polizia penitenziaria domani
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n. 9 del 8 giugnoTRANSCRIPT
Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)
Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XI - numero 9 - 8 giugno 2009DISTRIBUZIONE GRATUITA
Bene, anche questa è fatta, i dati ufficiali parlanodi 63.400 detenuti presenti nelle carceri italianeequivalenti ad almeno 64.000 presenze effettive.La presenza di detenuti negli istituti penitenziariitaliani tollerabile (legalmente ammissibile?), parialla presenza regolamentare incrementata del 50%che oggi è di gran lunga...
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di Leo Beneduci
SOLD OUT SOLD OUT solo posti in piedisolo posti in piedi
2 Numero 9 - Anno XI - Lunedì 8 giugno 2009
Bene, anche questa è fatta, i dati
ufficiali parlano di 63.400 detenuti
presenti nelle carceri italiane equi-
valenti ad almeno 64.000 presen-
ze effettive.
La presenza di detenuti negli istitu-
ti penitenziari italiani tollerabile
(legalmente ammissibile?), pari alla
presenza regolamentare incremen-
tata del 50% che oggi è di gran
lunga inferiore a quella data dalle
cifre ufficiali è stata superata, le
aggressioni, le minacce, persino
qualche sequestro in sezione di
Personale di Polizia Penitenziaria
sono all’ordine del giorno e l’unica
soluzione “proposta” è la realizza-
zione di nuovi padiglioni-carceri di
cui per 4.615 posti entro il
31.12.2010.
Accade così che negli istituti peni-
tenziari, in particolare in quelli di
ben nota fama quali Torino L.C.,
Milano-S.Vittore, Roma-Regina
Coeli, Napoli-Poggioreale etc., di
posti detenuto non ce ne siano più,
neanche nel terzo letto a castello (a
Palermo sarebbero arrivati al quar-
to con rischi evidenti legati all’altitu-
dine), neanche con i materassi per
terra persino nelle aree non deten-
tive. In sintesi e al momento, in via
del tutto eccezionale per pochi gior-
ni ancora, solo posti in piedi nelle
carceri italiane.
Poi, per allocare gli ulteriori detenu-
ti, si vedrà di recuperare spazi negli
Uffici, nelle Direzioni, nei Provvedi-
torati e al Dap come peraltro ave-
vamo già proposto, magari anche
presso qualche Scuola (sic!).
Nel frattempo la protesta sindacale
(di alcuni sindacati tra cui il nostro)
è iniziata e non sembrano sussiste-
re le condizioni oggettive per addi-
venire a reali punti di incontro
rispetto ad una divergenza di opi-
nioni, Sindacati vs. Amministrazio-
ne, su quanto sta accadendo e
soprattutto su quanto accadrà nei
prossimi mesi, in attesa che qual-
cuno che soprattutto ha il dovere
politico di farlo non assumerà i
necessari correttivi.
Ci riferiamo, ovviamente, al Mini-
stro Alfano uscito a quanto si dice
“vincitore”, unitamente alla corrente
in primain prima
di
LeoBeneduci
facente capo al Presidente del
Senato Schifani, dagli scontri elet-
torali in Sicilia e che, quindi, ades-
so e finalmente può occuparsi del
carcere e della Polizia Penitenzia-
ria più di quanto ad oggi abbia mai
fatto. Perché poi, dalla manifesta-
zione del 4 giugno propedeutica a
quella, più grande, del 17 giugno, è
emerso un Capo del Dap nonché
Commissario Straordinario per
l’Edilizia penitenziaria Dott. Franco
Ionta più “umile” e sincero del soli-
to e con idee concrete che nell’in-
contro con le OO.SS. in protesta ha
affermato essere il Piano Carceri il
primo tassello degli interventi
necessari per risolvere il problema
penitenziario italiano e di avere in
corso ulteriori iniziative in favore
della Polizia Penitenziaria quali:
l’abolizione delle convalide extra
carcere, la revisione dei corsi pres-
so le Scuole, la revisione dei proce-
dimenti disciplinari, il recupero del
personale addetto a servizi di sor-
veglianza impropri (quali quelli
presso i Tribunali), alle sentinelle e
agli spacci (circa 1.200 unità) e la
revisione degli organici per quanto
riguarda i servizi presso i Prap, le
Scuole e il Dap. Tutto molto bello e
molto sereno, quindi, solo che
per qualsiasi cosa vogliano
fare, che sia condivisa o meno,
che sia utile o indispensabile.
