l’utilizzo degli spazi
11.2. attrezzature e sussidi didattici
12. MENSA SCOLASTICA
13. TRASPORTO
3 □ □ pianificazione CURRICOLO
1. DISCIPLINE
2. METODOLOGIA E LABORATORIO COMPITI
3. OBIETTIVI FORMATIVI
4. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE
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5. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
5.1. Progetto Solidarietà
5.2. Fare scuola con i genitori
6. CARATTERIZZAZIONE
7. PROGETTI 4 □ □ pianificazione RELAZIONALE
1. ALLEANZA CON LA FAMIGLIA
2. RAPPORTO CON GLI ALUNNI
2.1. Il clima educativo
2.2. L’accoglienza
2.3. Il rapporto educativo
2.4. Il regolamento
5 □ □ pianificazione EXTRA-SCOLASTICA
1. GLI EDUCATORI EXTRA-SCOLASTICI
2. PROGETTI EXTRASCOLASTICI
6 □ □ pianificazione VALUTATIVA
1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
1.1. Valutazione personalizzata
1.2. Criteri-Indici di valutazione
1.3. Scheda di valutazione
1.4. Scheda di recupero allo studio
1.5. Autovalutazione
2. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
2.1. Criteri—Indici di valutazione
2.2 modalità di valutazione
2.3. Griglia delle osservazioni Interquadrimestrali
3. VALUTAZIONE DEI COMPITI
3.1. Annotazione per i docenti
4. VALUTAZIONE DEL POF
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0 □ □ Fanciullezza. Un’età della vita La FANCIULLEZZA è l’età che caratterizza i bambini che inizia-no la Scuola primaria. È successiva all’infanzia ed appare, tra tutte le età della vita, come la più felice e, insieme, anche la più feconda: perché l’apprendimento si produce con rapidità sorprendente e la meraviglia della vita –per ciò che in essa accade, si muove, succede– si vede ad ogni istante sul volto del bambino. La sintesi del reale rimarrà ferma per tutte le suc-cessive età: diventerà una sorta di mito fondatore della vita dell’adulto. La sintesi felice realizzata nella fanciullezza è immagine e prefigurazione della sintesi che il bambino / la bambina dovrà perseguire lungo il cammino della vita: è fi-gura preziosa della vita buona; ed è figura essenziale per co-noscere e realizzare quello che è buono in ogni stagione della vita. Fa parte della vita buona la qualità di non essere domi-nata dalla ricerca di sé, ma dalla dedizione a ciò che appare degno: ‘che sapore ha una vita non spesa?’ Gesù esprime questo orizzonte in forma chiara: ’Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia e del vange-lo, la salverà’ (Mc 8,35). Questo principio, intuito quando si è bambini, è una verità innegabile per riferimento alla vita di tutti. La FANCIULLEZZA non offre soltanto la figura sintetica della vita buona, che è poi una vita nel segno della fede. In questa stagione sono realizzate molteplici esperienze di consuetudi-ne con il grande mondo, le quali rimarranno per sempre trac-ce preziose per trovare la figura della vita adulta, cosa voglia dire diventare uomo o donna e in che cosa consista la felicità. Un’altra cosa caratterizza la FANCIULLEZZA. Il bambino fa grande affidamento sulla Legge, in essa cerca giustificazione ai propri comportamenti. Dal fare le cose per far contenta la mamma, ora egli impara la Legge, guadagnando notevoli
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competenze intorno al mondo tutto, e insieme definisce la propria immagine davanti agli occhi di tutti. In questa età è importante la cura per il cibo e per il vestito. Essa è un’altra forma di occuparsi di educazione. C’è anche un’altra cura per il figlio che sporge rispetto al cibo, al vestito e alla salute, che ha dunque i requisiti per essere aggiudicata all’educazione come ‘cura spirituale’. È la formazione religio-sa. Questa, insieme alla formazione morale, è la più disattesa nella cultura contemporanea. La formazione religiosa è la realizzazione di quel legame –necessario e originario– che permette al figlio di vivere la vita sotto lo sguardo di Dio pa-dre, mentre la formazione morale mira a rendere esplciita la Legge fin dall’inizio iscritta nelle forme immediate della vita, in particolare, nelle forme del vincolo che lega il figlio ai ge-nitori, e quindi al mondo tutto. L’educazione è nella sua inte-rezza morale oppure non è; l’affermazione va intesa però sullo sfondo di un’immagine di morale diversa da quella idealistica, immagine di morale come esercizio della libertà. Il compito di religiosi, docenti, educatori/genitori è quello di accompagnare il fanciullo nel difficile lavoro di tessere l’in-treccio della sua vicenda biografica e riconoscere la promes-sa, la speranza religiosa, promessa articolata mediante le for-me concrete, grate e persuasive, che assume la prossimità umana nel presente: la prossimità tra uomo/donna, tra geni-tori e figli, tra fratelli e anche tra amici. Tutte queste forme di prossimità si realizzano prima d’essere deliberatamente per-seguite: esse suscitano meraviglia, e quindi anche la doman-da che nasce dalla meraviglia: che cosa è mai questo? Questa esperienza che ogni figlio elabora a partire dalla rela-zione con i propri genitori è quella che vogliamo custodire e far crescere nella esperienza educativa e scolastica con questi bambini. La ‘nostra’ scuola tiene presente queste esigenze della fanciullezza, questo quadro di riferimento ideale per svolgere il proprio compito educativo.
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1 □□ pianificazione DIDATTICA 1. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
Essendo l’apprendimento uno dei principali obiettivi di un’a-zione educativa efficace vogliamo riconoscere e valorizzare l’unicità e l’originalità di ogni singolo alunno. La nostra istituzione scolastica, servendosi della metodologia didattica dell’imparare ad imparare, di appositi momenti (spazi) dedicati a laboratori, lavori di gruppo, progetti perso-nalizzati, consulenza psicologica, nel corso del curricolo quinquennale attua interventi specifici per favorire l’irrinun-ciabile diritto di ciascuno ad avere una formazione completa e adeguata alle sue risorse. I Piani di studio personalizzati si realizzano anche grazie alla proficua collaborazione tra scuola e famiglia, alleati nel rag-giungere una adeguata formazione integrale dell’alunno. Ogni anno vengono fissati per ogni alunno gli obiettivi for-mativi, le articolazioni delle unità di apprendimento e le mo-dalità organizzative di attuazione. 2. I LABORATORI La personalizzazione dell’insegnamento vede nei laboratori un punto qualificante la scuola. Essi sono un luogo privile-giato in cui si realizza un percorso opzionale di studio e di attività pratiche e creative in grado di rispondere alle diffe-renti situazioni d’apprendimento degli allievi. Essi costituiscono una situazione d’apprendimento che co-niuga le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare) verso compiti significativi e motivanti per gli allievi. Ciò si attua in una dimensione operativa ed applicativa dove ognuno è in condizione di dovere e potere utilizzare il proprio sapere in modo pertinente, completo e qualificante (competenza). I laboratori sono organizzati per ogni gruppo classe e per ogni anno, il collegio docenti ha scelto di sviluppare negli alunni, in base alle differenti età, determinate competenze.
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2.1 Laboratori opzionali
Laboratori
Obiettivi
classe 1
Musicalmente
Percorso musicale interdisciplinare tra italiano, inglese, matematica, arte .
classe 2
Piccoli passi in città
Percorso di motoria con altre disci-pline.
classe 3
Mangiare sano,
vivo sano
classe
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Metodologia I
Saper pianificare il proprio tempo, usare correttamente tutti gli stru-menti delle principali strategie di studio
Metodologia II
Riconoscere il proprio stile cognitivo e aumentare la propria autonomia.
classe 5
Metodologia III
Saper utilizzare efficacemente tutte le strategie acquisite nella scuola primaria per svolgere autonoma-mente i compiti assegnati e rielabo-rare i sàperi appresi
Homeworks Esercitazioni scritte e consolidamen-to degli obiettivi disciplinari dell’in-glese.
Percorso di educazione alimentare con le discipline di scienze, informa-tica e di cittadinanza e costituzione.
