polizze e amministrato

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UNIT LINKED VS RISPARMIO AMMINISTRATO? VINCE IL RENDIMENTO DEL CLIENTE! Eccoci qua, spettatori di un ring verbale che cerca il suo vincitore… e la ragione da coronare. E se, come in una sceneggiatura standard, lo splendido di turno regge il gioco di prepotenza lungo tutto il match, sul finale dovrà aspettarsi l’impeto di talento del concorrente, che inesorabilmente lo “straccerà”. Da un lato troviamo i fautori delle Frontiere Efficienti con il loro slogan “risparmio amministrato, ne vai fuori e sei spacciato”, a sfidarli si presentano i sostenitori delle utilità delle Polizze Vita (gestione separata o Unit Linked). Lo start vede in testa le Frontiere Efficienti… beh, certo, loro sfoderano il protocollo disciplinare attivo dal 2009, una mossa vincente (e come non esserlo con tutti i mercati rialzisti?!) e attaccano l’avversario sull’incidenza dei costi delle polizze: sono costi talmente alti da riuscire a neutralizzare ogni beneficio fiscale dei clienti. I sostenitori delle polizze accusano il colpo, ma sono pronti a difendere le loro convenienze fiscali e ribattono nel caso delle Unit Linked con la profittevole opportunità di switch all’interno del contenitore. Frontiere Efficienti fanno i gradassi in veste di accertatori di costi e rilanciano delle traballanti verità in merito al loro

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UNIT LINKED VS RISPARMIO AMMINISTRATO? VINCE IL RENDIMENTO DEL CLIENTE!

Eccoci qua, spettatori di un ring verbale che cerca il suo vincitore… e la ragione da coronare. E se, come in una sceneggiatura standard, lo splendido di turno regge il gioco di prepotenza lungo tutto il match, sul finale dovrà aspettarsi l’impeto di talento del concorrente, che inesorabilmente lo “straccerà”. Da un lato troviamo i fautori delle Frontiere Efficienti con il loro slogan “risparmio amministrato, ne vai fuori e sei spacciato”, a sfidarli si presentano i sostenitori delle utilità delle Polizze Vita (gestione separata o Unit Linked).

Lo start vede in testa le Frontiere Efficienti… beh, certo, loro sfoderano il protocollo disciplinare attivo dal 2009, una mossa vincente (e come non esserlo con tutti i mercati rialzisti?!) e attaccano l’avversario sull’incidenza dei costi delle polizze: sono costi talmente alti da riuscire a neutralizzare ogni beneficio fiscale dei clienti. I sostenitori delle polizze accusano il colpo, ma sono pronti a difendere le loro convenienze fiscali e ribattono nel caso delle Unit Linked con la profittevole opportunità di switch all’interno del contenitore. Frontiere Efficienti fanno i gradassi in veste di accertatori di costi e rilanciano delle traballanti verità in merito al loro risparmio amministrato. Non vogliono sentire, ma a monte di un protocollo bene elaborato devono esserci due premesse che i dati della finanza hanno trasformato in certezze: il turnover medio dell’investitore è del 100% (e di questo ne dovremmo prendere consapevolezza tutti) e l’adeguamento Mifid prevede un turnover di portafoglio non inferiore al 25%.

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Gli ricordiamo anche che nel caso del 100% annuo di turnover in 10 anni si può beneficiare al massimo del 50% della performance offerta dai mercati (ipotizzata al netto di tasse e penalità fiscali). Con una marcia matematica ingranata, sappiamo che può incidere non poco sul portafoglio statico del cliente la verifica mensile (e quindi eventuale sostituzione) dei vari gestori, in termini di penalità fiscali, a maggior ragione per modelli di investimento ancora più dinamici che prevedono una sostituzione settimanale di mercati e gestori.

Quello che è certo è che una eventuale sostituzione dentro una polizza non fa rischiare al cliente il temutissimo pericolo di perdere le fasi positive del mercato.

Basandoci su una funzione abbiamo riscontrato che con un turnover del 100% annuo e rendimento atteso superiore al 6,2% annuo è più conveniente muoversi in polizza. Inoltre, abbiamo individuato per quale coppia di valori (performance attesa e turnover ipotizzato) la scelta di operare dentro il risparmio amministrato o dentro una polizza (costo 3% annuo) è indifferente.

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Colpo di scena, signori: le polizze sferrano il loro “gancio” migliore e vincono. Nel contesto in cui operiamo mediamente Le penalità fiscali del compra e tieni superano abbondantemente i costi delle polizze. La tradizione saggiamente insegna che “chi più spende meno spende”: un contenitore assicurativo è conveniente e non solo per gli aspetti fiscali, ma soprattutto perché ti permette di operare senza limitazioni o paure da zainetto. E’ anche vero che bisogna esserne capaci ma questo è un altro argomento. Quello che è certo è che un protocollo più è dinamico e più costa, fuori da un contenitore assicurativo, in termini di penalità fiscali. A questo punto non serve più guardare al punteggio per capire chi è stato messo al tappeto… Solo un portafoglio reale (l’unico che permette di valutare la sua efficacia) potrebbe rappresentare meglio la qualità di un modello di investimento, ma questo è difficile da pubblicare: forse perché non esiste…o perché non conviene. I numeri vincono sempre le teorie finanziarie no.

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