E’ VERAMENTE TARDI!
Nel frattempo il Ministro non
convoca come si era richiesto e
c’è chi dice che la data prevista
per l’incontro è il 23 giugno per
cui il 17 in piazza, salvo clamo-
rose rivelazioni soprattutto di
ordine politico, ci si dovrebbe esse-
re nuovamente
Sold Out, solo posti in piedi
I dati ufficiali parlano di 63.400 detenuti
presenti nelle carceri italiane equivalenti
ad almeno 64.000 presenze effettive
3Numero 9 - Anno XI - Lunedì 8 giugno 2009
BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’
"Separazione di ordini di giudici epm, nuova composizione del Csm,intercettazioni: subito dopo le elezio-ni". Il ministro della Giustizia AngelinoAlfano ha predisposto i prossimi pas-saggi del Governo. In cantiere c'è lariforma delle professioni e un nuovomodello di giustizia da proporre inambito costituzionale al presidentedel Consiglio e ai due partiti dellacoalizione governativa.
ANNO XI - n. 9 Lunedì 8 giugno 2009
Direttore Responsabile Leo Beneduci
Direttore Editoriale Domenico Nicotra
Vice Direttore Domenico Mastrulli
Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano Gennaro Ricci
Direttore Organizzativo Luca Cruciani
Coordinamento Redazionale Alfio Grasso
Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo
Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia
Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
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PROGRAMMI - Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano al lavoro per nuove iniziative legislative
di
DomenicoNicotra
Tre progetti per il Governo
La Giustizia danneggia le impreseLa Giustizia costa alle imprese
coinvolte in cause civili 22,9 miliar-
di di euro l'anno. Le imprese con
controversie giudiziarie ancora in
corso sono tre milioni (48,8%),
ognuna di queste paga una media
di 3.382 euro per un sistema giu-
stizia lento e malfunzionante e a
farne le spese lo sviluppo delle
imprese stesse. In particolare, in
Italia i costi processuali incidono
per il 29,9% sul valore della con-
troversia - quasi tre volte di più
rispetto ai colleghi degli Usa
(9,4%) - e dello 0,8% sul fatturato
annuo aziendale.
Ma oltre ai costi, sull'attività delle
aziende italiane incide anche il
tempo stimato per la soluzione di
una disputa commerciale: 1.210
giorni (oltre 3 anni) a partire dalla
data di iscrizione della causa a
ruolo fino al momento della liqui-
dazione o dell'effettivo pagamen-
to.
Un termine che si allunga fino a
12,1 anni per le cause di appalto.
Numeri che sono valsi all'Italia la
testa della black list (13° posto
nella classifica generale) dei giorni
necessari per la soluzione di una
disputa di carattere commerciale,
paragonabile solo a paesi come lo
Sri Lanka (1.318 giorni), la Liberia
(1.280) e il Gibuti (1.225) e ben
lontana dai 404 giorni del Regno
Unito e i 331 della Francia.
Un trend che se confrontato con
gli anni passati risulta ancora più
preoccupante, poichè la situazio-
ne sembra peggiorare di anno in
anno: la durata dei procedimenti
per la soluzione di dispute com-
merciali è aumentata di 565 giorni
in più in cinque anni, dal 2004 al
2008.
Pericolo malattie in carcere
4 Numero 9 - Anno XI -Lunedì 8 giugno 2009
ALLARME - I medici penitenziari denunciano la sempre più drammatica situazione degli Istituti italiani
NOVITA’
Albo docenti e regolamento delleScuole di Formazione ed aggiornamento
L'esito dei lavori per l'istituzione dell'Albo docen-
ti e la bozza del regolamento delle Scuole di Forma-
zione ed aggiornamento, presentata dalla Direzione
Generale del Personale e della Formazione, è nella
fase delle valutazioni conclusive.