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3. LA METODOLOGIA
3.1 Linguistica per l’alfabetizzazione Per quanto riguarda l’alfabetizzazione, nel primo anno della scuola primaria, il metodo utilizzato è il metodo fonematico- sillabico in cui il processo che porta all’apprendimento e alla lettura avviene in modo graduale, secondo il seguente itine-rario metodologico: 1. Presentazione dei singoli grafemi; inizialmente si fanno conoscere le vocali introdotte ognuna da una parola-chiave che servirà a mettere in evidenza il fenomeno a stimolare l’at-tenzione e la curiosità nei bambini, successivamente verranno presentate una alla volta le consonanti. 2. Formazione della sillaba: ogni consonante presentata viene associata alle vocali per arrivare alla composizione di parole prima bisillabe, poi trisillabe e infine complesse. Per tutto il processo d’alfabetizzazione iniziale utilizzeremo il carattere stampato (utilizzato nel suo riconoscimento in mo-do funzionale alla lettura) ed infine introdurremo il corsivo. Nell’ambito della lingua orale, per sollecitare la verbalizza-zione, l’espressione personale, la corretta pronuncia ci muo-viamo su due posizioni generali, predisponendo da un parte momenti più strutturati, in cui l’ascolto, la comprensione e la comunicazione risultino essenziali al raggiungimento degli obbiettivi mentre dall’altra, momenti meno strutturati, lascia-ti alla libera espressione (senza trascurare la guida dell’inse-gnante e la correzione dell’errore) al confronto, ai racconti spontanei e non organizzati. La nostra proposta didattica si articola in tre livelli: □ □ LIVELLO CORPOREO: attività vissute direttamente dal bambi-no in un ambito ben definito dove la verbalizzazione dell’a-zione lo porta a prendere coscienza dell'esperienza fatta; □ □ LIVELLO MANIPOLATIVO: gli oggetti presenti nei momenti di laboratorio diventano un vero e proprio strumento didattico a disposizione del bambino; □ □ LIVELLO GRAFICO: consiste nel passaggio dal livello icono-
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grafico, a quello grafico astratto dove il bambino mostra di aver raggiunto un’organizzazione mentale del concetto preso in considerazione. 4. LA CONTINUITÀ DIDATTICO EDUCATIVA
La continuità tra i diversi livelli educativi e scolastici della Scuola è garantita dalla continuità dello sviluppo che si rea-lizza per riconoscimento di esso, proprio perché anche l’isti-tuzione sa esserne rispettosa e fautrice. Protagonisti della continuità sono gli allievi, e l’unica via per realizzarla è quella pedagogica. Dal punto di vista istituzionale è più corretto parlare di rac-cordo mediante annualità ponte tra i vari gradi di scuola. La continuità si realizza nella nostra Scuola attraverso: □ □ l’istituzione a partire dall’anno 2006.7 del Consiglio d’Isti-tuto della Scuola; □ □ momenti di collaborazione tra gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e con gli insegnanti della Scuola Primaria e Se-condaria di I° grado; □ □ la realizzazione di attività didattiche comuni; □ □ la scheda di presentazione che, descrivendo il percorso se-guito dagli alunni, analizzando e commentando le produzio-ni, rappresenta uno strumento fondamentale per gli inse-gnanti di conoscenza del bambino, sia a livello didattico, sia di storia personale.
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2 □ □ pianificazione ORGANIZZATIVA 1. IL TUTOR E L’ÉQUIPE PEDAGOGICA
L’organizzazione scolastica comporta, per ogni classe I, una strutturazione della funzione docente in team, la cui flessibi-lità è caratterizzata da una differenziazione di funzioni, lega-te alla presenza di un docente tutor, al fine di corrispondere a precisi compiti educativi.
□ □ Modulo. Questa organizzazione, attivata per le classi secon-de, prevede la presenza di due insegnanti che operano per ambiti sulle due sezioni di un modulo. Una docente svolge la funzione didattica per gli ambiti linguistico-espressivo-antropologico e l’altra per quello matematico-scientifico.
□ □ Modulo con prevalenza. Questa organizzazione, attivata per le classi terze, prevede la presenza di due insegnanti che operano nei suddetti ambiti sulle due sezioni di un modulo, ma con prevalenza.
Al fine di garantire il carattere collegiale dell’educazione e dell’istruzione, accanto alle due insegnanti si introducono insegnanti specialisti per le discipline rimanenti.
□ □ Con docente tutor. Questa organizzazione, attivata per le
classi IV e V, assicura in ciascun gruppo classe una presen-za temporale settimanale indicativamente individuata di 21 ore di insegnamento frontale. □ □ Il docente tutor cura la continuità educativa e didattica e il rapporto con le famiglie ed assicura, altresì, la coerenza e la gradualità dei percorsi formativi di ogni alunno, facilitando-ne e potenziandone le relazioni interpersonali ed educative. Tale docente svolge, pertanto, funzioni di coordinatore del team docente e di tutor nei confronti degli alunni, curando la compilazione della Scheda personale delle competenze, d’in-tesa con gli altri docenti del team. □ □ In definitiva il docente tutor cura la continuità educativa e didattica e il rapporto con la famiglia e assicura, altresì, la coerenza e la gradualità dei percorsi formativi di ogni alun-no, facilitando ne e potenziandone le relazioni interper-sonali ed educative. Sono funzioni di vero e proprio tutoring, cioè di
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orientamento e di accompagnamento dell’alunno per stimo-larne la motivazione, facilitarne la comunicazione, sostenerne l'apprendimento, soprattutto per gli alunni più in difficoltà.
2. L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
2.1 Settimana corta La scuola è organizzata su cinque giorni. Il sabato gli alunni rimangono a casa. La scelta della settimana corta è dettata dalla convinzione che i bambini devono poter trascorrere insieme alla loro famiglia un tempo adeguato e sereno in cui coltivare i loro interessi e le relazioni affettive con i genitori e la famiglia allargata. 2.2 Orari Per tutte le classi le lezioni sono organizzate, da lunedì a ve-nerdì, dalle ore 8.15 alle ore 12.30 e nel pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 16.00 per i tutti i giorni della settimana, per un totale di 30 ore, di cui 28 obbligatorie e 2 di laboratori. Le lezioni sono di 60 minuti con un intervallo di 15 minuti al mattino.
3. COSTITUZIONE DELLE CLASSI
La costituzione delle classi viene effettuata tenendo conto del criterio della eterogeneità. Questo criterio permette che cia-scun alunno possa esprimere le sue attitudini e le sue capaci-tà nell’affrontare gli impegni derivanti dalla sua condizione di allievo. I piani di studio personalizzati sono, in questo ca-so, mezzo di espressione e di sviluppo della personalità. La costituzione delle classi avviene attraverso □ □ lo scambio di informazione tra gli insegnanti; □ □ l’analisi delle Schede di presentazione; □□ il gioco estate: conoscenza del bambino, dell’ambiente, dei propri compagni e degli insegnanti; □ □ la compilazione di strumenti necessari agli insegnanti per la costituzione delle classi; □ □ la presa in considerazione del paese di provenienza; □ □ equilibrio numerico tra maschi e femmine della classe.
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4. FORMAZIONE DELL’ORARIO SETTIMANALE
I criteri di riferimento per la formazione dell’orario settima-nale sono: □ □ rispetto dell’orario minimo stabilito per ogni disciplina □ □ equilibrio nella distribuzione delle varie discipline nell’ar-co della giornata e della settimana □ □ alternanza delle discipline □ □ blocchi orari di norma non inferiori alle 2 ore per disciplina □ □ pari dignità delle discipline □ □ modifica dell’orario in presenza di progetti di approfondi-mento dell’offerta formativa. 5. ORE DI COM-PRESENZA
Un elemento inoltre che caratterizza la Scuola è la scelta di garantire ad ogni classe un monte ore di contemporaneità/compresenza, cioè la presenza di docenti durante lo svolgi-mento di una disciplina, che permette di attuare attenzioni più dirette al gruppo e/o al singolo alunno. Tale organizza-zione offre l’occasione di recuperi, potenziamenti e progetti vari, opportunità molto importante per la qualità della scuo-la. Ogni settimana gli insegnanti si trovano insieme per pro-grammare le lezioni e per esaminare la situazione di ogni singolo alunno. L’osservazione e il confronto appuntato con precisione sull’agenda, permette una puntuale e rapida indi-viduazione e risoluzione delle questioni che sorgono. I genitori sono costantemente tenuti informati della evoluzio-ne della situazione, sia tramite i colloqui prefissati, sia trami-te le apposite schede ministeriali e interne. 6. USCITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
L’esperienza scolastica è arricchita dai viaggi di istruzione e dalle uscite didattiche. Oltre ad essere un momento di svago e di divertimento, le visite diventano un utilissimo spazio istruttivo. Vedere, visitare, toccare alcune realtà solo dette o illustrate a scuola porta ad imparare prima e meglio. È per questo che la scuola cerca di sfruttare le occasioni che il mon-
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do circostante offre e di accompagnare, quando è possibile, i bambini a fare delle esperienze concrete toccando con mano la realtà. 7. LA DOCUMENTAZIONE NEL REGISTRO INFORMATICO
La funzione della documentazione non è semplicemente bu-rocratica, ma ha una forte valenza educativa. Attraverso il supporto informatico, la meticolosa e precisa annotazione delle osservazioni, degli interventi pianificati e delle verifiche effettuate permette all’insegnante e all’intero collegio docenti di operare scelte più oculate e scientifiche. Inoltre, la docu-mentazione, in alcuni casi, ha una valenza giuridica atta a comprovare in ogni situazione la posizione dell’insegnante o degli alunni. I docenti hanno l'obbligo di documentare l'attività didattica attraverso: □ □ IL GIORNALE DELL'INSEGNANTE documenta la programma-zione didattica e valutativa di ciascun docente. Contiene gli orari, la programmazione didattica annuale e le sue scansioni temporali, le verifiche e le valutazioni, l'analisi e la riflessione dell'efficacia del percorso attuato, offre informazioni sugli aspetti rilevati individualmente e sugli apprendimenti degli alunni. □ □ Sul REGISTRO DI CLASSE vanno annotati i dati anagrafici de-gli alunni e le assenze di questi ultimi. □ □ L'AGENDA DELL’ÉQUIPE PEDAGOGICA documenta l'attività del team, puntando soprattutto a sottolineare le dimensioni trasversali degli apprendimenti e a programmare i relativi interventi educativi e/o formativi. Contiene gli orari delle classi e degli insegnanti; le programmazioni educative e di-dattiche; le modalità organizzative/didattiche delle classi; documenta i fatti rilevanti nella vita della classe: rapporti interni ed esterni alla scuola, gli incontri di modulo, di circolo e con le agenzie educative presenti sul territorio; i verbali degli incontri di team.
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8. LE COMMISSIONI
Le Commissioni dei docenti sono organi che durano un an-no, con nomina da parte del COLLEGIO DOCENTI.
Esse svolgono una funzione specifica all’interno dell’organiz-zazione scolastica. Alcune di queste collaborano con altri or-ganismi quali il Consiglio di Istituto, il Collegio docenti, la nostra scuola secondaria o enti provinciali.
Le commissioni sono le seguenti:
Commissione POF per la revisione e l’aggiornamento del Pof
Commissione continuità per qualificare la didattica nei pas-saggi con la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Secondaria;
Commissione CLIL per favorire l’apprendimento della lin-gua inglese coinvolgendo altre discipline
Commissione biblioteca per educare alle lettura e all’utilizzo della biblioteca;
Commissione solidarietà per far crescere una coscienza multi-culturale e gesti di solidarietà.
9. GLI ORGANI COLLEGIALI
Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico educati-ve, nella nostra Scuola sono attivi i seguenti Organi collegiali: □ □ CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (=CIS) □ □ COLLEGIO DEI DOCENTI □ □ CONSIGLIO DI CLASSE Essi operano con competenze diverse previste dall’apposita normativa (cf Statuto degli Organi collegiali). Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali. La convocazione, comunicata agli interessati a norma di leg-ge, viene effettuata a partire da un calendario fissato all’ini-zio dell’anno. Le variazioni sono comunicate e motivate per tempo. Membri del Consiglio di Istituto sono i rappresentati di clas-
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se, eletti dai genitori all’inizio di ogni 3 anni, una rappresen-tanza degli insegnanti eletti dal Collegio docenti ed educatori extra-scolastici. Un ruolo fondamentale di raccordo tra la scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di classe che relaziona con tutti i genitori. 10. LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE
La scuola è una struttura accogliente, elegante, attrezzata appositamente per le necessità educative e didattiche dei bambini. Ogni aula è spaziosa, ben illuminata e insonorizza-ta, dotata di banchi a norma e con altezza adeguata alla strut-tura fisica del bambino. Ogni aula ha con PC con possibilità di accesso al registro informatico, alla rete intranet e collega-mento ad Internet. La Scuola inoltre dispone di 2 sale con 30 PC, ciascuna colle-gati in rete con accesso ad Internet. Possiede inoltre una di-screta biblioteca multimediale e numerosi software didattici e di utilità. Dispone inoltre di una palestra attrezzata per l’insegnamento della motoria e l’animazione psico-corporea, particolare atti-vità ricreativo-formativa avviata in modo sperimentale pres-so la nostra scuola. Inoltre ha una nuova sala multimediale per l’attività musica-le-vocale-visiva denominata “AULA DEI SUONI” per l’educa-zione all’immagine; aule per la manipolazione, per il teatro e la danza. 11. SPAZI E STRUMENTI
AULE | LABORATORI-SPAZI POLIVALENTI AULA SUONI BIBLIOTECA PALESTRA REFETTORIO AMBULATORIO SERVIZI IGIENICI
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CORTILE | CAMPI DA GIOCO PISCINE DIREZIONE - SEGRETERIA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DI EVACUAZIONE RISCALDAMENTO AULE e PALESTRA a pavimento ILLUMINAZIONE IMPIANTO ELETTRICO | ANTINCENDIO | ACUSTICO Criteri per l’utilizzo degli spazi □ □ Ogni spazio della scuola è organizzato in modo funzionale per un utilizzo anche polifunzionale. □ □ Ad ogni classe è garantito un adeguato utilizzo di tutti gli spazi. □ □ Nei corridoi e negli spazi comuni non è consentito svolgere giochi pericolosi per la propria e altrui incolumità □ □ Le turnazioni nelle aree comuni vengono concordate nel plesso all'inizio dell'anno scolastico. □ □ II materiale è tenuto con cura da diversi responsabili. □ □ Le aule abilitate a laboratori vengono utilizzate per lo svol-gimento di attività specifiche e, durante le ore in cui non so-no previste tali attività, diventano aule di rotazione. □ □ Ad ogni anno scolastico le classi ruotano nelle aule che ri-mangono fisse. 12. MENSA SCOLASTICA
La Scuola possiede una mensa interna di buona qualità. Il menù previsto settimanalmente è stato approvato dall’ASL bresciana. Si garantisce una cucina per ogni necessità certifi-cata degli alunni e un servizio personalizzato e curato dal personale. 13. TRASPORTO
La nostra Istituzione possiede una batteria di quattro pul-mann e di un pulmino per il trasporto dei bambini e dei ra-gazzi. È un aiuto ai bambini e alle loro famiglie. Gli autisti, alla sera sono coadiuvati da una educatrice che mantiene l’ordine e si fa interprete delle situazioni di difficoltà.
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3 □ □ pianificazione CURRICOLARE 1. DISCIPLINE
Le discipline sono la nervatura su cui si costituisce il currico-lo della Scuola. Si ritengono tutte e singole le discipline fon-damentali e utili a far maturare nel bambino un cultura aper-ta, una intelligenza sveglia e una personalità matura. Sono pertanto così distribuite:
discipline Classe I Classe II
Classe III Classe IV Classe V
italiano 7 7 7 7 7
inglese 2 2 2 2 2
Storia /cittadinanza e Costituzione
2 2 2 2 2
geografia 2 2 2 2 2
matematica 6 6 5 5 5
scienze 1 1 2 2 2
Tecnologia 1 1 1 1 1
Musica 1 1 1 1 1
A. Immagine 1 1 1 1 1
Scienze motorie 2 2 2 2 2
Religione 2 2 1 1 1
Metodo/compiti 1 1 2 2 2
Laboratori 2 2 2 2 2
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2. METODOLOGIA E LABORATORIO COMPITI
La didattica dell’imparare ad imparare, pilastro della nostra Scuola primaria e secondaria, si struttura attorno alla meto-dologia e al laboratorio compiti. La maturazione nell’alunno di una metodologia adeguata e di una autonomia in grado di supportare il suo apprendimento stanno alla base del nostro stile di insegnamento.