Anche i medici penitenziari denunciano la drammatica situazione in cui si vengono a trovare i
64.000 detenuti (2650 sono donne) rinchiusi nelle 210 carceri italiane. Per i medici peniten-
ziari ci sono “numeri mai raggiunti nella storia del nostro Paese. Le preoccupanti condizio-
ni di sovraffollamento creano un clima di difficile convivenza. Tutto si complica. Le cure
mediche,il trattamento. Il carcere è divenuta una bomba capace di esplodere di rabbia in
ogni momento. L’Amministrazione Penitenziaria ancora una volta si lascia cogliere
assolutamente impreparata, né tanto meno la sbandierata idea di mettere in costruzio-
ne altre carceri risulta facilmente percorribile,in quanto per costruire un carcere occorro-
no 8-10 anni. L’idea delle navi galleggianti è patetica e grottesca per tutte le implicazioni
che comporta sul piano dell’organizzazione. Le carceri costituiscono una miscela esplo-
siva. 16.000 tossicodipendenti (di cui 2167 in trattamento metadonico), 21.400 extraco-
munitari, 5200 affetti da epatite virale cronica (HBV e HCV), 2500 sieropositivi per HIV,
6500 disturbati mentali. Nel corso dell’anno 2007 si sono registrati:
44 suicidi,1110 tentativi di suicidio. 6450 scioperi della fame, 4850 episodi di autolesionismo
dati che suonano come un bollettino di guerra,ma che Medici devono gestire tra mille difficol-
tà e con scarsissimi mezzi a disposizione.
Circa 300 i VFP1, equamente suddivisi tra Personale Maschile e Personale Femmi-nile entro la penultima settimana di giugno dovranno essere avviati ai corsi per allie-vo agente di Polizia Penitenziaria presso le Scuole del Corpo. Il corso però durerà unanno e le 300 unità saranno disponibili a giugno 2010. Il Capo del Dap Franco Iontaed il Ministro della Giustizia Angelino Alfano non sono riusciti ad inserire il dimezza-mento del corso nel primo disegno di legge utile.
Inizio corso per 300 VFP1
BREVISSIME DAL DIPARTIMENTO
La ripresa dei lavori per la
modifica del modello orga-
nizzativo del servizio delle
traduzioni e dei piantona-
menti è all'esame del Vice
Capo Vicario del Dipartimen-
to. Si devono verificare le
ulteriori esigenze e le criticità
emergenti.
Modifica del modello organizzativo
per le Traduzioni e i Piantonamenti
Direttore Area Sicurezza e
accesso al Gruppo Operativo Mobile
La bozza del Decreto che
disciplina l'istituzione del
Direttore dell'Area Sicurez-
za è stata trasmessa alle
organizzazioni sindacali. Il
Dipartimento ha deciso di
iniziare a discutere le pro-
cedure di accesso al Grup-
po Operativo Mobile.
5Numero 9 - Anno XI - Lunedì 8 giugno 2009
Mastrulli assolto
E’ crisi strutturale di tutto il Corpogli interrogativi sul futuro sono tanti
Non ci furono tessere false, raggi-
ri né tanto meno truffe ad agenti e
sindacati: il tribunale di Trani in
composizione monocratica ha
assolto con formula piena Mimmo
Mastrulli, Vice Segretario Gene-
rale dell’Osapp da ogni accusa
chiudendo così una vicenda che
si protraeva dal 2004. A sporgere
denuncia verso Mastrulli erano
La presa di posizione delle sigle
sindacali dell'ultimo periodo ha evi-
denziato i problemi strutturali che
attanagliano il Corpo di Polizia
Penitenziaria.