L’esercitazione scritta e lo studio orale sono due elementi indispensabili dell’esperienza scolastica. Il bambino attraver-so l’esecuzione dei compiti dimostra di aver seguito e com-preso la spiegazione dell’insegnante e di essere in grado di muoversi in modo autonomo nell’argomentazione spiegata. Questo ha portato la nostra scuola a fare delle scelte ben pre-cise in ordine alla questione dei compiti.
Il compito serve prima di tutto all’insegnante per valutare se la sua spiegazione è stata appresa dagli alunni, e agli alunni per consolidare le proprie abilità.
La quantità degli esercizi viene equilibrata e adeguata all’età, all’autonomia e alla capacità del soggetto.
Il compito è un momento di verifica dell’apprendimento e di espressione di sé. Tutto questo si traduce concretamente nel progettare un tempo di esecuzione calibrato al tempo dei bambini. Alla famiglia spetta il compito/il dovere di interes-sarsi, di stimolare e di motivare. Senza sostituirsi al figlio nella esecuzione del compito.
3. OBIETTIVI FORMATIVI
La Scuola primaria è l'ambiente educativo di apprendimento dove il fanciullo trova le occasioni per maturare progressiva-mente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico‑critica e di studio individuale. Da questo si evince che gli obiettivi formativi devono essere adeguati allo sviluppo di diversi aspetti del bambino: psi-
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co‑motorio, logico‑mentale, socio‑emotivo. Ogni attività educativa e didattica fa necessariamente riferi-mento all’età di sviluppo del fanciullo e di conseguenza co-noscere i suoi bisogni, da quelli generalizzati, comuni ai bambini di oggi a quelli specifici, legati alle situazioni contin-genti. Non si può quindi prescindere dalle caratteristiche tipiche di questa età (età scolare o periodo di latenza che intercorre tra il 6° e il 10° anno di età): □ □ impara a confrontarsi con la realtà, con gli altri, con la sua coscienza (diminuisce l'egocentrismo logico e affettivo nei rapporti sociali) □ □ la sua logica è concreta, legata alle sue esperienze; □ □ nella socializzazione perde gradualmente il giudizio asso-luto ed egocentrico, impara a tener conto della prospettiva altrui; è produttivo. □□ Gli obiettivi formativi richiedono la mobilitazione di sensi-bilità e prospettive pluri, inter e transdisciplinari e quindi integrità educativa.
Gli obiettivi formativi sono elaborati a partire dall’esperienza degli alunni in coerenza con il Progetto educativo della scuo-la, il Profilo educativo, culturale e professionale e in linea con gli obiettivi specifici di apprendimento indicati dal MIUR.
4. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE
La Cittadinanza e Costituzione si dispiega attraverso percor-si di studio che attuano l’apprendimento di obiettivi specifici delle diverse discipline, concretizzati in competenze, cioè in atteggiamenti, comportamenti, modi di vivere, che trovano nell’esercizio individuale e sociale i valori della convivenza civile. I docenti si interrogano su come il loro insegnamento può portare alla maturazione di corretti comportamenti di educazione stradale, ambientale, alimentare, alla cittadinan-za, alla salute e all’affettività. Il Collegio docenti concorda gli
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interventi educativi-didattici, gli incontri formativi, le visite di istruzione. All’origine di questa proposta di lavoro, si tro-va la convinzione che per educare sia necessario, in ogni fase evolutiva, ancorare l’inesauribilità delle rappresentazioni della realtà e dei comportamenti personali ad una visione complessiva ed unitaria della vita. Compito della scuola è rendere questa visione sempre più robusta, consapevole e critica.
Le educazioni proposte durante il ciclo scolastico sono:
1. Educazione alla cittadinanza 2. Educazione stradale 3. Educazione ambientale 4. Educazione alla salute 5. Educazione alimentare 6. Educazione all’affettività 5. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Formazione per i genitori I genitori, in quanto primi responsabili dell'educazione dei figli, sono partecipi dell’istituzione scolastica trasformando il servizio offerto dalla Scuola da pura opportunità a strumento educativo per una crescita culturale, umana e cristiana dei propri figli. La Scuola primaria santa P.E. Cerioli nel momento in cui si rivolge agli alunni, sa di dover giungere alla famiglia e sa anche che se non giunge alla famiglia fallisce la sua esperien-za educativa. Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quindi quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra scuola e famiglia favoriscono so-luzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che contempli oltre al conseguimento di risultati scolastici soddi-sfacenti, anche una incisiva azione educativa. A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di formazione, di condivisione.
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L’avvertenza della scuola è di tenere costantemente informati i genitori relativamente all’andamento scolastico del bambi-no e alla sua crescita nella capacità di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente.
Questa informazione avviene attraverso più strumenti: □ □ la Scheda quadrimestrale di valutazione (=pagella) □ □ la Scheda Interquadrimestrale □ □ gli incontri individuali con gli insegnanti.
Forte spazio hanno pure gli organi di rappresentanza come il Consiglio di Istituto. Nel corso dell’anno vi sono feste, incon-tri di formazione per genitori, assemblee per classi.
6. CARATTERIZZAZIONE
All’interno dell’intera organizzazione scolastica emergono come caratterizzanti l’intero percorso formativo, con la pre-senza del relativo docente abilitato all’insegnamento: l’edu-cazione musicale, l’insegnamento della lingua inglese, l’abili-tazione all’uso del computer, la motoria e la religione.
Educazione musicale Il corso di musica mira a far acquisire ad ogni alunno: la ca-pacità di leggere le note; sviluppare una maggiore sensibilità musicale; utilizzare la voce nel canto.
Inglese
Il corso d’inglese si attiva dal primo anno di scuola. L’obietti-vo generale è di far acquisire le basi della lingua inglese. La metodologia seguita parte da un approccio ludico e preva-lentemente orale, per permettere la comprensione, la conver-sazione e giungere alla forma scritta.
Informatica Il corso è proposto dal primo anno di scuola e vuole offrire agli allievi la possibilità di apprendere l’uso del computer come strumento utile e indispensabile in ambito scolastico e poi lavorativo. Lo scopo del nostro progetto scolastico è quel-lo di avvicinare gli allievi al computer per giungere ad un
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adeguato e corretto accesso alla multimedialità e alla iperte-stualità, rendendoli partecipi di questo linguaggio attraverso la creazione di un prodotto ipertestuale.
Motoria
Il corso di educazione motoria è proposto a tutti gli alunni e prevede, oltre alle attività in palestra, un corso di nuoto a quadrimestre. Gli obiettivi per il primo ciclo sono i seguenti: primi contatti con l’acqua; il controllo della respirazione; i galleggiamenti, cadute, salti e tuffi in acqua; galleggiamento in acqua alta; propulsioni con tavolette e altri galleggianti; immersioni; scivolamenti. Dal secondo ciclo le lezioni di mo-toria in ambiente acquatico mirano anche a far acquisire un’adeguata tecnica natatoria dei tre stili: crawl, dorso e ra-na. Trasversale a tutte le ore di motoria è l’attenzione al raggiun-gimento da parte del bambino di un’adeguata autonomia, in relaziona all’età, nella gestione del proprio materiale, dei tempi, degli spazi, e dell’igiene personale. 7. PROGETTI
Altrettanto caratterizzanti del percorso formativo risultano essere i progetti offerti dalla scuola: Metodologia E’ il laboratorio del IV anno, ma l’attenzione è trasversale su tutti e cinque gli anni. Il progetto mira a far crescere nel bam-bino l’autonomia necessaria per affrontare il lavoro di studio e di esercitazione individuale, nel rispetto dei tempi attraver-so una corretta gestione del materiale; all’interno delle ore dedicate al progetto viene posta luce sugli stili cognitivi indi-viduali per il raggiungimento delle relative strategie di stu-dio più performanti. Alfabetizzazione Emotiva Nel nostro contesto scolastico il programma di educazione emotiva costituisce un lavoro di “alfabetizzazione emoziona-
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le” che porta gli allievi a conoscere gli aspetti più rilevanti delle proprie emozioni; creare situazioni di apprendimento in cui i bambini acquisiscono consapevolezza dei propri stati emotivi e dei meccanismi cognitivi che li influenzano per poi utilizzare queste conoscenze nell’affrontare i problemi in cui essi si imbattono nella vita di ogni giorno. L’attuazione in un contesto scolastico nei cinque anni può avvenire secondo tre modalità: un ciclo di lezioni strutturate, approccio informale, integrazione nelle materie curricolari. Progetto Solidarietà Il progetto Solidarietà porta a realizzazione nella Scuola prima-ria l’anelito della Congregazione di avvicinare i bambini del-la nostra scuola, e indirettamente le loro famiglie, al proble-ma della solidarietà, dell’attenzione cioè all’altro e, in modo particolare, al diverso e allo svantaggiato. La nostra Congre-gazione opera in contesti missionari che permettono di far filtrare direttamente all’interno dei vissuti dei bambini i pro-blemi che agitano il sud del mondo. Pertanto la possibilità di svolgere durante l’anno una settimana di solidarietà dà la possibilità ai bambini, dapprima attraverso il gioco e poi gra-datamente attraverso la riflessione e lo studio di entrare in contatto con problemi di carattere universale che toccano grandi e gravi problemi di rapporto fra le nazioni. Sono per-tanto interessate le materie antropologiche, ma anche lingua, immagine, musica e quant’altro sarà utile a far percepire ai bambini la dimensione di vicinanza e prossimità a queste persone sfruttate e svantaggiate. Nel limite del possibile si creerà un ponte con i bambini che vivono in Mozambico e in Brasile per rendere l’esperienza più viva. School Camp Lo School Camp si articola in tre giornate di arricchimento della lingua inglese, in cui si prevedono attività di laborato-rio linguistico organizzate e monitorate da tutors madrelin-gua in collaborazione con l'insegnante e organizzate in base al livello dei partecipanti. Finalità dei laboratori è quindi
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quella di stimolare la partecipazione dei bambini promuo-vendo la comunicazione e le capacità espressive, il lavoro di gruppo e la produzione orale in un contesto creativo e diver-tente per gli alunni. La proposta consiste dunque in una vera e propria full immersion nella lingua inglese. Le giornate previste dallo School Camp si concludono con l'English Show, uno spettacolo“riassuntivo” dell'esperienza organiz-zato dai bambini con l'aiuto dei tutors e allestito per inse-gnanti e genitori. Miniolimpiadi Momento didattico-sportivo di fine anno in cui i bambini hanno la possibilità mettersi alla prova in alcuni sport e gio-chi di squadra sperimentati durante l’anno. Le Miniolimpiadi hanno una durata di due mattinate e vengono svolte nel me-se di giugno di ogni anno, sono coordinate dall’insegnante di Corpo Movimento e Sport supportato dagli altri insegnanti ed educatori. Oltre all’aspetto ludico, queste giornate di sport sono tese verso alcuni dei valori fondanti la pratica sportiva quali: il divertimento, l’impegno, il rispetto, l’amicizia, la lealtà. valori fondanti delle Miniolimpiadi della nostra scuola. Giochi di matematica
Rivolta agli studenti delle classi III, IV,V per favorire lo svi-luppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti. Il problem solving rimanda a processi cognitivi in cui prevale il pensare, il ragionare, il fare ipotesi, attività che richiedono l’impiego di abilità relative alla gestione di informazioni strutturate più che l’applicazione sterile di procedimenti mec-canici volti alla esecuzione esclusiva da calcoli.
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4 □ □ pianificazione RELAZIONALE 1. ALLEANZA CON LA FAMIGLIA
La famiglia è uno dei pilastri fondamentali del progetto edu-cativo del Centro educativo e Scuola, una risorsa senza la quale la scuola non assolverebbe il suo compito istruttivo poiché oltre che prendersi cura della crescita del bambino, deve creare e far crescere gradualmente una alleanza con la famiglia. Questo è uno dei punti di forza della nostra scuola, dove la relazione personale viene apprezzata dalle famiglie che avvertono in noi persone che si prendono cura dei loro figli. Non meno importante è la disponibilità che gli insegnanti e i padri della Sacra Famiglia danno per ascoltare le famiglie ed entrare in contatto con loro, aiutandole ad interpretare la si-tuazione, fornendo con chiarezza e sicurezza le scelte di que-sta scuola. È proprio la compattezza tra gli insegnanti, tra gli insegnanti e i Padri, tra corpo docente la gestione della scuola che dice la qualità della relazione educativa nei confronti dell'alunno e della famiglia. La suola è una comunità ma perché raggiunga il suo fine ha bisogno di una chiarezza di ruoli. Devono essere chiari i com-piti, le responsabilità e le mansioni di ogni appartenente alla comunità. I religiosi della Sacra Famiglia si impegnano a: □□ far conoscere e realizzare la propria proposta educativa □□ motivare il proprio intervento didattico □□ favorire e stimolare la formazione di un ambiente familiare ed accogliente □□ ricercare la serenità dei rapporti tra docenti e studenti, tra scuola e famiglia □ □ assicurare l'impostazione cattolica della scuola primaria santa Paola Elisabetta Cerioli
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Gli insegnanti si impegnano a: □ □ accettare e condividere le scelte di questa scuola dando il proprio contributo per favorirne la crescita □ □ assolvere il loro compito di insegnanti □ □ far crescere l’empatia nella relazione con l’alunno. Per em-patia s’intende ‘accorgersi’ di tutta la realtà dell'alunno, quel-la intellettiva e quella emozionale, per sostenerlo nella presa di coscienza dei suoi timori, ansie, paure, speranze, attese, incoraggiandolo ad agire in maniera conveniente. Gli alunni si impegnano a: □□ frequentare regolarmente la scuola □□ rispettare l’orario stabilito dalla scuola □□ utilizzare correttamente le attrezzature, gli spazi ed i tempi delle attività scolastiche, nel rispetto della proprietà comune e dei diritti degli altri □ r□ rispettare le regole fissate dall’organizzazione della Scuola □ r□ rispettare gli adulti presenti nella scuola ed i compagni I genitori si impegnano a: □□ collaborare in modo assiduo e costruttivo nel perseguimen-to delle finalità educative, formative e culturali dell’istituzio-ne scolastica e in particolare □□ a motivare costantemente i propri figli alla partecipazione alla vita della classe ed all’attività scolastica; □ garantire la regolare frequenza, la puntualità e il comporta-mento responsabile dei propri figli □ a giustificare per iscritto eventuali assenze, ritardi, uscite anticipate □ informarsi regolarmente sull’andamento scolastico del fi-glio. 2. IL RAPPORTO CON GLI ALUNNI
2.1. Il clima educativo La nostra prima preoccupazione nei confronti del bambino che entra nella nostra scuola è che egli possa fare un espe-rienza positiva e serena. Il clima che trova nell’ambiente sco-
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lastico è per questo familiare, cordiale e rispettoso. È compito di ogni figura educativa che opera all’interno della scuola assumere in ogni istante un comportamento corretto e nel contempo stimolante. 2.2. L’accoglienza Il momento dell’accoglienza costituisce un’occasione impor-tante per introdurre i bambini nel mondo della scuola. La delicatezza della situazione richiede pertanto una gestione equilibrata di molti fattori che predispongano il bambino a fidarsi della nuova realtà. Dal momento dell’iscrizione in poi inizia un cammino di av-vicinamento graduale che porta i bambini a conoscere sem-pre più approfonditamente le persone e lo stile della nostra scuola. Sono infatti organizzati due o più incontri con i bam-bini e le loro famiglie per far percepire la familiarità dell’am-biente e per orientare i genitori verso il nostro modo di ope-rare. Il momento più importante è però costituito dal Gioco Estate. Si tratta di uno speciale CRE (centro ricreativo estivo) che si svolge presso il nostro Centro per i bambini delle elementari. In questo clima di gioco e di festa estiva, i bambini di prima, o quelli nuovi, vengono introdotti progressivamente nell’am-biente, conoscendo le loro maestre, i loro educatori, i loro compagni. Inoltre, grazie al piccolo spazio giornaliero dedi-cato ai compiti, si avvia l’analisi dei livelli di partenza per predisporre i programmi dell’anno. 2.3. Il rapporto educativo Ogni insegnante avrà l’accortezza di utilizzare tutte le strate-gie atte a creare un clima sereno e familiare anche in classe. Aiuterà i bambini a maturare nei suoi confronti e nei con-fronti dei compagni un atteggiamento di stima e di rispetto nel rispetto del regolamento che segue e che verrà esposto i sintesi e sottoforma di indicazioni in classe. L’insegnante è convinto che il primo obiettivo per favorire una autentica assimilazione dei contenuti proposti sia la
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creazione di un rapporto empatico e prossimale tra se e gli alunni. Pertanto si prodigherà in questa impresa in ogni mo-mento. 2.4. Il regolamento Nella scuola c’è un regolamento che disciplina i comporta-menti e sancisce l’inaccettabilità della mancanza di rispetto verbale e comportamentale, del turpiloquio, della bestem-mia. Ora, si conferma che questi limiti devono essere consi-derati invalicabili e, nel caso di infrazione, deve essere usato ogni mezzo per il recupero educativo del fallimento compor-tamentale dei bambini e si deve arrivare anche a drastici provvedimenti (intervento del Direttore, convocazione dei genito-ri, richiamo scritto, sospensione dalle lezioni) per ristabilire l’e-quilibrio di una sana, civile e famigliare convivenza richiesta anche dai diritti all’educazione e all’istruzione degli altri alunni della classe. I bambini hanno bisogno di indicazioni e regole chiare, a fianco di una testimonianza chiara da parte degli adulti con i quali essi vivono, per dare un orientamento al loro agire, al loro comportamento. L’efficacia della proposta educativa dipende, oltre che dall’o-pera degli operatori della scuola e dal coinvolgimento colla-borativo della famiglia, anche dalla disponibilità, dalla capa-cità di ascolto e dalla risposta del bambino.