In particolare i punti su cui si sono
accesi i riflettori sono: un inade-
guato piano pluriennale di finanzia-
mento per il risanamento ed il fun-
zionamento degli apparati; l’insuffi-
cienza degli stanziamenti per il rin-
novo del contratto economico per il
biennio 2008/2009, che non preve-
de un solo euro per le specificità
ed i trattamenti accessori; la man-
canza dell’impegno assunto for-
malmente, a dicembre 2008 e poi
a febbraio dal Governo attraverso
il Ministro Brunetta per l’avvio delle
procedure e relativo stanziamento
delle risorse economiche integrati-
ve per il riordino delle carriere;
impegno ripetuto più occasioni uffi-
ciali dai vari Ministri e Sottosegre-
tari del Comparto Sicurezza e Dife-
sa. Si torna a denunciare, quindi, il
taglio delle risorse per tutti gli uffici
di Polizia delle diverse articolazioni
del Comparto Sicurezza delle poli-
zie ad ordinamento civile: il taglio
degli straordinari, degli stanzia-
menti per l’ordine pubblico, delle
missioni (per intenderci gli accom-
pagnamenti alla frontiera ed ai
Centri di Identificazione ed Espul-
sione dei cittadini extracomunitari
irregolari e per i servizi di traduzio-
ne e trasferimento dei detenuti),
dei fondi per i fitti e la pulizia degli
stabili alcuni dei quali sono sotto
sfratto esecutivo; il blocco del turn
over a fronte del massiccio pensio-
namento, che in quest’ultimo trien-
nio interesserà le Forze di Polizia,
a fronte del quale il Governo non
ha pianificato né stanziato adegua-
te risorse economiche per nuove
assunzioni di personale. Inoltre la
rimodulazione dell’impianto con-
trattuale del Comparto Sicurezza e
Difesa, alla luce dell’esaltazione
delle specificità militari, operata
attraverso una serie di leggi e leg-
gine, trascinerà il Comparto verso
un modello corporativo e militare,
portando il libero sindacato dei
poliziotti verso schemi anacronisti-
ci.
In occasione della Festa delCorpo del 17 giugno ed inassenza di qualifiche idoneenel Ruolo dei Commissari unappartenente allo stessoRuolo attualmente Commis-sario (3 stelle) potrebbe esse-re autorizzato a rivestire, invia del tutto eccezionale esolo per un giorno, le insegnedi Commissario Coordinatore(una torre e due stelle) per ilComando del Relativo Schie-ramento.
Re per
un giorno
SENTENZE - Nessun problema con i tesseramenti sindacali in Puglia
stati alcuni agenti della polizia
penitenziaria. Secondo costoro
Mastrulli avrebbe falsificato le
loro firme pur di non perderli
come suoi iscritti. Anche la peri-
zia grafica, disposta dalla magi-
stratura, gli ha dato piena ragio-
ne: non c’è stata mai alcuna con-
traffazione delle firme apposte
sulle domande di tesseramento.
Marco Pannella nei giorni scorsi ha
dato vita al suo ennesimo sciopero
della sete. Questa volta il suo grido
di allarme è stato lanciato a favore
del personale della Polizia Peniten-
ziaria e di tutto il personale dell'Am-
ministrazione carceraria.
Pannella sciopera
per la Penitenziaria
6 Numero 9 - Anno XI - Luned’ 8 giugno 2009
Circolare sui congedi parentaliCORTE COSTITUZIONALE - Ampliato l’ambito di operatività per chi ‘cura’ soggetti affetti da handicap
Recentemente la Corte Costituzionale
ha ampliato l'ambito di operatività del conge-
do previsto dall'art. 42 comma 5 d.lgs 151/01
(testo unico sulle disposizioni legislative in
materia di tutela e sostegno della maternità e
paternità) includendo, fra i soggetti legittima-
ti al congedo, anche il coniuge convivente
con soggetto affetto da handicap in situazio-
ne di gravità. Il DAP ha provveduto ad ema-
nare le conseguenti disposizioni applicative.
Limitatamente al novero dei soggetti legitti-
mati a chiedere la concessione del beneficio.
Deve ritenersi ampliato il numero dei sogget-
ti legittimati alla fruizione del diritto di conge-
do previsto secondo un ordine di priorità:
coniuge disabile (se convivente), genitori del
disabile (se il figlio disabile non sia coniuga-
to o, se coniugato, non conviva con il coniu-
ge; il coniuge del figlio disabile non presti
attività lavorativa o sia lavoratore autonomo;
il coniuge del figlio disabile abbia espressa-
mente rinunciato a godere per lo stesso sog-
getto e nei medesimi periodi del congedo),
fratelli o sorelle (in modo alterno, conviventi
del disabile se entrambi i genitori siano dece-
duti o totalmente inabili), figlio convivente.
RICORSO COLLETTIVO
Indennità meccanografica
Proposto un ricorso Collettivo per il
riconoscimento a coloro che ne hanno
maturato il diritto dell’Indennità meccano-
grafica di cui al D.P.R. 146/1975, compren-
siva di arretrati ed interessi legali.