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5 □ □ pianificazione EXTRA-SCOLASTICA 1. GLI EDUCATORI
Gli educatori sono figure complementari importanti nell’as-setto educativo-scolastico della nostra scuola. Essi si affianca-no ai Padri e alle insegnanti per completare l’opera di educa-zione dei bambini della Scuola primaria. Lo stile, che deve contrassegnare la loro opera, come quello degli altri operato-ri all’interno del Centro, è segnato dalla prossimità e dall’em-patia, ma sostenuto da una matura autorevolezza. Essi assistono i bambini nei momenti extrascolastici, sono guidati da un responsabile e si relazionano in modo speciale con il tutor della classe con cui concordano gli interventi edu-cativi. In modo particolare a loro compete l’assistenza dei bambini durante il pranzo e l’organizzazione dei due spazi ricreativi pomeridiani. Il responsabile degli educatori, che li incontra per una riunio-ne settimanale, ha il compito di pianificare le attività e coor-dinare gli interventi educativi annotare le osservazioni sui singoli alunni. Tale registrazione è pure funzionale ad un periodico incontro con il tutor in vista dei colloqui con i genitori. Inoltre, questo compito richiede una disponibilità a lavorare su di sé per correggere e migliorare quelle situazioni che ren-dono inadeguata la propria relazione con i bambini. 2. CREATIVAMENTE. CORSI EXTRASCOLASTICI
Il Centro educativo in cui opera la scuola, offre alle famiglie l’opportunità di far frequentare ai propri figli/e, oltre l’orario scolastico, corsi che, variando di anno in anno, offrono l’occa-sione di affinare le sensibilità e le competenze particolari dei bambini che li scelgono liberamente e secondo le loro attitu-dini.
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Campionati Interscolastici di Nuoto La Scuola è orgogliosa di partecipare alla rassegna natatoria organizzata dalla Piscina Andreana-Sacra Famiglia che vede la partecipazione delle scuole presenti sul territorio.
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6 □ □ pianificazione VALUTATIVA
1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
1.1. Valutazione personalizzata
La valutazione degli apprendimenti è un processo attuato dai docenti, in collaborazione con le figure professionali edu-cative presenti nell’istituto, che permette di delineare la si-tuazione iniziale affettiva-educativa dell’alunno e il suo svi-luppo nel corso degli anni scolastici.
Tale sviluppo è inteso come risultato di assimilazione e con-solidamento di abilità e competenze, che puntualmente ven-gono stimolate e personalizzate al fine di promuovere la cre-scita formativa ed educativa di ogni singolo alunno.
1.2. Criteri-Indici di valutazione
I docenti della scuola valutano l’alunno nella sua globalità (conoscenze, abilità; comportamento e relazioni) e nella sua individualità in quanto ogni alunno è valutato in relazione agli obiettivi programmati e ai progressi compiuti. Tutta la valutazione – apprendimenti e comportamento – sarà espressa in numeri dal 5 al 10 nei documenti di valutazione di fine quadrimestre o di fine anno. Le prove intermedie saranno valutate in centesimi, espresse cioè in numeri dal 50 al 100. Si precisa che per quanto riguarda la valutazione degli appren-dimenti di ogni disciplina, il voto riportato nel Documento di valutazione potrà non essere il risultato della pura media matematica, bensì della considerazione anche di tutte le com-ponenti educative quando la media risulti non formata da un numero intero. I processi personali, di cui i compiti e le eser-citazioni a casa e a scuola non sono che tappe, continuino ad essere periodicamente descritti con giudizi descrittivi (ad.es. è un buon lavoro).
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Affinché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, è importante distinguere i momenti di verifi-ca/misurazione dalla valutazione. Si deve distinguere il mo-mento della misurazione (rilevazione ragionevolmente ogget-tiva dei dati tramite item standardizzati) dallo specifico della valutazione intesa come processo che, partendo da ciò che l’alunno/a è e già sa, promuove il progressivo avvicinamen-to a mete raggiungibili, nel rispetto dei ritmi e delle condizio-ni soggettive dell’apprendimento. La valutazione è conside-rata come valorizzazione in quanto non si limita a censire
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Bravissimo hai
lavorato bene
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100
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O mo
Obie vi raggiun in modo o mo:
padronanza/presenza par colarmente
ricca e sicura di tu gli aspe
richies , in un quadro organico
(comprese significa ve capacità
cri che, se richieste dalla prova)
4
stelline
Bravo hai
lavorato con
impegno
9
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90
Dis nto
Obie vi raggiun in modo dis nto:
padronanza/presenza decisamente
piena di tu gli aspe richies , in un
quadro organico
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stelline
Bene, hai fa o
un buon lavoro
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Buono
Obie vi raggiun in modo buono:
padronanza‐presenza piena degli
aspe richies
2
stelline
Bene, ma fai più
a enzione
7
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70
Discreto
Obie vi raggiun in modo discreto‐
soddisfacente: padronanza/presenza
di quasi tu /dei principali aspe
richies
1
stellina
Benino ma a ento
agli errori
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Sufficiente
Obie vi sostanzialmente raggiun :
presenza di quasi tu i principali
aspe richies /aspe essenziali
Questo compito
non è sufficiente
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Non
sufficiente
Obie vi non raggiun in modo
ne o:carenze generalizzate in
relazione alla maggior parte degli
aspe richies
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lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l’alunno a motivarsi, a costruire un’immagi-ne positiva e realistica di sé (autovalutazione). Pertanto la valutazione periodica e annuale terrà conto, oltre che dei ri-sultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercita-zioni, libere elaborazioni, anche dell’aspetto formativo nella scuola di base, ossia dei percorsi di apprendimento e dei pro-gressi ottenuti da ciascun alunno rispetto alla situazione ini-ziale e la maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche.
Nella valutazione gli insegnanti pongono attenzione a garan-tire la trasparenza, chiarendo a se stessi e agli alunni:
qual è la finalità della valutazione
Esplicitare “che cosa” e “come/con quali criteri” valutano
Avendo cura di utilizzare un linguaggio semplice ed immediato.
Il percorso formativo di ogni singolo alunno è così articolato:
Valutazione iniziale/diagnostica:
Definisce la situazione di partenza di ciascuno alunno ed individua il percorso formativo più adatto al raggiungimento degli obiettivi programmati. La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni sistematiche iniziali, prove d’ingresso mirate e funzionali, sia trasversali che per discipline o aree. Dalla situazione di partenza e dal suo evolversi, i docenti indicano, oltre alla normale progetta-zione, i gruppi di livello secondo fini e obiettivi definiti in base alle esigenze, ai ritmi di apprendimento dell’alunno.
Valutazione formativa-in itinere:
Controlla l’andamento del processo di apprendimento dell’a-lunno attraverso vari strumenti di verifica quali: compiti sui quaderni, correzione di elaborati, relazioni, formulazioni di schemi e le esercitazioni scritte. Essa ha il compito di portare l’alunno a una maggior consapevolezza e padronanza del suo apprendimento scolastico.
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Valutazione idiografica:
La dove necessita, per alunni con percorsi personalizzati.
Valutazione sommativa/criteriale:
Alla fine del I° e II° quadrimestre la valutazione periodica de-gli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle compe-tenze è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dell’alunno. La scelta delle prove di verifica viene effettuata dai docenti a livello di classi parallele nell’ambito disciplinare. La costruzione della tabella di misurazione nasce dall’esigenza di concordare criteri comuni e definire parametri “accettabili”, come minimo indi-spensabile per poter affermare che la prova è stata superata.
1.3. Scheda di valutazione
Le schede di valutazione sono uno strumento utile a registrare lo sviluppo degli apprendimenti dell’alunno e a dettagliarlo nelle singole discipline. Inoltre permettono un giudizio sinteti-co di analisi della situazione.
1.4. Scheda di recupero allo studio
Alla famiglia degli alunni che sono stati promossi, pur non avendo raggiunto gli obiettivi di fine anno, verrà trasmessa una comunicazione scritta contenente le motivazioni delle de-cisioni assunte dal Consiglio di classe, nonché un resoconto sulle carenze dell’alunno, indicando anche un piano estivo di recupero per quelle materie nelle quali l’alunno non ha rag-giunto totalmente la sufficienza; saranno indicate inoltre le iniziative didattiche che l’istituto intende attivare.
1.5. Autovalutazione
L’apprendimento più efficace ha luogo laddove gli allievi com-prendono non solo che cosa devono fare, ma perché devono farlo e come sarà giudicato. L’autovalutazione è importante per il fatto che tende a essere ipsativa piuttosto che normativa. Pertanto i docenti utilizzano l’autovalutazione come strumento al fine di dare agli allievi un ruolo nel valutare i propri risultati, consen-tendo loro di diventare sostenitore dei propri successi e di ve-
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derli riconosciuti, nei loro stessi termini, dai loro insegnati. Gli allievi sanno quanto hanno lavorato sodo su un compito e come giudicano i risultati ottenuti, e soltanto loro possono aiutare gli insegnati a capirlo. Se inizialmente alcuni giudizi degli allievi potranno essere errati, il processo di comparazione con altri giudizi farà sì che la loro qualità e coerenza possano migliorare. 2. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
2.1. Criteri-indici di valutazione
In merito alla modalità d’espressione della valutazione del
comportamento, il Collegio dei Docenti ha stabilito di tenere conto,
in sede di scrutinio intermedio e/o finale, di un giudizio com-
plessivo di maturazione, di crescita civile e culturale dello stu-
dente. In particolare, quindi, la valutazione si dovrà intendere
riferita a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e
comprenderà anche gli interventi e le attività di carattere edu-
cativo posti in essere al di fuori di essa; unitamente alla valuta-
zione degli apprendimenti e alla valutazione complessiva dello
studente essa sarà espressa collegialmente dal team docente
operativo nella classe presieduto dal Direttore.
Più precisamente il voto conseguito dagli alunni sarà il risulta-
to ponderato dei seguenti criteri:
- verifica della capacità di rispettare il complesso delle dispo-
sizioni che disciplinano la vita della nostra istituzione scolasti-
ca (rapporto con insegnanti, educatori, compagni, rispetto del
materiale proprio ed altrui,interiorizzazione delle regole);
- promozione della consapevolezza dei diritti e dei doveri de-
gli studenti all’interno della comunità scolastica, favorendo
comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri
diritti e al tempo stesso con il rispetto dei doveri (impegno a
farsi valere con educazione e misura, rispetto dell’ambiente e
del materiale in uso, utilizzo di un linguaggio adeguato);
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- verifica dell’apprendimento concreto dei contenuti offerti
(capacità di attenzione, partecipazione, esecuzione dei compiti, ri-
spetto delle consegne date, materiale ).
Sulla pagella apparirà il voto in decimi nella casella del comporta-
mento accompagnato da un indicatore sintetico nel giudizio analiti-
co sul livello globale di maturazione.
Per aiutare il collegio docenti nella valutazione è opportuno evitare
ogni giudizio/etichetta e cercare di descrivere i comportamenti che
giustificano e motivano la valutazione proposta.
Il numero delle note deve essere sempre letto in base alle situazioni
e non è un fattore vincolante. Sappiamo che esiste una correzione
formativa quotidiana, una raccolta di osservazioni disciplinari fatte
in classe e fuori classe, un progresso o regresso dell’alunno che co-
gliamo visivamente e memorizziamo nel tempo. Tuttavia occorre
anche documentare con delle comunicazioni e informare la fami-
glia là dove le situazioni si stanno trascinando.
Si propone di usare un criterio di meritocrazia per valorizzare e
premiare gli alunni che si sono distinti durante l’anno per l’impe-
gno.
2.2. Modalità di valutazione
Criterio della collegialità: tutti i docenti inseriscono nella griglia
delle osservazioni la loro valutazione.
Il direttore integrerà con le osservazioni riguardanti il tempo extra-
scolastico (refezione, trasporto, ricreazione).
Il docente prevalente provvederà a verificare la griglia di ogni sin-
golo alunno facendo attenzione a quelle situazioni disciplinari in
cui il giudizio non appare collegiale. Raccoglie dunque informazio-
ni dai singoli docenti per sottoporre in sede di consiglio un quadro
che rispecchi la situazione comportamentale dell’alunno.
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In sede di consiglio di classe tutti gli insegnanti collegialmente appro-
vano..
2.3. Griglia delle Osservazioni
Strumento di monitoraggio del collegio Docenti per intervenire con piani
personalizzati e per comunicare tempestivamente alle famiglie il profilo
socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo
quadrimestre vengono raccolte le osservazioni su comportamento, utiliz-
zo del materiale, impegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate,
unitamente all’andamento didattico, in una griglia che verrà consegnata
in occasione dei colloqui con i docenti.
AREA SOCIO-AFFETTIVA E RELAZIONALE
1. Il rapporto con i compagni è: aperto e disponibile
corretto
poco collaborativo
inadeguato
2. Il rapporto con i docenti è: collaborativi e rispettoso
rispettoso
Superficiale
oppositivo
AREA PROCESSI COGNITIVI
1.L’impegno e la partecipazione sono: attivi e regolari
Discontinui
da sollecitare
scarsi
2.L’utilizzo del materiale scolastico risulta: corretto
a volte incerto
difficoltoso
dimentica il materiale
PIENAMENTE RAG-GIUNTO 10 A
PIENAMEN
TE
RAGIUNTO
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RAGGIUNTO
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PARZIALM
ENTE
RAGGIUNTO
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ANCORA DA
RAGGIUNGER
E 7/6
COMPORTA
MEN
TO SOCIALE
cap
aci
tà d
i rel
azi
on
ars
i e d
i ges
re
le p
rop
rie
emo
zio
ni
Riesce a
relazionarsi in
modo collabora
vo e
ri-
spe
oso con adul e coe-
tanei
Riesce a relazionarsi posi-
vamen
te con adul e
coetanei
Gen
eralmen
te riesce a
relazionarsi con adul e
coetanei
Va smolato a relazio-
narsi
corre
amente
con adul e coetanei
RISPETTO
DELLE REG
OLE
com
pre
nsi
on
e, in
teri
ori
zza
zio
ne
e ri
spe
o d
elle
reg
ole
Riconosce ed interiorizza il
valore delle regole e le sa
rispe
are
in contes di-
versi.