Il diritto alla retribuzione dell’indennità mec-
canografica, a seguito dello sviluppo tecno-
logico che ha portato all’uso quotidiano dei
terminali (computers) ha consentito d’indivi-
duare la normativa oggi applicabile al perso-
nale che fa uso quotidiano del computer.
Questa normativa: D.M. del 02 ottobre
2000, in applicazione del D.Lg.vo.
19/9/1994 n. 626, come modificato dal
D.Lg.vo. 19/3/1996 n. 242, può consentire al
Giudice di riconoscere l’indennità meccano-
grafica ai dipendenti pubblici. In pratica tutto
il Personale di Polizia Penitenziaria impe-
gnato in compiti informatici nei servizi e
negli istituti centrali e periferici, in costante
aumento visto l’impegno del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria per infor-
matizzare il più possibile il lavoro in tutte le
proprie articolazione, non vede ancora rico-
nosciuto il diritto a percepire questa indenni-
tà.
7Numero 9 - Anno XI - Lunedì 8 giugno 2009
zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia
Anche i boss soffrono di depressione
Anche i boss sono depressi.
Per Giacomo Maurizio Ieni, 52
anni, condannato al carcere
duro con l'accusa di associa-
zione mafiosa sono stati
disposti gli arresti domiciliari a
Catania perché depresso. A
deciderlo è stata la terza
sezione penale del Tribunale
del capoluogo etneo, motivan-
do questa scelta col fatto che
“l'ambiente familiare risulta
allo stato insostituibile”. “L'af-
fetto dei familiari – ha aggiun-
to il legale del presunto boss –
sarà la terapia migliore per
guarire”. Ieni è indicato come
il capo della cosca Pillera di
Catania ed era stato arrestato
il 26 aprile nell'ambito del-
l'operazione “Atlantide”. Sot-
toposto al regime del 41 bis,
che prevede alcune restrizioni
per i detenuti più pericolosi, nel
corso di una precedente udienza
del processo che lo riguarda, il
presunto boss, collegato in video-
conferenza dal centro clinico del
carcere di Parma, aveva confidato
in lacrime ai giudici di “essere for-
temente depresso e di non riuscire
a stare in carcere”. I suoi difenso-
ri, gli avvocati Giuseppe Lipera ed
Enrico Trantino, avevano quindi
chiesto per lui gli arresti domicilia-
ri sostenendo proprio che “l'affetto
della famiglia sarebbe stata la
terapia migliore per riprendersi e
guarire”. Il Tribunale ha stimato
inutile esperire un ulteriore accer-
tamento che finirebbe col confer-
mare quanto è stato ripetutamente
acclarato, col seguito di racco-
mandazioni che non è possibile
tradurre efficacemente lontano
dall'ambiente familiare, come ben
sa chi ha un minimo di esperienza
in materia”.
L’iniziativa contrasta conl’orientamento del DAP - L'inizia-
tiva dei giudici contrasta fortemen-
te con uno studio che il Dap
(Dipartimento dell'amministrazio-
ne penitenziaria) ha redatto nel
2006, secondo cui il 10 per cento
della popolazione carceraria accu-
sa disturbi legati alla depressione.
In quell'occasione per un anno e
mezzo fu censito il popolo che die-
tro le sbarre carcere, e su circa
140mila detenuti, quelli depressi
risultarono oltre14mila.
Reazioni sdegnate da parte ditutti - La notizia del ritorno a Cata-
nia di Nuccio Ieni, anche se ai
domiciliari in casa sua, fa indigna-
re il procuratore Vincenzo D'Agata
che teme un nuovo coinvolgimen-
to attivo del boss nell'organizza-
zione criminale: «Sono sorpreso e
sgomento sia per la pericolosità
sociale del soggetto che torna a
Catania, sia perché non c'è una
perizia che stabilisce con certezza
che il suo stato di salute è incom-
patibile con la detenzione in un
centro medico».
Il presidente della commissione
Affari costituzionali e componente
della commissione antimafia Carlo
Vizzini parla di decisione «scanda-
losa» ritenendola «lesiva per la
credibilità dello Stato». Sulla
vicenda interviene anche il presi-
dente del Pdl al Senato, Maurizio
Gasparri, ritenendo che «la deci-
sione che ci indigna, crea un peri-
colosissimo precedente e mina
fortemente la credibilità delle isti-
tuzioni».