Riconosce e
rispe
a le
regole
Conosce le regole e
solitam
ente le rispe
a Va
sollecitato al ri-
spe
o delle regole
IMPEG
NO e PARTEC
IPAZIONE
cap
aci
tà d
i ap
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azi
on
e e
dili
gen
za n
ell’e
secu
zio
ne
Si applica in m
aniera a
va
e regolare nell’esecuzione
delle consegne. Interviene
in modo per
nen
te, co-
stante e costru
vo duran-
te le lezioni
Si applica
regolarm
ente
nell’esecuzione delle con-
segne e interviene respon-
sabilm
ente
durante
le
lezioni
L’im
pegno
nell’esecu-
zione d
elle consegne e
la partecipazione duran-
te le lezioni sono di-
scon
nui
Va spronato ad impe-
gnarsi maggiorm
ente
e guidato ad interve-
nire in modo per
-nen
te durante le le-
zioni
UTILIZZO M
ATERIALE
Gessce
il materiale in
modo corre
o e puntuale
Gessce
corre
amen
te il
materiale
Gen
eralmen
te gessce
in m
odo corre
o il ma-
teriale
Va guidato e sollecita-
to nel portare il m
ate-
riale e
spronato ad
una corre
a gesone
AUTO
NOMIA
Au
tosuffi
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gn
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te in
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nte
sco
las
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Sa organizzarsi con ordine
ed u
lizza in m
odo auto-
nomo conoscenze,
stru-
men
e m
etodi, anche in
contes diversi
Possiede un buon livello
di
autonomia, che gli con-
sente di portare a termine
le a
vità in m
odo appro-
priato, anche in contes
diversi
Ha bisogno di conferm
e esterne per l’esecuzione
delle consegne
Necessita della guida
dell’insegnante
per
portare a compim
en-
to le consegne
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2.3. Scheda interquadrimestrale
Strumento di monitoraggio del collegio docenti per intervenire con piani personalizzati e per comunicare tempestivamente alle famiglie il profilo socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo quadrimestre vengono raccolte le osservazioni su comporta-mento, utilizzo del materiale, impegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate unitamente all’andamento didattico, in una griglia che verrà consegnata in occasione dei colloqui con i docenti.
AREA SOCIO-AFFETTIVA E RELAZIONALE
1. Comportamento sociale
Pienamente raggiunto
Raggiunto
Parzialmente raggiunto
Da raggiungere
2. Rispetto delle regole
Pienamente raggiunto
Raggiunto
Parzialmente raggiunto
Da raggiungere
3. Impegno e partecipazione
Pienamente raggiunto
Raggiunto
Parzialmente raggiunto
Da raggiungere
4.Utilizzo del materiale
Pienamente raggiunto
Raggiunto
Parzialmente raggiunto
Da raggiungere
5. Autonomia
Pienamente raggiunto
Raggiunto
Parzialmente raggiunto
Da raggiungere
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AREA DISCIPLINARE: LA CAPACITÀ DI COMPRENSIONE DEI CONTENUTI
1. Area linguistico-artistico-espressiva: ottima
distinta
buona
discreto
sufficiente
non sufficiente
2. Area storico- geografico: ottima
distinta
buona
discreto
sufficiente
non sufficiente
3.Area matematico-scientifico-tecnologica: ottima
distinta
buona
discreto
Sufficiente
non sufficiente
3. I COMPITI
I compiti a casa rappresentano un momento fondamentale per favo-
rire l’interiorizzazione dei contenuti e delle tecniche operative, non-
ché il raggiungimento dell’autonomia personale, saranno sempre
assegnati con gradualità e in misura proporzionale alle reali possi-
bilità degli studenti.
La metodologia (ora in cui si avviano i compiti a Scuola) è uno dei
pilastri fondamentali del progetto educativo della nostra scuola e si
inserisce all’interno di quella che è la didattica dell’imparare ad im-
parare. Quest’ultima tende a far acquisire all’alunno abilità e strate-
gie metacognitive che gli consentono di sviluppare competenze utili
.3.1. Annotazione per docenti
Ogni alunno durante l’anno scolastico avrà 2 ore settimanali per
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svolgere i compiti. Nelle ore di studio gli alunni potranno verificare la loro autonomia e riflettere sul proprio apprendimento sotto lo sguardo dei loro docenti.
Le classi quarte/quinte avranno il laboratorio dei compiti al giove-dì pomeriggio.
La tabella qui sotto riporta i giorni in cui i bambini hanno le ore di metodo di studio e di compiti da svolgere a scuola. = 1 ora; = 2 ore.
L’assegnazione dei compiti dovrà essere registrata
dall’insegnamento nell’apposito planning settimanale che sarà sul
registro informatico di classe. (sullo stesso dovranno essere segnate
anche verifiche scritte e orali).
I compiti assegnati a casa dovranno essere segnalati sul diario di
ciascun bambino in tutti i processi di apprendimento.
L’impegno di ogni insegnante è quindi quello di programmare il
proprio curricolo e tutte le attività caratterizzanti, tenendo presente
la scelta di offrire un insegnamento capace di fare imparare ad im-
parare.
I compiti vengono sostanzialmente svolti durante le ore di scuola
siano esse ore di metodologia o curricolari, per agevolare, attraver-
so la supervisione dell’insegnante, l’interiorizzazione del metodo
ed il processo di apprendimento autonomo dell’alunno.
Classi L M MR G V
1 A
2 A
3 A
4 A
5 A
Classi L M MR G V
1 B
2 B
3 B
4 B
5 B
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Tuttavia è necessario che i genitori visionino quotidianamente il
lavoro svolto in classe insieme al proprio figlio per completare ciò che eventualmente non è stato terminato a scuola.
Si sottolinea che per il primo biennio è fondamentale un allena-
mento nella lettura per sostenere ed integrare il processo di ap-
prendimento.
Nel triennio successivo è indispensabile che l’alunno affronti a
casa lo studio seguendo la metodologia indicata dall’insegnante.
Durante i fine settimana e le vacanze di Natale, Pasqua ed estive la
scuola assegnerà delle esercitazioni calibrate in base al tempo ed
equilibrate tra le varie discipline. I compiti dovranno essere svolti
autonomamente dagli alunni; il genitore dovrà sollecitare e visiona-
re l’esecuzione degli stessi segnalando all’insegnante eventuali dif-
ficoltà.
Quando è assente un alunno In caso di assenza gli alunni recupereranno i compiti nel seguente modo:
Il bambino si impegna a recuperare il lavoro didatti-co svolto in classe e a copiare dal diario di un compagno i compiti assegnati per i giorni succes-sivi.
Il docente si impegna a fornire il materiale didattico (schede) al compagno di classe indicato dalla fa-miglia dell’alunno assente e a rispiegare gli argo-menti all’alunno al suo rientro.
Il genitore si impegna a informare l’insegnante ri-guardo al compagno di riferimento nei giorni di assenza del proprio figlio, nell’impossibilità di fare ciò il materiale utilizzato (schede) verrà con-segnato dall’insegnante al rientro e di provvedere tramite il quaderno del compagno a far recupera-re il lavoro didattico.
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4. VALUTAZIONE DEL POF
Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione conti-
nua da parte dei Docenti e trova nelle Commissioni costituite all’in-
terno del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituito gli organi
competenti per una analisi e per la sua attualizzazione.
Per quanto non espressamente previsto nel presente documento,
vale il riferimento alle norme vigenti.
VALIDITA’
Il presente P.O.F. è stato approvato dal Collegio Docenti per la parte didattica in data 6 settembre 2011 e dal C.I.S. per la parte organizzativa in data 16 maggio 2011.
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I docenti della Scuola Primaria p. Antonio Consonni DIRETTORE Albini Elisa DOCENTE Assirati Chiara-Rinaldi Isabella DOCENTE Facchetti Silvia DOCENTE Frosio Giulia DOCENTE Marchetti Barbara DOCENTE Pierani Luisa DOCENTE Piovani Mariangela DOCENTE Recenti Angela DOCENTE Zanotti Clara Maria DOCENTE Fabemoli Rossana DOCENTE P. Danilo Pettenuzzo Religione 3-4-5 Brena Francesca RELIGIONE e SOSTEGNO Brassini Francesco EDUCAZIONE MOTORIA Comparelli Elisa INGLESE Grazioli Roberto EDUCAZIONE MUSICALE Cerioli Andrea INFORMATICA Grossi Cristina SOSTEGNO Chiara Prestini CORDINATORE EDUCATORI Stabilini Simone EDUCATRICE Bergamaschi Matteo EDUCATORE Bruneri Margherita EDUCATRICE Lamenta Adele EDUCATRICE Marchini Chiara EDUCATRICE Alessia Appiani EDUCATRICE
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centro Educativo e Scuola Santa Paola Elisabetta Cerioli
via Milano 75 25034 Orzinuovi Brescia tel. 030-94.10.36 fax. 030-99.40.462 [email protected]
i responsabili
p. Michelangelo Moioli
Superiore generale
p. Antonio Consonni
Superiore locale, gestore della Scuola direttore Scuola dell’Infanzia direttore Scuola Primaria Preside Scuola Secondaria P. Luca Ghirardelli
vice Preside e Direttore della Scuola Secondaria P. Danilo Pettenuzzo
collaboratore
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